UNA STAGIONE UAE – 3 OTTOBRE 2025: 4a TAPPA CRO RACE
Pochi giorni dopo il mondiale si disputa una corsa a tappe di secondaria importanza nell’ottica del calendario, la CRO Race, classificata appena di categoria 2.1 e dunque molto distante dalle più blasonate gare iscritte ai calendario World Tour e ProSeries, che potremmo definire rispettivamente la “Serie A” e la Seria A-” delle corse ciclistiche mondiali (perchè definire di “Serie B” gare come la Tre Valli sarebbe oltraggioso). Nonostante questo al via della corsa un tempo nota come “Giro di Croazia” non mancano squadre di alto livello e tra queste è presente la UAE, che investe di ruolo di capitano Brandon McNulty, che un paio di settimane prima aveva preceduto Pogacar a Montréal. Proprio lo statunitense è il principale favorito per la vittoria finale, che conquisterà agevolmente nella tappa più impegnativa della corsa balcanica
CRO RACE 2025, BRANDON MCNULTY PADRONE DELLA TAPPA REGINA
Lo statunitense della UAE Team Emirates XRG trionfa ad Albona dopo un’azione solitaria di 24 km. Zambanini 2°, Kwiatkowski 3°, settimo Filippo Zana
Brandon McNulty ha infiammato la quarta tappa della CRO Race 2025, imponendosi in solitaria sul traguardo di Albona (Labin in croato) al termine di 190,5 chilometri durissimi partiti da Veglia (Krk). Il corridore statunitense della UAE Team Emirates XRG, già vincitore della corsa nel 2024, ha attaccato a 24 km dal traguardo sulla salita di Skitača, staccando tutti i rivali e arrivando da solo con 1’40’’ di vantaggio.
Alle sue spalle, dopo un finale combattuto, si è piazzato Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious), bravo a regolare in volata Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e lo spagnolo Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA). Più indietro, a quasi due minuti e mezzo, è arrivato un altro gruppo con dentro Filippo Zana (Team Jayco AlUla), settimo, e Davide De Cassan (Team Polti VisitMalta), undicesimo.
La corsa è esplosa già sulla salita del Monte Maggiore, dove il vento e il ritmo imposto dalle squadre dei big hanno messo in difficoltà il leader Paul Magnier (Soudal Quick-Step), staccato e mai più rientrato. La fuga iniziale – composta da Swann Gloux (Arkéa – B&B Hotels), Javier Ibáñez (Caja Rural – Seguros RGA), Axel Van Der Tuuk (Metec-SOLARWATT p/b Mantel) ed Erik Fetter (Team United Shipping) – è stata ripresa poco dopo lo scollinamento-
Nel tratto decisivo Tim Wellens ha lanciato l’attacco del compagno di squadra McNulty, preparando il terreno per l’affondo vincente dello statunitense. Mentre dietro gli inseguitori non trovavano collaborazione, l’americano ha fatto il vuoto, aumentando progressivamente il margine fino al traguardo.
Con questa vittoria, la 21ª in carriera e l’87ª stagionale per la UAE, McNulty diventa il nuovo leader della classifica generale, ipotecando il bis dopo il successo del 2024. Oltre alla maglia rossa, lo statunitense indossa anche quella degli scalatori. Le altre casacche vanno a Jakob Omržel (Bahrain – Victorious, miglior giovane) e a Paul Magnier (Soudal Quick-Step, classifica a punti).
Domani, sabato 4 ottobre, la corsa proseguirà con la quinta tappa, 150,5 km da Karlovac a Sveta Nedelja, caratterizzata da un percorso mosso e adatto ad attacchi da lontano. Domenica gran finale a Zagabria con l’arrivo davanti alla Biblioteca nazionale e universitaria.
Mario Prato

McNulty vince sulle strade dell'Istria la tappa regina della CRO Race (www.uaeteamemirates.com)
14-12-2025
dicembre 15, 2025 by Redazione
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VUELTA CICLISTA INTERNACIONAL A COSTA RICA
L’ecuadoriano Santiago Montenegro (Movistar Best PC) si è imposto nella terza tappa, Guápiles – Paraíso, percorrendo 136.6 Km in 3h43′33″, alla media di 36.663 Km/h. Ha preceduto allo sprint i costaricensi Gabriel Francisco Rojas (Manza Té La Selva Scott) e Alejandro Granados (Colono Bikestation Kölbi). Nessun italiano in gara. Il costaricense Daniel Andres Bonilla (Colono Bikestation Kölbi) è il nuovo leader della classifica con 2″ sul connazionale Leandro Varela (7C – Economy – Hyundai) e 6″ sul messicano Efrén Santos (Canel’s – Java).
UNA STAGIONE UAE – 28 SETTEMBRE 2025: CAMPIONATO DEL MONDO ELITE MASCHILE
A rigor di logica non dovrebbe far parte di questo “revival” questa vittoria di Tadej Pogacar, in quanto ottenuta non indossando la divisa della sua formazione abituale ma quella della nazionale slovena. Ma in casa UAE avranno sicuramente stappato lo champagne per il secondo successo del loro pupillo ai campionati del mondo, ottenuto consecutivamente dopo l’affermazione dello scorso anno a Zurigo. Il circuito del mondiale ruandese è ancora più adatto alle caratteristiche dello sloveno rispetto al percorso di quello elvetico e, infatti, i distacchi che Pogacar affibbierà agli avversari sul traguardo di Kigali saranno maggiori: il belga Remco Evenepoel taglierà la linea d’arrivo un minuto e mezzo dopo l’arrivo del bicampione del mondo, mentre occorrerà attendere poco più di 2 minuti per assistere all’arrivo del terzo classificato, l’irlandese Ben Healy
BWANA POGACAR! IN RUANDA LO SLOVENO SI CONFERMA SIGNORE DEL CICLISMO
Tadej Pogacar si conferma campione del mondo, attaccando nuovamente a oltre cento chilometri dall’arrivo e mettendo tra sé e gli avversari un vantaggio che poi amministra molto bene anche quando Remco Evenepoel, dopo aver superati alcuni problemi patiti in gara, si lancia scatenato all’inseguimento.
Quando fu reso noto il percorso del mondiale in Ruanda molti commentatori affermarono che si trattava di uno dei percorsi più duri della storia. Un circuito con due strappi molto severi da ripetere 15 volte e con un giro più largo a circa metà gara con la scalata del Monte Kigali a oltre 1700 metri di quota.
La previsione di una corsa molto dura è stata in effetti rispettata, poiché sono stati solo 30 gli atleti a completare la corsa. Per vedere simili numeri bisogna riportare indietro la memoria al 1995, quando la prova mondiale di Duitama fu completata da 20 atleti con due grandi fuoriclasse come Indurain e Pantani sul podio alle spalle di un Abraham Olano che aveva approfittato del controllo tra il “Pirata” e il navarro.
La seconda scommessa era capire se Tadej Pogacar avrebbe attaccato nel punto più duro della corsa, ovvero sul Monte Kigali, anche se esso era posto a oltre 100 Km dalla conclusione.
Chi segue questo sport ha già avuto prova che certi attacchi non spaventano lo sloveno, che prova a muoversi sempre nel punto che ritiene maggiormente adatto a fare la differenza, anche quando si trova molto distante dall’arrivo. Di ciò si è avuto ampio riscontro alla Strade Bianche quando, nonostante una modifica del percorso che aveva spostato il difficile settore di Monte Sante Marie a oltre 80 km dal traguardo, Pogacar ha ugualmente attaccato su quel settore per andare a prendersi la vittoria.
E’ andata così anche oggi. Sulle dure rampe del Monte Kigali, l’iridato ha attaccato e solo
Juan Ayuso da subito e Isaac Del Toro in un secondo momento sono riusciti a rispondere. Lo spagnolo ha pagato quasi subito lo sforzo, mentre Del Toro, che era riuscito a rientrare con un minore dispendio energetico, è stato in grado di rimanere con Pogacar per una trentina di chilometri prima di essere costretto inesorabilmente ad alzare bandiera bianca.
Il quattro volte vincitore del Tour de France è rimasto da solo a 65 chilometri dalla conclusione, ma non si è fatto assolutamente intimorire e, giro dopo giro, gestendosi alla perfezione e senza alcun passaggio a vuoto ha incrementato il proprio vantaggio, che è poi riuscito a mantenere anche quando Remco Evenepoel (che aveva avuto problemi che lo avevano costretto a cambiare bicicletta due volte) si è riportato sul primo gruppo inseguitore e ha provato, prima con altri contrattaccanti e poi da solo, un disperato tentativo di inseguimento.
Tutto ciò rappresenta l’ennesima conferma dello straordinario motore che possiede il campione sloveno e che, dopo le brutali accelerate alle quali risulta impossibile rispondere senza sfinirsi, riesce a mantenere ed incrementare il distacco anche quando ad inseguirlo sono diversi atleti.
Oggi è stato inseguito per moltissimi chilometri da Evenepoel, Ben Healy e e Mattias Skjelmose, ma il distacco non è mai sceso sotto il minuto. L’impressione è che l’iridato si sia regolato sul ritmo a cui andavano dietro, dando ogni tanto qualche accelerata per incrementare il vantaggio.
Insomma, oggi non ce n’era per nessuno e si è avuta la prova che la cronometro non eccezionale disputata qualche giorno fa, gara in cui era stato raggiunto da Evenepoel partito due minuti e mezzo dopo, non era stata disputata a tutta in previsione del vero obiettivo, che era proprio la prova odierna.
La corsa è vissuto, nella prima parte, su di una fuga di sette uomini che rispondono ai nomi di Menno Huising (Paesi Bassi), Ivo Oliveira (Portogallo), Marius Mayrhofer (Germania), Anders Foldager (Danimarca), Fabio Christen (Svizzera) e Julien Bernard (Francia), sui quali si è portato in un secondo momento Raul Garcia Pierna (Spagna).
Il tentativo è stato tenuto sotto controllo da Belgio e Slovenia, in attesa del testa a testa tanto atteso.
Avvicinandosi al Monte Kigali i ritmi del gruppo hanno portato il gap, che aveva raggiunto punte di 2 minuti e mezzo, ad appena un minuto, mentre il gruppo di battistrada si disgregava e la fuga del mattino terminava quando Pogacar, grazie ad un’accelerazione, riprendeva Bernard, ultimo fuggitivo ad arrendersi.
All’attacco di Pogacar, Evenepoel in un primo momento prova a rispondere, ma ben presto deve mollare la presa e lo sloveno rimane solo con Ayuso. Nella successiva discesa Isaac del Toro riesce a riportarsi molto bene sulla coppia di testa e sul successivo strappo cittadino riesce a restare alla ruota del campione del mondo, mentre Ayuso paga la propria volontà di rispondere colpo su colpo e si stacca.
Dietro, si erano formati vari gruppetti che si sono ricompattati al rientro nel circuito, quando la situazione vede Pogacar e Del Toro in testa alla corsa con un distacco di circa un minuto su un folto drappello composto da Primož Roglič (Slovenia), Remco Evenepoel, Quinten Hermans e Cian Uijtdebroeks (Belgio), Mikkel Frølich Honoré e Mattias Skjelmose (Danimarca), Andrea Bagioli, Giulio Ciccone, Marco Frigo e Gianmarco Garofoli (Italia), Thomas Pidcock (Regno Unito), Valentin Paret-Peintre, Paul Seixas e Pavel Sivakov (Francia), Thymen Arensman e Bauke Mollema (Paesi Bassi), Jai Hindley, Michael Matthews, Michael Storer e Jay Vine (Australia), Kevin Vermaerke (USA), Juan Ayuso e Carlos Canal (Spagna), Afonso Eulalio (Portogallo), Jan Christen e Marc Hirschi (Svizzera), Andreas Leknessund e Embret Svestad-Bårdseng (Norvegia), Harold Tejada (Colombia), Richard Carapaz (Ecuador), Ben Healy (Irlanda), Amanuel Ghebreigzabhier (Eritrea), Toms Skujins (Lettonia) e il russo Artem Nych (Atleti Indipendenti).
Nelle fasi immediatamente successive Evenepoel cambia due volte la bicicletta, probabilmente per problemi alla sella che si erano già manifestati sul Monte Kigali. La scelta dei tempi, tuttavia, non è delle migliori e il belga perde contatto dal gruppo inseguitore, nel frattempo esploso a causa di un attacco di Honoré (Danimarca), Sivakov ed Healy. Grazie anche all’aiuto dei compagni di squadra, Evenepoel riesce a rientrare sul terzetto e, dopo una fase di rimescolamento, porta via un drappello con Skjelmose, Healy (Irlanda), Pidcock e Jai Hindley (Australia), mentre davanti Pogacar stacca – senza neppure cambiare andatura – uno sfinito Del Toro quando all’arrivo mancavano ancora 65 chilometri.
Il belga non riceve cambi dai compagni di avventura e prova a impostare un inseguimento che, però, ha come risultato unicamente quello di mantenere stabile il passivo intorno al minuto. Si tratta comunque di un ritmo importante, tanto che dopo un paio di giri sia Hindely sia Pidcock sono costretti a cedere.
Rimasti in tre i contrattaccanti, anche Healy e Skjelmose cominciano a dare qualche cambio ma è troppo poco, cosicché Evenepoel, al penultimo giro, decide di lanciarsi solitario all’inseguimento del battistrada e stacca perentoriamente gli altri due contrattaccanti sullo strappo di Kigali Golf.
Neppure questo tentativo scalfisce la determinazione di Pogacar, che continua con un ritmo elevato senza cedimenti la sua grandissima impresa iniziata con un’accelerazione a 110 Km dall’arrivo.
Dalla lotta per l’ultima medaglia disponibile, esce vincitore Haely, che riesce a staccare Skjelmose.
Per quanto riguarda l’Italia il capitano designato Giulio Ciccone non è riuscito ad accodarsi al quintetto formatosi con il rientro di Evenepoel e è rimasto con il secondo gruppo inseguitore, giungendo al traguardo in sesta posizione a 6′47″ e migliorando comunque la venticinquesima posizione dello scorso anno.
Il prossimo appuntamento per gli appassionati di ciclismo è il campionato europeo di domenica prossima, che presenta un percorso molto esigente. Sarà l’occasione per una nuova sfida tra Pogacar ed Evenepoel, ma stavolta ci sarà anche Jonas Vingegaard…
Benedetto Ciccarone

Pogacar vola verso il suo secondo titolo mondiale (foto Dirk Waem/Belga Mag/AFP via Getty Images)
13-12-2025
dicembre 14, 2025 by Redazione
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VUELTA CICLISTA INTERNACIONAL A COSTA RICA
Il costaricense Jason Andrey Huertas (Manza Té La Selva Scott) si è imposto nella seconda tappa, Alajuela – Guápiles, percorrendo 161.6 Km in 4h09′00″, alla media di 38.94 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Sebastian Brenes (Canel’s – Java) e il cileno Cristobal Baeza (Plus Performance – ZEO Sport) . Nessun italiano in gara. Il costaricense Jexon Ledezma (nazionale costaricense) è ancora leader della classifica con 38″ sul connazionale Daniel Andres Bonilla (Colono Bikestation Kölbi) e 40″ sul connazionale Leandro Varela (7C – Economy – Hyundai).
UNA STAGIONE UAE – 14 SETTEMBRE 2025: GRAND PRIX CYCLISTE DE MONTRÉAL
Quasi due mesi dopo la vittoria al Tour i media ciclistici tornano a interessarsi a Tadej Pogacar. Lo sloveno ha nel mirino il secondo mondiale e a poco più di una settimana dall’evento si rimette in sella, dopo un lungo “digiuno”, sulle strade del Gran Premio di Montréal, dove non manca di dimostrazione che la condizione è ancora quella della Grande Boucle. Non vince, ma è protagonista con il compagno di squadra Brandon McNulty, al quale concede la vittoria dopo esser giunti assieme al traguardo e aver staccato gli avversari
POGACAR E MC NULTY SHOW: DOMINIO UAE, VITTORIA DELLO STATUNITENSE
Tadej Pogačar e Brandon McNulty dominano il GP di Montréal, dopo una corsa ricca di attacchi e selezione, i due uomini UAE hanno fatto il vuoto nell’ultimo giro: lo sloveno ha gestito la situazione e con grande generosità ha lasciato il successo al compagno di squadra statunitense. Terzo posto per Quinn Simmons, staccato di oltre un minuto.
La corsa si apre subito con grande vivacità: sette corridori provano a prendere il largo, tra cui Andrew August, Artem Shmidt e Jørgen Nordhagen. Dopo una sessantina di chilometri, però, gli attacchi si moltiplicano e un nuovo drappello di inseguitori si porta davanti, fino a formare un gruppo più folto con nomi come Alex Baudin, Mauro Schmid e Jan Tratnik. La UAE Team Emirates prende in mano la situazione e inizia a dettare un ritmo severo, riducendo progressivamente il margine degli attaccanti. Diversi protagonisti si arrendono, tra cui Victor Lafay e Lewis Askey, finché restano solo sei uomini in testa. La corsa si accende ulteriormente sulla Côte Camillien-Houde: qui si staccano corridori di rilievo come Wout van Aert e Michael Matthews, mentre Baudin tenta un allungo solitario, presto neutralizzato. Con Tim Wellens e Pavel Sivakov a guidare il forcing, il gruppo si assottiglia giro dopo giro. Persino Julian Alaphilippe deve alzare bandiera bianca. A 36 km dall’arrivo è Brandon McNulty a rompere gli equilibri: con lui si muovono Quinn Simmons, Louis Barrè e Tadej Pogačar, che rapidamente si porta al comando. Il quartetto guadagna mezzo minuto, ma Barrè non regge il passo. A 23 km dal traguardo Pogačar cambia marcia e si invola, salvo poi rallentare per attendere McNulty. I due proseguono insieme, mentre Simmons resta staccato. Il vantaggio cresce fino a superare il minuto nell’ultimo giro. Gli ultimi chilometri diventano una passerella per la coppia UAE, con lo sloveno che lascia generosamente la vittoria al compagno. Brandon McNulty taglia così il traguardo a braccia alzate, abbracciato dal campione del mondo. Simmons completa il podio, terzo a poco più di un minuto.
Antonio Scarfone

Pogacar lascia la vittoria a Mc Nulty (Photo credit: Getty Images)
12-12-2025
dicembre 13, 2025 by Redazione
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VUELTA CICLISTA INTERNACIONAL A COSTA RICA
Il costaricense Jexon Ledezma (nazionale costaricense) si è imposto nella prima tappa, Heredia – Grecia, percorrendo 95.6 Km in 4h42′28″, alla media di 42.78 Km/h. Ha preceduto di 34″ i connazionali Daniel Andres Bonilla (Colono Bikestation Kölbi) e Leandro Varela (7C – Economy – Hyundai). Nessun italiano in gara. Ledezma è il primo leader della classifica con 38″ su Bonilla e 40″ su Varela
UNA STAGIONE UAE – 11 SETTEMBRE 2025: COPPA SABATINI
Non c’è due senza il tre e dopo GP di Larciano e Giro delle Toscana Isaac Del Toro fa suo anche il trittico di chiusura della tre giorni toscana di fine estate. E’ ancora il messicano, infatti, a imporsi sul traguardo della Coppa Sabatini, semiclassica che finisce nella bacheca della UAE per il terzo anno consecutivo, dove che le due precedenti edizioni erano state entrambe conquistate dall’elvetico Marc Hirschi, passato alla Tudor proprio all’inizio della stagione 2025
DEL TORO TRIS: SUA ANCHE LA COPPA SABATINI
Non poteva andare meglio la campagna italiana per Isaac Del Toro (UAE), dopo la delusione del Giro è stato sicuramente un buon modo per riscattarsi sulle strade azzurre. Tre vittorie su tre, con una superiorità disarmante e vista sul Mondiale.
La fuga di giornata è partita dopo 18 Km, inizialmente compost da Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta), Valentin Retailleau (Team TotalEnergies) ed Edgar Cadena Martinez (Petrolike), a cui si sono aggiunti a breve giro Jon Agirre (Euskaltel – Euskadi), Simon Dalby (Uno-X Mobility), Luca Cretti, Ben Granger, Nicolò Pizzi (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Alexander Balmer (Solution Tech Vini Fantini) ed Edoardo Cipollini (MBH Bank Ballan CSB), nipote del celebre Mario. La corsa è scivolata via tranquilla sotto il controllo dell’UAE e dell’Intermarch, con gli attaccanti che percorrono in solitaria il primo tratto in linea, perdendo strada facendo Agirre e Pizzi lungo il circuito di Peccioli e presentandosi con circa 2’ di vantaggio all’ultimo passaggio dal muro di Via Greta.
Ci prova subito Benjamin Thomas (Cofidis) seguito a ruota da Isaac Del Toro e dal compagno di squadra Jan Christen (UAE); con loro ci sono anche Natnael Tesfatsion (Movistar), Richard Carapaz (EF), Marc Hirschi (Tudor), Pau Miquel (KERN), Christianh Scaroni (XDS Astana) e Alexandre Delettre (TotalEnergies), che si mettono subito all’inseguimento di Cadena e Balmer, ultimi superstiti della fuga con circa 11”. Nel frattempo rientrano anche Francesco Busatto (Intermachè) e Davide Piganzoli (Polti) quando il plotone è giunto all’inizio dell’ultimo giro.
I primi timidi tentativi sono di Christen e Carapaz, ma il lampo è sempre Del Toro, il quale viene seguito da Thomas e dal redivivo Granger, che dopo la lunga fuga è rimasto con i primi. I tre guadagnano rapidamente una ventina di secondi, sufficienti a giocarsi la vittoria sulle ultime rampe verso l’arrivo.
A 400m Del Toro si invola in solitaria, Thomas chiude terzo mentre Granger, dopo le fatiche della giornata, si deve accontentare di uno straordinario podio. Più indietro Scaroni stacca di poco Delettre, Hirschi, Carapaz, Miquel, Christen e Piganzoli.
Andrea Mastrangelo

Del Toro completa il "triplete" toscano imponendosi nella Coppa Sabatini (foto Luc Claessen/Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 10 SETTEMBRE 2025: GIRO DELLA TOSCANA
Tre giorni dopo l’affermazione al GP di Larciano il messicano Del Toro torna alla vittoria imponendosi al Giro della Toscana, la corsa che da una decina d’anni è intitolata alla memoria dell’indimenticato commissario tecnico della nazionale Alfredo Martini. E, intanto, zitta zitta la UAE rimpingua il suo bottino di successi stagionali arrivando a quota 82
L’ARIA DI TOSCANA FA BENE A DEL TORO
La Toscana è da sempre terra del vino, accostata spesso ai cavalli e al palio. Più raro l’abbinamento con i tori. Eppure ogni volta che il portacolori della UAE mette piede in queste zone si carica. A naggio aveva preso la maglia rosa sulle strade di Siena, salvo poi perderla malamente sul Colle delle Finestre, qualche giorno fa si era aggiudicato il GP Larciano e oggi ha fatto doppietta col Giro di Toscana.
190km, partenza e arrivo a Pontedera, tre passaggi a Peccioli, dove si correrà nei prossimi giorni la Coppa Sabatini, e due sul Monte Serra: questo il menù della 97a edizione del Giro della Toscana, gara che dal 2016 è stata intitolata alla memoria dell’indimenticato commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Alfredo Martini, scomparso due anni prima.
Il primo tentativo di giornata, a vuoto, è quello di Matteo Spreafico (Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Leonardo Vesco (MBH Bank Ballan CSB), Filippo Ridolfo e David Lozano (Team Novo Nordisk), quindi parte la fuga con Tyler Stites (Caja Rural – Seguros RGA), Nil Gimeno (Equipo Kern Pharma), Sam Brand (Team Novo Nordisk), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Adne Holter (Uno-X Mobility).
La situazione rimane cristallizzata fino al primo passaggio sul Monte Serra, quando davanti rimangono Bais e Holter, raggiunti nel successivo tratto pianeggiante da Lorenzo Milesi (Movistar).
Giunti al secondo passaggio si sono accendono le polveri. I primi a guadagnare qualche metro sono Michael Storer (Tudor) e Paul Double (Jayco), ma i due non hanno avuto altro effetto che sventolare la stola rossa sono il naso (Del) Toro, che con un attacco fulmineo ha salutato la compagnia per rivederli tutti dopo il traguardo.
L’ecuadoriano Richard Carapaz (EF) ha provato un inseguimento uno contro uno nel tratto pianeggiante, ma ha dovuto alzare bandiera bianca e farsi riprendere dal gruppo inseguitorem che si è poi giocato in volata la seconda posizione in volata, conquistata da Storer davanti a Steff Cras (TotalEnegies), Alessndro Pinarello (Bardiani), Yannis Voisard (Tudor), Christian Scaroni (Astana), Jordan Jegat (TotalEnergies), Davide Piganzoli (Polti), Carapaz e Daniele Formolo (Movistar).
Ora si disputerà un altro tradizione appuntamento del calendario settembrino, la 73a Coppa Sabatini, gara nella quale Del Toro tenterà una straordinaria tripletta.
Andrea Mastrangelo

Del Toro vince anche il Giro della Toscana (foto Luc Claessen/Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 7 SETTEMBRE 2025: GRAN PREMIO DI LARCIANO
Si annuncia un fine stagione travolgente per la UAE, che tra settembre e ottobre nell’ultimo mese di corse mette in fila una ventina abbondante di affermazioni. In particolare all’inizio di settembre si rifà vivo Isaac Del Toro, il corridore messicano rivelazione del Giro d’Italia che nel giro di quattro giorni fa sue tre prestigiose corse toscana, cominciando con il GP Industria & Artigianato di Larciano, che da un paio di stagioni è stato traslocato dalla tradizionale collocazione primaverile alla fine dell’estate
DEL TORO FA DIECI E OTTANTUNO: SUO IL GP INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Dieci sono le sue vittorie stagionali dopo aver battuto Scaroni (XDS Astana) e Piganzoli (Team Polti) sul traguardo di Larciano. 81 è l’incredibile numero di vittorie stagionali della UAE che, mentre domina alla Vuelta, fa sue anche le classiche di fine stagione.
Il GP Industria e Artigianato può contare anche quest’anno su un campo partenti molto importante. Ci sono il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG), l’elvetico Marc Hirschi (Tudor) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF), oltre a una batteria di outsider italiani pronti a giocarsela coi grandi nomi.
Pronti via evade un folto drappello che raggiungerà i 5’ di vantaggio, rimarrà in avanscoperta quasi tutta la corsa e verrà man mano ripreso lungo l’ultima tornata del circuito del San Baronto, l’ultimo e il più duro dei tre che compongono la corsa.
I primi attaccanti sono Pierre Latour (TotalEnergies) e Filippo Dignani (Sam-Vitalcare-Dynatek), raggiunti in seconda battuta da un quartetto formato da Tyler Stites (Caja Rural-Seguros), Cedrik Bakke Christophersen (Unibet-Tietema Rockets), David Delgado (Burgos) e Matteo Spreafico (Mg.KVis). In seguito tentano il congiungimento Leonardo Vesco (MBH), Mattia Piccini (Gragnano) e Andrea Nannini (Sam), che però non colgono l’attimo, provano a lungo a rientrare, ma alla fine devono alzare bandiera bianca e attendere il gruppo.
Giunti all’ultima tornata la fuga comincia a perdere dei pezzi, mentre da dietro iniziano gli attacchi. A questo punto il destino dei primi è segnato. Ad aprire le danze è Joris Delbove (TotalEnergies), seguito da Christian Scaroni (XDS Astana Team) e da Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta) Solo in un secondo momento Del Toro, rimasto senza compagni, si riporta sui primi con un’accelerata impietosa. Allo scollinamento sono in tre in testa alla corsa, Piganzoli, Scaroni e Del Toro. Il portacolori della Polti, vistosi battuto, prova ad anticipare la volata ai 400. Niente da fare poichè con questo Del Toro non si può nulla; infatti il messicano lo stacca portandosi dietro Scaroni, che si accontenta del secondo posto.
23 secondi più tardi Felix Engelhardt (Jayco) si aggiudica la volata degli inseguitori precedendo Alexandre Delettre (TotalEnergies).
Ora l’attenzione degli appassionati italiani rimane concentrata sulla Toscana, dove nei prossimi giorni si disputeranno il Giro della Toscana e la Coppa Sabatini, poi nel fine settimana andranno in scena il Memorial Pantani in Romagna e il Trofeo Matteotti in Abruzzo.
Andrea Mastrangelo

Del Toro vince a Larciano la 47a edizione del GP Industria & Artigianato (foto UAE Team Emirates)
UNA STAGIONE UAE – 6 SETTEMBRE 2025: 14a TAPPA VUELTA A ESPAÑA
A completare la sinfonia UAE alla Vuelta 2025 è un altro corridore iberico, lo spagnolo Marco Soler, che “splende” nell’ultima delle due tappe asturiane, quella con arrivo in salita alla Farrapona, teatro di un’altra sfida senza nè vincitori nè vinti tra il suo compagno di squadra João Almeida e il danese Jonas Vingegaard. Non otterranno altre vittorie i corridori del team emiratini, con Jay Vine che sfiorerà il tris nella cronometro di Valladolid (persa per un solo secondo da Filippo Ganna) e Almeida che si dovrà accontentare del secondo posto ion classifica, a 1′16″ dal danese
MARC SOLER TRIONFA A LA FARRAPONA, VINGEGAARD E ALMEIDA COMPLETANO IL PODIO
Ancora festa per la UAE Team Emirates XRG alla Vuelta a España 2025. La settima vittoria di squadra arriva grazie a Marc Soler, protagonista assoluto della fuga di giornata e capace di resistere fino al traguardo nonostante il forcing del gruppo. Nella parte finale della salita, Giulio Pellizzari ha aumentato il ritmo per favorire l’attacco di Jai Hindley, ma lo spagnolo ha difeso il suo margine fino al traguardo, chiudendo con 39 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard e João Almeida, che hanno regolato la volata dei migliori. Più indietro il leader della Red Bull – Bora – hansgrohe, che ha provato a rilanciarsi per avvicinarsi al podio della generale, riuscendo a staccare Tom Pidcock di una decina di secondi. In classifica generale, la Maglia Rossa resta sulle spalle del capitano della Visma | Lease a Bike, che ora vanta 48 secondi su Almeida e 2’38” su Pidcock. Hindley è a 3’10”, mentre Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) occupa la quinta posizione a 3’30”. Pellizzari, sesto a 4’21”, mantiene la Maglia Bianca con 32 secondi di margine su Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), giunto nello stesso gruppo dopo aver perso terreno quando il marchigiano aveva alzato il passo.
La corsa si accende subito con Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck), che guadagna qualche secondo prima di essere raggiunto da altri corridori, tra cui i Bahrain Victorious. Antonio Tiberi e Finlay Pickering provano a fare la differenza, ma vengono ripresi; il britannico insiste ed entra nella fuga buona. Dopo meno di 20 km si forma il drappello di giornata, con dentro Mikkel Bjerg e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike), Andrea Bagioli e Carlos Verona (Lidl-Trek), Cepeda (Movistar), Nico Denz e Tim Van Dijke (Red Bull-Bora-hansgrohe), Garofoli (Soudal Quick-Step), Shaw (EF), Armirail, Bisiaux, Staune-Mittet, Pickering, Masnada, Thierry, Samitier, Herrada, Smith, Vermaerke e Hirt. A loro si uniscono successivamente Azparren e Leemreize, con Campenaerts costretto a fermarsi per una foratura. Il vantaggio dei 24 al comando supera i 6 minuti, ma sulle prime salite il gruppo guidato dalla UAE inizia a ridurre lo scarto. L’andatura di Ivo Oliveira e poi di Ayuso screma il plotone, selezionando una ventina di corridori tra cui i big della generale. Intanto davanti emergono Soler e Staune-Mittet, ma lo spagnolo resta solo a 16 km dal traguardo e lancia la sua azione decisiva verso La Farrapona. Dietro, la Red Bull-Bora-hansgrohe e poi di nuovo la UAE cercano di ridurre lo svantaggio con Bjerg e Vine. Restano davanti i migliori: Vingegaard, Almeida, Hindley, Gall, Pidcock, Riccitello e pochi altri. Pickering resiste fino quasi all’ultimo chilometro, poi viene ripreso mentre Pellizzari detta un ritmo feroce per lanciare Hindley. L’australiano attacca, seguito solo da Vingegaard e Almeida, mentre Pidcock perde contatto.
Davanti, però, Soler ha già messo la vittoria in cassaforte, regalando alla UAE il settimo successo (il quarto consecutivo, considerando la neutralizzazione di Bilbao). Nella volata dei migliori Vingegaard batte Almeida, mentre Hindley, pur non riuscendo a tenere la ruota, guadagna comunque qualche secondo sugli altri favoriti.
Antonio Scarfone

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

