LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NOTARESCO – TERMOLI

maggio 14, 2021
Categoria: Approfondimenti

Si torna in riva all’Adriatico per un altra tappa che parrebbe destinata ai velocisti. Gli sprinter, però, il traguardo di Termoli dovranno sudarselo perchè a 1800 metri dal traguardo dovranno superare un brevissimo ma ripido muro, superato il quale la strada continuerà leggermente a salire.

Sembra un caleidoscopio la prima settima del Giro d’Italia, oggi giorno un colore diverso, un’alternanza di differenti palcoscenici. Così abbiamo avuto una crono come prova d’apertura, poi una tappa per velocisti, una di collina, quella del primo assaggio per gli scalatori, un’altra destinata agli sprinter e quindi la prima di montagna, ieri a San Giacomo. In rispetto a quest’alternanza oggi torneranno protagonisti i velocisti, chiamati a calcare le assi del palcoscenico della tappa di Termoli, anche se stavolta le “tinte” del finale saranno totalmente diverse rispetto a quelle dei piattissimi finali di Novara e Cattolica. Nel complesso il percorso è paragonabile a quello della prima di queste due frazioni, con una fase centrale vallonata preceduta e seguita da ampi tronconi pianeggianti. Dopo il via da Notaresco si seguirà il litorale adriatico per una trentina di chilometri prima di inoltrarsi nell’entroterra di Pescara e andare ad affrontare la salita di Chieti e poi una serie di dolci saliscendi prima di ritrovare il mare ad una settantina di chilometri dalla conclusione. Tolta la lieve deviazione in dolce ascesa verso il centro di Vasto, l’intero finale si snoderà lungo la spettacolare “Costa dei Trabocchi”, con il tratto conclusivo caratterizzato da infiniti rettilinei collegati da rare e morbide curve. Come anticipavamo non si tratterà, però, di uno sprint semplicissimo perché a 2 Km dall’arrivo la pianura terminerà e inizierà l’attraversamento del centro di Termoli, che debutterà con un muretto di circa 200 metri al 12%, scavalcato il quale la strada procederà in falsopiano a fino alla linea d’arrivo: un finale leggermente complicato che potrebbe sfoltire il gruppo e togliere di mezzo qualche velocista, mentre non dovrebbero avere troppe canches i finisseur a causa della brevità dello strappo.

Un tratto della Costa dei Trabocchi presso Vasto e l’altimetria della settima tappa (blog.weplaya.it)

Un tratto della Costa dei Trabocchi presso Vasto e l’altimetria della settima tappa (blog.weplaya.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

La caduta più ciclopica del Giro d’Italia porta la data del primo giugno del 1987 e ha come location proprio la città di Termoli. Si arrivava nel centro molisano da Bari, al termine di una tappa di 210 Km totalmente pianeggiante nella quale si preannunciava un’inevitabile volatone, rivincita di quello che poche ore prima aveva visto imporsi l’elvetico Urs Freuler nel capoluogo pugliese. E una volata ci sarà indubbiamente perché il gruppo è compatto a 400 metri dal traguardo, momento nel quale si verifica una caduta-monstre innescata dai manubri delle biciclette di Guido Bontempi e dell’olandese Mathieu Hermans, che si incastrano dopo un contatto tra i due corridori. Nell’avvitamento viene coinvolto Giuseppe Calcaterra con i tre che cadano andando a provocare un vero e proprio sbarramento contro il quale va a impattare il resto del gruppo. Davanti rimangono in pochi e tra questi c’era Paolo Rosola, che vola a prendersi il suo secondo successo di tappa, mentre dietro finiscono a terra una cinquantina di corridori, tra i quali la maglia rosa Stephen Roche e un asso che oramai da diverse stagioni ha imboccato il viale del declino, Giuseppe Saronni, che riporterà una violenta contusione al fegato ma che potrà l’indomani schierarsi al via della successiva frazione. Sarà volata anche nel 2006, quando Termoli sarà nuovamente prescelta come arrivo di tappa, ma stavolta lo sprint sarà molto meno turbolento e vedrà sfrecciare per prima la bicicletta del lituano Tomas Vaitkus, che avrà la meglio sul futuro campione del mondo Paolo Bettini.

CIAK… SI GIRO

Il cinema è il regno della finzione è la cosa è evidente nella scelta delle location. Capita così spesso di vedere scene ambientate a Milano ma che in realtà sono girate a Roma (succede per esempio in “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti), oppure che vengano utilizzate due location differenti per rappresentare lo stesso luogo, posto che magari nel film è stato detto essersi altrove. È quel che accade ne “Il viaggio”, film di nicchia del 2017 del regista Alfredo Arciero che racconta di un viaggio in treno sulla “Transiberiana d’Italia”, com’e ribattezzata la ferrovia che collega Isernia a Sulmona. Proprio vicino a Sulmona c’è una delle presunte location di quel film perché uno dei passeggeri proporrà ai suoi compagni di viaggio una sosta per visitare l’eremo nel quale aveva vissuto Celestino V, il celebre papa del “gran rifiuto”. Nella pellicola non viene fatto il nome di questo luogo, lasciando sottinteso che si tratti dell’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, che si trova a soli 7 Km da Sulmona. Ma quel che si vede nel film è tutt’altro, anzi di più perché – come sopra accennato – si sono usati due luoghi diversi per rappresentare quella che si voglia far credere essere la stessa location. Così si vedono i protagonisti del film ripresi all’esterno del Convento di San Pier Celestino, che si trova a Ripalimosani, vicino a Campobasso, ma quando la macchina da presa propone una spettacolare vista da lontano sull’eremo quello che viene colto dall’obiettivo è un monumento che si staglia proprio a due passi dal percorso di questa tappa, quando il gruppo sarà giunto a Fossacesia Marina: è l’antica abbazia di San Giovanni in Venere, costruita a partire dal 1165 sul luogo dove un tempo si ergeva un tempio pagano, intitolato alla dea Venere Conciliatrice.

Labbazia di San Giovanni in Venere inquadrata in una scena de Il viaggio (www.davinotti.com)

L'abbazia di San Giovanni in Venere inquadrata in una scena de "Il viaggio" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-viaggio/50046498

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Notaresco : cielo sereno, 20.8°C, vento debole da WSW (9-14 Km/h), umidità al 44%
Chieti – GPM (Km 62.3): cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (13 Km/h), umidità al 32%
Crecchio – traguardo volante (Km 93.1 ): poco nuvoloso, 22.2°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (15 Km/h), umidità al 32%
Fossacesia Marina – traguardo volante (Km 125.5): nubi sparse, 21.5°C, vento moderato da SE (20 Km/h), umidità al 44%
Termoli : poco nuvoloso, 20.4°C, vento moderato da S (19 Km/h), umidità al 53%

GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.45: inizio diretta su Eurosport1
12.50: partenza da Notaresco
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 42 Km dalla partenza)
14.30-14.40: GPM di Chieti
15.50-16.10: traguardo volante di Fossacesia Marina
17.00-17.25: arrivo a Termoli

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo sesta tappa, Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno (San Giacomo)

1° Cameron Meyer
2° Maximiliano Richeze s.t.
3° Juan Sebastián Molano s.t.
4° Fernando Gaviria s.t.
5° Roger Kluge a 3″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′51″
3° Caleb Ewan a 2′31″
4° Riccardo Minali a 6′11″
5° Alberto Torres a 7′54″

Maglia nera: Attila Valter, 178° a 1h13′48″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Genovesi: “Dio crea l’uomo con l’acqua e l’argilla” (secondo la Bibbia Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo)
Barresi: “Commissario per la ricostruzione del sisma” (che poi sarebbe la terminologia corrente, ma provaci a ricostruirlo un terremoto)
Borgato: “Le opreazioni”
Pancani: “Arrivo sui Monti Sibillini” (San Giacomo è sui Monti della Laga)
Cassani: “Acquezzone”
Pancani: “È ancora molto pedalabile la classifica”
Cassani: “Batteva i denti, si è fatto prendere dal freddo”
De Stefano: “Tante ammiraglie, tanti direttori sportivi qui al Processo alla Tappa” (dove le avranno parcheggiate che il palco è piccolo?)
Cassani: “Tra un chilometro potrebbe esserci il primo strappo” (attacco)
Pancani: “Bahrain Merida” (Bahrain Victorious)
Televideo RAI: “Fuga a lunga gittata con due GPM”

DISCOGIRO

Attilia (colonna sonora del film “Attila flagello di Dio, firmata da Franz Di Cioccio e Franco Mussida)

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