TORINO – MILANO: RITORNO A CASA GIRO

maggio 31, 2015
Categoria: News

Grazie all’Expo Milano torna a essere capolinea della corsa rosa dopo un “esodo” durato alcune edizioni e lo farà con il più classico atto di chiusura delle grandi corse a tappe. Saranno, dunque, i velocisti i padroni della scena all’ultimo giorno di gara, prima di lasciare il proscenio ai grandi attori del Giro 2015, pronti a infilarsi nel tourbillon delle premiazioni.

C’è voluta l’Expo per tornare a far scoccare la scintilla tra Milano e il Giro d’Italia, un rapporto che – come in qualunque coppia di lunga data – è vissuto tra alti e bassi e s’era bruscamente raffreddato negli ultimi anni. Il capoluogo lombardo è la città dove il Giro è nato e continua a rinascere tutti gli anni – essendo anche la sede della Gazzetta dello Sport, il quotidiano organizzatore, e dell’autunnale presentazione dell’edizione successiva – ma dopo il “pasticciaccio” dello “Show 100”, la caotica tappa organizzata nel 2009 in occasione del centenario della corsa rosa, e le continue richieste dell’amministrazine comunale di modificare i tracciati delle crono disputate nel biennio 2011-2012, si era assistito ad una vera e propria fuga del Giro, che negli ultimi due anni aveva del tutto tralasciato Milano, preferendo altri lidi per la tappa conclusiva, nel frattempo tornata a essere la tradizione passerella dell’ultimo giorno. L’occasione offerta dall’esposizione universale potrebbe essere, dunque, quella d’oro per riallacciare i ponti e ridare linfa a una “relazione” iniziata nel lontano 1909 e che, tra due anni, consegnerà alla storia la 100a edizione del Giro, nella speranza che il capoluogo lombardo torni a essere stabilmente il naturale approdo finale, un’àncora per una corsa che, per tre settimane, ha peregrinato per le strade dello stivale italico.
L’ultima tappa del Giro 2015 collegherà idealmente due simboli religiosi della nostra nazione, la “Madunina” e la Sacra Sindone – al centro di un’ostensione che durerà dal 19 aprile al 24 giugno – percorrendo i 178 Km di una tratta abituale della corsa rosa, se si pensa che finora si è andati per 13 volte da Torino a Milano, mentre il percorso inverso è stato effettuato in 17 occasioni. Scatterà dunque dalla prima capitale d’Italia la frazione conclusiva, una tappa che si preannuncia decisamente avara d’emozioni per gran parte del percorso, affrontato al piccolo trotto da un gruppo che vivrà quei momenti nel tradizionale clima da ultimo giorno di scuola, fatto di sorrisi, congratulazioni e pacche sulle spalle e, magari, ci scapperà anche un brindisi tra i primi tre della classifica. La corsa s’accenderà solo in vista dell’ingresso nel circuito finale, quando la velocità comincerà a salire vertiginosamente, sia per finire comunque la tappa nell’orario prestabilito, sia per andare a riprendere gli ultimi fuggitivi e preparare al meglio la volata su uno dei traguardi più prestigiosi e ricercati del panorama ciclistico. I primi chilometri di gara – totalmente pianeggianti come, del resto, l’intero decorso di quest’ultimo atto – vedranno i “girini” pedalare in direzione di Chivasso, centro che fino agli anni ’80 fu sede di uno dei principali mercati del bestiame del Piemonte e la cui principale emergenza artistica è la collegiata tardogotica di Santa Maria Assunta. Fino a Crescentino si pedalerà parallelamente al corso del Po, poi la tappa cambierà direzione per andare ad attraversare quella porzione del Piemonte caratterizzata dalle risaie, duro ambiente di lavoro che nel 1949 fu immortalato dal regista Giuseppe De Santis nel celebre film “Riso Amaro”, girato presso la Tenuta Selve di Salasco, e nel quale s’annida l’interessante complesso dell’abbazia di Santa Maria di Lucedio, fondata nel primo quarto del XII secolo da un gruppo di monaci provenenti dalla Francia.
Sempre “ridendo e scherzando” a una settantina di chilometri dal via il gruppo transiterà sulle strade di Vercelli, città d’arte interessante soprattutto per le sue architetture religiose (Duomo, Basilica di Sant’Andrea e altre chiese) e per il Museo Francesco Borgogna, le cui opere ne fanno la principale pinacoteca del Piemonte.
Si comincerà a fare sul “serio” una ventina di chilometri più avanti, quando una prima “fiammata” alla corsa lo darà sicuramente – essendo ancora aperta la classifica della maglia rossa della classifica a punti – il traguardo volante di Novara, all’ombra degli svettanti 121 metri della cupola della Basilica di San Gaudenzio, simbolo della città natale di Giuseppe Saronni, che qui ricordiamo vincitore dei Giri del 1979 e del 1983. Altri venti chilometri all’incirca e la corsa rosa saluterà definitivamente, per quest’edizione, il Piemonte per rientrare sulle strade lombarde a una settantina di chilometri dalla conclusione, in zona rifornimento, previsto in quel di Magenta, cittadina fondata nel 297 come stazione di posta lungo la strada per le Gallie e principalmente conosciuta per la battaglia combattuta il 4 giugno 1859 fra l’esercito dell’impero austriaco e la coalizione, che risulterà vincente, delle truppe del Regno di Sardegna con quelle dell’Impero francese e che rappresenterà il primo “gradino” verso l’Unità d’Italia.
Avvicinandosi a Milano il gruppo affronterà una deviazione dall’asse della Strada Statale 11 (Padana Superiore), che sti stava ininterrottamente seguendo dal passaggio da Vercelli, per attraversare i centri di Rho (conosciuto per il santuario dell’Addolorata, uno dei più venerati della Lombardia, voluto da San Carlo Borromeo sul luogo dove nel 1583 un quadro della Pietà pianse lacrime di sangue) e Pero, lambendo così anche il sito espositivo dell’Expo 2015, realizzato presso il nuovo polo della Fiera di Milano.
L’ingresso nella città della “Madunina” avverrà percorrendo Via Gallarate, la stessa strada sulla quale, il 30 maggio 1909, ci fu la conclusione ufficiosa dell’ultima tappa del primo Giro d’Italia, che terminò con un ultimo tratto da percorrere fuori corsa, con i “girini” della prima ora a pedalare verso l’Arena Civica scortati da uno squadrone di Lancieri di Novara a cavallo. Stavolta, tra due ali di folla l’approdo finale sarà in Corso Sempione, già capolinea del Giro dal 1998 al 2002, al termine di un inedito anello di poco più di 5 Km nel corso del quale si girerà attorno al costruendo quartiere del CityLife e allo storico Velodromo Vigorelli, che a lungo tempo fu il tempio dell’incoronazione del dio rosa del Giro d’Italia: passato, presente e futuro di Milano che si abbracciano a stringere il Giro, incardinandolo ancora di più nella storia della città più moderna e frenetica d’Italia.

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY


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Torino, Cattedrale di San Giovanni Battista e Cappella della Santa Sindone


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Chivasso, collegiata di Santa Maria Assunta

Scena di Riso amaro girata presso la Tenuta Selve di Salasco (www.davinotti.com)

Scena di ''Riso amaro" girata presso la Tenuta Selve di Salasco (www.davinotti.com)


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Abbazia di Santa Maria di Lucedio


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Vercelli, Basilica di Sant’Andrea


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La cupola della basilica di San Gaudenzio svetta nel cielo di Novara


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Rho, Santuario dell’Addolorata


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La nuova Fiera di Milano


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La Lake Arena realizzata presso la sede dell’Expo 2015


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Il mitico Velodromo Vigorelli

L’Arco della Pace di Milano sullo sfondo di Corso Sempione e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2015 (www.fotoeweb.it)

L’Arco della Pace di Milano sullo sfondo di Corso Sempione e, in trasparenza, l’altimetria della ventunesima tappa del Giro 2015 (www.fotoeweb.it)

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