LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PIACENZA – SESTOLA

maggio 11, 2021 by Redazione  
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Scalatori a voi! Le vere montagne devono ancora iniziare ma già nel finale di Sestola i grimpeur troveranno terreno fertile per i loro tentativi, anche se oggi non si potrà guadagnare un’enormità. Al massimo, però, si potrebbe mettere in croce qualche importante avversario

Le tappe di montagna incominceranno solo tra un paio di giorni, ma già oggi gli scalatori avranno una prima opportunità per dare sfogo ai loro appetiti e cominciare a ridurre le distanze dagli avversari che meglio di loro si sono piazzati in classifica dopo la crono di Torino. L’occasione sarà offerta loro dalla breve ma ripida salita del Colle Passerino, 4.3 Km al 9.9% che si possono considerare un arrivo in salita perché soli due chilometri e mezzo separano lo scollinamento dal traguardo di Sestola. Non sarà l’unica difficoltà altimetrica di questa frazione, che scatterà in pianura e ci rimarrà per quasi 80 Km, fin quando ci s’inoltrerà nell’Appennino emiliano per affrontare la prima delle sei salite che caratterizzano il finale, quella – non particolarmente difficile – che condurrà a Rossena, centro non distante dal quale si trova il Castello di Canossa, teatro nel 1077 dello storico incontro tra Papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV che, rimasto sotto una bufera di neve per tre giorni, chiese e ottenne la revoca della scomunica da parte del pontefice. Viste le basse quote e il mese di maggio nessuna tormenta dovrebbe attendere i corridori, che qualche chilometro più avanti si arrampicheranno verso un altro maniero, quello di Carpineti, raggiunto al termine di una salita impegnativa ma non dura come quella finale (3 Km al 7.9%). Molto duro, invece, sarà il tratto conclusivo del colle successivo, quello di Montemolino, che offrirà una sorta di anteprima ridotta del Colle Passerino, rispetto alla quale è lungo la metà ma presenta una pendenza media molto superiore (2 Km all’11.6% e un picco al 18%). A quel punto mancheranno una quarantina di chilometri al finale e ci sarebbe lo spazio per rientrare, ma poi la fatica fatta potrebbe essere pagata sulle infide rampe dell’ultima ascesa.

I suggestivi resti del Castello di Canossa e l’altimetria della quarta tappa (www.emiliaromagnameteo.com)

I suggestivi resti del Castello di Canossa e l’altimetria della quarta tappa (www.emiliaromagnameteo.com)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Tre volte, finora, il Giro è arrivato a Sestola e in ciascun’occasione si è arrivati in un luogo diverso della stazione di sport invernali che è stata la “culla” agonistica di Alberto Tomba. La prima volta, correva l’anno 1971, il traguardo era fissato a Pian del Falco, la frazione più alta del comune emiliano, dove si presentò tutto solo lo scalatore spagnolo José Manuel Fuente, che precedette di tre secondi il vicentino Lino Farisato e di diciassette secondi lo svedese Erik Pettersson, uno dei tre fratelli minori di Gösta, il corridore che nove giorni più tardi conquisterà definitivamente la maglia rosa nel tappone dolomitico di Falcade divenendo il primo (e finora unico) scandinavo a vincere un grande giro. Bisognerà poi aspettare ben 43 anni per rivedere il Giro affrontare la salita verso Pian del Falco, senza fermarsi nel luogo dove vinse Fuente ma proseguendo l’ascesa verso il soprastante Passo del Lupo, dove s’impose l’olandese Pieter Weening che allo sprint anticipò il bellunese Davide Malacarne mentre il primo dei “big” fu Domenico Pozzivivo, terzo a 42” con una ventina di secondi di vantaggio sugli altri favoriti. Infine, nel 2016 l’arrivo fu posizionato alle porte del centro cittadino (dove, invece, si arriverà quest’anno) e a lasciare la sua firma fu l’abruzzese Giulio Ciccone, che anticipò di 42” il russo Ivan Rovnyj e di 1’20” il colombiano Darwin Atapuma.

CIAK… SI GIRO

Quando si parla di film girati e ambientati in Emilia il pensiero non può non andare alla saga di Don Camillo, la serie di cinque film ispirati ai racconti di Giovanni Guareschi e interpretati dagli indimenticati Fernandel e Gino Cervi. Si cominciò nel 1952 e si girò per vent’anni esatti, fino all’episodio conclusivo “Don Camillo e i giovani d’oggi”, interpretato da attori diversi a causa dell’interruzione delle riprese per la morte di Fernandel e del rifiuto di Gino Cervi di terminare il film con un altro attore che non fosse il collega e amico francese. Così i ruoli del sacerdote e del sindaco Peppone furono affidati al veneto Gastone Moschin e allo statunitense Lionel Stander, da alcuni anni residente in Italia e che l’anno precedente si era fatto conoscere da noi interpretando il ruolo del suocero di Nino Manfredi in “Per grazia ricevuta”. Cambiati gli attori, si cambiò anche set perché al posto di Brescello fu scelta San Secondo Parmense mentre alcune delle riprese si svolsero in uno dei centri che il gruppo sfiorerà nel tratto iniziale di questa frazione. Poco prima di giungere a Parma, infatti, i “girini” solcheranno la pianura a sud di Fontanellato, centro conosciuto per la Rocca Sanvitale e per il curioso Labirinto della Masone: è nelle campagne della frazione Grugno che si trova la chiesa dei Santi Gervaso e Protasio, nella quale il battagliero sacerdote si trasferisce dopo esser entrato in conflitto con il giovane prete che il vescovo gli aveva inviato come coadiutore.

La chiesetta nelle campagne tra Fontanellato e San Secondo Parmense che fu set di Don Camillo e i giovani doggi (www.davinotti.com)

La chiesetta nelle campagne tra Fontanellato e San Secondo Parmense che fu set di "Don Camillo e i giovani d'oggi" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/don-camillo-e-i-giovani-d-oggi/50006028

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Piacenza : pioggia consistente (1.2 mm), 15°C, vento moderato da ESE (24-32 Km/h), umidità al 94%
Parma (Km 54.8): pioggia abbondante (2.2 mm), 15.4°C, vento moderato da ESE (17 Km/h), umidità al 95%
Rossena – traguardo volante (Km 86.8): pioggia abbondante (3 mm), 14.3°C, vento moderato da ESE (13-15 Km/h), umidità al 96%
Castello di Carpineti – GPM (Km 111.8): pioggia abbondante (3.1 mm), 12.4°C, vento moderato da SSE (11 Km/h), umidità al 96%
Montemolino – GPM (Km 143.4): pioggia consistente (1.9 mm), 11.3°C, vento moderato da S (10 Km/h), umidità al 95%
Fanano – Sprint (Km 180.2): pioggia abbondante (2.3 mm), 12.9°C, vento moderato da SSW (11-19 Km/h), umidità al 95%
Sestola: pioggia abbondante (2.1 mm), 11°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (13-21 Km/h), umidità al 95%

GLI ORARI DEL GIRO

11.00: inizio diretta su Raisport
12.05: partenza da Piacenza
12.15: inizio diretta su Eurosport1
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 75 Km dalla partenza)
14.20-14.35: traguardo volante di Rossena
15.00-15.20: GPM di Castello di Carpineti
15.50-16.20: GPM di Montemolino
16.45-17.15: traguardo volante di Fanano (inizio salita Colle Passerino)
16.55-17.30: GPM di Colle Passerino
17.00-17.35: arrivo a Sestola

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo terza tappa, Biella – Canale

1° Jimmy Janssens
2° Roger Kluge s.t.
3° Albert Torres s.t.
4° Márton Dina s.t.
5° Manuel Belletti s.t.

Classifica generale

1° Albert Torres
2° Attilio Viviani a 5″
3° Manuel Belletti a 6″
4° Umberto Marengo a 15″
5° Wesley Kreder a 16″

Maglia nera: Filippo Ganna, 183° a 15′43″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Saligari: “Grenadiers Ineos” (Ineos Grenadiers)
Rizzato: “Stiamo entrando a casa Coppi, ad Asti” (Coppi era alessandrino)
Borgato: “Uno strappellotto” (neologismo per zampellotto*?)
Televideo RAI: “Affili” (Edoardo Affini)

* termine coniato dal ct della nazionale ed ex commentatore Davide Cassani per identificare le salite brevi)

DISCOGIRO

Fiori e fantasia (Gianni Mauro e Detto Mariano, composta per il film “Il bisbetico domato” con Adriano Celentano)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BIELLA – CANALE

maggio 10, 2021 by Redazione  
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Il Giro approda sulle colline delle Langhe e del Roero per una frazione altimetricamente movimentata che sarà “molestata” dalla pioggia, prevista copiosa per tutta la giornata

Terza tappa e terzo scenario differente per il Giro d’Italia, che dopo la cronometro d’apertura e la prima tappa pianeggiante oggi avrà come protagoniste le colline. Priva di difficoltà altimetriche sino al primo dei due traguardi volanti (a parte un paio di zampellotti poco impegnativi che spezzettano il veloce tratto iniziale), una volta giunta sulle Langhe l’altimetria si esibirà negli ultimi 80 Km in quattro “volteggi” che porteranno il gruppo prima ai 522 metri di Piancanelli (7.5 al Km al 4.9%), poi ai 531 metri di Castino (5.1 Km al 4.8%) e quindi al tetto di questa tappa, i 622 metri della località Manera (4.9 Km al 5.9%). Usciti da questo trittico per nulla difficile bisognerà percorrere una ventina di chilometri tranquilli prima di arrivare all’ultimo volteggio, che sulla carta pare il più interessante e non solo perché la salita verso Guarene, non più sulle Langhe ma nella zona vitivinicola del Roero, è quella che presenta la pendenza media più alta (7.1% su 2.6 Km): arrivati lassù, a 352 metri di quota, i corridori non troveranno ad attenderli lo striscione del GPM ma quello del secondo traguardo volante di giornata, che si porta in dote secondi di abbuono e anche la più violenta “strappata” di giornata, un picco del 15% che si raggiungerà proprio in vista dello scollinamento. Faranno in gola a molti quei secondi e anche qualche uomo di classifica potrebbe far capolino in testa al gruppo, come ha fatto Ganna ieri a Vercelli. Magari potrebbe provarci qualche scalatore desideroso di tentare un “colpetto” per cominciare a recuperare il terreno perduto nella cronometro. Le energie nel complesso ancora fresche, però, dovrebbero portare il gruppo a rientrare senza troppa fatica sui finisseur e su tutti quei corridori che avranno tentato la sortita salendo verso Guarene, favorito anche dal fatto che dopo il traguardo volante bisognerà percorrere ancora 15 Km per andare all’arrivo, tratto nel quale è previsto un’ultimo strappo al 12% a circa 5 Km dall’arrivo. Non va così assolutamente esclusa la possibilità che a Canale si presenti un gruppo selezionato ma ancora folto, con dentro anche i più resistenti tra i velocisti.

Il castello di Guarene e l’altimetria della terza tappa (www.ecomuseodellerocche.it)

Il castello di Guarene e l’altimetria della terza tappa (www.ecomuseodellerocche.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Canale è una delle sei mete inedite del Giro d’Italia assieme a Guardia Sanframondi, Campo Felice, Sega di Ala, l’Alpe di Mera e l’Alpe Motta. Il centro più vicino ad avere una certa esperienza di Giro è Alba, che dista una dozzina di chilometri da Canale e dove sono terminate due frazioni della Corsa Rosa, la prima delle quali fu conquistata dal belga Guido Reybrouck nel 1968. Il secondo e ultimo traguardo risale al 2004, quando Alessandro Petacchi si impose al termine della prima tappa del Giro che sarà conquistato da Damiano Cunego e che sarà anche la prima edizione della corsa seguita da www.ilciclismo.it, fondato l’anno precedente dall’indimenticato Matteo Patrone.

CIAK… SI GIRO

Quando l’elicottero della RAI sorvolerà Guarene per seguire i concitati chilometri che condurranno al traguardo volante, l’occhio della telecamera non potrà non “catturare” lo scenografico castello che sovrasta il borgo, costruito nel XVIII secolo su iniziativa di Carlo Giacinto Roero di Guarene, conte che si dilettava d’architettura e disegnò personalmente la sua nobil dimora ispirandosi alle creazioni del messinese Filippo Juvarra per i Savoia (sua opera è la palazzina di Stupinigi dalla quale è partita la tappa di ieri). Oggi sede di un hotel di lusso, ha avuto tra i suoi ospiti una delle più apprezzate regista italiane, il Premio Oscar alla carriera Lina Wertmüller (titolo assegnatole lo scorso anno), che nel 1999 è salita lassù per girare alcune scene di “Ferdinando e Carolina”, pellicola che narra la storia d’amore tra Ferdinando di Borbone, sovrano del Regno delle Due Sicilie, e la moglie, la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. Gli appassionati di programmi culinari, invece, ricorderanno questo maniero set di una delle prove esterne della sesta edizione del talent Masterchef Italia, nella quale i concorrenti venivano giudicati da una delle più “prelibate” associazioni del borgo di Guarene, la “Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa”.

Il castello di Guarene inquadrato nel film della Wertmüller (www.davinotti.com)

Il castello di Guarene inquadrato nel film della Wertmüller (www.davinotti.com)

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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/ferdinando-e-carolina/50014792

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Biella : pioggia consistente (0.8 mm), 14°C, vento debole da E (9-22 Km/h), umidità al 91%
Crescentino (Km 41.1): pioggia consistente (1 mm), 15.6°C, vento debole da NE (8-12 Km/h), umidità al 91%
Asti (Km 86.3): pioggia consistente (0.9 mm), 17°C, vento debole da NNE (8-11 Km/h), umidità al 89%
Canelli – sprint (Km 114): pioggia consistente (1.3 mm), 16.5°C, vento debole da ENE (8 Km/h), umidità al 93%
Castino – GPM (Km 144.5): pioggia consistente (1 mm), 13.2°C, vento moderato da SE (13-16 Km/h), umidità al 94%
Guarene – Sprint (Km 175.1): pioggia consistente (1.6 mm), 15.5°C, vento debole da ENE (11 Km/h), umidità al 96%
Canale : pioggia consistente (1.6 mm), 15.5°C, vento debole da ENE (10-11 Km/h), umidità al 96%

GLI ORARI DEL GIRO

11.15: inizio diretta su Raisport
12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Biella
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 66 Km dalla partenza)
15.00-15.15: traguardo volante di Canelli
15.20-15.40: GPM di Piancanelli
15.50-16.20: GPM di Castino
16.10-16.40: GPM di Manera
16.40-17.10: traguardo volante di Guarene
17.00-17.30: arrivo a Canale

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo seconda tappa, Stupinigi (Nichelino) – Novara

1° Pieter Serry
2° Albert Torres a 1′48″
3° Matteo Badilatti a 1′58″
4° Sébastien Reichenbach s.t.
5° Cesare Benedertti s.t.

Classifica generale

1° Pieter Serry
2° Rafaels Valls a 1′37″
3° Matteo Badilatti a 1′40″
4° Albert Torres a 1′47″
5° Luis León Sánchez a 1′48″

Miglior italiano: Filippo Tagliani, 7° a 1′51″
Maglia nera: Filippo Ganna, 183° a 3′28″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Fabretti: “La telecronaca che festeggerà il vincitore di questa prima tappa”
Professor Fagnani: “Il pubblico non può assemblarsi sulle strade”
Genovesi: “Don Bosco va nelle fabbriche dove i bambini venivano studiati” (sfruttati)
Giovannelli: “Arriveranno qui con l’abbrivio”
Rizzato: “Una foratura al posteriore” (il classico “bucio de…”)
Borgato: “L’ultima curva sarà a 1500 metri dal traguardo, poi rettilineo lunghissimo” (ma che Garibaldi avrà consultato? C’erano quattro curve con l’ultima che terminava in vista del traguardo)
Pancani: “Il ritmo è sensibilmente cambiata”
Borgato: “Consonni e Viviani sono alla ruota di Viviani”
Pancani: “Proteste da parti degli UAE Emirates”
Bennati: “Gaviria era all’interno della sua destra”
De Stefano: “Agli organizzatori non è stato successo nulla”
Televideo RAI: “Parte bene Gaviria ma viene compresso dal gruppo” (domani sarà messo in vendita come sogliola al mercato del pesce di Novara)
Televideo RAI: “Molano Benvides” (Molano Benavides)

DISCOGIRO

Dedicato a te (Le Vibrazioni)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): STUPINIGI (Nichelino) – NOVARA

maggio 9, 2021 by Redazione  
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Dopo la cronometro d’apertura entrano in scena in velocisti, chiamata a calcare le assi del palcoscenico di Novara. Finale insidioso con qualche curva che merita attenzione

Il secondo atto in terra di Piemonte del Giro 2021 offrirà il palcoscenico per la prima volta ai velocisti, che in questa edizione della corsa avranno a loro disposizione cinque, massimo sei traguardi in tutto. La prima esibizione destinata ai virtuosi dei finali a 70 Km/h orari arriverà al termine di una frazione che si snoderà tra la spettacolare Palazzina di Caccia di Stupinigi e Novara iniziando con una settantina di chilometri pianeggianti disegnati a sud del capoluogo piemontese, tratto nel quale si toccherà anche il centro di Santena rendendo così omaggio alla figura del conte di Cavour Camillo Benso, uno dei fautori dell’Unità d’Italia, nel secondo centenario della sua morte. Seguirà la “gentile” traversata del Monferrato, circa 40 Km di morbidissime ondulazioni prive di pendenze cattive dove si andranno ad assegnare i primi punti della classifica degli scalatori in cima alla breve salitella di Montechiaro d’Asti, poco meno di 2 Km inclinati al 5.5%. Si riguadagnerà definitivamente la pianura quando al traguardo mancheranno circa 70 Km, poco prima d’affrontare nella zona delle risaie del vercellese uno dei tratti più intensi di questa frazione perché nel volgere di 15 Km si succederanno i due tradizionali traguardi volanti giornalieri: succulento si annuncia in particolare il secondo, perché a Vercelli saranno messi in palio anche secondi d’abbuono validi per la classifica generale e qualche corridore che punta a far bene nella prima parte del Giro potrebbe lanciarsi nella mischia. Per quanto riguarda la terza ed ultima volata di giornata, quella che andrà in scena in Viale Kennedy a Novara, bisognerà fare attenzione alle insidie che caratterizzano l’ultimo chilometro, introdotto da una breve rampetta proprio all’altezza dello striscione della “flamme rouge” e caratterizzato da una rotatoria da superare a 700 metri dal traguardo e da un’ampia curva verso destra che inizia a 300 metri dalla conclusione e che di fatto termine in vista della linea d’arrivo.

Le risaie del vercellese e l’altimetria della seconda tappa  (www.turismo.it)

Le risaie del vercellese e l’altimetria della seconda tappa (www.turismo.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Da un estremo all’altro: se Torino, soprattutto in passato quando il traffico consentiva ancora di arrivare spesso nelle grandi metropoli, è stata una delle città più gettonate dalla Corsa Rosa, Novara si colloca in fondo alla classifica. In 112 anni di storia, infatti, all’ombra del San Gaudenzio (la cupola della basilica cittadina, altra opera di quell’Antonelli che è più conosciuto per aver innalzato la Mole torinese) è terminata una sola tappa del Giro, che poi è comunque tornato altre due volte nella cittadina piemontese, in quelle occasioni prescelta come sede di partenza. Accadde nel 1968, quando Vincenzo Torriani ne fece il capolinea della prima tappa, partita da Campione d’Italia (dove il giorno precedente si era disputato il primo cronoprologo della storia del Giro, conquistato dal francese Charly Grosskost) e vinta con sei secondi di vantaggio sul resto del gruppo da Eddy Merckx, che quell’anno proprio in Italia avrebbe fatto sua per la prima volta in carriera la classifica generale di un grande giro. Snobbata dal Giro, Novara s’è ampiamente “consolata” ospitando l’arrivo di diverse edizioni del Giro del Piemonte, l’ultima nel 1991 quando la classica della Gazzetta dello Sport terminò in volata con la vittoria dell’uzbeko Djamolidine Abdoujaparov.

CIAK… SI GIRO

Il secondo dei due traguardi volanti giornalieri è previsto a Vercelli, città dove nel 1961 il genovese Giuliano Montaldo girò la maggior parte delle scene del suo primo film da regista, “Tiro al piccione”, presentato due volte alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la prima nello stesso anno d’uscita della pellicola e la seconda nel 2019, quando ne è stata proiettata la versione restaurata a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma reintegrando le parti del negativo originale che erano nel tempo si erano danneggiate. Ambientato nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, racconta delle vicissitudini di Marco, giovane che decide di arruolarsi tra i repubblichini presentandosi presso la caserma di Vercelli e dalla quale sarà successivamente inviato al fronte. Per le scene vercellesi Montaldo selezionò nove location situate nella cittadina piemontese, ma non cercate qui la caserma, per la quale si preferì girare a Roma, nel complesso di San Michele a Ripa Grande, nel rione Trastevere. In particolare il regista cercava uno scorcio che mostrasse degli edifici in rovina (si voleva che lo spettatore pensasse alle “cicatrici” dei bombardamenti) e lo individuò in uno dei chiostri del monastero di Santa Chiara, che all’epoca delle riprese era stato convertito in alloggio per i senzatetto (si spiegano così i panni stesi che si vedono nel film) e oggi – quando ancora si possono vedere le porzioni “decapitate” dell’edificio – è sede del MAC (Museo Archeologico Città di Vercelli “Luigi Bruzza”).

La scena di Tiro al piccione girata in uno dei chiostri dellex monastero di Santa Chiara a Vercelli (www.davinotti.com)

La scena di "Tiro al piccione" girata in uno dei chiostri dell'ex monastero di Santa Chiara a Vercelli (www.davinotti.com)

Un'altra inquadratura del monastero (www.davinotti.com)

Lo stesso luogo mostrato nel film come appare oggi (www.davinotti.com)

Lo stesso luogo mostrato nel film come appare oggi (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/tiro-al-piccione/50012509

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Stupinigi (Nichelino) : cielo coperto, 17.3°C, vento debole da NNE (5-6 Km/h), umidità al 59%
Santena (Km 54.6): cielo coperto, 17.7°C, vento debole da NNE (5-6 Km/h), umidità al 58%
Montechiaro d’Asti – GPM (Km 95.2): cielo coperto, 19.4°C, vento debole da NNW (4-5 Km/h), umidità al 51%
Tricerro – Sprint (Km 139.6): cielo coperto, 21.3°C, vento debole da NNE (3 Km/h), umidità al 46%
Novara: cielo coperto, 21.5°C, vento debole da E (2-3 Km/h), umidità al 46%

GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.40: partenza da Stupinigi
13.50: inizio diretta su Eurosport1 (dopo circa 40 Km dalla partenza)
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 50 Km dalla partenza)
15.00-15.15: scollinamento GPM di Montechiaro d’Asti
16.00-16.20: traguardo volante di Tricerro
16.20-16.40: traguardo volante di Vercelli
16.50-17.10: arrivo a Novara

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo prima tappa, circuito a cronometro di Torino, e prima classifica generale

1° Luis León Sánchez
2° Guy Niv a 3″
3° Filippo Tagliani s.t.
4° Attilio Viviani a 4″
5° Lorenzo Fortunato a 5″

Maglia nera: Filippo Ganna, 184° a 1′37″

STRAFALGAR SQUARE

Pancani: “Limitare i danni pensando alla volata di ieri” (domani)
Ganna: “Abbiamo un piano B, che è anche Pavel”
Garzelli: “Tutti aspettevamo la crono di Almeida”
Televideo RAI: “Edoardo Affini competa il trionfo”

DISCOGIRO

Ti regalerò una rosa (Simone Cristicchi)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TORINO – TORINO

maggio 8, 2021 by Redazione  
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Parte il Giro da Torino con una cronometro individuale lunga poco meno di 9 Km. Ecco i segreti della prima tappa, le previsioni del tempo, gli orari di gara e molte altre cose….

Si parte da Torino e, come nelle ultime tre edizioni della Corsa Rosa, sarà una cronometro individuale a dare le mosse al Giro d’Italia, che lo scorso anno mollò gli ormeggi con la strepitosa vittoria di Filippo Ganna a Palermo. Con tutta probabilità sarà ancora il cronoman piemontese a vestire la maglia rosa al termine della frazione d’apertura, anche se difficilmente riuscirà a ripetere la prestazione del 3 ottobre 2020, quando viaggiò a 58.831 Km/h fermandosi a soli 43 metri dalla media record stabilita nel 2001 dal belga Rik Verbrugghe nel prologo di Pescara. Infatti, lo scorso anno una tale velocità fu agevolata dalla lunga discesa iniziale da Monreale mentre dieci anni fa furono la quasi totale assenza di curve e il vento a favore a permettere di stabilire un primato tuttora imbattuto. Negli 8600 metri del tracciato torinese, totalmente pianeggiante, s’incontreranno una ventina di curve che interverranno naturalmente a frenare gli ardori agonistici di Ganna e soci, mentre una variabile che potrebbe dare loro del filo da torcere potrebbe essere rappresentata dal vento. Affrontati i primi 2 Km con il riparo dai palazzi del centro del capoluogo piemontese, tutto il resto del tracciato si snoderà, infatti, in prevalenza lungo le due rive del Po, uno spazio aperto che agevola la marcia del vento, un avversario in più da tenere in conto. In condizioni normali i corridori più veloci dovrebbero impiegare all’incirca nove minuti per completare la tappa, viaggiando a una media che potrebbe anche sfiorare quella fatta registrare a Palermo; in condizioni più sfavorevoli potrebbe rendersi necessario circa un minuto di più di percorrenza e la media potrebbe così “crollare” sensibilmente, anche se dovrebbe comunque superarsi i cinquanta all’ora

Il borgo medievale di Torino visto dal fiume Po e l’altimetria della prima tappa (www.residencetorino.biz)

Il borgo medievale di Torino visto dal fiume Po e l’altimetria della prima tappa (www.residencetorino.biz)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Con la Grande Partenza di quest’anno Torino sale a quota 41, conservando il suo quarto posto e avvicinandosi a Napoli nella speciale classifica delle sedi di tappa del Giro d’Italia, guidata da Milano (89 volte) su Roma (47) e la citata Napoli (42). La prima volta porta la data del 27 maggio 1909, quando vi terminò la penultima tappa del primo Giro d’Italia, vinta proprio dal corridore che s’imporrà nella classifica finale, il varesino Luigi Ganna; l’ultimo traguardo, invece, è stato quello conclusivo dell’edizione2016, terminata con il successo a Torino del tedesco Nikias Arndt, al quale fu assegnata la vittoria a tavolino dopo il declassamento del milanese Giacomo Nizzolo. Quella del 2021 sarà, infine, la terza partenza assoluta dopo quelle tenutesi nel 1961 e nel 2011: nel primo caso si affrontò il primo giorno una tappa in circuito vinta allo sprint dallo spagnolo Miguel Poblet, mentre nel 2011 si disputò tra la Reggia di Venaria Reale e Piazza Vittorio Veneto una cronometro a squadre di quasi 20 Km che terminò con il successo della HTC-Highroad, formazione statunitense che si sciolse proprio al termine di quella stagione.

CIAK… SI GIRO

In questa rubrica, nata dalla collaborazione con il sito www.davinotti.com, vi porteremo alla scoperta di luoghi, celebri e meno celebri, che sono stati immortalati dalla settima arte, quel cinema che proprio a Torino ha un museo espressamente dedicato, ospitato all’interno del suo monumento simbolo, la Mole Antonelliana. Un lungo tratto di questa crono, quasi 2 Km in tutto, si snoderà all’interno del Parco del Valentino, dove i “girini” sfrecceranno accanto all’omonimo castello, residenza che la famiglia Savoia acquistò nel 1564 e alla quale si diede l’attuale aspetto nel secolo successivo, dopo che fu destinata come dono nuziale alla Madama Reale Maria Cristina di Borbone, convolata a nozze con Vittorio Amedeo I di Savoia. Oggi sede del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino e dal 1997 inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, il Castello del Valentino in diverse occasioni è finito sotto l’occhio della macchina da presa e in un paio di queste si trattava di produzioni internazionali che, tra l’altro, lo “spacciarono” per ben altro: così in Guerra e Pace del 1956 il Valentino divenne il castello prussiano di Tilsit mentre ne I vestiti nuovi dell’imperatore del 2001 (nulla a che vedere con la celebre favola, trattandosi di una storia romanzata degli ultimi giorni di Napoleone) viene addirittura presentato come il parigino Palazzo del Louvre.

Il Castello del Valentino come appare in “Guerra e Pace” (www.davinotti.com)

Il Castello del Valentino come appare in “Guerra e Pace” (www.davinotti.com)

Napoleone, interpretato da Ian Holm, ammira il Valentino finto Louvre ne “I vestiti nuovi dell’imperatore” (www.davinotti.com)

Napoleone, interpretato da Ian Holm, ammira il Valentino finto Louvre ne “I vestiti nuovi dell’imperatore” (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location dei due film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/guerra-e-pace/50019323

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/i-vestiti-nuovi-dell-imperatore/50012224

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Torino – partenza primo corridore : cielo sereno, 19.4°C, vento debole da ENE (8 Km/h), umidità al 33%
Torino – arrivo ultimo corridore: poco nuvoloso, 19.8°C, vento debole da ENE (6 Km/h), umidità al 38%

GLI ORARI DEL GIRO

12.00: inizio diretta su Raisport
13.50: inizio diretta su Eurosport1
14.00: inizio diretta su Rai2 e partenza primo corridore (Filippo Tagliani)
17.03: partenza dell’ultimo corridore (Dries De Bondt)

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Così è finito il Giro nel 2020

1° Jonathan Dibben
2° Guy Sagiv a 1′52″
3° Álvaro José Hodeg a 20′12″
4° Marco Mathis a 22′24″
5° Fabio Mazzucco a 25′09″

Maglia nera: Tao Geoghegan Hart, 133° a 6h13′59″

STRAFALGAR SQUARE

A partire da domani in questa rubrica troverete gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della Corsa Rosa

DISCOGIRO

Pronti, Partenza, Via! (Fabri Fibra)

LIEGI 2021: LE PAGELLE

aprile 26, 2021 by Redazione  
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Ecco le pagelle della Liegi-Bastogne-Liegi 2021, gara conclusiva della stagione delle classiche del nord

TADEJ POGACAR: Non smette di stupire il corridore sloveno della UAE – Team Emirates. Dopo aver vinto a soli 20 anni il Tour de France 2020, Pogacar trionfa anche alla Liegi-Bastogne-Liegi 2021. Il successo lo porta di diritto nell’olimpo dei grandi corridori, dove sono solo in pochi quelli riusciti a vincere sia un Grande Giro di tre settimane sia una Classica Monumento, il tutto considerando la sua giovanissima età. Corre con intelligenza e sangue freddo tenendo il ritmo sulla Redoute e accelerando sulla Roche aux Faucons. Fa lavorare bene i gregari ed è spietato in volata, un fenomeno assoluto. VOTO: 10 E LODE

ALEJANDRO VALVERDE: Il murciano della Movistar termina al quarto posto una Liegi-Bastogne-Liegi dura e combattuta. A 41 anni suonati trova ancora la forza fisica e mentale per lottare con ciclisti che hanno la metà dei suoi anni. Sulla Roche aux Faucons sgambetta come un cerbiatto, un esempio. VOTO: 9

JULIAN ALAPHILIPPE: Dopo la beffa dello scorso anno, la voglia di rivalsa era tanta. Il corridore della Deceuninck-Quick Step non appare tra i più in forma nella parte centrale della corsa, specie sulla Redoute, ma non molla. Pronto e dinamico nei chilometri finali, arriva allo sprint finale nel migliore dei modi, tutto perfetto tranne il fatto che nel gruppetto col francese ci fosse anche Pogacar. VOTO: 8

DAVID GAUDU: Ha il merito di trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Mantiene le prime posizioni quando la corsa esplode, prova un timido tentativo da finisseur nel chilometro finale ma il terzo posto finale è più che buono per l’ordigno Gaudu. VOTO: 8

MARC HIRSCHI: Si mette a disposizione del capitano Pogacar lavorando con Formolo nelle fasi finali della corsa. Nonostante le energie spese riesce a terminare la sua corsa al sesto posto di giornata. VOTO: 7,5

DAVIDE FORMOLO: C’è anche del suo nella vittoria Pogacar. Si mette a disposizione del capitano di giornata allungando e tirando il gruppo. Quando Pogacar parte all’attacco, il fido Davide si mette a spezzare i cambi aiutando il gruppetto avanti a prendere margine. VOTO: 7

MICHAEL WOODS: Il canadese le prova tutte per centrare la vittoria, attaccando sulla Roche aux Faucons e sul falsopiano seguente; si arrende solo in prossimità della linea d’arrivo, quando ormai era ovvio che la vittoria sarebbe andata ad uno tra Alaphilippe e Pogacar. VOTO: 7

TAO GEOGHEGAN HART: Si mette a disposizione di Kwiatkowski, il capitano di giornata in casa Ineos. Infiamma la corsa sulla Redoute e lo fa come al solito con gran classe. VOTO: 6,5

ESTEBAN CHAVES: Il colombiano termina la Liegi al quattordicesimo posto, un buon segnale dopo qualche stagione sottotono. VOTO: 6

TIESJ BENOOT: Per il belga un’ennesimo piazzamento in top ten. Negli ultimi anni si ritrova piazzato in classiche e semiclassiche, che siano sul pavé o sulle Ardenne poco importa. Un consiglio: non converrebbe concentrarsi di più su una singola tipologia di corsa per specializzarsi ancor di più invece di rincorrere una top ten in più corse? VOTO: 6

MICHAŁ KWIATKOWSKI: Mette i suoi compagni di squadra ad infiammare la corsa per una sua azione che non avverrà mai. Ottiene un undicesimo posto che non può essere un risultato sufficiente per un corridore della sua classe. VOTO: 5,5

PRIMOZ ROGLIC: Lo sloveno è uno dei grandi sconfitti di giornata. Chiude in tredicesima posizione dopo essere crollato sulla Roche aux Faucons. Una prestazione sottoton la sua, soprattutto alla luce della sua vittoria dello scorso anno e delle buone prestazioni, ma sfortunate, all’Amstel e alla Freccia Vallone. VOTO: 5

JAKOB FUGLSANG: Un trittico delle Ardenne da dimenticare per il danese dell’Astana. Raccoglie un dodicesimo posto che non salva la prima parte della sua stagione. VOTO: 5

Luigi Giglio

IL DIARIO DI FANCELLU – APRILE

aprile 22, 2021 by Redazione  
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Continuano i racconti dalla Spagna di Alessandro Fancellu, che nei prossimi giorni tornerà in Italia per disputare il Tour of The Alps

17-04-2021

Buongiorno a tutti, vi aggiorno un po’ sulle ultime novità visto che non mi sono fatto sentire per un po’ di tempo. Ho appena concluso un ritiro in altura a Sierra Nevada di 18 giorni, è stato duro ma devo dire che mi sono anche divertito molto. A me piace tantissimo la montagna, mi trasmette tranquillità, e quindi allenarmi in montagna lo trovo stupendo, ancor di più se mi trovo in buona compagnia. Infatti, devo dire che durante questo ritiro abbiamo legato molto tra compagni, soprattutto il gruppo italiano, e per questo non mi è pesato affatto questo ritiro. Avevamo la nostra routine: sveglia alle 8.30, allenamento dalle 11 alle 16 più o meno in base anche ai giorni, pranzo e riposo fino alle 17.30-18, dopodiché trovavamo sempre qualcosa da fare per tirare l’orario di cena, di solito una passeggiata o una partita a carte; dopo cena parlavamo un po’ tra di noi fino a che ci veniva sonno e si andava a letto.
Per me questa è stata una delle prime esperienze in altura, per questo ho faticato un po’ i primi giorni per abituarmi ai 2100 metri di Sierra Nevada, ma dopo mi sono trovato bene e con buone sensazioni. Adesso sono curioso di vedere come reagirà il mio corpo a questo nuovo stimolo. Mi hanno detto che alcuni hanno un riscontro positivo fin dai primi giorni e altri invece impiegano anche qualche settimana prima di aver benefici, dipende da persona a persona. Adesso giusto un veloce saluto a casa (infatti farò meno di due giorni dai miei) e poi si parte per il Tour of the Alpes in programma dal 19 al 23 aprile. Non vedo l’ora di potermi confrontare con gli scalatori più forti al mondo in una gara così importante…. anche se so già che si farà molta ma molta fatica, ahaha, ma sono pronto a farla!

21-04-2021

Ciao a tutti, siamo al “giro di boa” di questo Tour of the Alps. Purtroppo sta andando decisamente male, sia per quanto riguarda le sensazioni, che per quanto riguarda il risultato. Le gambe non girano, le sento sempre affaticate e faccio davvero tanta fatica per non ottenere nulla di buono. Secondo la mia opinione questo è il resoconto del carico di lavoro fatto a Sierra Nevada, ho forse un po’ esagerato con gli allenamenti in quota e senza un adeguato recupero. Alla fine tirerò le somme e valuterò la situazione. I primi giorni anche dal punto di vista climatico non sono stati semplicissimi, tanto freddo e qualche fiocco di neve ci hanno accompagnato per le prime due tappe. Oltre a ciò devo dire che sono rimasto impressionato dai posti, non ero mai stato in Trentino e in Alto Adige e mi sto davvero innamorando di questi posti, sono davvero un paradiso… soprattutto per chi come me ama la montagna. È davvero bello pedalare in luoghi così, che fino ad ora avevo visto solo in foto, e anche se la forma non è quella dei giorni migliori devo dire che mi piace questa corsa! Ciao a tutti e a presto!

Alessandro

AMSTEL GOLD RACE – LE PAGELLE

aprile 19, 2021 by Redazione  
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, Approfondimenti

Ecco le pagelle dell’edizione 2021 dell’Amstel Gold Race

WOUT VAN AERT: Il campione della Jumbo-Visma macina vittorie su vittorie, oggi col fotofinish ma sono sottigliezze. Vince con merito l’Amstel Gold Race 2021, sempre attento e nel vivo della corsa, non si fa sorprendere mai e quando la corsa esplode si trova al punto giusto, non facendosi beffare dalla Ineos Grenadiers che ce la mette tutta per batterlo. Numeri stagionali per Van Aert che fanno paura, in 14 gare ne ha vinto quattro finendo altre sei volte sul podio. Domenica prossima lo vedremo al via della Liegi-Bastogne-Liegi. VOTO: 10

THOMAS PIDCOCK: Dopo la vittoria alla Freccia del Brabante prova a vincere anche all’Amstel e per un millimetro non ci riesce. Uno dei ciclisti più aggressivi e coraggiosi, sfrutta la superiorità numerica della Ineos ma purtroppo gli manca poco, anzi pochissimo, per battere un grande Van Aert allo sprint. VOTO: 9,5

MAXIMILIAN SCHACHMANN: Il tedescone della Bora si ritrova nel terzetto che si gioca il tutto per tutto nella fase finale della corsa, purtroppo per lui si trova a competere con due compagni d’avventura devastanti nello sprint. Poteva provare ad anticipare la volata? Forse, ma la stanchezza nelle gambe era tanta. VOTO: 8

MICHAŁ KWIATKOWSKI: La Ineos è la squadra che ha corso meglio all’Amstel, il polacco ne è l’emblema. Attacca sfruttando la superiorità numerica, ripreso si mette a rompere i cambi in difesa di Pidcock. VOTO: 7

RICHARD CARAPAZ: Quando si sprigiona l’attacco decisivo lui è lì per mettersi a disposizione dei compagni di squadra Kwiatkowski e Pidcock. Se il gruppo non li riprende buon merito è di Carapaz, che si mette in testa a pedalare come un ossesso. VOTO: 7

DYLAN VAN BAARLE: L’olandese della Ineos Grenadiers si sacrifica nella parte centrale della corsa nel tentativo di stanare i rivali dei propri capitani. Con le sue accelerazioni prova ad allungare il gruppo in più parti e si mette anche ad inseguire i fuggitivi di giornata. VOTO: 6,5

MICHAEL MATTHEWS: Non è in una forma eccezionale ma, nonostante tutto, raccoglie un quarto posto di tutto rispetto e lancia un buon segnale per il prosieguo della stagione. VOTO: 6,5

ALEJANDRO VALVERDE: È l’eterno Valverde, spirito e gambe da giovincello, per lui il tempo non passa mai. Sul Cauberg è autore di un recupero sul gruppetto dei fuggitivi che lascia a bocca aperta. VOTO: 6,5

KRISTIAN SBARAGLI: Il trentenne dell’Alpecin-Fenix corre coi gradi da capitano, non ha le gambe dei big per fare la differenza sul Cauberg ma tiene botta e arriva allo sprint con il gruppo inseguitore. Buon settimo posto per lui. VOTO: 6

JULIAN ALAPHILIPPE: Il Campione del Mondo in carica non è nella giornata migliore e lo si nota specialmente sul Cauberg, dove non riesce a stare coi primi e soffre alle ruote di Valverde. Segnale non incoraggiante in vista della Liegi-Bastogne-Liegi. VOTO: 5

GREG VAN AVERMAET: Il capitano della AG2R Citroen Team non lo si vede mai, sempre nella pancia del gruppo in attesa di uno sprint decisivo a ranghi compatti che non ci sarà. VOTO: 5

MATTEO TRENTIN: Corre al coperto, il problema è che rimane al coperto anche quando non dovrebbe. Chiude al dodicesimo posto una gara corsa al risparmio. VOTO: 5

JAKOB FUGLSANG e ALEXEY LUTSENKO: Si saranno nascosti in vista della Liegi-Bastogne-Liegi? Mai visti, lontani dai radar. VOTO: 4,5

Luigi Giglio

FIANDRE 2021: LE PAGELLE

Ecco le pagelle del Giro delle Fiandre 2021 conquistato ieri da Kasper Asgreen

KASPER ASGREEN: Il ventiseienne della Deceuninck-Quick Step vincendo il Giro delle Fiandre conquista la vittoria più importante della sua carriera. Sfrutta al meglio la superiorità numerica del suo team e si gestisce perfettamente nel finale. Sorprende sul Pateberg dove dimostra di averne di più di un sfinito Van der Poel. Rimasto da solo col campione olandese gestisce con saggezza le forze in attesa dello sprint decisivo, in cui mantiene il sangue freddo e taglia per primo il traguardo in una volata senza storie. VOTO: 10

MATHIEU VAN DER POEL: Corre bene, propizia sempre le azioni decisive nelle fasi cruciali della corsa, ma non è al 100% e lo si vede nel finale. Generoso, anche troppo, non ne ha più negli ultimi chilometri, quando non riesce ad allungare su Asgreen sul Pateberg. Cede allo sprint contro il danese, che lo recupera facilmente dopo aver provato ad anticiparlo senza successo. VOTO: 7,5

GREG VAN AVERMAET: Corre di rimessa, si fa trovare impreparato quando parte il gruppetto Asgreen-Alaphilippe-Van Aert-Van der Poel. Non riesce a rientrare e si accontenta di vincere la volata per il terzo posto. VOTO: 7

JASPER STUYVEN: Il vincitore della Milano – Sanremo, costretto a rinunciare alla Dwars door Vlaanderen di mercoledì scorso, conquista un quarto posto di tutto rispetto. Per il corridore della Trek-Segafredo un piazzamento che certifica la sua maturazione ciclistica nelle corse che contano. VOTO: 6,5

GIANNI VERMEERSCH: Per il belga della Alpecin-Fenix una stagione ad altissimi livelli come uomo squadra. Si rivela un compagno affidabile per Mathieu Van der Poel e a 28 anni trova la sua giusta dimensione. VOTO: 6,5

FLORIAN SÉNÉCHAL: Il corridore della Deceuninck corre da uomo squadra. Presente nel gruppetto inseguitore, nel finale della corsa si mette a rompere i cambi aiutando i compagni Asgreen e Alaphilippe in fuga. VOTO: 6,5

ANTHONY TURGIS: Il ventiseienne della Total Direct Énergie dimostra di essere un uomo da pavé. Non ci sarà da sorprendersi se in un futuro non troppo lontano lo troveremo sull gradino più alto del podio. VOTO: 6,5

JULIAN ALAPHILIPPE: Il Campione del Mondo in carica è attivissimo nella fase centrale della corsa. Spreca energie e arrivato al lumicino si mette al servizio di Asgreen. Termina 42° a 2′35” dal compagno di squadra. VOTO: 6

THOMAS PIDCOCK: Il giovane ciclista della Ineos Grenadiers affronta per la prima volta il Giro delle Fiandre. Soffre sul Kwaremont ma i segnali per il futuro sono più che buoni. VOTO: 6

SEP VANMARCKE: Quinto posto per il corridore della Israel Start Up Nation. Cresciuto su queste pietre, le conosce a memoria ed è un vero peccato che nella sua lunga carriera non sia mai riuscito ad imporsi in una classica del nord. Il successo più importante su queste rotte lo ha ottenuto nel 2012 alla Omloop Het Nieuwsblad. VOTO: 6

DYLAN VAN BAARLE: Come alla Gand Wevelgem di domenica scorsa il vincitore della Dwars door Vlaanderen ha la colpa di perdersi e non farsi trovare pronto nelle azioni decisive della corsa, nonostante sia uno dei corridori atleticamente più in forma. VOTO: 5,5

DYLAN TEUNS ed HEINRICH HAUSSLER: Si fanno trovare pronti quando la corsa entra nel vivo e infatti lo ritroviamo presenti nell’azione dove si crea il gruppetto Asgreen-Va der Poel. I corridori della Bahrain, come quelli della Deceuninckm posso far valere la superiorità numerica, ma falliscono. VOTO: 5,5

WOUT VAN AERT: Il fuoriclasse belga incappa in una giornata negativa, emblematica l’azione in cui sale a zig zag sullo Kwaremont. Testa attenta ma gambe scariche. Termina sesto a 47” da Asgreen. VOTO: 5

ALBERTO BETTIOL: Il vincitore del Fiandre 2019 non arriva al via con grosse ambizioni e la corsa conferma il suo stato di forma non eccelso. VOTO: 5

PETER SAGAN: I buoni segnali mandati alla Milano-Sanremo naufragano in questo Giro delle Fiandre. Un quindicesimo posto che non è da lui. VOTO: 4

OTTO VERGAERDE: Il 26enne belga della Alpecin Fenix è protagonista di un gesto non proprio bello nei confronti di Yevgeniy Fedorov. Viene squalificato per comportamento scorretto, dopo aver minacciato il 21enne kazako dell’Astana, anche lui mandato a casa per la reazione. VOTO: 4

Luigi Giglio

IL DIARIO DI FANCELLU – MARZO

marzo 31, 2021 by Redazione  
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Il secondo capitolo del diario di Alessandro Fancellu, uno dei giovani più promettenti del panorama ciclistico italiano, che i suoi managar Ivan Basso e Alberto Contador hanno presentato come il fuoriclasse del futuro, accostandolo come caratteristiche a Vincenzo Nibali

11-03-2021

Ciao a tutti! Scusatemi per l’assenza in questi giorni! Pochi giorni fa ho finalmente esordito in Italia, prima di allora avevo solo corso una gara a Valencia che a causa Covid era stata ridotta a 90 km. Quindi si può dire che domenica a Larciano ho disputato la mia prima vera corsa da professionista! È stata una corsa davvero dura perché il livello, come sempre, era davvero alto e la cosa che mi ha impressionato di più è stato l’avvicinamento alle salite. Al primo passaggio sulla salita mancavano 120 Km all’arrivo, eppure sembrava di essere all’ultimo chilometro, uno stress ed un ritmo davvero incredibili. Per quando riguarda la mia corsa ho provato nella prima ora a inserirmi nella fuga di giornata, ma sfortunatamente non ci sono riuscito. Così ho aspettato il finale di corsa per vedere cosa potevo fare. Mi sono staccato dai primi al penultimo passaggio sulla salita, a pochi metri dal GPM, dopodiché ho provato a riaccordarmi ma non ci sono riuscito e sono stato quindi raggiunto da un gruppo dietro di me, con il quale sono andato all’arrivo. Sinceramente speravo di riuscire a stare con i primi un po’ di più, però è anche vero che era la mia prima gara e sicuramente mi manca il “ritmo” che hanno potuto prendere quei corridori che hanno già corso varie gare. Tutto sommato sono abbastanza soddisfatto delle mie sensazioni in bici. Adesso non resta che continuare a lavorare e farsi trovare pronti ai prossimi appuntamenti, che saranno la corsa dedicata ad Alfredo Martini e la Settimana Coppi e Bartali.

15-03-2021

Ciao a tutti! Oggi giornata di recupero dopo una settimana di allenamenti intensi finiti ieri con un allenamento di 5 ore con il finale dietro moto. Il dietro moto per chi se lo chiedesse è un “lavoro“ nella quale, con l’aiuto di una moto, si può simulare il ritmo gara, con strappi e rilanci. Per questo di solito mi piace farlo in una zona ondulata e infatti ieri ero sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, che presenta vari saliscendi. È un lavoro quello che sinceramente non mi piace molto, ma penso sia indispensabile per prepararsi al meglio alle gare. Tornando ad oggi visto il tempo libero mi sono dedicato al lavaggio della bici, che dopo la settimana passata aveva bisogno di una sistemata pure lei! È un qualcosa che mi rilassa lavare la bici, mi metto in cortile con la musica e la lavo con calma. Devo dire che sono abbastanza scrupoloso e ci metto sempre metà pomeriggio. Da domani, quindi, sia io, sia la mia bici siamo pronti per riprendere a lavorare, anche se un po’ meno intensamente. Infatti da domenica ritornerò a correre alla “Per sempre Alfredo Martini” e successivamente alla Coppi e Bartali. Solitamente la settimana prima di una gara a tappe si riducono le ore di bici, mantenendo comunque una buona intensità e per questo motivo fino a domenica non avrò allenamenti più lunghi di 4 ore.

22-03-2021

Ciao a tutti, oggi vi scrivo al pomeriggio perché è il momento più tranquillo. Mi trovo a Riccione, pronto per la partenza della Settimana Coppi e Bartali, la mia prima corsa a tappe di questo anno. Domenica abbiamo corso alla “Per sempre Alfredo“ a Firenze. Purtroppo non abbiamo raccolto grandi risultati, abbiamo provato a fare la corsa dura il più possibile ma gli ultimi 90 km pianeggianti non ci giocavamo sicuramente a favore e, complice anche una caduta di gruppo ai meno tre, nessuno dei nostri è riuscito a fare la volata.
La settimana che ci aspetta sarà davvero impegnativa, già da martedì si inizia con una doppia semitappa, al mattino una tappa in linea e al pomeriggio una crono a squadre. A me personalmente non piace per niente perché in questo modo si sta tutto il giorno in bici e non è mai finita. Inoltre ci sarà la sveglia alle 6 è questa cosa mi pesa davvero (sono uno a cui piace dormire, ahaha!)
Anche se si preannuncia una corsa dura, visto il livello delle squadre al via, noi come Eolo Kometa siamo fiduciosi e sicuramente daremo il massimo per portare a casa il massimo risultato possibile. Poi si sa… vince uno solo. ma è anche questo il bello dello sport!

Un saluto da Riccione, Alessandro

31-03-2021

Buongiorno da Sierra Nevada! Visto che è un po’ che non scrivo vi aggiorno sui miei impegni. Terminata la Settimana Coppi e Bartali io e altri 6 compagni ci siamo spostati a Sierra Nevada, una località sopra Granada a un’altitudine di 2100 metri. Questo è uno dei miei primi ritiri in altura e quindi sono curioso anche di vedere come reagisce il mio fisico e soprattutto che benefici mi porterà una volta sceso. Ieri abbiamo fatto il primo allenamento in quota e devo dire che mi è piaciuto, è stato un giro tranquillo di due ore ma con quasi 1500 metri di dislivello… del resto o si sale o si scende qua. Fino a questo fine settimana non avremo grossi allenamenti perché è importante fare una fase di adattamento all’altura. Si nota molto che siamo in quota, soprattutto alla sera quando stando rilassato a letto mi concentro sulla respirazione e percepisco un pizzico di “fatica” in più, ovviamente una cosa molto leggera ma che fa notare come il corpo non sia abituato a stare a questa quota. La situazione qua a Sierra Nevada è abbastanza strana per questi tempi e infatti ci sono negozi aperti h24, impianti da sci funzionanti e tanta gente per le strade; da una parte fa piacere vivere un minimo di normalità in questo periodo così strano ma dall’altro lato fa anche un po’ paura questa leggerezza. Vi saluto e mi dirigo verso la palestra per l’allenamento di stamattina!

A presto

Alessandro

GAND-WEVELGEM 2021: LE PAGELLE

marzo 29, 2021 by Redazione  
Filed under 2) GAND - WEVELGEM, Approfondimenti

Le pagelle dell’edizione 2021 della Gand-Wevelgem vinta da Wout van Aert

WOUT VAN AERT: Sarebbe stato bello vederlo lottare fianco a fianco con Mathieu Van Der Poel, ma l’olandese non c’è e il capitano della Jumbo-Visma fa quello che vuole. Attivo nei ventagli, strepitoso sui muri, infallibile in volata. Con la Gand-Wevelgem conquista la terza vittoria stagionale in undici corse a cui ha preso parte. Podio alla Milano-Sanremo, secondo in classifica generale alla Tirreno-Adriatico, vincitore della classifica a punti della Corsa dei due Mari, quarto posto alle Strade Bianche, una certezza e una costante di rendimento che fanno di Van Aert uno degli assi del ciclismo mondiale. VOTO: 10

GIACOMO NIZZOLO: Il capitano della Qhubeka Assos corre da ciclista esperto e navigato, sfrutta una buona gamba e non si lascia sorprendere, tranne che nella volata finale dove parte in posizione troppo dietro e lontana da Van Aert. Peccato. VOTO: 7,5

NATHAN VAN HOOYDONCK: Il dirimpettaio della Jumbo-Visma fa un gran lavoro per il proprio capitano. Corre con generosità e senso del dovere, sempre pronto ogni volta che il capitano gli chiede di spingere il gruppo o di rincorrere qualcuno. VOTO: 7,5

STEFAN KÜNG: Lo svizzero è un treno, corre sempre all’attacco e prova a beffare i velocisti nel finale. Purtroppo per lui i velocisti lo conoscono bene e non gli lasciano spazio. VOTO: 7

MATTEO TRENTIN: Nelle classiche del nord c’è sempre, ma il corridore della UAE-Team Emirates non riesce mai a fare la differenza, trovando sempre qualcuno più forte di lui. Costante piazzato. VOTO: 6,5

SONNY COLBRELLI e MICHAEL MATTHEWS: Riescono a farsi trovare pronti nel gruppo che si andrà a giocare la vittoria finale, soffrono sui muri, barcollano ma non mollano. Arrivano sfiniti allo sprint. VOTO: 6,5

DYLAN VAN BAARLE: L’olandese della Ineos Grenadiers ha una buona gamba, ma si fa trovare impreparato quando si aprono i ventagli. Tra i big tagliati fuori è l’unico, però, che prova un inseguimento decente. Termina ottavo a 52” da Van Aert. VOTO: 6

GIANNI VERMEERSCH: Dopo il fortait di Van der Poel tocca a lui prendere in mano le redini dell’Alpecin-Fenix. Il buon Gianni fa quel che può. VOTO: 6

SAM BENNETT: Il velocista della Decuninck-QuickStep è l’unico del team di Lefevere a trovarsi nel ventaglio di testa. Cede a 33 chilometri dalla linea d’arrivo dopo aver combattuto anche contro problemi di stomaco. VOTO: 6

ANTHONY TURGIS: Si trova in una buona condizione fisica e atletica, uno stato che il corridore della Total Direct Énergie non riesce, però, a sfruttare come si deve. VOTO: 5,5

ARNAUD DÉMARE e GREG VAN AVERMAET: Si lasciano trovare impreparati nella fase decisiva della corsa e tentano, prima il francese e poi il belga, un timido tentativo per rientrare, tentativo a cui solo le telecamere hanno trovato piacere. VOTO: 5

YVES LAMPAERT: Il corridore belga si è lasciato ingabbiare, corsa da dimenticare per la Deceuninck-Quick Step che rimane lontano dal provarla a vincere. Il belga Lampaert termina quattordicesimo 1′25” dopo il vincitore e dopo vani tentativi di rientrare nel gruppo Van Aert. VOTO: 5

JOHN DEGENKOLB: Corsa totalmente anonima per il tedesco. VOTO: 5

Luigi Giglio

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