25-05-2013

maggio 26, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nella ventesima tappa, Silandro – Tre Cime di Lavaredo, percorrendo 210 Km in 5h27′48″ alla media di 38,438 Km/h. Ha preceduto di 17″ il colombiano Duarte Arevalo e di 19″ il colombiano Urán Urán. Nibali è ancora maglia rosa con 4′43″ su Urán Urán e 5′52″ sull’australiano Evans.

TOUR DE BELGIQUE

Il kazako Maxim Iglinskiy (Astana Pro Team) si è imposto nella quarta tappa, circuito del Lacs de l’Eau d’Heure, percorrendo 164,3 Km in 3h41′38″ alla media di 44,479 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Greipel e il belga Gilbert. Miglior italiano Francesco Gavazzi (Astana Pro Team), 5°. Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) è il ancora leader della classifica con 40″ su Dumoulin e 50″ sul belga Boonen. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 8° a 1′11″.

BAYERN RUNDFAHRT

L’italiano Adriano Malori (Lampre – Merida). si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Schierling, percorrendo 31,2 Km in 38′19″ alla media di 48,856 Km/h. Ha preceduto di 18″ il tedesco Sütterlin e di 19″ il ceco Barta. Malori è il nuovo leader della classifica, con 23″ sul britannico Thomas e 26″ sul ceco Barta.

GRAND PRIX DE PLUMELEC – MORBIHAN

Il francese Samuel Dumoulin (AG2R La Mondiale) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plumelec, percorrendo 182 Km in 4h30′08″ alla media di 40,424 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Geslin e Simon.Due italiani in gara: Rinaldo Nocentini (AG2R La Mondiale) 23° a 17″, Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale) 42° a 1′15″

AN POST RAS (Irlanda)

Il ceco Tomas Okrouhlicky (Sparta Praha) si è imposto nella settima tappa, Carlow – Naas, percorrendo 141,2 Km in 3h26′14″ alla media di 41,079 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Aiken e il ceco Kratochvila. Il polacco Marcin Bialoblocki (Team UK Youth) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dell’irlandese McConvey e del danese Guldhammer.

TOUR OF JAPAN

L’australiano Nathan Earle (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella quinta tappa, circuito di Izu, percorrendo 146,4 Km in 4h29′38″ alla media di 32,577 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Elia Favilli (Lampre – Merida) e Pierpaolo De Negri (Vini Fantini – Selle Italia). L’italiano Fortunato Baliani (Team Nippo – De Rosa) è ancora leader della classifica, con 1′11″ sul colombiano Arredondo Moreno e 1′36″ sul francese Monier.

TOUR OF IRAN

Il ceco Alois Kankovsky (ASC Dukla Praha) si è imposto anche nella quarta tappa, Khoy – Aras, percorrendo 152,2 Km in 3h30′10″ alla media di 43,451 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Kalz e il malesiano Salleh. Unico italiano in gara Antonio Di Battista (Amore & Vita), 8° . Kankovsky è ancora leader della classifica, con 14″ su Kalz e 23″ su Ünalan. Di Battista 84° a 13′56″.

TOUR DE GIRONDE

Il belga Matthias Allegaert (Soenens – Contrukt Glas Cyling Team) si è imposto nella terza tappa, Fargues Saint Hilaire – Cenon, percorrendo 172,2 Km in 4h16′27″ alla media di 40,288 Km/h. Ha preceduto di 3″ gli olandesi Van Der Lijke e Van der Weijst. Lo spagnolo Juan Carlos Larrinaga Muguruza (Euskadi) è ancora leader della classifica con 9″ su Allegaert e 14″ su Van Der Lijke.

GIRO DELLE PESCHE NETTARINE DI ROMAGNA (dilettanti)

L’italiano Davide Formolo (Petroli Firenze Wega Contech) si è imposto nella seconda tappa, Pianoro – Passo Sambuca, percorrendo 127,3 Km in 3h22′10″ alla media di 37,780 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Antonio Nibali (Mastromarco Sensi Dover Benedetti) e di 4″ l’italiano Davide Villella (Team Colpack). Formolo è il nuovo leader della classifica, con 6″ su Villella e Nibali.

COURSE DE LA PAIX (Repubblica Ceca – dilettanti)

Il danese Asbjørn Kragh Andersen (Team Tre-For) si è imposto nella seconda tappa, Jesenik – Bruntal, percorrendo 112,5 Km in 2h40′55″ alla media di 41,947 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Meijers e il danese Norman Hansen. Il danese Rasmus Sterebo (Team Cult Energy) è ancora leader della classifica con 8″ sul connazionale Haugaard Jensen e 11″ sull’austriaco Konrad.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TRE CIME DI LAVAREDO

maggio 26, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: la premiazione di Nibali alle Tre Cime di Lavaredo (foto Lapresse)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Leggenda Nibali sulle Tre Cime. Stacca tutti nella bufera (Gazzetta dello Sport)

Il Giro è di Nibali. Trionfa nella neve alle Tre Cime (Corriere della Sera)

Regno Unito

Cold warrior (The Times)

Vincenzo Nibali on brink of seizing Giro d’Italia following stage 20 win (The Daily Telegraph)

Francia

Le patron, c’est Nibali (L’Equipe)

Spagna

Nibali conquista su primer Giro bajo la nieve y a lo campeón (AS)

Épico triunfo de Nibali (Marca)

Nibali ‘Il Padrone’ (El Mundo Deportivo)

Belgio

Nibali, vainqueur sous la neige (Le Soir)

Sneeuwkoning Nibali zet puntjes op de i en treedt in voetsporen van Merckx (De Standaard)

La 20e étape pour Nibali sous la neige (L’Avenir)

Victoire de Nibali sous la neige lors de la 20e étape (La Dernière Heure/Les Sports)

Nibali, vainqueur sous la neige, va remporter le Giro (Sudinfo.be)

De mooiste beelden van de heroïsche zege van Nibali (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Nibali niet te houden (De Telegraaf)

Germania

Vor Giro-Triumph: Nibali siegt auch auf 20. Etappe (Berliner Zeitung)

Nibali siegt und steht vor Gesamtsieg (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lituania

R. Navardauskas 20-ame „Giro d’Italia“ etape finišavo pirmajame šimtuke (Lietuvos Rytas)

Canada

Nibali wins snowbound penultimate stage at Giro d’Italia (The Globe and Mail)

USA

Nibali Battles Through Snow to Close on Giro Win (The New York Times)

Colombia

Soberbia actuación colombiana en el Giro de Italia (El Tiempo)

Rigoberto Urán, subcampeón parcial del Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Snow-shrouded Nibali proves a worthy winner (The Age)

Evans slips to third in Giro (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: La tappa sta per prendere il via. Cosa vi aspettate da questa giornata?

Stress: visto il riposo forzato di ieri io mi aspettavo l’inserimento di almeno un’altra salita (magari 2) da scegliere tra il Terento e Riomolino/Villa Ottone

Herbie7617: bravo, c’erano proprio quelle tra le alternative laterali della val Pusteria, fattibili pressochè consecutivamente. Sarebbero state comunque lontanucce dal traguardo, ma il Riomolino è molto selettiva, perfetta però per un arrivo a Brunico. La discesa su Perca è pure larga con pochi tornanti, non mi ricordo più se il tratto di saliscendi in alto dopo Riomolino sia altrettanto tranquillo.
Magari però le strade non erano pulite. Io piuttosto avrei inserito due o tre giri del Muratello, come equo risarcimento di un Giro mutilato, nel finale di tappa di domani. Ma poi, guai, Cavendish non vince più la maglia rossa….

Profpivo: Hanno preferito non correre alcun tipo di rischio… mi sento anche di condividere la scelta, non credo che il Terento lontano dal traguardo avrebbe cambiato il senso e lo svolgimento della tappa.

Fricius: Non vi sembra perlomeno strana la performance di Nibali quest’anno? Passatemi il paragone, ma ha una superiorità che sembra quasi quella di Pantani nei suoi ultimi Giri… E soprattutto non ha più i soliti limiti di potenza sulle salite, dove di solito pativa gli avversari.

Herbie7617: mi pare che Nibali lo scorso anno sia arrivato terzo al Tour de France e abbia in carniere una Vuelta. Non so, tappe lunghe e molto dure in questo Giro ancora non ce ne sono state, i limiti di potenza non sono andati a cercarli. Pantani, di suo, andava molto più forte anche di Contador, se è per quello, ma il miglior Pantani era quello dei suoi primi anni, quando ancora non aveva subito incidenti, non gli ultimi. Poi, ovvio che ai gruppi di potere nostrani, la cosa dia fastidio assai.

Vittorio P: Devo purtroppo dire che, già l’anno scorso, quando ho saputo del trasferimento all’Astana, ho pensato “Vinokourov farà un buon lavoro con Nibali”.
Io faccio il tifo per il corridore siciliano (nel senso di tifo sportivo), e dalla sua ha una carriera fatta di progressi “lenti” e non exploit poco giustificabili. Certo è che la Tirreno-Adriatico, il Giro del Trentino e ora il Giro d’Italia… il kazako lo ha preparato proprio bene. Ora, la mia non è un’accusa, un’illazione, un pensiero malizioso. No.
Tutt’altro. E’ che non mi fregano più. Se domani leggessi la news “fermata la maglia rosa” non mi sorprenderei di certo.

Herbie7617: va be, guarda il percorso di Wiggins, quello che ha vinto l’anno scorso, Olimpico, di Londra. Per me va ancora tutto bene. Wiggins me lo tengo, non mi sembra sportivo fare illazioni. Ma non vedo aprire 3d su questa evoluzione, che ha del clamoroso.

Pedra85: Nibali è sempre andato forte, con la stessa forma con cui è arrivato 3° al tour può tranquillamente battere un Evans non al top, un Wiggins con problemi fisici ed uno Scarponi in piena forma. Non ci vedo nulla di strano, vince con indiscussa facilità perché mancano gli avversari più temibili

Jack.ciclista: Anche a me sembra una superiorità dettata dalla mancanza di veri avversari. Sulla gazzetta parlavano di una VAM del siciliano intorno ai 1550, decisamente credibile rispetto ai 1800 di una decina di anni fa.

Salitepuntocià: Infatti ma ha comunque battuto un Wiggin’s già prima che si ammalasse, semmai il dubbio è se Wiggin’s avesse fatto le discese come le facciamo
anche noi, quindi meglio di lui, probabilmente era maglia rosa a saltara, mentre
vi stava il suo ritardo sul montasio, visto che al tour non ci son salite dure e quindi Wiggin’s non è avvezzo a certe pendenze, ricordiamo le mezzore prese nel 2010. Comunque mi pare un Nibali normalissimo ma un po più maturo e avrebbe vinto comunque , forse solo contador al massimo poteva batterlo visto che sleck fa schifo
nelle cronometro. Al tour se va Nibali dovrebbe arrivare quinto visto che non sara al 100% e il percorso facilissimo.

Nisky: che discorsi?nibali per me è uno dei tre quattro corridori più forti per le corse a tappe e se è in testa con 4 min sul secondo praticamente senza tappe di montagna significa solo che gli avversari sono scadenti!credo che a tappe complete senza tagli avrebbe sui 10 min!Evans ha 36 anni ed è un quasi ex, scarponi non è da considerare e i colombiani son fumosi!con contador schleck e froome non avrebbe tutti sti minuti di vantaggio

Howling Wolf14: Sono un estimatore di Nibali, grintoso, modesto, misurato. Nessuno di noi, però, può sapere che cosa accade negli alberghi di qualsiasi team, la sera, tra una tappa e l’altra. Possiamo dubitare di Nibali come possiamo ormai dubitare di tutti.

Profpivo: Nibali non mi sembra stia facendo nulla di stupefacente, gli avversari che deve affrontare sono un Evans in evidente declino, il mediocre Scarponi e Uran. E’ un’atleta che è cresciuto progressivamente anno dopo anno, non mi genera particolari sospetti anche se la mano sul fuoco non la metto su nessuno. Piuttosto a me insospettisce parecchio il suo conterraneo Visconti…

Howling Wolf14: Hai ragione. Gli avversari sono di livello veramente mediocre, se è vero che un Evans alla frutta riesce a salire sul podio e lo scadente Scarponi conquista il quarto posto. Per quanto riguarda i sospetti, direi che nemmeno io metto la mano sul fuoco per Nibali (anzi, il trasferimento all’Astana ha suscitato anche a me molti interrogativi in chiave doping), però bisogna dire che allora bisogna sospettare anche di Contador, di Schleck, di Valverde, di Wiggins, di Froome e compagnia bella, compreso lo stesso Scarponi. Allora io sono giunto ad una conclusione, cui forse avevo già accennato. O non si dopa nessuno o si dopano tutti e ognuno ha una zona franca nel calendario. Al Giro si chiude un occhio per Nibali, al Tour per Contador, alla Vuelta per Froome e così via. D’altronde non dimentichiamo che era la stessa UCI a coprire Armstrong. E’ una sorta di lottizzazione, forse, con la possibilità di assumere sostanze in periodi particolari della stagione. Il mio sospetto più grosso è questo. Quindi non su Nibali, o solo su Nibali, ma su tutti. A Cassani sono cresciute tre dita di pelo sullo stomaco: dice che “loro” non ne sanno nulla.

Thiago Motta 89: Per la vittoria finale poca storia con Wiggins e il campione in carica fuori prima di metà oltre che Gesink sempre deludente, Sanchez inferiore alle attese, Evans in fase calante ma comunque Nibali conferma malgrado tutto di continuare a progredire e il prossimo anno secondo me può puntare al Tour, sinceramente di tutti quelli non presenti solo Contador e Froome lo avrebbero potuto fermare, magari anche A. Schleck che però complessivamente lo trovo un pò dietro. Tutti gli altri tipo Valverde, Van Der Broeck, Rolland, Voeckler, J. Rodriguez, Mollema, De Gendt onestamente sono inferiori a Nibali però vedendo lo sviluppo di questo giro sarebbero entrati molto probabilmente nella top 10 e magari qualcuno avrebbe lottato anche per il podio.

Howling Wolf14: Se non viene consigliato male da Martinelli, il prossimo anno Nibali deve fare il Tour. E puntare almeno al podio. E’ un corridore che sa mettersi in discussione ed è l’unico italiano, al momento, in attesa che cresca Aru, che può difendere la bandiera italiana nelle grandi corse a tappe. I suoi avversari saranno soltanto Contador, Wiggins e Froome. Evans è a fine carriera. Gli altri, come tu dici, gli sono inferiori nelle gare di 3 settimane. L’anno prossimo, però, niente Giro e obiettivo Tour.

Thiago Motta 89: Poi secondo rumours è probabile che Froome e Wiggins saranno capitani di due squadre diverse mentre A. Schleck io quest’anno in particolare non lo vedo molto bene.

Trautman80: Speriamo che non lo trovino pieno anche lui, che tra maltempo, cadute, doping è successo di tutto senza che ci fosse alla fine quel gran spettacolo che ci si apettava.

Howling Wolf14: Tutto sommato, Vincenzo Nibali è ben voluto in gruppo. E’ modesto, non esce mai dalle righe, sa stare al suo posto. In quel mondo, dove girano cupole, lobbies e faide, e dove molti vengono “pescati” a seguito di vendette e soffiate, credo che Nibali non sia tra quelli nel mirino. Se ha preso qualcosa non lo possiamo sapere, forse sì, perché lo fanno tutti, ma credo che se la possa cavare. L’importante, ora, sarà non esagerare. La sua fetta di torta l’ha mangiata, adesso deve lasciare che gli altri abbiano la loro parte nelle altre tavolate.

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Addio ai monti” (dallo sceneggiato “I promessi sposi” di Salvatore Nocita)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Riese Pio X – Brescia

Riese Pio X: cielo sereno on possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17,1°C (percepiti 15°C), venti moderati da SW (12-14 Km/h), umidità al 57%
Vicenza (Km 45,3): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18,7°C (percepiti 16°C), venti moderati da SW (14-16 Km/h), umidità al 54%
Verona (Km 91,5): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,8°C (percepiti 17°C), venti moderati da W (16-21 Km/h), umidità al 45%
Brescia – 1° passaggio (Km 167,9): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,7°C (percepiti 16°C), venti moderati da W (21-22 Km/h), umidità al 39%
Brescia – arrivo: poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,6°C (percepiti 15°C), venti moderati da W (21-22 Km/h), umidità al 39%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Vaccari: “E’ arrivato sotto la linea dell’allineamento”
Roberto Petito: “Le squadre più combattenti”
Sgarbozza: “Passo Tre Croce”
Sgarbozza: “E’ stata sospesa una tappa stupenda” (non l’hanno sospesa, non è proprio partita)
Giuseppe Petito: “La pulizia dello sgombero della strada” (la volevi tenere innevata?)
De Stefano: “Si stanno montando il traguardo”
De Stefano: “Sono partiti da venti minuti” (la partenza era stata trasmessa in diretta una decina di minuti prima)
De Stefano: “Non ho ancora visto Cassani, sarà accanto a Cassani”
Pancani: “Questo il prima notizia di oggi”
De Stefano: “A Pieve di Cadore hanno lavorato tantissimo per permettere lo svolgimento di questa tappa” (le Tre Cime sono ad Auronzo di Cadore)
Pancani: “Lisandro” (Silandro)
Pancani: “Tappa di Serre San Bruno”
De Stefano: “L’impressione è che tutto sta procedendo per il meglio” (stia)
Conti: “Li abbiamo visti allenarsi anche nella tappa annullata” (allora potevano disputarla se l’hanno fatta in allenamento!!)
De Stefano: “Cari telespettatori, alla vostra ora abbiamo mangiato qualcosa anche noi”
De Luca: “Qui cade qualche gola” (una “goccia” di Rivoluzione Francese)
De Stefano: “Cronoscalata di Mori e Polsa”
Pancani: “Tappa originale” (originaria)
Pancani: “Le cartine plastificate sono utilissimi” (tra l’altro, in quel momento la telecamera mostrava la cartina appiccicata sulla motoripresa impegnata nella tappa delle Tre Cime: era l’altimetria della cronoscalata di due giorni prima!!!)
Pancani: “Ecco le zone del traguardo” (era indecisi dove metterlo?)
Pancani: “Presto ci rientreremo sul tracciato originario”
Pancani: “Purtroppo non sta nevicando, ma sta piovendo” (sadico!!!!)
Pancani, commentando il traguardo volante di Cortina: “Popovych davanti a Belkov” (il secondo era Brutt)
Pancani, parlando di Cortina: “Qui le olimpiadi invernali del 1960″ (si svolsero nel 1956)
Pancani: “La più temusa” (temuta)
De Luca: “Passono sotto l’arco per il gruppo maglia rosa”
De Luca: “Le code del gruppetto di Nibali”
Nibali: “Più lontano di me” (da me)
De Stefano: “Abbiamo visto Auro” (Aru)
Nibali: “Ci chiamano dal Kazakistan per farsi i complimenti con noi”
Nibali: “Hanno voluto che facevo il Giro”
De Stefano: “Highlights più lunghi in omaggio al lavoro di Francesco Pancani” (in omaggio a quei poveretti dei corridori, vorrai dire)

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

20a tappa: Silandro – Tre Cime di Lavaredo

1° Sacha Modolo
2° Davide Appollonio a 4′29″
3° Miguel Minguez Ayala a 4′51″
4° Nicola Boem a 5′29″
5° Guillaume Bonnafond a 6′04″

Classifica generale

1° Davide Appollonio
2° Adam Blythe a 1′33″
3° Miguel Minguez Ayala a 5′20″
4° Rafael Andriato a 5′24″
5° Edwin Alcibiad Avila Vanegas a 11′27″

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

20a TAPPA: MOENA – LUMEZZANE – 7 giugno 1963

IL GIRO SI CONCLUDE A MILANO CON BALMAMION MAGLIA ROSA
A Lumezzane, nella penultima tappa, vittoria di Carlesi – Balmamion ritorna a casa – A Nole attendono Franco per portarlo in trionfo
Ieri il ciclista piemontese è riuscito a respingere gli ultimi attacchi del suo rivale Adorni – Vigna, come nei giorni scorsi accadde a Mele, costretto al ritiro per uso di medicinali senza controllo medico

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ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza

1a tappa: Napoli

2a tappa: Ischia – Forio (cronosquadre)

3a tappa: Sorrento – Marina di Ascea

4a tappa: Policastro Bussentino – Serra San Bruno

5a tappa: Cosenza – Matera

6a tappa: Mola di Bari – Margherita di Savoia

7a tappa: San Salvo – Pescara

8a tappa: Gabicce Mare – Saltara (cronometro)

9a tappa: Sansepolcro – Firenze

10a tappa: Cordenons – Altopiano del Montasio

11a tappa: Tarvisio (Cave del Predil) – Vajont

12a tappa: Longarone – Treviso

13a tappa: Busseto – Cherasco

14a tappa: Cervere – Bardonecchia (Jafferau)

15a tappa: Cesana Torinese – Col du Galibier

16a tappa: Valloire – Ivrea

17a tappa: Caravaggio – Vicenza

18a tappa: Mori – Polsa (cronometro)

19a tappa: Ponte di Legno – Val Martello

NIBALI SIGNORE DELLE TRE CIME

maggio 25, 2013 by Redazione  
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La maglia rosa attacca e trionfa in solitaria nella bufera delle Tre Cime di Lavaredo, coronando un Giro vinto da dominatore. Uran, 3° dietro Duarte, strappa la seconda posizione in classifica ad Evans, che resiste a sua volta all’attacco di Scarponi. Maglia bianca a Betancur, 4° al traguardo, capace di soffiarla a Majka malgrado una foratura ai piedi del Passo Tre Croci, e di salire al quinto posto della generale.

Foto copertina: Vincenzo Nibali si impone sotto la neve delle Tre Cime di Lavaredo (foto Bettini)

Pochi sport sanno mettere alla prova la fede degli appassionati quanto il ciclismo del terzo millennio; e la giornata di ieri – con il caso Di Luca a sommarsi all’annullamento del tappone di Gavia e Stelvio – avrebbe fatto vacillare il più fermo dei tifosi; ma è altrettanto vero che pochi sport sanno riconquistare quegli stessi appassionati traditi con tanta rapidità, cancellando con il pezzo di bravura di un campione la rabbia e l’amarezza. È grazie a Vincenzo Nibali se, dopo la Caporetto di ventiquattro ore fa, il Giro 2013 può tornare a sperare di non essere ricordato soltanto per i tagli di percorso, le montagne annullate o mutilate, il freddo, la neve, alcune non trascurabili pecche organizzative e l’ennesimo affare di doping.
Forte di un margine di oltre 4’ sul più vicino rivale, e scongiurato con una cronoscalata ammazza-classifica il rischio di chiudere in rosa senza successi di tappa, lo Squalo avrebbe sulla carta dovuto limitarsi a controllare nella 20a e penultima tappa, privata di Costalunga, San Pellegrino e Giau per le ben note vicissitudini meteorologiche. Sono però bastate poche decine di chilometri per capire che Nibali sarebbe andato in caccia di una chiosa più incisiva, allorché la Astana – coadiuvata da un’attivissima Euskaltel – ha assunto il comando dell’inseguimento a Brutt, Ermeti, Popovych e Hansen, evasi dopo una trentina di chilometri e giunti ad un vantaggio massimo di 7’ e mezzo.
Virtualmente neutralizzati i fuggitivi già prima dell’ascesa al Tre Croci, approcciata dai quattro con poco più di 2’, a scuotere il gruppo sono stati – più che gli effimeri attacchi di Capecchi, Brambilla e i soliti Weening, Pirazzi e Atapuma – i due stop forzati di Carlos Betancur, fermato da una foratura ai piedi della salita, e da un cambio di bicicletta a metà della stessa. Majka, partito con 2’’ sul colombiano nella classifica dei giovani, ha provato ad approfittarne lanciando il forcing di Petrov, il cui principale esito è stato però quello di riavvicinare il plotone alla testa della corsa, momentaneamente occupata ancora da Brutt, e di distanziare definitivamente Mauro Santambrogio, già in difficoltà sulle prime rampe.
Kiserlovski ci ha provato ai -6, venendo però agilmente controllato da Agnoli e Aru; e proprio il sardo, prendendo di petto i 4 km della vera scalata alle Tre Cime, ha dato il là al numero della maglia rosa. Con 3 km e spiccioli ancora da percorrere, Nibali ha rotto gli indugi, quasi cogliendo di sorpresa lo stesso Kangert, deputato a fargli da apripista. Majka, accodandosi per primo, ha confermato tanto la sua intraprendenza quanto la sua immaturità, incappando in un fuorigiri di cui ha fatto la fortuna di Betancur, rientrato a ritmo più regolare.
Anche il colombiano, ultimo ad arrendersi insieme al connazionale Uran, non ha però potuto reggere a più di due o tre cambi di ritmo del capoclassifica, andato nel frattempo a riassorbire gli attaccanti superstiti. Evans ha dato ad un tratto l’impressione di poter riagganciare i due sudamericani e difendere la piazza d’onore, ma al prezzo di uno sforzo pagato carissimo negli ultimi 1500 metri. Fortuna per l’australiano che il più serio aspirante al podio, Michele Scarponi, abbia faticato ancora una volta più del previsto sul terreno a lui più congeniale, riuscendo soltanto nel finale a scavalcare Cadel, e senza mai attentare seriamente alla terza piazza virtuale.
In mezzo ad una tormenta che ha conferito un tocco epico alle ultime pedalate, Nibali ha costruito un margine di 32’’ nel giro di 2 km, scemato soltanto quando il siciliano si è concesso il meritato arrivo a braccia alzate, mentre i colombiani, divenuti tre con il rientro di un sorprendente Fabio Duarte, si giocavano la piazza d’onore in una volata vinta proprio dall’alfiere Coldeportes. 3°, a 19’’ dal vincitore e a 2’’ dal compatriota, Rigoberto Uran ha comunque scalato un gradino del podio, issandosi alle spalle della maglia rosa, staccato di 4’43’’; altri 2’’ più tardi ha tagliato il traguardo Betancur, ancora costretto a rinviare (a questo punto almeno all’anno prossimo) l’appuntamento con il primo successo in carriera al Giro. Per lui la consolazione della maglia bianca, strappata in extremis a Majka (10° a 1’04’’), e del 5° posto finale, reso tuttavia agrodolce dal pensiero di cosa sarebbe potuto diventare se il tempo fosse stato più clemente negli ultimi due giorni.
Alle loro spalle, uno strepitoso Fabio Aru ha chiuso 5°, davanti a Pellizotti, Pozzovivo, Caruso e Atapuma, mentre Evans, commovente nel suo versare ogni goccia di energia sull’asfalto, lottando contro l’età che avanza e una condizione in picchiata rispetto ad inizio Giro, ha alla fine concesso 1’30’’ a Nibali, ma soltanto 16’’ a Scarponi, salvando per 56’’ la terza piazza. La giornata no della Lampre è completata dalla non entusiasmante prova di Niemec, scavalcato da Betancur e ora 6° in generale, appena davanti a Majka. Completano la nuova top 10 Intxausti, Santambrogio e Pozzovivo, al quale fa spazio un Sanchez più indecifrabile che mai, crollato ad oltre 2’ dopo la splendida cronoscalata e il lavoro comandato ai suoi per quasi tutto il giorno, superato anche da Pellizotti.
Soltanto incidenti e contrattempi potrebbero modificare la graduatoria domani, quando il Giro ritroverà pianura e temperature più miti dirigendosi verso Brescia, per una passerella che potrebbe consentire a Cavendish di riappropriarsi della maglia rosa, passata oggi sulle spalle di Nibali. Non crediamo che Vincenzo, nel caso, farà drammi, dopo aver regalato a se stesso un Giro, e al Giro un finale all’altezza.

Matteo Novarini

IGLINSKIY SORPRENDE IL GRUPPO (E GREIPEL)

maggio 25, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il kazako Maxim Iglinskiy (Astana) con un’azione negli ultimi due chilometri, dopo aver pedalato per tutto il giorno in fuga, riesce a beffare il gruppo regolato ancora una volta da André Greipel (Lotto-Belisol) davanti a Philippe Gilbert (BMC).
La classifica generale vede ancora la prima posizione di Tony Martin (Omega-Quick Step).

Foto copertina: una manciata di secondi sono bastati a Iglinskiy per mettere la firma sulla 4a tappa del Giro del Belgio (Photopress.be)

Dopo un vero e proprio dominio teutonico, al Giro del Belgio si cambia aria grazie alla vittoria di Maxim Iglinskiy, che consacra una giornata all’insegna della propria squadra, l’Astana, che ottiene l’altra vittoria in Italia dove Vincenzo Nibali stacca tutti sulle rampe delle Tre Cime di Lavaredo.
Il 32enne kazako è riuscito a staccare, con uno scatto a due chilometri dall’arrivo, i suoi compagni di fuga con una scelta di tempo da vero e proprio rapace cacciatore di tappe: sicuramente non è uno sconosciuto anche perché l’anno scorso ha vinto la Liegi-Bastogne-Liegi.
Per quanto riguarda il tracciato, la tappa di oggi presentava un percorso punteggiato da sali e scendi continui, per tutti i 164 chilometri della frazione, che partiva e terminava presso i Lacs de l’Eau d’Heure.
Pochi chilometri dopo la partenza riescono ad evadere sette corridori: Barle (Cofidis), Rast (Radioshack), Debusschere (Lotto-Belisol), Leukemans (Vacansoleil-DCM), Voeckler (Europcar), Delfosse (Crelan-Euphony). Il drappello in testa alla corsa potrà godere di un largo vantaggio per quasi tutta la durata della tappa perché, innanzitutto, l’Omega-Quick Step non aveva interesse a riprendere i fuggitivi, essendo tutti costoro lontani in classifica; mentre l’altra squadra che avrebbe potuto inseguire i battistrada, la Lotto-Belisol per Greipel, non l’ha fatto sia perché aveva in avanscoperta un proprio portacolore ma anche per il motivo di non rendere la corsa troppo dura al velocista tedesco, cosa che sarebbe potuta accadere con un inseguimento ossessivo e caratterizzato da un’andatura troppo elevata.
Il tatticismo in gruppo, dunque, non potrà che favorire i corridori in fuga che ormai vedono la speranza di giocarsi la tappa, ma con l’avvicinamento al traguardo l’andatura imposta in testa alla corsa si abbassa repentinamente così come il vantaggio sul gruppo, che è di 30 secondi a circa 5 chilometri dalla conclusione.
Negli ultimi chilometri inizia la danza degli scatti tra i corridori in fuga, prima con Voeckler e Leukemans, poi solo con il belga, ma verrà ben presto raggiunto anche dagli altri: il successivo rallentamento spinge un corridore intelligente come Iglinskiy allo scatto e il kazako prende subito metri capendo di avere colto l’attimo giusto e di dover spingere al massimo per arrivare al traguardo, mentre gli altri sei quasi si fermano per aspettare il sopraggiungere del gruppo in rimonta.
Il fuggitivo è ormai entrato nell’ultimo chilometro e la strada in leggera discesa “ammorbidisce” la sua fatica, intanto in gruppo sono già iniziate le manovre per la volata. Ma Iglinskiy è imprendibile e riesce a tagliare il traguardo in prima posizione anticipando il gruppo di un paio di secondi; gruppo che viene regolato da Greipel davanti a Gilbert, Van Poppel, Gavazzi, Arashiro, Van Rensburg, Meisen, Van Asbroeck e Drucker.
Tony Martin guida ancora la classifica generale vedendo sempre più vicina la possibilità di vincere la corsa a tappe belga che terminerà domani con una frazione ancor più nervosa e piena zeppa di salitelle, quasi fosse una classica.

Paolo Terzi

CIOLEK TORNA PROFETA IN PATRIA

maggio 25, 2013 by Redazione  
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Tappa e maglia per il vincitore della Milano-Sanremo che a tre anni di distanza torna ad imporsi sulle strade tedesche precedendo Arnaud Dèmare ed Heinrich Haussler nella volata a ranghi compatti in quel di Kelheim, con Davide Cimolai che chiude al 5° posto e Adriano Malori che resta terzo nella generale con grandi chance di balzare al comando della Bayern-Rundfahrt nella lunga crono di Schierling.

Foto copertina: Ciolek fa sue tappa e maglia al Giro di Baviera (foto Bettini)

La terza tappa della Bayern-Rundfahrt, 196,8 km da Viechtach a Kelheim, si presentava come la più agevole tra quelle affrontate fin qui con le ascese di Rattenberg subito dopo la partenza e quella di Wischenhofen poco oltre metà percorso oltre a diversi altri su e giù concentrati però soprattutto nella fase iniziale, con il traguardo posto al termine di un circuito pianeggiante di 6,5 km da ripetere per due volte, ma a rendere più impegnativa la corsa ci ha pensato il gelo che imperversa su tutta Europa con temperature appena al di sopra dello zero. La volata per il primo gran premio della montagna è stata vinta dal leader della classifica degli scalatori Stefan Denifl (Iam Cycling) e sullo slancio è nata la fuga di giornata ad opera di Jerome Cousin (Europcar) al quale si sono aggregati in seguito Ruben Perez Moreno (Euskaltel) e Blel Kadri (Ag2r), già a lungo all’attacco nella frazione di Viechtach, che al km 70 hanno acquisito fino a 7′ di margine sul gruppo che, tirato inizialmente dall’Orica-GreenEdge della maglia gialla Daryl Impey e in seguito anche dal Team Sky di Ben Swift, dalla Fdj di Arnaud Dèmare e dalla Lampre-Merida di Davide Cimolai e del terzo della generale Adriano Malori ha iniziato una prepotente rimonta non dando scampo ai tre battistrada anche se Kadri, come al suo solito quando si lancia in avanscoperta, ha venduto cara la pelle staccando i compagni d’avventura e arrendendosi solo a 19 km dal traguardo.
Per un breve tratto il gruppo si è spezzato in due tronconi ma ciò è durato lo spazio di qualche km e si è giunti a un’inevitabile volata a ranghi compatti che gli uomini del Team Sky hanno impostato in testa ma ad avere la meglio è stato Gerald Ciolek (Mtn-Qhubeka) che, dopo aver ottenuto un quarto e un secondo posto nelle due frazioni inaugurali, ha colto il suo quinto successo in carriera al Giro di Baviera e il terzo stagionale dopo una tappa alla Driedaagse van West-Vlaanderen e la ben più prestigiosa Milano Sanremo, balzando inoltre in vetta alla classifica generale: il 26enne di Colonia ha preceduto Dèmare, Heinrich Haussler (Iam Cycling), Swift, il nostro Cimolai che bissa il piazzamento ottenuto nella tappa di Mühldorf e Aidis Kruopis (Orica-GreenEdge), che ha disputato in prima persona lo sprint per la formazione australiana mentre Impey non è andato oltre il 13° posto. Il sudafricano è attualmente secondo nella generale a 6” da Ciolek con Malori 3° a 9”, Swift 4° a 10”, Haussler 5° a 12” e Geraint Thomas (Team Sky) 6° a 13”: sono comunque 28 i corridori nello spazio di 16” e saranno loro a giocarsi il successo finale nella quarta tappa, una crono per specialisti seppur non completamente pianeggiante di 31,2 km con partenza e arrivo a Schierling in cui Malori, alla luce di quanto fatto in questa stagione in cui il solo Tony Martin lo ha preceduto nelle prove contro il tempo fin qui disputate dall’atleta di Traversetolo, si presenta come l’uomo da battere al pari di Thomas con Jan Barta (NetEndura), Jérémy Roy (Fdj) e Christophe Riblon (Ag2r) pronti a inserirsi e lo stesso Diego Ulissi (Lampre-Merida) che potrebbe disputare una discreta prova.

Marco Salonna

24-05-2013

maggio 25, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

La diciannovesima tappa, Ponte di Legno – Val Martello, è stata annullata a causa del maltempo che ha impedito di gareggiare, sia sul tracciato originario (139 Km), sia su quella alternativo (160 Km). Rimane, dunque, invariata la classifica generale che vede in testa l’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) con 4′01″ sull’australiano Evans e 4′12″ sul colombiano Urán Urán.

TOUR DE BELGIQUE

Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick Step) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Beveren, percorrendo 15 Km in 17′42″ alla media di 50,847 Km/h. Ha preceduto di 40″ l’olandese Dumoulin e di 43″ il russo Ovechkin. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 14° a 1′11″. Martin è il nuovo leader della classifica con 40″ su Dumoulin e 50″ sul belga Boonen. Miglior italiano Quinziato, 7° a 1′11″.

BAYERN RUNDFAHRT

Il tedesco Gerald Ciolek (MTN Qhubeka) si è imposto nella terza tappa, Viechtach – Kelheim, percorrendo 196,8 Km in 5h10′15″ alla media di 38,059 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Démare e l’australiano Haussler. Miglior italiano Davide Cimolai (Lampre – Merida), 5°. Ciolek è il nuovo leader della classifica, con 6″ sul sudafricano Impey e 9″ sull’italiano Adriano Malori (Lampre – Merida).

AN POST RAS (Irlanda)

Il neozelandese Rico Rogers (Synergy Baku Cycling Project) si è imposto nella sesta tappa, Mitchelstown – Carlow, percorrendo 154,6 Km in 3h43′55″ alla media di 41,426 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Doull e il polacco Marcin Bialoblocki (Team UK Youth), che è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dell’irlandese McConvey e del danese Guldhammer.

TOUR OF JAPAN

L’australiano Benjamin Dyball (Huon Salmon – Genesys Wealth Adviser) si è imposto nella quarta tappa, cronoscalata Fujiazami – Monte Fuji, percorrendo 11,4 Km in 39′47″ alla media di 17,193 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’italiano Fortunato Baliani (Team Nippo – De Rosa) e 46″ il francese Monier. Baliani è il nuovo leader della classifica, con 1′08″ sul colombiano Arredondo Moreno e 1′36″ sul francese Monier.

TOUR OF IRAN

Il ceco Alois Kankovsky (ASC Dukla Praha) si è imposto anche nella terza tappa, Urmiyeh – Khoy, percorrendo 126 Km in 2h41′56″ alla media di 46,685 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Kalz e il turco Ünalan. Unico italiano in gara Antonio Di Battista (Amore & Vita), 91° a 13′23″. Kankovsky è ancora leader della classifica, con 10″ su Kalz e 13″ su Ünalan. Di Battista 86° a 13′56″.

TOUR DE GIRONDE

Lo spagnolo Juan Carlos Larrinaga Muguruza (Euskadi) si è imposto nella seconda tappa, Lanton – Audenge, percorrendo 178,1 Km in 4h00′09″ alla media di 44,497 Km/h. Ha preceduto di 19″ il francese Pandele e l’olandese Ariesen. Larrinaga Muguruza è il nuovo leader della classifica con 18″ sull’olandese Van Trijp e 23″ sul francese Maffeïs.

RACE HORIZON PARK 1

L’ucraino Denys Kostyuk (Kolss Cycling Team) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Kiev, percorrendo 165 Km in 3h50′44″ alla media di 42,906 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Sheydyk e di 12″ il connazionale Kononenko.

GIRO DELLE PESCHE NETTARINE DI ROMAGNA (dilettanti)

L’italiano Giacomo Berlato (Zalf Euromobil Désirée Fior) si è imposto nella prima tappa, Medicina – Imola, percorrendo 142,5 Km in 3h14′59″ alla media di 43,850 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’italiano Marco Tizza (FGM – MI Impianti – Cicli De Rosa) e di 17″ l’italiano Davide Villella (Team Colpack), distanziati di 5″ e 23″ nella prima classifica generale.

COURSE DE LA PAIX (Repubblica Ceca – dilettanti)

Il danese Rasmus Sterebo (Team Cult Energy) si è imposto nella prima tappa, cronoscalata di Jesenik, percorrendo 2,1 Km in 5′21″ alla media di 23,551 Km/h. Ha preceduto di 8″ il connazionale Haugaard Jensen e di 11″ l’austriaco Konrad.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI VAL MARTELLO

maggio 24, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: ecco come si presentava la strada del Passo dello Stelvio il 13 maggio scorso (www.meteoweb.eu)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Giro d’Italia, salta la 19ª tappa. Nevica sul Tonale – Danilo Di Luca positivo all’Epo. Test a sorpresa il 29 aprile (Gazzetta dello Sport)

Neve sul Giro, annullata la tappa. Doping per Di Luca (Corriere della Sera)

Regno Unito

Stage 19 cancelled due to heavy snow – Former winner Danilo Di Luca blasted as ‘an idiot’ and ’sick’ by his own team after testing positive for EPO (The Independent)

Snowfall forces Giro stage to be axed – Di Luca faces lifetime ban following positive EPO test (The Times)

Giro hit by heavy snow as stage 19 cancelled – Vini Fantini-Selle Italia’s Danilo Di Luca facing lifetime ban following positive test for EPO (The Daily Telegraph)

Francia

La 19e étape annulée! – Di Luca rattrapé par la patrouille (L’Equipe)

Spagna

La etapa de montaña de hoy queda anulada por la nieve – Di Luca da positivo por EPO, es su tercer escándalo de dopaje (AS)

La nieve suspende la 19ª etapa – Di Luca da positivo por EPO (Marca)

Anulan la etapa del Giro por mal tiempo – Di Luca, positivo con EPO (El Mundo Deportivo)

Belgio

La 19e étape du Giro annulée à cause de la neige - Le coureur cycliste Di Luca à nouveau contrôlé positif à l’EPO (Le Soir)

Giro schrapt koninginnenrit wegens sneeuwval – “Di Luca opnieuw betrapt op doping” (De Standaard)

La 19e étape du Giro annulée… à cause de la neige – Danilo Di Luca à nouveau positif à l’EPO (L’Avenir)

La 19ème étape du Giro annulée – EPO: Di Luca reste positif (La Dernière Heure/Les Sports)

Pas de Gavia ni de Stelvio: l’étape reine du Giro est purement et simplement annulée – Danilo Di Luca (encore) contrôlé positif (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Sneeuw legt Giro lam – Di Luca weer betrapt (De Telegraaf)

Germania

Schneefall: Organisatoren sagen 19. Giro-Etappe ab – Di Luca positiv auf EPO getestet – Von UCI suspendiert (Berliner Zeitung)

19. Etappe wegen Schneefalls abgesagt – Radprofi Di Luca vor Giro erneut positiv getestet (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Lituania

Dėl pūgos atšauktas Giro d’Italia lenktynių etapas (Lietuvos Rytas)

Canada

Heavy snow cancels 19th stage of Giro d’Italia – 2007 Giro winner Di Luca tested positive for EPO before this year’s race (The Globe and Mail)

USA

Giro Stage Called Off After Heavy Snow Overnight (The New York Times)

Colombia

Anulan decimonovena etapa del Giro de Italia por mal tiempo – Di Luca, suspendido provisionalmente por la UCI tras pósitivo de EPO (El Tiempo)

Anulada decimonovena etapa del Giro de Italia por mal tiempo – Ciclista italiano Di Luca da positivo en dopaje (El Espectador)

Australia

Evans concedes he can’t beat Nibali in Giro (The Age)

Positive drug test and snow hits Giro (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

L’ANNULLAMENTO DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Nevica anche su Tonale e Castrin. L’organizzazione ha deciso di annullare definitivamente la tappa.

Ceemo: Decisione giusta, non vedo le alternative dato che sta nevicando sopra i 600 metri.

Jack.ciclista: So che è impossibile per questioni logistiche, ma a questo punto potrebbero spostarsi al sud e fare le ultime due tappe al sole!

Profpivo: Purtroppo contro questo meteo si può solo alzare le mani e arrendersi

Howling Wolf14: E’ stata una decisione saggia. Non c’erano altre scelte. Vegni & Co. hanno sperato sino all’ultimo che le cose cambiassero, che il meteo avesse esagerato con il pessimismo, ma purtroppo con una giornata così solo un organizzatore immaturo e irresponsabile potrebbe chiedere ai corridori di fare la tappa.

Mauro Facoltosi: Considerato che domani potrebbe nevicare alle Tre Cime mentre migliora leggermente la situazione sul tracciato della tappa della Val Martello (non dovrebbe nevicare più, sul Tonale smetterà in serata), si potrebbe annullare la tappa delle Tre Cime e rimandare a domani la tappa della Val Martello (ma non so se fosse possibile, da un punto di vista di permessi e prefetture)

Mauro Facoltosi: Questo il commento di Dario Cataldo al tracciato alternativo, scritto ieri sera su facebook: “mi sa tanto che non hanno capito! Noi diciamo che domani il problema non saranno le salite, ma affrontare le discese a 0 gradi, bagnati dove rischiamo di arrivare in fondo ibernati, e loro fanno un percorso alternativo con discese più lunghe delle salite…. no comment!!! Praticamente non sarà una corsa, ma una lotta alla sopravvivenza!”

Howling Wolf14: Cataldo ha ragione. Quello dell’RCS era comunque un tentativo. Un occhio al percorso, un occhio al meteo. Quando Vegni ha visto che anche il progetto di riserva era irrealizzabile ha alzato bandiera bianca. Comunque ha fatto bene a non lasciare nulla di intentato.

Thiago Motta 89: E’ un grande peccato che questo ca..o di maltempo continui a rovinare la competizione, oggi addirittura saltata mentre domani si farà ma con un percorso nettamente modificato. Poi le due più affascinanti in assoluto… speriamo di rifarsi con gli interessi nel 2014. Tra l’altro si è ritirato anche Robert Gesink della Blanco mentre Evans dichiara di essere venuto al Giro solo in preparazione per il Tour ma secondo me un pò bluffa.

Fricius: anche secondo me…

Pudra: io pensavo che hanno annullato la tappa perché è pericoloso fare le discese con la neve (e andare in giro in generale), non perché facesse freddo. per quello basta coprirsi.

Nebe1980: Se il problema era solo la discesa non si poteva fare un sorta di semitappa da Silandro a Val Martello? Oggi c’era un corridore che diceva che per lui si può arrivare alle tre cime evitando ovviamente le discese

Trautman80: Meno male che è finita cosi’, con il percorso completamente impraticabile che ha sollevato da responsabilita’ organizzatori e ciclisti. Sarebbe stato peggio se, con strade percorribili, i corridori avessero fatto teatrini e polemiche in discesa. Nessuno li obbliga a indossare la maglietta a maniche corte come Vandevelde sul Gavia, possono usare il miglior abbigliamento tecnico in wind stopper con soprascarpe guanti e passamontagna, e possono fermarsi qualche secondo per mettere un giubbotto antivento al posto della mantellina.

Howling Wolf14: Esatto. E’ venuto in mente anche a me l’episodio di Valdevelde, primo sul Gavia, congelato a metà discesa per non essersi coperto. I corridori non sanno esattamente cosa trovano quando fa freddo. Coprirsi è scomodo, e comunque a volte insufficiente, non coprirsi è rischioso. Insomma, hai ragione. Meglio così. Meglio l’annullamento della tappa.

Nebe1980: Beh si è chiaro, le discese erano improponibili però magari fare solo la salita finale di val Martello poteva essere un’idea partendo da Naturno che era nel percorso alternativo si potevano fare 40 Km di semitappa. Al tour 96 quando nevicò sull’iseran saltarono iseran e galibier e fecero una crono in val d’isere

Trautman80: Ma in futuro, con strade praticabili e temperature a 0° sarebbe grave modificare la tappa per abbassare la quota dello Stelvio e del Gavia; magari vedi in televisione che lo Stelvio è libero pero’ i corridori hanno richiesto di andare da un’altra parte perche’ fa freddo. Deve essere chiaro in partenza con i team cosa è fattibile e cosa invece richiede modifiche alla tappa.

Pudra (a Nebe1980): no, fecero una tappa in linea. Erano rimasti gli ultimi 46 km e hanno fatto Monginevro e Sestriere.

Howling Wolf14: I corridori vogliono innanzitutto una corsa meno dura. Il Giro d’Italia non è la Race Across The Alps. E’ il Giro d’Italia. Non si possono fare troppe forzature, altrimenti poi si ottiene un effetto contrario sul piano della partecipazione e della combattività. Subentrato poi l’elemento maltempo, è ovvio che le richieste dei concorrenti sono diventate ancora più categoriche. Questi elementi, pur tenendo conto che si è trattato di un’annata eccezionale, andranno tenuti in debita considerazione nella progettazione dei percorsi delle prossime edizioni.

Nebe1980: Daccordo sul secondo punto (ossia il freddo) non sul primo, chi ama la corsa dura va al giro. Infondo quest’anno c’erano 5 arrivi in salita, nel 2011 erano 8 e quest’anno non c’erano salite estreme, non credo quest’anno ci siano state forzature, certo le quote alte in maggio sono rischiose ma il piano B è saktato per l’eccezionalità della cosa

LA POSITIVITA’ DI DANILO DI LUCA

Profpivo: Non si sa se piangere o ridere

Howling Wolf14: Ma Luca Scinto prima di fare gli ingaggi non si pone qualche domanda? Di Luca va squalificato a vita. E che gli venga dato anche un bel Daspo: non lo vogliamo più vedere in una manifestazione ciclistica, nemmeno come spettatore.

Pedra: Beh in sua difesa possiamo dire che aveva ottimi tifosi:
https://twitter.com/riccardo_ricco

Mauro Facoltosi: Ma non possono trovare un metodo per dare i risultati subito o entro due tre giorni al massimo?

Profpivo: Comunque non è per difendere Scinto, ma non mi pare che lo abbia voluto lui in squadra… è stata più un’idea degli sponsor.

Jack.ciclista: Tocchiamo i loro portafogli, non c’è altra soluzione !! Obblighiamolo a restituire tutti gli stipendi percepiti, a costo di toglierli auto, casa e conto in banca. Ma solo perchè non si può fare come nella Repubblica Serenissima ed appenderlo qualche giorno alle colonne di piazza San Marco per la pubblica umiliazione.

Howling Wolf14: Anche il Giro d’Italia, però, non dovrebbe più accettare la partecipazione di simili personaggi. Li dovrebbe ripudiare. No al Giro: sgradito. E l’insegnamento serva anche per l’attribuzione in futuro delle wild card. Senza la minima intenzione, sia chiaro, di coinvolgere nella faccenda Scinto, Santambrogio o chicchessia. No wild card ai team che schierano soggetti già coinvolti in vicende di doping. Se poi a Vini Fantini vanno bene anche i drogati lo dicano chiaramente.

SuperIannellus: Giusto! Fuori dal ciclismo! come Riis e Vinokourov!

Howling Wolf 14: Scinto conferma: non lo volevo “Di Luca è un cretino. Non l’avevo mai voluto. Deve farsi curare. E’ il gesto di un pazzo perché mette a rischio il lavoro di una quarantina di persone, quelle che lavorano per la squadra”.
Parole di Scinto. Ora non deve fare altro che cacciar via dal ciclismo questo Fantini e trovarsi un altro sponsor.

Howling Wolf14: Questi schifosi sponsor che ingaggiano e stipendiano ex drogati finti pentiti hanno purtroppo dalla loro parte la cassa di risonanza degli organi di informazione. Purtroppo tv e giornali continuano a parlare di questi ex drogato come fossero dei martiri e ad essi dedicano pagine intere quando vengono recuperati e rilanciati da nuovi sponsor. Vi ricordate le pagine intere della Gazzetta dedicate a Riccò quando aveva cercato di tornare alle corse? Vi ricordate quanti spazi e interviste ha concesso di recente la Rai a Di Luca? Su, ragazzi, finché avremo un’informazione così pelosa e complice, questi falsi eroi dello sport continueranno a proliferare. E guadagneranno soldi e popolarità alla nostra faccia. Faranno ancora in tempo a riscattare l’immagine di Di Luca, vedrete. La complicità con chi delinque è dura a morire!

Jack.ciclista: Sbagliano i corridori, sbagliano gli sponsor, sbagliano i direttori sportivi e sbagliamo anche noi a parlarne. Nell’oblio più totale ! E per sempre ! Che vada a fare il muratore; anzi, che vada a spalare neve che ne abbiamo bisogno ! E quando arriva la primavera che spali altro ancora.

Mauro Facoltosi: Intervistato oggi pomeriggio su Raisport, Valentino Sciotti, il patron della Vini Fantini, ha detto che ha voluto Di Luca per recuperarlo come uomo e glielo ha ripetuto molte volte, senza chiedergli pretese atletiche.

Howling Wolf14: E’ una dichiarazione scontata. Cosa ti aspettavi che dicesse?
E’ ovvio, a lui andava bene come buffone di corte, tanto la De Stefano un Di Luca che ha vinto un Giro grazie al doping lo nomina e lo chiama ogni giorno ai microfoni. Però se si fa vedere a fare uno scattino sulle salitelle lo chiama e lo nomina ancora di più. Per recuperarlo come uomo forse poteva dargli un lavoro come imbottigliatore.

Howling Wolf14: Tweet di Manuel Quinziato. Manuel Quinziato ✔ @manuelquinziato :
“Spero di cuore che giornali e giornalisti non permettano ad un idiota di oscurare un Giro bellissimo e le fatiche dei corridori!”

Nebe1980: Ma dico io… i corridori lo sanno che ci sono i controlli a sopresa. Perchè continuano a fare puttanate?

Howling Wolf14: Non fare di tutta l’erba un fascio. Solitamente sono i più cretini a cadere nella rete. Avidi, imbecilli, privi di cervello. La spiegazione è questa.

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“White Christmas” (Bing Crosby)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Silandro – Tre Cime di Lavaredo

Silandro : pioggia debole (0,1 mm), 8,5°C, venti deboli da NE (6-11 Km/h), umidità al 84%
Bolzano (Km 60,7): pioggia debole (0,2 mm), 8,8°C, venti deboli da NE (7-11 Km/h), umidità al 85%
Cortina d’Ampezzo (Km 187,6): pioggia debole (0,5 mm), 4,7°C (percepiti 3°C), venti deboli da ENE (8-15 Km/h), umidità al 90%
Misurina* (Km 203,1) : nevicate deboli (0,6 cm), 1,5°C (percepiti -2°C), venti moderati da ENE (11-14 Km/h), umidità al 89%
* Previsioni a quota 1757, traguardo a quota 2304

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

www.sportevai.it: “Le vette del Montale, del Castrin e di Val Martello”
De Stefano: “A duro prova”
Vaccari: “S’è riaperta il podio”
Vaccari: “Prende fiato in vista di, forse domani, domenica a Brescia”
Conti: “Francisco Galdo” (Galdos)
Pancani: “Un paio di ore fa è stato deciso di annullare la tappa” (erano le 14.30 in quel momento, la decisione era stata verso le 9.30)
Pozzato: “Un ciclista sulle prime pagine di TG”
De Stefano: “La vecchia teoria del vecchio ciclismo è stato sepolto”
De Stefano: “Positività non riscontrata sul Giro d’Italia” (ci mancava solo che trovassero positivo il Giro)
Martinello: “Forze di causa maggiore”
De Stefano: “La grafica della tappa di domani”
De Stefano: “Stiamo parlando di 5 Km sotto il traguardo”
Scinto: “Non si rendi conto”
Scinto: “Non c’è scuse”
Televideo: “Ieri il trionfo di Nibali in crono”
Televideo: “Val Martella”

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

19a tappa: Ponte di Legno – Val Martello

annullata

Classifica generale

1° Adam Blythe
2° Davide Appollonio a 1′33″
3° Rafael Andriato a 2′00″
4° Wilson Alexander Marentes Torres a a 6′06″
5° Miguel Minguez Ayala a 6′31″

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

19a TAPPA: BELLUNO – MOENA – 6 giugno 1963

BALMAMION MAGLIA ROSA DOPO LA DURA TAPPA DOLOMITICA. A MOENA QUINTA VITTORIA DEL CORAGGIOSO VITO TACCONE
A due giorni dalla conclusione, il piemontese ha praticamente vinto il suo secondo Giro d’Italia consecutivo Il corridore abruzzese dominatore sulle salite – Balmamion racconta il suo attacco ad Adorni
Il ciclista abruzzese passa primo sui sei colli della Belluno-Moena e giunge solo al traguardo con oltre quattro minuti di vantaggio – Alle sue spalle Balmamion stacca Adorni e si classifica terzo, preceduto in volata da Enzo Moser – Buona prova di Zancanaro e di Zilioli – Cedono De Rosso e Ronchini – «Avevo deciso di spingere a fondo sull’ultima salita, ma sul Valles, quasi per caso, mi sono accorto che Adorni era in difficoltà» -I programmi per il futuro: difendere la maglia rosa fino a Milano, qualche giorno di vacanza e poi il Tour

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ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza

1a tappa: Napoli

2a tappa: Ischia – Forio (cronosquadre)

3a tappa: Sorrento – Marina di Ascea

4a tappa: Policastro Bussentino – Serra San Bruno

5a tappa: Cosenza – Matera

6a tappa: Mola di Bari – Margherita di Savoia

7a tappa: San Salvo – Pescara

8a tappa: Gabicce Mare – Saltara (cronometro)

9a tappa: Sansepolcro – Firenze

10a tappa: Cordenons – Altopiano del Montasio

11a tappa: Tarvisio (Cave del Predil) – Vajont

12a tappa: Longarone – Treviso

13a tappa: Busseto – Cherasco

14a tappa: Cervere – Bardonecchia (Jafferau)

15a tappa: Cesana Torinese – Col du Galibier

16a tappa: Valloire – Ivrea

17a tappa: Caravaggio – Vicenza

18a tappa: Mori – Polsa (cronometro)

MARTIN, CRONOMETRO DA CAMPIONE DEL MONDO

maggio 24, 2013 by Redazione  
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Il campione del mondo della cronometro Tony Martin (Omega-Quick Step) si aggiudica la prova contro il tempo valida come terza tappa del Giro del Belgio. Il tedesco ha praticamente dominato sui 15 chilometri da percorrere, precedendo di 40” l’olandese Tom Dumoulin (Argos-Shimano) e di 43” il russo Artem Ovechkin (RusVelo). Martin, grazie alla vittoria, diventa anche il nuovo leader della corsa.

Foto copertina: Tony Martin in azione nella crono di Beveren (foto Photopress.be)

Tranne il prologo del Tour de Romandie dove si è classificato al 17esimo posto, Tony Martin ha vinto tutte le prove a cronometro a cui ha partecipato, individuali o a squadre che siano. Una precisazione però è necessario farla: il corridore in questione, Tony Martin, è il campione del mondo della cronometro. Non a caso.
Il percorso di questa cronometro individuale era completamente pianeggiante e la distanza da coprire era di 15 chilometri.
Il responso del cronometro è stato sempre e solo dalla parte del tedesco decretandone il dominio: sono infatti 40 i secondi che Martin rifila al secondo classificato, Tom Dumoulin, e il che vuol dire guadagnare quasi 3 secondi al chilometro. Mentre al terzo posto si classifica Artem Ovechkin (RusVelo) che paga dal campione del mondo della crono 43 secondi.
Completano la Top Ten: Serov (RusVelo) e Hermans (Radioshack) a 46”, Vandewalle a 53” (Omega-Quick Step), Gaudin a 56” (Europcar), Boonen (Omega-Quick Step) e Clarke (Argos-Shimano) a 1′00 e Terpstra (Omega-Quick Step) a 1′01”.
Con questa prestazione Tony Martin si guadagna anche il primato della classifica generale, che ora comanda con 40” su Dumoulin, e che ora sembra impossibile da strappargli nonostante alla fine della corsa manchino ancora due tappe ondulate, ma l’Omega-Quick Step appare fortissima.

Paolo Terzi

LA NEVE FERMA IL GIRO, L’ANTIDOPING DI LUCA

maggio 24, 2013 by Redazione  
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Dopo il cambio di percorso annunciato ieri sera, con la rinuncia a Gavia e Stelvio, la neve obbliga gli organizzatori a cancellare definitivamente la 19a tappa, rendendo impraticabile anche il tracciato di riserva. Il bilancio di una giornata disastrosa viene completato dalla positività di Danilo Di Luca all’EPO, rilevata in un controllo a sorpresa del 29 aprile scorso. Lascia il Giro Robert Gesink. Mutilata anche la tappa di domani, privata di Costalunga, San Pellegrino e Giau.

Foto copertina: Il Passo del Tonale questa mattina, sotto una fitta nevicata (foto tempoitalia.it)

Era noto da ieri sera che il Giro avrebbe dovuto di nuovo rinunciare all’accoppiata Gavia – Stelvio, infilata quanto mai suggestiva e sulla carta naturale, vista la collocazione geografica dei due giganti, eppure mai concretizzatasi in 104 anni di storia della Corsa Rosa. Se nel 1961 si riuscì almeno ad assicurare il transito sulla Cima Coppi (dal versante opposto), questa volta nemmeno il ricorso ad un piano B confinato a montagne relativamente basse, con i ben più modesti Tonale e Castrin prima dell’ascesa finale a Val Martello, è stato sufficiente a garantire lo svolgimento della gara: la neve è infatti caduta abbondante anche sui due passi di riserva, costringendo Acquarone e Vegni al definitivo annullamento della frazione; evento che al Giro non si verificava dai fattacci di Sanremo, datati 2001.
Inutile sottolineare il pesante ridimensionamento subito dal percorso presentato l’anno passato, anche se le immagini provenienti dalle strade interessate dall’eventuale tappa sostitutiva lasciano poco spazio a discussioni. Quel che è peggio è che analoga sorte rischia di subire la ventesima, penultima e più dura tappa del Giro: le cinque ascese previste sulla strada verso le Tre Cime di Lavaredo si trovano infatti ben al di sopra della quota neve odierna, e le attuali previsioni non inducono all’ottimismo. Per il momento, il nuovo programma prevede la cancellazione di Costalunga, San Pellegrino e Giau, salvaguardando Tre Croci e ascesa finale, per offrire almeno una versione ridotta del progetto originario. Tutt’altro che esclusi, però, ulteriori mutamenti entro stasera, che difficilmente sarebbero orientati ad un ripristino delle difficoltà iniziali.
È a questo punto una fortuna che la lotta per la maglia rosa sia stata virtualmente chiusa già ieri dalla mostruosa cronoscalata di Vincenzo Nibali, benché lo sconvolgimento delle due frazioni più impegnative non possa non pesare sulla classifica finale: Scarponi avrà a disposizione due sole scalate (sulla seconda e più significativa delle quali resta un enorme punto interrogativo, a meno di clamorosi miglioramenti climatici) per dare l’assalto al podio di Evans e Uran; Betancur e Majka si giocheranno la maglia bianca in una manciata di chilometri; corridori poco dentro o poco fuori la top 10, come Sanchez o Pozzovivo, che avrebbero trovato terreno favorevole per tentare rimonte anche consistenti, potranno invece al più mirare ad un successo di tappa. È poi definitivamente chiusa la lotta per la maglia azzurra, anche se i 34 punti di vantaggio di Pirazzi su Visconti lasciavano in ogni caso poco margine ai dubbi.
Chi invece non sarà toccato da questi ed eventuali altri stravolgimenti è Robert Gesink, che, dopo l’ennesima prestazione al di sotto delle aspettative sulle tre settimane, ha deciso di fare i bagagli e tornarsene a casa già oggi, cedendo il suo dodicesimo posto in classifica generale a Franco Pellizotti. Il modesto Giro disputato dall’olandese rende il suo abbandono una notizia da terza pagina, ma è curioso notare come si tratti del terzo ritiro, dopo quelli di Hesjedal e Wiggins, da quel pacchetto di stranieri eccellenti chiamato a nobilitare il Giro, di cui restano ormai i soli Evans e Sanchez.
Se annullamenti, tagli e cambiamenti di programma non avevano reso abbastanza nefasta la giornata, a funestarla ulteriormente ha provveduto il solito, vecchio spettro che aleggia sul Giro e sul ciclismo: quello del doping, oggi manifestatosi nella forma della positività all’eritropoietina di Danilo Di Luca, riscontrata in un controllo a sorpresa del 29 aprile scorso. La carriera dell’abruzzese, a scanso di novità in sede di controanalisi, finirà probabilmente qui, dopo che, con un Giro sempre all’attacco, il già due volte squalificato Killer si era riguadagnato il rispetto di tanti appassionati.
Come ultimo atto, il vincitore dell’edizione 2007 della Corsa Rosa offre l’occasione di sparare a zero sul suo sport a tutti coloro che se ne interessano soltanto in simili circostanze, rinvigorendo una volta di più la corrente di pensiero che vuole il ciclismo quale sport d’elezione delle pratiche illecite. Sappiamo di sprecare fiato nel ricordare che le tante positività sono anche e soprattutto dovute ai tanti e seri controlli effettuati, del tutto alieni a discipline che non preoccupandosi di combattere e individuare i bari possono fingerne l’inesistenza; d’altro canto, puntare il dito verso altri mondi e chiudersi a difesa di quello della bicicletta sarebbe il peggior modo di approcciare – o meglio di continuare ad affrontare – il problema.
Per Di Luca si tratta della terza positività all’EPO, dopo quelle al CERA del 20 e 28 maggio 2009, nel corso del Giro in cui Menchov piegò Danilo al termine di un meraviglioso testa a testa; quasi certamente sarà l’ultima, poiché la squalifica sarà pesante e la data di nascita (2 gennaio 1976) non depone a favore di una nuova rentrée. Con tutto il rispetto per l’interessato e per chi lo ha supportato prima e dopo il caso di quattro anni fa, riesce adesso difficile dispiacersene.

Matteo Novarini

23-05-2013

maggio 24, 2013 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nella diciottesima tappa, cronoscalata Mori – Polsa, percorrendo 20,6 Km in 44′29″ alla media di 27,785 Km/h. Ha preceduto di 58″ lo spagnolo Sánchez González e di 1′20″ l’italiano Damiano Caruso (Cannondale Pro Cycling Team). L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia rosa con 4′01″ sull’australiano Evans e 4′12″ sul colombiano Urán Urán.

TOUR DE BELGIQUE

Il tedesco André Greipel (Lotto Belisol Team) si è imposto anche nella seconda tappa, Knokke-Heist – Ninove, percorrendo 178,8 Km in 4h34′53″ alla media di 42,389 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Van Poppel e il belga Boonen. Miglior italiano Simone Ponzi (Astana Pro Team), 6°. Greipel è ancora leader della classifica con 10″ su Boonen e 14″ su Van Poppel. Miglior italiano Francesco Gavazzi (Astana Pro Team), 10° a 19″.

BAYERN RUNDFAHRT

Il sudafricano Daryl Impey (Orica – GreenEDGE) si è imposto nella seconda tappa, Mühldorf – Viechtach, percorrendo 194,5 Km in 4h41′30″ alla media di 41,456 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Ciolek e l’italiano Adriano Malori (Lampre – Merida). Impey è il nuovo leader della classifica, con 3″ su Malori e 4″ su Ciolek.

AN POST RAS (Irlanda)

Il belga Moreno De Pauw (Rock Werchter Cycling Team) si è imposto nella quinta tappa, Glengarriff – Mitchelstown, percorrendo 150 Km in 3h36′25″ alla media di 41,586 Km/h. Ha preceduto di 1″ il danese Guldhammer e l’irlandese McConvey. Il polacco Marcin Bialoblocki (Team UK Youth) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo di McConvey e Guldhammer.

TOUR OF JAPAN

giorno di riposo

TOUR OF IRAN

Il ceco Alois Kankovsky (ASC Dukla Praha) si è imposto nella seconda tappa, Maragheh – Urmiyeh, percorrendo 194,1 Km in 4h33′23″ alla media di 42,599 Km/h. Ha preceduto allo sprint il turco Ünalan e il tedesco Kalz. Unico italiano in gara Antonio Di Battista (Amore & Vita), 8°. Kankovsky è il nuovo leader della classifica, con 4″ sul malesiano Salleh e 7″ su Ünalan. Di Battista 14° a 13″.

TOUR DE GIRONDE

L’olandese Maarten Van Trijp (Rabobank Development Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Le Pian Medoc, percorrendo 174,8 Km in 3h57′18″ alla media di 44,197 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Maffeïs e il colombiano Ochoa Camargo. La prima classifica generale vede in testa Van Trijp con 4″ sui francesi Maffeïs e Fabio.

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