UNA STAGIONE UAE – 8 GIUGNO 2025: 5a TAPPA GIRO DELLA SLOVENIA
Lo stesso giorno nel quale Tadej Pogacar si impone nella frazione d’apertura del Delfinato all’estremità opposta della catena alpina un’altro corridore in maglia UAE passa all’incasso. E’ il portoghese Ivo Oliveira, che un paio di mesi prima aveva vinto due tappe al Giro d’Abruzzo ed ora porta a caso l’atto conclusivo del Giro di Slovenia. Suo il successo sul traguardo di Novo Mesto, poi sul podio premiazione sale un altro elemento del team emiratino, l’austriaco Felix Großschartner, che per soli 14 secondi fallisce la conquista della vetta della classifica, raggunta dal norvegese della Uno-X Anders Halland Johannessen.
GIRO DI SLOVENIA 2025: IVO OLIVEIRA TRIONFA NELL’ULTIMA TAPPA, JOHANNESSEN SI IMPONE IN CLASSIFICA
Ivo Oliveira (UAE Team Emirates-XRG) si impone nettamente nella quinta e ultima tappa del Giro di Slovenia, conquistando uno sprint ristretto a Novo Mesto. A trionfare in classifica generale è il norvegese Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che difende con successo la maglia gialla e firma la sua prima vittoria in carriera in una corsa a tappe.
L’ultima frazione del Giro di Slovenia 2025 ha regalato emozioni e conferme, con un finale a tutta velocità nella tradizionale volata di Novo Mesto. Ivo Oliveira, portacolori della UAE Team Emirates-XRG, ha dimostrato una determinazione rabbiosa e una condizione eccellente battendo in volata Andrea Bagioli (Lidl-Trek) e Fernando Barceló (Caja Rural-Seguros). Per Oliveira si tratta della terza vittoria stagionale, dopo le due tappe vinte al Giro d’Abruzzo, portando a sei i successi in carriera. Si è trattato di un trionfo dal sapore speciale, dedicato al fratello Rui Oliveira, che era stato declassato nella seconda tappa, decisione della giuria che era stata contestata dal fratello.
La tappa, di 124 km da Litija a Novo Mesto, è stata movimentata sin dai primi chilometri con continui attacchi e una doppia scalata a Vače che ha animato la corsa. Un gruppo di cinque corridori, tra i quali Juan Pedro López e Sam Oomen (entrambi in forze alla Lidl-Trek), ha tentato la fuga ma è stato ripreso a meno di un chilometro dal traguardo. Nel finale Ivo Oliveira ha piazzato lo scatto decisivo a 300 metri dal traguardo, lasciando Bagioli e Barceló senza risposta.
Oltre a Oliveira sono da segnalare le ottime prestazioni di Fabio Christen (Q36.5) – quarto e vincitore delle classifiche a punti e GPM – e di Ludovico Crescioli (Polti-VisitMalta), quinto. Bene anche Lorenzo Quartucci (Solution Tech), ottavo, e Matteo Scalco (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), nono.
In classifica generale non ci sono stati cambiamenti di rilievo: Anders Halland Johannessen (Uno-X Mobility) ha saputo controllare la corsa gestendo il vantaggio sugli inseguitori e ha chiuso con 14” di margine su Felix Großschartner (UAE Team Emirates-XRG) e di 19” su Tao Geoghegan Hart (Lidl-Trek). Chiudono la topfive Quarto Jakob Omrzel (Bahrain-Victorious) e Christen. Il primo italiano in classifica è Alex Tolio (VF Group Bardiani CSF Faizanè), decimo a 1’32”.
Con questa vittoria di tappa e la conferma di Johannessen in maglia gialla, il Giro di Slovenia 2025 si chiude con un bilancio positivo per entrambe le squadre e per i tanti giovani protagonisti pronti a emergere nel panorama internazionale.
Mario Prato

Rui Oliveira vince l'ultima tappa del Giro di Slovenia (foto Sportida)
UNA STAGIONE UAE – 8 GIUGNO 2025: 1a TAPPA GIRO DEL DELFINATO
Il Giro è appena finito ed è già tempo di pensare al Tour. Una settimana dopo la conclusione della Corsa Rosa prende, infatti, il via il Delfinato, corsa a tappe che da diverse stagioni è diventata una sorta di prova generale della Grande Boucle e lo testimoniano le starting list, che vedono al via i principali attori che saranno in scena a luglio sulle strade francesi. Tra gli iscritti quest’anno c’è Tadej Pogacar che inizia con il botto imponendosi a sorpresa nella tappa d’apertura di Montluçon, nonostante il tracciato collinare non lasciasse intendere che ci sarebbe stata subito battaglia tra i “big” (secondo e terzo si piazzeranno Vingegaard e Van der Poel)
CRITERIUM, ED È SUBITO POGACAR
Tadej Pogacar è già in formissima in vista del via del Tour e lo ha dimostrato oggi imponendosi subito nella prima tappa del Criterium del Delfinato. Ma hanno impressionato anche i diretti rivali per la Grande Boucle Vingegaard ed Evenepoel, che gli sono giunti immediatamente alle spalle in una volata nella quale s’è inserito Van der Poel.
Il Giro del Delfinato, giunto quest’anno alla sua 77esima edizione, inizia con una tappa quasi pianeggiante, che compie un lungo giro nelle basse colline della Francia centrale, con partenza nel paese da Domerat e arrivo nella città di Montluçon dopo 196 chilometri. Siamo ai margini della regione di Lione, dove tradizionalmente si svolge la maggior parte di questa storica corsa a tappe, e da domani i corridori si sposteranno progressivamente verso Est sino a raggiungere le Alpi, dove il Giro si concluderà domenica prossima con un’arrivo a pochi passi dal confine italiano, sul colle del Moncenisio.
Il percorso odierno prevede l’ascesa di ben 7 GPM di quarta categoria, in realtà delle semplici “côtes”che non dovrebbero presentare grandi difficoltà: nell’ordine s’incontrano la Côte de Sainte-Thérence (2.5 km al 4%) dopo 107 chilometri, la Côte d’Argenty (2 km al 5%) al chilometro 114 e, quindi, al chilometro 125, si sale per la prima volata sulla Côte de Buffon (600 metri al 9%) dopo aver imboccato il circuito finale intorno a Montluçon, anello che verrà percorso due volte così da poter effettuare altri due passaggi sia sulla citata Côte de Buffon (ai chilometri 157 e 189, a meno di 7 dal traguardo), sia sulla meno impegnativa Côte de Domérat (1.8 km al 4%) ai chilometri 140 e 171. È improbabile che i tre grandi delle corse a tappe – Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG), Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) – vogliano scoprire le carte dal primo giorno e l’esito finale della tappa è, almeno oggi, del tutto imprevedibile. Anche una volata generale non può essere esclusa, mentre un occhio di riguardo andrà tenuto nei confronti di Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck), che ha confermato la sua presenza solo pochi giorni fa, nonostante la frattura al polso subita durante una gara di MTB.
Alla partenza, che viene data poco dopo le 10, se ne vanno in fuga due gregari semisconosciuti: l’esperto Paul Ourselin (Cofidis) e il giovane Pierre Thierry (Arkéa – B&B Hotels), il cui vantaggio arriva sino a un massimo di tre minuti. Il gruppo procede tranquillamente, senza lasciare che il vantaggio dei fuggitivi diventi troppo importante, ma senza darsi concretamente da fare per riprenderli. Sulla prima “côte”, quella di Sainte-Thérence, quando i corridori sono già oltre metà gara, è Ourselin a passare per primo, mentre il vantaggio sul gruppo è di circa due minuti. Nulla cambia sulla seconda ascesa, quella di Argenty, con Ourselin primo e il gruppo a due minuti. Poi, quando inizia il circuito finale e si affronta per la prima volta la breve ma ripida salita di Buffon, i fuggitivi iniziano a perdere colpi e il gruppo si avvicina a circa un minuto. Ourselin transita primo anche su questa terza ascesa e al chilometro 132, quando siamo già oltre due terzi di gara, i corridori passano per la prima volta sulla linea del traguardo. Nulla cambia nei chilometri successivi, con Ourselin primo anche sulla salita di Domérat e il gruppo a soli 40 secondi. Poco dopo proprio Ourselin tira i remi in barca, lasciando Thierry in fuga da solo. Nonostante la defezione del compagno di fuga riduca al lumicino le sue possibilità di arrivare vittorioso sul traguardo finale, il corridore continua con decisione e transita primo al secondo passaggio sulla Côte de Buffon. Il suo vantaggio si riduce però a soli 10 secondi, anche perché su quest’ascesa il gruppo accelera. Poco dopo ne esce il britannico Fred Wright (Bahrain – Victorious), che raggiunge subito Thierry e continua la fuga con lui; la coppia di testa riprende un buon vantaggio e transita per la seconda e penultima volta sulla linea del traguardo di Montluçon con 36 secondi sul gruppo, ancora compatto. Si risale ben presto sulla penultima côte, col secondo passaggio sul Domérat, ed è ancora Thierry a transitare per primo; poi, come già aveva fatto Ourselin, il francese si fa riassorbire dal gruppo, mentre Wright continua da solo e a 20 chilometri dal traguardo mantiene a fatica una decina di secondi di vantaggio. Nel gruppo inizia a tirare la Lidl – Trek, probabilmente sperando che il loro velocista di punta, il nostro Jonathan Milan, possa vincere la volata a Montluçon, ma il corridore britannico resiste tenacemente ed è solo quando iniziano a tirare anche gli uomini di Van der Poel e Vingegaard che viene ripreso, a 7 chilometri dalla conclusione. In quel momento la corsa si trova sull’ultima salita, quella già du volte affrontata della Côte de Buffon. Nel tratto più ripido dil francese Axel Laurance (INEOS Grenadiers), un giro di Norvegia al suo attivo, allunga con decisione portandosi dietro il britannico Lukas Nerurkar (EF Education – EasyPost), che transita primo in cima alla salita. Entrambi vengono ripresi subito dopo, po il gruppo rimane allungato nel tratto pianeggiante successivo. Il colpo di scena arriva a 5 chilometri dalla conclusione: è Vingegaard che attacca in prima persona, con Pogačar che subito lo segue; si accodano immediatamente Van der Poel e il colombiano Santiago Buitrago (Bahrain – Victorious) e poco dopo, con un leggero ritardo sugli altri quattro, anche Evenepoel si accoda, Assistiamo così all’incredibile spettacolo di una fuga negli ultimi chilometri proprio da parte dei quattro grandi, ciascuno dei quali vuole intimorire gli altri mostrando di essere già al massimo della forma. Nel gruppo le squadre dei velocisti cercano di reagire e il quintetto dei fuggitivi non riesce mai a superare gli 8 secondi di vantaggio. All’ultimo chilometro il loro vantaggio è ancora di 5 o 6 secondi e dietro non si danno per vinti. Il finale è da cardiopalma: Van der Poel tenta un allungo a 700 metri dall’arrivo, senza successo, e ai 500 metri il gruppo, allungatissimo, ha che una cinquantina di metri di svantaggio. Ai 200 metri il vantaggio svanisce del tutto e partono simultaneamente due sprint: davanti Van der Poel lancia il suo, seguito da Evenepoel, Pogacar e Vingegaard, mentre Buitrago si arrende; dietro il gruppo tenta a sua volta di saltare i fuggitivi ma, senza avere in testa i migliori velocisti, rimasti attardati per il ritmo elevatissimo tenuto negli ultimi chilometri, non riesce nell’impresa e consente a Pogačar di andare incredibilmente a vincere la volata davanti a Vingegaard, con Van der Poel che cede negli ultimi metri e arriva terzo. Quarto è Evenepoel, seguto a pochi centimetri dal transito del primo elemento del gruppo, l’inglese Jake Stewart (Israel – Premier Tech). A leggere l’ordine d’arrivo, con 79 corridori accreditati dello stesso tempo, si direbbe che il fuoriclasse sloveno abbia vinto un “volatone” e non uno sprint ristretto. Il nostro Milan, che non è riuscito a portarsi in tempo nelle posizioni di testa, è solo 28esimo. Primo degli italiani Simone Velasco (XDS Astana Team), ventesimo.
Alla fine Pogačar si ritrova, forse inaspettatamente, in maglia gialla e con in tasca la 96esima vittoria della sua carriera. La classifica, basata soltanto sugli abbuoni, è cortissima, ma i segnali ci sono tutti: i tre grandi sono già in piena forma e nessuno vuole essere da meno degli altri. Questa edizione del Delfinato si preannuncia davvero combattuta e le salite vere, che come in ogni edizione saranno numerose, devono ancora arrivare.
Andrea Carta

Pogacar vince in volata la prima tappa del Giro del Delfinato (Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 28 MAGGIO 2025: 17a TAPPA GIRO D’ITALIA
La stella di Ayuso al Giro 2025 si è spenta ben presto. Dopo la vittoria a Marsia per lo spagnolo è iniziata con la caduta (e tre punti di sutura) rimediata nella tappa di Siena una sorta di parabola discendente culminata con il ritiro dopo la frazione di Bormio, a causa di una puntura d’ape, e con un addio rancorosa dalla UAE a fine stagione. A riportare i sorrisi nel team emiratino è stato il messicano Isaac Del Toro, che si è vestito di rosa al termine della tappa degli sterrati e ha mantenuto le insegne del primato fino all’ultima tappa di montagna, quando è salito in cattedra Simon Yates. E proprio dal corridore americano è arrivata la seconda vittoria targata UAE, al termine della tappa del Mortirolo
DEL TORO, CAPARBIETA’ E SOSTANZA A BORMIO. PRIMA VITTORIA AL GIRO PER IL MESSICANO
Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) vince la sua prima tappa in un GT sfruttando le sue doti da scattista al termine di una tappa dove il Mortirolo, seppur dal versante meno impegnativo di Monno, è stato il grande protagonista. Il messicano si avvantaggia su Richard Carapaz e Simon Yates che restano comunque in ballo per la maglia rosa
La diciassettesima tappa del Giro 2025 parte da San Michele all’Adige e termina a Bormio dopo 155 km. Sono tre i gpm da affrontare ovvero il Passo del Tonale, il Mortirolo (dal versante meno impegnativo di Monno) e le Motte, gpm di terza categoria posto lungo il falsopiano verso la località d’arrivo. Isaac Del Toro (UAE Team Emirates) deve difendere la sua maglia rosa da Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) e Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost), i ciclisti che in questo momento sembrano avere qualcosa in più del giovane messicano, specialmente alla luce della tappa di ieri. Dopo una lunga fase interlocutoria, durante la quale si segnalava il passaggio in prima posizione sul primo traguardo volante di Cles da parte di Mads Pedersen (Team Lidl Trek) si formava la fuga di giornata prima dell’inizio del Passo del Tonale. Erano ben 37 gli uomini in fuga tra i quali, per elencarne alcuni, gli onnipresenti Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana), Georg Steinhauser (Team EF Education EasyPost), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike). Fortunato scollinava in prima posizione mentre il gruppo maglia rosa iniziava a sfilacciarsi. La successiva scalata del Mortirolo mieterà vittime illustri come Thyman Arensman (Team INEOS Grenadiers), Michael Storer (Team Tudor Pro Cycling) ed Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) mentre ancora Fortunato scollinava per primo in gruppo di testa anch’esso ridottosi decisamente. Nonostante qualche scaramuccia negli ultimi due km del Mortirolo, specialmente da parte di Richard Carapaz (Team EF Education EasyPost) che provava uno scatto ma che veniva ripreso nei primi km di discesa, il gruppo maglia rosa affrontava regolarmente la discesa e il falsopiano verso Bormio, finchè sul gpm di Le Motte i big di classifica aumentano l’andatura specialmente con un pimpante Isaac Del Toro, che fiuta la possibilità di riprendere i fuggitivi, o meglio il fuggitivo, visto che restava in testa solo Bardet. A poco più di 5 km dall’arrivo Del Toro e Carapaz riprendono definitivamente Bardet: Il messicano allungava negli ultimissimi km andando a vincere praticamente in solitaria con 4 secondi di vantaggio su Bardet e Carapaz mentre chiudevano la top five Simon Yates (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione e Giulio Pellizzari (Team Redbull BORA Hansgrohe) in quinta posizione, rispettivamente a 14 e 15 secondi di ritardo da Del Toro che ottiene la prima vittoria al Giro e con gli abbuoni al traguardo allunga in classifica generale visto che ora ha 41 secondi di vantaggio su Carapaz e 51 secondi di vantaggio su Simon Yates. Il discorso per la vittoria della maglia rosa sembra ormai riguardare questi tre ciclisti anche se gli ultimi due tapponi – il diciannovesimo ed il ventesimo – possono ancora offire qualche spunto di interesse. Nel frattempo domani è in programma la diciottesima tappa da Morbegno a Cesano Maderno di 144 km. I tre gpm di Parlasco, Colle Balisio e Ravellino favoriranno la fuga di giornata, che dovrà resistere al probabile ritorno del gruppo negli ultimi 50 km totalmente pianeggianti. I velocisti avranno anche loro delle buone possibilità per giocarsi la vittoria, ma la volata se la dovranno guadagnare.
Antonio Scarfone

Isaac Del Toro vince a Bormio (foto: Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 18 MAGGIO 2025: 5a TAPPA GIRO D’UNGHERIA
A maggio non si corre soltanto il Giro d’Italia poichè il calendario proprone anche quattro brevi corse a tappe iscritte al circuito ProSeries, il circuito UCI nel quale “militano” gare considerate un pelo inferiori al WorldTour, la speciale challenge che raggruppa gli appuntamenti storici della stagione, dai tre Grandi Giri alle classiche del nord e non solo. In particolare in concomitanza con la prima settimana della Corsa Rosa si disputa in terra magiara il Giro d’Ungheria, 5 giorni di gara al termine dei quali nel 2023 si era imposto proprio un corridore della UAE, l’elvetico Marc Hirschi. Non andrà così bene quest’anno, perchè il team emiratino dovrà accontentarsi del secondo posto in classifica di Alessandro Covi, preceduto di soli sette secondi dall’ecuadoriano Harold Martín López, e della vittoria allo sprint del colombiano Juan Sebastián Molano nella conclusiva frazione di Esztergom
GIRO D’UNGHERIA 2025: LOPEZ DOMINA LA GENERALE, COVI SECONDO
La 46ª edizione del Giro d’Ungheria si è confermata una corsa avvincente e ricca di emozioni, con cinque tappe intense tra salite, volate e percorsi impegnativi. Harold Martin Lopez ha conquistato la maglia gialla dopo una gara solida e tattica, resistendo fino all’ultimo chilometro sulle strade di Esztergom. A impreziosire la corsa le vittorie di tappa del colombiano Juan Sebastian Molano e l’ottima performance dell’italiano Alessandro Covi, che ha chiuso secondo in classifica generale. Una competizione che ha visto emergere giovani talenti e confermare la supremazia sudamericana.
14 maggio – 1a tappa: Budapest – Győr (210.3 Km)
Danny van Poppel anticipa tutti a Győr. Lo sprinter olandese fratello e figlio d’arte ha dimostrato tutta la sua esperienza nella lettura dei finali più compless anticipando i velocisti all’ultima curva e aggiudicandosi la prima tappa del Giro di Ungheria. Il corridore della Red Bull-BORA-hansgrohe, inizialmente al servizio del compagno di squadra Sam Welsford, ha colto l’occasione per tornare al successo dopo quasi due anni.
La tappa inaugurale, partita dalla capitale e lunga 210 chilometri, ha visto una fuga di quattro corridori — Matteo Ambrosini (MBH Bank Ballan CSB), Siebe Deweirdt (Team Flanders – Baloise), János Pelikán (Team United Shipping) e Michale Vanthourenhout (Pauwels Sauzen – Cibel Clementines) — con il gruppo che ha mantenuto il vantaggio sempre sotto controllo, grazie all’attività della Red Bull-BORA e del Team Jayco AlUla. Deweirdt si è imposto sui due GPM di terza categoria previsti, mentre Pelikán ha vinto gli sprint intermedi, conquistando preziosi secondi di abbuono e la maglia di miglior corridore ungherese.
Nella volata finale, con il UAE Team Emirates a guidare il treno per Juan Sebastián Molano, Van Poppel ha saputo sfruttare il momento giusto, superando Rui Oliveira (UAE Team Emirates – XRG) all’ultima curva e mantenendo il vantaggio fino al traguardo. Dietro di lui, secondo posto per Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek) e terzo Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla). Tra gli italiani, buon piazzamento per Matteo Malucelli (XDS Astana Team), Giacomo Nizzolo (Q36.5 Pro Cycling Team) e Luca Colnaghi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), rispettivamente quinto, settimo e decimo.
15 maggio – 2a tappa: Veszprém – Siófok (177.5 Km)
La seconda tappa si è conclusa con un arrivo allo sprint dominato ancora una volta da Van Poppel, che ha bissato il successo della frazione inaugurale superando all’ultimo istante Groenewegen e Teutenberg, gli stessi avversari sconfitti il giorno precedente (anche se in ordine inverso).Il miglior italiano al traguardo è stato ancora Malucelli, stavolta decimo. La tappa è stata animata dalla fuga dell’italiano Luca Cretti (MBH Bank Ballan CSB Colpack), del ceco Michal Schuran (Team United Shipping), del belga Deweirdt (che consolida così il primato nella classifica dei GPM) e degli ungheresi Pelikan e Balázs Rózsa (Epronex Hungary Cycling Team).
A circa metà gara il gruppo è stato coinvolto in una maxi-caduta che ha messo fuori gioco circa trenta corridori, tra cui alcuni dei favoriti come Pablo Torres (UAE Team Emirates XRG) e Rainer Kepplinger (Bahrain Victorious), oltre a tre uomini della Red Bull-Bora hansgrohe, Welsford, Ryan Mullen e Frederik Wandahl, quest’ultimo trasportato in ospidale con l’elicottero Con il vantaggio della fuga ridotto a meno di un minuto negli ultimi 50 km, il gruppo ha riassorbito gli attaccanti a 30 km dall’arrivo. Nel finale le squadre dei velocisti hanno controllato la corsa con precisione: il Team Jayco AlUla ha lavorato per lanciare Groenewegen, ma Van Poppel ha ritrovato ancora lo spunto vincente negli ultimi metri. Grazie alla seconda vittoria consecutiva e agli abbuoni, l’olandese consolida la maglia gialla, che ora veste con 8 secondi di vantaggio su Pelikan e 10 secondi su Groenewegen e Teutenberg
16 maggio – 3a tappa: Gödöllő – Gyöngyös (Kékestető) (162.8 Km)
Al terzo giorno si disputa la tappa regina della corsa magiara, che prevede l’arrivo sul Kékes, la montagna più alta dell’Ungheria. La cima è a 1014 metri sul livello del mare, il traguardo a quota 989 metri, nel luogo dove l’ecuadoriano Harold Martín López (XDS-Astana) giunge in solitaria, con un leggero vantaggio, dopo aver fatto la differenza con uno scatto decisivo a due chilometri dal traguardo. Miglior scalatore al via e fresco di ottime prestazioni, il sudamericano conquista così la sua seconda vittoria stagionale in una corsa a tappe dopo il recente successo al Giro di Grecia.
La fuga iniziala – composta da sei corridori, tra i quali l’italiano Gabriele Raccagni (Team Polti VisitMalta) – viene controllata con attenzione dalla squadra di López, che gestisce il ritmo fino alla salita finale. A circa 3 km dall’arrivo i grandi favoriti iniziano gli attacchi e tra questi si segnalano Sergio Higuita (XDS Astana Team), Ivo Oliveira (UAE Team Emirates – XRG) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates – XRG). A -2 km López lancia il suo scatto vincente, staccando gli inseguitori e mantenendo un margine di 7” fino al traguardo.
Dietro, Covi conquista la volata per il secondo posto, mentre Albert Withen Philipsen (Lidl – Trek) sale sul terzo gradino del podio per la prima volta in una gara professionistica. L’ordine d’arrivo coincide con quello della nuova classifica generale, che López comanda con 11” su a Covi e 13” su Withen Philipsen.
17 maggio – 4a tappa: Tata – Székesfehérvár (153.6 Km)
A Székesfehérvár Groenewegen torna al successo dopo quasi un anno, regolando allo sprint il connazionale Van Poppel e Teutenberg. La tappa si è rivelata molto combattuta, con vento e strategie aggressive a movimentare il gruppo. Una fuga iniziale composta da sei corridori – tra i quali l’italiano Riccardo Lucca (Karcag Cycling ÉPKAR Team) – ha guadagnato fino a 2’30”, ma è stata neutralizzata a circa 30 km dal traguardo. Nel finale il vento ha spezzato il gruppo, con le squadre dei velocisti a spingere forte per proteggere i propri uomini. Covi si è messo in mostra con un paio di attacchi negli ultimi 25 km, ottenendo anche preziosi secondi di abbuono che lo avvicinano alla maglia gialla di Harold Martin López (XDS Astana), dalla quale lo separano ora solo 8 secondi. Dal canto suo, l’ecuadoriano ha gestito con attenzione la leadership, mentre la sua squadra ha lavorato per proteggere la corsa e il capitano.
La volata finale, come dicevamo, ha visto Groenewegen lanciare la sprint al momento giusto, superando Van Poppel e Teutenberg. Bene anche gli italiani con Malucelli quinto, Nizzolo sesto e Alberto Bruttomesso (Bahrain-Victorious) decimo.
18 maggio – 5a tappa: Etyek – Esztergom (169.5 Km)
Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates-XRG) conquista la quinta e ultima tappa del Giro di Ungheria, imponendosi nettamente in volata a Esztergom. Il colombiano, supportato in modo impeccabile da Ivo Oliveira, ha bruciato la concorrenza con uno sprint irresistibile. Dietro di lui Van Poppel si conferma secondo, mentre Teutenberg completa il podio di giornata. Il capoclassifica Lopez resiste agli attacchi nel finale impegnativo e si aggiudica la classifica generale. Sul podio finale salgono anche Covi, ottimo decimo nella tappa e secondo in classifica a 7 secondi da Lopez, e Withen Philipsen, terzo a 16 secondi.
La quinta frazione è stata caratterizzata da un percorso impegnativo con tre ripetizioni della dura salita di Pilisszántó (1,8 km all’8,7%) e un finale particolarmente selettivo grazie a tre tratti di pavé in salita che hanno messo a dura prova i corridori. La maglia gialla ha controllato con la squadra e neutralizzato ogni tentativo di fuga, difendendo il vantaggio fino all’ultimo metro.
La classifica a punti premia Van Poppel, che grazie a due vittorie di tappa e due secondi posti ha conquistato la maglia verde, mentre la maglia rossa di miglior scalatore va a Deweirdt, protagonista di fughe e grande protagonista in montagna. E’ stato, infine, il team francese Unibet Tietema Rockets a portarsi a casa la vittoria nella speciale classifica riservata alle squadre, nella quale ha preceduto di 20″ il team spagnolo Caja Rural – Seguros RGA.
Mario Prato

Molano vince la tappa conclusiva del Giro d'Ungheria (foto Tour de Hongrie)
UNA STAGIONE UAE – 16 MAGGIO 2025: 7a TAPPA GIRO D’ITALIA
Sembra iniziare con il piede giusto il Giro d’Italia per la UAE, che non ha fatto mistero di puntare sullo spagnolo Juan Ayuso per portare a casa un’altra edizione della Corsa Rosa, dopo quella vinta l’anno precedente con Tadej Pogacar. Dopo i primi sette giorni di corsa caratterizzati da percorsi non troppo difficili il corridore iberico si impone sul traguardo in salita di Marsia, dando una bella iniezione di fiducia alla sua squadra, anche se la maglia rosa per soli 4 secondi va a fasciare il torace dello sloveno Primoz Roglic
AYUSO, SEGNALE AL GIRO. VITTORIA A TAGLIACOZZO PER LO SPAGNOLO, ROGLIC TORNA IN MAGLIA ROSA
La salita finale della settima tappa si fa dura negli ultimi 3 km ed il gruppo maglia rosa si riduce all’osso sotto il forcing di Lidl Trek, Bahrain Victorious e UAE Team Emirates. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) coglie l’attimo a 500 metri dal traguardo e con una accelerazione be assestata vince praticamente in solitaria, lasciando a 4 secondi i diretti avversari. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) deve accontentarsi del quinto posto mentre Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) torna a indossare la maglia rosa
La settima tappa del Giro 2025 è il primo vero test per gli uomini di classifica. L’appennino abruzzese sarà assoluto protagonista con le salite di Roccaraso, Monte Urano, Vado della Forcella e Tagliacozzo, quest’ultimo anche arrivo di tappa. Si parte da Castel di Sangro e la distanza complessiva è di 168 km. Appare scontato il cambio della maglia rosa al termine della tappa, con Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) pronto a riprendersela dalle spalle di Mads Pedersen (Team Lidl Trek), anche se lo sloveno ha perso nella tappa di ieri un prezioso gregario come Jai Hindley, costretto al ritiro nella maxicaduta a 60 km dalla conclusione. Per quanto riguarda l’andamento tattico, la fuga potrebbe avere concrete chance di successo se ben assortita. Intanto dopo la partenza da Castel di Sangro il gruppo percorreva compatto ed a ritmo abbastanza tranquillo la salita verso Roccaraso, sulla quale transitava in prima posizione Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana). Nel tratto in pianura prima della discesa verso Sulmona si formava in testa alla corsa un gruppo di sette ciclisti ovvero Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), Gianmarco Garofoli (Team Soudal Quick Step), Paul Double (Team Jayco AlUla), Casper van Uden (Team Picnic PostNL), Alessandro Tonelli (Team PoltiVisit Malta), Manuele Tarozzi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Christian Scaroni (Team XDS Astana). Tonelli vinceva il traguardo volante di Sulmona posto al km 49.9. All’inizio della salita di Monte Urano la fuga aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Redbull BORA Hansgrohe e dalla Lidl Trek. Double scollinava per primo sul gpm di Monte Urano posto al km 70. Il ciclista britannico si ripeteva dopo una trentina di km scollinando per primo sul gpm di Vado della Forcella posto al km 104.9. Tonelli si aggiudicava invece il secondo traguardo volante di Ovindoli posto al km 115.5. Prima della scalata finale verso Tagliacozzo si segnalavano le cadute di Romain Bardet (Team Picnic PostNL) e di David Gaudu (Team Groupama FDJ). Entrambi i ciclisti francesi riuscivano a rientrare nel gruppo maglia rosa scortati dai propri compagni di squadra. Tarozzi vinceva il terzo traguardo volante di Tagliacozzo posto al km 155.2. Dopo un lavoro encomiabile in testa al gruppo, Mads Pedersen si staccava all’inizio dell’ultima salita mentre il gruppo rimontava rapidamente sui fuggitivi tirato dagli uomini dell’INEOS Grenadiers. Van Uden e Double erano i primi due fuggitivi ad essere ripresi ad 8 km dalla conclusione. A 6 km dal termine la Bahrain Victorious si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo. Una decisa accelerazione annullava definitivamente la fuga quando mancavano 5 km alla fine. A poco meno di 3 km dal termine iniziavano le pendenze più arcigne in doppia cifra e Bardet era il primo nome caldo a staccarsi. Rafal Majka (UAE Team Emirates) si metteva in testa a fare l’andatura. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) dava una prima accelerazione a 1 km e 300 metri dalla conclusione. La stoccata decisiva era ad opera di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che partiva a circa 500 metri dalla conclusione avvantaggiandosi decisamente sul resto degli avversari. Lo spagnolo vinceva praticamente in solitaria con 4 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Isaac del Toro e su Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) mentre Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) era quarto e Ciccone quinto a completamento della top five. Per Ayuso è la quinta vittoria stagionale. In classifica generale Roglic ritorna ad indossare la maglia rosa con 4 secondi di vantaggio su Ayuso e 9 secondi di vantaggio su Del Toro. Domani è in programma l’ottava tappa da Giulianova a Castelraimondo. Ancora l’appennino protagonista, questa volta quello marchigiano con le salite di Croce di Casale, Sassotetto e Montelago. Gli ultimi 45 km sono privi di particolari difficoltà altimetriche per cui se la fuga verrà ripresa non escludiamo che la vittoria di tappa possa giocarsi con una volata di una sessantina-ottantina di ciclisti.
Antonio Scarfone

Juan Ayuso vince a Tagliacozzo (foto: Luca Bettini / AFP / Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 29 APRILE – 4 MAGGIO 2025: GIRO DI ROMANDIA
Siamo arrivati a maggio, il mese del Giro d’Italia. Prima della partenza della Corsa Rosa è prevista un’ultima occasione per affinare le armi, il Giro di Roma, e anche la competizione elvetica termina nel segno della UAE. Sono due i corridori della formazione emiratina a farsi notare, prima l’australiano Jay Vine imponendosi nella terza tappa e poi il portoghese João Almeida, che si porta al vertice della classifica generale al termine della conclusiva cronometro di Ginevra (vinta da Remco Evenepoel)
JAY VINE, BELLA VITTORIA A COSSONAY. ALEX BAUDIN CONSERVA LA MAGLIA GIALLA
Nella terza tappa con l’insidioso arrivo di Cossonay, Jay Vine (UAE Team Emirates) scatta in salita a circa 1 km dall’arrivo e non viene più ripreso dal gruppo nel quale Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) deve accontentarsi della piazza d’onore. Alex Baudin (Tean EF Education EasyPost) rimane in maglia gialla alla vigilia di una delle tappe più attese della breve corsa svizzera con l’arrivo in salita di Thyon 2000
Prima delle ultime due tappe, decisive per la vittoria finale, il Giro di Romandia propone una frazione complessivamente semplice di 183 km da Cossonay a Cossonay che, pur avendo lungo il percorso quattro gpm, non sembra dover fare catastrofi in classifica generale. L’unico vero momento clou di tutta la tappa potrebbe essere l’arrivo in leggera salita, lungo circa 2 km e con pendenze che arrivano al 5%. Alex Baudin (Team EF Education Easy Post) è la nuova maglia gialla ed al termine di questa tappa ha concrete possibilità di mantenerla. Dopo la partenza si formava subito la fuga di giornata grazie all’azione di quattro ciclisti ovvero Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Bauke Mollema (Team Lidl Trek), Huub Artz (Team Intermarchè Wanty) e Tobia Bayer (Team Alpecin Deceuninck). Kung scollinava in prima posizione sul primo gpm di Montcherand posto al km 18.6. Bayer si rialzava e la testa della corsa perdeva così una unità. All’inizio del secondo gpm di Cossonay i tre battistrada avevano 6 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Era ancora Kung a scollinare in prima posizione sul gpm di Cossonay posto al km 54.5. Kung vinceva il primo traguardo volante di Apples posto al km 92 ed anche il gpm di Cossonay posto al km 107.3. Kung restava da solo in testa sul successivo gpm di Mollendruz che scollinava ancora in prima posizione. Kung vinceva i due traguardi volanti di Montricher e di Apples, posti rispettivamente al km 158.1 e 167.4. Il ciclista svizzero veniva ripreso a 11 km dalla conclusione. Negli ultimi 3 km in costante salita era Jay Vine (UAE Team Emirates XRG) a rompere gli indugi scattando a poco meno di 1 km dalla conclusione. L’australiano era autore di una strepitosa progressione che gli permetteva di guadagnare un vantaggio tale da non essere più ripreso. Vine vinceva praticamente in solitaria con 2 secondi di vantaggio su Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) mentre terzo era il compagno di squadra Joao Almeida. Chiudevano la top five Louis Barré (Team Intermarché Wanty) in quarta posizione ed Alberto Bettiol (Team Astana XDS) in quinta posizione. Per Vine è la terza vittoria stagionale dopo le due tappe vinte alla Settimana Internazionale Coppi & Bartali. In classifica generale resta tutto invariato nelle prime posizioni con Alex Baudin in maglia gialla davanti a Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step). Domani è in programma la quarta tappa da Syon a Thyon 2000, di soli 128.3 km ma davvero esplosiva con cinque gpm, l’ultimo dei quali un vero e proprio gigante: la salita verso Thion 2000 è lunga 20.2 km ed ha una pendenza media del 7.7%. Insieme alla cronometro individuale di domenica, sarà in questa tappa che si deciderà davvero tanto sull’esito finale del Giro di Romandia 2025.
Antonio Scarfone

Jay Vine vince a Cossonay (foto: Getty Images)
EVENEPOEL VINCE LA CRONOMETRO DI GINEVRA. AD ALMEIDA IL TOUR DE ROMANDIE 2025
Nella cronometro conclusiva di Ginevra, Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) si rifà dopo alcune prove non entusiasmanti, prima fra tutte la tappa di Thyon in cui è uscito dalla classifica generale. Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG) è secondo e scavalca in classifica generale Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious), vincendo il suo primo Tour de Romandie.
L’ultima tappa del Tour de Romandie 2025 è la cronometro di Ginevra di 17 km. Lenny Martinez (Tean Bahrain Victorious) prova a difendere la maglia gialla conquistata ieri a Thyon 2000 ma il favorito per la vittoria finale sembra essere Joao Almeida (UAE team Emirates XRG). Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) prova invece a vincere la tappa dopo essere uscito di classifica proprio ieri. La vittoria è andata come da pronostico proprio a Evenepoel. Il campione del mondo della specialità già al primo intermedio ha fatto segnare il miglior tempo, migliorando poi nel finale la sua prova. Il ciclista belga chiude col tempo di 20 minuti e 33 secondi. A 12 secondi di ritardo si classifica Almeida che scavalca nettamente Martinez che non fa meglio del tredicesimo posto. Terzo invece è Alberto Bettiol (Team XDS Astana XRG) a 18 secondi di ritardo da Evenepoel. Chiudono la top five Jay Vine (UAE Team Emirates XRG) quarto a 24 secondi di ritardo da Evenepoel ed Aleksandr Vlasov (Team Redbull BORA Hansgrohe) quinto a 27 secondi di ritardo da Evenepoel il quale ottiene la seconda vittoria stagionale. Almeida vince la maglia gialla con 26 secondi di vantaggio su Martinez e 41 secondi di vantaggio su Vine. Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana) non riesce a salire sul podio finale e si deve accontentare del quarto posto. Per quanto riguarda le altre classifiche Vine vince quella a punti, Ben Zwiehoff (team Redbull BORA Hansgrohe) quella dei gpm, Martinez quella del miglior giovane e infine l’UAE Team Emirates XRG vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

Remco Evenepoel vince la cronometro di Ginevra (foto: Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 27 APRILE 2025: LIEGI-BASTOGNE-LIEGI
Dopo i bis arriva il tris. Messe in archivio le doppiette al Giro delle Fiandre e alla Freccia Vallone ora Pogacar punta alla tripletta alla Liegi-Bastogne-Liegi, che aveva già vinto due volte. Tre successi alla “Doyenne” sono alla sua portata e lo sloveno non fallisce l’appuntamento con la vittoria imponendosi nettamente sul traguardo di Liegi, che taglia con poco più di un minuto di vantaggio sull’italiano Giulio Ciccone. Sarà per l’ultima vittoria prima di un mese di stop alla gare per preparare al meglio l’assalto al quarto Tour de France
POGACAR TRIS ALLA DOYENNE, EMOZIONANTE LA BATTAGLIA PER IL PODIO
Tadej Pogacar conferma i pronostici che lo davano per favorito e, come da copione, stacca tutti sulla Redoute senza neppure alzarsi su pedali e, chilometro dopo chilometro, incrementa il vantaggio sugli inseguitori. Ottimo secondo posto Ciccone, giornata no per Evenepoel.
Oramai commentare le vittorie di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) significa sostanzialmente fare un copia incolla delle vittorie degli anni passati. Il campione del mondo attacca sempre nei punti iconici delle classiche. Per la terza volta, la vittoria alla Doyenne per il fuoriclasse sloveno è arrivata con un attacco sulla storica salita della Redoute. Per diversi anni gli attacchi decisivi sono stati portati sulla Roche-aux-Faucons, in quanto la Redoute era considerata troppo lontana dal traguardo. Pogacar, invece, ha dimostrato in diverse occasioni di scegliere il passaggio più duro delle corse per provare a fare la differenza, indipendentemente dalla collocazione nella corsa. Alla Strade Bianche ha sempre scelto il tratto sterrato di Monte Sante Marie, anche quando la modifica del percorso ha portato ad affrontarlo a 80 chilometri dall’arrivo; nell’ultima edizione della Parigi Roubaix si è mosso nel tratto in pavé della foresta di Aremberg, cosa che non accadeva da decenni. Da quando è apparso l’attuale iridato nel panorama ciclistico, la Redoute ha ripreso il suo ruolo da protagonista nella Doyenne.
In un quadro del genere diventa quasi inutile narrare l’attacco di Pogacar, che è stato una semplice accelerazione senza neppure alzarsi sui pedali. L’attacco non è tuttavia la chiave di volta delle vittorie di Pogacar, in quanto l’aspetto determinante sta nel motore straordinario di questo campione. Il tre volte vincitore di questa corsa ha scollinato la Redoute con soli 10 secondi sui più immediati inseguitori, vantaggio normale per una salita di quel chilometraggio; il vantaggio superiore al minuto è stato costruito negli oltre trenta chilometri che separano la cima della Redoute dal traguardo di Liegi. Chilometro dopo chilometro, il vantaggio di Pogacar ha continuato a lievitare, segno che l’iridato, anche quando rimane da solo, va semplicemente più forte degli altri, anche se a inseguire sono diversi uomini.
A questo punto pare forse più interessante narrare la lotta per le posizioni di rincalzo, che è comunque iniziata sulla Redoute ma non era già scritta.
Innanzitutto va considerato che neppure quest’anno è andato in scena l’atteso duello tra Pogacar e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), già saltato più volte, stavolta non per infortunio bensì per via della giornata no nella quale è incappato il campione belga che, sin da prima di attaccare la Redoute, si manteneva in una posizione molto arretrata e alla fine è giunto al traguardo con oltre tre minuti di ritardo.
La corsa è stata animata dalla fuga di Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team), Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Jack Haig (Bahrain Victorious), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eduardo Sepulveda (Lotto Cycling Team), Rayan Boulahoite e Valentin Retailleau (TotalEnergies), Ceriel Desal e Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB), ai quali si sono aggiunti poco dopo Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Johan Meens (Wagner Bazin WB). Non è, invece, riuscito il tentativo di contrattacco di Bob Jungels (Ineos Grenadiers) e del compagno di squadra Tobias Foss, che restano a lungo alla scoperto senza riuscire a raggiungere i battistrada.
La fuga viene ripresa già a 60 chilometri dalla conclusione, con il gruppo che si lancia a tutta velocità verso la Redoute. Dopo l’attacco di Pogacar si apre ufficialmente la battaglia per il podio. Il primo a partire è Giulio Ciccone (Lidl – Trek), al quale risponde Alaphilippe (Tudor Pro Cycling) che si porta dietro anche Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) e Thibau Nys (Lidl-Trek). Su un successivo tentativo di rilancio di Alaphilippe si avvantaggiano Pidcock e Ben Healy (EF Education – EasyPost). Nei chilometri successivi, mentre Evenepoel tenta di organizzare un inseguimento, Ciccone e Alaphilippe rientrano su Pidcock ed Healy, i quali riescono a non farsi raggiungere da un ulteriore drappello di contrattaccanti che verranno ripresi dal gruppo.
Sulla Roche-aux-Faucons, con il gruppo che si avvicina minacciosamente, Ciccone decide di ripartire a tutta e solo Healy riesce a rispondere all’abruzzese, mentre gli altri due contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo, dal quale si stacca Evenepoel in grossa crisi.
Mentre Pocagar va a tagliare il traguardo indicando il cielo per dedicare la vittoria alla madre della fidanzata, scomparsa di recente, i due più immediati inseguitori di Pogacar riescono a conservare un vantaggio sufficiente sul gruppo in recupero per andarsi a giocare in volata il secondo gradino del podio. Ciccone è nettamente più veloce e regola senza problemi Healy, conquistando un ottimo secondo posto.
L’abruzzese ha interpretato ottimamente la gara, attaccando sia sulla Redoute, sia sulla Roche-aux-Faucons, dimostrando brillantezza e spirito battagliero ed è andato via insieme ad un uomo come Healy, che è una garanzia di combattività.
E’ certamente una buona notizia non solo vedere un italiano sul podio di una classica come la Liegi, ma anche vedere una battaglia in cui si sono distinti corridori che, anche se non riescono spesso ad eccellere, fanno però della voglia di dare battaglia la loro arma migliore.
Un ciclismo che premia questi uomini è certamente da apprezzare, perché la battaglia è il sale di questo sport e ciò che lo rende spettacolare e gli uomini combattivi sono anche i più amati dagli appassionati.
La stagione delle classiche di primavera si è così conclusa con un Tadej Pogacar che non ha mancato un podio nelle corse alle quali ha preso parte, vincendone diverse e gettando le premesse per un’altra stagione da sogno.
Agli appassionati non resta che aspettare l’inizio del Giro d’Italia, che il 9 maggio aprirà la stagione dei grandi giri. Chi proprio non riesce a stare senza corse, potrà seguire il Giro di Romandia dal 29 aprile al 4 maggio.
Benedetto Ciccarone

Il momento dell'attacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 23 APRILE 2025: FRECCIA VALLONE
Dopo il bis al Giro delle Fiandre, l’inafferrabile Pogacar conquista per la seconda volta in carriera anche la Freccia Vallone, sempre in solitaria, complice anche avversari non alla sua altezza
TADEJ POGACAR VINCE LA SUA SECONDA FRECCIA VALLONE. SCHIANTATA LA (POCA) CONCORRENZA
A 500 metri dall’arrivo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sferra l’attacco decisivo a cui nessuno riesce a rispondere e va a vincere di potenza e di prepotenza, dopo aver perso un’Amstel Gold Race che sembrava già sua, la sua seconda Freccia Vallone
Anche se Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sembra essere ancora una volta il favorito principale di una corsa, in questo caso la Freccia Vallone 2025, quest’anno l’edizione 89 di una delle corse più caratteristiche del panorama ciclisti internazionale può riservare alcune sorprese. Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) ha dichiarato infatti che ha intenzione di attaccare ed animare quanto più possibile la corsa, evitando di arrivare ai piedi del terzo ed ultimo muro di Huy con il gruppo compatto, un classico degli ultimi anni. Oltre al ciclista belga, ad impensierire Pogacar ci sono molti altri ciclisti tra cui la coppia del Team Lidl Trek formata da Mattias Skjelmose Jensen e Thibau Nys. Altri nomi papabili per un buon risultato sono Santiago Buitrago e Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious), Guillauma Martin e Romain Gregoire (Team Groupama FDJ), Ben Healy (Team EF Eduaction EasyPost), Tom Pidcock (Team Q36,5 Pro Cycling), Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Lennert van Eetvelt (Team Lotto), Maxim van Gils (Team Redbull BORA Hansgrohe), Julian Alaphilippe e Marc Hirschi (Tea Tudor Pro Cycling), per dirne alcuni. Dopo la partenza dalla nuova località Ciney, i primi ad attaccare dopo già 2 km erano Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers), Ceriel Desal (Team Wagner Bazin WB), Simon Guglielmi (Team Arkea B&B Hotels), Tom Paquot (Team Intermarchè Wanty) e Siebe Deveirdt (Team Flanders Baloise). Dopo una sessantina di km evadevano dal gruppo Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) e Robert Stannard (Team Bahrain Victorious) i quali raggiungevano i cinque battistrada. Deweirdt era il primo a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo, da dove attaccavano a loro volta Fredrik Dversnes ed Andreas Leknessund, abili a rientrare sui battistrada. La prima delle tre ascese del muro di Huy vedeva Evenepoel e Pogacar marcarsi a vicenda mentre nel gruppetto dei fuggitivi si rialzava Paquot. A 50 km dalla conclusione i sei battistrada avevano ancora 40 secondi di vantaggio su un gruppo in forte recupero con UAE Team Emirates XRG e Soudal Quick Step a condurre l’inseguimento in avvicinamento alla seconda scalata del muro di Huy. Alla fine della discesa della seconda Côte de Cherave una caduta sull’asfalto bagnato tagliava fuori dai giochi prima Desal tra i fuggitivi e poi, nel gruppo dei migliori, Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) ed Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step). Nella seconda ascesa del muro di Huy restavano in testa Foss, August e Dversnes con il gruppo che li teneva ormai nel mirino. I fuggitivi venivano ripresi a 7 km dalla conclusione. Dopo un’accelerazione congiunta da parte di Soudal Quick Step e UAE Team Emirates il terzo ed ultimo muro di Huy veniva affronatto da una cinquantina circa di ciclisti. Dopo un primo allungo di Ben Healy a 500 metri dall’arrivo, Pogacar accelerava a sua volta affiancando l’irlandese e superandolo in pochi secondi, e facendo il vuoto pedalata dopo pedalata. Lo sloveno trionfava in solitaria vincendo la sua seconda Freccia Vallone dopo quella del 2023. Secondo a 10 secondi di ritardo era Kevin Vauquelin, al secondo podio consecutivo dopo quello del 2024. Terzo a 12 secondi si piazzava Pidcock mentre chiudevano la top five Lenny Martinez in quarta posizione a 13 secondi di ritardo ed Healy in quinta posizione con lo stesso tempo di Martinez. Delusione in casa Soudal Quick Step dove Nys ed Evenepoel non facevano meglio dell’ottava e della nona posizione. L’ultimo atto del trittico ardennese si disputerà domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi in cui Pogacar sarà ancora il favorito da battere, come (quasi) sempre.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince la Freccia Vallone (foto:Getty Images)
UNA STAGIONE UAE – 14-18 APRILE 2025: GIRO D’ABRUZZO
Ricordere certamente l’autentica scorpacciata di vittorie della quale i corridori in maglia UAE erano stati protagonisti all’ultimo Giro di Spagna, capaci di imporsi in ben 6 tappa su 21, un terzo dell’intera corsa. Un’anteprima di quanto accaduto in Spagna si era visto in aprile al Giro d’Abruzzo, una delle corse preparatorie del Giro d’Italia: qui la percentuale di vittorie era stata ancora su alta per su quattro tappe a disposizione ben tre sono finite nel palmares della squadra emiratina, anche se non sarà loro appannaggio la vittoria finale, conquistata dal tedesco della Intermarché Georg Zimmermann
COVI SI RIVEDE A CRECCHIO. TAPPA E MAGLIA PER IL CICLISTA LOMBARDO AL GIRO D’ABRUZZO
Dopo tre anni di anonimato e, probabilmente, di gregariato in una delle squadre più vincenti degli ultimi anni, Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) torna alla ribalta nella prima tappa del Giro d’Abruzzo, mostrando quelle qualità che lo avevano messo in luce in precedenza. Il ciclista lombardo vince con autorità a Crecchio ed è il primo leader del Giro d’Abruzzo 2025
Il Giro d’Abruzzo 2025 si compone di quattro tappe in linea complessivamente omogenee, in cui la tendenza alle salite è abbastanza elevata. Già la prima tappa da Scerni a Crecchio di 151 km, pur avendo un solo gpm categorizzato, presenta diversi saliscendi ed anche il finale con l’ultimo km in costante ascesa può già scremare il gruppo rivelando i ciclisti che possono dire la loro in classifica generale. La fuga di giornata vedeva protagonisti tre ciclisti ovvero Cristian Remelli (Team General Store – Essegibi – F.lli Curia), Diego Bracalente (Team MBH Bank Ballan CSB) e Matteo Zurlo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank). Zurlo scollinava in prima posizione sul gpm di Bocca di Valle posto al km 69.3. A 66 km dalla conclusione Remelli era vittima di una caduta e non rientrava più sulla testa della corsa, mentre la coppia Bracalente – Zurlo continuava nella propria azione anche se il gruppo aveva iniziato a fare sul serio. A tirare erano in particolar modo il Team Q36.5 Pro Cycling, il Team Intermarchè Wanty ed il Team Israel Pro Cycling. Bracalente vinceva il traguardo volante di Ripa Teatina posto al km 102.5. Il gruppo riprendeva i fuggitivi a 33 km dalla conclusione. Era l’UAE Team Emirates a fare l’andatura. Sotto l’impulso di Ludovico Crescioli (Team Polti VisitMalta), si avvantaggiava un drappello di otto ciclisti formato anche da Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty), Luca Cretti (Team MBH Bank Ballan CSB), Damien Howson ed Harm Vanhoucke (Q36.5 Pro Cycling Team), Martin Marcellusi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta) ed Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG). A 13 km dalla conclusione il vantaggio del drappello di testa sul primo gruppo inseguitore era di 26 secondi. Gli attaccanti venivano infine ripresi a poco meno di 7 km dalla conclusione. Era ancora una volta l’UAE Team Emirates a dettare il ritmo nei km finali. Nell’ultimo km in costante ascesa, anche con punte che arrivavano al 9%, Alessando Covi (UAE Team Emirates) trovava il momento giusto per la stoccata vincente ed andava a vincere davanti a Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ed Alessandro Fancellu (Team JCL Team UKYO). Completavano la top five George Bennett (Team Israel Pro Cycling) in quarta posizione e Marco Brenner (Team Tudor Pro Cycling) in quinta posizione. Covi torna alla vittoria dopo tre anni visto che ad alzare le braccia sul traguardo l’ultima volta fu nella ventesima tappa del Giro d’Italia 2022. Il ciclista di Borgomanero è anche primo in classifica generale con 4 secondi di vantaggio su Fiorelli e 6 secondi di vantaggio su Fancellu. Domani è in programma la seconda tappa da Tocco da Casauria a Penne di 138 km, in cui le difficoltà aumenteranno visto che sono presenti tre gpm, l’ultimo dei quali coincide con la linea d’arrivo. Covi può rafforzare il primo posto in classifica generale in una tappa ancora favorevole alle sue caratteristiche.
Antonio Scarfone

Alessandro Covi vince a Crecchio (www.ilgirodabruzzo.it)
IVO OLIVEIRA VINCE A PENNE E AGGIUNGE UN ALTRO MATTONE ALLO STRAPOTERE DELL’UAE TEAM EMIRATES
Nella seconda tappa del Giro dell’Abruzzo Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) sceglie il momento giusto per attaccare sulla salita finale di Penne e coglie l’ennesima vittoria stagionale per la formazione emiratina. Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) è il nuovo leader della classifica generale
La seconda tappa del Giro dell’Abruzzo da Tocco da Casauria a Penne è lunga 138 km e rispetto alla prima tappa aumentano i metri di dislivello e soprattutto i gpm da affrontare, ovvero tre: la Forcella di Acciano, la Forca di Penne e Penne, quest’ultimo posto sulla linea del traguardo. Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) dovrà difendere la maglia di leader della classifica generale. Il primo attacco concreto per formare la fuga di giornata era portato da sei ciclisti dopo una trentina di km dalla partenza: Filippo Agostinacchio (Team Biesse – Carrera – Premac), Tommaso Bosio(Team General Store – Essegibi – F.Lli Curia), Matthew Kingston (Team Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Matteo Zurlo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank), Alexandre BAlmer (Team Solution Tech – Vini Fantini) e Luca Paletti (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Ma il gruppo reagiva annullando questo tentativo. Dopo circa cinque km ci riprovavano Simone Petilli (Team Intermarchè Wanty) e Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta). Questa volta il gruppo lasciava fare e i due battistrada aumentavano il loro vantaggio. Zoccarato scollinava in prima posizione sul primo gpm di Forcella di Acciano posto al km 42.5. All’inizio del secondo gpm di Forca di Penne la coppia di testa aveva poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo inseguitore tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates XRG. Petilli vinceva il traguardo volante di Ofena posto al km 89.1, dopo dichè si rialzava e veniva ripreso dal gruppo in forte rimonta. Zoccarato riusciva a transitare in prima posizione sul gpm di Forca di Penne posto al km 98. Il gruppo tornava compatto a 15 km dalla conclusione. Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG) scattava a poco meno di 2 km dalla conclusione e sfruttando le sue buone doti di passista si avvantaggiava sul gruppo inseguitore. Il portoghese riusciva a mantenere la testa della corsa fino al traguardo che tagliava in prima posizione con 4 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore regolato da Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Terzo era Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team) mentre chiudevano la top five Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) in quarta posizione e George Bennett (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Per Oliveira è la prima vittoria stagionale ed anche lui contribuisce all’ennesima vittoria dell’UAE Team Emirates XRG, sulla buona strada per superare il record di vittorie del 2024. Grazie all’abbuono ottenuto al traguardo, sommato anche a quello di ieri, Fiorelli è il nuovo leader della classifica generale con 2 secondi di vantaggio su Covi e 8 secondi di vantaggio su Brenner. Domani la terza tappa da San Demetrio ne’ Vestini a Roccaraso di 160 km sarà decisiva per le sorti della classifica generale. Sono tre i gpm in programma di cui due hors categorie. L’ultimo, in particolare, seppur presenti alcuni tratti in pianura e in discesa, è lungo oltre 16 km e saranno gli scalatori a fare la voce grossa. Considerando che i primi 31 ciclisti in classifica generale sono racchiusi in 49 secondi ne vedremo sicuramente delle belle.
Antonio Scarfone

Ivo Oliveira vince a Penne (Eurosport)
IVO OLIVEIRA CI PRENDE GUSTO. VITTORIA BIS AL GIRO DELL’ABRUZZO VINTO DA GEORG ZIMMERMANN
Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) vince la sua seconda tappa al Giro dell’Abruzzo e incrementa ulteriormente il bottino delle vittorie stagionali della squadra emiratina. Il portoghese batte in una volata a due Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team). Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) vince il Giro dell’Abruzzo 2025
La quarta ed ultima tappa del Giro dell’Abruzzo 2025 è probabilmente quella più facile dal punto di vista altimetrico ma comunque i ciclisti, specialmente quelli che si giocano la vittoria in classifica generale, dovranno stare con gli occhi ben aperti. Primo di tutti Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) che parte in pole position per la vittoria delle breve corsa abruzzese. La partenza è fissata a Corropoli mentre l’arrivo è a Isola del Gran Sasso dopo 167 km; in mezzo, il doppio passaggio sul gpm di Sparazzano al km 82.9 ed al km 139.3. Dopo la partenza da Corropoli il gruppo restava compatto nonostante qualche timido tentativo di fuga. Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) vinceva il traguardo volante di Bellante posto al km 26. Subito dopo si formava una fuga di otto ciclisti ovvero George Bennett (Team Israel Premier Tech), Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team), Federico Guzzo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank), Alexandre Balmer (Team Solution Tech Vini Fantini), Joel Suter (Tudor Pro Cycling Team), Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG), Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta) e Martin Marcellusi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Guzzo scollinava in prima posizione sul primo gpm di Sparazzano posto al km 83.4. A 55 km dalla conclusione la fuga aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo tirato dagli uomini dell’Intermarchè Wanty. Tonelli scollinava in prima posizione sul secondo gpm di Sparazzano posto al km 141.6. A 17 km dalla conclusione dal gruppo di testa evadevano Bax e Oliveira che guadagnavano una decina di secondi sul primo gruppo inseguitore. Il gruppo con i leader di classifica era invece segnalato ad un minuto di ritardo dai due battistrada. Bax e Oliveira transitavano sotto lo striscione dell’ultimo km con 19 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. Era ormai una lotta a due per decidere la vittoria di tappa. Nella volata in leggera salita, per di più con un tratto in pavè, Oliveira vinceva davanti a Bax mentre Giovanni Bortoluzzi (Team General Store Essegibi F,lli Curia) era terzo a 12 secondi di ritardo. Completavano la top five Filippo Fiorelli in quarta posizione e Ludovico Crescioli (Team Polti VisitMalta) in quinta posizione. Per Oliveira è la seconda vittoria di tappa al Giro dell’Abruzzo che si aggiudica invece Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) davanti a David De La Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team) e Pablo Torres (UAE Team Emirates XRG). Per quanto riguarda le altre classifiche Fiorelli vince quella a punti, Guzzo quella dei gpm, Pablo Torres (UAE Team Emirates) quella dei giovani ed infine il Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè vince la classifica a squadre.
Antonio Scarfone

ll portoghese Oliveira vince l'ultima tappa del Giro d'Abruzzo (Eurosport)
UNA STAGIONE UAE – 12 APRILE 2025: 6a TAPPA GIRO DEI PAESI BASCHI
João Almeida chiude in bellezza la 64a edizione del Giro dei Paesi Baschi. Dopo essersi issato al vertice della classifica al termina della quarta tappa, il corridore lusitano fa sua anche la conclusione frazione regina della corsa spagnola. Sul traguardo di Eibar resiste alle sue spalle il solo Enric Mas, mentre gli altri avversari ancora una volta terminano distaccati. E l’UAE incassa l’ennesima vittoria
JOAO ALMEIDA VINCE ANCHE AD EIBAR E SIGILLA LA VITTORIA DEL GIRO DEI PAESI BASCHI 2025
Seconda vittoria di tappa per Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG) che mette alle corde tutti gli avversari diretti nell’ultima tappa di Eibar, grazie anche all’aiuto di una squadra superlativa. Soltanto Enric Mas (Team Movistar) resiste al ciclista portoghese che vince la sua prima corsa a tappe del 2025
L’ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi da Eibar a Eibar è un concentrato delle difficoltà altimetriche di quel territorio. Salite ripide su strade strette con i ciclisti pronti a darsi battaglia già da subito, visto che nei primi 30m km svetta il gpm di Azurki – preceduto da quello meno impegnativo di Elkorrieta – che già potrebbe fare una certa selezione se il gruppo decidesse di iniziare la tappa a tutta velocità. La partenza questa volta era abbastanza tranquilla ed il gruppo affrontava compatto il primo gpm di Elkorrieta sul quale scollinava in prima posizione Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Era invece sul successivo gpm di Azurki che provava ad evadere una fuga abbastanza numerosa composta da ventidue ciclisti ovvero Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers), Bauke Mollema (Team Lidl Trek), Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Ion Izagirre e Sergio Samitier (Team Cofidis), Callum Scotson e Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Daniel Martinez (Team Redbull BORA Hansgrohe), Pablo Castrillo e Gregor Muhlberger (Team Movistar), Ben Healy (Team EF Education EasyPost), Jordan Jegat (Team TotalEnergies), Warren Barguil e Guillermo Martinez (Team Picnic PostNL), Romani Gregoire (Team Groupama FDJ), Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi), Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step), Unai Iribar (Team Kern Pharma), Davide De Pretto e Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) e Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling). Armirail scollinava in prima posizione sul gpm di Azurki posto al km 24.9. Il ciclista francese scollinava in prima posizione anche sul successivo gpm di Krabelin posto al km 46.7. Armirail continuava nella sua azione e restava a lungo in testa da solo e scollinava iin prima posizione anche sul gpm di Trabakua posto al km 69.4. Il francese veniva ripreso da dieci ex compagni di fuga prima della scalata verso il successivo gpm di Karabieta, sul quale era ancora lui a scollinare per primo. Jegat si aggiudicava il primo traguardo volante di Eibar posto al km 109.1. Sulla salita di Izua la corsa esplodeva, complice anche una scivolata nel gruppo maglia gialla che coinvolgeva tra gli altri Wilco Kerderman (Team Visma Lease a Bike) e Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe). Healy restava da solo in testa e scollinava in prima posizione. Il gruppo di testa che iniziava l’ascesa dell’ultimo gpm di Trabakua era formato da Ben Healy (Team EF Education EasyPost), Joao Almeida, Marc Soler, Isaac del Toro (UAE Team Emirates XRG), Thibau Nis e Mattia Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), Enric Mas (Team Movistar) e Jordan Jegat (Team Total Energies). Nella discesa successiva Skjelmose era vittima di una scivolata a causa della strada viscida e veniva ripreso, dopo essersi rimesso in sella, dal primo gruppo inseguitore con Schachmann e Lipowitz. Nei km finali la strada presentava alcuni saliscendi e Mas ed Almeida si avvantaggiavano ulteriormente, lasciandosi alle spalle Jegat ed Healy. Era una volata a due che premiava Almeida davanti a Mas con Healy terzo a 13 secondi di ritardo. Del Toro era quarto a 28 secondi di ritardo mentre chiudeva la top five Alex Aranburu (Team Movistar) a 58 secondi di ritardo. Simone Velasco (Team XDS Astana) regolava il gruppetto dei ritardatari a 1 minuto e 19 secondi di ritardo da Almeida che vince la seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi 2025 sigillando così una meritata vittoria in classifica generale. Il portognese vince la maglia gialla con 1 minuto e 52 secondi di vantaggio su Mas ed 1 minuto e 59 secondi su Schachman, che sale sul gradino più basso del podio. Per quanto riguarda le altre classifiche Almeida vince anche quella a punti, Armirail vince la classifica dei gpm, Isaac del Toro la classifica dei giovani e la Soudal Quick Step vince in fine la classifica a squadre. Ritroveremo molti protagonisti del Giro dei Paesi Baschi sulle Ardenne nella terza settimana di aprile.
Antonio Scarfone

Joao Almeida vince ad Eibar (foto: Getty Images)

