LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CARCASSONNE – QUILLAN
luglio 10, 2021 by Redazione
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Debuttano i Pirenei, sui quali si disputeranno ben cinque frazioni, con una tappa disegnate su strade poco abituali per la corsa francese, che proporranno nel finale l’inedita ascesa al Col de Saint-Louis. I primi chilometri di questa salita mai affrontata prima alla corsa francese potrebbe far piangere qualche uomo di punta del Tour se ci sarà corsa vera fin dall’inizio, come capitato spesso in questa edizione
Dopo il doppio Ventoux ecco i “Super Pirenei”. In oltre cent’anni di storia del Tour mai si sono viste cinque frazioni disegnate sulle strade pirenaiche nella medesima edizione e questa “lacuna” sarà colmata nel 2021, anche se va detto che di queste solo tre saranno classificabili come tappe di alta montagna e senza in alcun modo raggiungere l’estremo di durezza della tappa della doppia scalata al “Gigante della Provenza”. Tolte le frazioni di Andorra la Vella, del Col de Portet e di Luz-Ardiden, rimangono quelle con arrivo di Saint-Gaudens e Quillan, con la prima quasi certamente destinata all’arrivo della fuga, mentre i big della classifica si prenderanno una giornata di riposo vigile in vista dei due arrivi in salita previsti nei giorni successivi. La tappa che terminerà a Quillan, invece, potrebbe rivelarsi molto interessante, anche perché si andranno a percorrere strade poco battute dal Tour, incontrando una serie di salite che si trovano nella fascia di elevazioni che precedono i Pirenei veri e propri. Le più interessanti per le pendenze sono il Col de Montségur (4.2 Km all’8.7%) e il Col de Saint-Louis (4.7 Km al 7.4%): se il primo, affrontato solo in un paio di occasioni in passato, non costituisce un grosso problema a causa dalla distanza dal traguardo (94 Km), l’inedito Saint-Louis potrebbe costituire una bella sorpresa, sgradita a quei corridori che in quel punto accuseranno un passaggio a vuoto: proprio a inizio ascesa si deve affrontare un muro di 1500 metri al 10.7% che potrebbero respingere all’indietro le ambizioni di qualcuno. Possibilità di recuperare non ce ne saranno molte nell’immediato perché il traguardo di Quillan si trova a 17 Km dallo scollinamento, quasi tutti da percorrere lungo una discesa dalla carreggiata non larghissima e nemmeno lontanamente paragonabile allo stradone che dalla cima del Ventoux conduceva al traguardo di Malaucène. Se oggi il gruppo si presenterà al raduno di partenza di Carcassone con la stessa voglia di battagliare dimostrata nelle tappe scorse potrebbe venirne fuori una frazione molto dura, sulla falsariga di quella di Le Creusot che, pur non essendo di montagna, è costata parecchio a diversi favoriti alla vittoria finale.

Vista panoramica su Quillan e l’altimetria della quattordicesima tappa (wikipedia)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Quillan fa parte del ristretto lotto dei comuni francesi che quest’anno ospiteranno per la prima volta un arrivo di tappa del Tour. Di traguardi della Grande Boucle in questo piccolo centro, che conta poco più di 3500 abitanti, in realtà ce ne sono già stati due perché in passato Quillan è stato scelto dagli organizzatori per accogliere sprint di passaggio, di quelli che assegnano punti per la classifica della maglia verde e talvolta anche abbuoni validi per la classifica generale. Il primo di questi traguardi volanti è stato conquistato dal belga Wilfried Peeters nel 1997 durante la tappa Andorra la Vella – Perpignano, frazione terminata con il successo allo sprint di Serguei Outschakov sul francese Laurent Desbiens, al quale poi sarà assegnata la vittoria dopo la retrocessione del russo per una scorrettezza in volata. L’altro passaggio “registrato” da Quillan porta la firma di Johnny Hoogerland, il corridore olandese famoso per l’incidente occorsogli durante il Tour del 2011, quando fu scaraventato contro una recinzione di filo spinato da un’auto al seguito della corsa, riportando ferite sanate con 33 punti di sutura che non gli impedirono comunque di arrivare fino a Parigi. La “volatina” vinta da Hoogerland in quel di Quillan è di due anni più tardi, nel corso della prima frazione pirenaica dell’edizione 2013, disputata tra Castres e la stazione di sport invernali di Ax 3 Domaines, dove s’impose Chris Froome che quel giorno andò a indossare la prima maglia gialla della sua carriera.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Carcassonne : sole e caldo, 30.6°C, vento debole da ESE (8 km/h), umidità al 35%
Lavelanet (traguardo volante – Km 76.7) : cielo sereno, 26.3°C, vento moderato da NW (12-14 km/h), umidità al 52%
Bélesta (102.7 Km) : cielo sereno, 26.5°C, vento moderato da NW (15 km/h), umidità al 52%
Quillan: cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da NW (23-25 km/h), umidità al 41%
GLI ORARI DEL TOUR
12.20: inizio diretta su Eurosport1
12.25: partenza da Carcassonne
12.40: partenza ufficiale
13.45-13.55: scollinamento Col du Bac
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 55 Km dalla partenza)
14.25-14.30: traguardo volante di Lavelanet
14.40-14.55: scollinamento Col de Montségur
15.10-15.30: scollinamento Col de la Croix des Morts
15.30-15.55: scollinamento Côte de Galinagues
16.30-16.55: scollinamento Col de Saint-Louis
16.45-17.15: arrivo a Quillan
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Nîmes – Carcassonne
1° Tim Declercq
2° Søren Kragh Andersen a 5′10″
3° Julian Alaphilippe a 15′05″
4° Joris Nieuwenhuis s.t.
5° Bruno Armirail a 15′17″
Miglior italiano: Vincenzo Nibali, 63° a 20′07″
Classifica generale
1° Tim Declercq a
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Mads Pedersen a 5′37″
4° Jérémy Cabot a 8′39″
5° Marco Haller a 15′37″
Miglior italiano: Daniel Oss, 22° a 28′26″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
De Luca: “La tappa del Tour si trasferisce su un altro canale”
Bennati: “O’Connor faceva parte del secondo posto della classifica”
Garzelli: “Arriva un corridore che con una curva lo toglie dalla ruota di Cavendish”
De Luca: “C’è un oggetto che la farà da padrona”
Garzelli: “In questo anche 2021″
De Luca: “Disciuplina”
Garzelli: “Bambini che vivono solo per avere una borraccia”
Garzelli (commentando una caduta): “È sceso dall’asfalto”
Garzelli: “È cambiata la situazione in testa al corsa”
De Luca: “Il gruppo pare si stia rasserenando”
Garzelli: “Si è riperta la tappa”
Garzelli: “Andramo ad avvicinarsi al traguardo”
Garzelli: “Rigoberto Iran” (Uran)
Garzelli: “Tanta fatica dovuto alla pendenza”
De Luca (mente il corridore tentava di mettere a posto la catena): “Barbero alle prese con la bicicletta” (e con che cos’altro, sennò?)
De Luca: “Alaphilippe ha allentato la tensione della boa dello scarpino”
Garzelli: “Si è appesantita la volata di Pacher” (pedalata)
Garzelli: “Se la direzione del percorso è sempre questo”
De Luca: “Colbrelli ha vinto la tappa della Route d’Occitanie che partiva da Nîmes” (la tappa partiva da Carcassonne)
Garzelli: “Non si deva mai abbandonare le mani dal manubrio”
DISCOTOUR
Il castello (Roberto Vecchioni)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NÎMES – CARCASSONNE
luglio 9, 2021 by Redazione
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Alla vigilia dei Pirenei il Tour propone un’altra tappa che dovrebbe terminare allo sprint, condizionale d’obbligo alla luce dello svolgimento della frazione di Nîmes. Stavolta il percorso è più snello altimetricamente, ma ancora una volta il vento potrebbe complicare tutto.
A ventiquattrore dall’inizio della cinque giorni pirenaica ecco uno delle ultime occasioni a favore dei velocisti, dopo la quale avranno a disposizione solo i traguardi di Libourne, al terzultimo giorno di gara, e di Parigi. Difficilmente le loro squadre si faranno sfuggire quest’opportunità di andare in goal e faranno buona guardia affinché la fuga di giornata non acquisisca un vantaggio difficile da colmare, come invece è successo pedalando in direzione di Nîmes. Il tracciato le aiuta perché la frazione è decisamente più snella rispetto a quella di ieri, movimentata da rari e radi mangia e bevi e da un solo Gran Premio della Montagna, facile nelle pendenze e collocato lontanissimo dal traguardo poiché s’incontrerà dopo 51 dei 220 Km di questa frazione. Ecco forse la distanza potrebbe essere la principale difficoltà di una giornata nella quale dovrà ancora essere tenuta in conto l’incognita vento.

Il castello di Carcassonne e l’altimetria della tredicesima tappa (www.billets-carcassonne.fr)
L’ANGOLO DELLA STORIA
All’ombra delle imponenti fortificazioni di Carcassonne, iscritte nel 1997 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, sono terminate sei frazioni del Tour, la prima delle quali si disputò nel 1947, l’anno nel quale la Grande Boucle tornò a essere organizzata dopo il lungo stop causato dalla Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale la Francia fu occupata dall’esercito nazista. A vincere quella frazione fu il francese Lucien Teisseire, che in quella edizione si era già imposto nella sesta tappa con arrivo a Lione; nel ristretto albo d’oro dei vincitori nel capoluogo del dipartimento dell’Aude a Teisseire succederanno il belga André Rosseel nel 1951, il francese d’origine polacche Jean Stablinski nel 1962, la corazzata olandese TI-Raleigh nella cronometro a squadre del Tour del 1981, l’ucraino Jaroslav Popovyč nel 2006 e il danese Magnus Cort Nielsen nel 2018
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Nîmes : cielo sereno, 25.7°C, vento moderato da NNW (18-21 km/h), umidità al 38%
Murviel-lès-Béziers (Km 128.8) : cielo sereno, 25.2°C (percepiti 27°C), vento moderato da WNW (11-12 km/h), umidità al 53%
Carcassonne : cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da WNW (19-24 km/h), umidità al 39%
GLI ORARI DEL TOUR
12.00: inizio diretta su Eurosport1
12.05: partenza da Nîmes
12.15: partenza ufficiale
13.00: inizio diretta su RaiSport
13.25-13.35: scollinamento Côte du Pic Saint-Loup
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 75 Km dalla partenza)
14.35-14.50: traguardo volante di Fontès
17.15-17.45: arrivo a Carcassonne
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux – Nîmes
1° Carlos Verona
2° Michael Gogl s.t.
3° Roger Kluge s.t.
4° Nairo Quintana a 11″
5° Élie Gesbert s.t.
Miglior italiano: Mattia Cattaneo, 56° a 1′37″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen a 4′45″
3° Mads Pedersen a 8′10″
4° Jérémy Cabot a 9′32″
5° Marco Haller a 15′20″
Miglior italiano: Daniel Oss, 20° a 26′56″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Bennati: “Questo non discute la prestazione di Vingegaard”
De Luca: “Nims” (il nome Nîmes si pronuncia Nim)
Garzelli: “Altimetrie al limite della velocità”
Garzelli: “Alcune corve un po’ insidiose”
Garzelli: “Gli è partito il posteriore nell’impostazione di una curva”
Garzelli: “Vuole capire nell’arco di tre settimane come andrà negli ultimi due-tre giorni”
De Luca: “Ben O’Connor è sparito dalla classifica generale” (è quinto)
De Luca: “Connor Swift Connor” (Connor Swift)
De Luca: “Le bandiere che spira il vento”
Genovesi: “Le cose che abbiamo visto in questi giorni atrraversando il Tour”
De Luca: “Come se fosse in volato”
Garzelli: “Questo attacco un po’ alla sorpresa”
De Luca: “Cartello che hanno volato via i battistrada”
De Luca: “Come parlavano le previsioni meteo”
De Luca: Il traguardo volante lo voleranno via”
Garzelli: “Van Moer non collaboria”
Garzelli: “Non lontane ci sono le grotte di Lascaux” (oggi correvano a 500 Km da questo luogo)
De Luca: “Approfittano di questa sala che sale un po’”
Garzelli: “Questa è la stanchezza del Tour de France di queste tappe”
De Luca: “Andare a vincere una vittoria”
De Luca (parlando di Imanol Erviti): “11 anni dopo quella vittoria al Tour” (ha vinto due tappe alla Vuelta, ma mai al Tour)
Garzelli: “Davanti non hanno momenti di strada”
De Luca: “Volata di testa per Sweeny”
Garzelli: “Politt ha fatto semplicemente il corridore più forte di lui”
DISCOTOUR
Colonna sonora del film “Fuga per la vittoria” (Bill Conti)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAINT-PAUL-TROIS-CHÂTEAUX – NÎMES
luglio 8, 2021 by Redazione
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Il Tour torna in pianura, dove rimarrà per due giorni consecutivi. Oggi si disputerà una tappa altimetricamente molto simile a quella di Valence, che come quella potrà essere condizionata dal vento
Terminata la fase alpina del Tour il gruppo si mette in marcia in direzione dei Pirenei, prima dei quali bisognerà affrontare due frazioni di trasferimento che dovrebbero finire nel palmarès di un velocista. La prima di questa è quella più intricata altimetricamente, molto simile a quella disputata due giorni fa a Valence. Rispetto alla terza frazione vinta da Cavendish l’ultima salita – una “côte” di 4 Km al 3% – sarà più vicina al traguardo, ma anche le ascese che si dovranno superare in questa tappa non dovrebbero costituire un grosso grattacapo per gli sprinter e le loro formazioni. Oggi maggior problemi potrebbero essere offerti dal vento, che spesso ha creato non poca selezione all’Étoile de Bessèges, la prima corsa a tappe ufficiale del calendario europeo, che si disputa a febbraio sulle stesse strade che saranno oggi percorse dal gruppo. E le previsioni meteo per la giornata di oggi in quel di Nîmes e dintorni lasciano intuire che anche in questa occasione il vento non mancherà di far sentire i propri effetti

La Maison Carrée di Nîmes e l’altimetria della dodicesima tappa (www.grizette.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Con quella disputata nel 2019 Nîmes è diventata “maggiorenne”. Finora sono state 18, infatti, le tappe del Tour terminate nel capoluogo del dipartimento del Gard, dove una sola volta s’è registrata una vittoria italiana, conquistata nel 1935 da Vasco Bergamaschi, il corridore mantovano che il mese precedente si era imposto nella classifica generale del Giro d’Italia. Il primo a tagliare vittorioso questo traguardo fu, invece, il francese Louis Trousselier nel 1905 – anno della terza edizione del Tour – mentre l’ultimo corridore ad imporsi a Nîmes è stato l’australiano Caleb Ewan nel citato precedente del 2019. Latitano, dunque, le affermazioni italiane in quel di Nîmes, così come anche nella classifica finale dell’Étoile de Bessèges, corsa che da diverse edizioni ha individuato nella cittadina di Alès la sede d’arrivo della frazione conclusiva. Infatti, delle 51 edizioni finora disputate (la prima si svolse nel 1971) solo una è stata conquistata da un italiano, quella del 2003 vinta da Fabio Baldato, mentre quattro sono state le edizioni che hanno visto un nostro connazionale piazzarsi al secondo posto sul podio finale e sempre per un soffio: nel 1998 vinse il belga Jo Planckaert con soli 5” su Alberto Elli, nel 2002 l’australiano Robbie McEwen precedette di 8” Andrea Ferrigato, nel 2011 il francese Anthony Ravard ha avuto la meglio per 7” su Marco Marcato mentre lo scorso anno il francese Benoît Cosnefroy ha distanziato di 13” Alberto Bettiol, al quale non è bastata la vittoria nella cronometro conclusiva. L’ultima edizione disputata ad inizio anno, invece, non ha visto italiani sul podio: ad imporsi è stato il belga Tim Wellens con poco meno di un minuto di vantaggio sul polacco Michał Kwiatkowski e sul tedesco Nils Politt.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Saint-Paul-Trois-Châteaux: cielo sereno, 27.3°C, vento moderato da N (21-27 km/h), umidità al 44%
Uzès (traguardo volante – Km 132.7) : nubi sparse, 28°C, vento moderato da NNW (17-18 km/h), umidità al 33%
Nîmes: nubi sparse, 28.8°C, vento moderato da NNW (17-21 km/h), umidità al 31%
GLI ORARI DEL TOUR
13.25: inizio diretta su Eurosport1
13.30: partenza da Saint-Paul-Trois-Châteaux
13.40: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 15 Km dalla partenza)
15.30-15.45: scollinamento Côte du Belvédère de Tharaux
16.40-16.55: traguardo volante di Uzès
17.10-17.35: arrivo a Nîmes
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo dell’undicesima tappa, Sorgues – Malaucène
1° Søren Kragh Andersen
2° Nacer Bouhanni a 4′11″
3° Jérémy Cabot a 6′56″
4° Mads Pedersen s.t.
5° Carlos Barbero s.t.
Miglior italiano: Davide Ballerini, 11° a 6′56″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen 3′41″
3° Mads Pedersen a 7′06″
4° Jérémy Cabot a 7′55″
5° Marco Haller a 13′43″
Miglior italiano: Daniel Oss, 21° a 25′19″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Antony Rolland” (Pierre Rolland)
Conti: “Merckx ha contestato il ritiro di Adrie Van der Poel” (Adri non corre più dal 2000, si parlava del ritiro dal Tour di suo figlio Mathieu)
De Luca: “Sagan lascia le code del gruppo”
De Luca: “Una delle tappe più belle in previsione di questo Tour”
Garzelli: La parte più importante è quella che Carapaz si è mesto in testa a tutta”
Garzelli: “Come ho detto più volta”
Garzelli: “Questa tappa rimarrà a tanti”
De Luca: “Gaudu ha perso un centinaio di metri da parte del gruppo maglia gialla”
De Luca (ricordando la tappa del Ventoux del 2016, quando una moto della tv francese fece cadere alcuni corridori): “L’urto della televisione francese”
De Luca: “Froome camminava con in ginocchio che batteva sul mento”
De Luca (commentando una ripresa aerea del Ventoux): “Eccolo in tutta la sua crudeltà il Mont Ventoux” (ma in quelle immagini non si vedeva nulla a causa delle nuvole basse)
Conti: “In passato ho vissuto con il Mont Ventoux”
Garzelli: “Questi accelerazione fanno male”
De Luca: “Arriva in pieno laterale la forza del vento”
Orlando (parlando dell’uscita di Démare dal tempo massimo nella tappa di Tignes): “Démare ci ha lasciato le penne”
Garzelli: “Gli altri nemmeno c’ha provato”
Garzelli: “I piedi dell’ultima ascesa”
Garzelli: “Compagni di squadra maglia gialla”
Garzelli: “Le sensazione non erano sbelle”
Garzelli: “Va via Kenny Elissonde” (si era staccato)
De Luca: “Si voltano indietro nel sostegno della sua ammiraglia”
Garzelli: “Katossi” (Kwiatkowski)
De Luca: “Questo tratto continua a perdere”
Garzelli: “Ne parlava moe bene”
Garzelli: “Rolf Soresen” (Sorensen)
Garzelli: “Discesa nella quale si potrà aprire o chiudere i tempi”
Garzelli: “Due o tre collaboratori possono collaborare”
Garzelli: “Il morale alto di essere sul podio”
Garzelli: “Luz Ardiden, un arrivo lungo più di 20 Km” (la salita di Luz Ardiden, che si affronterà settimana prossima, è lunga circa 13 Km)
De Luca: “La tappa con l’inedita scalata al Mont Ventoux” (ad essere inedita era la doppia scalata, il Ventoux finora è stato scalato 16 volte al Tour”
De Luca: “Una vittoria dopo tanta sofferenza meritata” (ben ti stà a sfidare il Ventoux)
DISCOTOUR
Sous le vent (Céline Dion – Garou)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SORGUES – MALAUCÈNE
luglio 7, 2021 by Redazione
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È arrivato il giorno di una delle tappe più attese e impegnative del Tour de France 2021, il giorno del Mont Ventoux che oggi sarà scalato, per la prima volta nella storia della Grande Boucle, per ben due volte nel corso della medesima frazione
Una cosa inaudita! In quasi 120 anni di Tour de France non è mai successo che il tremendo Mont Ventoux fosse affrontato per due volte nella medesima tappa e tutto ciò accadrà oggi, dopo che un mese fa era stata proposta un’anteprima di questa frazione nella terza edizione della Mont Ventoux Dénivelé Challenges, la corsa in linea espressamente dedicata al “Gigante della Provenza” che è stata conquistata dallo scalatore colombiano Miguel Ángel López, vincitore ai piedi dell’osservatorio con 2’26” di vantaggio sullo spagnolo Óscar Rodríguez. In quest’occasione l’arrivo era collocato in vetta, mentre stavolta il traguardo sarà collocato esattamente al termine della discesa dal versante settentrionale, a completamento di una frazione che proporrà tre GPM “introduttivi” – il più impegnativo dei quali è il Col de la Liguière (9.3 Km al 6.7%) – che anticiperanno la doppia ascesa al “Monte Calvo”. Questa sarà intrapresa da due versanti differenti e la prima volta si salirà da Sault percorrendo 22 Km al 5.1% e andandosi a innestare sul versante classico all’altezza di Chalet Reynard. Così il tratto più duro e celebre del Ventoux – gli ultimi 6.3 Km al 7.5% da percorrere in mezzo ad una pietraia lunare spesso spazzata dal vento, altre volte resa accecante dal sole e resa ancora più ostica dalla rarefazione dell’aria – sarà percorso in entrambe le scalate, la seconda delle quali inizierà 33 Km più avanti, quando da Bédoin si sfiderà il “mostro” dal versante tradizionale, quasi 16 Km all’8.7% nel corso dei quali si dovranno superare quasi 1350 metri di dislivello. Una tappa tutta da vedere.

Il primo tornante della discesa dal Mont Ventoux a Malaucène e l’altimetria dell’undicesima tappa (www.tomtom.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Fu nel 1951 che Jacques Goddet decise d’inserire per la prima volta il Mont Ventoux nel percorso del Tour, ma la storia ciclistica di questa mitica ascesa era iniziata molti anni prima, quando il cicloamatore Adolphe Benoît l’affrontò durante un’uscita in bici il 14 luglio del 1902 e, giunto in vetta, spedì una cartolina dall’osservatorio a un amico annotandoci che “la salita al Mont-Ventoux dura 7 ore con l’auto, 6 ore a piedi e 3 ore e mezzo per un ciclista allenato (sviluppo massimo 3 m). La vertiginosa discesa a ruota libera su pendii sassosi al 12% è un’acrobazia pericolosa. Ho bruciato due freni e un paio di cerchi in legno. Avviso agli amatori”. Sei anni più tardi si disputò la prima corsa ciclistica ufficiale, la “Marathon du Ventoux”, suddivisa in due gare – una podistica e una ciclistica – e che fu conquistata da Jacques Gabriel, un boscaiolo che impiegò 2 ore e 29 minuti per percorrere gli ultimi 21.6 Km. A causa del basso numero d’iscritti e degli alti costi di gestione questa corsa si disputò per sole tre edizioni, salvo poi tornare in calendario nel 1922 con il nome di “Critérium du Ventoux”, occasione nella quale fu innalzata al termine dell’ascesa una lapide dedicata a Gabriel, scomparso durante la Prima Guerra Mondiale. Altre interruzioni, dovute sempre a problemi finanziari, caratterizzarono lo svolgimento di questa corsa, che si disputò l’ultima volta nel 1931. Otto anni più tardi sarà lanciata una nuova competizione, il “Circuit du Ventoux”, che fu la prima destinata ai professionisti e la cui edizione del debutto fu conquistata dal francese René Vietto. Nel frattempo si tentò di far risorgere il Critérium, ma anche questa volta la corsa ebbe vita breve poiché se ne riuscirono a organizzare sole due edizioni, l’ultima delle quali – disputata nel 1949 – fu conquistata da un corridore italiano: fu così il toscano Agostino Bettini, nativo di Calci (Pisa), il primo nostro connazionale a imporsi in vetta al Ventoux, 45 anni prima del passaggio solitario in vetta di Eros Poli nel corso della Montpellier-Carpentras del 1994 e 51 anni prima della vittoria di Pantani al Tour del 2000.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Sorgues : cielo sereno, 29.2°C (percepiti 30°C), vento debole da N (7 km/h), umidità al 50%
Côte de Fontaine-de-Vaucluse (Km 32.1) : sole e caldo, 30.4°C, vento debole da W (3 km/h), umidità al 44%
Sault – inizio prima scalata al Mont Ventoux (99.2 Km): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 23.4°C, vento debole da SW (8-9 km/h), umidità al 24%
Mont Ventoux – 1° passaggio (122.5 Km): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.4°C, vento moderata da SSW (14-19 km/h), umidità al 47%
Mont Ventoux – 2° passaggio (176.9 Km): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 14.7°C, vento moderato da SW (14-20 km/h), umidità al 54%
Malaucène : nubi sparse, 30.3°C, vento debole da SW (8-10 km/h), umidità al 42%
GLI ORARI DEL TOUR
11.55: inizio diretta su Eurosport1
12.00: partenza da Sorgues
12.15: partenza ufficiale
13.00-13.10: scollinamento Côte de Fontaine-de-Vaucluse
13.10-13.20: traguardo volante di Les Imberts
13.20-13.25: scollinamento Côte de Gordes
13.30: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 71 Km dalla partenza)
14.40-14.55: passaggio da Sault e inizio prima ascesa al Mont Ventoux
15.30-16.00: primo passaggio dal Mont Ventoux
16.10-16.40: passaggio da Bédoin e inizio seconda ascesa al Mont Ventoux
17.00-17.35: secondo passaggio dal Mont Ventoux
17.20-18.00: arrivo a Malaucène
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della decima tappa, Albertville – Valence
1° Danny Van Poppel
2° Victor Campenaerts s.t.
3° Julien Simon s.t.
4° Mads Pedersen s.t.
5° Tosh Van Der Sande s.t.
Miglior italiano: Lorenzo Rota, 14° a 3′22″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen 3′54″
3° Daniel McLay a 6′54″
4° Marc Hirschi a 8′20″
5° Clément Russo a 9′51″
Miglior italiano: Daniel Oss, 32° a 25′32″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Orlando: “Arrivano ai 70 Km a 250 dall’arrivo”
Orlando: “È arrivato con 50 minuti di differenza”
Orlando: “Classifica gerale”
Orlando: “Prima degli arrivi a Parigi”
Garzelli: “Speriamo che Colbrelli riesca a muoversi sulle ruote di Cavendish”
De Luca: “Alex Carrera” (Carera, procuratore di Pogacar)
Garzelli: “Le scarpe gialle, l’azienda che li fabbrica”
Garzelli: “Il piede, la scarpa sono fatte su misura” (le scarpe ok, i piedi un po’ meno)
De Luca (ricordando la tappa dello Jafferau del Giro 2013: “La tappa dello Jungfrau” (la Jungfrau è una montagna elvetica, lo Jafferau è sopra Bardonecchia)
De Luca: “Se ci sono i controlli antidoping è perchè noi siamo tranquilli nel raccontare questi ragazzi”
Garzelli: “Valens” (il nome di Valence si pronuncia Valons)
De Luca: “Valans” (vedi sopra)
Garzelli: “La bandiere soffiano a favore”
Garzelli: “Vediamo la Deceuninck che parlano”
De Luca: “32 vittarie”
Martini (traducendo Cavendish): “Mi piacerebbe arrivare in finale e provare la volata”
De Luca (parlando della vittoria che ha convinto la squadra a portare Cavendish al Tour): “Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”
De Luca (parlando dell’arrivo di Cavendish entro il tempo massimo a Tignes): “È riuscito a superare il taglio del tempo massimo”
Garzelli: “Stanno avanzando una squadra”
De Luca: “Il gruppo ha appena saltato una difficoltà altimetrica”
Garzelli: “Andrea Fraile” (Omar Fraile)
Genovesi: “Le noci si possono mangiare staccandole da qualche albero” (basta essere alti 25 metri)
De Luca: “Una grande possabilità”
Garzelli: “L’aiuto della scia delle ammiraglie”
Garzelli: “Ha bucato nel momento peggiore che poteva bucare”
De Luca: “Sarebbe bello che ci sarebbe il Giro d’Italia con il Giro d’Italia”
Garzelli: “Colbrelli deve passare una macchina all’altra”
Garzelli: “In poco deve andare in testa al gruppo”
De Luca: “Pota è un intercalare di alcune provincie di Brescia e Bergamo”
Garzelli: “Bora Hansgroho” (Bora Hansgrohe)
Garzelli: “Se si mettono in doppia fila si potrebbero rompere il gruppo”
De Luca: “Alcuni squadre, alcuni treni”
De Luca: “Colbrelli sta lottando sulla ruota di Asgreen”
De Luca: “Si entra nel viale di tappa”
dal Giro Donne
Borgato: “Piazza San Babilia” (San Babilia)
Borgato: “Grande caldo sulle stradi milanesi”
Rizzato: “Le ultime due Giri d’Italia”
Rizzato: “Otto degli ultimi dieci vinti”
Rizzato (traducendo Lorena Wiebes):”All’ultima curva abbiamo portato via una velocità perfetta”
Rizzato: “Protagonisti anche della ciclismo alla maschile”
DISCOTOUR
Ad un passo dalla luna (Rocco Hunt)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBERTVILLE – VALENCE
luglio 6, 2021 by Redazione
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Dopo un giorno di riposo il Tour si rimette in bici con una frazione destina ai velociste. Poche le insidie lungo la strada per Valence perchè le tre salite che s’incontreranno non turbano nè i velocisti, nè gli uomi di classifica, che oggi mireranno a risparmiare le energie in vista del tappone del Ventoux
Dopo le prime due tappe di montagna e in attesa della temuta frazione del doppio Ventoux il Tour – che nel frattempo ha osservato la prima delle due giornate di riposo obbligatorie – torna ad adagiarsi in pianura per la quarta frazione riservata ai velocisti. Il tracciato, disegnato ai margini della catena alpina, non è un velluto ma difficilmente le tre salite metteranno in croce gli sprinter, anche perché nessuna presenta pendenze impegnative. Curiosamente l’unica a presentare in vetta il traguardo GPM sarà quella caratterizzata dall’inclinazione media più tenera, perché i 7500 metri verso il Col de Couz salgono al 2.8% appena. A quel punto si saranno percorsi i primi 60 Km di gara e poco meno di 25 Km più avanti si affronterà la seconda delle tre ascese in programma, quella della Placette, 4 Km al 3.7% coronati da un traguardo volante “semplice”, di quelli che non fornisco abbuoni ma che sono validi solo per la classifica della maglia verde. Le pendenze più elevate di giornata oggi s’incontreranno a 36 Km dal traguardo, ma nemmeno i 5 Km che conducono alle porte del piccolo comune di Beauregard-Baret sono temibili perché le inclinazioni si tengono sempre sotto il 4%. In soldoni, oggi difficilmente si scapperà dal controllo delle formazioni degli sprinter che nel tratto conclusivo avranno parecchi porzioni di strada a loro favore nell’andare a riprendere i fuggitivi di giornata, in particolar modo nei 20 Km in lievissima ma costante discesa che termineranno in vista degli ultimi 11 Km, quando la strada tornerà a essere perfettamente pianeggiante.

Il “chiosco degli innamorati” a Valence e l’altimetria della decima tappa (structurae.net)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Valence è il capoluogo del dipartimento della Drôme ma, nonostante questo importante ruolo istituzionale, è un centro che il Tour ha “snobbato” spesso se si pensa che in 118 anni sono state soltanto tre le tappe che qui sono terminate. La prima volta accadde nel 1996 al termine di una frazione di media montagna scattata da Gap e che vide andare in porto una fuga di giornata a più voci, la più squillante della quali fu quella del colombiano José Jaime González, noto con il soprannome di “Chepe”, che al traguardo precedette di un amen lo spagnolo Manuel Fernández e l’italiano Alberto Elli. Ci sarà un arrivo allo sprint nel 2015, quando a transitare lestamente sulla linea d’arrivo sarà il “Gorilla” André Greipel davanti al connazionale John Degenkolb e al norvegese Alexander Kristoff. E una volta porrà termine alla tappa di Valence anche nel 2018, quando sarà lo slovacco Peter Sagan ad aver ragione degli avversari precedendo ancora Kristoff e il transalpino Arnaud Démare.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Albertville : pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 25.7°C (percepiti 27°C), vento moderato da WSW (11-12 km/h), umidità al 75%
Chambéry (Km 41.7) : pioggia modesta e schiarite (0.1 mm), 25.6°C (percepiti 27°C), vento debole da W (8-10 km/h), umidità al 72%
La Placette (traguardo volante – 82.3 Km): temporale con pioggia moderata e schiarite (0.6 mm), 25.1°C (percepiti 26°C), vento debole da NW (8 km/h), umidità al 74%
Valence: cielo coperto, 20.8°C, vento debole da NNW (6-9 km/h), umidità al 62%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport1
13.05: partenza da Albertville
13.20: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 27 Km dalla partenza)
14.35-14.45: scollinamento Col de Couz
15.05-15.15: traguardo volante de La Placette
17.20-17.45: arrivo a Valence
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della nona tappa, Cluses – Tignes
1° Greg Van Avermaet
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Jelle Wallays s.t.
4° Victor Campenaerts s.t.
5° Andrè Greipel a 47″
Miglior italiano: Daniel Oss, 46° a 5′38″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Daniel McLay a 2′16″
3° Amund Grøndahl Jansen a 3′54″
4° Clément Russo a 5′42″
5° Marc Hirschi a 7′28″
Miglior italiano: Daniel Oss, 27° a 21′41″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Conti: “Tappa ancora una volta durissime”
Amadio: “Ha creato diversi corridori con cadute importanti”
De Luca: “Wouter van Poels” (Wouter Poels)
Garzelli: “Il vincitore di ieri Wouter Poels” (ieri ha vinto Dylan Teuns)
De Luca: “Tutti si sentono in voglia di andare in fuga”
Garzelli: “Oggi si va in alto con una discesa molto lunga”
De Luca: “Andiamo a vedere le immagini conseguenti alla caduta”
De Luca: “Gare di tre settimane che si vincono salendo sul podio a Parigi” (allora tanto vale effettuare solo la tappa conclusiva)
Conti: “Sul Puy de Dome Gimondi ha staccato il Tour”
Conti: “Gimondi è un campione, la gente ha fascino”
Garzelli: “La sfortuna del ritiro della caduta”
Garzelli: “Colbrelli gli pianta un urlo”
De Luca: “Teuns, ragazzo progigio”
De Luca: “È sparito dagli occhi della telecamera”
Garzelli: “La bicicletta con il numero sulla bicicletta”
Garzelli: “A baso di carboidrati”
De Luca: “I visi dei corridori che fanno parte della maglia gialla£
Garzelli: “Ha passato a doppia velocità Mattia Cattaneo a Nairo Quintana”
De Luca: “Classifica generuale”
De Luca (commentando lo scatto di Pogacar): “È la fotografia della differenza del divario”
De Luca: “Va a vincere la sua prima vittoria al Tour”
De Luca: “Quinto e sesto di tappa Tadej Pocagar”
Televideo: “Guillamene Martin” (terza o quarta grafia diversa per il nome di Guillaume Martin)
DISCOTOUR
Ma che musica maestro (Raffaella Carrà)
TOUR 2021 – LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA
luglio 5, 2021 by Redazione
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Conclusi i primi nove giorni del Tour 2021 vi proponiamo le pagelle dei grandi favoriti e dei protagonisti della prima settimana di corsa
TADEJ POGACAR: Ammazza letteralmente il Tour de France. A meno di un cataclisma lo vedremo a Parigi in maglia gialla. Dominatore. Voto 9
MARK CAVENDISH: A 36 anni continua a stupire vincendo ben 2 tappe. Voto 7,5
BEN O’CONNOR: Con un’azione prorompente vince partendo dalla fuga di giornata la tappa con arrivo a Tignes. La vittoria lo proietta al secondo posto in classifica generale alle spalle di Pogacar. Voto 7
DYLAN TEUNS: Il belga vince una della tappe più belle e significative del Tour de France. Voto 7
JULIAN ALAPHILIPPE: Prima maglia gialla del Tour, inizia bene poi va calando. Voto 6,5
JONAS VINGEGAARD: La strada lo nomina capitano in casa Jumbo e lui non si tira indietro. Voto 6,5
MATHIEU VAN DER POEL: A Mûr-de-Bretagne prende tappa e maglia gialla, poi si ritira per prepararsi al meglio in vista delle Olimpiadi. Per questo mezzo punto in meno in pagella. Voto 6,5
MATEJ MOHORIC: La vittoria a Le Creusot cancella dagli occhi la brutta caduta subita al Giro. Voto 6,5
MATTIA CATTANEO: Un guerriero. Il corridore della Deceuninck lotta e raccoglie bei piazzamenti in una settimana dove si è contraddistinto per il carattere combattivo. Voto 6,5
SONNY COLBRELLI: Sorprende il terzo posto di tappa a Tignes. In lotta anche per la maglia verde. Voto 6,5
TIM MERLIER: Corre da separato in casa Alpecin e nonostante questo riesce a vincere a Pontivy. Voto 6,5
WILCO KELDERMAN: Con la sua regolarità e con i ritiri dei diretti avversari non sorprendiamoci di vederlo a lottare per il podio finale. VOTO: 6,5
DAVIDE FORMOLO: Si mette a disposizione di Pogacar di buona lena per dettare il ritmo in testa al gruppo quando c’è da fare selezione. Voto 6
ENRIC MAS: Con generosità lotta per un posto d’onore nella classifica generale. Voto 6
JASPER PHILIPSEN: Per politiche interne di squadra si ritrova capitano nelle volate. Van der Poel lo lancia sempre in posizione ideale, ma non riesce a sfruttare il vantaggio. Voto 6
NACER BOUHANNI: Dopo un anno tribolato si rivede nelle volate, dove raccoglie piazzamenti importanti. Voto 6
RICHARD CARAPAZ: L’ ecuadoriano è l’unico che può infastidire Pogacar, compito arduo considerando il ritardo di 5 minuti accumulato nella prima settimana. Voto 6
RIGOBERTO URAN: La sua costanza e regolarità continuano a regalargli piazzamenti importanti in classifica generale. Voto 6
MICHAEL MATTHEWS: Non appare brillantissimo come nei giorni migliori ma è pur sempre in lotta per la maglia verde. Voto 6
MICHAEL WOODS: Combattivo, ma gli manca la stoccata finale. Voto 6
NAIRO QUINTANA: Non ha le gambe di qualche anno fa e subisce il ritmo dei migliori scalatori presenti in Francia. Quando va in fuga non dà mai l’impressione di farcela e puntualmente non si smentisce. Leader della classifica scalatori, riuscirà a difendere il primato? Voto 5,5
VINCENZO NIBALI: Fuori classifica, prova ad andare in fuga per mettere chilometri nelle gambe. Il risultato è mediocre. Voto 5,5
WOUT VAN AERT: Roglic gli chiede lavoro, ma nonostante ciò una prima settimana non all’altezza per il fuoriclasse belga. Voto 5,5
GERAINT THOMAS: Doveva dividersi i ruoli di capitano con Carapaz, cadute e imprevisti vari nei limitano il rendimento. Voto 5
MIGUEL ANGEL LOPEZ: Il suo nome ormai è sinonimo di caduta. Voto 5
PETER SAGAN: Ombra dei giorni gloriosi. Voto 5
TAO GEOGHEGAN HART: Si tira fuori dai giochi in casa Ineos già dalla prima tappa. Voto 5
ARNAUD DEMARE: Un quarto posto di tappa è davvero poco per uno dei beniamini di casa. Voto 4,5
JAKOB FUGLSANG: Una prima parte di Tour completamente anonima. Voto 4,5
PRIMOZ ROGLIC: La sfortuna lo colpisce più volte finché si arrende e dice basta. Voto S.V.
Luigi Giglio
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CLUSES – TIGNES
luglio 4, 2021 by Redazione
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La seconda delle tre tappe alpine ripropone l’arrivo a Tignes, dove si sarebbe dovuto arrivare anche nel 2019 quando una frana interruppe la corsa nella discesa dell’Iseran. Stavolta si arriverà dalla direzione opposta rispetto a due anni fa, scalando in precedenza il Col du Prè e il Cormet de Roselend
La seconda tappa di montagna del Tour 2021 ha caratteristiche differenti rispetto a quella di Le Grand-Bornand (ieri l’arrivo era in discesa, oggi sarà in salita) ma ha un comun denominatore con la frazione appena vissuta dal gruppo, quello della presenza di due salite consecutive prese dal recente passato e dalla tradizione del Tour. Ventiquattrore fa si erano affrontati uno di fila all’altro il poco noto Col de Romme e il più conosciuto Col de la Colombière, oggi il gruppo dovrà arrampicarsi prima verso il Col du Prè – i cui 12.6 Km al 7.7% vantano uno solo precedente al Tour (anno 2018) – e successivamente punteranno ai quasi 2000 metri del Cormet de Roselend (5.7 Km al 6.5%), che di passaggi del Tour ne ha visti di più, 13 per la precisione. Di certo anche questa accoppiata potrebbe lasciare il segno, anche perché la strada del Col du Prè è piuttosto stretta e innescherà inevitabile selezione naturale, ma con tutta probabilità non dovremmo vedere qui grandi attacchi al vertice perché stavolta l’arrivo non sarà in fondo alla discesa dal secondo colle. Terminata quest’ultima, infatti, mancheranno ancora più di trenta chilometri al traguardo, che debutteranno con un lungo tratto di falsopiano nel quale, se davanti non staranno andando a tutta, chi si sarà staccato sui due colli precedenti senza accumulare un ritardo pesante potrebbe agevolmente rientrare. È ai meno 23 Km da Tignes che la strada tornerà a salire e si manterrà costante in questo assetto fin quasi al traguardo, incontrando 20.7 Km complessivi d’ascesa al 5.6%, con le pendenze più interessanti – pur non essendo particolarmente cattive – nei primi 6 Km e negli ultimi 7.7 Km. Da segnalare che questo non sarà un vero e proprio arrivo in salita perché dopo il GPM della Montée de Tignes bisognerà percorrere 2 Km pianeggianti per andare al traguardo, mentre la salita più ripida di giornata sarà affrontata ad inizio tappa, una ventina di chilometri dalla partenza da Cluses: è la Côte de Domancy (2.5 Km al 9.7%), l’ascesa che fu ripetuta venti volte nel durissimo circuito dei mondiali di Sallanches del 1980, vinti da Bernard Hinault e che furono conclusi da soli 15 corridori (su 107 partenti).

Il lago di Tignes e l’altimetria della nona tappa (m.savoie-mont-blanc.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Rinomata stazione di sport invernali cara all’ex sciatore francese Jean-Claude Killy, che dal 1992 al 2001 è stato anche presidente di ASO (il gruppo organizzatore del Tour), Tignes aveva un conto aperto con la corsa francese dopo che la tappa che vi sarebbe dovuta terminare il 26 luglio del 2019 fu interrotta ai 2770 metri del Col de l’Iseran, dopo che un’improvvisa frana di fango aveva travolto la strada che il gruppo avrebbe pochi minuti dopo percorrere in discesa. Nell’immediatezza degli eventi la giuria decise di non assegnare la vittoria di tappa al corridore che era transitato in testa all’Iseran, Egan Bernal, ma di considerare validi per la classifica i distacchi che il colombiano aveva impresso nel tratto finale dell’Iseran, grazie ai quali strappò per 45” la maglia gialla al francese Julian Alaphilippe. L’organizzazione, invece, promise al “maire” di Tignes che la corsa sarebbe tornata gratuitamente nel centro della Savoia ma il disegno dell’edizione 2020 era già fatto e così sarà la nona tappa del Tour del 2021 a fare da “pendant” con quella qui terminata nel 2007. Quel giorno si disputava l’ottava frazione che, come quella odierna, presentava l’ascesa al Cormet de Roselend (completa, senza il Col du Prè) e quella conclusiva, in mezzo alle quali era stata inserita la Montée d’Hauteville, tratto iniziale del versante francese del Piccolo San Bernardo. Fu una tappa che avrebbe potuto essere decisiva perché a Tignes s’impose il danese Michael Rasmussen, che prese la maglia gialla con un importante vantaggio sugli avversari, mantenuto anche dopo le frazioni pirenaiche, dove si era imposto sul Col d’Aubisque. Lo stesso giorno di quest’ultima tappa sarà, però, licenziato con effetto immediato dalla sua squadra dopo che si era scoperta una sua “bugia” sul luogo dove tempo prima aveva effettuato un allenamento, saltando così l’appuntamento con un controllo antidoping a sorpresa. In quel momento era in testa alla classifica con 3’10” su Alberto Contador e senza quell’inciampo difficilmente gli sarebbe stata levata la maglia gialla dopo la crono prevista qualche giorno più tardi ad Angoulême, alla vigilia della passerella finale parigina. Quella prova contro il tempo, invece, rischiò per davvero di cambiare il volto alla maglia gialla perché a imporsi fu lo statunitense Levi Leipheimer, che fece meglio di 51” dell’australiano Cadel Evans mentre Contador fu soltanto 5° a 2’18”: lo spagnolo riuscì a salvare la sua leadership per il rotto della cuffia, imponendosi nella 94a edizione del Tour con soli 23” di vantaggio su Evans, mentre terzo a 31” si collocherà Leipheimer, piazzamento che nel 2012 gli sarà tolto dopo aver ammesso di aver fatto uso di prodotti dopanti.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Cluses: previsioni non disponibili
Praz-sur-Arly (traguardo volante – Km 32.7) : temporale con pioggia consistente (1.5 mm), 15.1°C (percepiti 16°C), vento debole da WSW (10 km/h), umidità al 91%
Bourg-Saint-Maurice (112.2 Km): pioggia consistente (1.5 mm), 17.3°C, vento moderato da WSW (10-13 km/h), umidità al 92%
Tignes: pioggia consistente (0.9 mm), 9.3°C, vento moderato da W (12-16 km/h), umidità al 91%
GLI ORARI DEL TOUR
12.55: inizio diretta su Eurosport1
13.00: partenza da Cluses
13.10: partenza ufficiale
13.40-13.45: scollinamento Côte de Domancy
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 32 Km dalla partenza)
14.05-14.10: traguardo volante di Praz-sur-Arly
14.40-14.55: scollinamento Col des Saisies
15.00-15.20: inizio salita Col du Pré
15.30-15.55: scollinamento Col du Pré
16.00-16.20: scollinamento Cormet de Roselend
16.35-17.10: inizio salita Montée de Tignes
17.25-18.05: scollinamento Montée de Tignes
17.30-18.10: arrivo a Tignes
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo dell’ottava tappa, Oyonnaz – Le Grand-Bornand
1° Arnaud Démare
2° Neilson Powless a 33″
3° Primož Roglič s.t.
4° Geraint Thomas s.t.
5° Jérémy Cabot s.t.
Miglior italiano: Jacopo Guarnieri, 36° a 33″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Daniel McLay a 54″
3° Clément Russo a 1′46″
4° Marc Hirschi a 3′32″
5° Mads Pedersen a 5′33″
Miglior italiano: Jacopo Guarnieri, 15° a 12′55″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
De Luca: “Non ha neanche bisogno di riverirsi” (rivestirsi)
Conti: “Ha intascato i punti per l’abbuono per la maglia verde”
De Luca: “Rolf Sorensen ha militato tra i professionisti dal 1991 al 2002″ (è passato nel 1986)
De Luca: “Bahrain Vittorio” (Bahrain Victorious)
Garzelli: “Gli altri corridori che sono lontano”
Garzelli: “Salita molto liunga”
De Luca: “Jim Morrison è sepolto nel cimitero di un paese vicino a Parigi” (è sepolto del cimitero di Père-Lachaise, che si trova a Parigi)
De Luca: “Era partito il posteriore”
Garzelli: “A Vingegaard gli parte il posteriore”
De Luca: “Le Grand-Bornard” (Le Grand-Bornand)
Garzelli: “Colbrelli sta riportando le maglie dei suoi compagni di squadra” (gareggiavano nudi?)
De Luca: “Sono nelle nebbie dei monti dello Jura” (erano sul Col de Romme, che non si trova sullo Jura ma sulle Alpi)
De Luca: “Uran prova a riprendere le code del gruppo”
De Luca: “Si è aperto il gas”
Garzelli: “Pogacar sta aprendo secondi e minuti”
De Luca: “Castroviejo ha finito il suo lavoro, un po’ di sollievo per Carapaz” (a dire il vero, Carapaz avrebbe preferito averlo al suo fianco ancora per un po’)
De Luca: “Carapaz in difesa di Pogacar” (ma se sono avversari!!!)
Garzelli: “Gran Premio di Montagno”
De Luca: “Pogacar mise il sigillo finale sulla prova della Tirreno-Adriatico”
Garzelli: “Ha un’altra ritmo”
De Luca: “Siamo al limite della difesa della maglia gialla per il campione nazionale belga” (Wout Van Aert non indossava la maglia gialla, vestita da Mathieu Van der Poel)
Garzelli: “La testa della corsa è di Dylan Teuns”
Genovesi: “Lo vedevano a passare a Pogacar”
Garzelli: “Poracar”
Garzelli: “Pogacear”
Garzelli: “Pagacar” (stanotte Pogacar avrà delle crisi d’identità)
Televideo: “Pogacar si stacca sul Col de Romme” (esattamente il contrario)
Televideo: “Le Bornand” (Le Grand-Bornand)
Televideo: “Izaguirre” (Izagirre)
Televideo: “Guillamen Martin” (Guillaume Martin)
Televideo: “Guillame Martin” (mai uno volta che lo scrivessero giusto)
Televideo: “Peio Bilbao” (Pello, Peio è la pronuncia)
DISCOTOUR
Singin’ in the Rain (Arthur Freed, Nacio Herb Brown)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): OYONNAZ – LE GRAND-BORNAND
luglio 3, 2021 by Redazione
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Le Alpi debuttano con un trittico di salite di prima categoria che potrebbero rivelarsi più selettive del previsto, alla luce della dispendiosa tappa di ieri. Si comincia con il Mont-Sassonex, per passare quindi al Col de Romme e infine al Col de la Colombière, posizionato proprio a ridosso del traguardo
Il Tour sbarca sulle Alpi e lo fa con una delle tappe di montagna più interessanti di questa edizione, che proporrà nel finale una serie di tre salite di prima categoria, la prima inedita, la seconda scoperta dalla Grande Boucle in tempi recenti e l’ultima più tradizionale. Difficilmente assisteremo a qualche azione al vertice sui 5.7 Km all’8.3% del Mont-Sassonex, troppo distanti dal traguardo (quasi 50 Km), mentre è molto più probabile che i primi attacchi tra i big accadano sul Col de Romme, la salita più ripida di questa frazione (9 Km al 9%), finora affrontata due sole volte nella storia del Tour e che costituisce una variante al tratto iniziale del più tradizionale Col de la Colombière, inserito per la prima volta nel percorso nel 1960 e che vanta 22 passaggi della corsa francese. Da non confondere con il Grand Colombier, che si trova sul massiccio del Giura e che ha ospitato un arrivo di tappa lo scorso anno, sarà scalato immediatamente dopo il Romme percorrendone i 7500 metri conclusivi, che salgono fino a 1618 metri di quota a una pendenza media dell’8.5%. Superato l’ultimo ostacolo di giornata, in vetta al quale sarà posizionato anche il “Point Bonus” che elargirà secondi d’abbuono per la classifica generale, mancheranno poco meno di 15 Km al traguardo, prevalentemente da trascorrere in discesa. È lampante che questa sarà una delle tappe fondamentali sulla via per Parigi e sugli esiti di questa giornata potrebbero pesare l’enorme quantità d’energie profusa ieri nella tappa di Le Creusot. Tra l’altro subito dopo la partenza da Oyonnaz dovrà essere superata una salita di 5 Km al 6.6% non considerata valido come Gran Premio della Montagna, quella della Forêt d’Échallon, e anche questa ascesa da affrontare a freddo potrebbe lasciare il segno

Il Col de la Colombière e l’altimetria dell’ottava tappa (www.roadstodrive.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Stazione di sport invernali dell’Alta Savoia fornita di 84 Km di piste dedicate allo sci alpino e di 70 Km d’itinerari pensati per gli amanti dello sci di fondo, Le Grand-Bornand si è fatta conoscere nel mondo del ciclismo nel 1995, quando per la prima volta il suo nome fu inserito nella cartografia del Tour, sede di partenza di una tappa diretta a La Plagne, vinta dall’elvetico Alex Zülle. L’esperienza fu ripetuta nel 1999 (tappa del Sestriere, vinta da Lance Armstrong), mentre per assistere al primo arrivo di tappa in questo centro bisognerà attendere il 2004, quando la linea d’arrivo di Le Grand-Bornand fu inaugurata ancora dall’americano, i cui successi come sappiamo furono in seguito revocati dall’UCI senza assegnazione al secondo classificato, che in quell’occasione fu il tedesco Andreas Klöden. Sarà un suo connazionale, Linus Gerdemann, a imporsi qua nel 2007, mentre due anni più tardi – nel giorno nel quale fu per la prima volta proposta l’accoppiata Romme- Colombière – la tappa terminò con una volata che vide protagonisti i primi tre corridori della classifica generale, vinta dal lussemburghese Frank Schleck (3°) davanti alla maglia gialla Alberto Contador e al fratello minore Andy (2°). Dopo la tappa del 2013, vinta dal portoghese Rui Costa, nel 2018 l’ultimo traguardo finora disputato a Le Grand-Bornand sarà ancora caratterizzato delle due impegnative ascese che si scaleranno quest’anno: a cogliere la vittoria sarà il francese Julian Alaphilippe, transitato in solitaria sulla linea d’arrivo con quasi un minuto e mezzo di vantaggio sullo spagnolo Ion Izagirre.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Oyonnax : pioggia debole (0.1 mm), 22.6°C, vento debole da SSW (10-12 km/h), umidità al 63%
Frangy (traguardo volante – Km 44.8) : pioggia modesta (0.4 mm), 22.6°C, vento debole da SSW (7-10 km/h), umidità al 78%
Le Grand-Bornand : pioggia consistente (1.2 mm), 15.2°C (percepiti 16°C), vento debole da S (5-6 km/h), umidità al 95%
GLI ORARI DEL TOUR
13.05: inizio diretta su Eurosport1
13.10: partenza da Oyonnaz
13.15: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 31 Km dalla partenza)
14.20-14.25: traguardo volante di Frangy
14.50-15.00: scollinamento Côte de Copponex
15.05-15.20: scollinamento Côte de Menthonnex-en-Bornes
15.55-16.20: scollinamento Côte de Mont-Saxonnex
16.05-16.25: inizio salita Col de Romme
16.25-16.55: scollinamento Col de Romme
16.30-16.55: inizio salita Col de la Colombière
16.50-17.15: scollinamento Col de la Colombière
17.05-17.30: arrivo a Le Grand-Bornand
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della settima tappa, Vierzon – Le Creusot
1° Roger Kluge
2° Jérémy Cabot a 1′16″
3° Cees Bol s.t.
4° Stefan Bissegger s.t.
5° Marc Hirschi s.t.
Miglior italiano: Davide Formolo, 17° a 1′16″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Daniel McLay s.t.
3° Clément Russo a 52″
4° Marc Hirschi a 2′38″
5° Ide Schelling a 3′51″
Miglior italiano: Jacopo Guarnieri, 16° a 12′01″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Garzelli: “Rui Costi” (Rui Costa)
De Luca: “Questo attacco si fa sentire anche nella tappa di domani”
Conti: “Un ragazzo di 37 anni prossimi”
Garzelli: “Metodi di allenamentio”
Garzelli: “Quest’anno siamo un po’ tornatogli ai soliti livelli”
De Luca: “Stuyvent” (Stuyven)
Garzelli: “Il maglia bianca Tadej Pogacar”
De Luca: “Tadej Pogar”
De Luca: “Ha perso il piede dal pedale”
Garzelli: “Corridori che sembrano brillanti, dovuto alla fatica”
De Luca: “Cortina aveva fatto difficoltà”
Garzelli: “Vediamo i corridori con tanti sali minerali sulle maglie”
De Luca: “Stanno arrivando il terzetto”
De Luca: “Non riesce a cucire il distacco”
De Luca: “Sente la fatica nei pedali”
De Luca: “Il gruppo maglia banca”
De Luca: “La mimica del fisico di Van der Poel”
De Luca: “Esce fuori dal terreno il dorsale 117″ (Zombie 2021 la vendetta?)
De Luca: “Vancenzo Nibali”
Garzelli: “In questa mattina, alla partenza”
Garzelli: “Grandi crisi, su tutta quella di Roglic”
De Luca: “Le Crosè” (Le Creusot)
Garzelli: “Il Team Inos” (INEOS)
Televideo: “Styven” (Stuyven)
DISCOTOUR
Bandiera bianca (Franco Battiato)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VIERZON – LE CREUSOT
luglio 2, 2021 by Redazione
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Alla vigilia delle montagne si disputa un’insidiosa frazione di collina, decisamente più impegnativa rispetto a quelle vissute sulle strade bretoni. Chilometraggi “oversize” non sono più abituali nelle grandi corse a tappe e oggi ci sarà da fare i conti anche con un tracciato piuttosto complicato, nel quale spicca un muro di 1.7 Km all’11.3% da scavalcare a 18 Km dall’arrivo
Alla vigilia delle prime due tappe di montagna si disputa la frazione più lunga del Tour 2021, che è anche quella altimetricamente più complicata della prima settimana. I quasi 250 Km che si dovranno percorrere viaggiando da Vierzon a Le Creusot presenteranno una prima parte di gara scorrevole, poi l’altimetria si animerà quando la corsa giungerà sulle strade del Morvan, l’estremità settentrionale del Massiccio Centrale. Così negli ultimi 100 Km s’incontreranno una dietro l’altra ben sette salite, cinque delle quali valide per la classifica dei GPM, sulle quali spicca quella del Signal d’Uchon e non soltanto perché è la più elevata (635 metri) del lotto. I suoi numeri sono all’apparenza non temibili perché una salita complessivamente di 5.7 Km al 5.7% non fa paura a nessuno, ma in realtà questi dati sono falsati da una discesa intermedia di quasi 1 Km che la spezza in due settori e quello conclusivo ha caratteristiche di muro: nei conclusivi millesettecento metri, infatti, la pendenza media balza all’11.3% (il picco massimo è del 18%) e a rendere ancor più selettiva l’ascesa ci penserà la sede stradale notevolmente ristretta, anche nella successiva discesa. Terminata quest’ultima, immediatamente si riprenderà a salire alla volta dell’ultimo GPM di giornata, la più pedalabile Côte de la Gourloye (2.4 Km al 5.3%), scavalcata la quale mancheranno soli 8 Km al traguardo, a sua volta collocato al termine di un tratto conclusivo in lieve ascesa di circa 1500 metri. Se qualche big dovesse staccarsi dal gruppo principale sul Signal d’Uchon potrebbe faticare non poco a rientrare e, anzi, potrebbe non riuscire proprio a farlo.

Il “marteau-pilon”, la pressa a vapore simbolo di Le Creusot, e l’altimetria della settima tappa (www.lejsl.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Le Creusot è uno di quei nomi che ci fanno in automatico sfogliare l’album dei ricordi e in particolare è un luogo caro agli appassionati di ciclismo che furono tifosi di Marco Pantani, anche se in questo centro il “Pirata” accusò un ritardo non indifferente da Jan Ullrich. Non poteva essere altrimenti perché nella cittadina della Borgogna terminava la seconda delle due cronometro lunghe del Tour del 1998, 52 Km che videro il cronoman tedesco dominare alla sua maniera e staccare di quasi un minuto lo statunitense Bobby Julich e di due minuti e 35 secondi lo scalatore di Cesenatico. Ma il “Pirata” aveva dalla sua parte il consistente tesoretto che cinque giorni prima aveva guadagnato nel tappone di Les Deux Alpes, partito da Grenoble con Ullrich saldamente in maglia gialla e Pantani quarto in classifica con tre minuti da recuperare. Sembrava impossibile il ribaltone, le tappe di montagna quell’anno erano state disegnate con mano non propriamente pesante e il tedesco aveva dalla sua parte tre cronometro per un totale di quasi 116 Km da percorrere contro il tempo; ma un Pantani più scatenato che mai e una giornata di raro maltempo sulle strade del Tour lo portano a soffrire terribilmente, soprattutto lungo la discesa del Galibier, e ad accusare al traguardo un ritardo di quasi 9 minuti da Pantani, passivo che lo fece retrocedere dal primo al quinto posto della classifica, ora dominata proprio da Marco. Ci tenterà l’indomani, nell’ultima tappa di montagna, di riprendersi le insegne del comando, ma lo scalatore italiano non lo mollerà e gli concederà l’onore della vittoria in quel di Albertville. La cronometro di Le Creusot, qualche giorno più tardi, gli consentirà inevitabilmente di guadagnare tempo su Pantani, ma quei 2’35” guadagnati non bastarono per intaccare il primato del “Pirata”, che si presentò alla rampa di lancio di Montceau-les-Mines con 5’56” di vantaggio sul rivale, scesi al traguardo ai 3’21” con i quali Pantani si presenterà da vincitore assoluto ventiquattrore più tardi sugli Champs-Elysées, primo italiano a vincere il Tour dopo Felice Gimondi e un’attesa durata 33 anni. Forsanche con il ricordo di questa giornata, nel 2006 fu riproposta una cronometro su quelle strade, anche se a ruoli inverti perché Le Creusot fu scelta come sede di partenza: al traguardo di Montceau-les-Mines, 57 Km più avanti, il più veloce fu lo specialista ucraino Serhij Hončar, che staccò di 41” il tedesco Andreas Klöden e di 1’11” lo statunitense Floyd Landis. Quest’ultimo quel giorno tolse la maglia gialla dalle spalle dello spagnolo Óscar Pereiro, al quale quasi un anno più tardi sarà riconsegnata dall’Unione Ciclista Internazionale, dopo la squalifica per doping del corridore americano.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Vierzon : cielo sereno, 22.5°C, vento moderato da SE (10-12 km/h), umidità al 69%
Bourges (Km 25.8) : cielo sereno, 23.4°C, vento moderato da SE (10-11 km/h), umidità al 65%
Nevers (Km 91.8) : cielo sereno, 24.1°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (9-11 km/h), umidità al 59%
Château-Chinon (GPM – 161.5 Km): poco nuvoloso, 22.8°C, vento debole da SSE (7-9 km/h), umidità al 52%
Autun (206.3 Km): poco nuvoloso, 23.7°C, vento debole da SSE (5-6 km/h), umidità al 53%
Le Creusot : nubi sparse, 24.1°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (5-7 km/h), umidità al 53%
GLI ORARI DEL TOUR
10.55: inizio diretta su Eurosport1
11.05: partenza da Vierzon
11.15: partenza ufficiale
13.30: inizio diretta su RaiSport
13.50-14.05: traguardo volante di Saint-Benin-d’Azy
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 115 Km dalla partenza)
14.50-15.15: scollinamento Côte de Château-Chinon
15.20-15.45: scollinamento Côte de Glux-en-Glenne
16.15-16.45: scollinamento Côte de la Croix de la Libération
16.40-17.15: scollinamento Signal d’Uchon
16.55-17.30: scollinamento Côte de la Gourloye
17.05-17.45: arrivo a Le Creusot
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della sesta tappa, Tours – Châteauroux
1° Anthony Perez
2° Jacopo Guarnieri a 42″
3° Marco Haller a 1′54″
4° Mikkel Bjerg a 2′11″
5° Christopher Juul-Jensen a 2′28″
Classifica generale
1° Ide Schelling
2° Amund Grøndahl Jansen a 51″
3° Daniel McLay a 1′19″
4° Roger Kluge a 1′41″
5° Clément Russo a 2′11″
Miglior italiano: Daniel Oss, 24° a 12′05″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Ballan (commentando una delle volate dei giorni scorsi): “Van der Poel si è messo in testa con la maglia gialla”
De Luca: “Quando la maglia gialla si dovette arrampicare sulle spalle di Pogacar”
De Luca: “Corridori che vanno nettamente”
De Luca: “La Parigi-Tours è una classica che vede l’arrivo”
De Luca: “Tour de France che ha ospitato tanti arrivi del Giro d’Italia”
De Luca: “Cura del preparativo delle cronometro”
Garzelli: “Van Aert ci tiene a strappare la maglia a Van der Poel”
Garzelli: “Cambi direzione del gruppo”
Garzelli: “Non ha grandissimi problema”
De Luca: “La strada che si sta avvicinando a Châteauroux”
Garzelli: “L’ultimo uomo di Cavendish sarà Ballerini, che andrà a lanciare Morkov, che sarà l’ultimo uomo…”
Garzelli: “Cercare i loro capitano”
DISCOTOUR
Son 32 (Noname)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TOURS – CHÂTEAUROUX
luglio 1, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È l’ultima tappa di pianura della prima settimana e oggi ben poche emozioni dovrebbe offrire il percorso. Le zone che si attraverseranno presentano spesso l’insidia del vento (Valverde ne sa qualcosa) ma, stando alle previsioni, oggi non dovrebbe disturbare più di tanto lo svolgimento della frazione
Prima che tornino nuovamente in scena gli uomini di classifica la prima settimana del Tour offre nuovamente spazio, per l’ultima volta prima delle montagne, ai virtuosi dei finali a 70 all’ora. Difficilmente avremo una soluzione diversa dall’arrivo allo sprint nella frazione di Châteauroux, una delle poche di questa edizione del Tour a presentare ampi tratti realmente pianeggianti, rarità sulle strade francesi. Potrebbe però non rivelarsi una passeggiata la marcia di avvicinamento al sesto traguardo del Tour 2021 perché le sconfinate lande pianeggianti che si trovano al centro della Francia sovente sono battute dal vento, le cui folate non sono “frenate” da emergenze collinari. Spesso le tappe iniziali della Parigi-Nizza, che si disputano nel rigido clima di marzo, vengono fortemente condizionate dal vento ma anche al Tour non sono rari episodi simili a queste latitudini. A una settantina di chilometri dalla città sede d’arrivo quest’oggi c’è il centro di Saint-Amand-Montrond, dove nel 2013 a causa della rottura del gruppo sotto l’azione del vento lo spagnolo Alejandro Valverde, che alla partenza di quella tappa era secondo in classifica a 3’25” dalla maglia gialla Chris Froome, si ritrovò a perdere quasi dieci minuti da tutti gli altri avversari di classifica: se si pensa che a Parigi giungerà ottavo con 15’26” di ritardo, senza il passivo patito per colpa del vento quell’anno avrebbe potuto lottare per un piazzamento sul podio, sul quale finirono Froome, il colombiano Nairo Quintana (2° a 4’20”) e il connazionale Joaquim Rodríguez (3° a 5’04”). Detto questo, però, sembrebbe che le previsiono meteo per la giornata di oggi siano abbastanza clementi sotto l’aspetto vento ed Eolo così non dovrebbe disturbare più di tanto lo svolgimento della sesta tappa

Lo Château Raoul di Châteauroux e l’altimetria della sesta tappa (www.my-loire-valley.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Con quella di quest’anno Châteauroux salirà a quota quattro. Tre, infatti, sono le precedenti occasioni nelle quali il Tour ha fatto scalo nel capoluogo della regione dell’Indre, da sempre terreno di caccia per i velocisti come testimoniato anche dal breve albo d’oro della Châteauroux Classic de l’Indre, corsa in linea per professionisti che si è disputata per 11 stagioni tra il 2004 e il 2014 e ha avuto come “mattatore” il lo sprinter transalpino Anthony Ravard, tre volte vincitore e una volta terzo. Anche il traguardo del Tour ha un suo “habitué” e si tratta di Mark Cavendish, che si è imposto le ultime due volte, regolando allo sprint nel 2008 lo spagnolo Óscar Freire e il tedesco Erik Zabel, mentre nel 2011 a soccombere al britannico saranno il nostro Alessandro Petacchi e il tedesco Andrè Greipel. A tenere a “battesimo” questo traguardo, nel 1998, era stato un altro nostro corridore, Mario Cipollini: quella fu una volata agrodolce per i corridori italiani perché, mentre lo sprinter toscano andava a imporsi davanti a Zabel e al francese Christophe Mengin, alle sue spalle finiva a terra a causa di un contatto Silvio Martinello, che fino all’anno prima era l’ultimo uomo di Cipollini nella conduzione degli sprint e che quel giorno cercava di fare la sua volata, ma sarà costretto a tornarsene in Italia con il bacino fratturato.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Tours: nubi sparse, 22.2°C (percepiti 23°C), vento debole da NW (3-4 km/h), umidità al 68%
Chenonceaux (Km 41.9) : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.7°C, vento debole da NW (3-4 km/h), umidità al 66%
Luçay-le-Mâle (traguardo volante) Km 104.3) : temporale con pioggia modesta e schiarite (0,2 mm), 22.1°C (percepiti 23°C), vento debole da WNW (2-3 km/h), umidità al 70%
Châteauroux : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.4°C, vento debole da NNW (3-4 km/h), umidità al 69%
GLI ORARI DEL TOUR
13.50: inizio diretta su Eurosport1
13.55: partenza da Tours
14.00: inizio diretta su RAI 2 (5 minuti prima del passaggio del gruppo dal “chilometro 0″)
15.35-15.45: scollinamento Côte de Saint-Aignan
16.15-16.30: traguardo volante di Luçay-le-Mâle
17.25-17.45: arrivo a Châteauroux
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della quinta tappa, cronometro individuale Changè – Laval (Espace Mayenne)
1° Brandon McNulty
2° Carlos Verona a 32″
3° Roger Kluge a 42″
4° Mads Pedersen a 57″
5° Bryan Coquard a 1′00″
Classifica generale
1° Amund Grøndahl Jansen
2° Daniel McLay a 28″
3° Ide Schelling a 1′00″
4° Clément Russo a 1′44″
5° Roger Kluge a 1′57″
Miglior italiano: Daniel Oss, 28° a 13′05″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
De Luca: “Froome un tempo, ahilui, dominava queste prove”
Orlando: “Cronometro che si sta disputando sotto la pioggia di 27 Km”
De Luca: “Un chilometro che misura 27 Km”
De Luca: “Campenaerts quando è partito aveva già un bel distacco”
Garzelli: “Faranno una crona a tutta”
De Luca: “La sbandata della curva”
De Luca: “Il padiso del cicloturista” (paradiso)
De Luca: “I francesi hanno il vezzo di mettere la vocale sull’accento”
De Luca: “Acciaio inix”
De Luca: “Due grandi protagonisti di questo Tour de France delle cronometro”
De Luca: “McNulty è un ottimo prospetto per i grandi giri”
Garzelli: “Guadagna due secondi a chilometri”
Garzelli: “Mark Cavendish tutti lo davano per perso”
De Luca: “36 anni e un piede e mezzo in pensione”
De Luca (prima di un’interruzione pubblicitaria): “È tempo di prendersi una pausa dal Giro d’Italia”
De Luca: “Come ricordevamo”
Garzelli: “In questi anni ci sono stati dei studi”
Garzelli: “In queste curve potrà esserci la prima posizione provvisoria”
De Luca: “Si sta impegnano nelle ultime curve per andare a fermare il cronometro”
Garzelli: “Potrebbe innervosire le squadre della Jumbo-Visma e dell’UAE-Team Emirates”
De Luca: “Bisogna andare nell’età tra le due grandi guerre”
Garzelli: “Quando era nel suolo con la clavicola fuori posto”
Garzelli: “Stile perfetto nella bici a cronometro”
Garzelli: “Roglic si sta difendendo molto bene, dovuto alle grandi ferite”
Garzelli: “Un punto di riferimento per tutti, soprattutto in vista per la classifica generale”
Garzelli (riferendosi alla vittoria nella cronometro del Tour de Suisse): “La grande prova di Uran, che era sconosciuta persino ai suoi stessi dirigenti”
Garzelli: “Vediamo se in questi ultimi 10 secondi è riuscito a recuperare qualcosa” (10 Km)
Garzelli: “Sei secondi di vantaggi”
Garzelli: “Scioglie le gambe Alaphilippe”
Garzelli: “La maglia giolla”
De Luca: “Lo attendevamo protagonista”
De Luca: “La utilizza pochissimo la bici a cronometro Van der Poel” (ha fatto la crono in moto?)
Garzelli: “Van der Poel può contare con 39 secondi di vantaggio”
Garzelli: “Guarda la lucidità che ha in viso Pogacar” (ha esagerato con il cerone?)
De Luca: “Ultimo 3 Km”
DISCOTOUR
Time after time (Cyndi Lauper)