VUELTA 2019: LE PAGELLE

settembre 17, 2019
Categoria: Approfondimenti

Ecco le pagelle dell’ultima grande corsa a tappe della stagione 2019, conquistata senza tentennamenti da Primož Roglič, primo sloveno ad imporsi in un grande giro

TADEJ POGAČAR: La vera sorpresa di questa Vuelta. Ventun’anni fra qualche giorno e già vincitore di tappe e con un podio in un Grande Giro, se non è predestinato lui! Perde terreno nelle cronometro, ma riesce a vincere ben tre tappe, e che tappe, tapponi! VOTO: 9,5

PRIMOŽ ROGLIČ: Lo sloveno vince il suo primo Grande Giro in carriera, vince la crono con arrivo a Pau dove prende la maglia “roja” e non la lascia più. La Movistar prova in tutti i modi a metterlo in difficoltà, anche quando è a terra, ma Roglič non trema e non si lascia scalzare. VOTO: 9

ALEJANDRO VALVERDE: A 39 anni il murciano è ancora lì a lottare e ottiene un secondo posto che alla partenza poteva sembrare un’utopia; invece il tempo per lui sembra essersi fermato. Vince sul Mas della Costa, lotta sui monti finali, eterno. VOTO: 8,5

PHILIPPE GILBERT: Due tappe vinte strepitosamente, per lui ogni aggettivo sarebbe superfluo, è un grande che non smetterà mai di sturpirci. VOTO: 8

SEPP KUPP: Lo statunitense riesce a vincere una bellissima tappa al Santuario del Acebo, non disdice mai i suoi compiti di gregariato lavorando con tenacia e determinazione per il proprio capitano Roglič. VOTO: 7,5

FABIO JAKOBSEN e SAM BENNETT: Un duello bellissimo il loro: in volata si cercano, si scrutano e si combattono. Un duello che terminerà in parità, 2-2. VOTO: 7 ,5

NAIRO QUINTANA: Il colombiano lotta contro gli avversari e contro i compagni di squadra. Finisce in calando al quarto posto nella generale, sua una delle vittorie tecnicamente più belle nella tappa di Calpe. VOTO: 7

CARL FREDRIK HAGEN: Classe 1991, lo scalatore belga è alla prima partecipazione in un grande giro della sua carriera e il risultato è più che positivo. Dopo una vita nelle formazioni continental, con una regolarità da far invidia al miglior Zubeldia, arriva a Madrid con l’ottavo posto in classifica e un ritardo da Roglič di 12′54”. VOTO: 7

SERGIO HIGUITA: Il ventidueenne scalatore colombiano della EF Education First è una bella scoperta, lotta con grinta e classe riuscendo a vincere la dura tappa con arrivo a Becerril de la Sierra. Esce dalla top ten della classifica generale ma se il buongiorno si vede dal mattino…. VOTO: 7

GEOFFREY BOUCHARD: A sorpresa è il ventisettenne transalpino della AG2R La Mondiale a vincere la classifica degli scalatori. Sempre in fuga per prendere punti sui GPM, vince meritatamente il suo titolo più importante in carriera. VOTO: 7

JAKOB FUGLSANG: Il buon danese sta attraversando una stagione qualitativamente altissima e anche in terra di Spagna lascia il segno con classe. VOTO: 7

MIGUEL ÁNGEL LÓPEZ: Il colombiano è la prima maglia rossa della Vuelta, la perde e la riprende altre due volte. Ha a disposizione uno squadrone ma non sempre lo utilizza al meglio. Lotta ma non riesce mai a far male. Sul Puerto de la Morcuera prova il colpaccio, ha coraggio ma non le gambe. VOTO: 6,5

RAFAŁ MAJKA: Il polacco è il solito regolarista, finisce sesto nella generale grazie ad un grande acume tattico. VOTO: 6,5

NICHOLAS ROCHE: Indossa per tre giorni la maglia rossa, grazie alla cronosquadre e al secondo posto nella tappa di Calpe, poi la perde e il giorno dopo è costretto ad abbandonare la corsa a causa di una brutta caduta. VOTO: 6,5

MARC SOLER: Tra lavoro di gregariato e fughe impegnative, lo spagnolo della Movistar riesce a terminare la corsa nella top ten. VOTO: 6,5

ÁNGEL MADRAZO: L’esperto ciclista della Burgos-BH riesce a vincere nella prima fuga vincente della Vuelta, regalando al proprio team un risultato storico. VOTO: 6,5

JESÚS HERRADA: Vince con merito ad Ares del Maestrat. Lo spagnolo è un lusso per la Cofidis. VOTO: 6,5

MANUELE BOARO: Lavoro di qualità e sostanza per l’italiano dell’Astana. VOTO: 6,5

NIKIAS ARNDT: Il velocista del Team Sunweb, chiuso tra Bennett e Jakobsen, riesce a ritagliarsi la vittoria nella tappa di Igualada. VOTO: 6,5

JAMIE KNOX: Anche lui a sorpresa lotta per la classifica generale ed esce dalla top ten per un soffio. VOTO: 6,5

DARIO CATALDO: L’abruzzese si conferma grande gregario. L’anno prossimo la Movistar avrà una pedina fondamentale in più. VOTO: 6,5

MAXIMILIANO RICHEZE: Sfiora la vittoria quando ha il via libera, per il resto lavora per Jakobsen. Nella passerella di Madrid c’è molto di sua nella vittoria del buon Fabio. VOTO: 6,5

RÉMI CAVAGNA: Terzo nella cronometro di Pau, vittorioso nella tappa dei ventagli di Toledo. Talentino. VOTO: 6,5

MIKEL NIEVE: Doveva essere il gregario di lusso di Esteban Chaves, invece si ritrova capitano centrando la top ten. VOTO: 6

NICOLAS EDET: Lo scalatore della Cofidis riesce a trovare la “roja” sulla sua strada e la porta per una tappa. Vuole far classifica ma cala alla distanza. VOTO: 6

WILCO KELDERMAN: Talento ormai conclamato, con la sua regolarità conquista un settimo posto finale. Delude, però, nella conometro con arrivo a Pau, dove ci si aspettava di più da lui. VOTO: 6

TONY MARTIN: Lavora molto per Primož Roglič nella prima parte di ogni tappa, finché una caduta non lo costringe al ritiro. VOTO: 6

PATRIK BEVIN: Il suo secondo posto nella crono si Pau salva il bilancio del CCC-Team, autore di una Vuelta molto negativa. VOTO: 6

TAO GEOGHEGAN HART: Nella seconda e terza settimana è sempre lì, in fuga, all’attacco nel tentativo di andare a vincere una tappa. Non ci riesce ma ci va vicino più volte. VOTO: 6

MIKEL ITURRIA: Prima vittoria in carriera per il basco in questa Vuelta, nella tappa di Urdax-Dantxarinea. VOTO: 6

DYLAN TEUNS: Va più volte vicino a vincere una tappa ma non ci riesce, prende la ”roja” che mantiene un sol giorno. VOTO: 6

ALEXANDER ARANBURU: Il giovane ventitreenne velocista della Caja Rural – Seguros RGA centra due secondi posti di tappa; brillante e aggressivo lo ritroveremo sicuramente tra qualche anno a festeggiare una vittoria di tappa in un grande giro. VOTO: 6

VALERIO CONTI: Cerca di entrare in fuga e ci riesce ma senza ottenere grossi risultati. Poi, allo sbocciare del talento di Pogačar, il laziale si mette a sua disposizione. VOTO: 6

GIANLUCA BRAMBILLA: Riesce ad entrare più volte nelle fughe di giornata, ma i risultati non sono eccellenti. VOTO: 5,5

MARK PADUN: Non lascia il segno nel suo primo grande giro. Si rifarà. VOTO: 5,5

THOMAS DE GENDT: Stavolta il funambolo belga non lascia il segno. VOTO: 5,5

EDVALD BOASSON HAGEN: Passaggio a vuoto per il norvegese, non riesce a lasciare il segno e manco si avvicina a farlo. VOTO: 5

ESTEBAN CHAVES: Il colombiano non riesce a trovare il ritmo che vorrebbe. Non regge il passo dei big e nemmeno a trovare lo spunto per entrare in una fuga vincente. VOTO: 5

MARC SARREAU: Qualche piazzamento in volata ma nulla più per il velocista francese. VOTO: 5

ENRICO BATTAGLIN: Per il veneto una Vuelta di Spagna da dimenticare, praticamente da ”Chi l’ha visto?”. VOTO: 5

WOUT POELS: Doveva essere il capitano del Team Ineos, ma non ha benzina nel motore ed esce presto dalle prime posizioni della classifica generale. VOTO: 5

VASIL KIRYIENKA: Il bielorusso è da sempre una pedina preziona nel team Sky/Ineos, ma questa volta stecca. Passaggio a vuoto anche nelle cronometro. VOTO: 5

TEJAY VAN GARDEREN: Sfortunato come sempre, ormai la jella e il corridore australiano camminano a braccetto. VOTO: 5

JOHN DEGENKOLB: Al via del suo unico grande giro della stagione 2019, il tedescone della Trek Segafredo, pur avendo alcune tappe ideali per le sue caratteristiche, non riesce mai a trovare lo spunto e a lasciare il segno con qualche azione degna di nota. VOTO: 4,5

LOUIS MEINTJES: Il sudafricano è un fantasma, un’altra grande incognita del ciclismo mondiale. Esce presto dalla lotta per la classifica generale, prova a fare qualcosa in fuga ma senza convinzione. VOTO: 4,5

PIERRE-ROGER LATOUR: Lo scalatore francese partiva coi gradi di capitano nell’AG2R La Mondiale, ma non sfrutta per niente questa ghiotta opportunità. VOTO: 4

FABIO ARU: Il sardo è entrato in un vortice dove uscirne appare assai difficile. VOTO: 4

Luigi Giglio

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