VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: COLMENAR VIEJO – BECERRIL DE LA SIERRA
settembre 12, 2019 by Redazione
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È una tappa che in molti si sono segnati in rosso la penultima di montagna della Vuelta 2019. A parte le differenti località di partenza e arrivo, il tracciato è l’esatta fotocopia della frazione disegnata sulle strade della Sierra de Guadarrama che nel 2015 consentì a Fabio Aru di “disarcionare” dal vertice della classifica Tom Dumoulin, staccandolo di ben 4 minuti e reimpossessandosi definitivamente – la corsa si concludeva il giorno dopo a Madrid – di quella maglia rossa che aveva conquistato sui Pirenei e che gli era stata tolta qualche giorno prima nella cronometro di Burgos. E tutto questo riuscì nonostante il tracciato non proponesse pendenze particolarmente rognose, anche se alla fine di questa giornata i corridori avranno percorso nel complesso quasi 50 Km di salita, suddivisi tra 4 ascese. Si comincerà a pedalare verso l’alto a una trentina di chilometri dalla partenza, quando si attaccheranno i 12 Km al 6.3% del Puerto de Navacerrada, storica ascesa della Vuelta, più volte affrontata sia come GPM, sia come traguardo di tappa. Si affronterà successivamente la Morcuera, che dovrà essere ripetuta due volte, prima salendo dal più facile versante di Rascafría (13 Km al 5%) e poi da quello più impegnativo di Miraflores de la Sierra (10.5 Km al 6.7%), sul quale la Vuelta del 2015 si decise a favore dello scalatore sardo. A quel punto mancherà ancora un colle da scavalcare, il Puerto de Cotos (14 Km al 4.8%), superato il quale saranno ancora 26 i chilometri da coprire per andare al traguardo, costituiti da un lungo tratto in quota subito dopo lo scollinamento che terminerà nuovamente con il passaggio dal Navacerrada e quindi la discesa – ripercorrendo a ritroso la strada percorsa un centinaio di chilometri prima – che terminerà a 4 Km da Becerill de la Sierra, quando si tornerà leggermente a salire verso la linea d’arrivo. Considerato quanto successo nella frazione di Guadalajara, con la lunga fuga che ha permesso a Nairo Quintana di recuperare quasi 5 minuti a Primož Roglič e di risalire fino al secondo posto della classifica generale, ci sono tutti i presupposti per assistere ad un’altra grande giornata di ciclismo, come quella vissuta quattro anni fa.
METEO VUELTA
Colmenar Viejo: cielo sereno, 23.9°C, vento moderato da ENE (23-32 Km/h), umidità al 35%
Miraflores de la Sierra (Km 87): cielo sereno, 26.1°C, vento moderato da ENE (21-27 Km/h), umidità al 30%
Miraflores de la Sierra (Km 110.4): cielo sereno, 26.6°C, vento moderato da ENE (21-27 Km/h), umidità al 29%
Becerril de la Sierra: cielo sereno, 26.8°C, vento moderato da ENE (21-28 Km/h), umidità al 30%
UN PO’ DI STORIA
Colmenar Viejo, centro della Comunidad de Madrid situato ai piedi della Sierra de Guadarrama, tornerà a ospitare la Vuelta a 40 anni di distanza da quello che finora è stato l’unico arrivo di tappa in questo comune: si trattava della prima semitappa della 18a frazione dell’edizione 1979, vinta dallo spagnolo Miguel María Lasa.
Becerril de la Sierra, centro situato in linea d’aria a una ventina di chilometri da Colmenar Viejo, debutterà come arrivo di tappa. Non distante è Cercedilla, dove nel 2015 terminò la citata tappa della “Reconquista” di Fabio Aru, nella quale s’impose un altro corridore spagnolo, Rubén Plaza.
Mauro Facoltosi

La Sierra de Guadarrama vista dall’aereo e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa della Vuelta 2019 (wikipedia)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: ARANDA DE DUERO – GUADALAJARA
settembre 11, 2019 by Redazione
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Dopo l’ultima giornata di riposo la Vuelta riparte con la prima delle tre frazioni destinate ai velocisti che si alterneranno ai rimanenti tapponi nell’ultima settimana di gara. Si tratta anche della tappa più lunga di questa edizione, rasentando i 220 Km, ma sotto l’aspetto “fisico” l’altimetria non segnala particolari difficoltà, a parte un breve strappo inserito a poco meno di 5 Km dall’arrivo e dalla lieve pendenza che caratterizzerà gli ultimi 3 km di gara e che potrebbero ispirare tentativi da parte dei finisseur. I veri problemi nella giornata di oggi dovrebbe darli il vento, che le previsioni annunciano particolarmente forte nella seconda metà di questa diciassettesima frazione, spazzata da folate che potrebbero raggiungere i 50 Km orari, con tutti i rischi connessi alla formazione di ventagli. Fortunatamente nella parte conclusiva il vento dovrebbe spirare da nord est e i corridori dovrebbero molto spesso trovarselo alle spalle, consentendo agevolmente a chi sarà rimasto staccato nei precedenti tratti più esposti di rientrare nel gruppo di testa.
METEO VUELTA
Aranda de Duero: cielo coperto, 15.5°C, vento moderato da NNE (23-30 Km/h), umidità al 62%
Ayllón (Km 41.6): cielo sereno, 16°C, vento moderato da NNE (27-34 Km/h), umidità al 50%
Atienza (Traguardo volante – Km 103.3) : cielo coperto, 17.1°C, vento forte da NNE (38-50 Km/h), umidità al 44%
Sigüenza (Km 134): cielo coperto, 17.9°C, vento forte da NE (35-46 Km/h), umidità al 44%
Jadraque (Km 169): nubi sparse, 19°C (percepiti 20°C), vento forte da NE (34-46 Km/h), umidità al 42%
Guadalajara: nubi sparse, 23°C, vento forte da NE (31-43 Km/h), umidità al 34%
UN PO’ DI STORIA
Aranda de Duero, centro della comunità autonoma della Castiglia e León che gli appassionati di enologia conoscono per le sue “grotte sotterranee del vino”, è stata già sede di partenza di una tappa con arrivo fissata a Guadalajara nel 2006, vinta dall’italiano Luca Paolini. E non è stata questa l’unica affermazione di un nostro connazionale nella città sede del traguardo, situata nella comunità autonoma della Castiglia-La Mancia poichè in tutte e tre le frazioni che finora la Vuelta ha fatto terminare in questo centro si è imposto un “azzurro”: oltre a Paolini, qui hanno vinto Cristian Moreni nel 1999 e Guido Trenti nel 2001.
Mauro Facoltosi

Il palazzo dell’Infantado a Gaudalajara e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa della Vuelta 2019 (www.eldiario.es)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: PRAVIA – ALTO DE LA CUBILLA
settembre 9, 2019 by Redazione
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La Vuelta saluta le Asturie con un’altra tappa di montagna, meno impegnativa rispetto a quella affrontata domenica. Stavolta si andrà alla scoperta di una salita veramente inedita perché nessuna corsa ha mai percorso la strada che conduce ai quasi 1700 metri dell’Alto de la Cubilla, cima che gli organizzatori hanno considerato di categoria “speciale” più per la sua lunghezza che per le pendenze che si raggiungeranno nei suoi 18 Km, che salgono al 6.2% medio incontrando un picco massimo dell’11% a inizio ascesa. Come nella tappa dell’Acebo la salita finale non verrà affrontata da sola poiché sarà preceduta da due GPM di 1a categoria più interessanti nelle pendenze, il Puerto de San Lorenzo (10 Km all’8.5%) e l’Alto de la Cobertoria (8.3 Km all’8.2%), con quest’ultimo che precederà di circa 45 Km l’inedito approdo alla Cubilla.
METEO VUELTA
Pravia : nubi sparse, 18.2°C, vento debole da NW (10-11 Km/h), umidità all’83%
Alto de La Cubilla: previsioni non disponibili
UN PO’ DI STORIA
Non ci sono precedenti da narrare né a Pravia, né sull’Alto de la Cubilla. Se la salita finale deve ancora entrare nella storia del ciclismo, decisamente più nutrito è il “curriculum” della penultima ascesa in programma nella sedicesima frazione della Vuelta, l’Alto de la Cobertoria. Undici volte è stato inserito nel percorso della corsa spagnola e in un’occasione, nel 2016, fu anche arrivo di tappa con vittoria del kazako Alexandre Vinokurov: lassù hanno talvolta lasciato la firma anche nomi di prestigio come quelli di Pedro Delgado (1993), Laurent Jalabert (1997) e Frank Schleck (2015).
Mauro Facoltosi

La strada che sale verso l’Alto de la Cubilla e, in trasparenza, l’altimetria della sedicesima tappa della Vuelta 2019 (as.com)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: TINEO – SANTUARIO DEL ACEBO
settembre 8, 2019 by Redazione
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Si torna sulle montagne per una due giorni in alta quota che dovrebbe definire la classifica generale nei piani bassi del podio, perché al momento la prima posizione del coriaceo Primož Roglič pare inattaccabile, anche se non si può mai dire perché il corridore sloveno sta andando fortissimo dalla primavera, nella quale ha già conquistato tre corse a tappe (UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Romandie) e partecipato da grande protagonista al Giro d’Italia, terminato al terzo posto dopo aver dominato due delle tre cronometro previste.
Oggi il menù della Vuelta ha in lista quattro salite di prima categoria, l’ultima delle quali sarà quella che condurrà al traguardo del Santuario del Acebo, inedita per il Giro di Spagna ma già conosciuta al gruppo in virtù dei recenti arrivi di tappa alla Vuelta a Asturias.
La prima difficoltà s’affronterà a una ventina di chilometri dal via e si tratterà degli 8 Km al 7% del Puerto de Acebo, nulla a che vedere con l’ascesa finale pur snonandosi sulla medesima montagna e partendo dalla stessa località. A cavallo della metà di questa quindicesima frazione s’incontreranno i “puerti” del Connio (12 Km al 6.2%) e del Pozo de las Mujeres Muertas (11 Km al 6.8%), superati i quali inizierà un tratto di circa 30 Km totalmente privo di difficoltà che terminerà ai piedi dell’ascesa finale, la più impegnativa della tappa: negli ultimi 8000 metri, infatti, si pedalerà su di una pendenza media del 9.7%, raggiungendo un picco del 17% subito dopo l’inizio della salita.
METEO VUELTA
Tineo : nubi sparse con possibilità di deboli precipitazioni, 17.2°C, vento moderato da ENE (17-18 Km/h), umidità al 77%
Cangas de Narca (Km 21): poco nuvoloso con possibilità di deboli precipitazioni, 17.6°C, vento moderato da E (14-15 Km/h), umidità al 64%
Santuario del Acebo*: nubi sparse, 18.6°C, vento moderato da ENE (18 Km/h), umidità al 66%
* previsioni relative a Cangas de Narcea (390 metri), da dove ha inizio la salita finale (traguardo a quota 1200)
UN PO’ DI STORIA
Il comune asturiano di Tineo entrerà quest’anno a far parte della nomenclatura della Vuelta e lo stessso discorso vale per il Santuario de la Virgen del Acebo, costruito tra il 1575 e il 1590 su di un’elevazione della piccola Sierra del Acebo. Come abbiamo ricordato sopra, nelle ultime stagioni – escluso il 2019 – il Giro delle Asturie ha sempre proposto un arrivo di tappa presso il santuario, dove si sono imposti l’ecuadoregno Richard Carapaz lo scorso anno, il colombiano Nairo Quintana nel 2017 e il britannico Hugh Carthy nel 2016.
Mauro Facoltosi

La croce eretta presso il Santuario del Acebo e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa della Vuelta 2019 (www.turismoasturias.es)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: SAN VICENTE DE LA BARQUERA – OVIEDO
settembre 7, 2019 by Redazione
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Si arriva nel Principato delle Asturie, terra cara alla Vuelta che qui soggiorna con piacere per la possibilità di affrontare numerose salite, talvolta molto impegnative come quelle che conducono ai frequentati traguardi dei Laghi di Covandoga e all’Angliru, spesso inserite nel tracciato della corsa. Nessuna delle due sarà in programma nel 2019 perché gli organizzatori hanno deciso di puntare quest’anno su ascese inedite, quelle del Santuario del Acebo e del Puerto de la Cubilla, che vedremmo in scena nei prossimi due giorni. La prima frazione asturiana, invece, sarà di puro trasferimento, l’unica adatta ai velocisti tra quelle previste nella settimana centrale della Vuelta anche perché stavolta il traguardo, a differenza degli ultimi arrivi a Oviedo, non sarà posto in vetta al Naranco, il monte che sovrasta la città, ma proprio in centro, dove si era arrivati l’ultima volta nel 1987. Nel chilometro conclusivo si dovrà comunque superare un tratto in dolce ascesa che potrebbe respingere quei velocisti che arriveranno stanchi alla “flamme rouge”, soprattutto se la precedente e facilissima ascesa al GPM dell’Alto La Madera (8 Km al 3.5%), il cui culmine è collocato a 22 Km dal traguardo, sarà stata superata ad altissima andatura.
METEO VUELTA
San Vicente de la Barquera: nubi sparse, 18.2°C, vento debole da WNW (9 Km/h), umidità al 72%
Llanes (Km 55.6): nubi sparse, 21°C, vento debole da N (5 Km/h), umidità al 59%
Ribadesella (Km 85): nubi sparse, 19.3°C, vento debole da NNW (7 Km/h), umidità al 65%
Gijón (Traguardo volante – Km 151.6): nubi sparse, 19.8°C, vento debole da NNE (8 Km/h), umidità al 63%
Oviedo: nubi sparse, 20.1°C, vento debole da NE (9 Km/h), umidità al 56%
UN PO’ DI STORIA
San Vicente de la Barquera, comune della Cantabria situato a breve distanza dalla costa dell’Oceano Atlantico, non ha mai ospitato arrivi ma, come accadrà anche nel 2019, ha già accolto due partenze di tappe, entrambe dirette a traguardi in salita asturiani: nel 2008 l’arrivo era posto in vetta al tremendo Angliru, sul quale si impose Alberto Contador, mentre nel 2013 il traguardo era fissato sulla montagna di Oviedo, il Naranco, dove colse la vittoria Joaquín Rodríguez.
Oviedo, capoluogo delle Asturie, quest’anno sarà sede di tappa per la 24a volta nella storia. Dei 23 precedenti 14 hanno visto concludersi la frazione in vetta al Monte Naranco (l’ultima volta, nel 2016, conquistò la vittoria lo spagnolo David de la Cruz) e in nove occasioni si è arrivati come quest’anno in centro: a “battezzare” questo traguardo fu lo spagnolo Delio Rodríguez nel 1941, mentre gli unici italiani vittoriosi a Oviedo sono stati Angelo Conterno nel 1956 (in centro) e Daniele Nardello nel 1996 (sul Naranco).
Mauro Facoltosi

La chiesa di Santa Maria del Naranco ad Oviedo e, in trasparenza, l'altimetria della quattordicesima tappa della Vuelta 2019 (www.turismoasturias.es)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: BILBAO – LOS MACHUCOS
settembre 5, 2019 by Redazione
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La Vuelta si sposta in Cantabria con una frazione nella quale torneranno protagonisti gli uomini di classifica, nonostante non la si possa definire d’alta montagna a causa delle quote raggiunte, costantemente sotto i 900 metri sul livello del mare. I 166 Km di gara saranno scanditi da una “via crucis” di sette Gran Premi della Montagna scaglionati lungo il tracciato, anche se la maggior parte di queste asperità dovrebbe essere “snobbata” dalle azioni dei big, che cercheranno di non sprecar troppe energie in vista dei chilometri conclusivi e soprattutto della più difficile tra le salite in programma, quella che condurrà al traguardo. Il suo nome è Collado de la Espina, anche se invalso l’uso di chiamarla con il soprannome di Los Machucos, adottato fin dal precedente arrivo della Vuelta nel 2017, quando per la prima volta furono affrontati i suoi 7 km al 9,2% di pendenza media, resi ancora più selettivi dalla strada stretta e dalla presenza di alcuni ripidi tornantini pavimentati in cemento, mentre la pendenza massima – raggiunta nel corso del muretto che s’incontrerà a inizio salita – tocca un estremo del 26%. Si tratta, tra l’altro, di un arrivo in salita atipico perché, pur essendo assegnati i punti per la classifica degli scalatori sulla linea del traguardo, l’ascesa vera e propria terminerà nei pressi dello striscione dell’ultimo chilometro mentre il tratto conclusivo si presenterà quasi completamente in discesa.
METEO VUELTA
Bilbao : pioggia debole (0.2 mm), 18.3°C, vento moderato da NNE (14 Km/h), umidità all’80%
Los Machucos: previsioni non disponibili
UN PO’ DI STORIA
Los Machucos è una salita “made in Vuelta”, scoperta dalla corsa spagnola nel 2017 e finora affrontata in una competizione ciclistica solamente in quel precedente. La tappa, che come quella di quest’anno si concluse presso il monumento eretto in onore della “vaca pasiega”, fu conquistata dal corridore austriaco Stefan Denifl (vittoria che poi sarà tolta dall’ordine d’arrivo per questioni di doping, anche non verrà riassegnata), che tagliò il traguardo con 28” di vantaggio su Alberto Contador e con 1’04” sul colombiano Miguel Ángel López, che è tra i protagonisti anche di questa edizione della Vuelta.
Mauro Facoltosi

Il monumento alla "vaca pasiega" in vetta alla salita de Los Machucos e, in trasparenza, l'altimetria della tredicesima tappa della Vuelta 2019 (www.sportfair.it)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: CIRCUITO DE NAVARRA – BILBAO
settembre 5, 2019 by Redazione
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Si rimane nei Paesi Baschi per una tappa dal finale esplosivo che proporrà negli ultimi 40 Km tre salite consecutive brevi ma secche, che in un paio di casi presentano connotati tipici dei muri, con inclinazioni in grado di far soffrire qualche grosso nome della classifica generale. Il primo “rebbio” di questo infernale tridente sarà costituito dall’Alto de Urruztimendi, 2500 metri al 9.2% di pendenza media e picchi al 20%; immediatamente si dovrà salire sull’Alto El Vivero, ascesa di 4.3 Km al 7.7% che costituisce una presenza quasi immancabile nelle frazioni con arrivo a Bilbao, solitamente inserita nel tracciato come ultima difficoltà di gara. Ma stavolta la tappa non terminerà in fondo alla discesa dal Vivero perché a quel punto attenderà i corridori il momento più ostico della giornata, i due chilometri al 12.2% dell’inedito Alto de Allariz, verticale su strada a carreggiata ristretta sulla quale pure si raggiungono rasoiate al 20% e che svetterà a poco meno di 8 Km dall’arrivo, pochi per tentare di porre rimedio ai danni che avrà provocato questo muro. Sarà, dunque, una frazione nella quale torneranno a sfidarsi a viso aperto gli uomini di classifica ma che, anche stavolta, lascia spiragli aperti agli ardimentosi che saranno andati in fuga da lontano.
METEO VUELTA
Circuito de Navarra: cielo coperto con possibilità di deboli precipitazioni, 13.5°C, vento moderato da NNW (21-23 Km/h), umidità al 63%
Vitoria-Gasteiz (Km 58.5): cielo coperto con possibilità di deboli precipitazioni, 13.7°C, vento moderato da N (19-27 Km/h), umidità al 94%
Lemoa (Km 114.3): cielo coperto con possibilità di deboli precipitazioni, 16.9°C, vento moderato da N (15-19 Km/h), umidità al 92%
Bilbao : pioggia debole (0.1 mm), 18.2°C, vento moderato da N (16-18 Km/h), umidità all’88%
UN PO’ DI STORIA
Il circuito automobilistico di Navarra, inaugurato nel 2010 a Los Arcos, ospiterà la Vuelta per la seconda volta nella sua giovane storia, dopo esser stato sede di partenza anche nel 2017. In quell’occasione la tappa era una cronometro individuale di 40 Km, terminata a Logroño e conquistata da Chris Froome, che già vestiva la maglia “roja” da quasi due settimane e qualche giorno più tardi si imporrà nella sua prima Vuelta (successo che pochi mesi fa è diventato “secondo” poichè gli è stata assegnata a tavolino anche l’edizione del 2011).
Bilbao, capoluogo della provincia basca della Biscaglia, si trova al quarto posto nella speciale classifica delle città sede di tappa più frequentate dalla Vuelta, preceduta solo da Madrid, Barcellona e Saragozza. Qui il Giro di Spagna ha fatto scalo in 43 occasioni (contando anche la tappa di quest’anno) e tra queste c’è quella disputata il 9 settembre del 2011, data storica per la Vuelta perché quello fu il giorno del grande ritorno della corsa nei Paesi Baschi dopo un’esclusione totale della regione dal tracciato che durava da 33 anni. Fu proprio un corridore basco, Igor Antón, a imporsi quel giorno a Bilbao, traguardo che è stato bottino italiano con Nino De Filippis nel 1956 e con Donato Piazza e Fiorenzo Magni nel 1955, anno nel quale i nostri conquistarono entrambe le frazioni con approdo fissato nella città basca.
Mauro Facoltosi

La sede del Guggenheim Museum di Bilbao e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa della Vuelta 2019 (www.guggenheim-bilbao.eus)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: SAINT-PALAIS – URDAX-DANTXARINEA
settembre 4, 2019 by Redazione
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La Vuelta rientra in patria con una seconda e ultima frazione pirenaica che, però, non può essere considerata tappa d’alta montagna perché gli scalatori non avranno praticamente margini di movimento a causa delle salite previste, non troppo impegnative e collocate lontane dall’arrivo. La più difficile sarà il Col d’Ispéguy (7.2 Km al 7.1%), immediatamente seguita dal terzo e ultimo Gran Premio della Montagna inserito sul tracciato, il Col de Otxondo (7.6 Km al 4.7%), da scavalcare quando al traguardo mancheranno ancora 37 Km. Il tratto finale, leggermente ondulato, sarà comunque meritevole d’attenzione perché si percorreranno stradine strette che metteranno in fila indiana il gruppo, sulle quali il ritmo potrebbe farsi indiavolato se il gruppo dovesse sfilacciarsi e qualche pezzo grosso rimanere nella seconda parte del plotone. Sulla carta si tratta di un’altra occasione buona per andare in fuga con elevate possibilità di riuscire a condurre in porto il tentativo.
METEO VUELTA
Saint-Palais: cielo sereno, 23.6°C, vento moderato da WNW (11-13 Km/h), umidità al 62%
Lanne-en-Barétous (Km 41.5): cielo sereno, 23.4°C, vento moderato da NW (10 Km/h), umidità al 58%
Saint-Jean-Pied-de-Port (Km 103.9): nubi sparse, 24.2°C, vento moderato da NNW (15 Km/h), umidità al 56%
Urdax-Dantxarinea : poco nuvoloso, 23.4°C, vento moderato da NW (22-24 Km/h), umidità al 61%
UN PO’ DI STORIA
Saint-Palais, comune francese del dipartimento dei Pirenei Atlantici, ospiterà per la prima volta nella storia un grande giro, non avendo mai accolto una partenza o un arrivo nemmeno della corsa di casa, il Tour de France.
Il comune basco di Urdax, situato a soli 3 Km dal confine con la Francia, ha già ospitato la Vuelta nel 2016, al termine d’una nervosissima frazione conquistata da Valerio Conti, il corridore dell’allora Lampre – Merida divenuto particolarmente popolare all’ultimo Giro d’Italia per aver vestito la maglia rosa per una settimana.
Mauro Facoltosi

Il monastero di Urdax e, in trasparenza, l'altimetria dell'undicesima tappa della Vuelta 2019 (www.antiguabodega.es)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: JURANÇON – PAU
settembre 2, 2019 by Redazione
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Trascorso il primo giorno di riposo la Vuelta si rimette in viaggio dalla Francia, per la precisione dalla cittadina di Pau che, un mese e mezzo dopo la tappa a cronometro del Tour, tornerà a ospitare una sfida contro il tempo di un grande giro. Pur snonandosi su tracciati totalmente differenti, che avranno in comune solamente i 250 metri del rettilineo d’arrivo, le due cronometro si assomigliano molto per caratteristiche tecniche, entrambe movimentate da una fase iniziale tormentata che poco agevola le grandi cilindrate dei cronoman, mentre il finale più filante strizza maggiormente loro l’occhio. Le fasi d’avvio saranno le più problematiche perché appena 500 metri dopo esser scesi dalla rampa di lancio si dovrà affrontare la breve ma ostica Côte de Beauvallon, che si arrampica per 2000 metri al 7.4%. Si “galleggerrà” in quota nei successivi 10 Km che condurranno al primo punto di rilevamento dei tempi intermedi, passato il quale ci si porterà ai piedi della seconda e ultima salita prevista dal tracciato, la Côte de l’Église, più pedalabile della precedente (1.7 Km al 5.9%). A quel punto mancheranno 15 Km al traguardo, privi d’ulteriori difficoltà (se s’esclude il chilometro conclusivo in dolce ascesa), che consentiranno ai passisti di allungare maggiormente sugli scalatori, con passivi per questi ultimi più “pesanti” rispetto a quelli accusati nella crono del Tour, che era più corta di una decina di chilometri. Un corridore come lo sloveno Primož Roglič, attualmente secondo in classifica a 6” dal colombiano Nairo Quintana, dovrebbe aver gioco facile nel distanziare i rivali e andare a indossare la maglia rossa.
METEO VUELTA
Jurançon – partenza primo corridore: cielo sereno, 21.7°C, vento debole da ENE (8-11 Km/h), umidità al 56%
Pau – arrivo ultimo corridore: cielo sereno, 23.7°C, vento debole da ENE (8-11 Km/h), umidità al 50%
UN PO’ DI STORIA
Pau debutta alla Vuelta, gara che nel corso di 74 edizioni ha finora proposto un traguardo in terra di Francia in 12 occasioni. La regina tra le cittadine “transpirenaiche” ad aver ospitato la corsa spagnola è Bayonne, che è stata sede di tappa cinque volte tra il 1955 e il 1965, con il francese Gilbert Bauvin a imporsi in quello che, nel 1955, fu il primo arrivo fuori dai confini nazionali spagnoli; qui ci sarà gloria anche per l’Italia con il successo di Giancarlo Astrua nel 1956. Due volte si è arrivati nella stazione di sport invernali di Luz-Ardiden, storica meta di tapponi pirenaici del Tour, che alla Vuelta ha visto trionfare lo spagnolo Laudelino Cubino nel 1992 e il francese Laurent Jalabert nel 1995, l’anno della prima edizione disputata in estate. Altre mete pirenaiche della corsa iberica sono state Cauterets nel 2003 (Michael Rasmussen), Peyragudes nel 2013 (Alexandre Geniez) e il Col d’Aubisque nel 2016 (Robert Gesink). Completano questo elenco Nîmes e Gruissan, che nel 2017 ospitarono gli arrivi delle prime due tappe, la cronosquadre d’apertura vinta dalla BMC Racing Team e una frazione per velocisti conquistata dal belga Yves Lampaert.
Mauro Facoltosi
Il castello di Pau e, in trasparenza, l'altimetria della 10a tappa della Vuelta 2019 (wikipedia)
VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: ANDORRA LA VELLA – CORTALS D’ENCAMP
settembre 1, 2019 by Redazione
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È un tappone atipico per via degli appena 94.4 Km da percorrere, ma è una frazione che potrebbe fare molto male quella interamente disegnata sulle strade del principato d’Andorra, seguendo un clichè già proposto lo scorso anno e nel 2015. In quest’ultimo caso, che pure prevedeva l’arrivo nella stazione di sport invernali di Cortals d’Encamp, la tappa si rivelò una delle giornate chiave di quell’edizione della Vuelta, che vide il nostro Fabio Aru conquistare quella maglia “roja” che poi porterà fino a Madrid, interregno di Tom Dumoulin a parte. Nel volgere di meno di 100 Km saranno così concentrate cinque salite impegnative e la prima di queste, il Coll d’Ordino (9 Km al 5% per arrivare fino a quasi 2000 metri di quota), sarà affrontata subito in partenza. A metà tappa si dovrà superare quello è il passo più difficile di giornata, quel Coll de la Gallina (12.2 Km all’8.3%) che lo scorso anno, risalito dal versante opposto, ospitò l’arrivo dell’ultima tappa di montagna, vinta da uno dei più promettenti giovani del movimento spagnolo, Enric Mas. Infine, a ridosso dell’ascesa finale di 6 Km all’8.3% si dovranno affrontare due salite brevi ma dalle pendenze nutrite come gli alti della Comella (4 Km all’8.6%) e di Engolaster (5 Km all’8.1%) ed anche una porzione di quasi 4 Km di strada sterrata, percorrendo la quale i corridori potrebbero anche trovare tratti infangati a causa della pioggia prevista per la giornata di domenica. Dopo la fuga di Igualada e l’avvicendamento al vertice della classifica di Edet la maglia rossa potrebbe nuovamente cambiare padrone.
METEO VUELTA
Andorra la Vella: temporale con pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 22.8°C, vento moderato da SW (10-14 Km/h), umidità al 50%
Andorra la Vella (Km 36,7): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 21.8°C, vento moderato da SW (11-14 Km/h), umidità al 55%
Andorra la Vella (Km 71.1): temporale con pioggia modesta (0.6 mm), 20.6°C, vento moderato da SW (10-14 Km/h), umidità al 63%
Cortals d’Encamp: previsioni non disponibili
UN PO’ DI STORIA
Con la tappa di quest’anno fanno 24, tante sono le volte che una frazione della Vuelta è terminata su di un traguardo andorrano. La capitale Andorra la Vella – quest’anno sede di partenza – è stata “porto” d’arrivo della corsa spagnola complessivamente sei volte, la prima nel 1985 e l’ultima nel 2017, quando a imporsi fu Vincenzo Nibali, seconda affermazione italiana dopo quella di Guido Bontempi nel 1991. Lo stesso numero di traguardi vanta la località di sport invernali di Arcalís, che in due occasioni è stata sede d’arrivo anche al Tour: “battezzata” ciclisticamente nel 1994 dal successo del colombiano Ángel Camargo, ha visto imporsi per l’ultima volta il russo Denis Menchov nel 2007. In tre occasioni si è arrivati a Pal, al termine di un’altra ascesa che è stata pure inserita nel percorso della Grande Boucle, e in particolare qui si ricorda la doppietta dell’indimenticato José María Jiménez, conseguita nel 1998 e nel 2001. Anche il Coll de la Gallina, sul percorso della frazione andorrana di quest’anno, è a quota 3 e tra i vincitori lassù c’è anche un italiano, Daniele Ratto, a segno nel 2013. L’Alto de la Rabassa ha all’attivo due arrivi di tappa (nel 2008 vittoria di Alessandro Ballan, una ventina di giorni prima dell’affermazione ai mondiali di Varese), lo stesso numero che raggiungerà quest’anno Cortals d’Encamp, dove nel 2015 s’impose lo spagnolo Mikel Landa. Infine, un traguardo a testa hanno ospitato la località di sport invernali di Grau Roig (nel 1987, quando si impose lo spagnolo Jesús Ibáñez) e il Port d’Envalira, il passo più elevato dell’intera catena pirenaica, ai cui 2409 metri giunse per primo Alejandro Valverde nel 2003.
Mauro Facoltosi
Vista panoramica dalla strada verso Cortals d'Encamp e, in trasparenza, l'altimetria della nona tappa della Vuelta 2019 (1001puertosdemontana.blogspot.com)