GAVIRIA, RITORNO ALLA VITTORIA. SUA LA TERZA TAPPA DEL TOUR DE POLOGNE

agosto 11, 2021 by Redazione  
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Successo di Fernando Gaviria nella terza tappa della corsa polacca. Il velocista della Uae è tornato alla vittoria precedendo Kooij e Bauhaus.

Come era facile prevedere alla vigilia la terza tappa del Tour de Pologne ha visto una conclusione in volata. Ad avere la meglio sul lotto delle ruote veloci è stato Fernando Gaviria della UAE Team Emirates, che ritorna a vincere dopo quasi un anno di astinenza dal successo. A salire sul podio di giornata nella Sanok-Rzeszów, la tappa più lunga di questa edizione, sono stati Olav Kooij (Jumbo-Visma) e il vincitore della prima tappa Phil Bauhaus (Bahrain Victoriou). Fuori dalla top ten il primo degli italiani, Andrea Pasqualon (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), undicesimo.
Anche oggi, come al sollito, non è mancata la fuga di giornata. Ad alimentarla sono stati Łukasz Owsian (nazionale polacca), Lionel Taminiaux (Alpecin Fenix), Taco Van der Hoorn (Intermarche Wanty Gobert), Alexander Konychev (BikeExchange), Xandres Vervloesem (Lotto Soudal), Norman Vahtra (Israel Start Up Nation), Tom Bohli (Team Cofidis) e Nikita Stalnov (Astana PremierTech). A questi attaccanti della prima ora si sono aggiunti strada facendo Daniel Arroyave (EF Education NIPPO) e Niklas Märkl (Team DSM). Successivamente al congiungimento non sono mancati gli ormai consueti attacchi che non hanno portato alcun risultato. Da segnalare, però, l’ultimo in ordine temporale portato da Van der Hoorn, Taminiaux e Clarke, che hanno visto sfumare i propri sogni di gloria quando mancavano soli 3 km al termine.
Nulla di invariato in classifica generale in attesa della tappa di domani, la Tarnów-Bukovina Resort (159.9 km) caratterizzata una due salita nel finale. La prima è quella di Lapszanka (4 km al 5.3%), l’ultima è quella che condurrà al tradizionale traguardo di Bukovina e che prevede un tratto di poco meno di 2 km al 7.3% prima dei 2000 metri conclusivi più pedalabili.

Mario Prato

Gaviria torna a riassaporare la gioia del successo imponendosi nella terza tappa del Giro di Polonia (foto Bettini)

Gaviria torna a riassaporare la gioia del successo imponendosi nella terza tappa del Giro di Polonia (foto Bettini)

ALMEIDA SU ULISSI, LA SECONDA TAPPA DEL GIRO DI POLONIA PARLA PORTOGHESE

agosto 11, 2021 by Redazione  
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La seconda tappa della corsa a tappe polacca è andata al portoghese Almeida che ha avuto la meglio su Ulissi e Mohoric, un successo che ha portato il corridore della Deceuninck Quick Step in testa alla cassifica.

La Zamość – Przemyśl, seconda tappa del Tour de Pologne 2021, 200,8km spalmati su un tracciato che invitava agli attacchi, ha visto il successo Joao Almeida. Il portoghese della Deceuninck Quick Step ha sfruttato al meglio lo strappo finale e ha avuto la meglio su Diego Ulissi (UAE-Team Emirates) e Matej Mohoric (Bahrain – Victorious), che lo hanno seguito nell’ordine sul traguardo. Il successo ha fatto sì che Almeida si insediasse in vetta alla classifica generale con un vantaggio di 4” sulla coppia Mohoric-Ulissi. Da segnalare, oltre al piazzamento del toscano, le buone prove di Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) e di Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe), che hanno chiuso rispettivamente al sesto e all’ottavo posto.
L’azione vincente del portoghese è stato però l’ultimo di una serie di attacchi portati a più riprese da diversi corridori, fin dalle prime batttute di gara.
I primi a smuovere le acque sono stati Patryk Stosz (nazionale polacca), Taco Van der Hoorn (Intermarché – Wanty), Sebastian Langeveld (EF Education-Nippo), Gabriel Cullaigh (Movistar) e Nikita Stalnov (Astana). A questi attaccanti della prima ora si sono accodati quando mancava una novantina di chilometri al traguardo anche Manuele Boaro dell’Astana , Lukas Pöstlberger della Bora Hansgrohe e Ryan Mullen della Trek Segafredo. Con Pöstlberger che ha tentato l’azione solitaria sulla salita di Kalwaria Pacławska, venendo raggiunto dopo lo scollinamento da Biniam Ghirmay della Intermarché, che anticipava il gruppo ormai in rimonta.
Successivamente a questa azione c’è stato un susseguirsi di attacchi senza costrutto, che hanno portato il plotone in prossimità dell’arrivo, quando sullo strappo finale è salito in cattedra il portoghese Almeida.
Oggi è in programma la Sanok-Rzeszów di 226,4km, tappa una prima parte decisamente accidentata mentre l’ultima cinquantina di chilometri totalmente pianeggiante depone a favore di un arrivo allo sprint.

Mario Prato

La vittoria di Almeida nella seconda tappa della corsa polacca (foto Bettini)

La vittoria di Almeida nella seconda tappa della corsa polacca (foto Bettini)

PHIL BAUHAUS INAUGURA IL GIRO DI POLONIA 2021

agosto 9, 2021 by Redazione  
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Phil Bauhaus si è aggiudicato la prima tappa del Tour de Pologne, appuntamento del calendario WT in programma da oggi a domenica 15 agosto.

È iniziato oggi con la tappa Lublino – Chełm di 216,4 km il Tour de Pologne. Il primo giorno è terminato con il successo in volata del tedesco Phil Bauhaus della Bahrain Victorious davanti al colombiano Álvaro Hodeg della Deceuninck Quick Step e il francese Hugo Hofstetter della Israel Start Up Nation. Primo degli italianin si è piazzato Diego Ulissi (UAE Team Emirates), che ha chiuso in 11ª posizione davanti al connazionale Marco Canola (Gazprom – RusVelo).
L’odierna tappa, lunga e di difficile interpretazione a causa dei moltissimi saliscendi, è stata movimentata a lungo da una fuga a tre che si è esaurita quando mancava una cinquantina di chilometri al termine, giusto in tempo per preparare le “grandi manovre” dedicate alle ruote veloci del plotone, che hanno smorzato sul nascere le ambizioni dei molti che hanno provato a portare un attacco nel tratto finale, che prevedeva alcune collinette a ridosso del traguardo, a sua volta posto al termine di una rampa di 500 metri in pavè, terreno non proprio ideale per uno sprint di gruppo.
L’odierna tappa ha visto anche i primi due ritiri, quelli del tedesco Pascal Ackermann (BORA – hansgrohe) e dello svizzero Kilian Frankiny (Team Qhubeka NextHash).
Domani il Tour de Pologne proseguirà con la seconda tappa, la Zamość – Przemyśl di 200,8 km, disegnata con un finale che dovrebbe favorire chi avrà il coraggio e la fortuna di tentare l’attacco giusto.

Mario Prato

Bauhaus vince la prima tappa del Giro di Polonia (foto Bettini)

Bauhaus vince la prima tappa del Giro di Polonia (foto Bettini)

BEN HERMANS VINCE L’ARCTIC RACE OF NORWAY, ULTIMA TAPPA A PHILIP WALSLEBEN

agosto 8, 2021 by Redazione  
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Ben Hermans si è aggiudicato la nona edizione della Arctic Race of Norway. L’ultima tappa ha visto il successo di Phillip Walsleben su Niki Terpstra

Una volata a due ha messo fine alla Gratangen-Harstad, ultima tappa della nona edizione della Arctic Race of Norway. Ad avere la meglio è stato il tedesco della Alpecin-Fenix Philip Walsleben che ha preceduto allo sprint ll’olandese Niki Terpstra della Team TotalEnergies. Terza piazza, staccato di 17”, per il francese Alexandre Delettre (Delko), che ha preceduto il norvegese Odd Christian Eiking della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux. Dopo due secondi dall’arrivo della coppia franco-norvegese è giunto il gruppo, regolato da un altro francese, Warren Barguil del Team Arkéa Samsic.
Chiusura in undicesima posizione con brivido per Ben Hermans (Israel Start-Up Nation), che si è aggiudicato la nona edizione della breve corsa a tappe norvegese con il risicato vantaggio di soli 2” sul quinto di giornata Odd Christian Eiking (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), che ha dimezzato il ritardo che lo divideva dal belga. Terza piazza per Victor Lafay (Cosidis, Solutions Crédits) a 6″, che si aggiudicato la speciale classifica dei giovani. Invece, la quarta piazza finale con un ritardo di 20” di Samuele Battistella (Astana – Premier Tech), è valsa al corridore veneto il secondo posto nella citata classifica dei giovani.
Il velocista norvegese Alexander Kristoff, iin gara con i colori della propria nazionale, si è portato a casa la classifica a punti, mentre quella dei GPM è andata ad un altro norvegese, Fredrik Dversnes del Team Coop. Miglior squadra è stata l’Astana – Premier Tech, che altre al quarto posto del “nostro” Battistella, ha piazzato altri due atleti nei primi sedici corridori, precisamente Stefan de Bod (11°) e Fabio Felline (16°)

Mario Prato

È Ben Hermans il vincitore delledizione 2021 dellArctic Race of Norway (Getty Images)

È Ben Hermans il vincitore dell'edizione 2021 dell'Arctic Race of Norway (Getty Images)

BEN HERMANS, TAPPA E MAGLIA ALL’ARCTIC RACE OF NORWAY

agosto 8, 2021 by Redazione  
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Colpo grosso per Ben Hermans che imponendosi nella terza tappa della corsa norvegese ha conquistato la leadership quando manca solo una tappa alla conclusione della Arctic Race of Norway.

Lo strappo finale della Finnsnes-Målselv ha consacrato il rappresentante della Israel Start-Up Nation, Ben Hermans, già vincitore su questo traguardo nel 2015 .Il belga ha avuto la meglio sui compagni di fuga Eiking Odd Christian (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) e Lafay Victor (Cofidis, Solutions Crédits). Quarta piazza a una dozzina di secondi per Samuele Battistella (Astana – Premier Tech),che ha preceduto di una manciata di secondi un gruppetto regolato da Eduard Prades (Delko).
La tappa odierna ha ridisegnato la classifica generale, che ora rispecchia per le prime quattro posizioni l’ordine d’arrivo sul traguardo di Målselv. Alexander Kristoff, giunto 26°, ha abbandonato la vetta della classifica scendendo alla 14ª posizione con il ritardo accumulato oggi di 1’05”.
Oggi l’ultimo giorno di gara prevede la Gratangen-Harstad di 163.5km con nel finale 3 passaggi sulla salita di Novkollen (2 km al 4.2% di pendenza media) e il traguardo posto in vetta ad uno strappo di 700 metri al 5.8%

Mario Prato

Ben Hermans esulta sul traguardo di Målselv (foto Bettini)

Ben Hermans esulta sul traguardo di Målselv (foto Bettini)

OLIMPIADI, JASON KENNY SEMPRE PIÙ NELLA STORIA

agosto 8, 2021 by Redazione  
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Jason Kenny ha trionfato nel keirin maschile aggiudicandosi la sua settima medaglia d’oro olimpica davanti al malese Mohd Azizulhasni Awang e Harrie Lavreysen. Nella gara omnium femminile la vittoria è invece andata a Jennifer Valente battendo Yumi Kajihara e Kirsten Wild, mentre Elisa Balsamo si fermava al quattordicesimo posto complice un’altra caduta. Infine nella sprint femminile l’oro andava alla canadese Kelsey Mitchell sull’ucraina Olena Starikova e bronzo per Wai Sze Lee.

La giornata conclusiva del programma di pista a Tokyo 2020 prevedeva l’omnium femminile con l’italiana Elisa Balsamo, le finali della sprint femminile e quelle del keirin maschile.

Nell’Omnium la competizione iniziale era lo scratch con 30 giri da compiere che precedevano in maniera lineare, a circa dieci giri dal termine il gruppo si appallottolava. Nel finale avvenivano due cadute, con la seconda che coinvolgeva quasi metà gruppo, tra le quali Elisa Balsama e Laura Kenny. La vittoria della prova andava all’americana Jennifer Valente su Yumi Kajihara, Annette Edmondson, Anita Yvonne Stenberg e Kristen Wild. Balsamo e altre atlete quotate come Lotte Kopecky, Clara Copponi e Laura Kenny venivano posizionate al tredicesimo posto con 16 punti.

Nella tempo race di 30 giri avveniva un attacco della francese Coppini con Balsamo, aggiudicandosi un punto a testa. Poi attaccava Laura Kenny aggiudicandosi 3 punti, nel frattempo un gruppo restava attardato con anche Balsamo, Kopecky per il dolore doveva purtroppo ritirarsi dalla competizione. Wild iniziava a racimolare punti portandosi a 4 punti, mentre Kenny rispondeva salendo a 5 punti dopo 17 sprint. Kenny, Wild, Valent, Dideriksen, Kajihara, Stenberg, Liu e Martins riuscivano a guadagnare un giro andando in quest’ordine ad aggiudicarsi la prova. Copponi era nona, mentre Balsamo solo dodicesima.

La prova in eliminazione serviva per alcune atlete per rientrare in classifica in vista della corsa a punti conclusiva. Elisa Balsamo si faceva trovare impreparata venendo eliminata per quindicesima, sorte simile per Laura Kenny che terminava tredicesima. Anche Kirsten Wild a sorpresa restava eliminata per undicesima. Stenberg concludeva ottava, Martins era ottava e per quarta rimaneva esclusa la leader di classifica Valente. Al terzo posto si classificava Dideriksen con Copponi che conquistava la prova davanti all’idola di casa Kajihara.
Al termine delle prime tre prove Valente era ancora in testa con 110 punti, mentre Kajihara era a 108, Stenberg a 94, Dideriksen a 92, Wild a 90, Martins a 88 e Copponi a 80. Kenny si trovava nona a 72 e Balsamo quindicesima a 50.

La corsa a punti finale prevedeva 80 giri con un inizio tranquillo che precedeva una prima sprint vinta da Valente su Wild, Edmondston e Stenberg. Balsamo ed Edmondson tentavano un attacco, ma Valente e Wild in particolare le controllavano. La seconda volata veniva vinta da Kenny, su Martins, Beveridge e Wild. Attaccava poi Dideriksen vincendo la terza sprint, mentre in gruppo passavano Valente su Kajihara e Kenny. Wild tentava un inseguimento solitario andando a riprendere l’atleta danese a 45 giri dal termini. La quarta sprint veniva vinta da Wild su Dideriksen, Novolodskaia ed Edmondson andando a riprendere la coppia di testa. Balsamo provava ancora ad attaccare, ma veniva inseguita dal gruppo, dal quale emergevano Copponi, Kenny, Martins e Liu. Kenny vinceva la quinta sprint, su Copponi, Martins e Liu. Nel frattempo Valente cadeva a causa di un errore dell’atleta egiziana mettendo tutto in bilico, nella confusione diverse atlete rientravano nel gruppo di testa. Nella sesta volata Edmondston vinceva davanti a Kenny, Copponi e Novolodskaia. Poco dopo il gruppo si ricompattava senza però battagliare particolarmente e arrivando alla penultima sprint che veniva presa in testa da Wild capace di tenersi tutte dietre con Dideriksen seconda, Martins terza e Novolodskaia quarta. La Kajihara restava coinvolta in una caduta ruotandosi con Wild rientrando però in corsa e potendo giocarsi l’oro contro la Valente. La statunitense controllava il gruppo dalla testa, Kenny si metteva in testa nel penultimo giro allungando il gruppo andando a vincere la volata finale davanti a Valente, Wild e Sternberg.

La medaglia d’oro è andata quindi a Valente, mentre Kajihara nonostante una deludente prova a punti difendeva l’argento con Wild brava a rimontare fino al bronzo. Per Kenny un’ottima prova finale, ma non sufficiente per rientrare in zona medaglie ha chiuso sesta, Balsamo restava a secco nella corsa a punti chiudendo quattordicesima la competizione.

Nelle semifinali della sprint femminile si scontravano Wai Sze Lee e Olena Starikova, l’atleta ucraina, come avvenuto ieri ai quarti contro la tedesca Friedrich, era straordinaria nella rimonta conclusiva aggiudicandosi la prima manche e nella seconda manche andava in finale dimostrando di riuscire a vincere anche facendo la “lepre” in maniera notevole.
Nell’altra semifinale tra Kelsey Mitchell ed Emma Hinze era la canadese a spuntarla in maniera convincente nella prima gara. Nella seconda prova Hinze vinceva in maniera nettissima sfruttando una tattica migliore. Nella prova conclusiva Mitchell riusciva ad anticipare Hinze vincendo agilmente la gara che la portava a giocarsi l’oro contro Starikova.
Nella finale per il quinto posto era Lea Sophie Friedrich a spuntare la prova.
Nella finale per il bronzo Lee vinceva in maniera dominante la gara uno, nella seconda prova molto tattica Hinze decideva di partire molto lunga, ma Lee usciva molto forte battendola portando a casa il bronzo per Hong Kong.
Era quindi giunta l’ora per la battaglia per l’oro, con Mitchell in grado di fare un ritmo forsennato che Starikova non riusciva a controllare, in una maniera molto similare avveniva la seconda gara con Mitchell che si aggiudicava l’oro con Starikova argento.

Nel primo quarto di finale del keirin erano Kevin Santiago Quintero Chavarro, Jason Kenny, Rayan Helal e Harrie Lavreysen a qualificarsi. Nel secondo quarto grande dominio per Nicholas Paul che precedeva Jack Carlin, Jair Tjon En Fa e Maximilian Levy. Nell’ultimo quarto vinceva Yuta Wakimoto su Mohd Azizulhasni Awang, Kwesi Browne e Matthew Glaetzer. Tra le esclusioni da segnalare l’atleta di casa Yudai Nitta, argento nei mondiali del 2019, Stefan Boetticher, bronzo mondiale nel 2019 e campione europeo nel 2018 e Dmitriev Denis, bronzo europeo nel 2019.

Nella prima semifinale del keirin vinceva Kenny per un nulla su Glaetzer e Tjon En Fa che eliminava a sorpresa Carlin. Nella seconda semifinale Awang la spuntava in una lotta serrata su Levy e Lavreysen con Paul escluso perché non aveva spazio per passare.
Nella finale per il settimo posto vinceva Wakimoto.

La finale del keirin viene decisa da un buco causato da Glaetzer che controllando gli avversari lasciava colpevolmente diversi metri a Jason Kenny, il quale nota l’errore e ne approfitta facendo una volata di 750 metri incredibile che lo porta a conquistare il suo settimo oro olimpico. Per il malese Awang l’argento battendo in volata Lavreysen che non riesce a conquistare il terzo oro di questa edizione fermandosi a un comunque incredibile bottino di due ori e un bronzo.

Termina così un olimpiade su pista per l’Italia con delle gioie importanti e qualche piccolo rimpianto, con però la consapolezza che per Parigi 2024 i margini di crescita sono molti.

Carlo Toniatti.

Jason Kenny conquista il suo settimo oro olimpico (Getty Images)

Jason Kenny conquista il suo settimo oro olimpico (Getty Images)

VUELTA A BURGOS, ASSOLO DI CARTHY, LANDA CONQUISTA LA GENERALE

agosto 7, 2021 by Redazione  
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Hugh John Carthy vince in solitaria l’ultima tappa della Vuelta a Burgos, davanti a Rubio e Simon Yates. Mikel Landa ribalta la generale e porta a casa la corsa

Ultima frazione della corsa a tappe spagnola, da Comunero de Revenga alla salita conclusiva di Lagunas de Neila affrontando 3 GPM. Non ha preso il via quest’oggi Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka NextHash), costretto al ritiro da un brutto infortunio al ginocchio che lo taglia fuori così anche dalla Vuelta a Espana.
Non evade mai veramente una fuga del mattino, dopo che il tentativo di Lilian Calmejane (Ag2r Citroen), Winner Anacona (Arkéa-Samsic), Patrick Gamper (Bora-Hansgrohe), Johan Jacobs (Movistar), Florian Maitre (Total Energies) e Itamar Einhorn (Israel Start-Up Nation) viene rintuzzato dopo pochi chilometri di corsa. Poco dopo il ricongiungimento attaccano Gonzalo Serrano (Movistar), Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi), Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), Lawson Craddock (EF-Nippo), Álvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros Rga) e Marcus Burghardt (Bora-Hansgrohe) ai quali il gruppo in questo caso lascia un buon margine. Giunti ai piedi dell’ultima salita però il vantaggio è solo di 2 minuti, e dal gruppo partono gli attacchi anche se inefficaci nella fase iniziale di scalata.
Davanti intanto a turno i fuggitivi provano a mettersi in proprio, ma senza successo con il gruppo che progressivamente rientra uno ad uno su tutti gli attaccanti di giornata. Qui dal gruppo ci prova Mark Padun (Bahrain Victorious), e ad andare in difficoltà è subito il leader della generale Romain Bardet (DSM). La corsa esplode infine nell’ultimo chilometro con un attacco di Jay Vine (Alpecin-Fenix) e Santiago Buitrago (Bahrain Victorious), sulle cui ruote si riportano Einer Rubio (Movistar), Hugh Carthy (EF Education-Nippo) ed Egan Bernal (Ineos Grenadiers). È proprio Carthy a sferrare l’attacco decisivo ai -300 metri e portarsi a casa la tappa, davanti a Rubio e Yates.
Complice la crisi di Bardet, Landa giunto sesto di giornata a 16″ dal vincitore può così festeggiare la vittoria finale della corsa.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAle8

Hugh Carthy vince in solitaria lultima tappa. Photo Credit: Bettini Photo

Hugh Carthy vince in solitaria l'ultima tappa. Photo Credit: Bettini Photo

OLIMPIADI, LASSE NORMAN HANSEN E MICHAEL MORKOV CAMPIONI NELLA MADISON

agosto 7, 2021 by Redazione  
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La coppia danese Lasse Norman Hansen e Michael Morkov ha vinto l’oro nella madison maschile, battendo la coppia britannica composta da Ethan Hayter e Matthew Walls, argento, e la coppia francese composta da Benjamin Thomas e Donavan Grondin, bronzo. Per l’Italia un deludente decimo posto con Elia Viviani che disperatamente ha provato a tenere in gioco la coppia azzurra.

La sesta giornata all’Izu Velodrome vedeva in scena le qualificazioni del keirin maschile e della sprint femminile con un finale di giornata che vedeva la madison maschile ad assegnare le uniche medaglie di giornata.

La madison maschile, una corsa di 200 giri corrispondente a 50km, vedeva Elia Viviani e Simone Consonni a competere in una sfida di alto livello contro tante altre nazioni quotate con volti noti anche per il ciclismo su strada. Era la Francia ad attaccare nelle prime tornate, con l’Olanda e la Gran Bretagna ad inseguire, mentre la Nuova Zelanda cadeva. Nella prima sprint la Francia passava davanti a Gran Bretagna, Olanda e Italia, a questo punto i francesi si rialzavano non avendo guadagnato troppo margine. La Francia passava al comando anche al secondo sprint davanti a Danimarca, Gran Bretagna e Italia. Nella terza sprint la Gran Bretagna passava in testa all’Australia, Spagna e Stati Uniti. Nella quarta sprint l’Olanda vinceva sulla Danimarca, la Germania e il Belgio. Nella fase intermedia avveniva una caduta di un polacco ruotandosi con uno svizzero. Il Belgio passava in testa al quinto sprint sulla Gran Bretagna, l’Olanda e la Francia. La Danimarca conquistava la sesta sprint sulla Germania, Gran Bretagna e Olanda, mentre in seguito si faceva vedere l’Italia vincendo il settimo sprint davanti alla Danimarca, la Svizzera e la Spagna. L’ottavo sprint veniva vinto dal Belgio sulla Francia, l’Olanda e la Germania e il nono sprint dagli Stati Uniti davanti alla Gran Bretagna, alla Spagna e all’Olanda. La Gran Bretagna attaccava in solitaria venendo inseguita dalla Danimarca, ma l’Olanda portava tutti su di loro. I danesi vincevano, quindi, il decimo sprint sull’Italia, la Gran Bretagna e l’Olanda.

A metà gara i britannici erano in testa a 20 punti, sui 19 della Danimarca e i 14 di Francia e Olanda, 11 per il Belgio, 10 per l’Italia e 6 per la Germania. Una bruttissima caduta degli statunitensi metteva fuori gioco la coppia degli Stati Uniti. Nel frattempo la Francia attaccava in solitaria andando a conquistare l’undicesimo sprint, davanti a Danimarca, Gran Bretagna e Svizzera. Danimarca e Gran Bretagna impostavano una coppia inseguitore che veniva controllata dall’Olanda. La Francia vinceva anche la dodicesima sprint, mentre la Danimarca precedeva Olanda e Gran Bretagna in gruppo. Stesso destino per la tredicesima sprint, con la Svizzera davanti a Belgio e Danimarca in gruppo. Una forte sparata della Germania andava a recuperare velocemente sulla Francia battendola nel quattordicesimo sprint su Belgio e Danimarca. Nella fase intermedia il gruppo ritornava integro con Australia, Stati Uniti, Irlanda e Canada ritirati. La Danimarca vinceva il quindicesimo sprint su Germania, Gran Bretagna e Olanda.

A 5 sprint dalla fine la Danimarca era al comando con 33 punti sui 32 della Francia, i 26 della Gran Bretagna, i 17 dell’Olanda, 16 il Belgio, 14 la Germania e 10 l’Italia. Svizzera, Francia e Spagna attaccavano, venendo ripresi al giro precedente dello sprint, con Svizzera davanti a Danimarca, Spagna e Francia. La Germania poco prima restava coinvolta in una caduta che ha rischiato di coinvolgere anche Polonia e Italia. La Spagna tentava nuovamente un attacco, questa volta in solitaria, al suo inseguimento si fiondava l’Italia con Viviani, la coppia azzurra veniva però ripresa sullo sprint dove vinceva la Spagna su Nuova Zelanda, Francia e Italia. La Danimarca con il Belgio riprendevano la Spagna, mentre una rediviva Francia provava l’inseguimento. Nel tredicesimo sprint era un Belgio che attaccava in solitaria a conquistare i cinque punti, mentre la Danimarca passava seconda davanti a Spagna e Gran Bretagna. Nel diciannovesimo sprint il Belgio vinceva ancora continuando la fuga solitaria. La Gran Bretagna passava al secondo posto e provava l’inseguimento solitario, mentre i danesi erano terzi con i francesi quarti.

La Gran Bretagna riprendeva il Belgio a quattro giri dal termine riuscendo ad andarsene in solitaria e vincere lo sprint conclusivo. Al secondo posto concludeva il Belgio sulla Francia e la Danimarca che controllava la corsa ben sapendo che il vantaggio accumulato le consentiva di semplicemente evitare il giro per i britannici e i belgi e controllare la Francia. La Danimarca vinceva così l’oro con 43 punti davanti alla Gran Bretagna a 40 a parimerito con la Francia, ma conquistando l’argento grazie alla vittoria nello sprint finale ai danni dei francesi guidati da un clamoroso Benjamin Thomas. Per l’Italia, doppiata nel finale, un deludente decimo posto con Viviani più brillante di Consonni. Per la coppia Lasse Norman Hansen e Michael Morkov è la conferma dopo l’oro mondiale conquistato nel 2020.

La prima sorpresa nella sprint era la sconfitta di Mathilde Gros contro Wai Sze Lee, mentre le sfide più contese vedevano Katy Marchand che batteva Lauriane Genest e Shanne Braspennincx battendo Olena Starikova. I tre incontri delle favorite Lea Sophie Friedrich, Kelsey Mitchell ed Emma Hinze non avevano sorprese battendo rispettivamente Anastasiia Voinova, Ellesse Andrews e Tianshi Zhong. Nei ripescaggi a 3 Genest si salvava come Starikova in entrambi i casi al photofinish, nel primo caso contro Gros, mentre nel secondo contro Andrews.
Nei quarti di finale Starikova batteva per un soffio a sorpresa Friedrich nella prima manche, mentre nella seconda manche la tedesca riusciva a difendersi dal ritorno dell’ucraina necessitando quindi dell’ultima prova dove Starikova sembrava battuta prendendo un buco a inizio giro, ma con un finale velocissimo riusciva a beffare per un soffio la tedesca facendo la sorpresa di giornata. Nel derby canadese Mitchell sopravvanzava Genest nel finale e in maniera molto simile concludeva la sfida nella seconda gara. Hinze batteva Braspennincx grazie a un giro finale a forte velocità, nella seconda gara l’olandese riusciva a mettere leggermente più in difficoltà Hinze che teneva però botta qualificandosi in semifinale. Lee in un grande testa a testa con Marchand la spuntava per un incollatura e con una seconda manche quasi identica si qualificava per la semifinale.

Nelle batterie del keirin si qualificavano direttamente Rayan Helal, Maximilian Levy, Jack Carlin, Matthew Richardson, Mohd Azizulhasni Awang, Nicholas Paul, Yudai Nitta, Denis Dmitriev, Yuta Wakimoto e Callum Saunders.
Si salvavano grazie ai ripescaggi Kwesi Browne, Muhammad Shah Firdaus Sahrom, Jason Kenny, Stefan Boetticher, Harrie Lavreysen, Jair Tjon En Fa, Matthew Glaetzer e Kevin Santiago Quintero Chavarro.
La grande sorpresa tra le eliminazione era Matthijs Buchli, argento a Rio, che era stato squalificato nella batteria per aver causato una caduta.

La giornata di domani vedrà concludersi le prove del keirin maschile e della sprint femminile, oltre all’omnium femminile dove per l’Italia scenderà in pista Elisa Balsamo a partire dalle 3 della notte italiane, rispetto all’usuale 8.30 del resto del programma di pista.

Carlo Toniatti

Il duo danese festeggia il loro successo più importante della carriera (Getty Images)

Il duo danese festeggia il loro successo più importante della carriera (Getty Images)

FESTA PER DUE ALL’ARCTIC RACE OF NORWAY

agosto 7, 2021 by Redazione  
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Festa per due al termine della seconda tappa della Arctic Race of Norway. La vittoria di giornata è andata a Martin Laas, mentre Alexander Kristoff grazie al secondo posto si è insediato in vetta alla classifica generale.

La Nordkjosbotn – Kilpisjärvi, seconda tappa dell’Arctic Race of Norway, che ha sconfinato nella vicina Finlandia, ha visto il successo del portacolori della Bora Hansgrohe Martin Laas che ha preceduto Alexander Kristoff, secondo, e Danny van Poppel (Intermarché-Wanty-Gobert), terzo. A seguire si sono succeduti sotto lo striscione d’arrivo Rudy Barbier (Israel Start-Up Nation), Manuel Peñalver (Burgos-BH), Arne Marit (Sport Vlaanderen-Baloise), Tom Devriendt (Intermarché-Wanty-Gobert), Bram Welten (Arkéa-Samsic), Edvald Boasson-Hagen (Team TotalEnergies) e Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM). Primo italiano Luca Coati, quattordicesimo.
Grazie ai due secondi posti consecutivi in queste due tappe l’idolo di casa Alexander Kristoff, che in questa manifestazione veste i colori della propria nazionale, si è insediato al primo posto della classifica generale scalzando il vincitore della prima tappa grazie ai migliori piazzamenti. Entrambi, infatti, hanno il tempo di 7h07’33”, ma per Markus Hoelgaard (Uno-X Pro Cycling Team) ha pesato l’aver chiuso la seconda tappa in 52ª posizione.
Oggi è in programma la terza tappa, da Finnsnes al villaggio alpino di Målselv per 184.5km, caratterizzata dall’arrivo in cima ad un’ascesa di 3.7 Km al 7.7% contenente un muro di 500 metri all’11%.

Mario Prato

La volata che ha deciso il capovolgimento in classifica a favore di Kristoff (foto Bettini)

La volata che ha deciso il capovolgimento in classifica a favore di Kristoff (foto Bettini)

VUELTA A BURGOS, ANCORA MOLANO IN VOLATA

agosto 6, 2021 by Redazione  
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Juan Sebastian Molano vince di nuovo in volata alla Vuelta a Burgos. Battuti Aberasturi e Albanese

Quarta frazione della Vuelta a Burgos da Roa de Duero ad Aranda de Duero, dedicata alle ruote veloci dopo le fatiche altimetriche della giornata di ieri.
La fuga di giornata evade pochi metri dopo la partenza ufficiale della corsa, composta da Mario Aparicio (Burgos-BH), Diego Pablo Sevilla (Eolo-Kometa), Diego Rubio (Burgos-BH), Hugh Carthy (Education First-NIPPO) , Márton Dina (Eolo-Kometa) e Mikel Bizkarra (Euskaltel-Euskadi).
Il gruppo dietro controlla il distacco entro i 3′ ma una caduta scompagina un po’ le operazioni nonostante non siano rimasti coinvolti elementi di spicco. A prendere le redini del ritmo in testa sono principalmente Bora-Hansgrohe, Team DSM e UAE Team Emirates, ma nuovamente una caduta ai -30 rallenta ancora la rincorsa.
Davanti intanto saltano gli schemi, con prima Aparacio e poi Carthy, Dina e Rubio a provare un forcing. Nessuno di loro riesce veramente a fare la differenza, e il gruppo chiude il gap poco dentro i 10 km dal traguardo grazie anche al contributo deciso della Alpecin-Fenix per il proprio uomo di punta Sacha Modolo.
Si giunge così alla volata a ranghi compatti, dove ancora una volta il più veloce è Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates), di poco davanti a Jon Aberasturi (Caja Rural-Seguros RGA) e Vincenzo Albanese (Eolo-Kometa). Quarto Matteo Trentin (UAE Team Emirates), solo settimo al traguardo Modolo.
Romain Bardet (Team DSM) resta saldamente il leader della classifica generale, 45″ davanti a Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) e 1′ su un redivivo Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash), ieri grande protagonista di giornata.
Da segnalare che Domenico Pozzovivo (Team Qhubeka NextHash), alla partenza terzo in classifica con 58″ di svantaggio da Bardet, oggi è stato coinvolto in due cadute che lo hanno portato a tagliare il traguardo con 20″ di ritardo e perdere così la posizione in classifica conquistata ieri.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAle8

Molano esulta ancora in volata. Photo Credit: Bettini Photo

Molano esulta ancora in volata. Photo Credit: Bettini Photo

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