LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): L’AQUILA – FOLIGNO
maggio 17, 2021 by Redazione
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Solitamente il lunedì è destinato al giorno di riposo, ma non sarà così quest’anno. Se settimana prossima in questa collazione si disputerà il tappone dolomitico, oggi ci si dovrà accontentare di una tappa di trasferimento alla volta di Foligno che dovrebbe terminare in volata. Vento a parte
Se per questo lunedì (e anche per il prossimo, soprattutto) vi siete presi impegni, credendo che ci fosse stato il riposo, cancellateli. Da quando nel 2002 l’Unione Ciclistica Internazionali ha reso obbligatori due giorni di riposo a giro gli organizzatori li hanno quasi sempre collocati nel primo giorno della settimana, ma non sarà così alla Corsa Rosa 2021, che per lunedì prossimo ha addirittura previsto lo svolgimento del tappone dolomitico. Non sarà, invece, il caso della frazione odierna perché in quel di Foligno a primeggiare sarà quasi certamente un velocista, come successo nel 2014 e nel 2016, le ultime due volte che il Giro ha fissato l’arrivo nella città umbra. Come in entrambe le citate occasioni il traguardo sarà preceduto di circa 40 Km dalla cima dell’ascesa al Valico della Somma (4.8 Km al 6%) e in particolare si ricalcheranno esattamente gli ultimi 86 Km della tappa del 2016 – che subito prima della Somma proponeva altre due brevi e ancor più facile salitelle, la Forca dell’Arrone (3.4 Km al 3.7%) e la Cantoniera di Montefranco (5.9 Km al 3.9%) – mentre totalmente agli antipodi saranno le distanze complessive di gara: cinque anni fa si percorsero 211 Km per andare al traguardo mentre quella odierna sarà la più breve tra le frazioni in linea del Giro 2021, 139 Km che prevedono una prima salita da affrontare in partenza, l’altrettanto pedalabile Sella di Corno (6 Km al 4.2%). E siccome ogni giorno ha la sua pena, quella odierna si chiama vento. Le previsioni meteo annunciano, infatti, vento forte sin dalla partenza e in progressivo calo man mano che si procederà verso Foligno, anche se si manterrà moderatamente potente per tutta la giornata, spirando costantemente di direzione sud – sud ovest. I corridori se lo troveranno, dunque, spesso laterale o a favore e se dovesse aprirsi in ventaglio qualcuno correrà il rischio di perdere molto prezioso tempo in questa apparentemente innocua frazione.

Il Palazzo Comunale di Foligno e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Foligno è diventata una sorta di “prezzemolina” delle corse RCS avendo ospitato ben sei volte loro gare negli ultimi sette anni: oltre ai due arrivi di tappa della Corsa Rosa citati poco sopra, infatti, da qui è partita la crono di Montefalco al Giro del 2017, vi sono terminate due frazioni della Tirreno-Adriatico nel 2016 e nel 2019 e vi è scattata un’altra tappa di questa corsa nel 2018. Sono in particolare i velocisti ad aver raccolto le maggiori soddisfazioni con le vittorie del francese Nacer Bouhanni al Giro 2014, del tedesco André Greipel al Giro 2016 e del veronese Elia Viviani alla Tirreno 2019, mentre la tappa della Corsa dei Due Mari disputata nel 2016 terminò con la vittoria in solitaria del britannico Steve Cummings. I precedenti a Foligno non si esauriscono qui poiché nel 1968 fu per la prima volta (e unica fino ala 2014) sede d’arrivo di una tappa del Giro, conquistata dal toscano Franco Bitossi, mentre la Tirreno vi aveva già fissato due traguardi nel 2003 (vittoria di Mario Cipollini) e nel 1966, quando l’elvetico Rolf Maurer si impose in quella che fu la prima tappa della prima edizione della corsa creata da Franco Mealli per proporre un’alternativa alla Parigi-Nizza quale gara preparatoria alla Milano – Sanremo
CIAK… SI GIRO
Sono già passati dieci alla scomparsa di un maestro della cinematografia italiana, quel Mario Monicelli che ha firmato film divenuti celebri anche all’estero e che ne hanno fatto uno degli esponenti di spicco del filone noto come “commedia all’italiana”. Tra le opere da lui firmato si ricordano in particolare i primi due capitoli della serie “Amici Miei” (l’ultimo ebbe come regista Nanni Loy), “La grande guerra”, “I soliti ignoti” e “l’Armata Brancaleone”, quest’ultimo girato nel 1966 e divenuto nel 2010 spunto per un cortometraggio ambientati ai giorni nostri e realizzato dagli studenti dell’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione “Roberto Rossellini”. Tornando al film del 1966, vincitore di ben tre Nastri d’Argento, a parte una capatina in Calabria per le scene conclusive ambientate nel castello del borgo fittizio di Aurocastro (nella realtà quello aragonese di Le Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto) le riprese si svolsero nell’Italia centrale tra Lazio e Umbria, scegliendo spettacolari location come il Ponte del Diavolo presso il Castello di Vulci, l’allora diroccata Abbazia di Santa Maria di Falleri, il centro di Tuscania e la Torre di Chia a Soriano nel Cimino, che quattro anni più tardi sarà acquistata da un altro celebre regista per farne la sua dimora privata, Pier Paolo Pasolini. Le riprese in terra umbra furono alquanto limitate e si limitarono a un paio di comunque suggestive scene, come quella della notte all’addiaccio trascorsa dall’armata sotto le arcate del Ponte Giulio a Orvieto e quelle di un torneo cavalleresco, filmate presso Arrone, centro dall’aspetto medioevale iscritto nella lista dei “borghi più belli d’Italia” che il gruppo attraverserà a circa 55 Km dall’arrivo, nel cuore della fase più intricata della tappa odierna.

Il borgo di Arrone fa da sfondo alla scena di un torneo cavalleresco in "L'armata Brancaleone" (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/l-armata-brancaleone/50000654
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
L’Aquila: nubi sparse, 20.5°C, vento forte da WSW (35-46 Km/h), umidità al 55%
Santa Rufina (Km 46.9): cielo sereno, 22.1°C (percepiti 23°C), vento moderato da WSW (28-37 Km/h), umidità al 35%
Arrone (Km 84.6): cielo sereno, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da WSW (26-32 Km/h), umidità al 32%
Foligno: cielo sereno, 22.4°C, vento moderato da WSW (24-30 Km/h), umidità al 30%
GLI ORARI DEL GIRO
12.30: inizio diretta su Raisport
13.35: inizio diretta su Eurosport1
13.40: partenza da L’Aquila
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 5 Km dalla partenza)
14.55-15.00: traguardo volante di Santa Rufina
15.40-15.50: scollinamento Forca dell’Arrone (non GPM)
16.00-16.10: scollinamento Cantoniera di Montefranco (non GPM)
16.20-16.33: GPM di Valico della Somma
16.40-17.00: traguardo volante di Campello sul Clitunno
17.05-17.25: arrivo a Foligno
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo nona tappa, Castel di Sangro – Campo Felice (Rocca di Cambio)
1° Giacomo Nizzolo
2° Dylan Groenewegen a 19″
3° Maximiliano Richeze a 22″
4° Samuele Rivi a 27″
5° Victor Campenaerts s.t.
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′01″
3° Riccardo Minali a 9′43″
4° David Dekker a 10′43″
5° Dylan Groenewegen a 11′31″
Maglia nera: Egan Bernal, 172° a 1h53′54″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Pancani: “Rampa insterrata”
Daniele Zaccaria (medico Bahrain – Victorious): “Quando gli è stata porta la bicicletta”
Cassani: “Il distacco si è indurito”
Cassani: “Corridore dell’androne” (Androni)
Pancani: “Cofidì” (Cofidis)
Professor Fagnani: “È stata preparata benissimo questo tratto finale”
Cassani: “Boier” (la pronuncia del cognome dell’ex corridore francese Eric Boyer è “Buaiè”)
Cassani: “C’è questo altopiano che adesso i corridori svoltano a sinistra”
Pancani: “Scivola in coda al gruppo la maglia rosa di Attila Valter” (e vai con un’altro spogliarello in corsa!)
Televideo RAI: “Bernal arriva da solo a Campo Felice conquistanto la maglia rosa”
Televideo RAI: “Altre 3 Gran Premi della Montagna”
Televideo RAI: “Fuggono in 17 tra cui Visconti Zana” (manca la virgola)
DISCOGIRO
Se un giorno ti svegli felice (Cesare Cremonini)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASTEL DI SANGRO – CAMPO FELICE (Rocca di Cambio)
maggio 16, 2021 by Redazione
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Seconda tappa di montagna, interamente disegnata sulle strade abruzzesi. Ben sette sono le salite che si devono scavalcare, ma nessuna è fornita di pendenze impegnative. Solo lo sterrato presente nella porzione conclusiva dell’ascesa finale potrebbe provacare qualche distacco, ma il tratto è troppo breve per provocare grandissimi distacchi
È il primo dei due tapponi che Mauro Vegni ha disegnato sugli Appennini, una frazione che sulle prime può incutere gran timore per il suo disegno e per il numero di salite – sette in tutto – che sono state collocate lungo i suoi 158 Km. Se si vanno a “scandagliare” per bene ciascuna salita si scoprirà, però, che nessuna presenta pendenze di quelle che mandano in solluchero gli scalatori e che per vedere i big in azione bisognerà attendere quella che condurrà al traguardo, che è la più impegnativa del mazzo e che ha l’asso nella manica della presenza dello sterrato negli ultimi 1500 metri. La prima delle salite in programma, il pedalabile Colle del Croce (7 Km al 3.4%), sarà scavalcata a 12 Km dalla partenza e sarà seguita dall’ascesa più lunga di giornata, quel Passo Godi i cui 15 Km al 3.9% si sono scavati un piccolo spazio nella storia del Giro perché è salendo lassù che Franco Chioccioli, nella quinta tappa del Giro del 1991, attaccò e andò a riprendersi quella maglia rosa che aveva perduto il giorno prima a Sorrento e che poi terrà fino a Milano, consolidandola strada facendo con le imprese sul Mortirolo, nel tappone dolomitico del Pordoi e nella difficilissima crono del penultimo giorno a Casteggio. Successivamente si dovranno superare gli 11 Km al 4.5% dell’ascesa di Fonte Ciarlotto, i 13 Km al 4.5% della Forca Caruso e i 12.4 Km al 5.1% della salita di Ovindoli, porta d’accesso all’Altopiano delle Rocche sul quale si svolgeranno gli ultimi 23 Km di gara, caratterizzati dalle ascese più brevi di giornata, che però saranno anche le più interessanti. Percorso un tratto in quota sulle filanti strade dell’altopiano si giungerà ai piedi del borgo di Rocca di Cambio, dove un traguardo volante ad abbuoni sarà collocato in vetta a un’ascesa di 2.5 Km al 4.7% che, a meno di precedenti sorprese, dovrebbe stimolare i primi appetiti tra i favoriti per il successo finale. La corsa dovrebbe poi definitivamente accendersi lungo la conclusiva ascesa diretta a Campo Felice, anch’essa apparentemente non troppo acclive perché nei suoi 6 Km la strada sale al 6%. Ha, però, il veleno nella coda perché nell’ultimo chilometro e mezzo la pendenza sale all’8.2% e, soprattutto, l’asfalto lascia il passo allo sterrato: nulla di particolarmente complicato, nulla a che vedere con le interminabili rampe bianche del Colle delle Finestre, ma in quei 1500 metri si potrebbero pagare le fatiche di una frazione che proporrà nel complesso 67 Km di salita e 3500 metri di dislivello, anche se probabilmente i distacchi che si lasceranno per strada non saranno di grandissima entità.

Il lago “temporaneo” dell’altopiano di Campo Felice e l’altimetria della nona tappa (wikipedia)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Lo spettacolare altopiano di Campo Felice sarà una delle “perle” della nostra nazione che il Giro svelerà per la prima volta quest’anno, un luogo che la Corsa Rosa aveva comunque sfiorato in passato. Le strade del confinante Altopiano delle Rocche sono state, infatti, solcate in diverse occasioni e in quattro di queste s’è effettuato anche l’arrivo di tappa, sempre collocato nel centro abitato più alto dell’altopiano, Rocca di Cambio. Il primo ad imporsi lassù è stato il padovano Luciano Galbo nel 1965, l’anno della vittoria di Vittorio Adorni al Giro, “il più bel rosa dopo Coppi”; si replicherà dodici mesi più tardi con la vittoria del tedesco Rudi Altig, che nella stessa stagione si laureerà campione del mondo sul circuito automobilistico del Nürburgring, e poi nel 1968 quando questo traguardo sarà dello spagnolo Luis Pedro Santamarina. Dopo questi arrivi ravvicinati nel tempo Rocca di Cambio tornerà a ospitare il Giro nel 2012 (vittoria del siciliano Paolo Tiralongo), dieci anni dopo la conclusione nello stesso centro di una frazione della Tirreno-Adriatico, vinta da Danilo Di Luca. La vicina Ovindoli, invece, ha invece accolto tre traguardi GPM nel 1985 (tappa Frosinone – Gran Sasso / Fonte Cerreto, vinta da Chioccoli), nel 1990 (tappa Sora – Teramo, vinta da Fabio Convalle) e nel 1999 (tappa Pescara – Gran Sasso d’Italia, vinta da Marco Pantani), rispettivamente conquistati dal bergamasco Vittorio Algeri, dal modenese Maurizio Vandelli e dal trentino Mariano Piccoli
CIAK… SI GIRO
Chissà quanti avranno versato almeno una lacrima vedendo la struggente scena dell’abbandono di Gelsomina, la fragile protagonista de “La Strada” (1954) che il saltimbanco Zampanò aveva comprato dalla madre perché si esibisse come suonatrice di tromba nei suoi spettacoli in giro per l’Italia. Per quella drammatica scena Federico Fellini, che aveva chiesto alla moglie Giulietta Masina d’interpretare il ruolo della donna, scelse proprio gli sconfinati spazi dell’Altopiano delle Rocche, in parte ancora innevati, e, infatti, il tratto di strada nel quale Gelsomina si aggira smarrita dopo che Zampanò gli aveva dato il benservito è proprio quello che sarà percorso dai “girini” nel finale di gara, procedendo da Ovindoli verso Rocca di Cambio. Se volete un ricordo cinematografico più divertente basta, invece, salire verso quest’ultimo centro, dove alla Collegiata di San Pietro sarà destinato il più celebre sacerdote della storia del cinema italiano: l’anno precedente le riprese de “La Strada” era diventata la chiesa parrocchiale dello sperduto centro di Montenara, al quale era stato inviato Don Camillo all’inizio del secondo capitolo della saga ispirata ai romanzi di Giovanni Guareschi, “Il ritorno di Don Camillo”.

Giulietta Masina in una delle più commoventi scene de "La strada", girata sull'Altopiano delle Rocche (www.davinotti.com)

Dopo una faticosa camminata nella neve Don Camillo giunge a Montenara ne "Il ritorno di Don Camillo": quello sperduton borgo è in realtà Rocca di Cambio (www.davinotti.com)
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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-strada/50012662
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-ritorno-di-don-camillo/50000172
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Castel di Sangro: cielo coperto, 14.8°C, vento moderato da WSW (17-18 Km/h), umidità al 68%
Scanno (Km 49.7): cielo coperto, 13.4°C, vento moderato da WSW (16-23 Km/h), umidità al 70%
Castel di Ieri (Km 89.4): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.6°C, vento moderato da WSW (19-27 Km/h), umidità al 63%
Ovindoli – GPM (Km 135): pioggia debole (0.1 mm), 10.3°C, vento moderato da SW (22-28 Km/h), umidità al 55%
Campo Felice: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10.1°C (percepiti 11°C), vento moderato da WSW (22-31 Km/h), umidità al 88%
GLI ORARI DEL GIRO
11.25: inizio diretta su Raisport
12.10: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza da Castel di Sangro
12.45: scollinamento Colle della Croce (no GPM)
13.30-13.35: GPM di Passo Godi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 56 Km dalla partenza)
14.25-14.40: scollinamento Fonte Ciarlotto (non GPM)
15.10-15.35: GPM di Forca Caruso
15.35-16.00: traguardo volante di Celano
16.05-16.40: GPM di Ovindoli
16.25-17.00: traguardo volante di Rocca di Cambio
16.40-17.15: arrivo a Campo Felice
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo ottava tappa, Foggia – Guardia Sanframondi
1° Roger Kluge
2° Tim Merlier a 41″
3° Attilio Viviani s.t.
4° Dylan Groenewegen s.t.
5° David Dekker s.t.
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′47″
3° Alberto Torres a 10′40″
4° Riccardo Minali a 10′49″
5° David Dekker a 11′18″
Maglia nera: Attila Valter, 176° a 1h29′09″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Genovesi: “L’uomo coltivava il vino” (si coltiva la vita, non il vino)
Pancani: “La sfida vera e proprio”
Pancani: “Attila Vatter” (Valter)
Televideo RAI: “Gavazzi a 36″ da francese”
Televideo RAI: “Problemi fifisici”
Televideo RAI: “Discesa dal Bocca della Selva”
DISCOGIRO
Sono in fuga (Lucio Dalla)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): FOGGIA – GUARDIA SANFRAMONDI
maggio 15, 2021 by Redazione
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Tappa di trasferimento per la giornata più meridionale del Giiro 2021, che ha in programma l’interminabile ma pedalabile salita alla Bocca della Selva e la breve ma più interessante ascesa che condurrà al traguardo di Guardia Sanframondi. Si tratta di un’occasione da non lasciarsi sfuggire per i cacciatori di tappe, mentre i big della classifica potremmo vederli entrare in azione solo nei tratti più aspri della salita conclusiva.
Oggi è in menù la seconda salita per lunghezza del 104° Giro d’Italia ma… niente paura! I 19 Km che si dovranno percorrere per raggiungere i quasi 1400 metri del Bocca della Selva non costituiranno mai una portata indigeribile, complici una pendenza media del 4.6% e un tracciato che li colloca a 50 Km dall’arrivo. Impensabile che uno scalatore o un uomo di classifica si metta a “fare il matto” lassù, col rischio di sprecare inutilmente energie che sarebbero meglio conservare per il tappone dell’Appennino abruzzese previsto per l’indomani. Piuttosto, se si avrà voglia di saggiare gli avversari al termine della prima settimana, si potrebbe tentare qualcosa sulla breve ascesa che condurrà al traguardo, 3800 metri al 6.4% sui quali potremmo assistere a una corsa nella corsa: da una parte qualche scaramuccia tra i big, dall’altra la lotta tra i fuggitivi per aggiudicarsi la vittoria nella frazione più meridionale del Giro 2021. Questa rappresenterà, infatti, un’occasione d’oro per i cacciatori di tappe e, fatte le debite proporzioni, ricorda quella di San Giovanni Rotondo del 2019, vinta da Fausto Masnada dopo una lunga fuga da lontano e al termine della quale Valerio Conti conquistò quella maglia rosa che tenne fin sulle Alpi, conservandola anche dopo la difficile cronoscalata di San Marino vinta da Primož Roglič.

Il borgo di Guardia Sanframondi e l’altimetria dell’ottava tappa (www.ntr24.tv)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Guardia Sanframondi é una delle partecipanti al “ballo delle debuttanti” per quanto riguarda il Giro dei professionisti, che accoglierà 18 anni dopo aver ospitato l’arrivo di una tappa del Giro femminile, conquistata dalla lituana Rasa Polikevičiūtė, che due anni prima si era imposta nel campionato del mondo a Lisbona e quel giorno tolse la maglia rosa all’olandese Bertine Spijkerman, che l’aveva conquistata il giorno prima nel cronoprologo di Grumo Nevano. Alla fine quell’edizione del Giro sarà vinta dall’elvetica Nicole Brändli, portatasi al vertice della classifica nella conclusiva cronometro di Venezia spodestando un’altra lituana, Edita Pučinskaitė. Per quanto riguarda i professionisti ai piedi della salita finale si trova la località di Telese Terme, dalla quale scattò una delle principali tappe del Giro del 1995, una cronometro individuale di 42 Km diretta a Maddaloni. Il favorito era un altro corridore che arrivava dalla Svizzera, quel Tony Rominger che era reduce da tre vittorie consecutive alla Vuelta (dal 1992 al 1994) e che pure in quell’edizione della Corsa Rosa non trovò rivali al suo livello, complici l’assenza per incidente di Pantani e la lotta intestina in casa Gewiss tra i russi Berzin e Ugrumov, che in classifica finale gli termineranno alle spalle rispettivamente con 4’13” e 4’55” di ritardo: nella crono di Maddaloni a imporsi fu proprio l’elvetico, che staccò di quasi un minuto e mezzo i due compagni-rivali russi, i quali fecero invece registrare il medesimo tempo.
CIAK… SI GIRO
Oggi si raddoppia perché lungo il percorso di questa frazione s’incontrano due luoghi dove in passato hanno “agito” veri e proprio giganti del cinema italiano. Così quando sarà trascorsa una mezzoretta dalla partenza da Foggia il gruppo si troverà a transitare da Lucera, la cui centralissima piazza Duomo nel 1987 fu set di parecchie scene di un film nella realtà ambientato nell’immaginario centro campano di Acquasalubre: si tratta di “Le vie del Signore sono finite”, diretto e interpretato dall’indimenticato Massimo Troisi che, terminate le riprese in terra di Puglia, spostò poi il set a Parigi. Nel finale di corsa, invece, quasi al termine dell’interminabile discesa dalla Bocca della Selva si attraverserà il borgo di Cerreto Sannita, dove in Piazza Roma Sophia Loren farà ingelosire Marcello Mastroianni ne “La bella mugnaia”, film del 1955 interpretato anche da un altro grande del nostro cinema, Vittorio De Sica.

Massimo Troisi in Piazza Duomo a Lucera in una scena de "Le vie del Signore sono finite" (www.davinotti.com)

Sophia Loren si trastulla in altalena in Piazza Roma a Cerreto Sannita, la scena de "La bella mugnaia" nella quale farà ingelosire Mastroianni (www.davinotti.com)
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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/le-vie-del-signore-sono-finite/50002552
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-bella-mugnaia/50019393
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Foggia : nubi sparse, 22°C, vento debole da NW (15 Km/h), umidità al 40%
Gambatesa – svincolo (Km 57.3): nubi sparse, 19.5C, vento moderato da NNW (12-14 Km/h), umidità al 47%
Campobasso – traguardo volante (Km 84): cielo coperto, 18°C (percepiti 19°C), assenza di vento, umidità al 50%
Bocca della Selva – GPM (Km 120.2): poco nuvoloso, 11.9°C, vento moderato da WSW (14-17 Km/h), umidità al 55%
Guardia Sanframondi: poco nuvoloso, 18.4°C, vento moderato da WSW (26 Km/h), umidità al 61%
GLI ORARI DEL GIRO
11.35: inizio diretta su Raisport
12.35: inizio diretta su Eurosport1
12.40: partenza da Foggia
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 44 Km dalla partenza)
14.50-15.00: traguardo volante di Campobasso
15.50-16.10: GPM di Bocca della Selva
16.40-17.10: traguardo volante di Castelvenere
17.00-17.30: arrivo a Guardia Sanframondi
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo settima tappa, Notaresco – Termoli
1° Edoardo Affini
2° Cameron Meyer s.t
3° Nicolas Roche a 15″
4° Chris Hamilton s.t.
5° Alberto Torres s.t.
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′06″
3° Caleb Ewan a 4′50″
4° Riccardo Minali a 6′38″
5° Alberto Torres a 6′51″
Maglia nera: Attila Valter, 177° a 1h15′57″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Borgato: “In volate così confuse è naturale che si si spezza” (intendeva che i treni si scompagino)
Moser: “In Puglia c’è sempre vento” (ma oggi erano in Molise)
Pancani: “La lunga teorie delle ammiraglie”
Cassani: “La catena è nera che rossa”
Cassani: “Elia Vivani” (Vivani)
Rizzato: “Non comment”
Rizzato: “Qualche goccia di pioggia pioggiata dal vento”
Televideo RAI: “Nulla di nuovo in maglia rosa”
DISCOGIRO
Controvento (Arisa)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NOTARESCO – TERMOLI
maggio 14, 2021 by Redazione
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Si torna in riva all’Adriatico per un altra tappa che parrebbe destinata ai velocisti. Gli sprinter, però, il traguardo di Termoli dovranno sudarselo perchè a 1800 metri dal traguardo dovranno superare un brevissimo ma ripido muro, superato il quale la strada continuerà leggermente a salire.
Sembra un caleidoscopio la prima settima del Giro d’Italia, oggi giorno un colore diverso, un’alternanza di differenti palcoscenici. Così abbiamo avuto una crono come prova d’apertura, poi una tappa per velocisti, una di collina, quella del primo assaggio per gli scalatori, un’altra destinata agli sprinter e quindi la prima di montagna, ieri a San Giacomo. In rispetto a quest’alternanza oggi torneranno protagonisti i velocisti, chiamati a calcare le assi del palcoscenico della tappa di Termoli, anche se stavolta le “tinte” del finale saranno totalmente diverse rispetto a quelle dei piattissimi finali di Novara e Cattolica. Nel complesso il percorso è paragonabile a quello della prima di queste due frazioni, con una fase centrale vallonata preceduta e seguita da ampi tronconi pianeggianti. Dopo il via da Notaresco si seguirà il litorale adriatico per una trentina di chilometri prima di inoltrarsi nell’entroterra di Pescara e andare ad affrontare la salita di Chieti e poi una serie di dolci saliscendi prima di ritrovare il mare ad una settantina di chilometri dalla conclusione. Tolta la lieve deviazione in dolce ascesa verso il centro di Vasto, l’intero finale si snoderà lungo la spettacolare “Costa dei Trabocchi”, con il tratto conclusivo caratterizzato da infiniti rettilinei collegati da rare e morbide curve. Come anticipavamo non si tratterà, però, di uno sprint semplicissimo perché a 2 Km dall’arrivo la pianura terminerà e inizierà l’attraversamento del centro di Termoli, che debutterà con un muretto di circa 200 metri al 12%, scavalcato il quale la strada procederà in falsopiano a fino alla linea d’arrivo: un finale leggermente complicato che potrebbe sfoltire il gruppo e togliere di mezzo qualche velocista, mentre non dovrebbero avere troppe canches i finisseur a causa della brevità dello strappo.

Un tratto della Costa dei Trabocchi presso Vasto e l’altimetria della settima tappa (blog.weplaya.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
La caduta più ciclopica del Giro d’Italia porta la data del primo giugno del 1987 e ha come location proprio la città di Termoli. Si arrivava nel centro molisano da Bari, al termine di una tappa di 210 Km totalmente pianeggiante nella quale si preannunciava un’inevitabile volatone, rivincita di quello che poche ore prima aveva visto imporsi l’elvetico Urs Freuler nel capoluogo pugliese. E una volata ci sarà indubbiamente perché il gruppo è compatto a 400 metri dal traguardo, momento nel quale si verifica una caduta-monstre innescata dai manubri delle biciclette di Guido Bontempi e dell’olandese Mathieu Hermans, che si incastrano dopo un contatto tra i due corridori. Nell’avvitamento viene coinvolto Giuseppe Calcaterra con i tre che cadano andando a provocare un vero e proprio sbarramento contro il quale va a impattare il resto del gruppo. Davanti rimangono in pochi e tra questi c’era Paolo Rosola, che vola a prendersi il suo secondo successo di tappa, mentre dietro finiscono a terra una cinquantina di corridori, tra i quali la maglia rosa Stephen Roche e un asso che oramai da diverse stagioni ha imboccato il viale del declino, Giuseppe Saronni, che riporterà una violenta contusione al fegato ma che potrà l’indomani schierarsi al via della successiva frazione. Sarà volata anche nel 2006, quando Termoli sarà nuovamente prescelta come arrivo di tappa, ma stavolta lo sprint sarà molto meno turbolento e vedrà sfrecciare per prima la bicicletta del lituano Tomas Vaitkus, che avrà la meglio sul futuro campione del mondo Paolo Bettini.
CIAK… SI GIRO
Il cinema è il regno della finzione è la cosa è evidente nella scelta delle location. Capita così spesso di vedere scene ambientate a Milano ma che in realtà sono girate a Roma (succede per esempio in “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti), oppure che vengano utilizzate due location differenti per rappresentare lo stesso luogo, posto che magari nel film è stato detto essersi altrove. È quel che accade ne “Il viaggio”, film di nicchia del 2017 del regista Alfredo Arciero che racconta di un viaggio in treno sulla “Transiberiana d’Italia”, com’e ribattezzata la ferrovia che collega Isernia a Sulmona. Proprio vicino a Sulmona c’è una delle presunte location di quel film perché uno dei passeggeri proporrà ai suoi compagni di viaggio una sosta per visitare l’eremo nel quale aveva vissuto Celestino V, il celebre papa del “gran rifiuto”. Nella pellicola non viene fatto il nome di questo luogo, lasciando sottinteso che si tratti dell’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, che si trova a soli 7 Km da Sulmona. Ma quel che si vede nel film è tutt’altro, anzi di più perché – come sopra accennato – si sono usati due luoghi diversi per rappresentare quella che si voglia far credere essere la stessa location. Così si vedono i protagonisti del film ripresi all’esterno del Convento di San Pier Celestino, che si trova a Ripalimosani, vicino a Campobasso, ma quando la macchina da presa propone una spettacolare vista da lontano sull’eremo quello che viene colto dall’obiettivo è un monumento che si staglia proprio a due passi dal percorso di questa tappa, quando il gruppo sarà giunto a Fossacesia Marina: è l’antica abbazia di San Giovanni in Venere, costruita a partire dal 1165 sul luogo dove un tempo si ergeva un tempio pagano, intitolato alla dea Venere Conciliatrice.

L'abbazia di San Giovanni in Venere inquadrata in una scena de "Il viaggio" (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-viaggio/50046498
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Notaresco : cielo sereno, 20.8°C, vento debole da WSW (9-14 Km/h), umidità al 44%
Chieti – GPM (Km 62.3): cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (13 Km/h), umidità al 32%
Crecchio – traguardo volante (Km 93.1 ): poco nuvoloso, 22.2°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (15 Km/h), umidità al 32%
Fossacesia Marina – traguardo volante (Km 125.5): nubi sparse, 21.5°C, vento moderato da SE (20 Km/h), umidità al 44%
Termoli : poco nuvoloso, 20.4°C, vento moderato da S (19 Km/h), umidità al 53%
GLI ORARI DEL GIRO
11.45: inizio diretta su Raisport
12.45: inizio diretta su Eurosport1
12.50: partenza da Notaresco
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 42 Km dalla partenza)
14.30-14.40: GPM di Chieti
15.50-16.10: traguardo volante di Fossacesia Marina
17.00-17.25: arrivo a Termoli
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo sesta tappa, Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno (San Giacomo)
1° Cameron Meyer
2° Maximiliano Richeze s.t.
3° Juan Sebastián Molano s.t.
4° Fernando Gaviria s.t.
5° Roger Kluge a 3″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′51″
3° Caleb Ewan a 2′31″
4° Riccardo Minali a 6′11″
5° Alberto Torres a 7′54″
Maglia nera: Attila Valter, 178° a 1h13′48″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Genovesi: “Dio crea l’uomo con l’acqua e l’argilla” (secondo la Bibbia Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo)
Barresi: “Commissario per la ricostruzione del sisma” (che poi sarebbe la terminologia corrente, ma provaci a ricostruirlo un terremoto)
Borgato: “Le opreazioni”
Pancani: “Arrivo sui Monti Sibillini” (San Giacomo è sui Monti della Laga)
Cassani: “Acquezzone”
Pancani: “È ancora molto pedalabile la classifica”
Cassani: “Batteva i denti, si è fatto prendere dal freddo”
De Stefano: “Tante ammiraglie, tanti direttori sportivi qui al Processo alla Tappa” (dove le avranno parcheggiate che il palco è piccolo?)
Cassani: “Tra un chilometro potrebbe esserci il primo strappo” (attacco)
Pancani: “Bahrain Merida” (Bahrain Victorious)
Televideo RAI: “Fuga a lunga gittata con due GPM”
DISCOGIRO
Attilia (colonna sonora del film “Attila flagello di Dio, firmata da Franz Di Cioccio e Franco Mussida)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): GROTTE DI FRASASSI – ASCOLI PICENO (San Giacomo)
maggio 13, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco la prima vera tappa di montagna del Giro 2021, che proporrà l’inedita ascesa finale (come versante di scalata) verso San Giacomo, sopra Ascoli Piceno. Dopo le prime scosse in classifica provocate dalla tappa di Sestola si annuncia un altro finale al cardiopalma, tutto da seguire anche se non ci sarà da fare i conti con pendenze particolarmente cattive
Dopo l’assaggino (rivelatosi ben pepato) del Colle Passerino, due giorni fa, debuttano le montagne nella sesta frazione della Corsa Rosa, quasi interamente tracciata in territorio marchigiano tranne una breve ma spettacolare digressione in Umbria, che porterà il gruppo ad attraversare gli scenografici altipiani di Castelluccio, celebri per la coltivazione di lenticchie a marchio IGP. È proprio alle soglie di quest’area che si concluderà la prima delle due salite principali che caratterizzano il percorso, la Forca di Gualdo, 104 Km al 7.4% che diversi elementi del gruppo già conoscono perché lo scorso anno furono inseriti nel tracciato della prima delle due tappe di montagna della Tirreno – Adriatico, disputata fra Terni e Cascia e vinta dall’australiano Lucas Hamilton sull’italiano Fausto Masnada e sul canadese Michael Woods, che quel giorno conservò la maglia di leader della Corsa dei Due Mari conquistata ventiquattrore prima. Meno ripida ma molto più lunga sarà l’altra grande salita di giornata, quella che condurrà al traguardo di San Giacomo, dove si giungerà dopo aver percorso poco più di 15.5 Km inclinati al 6.1% medio. Nulla di trascendentale, ma se le rampe della Forca di Gualdo saranno rimaste nelle gambe di qualche big, la salita sopra Ascoli Piceno potrebbe lasciare il segno e qualche pezzo grosso correre il rischio di vedere fin d’ora definitivamente compromesse le possibilità di vittoria finale.

Le grotte di Frassasi e l’altimetria della sesta tappa (www.tuttiglieventi.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Stazione di sport invernali del comune teramano di Valle Castellana, al confine tra Marche e Abruzzo, San Giacomo è una vecchia conoscenza in casa Gazzetta, che in passato vi ha organizzato diversi arrivi di tappa, di differenti corse, anche se mai si è saliti in corsa dal versante che sarà percorso quest’anno. Già alla fine degli anni ’70 vi terminarono due frazioni della Tirreno-Adriatico, rispettivamente vinte dal belga Roger De Vlaeminck nel 1977 e dall’elvetico Josef Fuchs nel 1978, ma allora la Corsa dei Due Mari era ancora organizzata dal Velo Club Forze Sportive Romane di Franco Mealli, che nel 1996 cederà tutte le sue corse alla Rosea. Dopo questo passaggio di consegne la Tirreno tornerà a San Giacomo nel 2003 per un semplice passaggio nel corso della tappa di Torricella Sicura (vinta da Danilo Di Luca), mentre bisognerà aspettare il 2005 per vederlo nuovamente proposto come arrivo di tappa, anche se quel traguardo sarà poi annullato per neve (arrivo spostato ancora a Torricella, dove s’impone lo spagnolo Óscar Freire) e rimandato al 2006, quando lassù coglierà la vittoria Leonardo Bertagnolli, arrivo poi replicato per l’ultima volta nel 2007 (vittoria di Matteo Bono). Nel frattempo altre due corse di RCS Sport erano terminate a San Giacomo, una prova del Trofeo dello Scalatore nel 2001, conquistata dal colombiano Freddy González, e soprattutto una tappa del Giro d’Italia dell’anno successivo: in quell’occasione si salì dal versante abruzzese, in cima al quale colse la vittoria un altro corridore proveniente dall’America Latina, il messicano Julio Alberto Pérez Cuapio.
CIAK… SI GIRO
San Giacomo non è certo una meta paragonabile a località come Sankt Moritz, frequentate da vip provenienti da tutto il mondo. Ma anche la piccola stazione invernale dei Monti della Laga ha visto una celebre star solcare le sue nevi, un attore del calibro di Dustin Hoffman, che salì lassù nel 1972, cinque anni dopo le riprese de “Il laureato”, film che lo candidò all’Oscar e lanciò tra le celebrità di Hollywood dopo aver mosso i primi passi nel mondo del cinema come semplice caratterista. Anche in quell’occasione si trattava di un’uscita per lavoro, chiamato in Italia per interpretare il ruolo del protagonista nell’ultimo film diretto da Pietro Germi, “Alfredo Alfredo”, per il resto prevalentemente girato nella sottostante Ascoli. Negli anni ’80 Hoffman sarà coinvolto in un progetto che avrebbe dovuto portare sul grande schermo un film sul Tour de France, pellicola in previsione della quale l’attore statunitense sarà anche ospite dell’ammiraglia di Jacques Goddet e avrà l’opportunità di seguire dal vivo una frazione della Grande Boucle. Il progetto sfumerà in un nulla di fatto, ma nel 2015 Hoffman sarà comunque tra i protagonisti di un film a soggetto ciclistico: interpreterà il ruolo di Bob Hamman in “The Program”, basato sulla biografia di Lance Armstrong scritta dal giornalista irlandese David Walsh.

Dustin Hoffman a bordo della "defunta" cestovia di San Giacomo: è una scena del film "Alfredo Alfredo" (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/alfredo-alfredo/50005208
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Grotte di Frasassi: poco nuvoloso, 20°C, vento moderato da WSW (20-25 Km/h), umidità al 44%
Pieve Torina – traguardo volante (Km 56.7): pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 19.2°C, vento moderato da WSW (23 Km/h), umidità al 47%
Forca di Gualdo – GPM (Km 90.1): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 15°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSW (26-33 Km/h), umidità al 75%
Arquata del Tronto (Km 114.8): pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 15.6°C, vento moderato da WSW (22-24 Km/h), umidità al 51%
Ascoli Piceno – traguardo volante (146.3 Km) : pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 21°C (percepiti 22°C), vento moderato da SW (14-20 Km/h), umidità al 44%
San Giacomo : previsioni non disponibili
GLI ORARI DEL GIRO
11.45: inizio diretta su Raisport
12.35: inizio diretta su Eurosport1
12.35: partenza dalle Grotte di Frasassi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 50 Km dalla partenza)
14.10-14.15: traguardo volante di Pieve Torina
14.40-14-50: inizio salita Forca di Gualdo
15.10-15.30: GPM di Forca di Gualdo
15.25-15.45: GPM di Forca di Presta
16.20-16.45: traguardo volante di Ascoli Piceno e inizio salita finale
17.00-17.30: arrivo a San Giacomo
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo quinta tappa, Modena – Cattolica
1° Pavel Sivakov
2° Jhonatan Narváez s.t.
3° Joe Dombrowski a 4′53″
4° François Bibard a 5′08″
5° Filippo Fiorelli a 5′37″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′38″
3° Caleb Ewan a 2′18″
4° Manuel Belletti a 5′42″
5° Thomas De Gendt a 5′56″
Maglia nera: Alessandro De Marchi, 182° a 47′32″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Un corridore prende una banana, la mangia e la lancia” (ovviamente la buccia)
Garzelli: “Pelle di banana”
Borgato: “Ha compiuto in quarta posizione”
Borgato: “Ewan è sempre da tenere in condizione” (considerazione)
Borgato: “Se ci fosse pioggia nel gruppo”
Pancani: “Nuvole sul cielo di Nimini” (Rimini)
Pancani: “Arriva anche la maglia rosa di Alessandro De Marchi” (che la rincorreva nudo)
Pancani: “I due uomini al comando dei due battistrada”
Borgato: “Corsonni” (Consonni)
Borgato: “Gli altri velocista”
Borgato: “Quando arrivano a 60 all’ora è un contatto, potresti smettere di pedalare” (Ah Già, che stai a ddì??)
DISCOGIRO
Tutti al mare (Gabriella Ferri)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MODENA – CATTOLICA
maggio 12, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Alla complicata tappa di Sestola, resa ancora più dura dal maltempo, segue una delle frazioni più facili del Giro 2021. Tra Modena e Cattolica i corridori troveranno solo ed esclusivamente pianura, ma il meteo potrebbe ancora complicare il finale di gara, quando si dovranno affrontare le indisiose curve del centro di Cattolica in vista dell’inevitabile volatone finale
Se esistesse un premio destinato alla tappa più facile questa di Cattolica lo vincerebbe a pieno titolo. Delle due frazioni per velocisti disegnate in totale pianura (l’altra è quella di Verona) questa è la più breve ma non è tutto oro quel che luce. Giornate come queste nascondono sempre insidie e non ci stiamo riferendo al rischio, sempre presente, di incappare in incidenti meccanici o cadute, ma alla possibilità che il vento porti scompiglio. La pianura è una terra che, per sua natura, offre ampi spazi al vento per scorazzare, ma in questa frazione potrebbero entrare prepotentemente in scena anche le brezze che spirano dal mare. Infatti, dopo che gran parte della tappa si sarà svolta sull’asse della Via Emilia, attraversata Rimini gli ultimi 23 Km si svolgeranno sulla strada litoranea che costeggia le celebri spiagge della riviera romagnola. Bisognerà viaggiare, dunque, con le antenne ben dritte onde evitare di incappare in perigliosi ventagli, che comporterebbero un notevole esborso di energie per rientrare in gruppo, una faticaccia che potrebbe essere pagata l’indomani nella prima tappa di vera montagna. Fortunatamente le previsioni meteo sembrano scongiurare questo rischio, perchè nel finale è previsto vento debole, ma proprio in quel tratto i corridori potrebbero trovare la pioggia, anche se in maniera decisamente meno copioso rispetto al diluvio di ieri. La strada bagnata potrebbe comunque rendere insidiosi glk ultimi 3 Km all’interno di Cattolica, all’interno dei quali si incontreranno 5 curve a gomito.

Un tratto del litorale romagnolo e l’altimetria della quinta tappa (www.hotelrimini4stelle.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Come Sestola, anche Cattolica è a quota tre precedenti del Giro d’Italia, che per la prima volta ha fissato un arrivo nella nota stazione balneare nel 1957, durante l’edizione della Corsa Rosa resa celebre non tanto dalla risicata vittoria (soli 19 secondi) di Gastone Nencini sul francese Luison Bobet, quando dall’episodio della “pipì” che costò la vittoria finale al lussemburghese Charly Gaul nella frazione del Bondone, quando fu attaccato dagli avversari proprio nel “momento del bisogno”. Due settimane prima di quel fatidico episodio, era stata inserita la tappa con arrivo a Cattolica, durante la quale si era verificato un altro attacco tra i big, con Nencini e Nino Defilippis che s’infilarono in un tentativo nato a una sessantina di chilometri dall’arrivo e che andà fino al traguardo, dove s’impose il belga André Vlayen e Defilippis arrivò a insidiare la maglia rosa di Bobet, fermandosi a otto secondi dal primato. Si tornerà a Cattolica l’anno successivo, quando questo traguardo fu di Guido “Coppino” Carlesi, e per l’ultima volta nel 1978, unica occasione nella quale la località romagnola ospitò un volatone a ranghi compatti, conquistato dal belga Rik Van Linden, che già si era imposto qualche giorno prima a Novi Ligure e che l’indomani segnerà il tris a Silvi Marina
CIAK… SI GIRO
Oggi si passa per Rimini, la città di Federico Fellini, alla quale è stato intitolato il piazzale antistante al celebre Grand Hotel, costruito in stile liberty su progetto di Paolo Somazzi, architetto uruguaiano di origini svizzere, inaugurato nel 1908 e dal 1994 iscritto nella lista dei monumenti nazionali. Fellini lo inserì virtualmente in una delle sue pellicole più celebri, poiché non ci girò nemmeno una scena: quello che si vede in Amarcord, infatti, è il Grand Hotel riminese solo nella finzione perché l’edificio mostrato nel film è in realtà l’ex casinò “Paradiso del Mare”, altra struttura liberty eretta in epoca fascista in quel di Anzio, affacciata sul Tirreno e non sull’Adriatico (e anche il resto del film fu girato in Lazio). Il vero Grand Hotel va cercato in altri film e uno dei più noti qui girato è “Johnny Stecchino” del 1991: è qui che il protagonista Dante Ceccarini (interpretato da Roberto Benigni, che firma anche la pellicola) va a spiare Maria, l’affascinante consorte del boss mafioso Johnny Stecchino (perfetto sosia di Dante) che è incarnata dalla vera moglie di Benigni, Nicoletta Braschi.

L'ex casinò di Anzio spacciato per il Grand Hotel di Rimini in "Amarcord" (www.davinotti.com)

Il vero Grand Hotel di Rimini in "Johnny Stecchino" (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/amarcord/50001245
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/johnny-stecchino/50002987
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Modena: nubi sparse, 20.9C, vento moderato da WNW (19-23 Km/h), umidità al 43%
Bologna (Km 35.2): nubi sparse, 22.3C, vento moderato da WNW (17-20 Km/h), umidità al 41%
Imola – traguardo volante (Km 70): cielo coperto, 22.5°C, vento moderato da WNW (16-18 Km/h), umidità al 40%
Savignano sul Rubicone – Sprint (Km 136.4): pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 21.2°C, vento moderato da W (18-21 Km/h), umidità al 50%
Cattolica: temporale con pioggia modesta e schiarite (0.6 mm), 19.7°C, vento debole da WNW (4-7 Km/h), umidità al 65%
GLI ORARI DEL GIRO
12.05: inizio diretta su Raisport
13.05: inizio diretta su Eurosport1
13.10: partenza da Modena
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 30 Km dalla partenza)
14.50-15.00: traguardo volante di Imola
16.15-16.30: traguardo volante di Savignano sul Rubicone
17.05-17.30: arrivo a Cattolica
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo quarta tappa, Piacenza – Sestola
1° Attilio Viviani
2° Elia Viviani s.t.
3° Simone Consonni s.t.
4° Caleb Ewan a 8″
5° Roger Kluge s.t.
Classifica generale
1° Attilio Viviani
2° Caleb Ewan a 30″
3° Roger Kluge a 1′11″
4° Manuel Belletti a 4′04″
5° Riccardo Minali a 4′20″
Maglia nera: Alessandro De Marchi, 183° a 45′54″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Genovesi: “Le fughe costituiscono il mio tifo personale”
Borgato: “La maglia rosa, il simbolo storico di questa maglia rosa”
Borgato: “Ci saranno dei continui saltipiani” (saliscendi in falsopiano?)
Borgato: “Taramè” (Taaramäe)
Cassani: “Ero in ammoraglia con Reverberi” (OUTING SVELATO!!)
Televideo RAI: “Taaramäe e Juul-Jensen coltivano il successo di tappa”
Televideo RAI: “Nicola Edet” (Nicolas)
Televideo RAI: “Christopher Jensen” (Juul-Jensen)
DISCOGIRO
Rosso relativo (Tiziano Ferro)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PIACENZA – SESTOLA
maggio 11, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Scalatori a voi! Le vere montagne devono ancora iniziare ma già nel finale di Sestola i grimpeur troveranno terreno fertile per i loro tentativi, anche se oggi non si potrà guadagnare un’enormità. Al massimo, però, si potrebbe mettere in croce qualche importante avversario
Le tappe di montagna incominceranno solo tra un paio di giorni, ma già oggi gli scalatori avranno una prima opportunità per dare sfogo ai loro appetiti e cominciare a ridurre le distanze dagli avversari che meglio di loro si sono piazzati in classifica dopo la crono di Torino. L’occasione sarà offerta loro dalla breve ma ripida salita del Colle Passerino, 4.3 Km al 9.9% che si possono considerare un arrivo in salita perché soli due chilometri e mezzo separano lo scollinamento dal traguardo di Sestola. Non sarà l’unica difficoltà altimetrica di questa frazione, che scatterà in pianura e ci rimarrà per quasi 80 Km, fin quando ci s’inoltrerà nell’Appennino emiliano per affrontare la prima delle sei salite che caratterizzano il finale, quella – non particolarmente difficile – che condurrà a Rossena, centro non distante dal quale si trova il Castello di Canossa, teatro nel 1077 dello storico incontro tra Papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV che, rimasto sotto una bufera di neve per tre giorni, chiese e ottenne la revoca della scomunica da parte del pontefice. Viste le basse quote e il mese di maggio nessuna tormenta dovrebbe attendere i corridori, che qualche chilometro più avanti si arrampicheranno verso un altro maniero, quello di Carpineti, raggiunto al termine di una salita impegnativa ma non dura come quella finale (3 Km al 7.9%). Molto duro, invece, sarà il tratto conclusivo del colle successivo, quello di Montemolino, che offrirà una sorta di anteprima ridotta del Colle Passerino, rispetto alla quale è lungo la metà ma presenta una pendenza media molto superiore (2 Km all’11.6% e un picco al 18%). A quel punto mancheranno una quarantina di chilometri al finale e ci sarebbe lo spazio per rientrare, ma poi la fatica fatta potrebbe essere pagata sulle infide rampe dell’ultima ascesa.

I suggestivi resti del Castello di Canossa e l’altimetria della quarta tappa (www.emiliaromagnameteo.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Tre volte, finora, il Giro è arrivato a Sestola e in ciascun’occasione si è arrivati in un luogo diverso della stazione di sport invernali che è stata la “culla” agonistica di Alberto Tomba. La prima volta, correva l’anno 1971, il traguardo era fissato a Pian del Falco, la frazione più alta del comune emiliano, dove si presentò tutto solo lo scalatore spagnolo José Manuel Fuente, che precedette di tre secondi il vicentino Lino Farisato e di diciassette secondi lo svedese Erik Pettersson, uno dei tre fratelli minori di Gösta, il corridore che nove giorni più tardi conquisterà definitivamente la maglia rosa nel tappone dolomitico di Falcade divenendo il primo (e finora unico) scandinavo a vincere un grande giro. Bisognerà poi aspettare ben 43 anni per rivedere il Giro affrontare la salita verso Pian del Falco, senza fermarsi nel luogo dove vinse Fuente ma proseguendo l’ascesa verso il soprastante Passo del Lupo, dove s’impose l’olandese Pieter Weening che allo sprint anticipò il bellunese Davide Malacarne mentre il primo dei “big” fu Domenico Pozzivivo, terzo a 42” con una ventina di secondi di vantaggio sugli altri favoriti. Infine, nel 2016 l’arrivo fu posizionato alle porte del centro cittadino (dove, invece, si arriverà quest’anno) e a lasciare la sua firma fu l’abruzzese Giulio Ciccone, che anticipò di 42” il russo Ivan Rovnyj e di 1’20” il colombiano Darwin Atapuma.
CIAK… SI GIRO
Quando si parla di film girati e ambientati in Emilia il pensiero non può non andare alla saga di Don Camillo, la serie di cinque film ispirati ai racconti di Giovanni Guareschi e interpretati dagli indimenticati Fernandel e Gino Cervi. Si cominciò nel 1952 e si girò per vent’anni esatti, fino all’episodio conclusivo “Don Camillo e i giovani d’oggi”, interpretato da attori diversi a causa dell’interruzione delle riprese per la morte di Fernandel e del rifiuto di Gino Cervi di terminare il film con un altro attore che non fosse il collega e amico francese. Così i ruoli del sacerdote e del sindaco Peppone furono affidati al veneto Gastone Moschin e allo statunitense Lionel Stander, da alcuni anni residente in Italia e che l’anno precedente si era fatto conoscere da noi interpretando il ruolo del suocero di Nino Manfredi in “Per grazia ricevuta”. Cambiati gli attori, si cambiò anche set perché al posto di Brescello fu scelta San Secondo Parmense mentre alcune delle riprese si svolsero in uno dei centri che il gruppo sfiorerà nel tratto iniziale di questa frazione. Poco prima di giungere a Parma, infatti, i “girini” solcheranno la pianura a sud di Fontanellato, centro conosciuto per la Rocca Sanvitale e per il curioso Labirinto della Masone: è nelle campagne della frazione Grugno che si trova la chiesa dei Santi Gervaso e Protasio, nella quale il battagliero sacerdote si trasferisce dopo esser entrato in conflitto con il giovane prete che il vescovo gli aveva inviato come coadiutore.

La chiesetta nelle campagne tra Fontanellato e San Secondo Parmense che fu set di "Don Camillo e i giovani d'oggi" (www.davinotti.com)
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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/don-camillo-e-i-giovani-d-oggi/50006028
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Piacenza : pioggia consistente (1.2 mm), 15°C, vento moderato da ESE (24-32 Km/h), umidità al 94%
Parma (Km 54.8): pioggia abbondante (2.2 mm), 15.4°C, vento moderato da ESE (17 Km/h), umidità al 95%
Rossena – traguardo volante (Km 86.8): pioggia abbondante (3 mm), 14.3°C, vento moderato da ESE (13-15 Km/h), umidità al 96%
Castello di Carpineti – GPM (Km 111.8): pioggia abbondante (3.1 mm), 12.4°C, vento moderato da SSE (11 Km/h), umidità al 96%
Montemolino – GPM (Km 143.4): pioggia consistente (1.9 mm), 11.3°C, vento moderato da S (10 Km/h), umidità al 95%
Fanano – Sprint (Km 180.2): pioggia abbondante (2.3 mm), 12.9°C, vento moderato da SSW (11-19 Km/h), umidità al 95%
Sestola: pioggia abbondante (2.1 mm), 11°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (13-21 Km/h), umidità al 95%
GLI ORARI DEL GIRO
11.00: inizio diretta su Raisport
12.05: partenza da Piacenza
12.15: inizio diretta su Eurosport1
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 75 Km dalla partenza)
14.20-14.35: traguardo volante di Rossena
15.00-15.20: GPM di Castello di Carpineti
15.50-16.20: GPM di Montemolino
16.45-17.15: traguardo volante di Fanano (inizio salita Colle Passerino)
16.55-17.30: GPM di Colle Passerino
17.00-17.35: arrivo a Sestola
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo terza tappa, Biella – Canale
1° Jimmy Janssens
2° Roger Kluge s.t.
3° Albert Torres s.t.
4° Márton Dina s.t.
5° Manuel Belletti s.t.
Classifica generale
1° Albert Torres
2° Attilio Viviani a 5″
3° Manuel Belletti a 6″
4° Umberto Marengo a 15″
5° Wesley Kreder a 16″
Maglia nera: Filippo Ganna, 183° a 15′43″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Saligari: “Grenadiers Ineos” (Ineos Grenadiers)
Rizzato: “Stiamo entrando a casa Coppi, ad Asti” (Coppi era alessandrino)
Borgato: “Uno strappellotto” (neologismo per zampellotto*?)
Televideo RAI: “Affili” (Edoardo Affini)
* termine coniato dal ct della nazionale ed ex commentatore Davide Cassani per identificare le salite brevi)
DISCOGIRO
Fiori e fantasia (Gianni Mauro e Detto Mariano, composta per il film “Il bisbetico domato” con Adriano Celentano)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): BIELLA – CANALE
maggio 10, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Giro approda sulle colline delle Langhe e del Roero per una frazione altimetricamente movimentata che sarà “molestata” dalla pioggia, prevista copiosa per tutta la giornata
Terza tappa e terzo scenario differente per il Giro d’Italia, che dopo la cronometro d’apertura e la prima tappa pianeggiante oggi avrà come protagoniste le colline. Priva di difficoltà altimetriche sino al primo dei due traguardi volanti (a parte un paio di zampellotti poco impegnativi che spezzettano il veloce tratto iniziale), una volta giunta sulle Langhe l’altimetria si esibirà negli ultimi 80 Km in quattro “volteggi” che porteranno il gruppo prima ai 522 metri di Piancanelli (7.5 al Km al 4.9%), poi ai 531 metri di Castino (5.1 Km al 4.8%) e quindi al tetto di questa tappa, i 622 metri della località Manera (4.9 Km al 5.9%). Usciti da questo trittico per nulla difficile bisognerà percorrere una ventina di chilometri tranquilli prima di arrivare all’ultimo volteggio, che sulla carta pare il più interessante e non solo perché la salita verso Guarene, non più sulle Langhe ma nella zona vitivinicola del Roero, è quella che presenta la pendenza media più alta (7.1% su 2.6 Km): arrivati lassù, a 352 metri di quota, i corridori non troveranno ad attenderli lo striscione del GPM ma quello del secondo traguardo volante di giornata, che si porta in dote secondi di abbuono e anche la più violenta “strappata” di giornata, un picco del 15% che si raggiungerà proprio in vista dello scollinamento. Faranno in gola a molti quei secondi e anche qualche uomo di classifica potrebbe far capolino in testa al gruppo, come ha fatto Ganna ieri a Vercelli. Magari potrebbe provarci qualche scalatore desideroso di tentare un “colpetto” per cominciare a recuperare il terreno perduto nella cronometro. Le energie nel complesso ancora fresche, però, dovrebbero portare il gruppo a rientrare senza troppa fatica sui finisseur e su tutti quei corridori che avranno tentato la sortita salendo verso Guarene, favorito anche dal fatto che dopo il traguardo volante bisognerà percorrere ancora 15 Km per andare all’arrivo, tratto nel quale è previsto un’ultimo strappo al 12% a circa 5 Km dall’arrivo. Non va così assolutamente esclusa la possibilità che a Canale si presenti un gruppo selezionato ma ancora folto, con dentro anche i più resistenti tra i velocisti.

Il castello di Guarene e l’altimetria della terza tappa (www.ecomuseodellerocche.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Canale è una delle sei mete inedite del Giro d’Italia assieme a Guardia Sanframondi, Campo Felice, Sega di Ala, l’Alpe di Mera e l’Alpe Motta. Il centro più vicino ad avere una certa esperienza di Giro è Alba, che dista una dozzina di chilometri da Canale e dove sono terminate due frazioni della Corsa Rosa, la prima delle quali fu conquistata dal belga Guido Reybrouck nel 1968. Il secondo e ultimo traguardo risale al 2004, quando Alessandro Petacchi si impose al termine della prima tappa del Giro che sarà conquistato da Damiano Cunego e che sarà anche la prima edizione della corsa seguita da www.ilciclismo.it, fondato l’anno precedente dall’indimenticato Matteo Patrone.
CIAK… SI GIRO
Quando l’elicottero della RAI sorvolerà Guarene per seguire i concitati chilometri che condurranno al traguardo volante, l’occhio della telecamera non potrà non “catturare” lo scenografico castello che sovrasta il borgo, costruito nel XVIII secolo su iniziativa di Carlo Giacinto Roero di Guarene, conte che si dilettava d’architettura e disegnò personalmente la sua nobil dimora ispirandosi alle creazioni del messinese Filippo Juvarra per i Savoia (sua opera è la palazzina di Stupinigi dalla quale è partita la tappa di ieri). Oggi sede di un hotel di lusso, ha avuto tra i suoi ospiti una delle più apprezzate regista italiane, il Premio Oscar alla carriera Lina Wertmüller (titolo assegnatole lo scorso anno), che nel 1999 è salita lassù per girare alcune scene di “Ferdinando e Carolina”, pellicola che narra la storia d’amore tra Ferdinando di Borbone, sovrano del Regno delle Due Sicilie, e la moglie, la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. Gli appassionati di programmi culinari, invece, ricorderanno questo maniero set di una delle prove esterne della sesta edizione del talent Masterchef Italia, nella quale i concorrenti venivano giudicati da una delle più “prelibate” associazioni del borgo di Guarene, la “Confraternita del Bollito e della Pera Madernassa”.

Il castello di Guarene inquadrato nel film della Wertmüller (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/ferdinando-e-carolina/50014792
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Biella : pioggia consistente (0.8 mm), 14°C, vento debole da E (9-22 Km/h), umidità al 91%
Crescentino (Km 41.1): pioggia consistente (1 mm), 15.6°C, vento debole da NE (8-12 Km/h), umidità al 91%
Asti (Km 86.3): pioggia consistente (0.9 mm), 17°C, vento debole da NNE (8-11 Km/h), umidità al 89%
Canelli – sprint (Km 114): pioggia consistente (1.3 mm), 16.5°C, vento debole da ENE (8 Km/h), umidità al 93%
Castino – GPM (Km 144.5): pioggia consistente (1 mm), 13.2°C, vento moderato da SE (13-16 Km/h), umidità al 94%
Guarene – Sprint (Km 175.1): pioggia consistente (1.6 mm), 15.5°C, vento debole da ENE (11 Km/h), umidità al 96%
Canale : pioggia consistente (1.6 mm), 15.5°C, vento debole da ENE (10-11 Km/h), umidità al 96%
GLI ORARI DEL GIRO
11.15: inizio diretta su Raisport
12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Biella
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 66 Km dalla partenza)
15.00-15.15: traguardo volante di Canelli
15.20-15.40: GPM di Piancanelli
15.50-16.20: GPM di Castino
16.10-16.40: GPM di Manera
16.40-17.10: traguardo volante di Guarene
17.00-17.30: arrivo a Canale
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo seconda tappa, Stupinigi (Nichelino) – Novara
1° Pieter Serry
2° Albert Torres a 1′48″
3° Matteo Badilatti a 1′58″
4° Sébastien Reichenbach s.t.
5° Cesare Benedertti s.t.
Classifica generale
1° Pieter Serry
2° Rafaels Valls a 1′37″
3° Matteo Badilatti a 1′40″
4° Albert Torres a 1′47″
5° Luis León Sánchez a 1′48″
Miglior italiano: Filippo Tagliani, 7° a 1′51″
Maglia nera: Filippo Ganna, 183° a 3′28″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Fabretti: “La telecronaca che festeggerà il vincitore di questa prima tappa”
Professor Fagnani: “Il pubblico non può assemblarsi sulle strade”
Genovesi: “Don Bosco va nelle fabbriche dove i bambini venivano studiati” (sfruttati)
Giovannelli: “Arriveranno qui con l’abbrivio”
Rizzato: “Una foratura al posteriore” (il classico “bucio de…”)
Borgato: “L’ultima curva sarà a 1500 metri dal traguardo, poi rettilineo lunghissimo” (ma che Garibaldi avrà consultato? C’erano quattro curve con l’ultima che terminava in vista del traguardo)
Pancani: “Il ritmo è sensibilmente cambiata”
Borgato: “Consonni e Viviani sono alla ruota di Viviani”
Pancani: “Proteste da parti degli UAE Emirates”
Bennati: “Gaviria era all’interno della sua destra”
De Stefano: “Agli organizzatori non è stato successo nulla”
Televideo RAI: “Parte bene Gaviria ma viene compresso dal gruppo” (domani sarà messo in vendita come sogliola al mercato del pesce di Novara)
Televideo RAI: “Molano Benvides” (Molano Benavides)
DISCOGIRO
Dedicato a te (Le Vibrazioni)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): STUPINIGI (Nichelino) – NOVARA
maggio 9, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Dopo la cronometro d’apertura entrano in scena in velocisti, chiamata a calcare le assi del palcoscenico di Novara. Finale insidioso con qualche curva che merita attenzione
Il secondo atto in terra di Piemonte del Giro 2021 offrirà il palcoscenico per la prima volta ai velocisti, che in questa edizione della corsa avranno a loro disposizione cinque, massimo sei traguardi in tutto. La prima esibizione destinata ai virtuosi dei finali a 70 Km/h orari arriverà al termine di una frazione che si snoderà tra la spettacolare Palazzina di Caccia di Stupinigi e Novara iniziando con una settantina di chilometri pianeggianti disegnati a sud del capoluogo piemontese, tratto nel quale si toccherà anche il centro di Santena rendendo così omaggio alla figura del conte di Cavour Camillo Benso, uno dei fautori dell’Unità d’Italia, nel secondo centenario della sua morte. Seguirà la “gentile” traversata del Monferrato, circa 40 Km di morbidissime ondulazioni prive di pendenze cattive dove si andranno ad assegnare i primi punti della classifica degli scalatori in cima alla breve salitella di Montechiaro d’Asti, poco meno di 2 Km inclinati al 5.5%. Si riguadagnerà definitivamente la pianura quando al traguardo mancheranno circa 70 Km, poco prima d’affrontare nella zona delle risaie del vercellese uno dei tratti più intensi di questa frazione perché nel volgere di 15 Km si succederanno i due tradizionali traguardi volanti giornalieri: succulento si annuncia in particolare il secondo, perché a Vercelli saranno messi in palio anche secondi d’abbuono validi per la classifica generale e qualche corridore che punta a far bene nella prima parte del Giro potrebbe lanciarsi nella mischia. Per quanto riguarda la terza ed ultima volata di giornata, quella che andrà in scena in Viale Kennedy a Novara, bisognerà fare attenzione alle insidie che caratterizzano l’ultimo chilometro, introdotto da una breve rampetta proprio all’altezza dello striscione della “flamme rouge” e caratterizzato da una rotatoria da superare a 700 metri dal traguardo e da un’ampia curva verso destra che inizia a 300 metri dalla conclusione e che di fatto termine in vista della linea d’arrivo.

Le risaie del vercellese e l’altimetria della seconda tappa (www.turismo.it)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Da un estremo all’altro: se Torino, soprattutto in passato quando il traffico consentiva ancora di arrivare spesso nelle grandi metropoli, è stata una delle città più gettonate dalla Corsa Rosa, Novara si colloca in fondo alla classifica. In 112 anni di storia, infatti, all’ombra del San Gaudenzio (la cupola della basilica cittadina, altra opera di quell’Antonelli che è più conosciuto per aver innalzato la Mole torinese) è terminata una sola tappa del Giro, che poi è comunque tornato altre due volte nella cittadina piemontese, in quelle occasioni prescelta come sede di partenza. Accadde nel 1968, quando Vincenzo Torriani ne fece il capolinea della prima tappa, partita da Campione d’Italia (dove il giorno precedente si era disputato il primo cronoprologo della storia del Giro, conquistato dal francese Charly Grosskost) e vinta con sei secondi di vantaggio sul resto del gruppo da Eddy Merckx, che quell’anno proprio in Italia avrebbe fatto sua per la prima volta in carriera la classifica generale di un grande giro. Snobbata dal Giro, Novara s’è ampiamente “consolata” ospitando l’arrivo di diverse edizioni del Giro del Piemonte, l’ultima nel 1991 quando la classica della Gazzetta dello Sport terminò in volata con la vittoria dell’uzbeko Djamolidine Abdoujaparov.
CIAK… SI GIRO
Il secondo dei due traguardi volanti giornalieri è previsto a Vercelli, città dove nel 1961 il genovese Giuliano Montaldo girò la maggior parte delle scene del suo primo film da regista, “Tiro al piccione”, presentato due volte alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la prima nello stesso anno d’uscita della pellicola e la seconda nel 2019, quando ne è stata proiettata la versione restaurata a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma reintegrando le parti del negativo originale che erano nel tempo si erano danneggiate. Ambientato nel periodo della Repubblica Sociale Italiana, racconta delle vicissitudini di Marco, giovane che decide di arruolarsi tra i repubblichini presentandosi presso la caserma di Vercelli e dalla quale sarà successivamente inviato al fronte. Per le scene vercellesi Montaldo selezionò nove location situate nella cittadina piemontese, ma non cercate qui la caserma, per la quale si preferì girare a Roma, nel complesso di San Michele a Ripa Grande, nel rione Trastevere. In particolare il regista cercava uno scorcio che mostrasse degli edifici in rovina (si voleva che lo spettatore pensasse alle “cicatrici” dei bombardamenti) e lo individuò in uno dei chiostri del monastero di Santa Chiara, che all’epoca delle riprese era stato convertito in alloggio per i senzatetto (si spiegano così i panni stesi che si vedono nel film) e oggi – quando ancora si possono vedere le porzioni “decapitate” dell’edificio – è sede del MAC (Museo Archeologico Città di Vercelli “Luigi Bruzza”).

La scena di "Tiro al piccione" girata in uno dei chiostri dell'ex monastero di Santa Chiara a Vercelli (www.davinotti.com)

Un'altra inquadratura del monastero (www.davinotti.com)

Lo stesso luogo mostrato nel film come appare oggi (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location del film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/tiro-al-piccione/50012509
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Stupinigi (Nichelino) : cielo coperto, 17.3°C, vento debole da NNE (5-6 Km/h), umidità al 59%
Santena (Km 54.6): cielo coperto, 17.7°C, vento debole da NNE (5-6 Km/h), umidità al 58%
Montechiaro d’Asti – GPM (Km 95.2): cielo coperto, 19.4°C, vento debole da NNW (4-5 Km/h), umidità al 51%
Tricerro – Sprint (Km 139.6): cielo coperto, 21.3°C, vento debole da NNE (3 Km/h), umidità al 46%
Novara: cielo coperto, 21.5°C, vento debole da E (2-3 Km/h), umidità al 46%
GLI ORARI DEL GIRO
11.45: inizio diretta su Raisport
12.40: partenza da Stupinigi
13.50: inizio diretta su Eurosport1 (dopo circa 40 Km dalla partenza)
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 50 Km dalla partenza)
15.00-15.15: scollinamento GPM di Montechiaro d’Asti
16.00-16.20: traguardo volante di Tricerro
16.20-16.40: traguardo volante di Vercelli
16.50-17.10: arrivo a Novara
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo prima tappa, circuito a cronometro di Torino, e prima classifica generale
1° Luis León Sánchez
2° Guy Niv a 3″
3° Filippo Tagliani s.t.
4° Attilio Viviani a 4″
5° Lorenzo Fortunato a 5″
Maglia nera: Filippo Ganna, 184° a 1′37″
STRAFALGAR SQUARE
Pancani: “Limitare i danni pensando alla volata di ieri” (domani)
Ganna: “Abbiamo un piano B, che è anche Pavel”
Garzelli: “Tutti aspettevamo la crono di Almeida”
Televideo RAI: “Edoardo Affini competa il trionfo”
DISCOGIRO
Ti regalerò una rosa (Simone Cristicchi)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TORINO – TORINO
maggio 8, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Parte il Giro da Torino con una cronometro individuale lunga poco meno di 9 Km. Ecco i segreti della prima tappa, le previsioni del tempo, gli orari di gara e molte altre cose….
Si parte da Torino e, come nelle ultime tre edizioni della Corsa Rosa, sarà una cronometro individuale a dare le mosse al Giro d’Italia, che lo scorso anno mollò gli ormeggi con la strepitosa vittoria di Filippo Ganna a Palermo. Con tutta probabilità sarà ancora il cronoman piemontese a vestire la maglia rosa al termine della frazione d’apertura, anche se difficilmente riuscirà a ripetere la prestazione del 3 ottobre 2020, quando viaggiò a 58.831 Km/h fermandosi a soli 43 metri dalla media record stabilita nel 2001 dal belga Rik Verbrugghe nel prologo di Pescara. Infatti, lo scorso anno una tale velocità fu agevolata dalla lunga discesa iniziale da Monreale mentre dieci anni fa furono la quasi totale assenza di curve e il vento a favore a permettere di stabilire un primato tuttora imbattuto. Negli 8600 metri del tracciato torinese, totalmente pianeggiante, s’incontreranno una ventina di curve che interverranno naturalmente a frenare gli ardori agonistici di Ganna e soci, mentre una variabile che potrebbe dare loro del filo da torcere potrebbe essere rappresentata dal vento. Affrontati i primi 2 Km con il riparo dai palazzi del centro del capoluogo piemontese, tutto il resto del tracciato si snoderà, infatti, in prevalenza lungo le due rive del Po, uno spazio aperto che agevola la marcia del vento, un avversario in più da tenere in conto. In condizioni normali i corridori più veloci dovrebbero impiegare all’incirca nove minuti per completare la tappa, viaggiando a una media che potrebbe anche sfiorare quella fatta registrare a Palermo; in condizioni più sfavorevoli potrebbe rendersi necessario circa un minuto di più di percorrenza e la media potrebbe così “crollare” sensibilmente, anche se dovrebbe comunque superarsi i cinquanta all’ora

Il borgo medievale di Torino visto dal fiume Po e l’altimetria della prima tappa (www.residencetorino.biz)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Con la Grande Partenza di quest’anno Torino sale a quota 41, conservando il suo quarto posto e avvicinandosi a Napoli nella speciale classifica delle sedi di tappa del Giro d’Italia, guidata da Milano (89 volte) su Roma (47) e la citata Napoli (42). La prima volta porta la data del 27 maggio 1909, quando vi terminò la penultima tappa del primo Giro d’Italia, vinta proprio dal corridore che s’imporrà nella classifica finale, il varesino Luigi Ganna; l’ultimo traguardo, invece, è stato quello conclusivo dell’edizione2016, terminata con il successo a Torino del tedesco Nikias Arndt, al quale fu assegnata la vittoria a tavolino dopo il declassamento del milanese Giacomo Nizzolo. Quella del 2021 sarà, infine, la terza partenza assoluta dopo quelle tenutesi nel 1961 e nel 2011: nel primo caso si affrontò il primo giorno una tappa in circuito vinta allo sprint dallo spagnolo Miguel Poblet, mentre nel 2011 si disputò tra la Reggia di Venaria Reale e Piazza Vittorio Veneto una cronometro a squadre di quasi 20 Km che terminò con il successo della HTC-Highroad, formazione statunitense che si sciolse proprio al termine di quella stagione.
CIAK… SI GIRO
In questa rubrica, nata dalla collaborazione con il sito www.davinotti.com, vi porteremo alla scoperta di luoghi, celebri e meno celebri, che sono stati immortalati dalla settima arte, quel cinema che proprio a Torino ha un museo espressamente dedicato, ospitato all’interno del suo monumento simbolo, la Mole Antonelliana. Un lungo tratto di questa crono, quasi 2 Km in tutto, si snoderà all’interno del Parco del Valentino, dove i “girini” sfrecceranno accanto all’omonimo castello, residenza che la famiglia Savoia acquistò nel 1564 e alla quale si diede l’attuale aspetto nel secolo successivo, dopo che fu destinata come dono nuziale alla Madama Reale Maria Cristina di Borbone, convolata a nozze con Vittorio Amedeo I di Savoia. Oggi sede del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Torino e dal 1997 inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, il Castello del Valentino in diverse occasioni è finito sotto l’occhio della macchina da presa e in un paio di queste si trattava di produzioni internazionali che, tra l’altro, lo “spacciarono” per ben altro: così in Guerra e Pace del 1956 il Valentino divenne il castello prussiano di Tilsit mentre ne I vestiti nuovi dell’imperatore del 2001 (nulla a che vedere con la celebre favola, trattandosi di una storia romanzata degli ultimi giorni di Napoleone) viene addirittura presentato come il parigino Palazzo del Louvre.

Il Castello del Valentino come appare in “Guerra e Pace” (www.davinotti.com)

Napoleone, interpretato da Ian Holm, ammira il Valentino finto Louvre ne “I vestiti nuovi dell’imperatore” (www.davinotti.com)
Cliccate qui per scoprire le altre location dei due film
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/guerra-e-pace/50019323
https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/i-vestiti-nuovi-dell-imperatore/50012224
METEO GIRO
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Torino – partenza primo corridore : cielo sereno, 19.4°C, vento debole da ENE (8 Km/h), umidità al 33%
Torino – arrivo ultimo corridore: poco nuvoloso, 19.8°C, vento debole da ENE (6 Km/h), umidità al 38%
GLI ORARI DEL GIRO
12.00: inizio diretta su Raisport
13.50: inizio diretta su Eurosport1
14.00: inizio diretta su Rai2 e partenza primo corridore (Filippo Tagliani)
17.03: partenza dell’ultimo corridore (Dries De Bondt)
GIROALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Così è finito il Giro nel 2020
1° Jonathan Dibben
2° Guy Sagiv a 1′52″
3° Álvaro José Hodeg a 20′12″
4° Marco Mathis a 22′24″
5° Fabio Mazzucco a 25′09″
Maglia nera: Tao Geoghegan Hart, 133° a 6h13′59″
STRAFALGAR SQUARE
A partire da domani in questa rubrica troverete gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della Corsa Rosa
DISCOGIRO
Pronti, Partenza, Via! (Fabri Fibra)