LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): VALONA – VALONA
maggio 10, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Arriva il momento delle salite al Giro 2025, anche se lungo alla salita al Passo Llogara non dovrebbero assistere a grandi azioni da parte degli uomini della classifica. E’ l’ultimo attimo della Corsa Rosa sulle strade albanesi prima del trasferimento in Italia.
La carovana della Corsa Rosa si accinge ad attraversare l’Adriatico per trasferirsi in Italia, ma prima ci sarà ancora una tappa da disputare sul suolo albanese e sarà la prima di questa edizione del Giro a proporre una salita impegnativa, nulla a che vedere con quelle affrontate nella frazione d’apertura. L’ascesa verso i 1030 metri del Passo Llogara, però, potrebbe letteralmente scorrer via senza troppo colpo ferire, nonostante misuri 10.5 Km e presenti una pendenza media del 7.4%, con un andamento constante delle inclinazioni e un picco massimo del 12%. Il lato dolente del percorso della terza tappa sarà dovuto alla collocazione di questa ascesa, in cima alla quale si scollinerà a quasi 39 Km dall’arrivo e la distanza che la separerà dal traguardo quasi certamente avrà un effetto deterrente nei confronti di quei corridori che l’avrebbero potuta sfruttare per un attacco al vertice. Di certo il segno potrebbe lasciarlo e qualche corridore potrebbe comunque soffrirla, tenuto anche conto che i chilometri precedenti non saranno una passaggiata, essendo previste le ascese ad altri due “qafa” (passi) albanesi, lo Shakellës (5.3 Km al 4.3% contenenti un muro di mille metri all’11.4%) e il Vishës (5.1 Km al 6.8%). Nessuna difficoltà altimetrica, invece, si incontrerà nel tratto successivo al Passo Llogara che, però, riserverà l’insidia del vento e soprattutto negli ultimi 15 Km, interamente tracciati lungo la costa della Baia di Valona: le previsioni meteo per domani pomeriggio annunciano folate fino a 31 Km/h che spireranno lateralmente dalla direzione del mare e, seppur non fortissime, potrebbero bastare per innescare i temuti ventagli, le fratture nel gruppo che potrebbero portare ad accumulare minuti di ritardo.
Mauro Facoltosi

La città di Valona vista dal Castello di Kanina e l’altimetria della terza tappa (vloraboattrips.com)
SALA STAMPA
Italia
Roglic, la voce del padrone: è la nuova maglia rosa nella crono vinta da Tarling
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Roglič je rožnat (Roglič è rosa)
Delo
Regno Unito
Britain’s Tarling edges out Roglic for time-trial victory in Tirana (Il britannico Tarling supera Roglic e vince la cronometro a Tirana)
The Guardian
Francia
Roglic déjà en rose, Tarling s’offre le chrono pour une seconde (Roglic già in rosa, Tarling prende la cronometro per un secondo)
L’Équipe
Spagna
Roglic vive en rosa (Roglic vive in rosa)
AS
Belgio
Geen roze trui voor Wout van Aert: Joshua Tarling knalt naar ritwinst, Primoz Roglic is nieuwe leider in Giro (Nessuna rosa vera per Wout van Aert: Joshua Tarling vince la rimonta, Primoz Roglic è il nuovo leader del Giro)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Roglic pakt roze in Giro d’Italia, maar wordt in tijdrit op haar na afgetroefd door Tarling (Roglic si veste di rosa al Giro d’Italia, ma viene battuto a cronometro da Tarling)
De Telegraaf
Germania
Roglic schnappt sich das Rosa Trikot nach dem Zeitfahren (Roglic conquista la maglia rosa dopo la cronometro)
Kicker
USA
Tarling wins Giro stage 2 by a second over new overall leader Roglic (Tarling vince la seconda tappa del Giro con un secondo di vantaggio sul nuovo leader della classifica generale Roglic)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal y Nairo Quintana no la pasaron bien en la crono; Roglic voló y Tarling ganó la etapa 2 (Egan Bernal e Nairo Quintana non hanno avuto un buon tempo nella cronometro; Roglic ha volato e Tarling ha vinto la seconda tappa)
El Tiempo
Ecuador
Joshua Tarling gana la segunda etapa del Giro de Italia; Richard Carapaz se ubicó en el puesto 32 (La vite fiorisce tra la tristezza di Plapp nel dramma del Giro australiano)
El Universo
Australia
Vine blooms amid Plapp’s gloom in Aussie Giro drama
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
13.25: partenza da Valona
14.05-14.15: traguardo volante di Gjorm
14.45-14.55: GPM di Qafa Shakelles
15.10-15.25: traguardo volante di Himare (con abbuoni)
15.40-16.00: traguardo volante di Gjilek
16.15-16.40: GPM di Qafa e Llogarasë
17.00-17.30: arrivo a Valona
METEO GIRO
Valona – partenza: parzialmente nuvoloso, 21°C, vento moderato da NO (14-31 Km/h), umidità al 66%
Gjorm (sprint – Km 34.5): parzialmente nuvoloso, 22°C, vento moderato da NO (7-26 Km/h), umidità al 56%
Himare (sprint – Km 88.2): parzialmente nuvoloso, 21°C, vento debole da SO (10-19 Km/h), umidità al 76%
Valona – arrivo: parzialmente nuvoloso, 20°C, vento moderato da NO (8-31 Km/h), umidità al 67%
DISCOGIRO
Last Dance (Dua Lipa)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della seconda tappa
1° Lucas Plapp
2° Laurens Huys a 1′03″
3° Darren Rafferty a 1′20″
4° Fabio Van den Bossche a 1′23″
5° Sylvain Moniquet a 1′32″
Miglior italiano Enrico Zanoncello, 11° a 1′46″
Classifica generale
1° Niklas Märkl
2° Marco Brenner a 8′48″
3° Alexander Krieger a 9′07″
4° Jensen Plowright a 9′10″
5° Matevz Govekar a 9′22″
Miglior italiano Luca Mozzato, 18° a 13′17″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
15 MAGGIO 1955 – 2a TAPPA: TORINO – CANNES (243 Km)
DUE ASSI IRROMPONO SUL TRAGUARDO DI CANNES: 1° MAGNI (MAGLIA ROSA) 2° COPPI (DOMINATORE DEL GIRO)
Classifica sconvolta nella seconda tappa – Koblet in crisi – Scattata sul Col de Braus la fase decisiva della corsa
Lo svizzero distaccato di 8 minuti – Monti è transitato primo sul traguardo della Montagna – L’attacco di Sartini, Buratti, Monti, Lauredi e Wagtmans – Il “recupero” degli assi
b
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TIRANA – TIRANA (ITT)
maggio 9, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il secondo giorno va in scena la prima della due cronometro individuali. Subito andrà in scena, quindi, un’importante test per saggiare il valore delle forze in campo e lo stato dei forma dei favoriti per la vittoria finale.
Il Giro si ferma a Tirana per la prima “prova del nove” dell’edizione 2025, una cronometro individuale di quasi 14 Km che darà il valore delle forze in campo ed evidenzierà quali tra i grandi favoriti per la vittoria finale si sono schierati ai via con una condizione ottimale e, chi invece, non è ancora al top oppure dovrà cominciare a rivedere i propri progetti. I 13.7 Km tracciati sulle strade della capitale albanese paiono favorirere le cilindrate dei cronoman, nonostante la presenza di una salita di 1.5 Km al 4.9% che non dovrebbe tarpare loro le ali, se si pensa che chi ha disegnato questa crono ha previsto nel più veloce dei casi 15 minuti netti di percorrenza, che corrispondono a una velocità media di circa 52 Km/h. La parte più favorevole agli specialisti sarà costituita dai primi 6 Km e mezzo, totalmente pianeggianti, nei quale le uniche “noie” arriveranno dalla dozzina di curve che si dovranno affrontare, le più complicate delle quali saranno due inversioni a U, la prima piuttosto repentina e stretta, l’altra più morbida. Terminata la salita, caratterizzata da un andamento planimetrico piuttosto lineare, si dovrà percorrere una discesa esattamente speculare (si snoderà sulla medesima strada pocanzi percorsa, suddivisa in due corsie da un cordolo centrale) e quindi si ritroverà la pianura nei rimanenti 4.5 Km, anche questi molto scorrevoli nel tracciato. Non ci sarà Filippo Ganna al via perchè quest’anno il piemontese ha deciso di disputare il Tour, ma utilizziamo una sua prestazione per dimostrare che i suoi colleghi non dovrebbero aver troppi problemi a distanziare gli scalatori in questa crono: nel curriculum del recordman dell’ora in carica ci sono due vittorie nella crono conclusiva dell’Étoile de Bessèges, tappa che si snoda tradizionalmente su di un percorso simile a quello di Tirana, con la differenza che il tratto in salita è molto più impegnativo, ascesa che non hai impedito a Ganna di imprimere distacchi rilevanti agli avversari.
Mauro Facoltosi

Piazza Scanderberg a Tirana e l’altimetria della seconda tappa (viaggi.fidelityhouse.eu)
SALA STAMPA
Italia
Giro d’Italia, Mads Pedersen vince a Tirana: la prima maglia rosa è per un campione
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Roglič ni tvegal. Pedersenu je uspelo v rožnato (Roglič non ha corso alcun rischio. Pedersen è arrivato in rosa)
Delo
Danimarca
Mads Pedersen bliver første dansker i lyserødt (Mads Pedersen diventa il primo danese a indossare il rosa)
Politiken
Regno Unito
Pedersen wins but Landa crashes out on opening stage in Tirana (Pedersen vince ma Landa cade nella tappa d’apertura a Tirana)
The Guardian
Francia
Pedersen vainqueur de la 1re étape devant Van Aert – Victime d’une lourde chute, Landa abandonne (Pedersen vince la prima tappa davanti a Van Aert – Vittima di una brutta caduta, Landa abbandona la gara)
L’Équipe
Spagna
Como un tor Pedersen – Barbarie para Landa (Come un toro Pedersen – Barbarie per Landa)
AS
Belgio
Nét niet voor Wout van Aert: Mads Pedersen sprint naar zege in openingsrit en verovert de roze trui in de Giro – Giro van Mikel Landa is al voorbij: kopman van Soudal-Quick Step valt zwaar in afdaling eerste rit (Mads Pedersen sfiora la vittoria nella tappa d’apertura e conquista la maglia rosa del Giro – Il Giro di Mikel Landa è già finito: il leader della Soudal-Quick Step cade pesantemente nella discesa della prima tappa)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Mads Pedersen maakt afmattend werk ploeg geweldig af en pakt eerste roze in Giro na duel met Wout van Aert (Mads Pedersen conclude alla grande il duro lavoro della squadra e conquista la prima maglia rosa del Giro dopo il duello con Wout van Aert)
De Telegraaf
Germania
Perfekt vorbereitet: Pedersen gewinnt Giro-Auftakt in Albanien (Preparato alla perfezione: Pedersen vince la tappa inaugurale del Giro in Albania)
Kicker
USA
Pedersen wins opening Giro d’Italia stage in Albania and claims pink jersey (Pedersen vince la tappa inaugurale del Giro d’Italia in Albania e conquista la maglia rosa)
The Washington Post
Colombia
Egan Bernal ‘sobrevivió’ a las caídas de la primera y peligrosa etapa del Giro de Italia 2025 (Egan Bernal è “sopravvissuto” alle cadute della prima e pericolosa tappa del Giro d’Italia 2025.)
El Tiempo
Ecuador
Richard Carapaz finaliza séptimo en la primera etapa del Giro de Italia, que ganó el danés Mads Pedersen (Richard Carapaz conclude settimo la prima tappa del Giro d’Italia, vinta dal danese Mads Pedersen)
El Universo
Australia
Pedersen takes leader’s pink jersey in Giro opener (Pedersen conquista la maglia rosa di leader nella tappa inaugurale del Giro)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
13.55: partenza del primo corridore da Tirana
14.12: arrivo del primo corridore a Tirana
16.59: partenza della maglia rosa da Tirana
17.14: arrivo della maglia rosa a Tirana
METEO GIRO
Tirana – partenza primo corridore (ore 13.55): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (8-23 Km/h), umidità al 45%
Tirana (ore 15): nubi sparse, 24°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (9-24 Km/h), umidità al 42%
Tirana (ore 16): nubi sparse, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da NO (13-30 Km/h), umidità al 43%
Tirana – arrivo ultimo corridore (ore 17.15): cielo sereno, 21°C, vento moderato da NO (15-34 Km/h), umidità al 56%
DISCOGIRO
Ferma gli orologi (Ermal Meta)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo della prima tappa e la prima classifica generale
1° Niklas Märkl
2° Marco Brenner a 8′45″
3° Matevz Govekar s.t.
4° Ethan Hayter s.t.
5° Jimmy Janssens s.t.
Miglior italiano Gianni Moscon, 15° a 12′53″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
14 MAGGIO 1955 – 1a TAPPA: MILANO – TORINO (163 Km)
MESSINA SCATTA A POCHI CHILOMETRI DA TORINO E TRIONFA NELLA PRIMA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA
Colpi di scena e fughe continue da Milano al traguardo
Cinque secondi dopo il vincitore giunge l’olandese De Groot – Coppi, Koblet, Magni, Astrua e Defilippis, nel gruppo con lievissimo distacco – Media di oltre 42 Km all’ora – Coraggioso tentativo di Grosso – Coletto era in testa sulla rampa di Sambuy
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): DURAZZO – TIRANA
maggio 8, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Si apre il Giro d’Italia con una tappa destinata a un arrivo in volata di un gruppo non troppo folto, epurato dai velocisti. Sul traguardo di Tirana scopriremo chi avrà l’onore di indossare la prima maglia rosa dell’edizione 2025
Calato il sipario sulla stagione della classiche è arrivato maggio e con esso il momento del Grandi Giri. Oggi scatterà da Durazzo il Giro d’Italia per quella che sarà la 108ª edizione della Corsa Rosa, la quindicesima a prevedere la partenza fuori dai confini nazionali. Tre anni dopo la “grande partenza” dall’Ungheria stavolta toccherà all’Albania il compito di dare il “la” al Giro, con lo stato balcanico che accoglierà lo svolgimento delle prime tre frazioni, nessuna delle quali proporrà tracciati banali. Per il percorso della tappa d’apertura si è scelto il modello della “tappa in città” lanciato negli scorsi anni proprio al Giro e che era stato proposto anche nel 2024 per la prima tappa a Torino. In realtà i 160 Km che si dovranno percorrere tra il porto di Durazzo e Tirana saranno nettamente meno selettivi dei 140 Km al termine dei quali, dodici mesi fa, lo sloveno Tadej Pogačar aveva subito sfiorato la maglia rosa, dovendosi accontentare del terzo posto in volta alla spalle dell’ecuadoriano Jhonatan Narváez e del tedesco Maximilian Schachmann. Non s’incontreranno, infatti, salite dalle pendenze forti come quelle di Superga e del Colle della Maddalena in questa prima tappa, che di difficoltà altimetriche non ne presenterà alcuna nei primi 67 Km. Dopo il traguardo volante di Elbasan si lascerà la pianura per affrontare il primo ostacolo ufficiale del Giro 2025, il GPM di Gracen (13 Km al 5.1%, pendenza massima del 10%), seguito dalla discesa verso la capitale albanese, attorno alla quale è stato predisposto un circuito di 22 Km che prevede di ripetere due volte la salita di Surren, più breve ma leggermente più selettiva della precedente poichè presenta 7 Km al 4.6% con un dentello centrale di circa 1500 metri all’8.3% (picco del 13%). Tra un passaggio e l’altro il gruppo certamente si sfoltirà e, complici le alte velocità tipiche delle fasi finali (dopo l’ultimo scollimanento mancheranno 11 Km all’arrivo), a rimanere tagliati fuori dai giochi per la conquista della prima maglia rosa saranno la stragrande maggioranza dei velocisti e quei corridori che si sono schierati ai nastri di partenza con uno stato di forma non ancora al top.
Mauro Facoltosi

Il porto di Durazzo e l’altimetria della prima tappa (www.viator.com)
SALA STAMPA
Italia
Speciale Giro 2025, venti stelle per un sogno: i protagonisti e le loro armi per vincere – Giro, i big si nascondono. Van Aert: “Preparazione non ideale”. Roglic: “Avrà le sue occasioni…”
Gazzetta dello Sport
Slovenia
Contador: Rogličeve bogate izkušnje so lahko odločilne – Anketa pred Girom: Primož je kot vino, kljub letom je vedno boljš (Contador: la grande esperienza di Roglič potrebbe essere decisiva – Sondaggio pre-Giro: Primož è come il vino, migliora con l’età)
Delo
Regno Unito
Pogacar’s absence from Giro d’Italia may offer breath of fresh air for competition (L’assenza di Pogacar dal Giro d’Italia potrebbe dare una ventata di aria fresca alla competizione)
The Guardian
Francia
Et si l’absence de Pogacar et Vingegaard était une bonne nouvelle ? (E se l’assenza di Pogacar e Vingegaard fosse una buona notizia?)
L’Équipe
Spagna
Un Giro generacional – Roglic: “Espero no tener que esprintar en el ‘Kilómetro Red Bull” (Un cambio generazionale – Roglic: “Spero di non dover correre nel ‘Red Bull Kilometer’”)
AS
Belgio
Giro om van te smullen voor sprinters, maar wie pakt de puntentrui? Eén renner is grote favoriet – Wout van Aert moet in openingsetappe ook Albanese wegen vrezen: “Onvoorspelbaar waar de gaten gaan opduiken” (Un Giro da festeggiare per i velocisti, ma chi conquisterà la maglia a punti? Un pilota è il grande favorito – Anche Wout van Aert dovrà temere le strade albanesi nella tappa d’apertura: “Imprevedibile dove appariranno le buche”)
Het Nieuwsblad
Paesi Bassi
Roglic komt met verrassend statement voor start Giro – Visma ondervindt uitdagingen ’Giro-startland’ Albanië: ’Oppassen voor ongelukken’ (Roglic sorprende prima della partenza del Giro – Visma affronta le sfide dell’Albania, “Paese di partenza del Giro”: “Attenzione agli incidenti”)
De Telegraaf
Germania
Primoz Roglic und der Giro d’Italia: Rosa im Abendrot (Primoz Roglic e il Giro d’Italia: rosa al tramonto)
Kicker
Colombia
Egan Bernal reveló su objetivo principal para el Giro de Italia tras un regreso especial: ‘Estoy muy motivado’ – Nairo Quintana bajó la espuma y destapó sus cartas para el Giro de Italia 2025 con el Movistar: ‘Guiar un poco’ (Egan Bernal svela il suo obiettivo principale per il Giro d’Italia dopo un ritorno speciale: “Sono molto motivato” – Nairo Quintana calma gli animi e svela le sue carte per il Giro d’Italia 2025 con la Movistar: ‘Un po’ di vantaggio’)
El Tiempo
Ecuador
EF Education-EasyPost anuncia a Richard Carapaz como su líder en el Giro de Italia y advierte: ‘El recorrido es especialmente montañoso, lo que le sienta de maravilla a Richie’ (EF Education-EasyPost annuncia Richard Carapaz come leader del Giro d’Italia e avverte: “Il percorso è particolarmente collinare, il che si adatta perfettamente a Richie”.)
El Universo
Australia
‘Stepping stones’: Plapp takes aim at Grand Tour glory (Trampolini di lancio: Plapp punta alla gloria dei Grandi Giri)
The West Australian
GLI ORARI DEL GIRO
13.00: inizio diretta su Eurosport
13.10: inizio diretta su RaiSport
13.30: partenza da Durazzo
14.00: inizio diretta su Rai2
14.40-14.50: traguardo volante di Paper
14.50-15.00: traguardo volante di Elbasan
15.20-15.40: GPM di Gracen
16.00-16.15: traguardo volante di Sauk (con abbuoni)
16.20-16.40: GPM di Surrel
16.30-16.55: primo passaggio dal traguardo
16.50-17.15: GPM di Surrel
17.00-17.25: arrivo a Tirana
METEO GIRO
Durazzo : cielo coperto, 21°C, vento moderato da N (14-26 Km/h), umidità al 52%
Elbasan (Km 67 – sprint): cielo coperto, 23°C (percepiti 25°C), vento moderato da O (8-23 Km/h), umidità al 46%
Sauk (Km 112 – sprint): cielo coperto, 21°C, vento moderato da O (6-23 Km/h), umidità al 49%
Tirana: pioggia debole (0.1 mm), 19°C, vento moderato da NO (5-28 Km/h), umidità al 64%
DISCOGIRO
Quando nasce un amore (Anna Oxa)
GIRO AL CONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia rosa.
Così è finita l’edizione 2024
1° Alan Riou
2° Josef Cerný a 6′53″
3° Tobias Lund Andresen a 13′03″
4° Fabian Lienhard a 16′20″
5° Tim Merlier a 16′24″
Miglior italiano Davide Cimolai, 9° a 22′39″
Maglia nera: Tadej Pogacar, 142° a 6h02′28″
L’ULTIMO GIRO DI MAGNI
Riviviamo l’edizione 1955 della Corsa Rosa attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa”. Quell’anno si impose per la terza ed ultima volta in carriera Fiorenzo Magni
13 MAGGIO 1955 – RADUNO DI PARTENZA A MILANO
OGGI A TORINO GLI ASSI DEL “GIRO” – CORRIDORI DI SEI NAZIONI IN GARA – COPPI-KOBLET-MAGNI NEL GIROTONDO DEI PRONOSTICI
Alle 13 da Milano il via alla grande corsa – Koblet è il favorito di Coppi – Chiacchiere coi corridori nella vigilia milanese
IL GIRO 2025 CERCA IL SUO PAPA. L’ANALISI DEI FAVORITI
maggio 8, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti, Copertina
A meno di un giorno dall’inizio del Giro d’Italia 2025 impazzano pronostici sui favoriti e previsioni sull’andamento delle tappe, ma di una cosa siamo quasi certi: il ciclista che indosserà la maglia rosa a Roma non lo farà per 20 tappe su 21, come fece Tadej Pogacar lo scorso anno. Diamo uno sguardo ai favoriti di questa edizione squadra per squadra.
RED BULL BORA HANSGROHE. La squadra tedesca si affida all’esperienza e alla sagacia tattica di Primož Roglič. Lo sloveno ha già vinto il Giro nel 2023 e punta forte alla seconda maglia rosa in un percorso che gli si addice alla perfezione. Jai Hindley e Daniel Martinez hanno compiti di gregariato in appoggio a Roglič, ma se il ciclista sloveno dovesse venire meno sapranno farsi trovare pronti.
UAE TEAM EMIRATES XRG. Da più parti è data come la squadra più completa del Giro 2025 e il capitano in partenza sarà Juan Ayuso, ma gente come Brandon McNulty, Jay Vine e Adam Yates possono lasciare il segno in molte tappe e magari puntare alla top ten. Occhio anche a Isaac Del Toro.
BAHRAIN VICTORIOUS. Antonio Tiberi è la speranza italiana di questo Giro. Ha recuperato dopo il malessere e il ritiro al Giro del Trentino e darà filo da torcere agli avversari più quotati. La squadra lo supporta con uomini esperti come Pello Bilbao e Damiano Caruso
LIDL TREK. Per Giulio Ciccone una top ten finale è a portata di mano, a meno di débâcle impreviste o imprevedibili, di cui purtroppo è spesso vittima. Nella squadra a stelle e strisce sono realisticamente più concrete le possibilità di Mads Pedersen di vincere la maglia ciclamino.
TUDOR PRO CYCLING. Un quinto posto alla Parigi – Nizza e la vittoria al Giro del Trentino sono un viatico più che soddisfacente per Michael Storer, che può essere una delle grandi sorprese del Giro 2025.
SOUDAL QUICK STEP. Il capitano è Mikel Landa, che come al solito soffrirà le due cronometro individuali ma appena la strada inizia a salire metterà in mostra tutte le sue qualità.
INEOS GRENADIERS. Egan Bernal è il più grosso punto interrogativo del Giro 2025. La lunga serie di infortuni che lo ha rallentato negli ultimi anni – non ultimo la frattura della clavicola alla Clásica Jaén Paraíso Interior – sembra non poter consentirgli di fare grandi cose, ma mai dire mai. Sicuramente nella squadra inglese la migliore alternativa al colombiano è sulla carta Thymen Arensman, che va forte sia a cronometro, sia in salita.
EF EDUCATION EASYPOST. L’uomo di punta sarebbe Richard Carapaz, ma il ciclista ecuadoriano che ha vinto il Giro nel 2019 si è specializzato ormai nelle vittorie di tappa e delle maglie GPM (vedi Vuelta 2022 e Tour 2024).
VISMA LEASE A BIKE. Nella squadra olandese Simon Yates può puntare ad una top ten e se le cose dovessero andare proprio bene anche a qualcosa di più. Ma i dubbi sulla sua condizione sono più che leciti.
MOVISTAR. Nairo Quintana può puntare a qualche tappa alpina andando in fuga ma non di più. Le velleità di classifica per la formazione spagnola sono riposte su Einer Rubio.
ISRAEL PREMIER TECH. Derek Gee si era fatto conoscere nel 2023 proprio al Giro e torna a gareggiare nella corsa rosa dopo un onorevole nono posto al Tour 2024. Parte da outsider ma può sorprendere.
GROUPAMA FDJ. David Gaudu è il capitano della squadra francese anche se quest’anno ha corso poco a causa di alcuni problemi fisici e nonostante un buon inizio al Tour of Oman.
Q36.5 PRO CYCLING. Tom Pidcock pur curando la classifica generale ha nel mirino qualche tappa con arrivi a lui congeniali.
Antonio Scarfone
LIEGI-BASTOGNE-LIEGI 2025: LE PAGELLE
aprile 29, 2025 by Redazione
Filed under 7) LIEGI - BASTOGNE - LIEGI, Approfondimenti
Le pagelle della Liegi – Bastogne – Liegi 2025. Pogačar sempre più imbattibile, Ciccone bella sorpresa per l’Italia, Evenepoel fantasma, Healy conferma, Alaphilippe con il cuore
TADEJ POGAČAR Ancora lui, sempre lui. Il fenomeno sloveno vince la sua terza Liegi – Bastogne – Liegi a modo suo, attaccando prima sulla Redoute e dilatando pian piano il vantaggio sugli inseguitori. Dopo una primavera praticamente dominata – gli unici ‘intoppi’ che ha trovato sulla sua strada sono stati Mathieu van der Poel e Mattias Skjelmose Jensen – adesso inizierà la preparazione per un Tour de France in cui promette altro spettacolo. VOTO: 9.5
GIULIO CICCONE Il ciclista abruzzese, dopo un discreto Tour of The Alps, testa la sua gamba in ottica Giro alla Liegi e spodesta nella graduatoria della Lidl Trek sia Mattias Skjelmose Jensen, sia Thibau Nys. Dimostra di essere il primo degli umani e dopo sei anni grazie a lui l’Italia torna sul podio della Decana. VOTO: 9
BEN HEALY. Ottima prova di sostanza e di solidità del ciclista irlandese che insieme a Ciccone si mette all’inseguimento di Pogačar. Merita il terzo posto finale. VOTO: 8.5
SIMONE VELASCO. Vince la volata del gruppo dei battuti e ottiene la prima top five della sua carriera in una Monumento. VOTO: 7.5
ANDREA BAGIOLI. Sesto all’arrivo ed è il terzo italiano nella top ten. Complessivamente una Liegi – Bastogne – Liegi più che soddisfacente. VOTO: 7
THIBAU NYS. Senza infamia e senza lode la prova del giovane belga che alla vigilia sembrava dover essere uno degli avversari più temibili di Pogačar. Crescerà. VOTO: 6
JULIAN ALAPHILIPPE. Mezzo voto in più di Pidcock (si veda sotto) per la caparbietà dimostrata in una corsa dove ha collezionato due secondi posti. VOTO: 6
ANDREAS LEKNESSUND. Primo all’arrivo dell’Uno-X Mobility, che ricorderemo più che altro per la maglia dedicata alla mitica 7-Eleven. VOTO: 6
THOMAS PIDCOCK Nel finale sembra uno dei più pimpanti ma cala alla distanza dopo aver provato ad inseguire Pogačar insieme a Ciccone, Healy ed Alaphilippe, venendo ripreso dal gruppo sulla Roche aux Façons. VOTO: 5.5
MATTIAS SKJELMOSE JENSEN. Altro atteso protagonista, risente ancora della botte patite nella caduta alla Freccia Vallone e chiude in un’anonima trentanovesima posizione. VOTO: 5
TIESJ BENOOT. Visma Lease a Bike si affidava a lui ma non va oltre la tredicesima posizione finale. VOTO: 5
REMCO EVENEPOEL. Giornata no per il belga che si stacca quasi subito dai migliori nelle fasi calde della corsa. Dopo la vittoria alla Freccia del Brabante ed il terzo posto all’Amstel Gold Race deve ritrovare lo smalto perduto. Magari già da oggi pomeriggio al Giro di Romandia. VOTO: 4.5
MAXIM VAN GILS. Sulla carta doveva essere il capitano della Redbull BORA Hansgrohe ma la condizione fisica non al meglio lo costringe addirittura al ritiro. VOTO: 4
Antonio Scarfone
I VOTI DELL’AMSTEL GOLD RACE: SKJELMOSE IL PIÙ BRAVO, POGACAR SI SOPRAVVALUTA, EVENEPOEL IN CRESCITA, ITALIA DELUDENTE
aprile 22, 2025 by Redazione
Filed under 5) AMSTEL GOLD RACE, Approfondimenti
Ecco le pagelle dell’Amstel Gold Race 2025, disputata il giorno di Pasqua
MATTIAS SKJELMOSE Il terzo ciclista danese a vincere l’Amstel Gold Race fa notizia, ancora di più se riesce a battere due fenomeni come Tadej Pogacar e Remco Evenepoel. Ineccepibile la sua condotta di gara, che lo porta anche ad essere un buon stratega nelle fasi salienti della corsa. VOTO: 9.5
TADEJ POGACAR. Forse attacca troppo presto, volendo dare una dimostrazione ancora più evidente della sua superiorità. Viene ripreso a 8 km dalla conclusione da Skjelmose ed Evenepoel e in volata le prende dal danese. Nel suo volto si legge la delusione per la sconfitta, ma forse ancora di più quella per le scelte tattiche azzardate. Resta il fatto che è sempre una garanzia di spettacolo. VOTO: 8
REMCO EVENEPOEL. Non si arrende dopo la “fuga” di Pogacar ed è abile a imbastire l’inseguimento nei suoi confronti insieme a Skjelmose. Il secondo podio consecutivo dopo quello alla Freccia del Brabante fa ben sperare per un ritorno a pieno regime dopo il brutto infortunio alla spalla. VOTO: 8
JULIAN ALAPHILIPPE. Inaugura gli attacchi decisivi sul Gulperberg a 53 km dalla conclusione, facendo esplodere il gruppo e provocando la reazione di Pogacar, con cui rimane in testa per un paio di chilometri, salvo poi arrendersi al ritmo infernale dello sloveno e rialzarsi. VOTO: 8
MICHAEL MATTHEWS. Come il buon vino, migliora con il passare degli anni e anche se ha perso lo spunto vincente di una volta riesce comunque ad ottenere un’altra top five dopo quella della Milano – Sanremo. VOTO: 7.5
WOUT VAN AERT . Ennesima top five stagionale per il ciclista belga che non sembra brillante come nei suoi periodi migliori. Almeno questa volta riesce a vincere la volata dei battuti. VOTO: 7
LOUIS BARRÉ. Dopo i vari Alaphilippe, Bardet, Gaudu e Vauquelin, con il suo sesto posto finale chissà che la Francia non abbia trovano un nuovo ciclista per le corse ardennesi. VOTO: 7
BEN HEALY. Nel gruppo dei battuti, alle spalle dei tre di testa, è quello che attacca e rilancia l’azione con maggiore veemenza e continuità, ma alla fine non va oltre la decima posizione. VOTO: 6.5
TIESJ BENOOT. Dopo due terzi posti nel 2022 e nel 2024 ci si poteva aspettare di più dal belga, che invece si è limitato a fare il gregario di Van Aert. Termina comunque nella top ten. VOTO: 6
TOM PIDCOCK Il vincitore della passata edizione conduce una gara completamente anonima e non entra mai nel vivo dell’azione. VOTO: 5
THIBAU NYS Nel Team Lidl Trek sembrava dovesse recitare il ruolo di capitano e anzi competere addirittura per la vittoria, ma alla fine non riesce a mantenere neanche le ruote del gruppo alle spalle dei primi tre, concludendo al dodicesimo posto. VOTO: 4.5
MARC HIRSCHI Non si fa mai vedere in una corsa dove le sue caratteristiche potevano fargli ottenere un buon risultato (e il secondo posto del 2024 ne è una testimonianza). VOTO: 4
DAVIDE FORMOLO. È il primo ciclista italiano all’arrivo, ventisettesimo. Il suo voto rispecchia quello della deludente spedizione italiana all’Amstel Gold Race. VOTO: 4
Antonio Scarfone
PARIGI-ROUBAIX 2025: LE PAGELLE
aprile 14, 2025 by Redazione
Filed under 4) PARIGI - ROUBAIX, Approfondimenti
Le pagelle della Parigi – Roubaix. Van der Poel e Pogacar i più forti, il resto si arrabatta come può. Ganna sfortunato, rimpianti per Pedersen, Van Aert si salva col mestiere, sorpresa Rutsch.
MATHIEU VAN DER POEL. Il campione olandese non si smentisce e vince da favorito, sul suo terreno, la terza Parigi – Roubaix consecutiva eguagliando Lapize e Moser. A un certo punto si mette anche a disposizione del compagno di squadra Philipsen, ma quando fiuta il pericolo – leggasi Pogacar – accelera alla sua maniera e va vincere un solitaria. VOTO: 9.5
TADEJ POGACAR. Alla sua prima Parigi – Roubaix il fenomeno sloveno tiene botta per tre quarti di corsa fino alla decisiva accelerazione di Van der Poel a circa 30 km dalla conclusione. E dire che è stato proprio lui ad aprire le danze attaccando nella Foresta di Arenberg. Lo rivedremo all’opera sul pavè e sarà un’altro spettacolo. VOTO: 9
MADS PEDERSEN. Ennesimo podio stagionale per l’ex campione del mondo, che sembrava avesse la gamba davvero buona ma una foratura a una cinquantina di chilometri dall’arrivo lo ha tagliato fuori dal discorso vittoria. Bravo comunque a non arrendersi e a conquistare un meritato terzo posto. VOTO: 9
WOUT VAN AERT. La gamba non è delle migliori e si vede. Resta spesso coperto nella pancia del gruppo o addirittura nelle retrovie, ma alla fine riesce a sopravvivere nel gruppo dietro i due “mostri”. Raccoglie una top five che comunque fa morale in vista della Freccia del Brabante e dell’Amstel Gold Race, suoi prossimi impegni. VOTO: 8.5
FLORIAN VERMEERSCH. Sfrutta le sue qualità da biker e ottiene il suo secondo miglior risultato in carriera alla Parigi – Roubaix (nel 2021 si era piazzato secondo alle spalle di Colbrelli). VOTO: 8
JONAS RUTSCH. Il titolo di Carneade della Roubaix 2025 va a lui, primo della fuga del mattino che riesce a tagliare il traguardo, per di più nella top ten. VOTO: 8
STEFAN BISSEGGER. Di ciclisti svizzeri protagonisti ci aspettavamo Stefan Küng (quest’anno solo 43° dopo che si era piazzato quinto nelle due edizioni precedenti e terzo nel 2022). Bissegger, quasi una fotocopia del ciclista della Groupama FDJ, è abile a restare nel vivo della corsa fino alla fine, restando nel gruppetto di testa con Van der Poel, Pogacar, Pedersen e Philipsen. Poi però Van der Poel e Pogacar hanno accelerato… VOTO: 8
MARKUS HOELGAARD. Per lui vale lo stesso discorso che per Rutsch, soltanto con due posizioni e mezzo voto in meno. VOTO: 7.5
FRED WRIGHT. Per il secondo anno consecutivo è il miglior ciclista britannico della Parigi – Roubaix, quest’anno per di più termina nella top ten. VOTO: 7
LAURENZ REX. Decimo posto per il ciclista belga, anche lui a suo agio con fango e pavè. VOTO: 7
MATTHEW BRENNAN . Per molti chilometri, anche nel finale, è il ciclista più attivo e propositivo della Visma Lease a Bike e resta a lungo con i primi. Poi si stacca dopo i terribili tratti in pavè del finale di corsa. Il britannico deve compiere ancora 20 anni ma a davanti a sé un futuro davvero luminoso. VOTO: 7
JASPER PHILIPSEN. Cade all’entrata del primo settore in pavè ma rientra sul gruppo di testa dopo un lungo inseguimento. Nel finale sembra essere il capitano dell’Alpecin Deceuninck e Van der Poel si spende per lui anche come gregario, ma poi la fatica si fa sentire e piomba nelle retrovie. VOTO: 6
FILIPPO GANNA. Lui non cade come Philipsen ma è vittima di un problema meccanico che lo impegna con la squadra in un lungo e faticoso inseguimento. Accusa la fatica nella Foresta di Arenberg perdendo posizioni, ma lotta strenuamente fino alla fine terminando al tredicesimo posto. Ci riproverà VOTO: 6
OIER LAZKANO. I pro e i contro della fuga. Se Rutsch e Hoelgaard sono entrati nella top ten, lui è arrivato addirittura in ultima posizione, centodiciassettesimo a quasi 22 minuti di ritardo da Van der Poel. Ma si prende la sufficienza per aver tagliato il traguardo. VOTO: 6
MATEJ MOHORIC. Periodo difficile della carriera del ciclista sloveno. Già la condizione non è granchè.,poi ci si mette anche una caduta che lo porterà al ritiro. VOTO: 4
YVES LAMPAERT. Primo ciclista della Soudal Quick Step al traguardo della Parigi – Roubaix, così come primo ciclista della formazione belga lo era stato al Giro delle Fiandre. In una delle squadre più forti – in passato – del panorama ciclistico, un 28mo ed un 38mo posto nelle classiche più famose in circolazione fanno quantomeno riflettere. VOTO: 4
Antonio Scarfone
LE PAGELLE DEL GIRO DELLE FIANDRE: POGACAR INARRIVABILE, ITALIANI COMPLESSIVAMENTE DISCRETI
aprile 8, 2025 by Redazione
Filed under 3) GIRO DELLE FIANDRE, Approfondimenti
I voti ai protagonisti e non del Giro delle Fiandre. Su tutti Pogacar, l’Italia si fa vedere con Ganna, Ballerini e Trentin. Molti di questi ciclisti li ritroveremo alla Parigi – Roubaix di domenica 13 aprile.
TADEJ POGACAR. La fenomenale accelerazione sull’ultimo Oude Kwaremont resterà impressa negli occhi degli appassionati di ciclismo. Il campione sloveno in quel momento si scrolla di dosso gli avversari più temibili e va a vincere il suo secondo Giro delle Fiandre. E con queste premesse adesso prepariamoci per un’altrettanto fantastica Parigi – Roubaix. VOTO: 9.5
MATHIEU VAN DER POEL. Il trionfatore della Milano – Sanremo è l’ultimo a mollare le ruote di Pogacar. In conferenza stampa dichiara di essere stato poco bene ed di aver assunto antibiotici. Resta il fatto che sui muri e sul pavè ha dimostrato di avere una marcia in più insieme allo sloveno, fino all’attacco decisivo di quest’ultimo. E comunque sale sul podio dimostrando di esserci sempre. VOTO: 9
MADS PEDERSEN. Bissa il secondo posto del 2018 salendo sul podio per la terza volta alla Ronde. Nel carniere ha anche un terzo posto nel 2023. L’ex campione del mondo è in forma smagliante e può davvero sorprendere alla Parigi – Roubaix di domenica prossima. VOTO: 9
WOUT VAN AERT. Il ciclista belga sta tornando sui suoi livelli e coglie un quarto posto che gli dà fiducia per le prossime gare, prima di tutte in ordine di tempo la Parigi – Roubaix di domenica prossima. Pogacar, Pedersen e Van der Poel hanno dimostrato di essergli superiore. Alla fine chiude una top five di altissimo livello. VOTO: 8.5
TIESJ BENOOT. Se Stuyven è stato l’ombra di Pedersen, lui è stata quello di Van Aert. A circa 20 km dalla conclusione un problema alla bici gli fa perdere il treno per tornare sui battistrada e chiude con un ottimo sesto posto. VOTO: 8
STEFAN KUNG. Il ciclista svizzero alla Ronde sa sempre farsi vedere in qualche modo e ottiene la terza top ten in carriera. VOTO: 7.5
DAVIDE BALLERINI. Ottiene il suo miglior risultato al Giro delle Fiandre con una prova molto omogenea. Va in fuga, resiste al ritorno dei primi, chiude al decimo posto. Di più, oggettivamente, non poteva. VOTO: 7
MATTEO TRENTIN. Gli anni passano anche per lui ma nelle fasi calde della corsa è il terzo italiano, insieme a Ganna e Ballerini, a farsi notare. VOTO: 7
ALEXANDER KRISTOFF. Alla sua ultima Ronde il ciclista norvegese chiude in 55° posizione onorando la corsa che ha vinto nel 2015. Chapeau. VOTO: 7
FILIPPO GANNA. Chiude in ottava posizione, primo degli italiani, regolando il primo gruppo inseguitore, giunto al traguardo con 2 minuti e 19 secondi di ritardo da Pogacar. Nelle fasi calde lotta, stringe i denti e cerca di mantenere la testa della corsa finchè i fenomeni accelerano e se ne vanno. Alla Parigi – Roubaix non ci sono muri ma se riuscirà a mantenere salde le mani sul manubrio può sorprendere su quei tratti in pavè. VOTO: 6.5
IVAN GARCIA. I ciclisti spagnoli non amano molto il Giro delle Fiandre e considerando che non stiamo parlando di Juan Antonio Flecha la top ten finale gli vale una sufficienza più che meritata. VOTO: 6.5
MATTEO JORGENSON . Doveva essere una delle punte della Visma Lease a Bike ma alla fine lavora per Van Aert. VOTO: 6
YVES LAMPAERT. Il voto che diamo a Lampaert è quello dato anche alla Soudal Quick Step, squadra faro del ciclismo belga che da un po’ di tempo non ottiene risultati in linea alla sua tradizione. Arriveranno tempi migliori? Chi lo sa… VOTO: 4
Antonio Scarfone
APRILE 2025, S’ODE GIÀ IL ROSEO FRUSCIO DEL GIRO
aprile 7, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il mese prossimo si correrà il Giro d’Italia ed è arrivato il momento di fare il tagliando e affinare le armi in vista della Corsa Rosa. Aprile presenterà in parallelo alle grandi classiche una serie di brevi ma interessanti corse a tappe che gli annunciati primattori del Giro utilizzeranno per preparare l’assalto alla maglia rosa: dal Giro dei Paesi Baschi d’inizio mese al Giro di Romandia, che terminerà pochi giorni prima del via della Corsa Rosa, c’è davvero l’imbarazzo della scelta…
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Domenica primo giugno conosceremo ufficialmente il nome del vincitore del Giro d’Italia, manca dunque poco più di un mese alla partenza della Corsa Rosa ma già si cominciano a intravedere all’orizzonte i possibili scenari della prossima edizione. Non ci stiamo riferendo al percorso, sul quale i veli sono caduti ufficialmente lo scorso 13 gennaio, ma a quel che potrà accadere sulle strade italiane perché è in aprile che si cominciano a tessere le trame del Giro grazie alla tradizionale sequela di corse a tappe che si alternano alle grandi classiche della “Campagna del Nord” (è in questo periodo che si disputeranno Fiandre e Roubaix, Amstel e Liegi) e che da anni sono divenuto una sorta di punto di passaggio obbligato per quei corridori che ambiscono a far bene al Giro. A dire il vero, la lunga caccia alla maglia rosa è già partita da tempo perché tra febbraio e marzo sono andate in scena corse a tappe che hanno avuto tra i protagonisti uomini da grandi giri e, per chi se le fosse perse, ricordiamo la vittoria di Tadej Pogacar all’UAE Tour, quella di Juan Ayuso alla Tirreno-Adriatico e quella recentissima di Primoz Roglic al Giro di Catalogna. Ma è il mese di aprile quello che proporrà il maggior numero di occasioni di affinare le gambe in vista del “via!” del Giro e la prima che s’incontrerà sarà il Giro dei Paesi Baschi, quest’anno calendarizzato tra il 7 e il 12 aprile, anche se stavolta non dovrebbero essere presenti grandissimi nomi alla partenza, forse a causa della disastrosa edizione 2024, che vide estromessi a causa di una rovinosa caduta tutti e tre i “top competitors” al via, il citato Roglic, Remco Evenepoel e il due volte vincitore del Tour Jonas Vingegaard, il corridore che riportò i maggior danni e sarà costretto ad un lungo stop che pregiudicherà anche le condizioni con le quali si schiererà al via della Grande Boucle. La 64a edizione della corsa iberica si aprirà con una tappa a cronometro più “nutrita” rispetto a quella disputata dodici mesi fa a Irun quando si dovettero percorrere contro il tempo 10 Km, essendone previsti poco più di sedici dal circuito di Vitoria-Gasteiz, un anello che si annuncia veloce poiché l’unico tratto da percorrere in salita misurerà soli 900 metri e presenterà una pendenza media del 2.4% appena. Il giorno successivo si sconfinerà dai Paesi Baschi nell’adiacente comunità autonoma della Navarra, sulle cui strade si correrà la più semplice delle sei tappe previste, quasi 200 Km – si tratterà della frazione più lunga – per andare da Pamplona a Lodosa su di un tracciato movimentato dalla leggera serie di saliscendi che s’incontrerà tra il 110° e il 180° Km di gara, fase che non dovrebbe disturbare più di tanto le formazioni dei velocisti. La prima occasione per rimediare ai danni inferti dalla cronometro sarà offerta dalla terza tappa, quando si tornerà in territorio basco per percorrere i 156 Km della Zarautz – Beasain, frazione infarcita da sette Gran Premi della Montagna, i più interessanti dei quali saranno gli ultimi due, due veri e propri muri: se quello di Gainza (2.3 Km all’11.5%) avrà l’unico difetto nei 37 Km che ancora mancheranno al traguardo, decisamente più interessante sarà quello di Lazkaomendi, i cui 1400 metri al 9.6% (massima del 18%) si concluderanno a soli 6 Km dalla linea d’arrivo. Un finale ancora più tosto sarà proposto l’indomani dalla tappa che dalla stessa Beasain condurrà in quasi 170 Km a Markina-Xemein, dove il traguardo sarà preceduto di 11 km dallo scollinamento dell’Alto de Izua, salita che impegnerà i corridori per 3 Km e mezzo, caratterizzati da una pendenza media del 9.7% falsata da un tratto finale pedalabile: infatti, nei primi 2000 metri si dovrà fare i conti con un’inclinazione media del 13.6%, mentre il picco massimo che si toccherà sarà del 20%. Seguirà la meno impegnativa tra le frazioni collinari disegnate quest’anno, anche se non saranno una passeggiata i 172 Km a continui saliscendi che da Orduña porteranno i corridori fino alla celebre località di Gernika: curiosamente sono stati inseriti nel tracciato 4 GPM ufficiali, tutti dotati di pendenze pedalabili, ma non è stato previsto il traguardo della montagna in vetta alla salita più impegnativa, quella di Zalobante (4.9 Km al 6.2% con 2 Km iniziali al 9.4%), che pure s’incontrerà nel finale di gara, a una ventina di chilometri dalla conclusione. Sarà, infine, la cittadina di Eibar a ospitare l’epilogo della corsa e si tratterà della decima volta consecutiva, quest’anno con un tracciato modificato rispetto a quello visto nelle ultime edizioni e allungato di quasi 16 Km, anche se non ne sono state “minate” le fondamenta e sono così state conservate le tradizionali salite al santuario della Virgen de Arrate (ascesa simbolo della corsa basca, 5 Km al 9.4% con un cuore di 2 Km al 12.9%), all’Alto de Izua (da un versante diverso e meno impegnativo rispetto a quello della terza tappa, 4.1 Km all’8,9%) e da quello di Trabakua, i cui 3.3 Km al 6.8% (con dentello finale di quasi 1000 metri al 9%) costituiranno l’ultimo GPM, piazzato a 18 Km dalla conclusione.
Durante la settimana santa torneranno a riaccendersi i riflettori sull’Italia grazie al Giro d’Abruzzo (15-18 aprile), tornato in calendario lo scorso anno dopo un’assenza che durava dal 2008 e che, come l’edizione disputata dodici mesi fa, si svolgerà nell’arco di quattro giorni, cominciando una nervosa frazione collinare di 151 Km che si correrà tra Scerni e Crecchio, su di un tracciato che ricorda quello di certe tappe marchigiane della Tirreno-Adriatico, prive di particolari muri ma costantemente frastagliate fino alla rampa finale di 800 metri al 6.6%. Due saranno gli arrivi in salita ufficiali, il primo dei quali si affronterà il giorno dopo al termine della seconda tappa, che scatterà da Tocco da Casauria per concludersi dopo 138 Km – si tratterà della frazione più corta – a Penne, dove il traguardo sarà posto al termine di un’ascesa di 3.6 Km al 5.5% di pendenza media preceduta da altri due GPM. Come nel 2024 si correrà al terzo giorno la tappa di montagna, che si annuncia molto meno impegnativa rispetto a quella giunta a Prati di Tivo, vinta dal kazako Aleksej Lutsenko: dopo esser partiti da San Demetrio ne’ Vestini si dovrà pedalare per 160 Km in direzione della principale stazione di sport invernale abruzzese, la nota Roccaraso, dove si giungerà dopo aver affrontato le salite intermedie di Forca Caruso (13.6 Km al 4.5%), di Gioia Vecchio (12.4 Km al 4.8%) e del Colle della Croce (4.5 Km al 4.1%) prima di quella conclusiva verso l’altopiano dell’Aremogna, 16.2 Km al 5.3% con i passaggi più impegnativi nei primi 5 Km (media del 7.6%) e nella rampa finale di 1200 metri al 10%. L’atto finale presenterà nuovamente uno scenario collinare ma dall’orografia un po’ più “rilassata” rispetto a quello della tappa d’apertura e, per questo motivo, non va escluso a priori un arrivo allo sprint nella conclusiva Corropoli – Isola del Gran Sasso, anche se quella che andrà in scena sarà una volata “epurata” da quei velocisti che saranno respinti dai saliscendi di giornata.
A Pasquetta non ci sarà spazio per le “scampagnate” perché quel giorno salperà una delle principali corse a tappe preparatorie al Giro d’Italia, quel Tour of the Alps (21-25 aprile) che fino al 2017 era noto come Giro del Trentino e che ha preso questa nuova denominazione da quando al Gruppo Sportivo Alto Garda, fino a quel momento organizzatore unico della competizione, s’è affiancata l’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, portando a un coinvolgimento dell’Austria nel percorso di gara. Non ci sarà in questa competizione spazio per i velocisti e salite saranno previste in tutte e cinque le tappe, cominciando da quella d’apertura che si svolgerà in circuito per 148 Km attorno alle Dolomiti di Brenta, con partenza e arrivo fissate a San Lorenzo Dorsino e le ascese ai passi Campo Carlo Magno (14.5 Km al 6.2%) e Durone (6.6 Km al 7.8%) prima di quella conclusiva che riporterà con inclinazioni pedalabili al “campo base”. Difficilmente chi punterà alla classifica generale mostrerà le proprie carte in questa frazione e probabilmente bisognerà attendere la seconda tappa per vedere per la prima volta in azione i “big”, chiamata alla ribalta dal circuito conclusivo della Mezzolombardo – Vipiteno, che prevede di ripetere due volte la salita di Telves di Sopra (circa 4 Km al 7%). Le tappe d’alta montagna del TOTA 2025 saranno due e la prima di queste si svolgerà tra Vipiteno e San Candido, dove si giungerà dopo aver affrontato uno storico valico del Giro d’Italia, il Passo Furcia (7.7 Km al 7.4%), e una salita al suo debutto, quella di Monte Versciaco (5.9 Km al 7.1%), che si affronterà immediatamente a ridosso del traguardo, verso il quale si pedalerà percorrendo una discesa non meno meritevole di attenzione a causa della sua pendenza (poco meno di 3 Km al 10.5%). A questo punto ci si sposterà nella vicina Austria per la tappa “regina”, che prenderà le mosse da Sillian per terminare a Obertilliach dopo 163 Km, gran parte dei quali si snoderanno ancora in territorio italiano, dove sono previste le salite verso il Lago di Misurina (5 Km al 5.9%), il Passo di Sant’Antonio (8 Km all’8%) e il Passo di Monte Croce Comelico (9.6 Km al 4.4%); una volta rientrati in Tirolo s’incontreranno le difficoltà più rilevanti, l’ascesa di Anras (4.6 Km all’8.5%) e quella conclusiva verso la Kartitscher Sattel (7.6 Km al 6.1%), scavalcata la quale mancheranno solo 7 Km al traguardo. Per la quarta volta nella storia di questa corsa sarà la cittadina di Lienz ad accogliere la tappa conclusiva e non si tratterà di una tradizionale passerella di fine corsa ma di una frazione che potrebbe buttare all’aria la classica per la presenza della doppia ascensione al Bannberg (4.7 Km al 9.6%) e, soprattutto, quella alla località di Stronach, 3 Km con inclinazioni da muro fiammingo (media del 12.3%) che furono determinanti nell’edizione del 2022, terminata a Lienz con un ribaltone al vertice della classifica e il definitivo passaggio di consegne tra lo spagnolo Pello Bilbao e il francese Romain Bardet.
Gli ultimi “pit stop” prima della Corsa Rosa saranno offerti dai giri di Romandia e Turchia, corse che entrambe termineranno il 4 maggio, quindi a soli cinque giorni di distanza dalla partenza del Giro e questo potrebbe far decidere di evitarle a quei corridori che vorranno arrivare “leggeri” all’appuntamento con il Giro. Eppure il Giro di Romandia (29 aprile – 4 maggio), il cui tracciato ancora non si conosce ancora nei dettagli, rappresenta un bel banco di prova per i ciclisti più attrezzati a cronometro perché la corsa elvetica presenterà ben due prove contro il tempo, esattamente lo stesso numero di frazioni che s’incontreranno in Italia. La prima sarà proposta il giorno d’apertura è avrà la forma di un caratteristico prologo da percorrere sulle strade di Saint-Imier. Successivamente ci si sposterà a Münchenstein, comune alle porte di Basilea, per il via della prima frazione in linea, che terminerà a Friburgo, dove probabilmente sarà proposto un finale non troppo dissimile – caratterizzato dal muro del Chemin de Lorette (700 metri al 12.7%) e dalla salita dell’Arconciel (1800 metri al 7.3%) – da quello della tappa vinta lo scorso anno dal francese Dorian Godon, che regolò allo sprint un gruppo composto di una novantina di corridori. Interamente in circuito saranno disegnate la seconda e la terza tappa, “imperniate” attorno ai centri di La Grande Béroche e Cossonay, quindi andrà in scena al penultimo giorno di gara l’unica frazione di montagna, che scatterà da Sion per concludersi presso la stazione di sport invernali di Thyon 2000, dove il traguardo sarà posto al termine di una salita di 21 Km al 7.6% che è già stata proposta come sede d’arrivo nel 2021 e nel 2023, in occasione di tappe vinte rispettivamente dal canadese Michael Woods e dal britannico Adam Yates. L’altra cronometro coinciderà con la tappa conclusiva, in programma in quel di Ginevra su di un tracciato che dovrebbe misurare all’incirca una ventina di chilometri, verosimilmente privo d’insidie altimetriche.
Se ci fosse qualche corridore che preferirà ultimare la preparazione alla corsa rosa in un clima più caldo potrebbe scegliere di schierarsi al via del Giro di Turchia (27 aprile – 4 maggio), che lo scorso anno ha ritrovato la sua tradizionale collocazione primaverile dopo che nel 2023 era stato costretto a “traslocare” in autunno a causa del terremoto che a febbraio aveva colpito lo stato asiatico. Parecchie saranno le occasioni che la corsa turca offrirà ai velocisti e uno di loro sarà quasi certamente il primo a vestire la maglia di leader della classifica perché si partirà da Adalia con una tappa in circuito di 132 Km del tutto sgombra di salite. Sicuramente ci sarà un cambio al vertice della seconda frazione, per via del percorso di media montagna che caratterizza i 167 Km da percorrere tra Kemer e Kalkan, dove si giungerà dopo aver superato un GPM di 2a categoria (10 Km al 5.2%) piazzato a una sessantina di chilometri dal traguardo, a sua volta collocato al termine di una rampa di 800 metri al 6.1%. Molto più complicata sarà l’altimetria della tappa che da Fethiye condurrà in 176 Km a Marmaris, movimentata da una dozzina di brevi ascese (la più lunga è di 6 Km al 5.2%) non particolarmente difficili ma che renderanno complesse la gestione della corsa e, soprattutto, il controllo a distanza dell’inevitabile fuga di giornata. E tutto questo si affronterà a sole 24 ore dalla tappa regina, lunga soli 115 Km e incattivita da due salite che non sfigurerebbero nel percorso del Giro o del Tour: a una trentina di chilometri dalla partenza da Marmaris già si dovrà fare i conti con una salita di prima categoria (9.3 Km al 6.8%), ma le attenzioni di tutti saranno calamitate verso l’ascesa finale verso Kiran, 9 Km al 9.7% che sono stati considerati dagli organizzatori “hors catégorie”. I velocisti dovrebbero ritornare protagonisti il quinto giorno, anche se la tappa che partirà nuovamente da Marmaris in direzione di Aydın non sarà semplice da gestire per le loro squadre per la presenza di sette salite nei primi 90 Km, di alcuni saliscendi nella seconda parte e di un finale nel quale la strada procede in leggero falsopiano. Se la tappa di Kiran non avrà blindato del tutto la classifica a definirla ci penserà la sesta tappa, che scatterà da Kuşadası per terminare a Selçuk, dove l’arrivo sarà posto presso il santuario della Casa di Maria, luogo secondo la tradizione la Madonna si trasferì dopo la morte di Cristo in croce: per arrivarci si dovrà affrontare una salita di 5.6 Km al 7.4% che rappresenta un classico approdo per il Giro di Turchia, proposto in diverse occasioni negli ultimi anni e dove nel 2017 colse il successo l’italiano Diego Ulissi. Dal punto di vista altimetrico non dovrebbero, invece, presentare particolari insidie le rimanenti due tappe, che termineranno rispettivamente a Çeşme e Smirne con probabili arrivi allo sprint, ma si tratterà comunque di frazioni da non sottovalutare essendo per ampi tratti disegnare lungo le rive del Mar Egeo e l’eventuale compagnia del vento potrebbe letteralmente scardinare la struttura della classifica.
Mauro Facoltosi
I SITI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Itzulia Basque Country
https://itzulia.eus/en/itzulia/
Giro d’Abruzzo
Tour of the Alps
Tour de Romandie
https://www.tourderomandie.ch/en/
Giro di Turchia

La località austriaca di Bannberg, sulla cui doppia ascesa è imperniata la tappa conclusiva del Tour of The Alps (Google Street View)
MILANO – SANREMO 2025: LE PAGELLE
marzo 23, 2025 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar ovvero lo spettacolo del ciclismo ma anche il secondo posto di Filippo Ganna riempiono cuore e occhi degli appassionati. I nosttri voti alla Milano – Sanremo, probabilmente la Classica Monumento più spettacolare che ci sia – almeno fin quando parteciperanno Pogacar e Van der Poel
MATHIEU VAN DER POEL. Seconda Milano Sanremo per il campione olandese che resta attaccato con i denti alle ruote di uno scatenato Tadej Pogacar e vince in una volata ristretta. Talento, cuore e forza riassumono in tre parole le qualità del ciclista moderno e vincente. VOTO: 9.5
TADEJ POGACAR. Una Cipressa triturata in meno di 9 minuti dal campione sloveno che manda all’aria i piani dei suoi avversari, tranne uno. Era la tattica migliore per far esplodere la corsa e avere possibilità concrete di vittoria. Il terzo posto, come nel 2024, è forse poco e Tadej ha già dichiarato che il prossimo anno tenterà una nuova impresa sempre sulla Cipressa, magari partendo un po’ prima. VOTO: 9
FILIPPO GANNA. Secondo nel 2025 così come nel 2023, sempre dietro Van der Poel, ma questa volta compiendo un vero e proprio capolavoro riuscendo a non staccarsi troppo dalle ruote dei due fenomeni sia sulla Cipressa, sia sul Poggio. Probabilmente in questo periodo storico è il solo (se non l’unico) ciclista italiano in grado di vincere una Classica Monumento. VOTO: 9
MICHAEL MATTHEWS. Dopo tre podi ottiene la sua quarta top ten dimostrando, nonostante gli anni che passano inesorabilmente, di essere uno dei ciclisti più a loro agio con la Classicissima. VOTO: 8
KADEN GROVES. Quinto posto che vale molto per un altro ciclista australiano e che lo proietta in una primavera che può dargli soddisfazioni impreviste, anche se i capitani Van der Poel e Philipsen avranno sempre la precedenza. VOTO: 7.5
JASPER PHILIPSEN . Prima della Cipressa capisce di non avere la forma dello scorso anno, principalmente per la caduta che lo ha segnato qualche giorno fa alla Nokere – Koerse. Si mette comunque a disposizione di Van der Poel sui Capi, dimostrando professionalità e spirito di squadra. Lo aspettiamo nell’inferno del Nord. VOTO: 7.5
MATTEO TRENTIN. A 35 anni suonati è il ciclista più vecchio a entrare nella top ten. Bella prestazione del ciclista trentino che gli dà fiducia per i prossimi impegni in Belgio, su tutti Gand – Wevelgem e Giro delle Fiandre. VOTO: 7
MAGNUS CORT. Il più classico degli outsider, dopo un ottima O Gran Camiño. Arriva in riviera per sorprendere e quasi ci riesce, chiudendo al sesto posto. VOTO: 7
OLAV KOOIJ. A 23 anni è il ciclista che può avere maggiori margini di miglioramento alla Milano – Sanremo. L’ottavo posto finale fa ben sperare per le prossime edizioni. VOTO: 7
FRED WRIGHT. La Bahrain Victorious si doveva affidare a Matej Mohoric ma lo sloveno, complice una forma fisica non buonissima, non si vede praticamente mai. VOTO: 7
MADS PEDERSEN. Dei grandi favoriti della vigilia, è forse quello che delude di più, dovendo rincorrere dopo la Cipressa non solo i tre battistrada ma anche il primo gruppo inseguitore. Deve ringraziare la sua squadra se riesce almeno a partecipare alla volata dei battuti, anche se non fa meglio della settima posizione. VOTO: 6.5
JONATHAN MILAN. Aveva raccolto i risultati più numerosi da inizio stagione ma deve ancora crescere per domare Cipressa e Poggio, specialmente quando ci sono all’opera Van der Poel e Pogacar. Ma è ancora giovane e ci riproverà VOTO: 6.5
ROMAIN GRÉGOIRE. Sembra poter rispondere sulla Cipressa al micidiale affondo di Pogacar, ma dopo qualche centinaio di metri piomba nelle retrovie e alla fine arriva nel gruppo dei battuti, senza infamia e senza lode. VOTO: 6
BINIAN GIRMAY. Veniva da un mese di allenamenti in Africa ma la gamba non è sembrata buona, nonostante abbia superato i Capi con apparente facilità. Poi però è arrivata la Cipressa… VOTO: 5
MAXIM VAN GILS. Doveva essere la speranza per la Lotto, anche dopo il sesto posto dello scorso anno, ma ha palesato una condizione approssimativa che lo ha escluso quasi subito dai pretendenti alla vittoria. VOTO: 5
ALBERTO BETTIOL. Nel 2024 fu il migliore italiano con il quinto posto, quest’anno si perde nell’anonimato senza lasciare traccia alcuna. VOTO: 4.5
Antonio Scarfone