L’ÉTAPE DU JOUR: CLERMONT-FERRAND – LIONE

settembre 12, 2020
Categoria: Approfondimenti

Alla vigilia di una delle tappe più difficili del Tour 2020 si disputa una tappa di trasferimento il cui finale ricorda quello della Milano-Sanremo. Le due salitelle poste a ridosso del traguardo di Lione rammentano la Cipressa e il Poggio e decreteranno le sorti di una tappa che quasi certamente vedrà una fuga approdare in quel di Lione

In sede di presentazione del Tour, il 15 ottobre dello scorso anno, il direttore della corsa Christian Prudhomme ha tirato in ballo la Milano-Sanremo per illustrare la tappa che terminerà a Lione e bisogna dire che il paragone tra le due corse c’è, anche se non proprio calzante a pennello. La prima parte della frazione non assomiglia per nulla alla Classicissima perché l tratto iniziale pianeggiante è più breve, al posto del facile Turchino qui s’incontreranno in successione due GPM di 2a e 3a categoria, il più impegnativo dei quali è il Col de Beal (1396 metri, 12 Km al 5,3%), e anche la marcia d’avvicinamento a Lione è più movimentata rispetto alle fasi che alla corsa italiana si snodano sull’Aurelia. È nel finale, invece, che la similitudine tra le due gare si fa concreta, con la Côte de la Duchère (1.3 Km al 5.3%) a prendere il posto della Cipressa e la Côte de la Croix-Rousse (1.4 Km al 4.5%) e rivestire il ruolo del Poggio. Differiscono, invece, la lunghezza del tratto di strada che si deve percorrere tra e queste due salite, molto più ravvicinate in questo caso, e anche la distanza che separa la cima della Croix-Rousse dal traguardo, distante 4 Km e 500 metri, quasi un chilometro in meno rispetto alla Sanremo. Detto questo, a meno di sorprese oggi difficilmente assisteremo ad una riedizione della corsa quest’anno vinta da Wout Van Aert, sia perché il percorso è di più complicata gestione per le formazioni degli sprinter, sia perché questa è una delle rare frazione del Tour che sembra fatta su misura per i cacciatori di tappe e alta sarà la possibilità che la fuga di giornata riesca ad andare in porto (si vede più sotto il “riassunto” dell’ultima frazione arrivata a Lione), in una tappa della quale gli uomini di classifica e le loro squadre penseranno a riposarsi: domani è, infatti, in programma una delle tappa di montagna più dure di questa edizione.

METEO TOUR

Clermont-Ferrand: cielo sereno, 25.7°C, vento debole da N (3 Km/h), umidità al 38%
Courpière (traguardo volante – Km 38): cielo sereno, 26.3°C, vento debole da N (4 Km/h), umidità al 36%
Montbrison (Km 107) : nubi sparse, 27.8°C, vento debole da N (7-9 Km/h), umidità al 35%
Lione : nubi sparse, 27.8°C, vento debole da N (14-16 Km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL TOUR

13.00: inizio trasmissione Eurosport 1 (20 minuti prima del via)
13.20: partenza da Clermont-Ferrand
14.00: inizio trasmissione RAI2 (all’incirca a 30 Km dal via)
14.10-14.15: traguardo volante di Courpière
14.50-15.00: scollinamento Col du Béal
15.30-15.40: scollinamento Côte de Courreau
17.45-18.10: arrivo a Lione

UN PO’ DI STORIA

Terza città più popolosa di Francia dopo Parigi e Marsiglia e luogo natale di due tra i più celebri imperatori romani (Claudio e Caracalla), Lione è molto cara al Tour perché il primo luglio del 1903 vi si conclude la prima tappa del prima edizione della corsa, partita da Montgeron, nella “balie” sud della capitale, lunga qualcosa come 467 Km e vinta con 55 secondi di vantaggio sul seconda da Maurice Garin, l’ex spazzacamino d’origini valdostane che soli due anni prima aveva abbandonato la cittadinanza italiana per prendere quella francese. Nonostante questo particolare legame tra la Grande Boucle, questa vi è tornata “solo” 16 volte, un numero che appare esiguo se paragonato a quello di altri centri, come l’onnipresente Pau che, tra partenze e arrivi, quest’anno arriverà a quota 72: solo in anni recenti l’Italia è riuscita a “vendicare” il passaggio di nazionalità di Garin imponendosi con due suoi corridori su questo prestigioso traguardo, Alessandro Petacchi nel 2003 e Matteo Trentin nel 2013, in quest’ultimo caso al termine di una frazione che proponeva quasi fedelmente il finale di quest’anno, ma con la salita della Croix-Rousse piazzata più lontana dal traguardo, terminata con una volata di una dozzina di corridori che precedettero di poco più di sette minuti il gruppo principale.

Mauro Facoltosi

Vista panoramica su Lione e, in trasparenza, laltimetria della quattordicesima tappa (www.zingarate.com)

Vista panoramica su Lione e, in trasparenza, l'altimetria della dodicesima tappa (www.zingarate.com)

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