NON BASTA UN SUPER-ARU: CONTADOR SI SALVA AL SESTRIERE
Il madrileno si pianta a 5 km dalla vetta del Colle delle Finestre, sull’attacco di Mikel Landa, scollinando con un minuto e mezzo di ritardo, ma riesce a limitare i danni nel finale e a salvare la maglia rosa. Dopo aver atteso il drappello di Aru, il basco si sacrifica per il sardo, che se ne va negli ultimi 2 km e coglie la seconda vittoria di tappa consecutiva. Contador limita i danni a due minuti e mezzo, conservando il primato per 2’02’’.
Dopo una tappa come quella di Cervinia, che aveva costretto a temere che un Giro ad altissimo tasso di spettacolarità potesse chiudersi in calando, neppure il più inguaribile degli ottimisti avrebbe potuto ipotizzare una giornata come quella vissuta oggi a Sestriere. Una giornata che ha ad un tratto rimesso in discussione un Giro nel quale gli stessi sfidanti di Alberto Contador avevano già pronunciato il discorso di concessione, messi al tappeto dal colpo di mano del Pistolero sul Monte Ologno. L’inscalfibile dominatore del Giro d’Italia si è scoperto infine più umano del previsto, si è incollato allo sterrato umido del Finestre, si è trovato solo di fronte a quasi 30 km di discesa, fondovalle e salita pedalabile che minacciavano di far dilatare a dismisura il distacco; anche nel momento più nero, però, non ha perso quella lucidità che gli ha permesso di amministrare le energie e salvare due dei quattro minuti e mezzo che poteva gestire alla partenza su Fabio Aru.
Il merito dell’inopinato colpo di coda che ha scritto forse la pagina più bella di un Giro già memorabile è stato ancora una volta del duo Astana Aru-Landa; ma se tante altre volte, al di là di qualche scelta discutibile, la squadra kazaka si era quantomeno distinta per la massima intraprendenza, chissà che stasera Martinelli e soci non vadano a dormire con la spiacevole impressione di aver lasciato qualcosa d’intentato.
Nel lungo tratto pianeggiante, va detto, la mancanza del solito trenino azzurro in testa al gruppo è stata abbondantemente compensata dall’alleanza di Cannondale, Lotto Jumbo e Tinkoff, quest’ultima più attiva fra tutte nel tenere a distanza di sicurezza la fuga di Bérard, Bandiera, Boem, Saramotins, Ulissi, Izagirre, Berlato, Busato e Zakarin, mai giunta a 3 minuti di vantaggio. Sulle prime rampe del Finestre, però, il ritmo del gruppo è stato ben più blando non soltanto della pazza scalata del 2005, quando la CSC di Basso approcciò la salita come se misurasse 3 km anziché 18, ma anche rispetto all’ascesa di quattro anni fa, presa di petto dalla Liquigas di Nibali in un riuscitissimo bluff. Soltanto quando Luis Leon Sanchez ha soppiantato Basso in testa al plotone il ritmo si è fatto leggermente meno tenero, e non prima di un terzo di salita, quando Kangert ha allungato, la selezione è davvero cominciata. Kruijswijk è stato il primo a rispondere, trascinandosi dietro Contador, Aru, Landa, Hesjedal, Uran e Intxausti, lasciato libero dalla Movistar di giocarsi la maglia blu anziché affiancare Amador, e il drappello così formatosi ha finalmente cominciato a ricucire sulla testa della corsa, ormai rappresentata dal solo Zakarin. Nel mentre, i migliori si riportavano anche su Pirazzi, evaso dal plotone sulle rampe iniziali, dopo un tentativo di Bongiorno.
Salvo per qualche scaramuccia firmata da Hesjedal e Kruijswijk e per l’improvvisa défaillance di Intxausti (forse semplicemente richiamato a doveri di gregariato), la marcia del gruppetto si è mantenuta regolare fino a 5 km circa dal Gran Premio della Montagna, quando la Astana ha finalmente tolto il freno a Mikel Landa. Contador ha provato ad accodarsi al connazionale, con il quale ancora non aveva avuto uno scontro frontale non condizionato dalla presenza di terzi incomodi o da giochi di squadra; soltanto per poche decine di metri, però, il Pistolero ha potuto contrastare l’azione di Landa, che ha stravinto il braccio di ferro involandosi tutto solo in caccia di Zakarin. Le difficoltà della maglia rosa, tuttavia, non si sono rivelate in tutta la loro gravità finché Hesjedal, un paio di chilometri più tardi, non se l’è a sua volta scollata di ruota, ben presto imitato da Kruijswijk, Aru ed Uran; e quando perfino Kangert ha raggiunto e staccato il Pistolero, chiamato ad affrontare in perfetta solitudine la discesa del Finestre, il falsopiano spaccagambe verso Pragelato e la pedalabile salita verso Sestriere, si è davvero accarezzata l’idea che il Giro potesse riaprirsi all’ultima occasione utile.
Landa è scollinato con trenta secondi circa sui diretti inseguitori, e soprattutto con un minuto e mezzo sulla maglia rosa, commettendo però due gravi errori di gioventù nello spazio di pochi metri: in primis negando a Zakarin, raggiunto ad un chilometro dalla vetta, la soddisfazione di conquistare la Cima Coppi, spegnendo nel russo ogni possibile proposito di collaborazione; quindi, ignorando il rifornimento offertogli dal massaggiatore, distrazione cui ha comunque rimediato l’ammiraglia kazaka. E malgrado l’insperata situazione favorevole, supponiamo che in Astana si stessero già domandando quanto maggiore sarebbe stato il distacco se, anziché infiammare la corsa ai -5 dal GPM, l’attacco fosse stato portato qualche chilometro prima, pur con gli ovvi rischi del caso.
Dopo la discesa a rotta di collo, buona per guadagnare ancora una manciata di secondi, Landa ha dovuto fare i conti con la sciocchezza di poco prima, apprendendo con disappunto che il compagno di viaggio non aveva alcuna intenzione di offrirgli cooperazione. Il tutto mentre Aru, poco più indietro, litigava con un Uran restio a collaborare con il sardo e con i generosissimi Kruijswijk e Hesjedal. Proprio questa fase, protrattasi per alcuni, cruciali chilometri, costituirà l’altro cruccio della Astana, che ha impiegato qualche minuto di troppo a capire che sarebbe stato più opportuno chiedere al basco di aspettare il compagno e di unire le forze, come avvenuto solo ai piedi dell’ascesa finale. Al momento del ricongiungimento, Contador si era ormai portato a soli 50’’ dalla testa, prima di ricominciare a perdere non appena la strada ha ripreso a salire.
Con encomiabile spirito di squadra, Landa si è messo al servizio di Aru, ricevendo non più di un paio di cambi fino a 2 km dal traguardo, quando il sardo, che proprio a Sestriere ha a lungo preparato l’appuntamento rosa, ha rotto gli indugi e piazzato un primo allungo, trovando opposizione dal solo Uran; neppure il colombiano, risorto negli ultimi due giorni di montagna, ha però potuto replicare al secondo, con il quale la maglia bianca si è definitivamente involata verso la seconda vittoria di tappa consecutiva, terza in carriera al Giro.
Hesjedal, autore di un’eccezionale ultima settimana, è andato a raggiungere e superare Uran, cogliendo la seconda piazza d’onore di fila e la quinta posizione della generale, mentre il colombiano si è visto agguantare negli ultimi metri anche da Landa. Ben alle spalle anche di Kruijswijk, 5°, Contador, seguito come un’ombra da un Kangert ovviamente non intenzionato ad assisterlo, si è salvato con classe ed esperienza, vedendo dilatarsi significativamente il distacco da Aru soltanto negli ultimi 2 km, fino a tagliare il traguardo a 2’25’’. Un salasso, ma non tale da privarlo del terzo Giro in carriera, sentenze a parte. Un successo per certi aspetti ancor più significativo della grandezza dello spagnolo rispetto ad altri più eclatanti, conseguiti grazie ad una superiorità ben più netta.
Il quinto successo di tappa, con annessa definitiva conquista di due gradini del podio, rende ancor più positivo il già ottimo bilancio della Astana, ma non è escluso che, con il senno di poi, la giornata di oggi finisca per destare più rammarico che gioia in seno alla corazzata di patron Vinokourov, specie ripensando alle scelte operate nei momenti critici di tappe come quelle di Madonna di Campiglio e Aprica. Decisioni indubbiamente difendibili, ma che hanno forse fatto lasciare qua e là quel qualcosa che sarebbe servito per portare Aru o Landa sul gradino più alto del podio. Quello su cui domani, a Milano, salirà in ogni caso il corridore più meritevole.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 5:12:25
2 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:00:18
3 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:00:24
4 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
5 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:00:34
6 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 0:01:40
7 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:02:28
8 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli
9 Leopold Konig (Cze) Team Sky
10 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team
11 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team
12 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:02:34
13 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:03:05
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:03:18
15 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
16 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:06:02
17 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
18 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing 0:07:06
19 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:07:37
20 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
22 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
23 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice
24 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 0:07:42
25 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
26 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:08:35
27 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:08:54
28 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
29 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal
30 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky
31 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale
32 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
33 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 0:10:01
34 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 0:15:22
35 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:16:18
36 Jonathan MONSALVE
37 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team
38 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling
39 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
40 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida
41 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice
42 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team
43 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
44 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
45 Igor Anton (Spa) Movistar Team 0:17:15
46 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
47 Davide Formolo (Ita) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:19:43
48 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
49 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida
50 Sebastian Henao (Col) Team Sky
CLASSIFICA GENERALE
1 Alberto Contador (Spa) Tinkoff-Saxo 84:03:30
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:02
3 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:03:14
4 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:08:19
5 Ryder Hesjedal (Can) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 0:09:52
6 Leopold Konig (Cze) Team Sky 0:10:50
7 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNL-Jumbo 0:11:02
8 Damiano Caruso (Ita) BMC Racing Team 0:12:17
9 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:16:00
10 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:16:23
11 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:17:51
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto Soudal 0:25:12
13 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:28:14
14 Rigoberto Uran (Col) Etixx – Quick-Step 0:28:35
15 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:30:23
16 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:40:26
17 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:47:45
18 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:49:37
19 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:03:47
20 Carlos Betancur (Col) AG2R La Mondiale 1:17:15
21 Andre Cardoso (Por) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 1:19:15
22 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 1:20:50
23 Diego Rosa (Ita) Astana Pro Team 1:25:06
24 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 1:30:49
25 Dario Cataldo (Ita) Astana Pro Team 1:35:33
26 Kanstantsin Siutsou (Blr) Team Sky 1:43:26
27 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team 1:46:46
28 Jonathan MONSALVE 1:50:07
29 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing 1:55:57
30 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 2:14:56
31 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 2:22:58
32 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 2:23:01
33 Igor Anton (Spa) Movistar Team 2:24:53
34 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 2:42:44
35 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 2:43:56
36 Sylwester Szmyd (Pol) CCC Sprandi Polkowice 2:44:22
37 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:46:23
38 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:46:35
39 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 2:49:22
40 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:51:12
41 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 2:52:42
42 Silvan Dillier (Swi) BMC Racing Team 2:53:13
43 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 3:09:22
44 Nathan Brown (USA) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 3:23:10
45 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale-Garmin Pro Cycling Team 3:44:08
46 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 4:00:24
47 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 2:46:23
48 Branislau Samoilau (Blr) CCC Sprandi Polkowice 2:46:35
49 Simone Stortoni (Ita) Androni Giocattoli 2:49:22
50 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:51:12

Fabio Aru taglia a braccia alzate il traguardo di Sestriere (foto Bettini)