L’ÉTAPE DU JOUR: ÎLE D’OLÉRON (LE CHÂTEAU-D’OLÉRON) – ÎLE DE RÉ (SAINT-MARTIN-DE-RÉ)
settembre 8, 2020 by Redazione
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Dopo il giorno di riposo si riparte con una tappa interamente pianeggiante ma insidiosa. L’intero tracciato si dipana in prossimità delle coste dell’Oceano Atlantico e bisognerà stare attenti al vento, che potrebbe spezzare il gruppo in più tronconi
Apparentemente è una tappa innocua, l’ideale per rimettersi in pista dopo il giorno di riposo, momento che alcuni corridori patiscono perché interviene a interrompere il ritmo di gara e che spesso è causa di clamorose crisi se si riparte con una tappa di montagna. Stavolta non sarà così perché la frazione in programma martedì sarà la più facile tra le ventuno in programma quest’anno. Sarà l’unica a non proporre nemmeno un Gran Premio della Montagna, anche perché mancano del tutto le salite, anche quei microscopi strappi dei quali pullula la Francia. Apparentemente, abbiamo detto, perché i problemi potrebbero arrivare da un’altra parte e di che problemi si tratta è facile capirlo: basta guardarle la planimetria, che praticamente si sviluppa quasi costantemente in prossimità dell’Oceano Atlantico. Si partirà da un’isola, un’altra ospiterà il traguardo e la tappa quasi interamente si disputerà sulle strade della Francia “continentale”, ma rimanendo quasi costantemente in prossimità della costa, dove la forza del vento potrebbe spezzare il gruppo e lasciar dietro qualche pezzo grosso. Ne sa qualcosa Alejandro Valverde che nella pianeggiante tappa di Saint-Amand-Montrond (e in quel caso si correva lontano dal mare), Tour del 2013, a causa del vento lasciò per strada quasi 10 minuti.
METEO TOUR
Île d’Oléron (Le Château-d’Oléron): nubi sparse, 25.4°C, vento moderato da NE (15-18 Km/h), umidità al 28%
Royan (Km 47): poco nuvoloso, 26.5°C, vento moderato da NNE (15-18 Km/h), umidità al 28%
Rochefort (Km 103): poco nuvoloso, 25.9°C, vento moderato da NE (16-19 Km/h), umidità al 28%
La Rochelle (Km 139): nubi sparse, 24.2°C, vento moderato da NNE (14-17 Km/h), umidità al 41%
Île de Ré (Saint-Martin-de-Ré): nubi sparse, 23.2°C, vento moderato da NNE (13-17 Km/h), umidità al 47%
GLI ORARI DEL TOUR
13.25: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.45: partenza da Le Château-d’Oléron
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 13 Km dal via)
16.30-16.40: traguardo volante di Châtelaillon-Plage
17.20 – 17.40: arrivo a Saint-Martin-de-Ré
UN PO’ DI STORIA
Quarta isola per grandezza della Francia, l’Île de Ré accoglierà per la prima volta il Tour de France sulle sue strade: il traguardo sarà collocato presso uno dei principali centri abitati dell’isola, Saint-Martin-de-Ré, circondato da fortificazioni erette nel XVII secolo e protette dall’UNESCO assieme ad altri complessi fortificati sparsi per tutta la Francia che furono costruite su iniziativa del maresciallo Sébastien Le Prestre de Vauban (genericamente più noto come Vauban). Vanta, invece, un precedente l’Île d’Oléron, che fu sede d’arrivo nel 1983, quando a Saint-Pierre-d’Oléron tagliò per primo la linea del traguardo l’attuale commentatore delle corse ciclistiche su Eurosport Riccardo Magrini
Mauro Facoltosi

Il ponte che collega la terraferma all'Île de Ré e, in trasparenza, l'altimetria della decima tappa (www.lci.fr)
L’ÉTAPE DU JOUR: PAU – LARUNS
settembre 6, 2020 by Redazione
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L’ultima tappa pirenaica propone due salite impegnative piazzata non vicinissime all’arrivo. Ma dopo la battagliata tappa di Loudenvielle potrebbero rimanere nelle gambe e rendere anche questa frazione più selettiva del previsto
Sulla carta appare come una tappa decisamente meno “tarata” sulle misure degli scalatori la seconda tracciata sui Pirenei. I 18 Km che separano la cima del Marie-Blanque dal traguardo paiono quasi condannare questa tappa ed emettere una sentenza che parla di giornata inutile per gli scalatori. Potrebbe, invece, venirne fuori una tappa ancor più selettiva della precedente, cominciando proprio dal fatto che qualcuno potrebbe non aver ancora smaltito le fatiche della frazione di Loudenvielle. I 153 Km che si dovranno percorrere potrebbero poi invogliare a una partenza piuttosto veloce, motivata anche dal fatto che i primi 50 Km sono quasi del tutto pianeggianti e anche questo potrebbe assumere un certo peso al momento di affrontare le salite. La prima di queste è possibile considerarla una novità perché i 12 Km all’8.3% del Col de la Hourcère non sono mai stati affrontati al Tour dal versante di quest’anno, mentre da quello che si percorrerà in discesa si salì unicamente durante la tappa di Pau del 1995, quando non ci fu corsa perché era il giorno successivo la scomparsa di Fabio Casartelli e si decide di dedicargli la tappa percorrendola tutti assieme in corteo, senza sprintare ai traguardi volanti e ai Gran Premi della Montagna. Quasi 70 Km più avanti si andrà a scalare il Marie-Blanque, colle pirenaico non troppo blasonato soprattutto perché viene spesso affrontato lontano dalle fasi calde della corsa. I suoi 7.3 Km all’8.7% hanno, però, il veleno nella coda perché prevedono un tratto finale di 3 Km al 12% di pendenza media che, alla fine di questa due giorni pirenaica, potrebbe far molto male e i cui effetti potrebbero non essere leniti dai quasi 20 km che si dovranno successivamente percorrere per andare al traguardo.
METEO TOUR
Pau : pioggia debole (0.1 mm), 18°C (percepiti 19°C), vento moderato da WNW (12 Km/h), umidità al 81%
Aramits (Km 46.5): pioggia debole (0.1 mm), 19.1°C (percepiti 20°C), vento moderato da WNW (13 Km/h), umidità al 71%
Col de Soudet (GPM, Km 78): cielo sereno, 18°C, vento moderato da NW (12-17 Km/h), umidità al 42%
Escot (inizio salita Marie-Blanque, Km 125.5): cielo coperto, 20°C, vento moderato da WNW (15 Km/h), umidità al 64%
Laruns : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL TOUR
12.35: partenza da Pau
13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (all’incirca a 20 Km dal via)
13.30: inizio trasmissione RAISport (all’incirca a 40 Km dal via)
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 60 Km dal via)
14.20-14.30: scollinamento Col de la Hourcère
15.50-16.25: scollinamento Col de Marie-Blanque
16.15 – 16.40: traguardo a Laruns
UN PO’ DI STORIA
Tra i principali centri della Vallée d’Ossau, Laruns ha debuttato nella nomenclatura del Tour de France nel 1985 ospitando la partenza di una semitappa diretta a Pau e vinta dal francese Régis Simon, preceduta una frazione mattutina terminata sulla vetta dell’Aubisque con il successo dell’irlandese Stephen Roche. Lo stesso colle nel 2018 costituiva l’estrema difficoltà dell’ultimo tappone di quel Tour, che prevedeva anche Aspin e Tourmalet e terminò a Laruns con il successo dello sloveno Primož Roglič
Mauro Facoltosi

Il Lac d'Artouste sulle montagne di Laruns e, in trasparenza, l'altimetria della nona tappa (www.valleedossau-tourisme.com)
L’ÉTAPE DU JOUR: CAZÈRES-SUR-GARONNE – LOUDENVIELLE
settembre 5, 2020 by Redazione
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Alla vigilia dei Pirenei si disputa la quarta frazione che gli organizzatori del Tour hanno predisposto per i velocisti. La prima parte è vallonata, ma la totale assenza di difficoltà nel finale giocherà a favore delle squadre degli sprint, che avranno parecchio terreno a disposizione per andare a riacciuffare i fuggitivi di giornata
Debuttano i Pirenei, sui quali il Tour si fermerà quest’anno con due frazioni, entrambe caratterizzate dalla mancanza dell’arrivo in salita. Delle due la più favorevole agli scalatori sarà quella in programma oggi perché quella con le salite collocate più vicine al traguardo. Poco meno di dodici saranno i chilometri che si dovranno percorrere per andare al traguardo una volta raggiunti la cima dell’ultima ascesa, lo storico Col de Peyresourde, 9.7 km al 7.8% che furono affrontati per la prima volta nel 1910, anno nel quale Henri Desgrange decise di inserire per la prima volta nel percorso del Tour i Pirenei, una scelta che non piacque ai corridori (le strade all’epoca erano molto dissestate) e in particolare ad Octave Lapize, che insultò il direttore del Tour dandogli dell’assassino. Nel 110° anniversario di quella prima storica scalata si torna sul luogo del misfatto abbinando il Peyresourde ad una scoperta recente della corsa francese, il più impegnativo Port de Balès, i cui 12 Km al 7.6% ne fanno la prima delle cinque salite che al Tour di quest’anno saranno considerate “Hors Catégorie”, ossia fuori categoria, di massima durezza.
METEO TOUR
Cazères-sur-Garonne: cielo sereno, 28.6°C, vento moderato da WNW (19-22 Km/h), umidità al 35%
Cierp-Gaud (Km 73): cielo sereno, 28.3°C, vento moderato da NNW (12 Km/h), umidità al 36%
Luchon (bivio Peyresourde, Km 120): cielo sereno, 28.2°C, vento moderato da NNW (12 Km/h), umidità al 37%
Loudenvielle : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL TOUR
13.25: inizio trasmissione Eurosport 1 (dieci minuti prima del via)
13.35: partenza da Cazères-sur-Garonne
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 16 Km dal via)
15.00 – 15.10: scollinamento Col de Menté
16-15-16.30: scollinamento Port de Balès
16.50 – 17.15: scollinamento Col de Peyresourde
17.00 – 17.30: traguardo a Loudenvielle
UN PO’ DI STORIA
Località di villeggiatura della Vallée du Louron, Loudenvielle accoglierà quest’anno il Tour per la terza volta nella storia, una serie inaugurata nel 1997 dal francese Laurent Brochard, che quell’anno vincerà anche il campionato del mondo e che quel giorno si impose in una frazione che raggiungeva il traguardo dalla direzione opposta rispetto al 2020, salendo in precedenza su Soulor, Tourmalet, Aspet e Val Louron, in vetta al quale scollinò in testa l’indimenticato Marco Pantani. Nel 2003, quando era previsto il Peyresourde anticipato dal Portillon, a cogliere la vittoria fu il trentino Gilberto Simoni, reduce dalla vittoria nel suo secondo Giro d’Italia. L’ultima volta, correva l’anno 2007, si gareggiò su di un tracciato che ricalcava fedelmente quello odierno nella parte conclusiva, con il Balès che veniva affrontato per la prima volta nella storia dopo esser stato “testato” negli anni precedenti alla “Route du Sud”, corsa che dal 2018 ha mutato il suo nome in “Route d’Occitanie”. Quel giorno fu il kazako Aleksandr Vinokurov a tagliare per primo la linea d’arrivo, ma per la scoperta della sua ositività al CERA gli fu tolta la vittoria assegnandola al lussemburghese Kim Kirchen
Mauro Facoltosi

Il Lac de Génos-Loudenvielle e, in trasparenza, l'altimetria dell'ottava tappa (www.loudenvielle.fr)
L’ÉTAPE DU JOUR: MILLAU – LAVAUR
settembre 4, 2020 by Redazione
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Alla vigilia dei Pirenei si disputa la quarta frazione che gli organizzatori del Tour hanno predisposto per i velocisti. La prima parte è vallonata, ma la totale assenza di difficoltà nel finale giocherà a favore delle squadre degli sprint, che avranno parecchio terreno a disposizione per andare a riacciuffare i fuggitivi di giornata
Archiviata la pratica Massiccio Centrale (per adesso, perché ci si tornerà nel corso della seconda settimana, quando saranno previste ben tre tappe su quelle tormentate strade) ora il Tour volge il suo sguardo ai Pirenei, che accoglieranno la corsa nei prossimi giorni. Prima di tornare a pedalare sulle grandi salite si dovrà superare un’altra tappa di trasferimento che ha ancora come obiettivo l’arrivo allo sprint. Stavolta non si saranno particolari insidie da segnalare per i velocisti, grazie ad un finale più scorrevole rispetto a quello di Privas. La totale assenza di difficoltà altimetriche negli ultimi 70 Km li dovrebbe mettere al riparo da sorprese e avranno gioco facile le loro formazioni nell’andare a riprende i fuggitivi di giornata, che potrebbero uscire dal gruppo sin dai chilometri iniziali, essendo previsto un GPM di 3a categoria a soli novi chilometri dal via che sembra proprio un classico trampolino di lancio.
METEO TOUR
Millau : cielo sereno, 27.4°C, vento moderato da SSE (22-27 Km/h), umidità al 37%
Castres (Km 124.5): sole e caldo, 31.1°C (percepiti 30°C), vento moderato da SE (17-21 Km/h), umidità al 28%
Lavaur : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL TOUR
13.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (quindici minuti prima del via)
13.35: partenza da Millau
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 15 Km dal via)
14.50: traguardo volante di Saint-Sernin-sur-Rance
15.15: scollinamento Col de Peyronnenc
15.45 – 16.00: scollinamento Côte de Paulhe
17.20 – 17.40: traguardo a Lavaur
UN PO’ DI STORIA
Oggi si arriva a Lavaur, centro del dipartimento del Tarn che si trova nel cuore di un’area scherzosamente definita “Pays de Cocagne”, ovvero “Paese della Cuccagna”, della quale è considerata il capoluogo. Qui la “cuccagna” è stata grande in particolare per il belga Rik Verbrugghe e per il britannico Mark Cavendish, che in questa cittadina si sono rispettivamente imposti nel 2001 e nel 2011.
Mauro Facoltosi

La cattedrale di Saint-Alain a Lavaur e, in trasparenza, l'altimetria della settima tappa del Tour (www.tourisme-tarn.com)
L’ÉTAPE DU JOUR: LE TEIL – MONT AIGOUAL
settembre 3, 2020 by Redazione
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Si torna in montagna per la prima delle quattro frazioni disegnate sulle strade del Massiccio Centrale, l’unica inserita nel percorso durante la prima settima del Tour. In programma il secondo arrivo in salita, non ufficiale non essendo previsto nessuno GPM al traguardo. Se gli ultimi 8 Km presenteranno una pendenza molto dolce, subito prima bisognerà affrontare gli impegnativi 12 Km Col del de la Lusette, sui quali si scatenerà la bagarre anche per la presenza in vetta del Point Bonus
Si torna in montagna per l’unica tappa con arrivo in salita di questo Tour a non essere considerata come tale. Non ci sarà nessuno striscione del GPM a pendere sopra la testa dei corridori al termine degli 8 Km al 4% che condurranno i corridori sulla cima del Mont Aigoual. Questi dati non devono trarre in inganno perché questa frazione non sarà una passeggiata e, anzi, la pedalabile ascesa finale alla fine potrebbe anche rivelarsi più selettiva del previsto. È risaputo che le salite facili spesso contribuiscono ad incrementare i distacchi se immediatamente precedute da altre più impegnative ed è proprio quello che accadrà oggi: l’attacco degli 8000 metri conclusivi sarà, infatti, preceduto di circa 5 Km – e la salita può quasi essere considerata un tutt’uno con quella pocanzi affrontata – dallo scollinamento del più impegnativo Col de la Lusette. Novità per il Tour de France, non solo proporrà pendenze decisamente più intriganti (media del 7.2% su 12 Km) ma proprio in vetta sarà collocato anche il “Point Bonus”, traguardo volante introdotto tre anni fa e che elargirà abbuoni validi per la classifica generale oltre a quelli normalmente in palio ai traguardi di tappa.
METEO TOUR
Le Teil : cielo sereno, 25.7°C (percepiti 27°C), vento moderato da NNE (22-27 Km/h), umidità al 41%
Alès (Km 88): cielo sereno, 27.3°C, vento debole da NW (5 Km/h), umidità al 41%
Ganges (Km 138): cielo sereno, 28.4°C, vento debole da NNE (9-12 Km/h), umidità al 28%
Mont Aigoual: cielo sereno, 17.1°C (percepiti 18°C), vento debole da N (6 Km/h), umidità al 35%
GLI ORARI DEL TOUR
11.55: inizio trasmissione Eurosport 1 (quindici minuti prima del via)
12.10: partenza da Le Teil
13.30: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 60 Km dal via)
15.00: traguardo volante di Saint-Hippolyte-du-Fort
15.20 – 15.40: scollinamento Cap de la Coste
16.20 – 16.50: scollinamento Col de la Lusette
16.40 – 17.13: traguardo sul Mont Aigoual
UN PO’ DI STORIA
Vetta più alta del massiccio delle Cevenne (1565 metri), dotata anche di una piccola stazione di sport invernali in località Prat Peyrot. il Mont Aigoual non ha mai finora ospitato l’arrivo di una corsa ciclistica. Nella storia del Tour è già comunque iscritto un passaggio sulle pendici di questa montagna, che furono affrontate nel 1987 durante la tappa Millau – Avignone, terminata allo sprint con il successo dell’olandese Jean-Paul van Poppel. A transitare per primo al GPM dell’Aigoual, scalato dal versante opposto rispetto al 2020, fu un corridore italiano, il varesino Silvano Contini.
Mauro Facoltosi

L'osservatorio del Mont Aigoual e, in trasparenza, l'altimetria della sesta tappa (www.sudcevennes.com)
L’ÉTAPE DU JOUR: GAP – PRIVAS
settembre 2, 2020 by Redazione
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Il Tour si sposta dalle Alpi verso il Massiccio Centrale e prima di giungere al prossimo arrivo in salita, in programma giovedì, propone una facile frazione di trasferimento dal finale complicato. La lieve pendenza che caratterizza i 10 chilometri conclusivi non dovrebbe costituire un grosso handicap per diversi dei velocisti in gara, ma apre uno spriraglio anche alle azioni dei finisseur
Lasciatosi alle spalle le Alpi (ci si tornerà nella settimana conclusiva per le frazioni decisive) il Tour si mette in viaggio in direzione del Massiccio Centrale, sul quale si disputerà la prossima tappa di montagna. In attesa di questo evento ecco una classica tappa di trasferimento che dovrebbe terminare allo sprint. Il condizionale è d’obbligo per il particolare disegno del finale, con gli ultimi 7 Km nei quali la strada tende sempre a prendere quota, anche se non si può certo parlare di salita vera e propria. Basti dire che il tratto più impegnativo di questo finale, lungo poco più di un chilometro, presenta una pendenza media del 3.4% appena, che però potrebbe ispirare qualche finisseur oppure far perdere le ruote del gruppo a qualche velocista in debito d’energie. I corridori ritroveranno la pianura vera solamente in vista dello striscione dell’ultimo chilometro e di un traguardo non semplice da gestire per gli sprinter perché negli ultimi 500 metri la strada tende a curvare leggermente verso sinistra e lo striscione dell’arrivo lo vedranno solo all’ultimissimo.
METEO TOUR
Gap: cielo sereno, 22.3°C, vento debole da SSW (5-7 Km/h), umidità al 47%
Serres (Km 38): cielo sereno, 23.4°C, vento debole da NW (5 Km/h), umidità al 41%
Nyons (Km 101): cielo sereno, 25.6°C, vento moderato da N (20 Km/h), umidità al 33%
Montélimar (Km 144): cielo sereno, 27.3°C, vento moderato da N (21-26 Km/h), umidità al 33%
Privas: cielo sereno, 24.6°C, vento moderato da N (24-30 Km/h), umidità al 37%
GLI ORARI DEL TOUR
13.05: inizio trasmissione Eurosport 1 (venti minuti prima del via)
13.20: partenza da Gap
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30 Km dal via)
14.20: traguardo volante di L’Épine
16.10 – 16.25: scollinamento Col de Serre Colon
17.20 – 17.40: traguardo a Privas
UN PO’ DI STORIA
Come per Sisteron, anche per Privas – centro noto ai golosi per la produzione di prelibati marrons glacés – c’è stata una prova generale del Tour in tempi recentissimi. Lo scorso anno l’elvetico Stefan Bissegger vi ha infatti conquistato la sesta tappa del Tour de l’Avenir, corsa organizzata da Alpes Vélo con il supporto tecnico e umano di ASO: questa tappa è ricordata in particolare dai tifosi italiani per la conquista della maglia gialla da parte del modenese Giovanni Aleotti, che l’hai poi perduta sulle Alpi. A Privas c’è comunque un precedente del Tour perché nel 1966 vi è partita una tappa diretta a Le Bourg-d’Oisans, l’unica nella storia della Grande Boucle terminata nel cittadina situata ai piedi della mitica Alpe d’Huez, vinta dallo spagnolo Luis Otaño.
Mauro Facoltosi

Vista panoramica su Privas e, in trasparenza, l'altimetria della quinta tappa (wikipedia)
L’ÉTAPE DU JOUR: SISTERON – ORCIÈRES-MERLETTE
settembre 1, 2020 by Redazione
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Arriva il giorno del primo arrivo in salita, non durissimo ma nemmeno una “passeggiata” come sono stati, per esempio, i traguardi a Montevergine del Giro d’Italia. Orcières-Merlette è poi un traguardo storico, che immediatamente richiama alla memoria l’insperata impresa dello spagnolo Luis Ocaña al Tour del 1971, quando si presentò su questo traguardo con nove minuti di vantaggio su Eddy Merckx
Un arrivo in salita è all’orizzonte, il primo dei sette previsti in questa edizione del Tour, anche se ufficialmente sono sei perché non è stato stranamente considerato come tale quello previsto tra un paio di giorni sul Mont Aigoual. Il primo arrivo con GPM “incorporato” sarà quello che riporterà la corsa francese dopo ben 31 anni di lontananza sul mitico traguardo di Orcières-Merlette, mitico non certo per le inclinazioni che saranno offerte dall’ascesa finale. Negli ultimi 10 Km s’incontrerà una pendenza media né esaltante, né del tutto trascurabile (6%) e, con la prospettiva di un Tour molto più duro del solito, c’è da attendersi attacchi tra i big solamente nei chilometri conclusivi di questa frazione che in precedenza vedrà i corridori affrontare quattro pedalabili salite, assolutamente non temibili e distanti da quella conclusiva.
METEO TOUR
Sisteron : poco nuvoloso 25.1°C (percepiti 26°C), vento debole da S (8 Km/h), umidità al 37%
Serres (Km 33): poco nuvoloso, 22.9°C, vento debole da NNW (8 Km/h), umidità al 40%
Saint-Disdier (Km 81.5): cielo sereno, 18.2°C, vento debole da WSW (5-6 Km/h), umidità al 43%
Orcières-Merlette*: nubi sparse, 17.5°C, vento debole da WSW (8 Km/h), umidità al 43%
* previsioni relative al centro di Orcières (1395 m), dal quale si transita a 6 Km dall’arrivo (previsto a quota 1825 m)
GLI ORARI DEL TOUR
13.20: inizio trasmissione Eurosport 1 (dieci minuti prima del via)
13.30: partenza da Sisteron
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 25 Km dal via)
14.40 – 15.20: traguardo volante di Veynes e scollinamento Col du Festre
16.50 – 17.10: scollinamento Côte de Saint-Léger-les-Mélèzes
17.20 – 17.50: traguardo a Orcières-Merlette
UN PO’ DI STORIA
La storia di Orcières-Merlette al Tour iniziò nel 1971 e iniziò con il botto. La giovane stazione di sport invernali, inaugurata nove anni prima, in quell’edizione ospitò l’arrivo dell’unica vera frazione alpina di un Tour che, in salita, non era stato disegnato con mano troppo pesante. Nei giorni precedenti tutti si erano accorti che il grande favorito per il successo finale Eddy Merckx non stava attraversando un periodo di forma ottimale e lo dimostrava il fatto che dopo le prime due tappe di montagna l’olandese Joop Zoetemelk vestiva la maglia gialla con 1” sullo spagnolo Luis Ocaña, mentre il “cannibale” era quarto ad un minuto. Nessuno, però, poteva immaginare che nella non temibile tappa di Orcières-Merlette Ocaña si scatenasse di brutto, riuscendo ad arrivare al traguardo con un vantaggio di quasi nove minuti su Merckx che sembrava incolmabile e che sarà vanificato solamente dalla brutta caduta che, qualche giorno più tardi, costringerà lo spagnolo al ritiro da un Tour che aveva praticamente in tasca a chiusura ermetica. Forte di questo precedente, l’anno successivo gli organizzatori rimetteranno l’arrivo a Orcières-Merlette nel tracciato, ma stavolta non ci saranno sorprese perché Merckx stava decisamente meglio rispetto al 1971, Ocaña stavolta non riuscì a schiodarsi di ruota il rivale mentre a cogliere la vittoria fu il belga Lucien Van Impe. In seguito altre due occasioni si tornò nella piccola stazione di sport invernali realizzata sulle pendici del massiccio degli Écrins, nel 1982 con una tappa vinta dal francese Pascal Simon e nel 1989 con una cronoscalata che vide l’olandese Steven Rooks far registrare il tempo migliore.
Mauro Facoltosi

Il Grand Lac des Estaris a Orcières-Merlette e, in trasparenza, l'altimetria della quarta tappa (www.orcieres.com)
L’ÉTAPE DU JOUR: NIZZA – SISTERON
agosto 31, 2020 by Redazione
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Il Tour lascia la Costa Azzurra e punta verso nord ovest con la seconda delle sette tappe riservate alla categoria dei velocisti. Le difficoltà altimetriche non mancano ma non presentano mai pendenze impegnative e si esauriranno defiinitivamente mancheranno 46 Km all’arrivo
Salite, ancora salite. Anche la terza tappa del Tour 2020 è infarcita di difficoltà con ben evidenziano i quattro GPM che si dovranno affrontare lungo la strada per Sisteron. Stavolta, però, le difficoltà saranno abbastanza contenute e le pendenze medie non andranno oltre il 5.4% che si registra lungo i 7 Km che conducono sino ai 1145 metri del Col des Lèques. Sarà quella la penultima difficoltà di un tracciato che in seguito proporrà il breve Col de l’Orne (3 Km al 4.8%) e poi nessun altro ostacolo naturale nei rimanenti 46 Km. Le squadre dei velocisti avranno così parecchio terreno a disposizione per andare alla caccia dei fuggitivi di giornata, favorite anche dalla linearità di un finale che negli ultimi 12 Km prevede rarissime e molto lievi curve. Al massimo quegli sprinter che non avranno ancora smaltito del tutto le difficoltà dei primi giorni potrebbero trovarsi con le gambe “imballate” sul rettilineo d’arrivo, che presenta un’impercettibile ma lievissima pendenza.
METEO TOUR
Nizza: cielo sereno, 23.3°C, vento debole da E (9-12 Km/h), umidità al 54%
Grasse (Km 44.5): cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da ESE (10-13 Km/h), umidità al 52%
Castellane (Km 108): cielo sereno, 23.2°C, vento debole da SW (6-8 Km/h), umidità al 33%
Digne-les-Bains (traguardo volante – Km 160.5): cielo sereno, 23.7°C, vento moderato da WNW (12-13 Km/h), umidità al 35%
Sisteron: cielo sereno, 24.4°C, vento moderato da NW (16 Km/h), umidità al 39%
GLI ORARI DEL TOUR
12.05: inizio trasmissione Eurosport 1 (quindici minuti prima del via)
12.20: partenza da Nizza
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 65 Km dal via)
15.10 – 15.25: scollinamento Col des Lèques
16.00 – 16.30: scollinamento Col de l’Orme e traguardo volante di Digne-les-Bains
17.00 – 17.30: traguardo a Sisteron
UN PO’ DI STORIA
La “Porta della Provenza”, così è soprannominata la cittadina di Sisteron, si spalancherà quest’anno per la seconda volta sul Tour dopo aver ospitato nel 2010 la partenza di una tappa diretta a Bourg-lès-Valence e vinta allo sprint dal britannico Mark Cavendihs. Conosciuta per la sua cittadella fortificata, Sisteron negli scorsi anni ha fatto una sorta di prova generale per l’arrivo accogliendo il traguardo di altre due corse organizzate da ASO: nel 2018 vi è terminata una tappa della Parigi-Nizza vinta dal francese Jérôme Cousin, mentre nel 2015 era stata sede d’arrivo di una frazione del Giro del Delfinato conclusasi – come ci si attende da questa tappa – con un arrivo in volata nel quale si era imposto un altro transalpino, Nacer Bouhanni. Andando indietro nel tempo di qualche anno si arriva quindi al 2012 e nel 2008, quando Sisteron ospitò l’arrivo di altre due tappe della Parigi-Nizza, entrambe conquistate da corridori spagnoli (Luis Leon Sanchez e Carlos Barredo)
Mauro Facoltosi

Sisteron dominata dalla Rocher de Baume e, in trasparenza, l'altimetria della terza tappa (TripAdvisor)
L’ÉTAPE DU JOUR: NIZZA – NIZZA (HAUT PAYS)
agosto 30, 2020 by Redazione
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Si rimane a Nizza per la prima delle dieci tappe di montagna che fanno della centosettesima edizione del Tour de France una delle più dure della storia. Le prime due salite in programma si affronteranno lontane dall’arrivo, ma rischiano di rimanere nelle gambe nel finale di gara e soprattutto per coloro che non hanno smaltito le “botte” rimediate nella prima tappa.
In tempi recenti non si è mai vista una partenza così impegnativa, nemmeno alla Vuelta, e per trovare qualcosa del genere bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1979 (ne parleremo più sotto). Solo nella prima settimana del Tour 2020 si dovranno affrontare cinque tappe di alta montagna, due delle quali con arrivo in salita, un’ascesa “Hors Catégorie” (il Port de Balès, in programma all’ottavo giorno di gara) e ben otto GPM di 1a categoria. Di questi ultimi, i primi due s’incontreranno già nella seconda frazione di un Tour che, dunque, costringerà i suoi primattori a presentarsi ai nastri di partenza con uno stato di forma già ben definito. Così a una sessantina di chilometri dal via da Nizza si dovranno superare i 17 Km al 6% del Col de la Colmiane, che molti corridori già conoscono perché lassù si è conclusa a marzo l’ultima tappa della Parigi-Nizza, vinta dal colombiano Nairo Quintana, mentre la classifica finale della tradizionale corsa a tappe di avvicinamento alla Sanremo era stata conquista dal tedesco Maximilian Schachmann. 36 Km più avanti si scollineranno anche i 1600 metri del Col de Turini (15 Km al 7.2%), che l’arrivo di una tappa della Parigi-Nizza l’hanno accolto nel 2019 (vittoria di Daniel Martínez), e a quel punto mancheranno 87 Km al traguardo, apparentemente tanti. Chi avrà faticato su questi due colli, però, potrebbe trovarsi nuovamente a boccheggiare sulle due più breve e basse salite che sono state inserite nel finale di gara, prima sul tradizionale Col d’Èze (8 Km al 5.9%) e poi sul Col des Quatre Chemins (5.5 Km al 5.7%), superato il quale il traguardo disterà soli nove chilometri. Sono difficoltà che potrebbero già fare qualche vittima a sorpresa, magari tra quei corridori che sono caduti nel corso della tormentata prima tappa e non hanno ancora recuperare le “botte”.
METEO TOUR
Nizza – partenza: cielo sereno, 24.2°C, vento forte da SW (32 Km/h), umidità al 61%
Saint Martin-Vésubie (Km 70.5): cielo sereno, 22.1°C (percepiti 23°C), vento moderato da WSW (14-18 Km/h), umidità al 40%
Nizza (Km 141.5): cielo sereno, 25.4°C (percepiti 27°C), vento forte da SW (33 Km/h), umidità al 57%
Nizza – arrivo: cielo sereno, 25.4°C (percepiti 27°C), vento forte da SW (32 Km/h), umidità al 57%
GLI ORARI DEL TOUR
13.15: inizio trasmissione Eurosport 1 (cinque minuti prima del via)
13.20: partenza da Nizza
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30-35 Km dal via)
15.00 – 15.15: scollinamento Col de la Colmiane
16.00 – 16.20: scollinamento Col de Turini
17.00 – 17.35: scollinamento Col d’Èze
17.50 – 18.25: traguardo a Nizza
UN PO’ DI STORIA
La prima settimana di quest’anno ricorda molto, sul piano della durezza, i primi cinque giorni del Tour del 1979, che scattò dal piccolo paesino di Fleurance con un prologo vinto dall’olandese Gerrie Knetemann, campione del mondo in carica. Fleurance non è molto distante dai Pirenei, che furono affrontati consecutivamente nelle successive tre tappe, cominciando con quella terminata nella nota località termale di Luchon, dove colse la vittoria il francese René Bittinger al termine di una frazione che prevedeva le ascese ai colli di Menté e del Portillon. Il terzo giorno tornarono a scorrere le lancette dei cronometri, stavolta per la difficile cronoscalata verso Superbagnères che vide imporsi il favorito numero uno per il successo finale, Bernard Hinault, con l’asso francese che quel giorno riuscì anche a mandare fuori tempo massimo cinque corridori. E non era ancora finita perché l’indomani erano in programma Peyresourde, Aspin e Soulor nel corso della solita cavalcata verso Pau, dove è ancora Hinault a vincere. Per completare l’opera subito dopo il trittico pirenaico si affrontò l’interminabile cronosquadre di Bordeaux, 86 Km al termine dei quali fece registrare il miglior tempo la corazzata olandese TI-Raleigh mentre traballò temporaneamente il trono del francese capoclassifica, che quel giorno perse 48” dall’inossidabile olandese Joop Zoetemelk.
Mauro Facoltosi

L'altimetria della seconda tappa e, in trasparenza, i tornanti della salita del Col de Turini (www.alpes4ever.com)
L’ÉTAPE DU JOUR: NIZZA – NIZZA (MOYEN PAYS)
agosto 29, 2020 by Redazione
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Ogni giorno vi porteremo alla scoperta dal tracciato del Tour de France. Cominciamo con la prima delle due frazioni disegnato attorno alla città di Nizza, che vede favoriti i velocisti nonostante le colline dell’entroterra della Costa Azzurra. E ne approfittiamo per augurare buon divertimento ai telespettatori del grande ciclismo e buon lavoro a corridori, tecnici, organizzatori e giornalisti
Per il terzo anno consecutivo il Tour de France prende le mosse con una tappa in linea, sulla carta molto più complicata rispetto a quella, totalmente pianeggiante, che nel 2018 si disputò il primo giorno di gara tra l’isola di Noirmoutier e Fontenay-le-Comte e quella che aprì la scorsa edizione a Bruxelles, anch’essa prevalentemente piatta (Muro di Grammont a parte). Il tracciato della prima frazione, infatti, è stato in gran parte disegnato nell’entroterra di Nizza e si andranno così ad affrontare alcune difficoltà altimetriche che porteranno il gruppo dal livello del mare fino ai quasi 550 metri della località di Levens, superando complessivamente sei ascese non particolarmente difficili, la più impegnativa delle quali – la Côte de Rimiez, da ripetere due volte – metterà in palio i punti per la classifica degli scalatori. La totale mancanza di asperità negli ultimi 38 Km dovrebbe, però, favorire i velocisti, che si disputeranno la prima maglia gialla sul prestigioso traguardo della Promenade des Anglais. Insidia aggiunta sarà la pioggia che dovrebbe cadere, debole, nelle ultime due-tre ore di corsa.
METEO TOUR
Nizza – partenza: cielo coperto, 25.4°C (percepiti 27°C), vento debole da SSW (9-10 Km/h), umidità al 75%
Nizza – 1° passaggio (Km 39.5): pioggia debole (0.1 mm), 25.4°C (percepiti 27°C), vento debole da SSW (9-11 Km/h), umidità al 75%
Nizza – 2° passaggio (Sprint – Km 88): pioggia modesta (0.2 mm), 25.4°C (percepiti 27°C), vento debole da S (9-11 Km/h), umidità al 76%
Nizza – arrivo: pioggia modesta (0.4 mm), 24.3°C, vento debole da S (6 Km/h), umidità al 82%
GLI ORARI DEL TOUR
13.55: inizio trasmissione Eurosport 1 (venti minuti prima del via)
14.15: partenza da Nizza
15.15: primo passaggio da Nizza
15.30: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 50 Km dal via)
16.15: secondo passaggio da Nizza
18.00: traguardo a Nizza
UN PO’ DI STORIA
Nizza vanta 35 precedenti al Tour, pochi se paragonati alla rinomanza della nota località della Costa Azzurra, solitamente evitata dalla Grande Boucle perché nel mese di luglio, periodo di alta affluenza turistica, è difficile trovare in questa zona collocazione alberghiera alla carovana,. La prima volta che si arrivò su questo traguardo fu nel 1906, anno della quarta edizione del Tour, quando il francese René Pottier s’impose al termine di una tappa lunga ben 345 Km, scattata dalla lontana Grenoble. Molto più breve è stata l’ultima tappa nizzarda in ordine di tempo, una cronosquadre di 25 Km che rappresentò la prima frazione “continentale” dell’edizione 2013, partita tre giorni prima dalla Corsica: a vincere la prova collettiva fu l’Orica-GreenEDGE, che si fece così parzialmente perdonare il curioso incidente che rischiò di mandare all’aria lo svolgimento della prima tappa, quando un autobus della formazione australiana si “incastrò” sotto lo striscione dell’arrivo. Nizza vanta anche due “Grand Départ”, quello del Tour del 1981 e quello del Giro d’Italia del 1998, con cronoprologhi che furono rispettivamente conquistati dal francese Bernard Hinault e dall’elvetico Alex Zülle: il primo riuscirà a giungere in giallo a Parigi, mentre la maglia rosa del secondo sfiorirà sulle Dolomiti sotto i colpi di Marco Pantani.
Mauro Facoltosi

L'altimetria della prima tappa e, in trasparenza, una veduta panoramica della Promenade des Anglais /saygood.it)