GIRO DI LOMBARDIA 2024 – LE PAGELLE

ottobre 15, 2024 by Redazione  
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Le pagelle del Giro di Lombardia disputato sabato scorso

TADEJ POGACAR. Il fenomeno del ciclismo mondiale non delude le aspettative e con un’altra dimostrazione di forza, che inizia precisamente sulla Colma di Sormano a circa 50 km dalla conclusione, vince il suo quarto Giro di Lombardia consecutivo collezionando record su record. Le 25 vittorie in un anno che comprendono anche i trionfi del Giro e del Tour, oltre all’alloro Mondiale di Zurigo, dicono tutto sulla superiorità dello sloveno. Il 2025, visto l’andazzo, sarà un’altra annata di conferme e di nuovi record da abbattere. VOTO: 9.5

REMCO EVENEPOEL. Questa volta è Evenepoel il primo dei battuti, anche se il suo ritardo all’arrivo di quasi 4 minuti nei confronti di Pogacar è il più alto delle classiche monumento 2024 tra il primo ed il secondo. La pretattica della vigilia paga fino ad un certo punto ma il belga chiude una stagione comunque ottimo. VOTO: 8

GIULIO CICCONE. Un podio in una classica monumento è comunque un podio e, nonostante un anno deludente, Ciccone ottiene proprio all’ultima apparizione stagionale uno dei risultati migliori del suo 2024, che ricorderemo principalmente per la caduta alla Vuelta, causata da un capriolo, e per i guai fisici patiti in primavera, causa della mancata partecipazione al Giro d’Italia. VOTO: 7

PAVEL SIVAKOV. Il ciclista francese è sempre nel vivo dell’azione, anche con compiti di gregariato, e prima dell’attacco di Pogacar è uno dei più attivi in testa al gruppo principale. Nonostante gli sforzi chiude con un onorevole sesto posto. VOTO: 7

LENNERT VAN EETVELT. Il forfait di Maxim Van Gils fa ricadere sul giovane belga l’onere di fare la corsa per la Lotto Soudal. Nonostante sia fermo dal 29 agosto, quando si ritirò dopo l’undicesima tappa della Vuelta, Van Eetvelt conduce una corsa intelligente e nei chilometri conclusivi resta a lungo a bagnomaria – insieme a Mas e Sivakov – tra Pogacar ed il secondo gruppo inseguitore. Alla fine chiuderà in settima posizione. VOTO: 7

NEILSON POWLESS. Buona prova del ciclista statunitense che dopo la vittoria al Gran Piemonte si candidava concretamente a capitano del Team EF Education EasyPost. Chiude in ottava posizione dimostrando di avere una buona gamba. VOTO: 7

XANDRO MEURISSE. E’ uno dei ciclisti che prova ad animare la corsa già dai primi chilometri, andando in fuga insieme ad una ventina di altri attaccanti. Chiude in decima posizione raccogliendo personalmente uno dei risultati più prestigiosi in una corsa monumento. VOTO: 7

ION IZAGIRRE. Pur essendo lontano dai fasti di un tempo, lo spagnolo della Cofidis chiude in quarta posizione ricalcando per sommi capi la stagione di Ciccone. VOTO: 6.5

ENRIC MAS. Chiude al quinto posto in una stagione da “vorrei ma non posso”: per lo spagnolo non si contano top five e top ten, ma la vittoria gli manca dal Giro dell’Emilia 2022. VOTO: 6.5

DAVID GAUDU. Il ciclista francese offre una prestazione al di sotto delle sue possibilità e termina in nona posizione con più rimpianti che soddisfazioni, alla luce di una stazione non proprio esaltante. VOTO: 6.5

TOMS SKUJINS. Giro di Lombardia sostanzialmente anonimo da parte del ciclista lettone, che si era fatto vedere ai Mondiali di Zurigo quando chiuse in quarta posizione. Dopo aver resistito con le unghie e con i denti sulla prima parte della Colma di Solmano, cede di schianto sotto i colpi di Pogacar. VOTO: 5.5

ANTONIO TIBERI. La tattica della Bahrain Victorious di mandare subito in avanscoperta uno dei capitani non produce gli effetti sperati, visto che il laziale è uno dei primi a rialzarsi nel gruppo dei fuggitivi. VOTO: 5

SIMON YATES. Corroborato da un buon Giro dell’Emilia, quando chiuse in quinta posizione, è il capitano della Jayco AlUla ma al termine del Giro di Lombardia sono numerose le chiamate alla redazione di “Chi l’ha visto?” VOTO: 4.5

MICHAEL WOODS. Stesso discorso di Simon Yates. La buona prova al Giro dell’Emilia, dove ha chiuso al quarto posto, non viene confermata al Giro di Lombardia, dove addirittura si ritira durante la corsa. VOTO: 4

Antonio Scarfone

TAMINIAUX VINCE AL FOTOFINISH LA PRIMA TAPPA DEL TOUR OF GUANGXI

ottobre 15, 2024 by Redazione  
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Il belga Lionel Taminiaux esce vincitore dall’analisi del fotofinish della prima frazione della corsa a tappe cinese. Posti d’onore per Gijs Van Hoecke e Juan Sebastian Molano, superati di un’incollatura. Primo italiano Davide Cimolai, quindicesimo.

Nella notte italiana ha preso il via il quinto Gree-Tour of Guangxi, prova UWT articolata su sei tappe.
La prima frazione di poco meno di 150 Km ha avuto come teatro la città di Fangchenggang. Si è svolta, infatti, su un circuito cittadino per lo più pianeggiante che ha favorito le ruote veloci. Le caratteristiche del tracciato hanno così portato ad una volata molto numerosa e veloce ed è servito il fotofinish per stilare l’ordine d’arrivo.
Il vincitore è così risultato Lionel Taminiaux, alla sua prima vittoria nel WorldTour. Il belga della Lotto-Dstny ha preceduto Gijs Van Hoecke (Intermarchè-Wanty), Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), Juan Sebastián Molano (UAE Emirates), Ethan Vernon (Israel-Premier Tech), Max Kanter (Astana-Qazaqstan), Blake Quick (Jayco-AlUla), Dusan Rajovic (Bahrain-Victorious), Milan Fretin (Cofidis), Riley Pickrell (Israel-Premier Tech), Luke Lamperti (Soudal-Quick Step) e il resto del plotone.
La giornata di gara si è sviluppata sulla fuga di Rune Herregodts (Intermarché-Wanty), Stan Dewulf (Decathlon-AG2R La Mondiale Team) e Luis-Joe Lührs (Red Bull – BORA – hansgrohe). Il tedesco Lührs ha presto desistito lasciando l’onere e l’onore della fuga di giornata alla coppia belga. I due procedono di comune accordo, spartendosi anche i traguardi volanti che hanno incontrato strada facendo. Ovviamente il plotone non aveva intenzione di lasciare loro troppa liberta e il vantaggio dei due era costantemente intorno ai 2 minuti.
Dopo il terzo sprint intermedio, con l’avvicinarsi del traguardo Dewulf ha provato l’azione solitaria. Il tentativo, tutt’altro che velleitario, è comunque terminato ai meno 5, giusto in tempo per dare inizio alle grandi manovre che precedono ogni grande volata di gruppo. Il traguardo è stato così attraversato da molti ciclisti quasi sulla stessa linea, costringendo il collegio di giuria a ricorrere al fotofinish per sbrogliare la matassa-
Nella nottata si disputerà la seconda tappa, 181.5 Km per andare da Chongzuo a Jingxi. La frazione si compone due parti ben distinte, con la prima prevalentemente pianeggiante, e gli ultimi 40 chilometri caratterizatti da una salita di 9 Km al 3,6% (ma con un picco al 13,5%) che terminerà a una trentina di chilometri dall’arrivo. ai -29 dalla conclusione. Il tratto conclusivo, infine, si snoderà in lieve falsopiano, palcoscenico per un altro arrivo allo sprint, stavolta a gruppo più ristretto.

Mario Prato

Lionel Taminiaux vince la prima tappa della corsa cinese (Getty Images)

Lionel Taminiaux vince la prima tappa della corsa cinese (Getty Images)

15-10-2024

ottobre 15, 2024 by Redazione  
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GREE – TOUR OF GUANGXI (Cina)

Il belga Lionel Taminiaux (Lotto Dstny) si è imposto nella prima tappa, circuito di Fangchenggang, percorrendo 149.4 Km in 3h17′58″, alla media di 45.28 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gijs Van Hoecke (Intermarché – Wanty) e il colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates). Miglior italiano Davide Cimolai (Movistar Team), 15°. Taminiaux è il primo leader della classifica con 4″ su Van Hoecke e 5″ sul connazionale Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Miglior italiano Cimolai, 18° a 10″

TOUR OF CHONGMING ISLAND (Cina – Donne)

L’olandese Mylène de Zoete (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team) si è imposta nella prima tappa, circuito del Chongming New City Park, percorrendo 108.9 Km in 2h29′07″, alla media di 43.818 Km/h. Ha preceduto allo sprint la ceca Tereza Neumanova (UAE Team ADQ) e l’italiana Silvia Zanardi (Human Powered Health). La De Zoete è la prima leader della classifica con 7″ sulla Neumanova e 9″ sulla Zanardi.

14-10-2024

ottobre 14, 2024 by Redazione  
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TOUR DE KYUSHU (Giappone)

Il russo Ivan Smirnov (Astana Qazaqstan Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Okagaki – Munakata, percorrendo 140.5 Km in 3h07′44″, alla media di 44.898 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Emilien Jeannière (TotalEnergies) e il britannico Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team Corratec – Vini Fantini), 4°. Jeannière si impone in classifica con 14″ su Nerurkar e 23″ su Smirnov. Miglior italiano Sbaragli, 9° a 36″

13-10-2024

ottobre 13, 2024 by Redazione  
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CHRONO DES NATIONS ELITE UOMINI

L’elvetico Stefan Küng (Groupama – FDJ) si è imposto nella corsa francese, circuito a cronometro di Les Herbiers, percorrendo 45.4 Km in 51′53″, alla media di 52.537 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates) e di 5″ il danese Johan Price-Pejtersen (Bahrain – Victorious). Nessun italiano in gara.

CHRONO DES NATIONS ELITE DONNE

L’australiana Grace Brown (FDJ – SUEZ) si è imposta nella corsa francese, circuito a cronometro di Les Herbiers, percorrendo 27.2 Km in 35′26″, alla media di 46.087 Km/h. Ha preceduto di 51″ l’italiana Vittoria Guazzini (FDJ – SUEZ) e di 55″ l’austriaca Anna Kiesenhofer (Roland). In gara anche l’italiana Alessia Vigilia (FDJ – SUEZ), 13° a 2′53″

CHRONO DES NATIONS UNDER23 UOMINI

Lo svedese Jakob Söderqvist (Lidl – Trek Future Racing) si è imposto nella corsa francese, circuito a cronometro di Les Herbiers, percorrendo 27.2 Km in 31′44″, alla media di 51.485 Km/h. Ha preceduto di 47″ l’italiano Luca Giaimi (UAE Team Emirates Gen Z) e di 48″ il belga Jonathan Vervenne (Soudal – Quick-Step Devo Team)

CHRONO DES NATIONS JUNIORES UOMINI

L’irlandese Seth Dunwoody (Cannibal – Victorious U19 Development Team) si è imposto nella corsa francese, circuito a cronometro di Les Herbiers, percorrendo 27.2 Km in 33′03″, alla media di 49.434 Km/h. Ha preceduto di 42″ il francese Ellande Larronde (URT Vélo 64) e di 49″ il belga Thibaut Van Damme (Team GRENKE – Auto Eder). Non ha preso il via l’unico italiano iscritto alla corsa, Matteo Gabelloni (U.C. Casano)

CHRONO DES NATIONS JUNIORES DONNE

La belga Luca Vierstraete (AG Insurance-NXTG U19) si è imposta nella corsa francese, circuito a cronometro di Les Herbiers, percorrendo 16.7 Km in 24′12″, alla media di 41.281 Km/h. Ha preceduto di 7″ la francese Ambre Jouault (CC Vitréen) e l’ucraina Milana Ushakova (nazionale ucraina). Unica italiana in gara Misia Belotti (C.C. Canturino 1902 A.S.D.), 10° a 56″

TOUR DE SERBIE

Lo slovacco Adam Gross (nazionale slovacca) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Zrenjanin – Požarevac, percorrendo 146 Km in 3h13′57″, alla media di 45.166 Km/h. Ha preceduto di 3″ il tedesco Anton Schiffer (BIKE AID) e l’ungherese Viktor Filutás (Karcag Cycling). Nessun italiano in gara. L’olandese Quinten Veling (Wielerploeg Groot Amsterdam) si impone in classifica con 2′35″ sullo sloveno Jaka Marolt (Sava Kranj Cycling) e 2′56″ sullo sloveno Matic Žumer (Sava Kranj Cycling)

TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

L’olandese Jelte Krijnsen (Parkhotel Valkenburg) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, circuito di Nanjing, percorrendo 114.1 Km in 2h33′17″, alla media di 44.658 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Marcin Budziński (Mazowsze Serce Polski) e l’estone Karl Patrick Lauk (Huansheng – SCOM – Taishan Sport Cycling Team). Miglior italiano Attilio Viviani (Team Corratec – Vini Fantini), 13° a 23″. Krijnsen si impone in classifica con 8″ su Budziński e 10″ sul colombiano Wilmar Paredes (Team Medellín – EPM). Miglior italiano Viviani, 29° a 38″

TOUR DE KYUSHU (Giappone)

Il francese Emilien Jeannière (TotalEnergies) si è imposto anche nella seconda tappa, Minamioguni – Minamiaso, percorrendo 108.5 Km in 2h27′51″, alla media di 44.015 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Ivan Smirnov (Astana Qazaqstan Team) e il britannico Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost). Miglior italiano Kristian Sbaragli (Team Corratec – Vini Fantini), 7°. Jeannière è ancora leader della classifica con 9″ su Nerurkar e 16″ sull’elvetico Anthon Charmig (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Sbaragli, 7° a 27″

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Edwin Yair Torres (Lotería del Táchira) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Caracas, percorrendo 82 Km in 1h40′46″, alla media di 48.826 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Luis Gómez (MU Training – País de Futuro) e Ruddy Rodriguez (Team Oriental La Primogénita). Nessun italiano in gara. Il colombiano Walter Vargas (Team Medellín – EPM) si impone in classifica con 21″ sul connazionale Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín – EPM) e 1′49″ sul venezuelano Luis Guillermo Mora (Gobernación Trujillo-Orbea)

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella sesta ed ultima tappa, circuito di Arnhem, percorrendo 145.8 Km in 3h44′49″, alla media di 38.912 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) e la connazionale Marthe Truyen (Fenix-Deceuninck). Miglior italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek), 5°. La Kopecky si impone in classifica con 2″ sulla tedesca Franziska Koch (Team Dsm-Firmenich PostNL) e 7″ sulla britannica Zoe Bäckstedt (Canyon//SRAM Racing). Miglior italiana la Balsamo, 9° a 37″

POGACAR CALA IL POKER, SUPERIORITA’ IMPRESSIONANTE

ottobre 12, 2024 by Redazione  
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Tadej Pogacar conquista per la quarta volta consecutiva la classica delle foglie morte ed eguaglia il record di Fausto Coppi. L’attacco sulla Colma di Sormano, dove tutti lo aspettavano, a poco meno di 50 Km dalla conclusione. Il vantaggio ha continuato a lievitare e all’arrivo un grande campione come Remco Evenepoel ha accusato un ritardo di oltre tre minuti. Anche l’Italia sul podio con un ottimo Giulio Ciccone, che rientra sul San Fermo e stacca tutti di slancio, resistendo negli ultimi 5 Km non adatti alle sue caratteristiche.

Il pronostico è stato rispettato pienamente, nessuno alla vigilia si aspettava qualcosa di diverso ma le vittorie di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), caratterizzate da lunghe cavalcate solitarie, sono sempre un grande spettacolo per gli appassionati. La classe cristallina di questo grande corridore sloveno permette di gustare grandi emozioni anche in presenza di una superiorità che toglie l’incertezza, che pure tante volte rappresenta il sale delle corse. Nessuno può lamentarsi di sapere già come va a finire, perché ammirare le imprese di questo fuoriclasse vale, per usare un espressione propria di altri sport, “il prezzo del biglietto”.
Il secondo classificato, Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), ha staccato tutti gli altri nella parte finale della salita verso la Colma di Sormano e alla fine ha inflitto un distacco di oltre 1′30″ a Giulio Ciccone (Lidl – Trek), giunto terzo, e a un Enric Mas (Movistar Team) entrato in condizione in questo finale di stagione.
Questo dimostra che Evenepoel si trovava in buona condizione oggi; ciononostante il ritardo pagato dal campione olimpico ha superato i 3 minuti, segno che molto semplicemente Pogacar è andato più forte su tutti i quasi 50 Km nei quali è stato in testa alla corsa, senza accusare mai passaggi a vuoto.
La squadra ha tenuto sotto controllo una corsa che è partita subito scoppiettante, con una girandola di attacchi e contrattacchi quasi tutti neutralizzati sul nascere.
Dopo la prima salita si forma un gruppetto con Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Wilco Kelderman (Team Visma | Lease A Bike), Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck), Matej Mohorič (Bahrain Victorious), Brandon Rivera (INEOS Grenadiers), Julien Bernard (Lidl-Trek) e Martijn Tusveld (Team dsm-firmenich PostNL), ma lungo le rampe verso Selvino si verifica un’altra girandola di attacchi.
Da questa fase molto confusa nasce l’attacco che caratterizzerà la corsa, fuga composta da 22 atleti: oltre ai citati Kelderman, Rochas, Bernard, Mohorič, Tusveld e Rivera ci sono Eddie Dunbar (Team Jayco AlUla), Einer Rubio (Movistar Team), Daniel Felipe Martinez (Red Bull – BORA – hansgrohe), Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), Harold Martín Lopez (Astana Qazaqstan Team), Matteo Fabbro (Team Polti Kometa), Bastien Tronchon (Decathlon Ag2R La Mondiale), Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), Tiesj Benoot (Team Visma | Lease a Bike), Xandro Meurisse (Alpecin-Deceuninck), Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers), Gregor Mühlberger (Movistar Team), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step) e Kevin Vermaerke (Team dsm-firmenich PostNL).
La UAE, in testa al gruppo, controlla la situazione e il vantaggio va un po’ a fasi alterne, toccando un massimo di poco più di tre minuti.
Il primo a perdere contatto dal gruppo di testa è Tiberi, che si stacca lungo le rampre di Valpiana e viene ripreso dal gruppo, staccandosi subito anche da esso.
Dopo il Ghisallo, affrontato senza sussulti, e un successivo tratto pianeggiante in riva al Lario i battistrada approcciano la colma di Sormano con circa un minutp sul gruppo. Come era prevedibile, salta l’accordo in seno ai fuggitivi e davanti rimane da solo Meurisse, che contrattacca su un tentativo promosso da Molard, al quale avevano aderito anche Rochas, Dunbar e Rubio.
Il gruppo, intanto, si assottiglia sensibilmente con l’azione dei pezzi da 90 Adam Yates (UAE Team Emirates) e Pavel Sivakov (UAE Team Emirates), che mirano a chiudere sugli attaccanti per lanciare Pogacar, cosa che avviene a 48,5 Km dalla conclusione.
Nessuno prova a seguire la terribile accelerazione del campione del mondo ma Evenepoel e Mas salgono del loro passo e con Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny) vanno a formare il primo gruppo inseguitore.
Pogacar ha un altro passo e scollina con oltre un minuto. Evenepoel, non avendo ricevuto cambi, decide di andare via da solo e stacca i compagni di avventura sulle ultime rampe della salita.
Nella discesa e nel successivo tratto il vantaggio di Pogacaer su Evenepoel continua ad aumentare, mentre dietro naufragano e vanno a formarsi e disunirsi in continuazione gruppetti nei quali è sempre presente un ottimo Sivakov, che pure si era speso per chiudere sulla fuga.
Sulla salita di San fermo della Battaglia Sivakov prova ad accelerare ma, da dietro, rientra Ciccone che rilancia e riesce a prendere un po’ di vantaggio, un gap che riuscirà a mantenere anche nel tratto finale, più favorevole agli inseguitori.
Sul traguardo di Como il campione del mondo precede quello olimpico di 3′16″ e il nostro Ciccone di 4′31″. Va sottolineata comunque la prestazione dell’abruzzese perché, dopo essere rimasto staccato, non è semplice trovare la forza per rientrare e staccare gli avversari in salita, dopo 250 Km di una corsa dura disputata a ritmi elevati.
La prima considerazione che viene spontanea è pensare a Evenepoel. Questo grande campione ha la sfortuna di aver trovato un avversario che nasce ogni 100 anni. Senza un corridore che rarissimamente si trova come avversario in questo sport, Evenepoel probabilmente avrebbe fatto man bassa tra classiche e mondiali. Pogacar lo sta facendo letteralmente impazzire e il belga le sta provando tutte per riuscire a contrastarlo, ma quando Tadej è in condizione non ce n’è per nessuno. Il problema è che il campione del mondo è in forma per tutta la stagione, aperta con la vittoria alla Strade Bianche con un attacco a 85 km dalla conclusione, continuata con le vittoria alla Liegi, al Giro d’Italia e al Tour de France e conclusa con le affermazioni al campionato del mondo e al Giro di Lombardia; così ad Evenepoel rimane la vittoria nelle corse che Pogacar non disputa, come ad esempio le Olimpiadi, conquistate dal belga sia in linea che a cronometro.
Una stagione come quella appena conclusa è probabilmente irripetibile, tuttavia Pogacar ha raggiunto la piena maturità atletica e pertanto continuerà anche nella prossima stagione a dare spettacolo per tutto l’arco di essa.

Benedetto Ciccarone

Pogacar allattacco sulla salita della Colma di Sormano (Getty Images)

Pogacar all'attacco sulla salita della Colma di Sormano (Getty Images)

12-10-2024

ottobre 12, 2024 by Redazione  
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GIRO DI LOMBARDIA

Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) si è imposto nella classica italiana, Bergamo – Como, percorrendo 255 Km in 6h04′58″, alla media di 41.922 Km/h. Ha preceduto di 3′16″ il belga Remco Evenepoel
(Soudal Quick-Step) e di 4′31″ l’italiano Giulio Ciccone (Lidl – Trek)

TOUR DE SERBIE

Il serbo Mihajlo Stolić (nazionale serba) si è imposto nella seconda tappa, Novi Sad – Zrenjanin, percorrendo 175.2 Km in 3h48′12″, alla media di 46.065 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Léo Bouvier (BIKE AID) e lo slovacco Adam Gross (nazionale slovacca). Nessun italiano in gara. L’olandese Quinten Veling (Wielerploeg Groot Amsterdam) è ancora leader della classifica con 2′35″ sullo lo sloveno Jaka Marolt (Sava Kranj Cycling) e 3′00″ su Bouvier

TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

Il francese Jason Tesson (TotalEnergies) si è imposto nella quarta tappa, Huzhou – Changxing, percorrendo 117 Km in 2h19′53″, alla media di 50.185 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Graeme Frislie (CCACHE x Par Küp) e il sudafricano Reinardt Janse van Rensburg (China Glory – Mentech Continental Cycling Team). Miglior italiano Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini), 12°. L’estone Martin Laas (Ferei Quick-Panda Podium Mongolia Team) è ancora leader della classifica con 9″ sul belga Steffen De Schuyteneer (Lotto Dstny Development Team) e 14″ su Tesson. Miglior italiano Mareczko, 11° a 20″

TOUR DE KYUSHU (Giappone)

Il francese Emilien Jeannière (TotalEnergies) si è imposto nella prima tappa, Beppu – Hita, percorrendo 137.7 Km in 3h17′28″, alla media di 41.846 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost) e l’elvetico Anthon Charmig (Astana Qazaqstan Team). Miglior italiano Kristian Sbaragli
(Team Corratec – Vini Fantini), 16° a 10″. Jeannière è il primo leader della classifica con 3″ su Nerurkar e 6″ su Charmig. Miglior italiano Sbaragli, 6° a 17″

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il colombiano Cristian Camilo Tobar (Team Saitel) si è imposto nella settima tappa, circuito di Valencia, percorrendo 160 Km in 3h16′07″, alla media di 48.95 Km/h. Ha preceduto di 2″ il venezuelano Antoni Samuel Quintero (Lotería del Táchira) e l’ecuadoriano Alejandro Bladimir Pita (Team Saitel). Nessun italiano in gara. Il colombiano Walter Vargas (Team Medellín – EPM) è ancora leader della classifica con 24″ sul connazionale Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín – EPM) e 1′52″ sul venezuelano Luis Guillermo Mora (Gobernación Trujillo-Orbea)

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella quinta tappa, circuito di Doetinchem, percorrendo 140 Km in 3h33′21″, alla media di 39.372 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek) e la connazionale Nienke Veenhoven (Team Visma | Lease a Bike). La tedesca Franziska Koch (Team Dsm-Firmenich PostNL) è ancora leader della classifica con 5″ sulla britannica Zoe Bäckstedt (Canyon//SRAM Racing) e 8″ sulla belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). Miglior italiana la Balsamo, 9° a 35″

11-10-2024

ottobre 11, 2024 by Redazione  
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TOUR DE SERBIE

L’olandese Quinten Veling (Wielerploeg Groot Amsterdam) si è imposto nella prima tappa, Sombor – Novi Sad, percorrendo 150 Km in 3h08′15″, alla media di 47.809 Km/h. Ha preceduto di 2′33″ lo sloveno Jaka Marolt (Sava Kranj Cycling) e di 2′57″ il francese Léo Bouvier (BIKE AID). Nessun italiano in gara. Veling è il primo leader della classifica con 2′35″ su Marolt e 3′04″ sullo slovacco Samuel Kováč (nazionale slovacca)

TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

L’estone Martin Laas (Ferei Quick-Panda Podium Mongolia Team) si è imposto nella terza tappa, circuito di Wujiang, percorrendo 116.8 Km in 2h16′21″, alla media di 51.397 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Daniel Babor (Caja Rural – Seguros RGA) e l’italiano Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini). Laas è ancora leader della classifica con 9″ sul belga Steffen De Schuyteneer (Lotto Dstny Development Team) e 17″ sul connazionale Rait Ärm (Van Rysel – Roubaix). Miglior italiano Mareczko, 9° a 20″

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Arlex José Méndez (Lotería del Táchira) si è imposto nella sesta tappa, circuito di San Felipe, percorrendo 120 Km in 2h57′55″, alla media di 40.468 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Edwin Yair Torres (Lotería del Táchira) e Luis Gómez (MU Training – País de Futuro). Nessun italiano in gara. Il colombiano Walter Vargas (Team Medellín – EPM) è ancora leader della classifica con 24″ sul connazionale Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín – EPM) e 1′52″ sul venezuelano Luis Guillermo Mora (Gobernación Trujillo-Orbea)

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

L’italiana Barbara Guarischi (Team SD Worx – Protime) si è imposta nella quarta tappa, circuito di Ede, percorrendo 118.2 Km in 2h49′53″, alla media di 41.746 Km/h. Ha preceduto allo sprint la neozelandese Ally Wollaston (AG Insurance – Soudal Team) e l’italiana Maria Giulia Confalonieri (Uno-X Mobility). La tedesca Franziska Koch (Team Dsm-Firmenich PostNL) è la nuova leader della classifica con 5″ sulla britannica Zoe Bäckstedt (Canyon//SRAM Racing) e 8″ sulla belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). Miglior italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek), 10° a 41″

POWLESS RESISTE, IL GRAN PIEMONTE È A STELLE E STRISCE

ottobre 10, 2024 by Redazione  
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Sembrava destinato ad essere riacciuffato a pochi passi dal traguardo. Invece lo statunitense Powless si è dimostrato più forte del suo cognome (letterlamente “impotente”), è riuscito a resistere al ritorno del gruppo inseguitore e far suo il Gran Piemonte.

C’era una volta il Giro del Piemonte, gara quasi leggendaria la cui prima edizione si è svolta nel 1906, ancora prima che nascesse il Giro d’Italia, e che ha dato origine al mito del “Diavolo Rosso”, quel Giovanni Gerbi cantato da Paolo Conte e che ha vinto le sue prime tre edizioni. Ma nel palmares di questa corsa compaiono nomi davvero illustri, il meglio del ciclismo italiano con la curiosa eccezione di Coppi (che pure era piemontese) e con Magni che l’ha vinta al primo ed ultimo anno da professionista, a ben 14 anni di distanza. Tra gli stranieri, oltre al solito Merckx, spiccano i nomi di Altig, De Vlaeminck, Adrie van der Poel (padre di Mathieu), Breukink, Virenque, Gilbert e Bernal. L’anno scorso ha vinto il nostro Andrea Bagioli, ormai più famoso per il suo tentativo di seguire Pogacar al Mondiale di Zurigo che per i suoi meriti ciclistici; tuttavia quest’anno Bagioli è assente e i nostri colori sono difesi da Diego Ulissi (UAE Team Emirates), Alberto Bettiol (Astana Qazaqstan Team), Giulio Ciccone (Lidl – Trek) e Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che da oltre tre mesi, dal Giro d’Austria, non ottiene risultati di rilevo nelle prove su strada che non siano a cronometro. Tra gli stranieri che aspirano al successo da segnalare almeno il belga Stan Van Tricht (Alpecin – Deceuninck), che ha appena vinto la Coppa Bernocchi, lo sloveno Matej Mohorič (Bahrain – Victorious, una Sanremo nel suo palmares), l’americano Neilson Powless (EF Education – EasyPost, quarto alla Coppa Bernocchi), l’inglese Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers, grande passista e quest’anno vincitore dell’Amstel), lo spagnolo Alex Aranburu (Movistar Team, terzo alla Coppa Bernocchi), l’australiano Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck, forte velocista e quest’anno vincitore della classifica a punti alla Vuelta), il giovane svizzero Jan Christen (UAE Team Emirates, quarto ai Mondiali U23) e l’eterno francese Romain Bardet (Team Dsm-Firmenich PostNL, due podi al Tour).
La corsa, che dal 2009 si chiama “Gran Piemonte” e quest’anno è lunga 182 chilometri, prende il via alle 12.25 dal paese di Valdengo, in provincia di Biella, per arrivare a Borgomanero, in provincia di Novara, dopo aver lambito le Alpi nei pressi del lago d’Orta: è in questa zona che si trova la salita che potrebbe decidere la gara, il Passo della Colma, quasi 9 chilometri con pendenza media del 5,5% e un tratto finale sopra il 12%. Il passo, situato a quasi 1000 metri sul livello del mare, è però molto lontano dal traguardo (62 Km) e difficilmente un corridore che non si chiami Tadej Pogacar avrebbe chance realistiche di resistere ad un lungo inseguimento, a meno che non succeda qualcosa anche sui due strappi successivi, peraltro non molto impegnativi, le salite della Cremosina (5 Km al 3%) e di Traversagna (3 Km al 4%). Ad ogni modo il tempo è – finalmente! – buono anche se freddo, e quindi parte la solita fuga da lontano, con quattro gregari di buone speranze tra cui il nostro Luca Colnaghi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), che dopo qualche buon risultato da dilettante non si è ancora fatto notare fra i professionisti (è al suo terzo anno). Il gruppo, come sempre in questi casi, sonnecchia e lascia che i fuggitivi prendano un vantaggio abissale, in certi momenti vicino ai 7 minuti. Dopo oltre due ore di gara a buona andatura inizia la salita della Colma e il vantaggio dei fuggitivi, che sulle prime rampe è ancora sui 4 minuti, si riduce rapidamente mentre il gruppo perde pezzi (fra questi Ganna, che presto abbandonerà). Anche il tempo inizia a guastarsi e i fuggitivi si frazionano finché in testa non rimangono i soli Nickolas Zukowsky (Team Dsm-Girmenich PostNL, campione canadese l’anno scorso) e Francisco Muñoz (Team Polti Kometa). In cima al passo i due mantengono un minuto circa di vantaggio sugli ex compagni di fuga, a loro volta tallonati dal gruppo che sulle ultime rampe della salita si è frazionato. Molti dei favoriti, e fra questi c’è il nostro Ciccone, sono nelle posizioni di testa. Nella discesa della Colma i migliori si avvantaggiano progressivamente sul resto del gruppo e sulla salita della Cremosina si riportano sui fuggitivi. Rimangono quindi al comando una ventina di corridori, fra cui Ciccone, Powless, Aranburu, Pidcock, Mohorič e Bardet. Verso la cima della Cremosina, col tempo che migliora nuovamente, parte deciso Powless, che sulla discesa successiva arriva a guadagnare una 30ina di secondi, mentre da dietro molti corridori rientrano alla spicciolata sul gruppo dei migliori, che a poco a poco si ingrossa sino a raggiungere una cinquantina di unità. Quando inizia l’ultima salita, quella di Traversagna, Powless ha raggiunto un vantaggio superiore ai 40 secondi e inizia coltivare sogni proibiti: in cima, a 24 chilometri dall’arrivo, il vantaggio è però sceso a 20 secondi. Gli inseguitori, paradossalmente troppi per riuscire a organizzarsi a dovere e portare a termine la rincorsa, iniziano a guardarsi in faccia e Powless torna a guadagnare nel tratto in pianura, sino ad arrivare ad avere 33 secondi di vantaggio al passaggio da Borgomanero, dove inizia un breve circuito prima del traguardo finale, al quale mancano 11 chilometri). Il nostro Ciccone, sino a quel momento sempre fra i primi, cade rovinosamente poco prima di entrare nel circuito e, pur rialzandosi, rimane tagliato fuori dalle prime posizioni, arrivando in coda al gruppo. A 7 chilometri dall’arrivo a Powless restano 15 secondi e l’americano pare spacciato; ma ai meno 5 nulla è cambiato e ai meno 4 il suo vantaggio è persino risalito a 18 secondi. La speranza cresce e a 3 chilometri dalla fine, col vantaggio immutato, il finale si annuncia al cardiopalmo. Ai meno 2 chilometri Powless ha ancora 16 secondi: è ormai impossibile non tifare per l’uomo solo al comando, anche quando non è Pogacar! All’ultimo chilometro, incredibile ma vero, i secondi di vantaggio sono tornati18, ai meno 500 metri sono ancora una quindicina con l’americano, stremato dallo sforzo disperato, che sembra rallentare mentre dietro il gruppo aumenta la velocità. Ai 200 metri si rialza, sembra quasi fermarsi, e invece esulta e vince, con l’inerzia che lo porta oltre la linea di arrivo con appena 5 secondi di vantaggio; alle sue spalle l’inutile volata viene vinta dal giovane neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) mentre terzo arriva, come nella Coppa Bernocchi, Aranburu. Powless non sarà Pogacar e questa è solo la sua quinta vittoria da professionista, ma è senza dubbio la più bella e la più esaltante della sua carriera. Degnamente, ormai possiamo dirlo, scrive il suo nome accanto ai grandi del passato. Peccato per i nostri, ancora una volta assenti e con Ciccone caduto quando sembrava avere buone chance; il migliore italiano è stato Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), quarto. Van Tricht arriva tra gli ultimi; tra i ritirati più illustri, insieme a Ganna, c’è da segnalare anche Christen.

Andrea Carta

Il Gran Piemonte parla americano con la vittoria di Nelson Powless (foto Gran Piemonte/LaPresse)

Il Gran Piemonte parla americano con la vittoria di Nelson Powless (foto Gran Piemonte/LaPresse)

10-10-2024

ottobre 10, 2024 by Redazione  
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GRAN PIEMONTE

Lo statunitense Neilson Powless (EF Education – EasyPost) si è imposto nella corsa italiana, Valdengo – Borgomanero, percorrendo 182 Km in 3h57′36″, alla media di 45.96 Km/h. Ha preceduto di 7″ il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e lo spagnolo Alex Aranburu (Movistar Team). Miglior italiano Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 4° a 7″

TOUR OF TAIHU LAKE (Cina)

Il belga Steffen De Schuyteneer (Lotto Dstny Development Team) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Qidong, percorrendo 78.6 Km in 1h38′39″, alla media di 47.805 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli estoni Rait Ärm (Van Rysel – Roubaix) e Martin Laas (Ferei Quick-Panda Podium Mongolia Team). Miglior italiano Attilio Viviani (Team Corratec – Vini Fantini), 18°. Laas è ancora leader della classifica con 3″ su De Schuyteneer e 8″ su Ärm. Miglior italiano Jakub Mareczko (Team Corratec – Vini Fantini), 28° a 14″

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il colombiano Javier Ernesto Jamaica (Team Medellín – EPM) si è imposto nella quinta tappa, Barquisimeto – Nirgua, percorrendo 135 Km in 3h20′45″, alla media di 40.349 Km/h. Ha preceduto di 2″ il venezuelano Roniel Campos (Team La Guacamaya INDET Trujillo) e 44″ il connazionale Walter Vargas (Team Medellín – EPM). Nessun italiano in gara. Vargas è ancora leader della classifica con 24″ su Jamaica e 1′52″ sul venezuelano Luis Guillermo Mora (Gobernación Trujillo-Orbea)

SIMAC LADIES TOUR (Paesi Bassi)

L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx – Protime) si è imposta anche nella terza tappa, circuito di Zeewolde, percorrendo 148.4 Km in 3h20′03″, alla media di 44.509 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo (Lidl – Trek) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx – Protime). La britannica Zoe Bäckstedt (Canyon//SRAM Racing) è ancora leader della classifica con 3″ sulla Kopecky e 8″ sull’olandese Ellen van Dijk (Lidl – Trek). Miglior italiana la Balsamo, 8° a 36″

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