LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PERUGIA – MONTALCINO (Brunello di Montalcino Wine Stage)

maggio 19, 2021
Categoria: Approfondimenti

Dopo il primo giorno di riposo si disputa una delle tappe più temute dell’edizione 2021, quella degli sterrati nel senese. Nel finale si dovranno percorrere ben 35 Km lontani dall’asfalto, abbinati alla doppia scalata al Passo del Lume Spento. Una giornata cruciale sulla via della maglia rosa, dove strade bianche e pendenze in doppia cifra collaboreranno alla creazione di una selezione che, per qualcuno, potrebbe essere fatale

Le stelle sono sinonimo di lusso, ma sono nelle classificazioni alberghiere. In campo ciclistico significano esattamente l’opposto e, ad esempio, le utilizzano gli organizzatori della Parigi-Roubaix per classificare i settori di pavé, assegnandone il massimo a quelli più celebri e sconnessi, la Foresta dell’Arenberg, il tratto di Mons-en-Pévèle e il Carrefour de l’Arbre. Al Giro, invece, lo stesso sistema è adottato per le tappe e quella in programma oggi tra Perugia e Montalcino ne ha acquistate quattro, un passo sotto l’eccellenza, che in questa edizione caratterizzerà il tappone dolomitico di Cortina e la frazione dell’Alpe Motta. Ma oggi non sono previste grandissime salite, oggi a togliere il sonno ai corridori che puntano alla vittoria finale sarà lo sterrato perché nel finale ne sono stati inseriti quattro tratti per un totale di 35 Km di “strade bianche” e mai se ne sono stati visti così tanti dal 2005, l’anno nel quale il Giro ha ripreso a riproporre questo tipo di tracciati dal sapore antico, che un tempo costituivano il pane quotidiano delle competizioni ciclistiche. Fino a 70 Km dal traguardo si pedalerà sul velluto poi s’imboccherà il primo dei quattro settori di sterrato, 9 Km in lieve discesa tra i vigneti del Brunello, al quale è dedicata quest’anno la “wine stage”. Il secondo tratto sarà il più impegnativo, coincidente quasi per intero con la prima delle due ascese al Passo del Lume Spento, 13 Km al 3.6% dei quali solamente gli ultimi 900 metri si percorreranno su asfalto, mentre i primi 5 Km saranno i più difficili, caratterizzati da un “cuore di pietra” di 2.5 Km all’8,1% e da un picco al 16% che parecchia selezione provocò nella tappa di Montalcino del Giro del 2010, resa ancora più dura dal maltempo che trasformò in fango lo sterrato. Quel giorno non si percorrevano i due tratti che i “girini” del 2021 affronteranno consecutivamente qualche chilometro più avanti, come quello in leggera ascesa di 7.6 Km che inizierà subito dopo il traguardo volante con abbuoni di Castelnuovo dell’Abate, a un tiro di schioppo dalla millenaria di Abbazia di Sant’Antimo. Subito dopo uno strappo di 1200 metri all’8.1% costituirà l’ouverture dell’ultimo troncone sterrato, lungo 5 Km e che terminerà esattamente ai piedi della seconda ascesa al Lume Spento, stavolta affrontata da un versante totalmente asfaltato ma che sarà non meno facile del precedente perché nei primi 2 Km la strada sale al 9.1% medio. Raggiunta la cima del passo mancheranno poco meno di 4 Km al traguardo e, quel punto, non ci saranno praticamente possibilità per neutralizzare i “danni” provocati dallo sterrato: a Montalcino il “lume” del Giro potrebbe per davvero spegnersi e per diversi dei pretendenti al soglio rosa.

Il primo dei quattro tratti di sterrato e l’altimetria dell’undicesima tappa (Google Street View)

Il primo dei quattro tratti di sterrato e l’altimetria dell’undicesima tappa (Google Street View)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Due volte il Giro è arrivato a Montalcino, la prima nel 1987 quando – al termine di una tappa disputata interamente su asfalto – s’impose Moreno Argentin, che precedette di una manciata di secondi Flavio Giupponi e la maglia rosa Stephen Roche; nella citata tappa del 2010, invece, a cogliere il successo sarà l’australiano Cadel Evans, anche lui vincitore con un esiguo vantaggio su Damiano Cunego e il kazako Alexandre Vinokurov. Nell’odierna puntata di questa rubrica andremo, invece, alla scoperta della “riscoperta” dello sterrato, che il Giro aveva abbandonato alla fine del secolo scorso in seguito all’asfaltatura, nell’estate del 1999, degli ultimi tratti rimasti “nudi” del Gavia. Così nel 2005 Angelo Zomegnan, al suo primo anno da direttore del Giro, inserì nella penultima tappa (Savigliano – Sestriere, vinta dal venezuelano José Rujano) la salita del Colle delle Finestre per esaudire un sogno del suo predecessore Carmine Castellano. Ripreso gusto con lo sterrato, l’anno successivo si replicò inserendo l’arrivo in salita al Plan de Corones, annullato all’ultimo momento a causa del maltempo che costrinse l’organizzazione ad anticipare il traguardo al sottostante Passo Furcia, dove s’impose Leonardo Piepoli. Il 2007 fu l’anno della prima edizione della “Monte Paschi Eroica”, la corsa che tre stagioni più tardi muterà definitivamente il nome in “Strade Bianche”, mentre al Giro di sterrato ce ne fu soltanto uno “sputo”, quello del piazzale di Caprera dal quale scattò la cronosquadre iniziale della Maddalena, vinta dalla Liquigas. Per riuscire a vedere un arrivo in vetta al Plan de Corones bisogna attendere il 2008, quando sarà prescelto come sede d’arrivo di una cronoscalata, vinta da Franco Pellizotti e replicata anche nel 2010 (l’anno della citata tappa di Montalcino), quando a vincerla sarà Stefano Garzelli. Il 2011 sarà l’anno del ritorno sul Colle delle Finestre, nel finale della Verbania – Sestiere vinta dal bielorusso Vasil’ Kiryenka, ma anche nella prima parte della corsa erano stati inseriti diversi settori di sterrato nella tappa Piombino – Orvieto, conquistata dall’olandese Pieter Weening, e pure il finale del tappone dolomitico delle Torri del Vajolet (vinta dallo spagnolo Mikel Nieve) prevedeva 100 metri di strada bianca subito prima del traguardo. Nel 2012 sarà la tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio, vinta dal colombiano Miguel Ángel Rubiano, a proporre lo sterrato lungo la salita al Passo della Cappella, poi nel tormentato (meteorologicamente) Giro del 2013 si troverà strada bianca soltanto nel piazzale dove sarà fissato l’arrivo dello Jafferau, sopra Bardonecchia, traguardo che sarà tagliato in prima persona da Mauro Santambrogio, anche se dopo la squalifica per doping del corridore lombardo la vittoria sarà assegnata a Vincenzo Nibali. Saltato il turno nel 2014 (come nel 2009, nel 2017, nel 2019 e nel 2020) si tornerà a pedalare sullo sterrato nel 2015, quando il Giro proporrà per la terza volta nella storia il Colle delle Finestre nella Saint-Vincent – Verbania, conquistata da Fabio Aru. Nel 2016 la Corsa Rosa andrà alla scoperta di una strada bianca toscana poco nota, quella dell’Alpe di Poti, inserita nelle battute conclusive della frazione Foligno – Arezzo vinta da Gianluca Brambilla, mentre il 2018 sarà l’anno della fantastica impresa di Chris Froome sul Colle delle Finestre nella Venaria Reale – Jafferau, al momento ultima volta del Giro sul colle piemontese e anche ultima presa di contatto con le strade bianche alla Corsa Rosa. Ma quest’anno torneranno…. eccome se torneranno!!

CIAK… SI GIRO

In questi periodi di pandemia molti saranno andati con il pensiero al “Decameron” di Boccaccio, la raccolta di novelle che lo scrittore toscano radunò tra il 1349 e il 1351 e che immaginò raccontate da un gruppo di ragazzi fuggiti dalla Firenze ammorbata dalla peste nera e riparati in una villa fuori città. L’opera del Boccaccio ispirò una serie di film, il più celebre dei quali fu girato da Pier Paolo Pasolini nel 1971; a questo ne seguirono altri decisamente più volgari, che diedero vita al filone definito “decamerotico”, genere dal quale però sfugge l’ultima pellicola in ordine di tempo dedicata alle novelle boccaccesche. È “Maravaglioso Boccaccio” del 2015, diretto da Paolo e Vittorio Taviani e ultimo film girato in coppia dai due fratelli prima della morte di Paolo nel 2018. Ispirato a cinque delle cento novelle del Decameron, è stato in gran parte girato nelle terre che saranno attraversate dai “girini” (Montepulciano, Pienza, la stessa Montalcino) e alcune riprese si sono svolte proprio lungo una delle numerose strade bianche che solcano la zona delle Crete Senesi: è quella che conduce all’isolata e deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta, vicino a San Quirico d’Orcia, all’interno della quale viene abbandonata Monna Catalina, ritenuta morta di peste ma in realtà soltanto assopitasi dopo aver contratto il tremendo morbo.

La deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta nel film Maraviglioso Boccaccio (www.davinotti.com)

La deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta nel film "Maraviglioso Boccaccio" (www.davinotti.com)

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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/maraviglioso-boccaccio/50035367

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Perugia: temporale con pioggia modesta (0.6 mm) e schiarite, 16.4°C, vento moderato da NW (11-14 Km/h), umidità al 67%
Chiusi (Km 46): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18.4°C, vento moderato da NNW (12-15 Km/h), umidità al 53%
Torrenieri – inizio primo tratto sterrato (Km 92.8): cielo sereno, 18.9°C, vento debole da N (8-11 Km/h), umidità al 47%
Passo del Lume Spento (GPM e fine secondo tratto sterrato – 124.6 Km): cielo sereno, 19.4°C, vento debole da N (7-9 Km/h), umidità al 43%
Montalcino: cielo sereno, 19.4°C, vento debole da N (6-7 Km/h), umidità al 41%
GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.50: inizio diretta su Eurosport1
12.55: partenza da Perugia
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 43 Km dalla partenza)
15.10-15.25: inizio primo tratto sterrato
15.25-15.40: fine primo tratto sterrato
15.35-15.50: inizio secondo tratto sterrato
15.50-16.05: traguardo volante di Castiglion del Bosco
16.00-16.25: GPM Passo del Lume Spento e fine secondo tratto sterrato
16.20-16.40: traguardo volante di Castelnuovo dell’Abate e inizio terzo tratto sterrato
16.30-16.50: fine terzo tratto sterrato
16.35-17.00: inizio quarto e ultimo tratto sterrato
16.45-17.10: fine quarto e ultimo tratto sterrato
16.55-17.20: GPM Passo del Lume Spento
17.00-17.25: arrivo a Montalcino

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo decima tappa, L’Aquila – Foligno

1° Michael Hepburn
2° Wesley Kreder s.t.
3° Riccardo Minali s.t.
4° Albert Torres a 2′19″
5° Dylan Groenevegen s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 31″
3° Riccardo Minali a 4′54″
4° Dylan Groenevegen a 9′21″
5° Albert Torres a 10′51″

Maglia nera: Egan Bernal, 172° a 2h01′56″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Orlando: “Stamattina la tappa è partita da 5 minuti” (la tappa è partita alle due di pomeriggio)
Pancani: “Cittaducale, cittadina formata da Carlo d’Angiò”
Cassani: “I cambi sono cambiati”
Pancani: “Lago Trasimano” (Trasimeno)
Pancani: “Il meccanico dell’ammiraglia si è subito fermata”
Borgato: “Gli inverni dei corridori si riposano”
Televideo RAI: “Vermersch” (Vermeersch)

DISCOGIRO

Volare (Domenico Modugno)

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