BRENNAN, TAPPA E MAGLIA A FRIBURGO. IL TALENTINO BRITANNICO PROMETTE GRANDI COSE

aprile 30, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) procede spedito nel suo percorso di crescita ottenendo la quarta vittoria stagionale nella seconda tappa del Giro di Romandia. In un finale complicato anticipa la volata e vince con autorità sul traguardo di Friburgo. Il britannico balza anche al comando della classifica generale

Dopo un cronoprologo che ha già dato interessanti indicazioni per il prosieguo della corsa, la prima tappa del Giro di Romandia 2025 potrà a sua volta mantenere alta l’attenzione tra i ciclisti che dovranno fare i conti con difficoltà altimetriche concentrate complessivamente nella parte centrale del percorso e che potrebbero rendere questa tappa davvero spumeggiante. Si parte da Münchenstein e si arriva a Friburgo dopo 194.3 km. I tre gpm ravvicinati di Mont-Crosin al km 92, Col des Pontins al km 102.2 e Chaumont al km 118.5 potrebbero come detto scatenare la battaglia in gruppo, specialmente tra gli scalatori che ieri hanno pagato dazio a cronometro. Sono da considerare anche i tre traguardi volanti che danno abbuoni di tempo e che chi vuole ambire ai primi posti della classifica generale prenderà in seria considerazione. Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) parte da Münchenstein in maglia gialla ma non è detto che il ciclista britannico la conservi al termine di questa tappa. La fuga di giornata si formava intorno al km 10 grazie all’azione di Amanuel Ghebreigzabhier (Team Lidl Trek), Enzo Paleni (Team Groupama FDJ), Silvan Dillier (Team Alpecin Deceuninck), Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe) e Gerben Kuypers (Team Intermarchè Wanty). Kuypers scollinava in prima posizione sul gpm di Grindel posto al km 28.2. Dopo 50 km il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 4 minuti. Dillier vinceva il primo traguardo volante di Sorvilier posto al km 67.2. Kuypers scollinava in prima posizione sul successivo gpm di Mont-Crosin posto al km 92. Zwiehoff era invece il primo a transitare sul gpm di Col de Pontins posto al km 102.2 e sul gpm di Chaumont posto al km 118.5. In testa alla corsa restavano Kuypers e Zwiehoff. Il belga si aggiudicava il secondo traguardo volante di Salavaux posto al km 155.3 ed anche il terzo traguardo volante di Burg posto al km 169.2. La fuga veniva ripresa a 24 km dall’arrivo. Era in particolare il Team INEOS Grenadiers a condurre l’andatura con il gruppo che si presentava sotto lo striscione dell’ultimo km a ranghi complessivamente compatti. Matthew Brennan (Team Visma Lease a Bike) anticipava la volata partendo a circa 200 metri dalla linea del traguardo, non venendo più ripreso e potendo così vincere con autorità davanti ad Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) ed Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers). Completavano la top five Huub Hartz (Team Intermarchè Wanty) in quarta posizione e Clément Venturini (Team Arkéa B&B Hotels) in quinta posizione. Per Brennan, a 20 anni ancora da compiere, è la quarta vittoria stagionale tra i pro e dati alla mano si avvia ad avere un futuro davvero sfavillante anche se non ci azzardiamo con scomodi paragoni. In classifica generale Brennan è la nuova maglia gialla con 3 secondi di vantaggio su Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) ed Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG). Domani è in programma la seconda tappa da La Grande Béroche a La Grande Béroche di 157km. Anche se la distanza è inferiore a quella della tappa di oggi, le difficoltà non mancano con la presenza di quattro gpm, l’ultimo dei quali, quello di Chaumont posto al km 109.3, davvero impegnativo visto che in poco più di 3 km di salita i ciclisti dovranno fare i conti con pendenze quasi sempre in doppia cifra. Dallo scollinamento mancheranno quasi 50 km all’arrivo e ci sono buone probabilità che la classifica generale venga ulteriormente scremata.

Antonio Scarfone

Matthew Brennan vince a Friburgo (foto: Getty Images)

Matthew Brennan vince a Friburgo (foto: Getty Images)

GONOV BRUCIA LONARDI ALLO SPRINT E CONQUISTA LA VITTORIA A MARMARIS. DEL GROSSO ANCORA LEADER

aprile 29, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Colpo a sorpresa di Lev Gonov nella terza tappa del Giro di Turchia 2025. Il 25enne russo della XDS Astana ha vinto sul traguardo di Marmaris al termine di una giornata impegnativa, beffando Giovanni Lonardi negli ultimi 50 metri di una volata a ranghi compatti. Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets) e Tibor Del Grosso (Alpecin-Deceuninck) completano il podio, con quest’ultimo che conserva la maglia di leader della classifica generale.

Partenza da Fethiye e arrivo a Marmaris dopo 176 km e 2.388 metri di dislivello: la terza frazione presentava un profilo altimetricamente variegato, con quattro salite totali, tra cui due GPM di terza categoria negli ultimi 60 chilometri. Un terreno difficile per i velocisti puri, ma non abbastanza selettivo da impedire un arrivo in volata.
La fuga del giorno ha preso vita al chilometro 30 e ha visto protagonisti sette corridori: Vadim Pronskiy (Terengganu Cycling Team), Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski), Willie Smit (China Glory – Mentech Continental Cycling Team, di nuovo all’attacco dopo la seconda tappa), Even Yemane (Istanbul Büyükșehir Belediye Spor Türkiye), Burak Abay (Konya Büyükşehir Belediye Spor), Doğukan Arikan (Spor Toto Cycling Team) e Mustafa Tekin (Spor Toto Cycling Team). Il vantaggio massimo di tre minuti è stato progressivamente ridotto dal lavoro dellìAlpecin-Deceuninck e della Flanders-Baloise, con il gruppo che ha neutralizzato i battistrada a circa 50 km dal traguardo.
Dopo la ricompattazione, diversi tentativi di attacco si sono susseguiti senza successo. Hanno provato ad allungare anche Jonas Geens (Team Flanders – Baloise) e Victor Vaneeckhoutte (Lotto), ma sono stati tenuti sotto controllo da un gruppo che non ha mai smesso di vigilare. Il russo Leo Gonov (XDS Astana Team), il corridore che diversi minuti più tardi vincerà la tappa, ha tentato un’accelerazione sull’ultima salita, ma è stato ripreso insieme a Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets), autore di un forcing interessante in discesa.
Nel tratto conclusivo si è formato un gruppo allungato ma compatto, con i treni lanciati per lo sprint. La Polti-VisitMalta ha lavorato per Giovanni Lonardi, che ha preso la testa a 200 metri dall’arrivo, ma il russo Gonov – ottimamente pilotato da Nicolas Vinokurov – ha trovato lo spunto vincente negli ultimi metri. Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets) e Tibor Del Grosso (Alpecin – Deceuninck) hanno rimontato nel finale, ma senza riuscire a superare Gonov, che si è così aggiudicato la sua seconda vittoria in carriera e ha regalato il settimo successo stagionale alla XDS Astana.
A fine gara, Gonov ha commentato: “Ad essere onesti, non mi aspettavo di vincere oggi. Il mio ruolo era aiutare i leader della squadra, ma mi sentivo bene e ho deciso di attaccare sull’ultima salita per testare il gruppo. Quando mi hanno ripreso, ho recuperato in discesa, poi a un chilometro dall’arrivo ho trovato la ruota di Vinokurov: gli ho gridato di andare e lui mi ha lanciato perfettamente. Ho dato tutto e ha funzionato. È una sensazione incredibile.”
Grazie alla vittoria di tappa, Gonov sale al secondo posto in classifica, sempre guidata da Del Grosso. Giovanni Lonardi, quarto sul traguardo, si consola con il primato nella classifica a punti. Tra i migliori di giornata anche Giovanni Carboni (8°) e Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk, 10°).
Domani si correrà la tappa regina che, dopo la partenza da Marmaris prevede l’arrivo a Kıran al termine di una salita di 9 Km al 9.7% che non sfigurerebbe nel percorso di Giro e Tour e che sarà preceduta da un colle di 1a categoria di 9.2 Km al 6.7%

Mario Prato

Il momento nel quale la ruota della bici di Leo Gonov taglia per prima il traguardo di Marmaris (Eurosport)

Il momento nel quale la ruota della bici di Leo Gonov taglia per prima il traguardo di Marmaris (Eurosport)

A WATSON IL CRONOPROLOGO DI SAINT-IMIER E LA PRIMA MAGLIA GIALLA DEL GIRO DI ROMANDIA 2025

aprile 29, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) vince a sorpresa il cronoprologo di Saint-Imier, facendo meglio dei favoriti della vigilia, su tutti e Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Il britannico è la prima maglia gialla

Il Giro di Romandia 2025 inizia con un cronoprologo di 3 km e 440 metri con partenza e arrivo a Saint-Imier. Il percorso è complessivamente pianeggiante ma in alcuni tratti la strada è stretta e sono presenti diverse curve che potrebbero rallentare la marcia dei ciclisti. Sarà una sorta di riscaldamento per le tappe vere e proprie in cui si segnalano la penultima, con l’impegnativo arrivo in salita di Thyon 2000 e l’ultima, una cronometro di 17 km tra le strade di Ginevra. A vincere il cronoprologo è stato Samuel Watson (Team INEOS Grenadiers) con il tempo di 4 minuti e 33 secondi. Seconso, per una questione di decimi, è invece Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG). In terza posizione Ivan Romeo (Team Movistar) a 3 secondi di ritardo da Watson. Chiudono la top five Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale) in quarta posizione e Maikel Zijlaard (Team Tudor Pro Cycling), entrambi a 3 secondi di ritardo da Watson. Un po’ di delusione per i favoriti della vigilia e soprattutto della vittoria finale Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Joao Almeida (UAE Team Emirates) che non vanno oltre l’ottava e l’undicesima posizione a 4 e 5 secondi di ritardo da Watson. Watson raccoglie la prima vittoria stagionale ed è la prima maglia gialla davati ad Oliveira ed a Romeo. Domani è in programma la prima tappa da Münchenstein a Friburgo di 194.3 km caratterizzata da tre gpm ravvicinati nella parte centrale della tappa – Mont-Crosin al km 91.9, Col des Pontins al km 103 e Chaumont al km 118.5 – ma con gli ultimi 60 km complessivamente pianeggianti nei quali i velocisti potranno giocarsi la vittoria, a meno che riescano a superare indenni i gpm citati.

Antonio Scarfone

Samuel Watson vince il cronoprologo di Saint-Imier (foto: Getty Images)

Samuel Watson vince il cronoprologo di Saint-Imier (foto: Getty Images)

DEL GROSSO RIMONTA E TRIONFA A KALKAN. LONARDI 2°, CARBONI 9°

aprile 28, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Ancora una vittoria per la Alpecin-Deceuninck al Presidential Cycling Tour of Türkiye 2025. Dopo Dehairs nella tappa inaugurale, è il giovane talento Tibor Del Grosso a imporsi nella seconda frazione con arrivo a Kalkan, centrando il suo primo successo tra i professionisti. L’olandese ha superato in rimonta un ottimo Giovanni Lonardi, mentre Giovanni Carboni chiude nella top ten.

Tibor Del Grosso conquista la sua prima vittoria da professionista nella seconda tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye 2025, da Kemer a Kalkan per 167 Km. Il campione del mondo Under 23 di ciclocross, al suo primo anno tra i pro’ con la Alpecin-Deceuninck, sfodera tutta la sua potenza sulla rampa finale e beffa allo sprint Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta), che aveva accarezzato il successo fino a pochi metri dal traguardo. Terzo posto per il belga Lander Loockx (Unibet Tietema Rockets), mentre Giovanni Carboni (Unibet Tietema Rockets) chiude nono.
La frazione è stata caratterizzata da un profilo più movimentato rispetto alla prima giornata, con due Gran Premi della Montagna: il primo, di terza categoria, affrontato dopo circa 20 chilometri, e il secondo, più impegnativo (10,3 km al 5%), a 50 km dall’arrivo. Subito dopo il via si forma la fuga di giornata con Mateusz Gajdulewicz (Mazowsze Serce Polski), Vinzent Dorn e Antoine Berlin (Bike Aid), Willie Smit (China Glory) e Ahmet Örken (Spor Toto), ripresi a 50 km dal traguardo grazie al forcing della Unibet Tietema Rockets, che ha scremato il gruppo eliminando diversi velocisti puri come Alexander Kristoff (Uno-X Mobility) ed Elia Viviani (Lotto).
Nel finale il tentativo di Mario Aparicio (Burgos Burpellet BH) a 4 km dall’arrivo viene annullato sotto lo striscione l’ultimo chilometro. In volata Lonardi parte deciso e sembra poter reggere, ma viene saltato da uno scatenato Del Grosso negli ultimi 50 metri. La vittoria permette al giovane olandese, classe 2003, di indossare anche la maglia di leader della classifica generale, mantenendo il simbolo del primato in casa Alpecin-Deceuninck dopo il successo di Simon Dehairs nella prima tappa, oggi piazzatosi ultimo a pochi secondi dal tempo massimo.
Nella classifica a punti guida ora Jon Aberasturi (Euskaltel-Euskadi), grazie a due quarti posti consecutivi. Domani il Giro di Turchia propone una terza tappa insidiosa, da Fethiye a Marmaris per 163 km con un nuovo arrivo adatto agli scattisti: decisivo sarà lo strappo di 3,1 km al 6,6% che terminerà a 8 chilometri dal traguardo.

Mario Prato

Tibor Del Grosso vince la seconda tappa del Giro di Turchia (www.mygazete.com)

Tibor Del Grosso vince la seconda tappa del Giro di Turchia (www.mygazete.com)

SIMON DEHAIRS VINCE LA PRIMA TAPPA DEL GIRO DI TURCHIA, MALUCELLI SECONDO

aprile 28, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Una lotta incerta fino all’ultimo metro ha caratterizzato la prima tappa del 60° Presidential Cycling Tour of Turkiye. Con una prestazione impeccabile il giovane belga Simon Dehairs (Alpecin-Deceuninck) ha conquistato la vittoria precedendo Matteo Malucelli (XDS Astana Team) in uno sprint serrato. La giornata ha visto anche ottimi piazzamenti italiani, con quattro azzurri nella top 10.

La prima tappa del Presidential Cycling Tour of Turkiye, corsa che si svolge ogni anno tra scenari mozzafiato, ha regalato emozioni sin dai primi chilometri. I 132 chilometri che separavano il via dall’arrivo hanno visto una fuga a otto, composta dall’italiano Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk), da Aiman Zariff (Terengganu), da Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski), da Willie Smit (China Glory), da Vinzent Dorn (Bike Aid), da Arda Tekirdag (Istanbul Belediye Spor), da Ahmet Orken (Spor Toto) e da Yunus Yilmaz (Konya Buyuksehir). La fuga ha tenuto viva la gara, ma il gruppo principale, spinto dall’intensa attività di squadre come Picnic PostNL e Lotto, non ha mai perso il contatto.
A 20 chilometri dall’arrivo Dorn e Ridolfo, hanno tentato una sortita solitaria, ma il gruppo ha reagito prontamente riprendendoli poco dopo. Questo ha portato il plotone a lanciarsi verso un finale incandescente, reso ancora più incerto da una caduta avvenuta negli ultimi 1000 metri che ha ridotto il lotto dei pretendenti p alla vittoria.
Sul traguardo di Adalia in una volata da brividi è stato Simon Dehairs (Alpecin – Deceuninck) a prevalere, conquistando la sua prima vittoria professionistica. Il belga di 23 anni, che ha chiuso con una velocità straordinaria, ha mostrato il suo valore, ma non ha dimentica il lavoro di squadra che lo ha portato al successo: «Avere Jonas Rickaert come apripista ha sicuramente fatto la differenza. Lui e Tibor Del Grosso hanno fatto un lavoro perfetto per mantenermi in testa. Lavorare con loro è stato decisivo. Sono molto felice di questa vittoria, la mia prima da professionista, e spero di poter fare bene anche nelle prossime tappe», ha aggiunto il belga.
Alle spalle di Dehairs, Matteo Malucelli (XDS Astana Team) ha sfiorato il successo dopo aver lottato fino all’ultimo: «Ho provato a seguire la sua ruota e a superarlo negli ultimi metri, ma il loro treno è stato davvero impeccabile». Il terzo gradino del podio è andato a Jules Hesters (Team Flanders – Baloise), che ha evidenziato la solidità della sua preparazione e il supporto della squadra: «Siamo rimasti in testa per tutta la tappa, facendo un lavoro perfetto. Il risultato finale è merito della squadra, e sono felice di questo inizio di stagione»,
Anche l’Italia ha avuto la sua rappresentanza nella top ten perchè, oltre a Malucelli, anche Davide Persico (Wagner Bazin WB), Jakub Mareczko (Mazowsze Serce Polski) e Andrea Peron (Team Novo Nordisk) sono giunti a ridosso dei primi – piazzandosi rispettivamente al settimo posto, al nono e al decimo posto -dimostrando così la competitività del ciclismo azzurro anche in una gara internazionale di questa portata. Per un soffio, invece, è rimasto fuori dalla TopTen Giovanni Lonardi (Team Polti VisitMalta), dodicesimo.
Oggi il Giro di Turchia proseguirà con la seconda tappa, decisamente più movimentata rispetto alla pianeggiante frazione d’apertura perchè lungo i 167 Km che si dovranno percorrere tra Kemer e Kalkan si andranno a superare due colli di 2a categoria, mentre l’arrivo sarà posto al termine di uno strappo di 800 metri al 5.3% di pendenza media.

Mario Prato

E stato necessario il fotofinish per decretare il vincitore della prima tappa del Giro di Turchia (Eurosport)

E' stato necessario il fotofinish per decretare il vincitore della prima tappa del Giro di Turchia (Eurosport)

POGACAR TRIS ALLA DOYENNE, EMOZIONANTE LA BATTAGLIA PER IL PODIO

Tadej Pogacar conferma i pronostici che lo davano per favorito e, come da copione, stacca tutti sulla Redoute senza neppure alzarsi su pedali e, chilometro dopo chilometro, incrementa il vantaggio sugli inseguitori. Ottimo secondo posto Ciccone, giornata no per Evenepoel.

Oramai commentare le vittorie di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) significa sostanzialmente fare un copia incolla delle vittorie degli anni passati. Il campione del mondo attacca sempre nei punti iconici delle classiche. Per la terza volta, la vittoria alla Doyenne per il fuoriclasse sloveno è arrivata con un attacco sulla storica salita della Redoute. Per diversi anni gli attacchi decisivi sono stati portati sulla Roche-aux-Faucons, in quanto la Redoute era considerata troppo lontana dal traguardo. Pogacar, invece, ha dimostrato in diverse occasioni di scegliere il passaggio più duro delle corse per provare a fare la differenza, indipendentemente dalla collocazione nella corsa. Alla Strade Bianche ha sempre scelto il tratto sterrato di Monte Sante Marie, anche quando la modifica del percorso ha portato ad affrontarlo a 80 chilometri dall’arrivo; nell’ultima edizione della Parigi Roubaix si è mosso nel tratto in pavé della foresta di Aremberg, cosa che non accadeva da decenni. Da quando è apparso l’attuale iridato nel panorama ciclistico, la Redoute ha ripreso il suo ruolo da protagonista nella Doyenne.
In un quadro del genere diventa quasi inutile narrare l’attacco di Pogacar, che è stato una semplice accelerazione senza neppure alzarsi sui pedali. L’attacco non è tuttavia la chiave di volta delle vittorie di Pogacar, in quanto l’aspetto determinante sta nel motore straordinario di questo campione. Il tre volte vincitore di questa corsa ha scollinato la Redoute con soli 10 secondi sui più immediati inseguitori, vantaggio normale per una salita di quel chilometraggio; il vantaggio superiore al minuto è stato costruito negli oltre trenta chilometri che separano la cima della Redoute dal traguardo di Liegi. Chilometro dopo chilometro, il vantaggio di Pogacar ha continuato a lievitare, segno che l’iridato, anche quando rimane da solo, va semplicemente più forte degli altri, anche se a inseguire sono diversi uomini.
A questo punto pare forse più interessante narrare la lotta per le posizioni di rincalzo, che è comunque iniziata sulla Redoute ma non era già scritta.
Innanzitutto va considerato che neppure quest’anno è andato in scena l’atteso duello tra Pogacar e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), già saltato più volte, stavolta non per infortunio bensì per via della giornata no nella quale è incappato il campione belga che, sin da prima di attaccare la Redoute, si manteneva in una posizione molto arretrata e alla fine è giunto al traguardo con oltre tre minuti di ritardo.
La corsa è stata animata dalla fuga di Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team), Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Jack Haig (Bahrain Victorious), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eduardo Sepulveda (Lotto Cycling Team), Rayan Boulahoite e Valentin Retailleau (TotalEnergies), Ceriel Desal e Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB), ai quali si sono aggiunti poco dopo Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Johan Meens (Wagner Bazin WB). Non è, invece, riuscito il tentativo di contrattacco di Bob Jungels (Ineos Grenadiers) e del compagno di squadra Tobias Foss, che restano a lungo alla scoperto senza riuscire a raggiungere i battistrada.
La fuga viene ripresa già a 60 chilometri dalla conclusione, con il gruppo che si lancia a tutta velocità verso la Redoute. Dopo l’attacco di Pogacar si apre ufficialmente la battaglia per il podio. Il primo a partire è Giulio Ciccone (Lidl – Trek), al quale risponde Alaphilippe (Tudor Pro Cycling) che si porta dietro anche Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) e Thibau Nys (Lidl-Trek). Su un successivo tentativo di rilancio di Alaphilippe si avvantaggiano Pidcock e Ben Healy (EF Education – EasyPost). Nei chilometri successivi, mentre Evenepoel tenta di organizzare un inseguimento, Ciccone e Alaphilippe rientrano su Pidcock ed Healy, i quali riescono a non farsi raggiungere da un ulteriore drappello di contrattaccanti che verranno ripresi dal gruppo.
Sulla Roche-aux-Faucons, con il gruppo che si avvicina minacciosamente, Ciccone decide di ripartire a tutta e solo Healy riesce a rispondere all’abruzzese, mentre gli altri due contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo, dal quale si stacca Evenepoel in grossa crisi.
Mentre Pocagar va a tagliare il traguardo indicando il cielo per dedicare la vittoria alla madre della fidanzata, scomparsa di recente, i due più immediati inseguitori di Pogacar riescono a conservare un vantaggio sufficiente sul gruppo in recupero per andarsi a giocare in volata il secondo gradino del podio. Ciccone è nettamente più veloce e regola senza problemi Healy, conquistando un ottimo secondo posto.
L’abruzzese ha interpretato ottimamente la gara, attaccando sia sulla Redoute, sia sulla Roche-aux-Faucons, dimostrando brillantezza e spirito battagliero ed è andato via insieme ad un uomo come Healy, che è una garanzia di combattività.
E’ certamente una buona notizia non solo vedere un italiano sul podio di una classica come la Liegi, ma anche vedere una battaglia in cui si sono distinti corridori che, anche se non riescono spesso ad eccellere, fanno però della voglia di dare battaglia la loro arma migliore.
Un ciclismo che premia questi uomini è certamente da apprezzare, perché la battaglia è il sale di questo sport e ciò che lo rende spettacolare e gli uomini combattivi sono anche i più amati dagli appassionati.
La stagione delle classiche di primavera si è così conclusa con un Tadej Pogacar che non ha mancato un podio nelle corse alle quali ha preso parte, vincendone diverse e gettando le premesse per un’altra stagione da sogno.
Agli appassionati non resta che aspettare l’inizio del Giro d’Italia, che il 9 maggio aprirà la stagione dei grandi giri. Chi proprio non riesce a stare senza corse, potrà seguire il Giro di Romandia dal 29 aprile al 4 maggio.

Benedetto Ciccarone

Il momento dellattacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)

Il momento dell'attacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)

PRODHOMME VINCE A LIENZ, A STORER IL TOUR OF THE ALPS 2025

aprile 25, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Nell’ultima tappa del ToTA 2025 la fuga di giornata premia la Decathlon AG2R La Mondiale Team, protagonista con la coppia Paul Seixas – Nicolas Prodhomme. Sull’ultimo impegnativo gpm di Stronach i due fanno il vuoto e si giocano la vittoria con Seixas che cede elegantemente la vittoria al compagno di squadra più anziano. Nella lotta per la classifica generale, Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) attacca al momento giusto avendo la meglio su Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) e vince la breve corsa italo-austriaca

Il Tour of the Alps 2025 giunge alla sua quinta ed ultima tappa – la Lienz – Lienz di 112.2 km – e può riservare ancora sorprese per quella che è diventata una delle corse a tappe più incerte del 2025. Le salite ripide ma non lunghissime ed il giusto mix di ciclisti più e meno giovani sono stati la ricetta vincente del successo e dell’apprezzamento di questa corsa. La quinta ed ultima tappa è probabilmente quella più insidiosa dal punto di vista altimetrico con la doppia scalata del Bannberg e la salita finale di Stronach che sembra essere stata presa e portata in Austria direttamente dai Paesi Baschi: la pendenza media di oltre il 12% in 3 km di salita la dice lunga sulla sua difficoltà. La fuga di giornata partiva prima del traguardo volante di Lavant e si componeva di quindici ciclisti ovvero Lennard Kamna (Team Lidl Trek), Fran Miholjevic e Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Matteo Vanhuffel (Team Picnic PostNL), Emil Herzog e Ben Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech), Lukas Eriksson (Team Tudor Pro Cycling), Vicente Rojas e Manuele Tarozzi (Team VF Group Bardiani CSF Faizanè), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Daniel Geismayr (Team Vorarlberg). Eriksson si aggiudicava il traguardo volante di Lavant posto al km 19.5. La fuga iniziava la prima salita del Bannberg, valido anche come gpm, con 2 minuti e 45 secondi di vantaggio sul gruppo maglia verde. Pickering vinceva il gpm del Bannberg posto al km 40.1. Dopo la seconda scalata del Bannberg, non categorizzato come gpm, in testa alla corsa restavano Herzog, Zwiehoff, Bouwman, Prodhomme, Seixas, Fuglsang, Tarozzi e Bais. Nel frattempo un attacco solitario di Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) aveva consentito al ciclista australiano di evdere a sua volta dal gruppo maglia verde. Storer grazie all’aiuto del compagno di squadra Eriksson che si era rialzato dalla testa della corsa, si avvantaggiava km dopo km sul gruppo maglia verde. Seixas si aggiudicava il traguardo volante di Tristach posto al km 91.7. Gli otto battistrada iniziavano a scalare la salita di Stronach con 2 minuti di vantaggio sul gruppo Storer e con 3 minuti di vantaggio sul gruppo Arensman. Seixas e Prodhomme staccavano i compagni di fuga e si avviavano a giocarsi la vittoria di tappa. Seixas scollinava in prima posizione sul gpm di Stronach posto al km 102.8. Prodhomme vinceva con il permesso di Seixas ottenendo la prima vittoria stagionale mentre Herzog era terzo a 29 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Bouwman in quarta posizione e Bais in quinta posizione, entrambi a 1 minuto e 8 secondi di vantaggio da Prodhomme. Storer tagliava il traguardo in ottava posizione ad 1 minuto e 20 secondi di ritardo da Prodhomme ma soprattutto con quasi 2 minuti di vantaggio su Arensman, il che voleva dire che l’australiano scavalcava ampiamente l’olandese in classifica generale e vinceva meritatameente il Tour of the Alps 2025. Per quanto riguarda le altre classifiche Seixas vince quella a punti, Pickering quella dei gpm e Max Poole (Team Picnic PostNL) quella dei giovani mentre l’Israel Premier Tech vince la classifica a squadre. Molti dei protagonisti e non (leggasi Antonio Tiberi ritirato nella seconda tappa) del ToTA li ritroveremo adesso a maggio in un appassionante quanto incerto Giro d’Italia.

Antonio Scarfone

 Prodhomme si impone sul traguardo di Lienz (foto Tim de Waele / Getty Images)

Prodhomme si impone sul traguardo di Lienz (foto Tim de Waele / Getty Images)

ARENSMAN, IMBOSCATA DA CAMPIONE AL TOTA 2025. ASSOLO VINCENTE A OBERTILLIACH E NUOVA MAGLIA VERDE

aprile 24, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) vince la quarta tappa del ToTA 2025 dopo un attacco dalla lunga distanza che precede gli ultimi due gpm in territorio austriaco. L’olandese sfrutta le sue doti da passista per mettere nel sacco gli avversari e soprattutto Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), costretto a cedergli la maglia verde

Anche se Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) sembra ormai avviato a vincere il Tour of the Alps 2025, le insidie per il ciclista australiano possono sempre materializzarsi da un momento all’altro tra i monti e le valli alpine. Ne è un chiaro esempio la quarta tappa da Sillian ad Obertilliach, che inizia in Italia e si concluderà in Austria e dove la presenza di salite abbastanza ripide – dando uno sguardo all’altimetria ne contiamo ben sei, ma solo due di questa sono categorizzate come gpm – può far esplodere la tappa da un momento all’altro. Dopo la partenza da Sillian iniziavano scatti e controscatti che portavano alla formazione della fuga di giornata intorno al km 10. Erano in sei i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo maglia verde ovvero Lennart Jasch (Team Redbull BORA Hansgrohe), Felix Engelhardt (Team Jayco AlUla), Kim Heiduk (Team INEOS Grenadiers), Geoffrey Bouchard (Decathlon AG2R La Mondiale), Andrea Pietrobon (Team Polti VisitMalta) ed Emanuel Zangerle (Team Vorarlberg). Engelhardt vinceva il primo traguardo volante di Dobbiaco posto al km 16.2. Dopo 60 km la fuga, che stava per iniziare l’esigente salita del Passo di San Antonio, lunga 7.8 km e con una pendenza media dell’8%, manteneva il suo vantaggio sul gruppo maglia verde ad oltre 3 minuti. I primi due ciclisti a rialzarsi dalla fuga erano Bouchard e Zangerle. Il ciclista francese era addirittura costretto a mettere il piede a terra ed a ritirarsi. A 80 km dalla conclusione il vantaggio dei quattro ciclisti rimasti in testa alla corsa era sceso a 40 secondi. Il gruppo riprendeva i fuggitivi a 80 km dalla conclusione e iniziavano alcuni scatti da parte degli uomini di classifica. Tra i più attivi si segnalava Thymen Arensman (Team INEOS Grenadiers) che provava l’azione solitaria in un tratto in discesa. All’inseguimento dell’olandese si portava un primo gruppetto con la maglia verde Michael Storer, Max Poole (Team Picnic PostNL), Jai Hindley (Team Redbull BORA Hansgrohe), Koen Bouwman (Team Jayco AlUla), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Derek Gee (Team Israel Premier Tech) ed Engelhardt, unico fuggitivo rimasto. Arensman iniziava la scalata del gpm di Anras Oberried con una cinquantina di secondi di vantaggio sulla coppia formata da Bouwman e Gee. Più dietro era segnalato un primo gruppo inseguitore con Poole e Zangerle mentre il gruppo maglia verde era segnalato a 3 minuti e 50 secondi di ritardo. Aresman scollinava in prima posizione mentre alle sue spalle la situazione continuava ad essere molto fluida con i big di classifica impegnati in gruppetti o da soli a rintuzzare l’attacco dell’olandese. Lo stesso Storer faceva da spola tra i più immediati inseguitori ed il drappello dei migliori. Arensman iniziava la salita di Kartitscher Sattel con una trentina di secondi di vantaggio su Gee e quasi 2 minuti di vantaggio su Storer. Il ciclista olandese scollinava in prima posizione sul secondo ed ultimo gpm di giornata posto al km 155.8 e si lanciava a tutta velocità nella breve discesa prima del tratto pianeggiante che conduceva al traguardo di Obertilliach. Sfruttando le sue doti da passista Arensman non aveva difficoltà a tagliare il traguardo tutto solo con 1 minuto e 16 secondi di vantaggio su Gee ed 1 minuto e 23 secondi di vantaggio su Storer. Chiudevano la top five Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in quarta posizione e Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) in quinta posizione, entrambi con un ritardo di 3 minuti e 44 secondi da Arensman. Per il ciclista dell’INEOS Grenadiers, che indossa anche la maglia di leader della classifica generale, è la prima vittoria stagionale. Domani nell’ultima tappa dovrà gestire gli 11 secondi di vantaggio che ha su Storer. L’olandese e l’australiano sembrano essere coloro che si giocheranno la vittoria finale del ToTA 2025, ma le sorpreso potrebbero non finire; la quinta ed ultima tappa del ToTA 2025 lunga 112.2 km che si svolgerà interamente in territorio austriaco da Lienz a Lienz e che vede la doppia scalata del Bannberg – solo la prima delle quali valida come gpm – ed il durissimo gpm finale di Stronach, poco più di 3 km al 12.3% di pendenza media, promettono infatti altro spettacolo.

Antonio Scarfone

Thymen Arensman vince ad Obertilliach (foto: Getty Images)

Thymen Arensman vince ad Obertilliach (foto: Getty Images)

TADEJ POGACAR VINCE LA SUA SECONDA FRECCIA VALLONE. SCHIANTATA LA (POCA) CONCORRENZA

aprile 23, 2025 by Redazione  
Filed under 6) FRECCIA VALLONE, Copertina, News

A 500 metri dall’arrivo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sferra l’attacco decisivo a cui nessuno riesce a rispondere e va a vincere di potenza e di prepotenza, dopo aver perso un’Amstel Gold Race che sembrava già sua, la sua seconda Freccia Vallone

Anche se Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sembra essere ancora una volta il favorito principale di una corsa, in questo caso la Freccia Vallone 2025, quest’anno l’edizione 89 di una delle corse più caratteristiche del panorama ciclisti internazionale può riservare alcune sorprese. Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) ha dichiarato infatti che ha intenzione di attaccare ed animare quanto più possibile la corsa, evitando di arrivare ai piedi del terzo ed ultimo muro di Huy con il gruppo compatto, un classico degli ultimi anni. Oltre al ciclista belga, ad impensierire Pogacar ci sono molti altri ciclisti tra cui la coppia del Team Lidl Trek formata da Mattias Skjelmose Jensen e Thibau Nys. Altri nomi papabili per un buon risultato sono Santiago Buitrago e Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious), Guillauma Martin e Romain Gregoire (Team Groupama FDJ), Ben Healy (Team EF Eduaction EasyPost), Tom Pidcock (Team Q36,5 Pro Cycling), Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Lennert van Eetvelt (Team Lotto), Maxim van Gils (Team Redbull BORA Hansgrohe), Julian Alaphilippe e Marc Hirschi (Tea Tudor Pro Cycling), per dirne alcuni. Dopo la partenza dalla nuova località Ciney, i primi ad attaccare dopo già 2 km erano Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers), Ceriel Desal (Team Wagner Bazin WB), Simon Guglielmi (Team Arkea B&B Hotels), Tom Paquot (Team Intermarchè Wanty) e Siebe Deveirdt (Team Flanders Baloise). Dopo una sessantina di km evadevano dal gruppo Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) e Robert Stannard (Team Bahrain Victorious) i quali raggiungevano i cinque battistrada. Deweirdt era il primo a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo, da dove attaccavano a loro volta Fredrik Dversnes ed Andreas Leknessund, abili a rientrare sui battistrada. La prima delle tre ascese del muro di Huy vedeva Evenepoel e Pogacar marcarsi a vicenda mentre nel gruppetto dei fuggitivi si rialzava Paquot. A 50 km dalla conclusione i sei battistrada avevano ancora 40 secondi di vantaggio su un gruppo in forte recupero con UAE Team Emirates XRG e Soudal Quick Step a condurre l’inseguimento in avvicinamento alla seconda scalata del muro di Huy. Alla fine della discesa della seconda Côte de Cherave una caduta sull’asfalto bagnato tagliava fuori dai giochi prima Desal tra i fuggitivi e poi, nel gruppo dei migliori, Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) ed Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step). Nella seconda ascesa del muro di Huy restavano in testa Foss, August e Dversnes con il gruppo che li teneva ormai nel mirino. I fuggitivi venivano ripresi a 7 km dalla conclusione. Dopo un’accelerazione congiunta da parte di Soudal Quick Step e UAE Team Emirates il terzo ed ultimo muro di Huy veniva affronatto da una cinquantina circa di ciclisti. Dopo un primo allungo di Ben Healy a 500 metri dall’arrivo, Pogacar accelerava a sua volta affiancando l’irlandese e superandolo in pochi secondi, e facendo il vuoto pedalata dopo pedalata. Lo sloveno trionfava in solitaria vincendo la sua seconda Freccia Vallone dopo quella del 2023. Secondo a 10 secondi di ritardo era Kevin Vauquelin, al secondo podio consecutivo dopo quello del 2024. Terzo a 12 secondi si piazzava Pidcock mentre chiudevano la top five Lenny Martinez in quarta posizione a 13 secondi di ritardo ed Healy in quinta posizione con lo stesso tempo di Martinez. Delusione in casa Soudal Quick Step dove Nys ed Evenepoel non facevano meglio dell’ottava e della nona posizione. L’ultimo atto del trittico ardennese si disputerà domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi in cui Pogacar sarà ancora il favorito da battere, come (quasi) sempre.

Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince la Freccia Vallone (foto:Getty Images)

Tadej Pogacar vince la Freccia Vallone (foto:Getty Images)

MARCO FRIGO VINCE A SAN CANDIDO. MICHAEL STORER CONSERVA LA MAGLIA VERDE

aprile 23, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Nella terza tappa del ToTA 2025 bella vittoria di Marco Frigo (Team Israel Premier Tech) che resta da solo in testa sul Monte Versciaco e saluta i suoi compagni di fuga. La velocissima discesa verso San Candido non permette al gruppo di big di rientrare sul ciclista veneto che ottiene la prima vittoria stagionale. Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) resta al comando della classifica generale

La terza tappa del ToTA 2025 parte da Vipiteno e termina a San Candido dopo 145.5 km. Sono due i gpm in programma, il Passo Furcia al km 91.4 ed il Monte Versciaco al km 135.1. Come ieri, ci sta il terreno per rendere la corsa esplosiva e Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling), la nuova maglia verde, dovrà tenere gli occhi ben aperti, il contrario di quello che ha fatto ieri Giulio Ciccone (Team Lidl Trek), che ha dovuto cedere la sua maglia di leader della classifica generale proprio a Storer. Anche oggi la partenza era molto veloce con diversi ciclisti che provavano a portare via la fuga giusta. Bez Zwiehoff (Team Redbull BORA Hansgrohe) vinceva il primo traguardo volante di Obervintl posto al km 35.6. Si formava una fuga di 18 ciclisti tra cui sette italiani che esplodeva sull’impegnativo gpm del Passo Furcia. Era Marco Frigo (Team Israel Premier Tech) a scollinare in prima posizione mentre al suo inseguimento erano segnalati a oltre un minuto di ritardo Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Frederik Wandahl (Team Redbull BORA Hansgrohe) ed Andrew August (Team INEOS Grenadiers); il gruppo maglia verde inseguiva a 2 minuti di ritardo da Frigo quando mancavano 37 km alla conclusione. Frigo, dopo aver vinto il secondo traguardo volante di Villabassa posto al km 114.6, scollinava anche sul successivo gpm di Monte Versciaco posto al km 134.7. I tre inseguitori erano intanto stati ripresi dal gruppo maglia gialla dove iniziavano alcune scaramucce tra gli uomini di classifica ma senza creare grossi sconquassi. Frigo dava tutto nella ripida discesa finale ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di San Candido con 19 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore regolato da Derek Gee (Team Israel Premier Tech) davanti a Jai Hindley (Team Redbull BORA Hansgrohe). Completavano la top five Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) in quarta posizione e Max Poole (Team picnic PostNL) in quinta posizione. Per Frigo è la prima vittoria stagionale mentre Storer resta saldamente al comando in classifica generale con 41 secondi su Ciccone e Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Domani è in programma la quarta tappa da Sillian ad Obertilliach di 162.7 km. Nei primi 90 km si dovranno scalare tre salite che non sono categorizzate come gpm ma che metteranno sicuramente fatica nelle gambe dei ciclisti. I due gpm di giornata saranno invece affrontati in territorio austriaco e saranno l’Anras Oberried ed il Kartitscher Sattel.

Antonio Scarfone

Marco Frigo vince a San Candido (foto: Getty Images)

Marco Frigo vince a San Candido (foto: Getty Images)

Pagina successiva »