Friday, May 30, 2025

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BIELLA – CHAMPOLUC

maggio 29, 2025 by Redazione  
Filed under Approfondimenti, Copertina

Siamo arrivati al gran finale del Giro d’Italia che in questi giorni proporrà le ultime grandi ascese alpine. Se domani si affronterà la salita regina della Corsa Rosa n° 108, che porterrà i corridori fino ai 2178 metri del Colle delle Finestre, oggi andrà in scena un micidiale tappone che proporrà qualcosa come 5000 metri di dislivello.

Se il tappone di San Valentino vi aveva stupito per la sua durezza allora farete un salto sulla sedie e leggere i dati della frazione che oggi riporterà i corridori in alta montagna. Pedalando da Biella e Champoluc si dovranno superare quasi 5000 metri di dislivello, 300 in più rispetto a quelli previsti dalla tappa di martedì scorso, che come quella odierna presentava tre colli di prima categoria, ai quali oggi se ne affiancheranno due appartenente a categorie inferiori. Eccetto lo Tsecore, nessuna proporrà pendenze particolarmente estreme ma le fatiche fin qui sopportate e i quasi 70 Km che si dovranno trascorrere in salita potranno causare tra i grandi favoriti crisi paragonabili a quelle vissute da Ayuso, Del Toro e Tiberi, ma con effetti moltiplicati.
La tappa inizierà con una fase di “lancio” di una cinquantina di chilometri, nel corso della quale già si dovrà superare una salita, quella pedalabile di 11 Km al 4.6% che subito dopo la partenza condurrà sino agli 850 metri della Croce Serra. Entrati in Valle d’Aosta si giungerà a Verrès dove, all’ombra di uno dei più spettacolari castelli della regione autonoma, si aprirà il sipario sulla fase più impegnativa di questa tappa, gli ultimi 115 Km caratterizzati da tre colli di prima categoria proposti di seguito e quasi senza respiro. Il primo sarà il più basso di questo trittico, ma arrivare fino ai 1623 metri del Colle Tsecore comporterà affrontare la salita più ostica di giornata, quasi 16 Km al 7.7% che riservano nel finale un tremendo tratto di 4.4 Km all’11.4% di pendenze media. Scesi a Saint-Vincent si andrà quindi ad affrontare l’ascesa più lunga di giornata, 16 Km e mezzo al 7.2% per andare a svalicare i 1664 metri del Col Saint Pantaléon, superato il quale si scenderà nuovamente a Saint-Vincent, dove i “girini” si ritroveranno ai piedi del Col de Joux, salita meno difficile delle precedenti, ma si dovranno comunque percorrere 15 Km al 6.9% per arrivare al Gran Premio della Montagna ed è risaputo che l’abbinamento tra salite dure e altre più pedalabili ha spesso contribuito a rendere le seconde molto più indigeste. Il Joux rappresenta una sorta di porta d’accesso laterale all’alta Val d’Ayas, sulle cui strade si svolgeranno gli ultimi 20 Km di gara, denotati dalla salita – sulla carta pedalabile (sono 9.5 Km al 4.6%, ma con un tratto di quasi 3 Km al 7.2%) – verso il borgo di Antagnod, divenuto famoso alla fine degli anni ‘60 per esser stato scelto dall’allora Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat per trascorrervi le vacanze estive. Come l’ascesa delle Motte nel finale di Bormio costituisce di fatto un arrivo in salita perchè dopo rimarranno solo 5 Km da percorrere per andare al traguardo, tutti in discesa fino alla “flamme rouge”, lo striscione con il triangolino rosso che identifica l’inizio dei mille metri conclusivi, dove la strada tornerà dolcemente a riprender quota.

Mauro Facoltosi

Il lago Ciarciero sulle montagne sopra Champoluc e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.highmountains.it)

Il lago Ciarciero sulle montagne sopra Champoluc e l’altimetria della diciannovesima tappa (www.highmountains.it)

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico di Croce Serra (845 metri). Quotato 850 metri sulle cartine del Giro – sulle quali è chiamata semplicemente “Croce Serra” – e 853 metri sul testo “Piemonte” della Guida d’Italia del TCI, è valicato dalla Strada Provinciale 72 “di Nomaglio” tra Donato e Andrate. Il Giro d’Italia vi è salito in due occasioni, sempre dal versante occidentale (quello che oggi si percorrerà in discesa): nel 1964 fu l’allora neoprofessionista lombardo Gianni Motta a conquistarne la vetta, durante la penultima tappa di quella edizione, disputata tra Torino e Biella e vinta dallo stesso corridore; nel 1992 fu scalata nelle fasi iniziali della tappa Saint-Vincent – Verbania, vinta dal toscano Franco Chioccioli dopo che al GPM della Croce Serra era scollinato per primo il varesino Claudio Chiappucci. Altre volte il Giro si è limitato a percorrere la salita che conduce alla sottostante galleria-traforo, dalla quale transiterà anche la prossima edizione del Giro di Spagna in occasione della frazione inaugurale (Torino – Novara)

Colle di Zuccore (1623 metri). È il nome italiano del Col Tsecore, valicato dalla strada comunale che mette in comunicazione Quincod (Challand-Saint-Anselme) con Sommarese (Emarèse). Fino al 2018 l’unica corsa professionistica a essere transitata in vetta a questo valico era stata la tappa di Gressoney-La-Trinité del Trofeo dello Scalatore del 1992, vinta dal brianzolo Alberto Elli dopo che il calabrese Michele Coppolillo era transitato per primo in cima allo Zuccore. Nel 2018 c’è stato il debutto alla corsa rosa in occasione della penultima tappa, disputata tra Susa e Cervinia e vinta dallo spagnolo Mikel Nieve, con l’abruzzese Giulio Ciccone finora unico nome dell’albo d’oro dello Tsecore al Giro d’Italia. Questa salita è comunque molto nota tra i corridori perchè è stato spesso inserita nel tracciato del Giro della Valle d’Aosta, una delle principali corse a tappe riservate alla categoria Under23 (gli ex dilettanti)

Colle di San Pantaléon (1645 metri). Quotato 1664 sulle cartine del Giro, è valicato dalla Strada Regionale 42 tra Semon e Torgnon. Il Giro d’Italia l’ha scalato quattro volte, la prima volta nel 1992 nel corso della Saluzzo – Pila, vinta dal tedesco Udo Bölts dopo che sul passo era transitato in testa il portoghese Acacio Da Silva. Ci si tornerà nel 1997 nel finale della tappa Racconigi – Cervinia vinta dal bergamasco Ivan Gotti, mentre il GPM del San Pantaléon era finito nel carniere del colombiano José Jaime González Pico. La penultima volta risale al 2015 quando, in occasione della Gravellona Toce – Cervinia conquista dal sardo Fabio Aru, il colle valdostano era svalicato per primo dal siciliano Giovanni Visconti. Ed è sempre legato a Cervinia – si tratta della tappa del 2018 citata pocanzi – l’ultimo passaggio su questo colle, che quel giorno fu “vidimato” proprio da Nieve, che poi andrà ad imporsi anche ai piedi del Cervino.

Colle di Joux (1640 metri). Quotato 1639 metri sulle cartine del Giro, è valicato dalla Strada Regionale 33 tra Saint-Vincent e Brusson. Finora è stato inserito sei volte nel percorso del Giro, iniziando con un doppio debutto nel 1962 perchè furono previste due scalate nel tracciato del “tappone delle Balconate Valdostane”, circuito di quasi 240 Km nel quale era inserito anche il tremendo Colle San Carlo – una delle salite più ripide della Valle d’Aosta – e che vide conquistare il Joux lo spagnolo Angelino Soler e il romagnolo Alberto Assirelli, poi vincitore sul traguardo di Saint-Vincent. Si tornerà lassù nel 1964 in occasione della Torino – Biella vinta da Motta (se ne parlava poco sopra), quando questo valico finì nel palmares di un altro romagnolo, Arnaldo Pambianco. Sarà lo spagnolo Julio Jiménez a scollinare per primo su questo passo nel 1968, nel finale della Novara – Saint Vincent vinta dal belga Eddy Merckx, poi ci si tornerà nel 1970 in occasione della Saint Vincent – Aosta, conquistata dal toscano Franco Bitossi con il piemontese Italo Zilioli primo al passaggio sul colle. L’ultimo passaggio risale al 1987, quando vi si salì durante la Como – Pila, tappa terminata con l’affermazione dello scozzese Robert Millar e la conquista del GPM intermedio da parte del veneto Massimo Ghirotto.

SALA STAMPA

Italia

A Cesano Maderno esulta Denz. L’italiano Maestri chiude 2°. Del Toro controlla e resta in rosa

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Rogličev pomočnik Denz do zmage, rožnata majica ostaja Mehičanu (L’assistente di Roglič Denz alla vittoria, la maglia rosa resta al messicano)

Delo

Regno Unito

Denz surges to stage win as Del Toro keeps hold of pink jersey (Denz conquista la vittoria di tappa mentre Del Toro mantiene la maglia rosa)

The Guardian

Francia

Denz remporte la 18e étape en solitaire (Denz vince la 18ª tappa in solitaria)

L’Équipe

Spagna

The last Denz – Ayuso abandona en el Giro tras terminar ayer con el ojo hinchado (Ayuso abbandona il Giro dopo aver concluso ieri con un occhio gonfio)

AS

Belgio

Eerste zege in bijna 600 dagen: Nico Denz verrast Van Aert en andere Belgen in vroege vlucht van Giro, Edward Planckaert mee op podium (Prima vittoria dopo quasxi 600 giorni: Nico Denz sorprende Van Aert e altri belgi in fuga al Giro, Edward Planckaert sul podio)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Nico Denz is Nederlanders te slim af in finale en maakt zegegebaar in achttiende etappe Giro d’Italia (Nico Denz supera l’olandese nel finale e vola alto nella diciottesima tappa del Giro d’Italia)

De Telegraaf

Danimarca

Forhåndsfavorit udgår af Giroen efter bistik ved øjet (Il favorito pre-torneo si ritira dal Giro dopo una puntura d’ape nell’occhio)

Politiken

Germania

Coup als Solist: Denz gewinnt 18. Giro-Etappe (Colpo di scena in solitaria: Denz vince la 18a tappa del Giro)

Kicker

Repubblica Ceca

Vacek byl v úniku, všechny ale zaskočil Denz. Lídr Del Toro přišel o Ayusa – Vacek: Byl to gambling. Van Aert hlídal Madse, já zase Wouta a ujeli jiní (Vacek è partito in contropiede, ma Denz ha sorpreso tutti. Il leader Del Toro ha perso Ayuso – Vacek: Era un gioco d’azzardo. Van Aert si prendeva cura di Mads, io mi occupavo di Wout e gli altri se la cavavano)

Mladá Fronta Dnes

Usa

Del Toro takes it easy during 18th stage of Giro as Denz wins with solo breakaway (Del Toro se la prende comoda durante la 18a tappa del Giro mentre Denz vince con una fuga solitaria)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal y Einer Rubio superaron otro desafío y están firmes en la pelea del Giro de Italia: Denz ganó la etapa – El Giro de Italia se sacude: Juan Ayuso, que llegó como favorito, se retira por insólita situación en la etapa 18 (Egan Bernal ed Einer Rubio hanno superato un’altra sfida e sono saldamente in lizza per il Giro d’Italia: Denz ha vinto la tappa – Il Giro d’Italia è scosso: Juan Ayuso, arrivato come favorito, si ritira per una situazione insolita nella tappa 18.)

El Tiempo

Ecuador

Alemán Nico Denz gana la etapa 18 del Giro de Italia y Richard Carapaz llega 63 y sigue segundo en la clasificación general – ¿Se ‘agrandó’?: ‘es un gran corredor, pero no creo que sea un gran rival’, el ácido comentario de Isaac del Toro, líder del Giro de Italia, sobre Richard Carapaz (Il tedesco Nico Denz vince la 18a tappa del Giro d’Italia e Richard Carapaz arriva 63°, mantenendosi secondo nella classifica generale – Ha “fatto le cose in grande”?: “È un grande corridore, ma non credo che sia un grande rivale”, è il commento acido del leader del Giro d’Italia Isaac del Toro a proposito di Richard Carapaz)

El Universo

Messico

Del Toro mantiene la ‘maglia’ rosa en el Giro de Italia (Del Toro mantiene la maglia rosa al Giro d’Italia)

La Jornada

Australia

Del Toro takes it easy as Denz wins with solo breakaway (Del Toro se la prende comoda mentre Denz vince in solitaria)

The West Australian

GLI ORARI DEL GIRO

12.30: partenza da Biella
12.55-13.05: GPM di Croce Serra
13.25-13.35: traguardo volante di Pont-Saint-Martin
13.40-13.50: inizio salita Tzecore
14.20-14.40: GPM del Col Tzecore
14.45-15.05: traguardo volante di Châtillon
14.50-15.10: inizio salita Saint Pantaléon
15.30-16.00: GPM del Col Saint Pantaléon
15.50-16.25: traguardo volante di Saint-Vincent (con abbuoni) e inizio salita Joux
16.25-17.05: GPM del Col de Joux
16.50-17.30: GPM di Antagnod
17.00-17.35: arrivo a Champoluc

METEO GIRO

Biella: cielo sereno, 25°C, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da S (5-20 Km/h), umidità al 60%
Verrès (inizio salita Colle Tzecore – Km 50.7): cielo sereno, 27°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (8-32 Km/h), umidità al 52%
Châtillon (traguardo volante – Km 87.3): cielo sereno, 29°C (percepiti 28°C), vento moderato da SE (7-36 Km/h), umidità al 37%
Col de Joux (GPM – Km 145.4): nubi sparse, 20°C, vento moderato da S (8-32 Km/h), umidità al 50%
Champoluc: nubi sparse, 19°C, vento moderato da S (2-24 Km/h), umidità al 49%

DISCOGIRO

Giorni di rose (Paola Turci)

GIRO AL CONTRARIO

L’ordine d’arrivo della diciottesima tappa

1° Maikel Zijlaard
2° Timo Kielich s.t.
3° Quinten Hermans s.t.
4° Jimmy Janssens s.t.
5° Chris Harper s.t.

Miglior italiano: Luca Mozzato, 10° (s.t.)

Classifica generale

1° Alexander Krieger
2° Gerben Thijssen a 17’14″
3° Jensen Plowright a 17′49″
4° Niklas Märkl a 19′55″
5° Gijs Van Hoecke a 26’24”

Miglio italiano Enrico Zanoncello, 8° a 30’12”

L’ULTIMO GIRO DI MAGNI

Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni

1 GIUGNO 1955 – GIORNO DI RIPOSO

OGGI DA TRIESTE A CORTINA PRIMA TAPPA DELLE DOLOMITI

Tutti prevedono la vittoria di Coppi nelle due giornate decisive del Giro

Si attende l’attacco di Coppi rimasto finora sulla difensiva – Molti gli uomini di valore nelle prime posizioni della classifica – Magni spera nelle discese – La partenza avverrà alle 10 e il percorso è di 236 Km – Fausto ha ricevuto a Trieste una fotografia del bimbo nato in Argentina

2 GIUGNO 1955 – 18a TAPPA: TRIESTE – CORTINA D’AMPEZZO (236 Km)

CONTERNO STRAPPA LA VITTORIA A CORTINA DOPO LA FUGA D’UNA PATTUGLIA DI GREGARI

Tra Coppi e Moser duello con i fiocchi prevede Magni nella tappa d’oggi

Il Passo della Mauria non è riuscito ad impegnare gli assi – Il vincitore, fermato da una foratura dopo la prima fuga, riprende gli avversari a trenta chilometri dall’arrivo e li regola in volata – Coppi, due volte attardato, rientra facilmente in gruppo – Classifica generale immutata – Finalmente per Conterno una giornara buona – Fausto è deciso ad attaccare – Intanto Goddet sta trattando con Binda la squadra per il Tour – L’appuntamento odierno è sui cinque colli dolomitici della Cortina-Trento

NICO DENZ, FUGA PER LA VITTORIA A CESANO MADERNO. ISAAC DEL TORO CONSERVA LA MAGLIA ROSA

maggio 29, 2025 by Redazione  
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In una tappa in cui si capisce quasi subito che la fuga avrebbe avuto le migliori chance per la vittoria, Nico Denz (Team Redbull BORA Hansgrohe) emerge dalla fuga stessa allungando a circa 20 km dalla conclusione e non venendo più ripreso dagli altri ciclisti. Per il ciclista tedesco è la terza vittoria di tappa al Giro dopo le due conquistate nel 2023. Domani prima resa dei conti tra i big di classifica sulle montagne aostane

Prima della battaglia finale della diciannovesima e ventesima tappa, il Giro ne affronta una interlocutoria, la diciottasima, con partenza da Morbegno e arrivo a Cesano Maderno. Sono in totale 144 km in cui lo spartito tattico si dividerà equamente tra la voglia dei fuggitivi di battersi per la vittoria e quella dei velocisti di giocarsi la penultima volata dl Giro 2025. I tre gpm di Parlasco, Colle Balisio e Ravellino favoriscono i primi mentre gli ultimi 55 km completamente pianeggianti i secondi. Sarà una bella lotta per una tappa che si prevede quindi piuttosto incerta. Di sicuro i big di classifica si riposeranno per i due tapponi di venerdì e di sabato. Dopo diversi attacchi e contrattacchi si formava la fuga di una quarantina di ciclisti intorno al km 20, inaugurata da una decisa azione di Mads Pedersen (Team Lidl Trek). Oltre al danese, tra i nomi più altisonanti si segnalava quello di Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike), mentre anche gli italiani erano presenti in buon numero con, tra gli altri, Stefano Oldani (Team Cofidis), Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious), Andrea Vendrame (Decathlon AG2R LA Mondiale), Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step), Davide De Pretto (Team Jayco ALUla), Diego Ulissi e Christian Scaroni (Team XDS Astana). Dopo 34 km si ritirava Juan Ayuso (UAE Team Emirates), punto da un calabrone nella tappa di ieri e ancora sofferente al ginocchio destro dopo le cadute patite in questo Giro. Scaroni vinceva il primo gpm di Parlasco posto al km 37.7. Pedersen vinceva invece il primo traguardo volante di Primaluna posto al km 45.4. Scaroni scollinava in prima posizione sul Colle Balisio, secondo gpm di giornata posto al km 54.5. Pedersen vinceva il secondo traguardo volante di Galbiate posto al km 72.1. Manuel Tarozzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) oltre a vincere il traguardo volante di Sirtori posto al km 87.1, si avvantaggiava sul gruppone di testa insieme a Rémy Rochas (Team Groupama FDJ) ed al compagno di squadra Martin Marcellusi. A 42 km dalla conclusione il terzetto di testa aveva 20 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Una volta ripresi i tre ciclisti di testa, ricominciavano scatti e controscatti tra i componenti della fuga. SI staccava un drappello di nove ciclisti formato da De Pretto, Nico Denz (Team Redbull BORA Hansgrohe), Edward Planckaert (Team Alpecin Deceuninck), Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale), Daan Hoole (Team Lidl Trek), Alex Edmondson (Team Picnic PostNL), Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta), Dylan Van Baarle (Team Visma Lease a Bike), Larry Warbasse (Team Tudor Pro Cycling), Filippo Magli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Nicola Conci (Team XDS Astana). A 20 km dalla conclusione gli undici battistrada avevano raggiunto quasi 2 minuti di vantaggio sul primo gruppo inseguitore, che sembrava ormai tagliato fuori dalla vittoria di tappa. A 17 km dalla conclusione Denz accelerava a sua volta ed in poco tempo raggiungeva una ventina di secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Il ciclista tedesco sfruttava le sue qualità da passista ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di Cesano Maderlo, ottenendo un invidiabile tris di vittorie di tappa al Giro dopo le due del 2023. In seconda posizione si piazzava Maestri a 1 minuto ed 1 secondo di ritardo da Denz mentre Planckaert era terzo. Chiudevano la top five Magli in quarta posizione ed Edmondson in quinta posizione. Calma piatta nel gruppo maglia rosa che giungeva al traguardo con oltre 12 minuti di ritardo. Isaac Del Toro (UAE Team Erirates XRG) resta in maglia rosa davanti a Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) ed a Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) e si prepara per i prossimi due giorni che decideranno le sorti del Giro 2025. Domani è in programma il tappone della diciannovesima tappa da Biella a Champoluc di 166 km con cinque gpm e pochissima pianura. Saranno in particolare il Col Tzecore, il Col Saint-Pamtaléom ed il Col de Joux, tutti di prima categoria e con diversi tratti con pendenze in doppia cifra, a scatenare la guerra tra gli uomini di classifica.

Antonio Scarfone

Nico Denz vince a Cesano Maderno (foto: Getty Images)

Nico Denz vince a Cesano Maderno (foto: Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MORBEGNO – CESANO MADERNO

maggio 29, 2025 by Redazione  
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Il Giro ritorna in pianura per offrire ai big della classifica una giornata per rifiatare e ai velocisti rimasti in gara la penultima occasione prima delle dure tappe previste sulle Alpi Occidentali e della passerella finale di Roma

Passata la tempesta delle prime tre tappe alpine il Giro torna ad adagiarsi nella quiete della pianura per quella che è stata pensata come a una frazione per far rifiatare i campioni in vista delle prossime, durissime tappe di montagna, e per offrire ai velocisti un traguardo alla loro portata, il penultimo prima della passerella finale romana. La 18a tappa della Corsa Rosa, però, non sarà di sola pianura perchè nella prima parte dovranno essere affrontate alcune pedalabili salite sulle quali molto probabilmente si sgancerà la fuga di giornata. Si tratta di difficoltà altimetriche prese a piene mani dall’albo d’oro dei percorsi del Giro di Lombardia, cominciando con quella che – a una trentina di chilometri dal via – condurrà a Parlasco (7.6 Km al 5.8%), vera e propria porta d’accesso alla Valsassina dalla quale si uscirà 17 Km più avanti attraverso il facilissimo Colle di Balisio (4.6 Km al 3.3%). Scesi a Lecco inizierà la traversata della Brianza, che comporterà la salita diretta al GPM di Ravellino (più nota come Colle Brianza, 9 Km al 4.4%) e lo strappo – valido come traguardo volante ad abbuoni – di Sirtori (3.1 Km al 4%), che si trova nel pressi del celebre Lissolo, la salita simbolo della Coppa Agostoni. A quel punto mancheranno 57 Km all’arrivo e non s’incontreranno più salite lungo il tracciato, sempre che si voglia considerare come tale il microscopico zampellotto – tre tornanti in 500 metri di strada inclinata al 4.8% medio – che si dovrà scavalcare all’altezza di Albiate, quando mancheranno una decina di chilometri al primo passaggio dal traguardo. La tappa, infatti, si concluderà con un circuito cittadino perfettamente pianeggiante di 12.5 Km che dovrà essere ripetuto due volte e mezza e che consentirà ai velocisti non solo di prendere le misure del rettilineo d’arrivo ma anche di visionare più volte le ben 25 curve che lo caratterizzano, alcune delle quali meritevoli di attenzione.

Mauro Facoltosi

Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno e l’altimetria della diciottesima tappa (blog.unisr.it)

Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno e l’altimetria della diciottesima tappa (blog.unisr.it)

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Piona. Valicata dalla Strada Provinciale 72 “del lago di Como” tra Colico e Dervio, all’altezza della penisoletta sulla quale si trova l’omonima abbazia.

Colle di Balisio (723 metri). Quotato 725 metri sulle cartine del Giro 2025, è valicato dalla Strada Provinciale 62 “della Valsassina”, tra Introbio e Ballabio e Lecco. Presenza fissa al Giro di Lombardia dagli anni ’60 al 2010, il Giro d’Italia vi è finora transitato in quattro occasioni (1962, 1989, 1995 e 2010), anche se solo nella seconda ci fu il traguardo GPM (primo in vetta l’abruzzese Stefano Giuliani), affrontato nella tappa Sondrio – Meda vinta dall’australiano Phil Anderson.

Sella di Galbiate (371 metri). Vi sorge l’omonimo abitato, la cui ascesa è stata in diverse occasioni inserita nel percorso del Giro di Lombardia. Il Giro d’Italia vi è transitato una sola volta, senza GPM in vetta, durante la tappa Livigno – Lissone dell’edizione 2005, che terminò con il successo allo sprint dello spezzino Alessandro Petacchi.

Sella di Piecastello (534 metri). Vi sorge l’omonimo abitato, frazione del comune di Colle Brianza. I corridori vi transiteranno in discesa, proveniente dal GPM di Ravellino. La salita a Colle Brianza è uno degli “ingredienti” della Coppa Agostoni e negli anni 90 è stata inserita in alcune edizioni del Giro di Lombardia, in particolare in quelle con arrivo fissato a Monza.

Sella di Sirtori (457 metri). Vi sorge l’omonimo abitato. L’ascesa a questo centro viene annualmente affrontata alla Coppa Agostoni grazie alla vicinanza al Lissolo, salita simbolo della corsa lombarda.

SALA STAMPA

Italia

Del Toro, classe e cuore: nel giorno del Mortirolo si prende la tappa e allunga su Carapaz e Yates

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Del Toro z rožnatimi krili poletel do etapne zmage (Del Toro vola verso la vittoria sul palco con le ali rosa)

Delo

Regno Unito

Del Toro breaks from Bardet and Carapaz to win stage 17 and extend overall lead (Del Toro stacca Bardet e Carapaz, vince la 17a tappa e allunga in classifica generale)

The Guardian

Francia

Del Toro remporte la 17e étape devant Bardet et Carapaz (Del Toro vince la 17a tappa davanti a Bardet e Carapaz)

L’Équipe

Spagna

Capotazo de Del Toro (Capotazo* di Del Toro)

* mossa del torero eseguita con la cappa per fermare il toro

AS

Belgio

Lefgozer Isaac del Toro zet roze trui wat meer in de verf met knappe ritzege: Giro blijft voor spektakel zorgen (Il temerario Isaac del Toro mette la maglia rosa sotto i riflettori con una grande vittoria di tappa: il Giro continua a regalare spettacolo)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Del Toro geeft visitekaartje af, ritzege rozetruidrager: ’Ongelofelijke Giro tot dusverre’ (Del Toro lascia un biglietto da visita, vittoria di tappa per il maglia rosa: “Giro incredibile finora”)

De Telegraaf

Danimarca

Førende mexicaner rejser sig og tager flot Giro-sejr (Il messicano leader sale sul gradino più alto del podio e conquista una sorprendente vittoria al Giro)

Politiken

Germania

Giro: Del Toro meldet sich mit Etappensieg zurück (Giro: Del Toro torna con vittoria di tappa)

Kicker

Repubblica Ceca

Místo další krize velké vítězství. Del Toro triumfuje na Giru v růžovém dresu – Upovídaný šéf, maršmelou i pět minut klidu. Jak vypadá Černého den na Giru (Invece di un’altra crisi, una grande vittoria. Del Toro trionfa al Giro in maglia rosa – Un capo chiacchierone, un marshmallow e cinque minuti di pace. Come si svolge la giornata di Černý al Giro?)

Mladá Fronta Dnes

Usa

From disappointment to triumph: Giro leader Isaac Del Toro claims statement win on stage 17 (Dalla delusione al trionfo: il leader del Giro Isaac Del Toro conquista la vittoria decisiva nella 17a tappa)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal cedió en la batalla del Giro de Italia: Carapaz y Del Toro dieron espectáculo en la despiadada etapa 17 – Egan Bernal aflojó en la montaña y Einer Rubio escaló: así van los colombianos en la general del Giro de Italia (Egan Bernal rallenta in montagna ed Einer Rubio sale: ecco la classifica generale dei colombiani del Giro d’Italia – Egan Bernal ha perso la battaglia del Giro d’Italia: Carapaz e Del Toro hanno dato spettacolo nella brutale 17a tappa)

El Tiempo

Ecuador

Richard Carapaz culmina tercero y mete presión en la general a Isaac del Toro, ganador de la 17.ª etapa (Richard Carapaz arriva terzo e mette pressione a Isaac del Toro, vincitore della 17a tappa, nella classifica generale)

El Universo

Messico

¡Isaac del Toro sorprende en el Giro d’Italia con histórico triunfo! (Isaac del Toro stupisce al Giro d’Italia con una vittoria storica!)

La Jornada

Australia

Comeback kid Del Toro claims stage but Aussie aces quit (Ragazzo di ritorno: Del Toro conquista il palco ma gli assi australiani si ritirano)

The West Australian

GLI ORARI DEL GIRO

14.00: partenza da Morbegno
14.50-15.00: GPM di Parlasco
15.00-15.10: traguardo volante di Primaluna
15.10-15.20: GPM di Colle Balisio
15.35-15.40: traguardo volante di Galbiate
15.40-16.00: GPM di Ravellino
15.55-16.10: traguardo volante di Sirtori
16.30-16.50: primo passaggio dal traguardo
16.45-17.10: secondo passaggio dal traguardo
17.00-17.25: arrivo a Cesano Maderno

METEO GIRO

Morbegno: nubi sparse, 25°C, vento moderato da NO (6-33 Km/h), umidità al 34%
Parlasco (GPM – Km 37.7): nubi sparse, 22°C, vento moderato da N (11-46 Km/h), umidità al 35%
Ravellino (GPM – Km 78): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (7-23 Km/h), umidità al 32%
Cesano Maderno: nubi sparse, 15°C, 27°C (percepiti 26°C), vento moderato da NO (4-20 Km/h), umidità al 32%

DISCOGIRO

Samarcanda (Roberto Vecchioni)

GIRO AL CONTRARIO

L’ordine d’arrivo della diciassettesima tappa

1° Simon Guglielmi
2° Edward Planckaert a 51″
3° Luca Mozzato s.t.
4° Kaden Groves s.t.
5° Alessandro Verre s.t.

Classifica generale

1° Alexander Krieger
2° Gerben Thijssen a 17’14″
3° Jensen Plowright a 17′49″
4° Niklas Märkl a 19′55″
5° Gijs Van Hoecke a 26’24”

Miglio italiano Enrico Zanoncello, 8° a 30’12”

L’ULTIMO GIRO DI MAGNI

Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni

31 MAGGIO 1955 – 17a TAPPA: LIDO DI JESOLO – TRIESTE (146 Km)

VENTI UOMINI FUGGONO NEL FINALE E FANTINI LI BATTE TUTTI IN VOLATA

Scialba la gara che ha portato i corridori del Giro a Trieste – Coppi fora in vista della città ma riprende subito – Classifica immutata – Oggi riposo e domani prima tappa dolomitica

DEL TORO, CAPARBIETA’ E SOSTANZA A BORMIO. PRIMA VITTORIA AL GIRO PER IL MESSICANO

maggio 28, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) vince la sua prima tappa in un GT sfruttando le sue doti da scattista al termine di una tappa dove il Mortirolo, seppur dal versante meno impegnativo di Monno, è stato il grande protagonista. Il messicano si avvantaggia su Richard Carapaz e Simon Yates che restano comunque in ballo per la maglia rosa

La diciassettesima tappa del Giro 2025 parte da San Michele all’Adige e termina a Bormio dopo 155 km. Sono tre i gpm da affrontare ovvero il Passo del Tonale, il Mortirolo (dal versante meno impegnativo di Monno) e le Motte, gpm di terza categoria posto lungo il falsopiano verso la località d’arrivo. Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) deve difendere la sua maglia rosa da Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) e Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost), i ciclisti che in questo momento sembrano avere qualcosa in più del giovane messicano, specialmente alla luce della tappa di ieri. Dopo una lunga fase interlocutoria, durante la quale si segnalava il passaggio in prima posizione sul primo traguardo volante di Cles da parte di Mads Pedersen (Team Lidl Trek) si formava la fuga di giornata prima dell’inizio del Passo del Tonale. Erano ben 37 gli uomini in fuga tra i quali, per elencarne alcuni, gli onnipresenti Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike). Fortunato scollinava in prima posizione mentre il gruppo maglia rosa iniziava a sfilacciarsi. La successiva scalata del Mortirolo mieterà vittime illustri come Thyman Arensman (Team INEOS Grenadiers), Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) ed Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) mentre ancora Fortunato scollinava per primo in gruppo di testa anch’esso ridottosi decisamente. Nonostante qualche scaramuccia negli ultimi due km del Mortirolo, specialmente da parte di Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) che provava uno scatto ma che veniva ripreso nei primi km di discesa, il gruppo maglia rosa affrontava regolarmente la discesa e il falsopiano verso Bormio, finchè sul gpm di Le Motte i big di classifica aumentano l’andatura specialmente con un pimpante Isaac Del Toro, che fiuta la possibilità di riprendere i fuggitivi, o meglio il fuggitivo, visto che restava in testa solo Bardet. A poco più di 5 km dall’arrivo Del Toro e Carapaz riprendono definitivamente Bardet: Il messicano allungava negli ultimissimi km andando a vincere praticamente in solitaria con 4 secondi di vantaggio su Bardet e Carapaz mentre chiudevano la top five Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione e Giulio Pellizzari (Team Redbull BORA Hansgrohe) in quinta posizione, rispettivamente a 14 e 15 secondi di ritardo da Del Toro che ottiene la prima vittoria al Giro e con gli abbuoni al traguardo allunga in classifica generale visto che ora ha 41 secondi di vantaggio su Carapaz e 51 secondi di vantaggio su Simon Yates. Il discorso per la vittoria della maglia rosa sembra ormai riguardare questi tre ciclisti anche se gli ultimi due tapponi – il diciannovesimo ed il ventesimo – possono ancora offire qualche spunto di interesse. Nel frattempo domani è in programma la diciottesima tappa da Morbegno a Cesano Maderno di 144 km. I tre gpm di Parlasco, Colle Balisio e Ravellino favoriranno la fuga di giornata, che dovrà resistere al probabile ritorno del gruppo negli ultimi 50 km totalmente pianeggianti. I velocisti avranno anche loro delle buone possibilità per giocarsi la vittoria, ma la volata se la dovranno guadagnare.

Antonio Scarfone

Isaac Del Toro vince a Bormio (foto: Getty Images)

Isaac Del Toro vince a Bormio (foto: Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAN MICHELE ALL’ADIGE – BORMIO

maggio 28, 2025 by Redazione  
Filed under Approfondimenti, Copertina

Il Giro si arrampica sul mitico Passo del Mortirolo e, sebbene la salita sia proposta dal suo “lato b”, il valico valtellinese potrebbe ancora lasciare un’indelebile impronta in classifica alla luce della particolare situazione venutasi a creare in classifica all’uscita dal tappone di San Valentino

Se esistesse il premio di “tappa più chiaccherata” potrebbe tranquillamente essere assegnato all’odierna frazione che condurrà da San Michele all’Adige a Bormio attraverso il celebre Passo del Mortirolo. Le discussioni tra i tifosi sono cominciate sin dallo scorso 13 gennaio, quando a Roma è stato presentato il percorso del Giro e subito in molti si sono espressi con opinioni negative sul tracciato della tappa di Bormio, indicata come la peggio designata dell’edizione 2025. Si è puntato il dito soprattutto sulla scelta di inserire il Mortirolo dal suo versante più facile (che, come vedremo, facile non lo è per nulla) e per la collocazione nel percorso del mitico passo, seguito dalla pedalabile salita verso l’Alta Valtellina. Nei mesi successivi queste chiacchere da bar sono state spazzate via dalla notizia secondo la quale l’organizzazione aveva deciso di modificare l’ascesa inserendo la ripidissima “Recta Contador”, variante alla strada abituale che ricorda nelle pendenze il Muro di Sormani e che era stata creata nel 2014 asfaltando la vecchia mulattiera d’accesso al passo. Non si trattava di una “fake news” perchè erano stato realmente stanziati i fondi per la risistemazione della variante, lavori che sono terminati proprio in primavera…. solo che l’organizzazione della Corsa Rosa non aveva la minima intenzione di proporre la “Recta” nel tracciato e lo si è scoperto quando, poche settimane prima del via del Giro, era stati ufficializzati i percorsi presentati a gennaio con qualche ritocchino qua e là ma nessuna modifica al tracciato della tappa di Bormio, anche se il direttore del Giro Mauro Vegni ha lasciato uno spiraglio aperto per un eventuale inserimento futuro. La tappa, in concreto, è rimasta così come Vegni l’aveva disegnata, con l’ascesa al Passo del Tonale (15 Km al 6.1%) a una settantina di chilometri dalla partenza e successivamente i 12.7 Km al 7.6% del versante di Monno del Mortirolo, per intederci quello dal quale si salì sia in occasione della tappa di Livigno dello scorso anno, sia nel finale della tappa terminata a Aprica il 3 giugno del 1990, il giorno nel quale gli appassionati di ciclismo si accorsero per la prima volta di questo valico. Dai numeri sopra indicati avrete capito che non si tratta di un versante proprio pedalabile, anche se lo appare al confronto con quello tremendo che sale da Mazzo di Valtellina, sul quale il Giro non mette piede dal 2019. E se si va ad esaminare nel dettaglio la salita si scopre che c’è, anche senza la Recta c’è un tratto molto duro nel finale, presentando un’inclinazione media del 9.6% (la massima è del 16%) negli ultimi 2.6 Km. Maggior pendenza ha la difficile e tecnica picchiata su Grosio – 14 Km all’8.3% seguendo una strada dalla carreggiata non particolarmente larga e insidiosa – terminata la quale inizierà la lenta risalita dell’Alta Valtellina, composta da due tratti in ascesa separati da una porzione in falsopiano. Molto lieve è la pendenza media dei primi 12 Km (la media è del 2.3%, con una rampa finale di quasi 2 Km al 7.5%), nel corso dei quali si transiterà da Le Prese, la frazione di Sondalo dove è stato collocato il traguardo volante ad abbuoni “Red Bull Km”; decisamente più impegnativa sarà l’ascesa delle Motte, che i corridori imboccheranno alle porte di Bormio e che farà loro affrontare 3 Km di strada inclinati all’8.2%: praticamente è quasi un arrivo in salita perchè per andare dallo scollinamento al traguardo bisognerà percorrere quasi 9 Km, quasi tutti da percorrere in discesa.
Le chiacchere di cui sopra potrebbero, però, esser spazzate via d’un soffio dalla particolare situazione in classifica venutasi a creare ieri dopo il tappone di San Valentino. I distacchi tra i primi ora si sono sensibilmente ridotti e tra la maglia rosa Isaac Del Toro e il gradino più basso del podio ci sono 31 secondi e, vista la crisi patita ieri dal messicano, ora il britannico Simon Yates e l’ecuadoriano Richard Carapaz saranno motivati a sfruttare le difficoltà altimetriche di giornata per mettere le mani sul segno del primato. Ma ieri anche questi tre corridori hanno fatto tanta fatica e oggi potrebbero fare molta fatica, favorendo il recupero in classifica di ciclisti molto più staccati, come i nostri Antonio Tiberi (8° a 4′07″) e Giulio Pellizzari (9° a 4′36″), ora libero di fare corsa proprio dopo il ritiro del suo capitano Primoz Roglic.

Mauro Facoltosi

Bormio vista dalla salita delle Motte e l’altimetria della diciassettesima tappa (Google Street View)

Bormio vista dalla salita delle Motte e l’altimetria della diciassettesima tappa (Google Street View)

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo del Tonale (1883 metri). Ampio valico prativo aperto tra il Monticello e la Cima di Cadì, costituisce anche il punto di separazione tra i massicci dell’Adamello e dell’Ortles-Cevedale. Sede della principale stazione di sport invernali della provincia di Trento, è valicato dalla Strada Statale 42 “del Tonale e della Mendola” tra Vermiglio e Ponte di Legno. Vi transita il confine tra Lombardia e Trentino-Alto Adige. Dal 1933, anno dell’istituzione dei GPM, è stato inserito 31 volte nel tracciato del Giro, contando anche la tappa alternativa che avrebbe dovuto sostituire la Ponte di Legno – Val Martello nel 2013 e sulla quale neppure si riuscì gareggiare. Il primo a conquistare questa storica vetta fu Binda nel 1933, nel corso della conclusiva Bolzano – Milano, pure vinta dall’asso varesino. L’ultima scalata “registrata” (nel 2022 la tappa Ponte di Legno – Lavarone, vinta dal colombiano Santiago Buitrago, vi transitò senza effattuare il traguardo GPM) è avvenuta nel 2017 durante la tappa Tirano – Canazei vinta dal francese Pierre Rolland, con lo sloveno Matej Mohorič primo sul passo. Nel 2000 il passaggio in vetta non fu eccezionalmente valido come GPM ma come traguardo volante Intergiro, conquistato dallo spagnolo José Enrique Gutiérrez Cataluña durante la tappa Selva di Val Gardena – Bormio del 2000 (vinta dal trentino Gilberto Simoni). Il Tonale è stato teatro anche di due arrivi di tappa, conquistati dal colombiano José Jaime González Pico nel 1997 e dall’elvetico Johann Tschopp nel 2010.

Passo della Foppa (1852 metri). È il valico comunemente identificato come Mortirolo, attraversato dalla strada provinciale che mette in comunicazione Monno con Grosio e Mazzo di Valtellina. Sulle cartine del Giro è quotato 1854 metri. In realtà, il vero Mortirolo si trova a breve distanza dal valico stradale. Anzi, ne esistono due, il Passo del Mortirolo-Nord e il Passo del Mortirolo-Sud, entrambi alti 1896 metri: il primo si trova a nord est della Foppa ed è raggiunto da una strada sterrata a fondo cieco che si stacca dal tratto terminale del versante bresciano; il valico sud, invece, è toccato dalla strada di cresta asfaltata che permette di raggiungere il Mortirolo direttamente dall’Aprica, passando per Trivigno. Il Giro vi è finora salito 16 volte e gli “eroi” di quest’ascesa sono stati, in rigoroso ordine d’apparizione, il venezuelano Leonardo Sierra nel 1990 (tappa Moena – Aprica, vinta dallo stesso corridore), Franco Chioccioli nel 1991 (Morbegno – Aprica, identico vincitore), Pantani nel citato precedente del 1994, Gotti nel 1996 (Cavalese – Aprica, idem), Wladimir Belli nel 1997 (Malè – Edolo, primo Tonkov), ancora Gotti nel 1999 (Madonna di Campiglio – Aprica, primo al traguardo lo spagnolo Roberto Heras), Raffaele Illiano nel 2004 (Bormio – Presolana, primo Stefano Garzelli), Ivan Basso nel 2006 (Trento – Aprica, idem), lo spagnolo Antonio Colom nel 2008 (Rovetta – Tirano, vinta da Emanuele Sella), nuovamente Basso nel 2010 (Brescia – Aprica, vinta da Michele Scarponi), l’elvetico Oliver Zaugg nel 2012 (Caldes – Passo dello Stelvio, vinta dal belga Thomas De Gendt), l’olandese Steven Kruijswijk nel 2015 (tappa Pinzolo – Aprica, vinta dallo spagnolo Mikel Landa), lo spagnolo Luis Léon Sanchez nel 2017 (tappa Rovetta – Bormio, vinta da Vincenzo Nibali), l’abruzzese Giulio Ciccone nel 2019 (tappa Lovere – Ponte di Legno vinta dallo stesso corridore) e il vincitore della tappa di ieri Christian Scaroni lo scorso anno, quando il Mortirolo fu inserito nel tracciato della tappa Manerba del Garda – Livigno, vinta dallo sloveno Tadej Pogacar.

SALA STAMPA

Italia

Pazzo Giro: tripletta Italia, vince Scaroni su Fortunato e Pellizzari. Crisi Del Toro, ma salva la rosa

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Giro gre naprej brez Rogliča. Scaroniju največja zmaga v karieri – Po Rogličevem odstopu se je Giro obrnil na glavo (Il Giro prosegue senza Roglič. La più grande vittoria in carriera di Scaroni – Dopo il ritiro di Roglič il Giro si capovolge)

Delo

Regno Unito

Yates and Carapaz close on Giro lead after chaotic stage 16 (Yates e Carapaz si avvicinano alla vetta del Giro dopo la caotica tappa 16)

The Guardian

Francia

Le gros coup de Carapaz, la victoire d’étape pour Scaroni (Grande colpo di Carapaz, vittoria di tappa per Scaroni)

L’Équipe

Spagna

Carapaz golpea, Ayuso se hunde (Carapaz colpisce, Ayuso affonda)

AS

Belgio

Leider Isaac del Toro verliest kostbare tijd, Astana-duo grijpt de macht in loodzware bergrit (Il leader Isaac del Toro perde tempo prezioso, il duo dell’Astana prende il potere in una tappa di montagna estenuante)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Doldwaze Giro-rit: verhoudingen op de schop tijdens Astana-show (Tappa pazzesca del Giro: lo spettacolo di Astana scuote i rapporti)

De Telegraaf

Danimarca

Astana-duo triumferer i stort Giro-bjergslag (Il duo dell’Astana trionfa nella grande battaglia in montagna del Giro)

Politiken

Germania

Giro: Del Toro büßt viel Zeit ein – Scaroni holt den Tagessieg (Giro: Del Toro perde molto tempo – Scaroni vince la tappa)

Kicker

Repubblica Ceca

Del Toro se trápil, ale růžový dres udržel. Roglič z Gira odstoupil, etapu slaví Astana (Del Toro ha avuto difficoltà, ma ha mantenuto la maglia rosa. Roglič si ritira dal Giro, l’Astana festeggia la tappa)

Mladá Fronta Dnes

Usa

Mexico’s Del Toro just barely maintains Giro lead in 16th stage after Carapaz attacks (Il messicano Del Toro riesce a malapena a mantenere la testa della corsa nella 16a tappa del Giro dopo l’attacco di Carapaz)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal se enreda y sufre una caída en la peligrosa etapa 16 del Giro de Italia – Egan Bernal y Einer Rubio se defendieron en la salvaje etapa 16 del Giro de Italia: así quedaron los colombianos – Primoz Roglic no aguantó una caída más, se fue al suelo otra vez y se confirma su abandono del Giro de Italia (Egan Bernal rimane impigliato e cade durante la pericolosa 16a tappa del Giro d’Italia – Egan Bernal ed Einer Rubio si sono difesi nella scatenata 16a tappa del Giro d’Italia: ecco come se la sono cavata i colombiani – Primoz Roglic non ce l’ha fatta a non cadere di nuovo, è caduto di nuovo e il suo ritiro dal Giro d’Italia è confermato)

El Tiempo

Ecuador

Richard Carapaz finaliza en cuarto puesto en la 16.ª etapa del Giro de Italia; Christian Scaroni fue primero (Richard Carapaz conclude al quarto posto la tappa 16 del Giro d’Italia; Christian Scaroni è stato il primo)

El Universo

Messico

Se acercan al líder mexicano, Isaac del Toro (Si avvicinano al leader messicano Isaac del Toro)

Excélsior

Australia

Roglic quits, Del Toro wobbles, Italy joy as Giro boils (Roglic si ritira, Del Toro vacilla, l’Italia esulta mentre il Giro bolle)

The West Australian

GLI ORARI DEL GIRO

13.00: partenza da San Michele all’Adige
13.30-13.35: traguardo volante di Cles
13.45-15.00: GPM del Passo del Tonale
15.05-15.30: traguardo volante di Vezza d’Oglio
15.15-15.30: inizio salita Mortirolo
15.50-16.15: GPM del Passo del Mortirolo
16.20-16.50: traguardo volante di Le Prese (con abbuoni)
16.45-17.20: GPM di Le Motte
16.55-17.30: arrivo a Bormio

METEO GIRO

San Michele all’Adige (Fondazione Edmund Mach): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da S (5-24 Km/h), umidità al 48%
Dimaro (Km 43.1): pioggia debole (0.3 mm), 22°C, vento moderato da E (6-30 Km/h), umidità al 47%
Passo del Tonale (GPM – Km 69.6): parzialmente nuvoloso, 12°C, vento moderato da NO (6-36 Km/h), umidità al 44%
Passo del Mortirolo (GPM – Km 107.2): pioggia debole (0.4 mm), 14.5°C, vento moderato da NO (14-17 Km/h), umidità al 58%
Bormio: pioggia debole (0.3 mm), 15°C, vento moderato da NO (6-41 Km/h), umidità al 57%

DISCOGIRO

Brividi (Blanco – Mahmood)

GIRO AL CONTRARIO

L’ordine d’arrivo della sedicesima tappa

1° Nicola Conci
2° Sven Erik Bystrøm a 3″
3° Alexander Krieger s.t.
4° Edward Planckaert s.t.
5° Matteo Moschetti a 5″

Classifica generale

1° Alexander Krieger
2° Gerben Thijssen a 17’04″
3° Jensen Plowright a 18’31”
4° Niklas Märkl a 19′32″
5° Gijs Van Hoecke a 26’14”

Miglio italiano Enrico Zanoncello, 7° a 29’49”

L’ULTIMO GIRO DI MAGNI

Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni

30 MAGGIO 1955 – 16a TAPPA: RAVENNA – LIDO DI JESOLO (245 Km)

VOLATA GIGANTE DI 88 CORRIDORI E VITTORIA DI BENEDETTI A JESOLO

Sporadici tentativi di fuga – Gianneschi ferito in una caduta – Anche Coppi finisce a terra ma senza danni – Oggi Jesolo-Trieste di Km. 146

PRIMO TAPPONE A SCARONI E FORTUNATO. CRISI UAE, GENERALE SCONVOLTA

maggio 27, 2025 by Redazione  
Filed under Copertina, News

Le prime grandi salite hanno dato spettacolo con ritiri, crisi e crolli verticali. I pretendenti al podio sono ancora tanti e mancano ancora tre tappe di montagna. Pellizzari, libero da ordini di scuderia, dimostra forza e classe e rientra in top ten. Caruso quinto in generale a 38 anni.

Abbiamo dovuto aspettare l’inizio della terza settimana per vedere una grande sfida in salita, ma il primo tappone non ha tradito le aspettative. Rispetto a tappe meno dure, in cui si erano visti attacchi magari velleitari anche a grande distanza dal traguardo, oggi è successo tutto sull’ultima salita, ma la lunghezza della tappa e le numerose salite, con il durissimo Santa Barbara, hanno sicuramente fatto sentire il loro peso nell’economia generale della corsa.
La fuga formatasi nelle prime fasi di corsa ha accumulato grande vantaggio e ha consentito a due corridori compagni di squadra di resistere alla battaglia dei big e conquistare la vittoria.
Il primo colpo di scena si è avuto con il ritiro di Primoz Roglic (Red Bull – BORA – hansgrohe), che era nell’aria già dopo la tappa di domenica, mentre più sorprendente è stata la crisi di Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG) già sul passo di Santa Barbara, che ha portato lo spagnolo a cedere un quarto d’ora sul traguardo di San Valentino e a uscire di fatto dai giochi di classifica. In realtà già da qualche giorno il capitano designato formazione emiratina stava accusando problemi a causa delle cadute e oggi i nodi sono venuti al pettine ben presto.
A chiudere la giornata negativa per la UAE è arrivata anche la crisi di Isaac Del Toro negli ultimi chilometri della salita finale. Il messicano ha salvato la maglia rosa ma ha visto il proprio tesoretto di vantaggio pesantemente eroso dagli attacchi di Richard Carapaz (EF Education – EasyPost) e di Simon Yates (Team Visma | Lease a Bike), senza dimenticare Derek Gee (Israel – Premier Tech) e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), che pure hanno guadagnato parecchio.
Nota di merito per Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe) che, libero da ordini di scuderia, è andato all’attacco e nel finale è riuscito addirittura a staccare Carapaz, oltre ad essere stato il primo tra i big a giungere al traguardo alle spalle della coppia di testa, rientrando anche in top ten e proponendosi come possibile protagonista dei prossimi giorni che prevedono tante montagne.
I segnali negativi per Del Toro si erano comunque visti in precedenza perché, sulla salita di Santa Barbara, la UAE ha lasciato per lunghi tratti che fossero altre squadre a tirare mentre, quando si portavano in testa loro, l’andatura calava, il vantaggio dei fuggitivi aumentava e uomini in difficoltà come Egan Bernal (INEOS Grenadiers) riuscivano a rientrare agevolmente. Anche sull’ultima salita il ritmo non era sostenuto, tanto che Pellizzari era riuscito a guadagnare un minuto in un batter d’occhio.
Ai primi attacchi di Yates Del Toro aveva risposto prontamente, ma quando Carapaz è partito con una accelerazione violenta non c’è stata risposta dal messicano. Del resto Yates fa delle progressioni mentre il cambio di ritmo con strappo di Carapaz fa male. Man mano che si saliva, le difficoltà sono aumentate e Del Toro ha dovuto lasciare il passo anche a Yates ed ha concluso con un passivo di 1′51″ da Pellizzari, 1′36″ da Carapaz, 1′23″ da Gee e 54 secondi da Yates, per limitarsi ai più diretti avversari, ma anche Storer, Damiano Caruso (Bahrain – Victorious) e Bernal hanno preceduto Del Toro.
Da dimenticare, invece, la prestazione di Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious) che – anche lui acciaccato dopo la caduta di Gorizia – ha pagato un passivo molto pesante sull’ultima salita perdendo oltre un minuto da Del Toro e ora è ottavo a 4′07″, con Pellizzari che è a soli 29 secondi dal laziale.
La tappa è iniziata sotto una pioggia battente che ha accompagnato i corridori per tutta la prima fase della giornata, per poi diradarsi sino a cessare del tutto.
Dopo un inizio concitato, con scatti e controscatti, il primo tentativo nasce per iniziativa di Joshua Tarling (Ineos Grenadiers) che, prima di esser costretto al ritiro per una caduta, porta via un drappello con Wout Van Aert (Team Visma | Lease A Bike), Darren Rafferty (EF Education – EasyPost), Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), Jon Barrenetxea (Movistar), Xabier Mikel Azparren (Q36.5) e Josef Černý (Soudal Quick-Step).
I sei vengono successivamente raggiunti da un gruppetto formatosi per iniziativa di Pello Bilbao (Barhein Victorius) e composto anche da Simon Guglielmi (Arkea-B&B Hotels), Sylvain Moniquet (Cofidis), Dries De Bondt (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), David Gaudu (Groupama-FDJ), Kim Heiduk (Ineos Grenadiers), Simone Petilli (Intermarché – Wanty), Jefferson Cepeda (Movistar), Gijs Leemreize (Team Picnic PostNL), Davide Bais, Mattia Bais, Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta), Yannis Voisard (Tudor), Luca Covili (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), Alessio Martinelli (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team), Fausto Masnada (XDS Astana Team) e Christian Scaroni (XDS Astana Team).
Le vicende di questo folto gruppo saranno molto fluide sui vari GPM di giornata, mentre merita di essere segnalata la brutta caduta di Martinelli lungo la discesa di Carbonare, con il lombardo che verrà soccorso e portato in ospedale.
Si verifica una caduta anche nel gruppo maglia rosa, nella quale rimangono coinvolti Carapaz e Roglic, con lo sloveno che opta per il ritiro.
Lungo la salita di Candriai (prima parte del Monte Bondone da Trento) Ayuso rimane staccato dopo essersi fermato per un cambio di abiti e fa una gran fatica e rientrare, circostanza che – col senno di poi – rappresentava un campanello di allarme di quello che sarebbe successo lungo la successiva ascesa.
Salendo verso il Passo di Santa Barbara il gruppo di testa perde pezzi mentr dal gruppo maglia rosa, che pure si assottiglia sempre più, perde contatto proprio Ayuso quando mancano ancora oltre 40 chilometri al traguardo e si capisce che il passivo sarà pesantissimo. Vista la situazione, la squadra decide di abbandonare Ayuso al suo destino e lasciare tutti gli uomini con Del Toro.
Lungo le severe rampe del Santa Barbara provano ad allungare Storer, Florian Stork e Max Poole (Team Picnic PostNL), che saranno successivamente ripresi in discesa, mentre il gruppo maglia rosa è ormai ridotto a una quindicina di unità con tutti i big ramme Ayuso e Thymen Arensman (INEOS Grenadiers).
Il ritmo della Visma e della EF manda in difficoltà Bernal, che però riesce a rientrare quando in testa si porta la UAE, segno che Del Toro forse non è in grande giornata perché i suoi uomini tengono un ritmo più tranquillo. La mossa di per sé non sarebbe univocamente sintomatica di scarsa brillantezza da parte della maglia rosa, ma l’indizio si ricava dal diverso atteggiamento del capoclassifica, che sino a domenica era apparso piuttosto spavaldo ed esuberante.
Tra i battistrada Voisard attacca lungo la discesa, ma sulle rampe del San Valentino viene raggiunto e staccato da Fortunato, Scaroni e Cepeda.
Il terzetto dura poco perché Scaroni attacca e Cepeda non riesce a rispondere, così anche Fortunato lo saluta e va a riprendere il compagno di squadra. Nel finale Fortunato ne ha palesemente di più ma lascia la vittoria di tappa al compagno di squadra, avendo fatto man bassa di punti per la maglia azzurra su tutti i GPM oggi previsti.
L’Astana piazza così due uomini ai primi due posti e questa è anche la prima vittoria italiana al Giro 2025.
Nel gruppo della maglia rosa il primo ad attaccare è Pellizzari, che viene lasciato andare perché considerato non pericoloso in ottica classifica generale. Ma quando si muove Simon Yates Del Toro, con Carapaz a ruota, sembra riuscire a rispondere abbastanza bene. La prima legnata arriva proprio dal vincitore del Giro 2019 che, come suo costume, parte con uno scatto violentissimo al quale Del Toro non prova neppure a rispondere.
Carapaz vola e va a riprendere Pellizzari; dietro Del Toro si stacca anche da Yates e Storer, mentre su di lui rientrano altri uomini come Bernal e Caruso, che erano rimasti staccati.
Nel finale Pellizzari accelera e stacca Carapaz e Gee andando a completare un podio tutto italiano.
Del Toro ora ha un vantaggio di soli 26 secondi su Yates e 31 su Carapaz. Per lui sarà fondamentale capire se la crisi di oggi è stata una difficoltà passeggera o l’inizio di una condizione che comincia a calare. Il messicano ha speso molte energie sinora e, essendo ancora molto giovane, paga sicuramente la scarsa esperienza rispetto a senatori come Yates e Carapaz.
Nelle prossime tappe di montagna, a cominciare da quella di domani, la maglia rosa verrà certamente attaccata a testa bassa ma non solo da Carapaz e Yates, perché dietro ci sono corridori come Gee che non sono ancora tagliati fuori dai giochi per la classifica.
Infine una menzione per gli italiani che oggi si sono presi l’intero podio parziale. In classifica c’è uno splendido Caruso che, con i gradi di gregario, è quinto in generale a 38 anni davanti al suo capitano Tiberi, ottavo, mentre uno splendido Giulio è rientrato in top ten e promette battaglia sul suo terreno preferito.
Ci sono tutti gli ingredienti per un finale di Giro davvero emozionante.

Benedetto Ciccarone

Ad opera di Lorenzo Fortunato e Christian Scaroni arriva finalmente la prima vittoria italiana sulle strade del Giro 2025 (foto Tim de Waele/Getty Images)

Ad opera di Lorenzo Fortunato e Christian Scaroni arriva finalmente la prima vittoria italiana sulle strade del Giro 2025 (foto Tim de Waele/Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PIAZZOLA SUL BRENTA – SAN VALENTINO (Brentonico)

maggio 27, 2025 by Redazione  
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L’ultima settimana del Giro viene inagurata da una tappa lunga poco di più di 200 Km che farà superare 4700 metri di dislivello, distribuiti su un 64 Km di salite: è il primo dei due “tapponi” dell’edizione 2025

Il Giro si appresta a entrare nella terza ed ultima settimana di gara, la più dura dell’edizione 2025. È così da sempre perchè negli ultimi sette giorni cominciano piano piano a scemare le energie, ma quest’anno sarà ancora più tosta perchè in quest’ultima settimana gli organizzatori hanno concentrato le quattro frazioni d’alta montagna più impegnative previste e due di queste rispondono ai tipici canoni dei “tapponi”. A questa speciale categoria appartiene la frazione in programma oggi tra Veneto e Trentino, 203 Km che vedranni i corridori in sella per quasi sei ore, superando strada facendo 4700 metri di dislivello, distribuiti su un totale di quasi 64 Km da percorrere in salita. L’inizio sarà pianeggiante e per una sessantina di chilometri si pedalerà ancora sul velluto della pianura in direzione delle montagne di giornata, introdotte dalla pedalabile salita di Carbonare, 13 Km al 4.9% di pendenza media. Scesi a Trento i corridori imboccheranno il più impegnativo versante del mitico Monte Bondone, ascesa complessivamente lunga 19 Km, ma stavolta i “girini” si limiteranno a percorrerne i primi dieci (al 7.5% di media), fino alla località di Candriai, dove imboccheranno una strada secondaria che li farà planare verso la valle del Sarca. Terminata la discesa si tornerà a pedalare in direzione della “Montagna di Trento” e anche in questo caso si tratterà di una scalata parziale, poichè si abbandonerà quasi subito il versante occidentale del Bondone per seguitare a salire verso l’agevole Passo San Uldarico (10 Km al 2% appena). Quando mancheranno 47 Km all’arrivo cambierà decisamente la musica poichè a due passi dalle sponde del Lago di Garda inizierà la fase più difficile, caratterizzata dalle due salite più impegnative di questa tappa, da affrontare consecutivamente e praticamente senza intervalli tra un colle e l’altro. La prima è quella del Passo di Santa Barbara, i cui 12.7 Km all’8.3% costituiscono una scoperta relativamente recente della Corsa Rosa, affrontati per la prima volta nel 2001 in una tappa passata alla storia, più che per gesta atletiche in salita, per un episodio antisportivo avvenuto proprio su quest’ascesa e che costò l’espulsione dal Giro dello scalatore bergamasco Wladimir Belli, reo d’aver sferrato un pugno a un “tifoso” che l’aveva insultato. Apparentemente meno impegnativa sarà la successiva e definitva ascesa verso il Passo di San Valentino, che ha una pendenza media decisamente inferiore (6.1%). ma è molto più lunga del Santa Barbara, misurando quasi 18 Km. Dei due versanti possibili per arrivare al passo si è scelto quello meno ripido (l’altro prevede 14.5 Km al 7.6%), ma i cicloamatori locali assicurano che quello che percorreranno i “girini” rischia di essere molto più selettivo a causa del suo caleidoscopio di pendenze, con parecchie variazioni d’inclinazioni che alla fine possono fare molto male e contribuire a esacerbare la selezione. All’inizio la salita è pedalabile e tale rimarrà per tutti i primi 7.3 Km al 6.7%, al termine dei quali sarà previsto il traguardo volante ad abbuoni del “Red Bull Km” al momento del passaggio dal centro di Brentonico, il comune titolare dell’arrivo di tappa. Un brevissimo tratto pianeggiante farà rifiatare un attimo prima dell’inizio del troncone più esigente, 4 Km al 9.5% percorsi i quali la salita tornerà un filino più agevole nei 1.8 Km al 7.2% che conduranno allo scollinamento intermedio in località San Giacomo, dopo la quale un tratto in leggera discesa lungo 1.3 Km alleggerirà lo sforzo in attesa dall’ultima balza. Quando mancheranno poco meno di 2 Km all’arrivo la salità riprenderà a mordere e con una pendenza media dell’8,8% nel tratto conclusivo si raggiungeranno i 1315 metri del traguardo, luogo dove conoscere i verdetti di una tappa che potrebbe terremotare la classifica: il messicano Del Toro, giovanissimo e con poca esperienza, comincerà a dare quei segni di cedimento dei quali diversi campioni hanno sofferto in passato nella terza ed ultima settimana? Il suo capitano Ayuso riprenderà i segni del comando o soccomberà ai problemi al ginocchio che si trascina dalla tappa di Siena? Roglic ha avuto il via libera dai medici del suo team ma avrà recuperato il momentaccio patito nella prima tappa alpina? Il nostro Tiberi, che pare essersi ripreso dal capitombolo di Nova Gorica, riuscirà a incunearsi nella lotta per la vittoria?

Mauro Facoltosi

Il Passo di San Valentino e l’altimetria della sedicesima tappa (www.parcomontebaldo.tn.it)

Il Passo di San Valentino e l’altimetria della sedicesima tappa (www.parcomontebaldo.tn.it)

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Carbonare (1074 metri). Quotata 1080 sulle cartine del Giro 2015, coincide con l’omonima frazione di Folgaria, situata all’incrocio tra la SS 349 “di Val d’Assa e Pedemontana Costo” e la SS 350 “di Folgaria e di Val d’Astico”. Costituisce una delle porte d’accesso all’altopiano di Lavarone.

Passo della Fricca (1110). Quotato 1113 sulle cartine del Giro 2025, dove è semplicemente chiamato “La Fricca”, è attraversato in galleria dalla SS 349 “di Val d’Assa e Pedemontana Costo” tra Carbonare e Centa San Nicolò. È stato traguardo GPM in tre occasioni, nel 1970 nel corso della Rovereto – Bassano del Grappa (vinta dal belga Walter Godefroot), nel 1972 durante la Solda – Asiago (vinta dal connazionale Roger De Vlaeminck) e nel 2015 in occasione della Marostica – Madonna di Campiglio (vinta dallo spagnolo Mikel Landa): a scollinare in testa furono rispettivamente il belga Emile Cambré, lo spagnolo Santiago Lazcano e il suo connazionale Beñat Intxausti.

Sella di Vigolo-Vattaro (725 metri). Coincide con l’omonimo abitato, toccato dalla SS 349 “di Val D’Assa e Pedemontana Costo”, lungo la discesa dal Passo della Fricca a Trento. Quotata 708 sulle cartine del Giro 2015. Vigolo Vattaro è stato sede di un GPM nel 1990, conquistato dal francese Gérard Rué durante la tappa Brescia – Baselga di Pinè (vinta dal connazionale Eric Boyer)

Passo Camponzin (810 metri). Vi transita la Strada Provinciale 85dir “del Monte Bondone diramazione Sopramonte” tra Candriai e Sopramonte

Passo di San Uldarico (584 metri). Quotato 585 metri sulle cartine del Giro 2025 (sulle quali è segnalato con il toponimo di Vigo Cavedine) è valicato dalla Strada Provinciale 84 “di Cavedine” tra Vigo Cavedine (centro che si trova in prossimità del valico) e Drena.

Valico del Luch (526 metri). Valicato dalla Strada Provinciale 84 “di Cavedine” tra Vigo Cavedine e Drena.

Passo di Santa Barbara (1169 metri). Sella costituita dai monti Creino e Stivo, è noto anche come “Passo di Creino” e “Monte Velo”. È valicato dalla Strada Provinciale 48 “Monte Velo” tra Bolognano (Arco) e Ronzo-Chienis. Tre volte è stato inserito nel percorso del Giro, sempre dal versante di Bolognano, la prima nel corso della Cavalese – Arco del Giro del 2001, la tappa citata pocanzi a proposito dell’episodio che costò l’espulsione a Wladimir Belli e che vide lo spagnolo Unai Osa (terzo in classifica al termine di quel Giro) conquistare la cima del Santa Barbara e il colombiano Carlos Alberto Contreras imporsi sul traguardo di Arco. Ci si tornerà l’anno successivo in occasione del tappone Corvara in Badia – Folgaria, vinto dal russo Pavel Tonkov dopo che al GPM del Santa Barbara era transitato per primo il messicano Julio Alberto Pérez Cuapio. L’ultimo passaggio del Giro risale al 2023, quando vi transitò la Sabbio Chiese – Monte Bondone con il passaggio in vetta dell’irlandese Ben Healy prima dell’affermazione del portoghese João Almeida sulla “Montagna di Trento”

Sella di Loppio (220 metri). Nota anche come “Depressione di Loppio”, è valicata dalla Strada Statale 240 “di Loppio e Val di Ledro” tra Mori e Nago. Si trova all’altezza dell’omonima località e nel punto dove avrà termine la discesa dal Passo di Santa Barbara (quotato 230 metri sulle cartine ufficiali)

Passo di San Valentino (1314 metri). Quotato 1315 metri sulle cartine del Giro, è valicato dalla Strada Provinciale 3 “del Monte Baldo” tra Brentonico e il comune veneto di Ferrera di Monte Baldo. Inoltre vi confluisce la Strada Provinciale 208 “Avio – San Valentino”, che sale da Avio. Da quest’ultimo versante il Giro è salito in occasione degli unici precedenti passaggi in salita della Corsa Rosa (negli anni 70 ci furono due transiti in discesa, proveniendo dalla Cima Polsa), risalenti alle edizioni del 1995 e del 2021: la prima volta conquistò il GPM il corridore di casa Mariano Piccoli nel finale della tappa Pieve di Cento – Rovereto, vinta dall’elvetico Pascard Richard; quattro anni fa l’onore di transitare in testa è toccato al francese Geoffrey Bouchard durante la Canazei – Sega di Ala vinta dall’irlandese Daniel Martin. L’arrivo in salita a San Valentino è, dunque, una novità per la Corsa Rosa ma nel recente passato è già stato proposto in un paio di occasioni, nel 2011 al Giro di Padania (vittoria del varesino Ivan Basso) e nel 2023 al Tour of The Alps (vittoria del tedesco Lennard Kämna)

SALA STAMPA

Italia

Giro, ad Asiago vince Verona. Prova di forza di Del Toro, sprofonda Roglic – Roglic non sta bene, è a rischio ritiro. Il ds: “Soffre, decideranno i dottori”

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Verona zmagal, Roglič poražen – Po tretjem padcu zasavski orel ni poletel, bo sploh nadaljeval Giro? (Verona ha vinto, Roglič sconfitto – Dopo la terza caduta, l’aquila dello Zasavje non ha più volato, continuerà il Giro?)

Delo

Regno Unito

Verona races to solo stage win as favourite Roglic loses time on leader Del Toro (Verona corre verso la vittoria di tappa in solitaria mentre il favorito Roglic perde tempo sul leader Del Toro)

The Guardian

Francia

Verona s’offre un succès de prestige, Roglic craque (Verona conquista un successo prestigioso, Roglic si incrina)

L’Équipe

Spagna

Premio para Verona, KO a Roglic (Premio per Verona, KO di Roglic)

AS

Belgio

Roglic moet concurrentie laten rijden en krijgt klappen in het klassement, Verona soleert naar ritwinst na bewogen etappe (Roglic costretto a lasciare correre la concorrenza e subisce una batosta nella classifica generale, Verona in solitaria vince dopo una tappa movimentata)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Dagzege Carlos Verona in 15e Giro-rit, Primoz Roglic verliest fors (Carlos Verona vince la 15a tappa del Giro, Primoz Roglic perde pesantemente)

De Telegraaf

Danimarca

Lidl-Trek triumferer igen og Roglic taber Giro-tid (La Lidl-Trek trionfa ancora e Roglic perde tempo al Giro)

Politiken

Germania

Giro in den Alpen: Roglic schwächelt – Stork Zweiter bei Ausreißersieg (Giro sulle Alpi: Roglic cede, Stork secondo in fuga)

Kicker

Repubblica Ceca

Souboj favoritů v horách. Del Toro všechny útoky odrazil, Roglič výrazně ztratil (Una battaglia tra i favoriti in montagna. Del Toro ha respinto tutti gli attacchi, Roglič ha perso significativamente)

Mladá Fronta Dnes

Usa

Mexico’s Del Toro completes a full week in pink. He’s got 1 more week to go to win the Giro (Il messicano Del Toro completa un’intera settimana in rosa. Gli manca ancora una settimana per vincere il Giro)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal explotó la etapa 15 del Giro de Italia: espectacular jornada de montaña y sube en la general (Egan Bernal esplode nella 15a tappa del Giro d’Italia: tappa di montagna spettacolare e rimonta in classifica generale)

El Tiempo

Ecuador

Español Carlos Verona se queda con la 15.ª etapa del Giro de Italia; Richard Carapaz fue decimotercero
(Lo spagnolo Carlos Verona vince la 15a tappa del Giro d’Italia; Richard Carapaz era tredicesimo)

El Universo

Messico

Del Toro no suelta la cima en el Giro de Italia (Del Toro si aggrappa alla vetta del Giro d’Italia)

La Jornada

Australia

Mexico’s Del Toro completes a full week in the pink (Il messicano Del Toro completa una settimana intera in rosa)

The West Australian

GLI ORARI DEL GIRO

11.35: partenza da Piazzola sul Brenta
12.25-12.30: traguardo volante di Piovene Rocchette
13.20-13.35: GPM di Carbonare
14.24-14.50: GPM di Candriai
14.55-15.25: traguardo volante di Cavedine
15.20-15.50: inizio salita Santa Barbara
15.55-16.30: GPM di Santa Barbara
16.15-16.55: inizio salita finale
16.30-17.15: traguardo volante di Brentonico (con abbuoni)
16.55-17.40: arrivo a San Valentino

METEO GIRO

Piazzola sul Brenta: pioggia debole (0.2 mm), 17°C, vento debole da NO (3-16 Km/h), umidità al 85%
Piovene Rocchette (traguardo volante – Km 39.2): pioggia debole (0.9 mm), 17°C, vento debole da O (1-17 Km/h), umidità al 88%
Carbonare (GPM – Km 75.3): pioggia debole (0.2 mm), 15°C, vento debole da NE (2-19 Km/h), umidità al 47%
Candriai (GPM – Km 114.9): parzialmente nuvoloso, 17°C, vento moderato da NE (2-24 Km/h), umidità al 55%
Arco – inizio salita Santa Barbara (Km 153.7): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (1-21 Km/h), umidità al 52%
Mori – inizio salita finale (Km 184.7): pioggia debole (1 mm), 21°C, vento moderato da SO (5-23 Km/h), umidità al 62%
San Valentino: pioggia debole (0.1 mm), 14°C, vento moderato da S (3-27 Km/h), umidità al 73%

DISCOGIRO

Montagne verdi (Marcella Bella)

GIRO AL CONTRARIO

L’ordine d’arrivo della quindicesima tappa

1° Maikel Zijlaard
2° Edward Planckaert s.t.
3° Afonso Eulalio s.t.
4° Sam Bennett s.t.
5° Felix Engelhardt s.t.

Miglior italiano: Luca Mozzato, 11° (s.t.)

Classifica generale

1° Alexander Krieger
2° Jensen Plowright a 14’32”
3° Gerben Thijssen a 17’02″
4° Niklas Märkl a 17′10″
5° Gijs Van Hoecke a 22’15”

Miglio italiano Enrico Zanoncello, 6° a 25’50”

L’ULTIMO GIRO DI MAGNI

Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni

29 MAGGIO 1955 – 15a TAPPA: CERVIA PINETA – RAVENNA (cronometro individuale, 50 Km)

TAPPA A CRONOMETRO: 1° FORNARA – NENCINI CONQUISTA IL PRIMATO IN CLASSIFICA

A 44 chilometri all’ora da Cervia a Ravenna

Anche Coppi e Magni avanzano in graduatoria – Sconfitta-sorpresa di Koblet

GIRO D’ITALIA, IMPRESA DI CARLOS VERONA AD ASIAGO. DEL TORO SEMPRE PIU’ IN ROSA.

maggio 25, 2025 by Redazione  
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All’indomani del ritiro di Giulio Ciccone, impresa dello spagnolo di Lidl-Trek che giunge in solitaria sul traguardo della 15° tappa (Fiume Veneto – Asiago, 219 km) cogliendo il secondo successo in carriera ed è abbracciato dalla famiglia. In classifica generale si conferma padrone il messicano della UAE Team Emirates – XRG ma il grande favorito Primoz Roglic perde ulteriore terreno e si allontana dalla Maglia Rosa. Domani c’è il terzo ed ultimo giorno di riposo, si riparte martedì con il tappone da Piazzola sul Brenta a San Valentino (Brentonico).

Spettacolo sulle strade di Friuli e Veneto nel primo assaggio di salite alpine di questo Giro numero 108. A trionfare ad Asiago (Vicenza) è Carlos Verona, 32enne spagnolo nato a San Lorenzo del Escorial e corridore della idl-Trek. L’iberico è scattato all’inizio della salita di Dori (GPM di 2° categoria) e ha mantenuto un vantaggio rassicurante sui primi inseguitori, a cominciare da Filippo Zana (Team Jayco-Alula) e Gianmarco Garofoli (Soudal – Quickstep), che hanno perso terreno dopo lo scollinamento.

C’è voluto parecchio per dare il via ad una fuga, con la media delle prime due ore di corsa a ben 49 km/h. Le prime emozioni vere si sono viste sul Muro di Cà del Poggio (4°categoria), dove passa in vetta per primo Nicola Conci (XDS Astana Team) e perde terreno Antonio Tiberi. Il laziale della Bahrain – Victorious, caduto nel finale della tappa di ieri a Nova Gorica, resta attardato di ben 1′20” ma la fuga di un plotoncino di 34 corridori e il rallentamento da parte del resto del gruppo gli ha permesso di rientrare in gioco. La corsa si avvicina verso la salita simbolo della tappa di oggi, il Monte Grappa (25 km al 5.7% medio, dal versante di Romano d’Ezzelino, noto come “Strada Cadorna) e Marco Frigo (Israel – PremierTech), che corre oggi sulle strade di casa, vince il traguardo volante a Possagno. Sul Grappa prendono vantaggio Conci, Mathias Vacek (Lidl-Trek) e Davide De Pretto (Team Jayco-Alula) e successivamente è il trentino della XDS Astana a tentare l’azione solitaria, ma il terzetto viene riassorbito dai big. Ci pensa Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) ad andarsene per prendere altri punti in vetta al GPM rafforzando la sua Maglia Azzurra, mentre Egan Bernal (INEOS Grenadiers) prova ad attaccare la Maglia Rosa di Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG), che risponde insieme a Richard Carapaz (EF Education – EasyPost). Nella discesa del Monte Grappa se ne va ancora Frigo, che verrà ripreso alla fine di essa.

Si arriva alla parte finale di tappa e poco prima di salire a Dori (2° cat.) si forma un drappello con undici corridori: Frigo, Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), Nicolas Prodhomme (Decathlon – AG2R La Mondiale), Gianmarco Garofoli (Soudal – Quickstep), Filippo Zana (Jayco – Alula), Romain Bardet (Picnic – PostNL), Bart Lemmen (Visma | Lease a Bike), Florian Stork (Tudor Pro Cycling Team), Filippo Fiorelli (VF – Bardiani Group – CSF- Faizanè), Christian Scaroni (XDS Astana Team) e Carlos Verona (Lidl -Trek).

Sulle prime rampe verso Dori c’è l’attacco di Verona, inseguito da Zana e Garofoli che gli stanno alle calcagna ma non ce la fanno a raggiungerlo. Verona passa indenne al comando al Red Bull KM di Enego e poi in vetta alla salita, dove va in crisi Primoz Roglic (Red Bull – BORA – hansgrohe): gli attacchi ripetuti da parte di Carapaz mettono in seria difficoltà il campione sloveno, aiutato da un brillante Giulio Pellizzari. Sull’altopiano verso Asiago il vantaggio di Verona sugli immediati inseguitori si dilata fino a 50”, ma poi lo spagnolo perde brillantezza quando mancano circa 6 km all’arrivo. Alle sue spalle Zana e Garofoli vengono ripresi da alcuni inseguitori, mentre il gruppo della Maglia Rosa è a pochi secondi, e ciò permette a Verona di trionfare da solo nel centro di Asiago, dove ad attenderlo c’era la sua famiglia, visibilmente commossa.

Seconda posizione per Stork e terzo è Bardet. In classifca Del Toro continua a guidare con 1′20” su Simon Yates (Visma | Lease a Bike) e sul compagno di squadra Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG). Roglic perde ancora 1′30” dalla Maglia Rosa ed ha ora 3′53” di ritardo.

Domani c’è l’ultimo giorno di riposo, in vista della durissima terza settimana che comincerà martedì con un vero tappone: 203 km da Piazzola sul Brenta a San Valentino (Brentonico) con le salite di Carbonare (2° cat.), Candriai (1° cat.), Passo Santa Barbara (1° cat.) e l’arrivo in quota al termine di una ascesa lunga 18.2 km al 6.1% medio, con punte massime al 14%.

Andrea Giorgini

Carlo Verona vince la prima tappa alpina del Giro dItalia 2025 (foto Luca Bettini/AFP via Getty Images)

Carlo Verona vince la prima tappa alpina del Giro d'Italia 2025 (foto Luca Bettini/AFP via Getty Images)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): FIUME VENETO – ASIAGO

maggio 25, 2025 by Redazione  
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Il Giro sbarca sulle salite alpine ma la prima delle grandi tappe di montagna disegnate sulle strade dell’Italia settentrionale potrebbe terminare con un “no contest” tra gli uomini di classifica a causa di salite difficilmente sfruttabili dagli scalatori

Una tappa di montagna con le ruote sgonfie. Potrebbe essere definita così la prima delle cinque frazioni che quest’anno sono state disegnate sulla catena alpina per la scelta di salite poco adatte agli scalatori e mal collocate. Si salirà sul Monte Grappa e tutti ritorneremo con la memoria all’ultima impresa di Tadej Pogacar sulle strade della scorsa edizione e molto probabilmente ci rimarremo ancorati a quel ricordo perché stavolta si è scelto di far salire i “girini” dal versante di Romano d’Ezzelino, quello che dodici mesi fa fu percorso in discesa verso Bassano e che è parallelo a quello – molto più impegnativo – sul quale lo sloveno salutò per l’ultima volta la concorrenza. In concreto da Romano sono 25 Km al 5.7%, con i primi 11 Km al 7% di media, è sarebbe stata una salita in grado di stimolare gli appetiti degli scalatori se si fosse affrontata vicino all’arrivo e non a quasi 90 Km dal traguardo, tanti se ne dovranno percorrere quest’anno per arrivare ad Asiago. Dopo l’interminabile discesa successiva – lungo esattamente quanto la precedente scalata – si dovrà percorrere un tratto di 17 Km pianeggiante che terminerà con la discesa delle famose “scale di Primolano”, finita la quali inizierà la seconda ed ultima ascesa ufficiale di giornata, diretta alla località di Dori. Sono 16.6 Km al 5.3% che rappresentano una delle più agevoli porte d’accesso all’Altopiano di Asiago, resa ancora meno angusta da ben 23 tornanti; una volta superata questa salita bisognerà pedalare ancora per quasi 27 Km prima di mettere fine a questa tappa, compresivi di un ultimo tratto d’ascesa di 1500 metri all’8% sul quale si svetterà a 20 Km dall’epilogo. Potrebbe essere quest’ultimo lo scenario di altre scintille tra il messicano Del Toro e avversari, sul modello di quelle viste martedì scorso salendo verso la Pietra di Bismantova e ieri pomeriggio sulla rampa del Monte Berico, ma i fatti di Nova Gorica lanciano una nuova luce su questa tappa. Ieri, complice la caduta, la maglia rosa ha guadagnato quasi un minuto su corridori come Roglic e Ayuso, i due principali favoriti per la vittoria finale, e questi e altri uomini – come il colombiano Bernal e il nostro Tiberi – potrebbero non voler attende le tappe di montagna previste nella terza settimana, molto più adatte alla selezione. E così, la volontà di taluni di recuperare il più in fretta possibile potrebbe spingere a rendere la corsa dura sulle ascese del Grappa e di Dori, magari facendo leva sull’inesperienza del messicano, professionista solo dalla scorsa stagione e che potrebbe soffrire la terza settimane. E le ruote sgonfie della tappa di Asiago potrebbero inturgidirsi all’istante…

Mauro Facoltosi

Il sacrario militare del Leiten ad Asiago e l’altimetria della quindicesima tappa (www.7comunionline.it)

Il sacrario militare del Leiten ad Asiago e l’altimetria della quindicesima tappa (www.7comunionline.it)

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Mire (220 metri). Valicata dalla Strada Provinciale 86 “delle Mire” nel corso della discesa da San Pietro di Feletto (Muro di Cà del Poggio) a Refrontolo

Sella del Col Zaloppa (1379 metri), Sella Prassolan (1378 metri), Forcelletto (1271 metri), Sella Pontera (1235 metri), Sella di Pramozet (1089 metri), Colle dei Zanghi (1062 metri) . Valicati dalla Strada Provinciale 148 “Monte Grappa” (ex Strada Statale 141 “Strada Cadorna”) lungo la discesa dal Monte Grappa verso Caupo

Sella di Santa Lucia (319 metri). Attraversata dalla Strada Statale 50 “del Grappa e del Passo Rolle” tra Feltre e Arten, coincide con il bivio per Caupo e per il versante settentrionale del Monte Grappa (dal quale proverranno i corridori)

Sella di Arten (319 metri).Si trova nei pressi dell’omonima località, frazione del comune di Fonzaso.

Colle di Chiesa (352 metri). Valicato dalla Strada Regionale 50 bis “del Grappa e del Passo Rolle” tra Arsiè e Primolano, all’altezza dell’abitato di Fastro. Il versante che si percorrerà in discesa è noto con il toponimo di “Scale di Primolano”. Spesso inserita nel percorso del Giro, ha ospitato in due occasioni un traguardo GPM: il primo a iscrivere il suo nome nel ristretto albo d’oro delle “Scale” è stato il belga Tim Wellens durante la tappa Sarnonico – Vittorio Veneto del Giro 2014, vinta dal laziale Stefano Pirazzi; nel 2022 gli è succeduto il connazionale Dries De Bondt, che poi si impose sul traguardo della Borgo Valsugana – Treviso

Sella Lazzaretti (1091 metri). Coincide con l’omonima località

Sella di Foza (1083 metri). Coincide con l’omonima località, quotata 1086 metri sulle cartine del Giro 2017. Nel 2017 ospitò l’ultimo Gran Premio della Montagna di quell’edizione del Giro, che si sarebbe conclusa il giorno dopo a Milano con una tappa a cronometro pianeggiante e rivelatasi determinante per il definitivo passaggio delle consegne al vertice della classifica tra il colombiano Nairo Quintana e l’olandese Tom Dumoulin: a conquistare il GPM di Foza fu il lucano Domenico Pozzovivo, mentre 14 Km più avanti sul traguardo della Pordenone – Asiago si imporrà il francese Thibaut Pinot.

Sella Gallio (1093 metri). Coincide con l’omonima località, quotata 1081 metri sulle cartine del Giro 2017.

Sella di Bertigo (1099 metri). Valicata dalla Strada Provinciale 128 “di Gallio” tra Gallio e Bertigo

SALA STAMPA

Italia

Vince Asgreen, ride solo Del Toro: caduti e staccati Ayuso, Roglic, Tiberi, Bernal e Ciccone

Gazzetta dello Sport

Slovenia

Asgreenu zmaga, Rogliču dodatne sekunde (Vince Asgreen, Roglič perde secondi)

Delo

Danimarca

Ny dansk triumf: Kasper Asgreen vinder 14. etape af Giro d’Italia (Nuovo trionfo danese: Kasper Asgreen vince la 14a tappa del Giro d’Italia)

Politiken

Regno Unito

Asgreen goes solo after peloton crash to claim stage 14 of Giro d’Italia (Asgreen va in fuga da solo dopo la caduta del gruppo e conquista la 14a tappa del Giro d’Italia)
The Guardian

Francia

Le grand numéro d’Asgreen, le général chamboulé derrière Del Toro (Il grande numero di Asgreen, la classifica generale rimescolata dietro Del Toro)

L’Équipe

Spagna

Vuelco al Giro (Giro ribaltato)

AS

Belgio

Herboren Kasper Asgreen soleert naar winst in hectische Giro-etappe, Isaac Del Toro steviger in roze na tijdsverlies voor concurrenten (Il rinato Kasper Asgreen conquista la vittoria in solitaria in una tappa frenetica del Giro, Isaac Del Toro più saldamente in rosa dopo aver guadagnato tempo rispetto ai rivali)

Het Nieuwsblad

Paesi Bassi

Giro-etappe prooi voor Asgreen; Roglic en Ayuso verliezen tijd door massale valpartij (Vittorie di tappa al Giro per Asgreen; Roglic e Ayuso perdono tempo in un grave incidente)

De Telegraaf

Germania

Asgreen siegt als Solist – Sturz in der Heimat: Roglic verliert Zeit (Asgreen vince da solista – incidente in casa: Roglic perde tempo)

Kicker

Repubblica Ceca

Déšť a pád určily závěr dne na Giru. Roztržený peloton nestačil na Asgreena (Pioggia e caduta hanno decretato la fine della giornata del Giro. Il gruppo smembrato non è bastato ad Asgreen)

Mladá Fronta Dnes

Usa

Mexican rider Del Toro extends Giro lead beyond a minute after rivals slowed by crash (Il corridore messicano Del Toro estende il vantaggio al Giro oltre un minuto dopo che i rivali sono stati rallentati da una caduta)

The Washington Post

Colombia

Egan Bernal se cayó, minimizó pérdidas de una caótica etapa 14 del Giro de Italia y sigue en el top 10 (Egan Bernal è caduto, riducendo al minimo le perdite in una caotica tappa 14 del Giro d’Italia e rimanendo tra i primi 10)

El Tiempo

Ecuador

El danés Kasper Asgreen gana la etapa 14 del Giro de Italia, Richard Carapaz llega noveno y se mantiene en cuarto lugar en la clasificación general (Il corridore danese Kasper Asgreen vince la 14a tappa del Giro d’Italia, mentre Richard Carapaz conclude nono e rimane al quarto posto nella classifica generale)

El Universo

Messico

Isaac del Toro amplia su ventaja de líder en el Giro de Italia (Isaac del Toro amplia il suo vantaggio al Giro d’Italia)

La Jornada

Australia

Aussie Groves makes podium but misses out at Giro (L’australiano Groves sale sul podio ma non riesce a qualificarsi per il Giro)

The West Australian

GLI ORARI DEL GIRO

11.35: partenza da Fiume Veneto
12.10-12.20: traguardo volante di San Martino Colle Umberto
12.30-12.40: GPM di Muro di Cà del Poggio
13.30-13.45: traguardo volante di Possagno
13.45-14.00: inizio salita Monte Grappa
14.45-15.10: GPM del Monte Grappa
15.40-16.10: inizio salita Dori
16.05-16.45: traguardo volante di Enego (con abbuoni)
16.20-17.00: GPM di Dori
16.50-17.35: arrivo ad Asiago

METEO GIRO

Fiume Veneto: nubi sparse, 18°C, vento debole da SO (4-14 Km/h), umidità al 55%
Muro di Cà del Poggio (GPM – Km 44.7): parzialmente nuvoloso, 18°C, vento moderato da S (9-25 Km/h), umidità al 56%
Possagno (traguardo volante – Km 89.8): parzialmente nuvoloso, 18°C, vento moderato da S (9-30 Km/h), umidità al 63%
Monte Grappa (GPM – Km 128.6): cielo coperto, 8.9°C, vento debole da SO (6-9 Km/h), umidità al 60%
Enego (traguardo volante – Km 186.8): parzialmente nuvoloso, 13°C, vento moderato da S (5-29 Km/h), umidità al 69%
Asiago: parzialmente nuvoloso, 13°C, vento moderato da S (4-31 Km/h), umidità al 76%

DISCOGIRO

Tapum

GIRO AL CONTRARIO

L’ordine d’arrivo della quattordicesima tappa

1° Ben Turner
2° Jonathan Castroviejo s.t.
3° Giulio Ciccone
4° Jacopo Mosca s.t.
5° Albert Torres s.t.

Classifica generale

1° Alexander Krieger
2° Jensen Plowright a 14’32”
3° Gerben Thijssen a 17’02”
4° Niklas Märkl a 17′10″
5° Gijs Van Hoecke a 22’15”

Miglio italiano Enrico Zanoncello, 6° a 25’50”

L’ULTIMO GIRO DI MAGNI

Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni

28 MAGGIO 1955 – 14a TAPPA: ANCONA – CERVIA PINETA (173 Km)

MINARDI PRIMO IN VOLATA A CERVIA SU UN GRUPPETTO DI QUATTRO CORRIDORI

Fugge la piccola pattuglia col permesso degli assi – Attacco di Nencini alla “maglia rosa” – Koblet domina il gruppo degli assi – Classifica generale immutata – Oggi Cervia-Ravenna a cronometro

IN SLOVENIA VINCE ASGREEN. DEL TORO AUMENTA IL VANTAGGIO IN CLASSIFICA GENERALE COMPLICE UNA CADUTA CHE ATTARDA DIVERSI BIG

maggio 24, 2025 by Redazione  
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A Nova Gorica Kasper Asgreen (Team EF Education EasyPost) ottiene la prima vittoria stagionale dopo un periodo di appannamento prolungato. Una caduta a circa 20 km dal traguardo attardi diversi uomini di classifica, soprattutto Giuiolo Ciccone (Team Lidl Trek) il cui Giro è praticamente finito

Dopo l’Albania, il Giro 2025 esce di nuovo dai confini italiani per fare una capatina in Slovenia, patria di Tadej Pogacar vincitore lo scorso anno della maglia rosa. Un omaggio al campione sloveno ma anche ad una nazione che sforna ormai regolarmente ciclisti che possono dire la loro nel ciclismo che conta. SI parte da Treviso e si arriva a Nova Gorica dopo 195 km in cui il gpm di San Martino ed i due passaggi sul ripido muro di Saver, da ripetere in due occasioni, accenderanno le micce per un finale di corsa che si annuncia spettacolare e nel quale Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) dovrà impegnarsi per difendere la maglia rosa. Dopo diversi attacchi si formava una prima fuga intorno al km 10 grazie all’azione di undici ciclisti ovvero Quinten Hermans e Fabio van der Bossche (Team Alpecin Deceuninck), Dries de Bondt e Stan Dewulf (Decathlon AG2R LA Mondiale), Kasper Asgreen (Team EF Education EasyPost), Enzo Paleni (Team Groupama FDJ), Taco van der Hoorn (Team Intermarchè Wanty), Alex Edmondson (Team Picnic PostNL), Wout van Aert (Team Visma Lease a Bike), Josef Cerny e Luke Lamperti (Team Soudal Quick Step). Una volta ripresa dal gruppo, ricominciavano scatti e controscatti e questa volta ad avvantaggiarsi erano Clement Davy (Team Groupama FDJ), Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty), Mirco Maestri (Team Polti VisitMalta), Martin Marcellusi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ed ancora Asgreen. Dopo qualche km Meintjes si rialzava e così restavano in quattro in testa alla corsa. Maestri vinceva il primo traguardo volante di Morsano al Tagliamento posto al km 75.6. Sotto una pioggia battente Marcelllusi si aggiudicava il secondo traguardo volante di Talmassons posto al km 99.9. Maestri vinceva infine il terzo traguardo volante di Manzano posto al km 131.9. Asgreen scollinava in prima posizione sul gpm di San Martino posto al km 156.1. Il gruppo si faceva sempre più minaccioso alle spalle dei battistrada ma una caduta ai meno 23 scompaginava le carte in tavola. Tra i ciclisti coinvolti si segnalavano molti componenti della lidl Trek tra cui Giulio Ciccone, Mads Pedersen, Mathias Vacek e Daan Hoole. Anche alcuni ciclisti di akta classifica come Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe), Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious), Juan Ayuso (UAE Team Emirates) ed Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) restavano attardati. Asgreen vinceva i due gpm di Saver, posti rispettivamente al km 172.6 e 186.5 ed era il più convinto a credere nell’azione dei fuggitivi. Alla fine il ciclista danese, dopo essersi involato tutto solo, riusciva a restare in testa fino al traguardo di Nova Gorica, che tagliava con 16 secondi di vantaggio su Kaden Groves (Team Alpecin Deceuninck) secondo ed Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) terzo. Chiudevano la top five Orluis Aular (Team Movistar) in quarta posizione e Stefano Oldani (Team Cofidis) in quinta posizione. Il gruppo giungeva al traguardo spezzettatissimo, con Ciccone il più attardato degli uomini di classifica con oltre 16 minuti di ritardo sul groppone. Per Asgreen è la prima vittoria stagionale mentre la classifica generale vede adesso Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) in maglia rosa con 1 minuto e 20 secondi di vantaggio su Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) ed 1 minuto e 26 secondi di vantaggio su Ayuso. Domani è in programma la quindicesima tappa da Fiume Veneto ad Asiago di 219 km con le impegnative salite di Monte Grappa e di Dori mentre nei primi 90 km sono poste quelle di Ca’ del Poggio e di Possagno che dovrebbero vedere formarsi la fuga di giornata. Quest’ultima ha concrete possibilità di riuscita, soprattutto dopo la caduta che ha segnato la tappa di oggi e che potrebeb avere ulteriori conseguenze su alcuni uomini di classifica.

Antonio Scarfone

Kasper Asgreen vince a Nova Gorica (foto: Getty Images)

Kasper Asgreen vince a Nova Gorica (foto: Getty Images)

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