OLIMPIADI, JASON KENNY SEMPRE PIÙ NELLA STORIA
Jason Kenny ha trionfato nel keirin maschile aggiudicandosi la sua settima medaglia d’oro olimpica davanti al malese Mohd Azizulhasni Awang e Harrie Lavreysen. Nella gara omnium femminile la vittoria è invece andata a Jennifer Valente battendo Yumi Kajihara e Kirsten Wild, mentre Elisa Balsamo si fermava al quattordicesimo posto complice un’altra caduta. Infine nella sprint femminile l’oro andava alla canadese Kelsey Mitchell sull’ucraina Olena Starikova e bronzo per Wai Sze Lee.
La giornata conclusiva del programma di pista a Tokyo 2020 prevedeva l’omnium femminile con l’italiana Elisa Balsamo, le finali della sprint femminile e quelle del keirin maschile.
Nell’Omnium la competizione iniziale era lo scratch con 30 giri da compiere che precedevano in maniera lineare, a circa dieci giri dal termine il gruppo si appallottolava. Nel finale avvenivano due cadute, con la seconda che coinvolgeva quasi metà gruppo, tra le quali Elisa Balsama e Laura Kenny. La vittoria della prova andava all’americana Jennifer Valente su Yumi Kajihara, Annette Edmondson, Anita Yvonne Stenberg e Kristen Wild. Balsamo e altre atlete quotate come Lotte Kopecky, Clara Copponi e Laura Kenny venivano posizionate al tredicesimo posto con 16 punti.
Nella tempo race di 30 giri avveniva un attacco della francese Coppini con Balsamo, aggiudicandosi un punto a testa. Poi attaccava Laura Kenny aggiudicandosi 3 punti, nel frattempo un gruppo restava attardato con anche Balsamo, Kopecky per il dolore doveva purtroppo ritirarsi dalla competizione. Wild iniziava a racimolare punti portandosi a 4 punti, mentre Kenny rispondeva salendo a 5 punti dopo 17 sprint. Kenny, Wild, Valent, Dideriksen, Kajihara, Stenberg, Liu e Martins riuscivano a guadagnare un giro andando in quest’ordine ad aggiudicarsi la prova. Copponi era nona, mentre Balsamo solo dodicesima.
La prova in eliminazione serviva per alcune atlete per rientrare in classifica in vista della corsa a punti conclusiva. Elisa Balsamo si faceva trovare impreparata venendo eliminata per quindicesima, sorte simile per Laura Kenny che terminava tredicesima. Anche Kirsten Wild a sorpresa restava eliminata per undicesima. Stenberg concludeva ottava, Martins era ottava e per quarta rimaneva esclusa la leader di classifica Valente. Al terzo posto si classificava Dideriksen con Copponi che conquistava la prova davanti all’idola di casa Kajihara.
Al termine delle prime tre prove Valente era ancora in testa con 110 punti, mentre Kajihara era a 108, Stenberg a 94, Dideriksen a 92, Wild a 90, Martins a 88 e Copponi a 80. Kenny si trovava nona a 72 e Balsamo quindicesima a 50.
La corsa a punti finale prevedeva 80 giri con un inizio tranquillo che precedeva una prima sprint vinta da Valente su Wild, Edmondston e Stenberg. Balsamo ed Edmondson tentavano un attacco, ma Valente e Wild in particolare le controllavano. La seconda volata veniva vinta da Kenny, su Martins, Beveridge e Wild. Attaccava poi Dideriksen vincendo la terza sprint, mentre in gruppo passavano Valente su Kajihara e Kenny. Wild tentava un inseguimento solitario andando a riprendere l’atleta danese a 45 giri dal termini. La quarta sprint veniva vinta da Wild su Dideriksen, Novolodskaia ed Edmondson andando a riprendere la coppia di testa. Balsamo provava ancora ad attaccare, ma veniva inseguita dal gruppo, dal quale emergevano Copponi, Kenny, Martins e Liu. Kenny vinceva la quinta sprint, su Copponi, Martins e Liu. Nel frattempo Valente cadeva a causa di un errore dell’atleta egiziana mettendo tutto in bilico, nella confusione diverse atlete rientravano nel gruppo di testa. Nella sesta volata Edmondston vinceva davanti a Kenny, Copponi e Novolodskaia. Poco dopo il gruppo si ricompattava senza però battagliare particolarmente e arrivando alla penultima sprint che veniva presa in testa da Wild capace di tenersi tutte dietre con Dideriksen seconda, Martins terza e Novolodskaia quarta. La Kajihara restava coinvolta in una caduta ruotandosi con Wild rientrando però in corsa e potendo giocarsi l’oro contro la Valente. La statunitense controllava il gruppo dalla testa, Kenny si metteva in testa nel penultimo giro allungando il gruppo andando a vincere la volata finale davanti a Valente, Wild e Sternberg.
La medaglia d’oro è andata quindi a Valente, mentre Kajihara nonostante una deludente prova a punti difendeva l’argento con Wild brava a rimontare fino al bronzo. Per Kenny un’ottima prova finale, ma non sufficiente per rientrare in zona medaglie ha chiuso sesta, Balsamo restava a secco nella corsa a punti chiudendo quattordicesima la competizione.
Nelle semifinali della sprint femminile si scontravano Wai Sze Lee e Olena Starikova, l’atleta ucraina, come avvenuto ieri ai quarti contro la tedesca Friedrich, era straordinaria nella rimonta conclusiva aggiudicandosi la prima manche e nella seconda manche andava in finale dimostrando di riuscire a vincere anche facendo la “lepre” in maniera notevole.
Nell’altra semifinale tra Kelsey Mitchell ed Emma Hinze era la canadese a spuntarla in maniera convincente nella prima gara. Nella seconda prova Hinze vinceva in maniera nettissima sfruttando una tattica migliore. Nella prova conclusiva Mitchell riusciva ad anticipare Hinze vincendo agilmente la gara che la portava a giocarsi l’oro contro Starikova.
Nella finale per il quinto posto era Lea Sophie Friedrich a spuntare la prova.
Nella finale per il bronzo Lee vinceva in maniera dominante la gara uno, nella seconda prova molto tattica Hinze decideva di partire molto lunga, ma Lee usciva molto forte battendola portando a casa il bronzo per Hong Kong.
Era quindi giunta l’ora per la battaglia per l’oro, con Mitchell in grado di fare un ritmo forsennato che Starikova non riusciva a controllare, in una maniera molto similare avveniva la seconda gara con Mitchell che si aggiudicava l’oro con Starikova argento.
Nel primo quarto di finale del keirin erano Kevin Santiago Quintero Chavarro, Jason Kenny, Rayan Helal e Harrie Lavreysen a qualificarsi. Nel secondo quarto grande dominio per Nicholas Paul che precedeva Jack Carlin, Jair Tjon En Fa e Maximilian Levy. Nell’ultimo quarto vinceva Yuta Wakimoto su Mohd Azizulhasni Awang, Kwesi Browne e Matthew Glaetzer. Tra le esclusioni da segnalare l’atleta di casa Yudai Nitta, argento nei mondiali del 2019, Stefan Boetticher, bronzo mondiale nel 2019 e campione europeo nel 2018 e Dmitriev Denis, bronzo europeo nel 2019.
Nella prima semifinale del keirin vinceva Kenny per un nulla su Glaetzer e Tjon En Fa che eliminava a sorpresa Carlin. Nella seconda semifinale Awang la spuntava in una lotta serrata su Levy e Lavreysen con Paul escluso perché non aveva spazio per passare.
Nella finale per il settimo posto vinceva Wakimoto.
La finale del keirin viene decisa da un buco causato da Glaetzer che controllando gli avversari lasciava colpevolmente diversi metri a Jason Kenny, il quale nota l’errore e ne approfitta facendo una volata di 750 metri incredibile che lo porta a conquistare il suo settimo oro olimpico. Per il malese Awang l’argento battendo in volata Lavreysen che non riesce a conquistare il terzo oro di questa edizione fermandosi a un comunque incredibile bottino di due ori e un bronzo.
Termina così un olimpiade su pista per l’Italia con delle gioie importanti e qualche piccolo rimpianto, con però la consapolezza che per Parigi 2024 i margini di crescita sono molti.
Carlo Toniatti.

Jason Kenny conquista il suo settimo oro olimpico (Getty Images)