BERNAL TORNA AL SUCCESSO, MA LA POLITICA SI INTROMETTE UN’ALTRA VOLTA

settembre 9, 2025 by Redazione  
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Egan Bernal torna finalmente al successo in una corsa importante: lui e lo spagnolo Mikel Landa entrano in una fuga di 17 corridori che si sfalda sulle ultime salite e alla fine rimangono soli a giocarsi la vittoria di tappa. Che, tuttavia, sempre per le proteste a favore della Palestina, viene fermata prima del conclusivo arrivo in salita, dove forse avremmo visto attacchi importanti da parte degli uomini di classifica. La Vuelta sembra sempre più condizionata dalle proteste e dai blocchi stradali, e non dalla forma dei corridori.

Dopo il secondo giorno di riposo la 90esima edizione della Vuelta a España inizia la settimana conclusiva con una tappa movimentata che presenta l’ennesimo arrivo in salita, per quanto meno impegnativo della media: è infatti lungo 8.3 km con pendenza del 5.2% e traguardo a Castro di Herville, una zona montagnosa della Galizia nei pressi del confine portoghese, dove la tappa arriva dopo 168 chilometri e altri 3 GPM (l’arrivo è di 2° categoria): l’Alto de San Antoñino (3a categoria, 8.9 km al 4.1%) dopo 83 chilometri, l’Alto da Groba (1a catagoria, 11.4 km al 5.4%) dopo 110 Km e l’Alto de Prado (2a categoriam 3.2 km al 8.9%) dopo 144 Km. Le pendenze non proibitive dell’arrivo fanno presagire che tutti i migliori siano destinati ad arrivare insieme, come quasi sempre è accaduto nei giorni scorsi, a volte preceduti da qualche reduce della consueta fuga di giornata. La seconda metà della tappa, però, è un continuo succedersi di salite (anche non GPM) e discese, non si può escludere che qualcuno dei candidati al podio, magari sentendosi molto in forma dopo il giorno di riposo, provi a rovesciare la situazione in suo favore. Il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike) è sempre in maglia rossa ed è seguito a 48 secondi dal portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG), l’altro grande favorito della corsa; terzo è al momento il sorprendente inglese Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), a 2 minuti e 38 secondi, venuto qui, lui che è uno specialista delle corse di un giorno, per puntare alla classifica nonostante non sia mai entrato prima d’ora nella top 10 di un Grande Giro. Comanda la classifica a punti l’altro danese Mads Pedersen (Lidl – Trek), quest’anno già vincitore al Giro della stessa classifica; primo in quella degli scalatori, con anche due tappe al suo attivo, è l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG). Primo dei giovani è il nostro Giulio Pellizzari (Red Bull – BORA – hansgrohe), sesto in classifica generale e tra le sorprese di questa Vuelta.
Si parte alle 13.15 circa con tempo coperto e una temperatura che raggiunge a stento i 20 gradi; ancora una volta questa Vuelta si conferma anomala dal punto di vista meteorologico e c’è solo da sperare che non piova nella seconda metà della tappa, piena di salite ma anche di discese insidiose. Forse preoccupati dal possibile maltempo i corridori non sembrano avere molta voglia di mettersi in luce e i timidi tentativi di far partire una fuga si esauriscono nel giro di poche centinaia di metri. È solo al cinquantesimo chilometro, con l’avvicinarsi delle salite, che parte una fuga importante composta da ben 17 corridori, fra i quali il più titolato è il colombiano Egan Bernal (INEOS Grenadiers), partito con molte ambizioni ma calato col passare delle tappe; tuttavia già ieri Bernal era riuscito, grazie alla sua presenza in una vera e propria “fuga bidone”, a recuperare ben 13 minuti e a riguadagnare la 14esima posizione in classifica generale. Forse la sua speranza è di rientrare almeno nei primi 10, ovviamente se la fuga dovesse andare in porto. Tra i fuggitivi spiccano anche i nomi degli spagnoli Mikel Landa (Soudal Quick-Step), altra grande delusione di questa corsa, e Marc Soler (UAE Team Emirates – XRG), vincitore di una tappa pochi giorni fa. I fuggitivi portano ben presto il loro vantaggio a 4 minuti e oltre e superano compatti il primo GPM, l’Alto de San Antoñino, dove a passare per primo è il tedesco Nico Denz (Red Bull – BORA – hansgrohe), un buon passista che quest’anno ha vinto al Giro la tappa di Cesano Maderno. All’inizio del secondo GPM, l’Alto da Groba, il distacco del gruppo sfiora ormai i 5 minuti, con Bernal che vede da vicino la top 10. Proprio Bernal, insieme a Landa, si avvantaggia sugli altri fuggitivi nell’ultimo tratto della salita, anche se a passare primo in cima è il corridore spagnolo; il gruppo transita a circa 6 minuti mentre l’incubo dei corridori si concretizza perchè inizia a piovere. Il brutto tempo rende il percorso ancora più difficile di quanto già non sia a causa dei continui saliscendi e il gruppo dei fuggitivi non riesce a riunirsi dopo il GPM; anzi, molti di loro iniziano a cedere. In testa rimangono Landa, Bernal, Denz e pochi altri, col tedesco che vince il traguardo volante posto nel paese di Couso, a circa 31 chilometri dalla conclusione. Col gruppo a quasi 8 minuti Bernal è ormai 11esimo, sia pure virtualmente, in classifica generale, e non gli resta che un minuto abbondante da recuperare per sopravanzare al decimo posto l’ex maglia rossa Torstein Træen (Bahrain – Victorious). Inizia così il terzo GPM, il breve ma durissimo Alto de Prado, che presenta tratti al 17%, e dove è ancora Landa a passare per primo; con lui sono rimasti Bernal e il sorprendente francese Clément Braz Afonso (Groupama – FDJ), che si trovava con loro nella fuga iniziale. Il gruppo, che sulle rampe del Prado si riduce progressivamente a una decina di unità, recupera qualcosa e transita a circa 7 minuti, con un attimo di spavento per Vingegaard, che a causa di un problema proprio nella parte più dura della salita deve cambiare la bicicletta con quella del suo gregario Ben Tulett senza neanche avere il tempo di aspettare la sua ammiraglia. Poi, quando la corsa sta per entrare nel vivo, con i corridori ormai divisi in tanti gruppetti in lotta fra loro e quando mancano pochi chilometri all’inizio della salita finale, arriva la mazzata: la salita non si farà a causa delle solite proteste in favore della Palestina e la tappa terminerà subito prima del suo inizio, grossomodo sotto lo striscione dei -8 chilometri. Se qualcuno aveva in mente di tentare qualcosa, beh, sarà per la prossima volta, ammesso che ci sia. In testa sono rimasti, alla fine dei giochi, Landa e Bernal, che si giocano la vittoria in uno a sprint a due vinto facilmente dal colombiano, che dopo anni di difficoltà seguiti all’incidente del gennaio 2022, torna finalmente alla vittoria (aveva comunque vinto, a febbraio, i campionati nazionali). Terzo si piazza, a soli 7 secondi, il francese Brieuc Rolland (Groupama – FDJ), un altro reduce della fuga iniziale. Il gruppo con i migliori, ancora composto da una decina di uomini, arriva a circa 6 minuti. Nulla cambia quindi nella classifica generale, con Bernal che alla fine deve accontentarsi di salire al 12esimo posto, anche se il decimo dista solo un minuto e mezzo; intanto il nostro Pellizzari, grazie a un cedimento di Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) nel finale, sale al quinto posto e resta al comando di quella dei giovani. Pedersen e Vine restano pure al comando di quella a punti e di quella degli scalatori. Domani si prosegue con un altro arrivo in salita, oltretutto molto duro, manifestanti permettendo. Ormai i corridori vivono alla giornata, costretti a cambiare tattiche e strategie a seconda delle comunicazioni (che arrivano sempre a giochi quasi fatti) degli organizzatori.

Andrea Carta

Bernal e Landa in azione nel finale della 16 tappa (foto Tim de Waele/Getty Images)

Bernal e Landa in azione nel finale della 16 tappa (foto Tim de Waele/Getty Images)

DEL TORO FA DIECI E OTTANTUNO: SUO IL GP INDUSTRIA E ARTIGIANATO

settembre 8, 2025 by Redazione  
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Dieci sono le sue vittorie stagionali dopo aver battuto Scaroni (XDS Astana) e Piganzoli (Team Polti) sul traguardo di Larciano. 81 è l’incredibile numero di vittorie stagionali della UAE che, mentre domina alla Vuelta, fa sue anche le classiche di fine stagione.

Il GP Industria e Artigianato può contare anche quest’anno su un campo partenti molto importante. Ci sono il messicano Isaac Del Toro (UAE Team Emirates – XRG), l’elvetico Marc Hirschi (Tudor) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (EF), oltre a una batteria di outsider italiani pronti a giocarsela coi grandi nomi.
Pronti via evade un folto drappello che raggiungerà i 5’ di vantaggio, rimarrà in avanscoperta quasi tutta la corsa e verrà man mano ripreso lungo l’ultima tornata del circuito del San Baronto, l’ultimo e il più duro dei tre che compongono la corsa.
I primi attaccanti sono Pierre Latour (TotalEnergies) e Filippo Dignani (Sam-Vitalcare-Dynatek), raggiunti in seconda battuta da un quartetto formato da Tyler Stites (Caja Rural-Seguros), Cedrik Bakke Christophersen (Unibet-Tietema Rockets), David Delgado (Burgos) e Matteo Spreafico (Mg.KVis). In seguito tentano il congiungimento Leonardo Vesco (MBH), Mattia Piccini (Gragnano) e Andrea Nannini (Sam), che però non colgono l’attimo, provano a lungo a rientrare, ma alla fine devono alzare bandiera bianca e attendere il gruppo.
Giunti all’ultima tornata la fuga comincia a perdere dei pezzi, mentre da dietro iniziano gli attacchi. A questo punto il destino dei primi è segnato. Ad aprire le danze è Joris Delbove (TotalEnergies), seguito da Christian Scaroni (XDS Astana Team) e da Davide Piganzoli (Team Polti VisitMalta) Solo in un secondo momento Del Toro, rimasto senza compagni, si riporta sui primi con un’accelerata impietosa. Allo scollinamento sono in tre in testa alla corsa, Piganzoli, Scaroni e Del Toro. Il portacolori della Polti, vistosi battuto, prova ad anticipare la volata ai 400. Niente da fare poichè con questo Del Toro non si può nulla; infatti il messicano lo stacca portandosi dietro Scaroni, che si accontenta del secondo posto.
23 secondi più tardi Felix Engelhardt (Jayco) si aggiudica la volata degli inseguitori precedendo Alexandre Delettre (TotalEnergies).
Ora l’attenzione degli appassionati italiani rimane concentrata sulla Toscana, dove nei prossimi giorni si disputeranno il Giro della Toscana e la Coppa Sabatini, poi nel fine settimana andranno in scena il Memorial Pantani in Romagna e il Trofeo Matteotti in Abruzzo.

Andrea Mastrangelo

Del Toro vince a Larciano la 47a edizione del GP Industria & Artigianato (foto UAE Team Emirates)

Del Toro vince a Larciano la 47a edizione del GP Industria & Artigianato (foto UAE Team Emirates)

TOUR OF BRITAIN 2025. KOOIJ CALA IL TRIS A CARDIFF, GRÉGOIRE VINCE LA CLASSIFICA GENERALE

settembre 8, 2025 by Redazione  
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Olav Kooij firma la terza vittoria di tappa nel Tour of Britain 2025 e completa un tris impressionante nella frazione conclusiva da Newport a Cardiff. L’olandese della Visma-Lease a Bike regola allo sprint Samuel Watson e Fred Wright, mentre Romain Grégoire resiste agli attacchi di Remco Evenepoel, Oscar Onley e Afonso Eulálio e conquista la vittoria finale nella corsa britannica.

L’ultima tappa, lunga 112,2 km, si sviluppa su un percorso prevalentemente vallonato con l’asperità di Mynydd Bedwellte a a metà frazione e quella di Caerphilly Mountain nel finale Dopo lo sprint intermedio di Caerphilly corridori affrontano lo strappo finale di 1,3 km al 9,6%, che introduce gli ultimi 8,5 km verso Cardiff, pianeggianti e veloci.
La gara si anima subito e attacchi nei primi 20 km coinvolgono diversi corridori, tra i quali Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), che prova un’ultima fuga nella giornata conclusiva della sua carriera. Fred Wright (Bahrain – Victorious) e Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale Team) vanno in fuga e presto vengono raggiunti da Julius Johansen (UAE Team Emirates – XRG) e Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma), con i quali formano un drappello in testa alla corsa che toccherà con un vantaggio massimo di 2’20” sul gruppo, controllato principalmente dalla Groupama-FDJ di Romain Grégoire, leader della classifica generale. Wenzel conquista il GPM di Mynydd Bedwellte, mentre il gruppo rallenta per far passare una mandria di bovini.
Sulla Caerphilly Mountain la Soudal Quick-Step forza il ritmo per lanciare Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), che viene subito controllato da Grégoire. Vari tentativi di allungo di Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious) non riescono a mettere in difficoltà il leader della classifica, che resta saldo al comando con soli 2” su Evenepoel e 4” sul connazionale Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team). Il trio di testa viene ripreso a pochi metri dal traguardo, mentre la volata finale è già lanciata. Olav Kooij (Team Visma | Lease a Bike) emerge nettamente nel caos e conquista la vittoria davanti a Samuel Watson (INEOS Grenadiers) e al fuggitivo Wright; quarto si piazza Edoardo Zambanini (Bahrain – Victorious), migliore degli italiani.
Con questo risultato Kooij completa un Tour of Britain da dominatore delle volate, mentre Grégoire succede a Stephen Williams nell’albo d’oro della corsa, chiudendo con pieno merito la classifica generale.

Mario Prato

 Romain Grégoire vince la 21a edizione del Tour of Britain (foto Simon Wilkinson/SWpix.com)

Romain Grégoire vince la 21a edizione del Tour of Britain (foto Simon Wilkinson/SWpix.com)

MADS PEDERSEN DOMINA LA FUGA E VINCE LA SUA PRIMA TAPPA IN MAGLIA VERDE

settembre 7, 2025 by Redazione  
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Mads Pedersen ha finalmente lasciato il segno nella Vuelta a España 2025. Nella quindicesima frazione, caratterizzata da una fuga di grande respiro, il danese della Lidl-Trek è riuscito a gestire con lucidità ogni tentativo degli avversari e a lanciare la sua potenza nel finale, imponendosi con autorità nello sprint di Monforte de Lemos. Alle sue spalle si sono classificati Orluis Aular (Movistar), secondo, e Marco Frigo (Israel-Premier Tech), che ha chiuso terzo con grande determinazione. Il gruppo dei big, rimasto spettatore della battaglia, ha tagliato il traguardo con oltre 13 minuti di ritardo, preservando le posizioni in classifica generale. Così, alla vigilia della seconda giornata di riposo, Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike) mantiene la Maglia Rossa con 48 secondi su João Almeida (UAE Team Emirates XRG) e 2’38” su Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team).

Il via della corsa è stato vivace fin da subito. Il primo ad alzarsi sui pedali è stato Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA), che ha guadagnato qualche decina di secondi utile per affrontare in solitaria le prime rampe del Puerto A Garganta. Dietro di lui, però, il gruppo non è rimasto a guardare: una dozzina di corridori ha iniziato a muoversi, riducendo progressivamente il distacco. Michał Kwiatkowski (Ineos Grenadiers) e Jay Vine (UAE Team Emirates XRG) sono stati i più intraprendenti, riuscendo a ricucire lo strappo e a rilanciare l’azione. La corsa si è infiammata: Vine ha deciso di accelerare ancora e con sé ha portato soltanto Otruba, mentre alle loro spalle si è formato un drappello importante con uomini di qualità come Mads Pedersen, Orluis Aular, Giulio Ciccone, Javier Romo, Giovanni Aleotti, Magnus Sheffield ed Egan Bernal, oltre a diversi altri nomi di spicco. In breve il gruppo di testa si è gonfiato fino a quasi cinquanta unità, mettendo sotto pressione il plotone, che nel frattempo era condotto da Cofidis e Alpecin-Deceuninck, rimaste escluse dalle prime mosse. Con il passare dei chilometri il vantaggio degli attaccanti è cresciuto, superando abbondantemente i sei minuti e toccando i nove allo scollinamento dell’Alto de Barbeitos, dove Vine ha confermato la sua brillantezza passando in testa. In quella fase, la Lidl-Trek ha iniziato a riorganizzarsi, riducendo il margine della coppia Vine–Vervaeke, che aveva preso l’iniziativa, mentre dietro la Maglia Rossa di Vingegaard restava al sicuro, lasciando fare agli altri. Negli ultimi 40 chilometri la situazione si è fatta più tattica. Gli inseguitori, trainati da Bernal e Pedersen, hanno iniziato a limare lo svantaggio fino a ricongiungersi ai battistrada a sette dall’arrivo. Lì sono partiti nuovi scatti: Bernal ci ha provato con decisione, seguito da Buitrago e controllato da un Pedersen sempre attentissimo. Anche Frigo, Sheffield e Aular hanno tentato di sorprendere, ma ogni volta il danese ha chiuso con sicurezza. Nell’ultimo chilometro, con gli avversari ormai esausti, Pedersen ha preso in mano la situazione e ha lanciato la sua volata lunga: nessuno è riuscito a resistergli, lasciandogli la gioia del trionfo dopo una giornata condotta con intelligenza e potenza. Alle sue spalle Aular ha trovato il secondo posto, mentre Frigo ha completato il podio con un’ottima prestazione. Il resto della fuga è arrivato con 23 secondi di ritardo, mentre il gruppo dei big, compatto e senza scosse, ha concluso a oltre 13 minuti, in attesa delle grandi montagne che arriveranno dopo la giornata di riposo.

Antonio Scarfone

Mads Pedersen prima vittoria in maglia verde alla Vuelta 2025 (Photo credit: Getty Images)

Mads Pedersen prima vittoria in maglia verde alla Vuelta 2025 (Photo credit: Getty Images)

MARC SOLER TRIONFA A LA FARRAPONA, VINGEGAARD E ALMEIDA COMPLETANO IL PODIO

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Ancora festa per la UAE Team Emirates XRG alla Vuelta a España 2025. La settima vittoria di squadra arriva grazie a Marc Soler, protagonista assoluto della fuga di giornata e capace di resistere fino al traguardo nonostante il forcing del gruppo. Nella parte finale della salita, Giulio Pellizzari ha aumentato il ritmo per favorire l’attacco di Jai Hindley, ma lo spagnolo ha difeso il suo margine fino al traguardo, chiudendo con 39 secondi di vantaggio su Jonas Vingegaard e João Almeida, che hanno regolato la volata dei migliori. Più indietro il leader della Red Bull – Bora – hansgrohe, che ha provato a rilanciarsi per avvicinarsi al podio della generale, riuscendo a staccare Tom Pidcock di una decina di secondi. In classifica generale, la Maglia Rossa resta sulle spalle del capitano della Visma | Lease a Bike, che ora vanta 48 secondi su Almeida e 2’38” su Pidcock. Hindley è a 3’10”, mentre Felix Gall (Decathlon Ag2r La Mondiale) occupa la quinta posizione a 3’30”. Pellizzari, sesto a 4’21”, mantiene la Maglia Bianca con 32 secondi di margine su Matthew Riccitello (Israel Premier Tech), giunto nello stesso gruppo dopo aver perso terreno quando il marchigiano aveva alzato il passo.

La corsa si accende subito con Jonas Rickaert (Alpecin-Deceuninck), che guadagna qualche secondo prima di essere raggiunto da altri corridori, tra cui i Bahrain Victorious. Antonio Tiberi e Finlay Pickering provano a fare la differenza, ma vengono ripresi; il britannico insiste ed entra nella fuga buona. Dopo meno di 20 km si forma il drappello di giornata, con dentro Mikkel Bjerg e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG), Victor Campenaerts (Visma | Lease a Bike), Andrea Bagioli e Carlos Verona (Lidl-Trek), Cepeda (Movistar), Nico Denz e Tim Van Dijke (Red Bull-Bora-hansgrohe), Garofoli (Soudal Quick-Step), Shaw (EF), Armirail, Bisiaux, Staune-Mittet, Pickering, Masnada, Thierry, Samitier, Herrada, Smith, Vermaerke e Hirt. A loro si uniscono successivamente Azparren e Leemreize, con Campenaerts costretto a fermarsi per una foratura. Il vantaggio dei 24 al comando supera i 6 minuti, ma sulle prime salite il gruppo guidato dalla UAE inizia a ridurre lo scarto. L’andatura di Ivo Oliveira e poi di Ayuso screma il plotone, selezionando una ventina di corridori tra cui i big della generale. Intanto davanti emergono Soler e Staune-Mittet, ma lo spagnolo resta solo a 16 km dal traguardo e lancia la sua azione decisiva verso La Farrapona. Dietro, la Red Bull-Bora-hansgrohe e poi di nuovo la UAE cercano di ridurre lo svantaggio con Bjerg e Vine. Restano davanti i migliori: Vingegaard, Almeida, Hindley, Gall, Pidcock, Riccitello e pochi altri. Pickering resiste fino quasi all’ultimo chilometro, poi viene ripreso mentre Pellizzari detta un ritmo feroce per lanciare Hindley. L’australiano attacca, seguito solo da Vingegaard e Almeida, mentre Pidcock perde contatto.
Davanti, però, Soler ha già messo la vittoria in cassaforte, regalando alla UAE il settimo successo (il quarto consecutivo, considerando la neutralizzazione di Bilbao). Nella volata dei migliori Vingegaard batte Almeida, mentre Hindley, pur non riuscendo a tenere la ruota, guadagna comunque qualche secondo sugli altri favoriti.

Antonio Scarfone

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

Marc Soler trionfa a la Farrapona (Photo credit: Getty Images)

TOUR OF BRITAIN 2025, EVENEPOEL TORNA E VINCE IN SALITA

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Remco Evenepoel risorge sulla salita gallese di The Tumble e conquista la quinta tappa del Tour of Britain 2025. Il belga della Soudal Quick-Step regola allo sprint un gruppo di una quindicina di corridori, anticipando di una bicicletta i britannici Thomas Gloag e Oscar Onley. Il francese Romain Grégoire mantiene la maglia di leader con soli 2″ di vantaggio su Evenepoel, mentre Edoardo Zambanini è il migliore degli italiani, classificandosi ventiduesimo.

Nella frazione regina della ventunesima edizione della corsa britannica, 133,6 Km da Pontypool a The Tumble, Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) torna al successo oltre due mesi dopo l’ultima vittoria, la crono di Caen al Tour de France. Il percorso, caratterizzato da circa 2.000 metri di dislivello e sei GPM, ha messo in evidenza le capacità degli scalatori, con salite impegnative come quelle di Llangwm, Itton Hill, Old Ross Road e la doppia ascesa conclusiva verso The Tumble.
La fuga di giornata si forma dopo una ventina di chilometri e vede protagonisti Patrick Boje Frydkjær (Lidl – Trek), Finlay Tarling (Israel – Premier Tech), Henrik Pedersen (Uno-X Mobility), Noa Isidore (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Frederick Frison (Q36.5 Pro Cycling Team), Baptiste Veistroffer (Lotto), Axel Huens (Unibet Tietema Rockets), Victor Vercouillie (Team Flanders – Baloise) e Rafael Reis (Anicolor / Tien 21). Il gruppo mantiene il controllo della corsa grazie al lavoro della squadra del leader della classifica generale Romain Grégoire, la Groupama-FDJ. Vercouillie conquista punti preziosi sui GPM di Itton Hill e Old Cross Road, ma è il primo a staccarsi salendoi per la prima volta verso The Tumble.
In gruppo Evenepoel prende l’iniziativa con una prima fiammata a 50,5 km dal traguardo, ma Grégoire risponde prontamente. Negli ultimi chilometri numerosi attacchi movimentano la corsa: Lucas Hamilton (INEOS-Grenadiers), Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) e Afonso Eulálio (Bahrain-Victorious) provano a fare selezione, ma è il bicampione olimpico belga a gestire con calma, scegliendo il momento giusto per partire negli ultimi 200 metri. La volata è impeccabile: Evenepoel non lascia spazio e conquista la vittoria, davanti a Thomas Gloag (Team Visma | Lease a Bike) e Oscar Onley (Team Picnic PostNL), portando a casa la sessantacinquesima affermazione in carriera.
La classifica generale resta apertissima: Grégoire guida con 2″ su Evenepoel e 4″ su Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team), mentre la tappa odierna rilancia le ambizioni del belga per la frazione conclusiva di domani, 112 Km da Newport a Cardiff con il muro della Caerphilly Mountain (1.3 Km al 9.6%) da scavalcare a 10 Km dal traguardo.

Mario Prato

Evenepoel vince la tappa più impegnativa del Tour of Britain (foto Alex Livesey/Getty Images)

Evenepoel vince la tappa più impegnativa del Tour of Britain (foto Alex Livesey/Getty Images)

TOUR OF BRITAIN 2025, ROMAIN GRÉGOIRE VINCE A LA QUARTA TAPPA E CONQUISTA LA MAGLIA DI LEADER. TERZO ZAMBANINI

settembre 6, 2025 by Redazione  
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Prima tappa davvero selettiva al Tour of Britain 2025: sul muro di Burton Dassett il giovane francese della Groupama-FDJ piazza l’accelerazione decisiva negli ultimi 200 metri, anticipando Alaphilippe. Sul podio anche un ottimo Edoardo Zambanini, mentre Remco Evenepoel resta lontano dalle posizioni che contano.

La quarta frazione del Tour of Britain 2025 ha regalato spettacolo e la prima vera battaglia tra i big. A imporsi sul traguardo fissato presso il Burton Dassett Hills Country Park è stato Romain Grégoire (Groupama-FDJ), abile a cogliere l’attimo sull’ultima rampa e a staccare il connazionale Julian Alaphilippe (Tudor Pro Cycling Team). L’ex iridato ha dovuto accontentarsi della seconda piazza, mentre Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious) ha completato il podio regolando il gruppo inseguitore. Per il transalpino si tratta della nona vittoria in carriera, la terza nel 2025, che vale anche la maglia di leader della classifica generale con due secondi di margine su Matthew Brennan (Visma | Lease a Bike) e quattro su Alaphilippe.
La tappa, 186,9 km da Atherstone a Burton Dassett, presentava un percorso più impegnativo rispetto a quelli visti nei giorni precedenti: traguardo volante a Cubbington e i GPM di Friz Hill, Fant Hill e Sun Rising Hill, oltre al triplo passaggio sulla salita finale delle Burton Dassett Hills (0,9 km al 7,3%). Dopo i forfait di Nick Schultz (Free Palestine) e Loe van Belle (Team Visma | Lease a Bike), la fuga iniziale è stata promossa da Rory Townsend (Q36.5 Pro Cycling Team), al quale si accodano Cedric Beullens (Lotto), Victor Vercouillie (Team Flanders-Baloise) e Joshua Golliker (Gran Bretagna). Il quartetto ha raggiunto un vantaggio massimo di quasi cinque minuti, prima che Soudal Quick-Step, Team Picnic PostNL e Tudor Pro Cycling Team iniziassero a ridurre il gap.
Nel circuito finale il gruppo si è ricompattato dando il via agli scatti dei favoriti. Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) ha provato più volte ad alzare il ritmo, trovando compagni d’avventura in Pavel Sivakov (UAE Team Emirates – XRG), Mollema (Lidl – Trek) e Andrew August (INEOS Grenadiers), ma senza fortuna. Gli ultimi chilometri hanno visto anche tentativi di Andreas Leknessund (Uno-X Mobility), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Ethan Hayter (Soudal Quick-Step), Fred Wright (Bahrain – Victorious) e Brady Gilmore (Israel – Premier Tech), tutti annullati prima dello strappo conclusivo.
Sull’ultima salita Samuel Watson (INEOS Grenadiers) ha acceso la miccia, ma il suo allungo è servito soprattutto da trampolino a Romain Grégoire, che ai -200 metri ha piazzato la stilettata decisiva. Alaphilippe è stato l’unico a resistere, senza però riuscire a replicare. Terzo posto a 2″ per Zambanini, mentre Evenepoel si è spento nel finale chiudendo 19°.
Il francese della Groupama-FDJ indossa così la maglia di leader del Tour of Britain 2025, che promette ancora spettacolo nelle prossime tappe. In particolare si correrà ora la frazione regina, che prevede l’impegnativo arrivo in salita a The Tumble, percorsa un’ascesa di 5 Km all’8% che nel 2014 videre imporsi e conquistare la maglia di leader della classifica il corridore veronese Edoardo Zardini

Mario Prato

Romain Grégoire esulta tagliando il traguardo della 4a tappa (www.britishcycling.org.uk)

Romain Grégoire esulta tagliando il traguardo della 4a tappa (www.britishcycling.org.uk)

L’ANGLIRU E’ DI ALMEIDA MA VINGEGAARD RESTA IN MAGLIA ROSSA

settembre 5, 2025 by Redazione  
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La battaglia sull’Angliru premia Joao Almeida (UAE Team Emirates) che vince in una volata a due davanti a Jonas Vingegaard (Team Vsma Lease a Bike), con il danese che resta comunque in maglia rossa con 46 secondi di vantaggio sul portoghese. Tom Pidcock (Team Q36.5 Pro Cycling) perde terreno rispetto ai primi due

La Vuelta a España 2025 giunge a uno dei suoi momenti clou con la tredicesima tappa da Cabezón de la Sal all’Alto de l’Angliru di oltre 202 km. Una delle salite più dure d’Europa attende i ciclisti e specialmente gli uomini di classifica che sono attesi a loro volta a dare spettacolo, con Jonas Vingegaard (Team Visma Lease a Bike) pronto a difendere la maglia rossa e anzi ad aumentare il suo vantaggio sui diretti avversari. L’ultima volta che la Vuelta arrivò in cima al Gigante delle Asturie la formazione olandese fece una storica tripletta con Primoz Roglic, lo stesso Vingegaard e Sepp Kuss. L’Alto La Mozqueta e l’Alto del Cordal faranno da antipasto alla salita finale dopo una prima parte di tappa quasi completamente pianeggiante. Dopo la partenza da Cabezón de la Sal partiva una maxifuga che comprendeva 24 ciclisti tra cui si segnalava la presenza di due italiani, Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) e Gian Marco Garofoli (Team Soudal Quick Step). Nel frattempo Ben O’Connor (Team Jayco AlUla) si ritirava e così veniva meno il secondo classificato della Vuelta 2024. La fuga giungeva ai piedi dell’Alto La Mozqueta, primo GPM di giornata, con circa tre minuti di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Nicolas Vinokurov (Team XDS Astana) scollinava in prima posizione. Mads Pedersen si aggiudicava il successivo traguardo volante di La Vega posto al km 175. Vinokurov scollinava in prima posizione anche sul gpm dell’Alto del Cordal posto al km 181.6. Vinokurov era l’ultimo ciclista a essere ripreso dal gruppo maglia rossa quando mancavano circa 5 km alla conclusione. Vingegaard e Almeida si avvantaggiavano negli ultimi 2 Km con Almeida che andava a vincere la volata a due davanti a Vingegaard. Terzo era Jai Hindley (Team Redbull BORA Hansgrohe) a 28 secondi di ritardo dal portoghese mentre chiudevano la top five Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in quinta posizione, rispettivamente con 30 e 52 secondi di ritardo da Almeida. Dopo aver vinto tappe in giri di una settimana (Parigi – Nizza, Giro dei Paesi Baschi, Giro di Romandia e Giro di Svizzera), Almeida ottiene la prima vittoria stagionale in un GT ma in classifica generale Vingegaard resta in maglia rossa con 46 secondi di vantaggio sul portoghese, mentre Tom Pidcock (Team Q36.5 Pro Cycling) è a oltre 2 minuti di ritardo dal danese. Domani è in programma la quattordicesima tappa da Avilés alla Farrapona, altra salita classica della Vuelta con gli ultimi 7 km a quasi il 9% di pendenza media. A questo punto la Vuelta sembra una lotta tra Vingegaard e Almeida e ancora tutto può succedere tra i due contendenti quando mancano otto tappe alla fine.

Antonio Scarfone

Almeida e Vingegaard fanno il vuoto sulla salita dellAngliru (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Almeida e Vingegaard fanno il vuoto sulla salita dell'Angliru (foto Dario Belingheri/Getty Images)

CONTINUA IL DOMINIO VISMA AL TOUR OF BRITAIN, KOOIJ LANCIA BRENNAN VERSO LA VITTORIA NELLA TERZA TAPPA

settembre 4, 2025 by Redazione  
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Terza frazione e terza dimostrazione di forza per il Team Visma | Lease a Bike: l’olandese Kooij dopo due successi consecutivi lavora per il compagno di squadra Matthew Brennan, che conquista la vittoria. Ottima la prestazione di Alberto Dainese, secondo.

Il Tour of Britain 2025 continua a sorridere al Team Visma | Lease a Bike. Nella terza tappa, 122,8 km da Milton Keynes ad Ampthill, Olav Kooij ha messo la sua esperienza al servizio del compagno di squadra Matthew Brennan, lanciandolo perfettamente nella volata finale. Il britannico ha così conquistato la vittoria davanti ad Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team) e Rui Oliveira (UAE Team Emirates – XRG). Per Brennan si tratta del 12° successo stagionale e in carriera, mentre Kooij mantiene la leadership in classifica generale con 10″ di vantaggio sul vincitore odierno e 14″ su Dainese.
La frazione è stata caratterizzata da un percorso pianeggiante, con un doppio passaggio ad Hillfoot (0,7 km al 4,3%) e due traguardi volanti a Northill. Come nelle due tappe precedenti, si sono registrati numerosi tentativi di fuga, tra i quali quelli di Bauke Mollema (Lidl-Trek), Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), Josh Charlton e Ben Wiggins (Gran Bretagna), che però non hanno avuto successo. La prima fuga stabile ha visto protagonisti Casper Pedersen (Soudal Quick-Step), Robin Froidevaux (Tudor Pro Cycling Team), Mats Wenzel (Equipo Kern Pharma) e Ben Chilton (Gran Bretagna), mai in grado di guadagnare più di 1’40” sul gruppo, sempre controllato dalla Visma.
Con il gruppo a ridosso dei fuggitivi ai -11 km, i tentativi degli attaccanti sono stati annullati e il Team Visma | Lease a Bike ha preso il comando nelle fasi finali. Olav Kooij, protagonista nelle prime due frazioni, ha lanciato alla perfezione Brennan, che ha finalizzato al meglio il lavoro del compagno di squadra imponendosi nettamemente e non lasciando alcuna possibilità di rimonta agli avversari. Alberto Dainese, pur lanciato bene, si è dovuto accontentare del secondo posto, confermando comunque la sua ottima condizione.
Dopo tre arrivi in salita consecutivi domani la musica dovrebbe cambiare con la quarta frazione, che prevede l’arrivo all’interno del Burton Dassett Hills Country Park, dove il traguardo sarà posto in cima a uno strappo di 900 metri al 7.4%

Mario Prato

Matthew Brennan vince la terza tappa del Tour of Britain (foto Alex Livesey/Getty Images)

Matthew Brennan vince la terza tappa del Tour of Britain (foto Alex Livesey/Getty Images)

VUELTA, BIS DI AYUSO. IL GRUPPO LASCIA FARE IN ATTESA DEL TAPPONE ASTURIANO

settembre 4, 2025 by Redazione  
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Come da pronostico, la fuga prende corpo e va a segno nella tappa odierna della Vuelta (la dodicesima, da Laredo a Los Corrales de Buelna, 144.9 km), ancora caratterizzato da un percorso selettivo di media montagna. Juan Ayuso batte in una volata a due il connazionale Javi Romo (Movistar Team), regalando un’altra vittoria alla UAE Team Emirates – XRG. Il gruppo chiude a 6′ di ritardo ma domani c’è l’Angliru, una salita “monstre” che non ha bisogno di presentazioni.

All’indomani delle tensioni di Bilbao a causa delle manifestazioni Pro-Palestina che hanno bloccato l’arrivo nella città basca, la Vuelta riparte con una frazione destinata alle fughe, sia per il percorso vallonato, sia per la grande attesa del tappone di venerdì nelle Asturie. Nella Laredo – Los Corrales de Buelna sono, infatti, ben 43 i corridori ad andare all’attacco, un vero e proprio gruppone che in seguito diventa composto da addirittura 52 unità.
Nulla succede fino all’attacco della salita della Collada de Brenes, quando prendono il largo Brieuc Rolland (Groupama-FDJ), Michael Hessmann (Movistar Team), Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), Finlay Pickering (Bahrain – Victorious), Victor Guernalec (Arkea – B&B) e James Shaw (EF Education-Easypost), che hanno fino a 35” di gap sui primi inseguitori, trainati da Marc Soler. Il corridore della UAE Team Emirates – XRG è un aiuto prezioso per il compagno di squadra Juan Ayuso, che scatta in compagnia di Javi Romo (Movistar Team) andando a riprendere e staccare tutti gli attaccanti. La collaborazione tra i due spagnoli è perfetta e vanno a guadagnare anche un minuto di vantaggio in discesa; nulla possono fare i restanti inseguitori, seppure un tentativo disperato di Rolland aveva riacceso le speranze del corridore transalpino.

Romo imposta la volata in testa ma non può fare nulla contro Ayuso, al secondo successo di tappa in questa Vuelta. Rolland si piazza terzo e ai piedi del podio terminano Victor Campenaerts (Visma|Lease a Bike) e la Maglia Verde Mads Pedersen (Lidl-Trek), sempre più leader della classifica a punti. La generale è sempre guidata da Jonas Vingegaard (Visma|Lease a Bike), con 50” su Joao Almeida (UAE Emirates-XRG) e 56” su Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team). Grazie alla fuga di oggi entra in Top 10 Bruno Armirail (Decathlon – AG2R La Mondiale), 6° a 2′23”.

Domani c’è l’attesissimo arrivo sull’Alto de l’Angliru, per la decima volta nella storia della Vuelta: il “mostro” asturiano verrà affrontato al termine di una tappa di 202.7 km con partenza da Cabezon de la Sal e sarà preceduto dai GPM di 1° categoria dell’Alto de la Mozqueta e dell’Alto del Cordal. Il finale dell’ultima ascesa è tremendo: su 12.5 km complessivi di salita, gli ultimi 6.5 sono costantemente in doppia cifra e spesso sopra il 20%. Il punto più duro è nella zona di Cueña Les Cabres, a circa un chilometro dallo scollinamento. Gli ultimi 500 metri sono in leggera discesa e portano sull’arrivo dopo una tappa che sicuramente cambierà molto la classifica generale.

Andrea Giorgini

La UAE Team Emirates continua a mietere successi sulle strade della Vuelta 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

La UAE Team Emirates continua a mietere successi sulle strade della Vuelta 2025 (foto Dario Belingheri/Getty Images)

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