IL TOUR CHE VERRÀ (e altro ancora)

luglio 19, 2021
Categoria: Approfondimenti

Terminato il Tour gli organizzatori cominciano a comporre le tessere del puzzle dell’edizione 2022 e già qualcosa trapela all’orizzonte: partenza dalla Danimarca, tre tappe sulle strade dello stato scandinavo rese indisidiose dal vento, poi il pavè all’ingresso in Francia e la salita pirenaica di Plateau de Beille. E, infine, (forse) l’Alpe d’Huez

Il sole è tramontato sul Tour de France 2021 ma già l’edizione del prossimo anno fa capolino all’orizzonte e già da parecchio tempo. A febbraio del 2020 l’organizzazione aveva annunciato che l’edizione di quest’anno sarebbe dovuta partire dalla Danimarca, presentando percorsi e altimetrie delle prime tre frazioni, ma poi la pandemia ci aveva messo lo zampino costringendo le Olimpiadi di Tokyo a traslocare a luglio 2021 e il Tour di quest’anno ad arretrare di una settimana. Quest’anticipo di sette giorni avrebbe, però, portato la “Grand Départ” da Copenaghen a sovrapporsi con una delle partite degli Europei in programma proprio nella capitale e così si è scelto di ripiegare sulla Bretagna per la partenza del Tour, rimandando così il progetto danese al 2022. Si partirà il primo del mese con una tappa a cronometro di 13 km totalmente pianeggiante che toccherà alcuni dei luoghi più celebri di Copenaghen, come i Giardini di Tivoli e la statua della Sirenetta: una prova contro il tempo tornerà così ad essere tappa d’apertura del Tour, evento che non capitava dal 2017 quando la corsa francese era partita dalla cittadina tedesca di Düsseldorf con una cronometro di 14 Km, vinta dal gallese Geraint Thomas. Il Tour si fermerà altre 48 ore nello stato scandinavo e proporrà una seconda tappa insidiosa, non tanto per i tre microscopici GPM da affrontare lungo i 199 Km della Roskilde – Nyborg quanto per il passaggio nel finale sul Great Belt Bridge, ponte lungo quasi 16 Km percorrendo il quale i corridori si ritroveranno a pedalare letteralmente in mare aperto, esposti al rischio di ventagli nei quali potrebbero rimanere incagliati anche uomini di classifica. Il vento potrebbe essere protagonista anche l’indomani nella terza e ultima tappa disegnata sul suolo danese, che porterà il gruppo in 182 Km da Vejle a Sønderborg. Il resto del tracciato sarà svelato in autunno, ma alcune indiscrezioni trapelate oltralpe permettendo di alzare il sipario su probabili tappe chiave. Tra le località che hanno alzato il ditino per richiedere la Grande Boucle c’è Arenberg, dove si vorrebbe riproporre per la terza volta un traguardo alle soglie della celebre foresta dopo aver percorso qualche tratto di pavé: considerata l’ubicazione del “Grand Départ” questa potrebbe essere la prima tappa della corsa dopo il trasferimento della Danimarca, che comporterà un giorno di riposo e la partenza ufficiale anticipata dal tradizionale sabato al venerdì. Dai Pirenei viene dato quasi per certo il ritorno a Plateau de Beille, in vetta a una salita “hors catégorie” di 16 Km al 7.8% che è stata battezzata da Marco Pantani nel 1998 e che è stata inserita per l’ultima volta nel percorso del Tour nel 2015. Dalle Alpi, invece, al momento tutto tace ma è curioso notare come l’immancabile Alpe d’Huez non venga affrontata dal 2018 e proprio nel 2022 cadrà il 70° anniversario della prima scalata, consacrata da una delle grandi imprese di Fausto Coppi: che sia l’occasione per rivederla nel tracciato del Tour e magari tornare a festeggiare un successo italiano su una salita che ci ha visto per molti anni protagonisti e sulla quale non vinciamo dal 1999?

La celebre statua della Sirenetta, uno dei monumenti più conosciuti di Copenaghen (www.copenaghen.net)

La celebre statua della Sirenetta, uno dei monumenti più conosciuti di Copenaghen (www.copenaghen.net)

TOURALCONTRARIO

Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Chatou – Parigi

1° Anthony Turgis
2° Kenny Elissonde a 6′35″
3° Hugo Houle a 8′09″
4° Tim Declercq s.t.
5° Sergio Higuita a 8′44″

Miglior italiano: Mattia Cattaneo, 19° a 11′03″

Classifica generale

1° Tim Declercq
2° Cees Bol a 24′30″
3° Mark Cavendish a 26′55″
4° Michael Mørkøv a 28′24″
5° Mads Pedersen a 31′52″

Miglior italiano: Daniel Oss, 27° a 1h14′16″

Maglia nera: Tadej Pogacar, 141° a 5h01′09″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “È una maglia anche interessante la lotta tra Cavendish e Matthews”
Conti: “È dal 1975 che si arriva a Parigi” (il Tour finisce a Parigi fin dalla prima edizione del 1903)
De Luca: “Stanno affrontando il verso verso Place de la Concorde”
Garzelli: “Grande velocità sempre più in pavè”
Garzelli: “Il primo scatto della fuga è arrivato al traguardo”
De Luca: “Deceunin” (Deceuninck)
Garzelli: “L’Arco di Trionfo allunga il gruppo”
De Luca (su Poulidor): “Quella maglia gialla non l’hai vissuta in tutta la carriera”
Televideo: “Arenburu” (Aranburu)

DISCOTOUR

Zdravljica (inno nazionale sloveno)

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