LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MURET – SAINT-LARY-SOULAN (Col du Portet)
luglio 14, 2021
Categoria: Approfondimenti
Ecco una delle tappe di montagna più impegnative del Tour 2021 che nel finale proporrà in rapida successione il mitico Col de Peyresourde e poi, in crescendo di difficoltà, il Col de Val Louron – Azet e l’ascesa conclusiva verso i 2215 metri sul livello del mare del Col du Portet
Se c’è una frazione della cinque giorni pirenaica che può meritarsi il titolo di tappone, questa è quella che andrà in scena oggi tra Muret e il tradizionale traguardo di Saint-Lary-Soulan. È vero che la tappa di Andorra forse era quella che più si adattava alla definizione, presentando salite lungo tutto il percorso, mentre queste le proporrà “confinate” negli ultimi 62 Km, ma è anche vero che quella odierna è decisamente più golosa perché le pendenze che si andranno ad affrontare sono più “nutrienti” rispetto alla frazione vinta da. Per i primi 113 Km si pedalerà nel “nulla” (altimetricamente parlando) poi si giungerà alla storica località termale di Luchon, per ben 50 volte (l’ultima nel 2018) sede d’arrivo di una tappa del Tour, e da lì in avanti la musica cambierà. Nel finale si ricalcherà fedelmente il tracciato della brevissima tappa, una delle più corte della storia della Grande Boucle, disputata nel 2018 e vinta dal colombiano Nairo Quintana con 28 secondi di vantaggio sull’irlandese Daniel Martin e 47 sulla maglia gialla di turno, il gallese Geraint Thomas. In partenza si scalarono (e si scaleranno oggi) i 13.2 Km al 7% del Col de Peyresourde, che il 19 luglio del 1910 fu la prima ascesa pirenaica della storia del Tour, affrontato subito dopo il via dell’interminabile Luchon – Bayonne, frazione di 326 Km che prevedeva anche Aspin, Tourmalet e Aubisque e che fu vinta da Octave Lapize, corridore francese rimasto nella storia anche per la frase che disse agli organizzatori al termine di quella tappa: “Siete degli assassini!”. Dopo un colle storico se ne affronterà uno entrato nel percorso del Tour nel 1991, quando poco sotto lo scollinamento del Col de Val Louron-Azet (7.4 Km all’8.3%) terminò il tappone pirenaico di quell’edizione della corsa francese, vinto dall’italiano Claudio Chiappucci e che si concluse con la conquista della maglia gialla, per la prima volta in carriera, da parte dello spagnolo Miguel Indurain. Undici chilometri più avanti si giungerà nel centro di Saint-Lary e da lì si andrà all’attacco dell’impegnativa ascesa finale verso il Col du Portet (2215 metri, 16 Km all’8.7%), il secondo valico per altitudine dei Pirenei a essere raggiunto da una strada asfaltata, preceduto solo dai 2408 metri dell’Envalira affrontato pochi giorni or sono.

L’imbocco del tratto conclusivo del Col de Portet e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.climbbybike.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Delle 50 volte dell’irraggiungibile Luchon abbiamo già detto (nella speciale classifica dei traguardi più gettonati dal Tour è preceduta solo da Pau, Bordeaux e Parigi), ma anche Saint-Lary-Soulan vanta un primato che la fa spiccare rispetto alle altre località della zona: è la stazione di sport invernali dei Pirenei che vanta il maggior numero di arrivi di tappa del Tour, 12 traguardi (contando anche quello di quest’anno), sei in più rispetto al vicino e storico approdo di Luchon Superbagnères, che non viene più proposto al Tour del 1989, mentre Luz-Ardiden, dove si concluderà la tappa di domani, al momento è a quota otto. A parte la tappa del 2018, che come abbiamo detto è terminata al Col de Portet, tutte le altre frazioni sono terminate al Pla-d’Adet, nella zona degli impianti di risalita di Saint-Lary, dove al termine di un’ascesa di nove chilometri all’8.6% la prima volta – correva l’anno 1974 – giunse in solitaria l’indimenticato campione francese Raymond Poulidor. Questo traguardo sarà riproposto stabilmente nelle due edizioni successive – quando a conquistarne la vetta saranno due corridori provenienti dal Benelux, l’olandese Joop Zoetemelk nel 1975 e il belga Lucien Van Impe – poi, dopo un anno di assenza, ci si tornerà nel 1978 con la vittoria di un altro francese, Mariano Martínez, transalpino d’origini spagnole. Nel 1981 tornerà ad imporsi Van Impe, unico a fare il bis su questo traguardo, mentre dalla Svizzera arriverà il vincitore nel 1982, Beat Breu; dovranno poi trascorrere 11 anni per rivedere il Tour arrampicarsi verso il Pla-d’Adet, al termine di una tappa vinta da Zenon Jaskuła, corridore polacco che gareggiava indossando un rosario donatogli dal suo conterraneo Papa Giovanni Paolo II. Infine, nel nuovo millennio la Grande Boucle ha inserito per quattro volte il nome di Saint-Lary-Soulan nel percorso di gara: nel 2001 il vincitore arrivò dall’altra parte del globo (ma, come sappiamo, i successi di Lance Armstrong saranno cancellati con un colpo di spugna senza assegnazione al secondo classificato) e così sarà anche nel 2005 con l’affermazione dello statunitense George Hincapie, mentre nel 2014 Rafał Majka emulerà le gesta del suo connazionale Jaskuła e, come abbiamo ricordato, nel 2019 Quintana terrà a battesimo l’inedito approdo sul Col du Portet.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Muret : pioggia modesta (0.5 mm), 15.6°C, vento moderato da W (21-27 km/h), umidità al 95%
Saint-Gaudens (67.9 Km): pioggia debole (0.1 mm), 14.7°C, vento moderato da W (14-20 km/h), umidità al 94%
Bagnères-de-Luchon – traguardo volante (Km 113.4) : pioggia debole (0.1 mm), 14.8°C, vento moderato da WNW (13 km/h), umidità al 94%
Saint-Lary-Soulan – inizio salita finale: pioggia debole (0.1 mm), 14.1°C (percepiti 15°C), vento moderato da NW (11 km/h), umidità al 94%
GLI ORARI DEL TOUR
11.45: inizio diretta su Eurosport1
11.50: partenza da Muret
12.10: partenza ufficiale
13.25: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 72 Km dalla partenza)
14.50-15.10: traguardo volante di Bagnères-de-Luchon e inizio salita Col de Peyresourde
15.25-15.50: scollinamento Col de Peyresourde
15.40-16.05: inizio salita Col de Val Louron-Azet
15.55-16.25: scollinamento Col de Val Louron-Azet
16.10-16.40: inizio salita Col du Portet
16.50-17.25: arrivo al Col du Portet
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della sedicesima atappa, Pas de la Case – Saint-Gaudens
1° Nils Eekhoff
2° Cees Bol s.t.
3° Dries Devenyns s.t.
4° Boy Van Poppel s.t.
5° Jelle Wallays s.t.
Miglior italiano: Davide Ballerini, 8° (s.t.)
Classifica generale
1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 18′31″
3° Mads Pedersen a 21′28″
4° Mark Cavendish a 22′12″
5° Michael Mørkøv a 23′15″
Miglior italiano: Daniel Oss, 26° a 55′19″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Conti: “Ultimi olimpiadi”
De Luca: “È sempre una tappa complessa quella del giorno dopo”
De Luca: “Colbrelli si è smesso la maglia più pesante”
Martini (illustrando il tratto di strada subito dopo il traguardo): “Questa è la strada dove i corridori fermeranno la corsa dopo l’arrivo”
Garzelli: “Gruppo con bello vedere il nostro Sonny Colbrelli”
Garzelli: “Queste sono forze che ritroveranno a meno nel finale”
Borgato: “La sedicesima tappa pedala in ricordo di Sonny Colbrelli”
Garzelli: “Gaudu sta aspettando questo momento, nel quale sta pedalando Patrick Konrad”
De Luca: “Ancora una volta un’inquadratura sul viso sofferente di Patrick Konrad” (ma lo stavano inquadrando di spalle)
De Luca: “Non interessa assolutamente nullo”
De Luca: “Vanno a compiere delle grandi geste”
DISCOTOUR
Un austriaco felice