RIBALTONE IN ANDALUSIA. TAPPA E MAGLIA PER POELS, CROLLA COVI

febbraio 19, 2022 by Redazione  
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La 4a tappa della Vuelta a Andalucia in linea teorica non avrebbe dovuto sortire particolari effetti sulla classifica generale. E invece la corsa, letteralmente esplosa lungo la prima salita di giornata, ha regalato spettacolo e un clamoroso ribaltone in testa alla graduatoria. A conquistare la frazione e la leadership della corsa iberica è stato l’olandese Wout Poels (Bahrain-Victorius) abile nel battere in uno sprint a due Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team) con cui si sera avvantaggiato nel finale di corsa.

La penultima frazione della Ruta del Sol proponeva 167 km con partenza da Cúllar Vega e arrivo a Baza. Le asperità erano concentrare in prevalenza nel tratto iniziale. In particolare, al km 22 era posta la cima de l’Alto del Purche (6,8 km al 9,1% di pendenza media), mentre l’ultimo dei 3 gpm di giornata si trovava ad oltre 40 km dall’arrivo. Una tappa sulla carta non destinata a produrre disastri, ma comunque insidiosa.

Il primo attacco di giornata è nato dopo una manciata di km dal via grazie all’azione di cinque uomini: Mikkel Honorè (Quick-Step Alpha Vynil), Greg Van Avermaet (Ag2r Citroen Team), Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux) e la coppia della Sport Vlaanderen formata da Jenno Berckmoes e Rune Herregodts, vincitore della prima tappa. Il loro tentativo è stata neutralizzato intorno al km 20, quando erano già iniziate le dure rampe dell’Alto del Purche. A questo punto è successo l’imponderabile perchè dal gruppo che aveva già perso diversi pezzi, è emerso un drappello di 14 uomini che comprendeva quasi tutti i big della classifica: Damiano Caruso, Jack Haig, Mikel Landa e Wout Poels (Bahrain-Victorious), Miguel Ángel López, Alexey Lutsenko e Harold Tejada (Astana), Simon Yates (BikeExchange), Carlos Rodríguez (Ineos), Ben O’Connor (Ag2r), Mauri Vansevenant (Quick-Step), Iván Sosa (Movistar), Cristián Rodríguez (TotalEnergies) e Jefferson Cepeda (CajaRural). Grande assente la maglia gialla di Alessandro Covi (UAE Team Emirates).

In fondo alla discesa i battistrada potevano contare su un margine di circa un minuto sul gruppo che nel frattempo si era ricomposto ed era tirato dagli uomini della UAE e da quelli della Bora-Hansgrohe. Si è così innescato un lungo testa a testa tra fuggitivi e gruppo inseguitore. Davanti però vi erano molti big che hanno spinto fino in fondo, aumentando un pò per volta il distacco che ai -80 era salito a 2′20″. Il plotone ha così man mano perso convinzione, per poi mollare definitivamente la presa (arriverà al traguardo con 7 minuti di ritardo dal vicintore). La corsa si è così ristretta ai 14 battistrada che hanno collaborato di buona lena fino ai 20 chilometri finali, quando ormai era evidente che sarebbero stati loro a giocarsi sia la tappa che la classifica generale. Sono così iniziati gli attacchi che hanno visto come protagonista principali Damiano Caruso e Simon Yates. A beccare l’azione giusta sono stati però Alexey Lutsenko e Wout Poels che sono riusciti ad avvantaggiarsi ai -15. I due attaccanti hanno subito trovato un buon accordo e approfittando anche della confusione che regnava tra gli inseguitori hanno guadagnato un margine di circa mezzo minuto.
Si è dunque arrivati alla volata a due, a cui la coppia di testa è giunta dopo aver notevolmente rallentato nell’ultimo chilometro. Poels è passato davanti ai -800 e ha poi lanciato la volata ai -150. Lutsenko è uscito dalla ruota dell’olandese e lo ha affiancato ma non è poi riuscito a passarlo negli ultimi 50 metri in leggera salita. Poels ha così colto la sua prima vittoria stagionale conquistando anche la maglia gialla. La volata per il 3° posto è stata vinta da Vansevenant che ha battuto Simon Yates, Damiano Caruso, Cristian Rodriguez, Jack Haig, Ivan Sosa, Ben O’Connor, Miguel Angel Lopez e Carlos Rodriguez, tutti giunti a 18″ dal vincitore.

La nuova classifica generale vende in testa proprio Poels, che ora guida con 10″ su Miguel Angel Lopez e 12″ su un drappello formato da Cristian Rodriguez, Jack Haig, Ivan Sosa e Carlos Rodriguez. Seguono Simon Yates e Ben O’Connor a 21″, Lutsenko a 24″ e Mauri Vansevenant a 27″.

Domani quinta e ultima tappa con arrivo in cima alla salita di Chiclana de Segura. Saranno appena 147 i chilometri che i corridori dovranno percorrere, ma così come nelle altre frazioni non mancheranno le asperità, tra cui da segnalare il duro strappo de l’Alto de Iznatoraf (2,6 km al 8,4%). L’ultima ascesa (6,5 km al 5,6%) darà l’opportunità agli immediati inseguitori di Poels di provare a ribaltare nuovamente la graduatoria.

Pierpaolo Gnisci

Poels tappa e maglia a Baza (fonte: Sprint Cycling Agency)

Poels tappa e maglia a Baza (fonte: Sprint Cycling Agency)

SHEFFIELD COLPO DA FINISSEUR IN ANDALUSIA. COVI RESTA IN GIALLO.

febbraio 18, 2022 by Redazione  
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Le giovani promesse stanno decisamente facendo la voce grossa in quest’edizione della Vuelta a Andalucia. Dopo i successi di Herregodts e Covi, a vincere la terza tappa è stato addirittura un ragazzo che deve ancora compiere 20 anni (lo farà il prossimo 19 Aprile), ma che di sicuro è destinato a far parlare tanto di se nei prossimi 2-3 lustri. Si tratta dello statunitense Magnus Sheffield, giovane passista in forza al team Ineos Grenadiers che oggi ha ottenuto la sua prima vittoria da professionista grazie ad un ultimo km da grande finisseur. L’americano ha anticipato quel che restava del gruppo principale, regolato da Simon Clarke (Israel Start-Up Nation) davanti al belga Stan Dewulf (Ag2r Citroen Team). In testa alla classifica resta Alessandro Covi (UAE Team Emirates), oggi bravo a resistere agli attacchi degli avversari.


La terza frazione della Ruta del Sol era piuttosto breve (appena 153 km) ma, così come le due precedenti, piena di salite. Quest’oggi le difficoltà altimetriche erano concentrate nella parte iniziale (ben 4 salite nei primi 65 km), mentre nel finale i corridori erano attesi da un tracciato decisamente meno impegnativo, con l’ultima salita posta ad oltre 30 km dal traguardo di Otura. Da segnalare una dozzina di non partenti, tra cui Matteo Sobrero (Team BikeExchange-Jayco) e le intere formazioni di Gazprom-Rusvelo e Human Powered Health, fatte fuori dal covid.

Dopo una quindicina di km dalla partenza di Lucena, si è formata la fuga di giornata, composta esclusivamente da corridori iberici (3 su 4 baschi) militanti nelle professioanal di casa: Ibai Azurmendi e Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi), Jon Barrenetxea (Caja Rural) e Juan Antonio López-Cózar (Burgos-BH). Il gruppo, tirato dalla UAE del leader Alessandro Civi, così come già successo ieri, non ha però concesso molto spazio ai 4 coraggiosi di giornata che hanno raggiunto un vantaggio massimo di circa 3 minuti. Ciò non ha impedito a Barrenetxea di fare incetta di punti validi per la classifica dei gpm rafforzando la propria leadership. La fuga ha iniziato a perdere pezzi in cima all’ultimo gpm di giornata, l’Alto de Cacin (7,6 km al 3,9%) posto ai -42, quando ha perso contatto López-Cózar. Di lì a poco si è staccato anche Barrenetxea, mentre i due corridori dell’Euskaltel hanno tenuto duro per qualche altro chilometro, prima di arrendersi allo stesso destino.

Quando la corsa sembrava ormai incanalata verso uno sprint di un gruppo piuttosto nutrito, sull’ultimo strappo (ai -34) è arrivato l’attacco di Lennard Kamna (Bora-Hansgrohe). Il tedesco in men che non si dica ha raggiunto i due baschi, innescando la reazione del gruppo. Un paio di km dopo, sulle ruote del teutonico sono così rientrati Simon Yates (BikeExchange), Miguel Ángel López (Astana), Mikel Landa (Bahrain-Victorious), Eddie Dunbar (Ineos) e successivamente anche Mauri Vansevenant (Quick-Step), Ben O’Connor (AG2R-Citroën) e Cristián Rodríguez (TotalEnergies). Nessuna reazione invece da parte di Covi che nel frattempo era rimasto ormai senza compagni di squadra. Il piemontese ha però trovato nei corridori della Movistar degli ottimi alleati: il lavoro profuso dalla squadra spagnola ha consentito al drappello della maglia gialla di rientrare sugli 8 fuggitivi (Kamna aveva perso rapidamente contatto) ai -22. In plotone che si è così formato (circa 40 corridori) era però difficile da controllare, vista l’assenza di buona parte dei gregari e di consequenza la corsa è proseguita con un susseguirsi di attacchi.

Ai 2500 metri dall’arrivo, una caduta innescata dagli uomini dell’Ineos (Jonathan Narvaez e Carlos Rodriguez) ha ulteriormente scombussolato gli equilibri del gruppo, favorendo un nuovo tentativo di allungo di Kamna. Ai -1300 è quindi arrivata la poderosa accelerazione di Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers) che ha ripreso e saltato Kamna lanciandosi tutto solo verso il traguardo. Nulla han potuto i corridori del drappello inseguitore che si sono dovuti accontentare della volata per il secondo posto, vinta da Simon Clarke (Israel Start-Up Nation) su Stan Dewulf (Lotto-Soudal), Ben Turner (Ineos Grenadiers) e Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vynil). 7° posto per Alessandro Covi che è riuscito a mantenere la leadership nonostante gli attacchi subiti nel finale. Resta quindi sostanzialmente invariata la classifica che vede il corridore della UAE in testa con 8″ su Miguel Angel Lopez e 10″ su un gruppetto di 8 corridori.

Domani è in programma la 4a e penultima tappa: da Cúllar Vega a Baza per un totale di 167 km. I corridori affronteranno una prima parte di corsa resa impegnativa da due gpm di 1a categoria, prima di un finale decisamente più morbido. L’ultimo gpm, posto ai -44 difficilmente consentirà degli attacchi, ma Covi dovrà comunque prestare molta attenzione nel finale vista la presenza di due strappetti che potrebbero ingolosire i più immediati inseguitori.

Pierpaolo Gnisci

Sheffiedl, colpo di mano ad Otura.

Sheffiedl, colpo di mano ad Otura.

FABIO JAKOBSEN FARO DELLE VOLATE! GAUDU RESTA IN MAGLIA GIALLA.

febbraio 18, 2022 by Redazione  
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Sempre lui, incontenibile in questo avvio di stagione quando c’è da sprintare, Fabio Jakobsen (Quick Step – Alpha Vinyl) alza ancora le braccia al cielo nella terza tappa della Volta ao Algarve con arrivo a Faro, battuti Tim Merlier (Alpecin – Fenix) e Bryan Coquard (Cofidis) che aveva provato un anticipo lanciandosi per primo allo sprint.

Da Almodovar verso la costa atlantica ed arrivo a Faro, oggi la terza tappa, la più lunga di 211 Km della Volta ao Algarve 2022 propone un percorso ondulato nella prima parte che invoglia i cacciatori di tappa per scongiurare un arrivo in volata. La fuga si stacca poco dopo il dodicesimo chilometro dal via ed è composta da: Txomin Juaristi (Euskaltel – Euskadi), Rafael Silva (Efapel Cycling), Rafael Lourenço (Atum general – Tavira – Maria Nova Hotel), Nicolas Saenz (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados), Afonso Silva (Kelly – Simoldes – UDO), Afonso Eulálio (Glassdrive Q8 Anicolor) e Samuel Caldeira (W52 – FC Porto). Il vantaggio massimo è di 6’50” a 50 Km di corsa, ecco quindi che le formazioni attrezzate per la volata iniziano a lavorare, iniziano così a far capolino in gruppo gli uomini di Alpecin-Fenix e di Quick-Step Alpha Vinyl. Corsa che va a stabilizzarsi fino a 100 Km di corsa con il vantaggio della fuga che inizia a scendere a 5:50” per poi crollare a 2’.30” quando restano da percorrere 75 Km. Fase di bagnomaria che provoca, in vista del GPM di Pisa Barro, un respiro per la fuga che riconquista 3’:05”. Gruppo ben consapevole che può riacciuffare il gruppetto in fuga quando vuole ed infatti entrati nei 40 Km conclusivi il gruppo, ormai lanciatissimo, è a soli 45” di ritardo, il primo a cedere ed essere riassorbito è Saenz. Ad inseguire ed a spartirsi il lavoro in testa al gruppo abbiamo Alpecin-Fenix, Quick-Step Alpha Vinyl, Cofidis e Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados. Si arriva così all’ascesa, facile, di Bengado con soli 15” da colmare. Davanti a cedere sono subito Lourenço, Caldeira e Rafael Silva, successivamente stessa sorte per Eulálio, Gonçalves e Juaristi. In vista dello scollinamento provano un allungo Hugo Nunes e Fábio Costa ed ancora Eulálio, che, passato il momento difficile si riporta in testa. I tre, vista anche la successiva discesa riescono a guadagnare 20″ di vantaggio e riescono ad arrivare insieme a 10 Km dall’arrivo di Faro. Assorbiti i tre, annullata la fuga, si vive un’altra corsa, ritmo altissimo e solite squadre ad organizzarsi per la volata finale. Al gioco dei treni subentra anche la Ineos Grenadiers e la Cofidis fino ai meno 2 Km, quando come da copione già visto arrivano i Quick-Step Alpha Vinyl. A questo punto è ancora Remco Evenepoel prima e Kasper Asgreen dopo a lanciare in modo impeccabile Fabio Jakobsen, che riesce ancora “facilmente” a finalizzare il preziosissimo lavoro dei compagni di squadra; devono accontentarsi delle posizioni di rincalzo Tim Merlier (Alpecin – Fenix), secondo, e Bryan Coquard (Cofidis), terzo, che ha provato un disperato anticipo senza successo, mentre quarto si piazza Alexander Kristoff (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), quinto Hugo Hofstetter (Arkéa – Samsic). Da segnalare in top 10 l’ottava posizione dell’ottimo Michele Gazzoni (Astana Qazaqstan). Domani importante appuntamento con la cronometro individuale da Vila Real de Santo António a Tavira di 32,2 Km che ridisegnerà in modo marcato la classifica generale.

Antonio Scarfone

Fabio Jakobsen vince a Faro (foto: Getty Images Sport)

Fabio Jakobsen vince a Faro (foto: Getty Images Sport)

EWAN A SEGNO SULLE STRADE DEL TOUR DU VAR

febbraio 18, 2022 by Redazione  
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Prima tappa del 54° Tour des Alpes Maritimes et du Var viene vinta dall’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) in volata, quarto Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team)

La prima frazione della breve corsa a tappe francese, la Saint-Raphael – La Seyne sur Mer di 177 km, vede il successo del velocista Caleb Ewan che, sfruttando il gran lavoro dei suoi compagni di squadra nei chilometri finali, batte allo sprint Anthony Turgis (TotalEnergies), Nacer Bouhanni (Team Arkéa Samsic) e Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team).
Corsa con profilo altimetrico che poteva essere interessante per gli attaccanti con tre GPM di terza categoria e un tracciato tutt’altro che lineare. Subito dopo la partenza prova ad approfittarne un gruppetto composto da quattro corridori – Tristan Delacroix (Nice Metropole Cote d’Azur), Maël Guégan (Team U Nantes Atlantiques), Evaldas Siskevicius (Go Sport – Roubaix Lille Metropole) e Morne Van Niekerk (St. Michel Auber 93) – la cui fuga però termina a 17 chilometri dalla conclusione, all’inizio dell’ultimo GPM di giornata.
Il gruppo torna compatto grazie al lavoro delle squadre dei velocisti, che non vogliono farsi sfuggire l’occasione di giocarsi la vittoria allo sprint. Alla volata, però, non partecipa Peter Sagan (TotalEnergies), che perdeva le ruote del gruppo all’inizio della salita del Cote du Mai. Prova ad evadere dal controllo del gruppo a 16 chilometri dal traguardo il campione lussemburghese Kevin Geniets (Groupama FDJ), la cui azione che termina dopo qualche centinaio di metri. Più incisiva è l’azione di Mark Donovan (Team DSM), che viene raggiunto dagli uomini della Lotto Soudal a soli cinque chilometri dalla linea d’arrivo. Finale deciso allo sprint con Ewan che batte senza troppi problemi i rivali odierni.
Appuntamento a domani quando si correrà la seconda tappa, che da Puget-Théniers arriverà a La Turbie dopo 149 chilometri. Sulla carta si tratta di una frazione decisamente più ostica, con l’arrivo posto 6 chilometri dopo la cima dell’insidioso Col d’Èze.

Luigi Giglio

Ewan trionfa nella prima tappa della breve corsa francese (Getty Images Sport)

Ewan trionfa nella prima tappa della breve corsa francese (Getty Images Sport)

COVI INARRESTABILE: VINCE DI FORZA ED ORA E’ LEADER DELLA VUELTA A ANDALUCIA

febbraio 17, 2022 by Redazione  
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Tra i diversi corridori italiani protagonisti di questi primo scorcio di 2022, quello che sta catturando maggiormente l’attenzione degli addetti ai lavori è sicuramente il piemontese Alessandro Covi. L’alfiere dell’UAE Team Emirates sta infatti attraversando un periodo di forma eccellente, probabile preludio di un salto di qualità il cui ‘prologo’ si era già consumato nel finale della passata stagione grazie a diversi ottimi piazzamenti (5° a San Sebastian, 3° al Giro di Sicilia). Il giovane talento di Borgomanero, già protagonista nel finale della prima tappa e vincitore della Vuelta a Murcia di sabato scorso, ha ottenuto oggi il suo secondo successo stagionale grazie ad un poderoso scatto nella rampa finale che conduceva i corridori ad Alcalá la Real al termine di una frazione breve ma infarcita di salitelle e strappi.

La seconda tappa della Vuelta a Andalucia, poco più di 150 km con partenza da Archidona ed arrivo ad Alcalá la Real, proponeva un tracciato ricco di saliscendi (ben 5 gpm) ed un arrivo posto in cima ad uno strappo di 3,4 km al 6,3% che diventava ancora più duro nel km finale (oltre 11% di pendenza media) tra l’altro caratterizzato da un ultimo tratto con il fondo in acciottolato. Una tappa che, dopo una prima frazione in cui i fuggitivi erano riusciti a sorprendere il gruppo, chiamava alla ribalta i grandi favoriti per la conquista della 68a edizione della ‘Ruta del Sol’. Tra questi mancava però Michael Woods (Israel Start-Up Nation), fermato da problemi intestinali.

La fuga di giornata è nata pochi km dopo il via ufficiale, grazie all’azione di un trio formato dal polacco Kamil Malecki (Lotto-Soudal) e dagli spagnoli Gotzon Martin (Euskaltel-Euskadi) e Raul Garcia Pierna (Equipo Kern Pharma). Il terzetto è stato rapidamente raggiunto da altri due spagnoli, Juan Pablo Sevilla (Eolo-Kometa) e Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA). I cinque battistrada stavolta sono stati tenuti a distanza di sicurezza dalla Sport Vlaanderen del leader Rune Herregodts, tant’è che il loro vantaggio non è andato oltre i 4 minuti. La corsa è proseguita a lungo con questo canovaccio, finchè negli ultimi 40 km in testa al gruppo sono apparse anche altre formazioni (Bora-Hansgrohe, Intermarchè-Wanty-Gobert e Team BikeExchange) con l’evidente intento di non lasciare scampo ai battistrada. Il primo fuggitivo a mollare la presa è stato Sevilla, ripreso poco prima dei -20; stesso destino per i 4 ex-compagni di fuga che sono stati raggiunti poco dopo, lungo le rampe del penultimo gpm di giornata (Puerto del Castillo, 5,7 km al 4,6%) proprio mentre Herregodts iniziava a palesare i primi segnali di difficoltà.

Il gruppo, ancora decisamente folto, si è così presentato ai piedi della salitella finale con gli uomini della INEOS Grenadiers a fare il ritmo. L’andatura imposta dai britannici è stata sin da subito elevatissima provocando la più classica delle selezioni da dietro. Tra i primi a farne le spese proprio la maglia gialla di Rune Herregodts. Una volta transitati sotto lo striscione dell’ultimo chilometro, il ritmo si è leggermente abbassato ed è così arrivato lo scatto di Wout Poels (Bahrain-Victorius), la cui azione è però durata molto poco. L’olandese si è infatti piantato subito ed è stato rapidamente ripreso da Alessandro Covi che, a stretto giro di posta, ha inferto uno scatto secco guadagnando una manciata di metri su un drappello alla cui testa s’era posto il vincitore uscente Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team). Covi ha però conservato il risicatissimo vantaggio e anzi all’imbocco del tratto in acciottolato si è prodotto in una nuova accelerazione che gli ha consentito di vincere a braccia alzate con 2″ su Lopez e 4″ sull’altro colombiano Ivan Ramiro Sosa (Movistar Team) che ha regolato un gruppetto composto nell’ordine da Jack Haig (Bahrain-Victorius), Steff Cras (Lotto-Soudal), Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), Dries Devenyns (Quick Step Alpha Vynil Team), il rientrante Domenico Pozzovivo (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux), Simon Clarke (Israel Start-Up Nation) e Cristian Rodriguez (TotalEnergies).

Covi, che già ieri aveva guadagnato una manciata di secondi sul resto del gruppo, è ora in testa alla classifica generale che guida con 5″ sul basco Ander Okamika (Burgos-BH), bravo a non affondare nella frazione odierna, 8″ su Miguel Angel Lopez e 10″ su un gruppetto di corridori formato da Haig, Devenyns, Clarke, Sosa, Pozzovivo e i due Rodriguez.

Domani è in programma la terza tappa, da Lucena a Otura per un totale di 153.2 km. Si tratterà di un’altra frazione decisamente impegnativa: saranno infatti ben 8 gli strappi che i corridori dovranno affrontare, di cui 4 classificati com gpm. Il finale però sarà decisamente più facile rispetto a quello odierno, lasciando alle ruote veloci la possibilità di giocarsi le proprie carte.

Pierpaolo Gnisci

Il varesino Covi vince la seconda frazione del Giro dellAndalusia (Getty Images)

Il varesino Covi vince la seconda frazione del Giro dell'Andalusia (Getty Images)

GAUDU VINCE SULL’ALTO DA FOJA. TAPPA E MAGLIA PER IL FRANCESE

febbraio 17, 2022 by Redazione  
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David Gaudu (Team Groupama FDJ) ottiene la prima vittoria stagionale nella seconda tappa della Vola ao Algarve 2022, riuscendo a prevalere sull’Alto de Foia, tradizionale arrivo della corsa lusitana. Da segnalare il bel secondo posto di Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan). Gaudu balza al comando della classifica generale

Siamo ancora alla seconda tappa della Volta ao Algarve 2022 ma oggi già molto potrà definirsi in ottica classifica generale. Si parte da Albufeira e si arriva all’Alto da Foia dopo 182.4 km e gli uomini di classifica saranno i protagonisti del finale di tappa, con evidenti ripercussioni sulla classifica generale, dalla quale usciranno di scena i velocisti. Erano due i ciclisti che non prendevano il via, ovvero Nils Politt (Team BORA Hansgrohe) e Tim Declercq /Team Quick Step Alpha Vinyl). La fuga di giornata si formava intorno al sesto km grazie all’azione di cinque ciclisti: Unai Iribar (Team Euskaltel Euskadi), Cesar Martingil (Team Radio Popular Paredes Boavista), Joao Matias (Team Tavfer Mortagua Ovos Matinados), Nickolas Zukowsky (Team Human Powered Health) e Toma Contte (Team Aviludo Louletano Loulé Cancelo). Il gruppo teneva sotto controllo il vantaggio della fuga. Al traguardo volante di Salir, posto al km 44.4, era Martingil a transitare in prima posizione. Dopo 70 km il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 30 secondi sul gruppo maglia gialla. Contte si aggiudicava il GPM di Pomba posto al km 109.7. A 65 dal termine il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 20 secondi. A 54 km dalla conclusione nel gruppo inseguitore si verificava una caduta di una decina di ciclisti, tra i quali Ion Izagirre (Team Cofidis) e Thomas Pidcock (Team INEOS). Tra i ciclisti coinvolti erano costretti al ritiro proprio Izagirre ed anche Lars van Den Berg (team Groupama FDJ). Al successivo traguardo intermedio di Rasmalho era Martingil a transitare in prima posizione. Il gruppo rientrava sui fuggitivi poco prima dell’inizio dell’Alto de Picota, poco più di 10 km al 5.3%. Partivano al contrattacco Delio Fernandez (Team Atum General Avira) e Warren Barguil (Team Arkea Samsic). Ma il gruppo annullava questo tentativo grazie all’accelerazione di Team INEOS e Team Jumbo Visma. Bem Tulett (Team INEOS ) era il primo a scollinare sull’Alto de Picota. Dopo una breve discesa, si ricominciava a salire verso l’ascesa conclusiva dell’Alto de Foia, quasi 8 km al 6.1%. Nessuno faceva il vuoto anche perché la salita non aveva pendenze proibitive, e così si giocava la vittoria di tappa un gruppo di una ventina di unità. Qualche caduta, tra cui quella di Foss, rovinava il ‘rettilineo’ finale in costante ascesa. Era David Gaudu (Team Groupama FDJ) a prevalere davanti a Samuele Battistella (Team Astana Qazaqstan) ed Ethan Hayter (Team INEOS), staccati entrambi di 1 secondo. Chiudevano la top five Brandon McNulty (UAE Team Emirates) in quarta posizione e Daniel Martinez (Team INEOS) in quinta posizione. Gaudu ottiene la prima vittoria stagionale e veste anche la maglia di leader della classifica generale con 1 secondo di vantaggio su McNulty ed Evenepoel. Domani è in programma la terza tappa della Volta ao Algarve 2022, la più lunga della breve corsa lusitana visto che i ciclisti dovranno percorrere quasi 210 km e se non è la tappa più lunga di questo inizio di stagione 2022 poco ci manca. I facili GPM di quarta categoria di Pisa Barro e di Bengado posti rispettivamente a 52 e 23 km dall’arrivo non dovrebbero sconvolgere più di tanto un finale che sembra di nuovo adatto ai velocisti, dopo quello della prima tappa.

Giuseppe Scarfone

David Gaudu vince sullAlto da Foja (foto: Getty Images)

David Gaudu vince sull'Alto da Foja (foto: Getty Images)

SORPRESA IN ANDALUCIA, TAPPA E MAGLIA PER RUNE HERREGODTS

febbraio 16, 2022 by Redazione  
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La 68sima edizione della Vuelta a Andalucia si è aperta con una tappa decisamente imprevedibile e dall’esito non scontato. Ad alzare le braccia al cielo sul traguardo di Iznájar è stato il giovane belga (classe 98) Rune Herregodts che ha battuto nettamente lo statunitense Stephen Bassett (Human Powered Health), il basco Ander Okamika (Burgos-BH) e altri 5 compagni di avventura al termine di una lunghissima fuga iniziata poco dopo il via della corsa. I fuggitivi di giornata sono riusciti a sorprendere il plotone, reo di aver fatto male i calcoli e d’aver sottovalutao gli otto coraggiosi avventurireri di giornata.

La Ruta del Sol, tornata all’ormai classica collocazione di metà febbraio, prevedeva una prima frazione, da Ubrique a Iznájar, lunga poco più di 200 km, infarcita di saliscendi e che culminava con uno strappo finale di 1200 metri al 7,2% di pendenza media.
Nonostante i vari forfait dovuti al covid (Nibali e Ulissi positivi, Valverde fermato da un contatto con un contagiato), la start list presentava come al solito tanti big, tra cui il vincitore uscente Miguel Angel Lopez (Astana Qazaqstan Team), l’altro colombiano Ivan Ramiro Sosa (Movistar Team), Simon Yates (Team BikeExchange), Mikel Landa e Damiano Caruso (Bahrain-Victorius) e molti altri ottimi pedalatori.

La lunga azione che ha caratterizzato l’intera tappa è partita dopo appena 3 km ed ha visto come protagonisti ben otto corridori: Stephen Bassett (Human Powered Health), Álvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros RGA), Mark Christian (Eolo-Kometa), Lindsay De Vylder e Rune Herregodts (Sport Vlaanderen-Baloise), Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi), Ander Okamika (Burgos-BH) e Vojtech Repa (Kern Pharma). I fuggitivi hanno immediatamente guadagnato un margine ragguardevole che ha addirittura raggiunto i 14′40″ (massimo vantaggio) già al km 25. Il plotone si è risvegliato durante le fasi centrali della corsa, in particolar modo grazie al lavoro profuso da UAE Team Emirates ed Astana. L’azione prodotta dalle due squadre “asiatiche” ha fatto decrescere notevolmente il gap nei confronti dei battistrada che a 80 km dall’arrivo si aggirava ormai a “soli” 4 minuti. A quel punto sembrava ormai scontato il ricongiungimento ma evidententemente il gruppo non aveva fatto bene i conti ed è finito per sottovalutare la forza del drappello di testa. Sta di fatto che i distacco è tornato imprevedibilmente a crescere e ha toccato i 7 minuti ai -70.

Col passare dei km, è così diventato sempre più chiaro che quella fuga apparentemente innocua sarebbe arrivata sorprendentemente al traguardo. Quando intorno ai -20 l’esito positivo della fuga era sempre più probabile, è prevedibilmente venuto meno l’accordo tra i battistrada. Il primo attacco è così avvenuto in prossimità dell’ultimo gpm di giornata (l’Alto La Parrilla, la cui cima era posta ai -12) ad opera di Rune Herregodts (Sport Vlaanderen-Baloise). A farne le spese sono stati anzitutto Cuadros e Repa, mentre Christian e De Vylder sono riusciti a salvarsi dopo un inziale momento di difficoltà. A quel però i 6 superstiti hanno iniziato a guardarsi mentre il gruppo, dopo aver dormito per lunghi tratti, si era improvvisamente risvegliato recuperando nel giro di pochi chilomentri oltre 2 minuti, non abbastanza però per poter raggiungere i fuggitivi che si sono quindi garantiti un margine di sicurezza sufficiente per giocarsi la vittoria di tappa. Herregodts, dopo un timido attacco ai -7, ha nuovamente accelerato ai piedi dello strappo finale, seguito poco dopo dallo scatto del basco Okamika.

Le varie azioni non hanno avuto fortuna e si è così giunti alla volata finale, lanciata dall’americano Bassett. Herregodts ha però resistito, affiancando il corridore della Burgos per poi passarlo negli ultimi 50 metri. Il giovane talento fiammingo ha tagliato il traguardo con 2″ su Bassett e Okamika, 12″ su Isasa, 15″ sul compagno di squadra De Vylder e 18″ sul britannico Christian. 7° posto per Alessandro Covi (UAE Team Emirates) in grande forma e bravo ad anticipare sull’erta finale il resto del plotone, giunto a 37″ e regolato da Gonzalo Serrano (Movistar Team) davanti a Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Benoit Cosnefroy (Ag2r Citroen Team).
La classifica generale ricalca totalmente l’ordine d’arrivo della tappa vista l’assenza degli abbuoni.

Domani è in programma la 2a tappa, da Archidona ad Alcalà la Real, per un totale di appena 150.6 km. I corridori dovranno affrontare una lunga sequenza di salitelle (ben 6 i gran premi della montagna in programma) che culmineranno con uno strappo caratterizzato da un ultimo km al 11,5%. I favoriti per la generale questa volta dovranno farsi trovare pronti.

Pierpaolo Gnisci

La vittoria a sorpresa di Rune Herregodts nella prima tappa della corsa andalusa (Foto Bas Czerwinski/Getty Images)

La vittoria a sorpresa di Rune Herregodts nella prima tappa della corsa andalusa (Foto Bas Czerwinski/Getty Images)

ANCORA FABIO JAKOBSEN A LAGOS, VITTORIA ALLA VOLTA AO ALGARVE

febbraio 16, 2022 by Redazione  
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La prima tappa in linea della Volta ao Algarve è vinta allo sprint da Fabio Jakobsen (QuickStep-AlphaVinyl) dopo aver finalizzato al meglio lo straordinario lavoro dei compagni di squadra. Terzo successo stagionale per il velocista neerlandese in questo avvio di stagione che batte Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) e Bryan Coquard (Cofidis), quarto Alexander Kristoff (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) chiuso alle transenne dal tedesco poi declassato dalla giuria per il nuovo podio con Coquard secondo e, appunto, Kristoff terzo.

Da Portimão a Lagos per 199,1 Km ondulati nella prima parte per poi scendere verso l’Atlantico e lasciare la scena ai velocisti, questo il primo di cinque giorni della Volta ao Algarve 2022. Pronti via e fin dai primi chilometri di corsa va a formarsi la fuga di giornata grazie all’azione di Fábio Oliveira (ABT-Feirense), Hugo Nunes (Rádio Popular-Paredes-Boavista), João Matias (Tavfer-Mortágua-Ovos Matinados) e Asier Etxeberria (Euskaltel-Euskadi) che evadono dal gruppo. Dietro sono le squadre più attrezzate alla volata a far sì che la fuga sia sempre tenuta ad un tempo rassicurante, il grosso del lavoro in testa al gruppo è svolto da Quick-Step Alpha Vinyl Team, Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux e Alpecin-Fenix che riescono a contenere il distacco massimo a 3’20”. Al GPM di Matas di quarta categoria Nunes, tra i più attivi davanti, transita per primo su Matias ed Etxeberria, va così via la prima ora di corsa con il distacco che rientra nei 3’. Verso l’ascesa al più impegnativo GPM di Nava di terza categoria, qui intanto va in difficoltà Oliveira, è sempre Nunes a dare battaglia in testa con un allungo a 3 Km dallo scollinamento, il portoghese, chiede però troppo alle sue forze, e viene così ripreso proprio in vista del GPM di Matias. Davanti non c’è accordo, dietro il gruppo rosicchia un altro minuto portando il distacco a poco meno di 2’. Finite le asperità, l’orografia della tappa non consente particolari difficoltà altimetriche, resta solo una lunga rincorsa verso la volata di Lagos con il vantaggio che in discesa torna a salire per poi crollare inesorabilmente a 1 minuto e 15 secondi al passaggio sotto l’arco del traguardo volante. A meno 50 dal traguardo il gruppo forte anche del vento a favore si porta a soli 50” dai fuggitivi per poi al secondo traguardo volante riprenderli. Restano 35 Km da percorrere e la velocità è tenuta alta da Quick-Step Alpha Vinyl Team, Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux e Alpecin-Fenix per non far scattare nessuno. A 12 Km dall’arrivo da segnalare una caduta a centro gruppo che causa la rottura del plotone in due gruppetti, davanti si porta un gruppo composto da 50 uomini con dentro i Quick Step Alpha Vinyl che a questo punto decidono di condurre la corsa. Addirittura ai meno 2 Km da Lagos Remco Evenepoel tira il trenino della formazione belga tanto che causa un piccolo buco, a chiudere con un dispendio di energie non da poco, è Andrea Pasqualon (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) magistrale il suo lavoro per il capitano Alexander Kristoff. Nel rettilineo finale la volata è lanciata da Bert Van Lerberghe per il suo capitano Fabio Jakobsen che non può non andare a premiare l’impeccabile lavoro di squadra e vincere a braccia alzate sul traguardo di Lagos così come aveva già fatto nel 2019 e nel 2020, alle sue spalle scaramucce tra Jordi Meeus e Alexander Kristoff che viene chiuso alle transenne, smette di pedalare, ed impreca a braccio alzato verso il tedesco, poi declassato, mentre Coquard si prende la seconda posizione; quarto, invece, per effetto del declassamento sopra citato, Michele Gazzoli (Astana-Qazaqstan). Domani seconda tappa da Albufeira a Fóia (Monchique) di 182.4km, classico arrivo in salita della corsa portoghese che andrà a ridisegnare la classifica generale.

Antonio Scarfone

Fabio Jakobsen vince a Lagos (foto: Roberto Bettini/SprintCyclingAgency)

Fabio Jakobsen vince a Lagos (foto: Roberto Bettini/SprintCyclingAgency)

A MATRAH GAVIRIA CONCEDE IL BIS. A JAN HIRT IL TOUR OF OMAN 2022

febbraio 15, 2022 by Redazione  
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Con una volata perentoria Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) vince la tappa finale del Tour of Oman 2022, timbrando per la seconda volta in sei tappe. Jan Hirt (Team Intermarchè Wanty Gobert) vince la corsa mediorientale dopo l’exploit di ieri sulla Green Mountain.

La sesta ed ultima tappa del Tour of Oman 2022 é la classica passerella conclusiva di Matrah, dove i velocisti possono esibirsi in volata al termine di un’edizione che ha avuto come al solito il clou sulla Green Mountain nella quinta tappa. Jan Hirt (Team Intermarché Wanty Gobert), ieri in gran spolvero, ritorna a far parlare di sé dopo i buoni risultati di inizio carriera e veste la maglia rossa che al 99% porterà fino alla fine. Dopo la partenza da si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Johan Meens (Team Bingoal Pauwels Sauces WB), Victor Langellotti (Team Burgos-BH), Mohammed Al Wahibi (Team Oman), Gerd De Keijzer, (Team Novo Nordisk), Alexandre Vinokourov ed Harold Martin Lopez (Astana Qazaqstan Development Team) e Peio Goikoetxea (Team Euskaltel – Euskadi). A 120 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era di 2 minuti. Team Intermarché Wanty Gobert e Team Bike Exchange Jayco) controllavano la situazione. A causa di una caduta si segnalavano i ritiri di Marcus Sander Hansen (Team Uno-X Pro Cycling Team) e Johnathan Canaveral (Team Bardiani CSF). Goikortxea si aggiudicava il GPM di Al Hamriyah posto al km 80 mentre dalla fuga si staccavano Al Wahibi, De Keijzer e Vinokourov. Goikoetxea transitava in prima posizione al traguardo volante di Al Jissah posto al km 93.5. In testa al gruppo inseguitore si portavano UAE Team Emirates e Team Quick Step Alpha Vinyl. Il destino dei fuggitivi era ormai segnato. Un nuovo attacco di Dmitry Strakhov (Team Gazprom Rusvelo)consentiva al russo di transitare per primo al successivo traguardo intermedio di Matrah ma il gruppo si ricompattava definitivamente a una quindicina di km dall’arrivo. Ai meno 2 l’ultimo attacco veniva portato da Soren Kragh Andersen (Team DSM) che provava in questo modo a sorprendere i velocisti. Ma il gruppo reagiva immediatamente e si riportava sotto, vanificando le ambizioni del ciclista danese. Era Fernado Gaviria (UAE Team Emirates) a imporsi in volata davanti a Kaden Groves (Team BikeExchange Jayco) ed Amaury Capiot (Team Arkea Samsic). Chiudevano la top five Paul Penhoet (Team Groupama FDJ) e Max Richeze (Team Quick Step Alpha Vinyl), rispettivamente in quarta ed in quinta posizione, con il corridore argentino che veniva successivamente squalificato per scorrettezze. Gaviria ottiene la seconda vittoria al Tour of Oman dopo quella nella prima tappa, portando così a due il totale delle affermazioni stagionali. La classifica generale resta invariata e Hirt vince il Tour of Oman 2022 con 1 minuto di vantaggio su Fausto Masnada (Team Quick Step Alpha Vinyl) ed 1 minuto e 16 minuti di vantaggio su Rui Costa (UAE Team Emirates). Per quanto riguarda le altre classifiche, Gaviria vince la classifica a punti, Anthon Charmig (Uno X Pro Cycling Team) vince quella dei giovani, mentre il Team Arkea Samsic vince la classifica a squadre. Con l’aumentare delle corse in calendario in Europa – in questa settimana sarà protagonista la penisola iberica che domani vede l’inizio di Volta ao Algarve e Vuelta a Andalucia – c’è comunque attesa per l’ultima grande corsa a tappe in Medio Oriente, ovvero l’UAE Tour che si svolgerà dal 20 al 26 Febbraio, che vede l’atteso esordio stagionale di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).

Giuseppe Scarfone

Fernando Gaviria vince a Matrah (foto: Getty Images)

Fernando Gaviria vince a Matrah (foto: Getty Images)

CLASICA JAEN PARAISO INTERIOR, SHOW DI LUTSENKO

febbraio 14, 2022 by Redazione  
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Alexey Lutsenko vince la prima edizione della “Strade Bianche spagnola”. Alle sue spalle Tim Wellens e Loic Vliegen

Prima edizione assoluta di questa corsa lungo le strade – e gli sterrati – dell’Andalusia, che si pone come ambizioso obiettivo quello di diventare la versione spagnola della ormai celeberrima Strade Bianche. Il percorso si snoda intorno alla città di Ubeda, ove è posto l’arrivo in vetta ad un GPM dopo tratti di sterrato al culmine di un circuito ripetuto 4 volte.
Nelle battute iniziali si avvantaggiano in 6: Diego Alba (Drone Hopper – Androni), Chad Haga (Human Powered Health), Jenno Berckmoes (Sport Vlaanderen – Baloise), Igor Arrieta, Raul Garcia (Equipo Kern Pharma) e Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi). Dietro il gruppo lascia fare, ben controllato dagli uomini Astana Qazaqstan, così i primi due tratti sterrati vengono passati senza grosse emozioni. Sul terzo tratto bianco di Bayyasa iniziano le schermaglie nel plotone: la Lotto Soudal decide di forzare l’andatura e il vantaggio degli uomini al comando, già sfilacciati, si riduce sensibilmente.
In vista del quarto e ultimo tratto di sterrato il gruppo torna a ranghi compatti, ed è qui che la corsa esplode: se ne vanno Matis Louvel (Arkéa-Samsic) e Andreas Kron (Lotto Soudal), portandosi dietro nomi di tutto rispetto com Tim Wellens (Lotto Soudal), Lennard Kamna, Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe) e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan). È proprio il kazako a fare la differenza e lasciarsi i compagni di fuga alle spalle, riuscendo a divenire così il primo nome iscritto all’Albo d’Oro della corsa odierna.
Alle sue spalle la battaglia per i gradini di rincalzo del podio si accende grazie allo spunto di Loic Vliegen (Intermarché-Wanty-Gobert) che si porta dietro il connazionale Wellens, abile a sfruttarne il lavoro e superarlo agilmente prima della bandiera a scacchi.

Lorenzo Alessandri

Alexey Lutsenko esulta sul traguardo in solitaria (foto SprintCyclingAgency)

Alexey Lutsenko esulta sul traguardo in solitaria (foto SprintCyclingAgency)

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