LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASTEL DI SANGRO – CAMPO FELICE (Rocca di Cambio)

maggio 16, 2021
Categoria: Approfondimenti

Seconda tappa di montagna, interamente disegnata sulle strade abruzzesi. Ben sette sono le salite che si devono scavalcare, ma nessuna è fornita di pendenze impegnative. Solo lo sterrato presente nella porzione conclusiva dell’ascesa finale potrebbe provacare qualche distacco, ma il tratto è troppo breve per provocare grandissimi distacchi

È il primo dei due tapponi che Mauro Vegni ha disegnato sugli Appennini, una frazione che sulle prime può incutere gran timore per il suo disegno e per il numero di salite – sette in tutto – che sono state collocate lungo i suoi 158 Km. Se si vanno a “scandagliare” per bene ciascuna salita si scoprirà, però, che nessuna presenta pendenze di quelle che mandano in solluchero gli scalatori e che per vedere i big in azione bisognerà attendere quella che condurrà al traguardo, che è la più impegnativa del mazzo e che ha l’asso nella manica della presenza dello sterrato negli ultimi 1500 metri. La prima delle salite in programma, il pedalabile Colle del Croce (7 Km al 3.4%), sarà scavalcata a 12 Km dalla partenza e sarà seguita dall’ascesa più lunga di giornata, quel Passo Godi i cui 15 Km al 3.9% si sono scavati un piccolo spazio nella storia del Giro perché è salendo lassù che Franco Chioccioli, nella quinta tappa del Giro del 1991, attaccò e andò a riprendersi quella maglia rosa che aveva perduto il giorno prima a Sorrento e che poi terrà fino a Milano, consolidandola strada facendo con le imprese sul Mortirolo, nel tappone dolomitico del Pordoi e nella difficilissima crono del penultimo giorno a Casteggio. Successivamente si dovranno superare gli 11 Km al 4.5% dell’ascesa di Fonte Ciarlotto, i 13 Km al 4.5% della Forca Caruso e i 12.4 Km al 5.1% della salita di Ovindoli, porta d’accesso all’Altopiano delle Rocche sul quale si svolgeranno gli ultimi 23 Km di gara, caratterizzati dalle ascese più brevi di giornata, che però saranno anche le più interessanti. Percorso un tratto in quota sulle filanti strade dell’altopiano si giungerà ai piedi del borgo di Rocca di Cambio, dove un traguardo volante ad abbuoni sarà collocato in vetta a un’ascesa di 2.5 Km al 4.7% che, a meno di precedenti sorprese, dovrebbe stimolare i primi appetiti tra i favoriti per il successo finale. La corsa dovrebbe poi definitivamente accendersi lungo la conclusiva ascesa diretta a Campo Felice, anch’essa apparentemente non troppo acclive perché nei suoi 6 Km la strada sale al 6%. Ha, però, il veleno nella coda perché nell’ultimo chilometro e mezzo la pendenza sale all’8.2% e, soprattutto, l’asfalto lascia il passo allo sterrato: nulla di particolarmente complicato, nulla a che vedere con le interminabili rampe bianche del Colle delle Finestre, ma in quei 1500 metri si potrebbero pagare le fatiche di una frazione che proporrà nel complesso 67 Km di salita e 3500 metri di dislivello, anche se probabilmente i distacchi che si lasceranno per strada non saranno di grandissima entità.

Il lago “temporaneo” dell’altopiano di Campo Felice e l’altimetria della nona tappa (wikipedia)

Il lago “temporaneo” dell’altopiano di Campo Felice e l’altimetria della nona tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Lo spettacolare altopiano di Campo Felice sarà una delle “perle” della nostra nazione che il Giro svelerà per la prima volta quest’anno, un luogo che la Corsa Rosa aveva comunque sfiorato in passato. Le strade del confinante Altopiano delle Rocche sono state, infatti, solcate in diverse occasioni e in quattro di queste s’è effettuato anche l’arrivo di tappa, sempre collocato nel centro abitato più alto dell’altopiano, Rocca di Cambio. Il primo ad imporsi lassù è stato il padovano Luciano Galbo nel 1965, l’anno della vittoria di Vittorio Adorni al Giro, “il più bel rosa dopo Coppi”; si replicherà dodici mesi più tardi con la vittoria del tedesco Rudi Altig, che nella stessa stagione si laureerà campione del mondo sul circuito automobilistico del Nürburgring, e poi nel 1968 quando questo traguardo sarà dello spagnolo Luis Pedro Santamarina. Dopo questi arrivi ravvicinati nel tempo Rocca di Cambio tornerà a ospitare il Giro nel 2012 (vittoria del siciliano Paolo Tiralongo), dieci anni dopo la conclusione nello stesso centro di una frazione della Tirreno-Adriatico, vinta da Danilo Di Luca. La vicina Ovindoli, invece, ha invece accolto tre traguardi GPM nel 1985 (tappa Frosinone – Gran Sasso / Fonte Cerreto, vinta da Chioccoli), nel 1990 (tappa Sora – Teramo, vinta da Fabio Convalle) e nel 1999 (tappa Pescara – Gran Sasso d’Italia, vinta da Marco Pantani), rispettivamente conquistati dal bergamasco Vittorio Algeri, dal modenese Maurizio Vandelli e dal trentino Mariano Piccoli

CIAK… SI GIRO

Chissà quanti avranno versato almeno una lacrima vedendo la struggente scena dell’abbandono di Gelsomina, la fragile protagonista de “La Strada” (1954) che il saltimbanco Zampanò aveva comprato dalla madre perché si esibisse come suonatrice di tromba nei suoi spettacoli in giro per l’Italia. Per quella drammatica scena Federico Fellini, che aveva chiesto alla moglie Giulietta Masina d’interpretare il ruolo della donna, scelse proprio gli sconfinati spazi dell’Altopiano delle Rocche, in parte ancora innevati, e, infatti, il tratto di strada nel quale Gelsomina si aggira smarrita dopo che Zampanò gli aveva dato il benservito è proprio quello che sarà percorso dai “girini” nel finale di gara, procedendo da Ovindoli verso Rocca di Cambio. Se volete un ricordo cinematografico più divertente basta, invece, salire verso quest’ultimo centro, dove alla Collegiata di San Pietro sarà destinato il più celebre sacerdote della storia del cinema italiano: l’anno precedente le riprese de “La Strada” era diventata la chiesa parrocchiale dello sperduto centro di Montenara, al quale era stato inviato Don Camillo all’inizio del secondo capitolo della saga ispirata ai romanzi di Giovanni Guareschi, “Il ritorno di Don Camillo”.

Giulietta Masina in una delle più commoventi scene de La strada, girata sullAltopiano delle Rocche (www.davinotti.com)

Giulietta Masina in una delle più commoventi scene de "La strada", girata sull'Altopiano delle Rocche (www.davinotti.com)

Dopo una faticosa camminata nella neve Don Camillo giunge a Montenara ne Il ritorno di Don Camillo: quello sperduton borgo è in realtà Rocca di Cambio (www.davinotti.com)

Dopo una faticosa camminata nella neve Don Camillo giunge a Montenara ne "Il ritorno di Don Camillo": quello sperduton borgo è in realtà Rocca di Cambio (www.davinotti.com)

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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-strada/50012662

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-ritorno-di-don-camillo/50000172

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Castel di Sangro: cielo coperto, 14.8°C, vento moderato da WSW (17-18 Km/h), umidità al 68%
Scanno (Km 49.7): cielo coperto, 13.4°C, vento moderato da WSW (16-23 Km/h), umidità al 70%
Castel di Ieri (Km 89.4): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.6°C, vento moderato da WSW (19-27 Km/h), umidità al 63%
Ovindoli – GPM (Km 135): pioggia debole (0.1 mm), 10.3°C, vento moderato da SW (22-28 Km/h), umidità al 55%
Campo Felice: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10.1°C (percepiti 11°C), vento moderato da WSW (22-31 Km/h), umidità al 88%

GLI ORARI DEL GIRO

11.25: inizio diretta su Raisport
12.10: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza da Castel di Sangro
12.45: scollinamento Colle della Croce (no GPM)
13.30-13.35: GPM di Passo Godi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 56 Km dalla partenza)
14.25-14.40: scollinamento Fonte Ciarlotto (non GPM)
15.10-15.35: GPM di Forca Caruso
15.35-16.00: traguardo volante di Celano
16.05-16.40: GPM di Ovindoli
16.25-17.00: traguardo volante di Rocca di Cambio
16.40-17.15: arrivo a Campo Felice

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo ottava tappa, Foggia – Guardia Sanframondi

1° Roger Kluge
2° Tim Merlier a 41″
3° Attilio Viviani s.t.
4° Dylan Groenewegen s.t.
5° David Dekker s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′47″
3° Alberto Torres a 10′40″
4° Riccardo Minali a 10′49″
5° David Dekker a 11′18″

Maglia nera: Attila Valter, 176° a 1h29′09″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Genovesi: “L’uomo coltivava il vino” (si coltiva la vita, non il vino)
Pancani: “La sfida vera e proprio”
Pancani: “Attila Vatter” (Valter)
Televideo RAI: “Gavazzi a 36″ da francese”
Televideo RAI: “Problemi fifisici”
Televideo RAI: “Discesa dal Bocca della Selva”

DISCOGIRO

Sono in fuga (Lucio Dalla)

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