LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CÉRET – ANDORRA-LA-VELLA
luglio 11, 2021
Categoria: Approfondimenti
Il Tour si addentra con decisione tra le montagne pirenaiche con una tappa di montagna che rappresenterà anche l’unico sconfinamento previsto quest’anno. L’arrivo è sulle strade del principato di Andorra, dove a ridosso del traguardo si affronterà la più impegnative tra le ascese previste dalla tappa, il Col de Beixalis, preceduto dalla salita più alta del Tour 2021, l’Envalira
Dopo l’antipasto di Quillan il Tour si addentra con più decisione tra i Pirenei puntando dritto al cuore del piccolo principato d’Andorra, dove si farà tappa nella città capitale dopo aver superato strada facendo cinque salite per complessivi 50 Km. La prima si affronterà subito dopo il via e non sarà valida per la classifica degli scalatori, anche se i quasi 18 Km al 2.5% del Col de Fourtou potrebbero farsi sentire se, anche stavolta, ci sarà una partenza a razzo. Più avanti si affronteranno gli 8.4 Km al 5.7% della Montée de Mont-Louis (da non confondere con il Col de Saint-Louis scalato ieri) e i 5.8 Km al 4.7% del Col de Puymorens, con quest’ultimo da scavalcare subito prima dell’ingresso in territorio andorrano, dove si andrà all’attacco dell’Envalira, il passo stradale più elevato della catena pirenaica. I suoi 2408 metri – che metteranno in palio il corrispettivo francese della Cima Coppi, il premio intitolato al fondatore del Tour Henri Desgrange – da entrambi i versanti possibili si raggiungono con pendenze pedalabili e quest’anno i partecipanti al Tour ne percorreranno il tratto finale di quello che sale dalla Francia, poco meno di 11 Km al 5.9%. Fin qui, e si saranno percorsi 147 Km dal via da Céret, non si saranno dunque incontrate grandissime pendenze ma il bello di questa frazione dovrà ancora arrivare e proprio a ridosso del traguardo. Una volta percorsa l’interminabile planata dall’Envalira si abbandonerà l’ampio stradone che scende dal passo per imboccare la più stretta strada che sale ai quasi 1800 metri del Col de Beixalis, salita di 6.4 Km all’8.5% della quale gli appassionati di ciclismo italiani conservano un bel ricordo. Un ricordo che porta la data del 2 settembre del 2015 quando, affrontata per la prima volta nella storia dopo esser stata asfaltata da pochi mesi, fu inserita subito dopo la partenza del tappone andorrano della 70a edizione della Vuelta, frazione terminata a Cortals d’Encamp con il successo dello spagnolo Mikel Landa e, soprattutto, con la conquista della maglia rossa da parte di Fabio Aru: a parte l’interregno di Tom Dumoulin dopo la vittoria nella crono di Burgos, il sardo porterà le insegne del primato sino al traguardo finale di Madrid.

La chiesa di Santa Coloma ad Andorra la Vella e l’altimetria della quindicesima tappa (visitandorra.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Incastonato com’è tra Francia e Spagna, che cogestiscono la sovranità sul piccolo stato, il principato d’Andorra è stato spesso visitato dalla Vuelta (26 volte dal 1965 a oggi), mentre si possono contare sulle punte delle dita di una mano gli arrivi del più “nazionalista” Tour de France, che pure non disdegna gli sconfinamenti. Finora sono state soltanto cinque le tappe della Grande Boucle terminate in territorio andorrano, alle quali vanno aggiunte le due occasioni nelle quali il principato fu attraversato da parte a parte, salendo all’Envalira per poi raggiungere il traguardo fissato nel centro spagnolo di La Seu d’Urgell, dove colsero la vittoria lo spagnolo Aurelio González nel 1968 e il francese Raymond Delisle nel 1974. Spetta proprio al Tour il primato di aver per la prima volta visitato il principato nel 1964 (la Vuelta ci farà scalo solo l’anno successivo), quando il traguardo di Andorra la Vella fu tenuto a “battesimo” dallo spagnolo Julio Jiménez, corridore conosciuto con i soprannomi di “sacrestano” per la sua fede osservante e di “orologiaio di Ávila” per il mestiere che svolgeva quando non era impegnato nelle corse. Questo precedente è stato l’unico con arrivo fissato nella capitale, perché nei quattro successivi ritorni ad Andorra si è scelto di collocare il traguardo sulle montagne del piccolo stato. Così nel 1993 si è saliti fino alla stazione di sport invernali di Pal, che era stata ciclisticamente scoperta dalla Vuelta del 1985, quando vi si era imposto lo spagnolo Francisco Rodríguez al termine di una cronoscalata, mentre la tappa del Tour sarà conquistata dal colombiano Oliverio Rincón. Infine, nel 1997, nel 2009 e nel 2016 la Grande Boucle si è arrampicata oltre i 2000 metri di quota per raggiungere la località turistica di Arcalís, altra precedente scoperta della Vuelta (primo arrivo nel 1994, quando vinse il colombiano Ángel Yesid Camargo): qui si sono imposti il tedesco Jan Ullrich nel 1997, il francese Brice Feillu nel 2009 (nel giorno nel quale conquistò la maglia gialla l’italiano Rinaldo Nocentini, che poi vestì le insegne del primato per quasi una settimana) e l’olandese Tom Dumoulin nel 2016, al termine di una tappa ricordata ancor oggi anche per la tremenda grandinata che si rovesciò sui corridori nel tratto conclusivo della scalata finale.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Céret : cielo sereno, 26.6°C (percepiti 28°C), vento moderato da SSE (10-15 km/h), umidità al 35%
Prades (Km 50.2) : sole e caldo, 30.5°C, vento moderato da SE (12 km/h), umidità al 43%
Font-Romeu (94.9 Km) : poco nuvoloso, 24.4°C, vento moderato da WSW (15-24 km/h), umidità al 45%
Andorra-la-Vella: cielo sereno, 27.6°C, vento moderato da SSW (14-18 km/h), umidità al 35%
GLI ORARI DEL TOUR
12.15: inizio diretta su Eurosport1
12.20: partenza da Céret
12.30: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 50 Km dalla partenza)
14.15-14.30: traguardo volante di Olette
14.50-15.10: scollinamento Montée de Mont-Louis
16.00-16.30: scollinamento Col de Puymorens
16.30-17.00: scollinamento Port d’Envalira
16.55-17.25: inizio salita Col de Beixalis
17.10-17.45: scollinamento Col de Beixalis
17.30-18.05: arrivo ad Andorra-la-Viella
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Carcassonne – Quillan
1° Cees Bol
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Nacer Bouhanni s.t.
4° Jonas Rickaert a 11′12″
5° Mads Pedersen s.t.
Miglior italiano: Davide Ballerini, 22° a 11′12″
Classifica generale
1° Amund Grøndahl Jansen
2° Tim Declercq a 9′35″
3° Mads Pedersen a 16′49″
4° Nacer Bouhanni a 17′50″
5° Cees Bol a 24′01″
Miglior italiano: Daniel Oss, 24° a 47′30″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
De Luca: “Bissiger occupava metà plotone” (a parte il fatto che il corridore si chiama Bissegger)
Garzelli: “Non è una tappa pirenaiche”
Garzelli: “Entrambi sono terzo e quarto nella classifica dei GPM”
De Luca: “Costriuite”
De Luca: “Bonus che verrà mangiato dai corridori”
De Luca: “Le Puy en Valè” (il nome del centro di Le Puy en Velay si pronuncia “Le Puy en Velè”)
De Luca: “Quillan” (il nome della località di arrivo si pronuncia “Chion”)
Garzelli: “Si apre un po’ Chaves”
Garzelli: “Va a conquistare la sua vittoria di tappa nella sua storia del Tour de France”
De Luca: “Il rito delle interviste del podio”
De Luca: “Calcolare a velocità superba”
De Luca: “La vittoria Bauke Mollema”
Televideo: “Quentin Parker” (Pacher)
DISCOTOUR
La classe degli asini (Natalino Otto)