LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SAN MAURIZIO CANAVESE – CERES
agosto 25, 2025 by Redazione
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L’ultima tappa interamente disegnata in territorio italiano presenta un tracciato di media montagna ideale per imbastire fughe con ottime opportunità di andare all’arrivo. Ci sarà inevitabilmente grande bagarre, ma i grandi favoriti lasceranno fare, pregustando i tracciati più adatti alla selezione che la Vuelta proporrà una volta approdata in Spagna
La Vuelta si appresta a lasciare l’Italia e fisicamente lo farà domani con la tappa che partirà da Susa alla volta della cittadina francese di Voiron. Oggi si disputerà l’ultima delle tre frazioni interamente tracciate sul suolo piemontese, disegnata a nord di Torino tra San Maurizio Canavese e Ceres, piccolo centro delle Valli di Lanzo dove si affronterà un arrivo in salita decisamente più semplice di quello – già di suo non difficile – visto ieri pomeriggio a Limone Piemonte. La salita finale sarà, infatti, limitata agli ultimi 2500 metri, nei quali la strada proporrà una pendenza media del 3.2% appena, mentre più accidentato sarà il settore centrale di questa frazione, che inizierà a 55 Km dal via. Questa fase sarà introdotta dalla salita più impegnativa fra le tre che caratterizzano questo settore, diretta alla piccola borgata di Moris (erroneamente segnalata con due “erre” sulla cartografia del Giro di Spagna) in poco meno di 6 Km inclinati al 6.5%, con un tratto di 1000 metri al 9.3% ad inizio ascesa. Più morbide saranno le tre ascese che s’incontreranno nei successivi 40 Km, la prima delle quali – 1.5 Km al 4% – sarà posta a cavallo del traguardo volante di Cuorgnè, che elargirà anche abbuoni validi per la classifica generale. Da questo “toboga” si uscirà dopo aver affrontato la modesta salita a Corio (6.5 Km al 3.8%), piccolo centro che quest’anno ha il raro privilegio di poter ospitare tra le sue strade ben due GT: lo scorso 31 maggio da qui era, infatti, transitato anche il Giro d’Italia durante il tappone del Colle delle Finestre, quello dell’impresa sullo sterrato di Simon Yates che consentì al britannico di togliere la maglia rosa dalle spalle del messicano Isaac Del Toro e imporsi così nella classifica finale. Ben altri orizzonti si prospettano oggi pomeriggio per questa frazione, che molto probabilmente vedrà i big della classifica – protagonisti ieri a Limone – lasciar carta bianca alla fuga di giornata pregustando le prossime tappe che li reclamano protagonisti, la cronometro a squadre di Figueres in programma mercoledì e le due impegnative frazioni pirenaiche previste nei giorni immediatamente successivi. E di corridori che avranno il “licet” di uscire dal gruppo già che ne sono parecchi perchè in diversi, nonostante la facilità delle prime due frazioni, hanno già accumulato ritardi pesanti: oltre il 100° posto in classifica (i ciclisti al via sono 184) si superano i 5 minuti di distacco, giù giù fino ai 24 minuti e rotti del francese Axel Zingle, fanalino di coda e proverbiale “maglia nera”.

Il santuario di Santa Cristina a Ceres e l’altimetria della terza tappa (www.gulliver.it)
METEO VUELTA
San Maurizio Canavese: parzialmente nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da NE (1-14 Km/h), umidità al 63%
Agliè (Km 46.6): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento debole da S (3-14 Km/h), umidità al 60%
Cuorgné (Sprint – Km 78.5): nubi sparse, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da S (4-18 Km/h), umidità al 60%
Ceres: parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da SE (5-26 Km/h), umidità al 74%
GLI ORARI DELLA VUELTA
14.00: inizio della diretta su Eurosport
14.20: partenza da San Maurizio Canavese
15.50-16.05: GPM di Issiglio (Moris)
16.05-16.20: traguardo volante di Cuorgné (con abbuoni)
17.20-17.40: arrivo a Ceres
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80298
RASSEGNA STAMPA
Italia
Vuelta, Vingegaard vince la seconda tappa e si prende la maglia rossa: Ciccone battuto in volata
Gazzetta dello Sport
Danimarca
Vingegaard tager etapesejr og rød førertrøje i Vueltaen (Vingegaard conquista la vittoria di tappa e la maglia rossa di leader della Vuelta)
Jyllands-Posten
Spagna
Vingegaard es indestructible (Vingegaard è indistruttibile)
AS
Portogallo
Jonas Vingegaard vence 2.ª etapa e é o novo líder da Vuelta (Jonas Vingegaard vince la seconda tappa ed è il nuovo leader della Vuelta)
Público
Regno Unito
Vingegaard recovers from crash to win stage two of Vuelta a España (Vingegaard si riprende dalla caduta e vince la seconda tappa della Vuelta a España)
The Guardian
Francia
Vingegaard vainqueur et déjà maillot rouge (Vingegaard vincitore e già maglia rossa)
L’Équipe
Belgio
Valpartij deert Jonas Vingegaard niet: Deense topfavoriet remonteert sterke Ciccone op eerste aankomst bergop en neemt rode leiderstrui over van Philipsen (La caduta non preoccupa Jonas Vingegaard: il favorito danese supera il forte Ciccone al primo arrivo in salita e strappa la maglia rossa di leader a Philipsen)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Jonas Vingegaard valt in de stromende regen, staat op en grijpt dubbelslag in Vuelta (Jonas Vingegaard cade sotto la pioggia battente, si rialza e conquista una doppia vittoria alla Vuelta)
De Telegraaf
Germania
Trotz Sturz: Vingegaard gewinnt zweite Vuelta-Etappe (Nonostante la caduta: Vingegaard vince la seconda tappa della Vuelta)
Kicker
Slovenia
Vingegaard naposled v rdečem: Ob tla sem udaril kar močno (Vingegaard finalmente in rosso: ha toccato terra piuttosto duramente)
Delo
USA
Vingegaard wins Spanish Vuelta’s 2nd stage with bloodied elbow from crash (Vingegaard vince la seconda tappa della Vuelta spagnola con il gomito insanguinato a causa di una caduta)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal resistió a la dramática y demoledora etapa 2 de la Vuelta a España y fue cuarto en un final vibrante: Jonas Vingegaard ganó tras su caída (Egan Bernal ha affrontato la drammatica e devastante seconda tappa della Vuelta a España, concludendo al quarto posto con un finale emozionante: Jonas Vingegaard ha vinto dopo la sua caduta)
El Tiempo
Australia
Vingegaard climbs to Vuelta stage glory after crash (Vingegaard sale alla gloria di tappa alla Vuelta dopo l’incidente)
The West Australian
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della seconda tappa
1° Axel Zingle
2° Tim van Dijke a 1′42″
3° Jorge Arcas a 4′08″
4° Nickolas Zukowsky a 4′32″
5° Xabier Mikel Azparren s.t.
Miglior italiano Filippo Ganna, 11° a 12′41″
Classifica generale
1° Axel Zingle
2° Tim van Dijke a 1′42″
3° Jorge Arcas a 4′08″
4° Nickolas Zukowsky a 4′32″
5° Xabier Mikel Azparren s.t.
Miglior italiano Filippo Ganna, 13° a 12′41″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBA – LIMONE PIEMONTE
agosto 24, 2025 by Redazione
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Subito un arrivo in salita alla Vuelta che scatta dal Piemonte. Ma la salita che conduce a Limone è tutto tranne che aspra e difficilmente vedremo grandi numeri
Il Piemonte è una regione ricca di salite e gli organizzatori della Vuelta non hanno resistito alla tentazione di inserire subito un arrivo in salita al secondo giorno di gara, esattamente come avevano fatto lo scorso anno al Giro d’Italia con l’arrivo ad Oropa, dove Tadej Pogacar aveva messo il primo mattoncino della vittoria finale. Non aspettatevi un “numero” come quello del corridore sloveno, però, perchè per la seconda tappa della Vuelta si è scelta una salita molto più pedalabile rispetto a quella diretta al santuario biellese, presentando infatti una pendenza media del 5% i 10 Km che condurranno a Panice Soprana, frazione di Limone Piemonte situata poco sopra il portale italiani del traforo del Colle di Tenda. Proprio a Panice, anche se in quell’occasione si salì da un poco dissimile versante parallelo, nel 2002 terminò una tappa del Giro d’Italia che, complici pendenze poco accentuate, non fece registrare grandissimi distacchi, con i primi quattro corridori regolati in volata da Stefano Garzelli (poi squalificato per doping) e gli altri con distacchi minini (primi 20 corridori raccolti in un fazzoletto di 25 secondi). Se si considera che la marcia d’avvicinamento al traguardo finale era leggermente più impegnativa rispetto a quello della tappa odierna, probabilmente maggiore sarà il numero di corridori che andrà a giocarsi la vittoria e difficilmente un uomo come Vingegaard proverà a staccare gli avversarsi su una salita poco adatta alla selezione, anche se gli ultimi duemila metri presentano pendenze un po’ più accese (media del 7.5%, massima del 10%). In queste condizioni pare azzardato fare il nome di un probabile vincitore, ma di una cosa si può essere certi: a cambiare sarà il nome del titolare della maglia rossa.

La chiesa di San Pietro in Vincoli a Limone Piemonte e l’altimetria della seconda tappa (www.visitcuneese.it)
METEO VUELTA
Alba: pioggia debole (0.1 mm), 17°C, vento moderato da NE (10-25 Km/h), umidità al 86%
Busca (Sprint – Km 67): pioggia debole (0.3 mm), 21°C, vento moderato da E (6-21 Km/h), umidità al 75%
Chiusa di Pesio (Km 117): parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da N (6-20 Km/h), umidità al 79%
Limone Piemonte: pioggia debole (0.2 mm), 18°C, vento moderato da S (2-22 Km/h), umidità al 77%
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.25: inizio della diretta su Eurosport
13.50: partenza da Alba
15.20-15.30: traguardo volante di Busca (con abbuoni)
17.05-17.30: inizio salita finale
17.20-17.45: arrivo a Limone Piemonte
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80295
RASSEGNA STAMPA
Italia
Vuelta, Philipsen non tradisce: sprint da campione a Novara e prima maglia rossa
Gazzetta dello Sport
Danimarca
Jasper Philipsen åbnede Vueltaen med sikker spurtsejr (Jasper Philipsen ha aperto la Vuelta con una sicura vittoria in volata)
Jyllands-Posten
Spagna
La Vuelta empieza igual que el Tour (La Vuelta inizia come il Tour)
AS
Portogallo
Philipsen veste vermelho na Vuelta – mas talvez por pouco tempo (Philipsen indossa il rosso alla Vuelta, ma forse solo per un breve periodo)
Público
Regno Unito
Jasper Philipsen bounces back from Tour pain to win opening stage (Jasper Philipsen si riprende dal dolore del Tour e vince la tappa d’apertura)
The Guardian
Francia
Philipsen premier maillot rouge (Philipsen prima maglia rossa)
L’Équipe
Belgio
Jasper Philipsen wint maand na zware crash in Tour openingsrit van de Vuelta en is meteen ook eerste leider (Jasper Philipsen vince la tappa di apertura della Vuelta un mese dopo una brutta caduta ed è anche il primo leader)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Jasper Philipsen sprint naar dagzege en rode leiderstrui in Vuelta (Jasper Philipsen vola verso la vittoria di tappa e la maglia rossa di leader della Vuelta)
De Telegraaf
Germania
Beim Auftakt in Italien: Philipsen gewinnt im Massensprint (Alla gara d’apertura in Italia: Philipsen vince allo sprint di gruppo)
Kicker
Slovenia
Philipsen v sprintu unovčil premoč in oblekel rdečo majico (Philipsen capitalizza il vantaggio nello sprint e indossa la maglia rossa)
Delo
USA
Jasper Philipsen wins sprint finish on opening stage of Spanish Vuelta (Jasper Philipsen vince lo sprint finale nella tappa di apertura della Vuelta spagnola)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal y Santiago Buitrago salvaron el día en la primera etapa de la Vuelta a España: Jasper Philipsen es líder (Egan Bernal e Santiago Buitrago hanno salvato la giornata nella prima tappa della Vuelta a España: Jasper Philipsen è il leader.)
El Tiempo
Australia
After broken bones, Philipsen breaks sprinters’ hearts (Dopo le fratture Philipsen spezza il cuore degli sprinter)
The West Australian
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della prima tappa e prima classifica generale
1° Jay Vine
2° Joel Nicolau a 1′46″
3° Joan Bou a 2′54″
4° Luca Van Boven s.t.
5° Amanuel Ghebreigzabhier s.t.
Miglior italiano Luca Vergallito, 19° a 3′28″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TORINO (REGGIA DI VENARIA) – NOVARA
agosto 23, 2025 by Redazione
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La Vuelta spegne 80° candeline e parte dall’Italia con un’edizione che avrà come principale favorito il danese Vingegaard, grande sconfitto delle ultime due edizione del Tour de France. Annunciati protagonisti saranno anche il portoghese Almeida e il corridore di casa Ayuso, mentre l’Italia concentra le sue attenzioni su Ciccone, Tiberi e Pellizzari.
Quest’anno la Vuelta ha raggiunto il prestigioso traguardo dell’ottantesima edizione e per festeggiare l’evento ha scelto come location l’Italia, imitando il Tour dell’anno scorso che scattò da Firenze. Se il “Grand Départ” del Tour aveva coinvolto ben 5 regioni, la Vuelta ha deciso si concentrare i suoi primi giorni di gara in Piemonte, sulle cui strade scenderanno in campo i 184 corridori che prenderanno parte al Giro di Spagna, 17 dei quali italiani, un numero ben maggiore rispetto a quello degli azzurri che il mese scorso hanno preso parte al Tour (solo 11 elementi). E arriva proprio dall’ultima Grande Boucle il principale favorito per la vittoria finale, il danese Jonas Vingegaard, reduce dalla seconda sconfitta consecutiva a opera di Tadej Pogacar, che per sua fortuna non sarà al via e non sarà presente nemmeno il suo connazionale Primož Roglič, vincitore dell’edizione 2024 della Vuelta. Considerata la classe del danese e il fatto che al Tour aveva comunque staccato di oltre 6 minuti il secondo classificato, probabilmentee la lotta più accesa sarà quella per i due grandi più bassi del podio finale, lotta che dovrebbe coinvolgere il corridore di casa Juan Ayuso e il portoghese João Almeida. Nella tenzone potrebbero tentare di inserirsi i tre più rappresentativi italiani al via: ci sarà il marchigiano Giulio Pellizzari e soprattutto l’abruzzese Giulio Ciccone e il laziale Antonio Tiberi, entrambi costretti ad abbandonare l’ultimo Giro d’Italia per cadute. Tutti e due hanno lanciato ottimi segnali dalle due corse preparatorie alle quali hanno partecipato in vista della Vuelta, con Tiberi che si è piazzato secondo al Giro di Polonia, preceduto di 29″ dallo statunitense Brandon McNulty, mentre Ciccone ha vinto sia la Classica di San Sebastian, sia la tappa regina della Vuelta a Burgos, corsa nella quale probabilmente si sarebbe imposto in classifica se non avesse perduto quasi un minuto e mezzo nella prima frazione per colpa di un’altra caduta.
Come avvenuto dodici mesi fa, quando le tappe a loro dedicate furono appena quattro, anche nel 2025 ai velocisti saranno lasciate le briciole, ma almeno uno di loro avrà l’onore di vestire la prima maglia rossa. Non ci sarà, infatti, la classica cronometro a squadre d’apertura – rimandata al quinto giorno, quando si disputerà la prima frazione disegnata in territorio spagnolo – poichè si è stabilito di far partire la corsa con una tappa destinata all’arrivo allo sprint, fatto che alla Vuelta non accade dal 2007, quando al termine del circuito di Vigo si impose l’aretino Daniele Bennati. I chilometri che si dovranno percorrere in questa prima tappa saranno 186 Km e vedranno i corridori partire dalla Reggia di Venaria Reale per pedalare in direzione di prima di Torino, dove sarà previsto il “chilometro zero”, per poi puntare su Biella, Borgomanero, Arona e infine Novara, dove si ricalcherà il chilometro conclusivo della seconda tappa del Giro del 2021, vinta allo sprint dal belga Tim Merlier. Ci sarà spazio anche per la prima salita ufficiale di questa edizione, il GPM della Serra, 6 Km e mezzo al 5.3% che porteranno il gruppo sin poco sotto i 600 metri di quota quando saranno trascorsi 70 Km dalla partenza e ne mancheranno quasi 120 all’arrivo. Nei tratti successivi s’incontreranno alcuni morbidi saliscendi prima di ritrovare strada perfettamente “liscia” nei conclusivi 25 Km, che porteranno dritti a una volata che, comunque, non si annuncia semplicissima: quando mancheranno 400 metri al traguardo la strada prenderà leggermente a curvare verso destra e lo farà fino a pochi passi dal brevissimo rettilineo d’arrivo.

La cupola della Basilica di San Gaudenzio a Novara e l’altimetria della prima tappa (a-novara.it)
METEO VUELTA
Torino: nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (4-19 Km/h), umidità al 63%
Strambino (Km 48.8): pioggia debole (0.1 mm), 24°C (percepiti 25°C), vento debole da SE (4-16 Km/h), umidità al 67%
Valdengo (Sprint – Km 96.2): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da SE (6-20 Km/h), umidità al 63%
Arona (Km 143): nubi sparse, 21°C , vento moderato da S (9-25 Km/h), umidità al 3%
Novara: nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento debole da S (4-18 Km/h), umidità al 71%
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.40: inizio della diretta su Eurosport
13.20: partenza da Torino
14.50-15.00: GPM de La Serra
15.20-15.40: traguardo volante di Valdengo (con abbuoni)
17.20-17.45: arrivo a Novara
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=80292
RASSEGNA STAMPA
Italia
Vuelta all’Italiana: Piemonte, che fiesta. E Ciccone scalda le speranze azzurre
Gazzetta dello Sport
Danimarca
Udfaldet af Vueltaen bliver skelsættende for storfavoritten Vingegaard (L’esito della Vuelta sarà decisivo per il grande favorito Vingegaard)
Politiken
Spagna
Una Vuelta ‘Gran Torino’ – Todos contra Vingegaard
AS
Regno Unito
Vingegaard has chance to shine at Vuelta in absence of world-weary Pogacar (Vingegaard ha la possibilità di brillare alla Vuelta in assenza di uno stanco Pogacar)
The Guardian
Francia
Qui pour concurrencer Vingegaard ? (Chi può competere con Vingegaard?)
L’Équipe
Belgio
Waarom Jonas Vingegaard dit jaar wel de Vuelta kan winnen: “We hebben één leider en die zit hier naast mij” (Perché Jonas Vingegaard potrebbe vincere la Vuelta quest’anno: “Abbiamo un leader ed è seduto qui accanto a me.”)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Topfavoriet Vingegaard heeft slechts één doel in Vuelta, Poels heeft bedenkingen bij uitstapjes grote rondes (Il favorito Vingegaard ha un solo obiettivo alla Vuelta, Poels ha delle riserve sulle escursioni nei Grandi Giri)
De Telegraaf
Germania
Die Favoriten im Check: Für Vingegaard zählt nur der Sieg (I favoriti sotto controllo: per Vingegaard conta solo la vittoria)
Kicker
Slovenia
Vuelta, dirka, ki bo navdušila hribolazce (La Vuelta, una corsa che delizierà gli scalatori)
Delo
USA
Vingegaard aims for Spanish Vuelta title with Pogačar and Roglic skipping race (Vingegaard punta al titolo della Vuelta spagnola, Pogačar e Roglic saltano la corsa)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal y el dato estadístico que ilusiona a toda Colombia de cara a su objetivo de, por fin, ganar la Vuelta a España (Egan Bernal e la statistica che entusiasma tutta la Colombia nella sua corsa per vincere finalmente la Vuelta a España)
El Tiempo
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Così è terminata la Vuelta nel 2024
1° Tim Naberman
2° Ide Schelling a 1′14″
3° Kamil Gradek a 7′03″
4° Thibault Guernalec a 16′15″
5° Julius van den Berg a 16′22″
Miglior italiano Alessandro De Marchi, 11° a 27′07″
Maglia nera Primoz Roglic, 135° a 5h21′03″
AGOSTO 2025, UN TUFFO DAL TOUR NELLA VUELTA
agosto 4, 2025 by Redazione
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Arriva l’estate, arriva la Vuelta. Quest’anno la corsa iberica scatterà dall’Italia e come il solito sarà anticipata da una piccola ma golosa serie di corse a tappa di preparazione, seppur non appetitose come quelle che tradizionalmente anticipano Giro e Tour.
È già il momento di pensare al Giro di Spagna, la cui partenza quest’anno sarà fissata dall’Italia il 23 agosto, meno di un mese dopo la conclusione del Tour. Come il solito le prime settimane di agosto proporranno una serie di corse a tappe preparatorie, anche se gli scalatori in quest’occasione avranno meno possibilità di scelta rispetto ai periodi precedenti il Giro d’Italia e il Tour, ricchi di gare infarcite di salite. Delle corse a tappe prevista dal calendario in questa fase solo una, infatti, presenta un percorso adatto ai “grimpeurs” e si tratta della Vuelta a Burgos (5-9 agosto). A inaugurare la 47a edizione sarà la più lunga tra le cinque tappe, circa 205 Km da percorrere tra Olmillos de Sasamón e Burgos, dove il traguardo sarà posto al termine dello strappo del Castillo, 900 metri al 5%. Niente da fare per i velocisti stavolta – negli ultimi due anni, senza il “Castillo”, qui s’imposero il ceco Pavel Bittner e il colombiano Juan Sebastián Molano – con le ruote veloci che avranno a disposizione solo la seconda frazione, tracciata senza alcun GPM tra Cilleruelo de Abajo e Buniel. Il Monastero di San Pedro de Cardeña, situato a Castrillo del Val, accoglierà l’avvio della terza tappa, la prima nella quale potrebbero entrare in scena i corridori che puntano alla vittoria finale per la presenza della salita del Puerto de Orduña, 8 Km al 7.4% che si dovranno affrontare a una trentina di chilometri dal traguardo di Valpuesta. Seguirà una tappa di trasferimento che condurrà da Doña Santos a Regumiel de la Sierra e che potrebbe terminare allo sprint, almeno per quei velocisti che non saranno stati respinti dall’Alto del Cargadero (7.6 Km al 3% con gli ultimi 1500 metri al 6.3%), in cima al quale si transiterà a una dozzina di chilometri dall’arrivo. La tradizionale ascesa alle Lagunas de Neila, simbolo della Vuelta a Burgos, ospiterà l’approdo della decisiva e conclusiva frazione, che prenderà le mosse da Quintana del Pidio e proporrà l’arrivo poco sotto i 1900 metri di quota, percorsa una salita finale di 6.4 Km al 9% che sarà preceduta dai circa 3 Km al 9.6% dell’Alto de Rozavientos (che poi altro non è che la prima metà dell’ascesa conclusiva).
Coevo alla gara spagnola ma più lungo nella durata sarà il Giro di Polonia (4-10 agosto), nel 2025 giunto all’82a edizione. Come lo scorso anno la corsa partirà da Breslavia, mentre l’arrivo della prima frazione sarà previsto nel centro di Legnica, percorsi quasi 200 Km del tutto privi di ostacoli altimetrici. Non saranno previsti traguardi in salita ufficiali, ma “fisicamente” se ne dovranno affrontare due e il primo di questi sarà offerto dalla località di villeggiatura di Karpacz, sede di partenza e arrivo della seconda tappa con gli ultimi 3 Km al 6.7% che nel 2024 furono affrontati contro il tempo al termine di una cronoscalata vinta dal belga Tim Wellens. La cittadina di Wałbrzych, che nelle ultime due edizioni era stata sede di partenza della terza tappa, si confermerà nel medesimo ruolo quest’anno, ma stavolta ospiterà anche il traguardo, al termine di un complicato circuito di media montagna che proporrà le triplici ascensioni ai passi Niedzwiedzica (1.2 Km all’8.5%) e Walimska, con quest’ultimo che prevede solo all’ultimo passaggio (3 Km al 7.5%) un muro iniziale di 800 metri al 12%. L’ultimo sipario sui velocisti si alzerà in occasione della Rybnik – Cieszyn, frazione lunga 200 Km e altimetricamente più movimentata di quella di Legnica, anche se il pianeggiante circuito finale di 6.5 Km, da ripetere quattro volte, allontanerà dal traguardo il settore più impegnativo di questa tappa, che prevede tre Gran Premi della Montagna non particolarmente difficili. La città di Katowice, solitamente proposta come sede d’arrivo, quest’anno ospiterà la partenza della tappa diretta a Zakopane, la principale stazione di sport invernali della Polonia, ma questo non si tradurrà in una frazione particolarmente difficile, con le ascese principali – nemmeno in questo caso caratterizzate da pendenze impegnative – da scavalcare tra l’80° e il 140° Km di gara in una tappa che di chilometri ne misurerà quasi 210. Anche nel 2025 ci sarà l’immancabile tappa disegnata in circuito attorno alla località termale di Bukowina Tatrzańska, che è stata una presenza fissa dal 2010 al 2021 ed è stata reintrodotta lo scorso anno, quando il belga Thibau Nys precedette in volata il toscano Diego Ulissi al termine della rampa finale di 1.8 Km al 7.5%, immediatamente preceduta dalla più difficile ascesa di Sciana Bukowina, 2.5 Km all’8.1% conditi con il pepe di un micidiale muro di mezzo chilometro al 15.4%. Doppia novità, infine, per l’atto conclusivo della corsa polacca, poiché l’organizzazione ha scelto di non far terminare la corsa nella solita Cracovia con la solita passerella pro velocisti, ma di collocare all’ultimo giorno una cronometro di 12.5 Km che si correrà in circuito attorno a Wieliczka, cittadina famosa per la sua miniera di sale iscritta nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Nel medesimo periodo di svolgimento di queste due corse si disputerà anche la 12a edizione dell’Arctic Race of Norway (7-10 agosto), corsa organizzata da ASO nei territori della Norvegia situati a nord del Circolo Polare Artico. A dare il “la” alla gara scandinava sarà una tappa di 182 Km che da Borkenes condurrà ad Harstad, dove andrà in scena un arrivo in volata a ranghi selezionati dalla salita di Storjorda (1500 metri al 7.4%), che sarà affrontata per l’ultima volta a 30 Km dal traguardo. Dopo la “prima volta” dello scorso anno, anche nel 2025 è stata inserita una tappa caratterizzata da tratti sterrati e si tratterà della seconda, che prenderà il via da Tennevoll per concludersi a Sørreisa, dove si dovranno percorrere tre giri di un circuito di circa 16 Km che contiene un settore bianco lungo quasi 2 Km e tracciato in lieve salita. L’arrivo più difficile sarà quello della terza tappa che, dopo la partenza da Husøy, proporrà il traguardo presso il villaggio alpino di Målselv, al termine di una salita di 3.7% all’8% che già in due precedenti occasioni è stata proposta come finale di gara ed entrambe le volte a imporsi è stato Ben Hermans, corridore belga che non potrà aspirare alla tripletta essendosi ritiratosi dalle competizioni lo scorso anno. Molto probabilmente la breve ascesa di Målselv non provocherà grandissimi distacchi e così potrebbe risultare determinante la conclusiva frazione di Tromsø, il cui circuito prevede di ripetere per ben 8 volte la salita di Prestvannet (1.2 Km al 6.9%).
Altre corse a tappe saranno previste nella settimana di Ferragosto, ma l’unica a riscuotere un certo interesse tra gli appassionati sarà il Giro di Danimarca (12-16 agosto), la cui 35a edizione si aprirà con una novità perché finora la corsa danese non aveva mai “visitato” l’isola di Bornholm, situata nel bel mezzo del Baltico e sulle cui strade si snoderà la tappa d’apertura, 178 Km tracciati tra Nexø e Rønne, che dovrebbe vedere imporsi un velocista, anche se il gruppo potrebbe essere scremato dal circuito che prevede la triplice ripetizione dello strappo di Helligpeder (700 metri al 7%), da superare per l’ultima volta a 20 Km dall’arrivo. Con un lungo trasferimento aereo si raggiungerà la Danimarca continentale per affrontare una tappa di soli 115 Km quasi del tutto pianeggiante (Rødovre – Gladsaxe) e ancora più piatta sarà la successiva frazione di Kerteminde, che però avrà un maggiore impatto in classifica trattandosi di una cronometro di 14 Km. Per ultime si affronteranno le tappe altimetricamente più complicate, con la quarta che da Svendborg condurrà in 227 Km a Vejle, dove saranno previsti tre passaggi sul breve ma ripido “muro del mulino a vento” (300 metri al 12.7%), che terminerà in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro. In salita sarà, invece, il traguardo della conclusiva Hobro – Silkeborg, con l’ultimo dei cinque traguardi posto al termine di un’ascesa di 1000 metri esatti al 5% che dovrà essere ripetuta 4 volte.
Proprio a ridosso della Vuelta – e per questo motivo non potranno schierare al via i corridori iscritti al Giro di Spagna – si disputeranno due brevi corse a tappe, entrambe calendarizzate tra il 20 e il 24 agosto, il Renewi Tour e il Giro di Germania. Sorvoliamo sul facilissimo tracciato della gara tedesca – composta da un brevissimo cronoprologo e quattro tappe tutte destinate all’arrivo allo sprint – e concentriamo la nostra descrizione sul percorso, a dire il vero non molto più impegnativo, del Renewi Tour, corsa nata nel 2005 sulle ceneri del Giro dei Paesi Bassi e voluta dall’UCI con l’ideale intenzione di farne una sorta di Giro del Benelux previa la cancellazione dal calendario anche dei giri del Belgio e del Lussemburgo. Il progetto, in realtà, non è mai andato in porto perché le altre due corse sono ancora oggi in “attività” (e alla fine di questa stagione tornerà in calendario anche la corsa olandese) e gara corsa che oggi si chiama Renewi Tour (in passato Eneco Tour e BinckBank Tour) mai ha coinvolto il granducato nel suo tracciato. Nel corso degli anni il Belgio si è poi accaparrato l’organizzazione di quasi tutte le tappe lasciando le briciole all’Olanda e sarà così anche nel 2025, quando la corsa si aprirà con l’unica tappa tracciata sulle strade dei Paesi Bassi, disegnata in totale pianura tra Terneuzen e Breskens, 183 Km comunque non privi d’insidie perché si correrà nella zona dei “polder”, le terre strappata al mare nelle quali spesso impazza il vento. Del tutto sgombra da difficoltà altimetriche sarà anche la seconda frazione, che da Blankenberge condurrà fino ad Ardooie, presenza fissa nel tracciato di questa gara fin dal 2008. La tappa più attesa dagli appassionati sarà come il solito quella che, dopo la partenza da Aalter, proporrà l’arrivo a Geraardsbergen, la cittadina situata alle porte del mitico Muro di Grammont (1200 metri al 7% e punte al 20%), con l’iconica salita del Giro delle Fiandre che dovrà essere affrontata due volte negli ultimi 66 Km. La penultima frazione si svolgerà su di un nervoso tracciato di quasi 200 Km che da Riemst condurrà a Bilzen, ricalcando a tratti quello che fu il percorso della prima tappa dell’edizione 2024, terminata con il volatone di un’ottantina di corridori regolati dal nostro Jonathan Milan. Sarà, infine, la città di Lovanio ad accogliere partenza e arrivo della tappa conclusiva, anche questa predestinata a una volata finale a gruppo scremato dai tanti piccoli saliscendi che si dovranno affrontare, soprattutto nel circuito finale.
Lo stesso giorno nel quale partirà la Vuelta inizierà anche la 61a edizione del Tour de l’Avenir (23-29 agosto), la Grande Boucle riservata agli under23, gara che lo scorso anno terminò in Italia con lo spettacolare arrivo ai 2176 metri del Colle delle Finestre e anche nel 2025 le strade nostrane saranno il palcoscenico di quella che potrebbe rivelarsi come la tappa decisiva. Le Alpi ospiteranno sia il gran finale della corsa, sia l’apertura perché il Tour inizierà con un insolito cronoprologo in salita, 3 Km all’8% da percorrere verso la più bassa tra le due località che compongono la stazione di sport invernali di Tignes, con il traguardo fissato a quota 1800 metri. Effettuata questa prova contro il tempo con un trasferimento di quasi 170 Km i professionisti del futuro raggiungeranno Aoste (nulla a che vedere con il capoluogo dell’omonima valle italiana) per il via della prima tappa in linea, una frazione di media montagna che terminerà a Saint-Galmier dopo 192 Km e aver affrontato la salita, lunga ma dolcissima nelle pendenze, del Col des Brosses (15.4 Km al 3.3%). Le tre tappa successive – Saint-Symphorien-sur-Coise – Vitry-en-Charollais, Etang-sur-Arroux – Châtillon-sur-Chalaronne e Montagnat – Val-Suran, saranno terreno di caccia per i velocisti, poi si farà ritorno a Tignes, dove stavolta si salirà più in quota: l’arrivo del tappone, che prenderà le mosse da Saint-Gervais-Mont-Blanc, sarà previsto a quasi 2100 metri sul livello del mare, affrontata un’ascesa finale di 26 Km al 4.8% che sarà preceduta da due colli presi dal tracciato dell’ultima tappa alpina del Tour de France, il Col de Saisies (14 Km al 5%) e il Cormet de Roselend (20.3 Km al 6%). Il giorno successivo la corsa si concluderà con una frazione suddivisa in due semitappe, la prima delle quali sarà quella “semi italiana”: il raduno di partenza si svolgerà a La Rosière, stazione di sport invernali situata sul versante francese del Colle del Piccolo San Bernardo, poi i corridori saliranno in auto per percorrere un tratto di trasferimento di una trentina di chilometri fino alla località valdostana di Morgex, dove sarà data il via ufficiale a una semitappa lunga appena 42 Km e che prevede in partenza il durissimo Colle San Carlo (10.3 Km al 10%), quindi il rientro in Francia dal lato italiano del Piccolo San Bernardo (13.2 Km al 5.6%) e un’ascesa finale di 2 Km al 6.3%. Il pomeriggio La Rosière accoglierà l’arrivo di una cronoscalata più consistente rispetto a quella d’apertura, che prenderà il via da Montvalezan e si snoderà sul tratto centrale del versante francese del Piccolo San Bernardo, 10.4 Km al 6.6%.
Concludiamo l’excursus sulle corse a tappe estive della stagione 2025 con il Giro della Gran Bretagna (2-7 settembre), che si correrà in concomitanza con la seconda settimana della Vuelta. Nel momento nel quale pubblichiamo quest’articolo l’organizzazione della corsa britannica ha comunicato solo la lista delle tappe senza mostrarne i dettagli, ma appare già evidente da questo elenco che ci sarà solo una frazione che spicca sulle altre e sarà la penultima, che proporrà l’arrivo in vetta all’ascesa gallese di The Tumble, 5 Km all’8% che nel 2014 videro imporsi e conquistare la maglia di leader della classifica il corridore veronese Edoardo Zardini, anche se poi alla fine della corsa porterà a casa la vittoria l’olandese Dylan van Baarle.
Mauro Facoltosi
I SITI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Vuelta a Burgos
Tour de Pologne
Arctic Race of Norway
www.arctic-race-of-norway.com/en
PostNord Tour of Denmark
https://postnorddanmarkrundt.dk
Renewi Tour
Deutschland Tour
www.deutschland-tour.com/en/home
Tour de l’Avenir
Lloyds Bank Tour of Britain Men
www.britishcycling.org.uk/tourofbritain/men/route
Vuelta a España

Le Lagunas de Neila, sede d'arrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)
TOUR 2025: LE PAGELLE
luglio 29, 2025 by Redazione
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Le pagelle dell’edizione appena terminata della Grande Boucle
TADEJ POGACAR. Quasi perfetto; due vittorie di tappa nella prima insidiosa settimana e vittoria del Tour costruita a cronometro e sull’Hautacam con una superiorità indiscutibile. Dimostra una raggiunta maturità nella terza settimana di saggio controllo della situazione, senza cedere neppure un centimetro agli attacchi di Vingegaard. Arriva un po’ giusto nel finale, tanto che, su uno strappo adattissimo alla sue caratteristiche, rimane staccato da un Van Aert che si era risparmiato dopo il Giro d’Italia. VOTO 9.5
FLORIAN LIPOWITZ. Ventiquattrenne sul podio alla prima partecipazione al Tour (come un certo Marco Pantani) ed al secondo grande giro portato a termine. Quest’anno ha vinto la classifica giovani alla Parigi-Nizza, al Delfinato ed al Tour de France. Giovane solido e determinato, ha sbagliato tattica sul Col de la Loze e ha pagato, ma è stato bravissimo a riprendersi il giorno dopo e a mettersi al riparo dalla minaccia del rivale Onley senza l’aiuto dell’esperto capitano Roglic. VOTO 9
OSCAR ONLEY. Dal trentanovesimo al quarto posto al Tour de France, un bel salto per il ventiduenne scozzese che, nonostante la giovane età, si è dimostrato molto solido, soprattutto mentalmente. Si è gestito alla perfezione come un corridore in piena maturità, non ha esagerato, non è andato fuori giri è sempre riuscito a dare il massimo, come nella tappa di Courchevel quando ha quasi strappato la maglia bianca a Lipowitz. Quando ha ceduto lo ha fatto perché ha capito che non doveva esagerare, come a La Plagne, quando ha dovuto mollare sull’attacco del teutonico rivale che si era accorto della sua difficoltà. Ha grandi margini di crescita e lo vedremo ancora protagonista. VOTO 9
JONATHAN MILAN- Anche per lui, come Arensman, due vittorie di tappa alla prima partecipazione al Tour impreziosite dalla maglia verde portata a Parigi, cosa riuscita solo ad altri due italiani: “Cuore Matto” Franco Bitossi e “Ale Jet” Alessandro Petacchi. Nonostante sia inferiore a Merlier nel testa a testa, il “Toro di Buja” pareggia i conti nelle vittorie di tappa e con la maglia verde si laurea re dei velocisti a Parigi. VOTO 9
THYMEN ARENSMAN. Due vittorie di tappa all’esordio al Tour de France e che vittorie: il tappone pirenaico e un tappone alpino che, seppur accorciato, era nel mirino dei due grandi protagonisti di questo Tour de France. Alla fine è stato favorito dal tatticismo ma è stato bravissimo nell’individuare il tema tattico che poteva consegnargli la vittoria. Fortissimo, invece, sui Pirenei. La sua commozione dimostra la grandezza della prestazione VOTO 8,5
BEN HEALY. Grande prova dell’irlandese attaccante nato che impreziosisce la sua top ten con una vittoria di tappa e due giorni in maglia gialla. Ceduto il vessillo del primato, ci riprova e sfiora il bis sul leggendario Mont Ventoux, patisce le Alpi ma anche lui stringe i denti e conserva una top ten “ch’era follia sperar”. L’impressione è che, migliorando nella gestione delle energie, possa aspirare anche ad una top five. VOTO 8
JONATHAN NARVAEZ. Il corridore ecuadoriano merita una notazione perché l’accelerazione imposta ai piedi della salita di Hautacam, con la quale ha lanciato il capitano verso la vittoria, è stata davvero impressionante e ha lasciato sul posto anche un certo Jonas Vingegaard, che ha pagato caro il tentativo di rispondere con un bel fuori giri. Il resto del Tour non è stato brillantissimo, nemmeno nel lavoro di gregariato, ma in quella accelerazione c’è buona parte dei 2 minuti di distacco ad Hautacam con i quali Pogacar ha ipotecato il Tour. VOTO 8
TOBIAS JOHANNESENN. Vincitore del Tour de l’Avenir nel 2021, centra una top ten alla terza partecipazione alla Grande Boucle, dopo il trentacinquesimo posto dello scorso anno. Non ha avuto acuti particolari ma è sempre stato con il gruppetto degli uomini di classifica nelle tappe importanti. Ha avuto una brutta crisi sul Ventoux con un malore nel finale che ha fatto temere conseguenze per il prosieguo della corsa, ma il ventiseienne norvegese ha stretto i denti e ha portato a casa un grande risultato. VOTO 7,5
KÉVIN VAUQUELIN. I corridori di casa al Tour si impegnano al 200% e il giovane francese non poteva farsi sfuggire l’occasione in un Tour de France che prendeva il via proprio dalla sua regione. Ottima prima parte poi, nella terza settimana, con le grandi salite alpine, ha patito la fatica e la giovane età e ha vissuto giornate difficili ma è riuscito, anche lui stringendo i denti, a conservare la top ten. Davvero lodevole per l’impegno e la grinta. VOTO 7,5
BEN O’CONNOR. Grande vittoria contro ogni pronostico nel tappone alpino, quando si è tolto tutti di ruota e ha accumulato un vantaggio che gli ha permesso di gestire un finale nel quale non ne aveva più. Nella tappa da fughe di Portalier, tenta di difendersi in prima persona dagli attacchi di Jegat, ma la benzina finisce troppo presto. VOTO 7,5
JONAS VINGEGAARD. Nella prima settimana sembra riuscire a resistere alle sgasate del rivale sloveno, ma cede a cronometro e patisce seriamente sulla salita di Hautacam, quando nel finale perde anche dagli altri avversari. Si riprende nella terza settimana e si conferma un uomo di fondo ma i suoi attacchi non bastano ad impensierire Pogacar e, a dispetto della dichiarazioni bellicose, nell’ultima tappa bada solo a mettere la sua ruota davanti a quella del disinteressato rivale e conclude il Tour senza vittorie di tappa. Ci ha provato ma non ha convinto. VOTO 7
FELIX GALL. Sempre solido in salita, non ha fatto grandi attacchi se non quando ha visto Roglic in crisi dopo l’attacco sul Col du Prè per andarsi a prendere la top five. Non ha avuto acuti particolari e gli attacchi che ha provato sono stati tutti piuttosto velleitari. Però, l’impressione è che abbia badato al piazzamento per dimostrare di essere un uomo da tenere in conto per la classifica generale delle corse a tappe e non solo per le vittorie parziali in montagna. VOTO 7
JORDAN JEGAT. Nome circolato soprattutto nella seconda parte del Tour, quando ha animato varie fughe e soprattutto nella penultima tappa, quando ha intavolato e vinto la partita a distanza con Ben O’Connor per l’ultimo posto nella top ten. Come per Vauquelin, lodevole l’impegno nella corsa di casa più prestigiosa. VOTO 7
MATHIEU VAN DER POEL- Una vittoria di tappa e quattro giorni in giallo sono un bel bottino ma, alla quarta tappa, viene battuto da Pogacar su un arrivo perfetto per lui. Con la girandola di finali adatti a lui nella prima settimana poteva raccogliere anche di più. Una polmonite lo costringe al ritiro mentre era in piena lotta per la maglia verde. VOTO 7
WOUT VAN AERT. Dopo un Giro d’Italia dispendioso, soprattutto nel finale quando si è sacrificato del tutto alla causa di Simon Yates, il belga ha disputato un Tour anonimo. Ma la vittoria sui Campi Elisi, staccando Pogacar su uno strappo adattissimo anche allo sloveno, è un colpo di classe che gli vale la sufficienza abbondante. VOTO 6,5
PRIMOZ ROGLIC. Veniva da un Giro d’Italia sfortunato e non aveva puntato la preparazione sul Tour e si è visto nella prima parte della Grande Boucle. Col passare dei giorn, è cresciuto sino ad arrivare alla quinta posizione in generale, cosa che ovviamente non contava granché per un corridore esperto che annovera 5 grandi giri vinti ed un podio al Tour. Ha cercato la vittoria di tappa ma, nel tappone con arrivo a La Plagne, ha sbagliato del tutto strategia quando ha visto che il gruppo non lasciava spazio. Avrebbe potuto tirare subito i remi in barca e riprovarci nel finale, con il tatticismo tra i due grandi che avrebbe potuto favorirlo. Invece, non è stato neppure utile al suo compagno di squadra in lotta per il podio. VOTO 6
REMCO EVENEPOEL. Ha vinto la cronometro di Caen e ha provato a reagire alle difficoltà sui Pirenei, dovute probabilmente anche alla preparazione compromessa a causa dell’infortunio patito in inverni. Ma tutte queste attenuanti, se possono certamente rendere meno grave il suo ritiro sul Tourmalet, non bastano per far raggiungere la sufficienza a un corridore che non è mai sembrato all’altezza del podio conquistato lo scorso anno. VOTO 5,5
Benedetto Ciccarone
IL TOUR CHE VERRÀ (e altro ancora): TOUR DE FRANCE 2026 (E 2027, 2028, 2029….)
luglio 28, 2025 by Redazione
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L’anno prossimo il Tour tornerà a sconfinare per il “Grand Départ” e lo farà anche nel 2027, mentre possibilità che si parta dall’estero ci sono anche per le due edizioni successive
Il Tour è appena terminato ma gli organizzatori sono già all’opera per comporre il puzzle della prossima edizione e le prime due tessere (e mezza) già sono state collocate al loro posto. Il 9 giugno del 2024 era stato ufficialmente annunciato che la Grande Boucle partirà ancora dall’estero e per la precisione da Barcellona, poi lo scorso febbraio ASO ha tolto i veli su quelle che saranno le prime due tappe della corsa, che si aprirà in maniera inedita con una cronosquadre. Era già successo in passato che Giro e Vuelta proponessero al primo giorno una prova contro il tempo a squadre, ma ciò non era ancora accaduto al Tour, che colmerà anche questa “lacuna” proponendo una tappa lunga poco meno di 20 Km tracciata sulle strade del capoluogo della Catalogna, frazione che si concluderà sulla collina del Montjuïc con la nuova regola che prevede di prendere i tempi di ciascuna formazione al momento del passaggio del primo corridore (e non più del quinto, come avviene tradizionalmente): ne uscirà una cronometro “ibrida”, un pò a squadre e un po’ individuale, un modello già collaudato in queste ultimi stagioni in un’altra gara targata ASO, la Parigi-Nizza. Il giorno successivo la celebre collina del capolugo catalano sarà protagonista del finale anche della seconda tappa, che scatterà da Tarragona e proporrà due giri del tradizionale circuito che annualmente ospita l’atto conclusivo del Giro di Catalogna, anello che prevede la ripida salita verso il castello del Montjuïc: sono 1.6 Km all’8.3% con i 600 metri conclusivi all’11.7%, un epilogo dche potrebbe anche ispirare i favoriti per la classifica finale se pensiamo a come è andata a finire nel 2024, quando la tappa conclusiva è stata vinta in volata da Tadej Pogacar, mentre quest’anno ad imporsi è stato il suo connazionale Primoz Roglic. Il centro di Granollers ospiterà l’avvio della terza tappa e questa è al momento l’ultima tessera visibile di un puzzle per il resto ancora confinato nei cassetti di ASO. Le indiscrezioni uscite mezzo stampa nelle ultime settimane ci permettono, però, di sbirciare dentro questo cassetto, dal quale emerge che – come accaduto nel 2023, quando il Tour partì da Bilbao – i Pirenei dovranno essere affrontati durante la prima settimana e così il prossimo anno non sarà rispettata la tradizione non scritta che prevede l’alternanza con la catena alpina, dalla quale al momento tutto tace (a parte la candidatura per un arrivo di tappa della cittadina termale di
Thonon-les-Bains). Non è che ci siano certezze nemmeno dai Pirenei, ma le voci che arrivano da quelle zone parlano del probabile recupero – se non nel 2026 in una delle edizioni a venire – dell’arrivo in salita nella stazione di sport invernali di Guzet-Neige, dove non si giunge dal 1995, quando lassù si impose Marco Pantani. Mettendo insieme i vari rumors sembrerebbe che dai Pirenei ci si sposterà verso il Massiccio Centrale e da lì in direzione dei Vosgi, per poi ridiscendere a sud per andare ad affrontare le Alpi. Al momento le uniche date certe arrivano dalle montagne poste al centro della Francia, dove la corsa si fermerà per almeno 72 ore tra il 12 e il 14 luglio: la domenica ci sarà l’arrivo ad Ussel, poi la carovana osserverà un giorno di riposo alla vigilia della festa nazionale francese, quando si correrà tra Aurillac e Le Lioran, molto probabilmente ricalcando il finale della tappa vinta lo scorso anno da Jonas Vingegaard davanti a Pogacar.
Ma ASO è già al lavoro anche per allestire il palcoscenico delle edizioni successive e in particolare è già nota la località dalla quale si partirà nel 2027, il capoluogo della Scozia Edimburgo. Come accaduto con il “Grand Départ” da Barcellona le prime giornate di gara saranno verosimilmente svelate all’inizio dell’anno prossimo, ma sul sito ufficiale del Tour è già stato annunciato che il tracciato coinvolgerà anche l’Inghilterra e il Galles.
E le partenze dall’estero potrebbero non terminare qua perchè per il 2028 e il 2029 si sono candidati rispettivamente il granducato del Lussemburgo e la Slovenia
RASSEGNA STAMPA
Italia
Pogacar re del Tour per la 4ª volta: Vingegaard e Lipowitz sul podio, ultima tappa a Van Aert
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Samo še velika četverica Toura je pred kraljem Tadejem (Solo i quattro grandi del Tour sono davanti a King Tadej
Delo
Danimarca
Pogacar så ud til at kunne alt – men så fik Vingegaards hold pludselig revanche i Paris (Pogacar sembrava in grado di fare tutto, ma poi la squadra di Vingegaard si è vendicata a Parigi)
Jyllands-Posten
Francia
Van Aert roi du jour, Pogacar roi du Tour – Pogacar : «Je ne pense pas arrêter tout de suite mais…» (Van Aert re della giornata, Pogacar re del Tour – Pogacar: “Non credo che mi fermerò subito, ma…”)
L’Équipe
Pogacar reigns in Paris after winning Tour de France for fourth time – (Pogacar domina a Parigi dopo aver vinto il Tour de France per la quarta volta)
The Guardian
Irlanda
Tadej Pogacar wins fourth Tour de France title as Wout van Aert takes last stage (Tadej Pogacar vince il quarto titolo del Tour de France, mentre Wout van Aert conquista l’ultima tappa)
Irish Independent
Spagna
Pogacar es diferente – El bestial ataque de Van Aert reventando a Pogacar que el Tour ha calificado de “histórico” (Pogacar è diverso – Il brutale attacco di Van Aert a Pogacar, che il Tour ha descritto come “storico”)
AS
Portogallo
Duas pernas de Pogacar venceram o exército de Vingegaard (Le due gambe di Pogacar sconfissero l’esercito di Vingegaard)
Público
Belgio
Hij doet het! Wout van Aert wint heroïsche slotetappe op de Champs-Élysées: zelfs Pogacar himself reed hij los uit het wiel op Montmartre – Tadej Pogacar wint zijn vierde Tour de France en eindigt tot eigen verbazing vierde in slotrit: “Petje af voor Wout” (Ce l’ha fatta! Wout van Aert vince un’eroica tappa finale sugli Champs-Élysées: riesce persino a tirare fuori Pogacar dalla ruota a Montmartre – Tadej Pogacar vince il suo quarto Tour de France e sorprendentemente conclude quarto l’ultima tappa: “Tanto di cappello a Wout”)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Wout van Aert wint spectaculaire laatste etappe in Parijs, Tadej Pogacar grijpt voor vierde keer eindzege in Tour de France (Wout van Aert vince la spettacolare tappa finale a Parigi, Tadej Pogacar conquista la sua quarta vittoria assoluta al Tour de France)
De Telegraaf
Germania
Pogacar gewinnt zum vierten Mal die Tour de France – Lipowitz wird Dritter (Pogacar vince il Tour de France per la quarta volta – Lipowitz conquista il terzo posto)
Kicker
USA
Tadej Pogacar dominates Tour de France for his fourth win in six years (Tadej Pogacar domina il Tour de France e conquista la quarta vittoria in sei anni)
The Washington Post
Colombia
¡Tadej Pogacar se coronó campeón del Tour de Francia! Agigantó su leyenda en el ciclismo mundial – Wout van Aert dio espectáculo y ganó la etapa 21; Tadej Pogacar sentenció su título en el Tour de Francia: así quedaron los colombianos en la general (Tadej Pogačar è stato incoronato campione del Tour de France! Ha contribuito a consolidare la sua leggenda nel ciclismo mondiale – Wout van Aert dà spettacolo e vince la 21a tappa; Tadej Pogacar si assicura il titolo del Tour de France: ecco come i colombiani chiudono la classifica generale)
El Tiempo
Ecuador
Tadej Pogacar hace historia: Conquista su cuarto Tour de Francia (Tadej Pogacar scrive la storia: vince il suo quarto Tour de France)
El Universo
Australia
Pogacar underlines greatness with fourth Tour triumph (Pogacar sottolinea la sua grandezza con il quarto trionfo al Tour)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventunesima ed ultima tappa
1° Thibau Nys
2° Pablo Castrillo s.t.
3° Simone Consonni s.t.
4° Edward Theuns s.t.
5° Gianni Moscon a 40″
Classifica generale finale
1° Simone Consonni
2° Edward Theuns a 15″
3° Jordi Meeus a 3′15″
4° Fabian Lienhard a 5′40″
5° Roel van Sintmaartensdijk a 7′29″
Maglia nera Tadej Pogacar, 160° a 5h51′40″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
20 LUGLIO 1985 – 21a TAPPA: CIRCUITO DEL LAC DE VASSIVIÈRE (cronometro individuale, 47.5 Km)
LEMOND BEFFA HINAULT PER SOLI 5’’
Per difendere il secondo posto batte il suo capitano nell’ultima “crono”
Per la Maglia gialla (e per la Canins nella prova femminile) sicuro comunque il trionfo finale oggi sui Campi Elisi
21 LUGLIO 1985 – 22a TAPPA: ORLÉANS – PARIGI (196 Km)
COME COPPI, MEGLIO DI ANQUETIL
Parigi ha decretato il trionfo di Bernard Hinault e di Maria Canins, che hanno concluso da dominatori il rispettivo Tour. Alle spalle del francese, più forte anche della sfortuna, l’americano LeMond, che si è concesso il lusso di battere il suo capitano a cronometro. Un abisso fra l’italiana e le immediate inseguitrici -La mamma volante è felice: “Nell’86 quasi quasi ci riprovo”
Il campione bretone, con la seconda accoppiata Giro-Tour, ha eguagliato il record di Fausto (di più ha fatto solo Merckx) – Adesso vuole vincere il campionato del mondo – «L’anno prossimo aiuterò Greg» – Cinque vittorie di tappa, 22 minuti sulla seconda: i nostalgici del ciclismo di una volta hanno paragonato la campionessa trentina al Bartali del ‘48 – Un dolore: la sciagura di Tèsero
MAI COSÌ MALE GLI ITALIANI AL TOUR
I pochi piazzamenti e Visentini appena 48° nella classifica finale devono far riflettere – Le soddisfazioni sono “rosa”
È dal 1979 che un nostro corridore non vince una tappa (allora fu Parsani per declassamento di Knetemann) – Ieri ai Campi Elisi nuovo successo del belga Matthijs, che nelle prime due giornate aveva realizzato una doppietta – Il dominio della Canins confortato da tutta la squadra femminile

La Sagrada Familia di Barcellona e l’altimetria della prima tappa dell’edizione 2026 (www.hotelsagradafamilia.com)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MANTES-LA-VILLE – PARIGI
luglio 27, 2025 by Redazione
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Atto finale inedito per il Tour de France, che ritrova i Campi Elisi ma rinnova il classico circuito finale inserendo la salita verso Montmartre. Per i velocisti il prestigioso arrivo parigini diventa così ancora più elitario.
Il Tour ritrova Parigi a 24 mesi di distanza dall’ultimo arrivo sugli Champs-Élysées. Ricorderete che lo scorso anno a causa dell’imminente partenza delle Olimpiadi, assegnate proprio alla capitale francese, la Grande Boucle fu costretta a trovarsi un finale alternativo, confezionato nello scenario della non meno prestigiosa Nizza. Ma nel 2025 i Campi Elisi proprio non potevano mancare, ricorrendo il cinquantenario del primo arrivo sulla celebre avenue parigina, scelta per l’atto finale nel 1975 dopo che in precedenza le tappe conclusive terminavano in pista, quelle dei velodromi di Vincennes (dal 1968 al 1974) e del Parco dei Principi (dal 1932 al 1967). Per solennizzare l’evento gli organizzatori hanno voluto rinnovare il circuito e per farlo hanno deciso di indurirlo inserendo proprio la salita che aveva costituto il fulcro della prova olimpica, diretta alla collina di Montmartre. Dopo la partenza da Mantes-la-Ville e un tratto iniziale di trasferimento verso il cuore della “Ville Lumière”, i corridori dovranno comunque effettuare tre giri completi del circuito classico, 6.8 Km che prevedono quale uniche difficoltà altimetrica la lievissima pendenza che i Campi Elisi presentano in direzione dell’Arco di Trionfo e la breve rampa all’uscita dal sottopassaggio del Giardino delle Tuileries. È in occasione delle ultime tre tornate – lunghe quasi 17 Km cadauna – che si andrà ad affrontare la salita della “Butte Montmartre”, niente di particolarmente selettivo per quel che concerne le pendenze (mille metri esatti al 5.1%), ma che sicuramente creerà un po’ di selezione per via della strada stretta (soprattutto all’inizio e in vista dello scollinamento) e della presenza dei sampietrini. I velocisti che si staccheranno saranno inevitabilmente tagliati fuori dai giochi per la vittoria, anche perchè dopo l’ultimo GPM mancheranno soli 6 Km all’arrivo. E i Campi Elisi diventareranno Campi Elitari per una volata finale tra la “crème” dei velocisti, uno sprint nobile come nobili erano i proprietari delle carrozze che prima della Rivoluzione Francese scorrazzavano lungo questo viale, fatto realizzare nel 1616 su iniziativa della regina consorte di Francia Maria de’ Medici nel luogo dove fino a quel tempo si estendevano semplici campi coltivati.
METEO TOUR
Mantes-la-Ville: nubi sparse, 22°C, vento moderato da NO (18-38 Km/h), umidità al 59%
Parigi – 1° passaggio (Km 61.6): temporale (1.9 mm), 20°C, vento moderato da N (8-37 Km/h), umidità al 75%
Parigi – arrivo: nubi sparse, 21°C, vento moderato da NO (10-26 Km/h), umidità al 65%
GLI ORARI DEL TOUR
15.45: inizio diretta su Eurosport
16.25: partenza da Mantes-la-Ville
16.35-16.40: GPM della Côte de Bazemont
17.25-17.35: GPM della Côte du Pavé des Gardes
17.35-17.45: ingresso in Parigi
17.40: inizio diretta su Rai2
17.50-18.00: primo passaggio dal traguardo (inizio circuito breve)
18.00-18.10: secondo passaggio dal traguardo
18.10-18.20: terzo passaggio dal traguardo
18.10-18.25: traguardo volante dell’Haut des Champs-Elysées
18.20-18.30: quarto passaggio dal traguardo (inizio circuito lungo)
18.30-18.45: GPM della Côte de la Butte Montmartre
18.40-18.55: quinto passaggio dal traguardo
18.55-19.10: GPM della Côte de la Butte Montmartre
19.00-19.20: sesto passaggio dal traguardo
19.15-19.40: GPM della Côte de la Butte Montmartre
19.25-19.45: arrivo a Parigi
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79718
RASSEGNA STAMPA
Italia
Tour de France: Groves, capolavoro a Pontarlier. Domani a Parigi la festa di Pogacar – Milan, semaforo verde: è il terzo italiano di sempre a vincere la maglia a punti al Tour
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Kaden Groves kot Djamolidine Abdoujaparov – Tadej Pogačar: Tour se je odpeljal na novo raven (Kaden Groves nel ruolo di Djamolidine Abdoujaparov – Tadej Pogačar: Il Tour lo ha portato a un nuovo livello)
Delo
Danimarca
Australsk sprinter tager uvant solosejr i Touren (Il velocista australiano conquista un’insolita vittoria in solitaria al Tour)
Jyllands-Posten
Francia
Groves vainqueur en solitaire (Groves vince in solitaria)
L’Équipe
Tadej Pogacar poised to seal fourth title as Groves wins penultimate stage (Tadej Pogacar pronto a conquistare il quarto titolo mentre Groves vince la penultima tappa)
The Guardian
Spagna
Gran victoria de Groves, cruel caída de Romeo (Grande vittoria per Groves, caduta crudele per Romeo)
AS
Portogallo
Kaden Groves fez um truque diferente na Volta a França (Kaden Groves ha fatto un trucco diverso al Tour de France)
Público
Belgio
Kaden Groves komt solo aan na uitgeregende voorlaatste etappe van de Tour, Tim Wellens eerste Belg na spelletje met Jorgenson (Kaden Groves conclude da solo la penultima tappa del Tour inzuppata dalla pioggia, Tim Wellens primo belga dopo una sfida con Jorgenson)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Kaden Groves pakt zege in voorlaatste etappe Tour de France, Frank van den Broek grijpt mis (Kaden Groves vince la penultima tappa del Tour de France, Frank van den Broek fallisce la vittoria)
De Telegraaf
Germania
Sprinter Groves gewinnt nach Soloflucht – Lipowitz kommt im Regen heil durch (Lo sprinter Groves vince dopo una fuga solitaria – Lipowitz passa sano e salvo sotto la pioggia)
Kicker
USA
Pogačar closes in on 4th Tour de France title, Groves wins penultimate stage (Pogačar si avvicina al quarto titolo del Tour de France, Groves vince la penultima tappa)
The Washington Post
Colombia
Pogacar resistió la etapa 20 y acaricia la corona del Tour de Francia: Vingegaard se guardó y Groves conquistó (Pogacar è sopravvissuto alla 20a tappa ed è vicino alla vittoria del Tour de France: Vingegaard si è salvato e Groves ha vinto.)
El Tiempo
Australia
I’ve shown them: Groves completes grand set of wins (Groves completa una serie grandiosa di vittorie)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventesima tappa
1° Julian Alaphilippe
2° Arnau De Lie s.t.
3° Benjamin Thomas s.t.
4° Niklas Märkl s.t.
5° Pascal Ackermann s.t.
Miglior italiano Vincenzo Albanese, 7° (s.t.)
Classifica generale
1° Simone Consonni
2° Edward Theuns a 15″
3° Jordi Meeus a 3′15″
4° Fabian Lienhard a 5′40″
5° Roel van Sintmaartensdijk a 7′29″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
19 LUGLIO 1985 – 20a TAPPA: MONTPON-MÉNESTÉROL – LIMOGES (225 Km)
HINAULT, A MENO DUE
Oggi per la Maglia gialla l’ultima “crono”
Domani il trionfo a Parigi – Ieri successo di Lammerts – Tra le donne Canins sempre prima

La basilica del Sacro Cuore a Parigi e l’altimetria dell’ultima tappa (www.parisperfect.com)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NANTUA – PONTARLIER
luglio 26, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
A 24 ore dalla conclusione parigina va in scena l’ultima tappa di trasferimento del Tour 2025. Le numerose ascese prevista dal tracciato non presentano inclinazioni tali da ispirare gli uomini di classifica, ma saranno ideali trampolini, inizialmente per dare il via alla fuga di giornata e poi per sbarazzarsi dei compagni d’avventura. Perchè, tagliati fuori dai giochi velocisti e big, oggi al 100% vedremo andare in porto la fuga da lontano
Ecco un’altra tappa che “manda ai matti” l’appassionato di ciclismo. È un sabato, l’ultimo sabato di corsa, e in questa particolare collocazione negli ultimi anni gli organizzatori del Tour ci avevano abituati a tappe impegnative: nella scorsa edizione si era disputata una frazione con arrivo in salita al Col de la Couillole, vinta in maglia gialla da Tadej Pogacar, che dodici mesi prima nell’ultimo sabato di corsa si era imposto sul traguardo di Le Markstein; nel triennio 2020-2022 alla vigilia della tappa di Parigi si era invece corsa una tappa a cronometro e nel caso di quella del 2020, terminata alla Planche des Belles Filles, era risultata determinante per la classifica finale con il ribaltone tutto sloveno tra Primoz Roglic e ancora lui, Pogacar. Ora dimenticatevi di tutto questo perchè anche questo sabato andrà in scena una tappa “inutile” ai fini della classifica e stavolta non ci sarà nemmeno il “brivido” dello sprint finale, come invece era capitato due settimane fa a Laval. Per come è stata disegnata, infatti, la tappa di Pontarlier taglierà fuori dai giochi per la vittoria i velocisti e non stuzzicherà nemmeno gli uomini di classifica, lasciando libero spazio alla fuga di giornata, le cui possibilità di andare in porto saranno quasi pari al 100%, con un vantaggio che potrebbe anche essere molto elevato: è quel che accadde nel 2021 sul traguardo della terzultima tappa a Libourne, quando si dovettero attendere ben 21 minuti dopo l’arrivo del vincitore per vedere transitare il gruppo principale; e proprio a Pontarlier, sede d’arrivo odierna, si assistette a qualcosa di simile al Tour del 2021, quando il vantaggio dei fuggitivi al traguardo superò abbondantemente la mezz’ora. Di “trampolini di lancio” la tappa ne presenterà parecchi, essendo previste complessivamente dieci salite, e probabilmente la fuga di giornata potrebbe partire lungo l’ascesa al GPM del Col de la Croix de la Serra (12.2 Km al 4.1%), che s’attaccherà a soli 13 Km dal via. La difficoltà più rilevante sarà, invece, costituita dalla Côte de Thésy, 3.5 Km al 9% che s’incontreranno poco dopo metà tappa e che avrebbero potuto ispirare anche qualche uomo di classifica se si fossero affrontati nel finale di gara, come era successo nella frazione di Salins-les-Bains del Delfinato del 2023, vinta da Jonas Vingegaard. Invece, dopo lo scollinamento per andare al traguardo si dovranno percorrere più di 60 Km, caratterizzati da un progressivo diradamento delle difficoltà altimetriche: l’ultima, soli 4 Km al 3.5% da superare a una decina di chilometri dall’arrivo, sarà probabilmente teatro delle ultime scaramucce tra i fuggitivi nel tentativo di liberarsi dei compagni d’avventura e involarsi verso la vittoria.
METEO TOUR
Nantua : pioggia debole (0.7 mm), 19°C, vento moderato da N (12-37 Km/h), umidità al 84%
Côte de Valfin (GPM – Km 45.1): pioggia debole (1.2 mm), 20°C, vento moderato da N (14-37 Km/h), umidità al 43%
Chaux-du-Dombief (Sprint – Km 72.3): pioggia debole (1.8 mm), 17°C, vento moderato da N (10-40 Km/h), umidità al 81%
Côte de Thésy (GPM – Km 121.6): pioggia debole (0.5 mm), 20°C, vento moderato da NO (8-28 Km/h), umidità al 74%
Pontarlier: pioggia debole (2.2 mm), 17°C, vento moderato da N (9-28 Km/h), umidità al 81%
GLI ORARI DEL TOUR
11.45: inizio diretta su Eurosport
12.15: partenza da Nantua
12.50-13.00: GPM del Col de la Croix de la Serra
13.10-13.25: GPM della Côte de Valfin
13.50-14.00: traguardo volante di Chaux-du-Dombief
14.00: inizio diretta su Rai2
14.50-15.10: GPM della Côte de Thésy
15.40-16.05: GPM della Côte de Longeville
16.10-16.35: arrivo a Pontarlier
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79713
RASSEGNA STAMPA
Italia
Ultime salite, nessuno stacca Pogacar. A La Plagne Arensman anticipa Vingegaard
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Arensmanu je uspelo, Pogačar izgubil sprint z Vingegaardom (Arensman ci è riuscito, Pogačar ha perso lo sprint contro Vingegaard)
Delo
Danimarca
Vingegaards sidste chance var ved at ende i en stor triumf (L’ultima occasione di Vingegaard stava per concludersi con un grande trionfo)
Jyllands-Posten
Francia
Ca plane pour Arensman et Pogacar (Le cose stanno migliorando per Arensman e Pogacar)
L’Équipe
Arensman pips top guns Pogacar and Vingegaard to victory on stage 19 (Arensman supera Pogacar e Vingegaard e vince la 19a tappa)
The Guardian
Spagna
Pogacar no es invencible (Pogacar non è invincibile)
AS
Portogallo
Arensman foi o herói na última etapa de montanha do Tour (Arensman è stato l’eroe dell’ultima tappa di montagna del Tour)
Público
Belgio
Thymen Arensman wint boven op La Plagne: Vingegaard en Pogacar wachten te lang na tactisch steekspel (Thymen Arensman vince in vetta alla Plagne: Vingegaard e Pogacar aspettano troppo dopo la scommessa tattica)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Schitterend: Arensman boekt 23 jaar na Boogerd ook heroïsche zege in Tour-rit naar La Plagne (Incredibile: Arensman conquista anche un’eroica vittoria nella tappa del Tour a La Plagne 23 anni dopo Boogerd)
De Telegraaf
Germania
Arensman gewinnt Bergankunft – Lipowitz festigt Platz 3 (Arensman vince la salita – Lipowitz consolida il terzo posto)
Kicker
USA
Tour de France, stage 19: Arensman wins again, Lipowitz defends podium from Onley, why did Vingegaard leave it so late? (Tour de France, tappa 19: Arensman vince ancora, Lipowitz difende il podio da Onley, perché Vingegaard si è fermato così tardi?)
The New York Times
Colombia
Tadej Pogacar humilla a sus rivales, Jonas Vingegaard no puede con él en la etapa 19 del Tour de Francia (Tadej Pogacar umilia i suoi rivali, Jonas Vingegaard non riesce a batterlo nella 19a tappa del Tour de France)
El Tiempo
Australia
Arensman wins Tour’s 19th stage as Pogacar keeps yellow (Arensman vince la 19a tappa del Tour, Pogacar mantiene la maglia gialla)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa
1° Edward Theuns
2° Jordi Meeus a 52″
3° Simone Consonni s.t.
4° Matej Mohorič a 1′21″
5° Arnau De Lie a 1′33″
Classifica generale
1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′05″
3° Edward Theuns a 1′20″
4° Fabian Lienhard a 6′45″
5° Yevgeniy Fedorov a 8′29″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
18 LUGLIO 1985 – 19a TAPPA: PAU – BORDEAUX (203 Km)
HINAULT GIÀ PRONTO ALLA FESTA
A Bordeaux 1° Vanderaerden, tra le donne risale pure la Bonanomi
La Maglia gialla ha tenuto una conferenza-stampa, come un vincitore – Andrà, con LeMond, al Giro del Colorado

La Porte Saint Pierre di Pontarlier e l’altimetria della ventesima tappa (www.intramuros.org)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBERTVILLE – LA PLAGNE
luglio 25, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il Tour non è ancora finito. Se i primi due posti della classifica appaiono oramai “blindatissimi”, ancora apertissima è la lotta per il più basso dei tre gradini del podio finale, con ben tre corridori che possono ambire ad andar ad affiancarsi a Pogacar e Vingegaard. A derimere definitivamente la questione sarà l’ultima tappa di montagna con arrivo in salita a La Plagne.
Lo spettacolo offerto dal Tour 2025 non è ancora terminato. È lampante che oramai nessuno potrà più insidiare nè il primato di Tadej Pogacar, nè la seconda posizione di Jonas Vingegaard, ma il terzo gradino del podio appare al momento alquanto traballante. Il tedesco Florian Lipowitz ieri nel tappone di Courchevel ha dilapidato quasi del tutto il tesoretto di 2 minuti che aveva sul britannico Oscar Onley, ora gli sono rimasti appena 22 secondi di vantaggio e nella lotta per il podio potrebbe anche inserirsi lo sloveno Primoz Roglic, che a Lipowitz deve recuperare quasi 2 minuti. A mettere la parola “fine” su questa questione ci penserà oggi l’ultima frazione d’alta montagna, che non è definibile tappone per via del suo chilometraggio contenuto ma che non sarà meno impegnativa di quella terminata sul Col de la Loze. Si suol dire che nella botte piccola c’è il vino buono e quello offerto dai 95 Km della tappa di La Plagne potrebbe dare alla testa a causa degli oltre 3430 metri di dislivello concentrati in poco spazio. Va anticipato che si gareggerà su di un tracciato accorciato di 35 Km rispetto al percorso originariamente previsto a causa di un focolaio di dermatite nodulare che ha colpito un’allevamento situato nei pressi del Col de Saisies, il secondo dei 5 GM previsti. In seguito all’abbattimento delle bestie le autorità locali temevano una protesta degli allevatori e per scongiurare eventuali blocchi alla corsa si è deciso di evitare il passaggio sul Saisies e così tagliare anche la prima ascesa, la Côte d’Héry-sur-Ugine (11.3 Km al 5.1%). Percorsi i primi 18 Km i corridori si ritrovenno così subito ai piedi del Col du Prè, salita “fuori categoria” che il Tour ha scoperto soltanto in tempi recenti (prime scalate nel 2016 e nel 2021) e i cui 12.6 Km al 7.8% – con gli ultimi 7.6 Km al 9.2% – costituiscono una variante al tratto iniziale del Cormet de Roselend, del quale se ne percorrerano gli ultimi 6 Km (al 6.5% di media) scollinando a 1966 metri sul livello del mare. Come già avvenuto ieri, oggi quota 2000 sarà raggiunta e superata (anche se per solo una cinquantina di metri) al termine dell’ascesa conclusiva diretta alla stazione di sport invernali di La Plagne, altra meta che il Tour è andato a riscoprire dopo un lungo periodo di lontanza: era dal 2002 che la Grande Boucle non affrontava i 19.3 Km al 7.2% che decreteranno chi avrà l’onore di sfilare in pompa magna sugli Champs-Élysées accanto a Pogacar e Vingegaard.
METEO TOUR
Albertville: pioggia debole (0.1 mm), 22°C (percepiti 24°C), vento moderato da O (6-28 Km/h), umidità al 62%
Bourg-Saint-Maurice (Km 97.2): pioggia debole (0.2 mm), 18°C, vento moderato da SO (3-29 Km/h), umidità al 78%
La Plagne: pioggia debole (0.5 mm), 10°C, vento moderato da O (5-32 Km/h), umidità al 81%
GLI ORARI DEL TOUR
13.15: inizio diretta su Eurosport
14.30: partenza da Albertville
15.00: inizio diretta su Rai2
15.10-15.25: inizio salita Pré
15.35-15.55: GPM del Col du Pré
15.55-16.20: GPM del Cormet de Roselend
16.35-17.00: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo a La Plagne
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
http://www.ilciclismo.it/2009/?p=79666
RASSEGNA STAMPA
Italia
O’Connor trionfa a Courchevel. A Pogacar bastano 400 metri: stacca Vingegaard e blinda il Tour
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Kraljevska zmaga Avstralca, Pogi drugi – Tadeju Pogačarju je ušla zmaga, a je dobil kraljevsko bitko (Vittoria reale per l’australiano, Pogi secondo – Tadej Pogačar ha mancato la vittoria, ma ha vinto la battaglia reale)
Delo
Danimarca
Pogacar er i den grad hverken væk eller død. Han er derimod den bedste (Pogacar non è né andato né morto. Al contrario, è il migliore)
Politiken
Francia
O’Connor au sommet, Pogacar grappille encore – Martinez sanctionné au classement de la montagne
(O’Connor in vetta, Pogacar guadagna ancora terreno – Martinez penalizzato nella classifica della montagna)
L’Équipe
Onley lays down marker and O’Connor takes stage but Pogacar keeps grip on yellow (Onley mette il marcatore e O’Connor prende la tappa ma Pogacar mantiene la presa sulla maglia gialla)
The Guardian
Spagna
O’Connor aprovecha la tregua de Vingegaard y Pogacar (O’Connor approfitta della tregua tra Vingegaard e Pogacar)
AS
Portogallo
Na “etapa rainha” do Tour, Pogacar reforçou o seu reinado (Nella “tappa regina” del Tour, Pogacar ha rafforzato il suo dominio)
Público
Belgio
Jonas Vingegaard gokt maar verliest op Col de la Loze, beresterke Ben O’Connor wint de koninginnenrit in de Tour (Jonas Vingegaard ci prova ma perde sul Col de la Loze, il fortissimo Ben O’Connor vince la tappa regina del Tour)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Koninginnenrit voor Ben O’Connor, Tadej Pogacar neemt revanche op de Col de la Loze (Tappa regina per Ben O’Connor, Tadej Pogacar si prende la rivincita sul Col de la Loze)
De Telegraaf
Germania
Lipowitz rettet auf Königsetappe Rang drei – Pogacar vor Vingegaard (Lipowitz salva il terzo posto nella tappa regina – Pogacar davanti a Vingegaard)
Kicker
USA
Pogačar withstands Vingegaard’s attacks to keep yellow jersey after Tour’s monster mountain stage (Pogačar resiste agli attacchi di Vingegaard e conserva la maglia gialla dopo la mostruosa tappa di montagna del Tour)
The Washington Post
Colombia
Vingegaard puso contra la pared a Pogacar en descomunal etapa 18 del Tour de Francia; Einer Rubio, brillante (Vingegaard ha messo Pogacar alle strette in una tremenda 18a tappa del Tour de France; Einer Rubio, brillante)
El Tiempo
Australia
Australian O’Connor storms to brilliant Tour stage win (L’australiano O’Connor conquista una brillante vittoria di tappa al Tour)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciottesima tappa
1° Edward Theuns
2° Simone Consonni a 2′15″
3° Matej Mohorič a 2′29″
4° Dylan Groenewegen a 2′51″
5° Jordi Meeus a 2′58″
Classifica generale
1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′05″
3° Edward Theuns a 2′12″
4° Fabian Lienhard a 5′24″
5° Yevgeniy Fedorov a 6′51″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
17 LUGLIO 1985 – 18a TAPPA (1a SEMITAPPA): LUZ-SAINT-SAUVEUR – COL D’AUBISQUE (52.5 Km)
17 LUGLIO 1985 – 18a TAPPA (2a SEMITAPPA): LARUNS – PAU (83.5 Km)
HINAULT SUPERA L’ULTIMO ESAME
Finite le montagne dei Pirenei senza danni per il francese – Canins, solo 3 tappe poi il trionfo a Parigi
Roche gli ha portato via 1′30″ nella prima semitappa dell’Aubisque, ma il leader non ha problemi – Nella seconda frazione successo di Régis Simon – Visentini perde ancora

La Plagne e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VIF – COURCHEVEL (Col de la Loze)
luglio 24, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Gran finale alpino per il Tour de France 2025 che tra oggi e domani proporrà più di 10000 metri di dislivello complessivi, la fetta più grande dei quali dovrà essere “digerita” questo pomeriggio durante il tappone del Col de la Loze.
Se c’è una tappa che l’attuale leader della classifica Tadej Pogacar teme particolarmente, questa è con certezza quella che si disputerà oggi tra il piccolo comune di Vif e il Col de la Loze, “tetto” dell’edizione 2025 del Tour dall’alto dei suoi 2304 metri sul livello del mare. Lo sloveno in maglia gialla la teme non soltano perchè è la più dura tra quelle previste quest’anno – con quasi 5640 metri di dislivello da superare – ma soprattutto perchè salendo verso il Col de la Loze nel 2023 incappò in una delle sue più brutte (e pochissime) crisi della sua carriera, che lo portò a tagliare il traguardo di Courchevel quasi 6 minuti dopo l’arrivo del rivale Jonas Vingegaard. E quella tappa era, nel complesso, meno impegnativa (ma non di tantissimo) rispetto a quella che si dovrà affrontare oggi e che prevede oltre all’ascesa finale due mitici colli del Tour, il Glandon e la Madeleine. Ai piedi del primo si giungerà a 40 Km dalla partenza da Vif, salendovi poi dal versante meridionale, che tra i due possibili è quello apparentemente più pedalabile perchè i suoi 22 Km presentano una pendenza media del 5.1%, dato diluito da due sensibili contropendenze tra le quali si inseriscono un primo tratto di quasi 6 Km al 8.2%, un secondo di 6.6 Km all’8% e quello conclusivo di 2.6 Km al 7.3%. Più compatta è la successiva Madeleine, 19.3 Km al 7.8%, in cima al quale si toccano i 1986 metri di quota, da sempre “pompati” sulle altimetrie ufficiali che le attribuisce un’erronea altitudine di 2000 metri esatti. In realtà tale “livello” sarà oggi superato solo in occasione dell’ascesa finale, che sarà affrontata dal versante opposto rispetto a quello della crisi di Pogacar del 2023, che era più lungo e difficile: sono comunque 26.5 Km al 6.4% che, collocati al termine di una tappa così “pregna” di difficoltà, potrebbero far fare le capriole al contrario a fior di corridori. E Pogacar a tutte le ragioni per temerla, anche senza andare a ripescare quel precedente che preferirebbe dimenticare
METEO TOUR
Vif: parzialmente nuvoloso, 20°C, vento moderato da N (8-28 Km/h), umidità al 74%
Le Verney – inizio salita Col du Glandon (Km 39.6): pioggia debole (0.2 mm), 19°C, vento moderato da O (5-27 Km/h), umidità al 79%
Saint-Colomban-des-Villards – discesa dal Col du Glandon (Km 71.9): pioggia debole (0.3 mm), 16°C, vento moderato da NO (7-27 Km/h), umidità al 74%
Saint-François-Longchamp – salita al Col de la Madeleine (Km 96.5): pioggia debole (0.4 mm), 14°C, vento moderato da NO (6-29 Km/h), umidità al 77%
Brides-les-Bains – inizio salita finale (Km 144.2): pioggia debole (0.6 mm), 18°C, vento moderato da NO (5-25 Km/h), umidità al 84%
Courchevel (Km 165.7): pioggia debole (0.3 mm), 15°C, vento moderato da NO (3-27 Km/h), umidità al 83%
GLI ORARI DEL TOUR
11.45: inizio diretta su Eurosport
12.20: partenza da Vif
12.50-13.00: traguardo volante di Rioupéroux
13.15-13.25: inizio salita Glandon
14.05-14.25: GPM del Col du Glandon
14.30-14.50: inizio salita Madeleine
14.45: inizio diretta su Rai2
15.20-15.50: GPM del Col de la Madeleine
16.05-16.40: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo al Col de la Loze
LA FOTORICOGNIZIONE DEL FINALE
OGGI FOTORICOGNIZIONE NON PRESENTE
RASSEGNA STAMPA
Italia
Freccia Milan sotto il diluvio di Valence: sempre più maglia verde. Pogacar resta in giallo
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Italijanski orjak pred Pogačarjem obvaroval zeleno majico (Il gigante italiano ha difeso la maglia verde contro Pogačar)
Delo
Danimarca
Dramatisk styrt i fronten af feltet. Dansker får tredjeplads (Drammatico incidente in testa al gruppo. Il danese conquista il terzo posto)
Politiken
Francia
Milan s’extirpe du chaos pour s’imposer une deuxième fois (Milan esce dal caos e vince per la seconda volta)
L’Équipe
Pogacar backlash builds while Milan wins crash-strewn stage 17 sprint (Cresce la reazione di Pogacar mentre Milan vince la volata della 17ª tappa costellata di incidenti)
The Guardian
Irlanda
Ben Healy remains ninth after Jonathan Milan sprints to stage win to strengthen grip on Tour de France green jersey (Ben Healy rimane nono dopo che Jonathan Milan scatta verso la vittoria di tappa per rafforzare la presa sulla maglia verde del Tour de France)
Irish Independent
Spagna
Milan triunfa en el caos (Milan trionfa nel caos)
AS
Portogallo
Jonathan Milan aproveitou queda para ganhar 17.ª etapa do Tour (Jonathan Milan ha approfittato di una caduta per vincere la 17a tappa del Tour)
Público
Belgio
Jordi Meeus komt net tekort: Jonathan Milan sprint in gietende regen naar tweede ritzege in Tour, Tim Merlier opgehouden door val (Jordi Meeus non ce la fa: Jonathan Milan vola verso la seconda vittoria di tappa del Tour sotto una pioggia battente, Tim Merlier fermato dalla caduta)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Jonathan Milan snelt in chaotische slotfase naar nieuwe zege in Tour de France, finale ontsierd door valpartij /(Jonathan Milan corre verso una nuova vittoria nella caotica fase finale del Tour de France, finale rovinato da una caduta)
De Telegraaf
Germania
Heftiger Sturz im Finale: Milan gewinnt chaotischen Sprint (Brutta caduta nel finale: Milan vince una volata caotica)
Kicker
USA
Italian sprinter Milan powers to 2nd stage win at Tour de France, Pogačar maintains lead (Il velocista italiano Milan conquista la seconda vittoria di tappa al Tour de France, Pogačar mantiene il comando)
The Washington Post
Colombia
Tadej Pogacar se defendió de Jonas Vingegaard en la etapa 17 del Tour de Francia con lluvia y caídas (Tadej Pogacar si è difeso da Jonas Vingegaard nella tappa 17 del Tour de France, caratterizzata dalla pioggia e da un incidente)
El Tiempo
Australia
Milan wins Tour’s 17th stage, Pogacar retains yellow (Milan vince la 17a tappa del Tour, Pogacar mantiene la maglia gialla)
The West Australian
TOURALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa
1° Louis Barré
2° Roel van Sintmaartensdijk s.t.
3° Luke Plapp a 8″
4° Benjamin Thomas a 27″
5° Valentin Paret-Peintre s.t.
Miglior italiano Vincenzo Albanese a 2′02″
Classifica generale
1° Jordi Meeus
2° Simone Consonni a 1′48″
3° Fabian Lienhard a 3′47″
4° Roel van Sintmaartensdijk a 4′25″
5° Yevgeniy Fedorov a 4′36″
CASA RICORDI: TOUR DE FRANCE 1985
Quest’anno ricorrono due anniversari: sono trascorsi 40 anni sia dall’ultima vittoria di un corridore francese al Tour (Bernard Hinault), sia dalla prima delle due vittorie di Maria Canins nella Grande Boucle riservata alla donne, uniche affermazioni italiane nel Tour Femminile. Riviviamo quelle giornata attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”
16 LUGLIO 1985 – 17a TAPPA: TOLOSA – LUZ-ARDIDEN (209.5 Km)
HINAULT SOFFRE, MA NON CEDE – LA CANINS ALLA COPPI
La Maglia gialla in crisi resiste sui Pirenei, mentre fra le donne è sempre più schiacciante il dominio dell’italiana
Vince lo spagnolo Delgado e Bernard perde 1′15″ su LeMond e sugli irlandesi Roche e Kelly – Oggi l’Aubisque – L’azzurra irresistibile in salita ha staccato di 9′13″ la francese Longo

Il tratto terminale del Col de la Loze da Courchevel e l’altimetria della diciottesima tappa (it.routedesgrandesalpes.com)