VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: ÁVILA – TOLEDO

settembre 13, 2019
Categoria: Approfondimenti

A un primo sommario esame sembra una normale tappa per velocisti, caratterizzata da una pedalabile salita da affrontare in partenza e poi da tanta pianura, in mezzo alla quale spuntano qua e là modeste ascese, di quelle che non turbano gli sprinter. Se si guarda con più attenzione il finale, però, si notano un paio di dislivelli collocati a ridosso del traguardo e l’ultimo di questi ci coinciderà. Nel chilometro conclusivo, infatti, la strada si snoderà in salita con una pendenza media attorno al 5%, inclinazione che normalmente dovrebbe far fuori buona parte delle “ruote veloci”, ma non tutte. In realtà il finale toledino sarà ancora più impegnativo di quel che lasciano trapelare i semplici dati numerici perché in quel tratto s’incontreranno un paio di tornanti e – negli ultimi 500 metri – anche il pavè. In condizioni del genere il numero di velocisti in grado di competere su questo traguardo si abbassa ancor di più, mentre si spalancano le porte ai finisseur, a corridori come il belga Philippe Gilbert, che in questa Vuelta si è già imposto due volte e su questo stesso traguardo – ma allora non c’erano né tornanti, né pavè – aveva ottenuto un successo nell’edizione del 2010, quando aveva regolato allo sprint il velocista statunitense Tyler Farrar e l’italiano Filippo Pozzato.

METEO VUELTA

Ávila: pioggia modesta (0.4 mm), 18°C (percepiti 19°C), vento moderato da E (22-30 Km/h), umidità al 54%
El Tiemblo (Km 40.7): pioggia consistente (1 mm), 16.5°C, vento moderato da ENE (22-36 Km/h), umidità al 79%
Sotillo de la Adrada (Km 70): pioggia debole (0.2 mm), 17.3°C, vento moderato da ENE (27-35 Km/h), umidità al 79%
Torrijos (Km 122.2): cielo sereno, 22.3°C, vento moderato da ENE (23-29 Km/h), umidità al 54%
Toledo: poco nuvoloso, 24.7°C, vento moderato da E (24-29 Km/h), umidità al 46%

UN PO’ DI STORIA

Sono entrambe località molto frequentate dalla Vuelta le due che oggi ospiteranno partenza e arrivo della diciottesima frazione.
Circondata com’è dalle montagne, la cittadina di Ávila, situata nella comunità della Castiglia e León e il cui centro storico è tra i beni dell’umanità dell’UNESCO, ha spesso rappresentato l’approdo di tappe montane e nel complesso sono 24 le frazioni qui terminate tra il 1971 – quando si affermò l’olandese Joop Zoetemelk e il 2015, anno della vittoria di Alexis Gougeard. Gli italiani che si sono qui imposti sono stati tre: Enrico Zaina nel 1992, Giuseppe Calcaterra nel 1994 e Mariano Piccoli nel 2000.

Molte meno sono le tappe terminate a Toledo, capoluogo della Comunità Autonoma di Castiglia-La Mancia e pure iscritta nella lista dei beni dell’umanità. Gli arrivi nella città natale di Federico Bahamontes, a oggi il più anziano vincitore del Tour vivente (91 anni compiuti il 9 luglio), sono stati in tutte otto e il primo a lasciare il segno nella “città delle lame” è stato il francese Jean Stablinski nel 1958. In seguito qui hanno avuto l’onore d’alzare le braccia al cielo il belga Rik Van Looy nel 1959, lo spagnolo Domingo Perurena nel 1974, il britannico Malcolm Elliott nel 1988, l’italiano Massimo Ghirotto nel 1989, l’altro azzurro Paolo Bettini nel 2008, il britannico David Millar nel 2009 e, come ricordato più sopra, Gilbert nel 2010.

Mauro Facoltosi

Toledo e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa della Vuelta 2019 (www.toledoguide.net)

Toledo e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa della Vuelta 2019 (www.toledoguide.net)

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