QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI FRANCAVILLA AL MARE

Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)

SALA STAMPA

Italia

Un lampo al Giro: a Francavilla sprint da paura, Milan detta legge

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Jonathan Milan zmagal že drugič, Mezgečevi spet praznih rok (Jonathan Milan ha vinto per la seconda volta, Mezgeč ancora una volta a mani vuote)

Delo

Regno Unito

Milan delights home crowd to take stage 11 in sprint finish (Milan delizia il pubblico di casa conquistando l’undicesima tappa in volata)

The Guardian

Francia

Milan récidive (Milan recidivo)

L’Équipe

Spagna

Milan, rey del esprint (Milan, re dello sprint)

AS

Belgio

Landgenoot Tim Merlier geschrapt in uitslag: paarse trui Jonathan Milan sprint naar tweede ritzege in Giro (Cancellato dai risultati il belga Tim Merlier: la maglia ciclamino Jonathan Milan sprinta verso la seconda vittoria di tappa del Giro)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Milan slaat toe in Giro (Milan colpisce al Giro)

De Telegraaf

Germania

Harter Sprint: Milan ringt Merlier und Groves nieder (Volata dura: Milano lotta con Merlier e Groves)

Kicker

USA

Milan wins chaotic sprint at end of 11th stage of Giro. Pogacar stays in pink (Milano vince uno sprint caotico al termine dell’undicesima tappa del Giro. Pogacar resta in rosa)

The Washington Post

Colombia

Daniel Martínez y Tadej Pogacar no pasan aceite en una etapa accidentada del Giro de Italia (Daniel Martínez e Tadej Pogacar non perdono olio in una tappa accidentata del Giro d’Italia)

El Tiempo

Australia

Aussie sprinter Groves pipped again in Giro finale (Il velocista australiano Groves nuovamente battuto in una finale del Giro)

The West Australian

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Via dei ciclamini (Orietta Berti)

METEOGIRO

Martinsicuro : cielo sereno, 20°C, vento moderato da E (11-25 Km/h), umidità al 82%
Civitanova Marche (Km 50.9): cielo sereno, 21°C, vento moderato da E (20-36 Km/h), umidità al 75%
Osimo – GPM (Km 93.2): pioggia debole (0.1 mm), 22°C (percepiti 24°C) , vento moderato da E (18-38 Km/h), umidità al 65%
Ostra – GPM (Km 138.4): pioggia debole (0.1 mm), 24°C (percepiti 25°C) , vento moderato da SE (18-41 Km/h), umidità al 59%
Fano : parzialmente nuvoloso, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (27-46 Km/h), umidità al 72%

GLI ORARI DEL GIRO

12.15: inizio diretta su Eurosport
12.30: partenza da Martinsicuro
12.35: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su Rai2
14.20-14.35: traguardo volante Sprint di di Recanati
14.40-14.55: GPM di Osimo
15.35-15.55: GPM di Monsano
15.45-16.10: GPM di Ostra
15.55-16.25: traguardo volante Intergiro di Ripe
16.00-16.30: GPM di La Croce
16.15-16.45: traguardo volante Sprint di Mondolfo (con abbuoni)
16.55-17.30: arrivo a Fano

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario

Professor Fagnani: “Il vento è una variabile costante”
Petacchi: “Vedremo le macchie di corridori di ogni squadra”
De Luca: “La ruota anterore”
Pancani: “Siamo a metà chilometraggio, siamo a metà delle tappe, seconda parte più lunga della prima”
Garzelli: “Foiano di Val Forte” (Foiano di Val Fortore)
Pancani: “La qualità che c’è davanti alle caratteristiche dei tre uomini davanti”
Fabretti: “Dario Cataldi” (Cataldo)
Televideo RAI: “Francavilla a Mare” (Francavilla al Mare)
Televideo RAI: “DFernando Gaviria”

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Foiano di Val Fortore – Francavilla al Mare

1° Felix Großschartner
2° Giulio Pellizzari s.t.
3° Alan Riou s.t.
4° Pieter Serry s.t
5° Roel van Sintmaartensdijk a 2′27″
(Fabio Jakobsen, giunto 4°, retrocesso e penalizzato di 5′53″)

Classifica generale

1° Fabio Jakobsen
2° Alan Riou a 16″
3° Fabian Lienhard a 56″
4° David Dekker a 1′58″
5° Josef Cerný a 2′05″

Miglior italiano Davide Cimolai, 14° a 10′23″

IL GIRO DI 70 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici

1 GIUGNO 1954 – 11a TAPPA: CESENATICO – ABETONE (230 Km)

PRONTA ED ENERGICA REAZIONE DI COPPI A UN VIOLENTO ATTACCO DI KOBLET AI PIEDI DELL’ABETONE

Per un momento si è creduto che gli assi volessero dar battaglia sull’Appennino – Fausto è sereno e tranquillo e pensa alle non lontane Dolomiti

Vittoria del giovane Gianneschi che batte all’arrivo i compagni di fuga Grosso e Franchi – Astrua la spunta sul campionissimo nella volata per il quarto posto – Clerici sempre saldo al comando della classifica – Oggi arrivo a Genova – Le lodi del campione del mondo a Defilippis passato dal nono al quinto posto in classifica

Il Convento Michetti di Francavilla al Mare illuminato di rosa (videocitta.media)

Il Convento Michetti di Francavilla al Mare illuminato di rosa (videocitta.media)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa
3a tappa: Novara – Fossano
4a tappa: Acqui Terme – Andora
5a tappa: Genova – Lucca
6a tappa: Torre del Lago Puccini (Viareggio) – Rapolano Terme
7a tappa: Foligno – Perugia (cronometro individuale)
8a tappa: Spoleto – Prati di Tivo
9a tappa: Avezzano – Napoli
10a tappa: Pompei – Cusano Mutri (Bocca della Selva)

DAI TRABOCCHI SPUNTA ANCORA MILAN. POGACAR SEMPRE IN ROSA

Jonathan Milan (Team Lidl Trek) dimostra di essere uno dei ciclisti più forti in circolazione battendo con una volata autoritaria sul traguardo di Francavilla al Mare Tim Merlier (Team Soudal Quick Step), poi declassato, e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck)

Risalendo lo Stivale il Giro affronta l’undicesima tappa da Foiano di Van Foltore a Francavilla al Mare di 207 km. Tornano di scena i velocisti che dovrebbero giocarsi la vittoria anche se la prima parte della tappa è piuttosto vallonata e presenta anche il gpm di Pietracatella posto al km 48.4. Il ritiro alla partenza di Cian Uijtdebroeks (Team Visma Lease a Bike) è tra le notizie più importanti della giornata con la maglia bianca che adesso passa sulle spalle di Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). Oltre al ciclista belga non figuravano tra i partenti di oggi Stefano Oldani (Team Cofidis) e Louis Barrè (Team Arkea B&B Hotels). Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Thomas Champion (Team Cofidis), Edoardo Affini e Tim van Dijke (Team Visma Lease a Bike). Van Dijke scollinava in prima posizione sul promo gpm di Pietracatella posto al km 48.4. Champion si aggiudicava il primo traguardo volante di Casacalenda posto al km 74.5. Le squadre dei velocisti si davano cambi regolari in testa al gruppo ed il ritardo nei confronti della fuga veniva contenuto all’interno dei 2 minuti. In vista della costa adriatica, considerate le condizioni di vento da moderato a forte, gli ultimi 100 km di corsa potevano essere considerati i più spettacolari in caso di ventagli. Champion si aggiudicava il traguardo intergiro di San Salvo Marina posto al km 137.9. I tre fuggitivi venivano ripresi poco prima del passaggio sul secondo traguardo volante di Fossacesia Marina, sul quale transitava per primo Ryan Mullen (Team BORA Hansgrohe). La tappa si animava improvvisamente a poco meno di 21 km dall’arrivo con un attacco di Andrea Piccolo (Team EF Education EasyPost) mentre quasi contemporaneamente una caduta coinvolgeva Felix Grossschartner (UAE Team Emirates) e Kevin Vermaerke (Team DSM Firmenich PostNL). Entrambi i ciclisti si rialzavano e ripartivano senza apparenti problemi. Una volta ricompattatosi, il gruppo si preparava alla volata. Era ancora una volta Jonathan Milan (Team Lidl Trek) a dimostrare di essere il velocista più forte del momento. La maglia ciclamino vinceva con autorità davanti a Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) e Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck), anche se dopo dopo il termine della frazione la giuria sanciva il declassamento all’ultimo posto del gruppo del belga, reo d’aver stretto contro le transenne il colombiano Juan Sebastián Molano (UAE Team Emirates). Saliva così al terzo posto Giovanni Lonardi (Team Polti Kometa), con Laurence Pithie (Team Groupama FDJ) e il citato Molano a chiudere la TopFive, mentre una caduta sul rettilineo d’arrivo metteva fuori gioco alcuni ciclisti, tra i quali Fabio Jakobsen (Team DSM Firmenich PostNL). Per Milan è la seconda vittoria al Giro 2024 mentre la classifica generale vede sempre al comando Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) davanti a Daniel Martinez (Team BORA Hansgrohe) e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers). Domani è in programma la dodicesima tappa da Martinsicuro a Fano di 193 km. E’ la tappa dei muri marchigiani con quattro gpm di quarta categoria e diversi altri zampellotti con pendenze che in alcuni tratti superano anche il 10%. I velocisti più resistenti possono di re la loro ne caso la corsa venga tenuta chiusa, ma non escludiamo il successo di una fuga oppure nuove schermaglie tra i big di classifica.

Antonio Scarfone

Jonathan Milan vince a Francavilla al Mare (foto: Tim De Waele/GEtty Images)

Jonathan Milan vince a Francavilla al Mare (foto: Tim De Waele/GEtty Images)

RITORNO AI TRABOCCHI

Il Giro ritorna sulla Costa dei Trabocchi, lo spettacolare tratto del litorale adriatico che lo scorso anno ospitò la cronometro d’apertura della Corsa Rosa. Sarà l’occasione per rivedere in azione i velocisti, che non trovavano un traguardo adatto ai lori mezzi dalla tappa di Lucca.

Tutti ricordiamo lo spettacolare scenario che fece da sfondo, lo scorso anno, alla “Grande Partenza” del Giro d’Italia, scattato dalla Costa dei Trabocchi, il tratto del litorale abruzzese punteggiato dalle caratteristiche palafitte installate a pochi metri dalla riva, utilizzate dai pescatori e talvolta attrezzate con piccoli ristoranti nei quali degustare pesce fresco di giornata. Dodici mesi dopo la Corsa Rosa tornerà ad affacciarsi da questo balcone naturale e lo farà in una tappa dove ancora la successione dei trabocchi ruberà di tanto in tanto la scena ai corridori, perché gli ultimi 120 Km si svolgeranno costantemente in riva all’Adriatico, per la gioia dei velocisti che da diversi giorni non trovavano pane per i loro denti sulle strade del Giro. Le difficoltà altimetriche non mancheranno comunque e avranno la forma delle tre salite pedalabili che caratterizzeranno il tratto iniziale e dei piccoli strappetti che spezzeranno la pianura nella seconda parte della gara, che quando entrerà in scena la pianura sarà resa ancor più fluida dalla presenza d’interminabili rettilinei, come quello di quasi 3 Km e mezzo che porterà dritto al traguardo di Francavilla al Mare. Attenzione, però, a quest’ultimo, il mare, che potrebbe tirare un brutto scherzetto ai corridori lasciando irrompere sul percorso di gara il vento che spesso sferza i litorali, con il rischio che si vengano a creare le temute fratture in seno al gruppo, frazionamenti che possono far perdere parecchi minuti e che in gergo sono definiti con il nome di ventagli.
Si partirà dai colli appennici e lasciato il centro di Foiano di Val Fortore si dovrà affrontare, subito dopo il via, la dolce salita (7.2 Km al 3.5%) verso San Bartolomeo in Galdo, borgo recentemente adornatosi di murales realizzati a partire dal 2010, dopo la decisione di restaurare quello realizzato nel 1976 per omaggiare la visita del gruppo musicale cileno degli Inti-Illimani, che si era trasferito in Italia dopo il colpo di stato che tre anni prima aveva rovesciato il presidente Salvador Allende.
All’inizio della successiva discesa la Corsa Rosa entrerà in Puglia, che sarà attraversata per soli 18 Km, tratto nel quale non saranno previsti passaggi da centri abitati, andando invece a imboccare la statale che collega Foggia a Campobasso. Procedendo in direzione di quest’ultima si supererà il confine con il Molise presso l’estremità meridionale del lago artificiale di Occhito, del quale si può ammirare una spettacolare vista dall’alto raggiungendo il vicino centro di Gambatesa e affacciandosi dal belvedere sottostante il Castello di Capua. È una deviazione che non faranno i “girini” che, invece, dopo ancora qualche chilometro sullo scorrevole fondovalle del torrente Tappino, lasceranno la direttrice per Campobasso per risalire il versante opposto rispetto a quello di Gambatesa, diretti al borgo di Pietracatella dove, dopo circa 7 Km d’ascesa al 6.1%, si disputerà l’unico Gran Premio della Montagna di giornata. Assegnati i punti per la classifica degli scalatori non s’inizierà subito a scendere poiché si rimarrà in quota per circa 6 Km, tratto che terminerà dopo il passaggio da Sant’Elia a Pianisi, borgo meta di pellegrinaggi da parte dei devoti di Padre Pio, che visse per quattro anni nel locale convento francescano.
Saltabeccando sui colli molisani si affronterà una salita di 4 Km al 4.7% che terminerà nei pressi della stazione di Ripabottoni, uno dei centri che furono maggiormente colpiti dal terremoto del 31 ottobre 2002, principalmente ricordato per la morte di 27 bambini, travolti dal crollo della locale scuola elementare, nel vicino centro di San Giuliano di Puglia. Un altro breve tratto in salita, uno strappo di 800 metri al 5.2%, anticiperà il passaggio nel centro di Casacalenda, cittadina presso i quali si trovano i ruderi dell’antica Gerione, andata distrutta in occasione di un altro terremoto – avvenuto nel 1456 e ricordato come il più forte del secondo millennio – e famosa per essere stata espugnata dal celebre Annibale, che vi si accampò nel 217 avanti Cristo durante la Seconda Guerra Punica.
Inizierà ora la lunga discesa che riporterà il Giro in pianura, una planata di quasi 30 Km interrotta da una salita di 1 Km al 4.9% che s’incontrerà in vista del passaggio da Larino, centro del quale è originario l’indimenticato giornalista sportivo Aldo Biscardi, nato nel 1930, e presso il quale è possibile ammirare la gotica la cattedrale romano-gotica di San Pardo e il simbolo della città molisana, l’anfiteatro dell’antica città romana di Larinum.
Guadagnata la pianura bisognerà percorrere ancora una decina di chilometri sulle strade dell’entroterra prima di giungere in riva al mare, che s’incontrerà poco prima di giungere a Termoli, cittadina sede dell’unico porto molisano, base di partenza per i turisti diretti all’arcipelago delle Isole Tremiti.
Sfiorata l’antica torre costiera del Sinarca, che prende il nome dal torrente che un tempo ne alimentava la cisterna, i corridori imboccheranno il primo degli interminabili rettilinei che caratterizzano il finale e poi faranno ritorno in Abruzzo all’altezza della marina di San Salvo, luogo dove lo scorso anno terminò la prima tappa in linea, vinta in volata dal friulano Jonathan Milan. Subito dopo ci si allontanerà brevemente dalla linea di costa per portarsi, al termine di un breve e pedalabile tratto in salita (1500 metri al 4.2%), nella cittadina di Vasto, l’antica Histonium che secondo la tradizione fu fondata da Diomede e che è un centro saldamente legato alla storia della nostra nazione e anche a quella del Giro. Vastese, infatti, era il predicatore Teodorico Pietrocola Rossetti che, durante la sua opera di evangelizzazione, diede un notevole aiuto al progetto unitario, trovando pure il tempo di coltivare diverse amicizie, come quello che lo legò allo scrittore inglese Lewis Carroll, per il quale tradusse e diffuse in Italia “Alice nel paese delle meraviglie”. Il legame di Vasto col Giro risale al 1932, quando sulla scrivania di Armando Cougnet fu portato un corposo plico contenente una raccolta di firma di cittadini vastesi, che richiedevano con forza il passaggio della corsa rosa o almeno un arrivo nelle vicinanze. Pur ribadendo che sarebbe stato impossibile accontentare tutti, l’allora direttore del Giro accolse la richiesta e già in quello stesso anno ci fu un arrivo nella non lontana Lanciano, dove s’impose Learco Guerra. Per vedere un arrivo “confezionato” in casa si dovrà, però, attendere fino al 1959, quando Gastone Nencini si impose su di un traguardo replicato in altre quattro occasioni, l’ultima nel 2000.
Sfiorata l’area del porto di Vasto, il cui faro è il secondo per altezza d’Italia (70 metri) dopo la Lanterna di Genova, il percorso ritroverà la litoranea e un’altra serie di veloci rettilinei, come quello che inizierà subito dopo aver scavalcato il corso del fiume Sangro in prossimità della sua foce. Immediatamente dopo il gruppo sarà accolto dai tifosi di Fossacesia Marina, la località balneare dalla quale lo scorso anno la prima tappa del Giro prese le mosse ai piedi della collina sulla quale si staglia la millenaria abbazia di San Giovanni in Venere. Il primo atto dell’edizione 2023 fu una cronometro individuale di circa 20 Km che si corse quasi interamente sulla pista ciclabile realizzata dopo la dismissione di un tratto della Ferrovia Adriatica, mentre stavolta i “girini” rimarranno sulla parallela strada statale, che presenta un tracciato leggermente più tortuoso, movimentato anche da qualche saliscendi. In particolare quando all’arrivo mancheranno 24 Km si dovranno superare in rapida successione tre brevi ascese che difficilmente turberanno il sonno ai velocisti, la prima delle quali – 1.2 Km al 4.9% – si conclude in prossimità del cimitero militare canadese di Ortona, memento dei combattimenti qui avvenuti nel dicembre del 1943 durante i drammatici anni della Seconda Guerra Mondiale. La successiva difficoltà altimetrica – 1300 metri al 5.1% – terminerà proprio alle porte della vicina Ortona, dove lo scorso anno il belga Remco Evenepoel andò, come da previsioni della vigilia, a prendersi la prima maglia rosa con un vantaggio di 22 secondi su un altro dei favoriti per la vittoria di tappa, il recordman dell’ora Filippo Ganna. Superato un ultimo strappo di 900 metri al 4.5%, a 14 Km dalla conclusione si ritroveranno strade veloci e filanti e si entrerà in Francavilla al Mare con un interminabile rettilineo che, salvo piccole deviazioni di rotta, misura ben 7 Km. Un paio di curve a gomito lanceranno, infine, il gruppo sull’altrettanto lungo rettifilo che condurrà al traguardo, sul lungomare di Francavilla, luogo dove i velocisti in gara sgomiteranno come bagnanti all’affannosa ricerca di un privilegiato posto al sole…

Mauro Facoltosi

Scorcio di Francavilla al Mare e l’altimetria dell’undicesima tappa (wikipedia)

Scorcio di Francavilla al Mare e l’altimetria dell’undicesima tappa (wikipedia)

CIAK SI GIRO

Il Molise è la Cenerentola delle regioni italiane. Nonostante l’indipendenza amministrativa ottenuta dall’Abruzzo 1963 talvolta si fatica a non associarla all’altra regione, al punto che anche il Touring Club Italiano non ha mai aggiornato la collana delle celebri “Guide Rosse d’Italia” e il Molise è ancora oggi accomunato all’Abruzzo nello specifico volume. Non è un caso che sia una delle regioni meno visitate dalla Corsa Rosa, preceduta in questo record negativo solo dalla Sardegna: due volte si è arrivati a Isernia, tre a Termoli, sette volte a Campitello Matese e dodici nel capoluogo Campobasso. E anche il cinema non si è ricordato troppo spesso del Molise, anche se sulle sue strade si è vista una star del calibro della spagnola Penélope Cruz, che nel 2004 interpretò un personaggio di nome Italia nel film “Non ti muovere”, diretto da Sergio Castellitto e ispirato a un romanzo scritto dalla moglie Margaret Mazzantini. In quanto ai luoghi toccati dalla tappa odierna è possibile ammirare alcuni scorci di Termoli, tra i quali la romanica cattedrale di Santa Maria della Purificazione, in “Stesso sangue”, pellicola del 1988 diretta e sceneggiata dai registi romani Egidio Eronico e Sandro Cecca. Il film, che racconta le vicende di due fratelli rimasti orfani messisi in viaggio privi di mezzi economici e di una meta precisa, fu quasi interamente girato in Molise, ma le riprese “strabordarono” anche nelle regioni confinanti e così nel film si possono notare anche un’azienda del centro abruzzese di San Salvo e una suggestiva chiesa sconsacrata trasformata in masseria situata nel comune abruzzese di Chieuti.

In collaborazione con www.davinotti.com

Penélope Cruz e Sergio Castellitto attraversano in auto le rovine dell’antica città di Saepinum nel film “Non ti muovere” (www.davinotti.com)

Penélope Cruz e Sergio Castellitto attraversano in auto le rovine dell’antica città di Saepinum nel film “Non ti muovere” (www.davinotti.com)

Il duomo di Termoli visto nel film “Stesso sangue” (www.davinotti.com)

Il duomo di Termoli visto nel film “Stesso sangue” (www.davinotti.com)

Qui potete vedere le altre location dei due film citati

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/non-ti-muovere/50009386

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/stesso-sangue/50002671

FOTOGALLERY

San Bartolomeo in Galdo, il murales “Marcia della fame” restaurato nel 2010

Lago di Occhito

Gambatesa, Cappella di Capua

Sant’Elia a Pianisi, convento francescano

Larino, anfiteatro romano dell’antica Larinum

Termoli, Torre del Sinarca

Vasto, Faro di Punta Penna

Fossacesia Marina, la foce del fiume Sangro

Fossacesia, Abbazia di San Giovanni in Venere

Il trabocco Punta Rocciosa, uno dei tanti che punteggiano il tratto di litorale adriatico che sarà costeggiato dai “girini”

Ortona, cimitero militare canadese

Castello di Ortona