QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI FOSSANO

Ecco il tradizionale contenitore made ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione vinta dall’elvetico Carlo Clerici nel 1954)

SALA STAMPA

Italia

A Fossano è finale show: Pogacar fa un numero, poi Merlier beffa Milan in volata

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Pogija so ujeli 200 metrov pred ciljem (Pogi è stato catturato 200 metri prima del traguardo)

Delo

Regno Unito

Merlier wins stage three as Pogacar and Thomas surge falls short (Merlier vince la terza tappa mentre l’impennata di Pogacar e Thomas non è all’altezza)

The Guardian

Francia

Merlier remporte la 3e étape, Pogacar fait le show (Merlier vince la 3a tappa, Pogacar dà spettacolo)

L’Équipe

Spagna

Merlier se entromete en la locura de Pogacar (Merlier si immischia nella follia di Pogacar)

AS

Belgio

Ritzege voor Tim Merlier na late uitval van Tadej Pogacar, de bloemen zijn voor echtgenote Cameron (Vittoria di tappa per Tim Merlier dopo il fallimento di Tadej Pogacar, i fiori sono per la moglie Cameron)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Merlier grijpt ritzege in Giro na verrassingsaanval Pogacar (Merlier conquista la vittoria di tappa al Giro dopo l’attacco a sorpresa di Pogacar)

De Telegraaf

Germania

Belgier Merlier gewinnt dritte Giro-Etappe (Il belga Merlier vince la terza tappa del Giro)

Kicker

USA

Merlier wins Giro Stage 3 after Pogacar fires up finale and stays in the lead (Merlier vince la terza tappa del Giro dopo che Pogacar accende il finale e rimane in testa)

The Washington Post

Colombia

Daniel Martínez se defiende y salva peligroso día en el Giro de Italia (Daniel Martínez si difende e salva una giornata pericolosa al Giro d’Italia)

El Tiempo

Ecuador

Tim Merlier gana la tercera etapa, Jhonatan Narváez con el lote principal en meta (Tim Merlier vince la terza tappa, Jhonatan Narváez con il gruppo al traguardo)

El Universo

Australia

Pogacar retains lead in Giro as Merlier wins stage (Pogacar mantiene la leadership al Giro mentre Merlier vince la tappa)

The West Australian

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Sciopero (Renato Zero)

METEOGIRO

Acqui Terme : pioggia debole (1.1 mm), 14°C, vento debole da NE (5-15 Km/h), umidità al 91%
Cairo Montenotte (Km 44.7) : pioggia debole (0.9 mm), 13°C, vento moderato da SE (7-24 Km/h), umidità al 95%
Calizzano – traguardo volante Sprint (Km 79.2): pioggia debole (0.7 mm), 14°C, vento moderato da SE (7-23 Km/h), umidità al 81%
Altare – traguardo volante Intergiro (Km 116.5): pioggia debole (0.7 mm), 13°C, vento moderato da E (7-23 Km/h), umidità al 94%
Finale Ligure (Km 155.6): pioggia debole (0.1 mm), 18°C, vento moderato da SE (5-17 Km/h), umidità al 77%
Andora: nubi sparse, 17°C, vento moderato da SE (6-23 Km/h), umidità al 78%

GLI ORARI DEL GIRO

12.15: inizio diretta su Eurosport
12.35: inizio diretta su RaiSport
12.35: partenza da Acqui Terme
14.00: inizio diretta su Rai2
14.25-14.40: traguardo volante Sprint di Calizzano
14.45-15.05: GPM di Colle del Melogno
15.25-15.45: traguardo volante Intergiro di Altare
15.40-16.05: traguardo volante Sprint di Savona (con abbuoni)
17.00-17.30: arrivo ad Andora

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

Con la ricomposizione della coppia al commento Pancani – Cassani la rubrica degli strafalcioni dei telecronisti riprende il suo titolo originario

Oggi sciopero dei giornalisti RAI. L’appuntamento con la rubrica è rimandato a domani

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della terza tappa, Novara – Fossano

1° Bastien Tronchon
2° Torstein Træen a 2′58″
3° Bram Welten a 3′34″
4° Ryan Mullen a 5′16″
5° Mikkel Bjerg a 5′53″

Miglior italiano Filippo Fiorelli, 18° a 7′52″

Classifica generale

1° Bastien Tronchon
2° Torstein Træen a 1′18″
3° Bram Welten a 3′03″
4° Julius van den Berg a 3′54″
5° Ryan Mullen a 5′20″

Miglior italiano Enrico Zanoncello, 22° a 10′58″

IL GIRO DI 70 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1954 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose grazie a una storica fuga bidone l’elvetico Carlo Clerici

23 MAGGIO 1954 – 3a TAPPA: REGGIO CALABRIA – CATANZARO (172 Km)

DEFILIPPIS SI SCATENA NELLA REGGIO-CATANZARO. STACCA GLI ASSI E GIUNGE PRIMO AL TRAGUARDO

Vittoria di un torinese nella terza tappa del Giro d’Italia – Un balzo in classifica – Il gruppo con Coppi e Koblet in ritardo di oltre sei minuti –La “maglia rosa” minaccia il ritiro. Dal tredicesimo posto Defilippis passa sesto – La fuga decisiva di Nino a pochi chilometri dall’arrivo

Minardi penalizzato di 30 secondi protesta – Un’inchiesta ordinata da Ambrosini – Bevilacqua posto fuori gara – Alle 6 il via per la Catanzaro-Bari

Il castello di Fossano illuminato di rosa (torino.corriere.it)

Il castello di Fossano illuminato di rosa (torino.corriere.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

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Raduno di partenza a Venaria Reale
1a tappa: Venaria Reale – Torino
2a tappa: San Francesco al Campo – Santuario di Oropa

TIM MERLIER IL PIU’ VELOCE A FOSSANO. POGACAR RESTA IN MAGLAI ROSA

Nella prima volata a ranghi compatti del Giro 2024 Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) vince di mezza ruota sul traguardo di Fossano davanti a Jonathan Milan (Team Lidl Trek) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty). Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), autore di una bella azione nel finale, viene ripreso a 400 metri dall’arrivo e conserva agevolmente la maglia rosa

Dopo le prime due combattutissime tappe che hanno interessato gli uomini di classifica, questi ultimi adesso possono prendersi una pausa di tre giorni visto chje il Giro offre tre frazioni sulla carta favorevoli ai velocisti. La terza tappa è l’ultima che si percorre interamente in Piemonte. Si parte da Novara e si arriva a Fossano dopo 166 km. Il percorso è completamente pianeggiante se si eccettua qualche zampellotto ed il solo gpm di quarta categoria di Lu dopo una sessantina di km. Il finale è piuttosto insidioso con diverse curve, alcune delle quali anche a gomito e ci sta anche un km in salita al 5% che complica un po’ le cose per i velocisti. Dopo la battaglia per la maglia rosa, che è già saldamente sulle spalle di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), oggi assisteremo a quella per la maglia verde. Una tappa, la terza, che dire soporifera è poco, visto che per buoni km il gruppo pedalava compatto e non si segnalavano attacchi per portare via la fuga di giornata. Intorno al km 50 scattavano Davano Ballerini (Team Astana Qazaqston) e Lilian Calmejane (Team Intermarchè Wanty), il quale scollinava per primo sull’unico gpm di Lu posto al km 58.1. Il gruppo riprendeva i due battistrada e vinceva il traguardo volante di Masio posto al km 78.8. Jonathan Milan vinceva il traguardo intergiro di Montegrosso d’Asti posto al km 97.1. La maggior parte dei velocisti che si era cimentata nello sprint proseguiva la propria azione ed oltre ad essi si univano in testa alla corsa diversi ciclisti fuori classifica. A 50 km dalla conclusione in testa alla corsa era presente un gruppo di 24 ciclisti il cui più ‘vicino’ alla maglia rosa in classifica generale era Kevin Vermaerke (Team DSM-Firmenich PostNL), a oltre 7 minuti di ritardo da Pogacar. La fuga, o presunta tale, dei 24 uomini di testa, terminava a 44 km dalla conclusione. Ben Swift (Team INEOS Grenadiers) si aggiudicava il targuardo volante di Cherasco posto al km 143.9 mentre dopo Gesink e Dunbar si registrava il terzo ritiro del Giro 2023, quello di Simon Carr (Team EF Education EasyPost). Nel km in salita a 5 km dalla conclusione acceleravano Mikkel Honoré (Team EF Education EasyPost), Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers). Il terzetto di testa si avvantaggiava di qualche secondo sul gruppo inseguitore il quale era costretto a fare gli straordinari per chiudere su di loro. Il gruppo riusciva a riprender uno scatenato Pogacar a circa 400 metri dall’arrivo, a volata già lanciata. A vincere era Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) davanti a Jonathan Milan (Team Lidl Trek) e Biniam Girmay (Team Intermarchè Wanty) mentre chiudevano la top five Jenthe Biermans (Team Arkea B&B Hotels) in quarta posizione e Toboas Lund Andresen (Team DSM-Firmenich PostNL) in quinta posizione. Nella top tes si segnalava anche il decimo posto di Alberto Dainese (Team Tudor Pro Cycling). Per Merlier è l’ottava vittoria stagionale mentre in classifica generale Pogacar resta in maglia rosa con 46 secondi vantaggio su Thomas e 47 secondi di vantaggio su Daniel Martinez (Team BORA Hansgrohe). Domani i velocisti avranno un’altra opportunità nella quarta tappa da Acqui Terme ad Andora. Si lascia il Piemonte e si arriva in Liguria, sulle strade che caratterizzano Trofeo Laigueglia e Milano – Sanremo. Nel finale il Capo Mele può dare qualche preoccupazione ai velocisti ma ci sentiamo di dire che come oggi assisteremo ad un’altra volata a ranghi compatti.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Fossano (foto: Getty Images)

Tim Merlier vince a Fossano (foto: Getty Images)

PRIMA VOLATA CON PIETRA D’INCIAMPO

Il Giro 2024 offre ai velocisti la prima occasione. Non sarà una volata facile, però, quella che andrà in scena sul rettilineo d’arrivo di Fossano, preceduto com’è da una breve salita, non dura ma tale da tarpare le ali a molti degli sprinter presenti in gruppo. E anche il giorno successivo ad Andora ci sarà chi dovrà masticare amaro.

Dopo una partenza insolitamente impegnativa – ma sarà così anche al Tour che quest’anno scatterà dall’Italia – i favoriti potranno tirare un sospiro di sollievo mentre per la prima volta in questa edizione del Giro entreranno in scena i velocisti. Anche gli sprinter, però, non avranno vita facile nelle prime occasioni a loro riservate perché sia la tappa di Fossano, sia quella successiva di Andora presenteranno nelle battute conclusive salitelle che inevitabilmente taglieranno fuori dai giochi per la vittoria molti dei pretendenti. Diversi sprinter potrebbero così finire con l’inciampare letteralmente in difficoltà come la “Salita della Posta”, nome con il quale i cicloamatori locali hanno battezzato la rampa di Via Narzole a Fossano, 1.6 Km al 5.1% che terminano a soli 3 Km dall’arrivo. Potrebbero bastare per rovinare la prima festa agli sprinter? Sì, se andiamo a vedere come finì il Giro del Piemonte del 2009 quando, con la “salita della Posta” da affrontare a ridosso dell’arrivo, al traguardo si presentò un gruppo ridotto a circa 35 elementi, nessuno dei quali riuscì a competere per la vittoria perché furono anticipato per soli 4 secondi dall’azione di sei corridori, regolati da uno specialista di questi finali come il belga Philippe Gilbert. Detto questo, considerato che a inizio Giro le energie complessive sono ancora fresche e i finali di tappa alla Corsa Rosa sono interpretati con piglio diversi rispetto a una gara di un giorno, non va comunque esclusa del tutto la possibilità di assistere a un arrivo in volata, seppur a ranghi giocoforza ridotti.
Per il resto la terza tappa dell’edizione 2024 si presenterà ben poco impegnativa, con abbondanza di tratti pianeggianti tra i quali sono state inserite piccole e isolate colline, semplici nelle pendenze e ben distanti dal finale di gara. Si partirà all’ombra della Basilica di San Gaudenzio, la più conosciuta chiesa di Novara, famosa per la sua cupola alta 121 metri e progettata da Alessandro Antonelli, lo stesso architetto che qualche anno più tardi innalzerà la Mole a Torino. La prima “tranche” di pianura, la più lunga tra le tre previste, si protrarrà per una sessantina buona di chilometri penetrando nella pianura padana, inizialmente in direzione di Vercelli. Attraversata la capitale del riso europea (in zona ne sono coltivate più di 100 qualità) il gruppo cambierà direzione per puntare verso il Monferrato e giungendo dopo una quarantina di chilometri dal via a Casale, centro che fu trasformato in una delle più prestigiose cittadelle d’Europa in epoca rinascimentale, quando signori della città erano i Gonzaga, qui ricordati per aver concesso agli ebrei di professare liberamente la loro religione (e, infatti, la locale sinagoga di stile barocco è una delle più belle e conosciute d’Italia). Siamo alle soglie delle colline del Monferrato, che i corridori a breve attraverseranno andando ad affrontare l’unica salita “ufficiale” di giornata, con i punti deI Gran Premio della Montagna che saranno assegnati – dopo 2.2 Km al 4.9% – alle porte di Lu, borgo dominato dalla Torre Civica e che fino al 2019, l’anno della fusione nel municipio di “Lu e Cuccaro Monferrato”, condivideva il primato di comune italiano dal nome più brevi assieme ai centri di Ne (Genova), Re (Verbano-Cusio-Ossola) e Vo’ (Padova). Si tornerà velocemente a pedalare sulle strade della pianura ora puntando su Quargnento, nel cui centro è possibile ammirare la basilica minore di San Dalmazio, l’unica presente nel territorio della diocesi di Alessandria, elevata a tale titolo da papa Giovanni Paolo II nel 1982. Si giungerà quindi a Solero, nel cui centro svetta il medioevale Castello Faà di Bruno, appartenuto alla nobile famiglia che ebbe tra i suoi esponenti musicisti, beati e soprattutto militari, tra i quali il generale dell’Esercito Italiano Antonino Faà di Bruno, principalmente conosciuto per l’attività d’attore intrapresa nell’età della pensione e ricordato in particolare per aver interpretato il Duca Conte Piercarlo Semenzara nel secondo capitolo della saga di Fantozzi, per la precisione nelle spassose scene ambientate al casinò di Montecarlo (A ui ue, la fortuna viene a me! Ui ue ua, la fortuna viene qua! A ue ui, la fortuna non va lì!).
Superato il corso del Tanaro si andrà quindi a percorrere le strade di Abbazia, la piccola frazione di Masio del quale è originario il “proprietario” del Giro (e dell’intera galassia RCS) Urbano Cairo ma che ha anche dato i natali a Giovanni Poggio, militare al quale nel 1860 furono amputate le braccia durante un assedio militare e le cui gesta furono narrate da Edmondo De Amicis ne “La vita militare”.
Seguitando in pianura, pur circondati dalle colline monferrine, il percorso risalirà ora la valle del Torrente Tiglione, sulle cui rive è stata progettata la piantumazione di 65.000 alberi che costituiranno quella che è già stata ribattezzata “autostrada verde”, voluta sia per arginare il fenomeno dell’erosione delle sponde, sia per ridurre i livelli dell’inquinamento. Sfiorato il borgo di Mombercelli, dove un ex carcere è stato trasformato nella sede di un piccolo ma interessante museo d’arte moderna, si andrà verso l’appuntamento con la seconda salita di giornata, mille metri esatti al 6.3% che conducono verso Ramello, piccola frazione di Vigliano d’Asti. Seguirà una discesa altalenante, interrotta da una breve risalita, che porterà a imboccare l’ultimo settore perfettamente pianeggiante, in gran parte disegnato nel corridoio naturale che separa le Langhe dalle colline del Roero. Lungo quest’ultima porzione scorrevole del tracciato si andrà a sfiorare la città di Alba, senza entrare nel cuore della capitale del tartufo bianco, tirando poi dritto in direzione di Bra. Anziché raggiungere quest’ultima si svolterà in direzione della sua principale frazione, quella Pollenzo che ebbe notevole importanza in epoca romana (era la città di Pollentia, citata anche da Plinio il Vecchio) e fu molto cara anche alla famiglia Savoia, che vi fece erigere uno dei suoi castelli, oggi privato mentre l’adiacente edificio che ospitiva l’Agenzia della Tenuta Reale è divenuto sede dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, fondata nel 2004 e direttamente gestita dal movimento culturale Slow Food.
Di lì a breve terminerà la “pacchia” della pianura e inizieranno le dolenti note per i velocisti del gruppo perché a una ventina di chilometri dall’arrivo si attaccherà la prima delle due salite che caratterizzeranno il tratto conclusivo. Il debutto è abbastanza impegnativo perché presentano un’inclinazione media del 9.6% i primi 500 metri dalla salita – complessivamente sono 1.1 Km al 6,7% – che conduce, movimentata anche da un paio di tornanti, al borgo di Cherasco, centro dalla pianta quadrilatera che racchiude, tra i tanti monumenti, la chiesa romanica di San Pietro. Stavolta non s’incontrerà la discesa, percorrendo per diversi chilometri in quota l’altopiano sorto alla confluenza dello Stura di Demonte nel Tanaro e sostanzialmente procedendo nuovamente in pianura per qualche chilometro, fino al lieve falsopiano che anticipa il passaggio da Salmour, centro che si ritiene fondato nel V secoli dai Sarmati, barbari originari delle steppe del Volga e dai quale prese poi il nome (in epoca romana Sarmatorium, poi temporaneamente italianizzato in Salmore durante il ventennio fascista). Solo ora si dovrà affrontare l’ultimo tratto in discesa di questa tappa, poco più di mille metri e una decisa pendenza media (7.1%) che termineranno ai piedi della cascina detta Castello della Nebbia. Un’altra nebbia, intanto, si profila all’orizzonte, quella della già preannunciata Salita della Posta, diradatasi la quale staremo a vedere quanti velocisti saranno riusciti a riemergere dalla coltre e a lanciarsi verso la prima volata del Giro 2024.

Mauro Facoltosi

Il castello dei Principi dAcaja a Fossano e l’altimetria della terza tappa (www.cuneodice.it)

Il castello dei Principi d'Acaja a Fossano e l’altimetria della terza tappa (www.cuneodice.it)

CIAK SI GIRO

Lo scorso 6 settembre ci ha lasciato Giuliano Montaldo, uno dei decani del cinema italiano. Nato nel capoluogo ligure il 22 febbraio del 1930 , il regista genovese debuttò come attore nel 1951 recitando diretto da Carlo Lizzani in “Achtung! Banditi!” poi, dopo le prime esperienze sul campo, decise di passare dall’altra parte della macchina da presa e otterrà le maggiori soddisfazioni, per l’appunto, da regista. La prima pellicola da lui firmata – anche come sceneggiatore – fu “Tiro al piccione”, presentata alla Mostra del Cinema di Venezia del 1961 e ambientata nei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale, per la precisione nel periodo successivo alla creazione della Repubblica di Salò, al cui esercito aderisce il protagonista Marco Laudato, interpretato dall’attore francese Jacques Charrier, principalmente conosciuto per aver sposato l’anno precedente Brigitte Bardot.
Per le riprese la produzione optò per il Piemonte e in particolare tutta la prima parte del film fu girata a Vercelli, dove si scelsero scorci talvolta caratterizzati da edifici in corso di demolizione che rivestissero il ruolo delle distruzioni belliche: è così fu, per esempio, “taroccato” da misero cortile con la biancheria stesa ad asciugare il chiostro dell’ex monastero di Santa Chiara, oggi sede del Museo Archeologico Città di Vercelli “Luigi Bruzza”. Oltre alla “capitale del riso” fu coinvolta nelle riprese la cittadina di Costanzana mentre quando l’azione si trasferisce sulle montagne al confine con la Svizzera la produzione si spostò in Valsesia, non lontano dalla celebre Varallo. Anche il Lago Maggiore fu immortalato nella pellicola e pure Roma ebbe un ruolo non secondario poiché la caserma vercellese frequentata dal protagonista in realtà non si trovava nella cittadina piemontese ma alle porte del popolare quartiere di Trastevere.

In collaborazione con www.davinotti.com

Jacques Charrier e l’attrice torinese Franca Nuti in azione presso l’ex monastero vercellese di Santa Chiara in “Tiro al piccione” (www.davinotti.com)

Jacques Charrier e l’attrice torinese Franca Nuti in azione presso l’ex monastero vercellese di Santa Chiara in “Tiro al piccione” (www.davinotti.com)

Le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/tiro-al-piccione/50012509

FOTOGALLERY

Novara, la cupola della Basilica di San Gaudenzio

Vercelli, la centralissima Piazza Cavour

La sinagoga di Casale Monferrato

Lu, Torre Civica

Quargnento, Basilica di San Dalmazio

Solero, Castello Faà di Bruno

Alba, Duomo

Pollenzo, l’Agenzia della Tenuta Reale

Cherasco, chiesa di San Pietro