L’ÉTAPE DU JOUR: LA TOUR-DU-PIN – VILLARD-DE-LANS

settembre 15, 2020 by Redazione  
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Dopo l’ultimo giorno di riposo il Tour si rimette in marcia con la prima di tre tappe di montagna consecutive disegnate sulle strade delle Alpi. La prima è quella, sulla carta, meno impegnativa, ma presenterà un tracciato che non andrà per questo motivo sottovalutato. La salita verso Saint-Nizier-du-Moucherotte 31 anni fa ispirò Laurent Fignon, che riuscì a staccare di quasi mezzo minuto Greg Lemond in uno dei Tour più appassionanti della storia, che vedrà l’americano imporsi sul francese per appena 8 secondi.

Dopo l’ultimo giorno di riposo si riparte con la prima frazione del trittico che riporterà il Tour sulle Alpi. Delle tre tappe in programma tra oggi e giovedì questa è la meno impegnativa, ma questo non vuol dire che si tratterà di una giornata semplice, da prendere sottogamba. Negli ultimi 31 km si ricalcherà fedelmente il finale della diciottesima tappa del Tour del 1989, teatro di una delle appassionanti pagine della sfida che quell’anno contrappose il francese Laurent Fignon all’americano Greg Lemond, che alla fine riuscirà a prevalere per soli 8 secondi, distacco primo-secondo più basso della storia della Grande Boucle. Lemond aveva vestito la maglia gialla per la prima volta quell’anno alla quinta tappa, al termine dell’interminabile cronometro di Rennes, per poi cederla a Fignon dopo il tappone pirenaico di Superbagnères. La cronoscalata a Orcières-Merlette aveva riconsegnato le insegne del primato all’americano, poi Fignon era tornato al comando dopo il tappone dell’Alpe d’Huez, il giorno precedente la frazione con arrivo a Villard-de-Lans. Anche questa fu una tappa che sorrise al francese, che attaccò a 3 Km dalla vetta della salita di Saint-Nizier-du-Moucherotte e al traguardo, una ventina di chilometri più avanti, si presentò 24 secondi prima dell’avversario, portando a 50 secondi il suo vantaggio in classifica. I 12 Km al 6.4% dell’ascesa verso Saint-Nizier saranno della partita anche quest’anno, quando si gareggerà su di un percorso più difficile rispetto a quello del 1989 perché quella tappa era lunga soli 91 Km, mentre stavolta i chilometri da percorrere saranno 164 e in precedenza ci sarà da affrontare altre due salite destinate a rimanere nelle gambe, il Col de Porte (8.3 Km al 6.3%) e la Côte de Revel (7.2 Km al 7.1%). Una pendenza media del 6.4% caratterizza anche i 2.5 Km conclusivi che condurranno al traguardo, fissato nella piccola stazione di sport invernali di Côte 2000.

METEO TOUR

La Tour-du-Pin: previsioni non disponibili
Saint-Joseph-de-Rivière (traguardo volante – Km 44.5): sole e caldo, 31.6°C, vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 32%
Meylan (Km 80.5) : sole e caldo, 32.4°C, vento debole da WSW (3 Km/h), umidità al 35%
Vizille (Km 116) : sole e caldo, 32.5°C, vento debole da W (3 Km/h), umidità al 34%
Villard-de-Lans : cielo sereno, 25.6°C, vento debole da WNW (3-4 Km/h), umidità al 36%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.20: partenza da La Tour-du-Pin
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30 Km dal via)
14.20-14.30: traguardo volante di Saint-Joseph-de-Rivière
15.00-15.15: scollinamento Col de Porte
15.40-16.00: scollinamento Côte de Revel
16.55-17.20: scollinamento Saint-Nizier-du-Moucherotte
17.25-17.50: arrivo a Villard-de-Lans

UN PO’ DI STORIA

Principale centro delle “Prealpi del Vercors”, Villard-de-Lans ha finora ospitato sei volte il Tour il 1985 e il 2004. Nelle prime due occasioni l’arrivo era nel centro di Villard, dove si imposero lo spagnolo Pedro Delgado nel 1987 e il belga Eric Vanderaerden nel 1985, quando qui si disputò una tappa a cronometro in circuito che il giorno dopo sarà proposta anche alle partecipanti alla prima edizione del Tour de France Femminile: a vincere quella crono sarà a sorpresa l’italiana Maria Canins, che già vestiva la maglia gialla e che nell’occasione precedette di 34” la francese Jeannie Longo . Tornando al Tour dei “maschietti” gli altri vincitori a Villard, con il traguardo collocato presso la soprastante località di Côte 2000, sono stati ancora Delgado nel 1988, Fignon nel 1989, Erik Breukink nel 1989 (cronoscalata) e Lance Armstrong nel 2004, vittoria quest’ultima che sarà successivamente depennata dall’albo d’oro senza assegnarla al corridore giunto al secondo posto, l’italiano Ivan Basso.

Mauro Facoltosi

Panoramica su Villard-de-Lans e, in trasparenza, laltimetria della sedicesima tappa (www.agoda.com)

Panoramica su Villard-de-Lans e, in trasparenza, l'altimetria della sedicesima tappa (www.agoda.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: LIONE – GRAND COLOMBIER

settembre 13, 2020 by Redazione  
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Ecco una delle tappe più dure dell’edizione 2020 del Tour de France, che avrà come terreno di gara il massiccio del Giura. Alle porte delle Alpi si disputa una frazione di 174 Km che nel finale proporrà in rapida successione tre lunghe ed impegnativa salite, cominciando dalla tosta Selle de Fromentel. Dopo il Col de la Biche severo giudice sarà l’ascesa che condurrà al traguardo del Gran Colombier, sul quale poco più di un mese fa si è imposta l’attuale maglia gialla Primož Roglič. Sarà bis?

Una sensazione di déjà vu aleggerà oggi nel gruppo e tra gli appassionati che seguono il ciclismo a tutto tondo e che non mancano di seguire anche le corse minori del calendario. Tra queste c’è il Tour de l’Ain che quest’anno, a causa dello stravolgimento dei “palinsesti” per l’emergenza sanitaria, si è trasformata in una delle più importanti marce d’avvicinamento al Tour de France, nobilitata da un campo partenti di tutto rispetto, grandi nomi (Roglič, Quintana e Bernal, per limitarsi a citare il podio della classifica finale) che sono stati attratti dalla possibilità di preparare al meglio l’appuntamento con la Grande Boucle affrontando in gara una delle frazione più impegnative dell’imminente Tour. La decisiva frazione conclusiva, infatti, era stata disegnata riproducendo alla perfezione gli ultimi 110 Km della tappa di oggi, una delle più difficili del Tour 2020, percorso che ha visto imporsi l’attuale leader della classifica generale del Tour de France Roglič con 4” su Bernal e 6” su Quintana. Con tutta probabilità si avranno distacchi ben più sonanti alla Grande Boucle perché se al Tour de l’Ain si era solo al terzo ed ultimo giorno di gara a questo punto i corridori avranno nelle gambe due settimane di corsa. Il “faro” della corsa sarà il Grand Colombier, montagna attorno alla quale saranno imperniati tutti gli ultimi 76 Km di gara, che debutteranno con una prima scalata alla montagna del Giura, parzialmente affrontata dal versante sudoccidentale fino alla Selle de Fromentel, 11.5 Km all’8% dei quali gli ultimi 4.5 Km tutti sopra il 12% di pendenza media. Successivamente si scalerà il non meno facile Col de la Biche (7 Km all’8.7%) prima d’intraprendere un tratto pianeggiante di una quindicina di chilometri che preparerà l’assalto finale al Grand Colombier, stavolta percorso fin in vetta salendo dall’esigente versante sudorientale, quasi 18 Km all’8% che potrebbero sancire un pesante verdetto per molti tra i corridori che puntano al successo finale.

METEO TOUR

Lione : cielo sereno, 26°C (percepiti 27°C), vento debole da NE (5-8 Km/h), umidità al 50%
Belley (Km 79.5): cielo sereno, 29.9°C, vento debole da NW (5 Km/h), umidità al 39%
Culoz – inizio salita finale (Km 156) : sole e caldo, 31.1°C, vento debole da NW (5 Km/h), umidità al 37%
Grand Colombier: previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

12.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (30 minuti prima del via)
12.50: partenza da Lione
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 50 Km dal via)
14.10-14.15: traguardo volante di Le Bouchage
15.30-15.50: scollinamento Selle de Fromentel
16.00-16.20: scollinamento Col de la Biche
16.30-16.50: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sul Grand Colombier

UN PO’ DI STORIA

Sedicesima vetta per altezza del massiccio del Giura, il Grand Colombier (1537 metri) è stato esplorato per la prima volta dai partecipanti al Tour de France nel 2012, quando è stato inserito nel percorso della tappa Mâcon – Bellegarde-sur-Valserine vinta dal francese Thomas Voeckler, che era stato anche il primo a scollinare in testa al colle. Ci si è tornati nel 2016 in un’occasione di una tappa che terminava a Culoz, che fu conquistata dal colombiano Jarlinson Pantano e che pure prevedeva una doppia scalata alla montagna, la prima fino in vetta e la seconda parziale (i cosiddetti “ lacets du Grand Colombier”), ascesa che entrambe videro transitare per primo sotto lo striscione del GPM il polacco Rafał Majka. Nel 2017, infine, durante la Nantua – Chambéry vinta dal colombiano Rigoberto Urán è il transalpino Warren Barguil ha giungere per primo ai 1497 metri del colle sottostante la montagna, quell’anno affrontata dal tremendo versante della Selle de Fromentel. Nonostante la recente scoperta da parte della Grande Boucle, questa salita era un difficoltà conosciuta dal gruppo da diversi anni, affrontata in parecchia occasioni al citato Tour de l’Ain e inserita per la prima volta in una gara ciclistica nel 1988, quando al Delfinato fu il francese Charly Mottet a “domare” per primo le pendenze del Grand Colombier.

Mauro Facoltosi

Il Grand Colombier e, in trasparenza, laltimetria della quindicesima tappa (wikipedia)

Il Grand Colombier e, in trasparenza, l'altimetria della quindicesima tappa (wikipedia)

L’ÉTAPE DU JOUR: CLERMONT-FERRAND – LIONE

settembre 12, 2020 by Redazione  
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Alla vigilia di una delle tappe più difficili del Tour 2020 si disputa una tappa di trasferimento il cui finale ricorda quello della Milano-Sanremo. Le due salitelle poste a ridosso del traguardo di Lione rammentano la Cipressa e il Poggio e decreteranno le sorti di una tappa che quasi certamente vedrà una fuga approdare in quel di Lione

In sede di presentazione del Tour, il 15 ottobre dello scorso anno, il direttore della corsa Christian Prudhomme ha tirato in ballo la Milano-Sanremo per illustrare la tappa che terminerà a Lione e bisogna dire che il paragone tra le due corse c’è, anche se non proprio calzante a pennello. La prima parte della frazione non assomiglia per nulla alla Classicissima perché l tratto iniziale pianeggiante è più breve, al posto del facile Turchino qui s’incontreranno in successione due GPM di 2a e 3a categoria, il più impegnativo dei quali è il Col de Beal (1396 metri, 12 Km al 5,3%), e anche la marcia d’avvicinamento a Lione è più movimentata rispetto alle fasi che alla corsa italiana si snodano sull’Aurelia. È nel finale, invece, che la similitudine tra le due gare si fa concreta, con la Côte de la Duchère (1.3 Km al 5.3%) a prendere il posto della Cipressa e la Côte de la Croix-Rousse (1.4 Km al 4.5%) e rivestire il ruolo del Poggio. Differiscono, invece, la lunghezza del tratto di strada che si deve percorrere tra e queste due salite, molto più ravvicinate in questo caso, e anche la distanza che separa la cima della Croix-Rousse dal traguardo, distante 4 Km e 500 metri, quasi un chilometro in meno rispetto alla Sanremo. Detto questo, a meno di sorprese oggi difficilmente assisteremo ad una riedizione della corsa quest’anno vinta da Wout Van Aert, sia perché il percorso è di più complicata gestione per le formazioni degli sprinter, sia perché questa è una delle rare frazione del Tour che sembra fatta su misura per i cacciatori di tappe e alta sarà la possibilità che la fuga di giornata riesca ad andare in porto (si vede più sotto il “riassunto” dell’ultima frazione arrivata a Lione), in una tappa della quale gli uomini di classifica e le loro squadre penseranno a riposarsi: domani è, infatti, in programma una delle tappa di montagna più dure di questa edizione.

METEO TOUR

Clermont-Ferrand: cielo sereno, 25.7°C, vento debole da N (3 Km/h), umidità al 38%
Courpière (traguardo volante – Km 38): cielo sereno, 26.3°C, vento debole da N (4 Km/h), umidità al 36%
Montbrison (Km 107) : nubi sparse, 27.8°C, vento debole da N (7-9 Km/h), umidità al 35%
Lione : nubi sparse, 27.8°C, vento debole da N (14-16 Km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.20: partenza da Clermont-Ferrand
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30 Km dal via)
14.10-14.15: traguardo volante di Courpière
14.50-15.00: scollinamento Col du Béal
15.30-15.40: scollinamento Côte de Courreau
17.45-18.10: arrivo a Lione

UN PO’ DI STORIA

Terza città più popolosa di Francia dopo Parigi e Marsiglia e luogo natale di due tra i più celebri imperatori romani (Claudio e Caracalla), Lione è molto cara al Tour perché il primo luglio del 1903 vi si conclude la prima tappa del prima edizione della corsa, partita da Montgeron, nella “balie” sud della capitale, lunga qualcosa come 467 Km e vinta con 55 secondi di vantaggio sul seconda da Maurice Garin, l’ex spazzacamino d’origini valdostane che soli due anni prima aveva abbandonato la cittadinanza italiana per prendere quella francese. Nonostante questo particolare legame tra la Grande Boucle, questa vi è tornata “solo” 16 volte, un numero che appare esiguo se paragonato a quello di altri centri, come l’onnipresente Pau che, tra partenze e arrivi, quest’anno arriverà a quota 72: solo in anni recenti l’Italia è riuscita a “vendicare” il passaggio di nazionalità di Garin imponendosi con due suoi corridori su questo prestigioso traguardo, Alessandro Petacchi nel 2003 e Matteo Trentin nel 2013, in quest’ultimo caso al termine di una frazione che proponeva quasi fedelmente il finale di quest’anno, ma con la salita della Croix-Rousse piazzata più lontana dal traguardo, terminata con una volata di una dozzina di corridori che precedettero di poco più di sette minuti il gruppo principale.

Mauro Facoltosi

Vista panoramica su Lione e, in trasparenza, laltimetria della quattordicesima tappa (www.zingarate.com)

Vista panoramica su Lione e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.zingarate.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: CHÂTEL-GUYON – PUY MARY (PAS DE PEYROL)

settembre 11, 2020 by Redazione  
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Secondo arrivo in salita per il Tour 2020 dopo quello di Orcières-Merlette e quello non ufficiale al Mont Aigoual. Stavolta si arriverà ai piedi del Puy Mary, uno dei più alti stratovulcani d’Europa. Gli ultimi 2 Km presentano pendenze in doppia cifra che, unite a quelle del precedente Col de Neronne, prometteranno scintille tra i primi della classifica generale

Non è il Puy-de-Dôme, non ne ha la suggestione dei panorami, né i numeri e nemmeno il blasone, ma il segno potrebbe lasciarlo anche il poco rinomato Puy Mary, posto com’è al termine di una frazione che si può considerare come una via di mezzo tra una tappa di media montagna e una d’alta montagna. Salitoni non se ne incontranno, l’ascesa più lunga non supera i 10 Km, ma al termine di questa frazione i corridori avranno incamerato più di 4000 metri di dislivello positivo, suddivisi tra sette GPM, i più difficili dei quali saranno gli ultimi due. A meno di sorprese la corsa dei big dovrebbe entrare nel vivo quando al traguardo mancheranno una quindicina di chilometri e si attaccheranno i 4 Km al 9.1% che conducono ai 1237 metri del Col de Neronne. Un tratto in quota successivo allo scollinamento, coronato anche dal “Point Bonus”, porterà poi i corridori ai piedi dell’ascesa finale verso il Pas de Peyrol, che all’esame dei numeri appare leggermente più facile del Neronne – 5400 metri all’8,1% – ma che in realtà è più aspra in virtù di un tratto conclusivo tutto in doppia cifra di pendenza, poichè negli 2 Km la media è sempre superiore all’11%.

METEO TOUR

Châtel-Guyon: cielo sereno, 24.1°C (percepiti 25°C), vento debole da NNE (5-6 Km/h), umidità al 55%
Le Mont-Dore (Km 71): nubi sparse, 21.6°C, vento moderato da NNE (10-12 Km/h), umidità al 52%
Bort-les-Orgues (Km 116.5) : nubi sparse, 27.1°C (percepiti 28°C), vento debole da N (9-10 Km/h), umidità al 55%
Côte de Anglards-de-Salers (GPM – Km 157.5) : nubi sparse, 23.5°C, vento moderato da N (9-11 Km/h), umidità al 54%
Puy Mary (Pas de Peyrol) : nubi sparse, 15.2°C, vento debole da NNE (8-10 Km/h), umidità al 50%

GLI ORARI DEL TOUR

11.45: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
12.05: partenza da Châtel-Guyon
13.00: inizio trasmissione RAISport (all’incirca a 36 Km dal via)
13.00-13.10: scollinamento Col de Ceyssat
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 71 Km dal via)
14.50-15.10: traguardo volante di Lanobre
16.45-17.20: arrivo sul Puy Mary

UN PO’ DI STORIA

Alto 1783 metri, il Puy Mary è quel che resta di uno dei più grandi stratovulcani d’Europa. Lassù di scintille vere e proprie non se vedono da millenni, ma di certo risplenderanno quelle della lotta tra i big del Tour de France, che per la prima volta nella storia disputeranno un arrivo di tappa ai 1588 metri del Pas de Peyrol, il più alto valico stradale della Massiccio Centrale, che si trova proprio ai piedi del Puy Mary. Non si tratta di una vera e propria novità il passaggio del Tour lassù, perché tra il 1959 e il 2016 è stato affrontato 10 volte come GPM di “passaggio” e in particolare il “mattatore” lassù è stato il belga Lucien Van Impe, che vi è scollinato in testa due volte, la prima nel 1975 e la seconda nel 1983. Il primo a far suo questo GPM è stato nel 1959 Louis Bergaud, la “pulce del Cantal”, mentre nel 2016 vi è scollinato in testa il belga Thomas De Gendt. Lo scorso anno è stato affrontato anche nella tappa d’apertura del Giro del Delfinato, Aurillac – Jussac, vinta dal norvegese Edvald Boasson Hagen.

Mauro Facoltosi

Il Puy Mary e, in trasparenza, laltimetria della tredicesima tappa (www.hautesterrestourisme.fr)

Il Puy Mary e, in trasparenza, l'altimetria della tredicesima tappa (www.hautesterrestourisme.fr)

L’ÉTAPE DU JOUR: CHAUVIGNY – SARRAN

settembre 10, 2020 by Redazione  
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Si torna sul Massiccio Centrale, dove il Tour si fermerà per tre movimentate tappe. La prima di queste, caratterizzata da una fisionomia collinare, porterà la corsa a Sarran rendendo omaggio all’ex presidente della Repubblica Jacques Chirac e anche all’indimenticato Raymond Poulidor, entrambi scomparsi lo scorso anno. L’ascesa al Suc-au-May a circa 25 Km dall’arrivo promette un po’ di bagarre tra i primi della classifica, se a quel punto sarà già stata riacciuffata la fuga di giornata, anche se l’arrivo di quest’ultima fino al traguardo pare una soluzione molto probabile.

Un anno fa, esattamente il 26 settembre, moriva Jacques Chirac, il più amato tra i presidente della repubblica francesi del dopoguerra. Il Tour non poteva tralasciare un omaggio ad un personaggio che è stato sempre molto vicino al ciclismo, anche negli anni nei quali fu sindaco di Parigi, tra il 1977 e il 1995, e non mancava di presenziare alla tappa conclusiva del Tour, talvolta facendosi immortalare sorridente accanto al vincitore di turno, magari uno scatto preso fuori dall’ufficialità del podio, giù in mezzo alla strada. Tale omaggio si farà concreto con una tappa collinare che riporterà la corsa sulle strade del Massiccio Centrale, scorrevole ma non troppo nella prima parte e più movimentata negli ultimi 50 Km, caratterizzate da un paio d’interessanti “côtes”, miscelate a un tracciato tortuoso su stradine secondarie nel quale anche gli uomini di classifica dovranno tenere le antenne ben dritte. La prima è la Côte de la Croix du Pey (6 Km al 5.1%), seguita 14 Km più avanti dalla più breve ma anche più impegnativa salita del Suc au May, 3700 metri al 7.4% che saranno validi sia come GPM di 2a categoria, sia come “Point Bonus”. A quel punto mancheranno 25 km al traguardo, a sua volta posto al termine di un pedalabile tratto in ascesa di circa 3 Km. Da aggiungere che oggi sarà ricordato anche l’indimenticato Raymond Poulidor, pure scomparso nel 2019, con il passaggio dal paese dove “Poupou” visse fino alla morte, Saint-Léonard-de-Noblat.

METEO TOUR

Chauvigny: cielo sereno, 24.7°C, vento debole da NNE (9-12 Km/h), umidità al 52%
Le Dorat (Traguardo Volante – Km 51): cielo sereno, 25.3°C (percepiti 27°C), vento moderato da NNE (13-15 Km/h), umidità al 52%
Saint-Léonard-de-Noblat (Km 114.5) : cielo sereno, 26.7°C, vento moderato da N (12-14 Km/h), umidità al 41%
Suc-au-May (GPM – Km 192.5) : cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da N (11-13 Km/h), umidità al 46%
Sarran : cielo sereno, 25.2°C, vento moderato da N (12-13 Km/h), umidità al 44%

GLI ORARI DEL TOUR

11.45: inizio trasmissione Eurosport 1 (15 minuti prima del via)
12.00: partenza da Chauvigny
13.00: inizio trasmissione RAISport (all’incirca a 40 Km dal via)
13.10-13.16: traguardo volante di Le Dorat
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 85 Km dal via)
16.00-16.25: scollinamento Côte de la Croix du Pey
16.20-16.50: scollinamento Suc-au-May
17.00-17.30: arrivo a Sarran

UN PO’ DI STORIA

Sede dal 2000 di un museo dedicato a Chirac, che in questo centro aveva acquistato assieme alla moglie Bernadette il castello di Bity, Sarran è stato sede d’arrivo del Tour anche nel 2001, al termine di una tappa conquista dal tedesco Jens Voigt

Mauro Facoltosi

Le tre croci erette sulla cima del Puy Sarran e, in trasparenza, laltimetria della dodicesima tappa (/www.tourisme-limousin.net)

Le tre croci erette sulla cima del Puy Sarran e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.tourisme-limousin.net)

L’ÉTAPE DU JOUR: CHÂTELAILLON-PLAGE – POITIERS

settembre 9, 2020 by Redazione  
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Un’altra tappa destinati ai velocisti attende i “forzati del Tour”, oggi chiamati a percorrere i 167 Km e 500 metri che li condurranno fino a Poitiers. Il percorso è meno lineare rispetto a quello della tappa delle isole, c’è qualche collinetta in più, ma nulla che possa impensierire gli sprinter e le loro formazioni. Bisognerà comunque tenere gli occhi bene aperti per via del breve strappo che si dovrà superare a 4 Km dall’arrivo e che potrebbe rompere loro le uova nel paniere

Per il secondo giorno consecutivo saranno protagonisti i velocisti, per i quali quella di Poitiers sarà l’ultima occasione prima della passerella finale di Parigi. Ci sarebbe anche la frazione di Champagnole, stretta tra l’ultima tappa alpina e la cronoscalata del penultimo giorno, ma i tanti saliscendi che la contraddistinguono e le ingenti fatiche profuse nei giorni precedenti in quell’occasione potrebbero remare contro il lavoro di ricucitura delle squadre e favorite i fuggitivi. Oggi ci si troverà a pedalare su di un tracciato leggermente più intricato rispetto al piattone di ieri, ma le rare e facili difficoltà altimetriche che s’incontreranno non spaventeranno di certo gli sprinter e le loro squadre. Nel finale bisognerà, però, tenere gli occhi bene aperti perché quando mancheranno 4 Km all’arrivo spunterà come un fungo dalla pianura uno strappo di 700 metri al 4.1%, vera e propria golosità che potrebbe stuzzicare qualche corridore. E quei 700 metri affrontati alle velocità tipiche dei finali di corsa, quando la media sfiora e talvolta supera i 50 Km/h, potrebbero rimanere sullo stomaco a qualche velocista.

METEO TOUR

Châtelaillon-Plage: cielo sereno, 27.1°C, vento moderato da NE (11-13 Km/h), umidità al 33%
Coulon (Km 61): cielo sereno, 29.5°C (percepiti 28°C), vento moderato da NE (12-14 Km/h), umidità al 20%
Poitiers : cielo sereno, 29°C (percepiti 28°C), vento moderato da NNE (13-15 Km/h), umidità al 22%

GLI ORARI DEL TOUR

13.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.40: partenza da Châtelaillon-Plage
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 16 Km dal via)
15.40-15.50: scollinamento Côte de Cherveux
16.00 – 16.14: traguardo volante di Les Grands Ajoncs
17.20-17.40: arrivo a Poitiers

UN PO’ DI STORIA

“Sainte, saine et savante” (Santa, sana e sapiente), la storica città di Poitiers nonostante il suo “blasone” vanta soli tre arrivi di tappa al Tour de France, il primo dei quali porta la data del 28 luglio del 1955, quando il francese Jean Forestier s’impose nella terzultima tappa di quella edizione. Nel 1971 a cogliere il successo sarà Jean-Pierre Danguillaume mentre l’unico straniero ad ospitare Poitiers al Tour sarà l’irlandese Sean Kelly nel 1978. Italiano è stato, infine, l’ultimo corridore a vincere in questo centro: è stato il veneto Andrea Pasqualon, che il 30 agosto dello scorso anno si è qui imposto nella conclusiva frazione del Tour Poitou-Charentes en Nouvelle Aquitaine

Mauro Facoltosi

Labbazia di Saint-Jean de Montierneuf a Poitiers e, in trasparenza, laltimetria dellundicesima tappa (www.tourisme-vienne.com)

L'abbazia di Saint-Jean de Montierneuf a Poitiers e, in trasparenza, l'altimetria dell'undicesima tappa (www.tourisme-vienne.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: ÎLE D’OLÉRON (LE CHÂTEAU-D’OLÉRON) – ÎLE DE RÉ (SAINT-MARTIN-DE-RÉ)

settembre 8, 2020 by Redazione  
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Dopo il giorno di riposo si riparte con una tappa interamente pianeggiante ma insidiosa. L’intero tracciato si dipana in prossimità delle coste dell’Oceano Atlantico e bisognerà stare attenti al vento, che potrebbe spezzare il gruppo in più tronconi

Apparentemente è una tappa innocua, l’ideale per rimettersi in pista dopo il giorno di riposo, momento che alcuni corridori patiscono perché interviene a interrompere il ritmo di gara e che spesso è causa di clamorose crisi se si riparte con una tappa di montagna. Stavolta non sarà così perché la frazione in programma martedì sarà la più facile tra le ventuno in programma quest’anno. Sarà l’unica a non proporre nemmeno un Gran Premio della Montagna, anche perché mancano del tutto le salite, anche quei microscopi strappi dei quali pullula la Francia. Apparentemente, abbiamo detto, perché i problemi potrebbero arrivare da un’altra parte e di che problemi si tratta è facile capirlo: basta guardarle la planimetria, che praticamente si sviluppa quasi costantemente in prossimità dell’Oceano Atlantico. Si partirà da un’isola, un’altra ospiterà il traguardo e la tappa quasi interamente si disputerà sulle strade della Francia “continentale”, ma rimanendo quasi costantemente in prossimità della costa, dove la forza del vento potrebbe spezzare il gruppo e lasciar dietro qualche pezzo grosso. Ne sa qualcosa Alejandro Valverde che nella pianeggiante tappa di Saint-Amand-Montrond (e in quel caso si correva lontano dal mare), Tour del 2013, a causa del vento lasciò per strada quasi 10 minuti.

METEO TOUR

Île d’Oléron (Le Château-d’Oléron): nubi sparse, 25.4°C, vento moderato da NE (15-18 Km/h), umidità al 28%
Royan (Km 47): poco nuvoloso, 26.5°C, vento moderato da NNE (15-18 Km/h), umidità al 28%
Rochefort (Km 103): poco nuvoloso, 25.9°C, vento moderato da NE (16-19 Km/h), umidità al 28%
La Rochelle (Km 139): nubi sparse, 24.2°C, vento moderato da NNE (14-17 Km/h), umidità al 41%
Île de Ré (Saint-Martin-de-Ré): nubi sparse, 23.2°C, vento moderato da NNE (13-17 Km/h), umidità al 47%

GLI ORARI DEL TOUR

13.25: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.45: partenza da Le Château-d’Oléron
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 13 Km dal via)
16.30-16.40: traguardo volante di Châtelaillon-Plage
17.20 – 17.40: arrivo a Saint-Martin-de-Ré

UN PO’ DI STORIA

Quarta isola per grandezza della Francia, l’Île de Ré accoglierà per la prima volta il Tour de France sulle sue strade: il traguardo sarà collocato presso uno dei principali centri abitati dell’isola, Saint-Martin-de-Ré, circondato da fortificazioni erette nel XVII secolo e protette dall’UNESCO assieme ad altri complessi fortificati sparsi per tutta la Francia che furono costruite su iniziativa del maresciallo Sébastien Le Prestre de Vauban (genericamente più noto come Vauban). Vanta, invece, un precedente l’Île d’Oléron, che fu sede d’arrivo nel 1983, quando a Saint-Pierre-d’Oléron tagliò per primo la linea del traguardo l’attuale commentatore delle corse ciclistiche su Eurosport Riccardo Magrini

Mauro Facoltosi

Il ponte che collega la terraferma allÎle de Ré e, in trasparenza, laltimetria della decima tappa (www.lci.fr)

Il ponte che collega la terraferma all'Île de Ré e, in trasparenza, l'altimetria della decima tappa (www.lci.fr)

L’ÉTAPE DU JOUR: PAU – LARUNS

settembre 6, 2020 by Redazione  
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L’ultima tappa pirenaica propone due salite impegnative piazzata non vicinissime all’arrivo. Ma dopo la battagliata tappa di Loudenvielle potrebbero rimanere nelle gambe e rendere anche questa frazione più selettiva del previsto

Sulla carta appare come una tappa decisamente meno “tarata” sulle misure degli scalatori la seconda tracciata sui Pirenei. I 18 Km che separano la cima del Marie-Blanque dal traguardo paiono quasi condannare questa tappa ed emettere una sentenza che parla di giornata inutile per gli scalatori. Potrebbe, invece, venirne fuori una tappa ancor più selettiva della precedente, cominciando proprio dal fatto che qualcuno potrebbe non aver ancora smaltito le fatiche della frazione di Loudenvielle. I 153 Km che si dovranno percorrere potrebbero poi invogliare a una partenza piuttosto veloce, motivata anche dal fatto che i primi 50 Km sono quasi del tutto pianeggianti e anche questo potrebbe assumere un certo peso al momento di affrontare le salite. La prima di queste è possibile considerarla una novità perché i 12 Km all’8.3% del Col de la Hourcère non sono mai stati affrontati al Tour dal versante di quest’anno, mentre da quello che si percorrerà in discesa si salì unicamente durante la tappa di Pau del 1995, quando non ci fu corsa perché era il giorno successivo la scomparsa di Fabio Casartelli e si decide di dedicargli la tappa percorrendola tutti assieme in corteo, senza sprintare ai traguardi volanti e ai Gran Premi della Montagna. Quasi 70 Km più avanti si andrà a scalare il Marie-Blanque, colle pirenaico non troppo blasonato soprattutto perché viene spesso affrontato lontano dalle fasi calde della corsa. I suoi 7.3 Km all’8.7% hanno, però, il veleno nella coda perché prevedono un tratto finale di 3 Km al 12% di pendenza media che, alla fine di questa due giorni pirenaica, potrebbe far molto male e i cui effetti potrebbero non essere leniti dai quasi 20 km che si dovranno successivamente percorrere per andare al traguardo.

METEO TOUR

Pau : pioggia debole (0.1 mm), 18°C (percepiti 19°C), vento moderato da WNW (12 Km/h), umidità al 81%
Aramits (Km 46.5): pioggia debole (0.1 mm), 19.1°C (percepiti 20°C), vento moderato da WNW (13 Km/h), umidità al 71%
Col de Soudet (GPM, Km 78): cielo sereno, 18°C, vento moderato da NW (12-17 Km/h), umidità al 42%
Escot (inizio salita Marie-Blanque, Km 125.5): cielo coperto, 20°C, vento moderato da WNW (15 Km/h), umidità al 64%
Laruns : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

12.35: partenza da Pau
13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (all’incirca a 20 Km dal via)
13.30: inizio trasmissione RAISport (all’incirca a 40 Km dal via)
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 60 Km dal via)
14.20-14.30: scollinamento Col de la Hourcère
15.50-16.25: scollinamento Col de Marie-Blanque
16.15 – 16.40: traguardo a Laruns

UN PO’ DI STORIA

Tra i principali centri della Vallée d’Ossau, Laruns ha debuttato nella nomenclatura del Tour de France nel 1985 ospitando la partenza di una semitappa diretta a Pau e vinta dal francese Régis Simon, preceduta una frazione mattutina terminata sulla vetta dell’Aubisque con il successo dell’irlandese Stephen Roche. Lo stesso colle nel 2018 costituiva l’estrema difficoltà dell’ultimo tappone di quel Tour, che prevedeva anche Aspin e Tourmalet e terminò a Laruns con il successo dello sloveno Primož Roglič

Mauro Facoltosi

Il Lac dArtouste sulle montagne di Laruns e, in trasparenza, laltimetria della nona tappa (www.valleedossau-tourisme.com)

Il Lac d'Artouste sulle montagne di Laruns e, in trasparenza, l'altimetria della nona tappa (www.valleedossau-tourisme.com)

L’ÉTAPE DU JOUR: CAZÈRES-SUR-GARONNE – LOUDENVIELLE

settembre 5, 2020 by Redazione  
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Alla vigilia dei Pirenei si disputa la quarta frazione che gli organizzatori del Tour hanno predisposto per i velocisti. La prima parte è vallonata, ma la totale assenza di difficoltà nel finale giocherà a favore delle squadre degli sprint, che avranno parecchio terreno a disposizione per andare a riacciuffare i fuggitivi di giornata

Debuttano i Pirenei, sui quali il Tour si fermerà quest’anno con due frazioni, entrambe caratterizzate dalla mancanza dell’arrivo in salita. Delle due la più favorevole agli scalatori sarà quella in programma oggi perché quella con le salite collocate più vicine al traguardo. Poco meno di dodici saranno i chilometri che si dovranno percorrere per andare al traguardo una volta raggiunti la cima dell’ultima ascesa, lo storico Col de Peyresourde, 9.7 km al 7.8% che furono affrontati per la prima volta nel 1910, anno nel quale Henri Desgrange decise di inserire per la prima volta nel percorso del Tour i Pirenei, una scelta che non piacque ai corridori (le strade all’epoca erano molto dissestate) e in particolare ad Octave Lapize, che insultò il direttore del Tour dandogli dell’assassino. Nel 110° anniversario di quella prima storica scalata si torna sul luogo del misfatto abbinando il Peyresourde ad una scoperta recente della corsa francese, il più impegnativo Port de Balès, i cui 12 Km al 7.6% ne fanno la prima delle cinque salite che al Tour di quest’anno saranno considerate “Hors Catégorie”, ossia fuori categoria, di massima durezza.

METEO TOUR

Cazères-sur-Garonne: cielo sereno, 28.6°C, vento moderato da WNW (19-22 Km/h), umidità al 35%
Cierp-Gaud (Km 73): cielo sereno, 28.3°C, vento moderato da NNW (12 Km/h), umidità al 36%
Luchon (bivio Peyresourde, Km 120): cielo sereno, 28.2°C, vento moderato da NNW (12 Km/h), umidità al 37%
Loudenvielle : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

13.25: inizio trasmissione Eurosport 1 (dieci minuti prima del via)
13.35: partenza da Cazères-sur-Garonne
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 16 Km dal via)
15.00 – 15.10: scollinamento Col de Menté
16-15-16.30: scollinamento Port de Balès
16.50 – 17.15: scollinamento Col de Peyresourde
17.00 – 17.30: traguardo a Loudenvielle

UN PO’ DI STORIA

Località di villeggiatura della Vallée du Louron, Loudenvielle accoglierà quest’anno il Tour per la terza volta nella storia, una serie inaugurata nel 1997 dal francese Laurent Brochard, che quell’anno vincerà anche il campionato del mondo e che quel giorno si impose in una frazione che raggiungeva il traguardo dalla direzione opposta rispetto al 2020, salendo in precedenza su Soulor, Tourmalet, Aspet e Val Louron, in vetta al quale scollinò in testa l’indimenticato Marco Pantani. Nel 2003, quando era previsto il Peyresourde anticipato dal Portillon, a cogliere la vittoria fu il trentino Gilberto Simoni, reduce dalla vittoria nel suo secondo Giro d’Italia. L’ultima volta, correva l’anno 2007, si gareggiò su di un tracciato che ricalcava fedelmente quello odierno nella parte conclusiva, con il Balès che veniva affrontato per la prima volta nella storia dopo esser stato “testato” negli anni precedenti alla “Route du Sud”, corsa che dal 2018 ha mutato il suo nome in “Route d’Occitanie”. Quel giorno fu il kazako Aleksandr Vinokurov a tagliare per primo la linea d’arrivo, ma per la scoperta della sua ositività al CERA gli fu tolta la vittoria assegnandola al lussemburghese Kim Kirchen

Mauro Facoltosi

Il Lac de Génos-Loudenvielle e, in trasparenza, laltimetria dellottava tappa (www.loudenvielle.fr)

Il Lac de Génos-Loudenvielle e, in trasparenza, l'altimetria dell'ottava tappa (www.loudenvielle.fr)

L’ÉTAPE DU JOUR: MILLAU – LAVAUR

settembre 4, 2020 by Redazione  
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Alla vigilia dei Pirenei si disputa la quarta frazione che gli organizzatori del Tour hanno predisposto per i velocisti. La prima parte è vallonata, ma la totale assenza di difficoltà nel finale giocherà a favore delle squadre degli sprint, che avranno parecchio terreno a disposizione per andare a riacciuffare i fuggitivi di giornata

Archiviata la pratica Massiccio Centrale (per adesso, perché ci si tornerà nel corso della seconda settimana, quando saranno previste ben tre tappe su quelle tormentate strade) ora il Tour volge il suo sguardo ai Pirenei, che accoglieranno la corsa nei prossimi giorni. Prima di tornare a pedalare sulle grandi salite si dovrà superare un’altra tappa di trasferimento che ha ancora come obiettivo l’arrivo allo sprint. Stavolta non si saranno particolari insidie da segnalare per i velocisti, grazie ad un finale più scorrevole rispetto a quello di Privas. La totale assenza di difficoltà altimetriche negli ultimi 70 Km li dovrebbe mettere al riparo da sorprese e avranno gioco facile le loro formazioni nell’andare a riprende i fuggitivi di giornata, che potrebbero uscire dal gruppo sin dai chilometri iniziali, essendo previsto un GPM di 3a categoria a soli novi chilometri dal via che sembra proprio un classico trampolino di lancio.

METEO TOUR

Millau : cielo sereno, 27.4°C, vento moderato da SSE (22-27 Km/h), umidità al 37%
Castres (Km 124.5): sole e caldo, 31.1°C (percepiti 30°C), vento moderato da SE (17-21 Km/h), umidità al 28%
Lavaur : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL TOUR

13.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (quindici minuti prima del via)
13.35: partenza da Millau
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 15 Km dal via)
14.50: traguardo volante di Saint-Sernin-sur-Rance
15.15: scollinamento Col de Peyronnenc
15.45 – 16.00: scollinamento Côte de Paulhe
17.20 – 17.40: traguardo a Lavaur

UN PO’ DI STORIA

Oggi si arriva a Lavaur, centro del dipartimento del Tarn che si trova nel cuore di un’area scherzosamente definita “Pays de Cocagne”, ovvero “Paese della Cuccagna”, della quale è considerata il capoluogo. Qui la “cuccagna” è stata grande in particolare per il belga Rik Verbrugghe e per il britannico Mark Cavendish, che in questa cittadina si sono rispettivamente imposti nel 2001 e nel 2011.

Mauro Facoltosi

La cattedrale di Saint-Alain a Lavaur e, in trasparenza, laltimetria della settima tappa del Tour (www.tourisme-tarn.com)

La cattedrale di Saint-Alain a Lavaur e, in trasparenza, l'altimetria della settima tappa del Tour (www.tourisme-tarn.com)

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