UNA STAGIONE UAE – 16 MAGGIO 2025: 7a TAPPA GIRO D’ITALIA

novembre 13, 2025 by Redazione  
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Sembra iniziare con il piede giusto il Giro d’Italia per la UAE, che non ha fatto mistero di puntare sullo spagnolo Juan Ayuso per portare a casa un’altra edizione della Corsa Rosa, dopo quella vinta l’anno precedente con Tadej Pogacar. Dopo i primi sette giorni di corsa caratterizzati da percorsi non troppo difficili il corridore iberico si impone sul traguardo in salita di Marsia, dando una bella iniezione di fiducia alla sua squadra, anche se la maglia rosa per soli 4 secondi va a fasciare il torace dello sloveno Primoz Roglic

AYUSO, SEGNALE AL GIRO. VITTORIA A TAGLIACOZZO PER LO SPAGNOLO, ROGLIC TORNA IN MAGLIA ROSA

La salita finale della settima tappa si fa dura negli ultimi 3 km ed il gruppo maglia rosa si riduce all’osso sotto il forcing di Lidl Trek, Bahrain Victorious e UAE Team Emirates. Juan Ayuso (UAE Team Emirates) coglie l’attimo a 500 metri dal traguardo e con una accelerazione be assestata vince praticamente in solitaria, lasciando a 4 secondi i diretti avversari. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) deve accontentarsi del quinto posto mentre Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) torna a indossare la maglia rosa

La settima tappa del Giro 2025 è il primo vero test per gli uomini di classifica. L’appennino abruzzese sarà assoluto protagonista con le salite di Roccaraso, Monte Urano, Vado della Forcella e Tagliacozzo, quest’ultimo anche arrivo di tappa. Si parte da Castel di Sangro e la distanza complessiva è di 168 km. Appare scontato il cambio della maglia rosa al termine della tappa, con Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) pronto a riprendersela dalle spalle di Mads Pedersen (Team Lidl Trek), anche se lo sloveno ha perso nella tappa di ieri un prezioso gregario come Jai Hindley, costretto al ritiro nella maxicaduta a 60 km dalla conclusione. Per quanto riguarda l’andamento tattico, la fuga potrebbe avere concrete chance di successo se ben assortita. Intanto dopo la partenza da Castel di Sangro il gruppo percorreva compatto ed a ritmo abbastanza tranquillo la salita verso Roccaraso, sulla quale transitava in prima posizione Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana). Nel tratto in pianura prima della discesa verso Sulmona si formava in testa alla corsa un gruppo di sette ciclisti ovvero Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), Gianmarco Garofoli (Team Soudal Quick Step), Paul Double (Team Jayco AlUla), Casper van Uden (Team Picnic PostNL), Alessandro Tonelli (Team PoltiVisit Malta), Manuele Tarozzi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Christian Scaroni (Team XDS Astana). Tonelli vinceva il traguardo volante di Sulmona posto al km 49.9. All’inizio della salita di Monte Urano la fuga aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dalla Redbull BORA Hansgrohe e dalla Lidl Trek. Double scollinava per primo sul gpm di Monte Urano posto al km 70. Il ciclista britannico si ripeteva dopo una trentina di km scollinando per primo sul gpm di Vado della Forcella posto al km 104.9. Tonelli si aggiudicava invece il secondo traguardo volante di Ovindoli posto al km 115.5. Prima della scalata finale verso Tagliacozzo si segnalavano le cadute di Romain Bardet (Team Picnic PostNL) e di David Gaudu (Team Groupama FDJ). Entrambi i ciclisti francesi riuscivano a rientrare nel gruppo maglia rosa scortati dai propri compagni di squadra. Tarozzi vinceva il terzo traguardo volante di Tagliacozzo posto al km 155.2. Dopo un lavoro encomiabile in testa al gruppo, Mads Pedersen si staccava all’inizio dell’ultima salita mentre il gruppo rimontava rapidamente sui fuggitivi tirato dagli uomini dell’INEOS Grenadiers. Van Uden e Double erano i primi due fuggitivi ad essere ripresi ad 8 km dalla conclusione. A 6 km dal termine la Bahrain Victorious si faceva vedere nelle prime posizioni del gruppo. Una decisa accelerazione annullava definitivamente la fuga quando mancavano 5 km alla fine. A poco meno di 3 km dal termine iniziavano le pendenze più arcigne in doppia cifra e Bardet era il primo nome caldo a staccarsi. Rafal Majka (UAE Team Emirates) si metteva in testa a fare l’andatura. Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) dava una prima accelerazione a 1 km e 300 metri dalla conclusione. La stoccata decisiva era ad opera di Juan Ayuso (UAE Team Emirates) che partiva a circa 500 metri dalla conclusione avvantaggiandosi decisamente sul resto degli avversari. Lo spagnolo vinceva praticamente in solitaria con 4 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Isaac del Toro e su Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) mentre Primoz Roglic (Team Redbull BORA Hansgrohe) era quarto e Ciccone quinto a completamento della top five. Per Ayuso è la quinta vittoria stagionale. In classifica generale Roglic ritorna ad indossare la maglia rosa con 4 secondi di vantaggio su Ayuso e 9 secondi di vantaggio su Del Toro. Domani è in programma l’ottava tappa da Giulianova a Castelraimondo. Ancora l’appennino protagonista, questa volta quello marchigiano con le salite di Croce di Casale, Sassotetto e Montelago. Gli ultimi 45 km sono privi di particolari difficoltà altimetriche per cui se la fuga verrà ripresa non escludiamo che la vittoria di tappa possa giocarsi con una volata di una sessantina-ottantina di ciclisti.

Antonio Scarfone

Juan Ayuso vince a Tagliacozzo (foto: Luca Bettini / AFP / Getty Images)

Juan Ayuso vince a Tagliacozzo (foto: Luca Bettini / AFP / Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 29 APRILE – 4 MAGGIO 2025: GIRO DI ROMANDIA

novembre 12, 2025 by Redazione  
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Siamo arrivati a maggio, il mese del Giro d’Italia. Prima della partenza della Corsa Rosa è prevista un’ultima occasione per affinare le armi, il Giro di Roma, e anche la competizione elvetica termina nel segno della UAE. Sono due i corridori della formazione emiratina a farsi notare, prima l’australiano Jay Vine imponendosi nella terza tappa e poi il portoghese João Almeida, che si porta al vertice della classifica generale al termine della conclusiva cronometro di Ginevra (vinta da Remco Evenepoel)

JAY VINE, BELLA VITTORIA A COSSONAY. ALEX BAUDIN CONSERVA LA MAGLIA GIALLA

Nella terza tappa con l’insidioso arrivo di Cossonay, Jay Vine (UAE Team Emirates) scatta in salita a circa 1 km dall’arrivo e non viene più ripreso dal gruppo nel quale Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) deve accontentarsi della piazza d’onore. Alex Baudin (Tean EF Education EasyPost) rimane in maglia gialla alla vigilia di una delle tappe più attese della breve corsa svizzera con l’arrivo in salita di Thyon 2000

Prima delle ultime due tappe, decisive per la vittoria finale, il Giro di Romandia propone una frazione complessivamente semplice di 183 km da Cossonay a Cossonay che, pur avendo lungo il percorso quattro gpm, non sembra dover fare catastrofi in classifica generale. L’unico vero momento clou di tutta la tappa potrebbe essere l’arrivo in leggera salita, lungo circa 2 km e con pendenze che arrivano al 5%. Alex Baudin (Team EF Education Easy Post) è la nuova maglia gialla ed al termine di questa tappa ha concrete possibilità di mantenerla. Dopo la partenza si formava subito la fuga di giornata grazie all’azione di quattro ciclisti ovvero Stefan Kung (Team Groupama FDJ), Bauke Mollema (Team Lidl Trek), Huub Artz (Team Intermarchè Wanty) e Tobia Bayer (Team Alpecin Deceuninck). Kung scollinava in prima posizione sul primo gpm di Montcherand posto al km 18.6. Bayer si rialzava e la testa della corsa perdeva così una unità. All’inizio del secondo gpm di Cossonay i tre battistrada avevano 6 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Era ancora Kung a scollinare in prima posizione sul gpm di Cossonay posto al km 54.5. Kung vinceva il primo traguardo volante di Apples posto al km 92 ed anche il gpm di Cossonay posto al km 107.3. Kung restava da solo in testa sul successivo gpm di Mollendruz che scollinava ancora in prima posizione. Kung vinceva i due traguardi volanti di Montricher e di Apples, posti rispettivamente al km 158.1 e 167.4. Il ciclista svizzero veniva ripreso a 11 km dalla conclusione. Negli ultimi 3 km in costante salita era Jay Vine (UAE Team Emirates XRG) a rompere gli indugi scattando a poco meno di 1 km dalla conclusione. L’australiano era autore di una strepitosa progressione che gli permetteva di guadagnare un vantaggio tale da non essere più ripreso. Vine vinceva praticamente in solitaria con 2 secondi di vantaggio su Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious) mentre terzo era il compagno di squadra Joao Almeida. Chiudevano la top five Louis Barré (Team Intermarché Wanty) in quarta posizione ed Alberto Bettiol (Team Astana XDS) in quinta posizione. Per Vine è la terza vittoria stagionale dopo le due tappe vinte alla Settimana Internazionale Coppi & Bartali. In classifica generale resta tutto invariato nelle prime posizioni con Alex Baudin in maglia gialla davanti a Junior Lecerf (Team Soudal Quick Step). Domani è in programma la quarta tappa da Syon a Thyon 2000, di soli 128.3 km ma davvero esplosiva con cinque gpm, l’ultimo dei quali un vero e proprio gigante: la salita verso Thion 2000 è lunga 20.2 km ed ha una pendenza media del 7.7%. Insieme alla cronometro individuale di domenica, sarà in questa tappa che si deciderà davvero tanto sull’esito finale del Giro di Romandia 2025.

Antonio Scarfone

Jay Vine vince a Cossonay (foto: Getty Images)

Jay Vine vince a Cossonay (foto: Getty Images)

EVENEPOEL VINCE LA CRONOMETRO DI GINEVRA. AD ALMEIDA IL TOUR DE ROMANDIE 2025

Nella cronometro conclusiva di Ginevra, Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) si rifà dopo alcune prove non entusiasmanti, prima fra tutte la tappa di Thyon in cui è uscito dalla classifica generale. Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG) è secondo e scavalca in classifica generale Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious), vincendo il suo primo Tour de Romandie.

L’ultima tappa del Tour de Romandie 2025 è la cronometro di Ginevra di 17 km. Lenny Martinez (Tean Bahrain Victorious) prova a difendere la maglia gialla conquistata ieri a Thyon 2000 ma il favorito per la vittoria finale sembra essere Joao Almeida (UAE team Emirates XRG). Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) prova invece a vincere la tappa dopo essere uscito di classifica proprio ieri. La vittoria è andata come da pronostico proprio a Evenepoel. Il campione del mondo della specialità già al primo intermedio ha fatto segnare il miglior tempo, migliorando poi nel finale la sua prova. Il ciclista belga chiude col tempo di 20 minuti e 33 secondi. A 12 secondi di ritardo si classifica Almeida che scavalca nettamente Martinez che non fa meglio del tredicesimo posto. Terzo invece è Alberto Bettiol (Team XDS Astana XRG) a 18 secondi di ritardo da Evenepoel. Chiudono la top five Jay Vine (UAE Team Emirates XRG) quarto a 24 secondi di ritardo da Evenepoel ed Aleksandr Vlasov (Team Redbull BORA Hansgrohe) quinto a 27 secondi di ritardo da Evenepoel il quale ottiene la seconda vittoria stagionale. Almeida vince la maglia gialla con 26 secondi di vantaggio su Martinez e 41 secondi di vantaggio su Vine. Lorenzo Fortunato (Team XDS Astana) non riesce a salire sul podio finale e si deve accontentare del quarto posto. Per quanto riguarda le altre classifiche Vine vince quella a punti, Ben Zwiehoff (team Redbull BORA Hansgrohe) quella dei gpm, Martinez quella del miglior giovane e infine l’UAE Team Emirates XRG vince la classifica a squadre.

Antonio Scarfone

Remco Evenepoel vince la cronometro di Ginevra (foto: Getty Images)

Remco Evenepoel vince la cronometro di Ginevra (foto: Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 27 APRILE 2025: LIEGI-BASTOGNE-LIEGI

novembre 11, 2025 by Redazione  
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Dopo i bis arriva il tris. Messe in archivio le doppiette al Giro delle Fiandre e alla Freccia Vallone ora Pogacar punta alla tripletta alla Liegi-Bastogne-Liegi, che aveva già vinto due volte. Tre successi alla “Doyenne” sono alla sua portata e lo sloveno non fallisce l’appuntamento con la vittoria imponendosi nettamente sul traguardo di Liegi, che taglia con poco più di un minuto di vantaggio sull’italiano Giulio Ciccone. Sarà per l’ultima vittoria prima di un mese di stop alla gare per preparare al meglio l’assalto al quarto Tour de France

POGACAR TRIS ALLA DOYENNE, EMOZIONANTE LA BATTAGLIA PER IL PODIO

Tadej Pogacar conferma i pronostici che lo davano per favorito e, come da copione, stacca tutti sulla Redoute senza neppure alzarsi su pedali e, chilometro dopo chilometro, incrementa il vantaggio sugli inseguitori. Ottimo secondo posto Ciccone, giornata no per Evenepoel.

Oramai commentare le vittorie di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) significa sostanzialmente fare un copia incolla delle vittorie degli anni passati. Il campione del mondo attacca sempre nei punti iconici delle classiche. Per la terza volta, la vittoria alla Doyenne per il fuoriclasse sloveno è arrivata con un attacco sulla storica salita della Redoute. Per diversi anni gli attacchi decisivi sono stati portati sulla Roche-aux-Faucons, in quanto la Redoute era considerata troppo lontana dal traguardo. Pogacar, invece, ha dimostrato in diverse occasioni di scegliere il passaggio più duro delle corse per provare a fare la differenza, indipendentemente dalla collocazione nella corsa. Alla Strade Bianche ha sempre scelto il tratto sterrato di Monte Sante Marie, anche quando la modifica del percorso ha portato ad affrontarlo a 80 chilometri dall’arrivo; nell’ultima edizione della Parigi Roubaix si è mosso nel tratto in pavé della foresta di Aremberg, cosa che non accadeva da decenni. Da quando è apparso l’attuale iridato nel panorama ciclistico, la Redoute ha ripreso il suo ruolo da protagonista nella Doyenne.
In un quadro del genere diventa quasi inutile narrare l’attacco di Pogacar, che è stato una semplice accelerazione senza neppure alzarsi sui pedali. L’attacco non è tuttavia la chiave di volta delle vittorie di Pogacar, in quanto l’aspetto determinante sta nel motore straordinario di questo campione. Il tre volte vincitore di questa corsa ha scollinato la Redoute con soli 10 secondi sui più immediati inseguitori, vantaggio normale per una salita di quel chilometraggio; il vantaggio superiore al minuto è stato costruito negli oltre trenta chilometri che separano la cima della Redoute dal traguardo di Liegi. Chilometro dopo chilometro, il vantaggio di Pogacar ha continuato a lievitare, segno che l’iridato, anche quando rimane da solo, va semplicemente più forte degli altri, anche se a inseguire sono diversi uomini.
A questo punto pare forse più interessante narrare la lotta per le posizioni di rincalzo, che è comunque iniziata sulla Redoute ma non era già scritta.
Innanzitutto va considerato che neppure quest’anno è andato in scena l’atteso duello tra Pogacar e Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), già saltato più volte, stavolta non per infortunio bensì per via della giornata no nella quale è incappato il campione belga che, sin da prima di attaccare la Redoute, si manteneva in una posizione molto arretrata e alla fine è giunto al traguardo con oltre tre minuti di ritardo.
La corsa è stata animata dalla fuga di Hannes Wilksch (Tudor Pro Cycling Team), Stan Van Tricht (Alpecin-Deceuninck), Jack Haig (Bahrain Victorious), Sakarias Koller Løland (Uno-X Mobility), Kamiel Bonneu (Intermarché-Wanty), Eduardo Sepulveda (Lotto Cycling Team), Rayan Boulahoite e Valentin Retailleau (TotalEnergies), Ceriel Desal e Henri-François Renard-Haquin (Wagner Bazin WB), ai quali si sono aggiunti poco dopo Mathis Le Berre (Arkéa-B&B Hotels) e Johan Meens (Wagner Bazin WB). Non è, invece, riuscito il tentativo di contrattacco di Bob Jungels (Ineos Grenadiers) e del compagno di squadra Tobias Foss, che restano a lungo alla scoperto senza riuscire a raggiungere i battistrada.
La fuga viene ripresa già a 60 chilometri dalla conclusione, con il gruppo che si lancia a tutta velocità verso la Redoute. Dopo l’attacco di Pogacar si apre ufficialmente la battaglia per il podio. Il primo a partire è Giulio Ciccone (Lidl – Trek), al quale risponde Alaphilippe (Tudor Pro Cycling) che si porta dietro anche Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), Ben Tulett (Visma | Lease a Bike) e Thibau Nys (Lidl-Trek). Su un successivo tentativo di rilancio di Alaphilippe si avvantaggiano Pidcock e Ben Healy (EF Education – EasyPost). Nei chilometri successivi, mentre Evenepoel tenta di organizzare un inseguimento, Ciccone e Alaphilippe rientrano su Pidcock ed Healy, i quali riescono a non farsi raggiungere da un ulteriore drappello di contrattaccanti che verranno ripresi dal gruppo.
Sulla Roche-aux-Faucons, con il gruppo che si avvicina minacciosamente, Ciccone decide di ripartire a tutta e solo Healy riesce a rispondere all’abruzzese, mentre gli altri due contrattaccanti vengono ripresi dal gruppo, dal quale si stacca Evenepoel in grossa crisi.
Mentre Pocagar va a tagliare il traguardo indicando il cielo per dedicare la vittoria alla madre della fidanzata, scomparsa di recente, i due più immediati inseguitori di Pogacar riescono a conservare un vantaggio sufficiente sul gruppo in recupero per andarsi a giocare in volata il secondo gradino del podio. Ciccone è nettamente più veloce e regola senza problemi Healy, conquistando un ottimo secondo posto.
L’abruzzese ha interpretato ottimamente la gara, attaccando sia sulla Redoute, sia sulla Roche-aux-Faucons, dimostrando brillantezza e spirito battagliero ed è andato via insieme ad un uomo come Healy, che è una garanzia di combattività.
E’ certamente una buona notizia non solo vedere un italiano sul podio di una classica come la Liegi, ma anche vedere una battaglia in cui si sono distinti corridori che, anche se non riescono spesso ad eccellere, fanno però della voglia di dare battaglia la loro arma migliore.
Un ciclismo che premia questi uomini è certamente da apprezzare, perché la battaglia è il sale di questo sport e ciò che lo rende spettacolare e gli uomini combattivi sono anche i più amati dagli appassionati.
La stagione delle classiche di primavera si è così conclusa con un Tadej Pogacar che non ha mancato un podio nelle corse alle quali ha preso parte, vincendone diverse e gettando le premesse per un’altra stagione da sogno.
Agli appassionati non resta che aspettare l’inizio del Giro d’Italia, che il 9 maggio aprirà la stagione dei grandi giri. Chi proprio non riesce a stare senza corse, potrà seguire il Giro di Romandia dal 29 aprile al 4 maggio.

Benedetto Ciccarone

Il momento dellattacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)

Il momento dell'attacco di Pogacar sulla Redoute (Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 23 APRILE 2025: FRECCIA VALLONE

novembre 10, 2025 by Redazione  
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Dopo il bis al Giro delle Fiandre, l’inafferrabile Pogacar conquista per la seconda volta in carriera anche la Freccia Vallone, sempre in solitaria, complice anche avversari non alla sua altezza

TADEJ POGACAR VINCE LA SUA SECONDA FRECCIA VALLONE. SCHIANTATA LA (POCA) CONCORRENZA

A 500 metri dall’arrivo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sferra l’attacco decisivo a cui nessuno riesce a rispondere e va a vincere di potenza e di prepotenza, dopo aver perso un’Amstel Gold Race che sembrava già sua, la sua seconda Freccia Vallone

Anche se Tadej Pogacar (UAE Team Emirates XRG) sembra essere ancora una volta il favorito principale di una corsa, in questo caso la Freccia Vallone 2025, quest’anno l’edizione 89 di una delle corse più caratteristiche del panorama ciclisti internazionale può riservare alcune sorprese. Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) ha dichiarato infatti che ha intenzione di attaccare ed animare quanto più possibile la corsa, evitando di arrivare ai piedi del terzo ed ultimo muro di Huy con il gruppo compatto, un classico degli ultimi anni. Oltre al ciclista belga, ad impensierire Pogacar ci sono molti altri ciclisti tra cui la coppia del Team Lidl Trek formata da Mattias Skjelmose Jensen e Thibau Nys. Altri nomi papabili per un buon risultato sono Santiago Buitrago e Lenny Martinez (Team Bahrain Victorious), Guillauma Martin e Romain Gregoire (Team Groupama FDJ), Ben Healy (Team EF Eduaction EasyPost), Tom Pidcock (Team Q36,5 Pro Cycling), Kevin Vauquelin (Team Arkea B&B Hotels), Lennert van Eetvelt (Team Lotto), Maxim van Gils (Team Redbull BORA Hansgrohe), Julian Alaphilippe e Marc Hirschi (Tea Tudor Pro Cycling), per dirne alcuni. Dopo la partenza dalla nuova località Ciney, i primi ad attaccare dopo già 2 km erano Artem Shmidt (Team INEOS Grenadiers), Ceriel Desal (Team Wagner Bazin WB), Simon Guglielmi (Team Arkea B&B Hotels), Tom Paquot (Team Intermarchè Wanty) e Siebe Deveirdt (Team Flanders Baloise). Dopo una sessantina di km evadevano dal gruppo Tobias Foss (Team INEOS Grenadiers) e Robert Stannard (Team Bahrain Victorious) i quali raggiungevano i cinque battistrada. Deweirdt era il primo a rialzarsi e ad essere ripreso dal gruppo, da dove attaccavano a loro volta Fredrik Dversnes ed Andreas Leknessund, abili a rientrare sui battistrada. La prima delle tre ascese del muro di Huy vedeva Evenepoel e Pogacar marcarsi a vicenda mentre nel gruppetto dei fuggitivi si rialzava Paquot. A 50 km dalla conclusione i sei battistrada avevano ancora 40 secondi di vantaggio su un gruppo in forte recupero con UAE Team Emirates XRG e Soudal Quick Step a condurre l’inseguimento in avvicinamento alla seconda scalata del muro di Huy. Alla fine della discesa della seconda Côte de Cherave una caduta sull’asfalto bagnato tagliava fuori dai giochi prima Desal tra i fuggitivi e poi, nel gruppo dei migliori, Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek) ed Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step). Nella seconda ascesa del muro di Huy restavano in testa Foss, August e Dversnes con il gruppo che li teneva ormai nel mirino. I fuggitivi venivano ripresi a 7 km dalla conclusione. Dopo un’accelerazione congiunta da parte di Soudal Quick Step e UAE Team Emirates il terzo ed ultimo muro di Huy veniva affronatto da una cinquantina circa di ciclisti. Dopo un primo allungo di Ben Healy a 500 metri dall’arrivo, Pogacar accelerava a sua volta affiancando l’irlandese e superandolo in pochi secondi, e facendo il vuoto pedalata dopo pedalata. Lo sloveno trionfava in solitaria vincendo la sua seconda Freccia Vallone dopo quella del 2023. Secondo a 10 secondi di ritardo era Kevin Vauquelin, al secondo podio consecutivo dopo quello del 2024. Terzo a 12 secondi si piazzava Pidcock mentre chiudevano la top five Lenny Martinez in quarta posizione a 13 secondi di ritardo ed Healy in quinta posizione con lo stesso tempo di Martinez. Delusione in casa Soudal Quick Step dove Nys ed Evenepoel non facevano meglio dell’ottava e della nona posizione. L’ultimo atto del trittico ardennese si disputerà domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi in cui Pogacar sarà ancora il favorito da battere, come (quasi) sempre.

Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince la Freccia Vallone (foto:Getty Images)

Tadej Pogacar vince la Freccia Vallone (foto:Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 14-18 APRILE 2025: GIRO D’ABRUZZO

novembre 9, 2025 by Redazione  
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Ricordere certamente l’autentica scorpacciata di vittorie della quale i corridori in maglia UAE erano stati protagonisti all’ultimo Giro di Spagna, capaci di imporsi in ben 6 tappa su 21, un terzo dell’intera corsa. Un’anteprima di quanto accaduto in Spagna si era visto in aprile al Giro d’Abruzzo, una delle corse preparatorie del Giro d’Italia: qui la percentuale di vittorie era stata ancora su alta per su quattro tappe a disposizione ben tre sono finite nel palmares della squadra emiratina, anche se non sarà loro appannaggio la vittoria finale, conquistata dal tedesco della Intermarché Georg Zimmermann

COVI SI RIVEDE A CRECCHIO. TAPPA E MAGLIA PER IL CICLISTA LOMBARDO AL GIRO D’ABRUZZO

Dopo tre anni di anonimato e, probabilmente, di gregariato in una delle squadre più vincenti degli ultimi anni, Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) torna alla ribalta nella prima tappa del Giro d’Abruzzo, mostrando quelle qualità che lo avevano messo in luce in precedenza. Il ciclista lombardo vince con autorità a Crecchio ed è il primo leader del Giro d’Abruzzo 2025

Il Giro d’Abruzzo 2025 si compone di quattro tappe in linea complessivamente omogenee, in cui la tendenza alle salite è abbastanza elevata. Già la prima tappa da Scerni a Crecchio di 151 km, pur avendo un solo gpm categorizzato, presenta diversi saliscendi ed anche il finale con l’ultimo km in costante ascesa può già scremare il gruppo rivelando i ciclisti che possono dire la loro in classifica generale. La fuga di giornata vedeva protagonisti tre ciclisti ovvero Cristian Remelli (Team General Store – Essegibi – F.lli Curia), Diego Bracalente (Team MBH Bank Ballan CSB) e Matteo Zurlo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank). Zurlo scollinava in prima posizione sul gpm di Bocca di Valle posto al km 69.3. A 66 km dalla conclusione Remelli era vittima di una caduta e non rientrava più sulla testa della corsa, mentre la coppia Bracalente – Zurlo continuava nella propria azione anche se il gruppo aveva iniziato a fare sul serio. A tirare erano in particolar modo il Team Q36.5 Pro Cycling, il Team Intermarchè Wanty ed il Team Israel Pro Cycling. Bracalente vinceva il traguardo volante di Ripa Teatina posto al km 102.5. Il gruppo riprendeva i fuggitivi a 33 km dalla conclusione. Era l’UAE Team Emirates a fare l’andatura. Sotto l’impulso di Ludovico Crescioli (Team Polti VisitMalta), si avvantaggiava un drappello di otto ciclisti formato anche da Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty), Luca Cretti (Team MBH Bank Ballan CSB), Damien Howson ed Harm Vanhoucke (Q36.5 Pro Cycling Team), Martin Marcellusi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta) ed Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG). A 13 km dalla conclusione il vantaggio del drappello di testa sul primo gruppo inseguitore era di 26 secondi. Gli attaccanti venivano infine ripresi a poco meno di 7 km dalla conclusione. Era ancora una volta l’UAE Team Emirates a dettare il ritmo nei km finali. Nell’ultimo km in costante ascesa, anche con punte che arrivavano al 9%, Alessando Covi (UAE Team Emirates) trovava il momento giusto per la stoccata vincente ed andava a vincere davanti a Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) ed Alessandro Fancellu (Team JCL Team UKYO). Completavano la top five George Bennett (Team Israel Pro Cycling) in quarta posizione e Marco Brenner (Team Tudor Pro Cycling) in quinta posizione. Covi torna alla vittoria dopo tre anni visto che ad alzare le braccia sul traguardo l’ultima volta fu nella ventesima tappa del Giro d’Italia 2022. Il ciclista di Borgomanero è anche primo in classifica generale con 4 secondi di vantaggio su Fiorelli e 6 secondi di vantaggio su Fancellu. Domani è in programma la seconda tappa da Tocco da Casauria a Penne di 138 km, in cui le difficoltà aumenteranno visto che sono presenti tre gpm, l’ultimo dei quali coincide con la linea d’arrivo. Covi può rafforzare il primo posto in classifica generale in una tappa ancora favorevole alle sue caratteristiche.

Antonio Scarfone

Alessandro Covi vince a Crecchio (www.ilgirodabruzzo.it)

Alessandro Covi vince a Crecchio (www.ilgirodabruzzo.it)

IVO OLIVEIRA VINCE A PENNE E AGGIUNGE UN ALTRO MATTONE ALLO STRAPOTERE DELL’UAE TEAM EMIRATES

Nella seconda tappa del Giro dell’Abruzzo Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) sceglie il momento giusto per attaccare sulla salita finale di Penne e coglie l’ennesima vittoria stagionale per la formazione emiratina. Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) è il nuovo leader della classifica generale

La seconda tappa del Giro dell’Abruzzo da Tocco da Casauria a Penne è lunga 138 km e rispetto alla prima tappa aumentano i metri di dislivello e soprattutto i gpm da affrontare, ovvero tre: la Forcella di Acciano, la Forca di Penne e Penne, quest’ultimo posto sulla linea del traguardo. Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) dovrà difendere la maglia di leader della classifica generale. Il primo attacco concreto per formare la fuga di giornata era portato da sei ciclisti dopo una trentina di km dalla partenza: Filippo Agostinacchio (Team Biesse – Carrera – Premac), Tommaso Bosio(Team General Store – Essegibi – F.Lli Curia), Matthew Kingston (Team Mg.K Vis Costruzioni e Ambiente), Matteo Zurlo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank), Alexandre BAlmer (Team Solution Tech – Vini Fantini) e Luca Paletti (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Ma il gruppo reagiva annullando questo tentativo. Dopo circa cinque km ci riprovavano Simone Petilli (Team Intermarchè Wanty) e Samuele Zoccarato (Team Polti VisitMalta). Questa volta il gruppo lasciava fare e i due battistrada aumentavano il loro vantaggio. Zoccarato scollinava in prima posizione sul primo gpm di Forcella di Acciano posto al km 42.5. All’inizio del secondo gpm di Forca di Penne la coppia di testa aveva poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo inseguitore tirato dagli uomini dell’UAE Team Emirates XRG. Petilli vinceva il traguardo volante di Ofena posto al km 89.1, dopo dichè si rialzava e veniva ripreso dal gruppo in forte rimonta. Zoccarato riusciva a transitare in prima posizione sul gpm di Forca di Penne posto al km 98. Il gruppo tornava compatto a 15 km dalla conclusione. Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG) scattava a poco meno di 2 km dalla conclusione e sfruttando le sue buone doti di passista si avvantaggiava sul gruppo inseguitore. Il portoghese riusciva a mantenere la testa della corsa fino al traguardo che tagliava in prima posizione con 4 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore regolato da Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Terzo era Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team) mentre chiudevano la top five Alessandro Covi (UAE Team Emirates XRG) in quarta posizione e George Bennett (Team Israel Premier Tech) in quinta posizione. Per Oliveira è la prima vittoria stagionale ed anche lui contribuisce all’ennesima vittoria dell’UAE Team Emirates XRG, sulla buona strada per superare il record di vittorie del 2024. Grazie all’abbuono ottenuto al traguardo, sommato anche a quello di ieri, Fiorelli è il nuovo leader della classifica generale con 2 secondi di vantaggio su Covi e 8 secondi di vantaggio su Brenner. Domani la terza tappa da San Demetrio ne’ Vestini a Roccaraso di 160 km sarà decisiva per le sorti della classifica generale. Sono tre i gpm in programma di cui due hors categorie. L’ultimo, in particolare, seppur presenti alcuni tratti in pianura e in discesa, è lungo oltre 16 km e saranno gli scalatori a fare la voce grossa. Considerando che i primi 31 ciclisti in classifica generale sono racchiusi in 49 secondi ne vedremo sicuramente delle belle.

Antonio Scarfone

Ivo Oliveira vince a Penne (Eurosport)

Ivo Oliveira vince a Penne (Eurosport)

IVO OLIVEIRA CI PRENDE GUSTO. VITTORIA BIS AL GIRO DELL’ABRUZZO VINTO DA GEORG ZIMMERMANN

Ivo Oliveira (UAE Team Emirates) vince la sua seconda tappa al Giro dell’Abruzzo e incrementa ulteriormente il bottino delle vittorie stagionali della squadra emiratina. Il portoghese batte in una volata a due Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team). Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) vince il Giro dell’Abruzzo 2025

La quarta ed ultima tappa del Giro dell’Abruzzo 2025 è probabilmente quella più facile dal punto di vista altimetrico ma comunque i ciclisti, specialmente quelli che si giocano la vittoria in classifica generale, dovranno stare con gli occhi ben aperti. Primo di tutti Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) che parte in pole position per la vittoria delle breve corsa abruzzese. La partenza è fissata a Corropoli mentre l’arrivo è a Isola del Gran Sasso dopo 167 km; in mezzo, il doppio passaggio sul gpm di Sparazzano al km 82.9 ed al km 139.3. Dopo la partenza da Corropoli il gruppo restava compatto nonostante qualche timido tentativo di fuga. Filippo Fiorelli (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) vinceva il traguardo volante di Bellante posto al km 26. Subito dopo si formava una fuga di otto ciclisti ovvero George Bennett (Team Israel Premier Tech), Sjoerd Bax (Q36.5 Pro Cycling Team), Federico Guzzo (Team S.C. Padovani Polo Cherry Bank), Alexandre Balmer (Team Solution Tech Vini Fantini), Joel Suter (Tudor Pro Cycling Team), Ivo Oliveira (UAE Team Emirates XRG), Alessandro Tonelli (Team Polti VisitMalta) e Martin Marcellusi (Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè). Guzzo scollinava in prima posizione sul primo gpm di Sparazzano posto al km 83.4. A 55 km dalla conclusione la fuga aveva 1 minuto di vantaggio sul gruppo tirato dagli uomini dell’Intermarchè Wanty. Tonelli scollinava in prima posizione sul secondo gpm di Sparazzano posto al km 141.6. A 17 km dalla conclusione dal gruppo di testa evadevano Bax e Oliveira che guadagnavano una decina di secondi sul primo gruppo inseguitore. Il gruppo con i leader di classifica era invece segnalato ad un minuto di ritardo dai due battistrada. Bax e Oliveira transitavano sotto lo striscione dell’ultimo km con 19 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. Era ormai una lotta a due per decidere la vittoria di tappa. Nella volata in leggera salita, per di più con un tratto in pavè, Oliveira vinceva davanti a Bax mentre Giovanni Bortoluzzi (Team General Store Essegibi F,lli Curia) era terzo a 12 secondi di ritardo. Completavano la top five Filippo Fiorelli in quarta posizione e Ludovico Crescioli (Team Polti VisitMalta) in quinta posizione. Per Oliveira è la seconda vittoria di tappa al Giro dell’Abruzzo che si aggiudica invece Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty) davanti a David De La Cruz (Q36.5 Pro Cycling Team) e Pablo Torres (UAE Team Emirates XRG). Per quanto riguarda le altre classifiche Fiorelli vince quella a punti, Guzzo quella dei gpm, Pablo Torres (UAE Team Emirates) quella dei giovani ed infine il Team VF Group – Bardiani CSF – Faizanè vince la classifica a squadre.

Antonio Scarfone

ll portoghese Oliveira vince lultima tappa del Giro dAbruzzo (Eurosport)

ll portoghese Oliveira vince l'ultima tappa del Giro d'Abruzzo (Eurosport)

UNA STAGIONE UAE – 12 APRILE 2025: 6a TAPPA GIRO DEI PAESI BASCHI

novembre 7, 2025 by Redazione  
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João Almeida chiude in bellezza la 64a edizione del Giro dei Paesi Baschi. Dopo essersi issato al vertice della classifica al termina della quarta tappa, il corridore lusitano fa sua anche la conclusione frazione regina della corsa spagnola. Sul traguardo di Eibar resiste alle sue spalle il solo Enric Mas, mentre gli altri avversari ancora una volta terminano distaccati. E l’UAE incassa l’ennesima vittoria

JOAO ALMEIDA VINCE ANCHE AD EIBAR E SIGILLA LA VITTORIA DEL GIRO DEI PAESI BASCHI 2025

Seconda vittoria di tappa per Joao Almeida (UAE Team Emirates XRG) che mette alle corde tutti gli avversari diretti nell’ultima tappa di Eibar, grazie anche all’aiuto di una squadra superlativa. Soltanto Enric Mas (Team Movistar) resiste al ciclista portoghese che vince la sua prima corsa a tappe del 2025

L’ultima tappa del Giro dei Paesi Baschi da Eibar a Eibar è un concentrato delle difficoltà altimetriche di quel territorio. Salite ripide su strade strette con i ciclisti pronti a darsi battaglia già da subito, visto che nei primi 30m km svetta il gpm di Azurki – preceduto da quello meno impegnativo di Elkorrieta – che già potrebbe fare una certa selezione se il gruppo decidesse di iniziare la tappa a tutta velocità. La partenza questa volta era abbastanza tranquilla ed il gruppo affrontava compatto il primo gpm di Elkorrieta sul quale scollinava in prima posizione Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team). Era invece sul successivo gpm di Azurki che provava ad evadere una fuga abbastanza numerosa composta da ventidue ciclisti ovvero Axel Laurance (Team INEOS Grenadiers), Bauke Mollema (Team Lidl Trek), Finlay Pickering (Team Bahrain Victorious), Ion Izagirre e Sergio Samitier (Team Cofidis), Callum Scotson e Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Daniel Martinez (Team Redbull BORA Hansgrohe), Pablo Castrillo e Gregor Muhlberger (Team Movistar), Ben Healy (Team EF Education EasyPost), Jordan Jegat (Team TotalEnergies), Warren Barguil e Guillermo Martinez (Team Picnic PostNL), Romani Gregoire (Team Groupama FDJ), Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi), Louis Vervaeke (Team Soudal Quick Step), Unai Iribar (Team Kern Pharma), Davide De Pretto e Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) e Marc Hirschi (Team Tudor Pro Cycling). Armirail scollinava in prima posizione sul gpm di Azurki posto al km 24.9. Il ciclista francese scollinava in prima posizione anche sul successivo gpm di Krabelin posto al km 46.7. Armirail continuava nella sua azione e restava a lungo in testa da solo e scollinava iin prima posizione anche sul gpm di Trabakua posto al km 69.4. Il francese veniva ripreso da dieci ex compagni di fuga prima della scalata verso il successivo gpm di Karabieta, sul quale era ancora lui a scollinare per primo. Jegat si aggiudicava il primo traguardo volante di Eibar posto al km 109.1. Sulla salita di Izua la corsa esplodeva, complice anche una scivolata nel gruppo maglia gialla che coinvolgeva tra gli altri Wilco Kerderman (Team Visma Lease a Bike) e Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe). Healy restava da solo in testa e scollinava in prima posizione. Il gruppo di testa che iniziava l’ascesa dell’ultimo gpm di Trabakua era formato da Ben Healy (Team EF Education EasyPost), Joao Almeida, Marc Soler, Isaac del Toro (UAE Team Emirates XRG), Thibau Nis e Mattia Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), Enric Mas (Team Movistar) e Jordan Jegat (Team Total Energies). Nella discesa successiva Skjelmose era vittima di una scivolata a causa della strada viscida e veniva ripreso, dopo essersi rimesso in sella, dal primo gruppo inseguitore con Schachmann e Lipowitz. Nei km finali la strada presentava alcuni saliscendi e Mas ed Almeida si avvantaggiavano ulteriormente, lasciandosi alle spalle Jegat ed Healy. Era una volata a due che premiava Almeida davanti a Mas con Healy terzo a 13 secondi di ritardo. Del Toro era quarto a 28 secondi di ritardo mentre chiudeva la top five Alex Aranburu (Team Movistar) a 58 secondi di ritardo. Simone Velasco (Team XDS Astana) regolava il gruppetto dei ritardatari a 1 minuto e 19 secondi di ritardo da Almeida che vince la seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi 2025 sigillando così una meritata vittoria in classifica generale. Il portognese vince la maglia gialla con 1 minuto e 52 secondi di vantaggio su Mas ed 1 minuto e 59 secondi su Schachman, che sale sul gradino più basso del podio. Per quanto riguarda le altre classifiche Almeida vince anche quella a punti, Armirail vince la classifica dei gpm, Isaac del Toro la classifica dei giovani e la Soudal Quick Step vince in fine la classifica a squadre. Ritroveremo molti protagonisti del Giro dei Paesi Baschi sulle Ardenne nella terza settimana di aprile.

Antonio Scarfone

Joao Almeida vince ad Eibar (foto: Getty Images)

Joao Almeida vince ad Eibar (foto: Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 10 APRILE 2025: 4a TAPPA GIRO DEI PAESI BASCHI

novembre 6, 2025 by Redazione  
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Il mese di aprile non è soltanto il periodo di svolgimento delle grandi classiche. In parallelo alla “Campagna del nord” si disputano una serie di brevi ma interessanti corse a tappe che tirano idealmente la volata al Giro d’Italia e che vengono scelte dai più attesi protagonisti della Corsa Rosa per affinare le armi. In ordine di tempo la prima di queste gare è il Giro dei Paesi Baschi, altra corsa nella quale l’UAE ci lascia lo zampino. Ad imporsi nella classifica finale sarà il portoghese della formazione emiratina João Almeida, vincitore delle due frazioni più impegnativa della competizione basca. La prima lo vede tagliare in solitaria, con una trentina di vantaggio sugli più immediati inseguitori, il traguardo di Markina-Xemein

ALMEIDA, ATTO DI FORZA A MARKINA-XEMEIN. IL PORTOGHESE SPIANA IL GPM DI IZUA ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA

Nella quarta tappa Joao Almeida (UAE Team Emirates) compie un vero e proprio capolavoro sul durissimo GPM di Izua, distanziando i diretti rivali pedalata dopo pedalata su pendenze con tratti al 20% e si invola in solitaria andando a vincere sul traguardo di Markina-Xemein. Il portoghese è la nuova maglia gialla e mette una seria ipoteca sulla vittoria del Giro dei Paesi Baschi 2025

Dopo la frizzante terza tappa di ieri, la quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi da Beasain a Markina-Xemein di 169.6 km metterà altra carne a cuocere tra i pretendenti alla vittoria finale. Anche oggi sono ben sette i GPM che i ciclisti dovranno scalare ma l’ultimo di questi, l’Alto di Izua a poco più di 10 km dalla conclusione, promette di essere decisivo non solo per la vittoria di tappa ma anche per la lotta tra i big di classifica. Basti pensare che nei primi 2 km e mezzo di salita, che misura in totale 3 km e mezzo, non si scenderà mai sotto il 10% e saranno frequenti i tratti vicini al 20%. Ieri Michael Schachmann (Team Soudal Quick Step) ha dimostrato di essere a suo agio su queste pendenze ed ha conservato meritatamente la maglia gialla, ma oggi, per parafrasare Via col vento, è un altro giorno. Dopo la partenza da Beasain il primo tentativo di fuga era portato ada Julian Alaphilippe (Team Tudor Pro Cycling) e Simon Guglielmi (Team Arkéa B&B Hotels) intorno al km 15. AI due uomini in avanscoperta si univano qualche km più tardi anche Mauro Schmid (Team Jayco AlUla) e Juri Hollmann (Team Alpecin Deceuninck). Sul primo gpm di Asentzio la fuga veniva ripresa e Marc Soler (UAE Team Emirates XRG) scollinava in prima posizione. Verso il km 50 ci riprovavano in tre: Quinn Simmons (Team Lidl Trek), Ben Healy (Team EF Education EasyPost) e ancora Schmid. Ad essi si aggregavano Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike), Ander Okamika (Team Burgoa Burpellet BH), Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi), Alex Baudin (Team EF Education EasyPost), Finn Fisher-Black (Team Redbull BORA Hansgrohe), Leo Bisiaux (Decathlon AG2R La Mondiale Team ) ed Andrea Bagioli (Team Lidl Trek). Healy si aggiudicava il gpm di Muniketagane posto al km 72.3. Il ciclista irlandese si ripeteva sul successivo gpm di Bizkaiako begiratokia posto al km 80.9. Era invece Soler a imporsi sui gpm di Gontzagaraigane, di Lekoitzegane e di Milloi posti rispettivamente al km 87.8, al km 98.9 ed al km 117.4. Prima dell’ascesa decisiva di Izua, Bagioli si aggiudicava il traguardo volante di Mijoa Auzoa e di Elgoibar Sigma posti rispettivamente al km 129.6 ed al km. Il gruppo riprendeva la fuga a circa 3 km dall’inizio della salita di Izua. A fare l’andatura erano in un primo momento gli uomini della Lidl Trez ma dopo qualche decina di metri gli subentravano quelli della Bahrain Victorious. Era Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) che aumentava l’andatura e prendeva un po’ di margine sui diretti inseguitori. Il colombiano veniva raggiunto e superato da Joao Almeida (UAE Team Emirates) che a sua volta si avvantaggiava di qualche metro sui diretti avversari. Almeida allungava ed alle sue spalle si formava un terzetto con Florian Lipowitz (Team Redbull BORA Hansgrohe), Clement Champoussin (Decathlon AG2R La Mondiale) ed Alex Aranburu (Team Movistar). Almeida scollinava da solo con circa 30 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore, al quale si erano aggregati un’altra decina di ciclisti tra cui la maglia gialla Maximilian Schachmann (Team Soudal Quick Step). Almeida andava a trionfare in solitaria sul traguardo di Markina-Xemein. A 28 secondi di ritardo il gruppo inseguitore veniva regolato da Isaac del Toro (UAE Team Emirates) che precedeva Schachmann. Chiudevano la top five Champoussin in quarta posizione ed Aranburu in quinta posizione. Da segnalare il sesto posto di Simone Velasco (Team XDS Astana) nella top ten. Per Almeida è la seconda vittoria stagionale dopo quella nella quarta tappa della Parigi – Nizza. Il portoghese è anche la nuova maglia gialla con 30 secondi di vantaggio su Schachmann e 38 secondi di vantaggio su Lipowitz. Domani è in programma la quinta tappa da Urduña a Gernika-Lumo di 172.3km. I quattro gpm categorizzati che la caratterizzano saranno affrontati tutti entro i primi 100 km ma il finale è comunque impegnativo visto che dopo il secondo traguardo volante di Forua è presente una salita con pendenze interessanti. Se i big di classifica hanno in tenzione di scatenare un’altra bagarre, il terreno per farlo ci sta.

Antonio Scarfone

Joao Almeida vince a Markina-Xemein (foto: Getty Images)

Joao Almeida vince a Markina-Xemein (foto: Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 6 APRILE 2025: GIRO DELLE FIANDRE

novembre 5, 2025 by Redazione  
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Dopo le prime corse a marzo si entra nel vivo della stagione della grandi classiche del nord con le prestigiose gare che da sempre imperlano il calendario del mese di aprile. Si inizia con il Giro delle Fiandre dove l’atteso Tadej Pogar collezione un prestigioso bis nella corsa fiamminga, 24 mesi dopo il successo conseguito nel 2023

POGACAR – VAN DER POEL 1 – 1, LO SLOVENO STACCA TUTTI SUL VECCHIO KWAREMONT

Dopo la sconfitta alla Sanremo Pogacar rende pan per focaccia al rivale olandese e stavolta, dopo molti tentativi, riesce a levarsi di ruota il più temibile avversario delle classiche di primavera. Neppure il lavoro di un fuoriclasse come Van Aert consente al gruppo inseguitore di avvicinarsi al campione del mondo, che mette in bacheca l’ottava monumento della carriera.

La sfida a a due che sta caratterizzando la stagione della classiche di primavera si ripeterà domenica prossima sui tratti di pavè della edizione 2025 della Parigi-Roubaix, alla quale Tadej Pogacar (UAE Team Emirates – XRG) parteciperà per la prima volta.
L’Inferno del Nord non presenta un percorso adatto alla caratteristiche dell’iridato ma, si sa, quando Pogacar decide di partecipare ad una corsa non lo fa per andare a fare esperienza ma punta sempre e comunque alla vittoria.
Pogacar si presenterà sulle pietre dopo aver pareggiato i conti al Giro delle Fiandre con il vincitore delle ultime due edizioni Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck), che lo aveva sconfitto due settimane fa alla Milano-Sanremo dopo essere riuscito a resistere agli attacchi portati dallo sloveno sulla Cipressa e sul Poggio.
La “classicissima”, però, non presenta pendenze sulle quali fare agevolmente la differenza ed è quindi difficile, anche per un fuoriclasse come Pogacar, riuscire a fare la differenza; al contrario, sui muri delle Fiandre i continui attacchi hanno alla fine sfiancato tutti e, una volta che Pogacar si è levato di ruota i più pericolosi rivali, lo sloveno si è involato verso il traguardo nonostante l’inseguimento condotto da un altro pezzo da 90 come Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike)
La sfida, dunque, continua, ma oggi si è avuta una chiara dimostrazione che lo stato di forma del capitano della UAE non è, fino a questo momento, inferiore a quello dello scorso anno; anzi, il campione del mondo si sta dimostrando anche più maturo e pronto alla sfida più difficile sulle pietre.
Oggi, in corsa, Pogacar ha perso diversi compagni coinvolti in cadute ma, una volta chiuso sui tentativi di attacco da lontano, ha iniziato una girandola di scatti tutti rintuzzati da Van der Poel, fino al terzo passaggio sul vecchio Kwaremont, dove è partito in contropiede su un attacco di Van Aert, riuscendo a levarsi di ruota anche l’olandese.
A quel punto gli avversari, che si erano un po’ sfilacciati, si sono ricompattati in un quartetto che contemplava anche Jasper Stuyven e Mads Pedersen (Lidl – Trek), ma non sono riusciti a trovare un accordo e così l’inseguimento è stato condotto soprattutto da Van Aert, che ha dato l’impressione di averne di più rispetto a Van der Poel (comunque alla fine arrivato sul podio alla spalle di Stuyven, precedendo proprio il belga).
Dopo i primi cinque sono giunti al traguardo Tiesj Benoot (Team Visma | Lease a Bike) e Stefan Kung (Groupama – FDJ), ultimi superstiti del primo contrattacco, mentre Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), che era stato riassorbito dal gruppo, ha conquistando l’ottava posizione; la top ten che è stata chiusa dallo spagnolo Iván García (Movistar) e dal nostro Davide Ballerini (XDS Astana Team)
Subito dopo la partenza di Bruges sono in molti a provarci, ma il tentativo buono è quello animato da Elmar Reinders (Jayco AlUla), Alessandro Romele (Astana), Connor Swift (INEOS), Rory Townsend (Q36.5), Marco Haller (Tudor), Victor Vercouille (Team Flanders), Sean Flynn e Timo Roosen (Picnic).
La UAE e la Alpecin mettono in testa i loro uomini per tenere la fuga sotto controllo. Dopo il primo muro si verifica una caduta a centrogruppo in cui resta coinvolto senza conseguenze anche Van der Poel, mentre due uomini di Pogacar (Wellens e Narvaez) escono malconci dal capitombolo andando a complicare i piani dell’iridato.
Sul Molenberg nasce un tentativo di contrattacco promosso da Ballerini al quale aderiscono anche Vito Braet (Intermarché – Wanty), Küng e Benoot. Intorno ai -100 sul terzetto si riportano Ganna, Matteo Trentin (Tudor), Daan Hoole (Lidl Trek) e Quinten Hermans (Alpecin), mentre i battistrada, che conservano solo 25 secondi di margine, vedono la loro sorte inesorabilmente segnata.
La presenza di un uomo dell’Alpecin tra i contrattaccanti fa ricadere il peso dell’inseguimento sulla UAE. Pogacar a questo punto decide si aprire le danze lungo la seconda ascesa al vecchio Kwaremont e sulle sue ruote saltano senza indugio Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), Van Aert, Pedersen e Van der Poel.
Mentre davanti resistono Ganna, Ballerini, Trentin, Benoot, Hoole e Küng, tra i più immediati inseguitori infuria la battaglia sul Paterberg e sul Koppenberg, con Pogacar e Van der Poel che se le danno di santa ragione e sembrano i più brillanti.
Dopo il Koppenberg gli inseguitori si ricompattano e ai -40 raggiungono la testa della corsa, andando a formare un drappello di tredici uomini Van der Poel, Pogacar, van Aert, Ganna, Küng, Pedersen, Hoole, Stuyven, Trentin, Benoot, Jorgenson, Haller e Ballerini.
Sui successivi muri – Steenbeekdries, Taaienberg e Oude Kruisberg – Pogacar attacca a testa bassa ma trova sempre qualcuno in grado di rispondere; in particolare Van der Poel rimane da solo con lui per qualche chilometro, prima del rientro di Stuyven, Pedersen e Van Aert in vista dell’ultimo passaggio sul vecchio Kwaremont.
Il primo ad attaccare è Van Aert, ma Pogacar parte per la quinta volta e passa il belga a doppia velocità e stavolta anche Van der Poel, che pure aveva provato a rispondere, deve cedere e paga lo sforzo perché da qui in avanti non riuscirà a dar linfa al tentativo di rientro.
L’inseguimento è vano perché lo sloveno continua ad incrementare il vantaggio e va a vincere la Ronde edizione 2025 con un minuto su Stuyven, che riesce a conquistare la piazza d’onore anticipando lo sprint. Van der Poel si consola con gradino più basso del podio, come aveva fatto il suo rivale sul traguardo di Sanremo.
La sfida è di nuovo in parità e la prossima puntata sarà sulle pietre della Roubiax, dove il grande favorito sarà l’olandese vincitore delle ultime due edizioni.

Benedetto Ciccarone

Pogacar aggiunge un'altra perla alla sua carriera vincento il Giro delle Fiandre 2025 (Getty Images)

Pogacar aggiunge unaltra perla alla sua carriera vincento il Giro delle Fiandre 2025 (Getty Images)[/caption

UNA STAGIONE UAE – 27 E 29 MARZO 2025: 3a E 5a TAPPA SETTIMANA COPPI E BARTALI

novembre 4, 2025 by Redazione  
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Negli stessi giorni del Giro di Catalogna si corre in Italia una corsa a tappe “minore”, la Settimana Internazionale Coppi e Bartali. Nonostante militi in una categoria bassa, lontana da fasti delle gare WorldTour e ProSeries, è una corsa che in passato è stata “visitata” anche da squadre appartenti ai circuiti maggiori e anche la UAE – in queste ore impegnata non solo in Spagna ma anche in Belgio – che ci manda tra gli altri Jay Vine, l’australiano che nei primi 4 anni da professionista 2 tappe di montagna alla Vuelta del 2024, corsa nella quale si è imposto nella classifica degli scalatori. E’ lui, infatti, uno dei corridori più qualificati al via della corsa emiliana, nella quale si imporrà in due delle frazioni più impegnative, pur non riuscendo a fare sua la classifica finale a causa dei distacchi patiti nelle altre tappe

TERZA TAPPA

VINE BRINDA A CESENA, SHEFFIELD NUOVO LEADER DELLA COPPI E BARTALI

Il maltempo stravolge la classifica della Settimana Coppi e Bartali, con il leader della classifica generale “sprofondato” a quasi 10 minuti dal nuovo padrone della corsa, lo statunitense Magnus Sheffield. Vittoria di tappa per l’australiano Jay Vine

La terza tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali parte, come la seconda, da Riccione e segue un percorso non troppo diverso, dirigendosi subito verso l’entroterra appenninico – dove non mancano i saliscendi, per concludersi a Cesena dopo 142 chilometri. Nei pressi dell’arrivo si trova un circuito di 15 chilometri, da ripetere tre volte, che presenta una salita molto impegnativa verso il borgo di Sorrivoli: 1,3 chilometri all’11% con un tratto finale al 15%, un vero “muro” che in una classica potrebbe fare la selezione decisiva e che verrà affrontato per l’ultima volta a 33 chilometri dal traguardo. A questo punto i corridori scenderanno una prima volta a Cesena, per poi affrontare un’altra salita, lunga ma non impegnativa, diretta al paese di Diolaguardia, 8 chilometri al 3,5%. Solo dopo i successivi 14 chilometri, quasi tutti in discesa, i corridori arriveranno, per la seconda e ultima volta, al traguardo di Cesena dove la tappa si concluderà: la lunga discesa, se le salite non avranno fatto una selezione importante, potrebbero favorire i ricongiungimenti, forse anche un arrivo in volata.
Si parte alle 12.30 con la pioggia, che tormenterà i corridori sino al traguardo, e con l’inglese Paul Double (Team Jayco AlUla), vincitore della tappa di ieri, al comando della classifica generale. Secondo è il giovanissimo talento belga Jarno Widar (Lotto Development Team»Team Jayco AlUla), l’anno scorso vincitore del Giro “Next Gen” (una volta Giro d’Italia per dilettanti), terzo il nostro esperto Diego Ulissi (XDS Astana Team), corridore ormai al tramonto di una buona carriera ma pur sempre tra i favoriti di una corsa non troppo impegnativa come è appunto questa breve gara a tappe. La fuga di giornata parte dopo una decina di chilometri e include tre corridori semisconosciuti, tranne forse l’italiano Alexander Konychev (Team Vorarlberg), figlio del celebre Dmitri Konychev (del quale non ha, almeno sinora, rinverdito i fasti). Dopo un po’ di bagarre il gruppetto di fuggitivi aumenta a quattro unità, mentre il loro vantaggio cresce progressivamente sino a raggiungere i tre minuti. La situazione resta tranquilla sino all’ingresso nel circuito di Sorrivoli, quando il percorso si fa più duro e il vantaggio si dimezza. Nel corso del primo giro poco cambia: uno dei quattro, il francese Alex Baudin (EF Education – EasyPost), cede sulla salita e viene riassorbito dal gruppo, che intanto riduce il distacco a circa un minuto. Il secondo passaggio sul “muro” di Sorrivoli vede transitare in solitaria l’olandese Pascal Eenkhoorn (Soudal Quick-Step), seguito a mezzo minuto dai rimanenti due compagni di fuga, prima lo spagnolo Marcel Camprubí (Q36.5 Pro Cycling Team) e poi Konychev, in difficoltà sulle ultime rampe della salita. Il gruppo passa a un minuto e riassorbe ben presto Konychev; nel corso del terzo giro, almeno sino all’inizio del “muro”, la situazione non cambia. La terza salita a Sorrivoli, tuttavia, si rivela fatale ai due superstiti della fuga, che vengono ripresi ben prima di arrivare in cima. Di conseguenza il gruppo, o meglio quei trenta di corridori che hanno tenuto duro senza farsi scoraggiare dalla pioggia, dal freddo e dalle salite, transita compatto in cima, con lo sprint che viene vinto da uno degli uomini di punta della UAE Team Emirates – XRG, l’australiano Jay Vine. Sulla successiva salita di Diolaguardia Vine insiste nel forcing e riesce ad avvantaggiarsi in compagnia del belga Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step); si viene a sapere che nel gruppo, che continua ad assottigliarsi, non è presente il leader della classifica, ma non è chiaro chi sia destinato a prenderne il posto. La coppia di testa percorre la salita a buona andatura, ma in prossimità della cima Vansevenant cede e viene riassorbito dal gruppo; Vine passa quindi da solo e transita con una quindicina di secondi di vantaggio, che poi mantiene nel corso della lunga discesa successiva. Il gruppo, ormai ridotto a una quindicina di corridori, decide di non correre troppi rischi sull’asfalto scivoloso e così Vine, nonostante sia a sua volta molto prudente, può avvantaggiarsi ulteriormente, finendo per vincere con tutta tranquillità e con 25 secondi di vantaggio sugli inseguitori, regolati in volata dall’americano Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) davanti al nostro Simone Velasco (XDS Astana Team). Per riuscire a stilare l’ordine di arrivo e la nuova classifica generale bisogna aspettare ben due ore: il maltempo, oltre ad aver condizionato lo svolgimento della tappa, poco movimentata, sembra aver confuso le idee anche a giudici e cronometristi. Alla fine si scopre che proprio Sheffield diventa il nuovo leader della classifica, dal momento che Ulissi è arrivato a ridosso del gruppo dei primi, ma staccato di 18 secondi, e Widar è sprofondato, in compagnia di Double, a oltre 10 minuti. Ben 20 corridori finiscono fuori tempo massimo – tra questi Baudin – e un’altra dozzina è costretta al ritiro, a riprova delle condizioni davvero difficili in cui si è corso oggi. Domani altra tappa difficile, con arrivo e partenza nel paese di Brisighella, ai piedi dell’Appennino, e molte salite lungo il percorso: la classifica generale cortissima con i primi 13 racchiusi in 20 secondi e con gli abbuoni che valgono 10, 6 e 4 secondi ai primi tre piazzati, potrebbe cambiare nuovamente.

Andrea Carta

QUINTA TAPPA

SETTIMANA COPPI & BARTALI: BIS DI VINE NEL GIORNO DELLA CONSACRAZIONE DI TULETT

Il britannico Ben Tulett vince la 40a edizione della Settimana Coppi & Bartali e parla inglese anche il gradino più alto del podio della conclusiva frazione di Forlì, vinta dall’australiano Jay Vine (già primo un paio di giorni fa a Cesena)

La quinta e ultima tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali mostra nuovamente l’abilità degli organizzatori di questa corsa nell’inventare percorsi sempre diversi e impegnativi. Questa volta i corridori dovranno percorrere una specie di flipper, nei 133 chilometri dalla partenza nel paese appenninico di Brisighella sino al traguardo di Forlì. Da Brisighella si scende rapidamente sulla via Emilia, che viene percorsa in direzione di Forlì ma poi, dopo neanche 10 chilometri, si torna a salire per entrare in un circuito sull’Appennino caratterizzato dalla salita al castello di Rocca delle Caminate (8 chilometri al 4%), da affrontare due volte. Si esce poi da questo circuito per raggiungerne ben presto un secondo, dove si affronta la salita al borgo di Polenta (solo 2,3 chilometri, ma all’8,5%). Terminato questo anello si ritorna nel precedente, ma stavolta la salita di Rocca delle Caminate viene affrontata da un versante più corto, già percorso in discesa dopo il primo passaggio (6,5 chilometri al 4.3%, con tratti al 10%); infine, dopo essere nuovamente usciti dal primo circuito, stavolta in direzione di Forlì, si scende rapidamente sino a tornare sulla via Emilia e finalmente raggiungere l’agognato traguardo, posto a circa 16 chilometri dall’ultimo GPM.
Sperando che anche oggi nessuno si perda all’interno del “flipper”, si parte alle 12.50 con l’ormai consueto brutto tempo (pioggerella inclusa) e con l’inglese Ben Tulett (Team Visma | Lease a Bike) al comando della classifica con 18 secondi sull’altro inglese Mark Donovan (Q36.5 Pro Cycling Team) e 23 sullo spagnolo Igor Arrieta (UAE Team Emirates – XR). Dopo una ventina di chilometri, quando la strada torna a salire, parte una prima fuga con nove corridori di secondo piano, che vengono ripresi non appena inizia la salita verso Rocca delle Caminate; abbandona la corsa, in questa fase, il nostro Alberto Bettiol (XDS Astana Team), campione italiano in carica che ben poco aveva combinato nei giorni scorsi. Lungo la discesa il gruppo si divide in due tronconi, mentre abbandona anche l’australiano Caleb Ewan (INEOS Grenadier), che aveva vinto in volata la prima tappa. Il secondo passaggio dalla Rocca delle Caminate prevede un GPM viene vinto allo sprint dal giovanissimo Enea Sambinello (UAE Team Emirates Gen Z). Si entra quindi nel secondo circuito con un primo gruppo composto da una trentina di corridori che procede ad un buon ritmo e impedisce ogni tentativo di fuga: a Polenta vince la volata un altro giovane, il nostro Alessandro Fancellu (JCL Team UKYO). Lungo la discesa il gruppo si riunisce e procede compatto per qualche chilometro; una nuova e decisiva frattura avviene lungo la salita del paese di Bertinoro, non classificata come GPM. Rimangono quindi in testa circa 25 corridori, fra cui tutti i primi della classifica generale, che si portano ben presto all’attacco dell’ultima salita di questa corsa, il terzo passaggio alla Rocca delle Caminate. Prima ancora di iniziare l’ascesa tenta la fuga il nostro Lorenzo Nespoli (MBH Bank Ballan CSB); dopo un paio di chilometri dal gruppo escono dapprima l’italiano Filippo D’Aiuto (Petrolike) e poi l’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG), vincitore l’altroieri. Verso la cima della salita tenta la fuga anche l’americano Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers), oggi dodicesimo in classifica dopo aver perso ieri il primato, ma Tulett è lesto ad accordarsi alla sua ruota. Nel frattempo Vine e D’Aiuto si riportano su Nespoli, poi l’australiano prosegue da solo transitando primo al GPM. Al suo inseguimento vi sono ora due coppie, Nespoli-D’Aiuto e più indietro Sheffield-Tulett. Lungo la discesa il gruppo finisce per riassorbire a poco a poco tutti i fuggitivi tranne Vine che, con un’azione molto potente, simile a quella compiuta da lui stesso due giorni prima, arriva a guadagnare quasi un minuto. Nel finale il giovane talento belga Jarno Widar (Lotto Development Team) tenta di uscire a sua volta dal gruppo, ma viene ripreso, senza essere riuscito a riportarsi su Vine, a un centinaio di metri dal traguardo. L’australiano intanto è andato a vincere in tranquiliità, con 33 secondi sul gruppo regolato in volata dal nostro Davide Donati (Red Bull – BORA – hansgrohe Rookies) davanti al kazako Alexey Lutsenko (Israel – Premier Tech).
Resta immutata la classifica generale: Ben Tulett vince dunque la Settimana Coppi & Bartali con 18 secondi su Donovan e 23 su Arrieta (primo nella classifica dei giovani). Per Tulett, già secondo in questa corsa tre anni fa, si tratta certamente della vittoria di maggior prestigio della sua carriera, ancora acerba. Jay Vine, grazie alle due vittorie di tappa, vince la classifica a punti, mentre quella degli scalatori va allo spagnolo Marc Cabedo (JCL Team UKYO). Migliore degli italiani è Simone Velasco (XDS Astana Team), quinto. Ha pesato molto l’assenza di Christian Scaroni (XDS Astana Team), che sarebbe stato il naturale favorito di questa corsa e che, dopo una rovinosa caduta alle Strade Bianche, è stato sostituito dal compagno di squadra Diego Ulissi, che dopo un podio nella seconda tappa aveva fatto sperare i suoi tifosi, ma alla fine non è andato oltre il 15esimo posto. Delusione anche il per il campione italiano Bettiol, addirittura ritirato e che da tempo sembra aver smarrito il suo talento: il suo miglior risultato, dallo scorso mese di giugno, è stato un settimo posto al recente Trofeo Laigueglia.

Andrea Carta

Jay Vine bissa il successo di Cesena nella conclusiva frazione della corsa emiliana (foto Dario Belingheri/Getty Images)

Jay Vine bissa il successo di Cesena nella conclusiva frazione della corsa emiliana (foto Dario Belingheri/Getty Images)

UNA STAGIONE UAE – 26 MARZO 2025: CLASSIC BRUGGE – DE PANNE

novembre 3, 2025 by Redazione  
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Il primo marzo è iniziata ufficialmente con la Omloop Nieuwsblad la “Campagna del Nord” e anche le classiche del Belgio sono ufficialmente nel mirino della UAE e soprattutto di Tadej Pogacar, che non ha fatto mistero di puntare su corse come il Giro delle Fiandre, la Freccia Vallone e la Liegi-Bastogne-Liegi, prede che – come vedremo nei prossimi giorni – finiranno dritte nel carniere dello sloveno. Nell’attesa del Fiandre, programmato per il 6 aprile, la formazione emiratina si “concede” la Classic Brugge – De Panne, corsa erede della defunta “Tre giorni di La Panne” che fa gola ai velocisti e che vede filare più veloce di tutti il colombiano Juan Sebastián Molano, vincitore davanti al nostro Jonathan Milan. Per la UAE è festa doppia, perchè nelle stesso ore Juan Ayuso si impone nella prima tappa di montagna del Giro di Catalogna

ALLA BRUGGE – DE PANNE MOLANO BEFFA MILAN, MA QUANTE CADUTE!

Il colombiano dell’UAE Team Emirates – XRG anticipa tutti e fa il buco nella volata della semiclassica per velocisti in Belgio, con il friulano della Lidl-Trek che prova invano una rimonta. Tanti incidenti negli ultimi dieci chilometri, con tantissimi dei favoriti rimasti coinvolti: tra questi il campione europeo Tim Merlier, il connazionale Arnaud De Lie, campione nazionale belga, e l’olandese Olaf Kooij.

Alla Classic Brugge – De Panne 2025 va in scena il festival degli sprinter, ma le cadute nella fase finale di corsa hanno messo fuori causa molti di loro. Alla fine è Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates-XRG) ad avere la meglio anticipando al momento giusto il resto dei corridori rimasti a giocarsi lo sprint, primo fra tutti Jonathan Milan (Lidl-Trek), secondo classificato e in fortissima rimonta.

Sulle strade vicine alla costa belga è il vento a fare da padrone di casa: niente muri o tratti di pavè, tutta pianura negli oltre 200 chilometri di corsa, ma un tortuoso circuito conclusivo che include il complicato rettilineo di De Moeren a rendere tosto il finale. Michel Lambrecht (Wagner Bazin WB), Antonio Morgado (UAE Team Emirates – XRG), Victor Vercouille (Flanders – Baloise), Joren Boem ed Harthijs De Vries (Unibet-Tietema Rockets) sono stati i componenti della fuga, con De Vries ultimo a mollare, provando l’azione solitaria negli ultimi quindici chilometri prima di essere ripreso a 2.500 metri dalla linea di arrivo.

Negli ultimi dieci chilometri comincia la serie di cadute che determinerà l’esito della corsa: nella prima resta coinvolto Alberto Dainese (Tudor Pro Cycling Team) e in seguito finiscono a terra Adrien Petit e Gerben Thijssen (Intermarchè-Wanty). Successivamente in una caduta che coinvolge mezzo gruppo finiscono tra gli altri a terra alcuni dei grandi favoriti per il successo, Olaf Kooij (Visma-Lease a Bike), Tim Merlier (Soudal Quickstep), Arnaud De Lie (Lotto)

Restano così in venti a giocarsi la volata e con grande furbizia Molano compie un’azione da finisseur nei 500 metri finali e a nulla vale il recupero potentissimo di Milan, che giunge secondo per una manciata di metri. Terzo posto per l’estone Madis Mihkels (EF Education – Easy Post).

Da segnalare anche la presenza al via da parte di Fabio Jakobsen, ma l’olandese del Team Picnic – PostNL è stato costretto al ritiro a causa di una condizione di forma ancora insufficiente, problema che l’ex campione europeo si porta dietro ormai da alcune stagioni e che è ancora senza soluzione migliorativa.

La settimana di gare World Tour in Belgio prosegue venerdì con il Gran Premio di Harelbeke (E3 Saxo Classic) e con la Gand – Wevelgem di domenica, le prime vere Classiche del Nord in avvicinamento al Giro delle Fiandre, in programma domenica 6 aprile.

Andrea Giorgini

Dopo un finale tormentato dalle cadute Molano vince in volata la semiclassica belga (Getty Images)

Dopo un finale tormentato dalle cadute Molano vince in volata la semiclassica belga (Getty Images)

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