31-05-2015

maggio 31, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il belga Iljo Keisse (Etixx – Quick Step) si è imposto nella ventunesima ed ultima tappa, Torino – Milano, percorrendo 178 Km in 4h18′37″, alla media di 41,297 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Durbridge e di 9″ il tedesco Kluge. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) si impone in classifica con 1′53″ sull’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e 3′05″ sullo spagnolo Landa Meana.

BALOISE BELGIUM TOUR

Il belga Greg Van Avermaet (BMC Racing Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Sankt Vith, percorrendo 199,2 Km in 4h57′44″, alla media di 40,143 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Benoot e di 10″ il russo Silin. Miglior italiano Alessio Taliani (Androni Giocattoli – Sidermec), 28° a 7′22″. Van Avermaet si impone in classifica con 41″ su Benoot e 56″ sul belga Bille. Miglior italiano Manuel Quinziato (BMC Racing Team), 50° a 16′04″

TOUR DE GIRONDE (Francia)

Il francese Stéphane Poulhies (Occitane Cyclisme Formation) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Mios – Villenave d’Ornon, percorrendo 195 Km in 4h30′18″, alla media di 43,285 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Stenuit e l’olandese Ariesen. Poulhies si impone in classifica con 4″ sul tedesco Meisen e 7″ su Stenuit

BOUCLES DE L’AULNE – CHÂTEAULIN

L’estone Alo Jakin (Auber 93) si è imposto nella corsa francese, circuito di Châteaulin, percorrendo 168 Km in 4h06′35″, alla media di 40,879 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Tronet e Pichon.

PARIGI ROUBAIX ESPOIRS

L’elvetico Lukas Spengler (BMC Development Team) si è imposto nella corsa francese, Péronne – Roubaix, percorrendo 178,1 Km in 4h09′15″, alla media di 42,873 Km/h. Ha preceduto di 54″ il belga Biermans e il francese Hofstetter. Miglior italiano Davide Martinelli* (Team Colpack), 6° a 54″

* dilettante

GARMIN VELOTHON BERLIN

L’olandese Ramon Sinkeldam (Team Giant – Alpecin) si è imposto nella corsa tedesca, circuito di Berlino, percorrendo 174,1 Km in 3h54′42″, alla media di 44,508 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese Bennett e il belga Waeytens. Unico italiano in gara Alberto Bettiol (Team Cannondale – Garmin), 35° a 2″.

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il norvegese Edvald Boasson Hagen (MTN – Qhubeka) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Hinna Park – Stavanger, percorrendo 186 Km in 4h04′18″, alla media di 45,681 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Impey e l’austriaco Marco Haller (Team Katusha). Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka), 6° a 15″. Haller si impone in classifica con 12″ sul danese Andersen e 24″ sullo svedese Olsson. Miglior italiano Sbaragli, 10° a 59″.

COURSE DE LA PAIX U23 / ZÁVOD MÍRU U23 (Repubblica Ceca)

Il belga Loïc Vliegen (MC Development Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Jeseník, percorrendo 160 Km in 3h57′30″, alla media di 40,421 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Eiking e l’italiano Gianni Moscon* (Zalf Euromobil Désirée Fior). L’austriaco Gregor Mühlberger (Team Felbermayr – Simplon Wels) si impone in classifica con lo stesso tempo di Vliegen e 7″ su Eiking. Miglior italiano Moscon, 5° a 16″.

* dilettante

HORIZON PARK CLASSIC

L’ucraino Mykhaylo Kononenko (Kolss BDC Team) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Kiev, percorrendo 120 Km in 2h44′52″, alla media di 43,672 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Buts e il bielorusso Kuchynski

GRAND PRIX CYCLISTE DE SAGUENAY (Canada)

Il canadese Bruno Langlois (Garneau – Québecor) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Chicoutimi, percorrendo 149,8 Km in 3h41′54″, alla media di 40,505 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Roth e l’australiano Lowndes. Il canadese Matteo Dal-Cin (Silber Pro Cycling) si impone in classifica con 6″ su Roth e 8″ sul connazionale Boivin.

VOLTA CICLISTICA INTERNACIONAL DO PARANÁ (Brasile)

L’uruguayano Ramiro Cabrera González (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, circuito di Londrina, percorrendo 100 Km in 2h18′30″, alla media di 43,321 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’argentino Medici e di 1′04″ il brasiliano Ribeiro Dias. Il brasiliano Rodrigo Araujo Melo si impone in classifica con 3″ sul connazionale Nascimento e 10″ sul connazionale Manarelli

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

L’iraniano Hossein Askari (Pishgaman Giant Team) si è imposto nella quarta tappa, Urmia – Aras Free Zone, percorrendo 208,4 Km in 4h18′43″, alla media di 48,331 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Moazemi e di 8″ il connazionale Zargari. Askari è il nuovo leader della classifica con 19″ sul connazionale Poorseyedigolakhour e 23″ sul connazionale Emami

TOUR DE KUMANO (Giappone)

L’olandese Thomas Rabou (Attaque Team Gusto) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Taiji, percorrendo 100 Km in 2h26′25″, alla media di 40,979 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’australiano Van Der Ploeg e il giapponese Suzuki. Unico italiano in gara Flavio Valsecchi (Ciervo Nara – Merida Cycling Team), 33° a 24″. Lo spagnolo Benjamin Prades Reverte (Matrix Powertag) si impone in classifica con 8″ sul russo Gorodnichev e 10″ sul francese Monier. Valsecchi 36° a 9′00″.

TOUR DE PAYS DE VAUD (Svizzera)

L’elvetico Stefan Bissegger si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pompaples – St.Prex, percorrendo 112 Km in 2h54′29″, alla media di 38,514 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Eekhof e l’italiano Alessandro Covi* (CC Cremonese 1891 Arvedi). Lo statunitense Adrien Costa si impone in classifica con 1′15″ sull’elvetico Mäder e 2′25″ sul danese Charmig. Miglior italiano Riccardo Verza* (Ged Contri Autozai Patos), 5° a 2′30″.

*juniores

L’ULTIMO SQUILLO E’ DI KEISSE

maggio 31, 2015 by Redazione  
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Il belga batte Durbridge in uno sprint a due sul traguardo di Milano, al termine di una fuga di 30 km. Beffate le squadre dei velocisti, troppo disorganizzate negli ultimi due giri per chiudere sugli attaccanti. Nessun cambiamento in classifica, con Contador che sale sul gradino più alto del podio davanti ad Aru e Landa. Nizzolo, 5°, si assicura la maglia rossa.

In quell’atmosfera da ultimo giorno di scuola che quasi sempre accompagna le passerelle per velocisti in chiusura delle grandi corse a tappe, il Giro d’Italia 2015 si è chiuso con lo sprint vincente di Iljo Keisse. Uno sprint diverso, però, da quello immaginato, dato che il 32enne pistard fiammingo ha avuto bisogno di regolare il solo Luke Durbridge, altro figlio dei velodromi, anziché il gruppo compatto, beffato dall’attacco delle due locomotive ad una trentina di chilometri dal traguardo.
L’azione buona è nata nel corso del secondo dei sette giri sul circuito milanese, mesta controparte di quello dei Campi Elisi che accoglie l’epilogo del Tour de France. Le formazioni dei velocisti hanno atteso qualche chilometro di troppo ad entrare in azione, regalando in breve ai due un tesoretto di una quarantina di secondi. Un margine da concedere con cautela a due passisti del calibro di Keisse e (soprattutto) Durbridge, ma che forse sarebbe stato ancora recuperabile, se le intempestive forature di König e Mezgec non avessero costretto a rallentare Team Sky e Giant Alpecin.
Quando, al suono della campanella, il gruppo è passato sul traguardo con 31’’ da recuperare in meno di cinque chilometri e mezzo, l’epilogo a ranghi compatti pareva già in discussione, ed è bastata un’esitazione ai -4 dal termine per garantire ai battistrada il buon esito dell’azione. Keisse, lasciando Durbridge davanti nell’ultimo chilometro e mezzo, ha avuto modo di cominciare lo sprint dalla posizione più favorevole, regolando agevolmente l’australiano e cogliendo il primo grande successo di una carriera su strada assai meno brillante di quella su pista, costellata di Sei Giorni (22).
La volata del gruppo, vinta da Kluge su Porsev e Nizzolo, è servita soltanto a garantire a quest’ultimo una maglia rossa che compensa in parte l’amarezza della mancata vittoria di tappa. Nulla hanno potuto Modolo e Viviani, candidati a soffiargliela in caso di successo, e Philippe Gilbert, che ha onorato fino in fondo un Giro già impreziosito da due pezzi d’autore andando in caccia di punti al traguardo volante di Novara, prima di essere tagliato definitivamente fuori da un’altra foratura. Una tra le tante, al punto da far sospettare che qualche buontempone, della stessa risma di quello che tre anni fa si divertì a sparger chiodi nella discesa del Mur de Péguère, avesse arricchito artificialmente il manto stradale.
Prima di dare appuntamento al Giro per il maggio prossimo, con la probabile partenza olandese da Apeldoorn, il pubblico milanese ha tributato i meritati omaggi ad Alberto Contador, giusto vincitore di un’edizione tra le più memorabili della storia recente: frenetica sin dai primi giorni, con gli attacchi a ripetizione della Astana, la gara ha vissuto tra Aprica, Verbania e Sestriere tre giornate da ricordare, senza trascurare perle come le già citate vittorie di Gilbert o quelle di Formolo e Zakarin. Tra tutte, sceglieremmo la frazione del Finestre come istantanea del Giro 2015, la tappa che ha aggiunto l’ultimo grano al rosario dei rimpianti della Astana: se Aru non avesse contratto il virus che lo ha debilitato prima del Romandia, se Landa non fosse caduto ai piedi del Monte Ologno, se il basco fosse stato lasciato libero di andarsene sul Mortirolo o di fare la sua corsa dall’inizio…
A nostro avviso, l’unico vero rammarico che i kazaki si porteranno dietro sarà quello di aver dato per chiusa con un giorno o due d’anticipo la questione maglia rosa. Fino a giovedì, Martinelli poteva forse aver preso alcune decisioni discutibili (rallentare Landa sul Mortirolo, limitarsi a fare l’andatura verso Madonna di Campiglio anziché sganciare qualche pedina), ma correndo sempre con la massima intraprendenza; dopo il minuto concesso a Contador a Verbania, i due alfieri Astana hanno invece ammesso di pensare a difendere il secondo e il terzo gradino del podio, puntando magari ad aggiungere altri successi di tappa ai tre già ottenuti. Un obiettivo, quest’ultimo, centrato con la doppietta di Aru, arrivata però in coda a due frazioni condotte senza la baldanza dei giorni precedenti. E se non c’è motivo di credere che Contador avesse particolari difficoltà venerdì (ma nemmeno gli uomini in azzurro hanno fatto qualcosa per verificarne l’eventuale esistenza), non c’è dubbio che la giornata nera di ieri sia stata nascosta per due terzi abbondanti del Finestre anche grazie all’andatura tutt’altro che forsennata imposta fino a quel momento.
Certo, se è vero che, con il senno di poi, è facile trovare alcuni snodi chiave in cui la corsa sarebbe potuta volgere a favore di Aru o Landa e non lo ha fatto, per una ragione o per un’altra, è altrettanto vero che non basta tutto questo a delegittimare la vittoria di Contador. Non soltanto perché lo stesso Pistolero ha avuto la sua dose di malasorte (la caduta con sublussazione alla spalla di Castiglione della Pescaia, quella di Jesolo con annessa perdita della maglia rosa, la foratura nella discesa dell’Aprica) o perché il madrileno si è dovuto destreggiare da solo nella tenaglia della Astana, regolarmente lasciato solo in montagna da un Kreuziger sottotono e degli ormai arrugginiti Rogers (comunque il migliore, nel complesso) e Basso, ma anche e soprattutto perché soltanto ai più grandi è concesso di vincere una corsa come il Giro senza essere al meglio della condizione.
Il principale merito di Contador è stato forse proprio quello di indurre gli avversari a crederlo un tantino più forte di quanto non fosse in realtà, approfittando al massimo di ogni occasione di mettere secondi da parte e dell’opportunità rappresentata dalla cronometro di Valdobbiadene. Piazzando i colpi giusti al momento giusto, lo spagnolo è riuscito ad apparire fuori portata anche quando, in termini di prestazione pura, qualcuno (Landa su tutti) aveva probabilmente qualcosa di più, anche prima del passaggio a vuoto del Finestre. Se per molti è già difficile vincere un Grande Giro con la miglior gamba del lotto, Contador è forse l’unico corridore in attività a poterci riuscire senza.
Per i due avversari sconfitti, Aru e Landa, il bilancio rimane comunque più che positivo: per il sardo si tratta di una tutt’altro che scontata conferma dopo un grande 2014, oltre che di una dimostrazione di crescita, prima per l’atteggiamento ben più di intraprendente dell’anno passato che per il gradino del podio scalato; per il basco, è la prima piena dimostrazione di un talento sin qui lasciato solo intravedere, e forse mai in questa misura. Il tempo, alla luce delle date di nascita (3 luglio 1990 e 13 dicembre 1989, rispettivamente), è dalla loro parte.
Nel tracciare i bilanci di un Giro il cui giudizio finale è senz’altro più che positivo, è tuttavia doveroso evidenziare il livello non eccelso, in termini eufemistici, dei corridori immediatamente alle spalle dei tre che si sono contesi la maglia rosa. Di certo, le peripezie di Uran – giunto solo nelle ultime due frazioni alpine ad una condizione vicina al 100% – e di Porte – dimostratosi ancora una volta del tutto inadeguato a guidare una squadra in un GT, al di là delle tante disavventure – hanno pesato non poco, ma, fra gli altri, i soli Hesjedal e Kruijswijk hanno saputo reggere con regolarità il confronto con i migliori sulle grandi montagne, dopo un avvio ad handicap. E se su Trofimov, ottimo tra Campiglio e Aprica, aleggia il dubbio di un’influenza negli ultimi giorni, Amador, König, Caruso e Geniez sono arrivati ad occupare la top 10 non soltanto pagando sempre e pesantemente in salita, ma senza neppure prendere un’iniziativa degna di nota. Il fatto stesso che il canadese, pressoché fuori classifica dopo quattro giorni, sia riuscito a risalire fino al quinto posto dice della qualità tutt’altro che eccelsa della classe media del Giro, oltre che delle indiscusse doti del vincitore dell’edizione 2012.
Mai come quest’anno, calato il sipario sul Giro, la testa corre subito al Tour de France, dove Contador proverà a portare a compimento il secondo e più difficile atto del suo progetto di doppietta. Un progetto attuabile soltanto a condizione che la forma di luglio sia migliore di quella di maggio: se classe ed esperienza sono state per il momento sufficienti a frustrare le ambizioni di Landa e Aru, difficilmente basteranno al cospetto di Froome, Nibali e Quintana, suoi sfidanti alla Grande Boucle.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Iljo Keisse (Bel) Etixx – Quick-Step 4:18:37
2 Luke Durbridge (Aus) Orica GreenEdge
3 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 0:00:09
4 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
5 Giacomo Nizzolo (Ita) TrekRacing
6 Luka Mezgec (Slo) Team Giant-Alpecin
7 Elia Viviani (Ita) Team Sky
8 Moreno Hofland (Ned) Team LottoNL-Jumbo
9 Davide Appollonio (Ita) Androni Giocattoli
10 Elia Favilli (Ita) Southeast Pro Cycling
11 Anthony Roux (Fra) FDJ.fr
12 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
13 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
14 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
15 Bartlomiej Matysiak (Pol) CCC Sprandi Polkowice
16 Eugert Zhupa (Alb) Southeast Pro Cycling
17 Maximiliano Richeze (Arg) Lampre-Merida
18 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
19 Petr Vakoc (Cze) Etixx – Quick-Step
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
21 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
22 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
23 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
24 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
25 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
26 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
27 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team
28 Kévin Reza (Fra) FDJ.fr
29 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team
30 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
31 Pier Paolo De Negri (Ita) Nippo – Vini Fantini
32 Aleksejs Saramotins (Lat) IAM Cycling
33 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
34 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
35 Boy Van Poppel (Ned) TrekRacing
36 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling
37 Rick Flens (Ned) Team LottoNL-Jumbo
38 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
39 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
40 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step
41 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
42 Marcus Burghardt (Ger) BMC Racing Team
43 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 0:00:18
44 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo
45 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff-Saxo
46 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
47 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
48 Marco Coledan (Ita) TrekRacing
49 Fabio Felline (Ita) TrekRacing
50 Esteban Chaves (Col) Orica GreenEdge

CLASSIFICA GENERALE
1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 88:22:25
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:01:53
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:03:05
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:08:10
5 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:09:52
6 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:10:41
7 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:10:53
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:12:08
9 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:15:51
10 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:16:14
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:17:51
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:25:12
13 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:28:05
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:28:26
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:30:35
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:40:36
17 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:48:24
18 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:50:32
19 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:03:38
20 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 1:17:27
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:19:27
22 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:21:38
23 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:24:57
24 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:30:49
25 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 1:35:24
26 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:45:52
27 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 1:46:30
28 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 1:47:03
29 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:49:22
30 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 1:50:19
31 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:53:39
32 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 1:55:57
33 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 2:11:06
34 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 2:15:27
35 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 2:17:30
36 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 2:22:52
37 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 2:23:10
38 Igor Anton (Spa) Movistar Team 2:27:19
39 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 2:30:21
40 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 2:39:20
41 Sebastian Henao (Col) Team Sky 2:39:28
42 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 2:44:08
43 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 2:44:29
44 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 2:45:10
45 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:45:21
46 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 2:46:57
47 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:48:49
48 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:49:01
49 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:51:45
50 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 2:51:48

Alberto Contador brinda alla vittoria finale (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

Alberto Contador brinda alla vittoria finale (foto Tim De Waele/TDWSport.com)

TORINO – MILANO: RITORNO A CASA GIRO

maggio 31, 2015 by Redazione  
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Grazie all’Expo Milano torna a essere capolinea della corsa rosa dopo un “esodo” durato alcune edizioni e lo farà con il più classico atto di chiusura delle grandi corse a tappe. Saranno, dunque, i velocisti i padroni della scena all’ultimo giorno di gara, prima di lasciare il proscenio ai grandi attori del Giro 2015, pronti a infilarsi nel tourbillon delle premiazioni.

C’è voluta l’Expo per tornare a far scoccare la scintilla tra Milano e il Giro d’Italia, un rapporto che – come in qualunque coppia di lunga data – è vissuto tra alti e bassi e s’era bruscamente raffreddato negli ultimi anni. Il capoluogo lombardo è la città dove il Giro è nato e continua a rinascere tutti gli anni – essendo anche la sede della Gazzetta dello Sport, il quotidiano organizzatore, e dell’autunnale presentazione dell’edizione successiva – ma dopo il “pasticciaccio” dello “Show 100”, la caotica tappa organizzata nel 2009 in occasione del centenario della corsa rosa, e le continue richieste dell’amministrazine comunale di modificare i tracciati delle crono disputate nel biennio 2011-2012, si era assistito ad una vera e propria fuga del Giro, che negli ultimi due anni aveva del tutto tralasciato Milano, preferendo altri lidi per la tappa conclusiva, nel frattempo tornata a essere la tradizione passerella dell’ultimo giorno. L’occasione offerta dall’esposizione universale potrebbe essere, dunque, quella d’oro per riallacciare i ponti e ridare linfa a una “relazione” iniziata nel lontano 1909 e che, tra due anni, consegnerà alla storia la 100a edizione del Giro, nella speranza che il capoluogo lombardo torni a essere stabilmente il naturale approdo finale, un’àncora per una corsa che, per tre settimane, ha peregrinato per le strade dello stivale italico.
L’ultima tappa del Giro 2015 collegherà idealmente due simboli religiosi della nostra nazione, la “Madunina” e la Sacra Sindone – al centro di un’ostensione che durerà dal 19 aprile al 24 giugno – percorrendo i 178 Km di una tratta abituale della corsa rosa, se si pensa che finora si è andati per 13 volte da Torino a Milano, mentre il percorso inverso è stato effettuato in 17 occasioni. Scatterà dunque dalla prima capitale d’Italia la frazione conclusiva, una tappa che si preannuncia decisamente avara d’emozioni per gran parte del percorso, affrontato al piccolo trotto da un gruppo che vivrà quei momenti nel tradizionale clima da ultimo giorno di scuola, fatto di sorrisi, congratulazioni e pacche sulle spalle e, magari, ci scapperà anche un brindisi tra i primi tre della classifica. La corsa s’accenderà solo in vista dell’ingresso nel circuito finale, quando la velocità comincerà a salire vertiginosamente, sia per finire comunque la tappa nell’orario prestabilito, sia per andare a riprendere gli ultimi fuggitivi e preparare al meglio la volata su uno dei traguardi più prestigiosi e ricercati del panorama ciclistico. I primi chilometri di gara – totalmente pianeggianti come, del resto, l’intero decorso di quest’ultimo atto – vedranno i “girini” pedalare in direzione di Chivasso, centro che fino agli anni ’80 fu sede di uno dei principali mercati del bestiame del Piemonte e la cui principale emergenza artistica è la collegiata tardogotica di Santa Maria Assunta. Fino a Crescentino si pedalerà parallelamente al corso del Po, poi la tappa cambierà direzione per andare ad attraversare quella porzione del Piemonte caratterizzata dalle risaie, duro ambiente di lavoro che nel 1949 fu immortalato dal regista Giuseppe De Santis nel celebre film “Riso Amaro”, girato presso la Tenuta Selve di Salasco, e nel quale s’annida l’interessante complesso dell’abbazia di Santa Maria di Lucedio, fondata nel primo quarto del XII secolo da un gruppo di monaci provenenti dalla Francia.
Sempre “ridendo e scherzando” a una settantina di chilometri dal via il gruppo transiterà sulle strade di Vercelli, città d’arte interessante soprattutto per le sue architetture religiose (Duomo, Basilica di Sant’Andrea e altre chiese) e per il Museo Francesco Borgogna, le cui opere ne fanno la principale pinacoteca del Piemonte.
Si comincerà a fare sul “serio” una ventina di chilometri più avanti, quando una prima “fiammata” alla corsa lo darà sicuramente – essendo ancora aperta la classifica della maglia rossa della classifica a punti – il traguardo volante di Novara, all’ombra degli svettanti 121 metri della cupola della Basilica di San Gaudenzio, simbolo della città natale di Giuseppe Saronni, che qui ricordiamo vincitore dei Giri del 1979 e del 1983. Altri venti chilometri all’incirca e la corsa rosa saluterà definitivamente, per quest’edizione, il Piemonte per rientrare sulle strade lombarde a una settantina di chilometri dalla conclusione, in zona rifornimento, previsto in quel di Magenta, cittadina fondata nel 297 come stazione di posta lungo la strada per le Gallie e principalmente conosciuta per la battaglia combattuta il 4 giugno 1859 fra l’esercito dell’impero austriaco e la coalizione, che risulterà vincente, delle truppe del Regno di Sardegna con quelle dell’Impero francese e che rappresenterà il primo “gradino” verso l’Unità d’Italia.
Avvicinandosi a Milano il gruppo affronterà una deviazione dall’asse della Strada Statale 11 (Padana Superiore), che sti stava ininterrottamente seguendo dal passaggio da Vercelli, per attraversare i centri di Rho (conosciuto per il santuario dell’Addolorata, uno dei più venerati della Lombardia, voluto da San Carlo Borromeo sul luogo dove nel 1583 un quadro della Pietà pianse lacrime di sangue) e Pero, lambendo così anche il sito espositivo dell’Expo 2015, realizzato presso il nuovo polo della Fiera di Milano.
L’ingresso nella città della “Madunina” avverrà percorrendo Via Gallarate, la stessa strada sulla quale, il 30 maggio 1909, ci fu la conclusione ufficiosa dell’ultima tappa del primo Giro d’Italia, che terminò con un ultimo tratto da percorrere fuori corsa, con i “girini” della prima ora a pedalare verso l’Arena Civica scortati da uno squadrone di Lancieri di Novara a cavallo. Stavolta, tra due ali di folla l’approdo finale sarà in Corso Sempione, già capolinea del Giro dal 1998 al 2002, al termine di un inedito anello di poco più di 5 Km nel corso del quale si girerà attorno al costruendo quartiere del CityLife e allo storico Velodromo Vigorelli, che a lungo tempo fu il tempio dell’incoronazione del dio rosa del Giro d’Italia: passato, presente e futuro di Milano che si abbracciano a stringere il Giro, incardinandolo ancora di più nella storia della città più moderna e frenetica d’Italia.

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Torino, Cattedrale di San Giovanni Battista e Cappella della Santa Sindone


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Chivasso, collegiata di Santa Maria Assunta

Scena di Riso amaro girata presso la Tenuta Selve di Salasco (www.davinotti.com)

Scena di ''Riso amaro" girata presso la Tenuta Selve di Salasco (www.davinotti.com)


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Abbazia di Santa Maria di Lucedio


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Vercelli, Basilica di Sant’Andrea


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La cupola della basilica di San Gaudenzio svetta nel cielo di Novara


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Rho, Santuario dell’Addolorata


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La nuova Fiera di Milano


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La Lake Arena realizzata presso la sede dell’Expo 2015


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Il mitico Velodromo Vigorelli

L’Arco della Pace di Milano sullo sfondo di Corso Sempione e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2015 (www.fotoeweb.it)

L’Arco della Pace di Milano sullo sfondo di Corso Sempione e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2015 (www.fotoeweb.it)

30-05-2015

maggio 31, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) si è imposto anche nella ventesima tappa, Saint-Vincent – Sestriere, percorrendo 199 Km in 5h12′25″, alla media di 38,218 Km/h. Ha preceduto di 18″ il canadese Hesjedal e di 24″ il colombiano Urán Urán. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 2′02″ su Aru e 3′14″ sullo spagnolo Landa Meana.

BALOISE BELGIUM TOUR

Il francese Arnaud Démare (FDJ) si è imposto anche nella terza tappa, circuito dei Lacs de l’Eau d’Heure, percorrendo 158,5 Km in 3h52′50″, alla media di 40,845 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Boonen e Debusschere. Miglior italiano Danilo Napolitano (Wanty – Groupe Gobert), 8°. L’austriaco Matthias Brändle (IAM Cycling) è ancora leader della classifica con 1″ su Démare e 8″ sul belga Van Avermaet. Miglior italiano Fabio Taborre (Androni Giocattoli – Sidermec), 57° a 3′32″

GRAND PRIX DE PLUMELEC-MORBIHAN

Il francese Alexis Vuillermoz (AG2R La Mondiale) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plumelec, percorrendo 182 Km in 4h21′32″, alla media di 41,754 Km/h. Ha preceduto di 5″ i connazionali Simon e Fédrigo.

TOUR DE GIRONDE (Francia)

Il tedesco Marcel Meisen (Team Kuota-Lotto) si è imposto nella seconda tappa, Bassens – Cenon, percorrendo 169 Km in 4h04′32″, alla media di 41,467 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Jules e l’australiano Schultz. Meisen è il nuovo leader della classifica con 5″ su Jules e 6″ sul francese Poulhies

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il danese Søren Kragh Andersen (Team Trefor – Blue Water) si è imposto nella quarta tappa, Stavanger – Sandnes, percorrendo 177 Km in 4h03′27″, alla media di 43,623 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo spagnolo Txurruka Ansola e di 4″ lo svedese Olsson. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka), 8° a 35″. Andersen è il nuovo leader della classifica con 8″ sull’austriaco Haller e 10″ su Olsson. Miglior italiano Sbaragli, 8° a 45″.

COURSE DE LA PAIX U23 / ZÁVOD MÍRU U23 (Repubblica Ceca)

L’austriaco Gregor Mühlberger (Team Felbermayr – Simplon Wels) si è imposto nella seconda tappa, Glucholazy – Praded, percorrendo 92 Km in 3h02′04″, alla media di 30,318 Km/h. Ha preceduto di 2″ il belga De Plus e di 7″ il norvegese Eiking. Miglior italiano Gianni Moscon* (Zalf Euromobil Désirée Fior), 9° a 14″. Mühlberger è il nuovo leader della classifica con 6″ su De Plus e 13″ su Eiking. Miglior italiano Moscon, 10° a 26″.

* dilettante

TOUR OF ESTONIA

L’italiano Mattia Gavazzi (Amore & Vita – Selle SMP) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Tartu, percorrendo 150 Km in 3h28′35″, alla media di 43,148 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Ackermann e il lettone Smirnovs. L’estone Martin Laas (Team Pro Immo Nicolas Roux) si impone in classifica con 7″ sul greco Tamouridis e 10″ sullo svedese Höög. Miglior italiano Paolo Lunardon (Amore & Vita – Selle SMP), 9° a 22″.

HORIZON PARK RACE MAIDAN

L’ucraino Oleksandr Polivoda (Kolss BDC Team) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Kiev, percorrendo 115 Km in 2h41′13″, alla media di 42,799 Km/h. Ha preceduto di 43″ il bielorusso Papok e l’ucraino Kononenko

GRAND PRIX CYCLISTE DE SAGUENAY (Canada)

Il canadese Pierrick Naud (Optum p/b Kelly Benefit Strategies) si è imposto nella terza tappa, circuito di Chicoutimi, percorrendo 74,2 Km in 1h39′04″, alla media di 44,939 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Lowndes e il canadese Boivin. Il canadese Matteo Dal-Cin (Silber Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 12″ sul connazionale Roth e 15″ sul dominicano Milan.

VOLTA CICLISTICA INTERNACIONAL DO PARANÁ (Brasile)

L’uruguayano Ramiro Cabrera González (Clube Dataro de Ciclismo – Bottecchia) si è imposto nella quarta tappa, Arapongas – Guaraci, percorrendo 198 Km in 5h08′06″, alla media di 38,559 Km/h. Ha preceduto allo sprint il brasiliano Ribeiro Dias e di 10″ il brasiliano Mendes Mesquita. Il brasiliano Rodrigo Nascimento è il nuovo leader della classifica con 5″ sul connazionale Araujo Melo e 12″ sul connazionale Manarelli

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

Il turco Ismail Aksoy (Torku Şekerspor) si è imposto nella terza tappa, Tabriz – Urmia, percorrendo 144,4 Km in 3h21′17″, alla media di 43,044 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli australiani Yates e Tobin. Il kazako Alexandr Shushemoin (Vino 4ever) è ancora leader della classifica con 47″ sull’iraniano Askari e 48″ sull’iraniano Poorseyedigolakhour

TOUR DE KUMANO (Giappone)

Lo spagnolo Benjamin Prades Reverte (Matrix Powertag) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Kumano, percorrendo 109,3 Km in 2h46′20″, alla media di 39,427 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Gorodnichev e il francese Monier. Unico italiano in gara Flavio Valsecchi (Ciervo Nara – Merida Cycling Team), 40° a 8′27″. Prades Reverte è il nuovo leader della classifica con 8″ su Gorodnichev e 10″ su Monier. Valsecchi 36° a 8′38″.

TOUR DE PAYS DE VAUD (Svizzera)

Seconda tappa disputata in due semitappe.
Il mattino, lo statunitense Adrien Costa si è imposto nella prima semitappa, Veytaux – Champéry, percorrendo 64 Km in 2h06′47″, alla media di 30,288 Km/h. Ha preceduto di 1′07″ il danese Charmig e di 1′10″ lo statunitense Blevins. Miglior italiano Alessandro Covi* (CC Cremonese 1891 Arvedi), 5° a 1′10″. Costa è il nuovo leader della classifica con 1′02″ sull’elvetico Mäder e 1′15″ sull’italiano Riccardo Verza* (Ged Contri Autozai Patos)
Il pomeriggio, Costa si è imposto anche nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Champéry, percorrendo 10,3 Km in 14′28″, alla media di 42,179 Km/h. Ha preceduto di 13″ Mäder e di 21″ Charmig. Miglior italiano Covi, 9° a 43″. Costa è ancora leader della classifica con 1′15″ su Mäder e 2′25″ su Charmig. Miglior italiano Verza, 5° a 2′30″.

*juniores

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SESTRIERE

maggio 30, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Aru, che bis! Crisi Contador. Ma il Giro è dello spagnolo (Gazzetta dello Sport)

Aru vola e vince al Sestriere Contador staccato, ma il Giro è suo (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Alberto Contador moves a step closer to achieving rare double (The Independent)

Contador on brink of Giro title despite Aru win (The Time)

Francia

Aru a fait tout ce qu’il pouvait – Contador: «Ma tête est au Tour» – Aru: «Alberto le mérite» (L’Equipe)

Spagna

Contador salva el órdago de Landa y se corona en el Giro – Contador: “He sufrido más de la cuenta; he pagado el esfuerzo” – Landa: “Creyeron que se podía ganar el Giro y me pararon” – Coledan peleó el farolillo rojo y esperó para finalizar último (AS)

Contador, virtual ganador del Giro – El italiano Aru repitió victoria – “Un día realmente duro, pero había que mantener la calma” (Marca)

Aru repite victoria, Contador salva la crisis – Contador: “El Giro ya está en el bolsillo y hay que empezar a pensar en el Tour” – Landa carga contra Astana (El Mundo Deportivo)

Belgio

Aru pakt tweede ritzege, Contador krijgt mentale mokerslag (De Standaard)

Aru vainqueur, Contador sauve son maillot rose – Participation possible de Fabio Aru au Tour de France (L’Avenir)

Giro: Aru s’adjuge un second succès consécutif, Contador sauve son maillot rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Giro – Aru s’impose encore, Contador souffre mais sauve son maillot rose de leader avant la dernière étape (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Kruijswijk sluit af als 7e (De Telegraaf)

Germania

Contador vor Giro-Gesamtsieg – Aru gewinnt 20. Etappe (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro d’Italia: kljub veliki Arujevi zmagi Contador pred skupnim slavjem (Delo)

Russia

Ильнур Закарин: В конце понял, что мне не хватило сил на победу (Sovetsky Sport)

Stati Uniti

Contador Suffers but Poised to Win Giro (The New York Times)

Costa Rica

Épico: Andrey Amador culminará este Giro de Italia en el cuarto lugar de la tabla general (La Nación)

Colombia

Urán, de nuevo tercero en el Giro; Contador sigue de líder (El Tiempo)

Contador sufre pero mantiene el liderato, Rigoberto de nuevo tercero – Arú gana la penúltima etapa del Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Contador survives late attacks to lead the Giro d’Italia to Milan (The Age)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Landa Meana scatta sul Finestre e coglie Contador in crisi. Al traguardo bis di Fabio Aru, Contador perde quasi 2 minuti e mezzo ma salva la maglia rosa. Commenti?

Nebe1980: La crono è stata decisiva, senza di essa Contador sarebbe terzo. Questo non vuol dire che non ci doveva essere, è solo un’osservazione

Salitepuntocià: non ha dominato Contador il Giro, ha vinto grazie alla sua esperienza, non l’ho gufato come altri in passato, perchè Contador ha classe anche quando è in crisi, e quindi ho vissuto solo sportivamente la tappa. Tutto sommato mi son parsi alla pari di lui i 2 Astana in questo Giro, ha deciso la megacrono. Notare anche la reazione di Uran nel finale del giro, poteva fare come Porte e ritirarsi, invece ha reagito alle cadute e alla cattiva forma iniziale. Hesjedal si dimostra regolarista e un diesel e riesce arrivare nei primi 5 dopo che sembrava finito una settimana fa. Comunque l’Astana ha sbagliato tattica anche oggi, Aru doveva collaborare con uran e Hesjedal già in discesa, Landa aspettare e il Giro avrebbe potuto avere esito diverso, se Contador avesse avuto a 10 km dall’arrivo, anzichè 50″, due minuti poteva andare in crisi e non salire regolare gli ultimi 10 km.

Jack.ciclista: Io invece dico che Contador era nettamente superiore, ha lasciato le vittore sempre al 3° in classifica scegliendo di marcare solo il secondo. Diversamente a correre dietro ad entrambi sarebbe saltato; oggi giornata storta ma si è gestito con esperienza, del resto a lui interessava solo la maglia rosa cercando di spremersi il meno possibile. Ricordiamo che ha corso praticamente da solo, mentre l’Astana poteva vantare due prime punte e 4 gregari di alto livello.

Howling Wolf14: Puntocià, impara una cosa: nel ciclismo non si gufa nessuno. Tu arrivi dal calcio e vorresti esportare nel ciclismo gli aspetti peggiori del pallone. Ma nel nostro ambiente non attacca.

Nisky: ad un certo punto ho temuto per un maxi ricongiungimento il che sarebbe stata una sciagura per il tappone del finestre…..io ho gufato questo! quando ho visto landa tentennare e tutti i gruppetti riavvicinarsi ho temuto il peggio! Per fortuna poi è tornata la salita che seppur semplice ha rimesso ognuno al suo posto

Vittorio P: Vince Contador meritatamente ed è stato NETTAMENTE superiore, anche senza cronometro, siamo onesti! Plauso a Contador, ha combattuto cadute, forature, sfighe varie, e vince il terzo Giro (non venite a dirmi che il secondo l’ha vinto Scarponi) ed è un grandissimo. Aru e Landa però hanno dimostrato di avere carattere. Non so chi dei due sia meglio, ma mi sono piaciuti. DI Aru, più che le due vittorie, mi è piaciuta la GRINTA con cui è rimasto attaccato alla classifica nella tappa del Mortirolo. Significa che ha la testa! Nella crisi si vede il campione, e in quella tappa Aru ha dimostrato di essere “Tosto”. Così come lo ha dimostrato Contador oggi (ma lo si sapeva già). Il futuro è dalla parte di Aru e Landa. Fossi Aru andrei al Tour. Meglio un 15esimo posto al Tour che un podio alla Vuelta. Buon voto anche per Uran (vada al Tour, se in forma potrebbe essere una sorpresa!) e Hejsedal che conquista un 5° posto da “cagnaccio”. Sorpresa Amador. Giro duro perché corso a tutta, come dimostra l’allungatissima classifica (il 10° è a 16 minuti!) Domani me li gusto (è proprio il caso di dirlo) all’EXPO! E speriamo in un bel Tour.

Mauro Facoltosi: Landa ha detto che oggi è stato fermato dall’ammiraglia, dopo il Finestre, perchè pensavano che con Aru davanti e con Contador in crisi potessero vincere il Giro

Howling Wolf14: Certo che lo staff tecnico dell’Astana è formato da volponi!

Profpivo: L’Astana ha corso male, se voleva provare a vincere il Giro (cosa possibile solo se Contador fosse davvero crollato verticalmente, alla peggio sarebbe arrivato col gruppetto di Amador-Caruso) doveva fermare Landa immediatamente dopo il Finestre e spremerlo nei primi chilometri verso Sestriere. Inutile fermare Landa quando è stato fatto: a quel punto doveva continuare la sua azione, con Aru sulle ruote degli inseguitori pronto all’eventuale azione in caso di ricongiungimento. Poi complimenti ad Aru, ha fatto una bella azione nel finale, però mi sarebbe piaciuto che Landa potesse giocarsi le sue carte, tanto ormai per l’Astana secondo e terzo posto erano comunque acquisiti. Tanta confusione quest’anno in ammiraglia Astana, ha fatto man bassa solo perchè nettamente la squadra più forte, non perchè abbia corso con intelligenza. Il Giro comunque Contador se l’è strameritato, considerando che è pure caduto due volte. E prima di oggi non aveva avuto un attimo di cedimento

Salitepuntocià: Infatti l’ho scritto io, errore Astana, bastava fermare Landa e anche Aru ha perso tempo non collaborando in discesa, uran a sua volta non collaborava perchè Aru non collaborava. Ha veramente rischiato di perdere il Giro ieri Contador, e dimostrato che l’altro ieri Aru ha vinto meritatamente e Contador veramente non ne aveva a Cervinia, lo ha detto gia ieri lui stesso. A Verbania ha aprofittato della caduta dei 2 della Astana se no non li staccava di 1′. anche senza crono, i 2′ son tutti li’ fra verbania e ieri. Ha meritato di vincere per carità, ma non ha dominato e non è stato nel complesso superiore in salita agli altri 2. Il fatto di essere in crisi non è una giustificazione, perchè allora lo si puo dire di Aru a Aprica, e di Landa a La spezia… E’un Contador umanissimo, lontano parente di quello del 2011 e anche del 2014. Ha vinto perchè è uno dei pochi ad avere intelligenza sopra la media, non mulina solo le gambe… Al Tour , senza il bonus crono,anche mantenesse questa condizione , non arriva fra i primi 5 e tenendo conto che calerà, potrebbe anche non arrivare nei 10. Se già Aru e Landa l’han messo in difficoltà , possono farlo benissimo non solamente Nibali,Froome,Quintana ma anche gli altri francesi e olandesi e spagnoli; mi viene il dubbio che ha scelto il Giro non per la doppietta, ma per il percorso, sapendo di non essere piu dominatore. Quanto al gufaggio, tutti lo fanno se un corridore gli è antipatico o tifano qualcuno. Ieri son stato sportivo solo perchè Contador non mi è antipatico ed è stato il migliore corridore negli ultimi anni, e vedendolo in difficoltà, non ho infierito. Comunque, io vedo il ciclismo e il calcio assieme, da quando avevo 6 anni,il tifo calcistico lo ha portato il duello Moser-Saronni contagiando tutti

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“The Greatest Show On Earth” (Nightwish)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Torino – Milano

Torino : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 19,8°C, vento debole da NNE (7 Km/h), umidità al 76%
Vercelli (Km 66,7) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 23,1°C (percepiti 24°C), vento debole da NE (8-10 Km/h), umidità al 59%
Novara – traguardo volante (Km 86,6) : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 22,6°C (percepiti 21°C), vento debole da NE (10-12 Km/h), umidità al 63%
Milano – 1° passaggio (Km 140,2) : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 23,9°C (percepiti 21°C), vento moderato da E (14 Km/h), umidità al 60%
Milano – arrivo : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 23,5°C (percepiti 21°C), vento moderato da E (12-13 Km/h), umidità al 61%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Garzelli: “Dalle immagine si vede come oggi Contador voglia puntare al bottino pieno” (era inizio telecronaca e in quel momento stavano mostrando le immagini della partenza della tappa, con Contador rilassato che salutava)
Martinello: “Possiamo andare a cercare il capello sull’uovo”
Lelli: “I corridori si stanno allungando”
Martinello: “Passaggio sotto lo striscione dei 40 Km orari”
Pancani: “Fabio Aru è stato splendido per il traguardo di Cervinia”
Martinello: “Rigoberto Aru”
De Stefano: “La sua seconda vittoria dopo Cervino”
De Stefano: “Ottiene il suo primo cerchietto per il 2015″
Lelli: “La squadra per il Tour de France dovrà prendere qualche sostituzione”
Televideo: “Jurguen Van den Broeck” (Jurgen)
El Espectador (quotidiano colombiano): “Arú”

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Saint-Vincent – Sestriere

1° Marco Coledan
2° Roger Kluge s.t.
3° Nikias Arndt a 7′29″
4° Fabio Silvestre s.t.
5° Fumiyuki Beppu s.t.

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Roger Kluge a 6′20″
3° Aleksejs Saramotins a 18′04″
4° Eugert Zhupa a 29′53″
5° Bert De Backer a 30′22″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

6 GIUGNO 1975 – 20a TAPPA: PORDENONE – ALLEGHE

OGGI LO STELVIO: RESISTERÀ BERTOGLIO?
Il Giro Ciclistico d’Italia si conclude a “quota 2757”
Ieri nella tappa della Marmolada , vinta da De Vlaeminck davanti a Conti, Galdos si è portato a 41″ dalla maglia ro a giunta al traguardo a 1’26″ – Bella corsa di Gimondi e delusione di Baronchelli – Fino all’ultimo metro

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio
16a tappa: Pinzolo – Aprica
17a tappa: Tirano – Lugano
18a tappa: Melide – Verbania
19a tappa: Gravellona Toce – Cervinia

Contador in affanno affronta uno dei tornanti più impegnativi del Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Contador in affanno affronta uno dei tornanti più impegnativi del Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

NON BASTA UN SUPER-ARU: CONTADOR SI SALVA AL SESTRIERE

maggio 30, 2015 by Redazione  
Filed under News

Il madrileno si pianta a 5 km dalla vetta del Colle delle Finestre, sull’attacco di Mikel Landa, scollinando con un minuto e mezzo di ritardo, ma riesce a limitare i danni nel finale e a salvare la maglia rosa. Dopo aver atteso il drappello di Aru, il basco si sacrifica per il sardo, che se ne va negli ultimi 2 km e coglie la seconda vittoria di tappa consecutiva. Contador limita i danni a due minuti e mezzo, conservando il primato per 2’02’’.

Dopo una tappa come quella di Cervinia, che aveva costretto a temere che un Giro ad altissimo tasso di spettacolarità potesse chiudersi in calando, neppure il più inguaribile degli ottimisti avrebbe potuto ipotizzare una giornata come quella vissuta oggi a Sestriere. Una giornata che ha ad un tratto rimesso in discussione un Giro nel quale gli stessi sfidanti di Alberto Contador avevano già pronunciato il discorso di concessione, messi al tappeto dal colpo di mano del Pistolero sul Monte Ologno. L’inscalfibile dominatore del Giro d’Italia si è scoperto infine più umano del previsto, si è incollato allo sterrato umido del Finestre, si è trovato solo di fronte a quasi 30 km di discesa, fondovalle e salita pedalabile che minacciavano di far dilatare a dismisura il distacco; anche nel momento più nero, però, non ha perso quella lucidità che gli ha permesso di amministrare le energie e salvare due dei quattro minuti e mezzo che poteva gestire alla partenza su Fabio Aru.
Il merito dell’inopinato colpo di coda che ha scritto forse la pagina più bella di un Giro già memorabile è stato ancora una volta del duo Astana Aru-Landa; ma se tante altre volte, al di là di qualche scelta discutibile, la squadra kazaka si era quantomeno distinta per la massima intraprendenza, chissà che stasera Martinelli e soci non vadano a dormire con la spiacevole impressione di aver lasciato qualcosa d’intentato.
Nel lungo tratto pianeggiante, va detto, la mancanza del solito trenino azzurro in testa al gruppo è stata abbondantemente compensata dall’alleanza di Cannondale, Lotto Jumbo e Tinkoff, quest’ultima più attiva fra tutte nel tenere a distanza di sicurezza la fuga di Bérard, Bandiera, Boem, Saramotins, Ulissi, Izagirre, Berlato, Busato e Zakarin, mai giunta a 3 minuti di vantaggio. Sulle prime rampe del Finestre, però, il ritmo del gruppo è stato ben più blando non soltanto della pazza scalata del 2005, quando la CSC di Basso approcciò la salita come se misurasse 3 km anziché 18, ma anche rispetto all’ascesa di quattro anni fa, presa di petto dalla Liquigas di Nibali in un riuscitissimo bluff. Soltanto quando Luis Leon Sanchez ha soppiantato Basso in testa al plotone il ritmo si è fatto leggermente meno tenero, e non prima di un terzo di salita, quando Kangert ha allungato, la selezione è davvero cominciata. Kruijswijk è stato il primo a rispondere, trascinandosi dietro Contador, Aru, Landa, Hesjedal, Uran e Intxausti, lasciato libero dalla Movistar di giocarsi la maglia blu anziché affiancare Amador, e il drappello così formatosi ha finalmente cominciato a ricucire sulla testa della corsa, ormai rappresentata dal solo Zakarin. Nel mentre, i migliori si riportavano anche su Pirazzi, evaso dal plotone sulle rampe iniziali, dopo un tentativo di Bongiorno.
Salvo per qualche scaramuccia firmata da Hesjedal e Kruijswijk e per l’improvvisa défaillance di Intxausti (forse semplicemente richiamato a doveri di gregariato), la marcia del gruppetto si è mantenuta regolare fino a 5 km circa dal Gran Premio della Montagna, quando la Astana ha finalmente tolto il freno a Mikel Landa. Contador ha provato ad accodarsi al connazionale, con il quale ancora non aveva avuto uno scontro frontale non condizionato dalla presenza di terzi incomodi o da giochi di squadra; soltanto per poche decine di metri, però, il Pistolero ha potuto contrastare l’azione di Landa, che ha stravinto il braccio di ferro involandosi tutto solo in caccia di Zakarin. Le difficoltà della maglia rosa, tuttavia, non si sono rivelate in tutta la loro gravità finché Hesjedal, un paio di chilometri più tardi, non se l’è a sua volta scollata di ruota, ben presto imitato da Kruijswijk, Aru ed Uran; e quando perfino Kangert ha raggiunto e staccato il Pistolero, chiamato ad affrontare in perfetta solitudine la discesa del Finestre, il falsopiano spaccagambe verso Pragelato e la pedalabile salita verso Sestriere, si è davvero accarezzata l’idea che il Giro potesse riaprirsi all’ultima occasione utile.
Landa è scollinato con trenta secondi circa sui diretti inseguitori, e soprattutto con un minuto e mezzo sulla maglia rosa, commettendo però due gravi errori di gioventù nello spazio di pochi metri: in primis negando a Zakarin, raggiunto ad un chilometro dalla vetta, la soddisfazione di conquistare la Cima Coppi, spegnendo nel russo ogni possibile proposito di collaborazione; quindi, ignorando il rifornimento offertogli dal massaggiatore, distrazione cui ha comunque rimediato l’ammiraglia kazaka. E malgrado l’insperata situazione favorevole, supponiamo che in Astana si stessero già domandando quanto maggiore sarebbe stato il distacco se, anziché infiammare la corsa ai -5 dal GPM, l’attacco fosse stato portato qualche chilometro prima, pur con gli ovvi rischi del caso.
Dopo la discesa a rotta di collo, buona per guadagnare ancora una manciata di secondi, Landa ha dovuto fare i conti con la sciocchezza di poco prima, apprendendo con disappunto che il compagno di viaggio non aveva alcuna intenzione di offrirgli cooperazione. Il tutto mentre Aru, poco più indietro, litigava con un Uran restio a collaborare con il sardo e con i generosissimi Kruijswijk e Hesjedal. Proprio questa fase, protrattasi per alcuni, cruciali chilometri, costituirà l’altro cruccio della Astana, che ha impiegato qualche minuto di troppo a capire che sarebbe stato più opportuno chiedere al basco di aspettare il compagno e di unire le forze, come avvenuto solo ai piedi dell’ascesa finale. Al momento del ricongiungimento, Contador si era ormai portato a soli 50’’ dalla testa, prima di ricominciare a perdere non appena la strada ha ripreso a salire.
Con encomiabile spirito di squadra, Landa si è messo al servizio di Aru, ricevendo non più di un paio di cambi fino a 2 km dal traguardo, quando il sardo, che proprio a Sestriere ha a lungo preparato l’appuntamento rosa, ha rotto gli indugi e piazzato un primo allungo, trovando opposizione dal solo Uran; neppure il colombiano, risorto negli ultimi due giorni di montagna, ha però potuto replicare al secondo, con il quale la maglia bianca si è definitivamente involata verso la seconda vittoria di tappa consecutiva, terza in carriera al Giro.
Hesjedal, autore di un’eccezionale ultima settimana, è andato a raggiungere e superare Uran, cogliendo la seconda piazza d’onore di fila e la quinta posizione della generale, mentre il colombiano si è visto agguantare negli ultimi metri anche da Landa. Ben alle spalle anche di Kruijswijk, 5°, Contador, seguito come un’ombra da un Kangert ovviamente non intenzionato ad assisterlo, si è salvato con classe ed esperienza, vedendo dilatarsi significativamente il distacco da Aru soltanto negli ultimi 2 km, fino a tagliare il traguardo a 2’25’’. Un salasso, ma non tale da privarlo del terzo Giro in carriera, sentenze a parte. Un successo per certi aspetti ancor più significativo della grandezza dello spagnolo rispetto ad altri più eclatanti, conseguiti grazie ad una superiorità ben più netta.
Il quinto successo di tappa, con annessa definitiva conquista di due gradini del podio, rende ancor più positivo il già ottimo bilancio della Astana, ma non è escluso che, con il senno di poi, la giornata di oggi finisca per destare più rammarico che gioia in seno alla corazzata di patron Vinokourov, specie ripensando alle scelte operate nei momenti critici di tappe come quelle di Madonna di Campiglio e Aprica. Decisioni indubbiamente difendibili, ma che hanno forse fatto lasciare qua e là quel qualcosa che sarebbe servito per portare Aru o Landa sul gradino più alto del podio. Quello su cui domani, a Milano, salirà in ogni caso il corridore più meritevole.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 5:12:25
2 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:18
3 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:24
4 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:34
6 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:01:40
7 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:02:28
8 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
9 Leopold Konig (Cze) Team Sky
10 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
11 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
12 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:34
13 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:03:05
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:03:18
15 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
16 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:06:02
17 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
18 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing 0:07:06
19 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:07:37
20 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
22 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
23 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
24 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:07:42
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
26 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:08:35
27 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:08:54
28 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
29 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
30 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
31 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
32 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
33 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:10:01
34 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 0:15:22
35 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:16:18
36 Jonathan MONSALVE
37 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
38 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
39 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida
41 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice
42 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
43 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
44 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
45 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:17:15
46 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
47 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:19:43
48 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
49 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida
50 Sebastian Henao (Col) Team Sky

CLASSIFICA GENERALE
1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 84:03:30
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:02
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:03:14
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:08:19
5 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:09:52
6 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:10:50
7 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:02
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:12:17
9 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:16:00
10 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:16:23
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:17:51
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:25:12
13 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:28:14
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:28:35
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:30:23
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:40:26
17 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:47:45
18 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:49:37
19 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:03:47
20 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 1:17:15
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:19:15
22 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:20:50
23 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:25:06
24 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:30:49
25 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 1:35:33
26 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:43:26
27 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:46:46
28 Jonathan MONSALVE 1:50:07
29 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing 1:55:57
30 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 2:14:56
31 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 2:22:58
32 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 2:23:01
33 Igor Anton (Spa) Movistar Team 2:24:53
34 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 2:42:44
35 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 2:43:56
36 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:44:22
37 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:46:23
38 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:46:35
39 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 2:49:22
40 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:51:12
41 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 2:52:42
42 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 2:53:13
43 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 3:09:22
44 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 3:23:10
45 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 3:44:08
46 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 4:00:24
47 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:46:23
48 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:46:35
49 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 2:49:22
50 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:51:12

Fabio Aru taglia a braccia alzate il traguardo di Sestriere (foto Bettini)

Fabio Aru taglia a braccia alzate il traguardo di Sestriere (foto Bettini)

29-05-2015

maggio 30, 2015 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) si è imposto nella diciannovesima tappa, Gravellona Toce – Cervinia, percorrendo 236 Km in 6h24′13″, alla media di 36,854 Km/h. Ha preceduto di 28″ il canadese Hesjedal e di 1′10″ il colombiano Urán Urán. Lo spagnolo Alberto Contador Velasco (Tinkoff – Saxo) è ancora maglia rosa con 4′37″ su Aru e 5′15″ sullo spagnolo Landa Meana.

BALOISE BELGIUM TOUR

Il francese Arnaud Démare (FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Knokke-Heist – Herzele, percorrendo 201,1 Km in 4h43′39″, alla media di 42,538 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Boonen e Roelandts. Miglior italiano Andrea Guardini (Astana Pro Team), 62° a 2′51″. L’austriaco Matthias Brändle (IAM Cycling) è ancora leader della classifica con 6″ su Démare e sul belga Bille. Miglior italiano Fabio Taborre (Androni Giocattoli – Sidermec), 65° a 3′27″

TOUR DE GIRONDE (Francia)

Il belga Robin Stenuit (Veranclassic – Ekoi) si è imposto nella prima tappa, circuito di Pauillac, percorrendo 173,7 Km in 3h40′26″, alla media di 47,280 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Poulhies e Bryan Alaphilippe, distanziati di 4″ e 6″ nella prima classifica generale.

TOUR DES FJORDS (Norvegia)

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto anche nella terza tappa, Stord – Sauda, percorrendo 166 Km in 3h57′05″, alla media di 42,010 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Impey e il norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN – Qhubeka), 9°. Kristoff è ancora leader della classifica con 20″ su Impey e 24″ sul belga Stuyven. Miglior italiano Sbaragli, 8° a 30″.

COURSE DE LA PAIX U23 / ZÁVOD MÍRU U23 (Repubblica Ceca)

Il britannico Gabriel Cullaigh si è imposto nella prima tappa, Jeseník – Rýmarov, percorrendo 122 Km in 2h59′13″, alla media di 40,844 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Pavlic e il ceco Turek. Miglior italiano Davide Gaburro (General Store Bottoli Zardini)*, 12° a 13″. Cullaigh è il primo leader della classifica con 4″ su Pavlic e 6″ su Turek. Miglior italiano Gaburro, 14° a 23″.

*dilettante

TOUR OF ESTONIA

L’estone Martin Laas (Team Pro Immo Nicolas Roux) si è imposto nella prima tappa, Tallinn – Tartu, percorrendo 197 Km in 4h30′32″, alla media di 43,691 Km/h. Ha preceduto allo sprint il greco Tamouridis e lo svedese Höög. Miglior italiano Paolo Lunardon (Amore & Vita – Selle SMP), 9° a 8″.

HORIZON PARK RACE FOR PEACE

L’ucraino Sergiy Lagkuti (Kolss BDC Team) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Kiev, percorrendo 151 Km in 3h21′45″, alla media di 44,907 Km/h. Ha preceduto di 58″ il connazionale Kostyuk e di 1′03″ il connazionale Pakhtusov

GRAND PRIX CYCLISTE DE SAGUENAY (Canada)

Il canadese Bruno Langlois (Garneau – Québecor) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Kénogami, percorrendo 156,6 Km in 3h50′30″, alla media di 40,763 Km/h. Ha preceduto di 14″ il connazionale Keeping e il francese Jeannes. Il canadese Matteo Dal-Cin (Silber Pro Cycling) è ancora leader della classifica con 12″ sul connazionale Roth e 16″ sul dominicano Milan.

VOLTA CICLISTICA INTERNACIONAL DO PARANÁ (Brasile)

Il brasiliano Flavio Cardoso Santos (Funvic Brasilinvest-São José dos Campos) si è imposto nella terza tappa, Ibiporã – Bela Vista do Paraíso, percorrendo 164,5 Km in 3h36′27″, alla media di 42,412 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Arseno e Knapp. Il brasiliano Rodrigo Araujo Melo è ancora leader della classifica con 8″ sul connazionale Manarelli e 14″ su Cardoso Santos

TOUR OF IRAN (AZARBAIJAN)

L’iraniano Saeeid Safarzadeh (Tabriz Shahrdari Team) si è imposto nella seconda tappa, Sareyn – Tabriz, percorrendo 188,2 Km in 5h35′52″, alla media di 33,620 Km/h. Ha preceduto di 5″ i connazionali Sohrabi e Nateghi. Il kazako Alexandr Shushemoin (Vino 4ever) è ancora leader della classifica con 47″ sull’iraniano Askari e 48″ sull’iraniano Poorseyedigolakhour

TOUR DE KUMANO (Giappone)

L’australiano Neil Van Der Ploeg (Avanti Racing Team) si è imposto anche nella prima tappa, circuito di Akagigawa, percorrendo 114,1 Km in 2h35′52″, alla media di 43,922 Km/h. Ha preceduto allo sprint il giapponese Ayabe e il tedesco Thömel. Unico italiano in gara Flavio Valsecchi (Ciervo Nara – Merida Cycling Team), 19°. Van Der Ploeg è ancora leader della classifica con 7″ su Ayabe e Thömel. Valsecchi 14° a 12″.

TOUR DE PAYS DE VAUD (Svizzera)

L’elvetico Gino Mäder si è imposto anche nella prima tappa, Onnens – Tartegnin, percorrendo 110 Km in 2h54′47″, alla media di 37,761 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’italiano Riccardo Verza* (Ged Contri Autozai Patos) e di 3″ lo statunitense Costa . Mäder è ancora leader della classifica con 8″ su Costa e 13″ su Verza

*juniores

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CERVINIA

maggio 30, 2015 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Aru, capolavoro a Cervinia. Ora è 2° a 4′37” da Contador (Gazzetta dello Sport)

Giro, impresa di Aru: stacca Contador e arriva da solo (Corriere della Sera)

Gran Bretagna

Fabio Aru earns seat in last-chance saloon as Alberto Contador retains Giro lead (The Time)

Francia

Un Aru d’honneur – Geniez tient le choc (L’Equipe)

Spagna

Aru se desquita y Contador fue una lapa a rueda de Landa – Contador: “Un día menos y estoy más cerca del objetivo” (AS)

Aru recupera su sitio – Contador mantiene la ‘maglia’ (Marca)

Aru gana la etapa y le recorta 1’ 17” a Contador – La UCI investiga la bici de Alberto Contador – Contador: “No se me pasa por la cabeza usar motores en las bicis”(El Mundo Deportivo)

Belgio

Aru herstelt ploeghiërarchie in slopende bergrit, Contador verdeelt en heerst (De Standaard)

Giro : victoire de Fabio Aru, Contador toujours leader (L’Avenir)

Giro: victoire de Fabio Aru lors de la 19e étape (La Dernière Heure/Les Sports)

Tour d’Italie: l’Italien Fabio Aru remporte la 19e étape mais Contador reste en rose (Sudinfo.be)

Paesi Bassi

Rotdag voor Kruijswijk (De Telegraaf)

Germania

Italiener Aru gewinnt 19. Etappe des Giro (Berliner Zeitung)

Slovenia

Giro d’Italia: Aru z zmago nazaj na drugo mesto, Contador še vedno daleč v ospredju (Delo)

Stati Uniti

Aru Climbs Back Up to Second in Giro d’Italia (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador puso todo su corazón en la alta montaña y defiende su cuarto lugar en la general del Giro (La Nación)

Colombia

¡En el podio! Urán fue tercero en la decimonovena etapa del Giro (El Tiempo)

ARigoberto Urán, tercero en etapa que arribó a Cervinia en Giro de Italia (El Espectador)

Australia

Aru triumphs, Contador defends lead – Back from the brink, Haussler hopes to finish Giro a winner (The Age)

Aru torture ends but Contador in charge (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

PRIMA DELLA TAPPA

Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa? Altro show di Contador?

MirkoBL: Dipende se ha veramente voglia di vincere una tappa o se si accontenta di gestire il vantaggio su Landa. Vista la scarsezza della sua squadra non penso che si muoverà (se mai lo farà) prima degli ultimi km. Però Contador deve stare attento ed agire con intelligenza, perché ho l’impressione che Landa abbia qualcosa in più in salita (poco). Tappa molto bella, la seconda come qualità dopo Aprica: chilometraggio consistente, tre belle salite lunghe l’una dietro l’altra a fine Giro e dalle pendenze irregolari.

Geobach: Io ne capisco davvero poco di ciclismo pro ma chiedo il vostro parere: il miglioramento di Landa, da ciclista credo di medio livello all’apice della classifica di una delle più importanti corse a tappe del mondo a cosa può essere dovuto? ha operato finora solo da gregario limitandosi ad aiutare i suoi capitani? un talento esploso all’improvviso? qualcuno aveva previsto che prima o poi arrivasse a questi livelli?

MirkoBL: Ho letto un’affermazione di Martinelli in cui diceva, sostanzialmente, che ha i numeri, ma che non si era applicato a dovere sino ad ora.

DOPO LA TAPPA

Mauro Facoltosi: Vittoria di Fabio Aru. Contador e Landa arrivano a 1′18″ e Aru torna al secondo posto della classifica.

Jack.ciclista: Per gentile concessione. Contador è rimasto tranquillo nel gruppetto, stando sempre seduto e facendo girare le gambe risparmiando energie per domani.
Come diceva Mirko anche domani se ai -2 km ci sarà ancora gruppo compatto fa uno scatto e si porta a casa la tappa, altrimenti lascia fare senza dannarsi l’anima come ha fatto oggi.

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Alive” (Pearl Jam)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Saint-Vincent – Sestriere

Saint-Vincent : cielo sereno, 21,8°C, vento debole da S (5-6 Km/h), umidità al 48%
Ivrea (Km 40,1) : cielo sereno, 24,3°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (5 Km/h), umidità al 55%
Venaria Reale – traguardo volante (Km 97,1) : cielo sereno, 24°C, vento debole da ESE (5 Km/h), umidità al 57%
Susa – traguardo volante (Km 151,1) : poco nuvoloso, 24°C (percepiti 25°C), vento debole da ESE (9 Km/h), umidità al 53%
Colle delle Finestre – Cima Coppi (2178 – Km 171,5) : cielo sereno, 13,6°C, vento debole da SE (9 Km/h), umidità al 34%
Sestriere: cielo sereno, 15°C (percepiti 16°C), vento debole da W (5-8 Km/h), umidità al 37%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Questa fuga che sta già prendendo il via” (in quel momento erano le 14 e la fuga era partita attorno alle 11.20)
Martinello: “Gruppo condotto nel lungo chilometraggio in pianura”
Martinello: “Aldo Kazianka” (il vincitore della tappa di Cervinia del Giro 1960 si chiamava Addo”
De Luca: “Scalata al Cervinia”
Martinello: “Salita regolabile”
De Luca: “Amador, terzo della generale” (è 4°)
De Stefano: “Processo alla cappa”
De Stefano: “Il Giro d’Italia non è ancora finito”
De Stefano: “La Sardegna esulta per tutti i suoi tifosi”
De Stefano: “Io non ho sprofondato”
Martinello: “Conquistare la vittoria generale”
De Stefano: “Questo immagine di Fabio Aru”
Televideo: “Kotchekov” (Kochetkov)
Televideo: “Miguel Nieve Iturralde” (Mikel)
Ordine d’arrivo ufficiale: “Mikel Nieve Ituralde” (Iturralde)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Gravellona Toce – Cervinia

1° Luca Mezgec
2° Roger Kluge s.t.
3° Nikias Arndt a 2″
4° Marco Coledan a 2′55″
5° Michael Hepburn a 3′54″

Classifica generale

1° Marco Coledan
2° Roger Kluge a 6′20″
3° Aleksejs Saramotins a 6′34″
4° Ji Cheng a 15′53″
5° Eugert Zhupa a 19′57″

IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”

5 GIUGNO 1975 – 19a TAPPA: BASELGA DI PINÈ – PORDENONE

IN UNA VOLATA “VERSO” PORDENONE BOIFAVA METTE PAURA A BERTOGLIO
Oggi la Marmolada ma il “Giro” ha offerto anche ieri una clamorosa impresa
La tappa vinta da Rodríguez ma il corridore della Furzi ha ridotto di 11’28” il distacco dalla maglia rosa – Molta classe, poca fortuna

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio
16a tappa: Pinzolo – Aprica
17a tappa: Tirano – Lugano
18a tappa: Melide – Verbania

Fabio Aru a Gravellona Toce, al raduno di partenza della frazione che, sei ore più tardi, trionfalmente conquisterà in quel di Cervinia (Getty Images Sport)

Fabio Aru a Gravellona Toce, al raduno di partenza della frazione che, sei ore più tardi, trionfalmente conquisterà in quel di Cervinia (Getty Images Sport)

ARU RISORGE A CERVINIA, CONTADOR FA L’INDURAIN

maggio 29, 2015 by Redazione  
Filed under News

La tappa regina del Giro ha riservato una bella soddisfazione per Fabio Aru, che ha vinto la tappa ed ha recuperato il secondo posto. Il ritardo accumulato in classifica generale dal sardo gli ha permesso di non essere inseguito da Contador che ha marcato solo Landa ed ha corso un po’ alla Indurain. Domani, sul Colle delle Finestre, atto finale prima della passerella

Era la tappa regina, non quella con le salite più dure, ma verosimilmente quella più faticosa perchè caratterizzata da un chilometraggio elevato e tre salite anch’esse lunghe, anche se le pendenze non erano da capogiro. L’Astana, dopo la tappa di ieri, era in cerca di riscatt e bisognava capire se il tentativo serio sarebbe toccato a Landa o ad Aru. Il marcamento della maglia rosa nei confronti di Landa, più vicino in classifica generale, ha fatto ricadere naturalmente il compito su Aru che, probabilmente, Contador ritiene meno pericoloso in salita sulla base di quanto visto a Madonna di Campiglio e sul Mortirolo.
Quel che ha un po’ colpito negativamente è stata la scelta del tipo di attacco. In chiave Giro d’Italia, era necessario partire decisi dal Saint Pantaleon, mentre in chiave vittoria di tappa bastava attaccare sulla salita finale di Cervinia.
La scelta è ricaduta sulla seconda opzione, mentre era lecito pensare che, con due corridori della stessa squadra appaiati in seconda e terza posizione ed una squadra molto forte, gli uomini di Martinelli avrebbero potuto tentare di strutturare un attacco insidioso da gestire per la maglia rosa, per esempio mandando corridori in fuga perchè potessero essere ripresi nella discesa del Saint Panthaleon e fare da punto di appoggio per un attacco incrociato.
L’Astana ha, così, deciso di lottare per la vittoria di tappa e per la conservazione delle due piazza d’onore in generale. Contador, in questa situazione, ha avuto buon gioco e, grazie al vantaggio accumulato, ha preferito correre alla Indurain, lasciando andare chi ha comunque un ritardo importante ed ha dimostrato qualche limite sulle pendenze in doppia cifra, e risparmiando energie in vista della tappa di domani.
La corsa è partita subito a tutta, facendo registrare una media nella prima ora intorno ai 50 orari. La fuga è comunque riuscita ad andar via dopo 34 chilometri, composta da Carlos Betancur, Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Nicky Van der Lijke (LottoNL – Jumbo), Vasili Kiryienka (Team Sky), Esteban Chaves (Orica GreenEDGE), Diego Ulissi (Lampre – Merida), Marek Rutkiewicz (CCC Sprandi), Giovanni Visconti (Movistar) e Pavel Kochetkov (Team Katusha) i quali riescono ad ottenere un vantaggio massimo di 4 minuti e 50 secondi. Colpisce subito l’assenza di corridori dell’Astana nella fuga. Gli uomini del team kazako prendono, invece, in mano le redini dell’inseguimento, circostanza che fa pensare subito che gli Astana abbiano deciso di puntare sulla vittoria parziale.
All’inizio della salita che porta al primo GPM di giornata, il Saint Barthélemy, Visconti prova accelerare, lasciando sul posto Betancur, vittima di problemi meccanici, mentre appresso all’italiano si portano Kiryienka, Kochetkov e Chaves. Rutkiewicz, invece, molto bravo a non perdere il contatto visivo, riesce a rientrare in prossimità dello scollinamento.
Nel gruppo maglia rosa l’Astana continua a fare il ritmo ma, in vista del GPM, Beñat Intxausti (Movistar) e Steven Kruijswijk (LottoNL – Jumbo) non si limitano ad andare a sprintare per i punti della maglia azzurra, ma cercano di sfruttare l’occasione per involarsi, tentativo che naufraga nel corso della discesa a causa della tattica degli Astana, che vogliono tenere cucita la corsa fino ad un attacco del loro uomo.
Sul Saint Panthaleon, Visconti riprova ad allungare e questa volta il tentativo di risposta da parte di Kochetkov e di Vasil Kiryenka non basta per tenere le ruote dello scatenato Visconti, che transita al Gran Premio della Montagna con un buon vantaggio, superiore al minuto sugli immediati inseguitori e di due minuti sul gruppo maglia rosa.
La salita finale, preceduta da una fase di falsopiano, è quanto di più inadatto per l’azione di un corridore da solo. Su tratti del genere, stando a ruota, si risparmiano moltissime energie che possono poi essere utilmente impiegate nel prosieguo. Il povero Visconti, bravissimo oggi, vede inesorabilmente piombare su di lui il gruppo della maglia rosa quando mancavano ancora 10 km alla conclusione.
Conquistata la testa della corsa, nel gruppo iniziano a manifestarsi segnali di inquietudine, con Kanstantsin Siutsou (Sky) che cerca di allungare, senza troppa convinzione e soprattutto senza esito. E’ il preludio alla battaglia finale, con Landa che piazza una accelerata molto più convincente di quella di Siutsou: la maglia rosa ed Hesjedal non perdono l’occasione di saltare sulla ruota del basco, agguantata, in un secondo momento, anche da Steven Kruijswijk (Lotto NL – Jumbo), Rigoberto Uran (Etixx – QuickStep), Leopold König (Sky) e Fabio Aru (Astana), che prova un allungo senza alcun esito, se non quello di provocare il distacco di Uran dal gruppetto dei migliori.
Il mai domo Hesjedal, anche oggi davvero lodevole, prova a questo punto a giocare le sue carte, ma Fabio Aru risponde all’attacco e, raggiunto il canadese, riesce a staccarlo, anche perchè forse lo stesso chiede troppo la suo fisico nel tentativo di resistere alla accelerata decisa del sardo, che va via in bella progressione, senza che dietro vi sia reazione alcuna, né da parte della maglia rosa, né da parte di altri uomini. Aru riesce così ad incrementare sensibilmente il proprio distacco, mentre Uran, approfittando del rallentamento in seno al gruppo maglia rosa, riesce a rientrare e nel finale ad allungare, cogliendo la terza posizione dietro ad un ottimo Hesjedal, che si avvicina alla top five che domani potrebbe anche riuscire a conquistare se Trofimov e Konig non dovessero essere in giornata di grazia.
L’azione di Aru è stata ottima, specialmente per la capacità che ha mostrato di saper reagire ai momenti di difficoltà e riprendersi. Contador, però, ha dato l’impressione di correre molto al risparmio, mentre Landa ha ovviamente seguito i giochi di squadra rimanendo a ruota. L’impressione resta quella che Landa e Contador siano ancora una volta i più in forma del momento.
Ottima comunque la prova di carattere di Fabio Aru, che non ha aspettato il triangolo rosso per piazzare l’attacco, anche perchè Hesjedal in salita è un avversario davvero tosto, non tanto negli attacchi quanto nella difesa.
Messa in saccoccia questa vittoria, bisognerà vedere cosa tenterà l’Astana domani. Sul Colle delle Finestre, si può inscenare un attacco ma, a meno di crisi di Contador, il vantaggio in generale è molto rassicurante per la maglia rosa. Tuttavia, lo sterrato può sempre riservare sorprese anche perchè, su tale tipo di terreno, aumenta la possibilità di incidenti meccanici che su quelle pendenze possono causare notevoli fastidi, anche se Contador ha dimostrato di saper gestire con calma e lucidità anche situazioni critiche.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 6:24:13
2 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:28
3 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:01:10
4 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:01:18
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo
6 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo
7 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
8 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:01:21
9 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:01:24
10 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:02:24
11 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:02:27
12 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
13 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:02:49
14 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
16 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
17 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:04:43
18 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 0:05:14
19 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
20 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
22 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
23 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 0:06:52
24 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team
25 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:09:03
26 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:11:56
27 Ivan Basso (Ita) Tinkoff-Saxo
28 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli
29 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
30 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:13:27
31 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 0:14:06
32 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:14:46
33 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:14:58
34 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
35 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
36 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team
37 Salvatore Puccio (Ita) Team Sky
38 Sebastian Henao (Col) Team Sky
39 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:16:01
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:18:58
41 Nick Van Der Lijke (Ned) Team LottoNL-Jumbo
42 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
43 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
44 Marek Rutkiewicz (Pol) CCC Sprandi Polkowice
45 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 0:22:46
46 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
47 Dayer Quintana (Col) Movistar Team 0:22:56
48 Ruben Fernandez (Spa) Movistar Team
49 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 0:23:54
50 Bertjan Lindeman (Ned) Team LottoNL-Jumbo

CLASSIFICA GENERALE

1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 78:48:40
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:04:37
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:05:15
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:08:10
5 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:10:47
6 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:11:11
7 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:56:20
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 1:05:20
9 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:12:53
10 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:15:07
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:16:58
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:18:43
13 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:25:11
14 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:28:11
15 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:30:40
16 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:34:47
17 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:36:49
18 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:42:28
19 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:57:18
20 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 1:10:46
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:14:03
22 Roman Kreuziger (Cze) Tinkoff-Saxo 1:19:35
23 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:20:10
24 Ion Izagirre (Spa) Movistar Team 1:20:57
25 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:25:03
26 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 1:27:57
27 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:30:46
28 Jonathan Monsalve (Ven) Southeast Pro Cycling 1:36:14
29 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:36:21
30 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:36:57
31 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:41:29
32 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:42:25
33 Fabio Felline (Ita) TrekRacing 1:51:16
34 Luis Leon Sanchez (Spa) Astana Pro Team 1:53:04
35 Philippe Gilbert (Bel) BMC Racing Team 2:05:16
36 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 2:09:05
37 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 2:09:08
38 Igor Anton (Spa) Movistar Team 2:10:03
39 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 2:11:19
40 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 2:19:36
41 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 2:19:42
42 Kenny Elissonde (Fra) FDJ.fr 2:19:56
43 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNL-Jumbo 2:20:16
44 Sebastian Henao (Col) Team Sky 2:21:15
45 Mauro Finetto (Ita) Southeast Pro Cycling 2:25:27
46 Ivan Basso (Ita) Tinkoff-Saxo 2:27:08
47 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:30:29
48 Grega Bole (Slo) CCC Sprandi Polkowice 2:32:08
49 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:32:30
50 Francesco Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 2:35:14

Aru in attacco solitario verso Cervinia (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Aru in attacco solitario verso Cervinia (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

GRAVELLONA TOCE – CERVINIA: UN TAPPONE PER BRINDARE ALL’ANNIVERSARIO

maggio 29, 2015 by Redazione  
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È il 150° anniversario della conquista della vetta del Cervino e per la tappa che si concluderà nell’occasione al piedi della montagna valdostana l’organizzazione del Giro ha predisposto un tracciato in grado di far scrivere ai “girini” una pagina di storia sportiva che possa competere con quella vergata sulla pietra il 14 luglio del 1865. Ci sarà la possibilità di scardinare la classifica negli ultimi 85 dei 236 Km che si dovranno percorrere per andare da Gravellona Toce a Cervinia, grazie a tre ascese non impossibili ma notevolmente esigenti in termini d’energie lasciate lungo la strada. Mancheranno pendenze mirabolanti, ma i molti chilometri da percorrere verso l’alto e 3255 metri di dislivello complessivo lasceranno sicuramente un indelebile segno, a soli tre giorni dal termine del Giro.

Dopo tanto peregrinare per lo stivale italico è arrivato il momento del tappone. Il termine, di genesi squisitamente ciclistica, identifica quelle frazioni che abbondano in tutto, dai chilometraggi “oversize” al numero delle salite, di solito 4 o 5, sparse lungo l’intero asse della tappa. Ma la frazione che, venerdì 29 maggio, condurrà i “girini” da Gravellona Toce a Cervinia asseconderà solo il primo aspetto – si percorreranno 236 Km, seconda tappa per distanza dopo quella di Fiuggi – poiché il nuovo modo di concepire queste giornate da parte degli organizzatori, adottato in questi ultimi anni, prevede di concentrare le difficoltà nel finale, lasciando decisamente sgombre le fasi iniziali allo scopo di evitare lente transumanze in partenza e vere e proprie ecatombi nel finale, con molti corridori a rischio tempo massimo. Le tappe vecchia maniera sono diventate rarità, anche se di tanto in tanto capita ancora di vederle spuntare sulla cartografia del Giro, com’è stato in occasione della frazione del Mortirolo di questa edizioe, di quella della Val Martello proposta l’anno passato (che proprio tappone non era a causa degli appena 139 Km) e la Arabba – Passo Fedaia del 2008. Tornando all’attualità, le tre salite che si dovranno affrontare nel finale non saranno impossibili ma, messe assieme, costituiranno uno sforzo di non poco conto: basti dire che negli ultimi 85 Km, se ne dovranno affrontare ben 52 Km di salita, superanno 3255 di dislivello e una pendenza media “globale” del 6,2%, numeri che – a tre giorni dalla tappa conclusiva del Giro – potrebbero chiedere un conto salatissimo a chi si fosse presentato a questo punto della gara in debito d’energie. E a ricordare il “peso” di questo percorso c’è il precedente del 1997, quando la tappa che terminava a Cervinia, molto simile a questa nel disegno e nel chilometraggio, fu determinante per la classifica finale, con l’attacco di Gotti sul Col Saint-Pantaléon, che sarà della “partita” anche quest’anno, e la conquista di quella maglia rosa che poi il bergamasco consoliderà strada facendo e porterà sino a Milano. Con la differenza, rispetto a quel giorno, che allora la tappa di Cervina fu affrontata a mezzo Giro e non in fin di corsa.
La tappa prenderà le mosse, come detto, da Gravellona Toce, alle porte del Verbano, e vedrà il gruppo sfilare nel tratto iniziale lungo la riva orientale del Lago d’Orta, nel cui mezzo si adagia placida l’Isola di San Giulio, dal 1973 sede di un’abbazia benedettina femminile di clausura e sulla quale “visse due volte” il Barone Lamberto, personaggio creato dalla fantasia dello scrittore Gianni Rodari per una delle sue più conosciute novelle per ragazzi.
Lasciatosi alle spalle il Cusio, il tracciato punterà poi su Borgomanero, centro legato al ricordo di Pasquale Fornara, il corridore che ancora oggi vanta il record di Tour de Suisse conquistati, un primato – 4 vittorie – che potrebbe essere insidiato quest’anno dal portoghese Rui Costa, vincitore delle ultime tre edizioni. Un altro “pezzo da novanta” del ciclismo locale fu Domenico Piemontesi (undici tappe vinte al Giro e un Lombardia nel suo palmarès), nativo della vicina Boca, piccolo centro noto agli appassionati di enologia per l’omonimo vino DOC e meta di pellegrinaggi al santuario del Santissimo Crocifisso, edificio progettato dal 22enne Alessandro Antonelli, futuro autore della Mole torinese.
Cambiata direzione di marcia, ora la carovana solcherà le strade del biellese, ricalcando – nella direzione opposta – parte del tracciato della tappa di Oropa della scorsa edizione, giungendo dopo una settantina di chilometri dal via nel centro di Biella, lambendone il “Piano”, uno dei tre nuclei abitati che lo compongono, nel quale si trovano i più due interessanti monumenti, il battistero del duomo e la chiesa di San Sebastiano.
In attesa della scorpacciata di salita prevista nel finale, è arrivata l’ora di un primo “stuzzichino”, rappresentato dalla pedalabile ascesa verso la Galleria della Serra (6,9 Km al 3,8%), piccolo traforo di 1,4 Km che fu scavato alla fine degli anni 60 bucando l’omonima collina morenica d’origine glaciale, oltre il quale si scenderà a ritrovar la pianura, che continuerà a scorrere sotto le ruote delle biciclette per ancora molti chilometri, anche dopo l’ingresso del gruppo in Valle d’Aosta. Il cambio di regione sarà annunciato dallo stringersi delle montagne ai lati del percorso, evidente in particolare al momento nel passaggio nella stretta gola dominata dal mastodontico Forte di Bard, aperto al pubblico una decina di anni fa dopo un lungo periodo di abbandono e oggi sede di un interessante museo dedicato alle Alpi. Un altro maniero, dei tanti che presenta questa piccola regione montana, si staglia all’orizzonte: è quello cubico di Verrès, costruito su iniziativa del Governatore del Piemonte Ibleto di Challant a partire dal 1372, che al gruppo suonerà la sveglia che annuncerà la seconda e ultima salita-antipasto, i 4,2 Km al 4,3% che si concluderanno alle porte di Saint-Vincent, una delle più rinomate di località di villeggiatura della valle che, prima dell’apertura del casinò, inaugurato il 29 maggio del 1947, era unicamente frequentata per le terme, le cui acque non furono utilizzate solo per scopi curativi ma anche per far muovere la locale funicolare a contrappeso d’acqua, oggi elettrificata.
Inizierà ora l’ultima razione di pianura in programma quest’oggi, durante la quale il gruppo fiancheggerà il più celebre e visitato dei castelli valligiani, quello di Fénis, pure innalzato dai Challant e nel quale dimorò nientemento che il conte Dracula, quello impersonato sul grande schermo dall’attore britannico Edmund Purdom nello spassoso “Fracchia contro Dracula”. Quando mancheranno 85 Km all’arrivo la musica cambierà diametralmente e, salutata la pianura, si attaccherà la prima delle tre ascese che costituiscono il gran finale. La meta sarà il Vallone di Saint-Barthélemy, inedita per il Giro ma già sperimentata in passato al Giro della Valle d’Aosta per under23, dove si giungerà dopo aver affrontato un’ascesa lunga 16,5 Km e caratterizzata da una pendenza media del 6,7%. Come nel caso del Monte Ologno affrontato il giorno prima, sarà il tratto iniziale il più ripido, con il primo chilometro che salirà al 10,1% medio, poi la pendenza si abbasserà di circa 3-4 punti, incontrando però frequenti variazioni d’inclinazione che, alla fine, potrebbero incidere non poco. Raggiunta la località di Lignan si volgerà le spalle al tratto più alto del vallone – nel quale si trova il santuario di Cunéy (2656 metri), uno dei più elevati dell’arco alpino – e si ritornerà verso la pianura, che sarà solo sfiorata poiché, terminata la discesa, immediatamente si riprenderà a salire e, a capo di un’ascesa lunga esattamente quanto la precedente, si raggiungeranno i 1664 metri del Col Saint-Pantaléon, formidabile balcone panoramico che consente di spaziare dal Monte Bianco al Cervino. Il versante che affronteranno i “girini” non sarà proprio lo stesso del 1997, sul quale si confluirà 3,5 Km sotto lo scollinamento, ma ci saranno tutte le premesse per ripetere l’impresa di Gotti grazie ad una pendenza media del 7,2%, quindi maggiore rispetto a quella del Saint-Barthélemy. Un tuffo di una decina di chilometri scarsi, attraverso la località turistica di Torgnon (in latino Tornacus, è il paese che ha dato il nome alla Valtournenche), condurrà ad Antey-Saint-André dove i corridori incontreranno uno “sputo” di strada facile, ultimo momento per tirare il fiato prima che l’ascesa finale inizi dalle parti della stazione della funivia per Chamois (letteralmente “camoscio”), il comune più alto della Valle d’Aosta, l’unico in Italia a non essere raggiunto da una strada asfaltata. L’ultima difficoltà di giornata appare, sulla carta, come la più “debole” delle tre sul piano della pendenza media (5%) e su quello del dislivello da superare (961) ma è quella che, alla fine, impegnerà più a lungo in virtù di una lunghezza maggiore, di quasi 20 Km. Risalendo verso la conca del Breuil, dunque, sarà richiesto ai “girini” di pescare ancora più a fondo nei loro oramai esausti serbatoi energetici e anche chi sarà riuscito a stringere i denti sulle prime due ascese potrebbe qui andare incontro a un vero e proprio “naufragio” mentre i più freschi tesaurizzeranno il loro vantaggio, andando a scrivere un’altra storica giornata di sport, come quella che fu vergata nella pietra il 14 luglio del 1865 quando, per la prima volta nella storia, mano d’uomo si pose sulla cuspide del Cervino. 150 anni dopo ci saranno tutte le premesse per brindare a quello storico evento, fondendolo con un’altra storica giornata sportiva alpina.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Colle di San Pantaleon (1645). Quotato 1664 sulle cartine del Giro 2015, è valicato dalla Strada Regionale 42 tra Semon e Torgnon. Il Giro d’Italia l’ha scalato due volte, la prima volta nel 1992 nel corso della Saluzzo – Pila, vinta dal tedesco Udo Bölts dopo che sul passo era transitato in testa il portoghese Acacio Da Silva. Ci si tornerà nel 1997 nel finale della citata Racconigi – Cervinia vinta da Gotti, mentre il GPM del San Pantaleon era finito nel carniere del colombiano José Jaime González Pico.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Lago d’Orta, Isola di San Giulio


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Boca, Santuario del Santissimo Crocifisso


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Il battistero di Biella


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Forte di Bard


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Castello di Verrès


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Il casinò di Saint-Vincent

Il castello di Fenis visto in Fracchia contro Dracula (www.davinotti.com)

Il castello di Fenis visto in ''Fracchia contro Dracula'' (www.davinotti.com)

Santuario di Cunéy (www.pianzola.it)

Santuario di Cunéy (www.pianzola.it)


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Lo scollinamento del Col Saint-Pantaléon

La cappella dedicata a San Panteleone, nei pressi dellomonimo valico (www.lovevda.it)

La cappella dedicata a San Panteleone, nei pressi dell'omonimo valico (www.lovevda.it)

Uno scorcio di Chamois (tripadvisor.com)

Uno scorcio di Chamois (tripadvisor.com)

Il Cervino visto da Cervina e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa del Giro 2015 (brucefamilyinprovence.files.wordpress.com)

Il Cervino visto da Cervina e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa del Giro 2015 (brucefamilyinprovence.files.wordpress.com)

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