VAN AERT, VITTORIA A SAINT-EMILION. POGACAR SE LA PRENDE COMODA

luglio 17, 2021 by Redazione  
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A Saint-Emilion Wout van Aert (Team Jumbo Visma) vince con autorità la seconda cronometro individuale del Tour 2021, dimostrando un’ottima condizione che lo potrà accompagnare anche alle prossime Olimpiadi. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) questa volta non fa il cannibale anticipa la passerella che lo vedrà trionfate domani a Parigi.

La penultima tappa del Tour 2021 prevede una cronometro complessivamente pianeggiante di 30 km abbondanti da Libourne a Saint-Emilion. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vestirà i panni di nuovo cannibale e correrà per vincere oppure si limiterà a controllare? Vedremo come affronterà il percorso e sapremo già tutto sui suoi avversari per la vittoria di tappa – presumibilmente Stefan Kung (Team Groupama FDJ) e Wout Van Aert (Team Jumbo Visma) – visto che partirà per ultimo. Stefan Kung era il primo ciclista a dare dimostrazione di potenza, facendo segnare 9 minuti netti al primo intermedio posto al km 7.2. Lo svizzero però perdeva progressivamente lo slancio iniziale ed al secondo intermedio, pur essendo ancora primo con 24 minuti e 28 secondi, veniva raggiunto da Kasper Asgreen (Team Deceuninck Quick Step). Il danese manteneva un ritmo costante nella terza ed ultima parte della crono che gli permetteva di tagliare il traguardo col miglior tempo di 36 minuti e 14 secondi. I ciclisti più attesi per la vittoria di tappa restavano Van Aert e Pogacar. Il talento olandese dimostrava tutta la sua classe conducendo una cronometro lineare e senza sbavature, tant’è vero che faceva segnare i tempi migliori sia nei primi due intermedi che all’arrivo. Al primo intermedio faceva meglio di 3 secondi rispetto a Kung, al secondo intermedio era davanti allo svizzero di 24 secondi e infine concludeva col tempo di 35 minuti e 53 secondi, 21 secondi meglio di Asgreen. Pogacar invece se la prendeva comoda e già al primo intermedio era addirittura in ottava posizione con 17 secondi di ritardo da Van Aert. Lo sloveno concludeva la sua prova in ottava posizione a 57 secondi di ritardo da Van Aert. Da sottolineare l’ottima prova di Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) che dopo il terzo posto nella cronometro di Laval eguagliava il risultato, concludendo in terza posizione a 32 secondi di ritardo da Van Aert. Kung alla fine doveva accontentarsi della quarta posizione, davanti al connazionale Stefan Bissegger (Team EF Education Nippo). Soddisfacente prova infine anche per Mattia Cattaneo (Team Deceuninck QUick Step), che chiudeva sesto a 49 secondi di ritardo da Van Aert. L’olandese vince così la seconda tappa al Tour 2021, dimostrando di avere un’ottima tenuta in ogni situazione: tappe per velocisti, tappe di media e alta montagna e cronometro. A questo punto vedremo se sarà capace in futuro di puntare concretamente alla classifica generale di un GT. Classifica generale che domani vedrà la vittoria di Tadej Pogacar in un Tour 2021 dominato dall’inizio alla fine. Lo sloveno ha 5 minuti e 20 secondi di vantaggio su Vingegaard e 7 minuti e 3 secondi di vantaggio su Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Domani è in programma la passerella finale da Chatou a Parigi. L’attesa è tutta per Mark Cavendish che vuole battere il record di vittorie al Tour superando Eddy Merckx proprio sugli Champs Elysees.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Wout van Aert a Saint-Emilion (foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Wout van Aert a Saint-Emilion (foto: Getty Images Sport)

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, ANCORA ULISSI

luglio 17, 2021 by Redazione  
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Dopo il bis di Ackermann, raddoppia anche Diego Ulissi vincendo la quarta tappa in terra sarda. Dietro di lui Riabushenko e Vanmarcke

Quarta frazione della Settimana Ciclistica Italiana, anello molto mosso di 168 Km con partenza e arrivo a Cagliari. Tappa strana quest’oggi per come si è sviluppata la corsa: evade nelle fasi iniziali un tentativo di cinque uomini composto da Evaldas Siskevicius (Delko), Aaron Verwilst (Sport Vlaanderen – Baloise), Miguel Florez (Team Arkea – Samsic), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team) e Raul Colombo (Work Service Marchiol), ma il plotone invece di lasciare fare si spezza e nasce così un secondo drappello inseguitore di una ventina di unità con dentro pezzi grossi come Diego Ulissi (UAE Emiraters), leader della classifica generale, e Ilnur Zakarin (Gazprom – Rusvelo).
Si forma un folto gruppo al comando che procede di buon accordo lungo le asperità che caratterizzano la parte centrale del percorso. In vista dell’arrivo di Cagliari si susseguono dei tentativi da finisseurs ma tutti rintuzzati dal plotoncino, intenzionato a portare la contesa alla volata a ranghi ristretti.
Sul traguardo il più veloce è di nuovo Diego Ulissi che bissa il successo della prima tappa e rafforza il primato in classifica generale. Alle sue spalle completa il trionfo UAE il compagno di squadra Alexander Riabushenko, terzo Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation).

Lorenzo Alessandri

Twitter @LorenzoAle8

Diego Ulissi esulta sul traguardo di Cagliari. Photo Credit: Bettini Photo

Diego Ulissi esulta sul traguardo di Cagliari. Photo Credit: Bettini Photo

SETTIMANA CICLISTICA INTERNAZIONALE, BIS DI ACKERMANN AL PHOTOFINISH

luglio 16, 2021 by Redazione  
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Pascal Ackermann vince di centimetri in volata la terza tappa in terra sarda. Secondo Jonathan Milan, terzo posto per Rudi Barbier

Terza tappa della Settimana Ciclistica Italiana, seconda conclusa in volata. Frazione indirizzata verso lo sprint finale fin dalle battute iniziali, con la fuga lasciata evadere senza troppi problemi ma sempre tenuta sotto stretto controllo dalle squadre dei velocisti.
Si avvantaggiano così in 5: Sagastibel Azurmendi (Euskatel-Eskadi), Arturo Gravalos (Eolo-Kometa), Igor Boev (Gazprom-Rusvelo), Cedric Beullens (Sport Vlaanderen – Baloise) e Paul Wright (MGK Vis – Vpm). L’altimetria odierna però non presenta rilievi interessanti per poter mettere in difficoltà il plotone, che rientra sulla testa della corsa senza troppi problemi.
Parte dunque la volata a ranghi compatti: per la seconda volta consecutiva in due giorni Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe) è il più veloce ma quest’oggi è necessario il photofinish per assegnargli la vittoria finale sul secondo al traguardo, Jonathan Milan (Bahrein Victorious). Chiude il podio Rudy Barbier (Israel Startup Nation) davanti all’azzurro Elia Viviani (Nazionale Italiana).

Lorenzo Alessandri
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Pascal Ackermann dà il colpo di reni decisivo sul traguardo. Photo Credit: Bettini Photo

Pascal Ackermann dà il colpo di reni decisivo sul traguardo. Photo Credit: Bettini Photo

MOHORIC BIS A LIBOURNE, IL CICLISMO PARLA SEMPRE PIU’ SLOVENO.

luglio 16, 2021 by Redazione  
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Come a Le Creusot, anche a Libourne Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious) sceglie alla perfezione il momento di attaccare, prevalendo sui compagni della fuga vincente. Lo sloveno ottiene così la seconda vittoria al Tour 2021 mentre la maglia gialla è sempre più sulle spalle di Pogacar.

La più classica delle tappe di trasferimento di un Tour che ha spremuto le energie di molti – basti il dato delle molte cadute e delle decine di ritiri – parte da Mourenx e termina a Libourne dopo 207 km. Un solo GPM di quarta categoria può fungere da trampolino di lancio per la fuga. Vedremo la sua consistenza e nel caso se la Deceuninck Quick Step di Mark Cavendish impedirà un eccessivo lievitare del vantaggio, in previsione della volata finale e del sorpasso del britannico nei confronti di Eddy Merckx nel computo delle vittorie di tappa al Tour. Non partivano da Mourenx né Miguel Angel Lopez (Team Movistar) né Michael Woods (Team Israel StartUp Nation). Il colombiano è stato vittima nelle prime tappe di un paio di cadute che lo hanno subito tolto dalla lotta per la classifica generale. Il canadese invece ha puntato senza grandi pretese alla classifica GPM e lo rivedremo la settimana prossima alle Olimpiadi di Tokyo. Dopo la partenza si formava la fuga di giornata grazie all’azione di Julien Bernard (Team Trek Segafredo), Jonas Rutsch (Team EF Education First), Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Simon Clarke (Team Qhubeka NextHash), Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM). Sulla Cote de Bareille, unico GPM di giornata posto al km 12.1, scollinava per primo Rutsch. Era invece Zimmermann a vincere il successivo traguardo volante di Saint-Sever posto al km 54.1. Dopo un centinaio di km si univano al gruppo di testa altri 14 ciclisti, ovvero: Mike Teunissen (Jumbo Visma), Jasper Stuyven ed Edward Theuns (Team Trek Segafredo), Davide Ballerini (Team Deceuninck Quick Step), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Christophe Laporte (Team Cofidis), Silvan Dillier (Team Alpecin Fenix), Michael Valgren (Team EF Education Nippo), Elie Gesbert (Team Arkea Samsic), Casper Pedersen (Team DSM), Brent Van Moer (Team Lotto Soudal), Ion Izagirre (Team Astana), Max Walscheid (Team Qhubeka NextHash) ed Anthony Turgis (Team Total Energies). A 80 km dall’arrivo il vantaggio sul gruppo maglia gialla era di circa 1 minuto e 20 secondi. Dopo un timido inseguimento da parte dell’Israel StartUp Nation, con Chris Froome a tirare in bell’evidenza nelle prime posizioni, il gruppo a circa 75 km dalla conclusione tirava i remi in barca ed il vantaggio della fuga aumentava progressivamente. La vittoria di tappa si decideva negli ultimi 20 km quando iniziavano scatti e contro scatti tra i fuggitivi. L’attacco decisivo era portato da Matej Mohoric che ripeteva l’exploit di Le Creusot ed andava a vincere per la seconda volta al Tour 2021. In seconda posizione si piazzava Laporte a 58 secondi di ritardo mentre Pedersen era terzo. Il gruppo maglia gialla arrivava a quasi 20 minuti di ritardo. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva agevolmente la maglia gialla e domani nella cronometro da Libourne a Saint-Emilion potrà ulteriormente aumentare il vantaggio sui rivali, ormai presunti tali, visto che la vittoria bis al Tour 2021 è praticamente ipotecata.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Matej Mohoric a Libourne (foto: Getty Images Sport)

La vittoria di Matej Mohoric a Libourne (foto: Getty Images Sport)

POGACAR VEDE ANCORA LA LUCE A LUZ ARDIDEN. TERZA VITTORIA AL TOUR, MAGLIA GIALLA ORMAI IN CASSAFORTE

luglio 15, 2021 by Redazione  
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Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) ancora protagonista nella diciottesima tappa che arriva in cima a Luz Ardiden. Il talento sloveno parte con uno scatto irresistibile a poco meno di 1 km dall’arrivo e si dimostra ancora il più forte battendo Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). La seconda maglia gialla consecutiva è sempre più sulle sue spalle.

La diciottesima tappa da Pau a Luz Ardiden vede ancora i Pirenei protagonisti al Tour 2021. Questa volta sono quattro i GPM da affrontare, di cui i primi due di quarta categoria. Saranno però Col du Tourmalet e la salita conclusiva verso Luz Ardiden a decidere le sorti di una tappa che può vedere il successo di una fuga ma anche la lotta tra i big come successo ieri sul Col du Portet. Dopo il via, attaccavano immediatamente tre ciclisti: Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Christopher Juul-Jensen (Team BikeExchange) e Sean Bennett (Tean Qhubeka NextHash). Juul-Jensen scollinava in prima posizione sula Côte de Notre-Dame de Piétat, primo GPM posto al km 10.6. All’inseguimento dei tre di testa si portavano Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Pierr-Luca Perichon (Team Cofidis). I due francesi raggiungevano il terzetto di testa al km 33. All’inizio della ‘scalata’ del Col de Loucrup la fuga aveva 1 minuto e 20 secondi sul gruppo tirato dagli uomini della Bahrain Merida. La maglia a pois Wout Poels aveva evidentemente intenzione di chiudere il discorso e vincere matematicamente la maglia in questione sui due GPM che sarebbero seguiti, anche se a questo punto l’avversario più temibile era proprio Tadej Pogacar (UAE team Emirates). Alaphilippe scollinava in prima posizione. In vista del traguardo volante di Pouzac, il gruppo veniva tirato dagli uomini della BikeExchange per permettere a Michael Matthews di fare la volata e guadagnare quanti più punti possibile su Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step). Per questa ragione, anche Juul-Jensen si era rialzato dalla fuga. Era Cavendish a giungere quinto, aumentando così il suo vantaggio nella classifica della maglia verde. A 6 km dallo scollinamento Alaphilippe e Mahoric venivano raggiunti in testa da Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo), Ruben Guerreiro (Team EF Education Nippo), Omar Fraile e Ion Izagirre (Team Astana), Pierre Latour (Team TotalEnergies), Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM), Valentin Madouas e David Gaudu (Team Groupama FDJ). Era l’INEOS Grenadiers a tirare in testa al gruppo maglia gialla. Il vantaggio della fuga non decollava, anzi diminuiva. A 5 km dallo scollinamento la fuga aveva soltanto 25 secondi di vantaggio sul gruppo. Latour scollinava in prima posizione. Nella discesa successiva David Gaudu guadagnava qualche centinaio di metro sui compagni di fuga. Gaudu iniziava l’ascesa finale verso Luz Ardiden con circa 25 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla, che nel frattempo era rientrato sul resto dei fuggitivi. Era sempre l’INEOS Grenadiers a imprimere un’andatura decisa. Gaudu veniva ripreso a poco più di 9 km dall’arrivo. Dopo la vittoria di ieri di Pogoacar, anche oggi avremmo visto lo scontro tra i big di classifica per la vittoria di tappa, anche se si registrava la crisi di Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo) segnalato a oltre tre minuti dalla testa della corsa. A 5 km dall’arrivo l’UAE Team Emirates dava il cambio all’INEOS e si metteva in testa a tirare. A 3 km dall’arrivo restavano in testa Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), Sepp Kuss e Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), Enric Mas (Team Movistar) e la maglia gialla Pogacar. Mas tentava la progressione a poco più di un km dall’arrivo mentre Kuss si lasciava sfilare. Ma era ancora Pogacar che accelerava e andava a trionfare per la seconda volta consecutiva, davanti a Vingegaard e Carapaz. Il podio di Luz Ardiden è curiosamente lo stesso della tappa precedente, con Pogacar che domina incontrastato, avendo vinto per la terza volta al Tour 2021. Lo sloveno ormai ha un vantaggio incolmabile sia su Vingegaard che su Carapaz e la cronometro di dopodomani potrebbe ulteriormente allungare le distanze. Domani è in programma la diciannovesima tappa da Mourenx a Libourne per un totale di 207 km. Un solo gpm di quarta categoria posto dopo 54 km è l’unica insidia altimetrica della tappa. Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) ha la grande possibilità di superare il record di vittorie al Tour, lasciandosi alle spalle Eddy Merckx. Bisogna vedere se la fuga sarà d’accordo, visto che il chilometraggio elevato potrebbe in qualche modo favorirla.

Giuseppe Scarfone

Anche a Luz Ardiden Pogacar anticipa i diretti avversari di classifica (foto Bettini)

Anche a Luz Ardiden Pogacar anticipa i diretti avversi di classifica (foto Bettini)

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, ACKERMANN REGOLA LA VOLATA

luglio 15, 2021 by Redazione  
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Pascal Ackermann vince in volata la seconda frazione della corsa sarda. Alle sue spalle Barnabas Peak e Sep Vanmarcke

Pronti via ed evade subito la fuga di giornata composta da 5 attaccanti: Tsgabu Grmay (Team BikeExchange), Simon Pellaud (Androni Giocattoli – Sidermec), Rune Herregodts (Sport Vlaanderen – Baloise), Laurent Pichon (Team Arkéa Samsic) e Emil Dima (Giotti Victoria – Savini).
Il gruppetto al comando raggiunge un vantaggio massimo di poco superiore ai 3 minuti, con il plotone che non lo lascia mai veramente prendere il largo. Sul secondo GPM di giornata il vantaggio degli uomini in testa è ormai risicato a pochi secondi, e il forcing della compagine azzurra guidato da Ganna e Ciccone pone fine definitivamente al tentativo del mattino.
Nella discesa seguente si avvantaggiano in 4: Fausto Masnada (Nazionale Italiana), Santiago Buitrago (Bahrain Victorius), Krists Neilands (Israel Start Up Nation) e un mai domo Simon Pellaud (Androni Giocattoli Sidermec). Nonostante il buon accordo però, il plotone rinviene su di loro quando al traguardo mancano 7 km e le squadre dei velocisti stanno già preparando i treni per la volata.
Sul traguardo il più veloce di tutti è il tedesco Pascal Ackermann (Bora – Hansgrohe), vincitore davanti all’ungherese Peak Barnabas (Team BikeExchange), sorpresa odierna, e Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation). Diego Ulissi resta al comando della classifica generale.

Lorenzo Alessandri
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Pascal Ackermann vince in volata la seconda tappa. Photo Credit: Bettini Photo

Pascal Ackermann vince in volata la seconda tappa. Photo Credit: Bettini Photo

SETTIMANA CICLISTICA ITALIANA, BUONA LA PRIMA PER ULISSI

luglio 14, 2021 by Redazione  
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Diego Ulissi vince la prima tappa della corsa sarda davanti ad Alberto Bettiol e Giovanni Aleotti

Prima tappa della Settimana Ciclistica Italiana, corsa a tappe che si corre sulle strade della Sardegna. Nella frazione odierna, 156 km da Alghero a Sassari, si susseguono vari Gran Premi della Montagna, ultimo dei quali la temibile Scala di Giocca con scollinamento a soli 3 km dal traguardo.
Nella prima parte di percorso più pianeggiante se ne vanno in 5: Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Luca Wackermann (Eolo-Kometa Cycling Team), Simon Pellaud (Androni Giocattoli), Sagastibel Azurmendi (Euskatel-Euskadi) e Rune Herregodts della Sport Vlaanderen-Baloise. La fuga procede spedita, ma dietro il plotone controlla e si lancia all’inseguimento con ritmo serrato quando la strada sale lungo le ripide salite sarde intorno a Sassari.
Pellaud ed Herregodts sono gli ultimi della fuga del mattino ad arrendersi quando al traguardo mancano 17 chilometri: qua dal gruppo ci provano Bettiol, Moscon e Ciccone (Nazionale Italiana) ai quali si uniscono in seconda battuta l’ucraino Mark Padun (Bahrain Victorius), Ben Hermans (Israel Start Up Nation), Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e Ilnur Zakarin (Gazprom Rusvelo).
L’ultimo strappo di Scala di Giocca non fraziona ulteriormente la testa della corsa, portando così ad uno sprint a ranghi ristretti sul traguardo finale di Sassari. Il più veloce di tutti qui è Diego Ulissi che alza le braccia al cielo anticipando il connazionale Alberto Bettiol. Chiude il podio un altro italiano, Giovanni Aleotti (Bora – Hansgrohe) rinvenuto nei metri finali.

Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Ulissi alza le braccia al cielo sul traguardo di Sassari. Photo Credit: Bettini Photo

Ulissi alza le braccia al cielo sul traguardo di Sassari. Photo Credit: Bettini Photo

SUL COL DE PORTET E’ POGACAR SHOW. LO SLOVENO METTE IL SIGILLO AL TOUR 2021

luglio 14, 2021 by Redazione  
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Dopo la fuga iniziale che comprendeva diversi ciclisti francesi vogliosi di ben figurare nel giorno della festa nazionale, sulla salita finale del Col de Portet restano in gioco solo i big di classifica e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) vince con autorità davanti a Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), dimostrando di essere il ciclista più forte del Tour 2021, ormai a un passo.

Ci sono volute diciassette tappe al Tour per avere un arrivo in salita con tutti i crismi e finalmente oggi potremo probabilmente assistere alla lotta tra i big non solo per la classifica finale ma anche per la vittoria di tappa. Sono quasi 179 i km da Muret a Saint-Lary-Soulan. L’arrivo è in cima al Col de Porte, un hors-categorie di 16 km all’8,7 % di pendenza media. Ma gli ultimi 60 km sono davvero estenuanti, visto che l’ultima salita è preceduta in rapida successione dal Col de Peyresourde e dal Col de Val Louron-Azet. Vediamo se nei primi 115 km, tutti pianeggianti, riuscirà a formarsi la fuga e se avrà chance di successo, ma a nostro parere Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Raichard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) hanno in mente qualcosa per ravvivare la tappa. Dopo molteplici attacchi si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei ciclisti: Lukas Postlberger (Team Bora Hansgrohe), Anthony Perez (Team Cofidis), Dorian Godon (Team AG2R Citroen), Anthony Turgis (Team TotalEnergies), Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Maxime Chevalier (Team B&B Hotels KTM). Nonostante fossero tutti uomini fuori classifica ad oltre due ore di ritardo da Pogacar, l’UAE Team non dava troppo spazio ai sei in testa. Era evidente che Pogacar volesse mettere un sigillo importante sulla vittoria del Tour vincendo una tappa con un arrivo in salita, dopo aver già vinto la cronometro di Laval. Dopo 40 km, la fuga aveva poco più di 5 minuti di vantaggio dal gruppo maglia gialla. La fuga aumentava il vantaggio a 8 minuti al km 60. Dopo 80 km il vantaggio della fuga restava invariato. Al traguardo volante di Bagnères-de-Luchon Van Poppel transitava in prima posizione. Sulle prime rampe del Col de Peyresourde dal gruppo maglia gialla contrattaccavano Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Elie Gesbert e Nairo Quinatana (Team Arkea Samsic), ma era soltanto un fuoco di paglia visto che il gruppo rientrava su di loro nel giro di un paio di km. Turgis era il primo a scollinare ma la fuga col passare del tempo diminuiva il proprio vantaggio sul gruppo. La seconda salita di giornata, il Col de Val Louron-Azet, dava un’altra mazzata alla fuga visto che lungo le sue rampe si disgregava a poco a poco. Perez scollinava per primo seguito da Godon. I due francesi provavano a fare il miracolo nel giorno della festa nazionale francese. A 20 km dall’arrivo, quando mancavano circa 5 km all’imbocco dell’ultima salita verso il Col de Portet, la coppia di testa aveva 3 minuti e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Perez staccava Godon a poco più di 13 km dall’arrivo. Il forcing dell’UAE Team Emirates era sempre più intenso e dopo i primi 7 km della salita, quelli più duri, il vantaggio di Perez era sceso drasticamente. Il francese aveva ormai solo 35 secondi di vantaggio a 9 km dalla conclusione. Perez veniva ripreso proprio da Pogacar a 8 km dall’arrivo, dopo un’ultimo scatto di Rafal Majka. A 7 km dall’arrivo, oltre a Pogacar, restavano in testa Jona Vingegaard (Team Jumbo Visma) e Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Anche Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo) pativa il ritmo dei primi tre e si faceva sfilare. La vittoria di tappa era ormai una questione a tre tra Carapaz, Pogacar e Vingegaard. Era Carapaz a scattare per primo a 1 km e 800 metri dall’arrivo. Pogacar rispondeva prontamente e la coppia prendeva qualche decina di metri di vantaggio su Vingegaard. Ma il danese non si dava per vinto e riprendeva Pogacar e Carapaz a circa 200 metri dal traguardo. A questo punto Pogacar accelerava e andava a vincere con un’ultimo e decisivo scatto sul traguardo del Col de Portet. Vingegaard era secondo a 3 secondi di ritardo mentre Carapaz era terzo a 4 secondi di ritardo. Pogacar mette il sigillo a un Tour de France che non è mai stato in discussione mentre Vingegaard per adesso si tiene stretta la seconda posizione davanti a Carapaz. Domani è in programma la diciottesima tappa da Pau a Luz Ardiden di quasi 130 km. Nel finale si affronteranno prima il Col du Tourmalet e poi l’arrivo in salita a Luz Ardiden. I primi due facili GPM di quarta categoria nei primi 55 km possono dare il la per la fuga di giornata. Ma non escludiamo un altro show di Pogacar, per la serie non c’è due senza tre.

Giuseppe Scarfone

La vittoris di Tadej Pogacar sul Col de Portet (foto: Getty Images Photo)

La vittoris di Tadej Pogacar sul Col de Portet (foto: Getty Images Photo)

KONRAD, UN AUSTRIACO FELICE DOPO LA CIMA DEI MONTI

luglio 13, 2021 by Redazione  
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A Saint-Gaudens è ancora protagonista la fuga. Patrik Konrad (Team Bora Hansgrohe) scatta sul Portet d’Aspet e semina i compagni d’avventura. Il campione nazionale austriaco trionfa tutto solo sul traguardo della località ai piedi dei Pirenei. Le prossime due tappe, ancora sui Pirenei e con due arrivi in salita, definiranno quasi completamente la classifica finale, con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) in pole position per bissare il trionfo del 2020.

Dopo il secondo giorno di riposo sono ancora i Pirenei protagonisti al Tour, con la sedicesima tappa dal Pas de la Case a Saint-Gaudens per un totale di 169 km. Oltre alla lotta per la maglia gialla sarà importante vedere anche quello che succederà per quanto riguarda la classifica della maglia a Pois. Wout Poels (Team Bahrain Victorious) è il nuovo titolare ma alle sue spalle scalpita un terzetto di tutto rispetto formato da Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Wout van Aert (Team Jumbo Visma). Con quattro GPM spalmati sul percorso, di cui uno di prima categoria, due di seconda e uno di quarta, ci sono in palio punti sufficienti per dare un altro bello scossone alla classifica di specialità. I non partenti erano due: Amund Grondhal Jansen (Team BikeExchange) e Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo). La partenza era velocissima, complice i primi 20 km in costante discesa. Il primo ad avvantaggiarsi sul gruppo era Kasper Asgreen (Team Deceuninck Quick Step). Il danese aumentava progressivamente il vantaggio sul gruppo maglia rosa e iniziava il Col de Port con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio. A poco meno di 4 km dallo scollinamento Asgreen veniva ripreso da Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step) e Michal Kwiatkowski (Team INEOS Grenadiers). Cattaneo scollinava in prima posizione. Il gruppo maglia gialla aveva accelerato e nella discesa successiva riprendeva i tre davanti. Il gruppo pedalava compatto e si avvicinava al traguardo intermedio di Vic d’Oust posto al km 84.7. Un nuovo attacco da parte di un terzetto si avvantaggiava sul gruppo: i tre erano Cristopher Juul-Jensen (Team BikeExchange), Fabien Doubey (Team TotalEnergies) e Jan Bakelants (Team Intermarchè Wanty Gobert). Era Bakelants a transitare in prima posizione sotto il traguardo intermedio di Vic D’Oust. Alle loro spalle un drappello di undici ciclisti si era staccato a sua volta dal gruppo maglia gialla. I contrattaccanti erano: Toms Skujins (Team Trek Segafredo), Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Pierre-Luc Perichon (Team Cofidis), Benoit Cosnefroy (Team AG2R Citroen), Sonny Colbrelli e Fred Wright (Team Bahrain Victorious), Michael Matthews (Team BikeExchange), Alex Aranburu (Team Astana), Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert) e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM). A sua volta Konrad lasciava la compagnia a 7 km dallo scollinamento e raggiungeva i tre in testa a 3 km e mezzo dalla vetta. L’austriaco scollinava per primo. All’inizio del Col du Portet-D’Aspet, penultimo GPM in programma, Konrad, Doubey e Bakelants avevano 25 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e più di 8 minuti sul gruppo maglia gialla. A circa 4 km dalla cima del GPM, Konrad accelerava e si scrollava di dosso prima Doubey e poi Bakelants. L’austriaco scollinava con 25 secondi di vantaggio su Gaudu e Colbrelli. Komrad spianava l’ultimo GMP della Cote d’Aspret-Sarrat, più che altro uno zampellotto di 800 metri e andava a trionfare meritatamente sul traguardo di Saint-Gaudens. In seconda posizione a 42 secondi di ritardo Colbrelli vinceva la volata ristretta di una decina di unità davanti a Matthews. Il gruppo, o meglio, il gruppetto maglia gialla tagliava il traguardo ad oltre 13 minuti di ritardo regolato da Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers). Konrad ottiene la prima vittoria stagionale, certamente una delle più prestigiose della sua carriera. La classifica generale resta invariata con Pogacar davanti ad Uran e Vingegaard. Domani è in programma la diciassettesima tappa da Muret a Saint-Lary-Soulan, lunga complessivamente 178.4 km. I primi 115 km sono praticamente piatti, dopodiché nel giro di 60 km sono concentrati tre duri GPM che saranno decisivi per la vittoria di tappa e per la lotta tra i big. Si inizia con il Col de Peyresourde, si continua col Col de Val Louron-Azet e si finisce con la scalata conclusiva del Col du Portet. Un trittico prima categoria-prima categoria-hors categorie che ci dirà molto sulle fasi conclusive del Tour 2021.

Giuseppe Scarfone

Patrick Konrad vince a Saint-Gaudens (foto: Bettini Photo)

Patrick Konrad vince a Saint-Gaudens (foto: Bettini Photo)

SEPP LA SA LUNGA. VITTORIA DI KUSS AD ANDORRA. POGACAR RESTA IN GIALLO.

luglio 11, 2021 by Redazione  
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Ad Andorra Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) vince una tappa caratterizzata da una maxi fuga di oltre trenta ciclisti. Lo statunitense scatta con decisione sul Col de Beixalis, ultima salita a circa 15 km dall’arrivo, fa il vuoto ed ottiene la vittoria più prestigiosa della sua carriera. Domani secondo giorno di riposo prima delle ultime sei tappe in cui ci sarà ancora molto da dire.

I Pirenei fanno la loro comparsa ufficiale al Tour 2021 con la quindicesima tappa da Céret ad Andorra la Vella per un totale di 191.3 km. I quattro GPM da scalare faranno certamente selezione e vedremo se e come Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) risponderà a eventuali attacchi che gli verranno portati. Il vantaggio in classifica generale sugli avversari diretti è confortante ma alcune incertezze evidenziate nella tappa del doppio Ventoux – leggasi attacco di Vingegaard – potrebbero anche palesarsi nuovamente. Anche perché il caldo è in agguato e Pogacar un po’ lo soffre. Finora le tappe di montagna sono state caratterizzate da fughe più o meno consistenti. Anche la quindicesima tappa non faceva eccezione con scatti e contro scatti già dai primi km. Diversi gruppi si staccavano dal gruppo maglia gialla e dopo 40 km si formava una maxi fuga di ben 32 ciclisti. Tra i nomi più caldi si distinguevano Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic), Michael Woods (Team Israel StartUp Nation), Alejandro Valverde (Team Movistar), Wout van Aert (Team Jumbo Visma), David Gaudu (Team Groupama FDJ), Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Michael Matthews (Team BikeExchange). Proprio quest’ultimo vinceva il traguardo volante di Olette posto al km 66.9. Sulla Montèe de Mont-Louis, primo GPM di giornata posto al km 86.3, Poels scollinava per primo. Sul successivo Col de Puymorens era Van Aert a transitare per primo. La fisionomia della tappa era ormai chiara. La fuga sarebbe arrivata mentre il gruppo maglia gialla si limitava a controllare la situazione ed a preparare il terreno per qualche azione sull’ultimo GPM. Infatti in testa al gruppo si erano portati uomini del Team Movistar e del Team INEOS Grenadiers. Dopo il passaggio sul Col de Puymorens la strada continuava a salire verso il Port d’Envalira, terzo GPM di tappa, quasi 11 km di ascesa al 5.8%. A poco più di 2 km dalla vetta, scoppiava la bagarre nel gruppo di testa con diversi attacchi che vedevano Nairo Quintana tra i protagonisti principali. Il colombiano scollinava per primo tutto solo con 20 secondi di vantaggio sugli ex compagni di fuga. In discesa si ricompattava in testa un gruppo di 17 ciclisti, il quale iniziava il Col de Beixalis con circa 5 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Un pimpante Sepp Kuss scattava a poco più di 5 km dallo scollinamento, nel tratto più duro con pendenze che arrivavano al 15%. Nel gruppo maglia gialla, dopo la fuga e gli sforzi di ieri che gli avevano valso il secondo posto nella generale, si staccava Guillaume Martin (Team Cofidis). Carapaz, dopo il lavoro dell’INEOS, scattava a circa 4 km dalla vetta. Pogacar, Vingegaard e Uran si portavano rapidamente alla ruota dell’ecuadoriano. Nel frattempo Kuss scollinava con 20 secondi di vantaggio su Valverde. Lo statunitense dava tutto nei successivi 13 km della discesa finale ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di Andorra, ottenendo la prima vittoria stagionale e certamente la più prestigiosa della sua carriera. In seconda posizione si piazzava Valverde a 23 secondi di ritardo mentre terzo era Poels a 1 minuto e 15 secondi di ritardo. Nibali non faceva meglio dell’undicesima posizione a 1 minuto e 22 secondi di ritardo da Kuss. Il drappello della maglia gialla formato da una decina di ciclisti chiudeva a 4 minuti e 50 secondi di ritardo da Kuss. Pogacar restava saldamente in prima posizione in classifica generale con 5 minuti e 18 secondi su Uran e 5 minuti e 32 secondi su Vingegaard. Martedì, dopo il secondo giorno di riposo, si riparte da Pas de la Case per la sedicesima tappa con arrivo a Saint-Gaudens. I Pirenei saranno ancora protagonisti con quattro GPM, di cui tre molto impegnativi: il Col de Port al km 54, il Col de la Core al km 101 ed il Col de Portet-d’Aspet al km 136.5. Gli ultimi 33 km si dividono equamente tra discesa e pianura, se si eccettua un piccolo zampellotto di 800 metri all’8.8, classificato come GPM, a 7 km dall’arrivo.

Giuseppe Scarfone

Sepp Kuss vince ad Andorra la Vella (foto: Getty Images)

Sepp Kuss vince ad Andorra la Vella (foto: Getty Images)

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