ETHAN HAYTER CONCEDE IL BIS, SUA LA CRONOMETRO DI ETTEN-LEUR E SUA ANCHE LA MAGLIA ORANGE

ottobre 16, 2025 by Redazione  
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Ethan Hayter (Team Soudal Quick Step) non si ferma più e dopo il cronoprologo dell’Aia vince anche la cronometro individuale di Etten-Leur. Il ciclista britannico si riprende la maglia orange ai danni di Jakob Söderqvist (Team Lidl Trek) e adesso le ultime tre tappe in linea promettono spettacolo grazie a percorsi molto intriganti

La cronometro individuale di Etten-Leur è lunga quasi 15 km e dirà molto sui reali pretendenti del Tour of Holland. La classifica generale si definirà ulteriormente ed emergeranno coloro che si giocheranno la vittoria finale nelle tre insidiose tappe in linea che concludono la breve corsa olandese. Già vincitore del cronoprologo dell’Aia, Ethan Hayter (Team Soudal Quick Step) si conferma come uno dei cronoman più in forma di fine stagione andando a vincere col tempo di 16 minuti e 56 secondi facendo meglio di tre secondi rispetto a Jakob Söderqvist (Team Lidl Trek) e di 15 secondi rispetto a Christophe Laporte (Team Visma Lease a Bike). Quarto Alec Segaert (Team Lotto) mentre chiude la top five in quinta posizione Daan Hoole (Team Lidl Trek), rispettivamente a 16 ed a 18 secondi di ritardo da Hayter. Il ciclista britannico si riprende la maglia orange persa nella prima tappa in linea mentre l’ex leader Söderqvist è ora secondo in classifica generale a 2 secondi di ritardo da Hayter. Già domani nella terza tappa da Sittard a Watersley di 149 le cose potrebbero cambiare nuovamente nelle prime posizioni della graduatoria perchè il percorso ha tutti i crismi di una classica del nord. Continui saliscendi e piccoli zampellotti, anche abbastanza ripidi, faranno sì che i ciclisti attardati in classifica proveranno ad attaccare per mettere in difficoltà specialmente Hayter e Söderqvist, che in un percorso come questo potrebbero avere qualche difficoltà ma che forti della loro posizione di vantaggio non cederanno tanto facilmente ai suddetti attacchi. Tra le insidie maggiori dei primi 90 km segnaliamo il Keutenberg, lo Schilberg, il doppio Cauberg ed il Bemelerberg mentre nel circuito finale di Watersley bisognerà affrontare per due volte il Wanenberg, il cui scollinamento prevede gli abbuoni del Redbull km. Infine lo stesso arrivo è in costante ascesa con pendenze che si attestano intorno al 5-6%. Insomma ne vedremo delle belle.

Antonio Scarfone

Ethan Hayter vince la cronometro di Etten-Leur (foto: Getty Images)

Ethan Hayter vince la cronometro di Etten-Leur (foto: Getty Images)

DEL TORO MATADOR IN ARENA, A VERONA IL MESSICANO SIGLA UN’ALTRA VITTORIA TARGATA UAE

ottobre 16, 2025 by Redazione  
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Correva il mese di settembre quando Del Toro (UAE) cominciava la sua campagna italica dopo gli errori del Giro. Cominciava con il GP Industria e Artigianato, proseguendo con Toscana, Sabatini e Matteotti. A distanza di un mese le vittorie sulla penisola sono salite a sette: dopo il Giro dell’Emilia e del Piemonte ha concluso la sua stagione vincendo oggi il Giro del Veneto, edizione numero 88.

Sedicesima vittoria personale per Isaac Del Toro, novantacinquesima per la UAE ed ennesima doppietta completata dal compagno di squadra Pavel Sivakov che con un’azione da finisseur ha lasciato il resto del gruppo a pochi chilometri dal traguardo ed ha resistito, per qualche metro, al rientro del gruppo lanciato in volata.
Questo il racconto spiccio dell’arrivo del Giro del Veneto, ma la corsa inizia a Vicenza 160 Km prima con 143 atleti al via. La partenza è lanciata: prima ora a oltre 53 km/h e nessuno che riesce a evadere dal gruppo. Ci riuscirà, poco dopo, un drappello di otto unità tra i quali spicca il nome di Elia Viviani (Lotto), alla sua ultima apparizione in gara e deciso a salutare il suo pubblico che lo accoglierà con un tifo da stadio all’ingresso in Verona. Con lui ci sono Mikel Retegi (Equipo Kern Pharma), Davide Bais (Team Polti VisitMalta), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), StormIngebrigsten (Uno-X Mobility), Michele Bicelli (Biesse – Carrera – Premac), Kevin Pezzo Rosola (General Store – Essegibi – F.Lli Curia) e Filippo D’Aiuto (Petrolike), il quale aveva già provato in precedenza la fuga.
Gli otto rimangono immediatamente in sei perché Viviani si lascia subito sfilare lungo la prima ascesa, delle cinque previste, alle Torricelle e poco dopo anche Bicelli viene ripreso dal plotone. Il ritmo è serrato e il gruppo guidato dalla UAE lascia pochissimo spazio ai battistrada. All’inizio del terzo giro il vantaggio è di circa un minuto e il gruppo degli attaccanti continua a perdere uomini: Retegi, Pezzo Rosola e poi anche D’Aiuto si sfilano e rimangono in tre a resistere al ritmo imposto dagli UAE Florian Vermeersch e Sivakov. Il ricongiungimento avviene prima del passaggio sul traguardo.
Lungo la penultima ascesa il ritmo di Sivakov spezza il gruppo e davanti rimangono circa sedici componenti. Tra i corridori a perdere contatto c’è anche il fresco vincitore della Parigi-Tours Matteo Trentin (Tudor), i cui compagni di squadra riescono invece a restare incollati e a prendere iniziativa. Ma all’inizio dell’ultima salita è di nuovo Sivakov ad accelerare in modo deciso, facendo cedere a uno a uno tutti gli altri. Terminato il suo lavoro, come prevedibile, parte Del Toro. A seguirlo è il solo Romain Gregoire (Groupama), che tiene giusto un centinaio di metri prima di arrendersi. Il messicano si invola verso il traguardo mentre dietro si ricompone un gruppo di una trentina di atleti, che però si lascia sorprendere da Sivakov quando al traguardo manca un chilometro.
Il francese resiste stoicamente al ritorno del gruppo in volata e chiude secondo a 22” davanti a Jonas Abrahamsen (Uno-X), Eric Antonio Fagundez (Burgos) e Simone Velasco (XDS Astana).

Andrea Mastrangelo

Del Toro sgomina la concorrenza al Giro del Veneto (/www.uaeteamemirates.com)

Del Toro sgomina la concorrenza al Giro del Veneto (/www.uaeteamemirates.com)

A DORDRECHT RITORNA LA LEGGE DI MERLIER. SODERQVIST NUOVA MAGLIA ORANGE

ottobre 15, 2025 by Redazione  
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Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) non fa sconti in terra olandese e ottiene la sedicesima vittoria stagionale battendo in volata Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) e Tobias Lund Andresen (Team Picnic PostNL). Jakob Söderqvist è la nuova maglia orange

La seconda tappa del Tour of Holland 2025, con partenza da Dordrecht ed arrivo a Dordrecht, è lunga 118.5 km ed è completamente pianeggianti. A meno di sorprese saranno i velocisti a giocarsi la vittoria con Tim Merlier (Team Soudal Quick Step) ed Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike) attesi ad una sfida ad armi pari, anche se un terzo incomodo può sempre subentrare. Quasi certamente il leader di classifica Ethan Hayter oggi farà da spettatore e dovrebbe consegnare la maglia rossa a qualcun altro. La fuga di giornata ha visto protagonisti Javier Serrano (Team Polti VisitMalta), Jelle Bouma (Diftar Continental Cycling Team), Niek Hoornsman (Team Metek SOLARWATT p/b Mantel) e Luke Verburg (Team Parkhotel Vankenburg). La fuga è stata ripresa a 22 km dalla conclusione con le squadre dei velocisti particolarmente attive. Come da pronostico la volata ha visto il duello tra Merlier e Kooij, probabilmente i velocisti più forti presenti al Tour of Holland 2025. Era il belga ad avere la meglio sull’olandese, mentre Tobias Lund Andresen (Team Picnic PostNL) chiudeva in terza posizione. A completamento della top five, in quarta posizione si classificava Tim Torn Teutenberg (Team Lidl Trek) mentre in quinta posizione si classificava Danny van Poppel (Team Redbull BORA Hansgrohe). Per Merlier è la sedicesima vittoria stagionale – curiosamente lo stesso numero di vittorie che ha ottenuto Isaac Del Toro, vincitore oggi del Giro del Veneto – e la conferma ulteriore di essere uno dei velocisti più forti in circolazione. Grazie all’abbuono ottenuto al passaggio del km Red Bull, Jakob Söderqvist (Team Lidl Trek) è la nuova maglia orange davanti al compagno di squadra Cameron Roger ed all’ex maglia rossa Hayter. La cronometro della terza tappa da Etten.Leur ad Etten-Leur dovrebbe allungare ancora di più la classifica generale con i cronomen pronti a far valere le loro qualità. Hayter potrebbe riprendersi la maglia orange ma dovrà fare i conti proprio con Söderqvist, campione nazionale svedese della specialità nonché iridato tra gli under 23.

Antonio Scarfone

Tim Merlier vince a Dordrecht (foto Cor Vos)

Tim Merlier vince a Dordrecht (foto Cor Vos)

TOUR OF GUANGXI: ALTRA VITTORIA PER L’INARRESTABILE MAGNIER, QUARTO POSTO PER SKERL

ottobre 15, 2025 by Redazione  
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Continua il dominio di Paul Magnier al Tour of Guangxi 2025.

Dopo il successo nella tappa inaugurale, il giovane velocista francese della Soudal Quick-Step ha concesso il bis imponendosi anche nella seconda frazione, disputata oggi con arrivo a Jingxi.
Con un’altra volata esplosiva, Paul Magnier ha preceduto Pavel Bittner (Team Picnic PostNL) e Stanislaw Aniolkowski (Cofidis), mentre Daniel Skerl (Bahrain-Victorious) ha chiuso al quarto posto, confermandosi tra i più rapidi del gruppo.
Per il corridore transalpino si tratta del sedicesimo successo stagionale, l’undicesimo nell’ultimo mese, a testimonianza di una condizione eccezionale e di una costanza impressionante.
Magnier consolida inoltre la maglia di leader in classifica generale e ora ha 14 secondi di vantaggio su Max Kanter (XDS Astana) e su Bittner.
Il Tour of Guangxi prosegue domani con la terza tappa, che potrebbe offrire nuove opportunità agli sprinter prima delle frazioni più mosse di fine settimana.

Mario Prato

Ancora Magnier vittorioso, stavolta al termine della seconda tappa della corsa cinese (Getty Images)

Ancora Magnier vittorioso, stavolta al termine della seconda tappa della corsa cinese (Getty Images)

TOUR OF HOLLAND, CRONOPROLOGO AD HAYTER

ottobre 14, 2025 by Redazione  
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Il finale di stagione vede la rinascita del Tour of Holland che ritorna in calendario dopo 21 anni. Ethan Hayter (Team Soudal Quick Step) vince il cronoprologo dell’Aia battendo per una questione di decimi la coppia della Lidl – Trek formata da Cameron Rogers e Jakob Söderqvist

Il Tour of Holland torna in calendario dopo un’assenza durata ben 21 anni, anche se la vecchia denominazione era di Giro dei Paesi Bassi, vinto per l’ultima volta da Erik Dekker nel 2004. L’edizione 2025 vede le presenza di diciannove squadre di cui otto WT, sei Professional e cinque Continental e si apre con un cronoprologo di 4 km che vede l’Aia protagonista. Il percorso è completamente pianeggiante ed i cronomen più forti si scalderanno in vista della cronometro vera e propria di Etten-Leur nella seconda tappa di mercoledì. A partire con i favori del pronostico era Ethan Hayter ed il ciclista britannico del Team Soudal Quick Step non ha deluso le aspettative facendo fermare le lancette sul tempo di 4 minuti, 26 secondi e 67 decimi, facendo meglio di 28 centesimi di secondo rispetto a Cameron Rogers (Team Lidl Trek) che faceva segnare il secondo miglior tempo con 4 minuti e 27 secondi netti. In terza posizione si piazzava Jakob Söderqvist, compagno di squadra di Rogers, a quasi un secondo di ritardo da Hayter. Chiudevano la top five Christophe Laporte (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione ed Huub Artz (Team Intermarchè Wanty) in quinta posizione, entrambi ad oltre 3 secondi di ritardo da Hayter che indossa la prima maglia da leader in classifica generale, pur avendo formalmente lo stesso tempo di Rogers. Ovviamente la classifica generale è molto corta, almeno nelle primissime posizioni, ma già domani la prima tappa in linea da Dordrecht a Dordrecht di quasi 119 km dovrebbe iniziare scremarla visto che ci sono due traguardi Red Bull sul percorso che regalano abbuoni in secondi, da sommare a quelli che si ottengo sulla linea d’arrivo. La tappa è completamente piatta ma alcuni velocisti che oggi sono finiti nella top ten come Olav Kooij (Team Visma Lease a Bike), Tim Torn Teutenberg (Team Lidl Trek) e lo stesso Laporte, possono scalzare Hayter dalla prima posizione.

Antonio Scarfone

Ethan Hayter vince il cronoprologo dellAia (foto: Getty Images)

Ethan Hayter vince il cronoprologo dell'Aia (foto: Getty Images)

TOUR OF GUANGXI 2025, MAGNIER NON SBAGLIA: VITTORIA E PRIMA MAGLIA IN CINA

ottobre 14, 2025 by Redazione  
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Il francese della Soudal Quick-Step domina lo sprint inaugurale davanti a Kanter e Meeus, centrando il 15° successo stagionale

Non conosce pause la stagione straordinaria di Paul Magnier. Dopo i trionfi in Slovacchia e Croazia, il giovane sprinter francese della Soudal Quick-Step apre nel migliore dei modi anche il Tour of Guangxi 2025, imponendosi nella volata che ha deciso la prima tappa. Sul traguardo Magnier ha preceduto Max Kanter (XDS-Astana) e Jordi Meeus (Red Bull-BORA-hansgrohe), confermandosi ancora una volta l’uomo da battere.
Con questo successo — il quindicesimo della stagione, il decimo solo nell’ultimo mese — il transalpino si prende anche la maglia rossa di leader, quella a punti e quella di miglior giovane, iniziando nel modo più netto la sua avventura in Cina.

Dopo il tratto di trasferimento, la corsa si è accesa con una serie di scatti mirati ai traguardi volanti, utili per accumulare abbuoni in ottica classifica generale. Hanno provato prima Ewen Costiou (Arkéa-B&B Hotels) e Frank van den Broek (Team Picnic PostNL), poi Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale) e Julius Johansen (UAE Team Emirates XRG), capaci di guadagnare oltre un minuto sul gruppo.
Al primo passaggio dal traguardo è stato Paret-Peintre ad aggiudicarsi gli abbuoni davanti a Johansen e Rochas, ma il loro tentativo si è esaurito poco dopo. La successiva azione di Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Attila Valter (Team Visma | Lease a Bike), protrattasi fino ai -22 chilometri, ha garantito ulteriore spettacolo prima che le squadre dei velocisti prendessero in mano la situazione.
Negli ultimi chilometri, complice anche una caduta poco dopo l’arco dell’ultimo chilometro, il gruppo si è sfilacciato, ma Magnier ha mantenuto lucidità e posizione perfetta dietro al proprio treno. Partito con tempismo impeccabile, ha resistito al ritorno di Kanter e Meeus, confermando il suo stato di grazia e una superiorità schiacciante in volata.
Il francese della Soudal Quick-Step veste dunque tutte le maglie in palio – con l’eccezione di quella dei GPM, che sarà assegnata per la prima volta domani – e promette di non fermarsi qui. Dopo aver dominato in Europa, Magnier esporta il suo sprint travolgente anche in Asia e punta con decisione alla classifica generale di questo Tour of Guangxi 2025, anche se l’arrivo in salita previsto alla penultima tappa potrebbe rappresentare per lui una battuta d’arresto. Intanto domani si correrà la seconda frazione, 179 Km Chongzuo a Jingxi con una salita di seconda categoria di 7.7 Km al 4.2% che si dovrà scavalcare a 30 Km dal traguardo, troppi per impedire ai velocisti, e a Magnier su tutti, di giocarsi il successo.

Mario Prato

Linarrestabile Magnier vince la prima tappa del Tour of Guangxi2025 (foto Tim de Waele/Getty Images)

L'inarrestabile Magnier vince la prima tappa del Tour of Guangxi2025 (foto Tim de Waele/Getty Images)

IL CANTO DEL CIGNO DI MATTEO TRENTIN ILLUMINA LA PARIGI-TOURS

ottobre 12, 2025 by Redazione  
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La storica corsa francese, che di fatto chiude una stagione ampiamente dominata dal fuoriclasse sloveno Tadej Pogačar e dalla sua squadra, la UAE Team Emirates – XRG, vede tornare al successo il nostro Matteo Trentin, corridore dal palmarès prestigioso ma ormai agli sgoccioli della sua carriera, che si impone in una volata ristretta dopo una gara combattuta sino all’ultimo metro e che ha visto cedere anzitempo buona parte dei favoriti

La 119esima edizione della Parigi-Tours, corsa fra le più antiche del panorama ciclistico (è una delle cinque, di quelle che ancora si corrono, ad essere nata nell’ottocento), è l’ultima gara importante di una stagione che ha visto ripetersi il dominio dello sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG), che solo ieri ha colto la 20esima vittoria di quest’anno trionfando per la quinta volta consecutiva nel Giro di Lombardia. La concomitanza di questa gara con la corsa francese ne ha ridimensionato il campo dei partenti, una volta di grande prestigio (nel suo albo d’oro figurano i nomi di Henri Pélissier, Alberic Schotte, Rik Van Looy, Freddy Maertens, Joop Zoetemelk, Jan Raas, Sean Kelly, Erik Zabel, Philippe Gilbert e il nostro Francesco Moser) nonostante non sia facile, a causa di un percorso quasi interamente pianeggiante, farvi selezione:per arrivare sul gradino più alto del podio sono necessari un grande talento, un grande impegno e spesso anche molti tentativi prima di poter cogliere il successo (non a caso Merckx non è mai riuscito a vincerla). Quest’anno fra i partenti si annoverano il forte ma incostante passista belga Arnaud De Lie (Lotto), che dopo una stagione incolore sembra aver ritrovato la piena forma nelle ultime settimane, e poi i passisti Christophe Laporte (Team Visma | Lease a Bike), vincitore lo scorso anno e che in questa stagione, ammalato, è tornato a correre solo dopo Ferragosto, Corbin Strong (Israel – Premier Tech), e i nostri Alberto Bettiol (XDS Astana Team) e Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), vincitore di due edizioni della corsa, come pure i velocisti Arnaud Démare (Arkéa – B&B Hotels), anche lui due volte vincitore negli ultimi anni, Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike), Søren Wærenskjold (Uno-X Mobility) e il nostro Matteo Moschetti (Q36.5 Pro Cycling Team).
Ogni pronostico è comunque difficile, e un arrivo in volata, anche ristretta, è molto probabile (dal 2019 non si vede un arrivo in solitaria): si parte poco dopo mezzogiorno da Chartres, a sud di Parigi, e si arriva come sempre a Tours, nel centro della Francia, dopo 212 chilometri e un finale che ne presenta una decina di tratti di sterrato che si alternano a una serie di brevi “côtes”, delle quali le più dure sono quelle di Goguenne (700 metri a 7%), al chilometro 164, subito dopo il tratto di sterrato detto “Grosse Pierre” (uno dei più lunghi), e quella della Rochère (400 metri al 10% con punte del 18%) al chilometro 185, a sua volta seguita da un altro tratto di sterrato.
Il tempo è ottimo e tale rimarrà sino alla fine: poco dopo la partenza quattro corridori di secondo piano danno il via a una fuga da lontano e nel giro di qualche chilometro, prima che il loro vantaggio diventi eccessivo, vengono raggiunti da un’altra coppia. Si forma così un gruppetto di sei fuggitivi, fra i quali il più titolato è forse il giovane francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Come spesso accade in questi casi, il gruppo si disinteressa della fuga e procede compatto, pur senza lasciare che i fuggitivi prendano un vantaggio enorme, non facile da recuperare nel finale di gara quando la corsa verrà probabilmente decisa dai tratti di sterrato e dalle “côtes”. Il vantaggio della fuga si stabilizza fra i due e i tre minuti e nulla succede fino a metà corsa, quando uno dei fuggitivi si ritira e il gruppo, per qualche chilometro, si divide in due tronconi. All’inizio dei tratti di sterrato il gruppo si avvicina ai fuggitivi e riduce lo svantaggio a circa un minuto e venti secondi. Già all’inizio del secondo tratto Labrosse, che ha avuto dei problemi meccanici, viene ripreso e i quattro superstiti della fuga mantengono solo un minuto di vantaggio. Tuttavia i tratti di sterrato, le continue curve e le dimensioni molto ridotte della sede stradale rendono difficile l’inseguimento; il gruppo si allunga e cadute e incidenti vari lo frazionano spesso, rallentandone il ritmo. È solo a 49 chilometri dall’arrivo, sulla dura Côte della Goguenne, che i fuggitivi vengono ripresi. Il gruppo torna così compatto, anche se le difficoltà incontrate sugli sterrati e sugli strappi lo hanno ridotto a una cinquantina di corridori. Nei tratti successivi gli incidenti si susseguono, col gruppo che si allunga sempre di più e con l’impossibilità, da parte di qualsiasi squadra, di controllare la corsa. A più riprese si fa notare il ceco Mathias Vacek (Lidl – Trek), ma le difficoltà sono tali che nessuna fuga riesce a prendere il largo e se qualcuno, a volte, si ritrova in testa con un po’ di vantaggio sul gruppo, questo è dovuto più a circostanze accidentali che ad attacchi veri e propri. È solo a 35 chilometri dal traguardo che il forte passista francese Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e il giovane connazionale Thibaud Gruel (Groupama – FDJ) tentano un attacco serio. Il loro vantaggio raggiunge presto i 20 secondi, per poi ridursi a 10; ma sulla Côte della Rochère e sullo sterrato successivo il gruppo, ormai ridotto a una trentina di uomini per il succedersi di forature e di incidenti (De Lie è tra i corridori che sono rimasti staccati), perde nuovamente terreno. A 20 chilometri dalla fine i due battistrada sono arrivati ad avere un vantaggio di una quarantina di secondi, ma il gruppo accelera, sotto la spinta di Laporte e di Vacek; questi ultimi riescono infine a prendere il largo, in compagni di Trentin, del forte passista svizzero Stefan Bissegger (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e del giovane danese Albert Withen Philipsen (Lidl – Trek), secondo pochi giorni fa alla Tre Valli Varesine. Nel corso dell’ultimo tratto di sterrato, a soli 12 chilometri dalla fine, si riportano a 15 secondi dalla coppia di testa, mentre il gruppo, dove rimangono soltanto una ventina di uomini, segue a 35 secondi. Sull’ultima Côte, nel paese di Rochecorbon quando mancano 9 chilometri all’arrivo, i distacchi sono ancora invariati, anche se Vacek finisce per staccarsi. Anche il gruppo si arrende e i sei fuggitivi si allontanano: a 5 chilometri dal traguardo Lapeira e Gruel hanno ancora una dozzina di secondi sul quartetto che li sta inseguendo. A 3 chilometri, già dentro Tours, ne hanno ancora una decina e così pure all’ultimo chilometro… ma a questo punto avviene l’incredibile, per quanto si tratti di una scena già vista mille volte: i due battistrada iniziano a guardarsi, rallentano l’andatura e nel giro di 300 metri vengono raggiunti dagli inseguitori. La corsa si chiude così con uno sprint a sei dove tutti si impegnano strenuamente ma dove alla fine è proprio il nostro Trentin a cogliere di un soffio la terza vittoria in questa gara: era dal giro di Vallonia dello scorso anno che il corridore italiano, ormai sul viale del tramonto dopo una carriera ricca di successi (fra cui un campionato europeo davanti a Van der Poel e Van Aert, e tappe in ognuno dei tre Grandi Giri), non saliva sul gradino più alto del podio. Laporte deve accontentarsi del secondo, mentre il terzo va al giovane Withen Philipsen, che conferma il suo ottimo stato di forma e va ad affiancarsi con pieno merito alle altre giovanissime promesse del ciclismo mondiale, come il francese Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e il nostro Lorenzo Finn (Red Bull – BORA – hansgrohe). Il gruppo, nel quale sono rimasti meno di venti corridori, arriva dopo 23 secondi. De Lie, che nel finale ha ceduto definitivamente, è fra gli ultimi, a 12 minuti.

Andrea Carta

Matteo Trentin vince per la terza volta in carriera la Parigi-Tours (foto A.S.O. / Gaëtan Flamme)

Matteo Trentin vince per la terza volta in carriera la Parigi-Tours (foto A.S.O. / Gaëtan Flamme)

TROFEO TESSILE & MODA, LA PRIMA EDIZIONE VA AD ADAM YATES

ottobre 12, 2025 by Redazione  
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La nuova semiclassica piemontese, da Valdengo a Oropa, debutta col successo del corridore britannico dell’UAE Team Emirates, al 94° trionfo stagionale. Matys Rondel (Tudor Pro Cycling) chiude al secondo posto e terzo ha terminato Jay Vine, compagno di squadra di Yates. Christian Scaroni (XDS Astana) è il migliore degli italiani al traguardo, piazzandosi quarto.

Nuovo dominio per gli emiratini, che si confermano la corazzata più forte a livello mondiale: all’indomani del quinto, storico trionfo consecutivo al Lombardia da parte di Sua Maestà Tadej Pogacar, Adam Yates si impone sul traguardo del Santuario di Oropa in occasione della prima edizione del Trofeo Tessile & Moda, 170 chilometri con partenza da Valdengo. Il corridore inglese, fratello gemello del vincitore del Giro d’Italia Simon, ha staccato tutti sulla salita finale di 7 km, lasciando il francese Rondel (Tudor Pro Cycling) a 11” e il compagno di squadra Jay Vine a 22”.

La corsa è organizzata dalla Lega del Ciclismo Professionistico guidata dall’Onorevole Roberto Pella con la collaborazione del GS Emilia, e in questa prima edizione sono presenti 4 squadre World Tour, 9 Professional e 5 Continental, con 116 corridori partenti. Dopo il via parte una fuga con ben dieci corridori presenti e che in seguito diventeranno otto, tentativo che raggiunge un vantaggio massimo di 2′45” sulla parte di tracciato disegnatata in circuito intorno a Biella, dove si attacca la salita verso Oropa. Qui il gap diventa di 35” e la UAE Emirates – XRG fa il forcing sulle pendenze impegnative; la fuga viene definitivamente ripresa a 6 km dal traguardo e a quel punto scatta per primo Vine, seguito da Pavel Sivakov (UAE Team Emirates – XRG) e poi da Matys Rondel (Tudor Pro Cycling Team). Arriva poi Yates, che sta in testa in compagnia del francese fino ai 200 metri dall’arrivo, dove c’è lo scatto del britannico che regala alla squadra emiratina il successo n.94 in questa straordinaria stagione, confermandosi il team più forte al mondo.
Rondel termina 2° a 11”, poi arriva Vine a 22”, mentre Christian Scaroni chiude vincendo la volata degli inseguitori piazzandosi 4° assoluto.

Andrea Giorgini

Adam Yates trionfa nella prima edizione del Trofeo Tessile & Moda (www.uaeteamemirates.com)

Adam Yates trionfa nella prima edizione del Trofeo Tessile & Moda (www.uaeteamemirates.com)

POGACAR COME COPPI: QUINTO LOMBARDIA! IL COPIONE NON CAMBIA

ottobre 11, 2025 by Redazione  
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Tadej Pogacar raggiunge Fausto Coppi a quota cinque Giri di Lombardia. Come al mondiale ed all’europeo l’iridato è partito nel punto più duro, guadagnando oltre un minuto e mantenendo poi il vantaggio. Evenepoel stacca tutti gli altri ma non riesce a rosicchiare nulla al campione del mondo

Tutto come da pronostico, ormai è difficile aggiungere considerazioni quando il canovaccio si presenta sempre nello stesso modo, un grande gesto atletico di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) che oggi ha attaccato a 35 chilometri dalla conclusione semplicemente perché il Passo di Ganda era il punto più duro in cui fare la differenza nei confronti degli avversari. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) non ha neppure provato una reazione ma, pochi chilometri più avanti, ha staccato gli altri ed è andato a prendersi l’eterno secondo posto. Michale Storer (Tudor Pro Cycling Team), in giornata di grazia, è stato l’ultimo a mollare mentre il campione a stelle e strisce Quinn Simmons (Lidl – Trek), che era stato il primo a lanciare l’attacco subito dopo il via ufficiale ed era riuscito anche a staccare i compagni di avventura facendo molti chilometri da solo, è stato bravissimo a conquistare la quarta posizione, staccando anche un Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG) che sembra avere qualche problema oltre i 200 Km, dato che è stato poi raggiunto da un drappello nel quale viaggiavano l’ottimo giovanissimo Paul Seixas (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team).
Evenepoel, come al mondiale ed all’europeo, anche in pianura è andato più forte degli altri ma non è riuscito a diminuire il gap dal campione del mondo che, nelle corse in linea, non cede nulla neppure sul terreno che dovrebbe sorridere al belga.
La corsa di oggi, con oltre quattromila metri di dislivello e salite lunghe, era quella che maggiormente si addiceva alla caratteristiche dell’iridato, che ha fa la differenza sul belga proprio in salita
Pogacar raggiunge Coppi a quota cinque giri di Lombardia, anche se il Campionissimo non li vinse consecutivamente e si può essere certi che l’anno prossimo lo sloveno avrà come obbiettivo quello di issarsi in vetta ai plurivincitori.
Come si diceva, è stato Simmons a promuovere un attacco che è partito subito dopo il via ufficiale. Oltre al già corridori, sono andati in avanscoperta Filippo Ganna, Lucas Hamilton e Victor Langellotti (INEOS Grenadiers), Gal Glivar (Alpecin – Deceuninck), Thibault Guernalec (Arkéa – B&B Hotels), Pello Bilbao (Bahrain – Victorious), Walter Calzoni (Q36.5 Pro Cycling Team), Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Asbjørn Hellemose e Michael Matthews (Team Jayco AlUla), Bjorn Koerdt (Team Picnic PostNL), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Bart Lemmen (Team Visma | Lease a Bike).
La fuga è stata tenuta sotto controllo dagli uomini della UAE che hanno concesso al gruppetto dei battistrada un vantaggio non superiore a due minuti, vantaggio che è salito quando Simmons, ai meno 80, sulle rampe della salita verso il Passo della Crocetta ha salutato la compagnia degli altri attaccanti e ha provato l’azione solitaria, riuscendo a mettere in cascina un vantaggio che ha superato i tre minuti.
Gli uomini di Pogacar – e in particolare Jay Vine e Rafał Majka, all’ultima gara di una splendida carriera – come era prevedibile hanno dato una decisa accelerata sulle prime rampe del passo di Ganda, riducendo il gruppo ad uno sparuto drappello. Quando è partito Pogacar, nessuno ha provato a rispondere. Lo sloveno ha ripreso Simmons in un amen e ha scollinato con un minuto e 15 secondi di vantaggio, gap che non è più sceso.
Evenepoel è rimasto con Storer, Del Toro e Seixas, ma nessuno ovviamente ha collaborato, in primo luogo perché non avrebbe avuto senso spendere energie necessarie per cercare il piazzamento per aiutare uno che si sapeva avere una marcia in più, ma soprattutto perché non ne avevano.
Storer è stato quello che ha cercato di raggiungere Evenepoel nella discesa di Selvino, ma l’impresa si è rivelata non realizzabile, mentre Del Toro, che era andato in crisi nel finale della salita verso il Passo di Ganda, è riuscito a raggiungere Simmons in discesa; ma la benzina era finita, il messicano ha dovuto mollare la ruota dell’americano ed è anche stato raggiunto dal primo gruppo inseguitore con Seixas e Pidcock, che è poi riuscito a regolare allo sprint conquistando l’ultimo posto disponibile della top five.
Pogacar, dopo un 2024 che sembrava irripetibile, chiude un’altra grande stagione in cui ha provato ad attaccare sulla Cipressa alla Sanremo, cosa che sembrava impensabile, e ha anche partecipato alla Parigi-Roubaix, conquistando il secondo posto nonostante una caduta che, probabilmente, gli ha precluso la possibilità di giocarsi la vittoria con Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) e si può essere certi che l’anno venturo proverà a completare il palmares delle monumento.

Benedetto Ciccarone

Il momento dellattacco di Pogacar sul Passo di Ganda (foto di Dario Belingheri/Getty Images)

Il momento dell'attacco di Pogacar sul Passo di Ganda (foto di Dario Belingheri/Getty Images)

SI SCRIVE DEL TORO, SI LEGGE POGACAR. AL MESSICANO IL GRAN PIEMONTE 2025

ottobre 9, 2025 by Redazione  
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Con un’azione che ha ricordato quella del più noto compagno di squadra, Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG) attacca e sgretola la concorrenza sul tratto più duro del gpm di Castelletto d’Erro, involandosi verso la sesta vittoria su suolo italiano nel giro di un mese

L’ottobre italiano di ciclismo continua con il Gran Piemonte che giunge alla sua 109° edizione e presenta un percorso accattivante con diverse salite, le più interessanti delle quali sono il Bric della Forma ed il Rocchetta Palafea nei primi 110 km per poi entrare del circuito finale da ripetere due volte e dove spicca la doppia scalata di Castelletto d’Erro. Si parte da Dogliani e si arriva ad Acqui Terme dopo 179 km. Sono in tutto venti le squadre alla partenza di cui tredici WT. Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) torna a difendere la vittoria del 2024 ma dovrà scontrarsi con diversi ciclisti capaci di rendergli la vita difficile, prima fra tutti Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), capace di vincere le ultime 5 corse su 8 disputate in Italia. La fuga di giornata vedeva protagonisti sette ciclisti ovvero Victor Langellotti (Team INEOS Grenadiers), Jan Tratnik (Team Redbull BORA Hansgrohe), Jasha Sutterlin (Team Jayco AlUla), Matteo Trentin (Team Tudor Pro Cycling), Odd Christian Eiking (Team Uniber Tietema Rockets), Quinten Hermans (Team Alèecin Deceuninck) ed Ådne Holter (Team Uno X Mobility). Al termine del primo passaggio sul gpm di Castelletto d’Erro restavano in testa Hermans, Tratnik ed Holter. A circa 45 km dalla conclusione il terzetto dei battistrada aveva un vantaggio di una cinquantina di secondi su un drappello di sei ciclisti formato da Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling), Jardi Christiaan van der Lee (Team EF Education EasyPost), Ion Izagirre (Team Cofidis), Bauke Mollema (Team Lidl Trek), Einer Rubio e Lorenzo Milesi (Team Movistar). Il gruppo principale era ancora più dietro, a circa 20 secondi di ritardo dal primo gruppo inseguitore in cui le squadre più attive erano UAE Team Emirates XRG e INEOS Grenadiers. Sul tratto più duro del secondo passaggio sul gpm di Castelletto d’Erro era Isaac Del Toro ad accelerare con decisione nel gruppo principale. Il messicano andava ad una velocità doppia rispetto agli altri ed in poco tempo raggiungeva Hirschi che era rimasto da solo in testa. Ai due battistrada restava attaccato anche un generoso Mollema. Una nuova accelerazione del messicano era fatale per Hirschi e Mollema che rimbalzavano irrimediabilmente dietro. Del Toro scollinava da solo al comando quando mancavano 14 km al termine, tra discesa e pianura. Il messicano aumentava addirittura il vantaggio sugli immediati inseguitori ed andava a vincere a braccia alzate sul traguardo di Acqui Terme. A 39 secondi di ritardo la volata dei battuti era vinta da Hirschi che anticipava Mollema mentre il gruppo principale era regolato per la quarta posizione da Fabio Christen (Team Q36.5 Pro Cycling) davanti a Michael Matthews (Team Jayco AlUla) mentre Edoardo Zambanini (Team Bahrain Victorious) era il primo italiano in sesta posizione. Del Toro continua a macinare vittorie per l’UAE Team Emirates XRG e chissà che al Giro di Lombardia di dopodomani Tadej Pogačar debba temere proprio il suo compagno di squadra più di Remco Evenepoel.

Antonio Scarfone

Isaac Del Toro vince il Gran Piemonte (foto: Getty Images)

Isaac Del Toro vince il Gran Piemonte (foto: Getty Images)

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