COLPO DI MOSCHETTI ALLA VUELTA A BURGOS, IMPALLINATI MALUCELLI E MOLANO
In questi giorni la Spagna sembra portare fortuna ai nostri colori: dopo che sabato scorso Giulio Ciccone ha vinto la classica di San Sebastian, oggi i nostri “Mattei”, i velocisti Moschetti e Malucelli, sono arrivati rispettivamente primo e secondo nella volata di gruppo che ha concluso a Buniel una tappa con pochissime emozioni e che potrebbe essere stata la sola occasione offerta quest’anno agli sprinter dalla Vuelta a Burgos.
La seconda tappa della Vuelta a Burgos, a differenza della prima, è quasi interamente pianeggiante, pur continuando a percorrere gli altipiani della meseta a quasi 1000 metri di quota, nonostante non manchino frequenti saliscendi, mai tuttavia così impegnativi da trasformarsi in GPM, oggi del tutto assenti. Probabilmente vedremo i velocisti all’opera sul traguardo di Buniel, un paese situato poco ad ovest di Burgos, dove oggi si arriva dopo 162 chilometri.
La classifica di questa mattina rispecchia l’arrivo della tappa di ieri, con lo spagnolo Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) in maglia viola; dietro di lui il francese Jordan Labrosse (Decathlon AG2R La Mondiale Team) a 4 secondi (solo di abbuono). Il nostro Giulio Ciccone, che non sembra aver risentito della caduta di ieri, avvenuta mentre si stava giocando la vittoria di tappa con Adrià, Labrosse e Isaac del Toro (UAE Team Emirates – XRG), ha già un ritardo di 1’37”, non facile da recuperare in una corsa a tappe breve e priva di salite veramente impegnative.
La partenza è data alle 12.45 nel paese di Cilleruelo de Abaj con un tempo non solo sereno, ma molto caldo (ci sono già 28 gradi e ne sono previsti 35 nel pomeriggio). Nel giro di 3 chilometri parte una fuga con quattro corridori spagnoli di secondo piano, il più noto dei quali è forse il basco Txomin Juaristi (Euskaltel – Euskad), unico dei quattro ad aver vinto una corsa nella sua carriera (una tappa del Giro di Portogallo). Come spesso avviene i fuggitivi prendono facilmente molti minuti di vantaggio: dopo 30 chilometri i minuti sono quattro, poi il vantaggio inizia a calare progressivamente, anche se nel gruppo nessuno si dà particolarmente da fare. È solo a 50 chilometri dall’arrivo che inizia a tirare la UAE, forse sperando di far vincere la tappa al suo velocista Juan Sebastián Molano, già vincitore gli anni scorsi di tre tappe in questa stessa corsa. Quando mancano 40 chilometri il gruppo si trova a un minuto e mezzo dai fuggitivi, il cui vantaggio si riduce a un minuto scarso a 25 chilometri dal traguardo. A tirare passa allora la Q36.5 Pro Cycling Team, che probabilmente prepara la volata al suo specialista, il nostro Matteo Moschetti. L’avvicinamento a Burgos avviene in un panorama desertico, punteggiato solo dalle pale eoliche, e con la temperatura che va salendo rapidamente. A 18 chilometri dall’arrivo uno dei quattro fuggitivi cede e viene subito ripreso, mentre gli altri raggiungono il traguardo intermedio nell’abitato di Las Quintanillas con ancora una ventina di secondi di vantaggio; vi transita per primo l’altro corridore basco Iker Mintegi (Euskaltel – Euskadi). Fatalmente, quando mancano 9 chilometri all’arrivo la fuga ha termine e iniziano le manovre delle squadre in vista dell’inevitabile volata di gruppo. Il deserto lascia spazio a zone più antropizzate, dove qualche albero riesce persino a spezzare la monotonia di un paesaggio comunque affascinante. I corridori procedono ad oltre 60 km/h e nel gruppo nessuno tenta più la fuga: a due chilometri dalla fine la UAE si porta nuovamente in testa, ben presto affiancata dalla Decathlon AG2R La Mondiale Team e poi nuovamente dalla Q36.5. La volata è infine lanciata ed è talmente combattuta da rendere necessario il ricorso al fotofinish, dal momento che sono tre i corridori che tagliano simultaneamente la linea del traguardo: Moschetti, Molano e l’altro italiano Matteo Malucelli (XDS Astana Team). L’incertezza è tale che nessuno di loro esulta sino al responso della giuria, che assegna la vittoria a Moschetti, davanti a Malucelli e a Molano.
La classifica generale resta invariata, dal momento che ieri c’era stata un po’ di selezione sulla salita finale e i velocisti che oggi si sono contesi la vittoria erano rimasti attardati e non potevano scalare posizioni in classifica: Adrià resta quindi primo, davanti a Labrosse (primo fra i giovani) e al portoghese Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious). Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), primo degli italiani, è quarto. Adrià guida anche la classifica a punti, Carlos García Pierna (Burgos Burpellet BH), grazie alla lunga fuga di ieri, quella degli scalatori. Domani i corridori sono attesi da una tappa simile alla prima, con diversi GPM sul percorso e un arrivo in leggera salita: se qualcuno dei favoriti volesse mettersi in luce, l’occasione sembra propizia.
Andrea Carta

Moschetti, Malucelli e Molano piombano contemporaneamente sul traguardo di Buniel (foto Antonio Baixauli/Getty Images)