BOTTE DA ORBI AL GIRO: YATES RISORGE A TORINO, CARAPAZ SI VESTE DI ROSA

maggio 21, 2022 by Redazione  
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Una tappa emozionante, spettacolare, con attacchi e distacchi d’altri tempi. E’ questo in estrema sintesi il quadro che viene fuori dalla 13a tappa del Giro d’Italia 2022, una frazione che ha regalato colpi di scena e uno scontro frontale fra i principali protagonisti della corsa rosa iniziato quando mancavano oltre 80 km all’arrivo. A trionfare in quel di Torino è stato Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco), tornato al successo dopo la crisi del Blockhaus che lo ha estromesso dalla lotta per la maglia rosa. Alle sue spalle Jai Hindley (Bora-Hansgrohe), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) ed un infinito Vincenzo Nibali, tornato ad altissimi livelli pochi giorni dopo aver annunciato il ritiro dalle corse a fine anno. La maglia rosa passa sulle spalle dell’Ecuadoriano che ora guida con appena 7” su Hindley, mentre l’ex leader Lopez è affondato ad oltre 4 minuti dopo aver provato a tenere duro.

La 14a tappa si presentava sin dalla vigilia come una frazione molto breve ma altrettanto insidiosa. Il menù di giornata proponeva infatti circa 3000 metri di dislivello condensati in appena 147 km interamente dipanati attorno alle colline Torinesi.
La prima parte del percorso prevedeva un tratto in linea di circa 70 km che portava la carovana da Santena, borgo noto per aver dato i natali a Cavour, fino al capoluogo Piemontese. Dopo un inizio sostanzialmente pianeggiante, la strada iniziava a salire col gpm di 3a categoria de Il Pilonetto (km 43,3) e la successiva salita che conduceva al parco della Rimembranza (km 63,9). A questo punto i corridori erano attesi dal duro e nervoso cirucito finale, lungo poco più di 36 km e da affrontare per ben due volte. Il circuito ricavato attorno alla città di Torino presentava ben tre salite: il Colle di Superga (5 km al 8,6%) posto ai -27, il colle della Maddalena (3,5 km al 8,1% e con punte al 20%) ai -12 e infine lo strappo del Parco del Nobile, dalla cui cima mancavano appena 4,5 km al traguardo. Una frazione altimetricamente complicata che si prestava a diverse soluzioni.

L’avvio è stato decisamente scoppiettante vista la voglia da parte di tanti di entrare nella fuga di giornata. Il primo attacco, avvenuto subito dopo il km 0, è stato orchestrato da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) evidentemente in cerca di riscatto dopo la pesante debacle subita sul Blockhaus. Poco dopo è stato il turno di Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) ancora una volta protagonista di un’azione in solitaria. Dopo qualche chilometro in avanscoperta il neerlandese si è però rialzato, mentre nel frattempo altri corridori provavano ad evadere. Tra gli uomini più attivi da segnalare Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco), Diego Rosa (Eolo-Kometa) , Magnus Cort (EF Eduation-EasyPost )e Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert).
Il gruppo non ha però mollato la presa, anzi ha proceduto a lungo con un’andatura decisamente elevata che ha mietuto diverse ‘vittime’ già lungo l’ascesa de il Pilonetto. L’azione buona è partita proprio negli ultimi chilometri della salita per iniziativa di Joe Dombrowski (Astana Qazaqstan Team) a cui hanno risposto prima Ignatas Konovalovas (Groupama-FDJ) e poi Diego Rosa e Filippo Zana (Bardiani-CSF-Faizanè). Il quartetto è transitato sul gpm (vinto da Rosa) con pochi secondi di vantaggio sul gruppo ed ed è stato poi raggiunto lungo la successiva discesa da altri 4 uomini: Diego Camargo (EF Eduation-EasyPost), Ben Zwiehoff (Bora-Hansgrohe), Ivan Sosa (Movistar Team) e Alessandro Covi (UAE Team Emirates). Infine, intorno al km 50 sono rientrati anche Nans Peters (Ag2r Citroen Team), Sylvain Moniquet (Lotto-Soudal), James Knox (Quick Step Alpha Vinyl) e Oscar Riesebeek (Alpecin-Fenix) andando a formare un drappello di 12 corridori in testa alla corsa.

I battistrada hanno raggiunto nel giro di pochi chilometri un vantaggio di circa 3 minuti (km 60), ma proprio quando sembravano destinati a prendere il largo, in testa al gruppo sono giunti i corridori della Bora-Hansgrohe, evidentemente non contenti della situazione ed intenzionati a fare la selezione.
L’impressionante azione della squadra tedesca ha fatto rapidamente crollare il distacco, sceso ad 45” già ai -75. Le trenate degli uomini della Bora hanno messo alla corda il gruppo che al primo passaggio sulla linea del traguardo (-72) era ormai ridotto a brandelli. Il ricongiungimento tra il drappello dei big e quello dei battistrada è avvenuto proprio sulle primissime rampe del Colle di Superga, ma il ritmo della Bora è continuato a restare alto, facendo staccare via via altri uomini. In breve in testa alla corsa è rimasto un gruppetto di circa 15-20 corridori di cui non facevano più parte Alejandro Valverde (Movistar Team), rimasto attardato già nelle prime fasi dell’attacco della Bora, e Guillaume Martin (Cofidis) che ha invece perso contatto proprio lungo la salita. Joao Almeida (UAE Team Emirates) staccato dopo i primi chilometri di salita è invece riuscito a rientrare sulla testa della corsa poco prima dello scollinamento. Il drappello dei battistrada uscito fuori dal Colle di Superaga era formato da appena 12 uomini: la maglia rosa Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo), Jay Hindley, Wilco Kelderman ed Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe), Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), Mikel Landa e Pello Bilbao (Bahrain-Victorius), Jan Hirt e Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) e Joao Almeida (UAE Team Emirates).

In tutta la fase successiva è stato Wilco Kelderman a scandire il ritmo nel gruppo di testa che ha continuato inesorabilmente a guadagnare su tutta i vari drappelli inseguitori. Al secondo passaggio sulla linea del traguardo, il gruppetto di Guillaume Martin aveva già 3 minuti di ritardo, mentre Valverde in compagnia di Hugh Carthy era già naufragato ad oltre 4′30”.
La corsa è riesplosa durante la seconda ascesa al Colle di Superga: una volta esaurito il lavoro di Kelderman, è stato il suo capitano Jai Hindley a riaccendere le ostilità. Il drappello si è così ulteriormente selezionato con Nibali, Hindley e Carapaz bravi a staccare il resto della compagnia, mentre la maglia rosa Lopez provava a restare attaccata con i denti allo scatenato terzetto. L’alternanza tra allunghi e rallentamenti ha però favorito il rientro dei vari Landa, Bilbao, Almeida, Pozzovivo, Buchmann e Yates. Ai -28,5 è però arrivato l’affondo di Carapaz che, dopo aver tirato il fiato, ha piazzato un scatto secco con cui si è levato tutti di ruota. L’Ecuadoriano ha guadagnato una ventina di secondi, ma gli immediati inseguitori non si sono scomposti e sono rimasti a galla grazie al grandissimo sforzo prodotto da Bilbao nel tratto di strada compreso tra Superga e Colle della Maddalena, il cui ultimo passaggio era posto ai -12. Proprio sul Maddalena si è assistito ad un nuovo e vigoroso scatto di Vincenzo Nibali, al quale ha saputo resistere solo Jai Hindley, mentre Landa e Almeida sono andati subito in difficoltà. L’azione del siciliano, in decisa crescita di condizione, ha dimezzato il gap da Carapaz che è stato raggiunto in cima alla salita prima dall’australiano, poi da Nibali e infine da Simon Yates, bravo a gestirsi e a rientrare proprio quando stava per iniziare la discesa. Alle spalle del nuovo quartetto vi era (a circa 20”) la coppia formata da Pozzovivo e Almeida, mentre Landa inseguiva con un distacco ancora maggiore in compagnia di Pello Bilbao.

I 4 battistrada hanno proseguito senza scossoni lungo la discesa, giungendo insieme allo strappo finale dove, dopo l’ennesimo tentativo di Nibali, è stato il britannico Yates a beccare l’accelerazione giusta. Ne Carapaz, ne Hindley ne Nibali hanno reagito e così il corridore della BikeExchange è riuscito a guadagnare un margine di circa 15” che ha poi difeso fin sul traguardo di Torino. Per il britannico si tratta della seconda vittoria di tappa in quest’edizione del Giro, dopo il trionfo nella crono di Budapest. Il gruppetto inseguitore è stato regolato da Hindley che ha battuto allo sprint Carapaz e il redivivo Nibali, che si è dovuto accontentare del 4° posto. Quinta posizione per Pozzovivo (a 29”) bravo a staccare nel finale un mai domo Almeida, 6° a 39”. Alle loro spalle il duo della Bahrain formato da Landa e Bilbao (a 51”) che ha anticipato Buchmann, 9° a 1′10”. 10a posizione a ben 4′25” dal vincitore per l’ormai ex maglia rosa Juan Pedro Lopez, crollato negli ultimi 20 km. Ancora più distanti gli altri uomini di classifica, con Valverde 12° ad oltre 8 minuti.

La nuova classifica generale vede una mezza rivoluzione. La maglia rosa passa sulle spalle di Richard Carapaz che ora guida con appena 7” di vantaggio su Hindley, 30” su Almeida e 59” su Landa. Seguono Domenico Pozzovivo (5° a 1′01”), Bilbao (6° a 1′52”) e Buchmann (7° ad 1′58”). Risale in 8a posizione Nibali (a 2′58”), mentre Lopez scivola in 9a piazza (a 4′04”). Ancora più dietro Valverde, decimo ad oltre 9 minuti da Carapaz.

La classifica potrebbe mutare nuovamente domani, al termine della 15a frazione che porterà i corridori da Rivarolo Canavese a Cogne dopo 177 km piuttosto complicati. La prima parte della frazione non riserverà difficoltà altimetriche, ma una volta giunti a Pollein (km 90) la strada inzierà a salire fino ai 1400 metri di Pila (12,3 km al 6,9%). Dopo la successiva discesa i corridori transiteranno per Aosta dove avrà inizio la seconda salita di giornata che porterà la carovana a Verrogne (13,8 km al 7,1%). Infine, dopo una seconda discsesa, avrà inizio la salita finale lunga oltre 22 km ma non eccessivamente dura (pendenza media del 4,3%). Una frazione che potrebbe sorridere alla fuga dopo la grande fatica fatta oggi da tutti gli uomini di classifica.

Pierpaolo Gnisci

Yates in azione durante la tappa di Torino (foto Tim de Waele / Getty Images)

Yates in azione durante la tappa di Torino (foto Tim de Waele / Getty Images)

21-05-2022

maggio 21, 2022 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Il britannico Simon Yates (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella quattordicesima tappa, Santena – Torino, percorrendo 147 Km in 3h43′44″, alla media di 39.422 Km/h. Ha preceduto di 15″ l’australiano Jai Hindley (BORA-hansgrohe) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), 5° a 15″. Carapaz è la nuova maglia rosa con 7″ su Hindley e 30″ sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), 5° a 1′01″

TOUR DU FINISTÈRE

Il francese Julien Simon (TotalEnergies) si è imposto nella corsa francese, Saint-Evarzec – Quimper, percorrendo 193.3 Km in 4h39′42″, alla media di 41.466 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Clément Venturini (AG2R Citroën Team) e di 3″ il connazionale Sandy Dujardin (TotalEnergies). Due italiani in gara: Marco Tizza (Bingoal Pauwels Sauces WB) 15° a 10″, Lorenzo Germani (Groupama-FDJ), 58° a 6′00″

VEENENDAAL – VEENENDAAL CLASSIC

L’olandese Dylan Groenewegen (Team BikeExchange-Jayco) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Veenendaal, percorrendo 197.9 Km in 4h32′40″, alla media di 43.548 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty-Gobert) e Arnaud De Lie (Lotto Soudal). Miglior italiano Jakub Mareczko (Alpecin-Fenix), 4°

GRAND PRIX HERNING

Il danese Andreas Stokbro (nazionale danese) si è imposto nella corsa danese, circuito di Herning, percorrendo 179.8 Km in 4h’14′13″, alla media di 42.436 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Mad Rahbek (BHS-PL Belton Bornholm) e Mads Pedersen (nazionale danese). Nessun italiano in gara

VUELTA A BURGOS FEMINAS

La spagnola Margarita Victoria García (UAE Team ADQ) si è imposta nella terza tappa, Medina de Pomar – Ojo Guareña, percorrendo 113.4 Km in 2h46′23″, alla media di 40.894 Km/h. Ha preceduto di 12″ la francese Évita Muzic (FDJ-Nouvelle Aquitaine-Futuroscope) e di 15″ la tedesca Liane Lippert (Team DSM). Miglior italiana Silvia Persico (Valcar-Travel & Service), 6° a 15″. La García è la nuova leader della classifica con 12″ sulla Muzic e 15″ sulla belga Lotte Kopecky (Team SD Worx). Miglior italiana Letizia Borghesi (EF Education-TIBCO-SVB)

TOUR OF JAPAN

Il giapponese Atsushi Oka (EF Education-NIPPO Development) si è imposto nella terza tappa, circuito di Sagamihara, percorrendo 107.7 Km in 2h33′37″, alla media di 42.066 Km/h. Ha preceduto di 1″ il venezuelano Leonel Quintero (Matrix Powertag) e il connazionale Tetsuo Yamamoto (Team Bridgestone Cycling). Nessun italiano in gara. L’australiano Nathan Earle (Team UKYO) è ancora leader della classifica con 7″ sul connazionale Benjamin Dyball (Team UKYO) e 1′36″ sul francese Thomas Lebas (KINAN Racing Team)

JOE MARTIN STAGE RACE (USA)

Lo statunitense Samuel Boardman (L39ION of Los Angeles) si è imposto nella terza tappa, cronoscalata del Devil’s Den State Park, percorrendo 4.8 Km in 09′37″, alla media di 29.948 Km/h. Ha preceduto di 2″ il neozelandese Alexander White (CS Velo Racing) e il connazionale Tyler Stites (Project Echelon Racing). Nessun italiano in gara. L’australiano Jonathan Clarke (Wildlife Generation Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 12″ su Stites e 13″ sullo statunitense Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling)

JOE MARTIN STAGE RACE DONNE (USA)

La statunitense Emma Langley (EF Education-TIBCO-SVB) si è imposta nella terza tappa, cronoscalata del Devil’s Den State Park, percorrendo 4.8 Km in 10′47″, alla media di 26.708 Km/h. Ha preceduto di 30″ la connazionale Austin Killips (ATX Wolfpack) e di 39″ la connazionale Clara Honsinger (EF Education-TIBCO-SVB). Nessun italiana in gara. La Langley è la nuova leader della classifica con 27″ sulla Killips e 35″ sulla connazionale Heidi Franz (InstaFund Racing)

ALLA SCOPERTA DELLE COLLINE INFAMI

maggio 21, 2022 by Redazione  
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Alla vigilia delle Alpi gli organizzatori hanno collocato una tappa “bastarda”, che potrebbe far male quanto e più di un tappone di montagne. Protagoniste saranno le colline torinesi, inserite in un tracciato che lascerà poco spazio alla tranquillità e proporrà un finale privo di respiro, con l’impegnativo Colle di Superga da ripetere due volte e la vicina Maddalena che debutterà con la stessa violenza di un impenetrabile muro.

Può una tappa di collina avere la stessa “delicatezza” di una frazione d’alta montagna? Sì, se è stata disegnata come quella che i partecipanti al Giro 2022 dovranno, alla vigilia delle Alpi, affrontare sulle strade delle cosiddette “Colline del Po”, toponimo con il quale è definita la piccola catena di bassi rilievi che fungono da “cuscinetto” tra il Monferrato e la città di Torino. Da quelle parti c’è una dura salita ben nota al gruppo, quella verso Superga, che in questa tappa dovrà essere ripetuta due volte, mentre tre saranno le ascese verso il vicino Colle della Maddalena, le ultime da un versante che nulla ha da invidiare a quello diretto alla celebre basilica. Se andiamo a vedere gli ordini d’arrivo delle più recenti edizioni della Milano-Torino, che terminava proprio al cospetto della basilica dopo la duplice scalata all’ascesa finale, ci rendiamo conto del potenziale di questo percorso, che ha l’aggravante di proporre nel complesso tremila metri di dislivello e la quasi totale assenza di momenti nei quali tirare il fiato negli ultimi 90 Km, nei quali si succederanno otto ascese (nove contando anche quella isolata da affrontare nel tratto iniziale): alla fine di questa giornata i corridori si saranno messi nelle gambe complessivamente 30 Km di salita e qualcuno potrebbe non smaltirne le fatiche e pagarne ancora un pesante dazio l’indomani nella tappa di Cogne.
L’inizio di questa delicata tappa sarà abbastanza soft poiché non s’incontreranno particolari difficoltà nei primi 37 Km, che vedranno i “girini” salpare da Santena, cittadina strettamente legata alla figura del primo capo del governo del Regno d’Italia, il conte Camillo Benso di Cavour, la cui famiglia qui possedeva un castello e nella cui cappella il Cavour è sepolto, deceduto a causa della malaria poco meno di tre mesi dopo l’Unità. Nei primi 15 Km si pedalerà in pianura, viaggiando in direzione della periferia di Chieri e della vicina Riva, per poi infilarsi nel “corridoio” che separa le “colline del Po” dal Monferrato, entrambe terre conosciute dagli appassionati di enologia. Fin qui “fermo”, transitati alle porte del centro di Andezeno il percorso diventerà per un attimo “frizzantino” proponendo un paio di dolci collinette quale aperitivo alla scorpacciata che si annuncia più avanti, la prima con meta fissata nel piccolo borgo di Marentino, presso il cui cimitero si trova l’interessante chiesa romanico lombarda di Santa Maria dei Morti. Raggiunto il vicino e panoramico centro di Sciolze – dal belvedere del colle del Fagnour la vista arriva ad abbracciare quasi per intero l’arco alpino piemontese – si scenderà in direzione del corso del Po, raggiungendolo a Gassino Torinese dove il percorso tornerà pianeggiante per poco più di 3 Km, fino alla località Sambuy. Qui si tornerà a pedalare in direzione delle colline per affrontare la prima delle nove salite principali, quella detta del “Pilonetto” dalla presenza proprio in vetta di una piccola edicola religiosa. Sono 3.6 Km al 7.2% che, di fatto, costituiscono il tratto iniziale del versante nordest della salita di Superga, quello che veniva percorso in discesa alla Milano-Torino dopo la prima scalata alla salita finale. Si procederà nuovamente in direzione di Chieri, stavolta giungendo sino alle porte della cittadina che tra il XV e il XX secolo fu sede di una tra le principali comunità ebraiche del Piemonte e che, oltre al ghetto, presenta anche altri interessanti monumenti, come il duomo gotico di Santa Maria della Scala e le chiese di San Giorgio, San Domenico, San Filippo e San Bernardino. Con uno degli ultimi tratti tranquilli di questa tappa ci si porterà a Pecetto Torinese, centro situato ai piedi del Colle della Maddalena, che dall’alto dei suoi 715 metri è la “Cima Coppi” della collina torinese, in vetta alla quale nel 1928 il fondatore della FIAT Giovanni Agnelli fece collocare il Faro della Vittoria, monumento di bronzo realizzato dallo scultore Edoardo Rubino per celebrare il decimo anniversario della vittoria nella Prima Guerra Mondiale. La prima scalata al colle sarà parziale e sarà affrontata da un versante diverso da quello più impegnativo che si affronterà più avanti, 3.8 Km al 5.8% al termine dei quali il gruppo farà l’ingresso nel circuito di circa 36 Km che accoglierà le fasi salienti di questa tappa e che dovrà essere inanellato due volte. Dieci chilometri più avanti ci sarà il primo passaggio dal traguardo, posto a cavallo dell’ultimo tratto di pianura di questa tappa, quattro chilometri e mezzo filanti seguendo il corso del Po e sfiorando poco dopo il passaggio sulla linea d’arrivo il monumento dedicato a Fausto Coppi, inaugurato nel 2002 su iniziativa dell’ex corridore piemontese Nino Defilippis, realizzato da Giuseppe Tarantino e adornato alla base da pietre provenienti dalle salite che il Campionissimo aveva domato. Giunti nella borgata Sassi si entrerà nel vivo con la prima delle due scalate dirette alla celebre basilica di Superga, fatta innalzare dal Re di Sardegna Vittorio Amedeo II di Savoia quale ex voto dopo una sconfitta subita dall’esercito francese e successivamente divenuta cappella funeraria della famiglia regnante. A differenza della Milano-Torino, i corridori non arriveranno fisicamente fino al piazzale – essendo il tratto finale a fondo cieco – ma la salita sarà affrontata quasi per intero con l’aggiunta dell’appendice verso il vicino Bric del Duca, percorrendo 4800 metri all’8.7% che presenta un picco al 18% dopo circa 2.5 Km e una feroce balza di un chilometro all’11.8% nella seconda parte dell’ascesa.
Se la salita era stata ardua, al contrario dolcissima sarà la planata lungo la sinuosa strada panoramica che collega il colle di Superga a quello di Pino Torinese, dal quale la storia della RAI è transitata a braccetto con il Giro d’Italia. Nel maggio del 1950, infatti, la futura tv di stato installò appositamente a Pino un ripetitore che consentì di trasmettere all’interno del sottostante motovelodromo di Torino le fasi finali della tappa del Giro vinta dall’abruzzese Franco Franchi, una delle tante prove generali che porteranno il 3 gennaio 1954 all’inizio ufficiale delle trasmissioni.
Dopo una lunga e momentanea interruzione della discesa, questa riprenderà poco prima di tornare ai piedi del Colle della Maddalena, che stavolta –come anticipato in precedenza – sarà affrontato da un versante molto più impegnativo rispetto a quello scalato all’ingresso del circuito. I numeri non paiono eccezionali, seppur non trascurabili, ma quel dato di 3.7 Km al 7% è notevolmente mitigato dal fatto che la seconda metà dell’ascesa è morbidissima. Invece, nella prima parte si dovrà salire dalla “Strada della Vetta”, un budello che metterà in fila i pretendenti al successo finale non solo per la carreggiata ristretta ma anche per le pendenze da micidiale muro del chilometro iniziale (media del 12.3%), in cima al quale si giungerà in uno dei luoghi più caratteristici della Collina Torinese, la Sella dell’Eremo, piccolo valico che prende il nome dal Regio Sacro Eremo fondato dal duca Carlo Emanuele I di Savoia come ringraziamento dopo la fine della pestilenza che aveva colpito Torino nel 1599 e della cui costruzione originaria sono rimaste solo alcune piccole parti, come la torre dalla quale il duca assistette alla posa della prima pietra del monastero.
Giunti in vetta alla Maddalena ci sarà una variazione di percorso rispetto al tracciato presentato a novembre e che prevedeva, a questo punto, di scendere verso Moncalieri per poi far ritorno a Torino affrontando le brevi ma ripide salite di Rocca Santa Brigida e del Quadrivio Raby, tolte in un secondo momento dal percorso perché la prima avrebbe provocato, a causa di alcuni passaggi molto stretti, non pochi problemi alle ammiraglie al seguito. Così dalla cima della Maddalena si scenderà direttamente al Quadrivio Raby attraverso la Val Salice per poi svoltare in direzione del Parco del Nobile, area verde nella quale è stato realizzato un “giardino delle farfalle” piantumando fiori in gradi di attrarre numerosi esemplari di questi spettacolari insetti. Il tratto verso il Parco del Nobile rappresenterà anche l’ultima difficoltà altimetrica della tappa, ascesa di 1600 metri all’8.1% che all’ultimo dei tre passaggi previsti metterà in palio anche gli abbuoni che in ciascuna frazione in linea sono programmati al secondo dei due traguardi volanti. A quel punto mancheranno solo 4.5 Km al traguardo, in gran parte da percorrere lungo una discesa che nel tratto finale andrà a lambire la seicentesca Villa della Regina, progettata come “casa” di campagna del cardinale Maurizio di Savoia e in seguito divenuta residenza estiva prediletta dalle due sovrane di casa Savoia che le attribuirono l’attuale nome, Anna Maria d’Orleans e Polissena d’Assia. Transitati ai piedi della più bassa tra le elevazioni della collina torinese – il Monte dei Cappuccini, dove l’antico monastero oggi ospita il Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, fino al 1942 raggiungibile anche mediante una funicolare oggi scomparsa – si farà ritorno in riva al Po per gli ultimi palpiti di una tappa da batticuore.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Sella di Pino (507 metri). Vi transita la Strada Provinciale 5 “di Pino” tra Reaglie e Pino Torinese, nel punto dove confluisce la panoramica proveniente da Superga. Il Giro d’Italia vi è transitato l’ultima volta nel 2005 nel corso della cronometro Chieri – Torino, vinta da Ivan Basso. È stata luogo di passaggio anche alla Milano-Torino, quando la scalata a Superga veniva affrontata dal versante di Baldissero Torinese e l’arrivo era fissato all’interno del Parco del Valentino: è nella discesa da Pino verso Reaglie che nel 1995 avvenne l’incidente che tenne lontano dalle corse per parecchi mesi Marco Pantani. Anche il Giro del Piemonte l’ha inserita in più occasioni nel suo tracciato.

Sella dell’Eremo (621 metri). Valicato dalla Strada Eremo, che mette in comunicazione diretta Torino con Pecetto Torinese evitando l’ascesa fino al Colle della Maddalena. Inedita per il Giro, in passato è stata inserita nel tracciato del Giro del Piemonte.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

La basilica di Superga e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.sermig.org)

La basilica di Superga e l’altimetria della quattordicesima tappa (www.sermig.org)

CIAK SI GIRO

Nello scorso capitolo della nostra guida alla scoperta dei luoghi del cinema italiano avevano scomodato gli “avatiani” e ora non possiamo scontentare gli “argentiani”, i fan di Dario Argento che spesso ha scelto – e non a caso, considerata la sua fama di “città magica” – Torino e i suoi dintorni per girare i suoi film. Il primo fu “Il gatto a nove code” del 1971 (suo secondo film da regista dopo una precedente esperienza come attore e diverse come sceneggiatore), al quale seguirono “4 mosche di velluto grigio” e “Profondo rosso”. A partire dal 1977 il regista romano si lancerà nel progetto di realizzare la trilogia horror delle “tre madri”, ispirata al romanzo “Suspiria De Profundis” dello scrittore inglese Thomas de Quincey. Oramai affermatosi a livello mondiale grazie al successo di “Profondo rosso”, Argento preferirà a questo punto concedersi altri set e così andrà a girare prevalentemente in Germania “Suspiria” (nel 2018 oggetto di un remake firmato da Luca Guadagnino) mentre sceglierà Roma – con una capatina negli Stati Uniti – per le riprese di “Inferno”, il secondo capitolo della trilogia, uscito nel 1980. Si dedicherà poi ad altri progetti e, dopo aver steso e risteso più volte la sceneggiatura, bisognerà attendere ben 27 anni per vedere al cinema l’ultimo capitolo della trilogia, “La terza madre”, nella quale Torino tornerà “prepotentemente” a far da scenografia alla trama, pur con la frequente intrusione di location romane. Ma stavolta Argento “sconfinerà” al di fuori del capoluogo piemontese, per raggiungere la spettacolare Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso e il piccolo centro di Andezeno, uno dei paesini toccati dal percorso della tappa odierna: nel cimitero furono girate le scene iniziali, quella della scoperta dell’urna la cui apertura scatenerà Mater Lacrimarum, la più crudele delle tre mortifere “madri”.

Uno scorcio di Andezeno nel film La terza madre (www.davinotti.com)

Uno scorcio di Andezeno nel film "La terza madre" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location dei film citati

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-gatto-a-nove-code/50000988

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-gatto-a-nove-code/50000988

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/profondo-rosso/50001363

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-terza-madre-2007/50008792/pagina/1 (su due pagine)

FOTOGALLERY

Santena, Castello Cavour

Marentino, Chiesa di Santa Maria dei Morti

L’edicola religiosa posto sulla cima della salita del Pilonetto

Duomo di Chieri

Torino, Monumento a Fausto Coppi

Basilica di Superga

Torre dell’Eremo

Colle della Maddalena, Faro della Vittoria

Villa della Regina vista dalla strada che i corridori percorreranno in discesa verso il traguardo

Monte dei Cappuccini

Chiesa della Gran Madre

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI CUNEO

maggio 20, 2022 by Redazione  
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Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1962 a 60 anni dalla prima delle due vittorie consecutive di Franco Balmamion)

SALA STAMPA

Italia

Cuneo parla francese, è tripletta per Arnaud Démare

Gazzetta dello Sport

Ungheria

Az idei Giro eddigi legjobb magyar eredménye és egy kidőlő klasszis

Magyar Nemzet

GRAN BRETAGNA

Mark Cavendish third as Arnaud Démare tightens grip on points jersey with another Giro d’Italia stage win

The Daily Telegraph

FRANCIA

La Dolce Vita pour Démare – Malade, Bardet a abandonné

L’Équipe

SPAGNA

Démare y Bardet: cal y arena

AS

PORTOGALLO

Démare vence ao sprint pela terceira vez no Giro

Público

BELGIO

Démare sprint in extremis naar derde ritzege na dolle achtervolging op vroege vluchters in Giro

Het Nieuwsblad

PAESI BASSI

Démare voltooit hattrick en wint derde etappe deze Giro

De Telegraaf

GERMANIA

Bauhaus sprintet in Cuneo auf Platz zwei – Buchmann nun Gesamtachter

Kicker

COLOMBIA

Giro de Italia: Démare, ganador de la etapa 13; Gaviria fue cuarto – Romain Bardet abandona el Giro de Italia 2022 por problemas de salud

El Tiempo

ECUADOR

Carapaz sigue firme en la pelea por el Giro; la etapa 13 fue para Arnaud Démare

El Universo

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Grazie dei fior (Nilla Pizzi)

METEOGIRO

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Santena: cielo sereno, 27.7°C, vento debole da S (2-3 km/h), umidità al 59%
Gassino Torinese (32.3 Km): cielo sereno, 29.5°C, vento debole da S (4-6 km/h), umidità al 48%
Torino – 1° passaggio (74.1 Km): sole e caldo, 30.3°C, vento debole da SW (4-5 km/h), umidità al 45%
Torino – 2° passaggio (110.6 Km): sole e caldo, 30.8°C, vento debole da SW (4-6 km/h), umidità al 46%
Torino – arrivo: sole e caldo, 31°C, vento debole da SW (5-7 km/h), umidità al 45%

GLI ORARI DEL GIRO

12.15: inizio diretta su RaiSport
12.50: inizio diretta su Eurosport 1
13.15: partenza da Santena
14.00: inizio diretta su Rai2
14.20-14.30: GPM de Il Pilonetto
15.00-15.15: primo passaggio dal traguardo di Torino
15.05-15.20: traguardo volante presso il monumento a Fausto Coppi (Torino)
15.20-15.35: GPM di Superga (Bric del Duca)
15.45-16.05: GPM di Colle della Maddalena
16.00-16.20: secondo passaggio dal traguardo di Torino
16.20-16.45: GPM di Superga (Bric del Duca)
16.45-17.15: GPM di Colle della Maddalena
16.55-17.25: traguardo volante presso il Parco del Nobile (Torino)
17.00-17.30: arrivo a Torino

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Rizzato: “Il tragiatto della tredicesima tappa”
Rizzato: “Oneglia attraverserà questa tredicesima frazione”
Rizzato: “Braccio di ferra”
Saligari: “Van der Poel utilizza un gruppo che quest’anno è uscito con un nuovo gruppo”
Rizzato: “Costamagna fu direttore della Gazzetta fino al 1909″ (lo fu fino al 1912)
Rizzato: “Uomi di classifica”
Fabretti: “Errore di calcolo da parte del gruppo? Lo scopriremo solo vivendo”
Rizzato: “La tredicesima giornata di un Giro che è andato a tutta”
Garzelli: “Veramonte molto veloci”
Colbrelli: “Spero che tu possa portare a termine questa maglia”
Televideo: “Eenkhoorne” (Eenkhoorn)
Televideo: “Schwartzmann” (Schwarzmann)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Sanremo – Cuneo

1° Roger Kluge
2° Matthias Brändle a 3′58″
3° Alex Dowsett s.t.
4° James Knox s.t.
5° Anthony Perez a 4′07″

Miglior italiano Samuele Rivi, 6° a 4′07″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Pieter Serry a 9′28″
3° Bert Van Lerberghe a 16′43″
4° Matthias Brändle a 17′23″
5° Clément Davy a 18′15″

Miglior italiano Filippo Tagliani, 12° a 37′16″

IL GIRO DI 60 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1962 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

13a tappa: LIGNANO SABBIADORO – NEVEGAL (173 Km) – 31 MAGGIO 1962

CARLESI PRECEDE SOLER E DESMET NELLA TAPPA IN SALITA DEL NEVEGAL
Il Giro è giunto ai piedi delle Dolomiti
Defilippis nella parte centrale della tappa protagonista di un lungo e sfortunato tentativo di fuga – Bella prova del giovane corridore veneto Zanchetta – La Maglia rosa Desmet aumenta il vantaggio in classifica generale – Oggi riposo

GIORNO DI RIPOSO – 1 GIUGNO 1962

IL GIRO D’ITALIA AFFRONTA STAMANE I GRANDI VALICHI DELLE DOLOMITI
Il Giro è giunto ai piedi delle Dolomiti
Pesa sulla corsa la grave minaccia del maltempo – La tappa, lunga 198 Km, comprende la scalata di sei colli – Le strade non asfaltate e la pioggia aumentano la difficoltà della prova – Favoriti Gaul e Massignan

Anche la torre civica di Cuneo sè tinta del colore del Giro (www.comune.cuneo.it)

Anche la torre civica di Cuneo s'è tinta del colore del Giro (www.comune.cuneo.it)

ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza Budapest
1a tappa: Budapest – Visegrad
2a tappa: Budapest – Budapest (cronometro individuale)
3a tappa: Kaposvár – Balatonfüred
4a tappa: Avola – Etna-Nicolosi (Rifugio Sapienza)
5a tappa: Catania – Messina
6a tappa: Palmi – Scalea (Riviera dei Cedri)
7a tappa: Diamante – Potenza
8a tappa: Napoli – Napoli
9a tappa: Isernia – Blockhaus
10a tappa: Pescara – Jesi
11a tappa: Santarcangelo di Romagna – Reggio Emilia
12a tappa: Parma – Genova

20-05-2022

maggio 20, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ) si è imposto nella tredicesima tappa, Sanremo – Cuneo, percorrendo 150 Km in 3h18′16″, alla media di 45.393 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e il britannico Mark Cavendish (Quick-Step Alpha Vinyl Team). Miglior italiano Alberto Dainese (Team DSM), 5°. Lo spagnolo Juan Pedro López (Trek-Segafredo) è ancora maglia rosa con 12″ sull’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) e sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), 7° a 54″

VUELTA A BURGOS FEMINAS

L’italiana Matilde Vitillo (BePink) si è imposta nella seconda tappa, Sasamón – Aguilar de Campoo, percorrendo 128 Km in 3h17′58″, alla media di 38.794 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Nina Buijsman (Human Powered Health) e l’italiana Lara Vieceli (Ceratizit-WNT Pro Cycling). La colombiana Jennifer Tatiana Ducuara (Colombia Tierra de Atletas) è la nuova leader della classifica con 6″ sulla belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) e sulla danese Emma Norsgaard (Movistar Team). Miglior italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing), 8° a 6″.

VEENENDAAL – VEENENDAAL CLASSIC DONNE

L’olandese Gladys Verhulst (Le Col Wahoo) si è imposta nella corsa olandese, circuito di Veenendaal, percorrendo 139.9 Km in 3h36′06″, alla media di 38.843 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Karlijn Swinkels (Team Jumbo-Visma) e di 42″ l’italiana Rachele Barbieri (Liv Racing Xstra)

TOUR OF JAPAN

L’australiano Benjamin Dyball (Team UKYO) si è imposto nella seconda tappa, Fuji International Speedway – Monte Fuji, percorrendo 78.8 Km in 2h33′18″, alla media di 30.841 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Nathan Earle (Team UKYO) e di 55″ il francese Thomas Lebas (KINAN Racing Team). Nessun italiano in gara. Earle è ancora leader della classifica con 7″ su Dyball e 1′36″ su Lebas

JOE MARTIN STAGE RACE (USA)

Lo statunitense Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling) si è imposto nella seconda tappa, Fayetteville – Mount Sequoyah, percorrendo 182.4 Km in 4h09′23″, alla media di 43.884 Km/h. Ha preceduto allo sprint il messicano Frayre Eder (L39ION of Los Angeles) e il connazionale Tyler Stites (Project Echelon Racing). Nessun italiano in gara. L’australiano Jonathan Clarke (Wildlife Generation Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 21″ su Granigan e 29″ su Stites

JOE MARTIN STAGE RACE DONNE (USA)

La statunitense Heidi Franz (InstaFund Racing) si è imposta nella seconda tappa, Fayetteville – Mount Sequoyah, percorrendo 107.9 Km in 2h50′28″, alla media di 37.978 Km/h. Ha preceduto allo sprint la colombiana Diana Peñuela (DNA Pro Cycling Team) e la connazionale Austin Killips (ATX Wolfpack). Nessun italiana in gara. La Franz è la nuova leader della classifica con 9″ sulla Peñuela e 10″ sulla Killips

UN FRANCESE RIDE, UN FRANCESE PIANGE. DÉMARE VINCE A CUNEO MENTRA BARDET LASCIA IL GIRO

maggio 20, 2022 by Redazione  
Filed under News

Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) vince la sua terza tappa del Giro 2022 battendo in volata Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Mark Cavendish (Team Quick STep Alpha Vinyl). Dopo una trentina di km dalla partenza di Sanremo, Romain Bardet (Team DSM) è costretto al ritiro a causa di problemi intestinali. Il Giro perde un altro protagonista dopo Migel Angel Lopez alla vigilia di un week end che può dire molto in ottica classifica generale

Mentre all’orizzonte si stagliano i primi rilievi alpini, che saranno protagonisti in questo week end, oggi il Giro prosegue la risalita verso nord con la tredicesima tappa da Sanremo a Cuneo di 150 km. Una classica tappa di trasferimento come del resto le due precedenti, che non dovrebbe sconvolgere più di tanto la classifica generale. L’unico GPM del Colle di Nava, posto al km 54.1, ci dirà soltanto quali e quanti velocisti riusciranno a contendersi la vittoria di oggi, a meno di clamorose sorprese. Dallo scollinamento, mancheranno 96 km all’arrivo di Cuneo, prevalentemente pianeggianti, per cui i velocisti rimasti attardati possono rientrare con l’aiuto delle proprie squadre. Bisognerà anche vedere dove e quando si formerà la fuga di giornata, che se ben assortita potrà anche dare qualche grattacapo al rientro del gruppo. La fuga si formava verso il km 5 grazie all’azione di cinque ciclisti: Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen), Filippo Tagliani (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Julius Van Den Berg (Team EF Education EasyPost), Mirco Maestri (Team EOLO Kometa) e Pascal Eenkhorn (Team Jumbo Visma). La fuga raggiungeva il vantaggio di quasi 4 minuti ai piedi del GPM del Colle di Nava. Si segnalava al km 35 il ritiro di Romain Bardet (Team DSM) a causa di precarie condizioni di salute che lo avevano colpito nelle ultime 24 ore. Tagliani si aggiudicava il primo traguardo volante di Pieve di Teco posto al km 43.7. A circa metà dell’ascesa verso la cima del Colle di Nava Tagliani si staccava dalla fuga che restava così formata da quattro uomini. Eenkhorn scollinava in prima posizione mentre il gruppo transitava sul Colle di Nava con un ritardo di 6 minuti e 40 km. Le squadre dei velocisti iniziavano a farsi vedere nelle prime posizioni del gruppo e l’inseguimento nei confronti della fuga sarebbe durato per parecchi km. Van den Berg si aggiudicava il secondo traguardo volante di San Michele di Mondovì posto al km 112. IL gruppo maglia gialla aumentava progressivamente l’andatura ed a farne le stese era una gruppetto di una quindicina di ciclisti in cui era presente anche Simon Yates (Team BikeExchange Jayco) e Richie Porte (Team INEOS). A 20 km dall’arrivo il vantaggio del quartetto di testa sul gruppo era di circa 2 minuti e mezzo. Erano soprattutto Team Groupama FDJ, Team Israel Premier Tech e Team Quick Step Alpha Vinyl ad alternarsi in testa al gruppo. A 12 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso a 1 minuto e 30 secondi. I lunghi rettilinei in avvicinamento a Cuneo ed il vento a favore, seppur leggero, avvicinava sempre di più il gruppo ai fuggitivi. A 4 km dall’arrivo la fuga aveva ancora 32 secondi di vantaggio sul gruppo in forte rimonta. Era una lotta sui secondi visto che il gruppo di testa non era intenzionato a mollare. Il quartetto di testa superava lo striscione dei 2 km all’arrivo avendo un vantaggio di 20 secondi sul gruppo. La decisa accelerazione della Groupama FDJ riprendeva la fuga a 600 metri dall’arrivo. Nella volata in leggera salita Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) aveva la meglio su Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) e Mark Cavendish (Team Quick Step Alpha Vinyl). Chiudevano la top five Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) in quarta posizione ed Alberto Dainese in quinta posizione. Demare ottiene la terza vittoria di tappa al Giro 2022 ed ipoteca ormai la maglia ciclamino. In classifica generale resta tutto invariato con Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo) che resta in maglia rosa davanti a Richard Carapaz (Team INEOS) e Joao Almeida (UAE Team Emirates), entrambi staccati di 12 secondi. Domani è in programma la quattordicesima tappa da Santena a Torino. Il Giro inizia a entrare nel vivo e presenta un percorso adatto alle fughe ma anche a qualche colpo di mano da parte degli uomini di classifica, che possono ingolosirsi vedendo specialmente il circuito finale di Torino da ripetere due volte. La doppia scalata del Colle di Superga e del Colle della Maddalena potrebbero dirci qualcosa anche in ottica classifica generale.

Antonio Scarfone

Arnaud Demare vince a Cuneo (foto: Tim de Waele/Getty Images)

Arnaud Demare vince a Cuneo (foto: Tim de Waele/Getty Images)

DI VOLATA AL PIÈ DEI MONTI

maggio 20, 2022 by Redazione  
Filed under News

Si scavalcano le Alpi Liguri nel viaggio verso Cuneo, dove il gruppo dovrebbe giungere più o meno compatto. L’unica vera salita sarà affrontata lontana dall’arrivo, ma l’ultima trentina di chilometri in lieve ma costante ascesa potrebbe rimanere nelle gambe di qualche sprinter.

È una tappa che potrebbe deludere gli appassionati la tredicesima del Giro d’Italia, soprattutto coloro che si saranno limitati a guardare le due “estremità” odierne. Da un lato c’è Sanremo, nome storico che richiama immediatamente alla memoria la Classicissima e il suo prestigioso e infinito albo d’oro, inaugurato nel 1907 da Lucien Petit-Breton, “nome d’arte” del corridore francese che all’anagrafe si chiamava Lucien Georges Mazan. Al capo opposto c’è Cuneo e qui il pensiero non può che volare dritto al ricordo di Fausto Coppi e della sua fantastica impresa solitaria verso Pinerolo, in quello che è il capostipite di tutti i tapponi, anche se non era certamente il primo che veniva inserito nel percorso di un grande giro. A deludere sarà l’itinerario scelto tra i due centri, anche perché s’è deciso di non buttar dentro salite che inevitabilmente si sarebbero trovate collocate parecchio lontane dal traguardo – per esempio, viaggiando dalla Liguria verso il Piemonte si poteva inserire l’ascesa a Pratonevoso da un versante inedito, ma sarebbe stata vanificata dal trovarsi isolata a più di 40 Km dall’arrivo – e di confezionare una delle ultime tappe destinate ai velocisti, dopo la quale avranno a disposizione solo quella di Treviso. Non sarà, comunque, una giornata facile per gli sprinter, sulle cui gambe potrebbero pesare le tossine accumulate sia nella lieve pendenza ascendente che caratterizza gli ultimi chilometri, sia nel tratto iniziale di questa frazione – se questa tappa dovesse prendere il via, come spesso capita, a velocità sostenuta – perché nei primi 55 Km si dovrà superare una salita non certo trascurabile come il Colle di Nava.
I primi chilometri di gara vedranno i “girini” ripercorrere a ritroso il tratto conclusivo della Milano-Sanremo (esclusi Poggio e Cipressa) in direzione di Imperia, dove il gruppo attraverserà entrambi i centri abitati che nel 1923 rinunciarono alla loro autonomia per fondersi in un solo comune, Porto Maurizio – nel cui cuore si trova il neoclassico duomo, ovviamente dedicato a San Maurizio – e Oneglia, centro che quando era ancora “single” aveva avuto l’onore di esser scelto come sede d’arrivo di una tappa del Giro d’Italia (correva l’anno 1911, la Corsa Rosa era alla sua terza edizione e a imporsi nella futura Imperia fu il pavese Giovanni Rossignoli). Voltate le spalle al mare – i “girini” lo ritroveranno la prossima e ultima volta al raduno di partenza di Marano Lagunare, tra sette giorni – la corsa si dirigerà subito verso le montagne prendendo a risalire la valle del torrente Impero in direzione del traforo, lungo quasi 2 Km, aperto nel 1980 per evitare l’ascesa sino ai 625 metri del Colle di San Bartolomeo. Non si potrà, invece, fare a meno d’affrontare la successiva e più impegnativa salita verso i 936 metri del Colle di Nava, celebre per le sue coltivazioni di lavanda i cui “effluvi” però non giungeranno ancora alle narici dei presenti, essendo l’inizio della fioritura previsto a giugno. Così sarà solo l’afrore del sudore a far da companatico ai “girini” mentre percorreranno i 10 Km al 6.7% che condurranno al passo da Pieve di Teco, lo stesso versante che fu percorso in discesa alla Milano-Sanremo del 2020, quando il “Mondiale di Primavera” fu traslocato ad agosto a causa della pandemia e a tagliare per primo lo storico traguardo di Via Roma fu uno dei corridori più attesi, il belga Wout Van Aert.
Superata la cima del Colle di Nava il gruppo entrerà in Piemonte percorrendo in veloce discesa l’alta valle del Tanaro, il sesto fiume per lunghezza della nostra nazione, che farà da compagno di viaggio dei “girini” per una quarantina abbondante di chilometri. In questo tratto di strada s’incontrerà per primo Ormea, borgo dalla suggestiva forma di cuore, e successivamente Garessio, località di villeggiatura frequentata anche dagli amanti degli sport invernali, che possono “sfogarsi” sulle piste tracciate fin dagli anni ’60 sul Monte Berlino, cuore della piccola stazione di Garessio 2000, situata presso il valico della Colla di Casotto.
Si lascerà la valle del Tanaro all’altezza del borgo di Ceva per puntare verso un centro caro non solo al Giro ma anche alla Gazzetta della Sport e che non a caso è stato scelto per ospitare il primo dei due traguardi volanti giornalieri. È San Michele Mondovì, paesello natale di Eugenio Camillo Costamagna, il giornalista che il 3 aprile 1896 fondò la Gazzetta assieme al collega Eliso Rivera, con il quale condivise la direzione della Rosea fino al 1898, quando il Rivera fu costretto alle dimissioni dopo esser stato accusato di aver preso parte alla sommossa popolare innescata dal rincaro del prezzo del pane e che sarà soffocata nel sangue dal generale Fiorenzo Bava Beccaris. Qualche chilometro più avanti il gruppo giungerà al cospetto del monumentale Santuario di Vicoforte, edificio segnalato sui principali testi di storia dell’arte per la sua cupola ellittica, la più grande esistente al mondo in tale forma, progettata dall’architetto Ascanio Vittozzi.
Un ultimo tratto in leggera discesa farà da preludio al passaggio del gruppo sulle strade della “Città del Tempo”, com’è stata ribattezzata Mondovì per le numerose meridiane che adornano i palazzi di Piazza, il più alto tra i sei “rioni” che compongono la cittadina piemontese. Mancheranno a questo punto 28 Km all’arrivo, un tratto conclusivo costantemente tracciato in lieve falsopiano ascendente che farà guadagnare nel complesso circa 165 metri di quota, condizioni che non impediranno l’arrivo in volata, anche se il gruppo potrebbe subire – a causa dell’alta velocità – un’inesorabile sforbiciata che porterà gli sprinter più in sofferenza a perdere le ruote del gruppo.
Perché la volata di Cuneo sarà per molti, ma non per tutti.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Colle di San Bartolomeo (tunnel) (340 metri). Vi transita la Strada Statale 28 “del Colle di Nava” tra Chiusavecchia e Pieve di Teco. Si tratta della variante che ha preso il posto della vecchia statale per il Colle di San Bartolomeo geografico, oggi declassata a provinciale. Nel 2020 questa strada è stata percorsa nel senso opposto nel finale della Milano-Sanremo, mentre il Giro d’Italia non vi è mai transitato, anche se era previsto il passaggio nelle fasi iniziali della Imperia – Sant’Anna di Vinadio nel 2001, annullata per la protesta dei corridori in seguito ai fatti del blitz dei NAS a Sanremo, la notte precedente.
Il colle soprastante (621 metri) è stato GPM in tre occasioni, che hanno visto scollinarvi in testa il romagnolo Mario Vicini durante la Torino – Sanremo nel 1938 (vinta dal medesimo corridore), il toscano Franco Bitossi durante la Diano Marina – Torino del 1965 (primo all’arrivo Aldo Pifferi) e il veneto Claudio Bortolotto durante la Imperia – Torino del 1980, terminata con il successo in volata di Giuseppe Saronni.

Colle di Nava (934 metri). Punto più elevato della Strada Statale 28 “del Colle di Nava”, viene superato tra Pornassio e la località Ponte di Nava, frazione del comune di Ormea. Sulle cartine del Giro 2022 è quotato 936 metri. Rispetto al vicino Colle di San Bartolomeo vanta un maggior numero di passaggi della Corsa Rosa, che l’ha inserito per la prima volta nel percorso nel 1949, quando questa salita fu affrontata nel corso della Sanremo-Cuneo (la tappa che precedette di 24 ore lo svolgimento della storica Cuneo-Pinerolo), vinta da Oreste Conte dopo che in vetta al Nava era scollinato in testa il ligure Vittorio Rossello. Il Giro vi tornerà altre sei volte e a conquistarne la vetta saranno il veneto Antonio Bevilacqua nel 1951, il piemontese Giancarlo Astrua nel 1952, il citato Bitossi nel 1965, lo spagnolo Julio Jiménez nel 1966, il romagnolo Guido Neri nel 1968 e lo spagnolo Ángel Arroyo nel 1890. L’ascensione al Nava era prevista anche nella citata tappa del 2001 saltata dopo il blitz dei NAS.

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

Cuneo incorniciata dalle Alpi e l’altimetria della tredicesima tappa (www.lastampa.it)

Cuneo incorniciata dalle Alpi e l’altimetria della tredicesima tappa (www.lastampa.it)

CIAK SI GIRO

Non ci sono solo i “coppiani”, i “bartaliani”, i “gimondiani”… e via discorrendo. Anche i grandi registi hanno i loro fan sfegatati e così ci sono, per esempio, gli “argentiani” – che non si perdono un film del maestro del brivido Dario Argento – e gli “avatiani”, il cui idolo è il regista bolognese Pupi Avati. Davinotti, il sito cinematografico che è diventato negli anni un punto di riferimento tra i “cacciatori di location”, ha iniziato la sua attività in tal senso proprio andando a rintracciare e fotografare i luoghi filmati da Avati, che non ha quasi mai tradito la sua terra, eleggendola a luogo prediletto per girarci i suoi film. Ci sono però delle eccezioni e una di queste riguarda il film “Gli amici del bar Margherita”, che Avati ha diretto nel 2009 e che è ambientato interamente a Bologna, anche se del capoluogo emiliano non mostra nemmeno uno scorcio. La città che si vede nel film, infatti, è Cuneo, della quale viene mostrato il Duomo e a più riprese la centralissima Via Roma. E il Bar Margherita, principale set del film e luogo di ritrovo dei protagonisti? No, non è qui, non è nemmeno a Bologna e, anzi, non esiste più. Gli esterni del bar furono, infatti, girati a Roma in uno spazio all’aperto situato all’interno del complesso di Cinecittà, sfruttando una finta strada che era stata realizzata nel 2001 dallo scenografo Luciano Ricceri per il film “Concorrenza sleale” e che, con qualche inevitabile ritocco, l’anno successivo era stata trasformata in una strada della Grande Mela per “Gangs of New York” di Martin Scorsese. Divenuta nel frattempo una tappa dei tour realizzati per i turisti in visita al studi, oggi questa scenografia non è più presente perché recentemente è stata smantellata per recuperare materiale utile a realizzare nuovi set.

Il duomo di Cuneo teatro di un matrimonio ne Gli amici del bar Margherita (www.davinotti.com)

Il duomo di Cuneo teatro di un matrimonio ne "Gli amici del bar Margherita" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location dei film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/gli-amici-del-bar-margherita/50014924

FOTOGALLERY

Lo storico rettilineo d’arrivo di Via Roma a Sanremo

Imperia, Duomo di San Maurizio

Salendo verso il Colle di Nava

Lo scollinamento del Colle di Nava

Il fiume Tanaro all’altezza di Ormea

Santuario di Vicoforte

Uno scorcio di Piazza, il centro storico di Mondovì

Cuneo, la centralissima Piazza Duccio Galimberti

QUARTIERTAPPA: DALLA SEDE DI GENOVA

maggio 19, 2022 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco il tradizionale contenitore made ne ilciclismo.it che da diverse stagioni accompagna le cronache prima del Giro e poi del Tour. All’interno ritroverete le rubriche riservate alla rassegna stampa internazionale, alla colonna sonora del giorno, alle previsioni del tempo per la tappa successiva, alle “perle” dei telecronisti, al Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e al ricordo di un Giro passato (quest’anno rivisiteremo l’edizione del 1962 a 60 anni dalla prima delle due vittorie consecutive di Franco Balmamion)

SALA STAMPA

Italia

Italia, seconda gioia al Giro! A Genova trionfa Oldani davanti a Rota

Gazzetta dello Sport

Ungheria

Szívszorító pillanatok és őrült hajsza a Girón

Magyar Nemzet

GRAN BRETAGNA

Stefano Oldani claims maiden victory after gruelling day on the Giro d’Italia

The Independent

FRANCIA

Oldani s’offre une victoire de prestige

L’Équipe

SPAGNA

Oldani culmina la fuga de la fuga

AS

PORTOGALLO

Oldani vence 12.ª etapa do Giro. Na frente ficou tudo na mesma

Público

BELGIO

Giro 2022. Niet Mathieu van der Poel, maar Stefano Oldani bezorgt Alpecin-Fenix tweede ritzege

Het Nieuwsblad

PAESI BASSI

Gijs Leemreize (Jumbo-Visma) grijpt net naast ritzege in Giro

De Telegraaf

GERMANIA

Italien jubelt beim Giro: Oldani holt den nächsten Sieg

Kicker

COLOMBIA

Giro de Italia 2022: Santiago Buitrago ‘voló’ en la etapa 12

El Tiempo

ECUADOR

Richard Carapaz sigue segundo en la general del Giro; Stefano Oldani gana la etapa 12

El Universo

DISCOGIRO

La colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Bocca di Rosa (Fabrizio De Andrè)

METEOGIRO

Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa del giorno dopo

Sanremo : cielo sereno, 23.9°C, vento debole da S (6-8 km/h), umidità al 60%
Pieve di Teco – traguardo volante (43.7 Km): cielo sereno, 28.3°C, vento debole da S (11-13 km/h), umidità al 34%
Colle di Nava – GPM (54.1 Km): cielo sereno, 28.9°C, vento moderato da SSW (15 km/h), umidità al 30%
San Michele di Mondovì – traguardo volante (112 Km): cielo sereno, 26.8°C, vento moderato da SSE (10-22 km/h), umidità al 49%
Cuneo: cielo sereno, 26.8°C, vento debole da E (5 km/h), umidità al 61%

GLI ORARI DEL GIRO

12.35: inizio diretta su RaiSport
13.10: inizio diretta su Eurosport 1
13.35: partenza da Sanremo
14.00: inizio diretta su Rai2
14.35-14.45: traguardo volante di Pieve di Teco
15.00-15.15: GPM di Colle di Nava
16.15-16.30: traguardo volante di San Michele di Mondovì
17.05-17.30: arrivo a Cuneo

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Professor Fagnani: “Il Garibaldi, il libro che unisce il Giro d’Italia”
Rizzato: “Di bellezze naturali il Giro ne affronta tante”
Rizzato: “La carovana è venita”
Petacchi: “Aveva tante gambe”
Fabretti: “Due ali di folia”
Fabretti: “Il gruppo maglia rosa non è ancora arrivata”
Televideo: “Taramae” (Taaramäe)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale dal punto di vista della maglia nera

Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Parma – Genova

1° Pieter Serry
2° Alessandro De Marchi s.t.
3° Edward Theuns a 6″
4° Cees Bol s.t.
5° Otto Vergaerde s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Pieter Serry a 5′21″
3° Bert Van Lerberghe a 6′39″
4° Mark Cavendish a 6′56″
5° Matthias Brändle a 13′25″

Miglior italiano Jacopo Guarnieri, 12° a 28′02″

IL GIRO DI 60 ANNI FA

Riviviamo l’edizione 1962 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”

12a tappa: FORLÌ – LIGNANO SABBIADORO (298 Km) – 30 MAGGIO 1962

MEALLI SUPERA IL BELGA SCHROEDERS IN UNA DISCUSSA VOLATA A LIGNANO
Poche emozioni nella tappa più lunga del Giro
Entrambi i corridori multati per scorrettezze – Il belga aveva cercato di “chiudere” l’italiano e questi si era difeso spingendo l’avversario – Casati cade e si frattura una clavicola – Desmet resta Maglia rosa – La tappa odierna arriva a Belluno

La Lanterna del porto di Genova illuminata di rosa (liguria.today)

La Lanterna del porto di Genova illuminata di rosa (liguria.today)


ARCHIVIO QUARTIERTAPPA

Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza Budapest
1a tappa: Budapest – Visegrad
2a tappa: Budapest – Budapest (cronometro individuale)
3a tappa: Kaposvár – Balatonfüred
4a tappa: Avola – Etna-Nicolosi (Rifugio Sapienza)
5a tappa: Catania – Messina
6a tappa: Palmi – Scalea (Riviera dei Cedri)
7a tappa: Diamante – Potenza
8a tappa: Napoli – Napoli
9a tappa: Isernia – Blockhaus
10a tappa: Pescara – Jesi
11a tappa: Santarcangelo di Romagna – Reggio Emilia

19-05-2022

maggio 19, 2022 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’italiano Stefano Oldani (Alpecin-Fenix) si è imposto nella dodicesima tappa, Parma – Genova, percorrendo 204 Km in 4h26′47″, alla media di 45.88 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert) e di 2″ il belga Gijs Leemreize (Jumbo-Visma). Lo spagnolo Juan Pedro López (Trek-Segafredo) è ancora maglia rosa con 12″ sull’ecuadoriano Richard Carapaz (INEOS Grenadiers) e sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), 8° a 54″

VUELTA A BURGOS FEMINAS

La belga Lotte Kopecky (Team SD Worx) si è imposta nella prima tappa, Pedrosa del Príncipe – Aranda de Duero, percorrendo 121.9 Km in 3h21′49″, alla media di 36.241 Km/h. Ha preceduto allo sprint la ceca Tereza Neumanova (Liv Racing Xstra) e la danese Emma Norsgaard (Movistar Team). Miglior italiana Soraya Paladin (CANYON//SRAM Racing), 5°. La Kopecky è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della Neumanova e della Norsgaard. Miglior italiana la Paladin, 5°.

TOUR OF JAPAN

L’australiano Nathan Earle (Team UKYO) si è imposto nella prima tappa, circuito di Iida, percorrendo 119.5 Km in 3h04′25″, alla media di 38.879 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Benjamin Dyball (Team UKYO) e di 31″ il giapponese Nariyuki Masuda (Utsunomiya Blitzen). Nessun italiano in gara. Earle è il primo leader della classifica con 7″ su Dyball e 37″ su Masuda

JOE MARTIN STAGE RACE (USA)

L’australiano Jonathan Clarke (Wildlife Generation Pro Cycling) si è imposto nella prima tappa, circuito di Fayetteville, percorrendo 191.5 Km in 4h37′47″, alla media di 41.363 Km/h. Ha preceduto di 34″ gli statunitense Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling) e Tyler Stites (Project Echelon Racing). Nessun italiano in gara. Clarke è il primo leader della classifica con 38″ su Granigan e 39″ su Stites

JOE MARTIN STAGE RACE DONNE (USA)

La statunitense Skylar Schneider (L39ION of Los Angeles) si è imposta nella prima tappa, circuito di Fayetteville, percorrendo 111.3 Km in 2h57′25″, alla media di 37.64 Km/h. Ha preceduto allo sprint la neozelandese Rylee McMullen (InstaFund Racing) e la connazionale Shayna Powless (L39ION of Los Angeles). Nessun italiana in gara. La Schneider è la prima leader della classifica con 4″ sulla McMullen e 6″ sulla Powless.

OLDANI, ALL IN A GENOVA. VITTORIA PER L’ITALIANO, LOPEZ RESTA IN MAGLIA ROSA

maggio 19, 2022 by Redazione  
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Nella fuga di giornata l’Alpecin Fenix sfrutta la superiorità con tre ciclisti e nonostante la presenza dello spauracchio Van der Poel, è il compagno di squadra Stefano Oldani ad attaccare al momento giusto ed a giocarsi la vittoria in una volata ristretta. Oldani vince sul traguardo di Genova davanti a Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Gijs Leemreize (Team Jumbo Visma). Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo) resta in maglia rosa.

Il Giro d’Italia 2022 supera la metà del guado con la dodicesima tappa da Parma a Genova di 204 km. Si lascia la Pianura Padana per tornare sul Mar Tirreno in una tappa adatta alle fughe. La presenza di tre GPM di terza categoria potrebbe mescolare le carte, nel caso in cui, specialmente nei 50 km conclusivi, a qualcuno venisse in mente di far esplodere la tappa. In particolare il Valico di Trensasco, posizionato ad una trentina di km dall’arrivo, presenta pendenze in doppia cifra ed anche se non supera i 5 km di lunghezza potrebbe ingolosire gli attaccanti di giornata, siano essi fugaioli o uomini di classifica. Dopo la partenza da Parma, dove si segnalava l’assenza di Caleb Ewan (Team Lotto Soudal), erano molteplici gli attacchi per portare via la fuga di giornata. Erano specialmente gli uomini del Team Alpecin Fenix ad attaccare continuamente, con il solito Mathieu Van der Poel molto attivo. Il gruppo però reagiva ed in particolare il Team Groupama FDJ era intenzionato a non lasciar partire nessuno almeno fino al primo traguardo volante di Borgo Val di Taro posto al km 56.9. E infatti proprio Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) transitava in prima posizione, aggiudicandosi i 12 punti che rafforzavano ulteriormente il primato del francese nella classifica a punti. Dopo una settantina di km si formava la maxi fuga di giornata che, dopo alcuni ‘risciacqui’, si componeva di 25 ciclisti: Andrea Vendrame (Team AG2R Citroen), Oscar Riesebeek, Stefano Oldani e Mathieu Van der Poel (Team Alpecin Fenix), Valerio Conti (Team Astana), Santiago Buitrago e Sacha Sutterlin (Team Bahtain Victorious), Wilco Kelderman (Team BORA Hansgrohe), Simone Consonni (team Cofidis), Magnus Cort Nielsen (Team EF Education EasyPost), Vincenzo Albanese (Team EOLO Kometa), Lorenzo Rota e Rein Taaramae (Team Intermarchè Wanty Gobert), Pascal Eenkhoorn e Gijs Leemreize (Team Jumbo Visma), Michael Schwarzmann (Team Lotto Soudal), Will Barta (Team Movistar), Davide Ballerini (Team Quick Step Alpha Vinyl), Lucas Hamilton e Matteo Sobrero (Team BikeExchange Jayco), Nico Denz (Team DSM), Bauke Mollema (Team Trek Segafredo), Edoardo Zardini (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Luca Covili e Davide Gabburo (Team Bardiani CSF). Mollema scollinava per primo sul GPM del Passo del Bocco, mentre il gruppo maglia rosa faceva segnalare un ritardo superiore ai 5 minuti. Al successivo traguardo volante di Ferrada posto al km 134.9 era Oldani a transitare in prima posizione. Il gruppo maglia rosa aveva ormai lasciato andare la fuga che ai piedi del GPM de La Colletta aveva un vantaggio che si avvicinava ai 6 minuti. Era Rota che si avvantaggiava nell’ultimo km e andava a scollinare da solo. L’italiano veniva raggiunto in un primo momento da Leemreize e successivamente da Oldani. Il nuovo terzetto in testa alla corsa iniziava la salita verso il terzo ed ultimo GPM del Valico di Trensasco con una ventina di secondi di vantaggio sul resto della fuga, che iniziava a perdere pezzi. Rota scollinava ancora una volta in prima posizione e nella discesa il terzetto di testa cercava di avvantaggiarsi ulteriormente sugli immediati inseguitori che erano Mollema, Buitrago, Kelderman ed Hamilton. A 24 km dall’arrivo Rota, Oldani e Leemreize avevano 40 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. A 10 km dall’arrivo il terzetto di testa aveva ancora 42 secondi sugli immediati inseguitori. A giorcarsi la vittoria di tappa erano ormai quei tre. Nella volata, più che ristretta, Oldani aveva la meglio su Rota e Leemreize mentre quarto era Mollema a 57 secondi di ritardo. Chiudeva la top five Buitrago. Il gruppo maglia rosa veniva regolato da Jacopo Mosca (Team Trek Segafredo) a 9 minuti e 8 secondi di ritardo da Oldani che ottiene la prima vittoria stagionale. Juan Pedro Lopez (Team Trek Segafredo) resta in maglia rosa con 12 secondi di vantaggio su Richard Carapaz (Team INEOS) e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Domani è in programma la tredicesima tappa da Sanremo a Cuneo di 151 km. Il Colle di Nava, unico GPM di giornata, sarà affrontato al km 44 e la lunghezza di 10 km potrebbe fare da trampolino di lancio per la fuga di giornata. Dallo scollinamento mancheranno poco meno di 100 km all’arrivo, complessivamente pianeggianti, per cui se le squadre dei velocisti riusciranno ad organizzarsi, potranno favorire il rientro del gruppo sulla fuga e preparare i propri capitani alla volata finale.

Antonio Scarfone

Stefano Oldani vince a Genova (foto:  Tim de Waele/Getty Images)

Stefano Oldani vince a Genova (foto: Tim de Waele/Getty Images)

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