LA TAPPA DEL GIORNO: MORBEGNO – ASTI

ottobre 23, 2020 by Redazione  
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Sulla carta pare una tappa semplicissima per via della quasi totale pianura che la caratterizza, con l’unica salita collocata a piu di 180 Km dal traguardo. Invece sarà una tappa molto dispendiosa, sia per il chilometraggio che si ferma ad un passo dai 260 Km, sia per il maltempo che caratterizzerà l’intero svolgimento della frazione

Se venisse affrontata in condizioni normali questa sarebbe una tappa da volata certa al 100%. Con l’esclusione della salita verso San Fermo della Battaglia, affrontata dal versante percorso in discesa al Giro di Lombardia e collocata a più di 180 Km dal traguardo, il percorso per arrivare ad Asti non presenterà difficoltà altimetriche e gli unici problemi potrebbero arrivare delle insidie stradali, come alcuni restringimenti di carreggiata che si dovranno affrontare nei chilometri conclusivi e una sorta di “chicane” dalla quale si sguscerà a soli 100 metri dal traguardo. In realtà potrebbe non essere facile arrivare allo sprint in questa particolare occasione a causa della stanchezza che sicuramente albergherà nelle gambe dei corridori a tre giorni dalla fine di una corsa a tappe di tre settimane disputata in condizioni inabituali e che hanno comunque visto spesso i “girini” impegnarsi al massimo, come testimoniato dalle alte velocità impresse dal gruppo nei chilometri iniziali di parecchie tappe. Potrebbe, dunque, rivelarsi molto faticoso oggi riuscire a tenere a bada ed entro un vantaggio ragionale la fuga di giornata, come successo nella terzultima tappa del Tour, quella vinta dal danese Søren Kragh Andersen a Champagnole, anche se quella frazione presentava un tracciato molto più movimentato rispetto al piattone odierno. E se si riuscisse a chiudere sulla fuga, le energie spese e il chilometraggio particolarmente pesante (oggi si sfioreranno i 260 Km) potrebbero farsi sentire nel caso qualche corridore volesse approfittare del clima di stanchezza generale e tentare un assolo a sorprese nei chilometri conclusivi, una rasoiata che potrebbe anche andare a buon fine. E a proposito di “clima”, a rendere oltremodo difficile questa tappa apparentemente facile ci penserà il maltempo perché per la giornata di oggi è prevista tantissima e copiosa pioggia, dalla partenza all’arrivo anche se le precipitazioni più abbondanti dovrebbero esaurirsi ad un centinaio di chilometri dal traguardo, pur continuano a piovere sino alla fine di questa lunghissima frazione.

METEO

Morbegno: pioggia consistente (1.7 mm), 15.7°C (percepiti 12°C), vento moderato da SSE (15-19 Km/h), umidità al 90%
Menaggio (39.4 Km): pioggia forte (3.5 mm), 14.9°C (percepiti 13.5°C), vento moderato da SSE (11-16 Km/h), umidità al 98%
San Fermo della Battaglia (74.8 Km) : pioggia abbondante (3.1 mm), 13.1°C (percepiti 10°C), vento moderato da SE (12-18 Km/h), umidità al 98%
Lainate (104.8 Km) : pioggia abbondante (3.2 mm), 13.7°C (percepiti 11°C), vento moderato da ESE (12-16 Km/h), umidità al 99%
Vigevano (traguardo volante – 146 Km) : pioggia consistente (1.1 mm), 14.5°C, vento debole da E (4-5 Km/h), umidità al 99%
Casale Monferranto (194 Km) : pioggia modesta (0.6 mm), 14°C, vento debole da NNW (4-6 Km/h), umidità al 97%
Masio (traguardo volante – 232.2 Km) : pioggia debole (0.2 mm), 14°C (percepiti 13°C), vento debole da N (5-8 Km/h), umidità al 98%
Asti : pioggia debole (0.3 mm), 14.1°C, vento debole da NNW (5-7 Km/h), umidità al 97%

GLI ORARI DEL GIRO

9.25: inizio collegamento RaiSport (45 minuti prima della partenza)
10.10: partenza da Morbegno (10 minuti prima dell’orario di partenza originariamente previsto a causa dell’allungamento di 5 Km della tappa)
12.00-12.13: scollinamento San Fermo della Battaglia (non GPM)
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 83 Km dalla partenza)
13.35-14.00: traguardo volante di Vigevano
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 146 Km dalla partenza)
15.35-16.10: traguardo volante di Masio
16.10-16.50: arrivo ad Asti

UN PO’ DI STORIA

La città natale di Giovanni Gerbi, uno dei pionieri del ciclismo italiano (il popolare “Diavolo Rosso” fu professionista per ben trent’anni, dal 1903 al 1933), accoglierà nel 2020 il Giro d’Italia per la quinta volta nella storia, una serie di traguardi inaugurata nel 1935 da Giuseppe Olmo, il corridore ligure che nell’autunno di quell’anno conquisterà il record dell’ora sulla pista del Vigorelli, riuscendo per primo ad abbattere il “muro” dei 45 Km/h. Gli succederà il belga Rik Van Looy nel 1960, mentre nel 1963 Vito Taccone si imporrà allo sprint ad Asti ottenendo la prima di quattro vittorie di tappa consecutive: il “Camoscio d’Abruzzo” vincerà anche a Oropa, sul traguardo elvetico di Leukerbad e Saint-Vincent, successivamente affiancando a queste affermazioni quella conseguita nel tappone dolomitico di Moena. È stato, infine, un velocista l’ultimo ad imporsi nella cittadina piemontese: si tratta dello spezzino Alessandro Petacchi, che nell’edizione 2003 vinse la bellezze di sei tappe, l’ultima delle quali fu proprio quella astigiana, conquistata al ceco Ján Svorada e al pavese Giovanni Lombardi.

Unistantanea del Palio di Asti e, in trasparenza, laltimetria della 19a tappa (www.gelestatic.it)

Un'istantanea del Palio di Asti e, in trasparenza, l'altimetria della 19a tappa (www.gelestatic.it)

LA ETAPA DEL DÍA: GARRAY (NUMANCIA) – EJEA DE LOS CABALLEROS

ottobre 23, 2020 by Redazione  
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Lo stesso giorno della tappa di Asti al Giro, che probabilmente dovrebbe terminare allo sprint, anche sulle strade di Spagna va in scena una frazione destinata ai velocisti. Non è piatta come quella della “Corsa Rosa”, ma le difficoltà sono ridotte all’osso, dopo una tre giorni d’apertura decisamente impegnativa.

Finalmente una tappa per velocisti, dopo una partenza di Vuelta dura come mai si era vista (e nemmeno all’ultimo Tour de France si era osato tanto). La frazione fa il paio con quella che in contemporanea si disputerà al Giro d’Italia, rispetto alla quale è più breve di quasi 70 Km e anche più scorrevole. La tappa che terminerà ad Asti è, infatti, totalmente pianeggiante (San Fermo a parte) mentre la frazione della Vuelta prenderà le mosse in montagna – la località di partenza si trova a circa 1000 metri di quota – per poi snodarsi in morbida discesa nei primi 100 Km. La seconda metà di questa frazione proporrà esclusivamente pianura, pedalando verso il primo dei cinque traguardi che quest’anno sono state riservati ai velocisti, una “penuria” di possibilità a loro disposizione causata dalla pandemia che ha costretto gli organizzatori a cancellare la partenza dall’Olanda, dove erano previste altre due frazioni adatte agli sprinter.

METEO

Garray : cielo coperto, 10.9°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (16-20 Km/h), umidità al 79%
Ágreda (48.5 Km): cielo coperto, 14.6°C (percepiti 10°C), vento moderato da W (17-19 Km/h), umidità al 53%
Borja (88.7 Km) : nubi sparse, 20.2°C (percepiti 17.5°C), vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 40%
Tauste (117 Km) : cielo coperto, 20°C (percepiti 17°C), vento moderato da WNW (14-16 Km/h), umidità al 39%
Ejea de los Caballeros : nubi sparse, 17.7°C (percepiti 15.5°C), vento moderato da WNW (15-19 Km/h), umidità al 44%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.09: partenza da Garray
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 75 Km dalla partenza)
16.50-17.10: traguardo volante di Sádaba
17.20-17.45: arrivo a Ejea de los Caballeros

UN PO’ DI STORIA

Capoluogo della “comarca” dei Cinco Villas, la cittadina aragonese di Ejea de los Caballeros, gemellata con l’italiana Portogruaro (Venezia), debutta come arrivo di tappa ma non è una novità nella nomenclatura della Vuelta perchè nel 2018 ha ospitato la partenza della 18a tappa. Terminata a Lleida, si è conclusa con il successo allo sprint del belga Jelle Wallays sul norvegese Sven Erik Bystrøm e lo slovacco Peter Sagan. Il primo italiano al traguardo quel giorno fu italiano Elia Viviani, che in quel periodo correva ancora per la Quick-Step Floors e si piazzò in quarta posizione

La chiesa di Santa Maria della Corona a Ejea de los Caballeros e, in trasparenza, laltimetria della quarta tappa della Vuelta (www.turismodearagon.com)

La chiesa di Santa Maria della Corona a Ejea de los Caballeros e, in trasparenza, l'altimetria della quarta tappa della Vuelta (www.turismodearagon.com)

NELLA LAGUNA NEGRA RISPLENDE DAN MARTIN

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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Sull’inedita salita di prima categoria è Dan Martin (Israel Start-Up Nation) a piazzare la stoccata vincente sulla maglia roja Primož Roglič (Jumbo-Visma) e Richard Carapaz (Ineos-Granadiers). Perdono invece terreno Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e Marc Soler (Movistar) a causa di una foratura nel finale verso l’ascesa conclusiva, male anche Alejandro Valverde (Movistar).

La terza frazione della corsa spagnola è priva alla partenza di Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Matej Mohorič (Bahrain-McLaren), ritiratisi dalla corsa in una stagione da dimenticare per entrambi, senza alcun successo in quest’anno particolare. La fuga odierna parte subito e va con via con cinque uomini lontani in classifica generale: Mark Donovan (Team Sunweb), Aritz Bagües (Caja Rural-Seguros RGA), Wille Smit (Burgos-BH), Niki Terpstra (Total Direct Energie) e Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal) arriveranno ad avere un vantaggio massimo di circa 5’. Prima dell’attacco della prima salita di giornata l’Alto de Oncala è la Jumbo-Visma di Primož Roglič a mettersi in testa a tirare, sui primi chilometri di salita i gialloneri sono aiutati dagli uomini della EF Pro Cycling. Al GPM passa per primo Van der Sande con il vantaggio dei cinque in testa ormai dimezzato e tenuto sotto controllo a 2’:50” ai meno 86 Km dall’arrivo. Dopo la discesa, il lungo tratto in pianura ha visto portarsi in testa anche la Movistar e così la fuga ormai veniva riassorbita ai 59 km dal traguardo. Visti i tanti chilometri pianeggianti la strada ha offerto la possibilità di assistere ad un nuovo tentativo di attacco promosso a 50 chilometri all’arrivo, ad avvantaggiarsi sono stati Valentin Ferron e Paul Ourselin (Total Direct Energie), Hector Saez (Caja Rural-Seguros RGA) e Angel Madrazo (Burgos-BH) allo scoperto fino all’imbocco della Laguna Negra con 30” di vantaggio. Altissimo il ritmo all’inseguimento con i capitani in testa a prendere la salita nelle prime posizioni e con la Ineos-Granadiers a fare un ritmo sostenuto, segno evidente di come Carapaz stesse bene. Proprio poco dopo l’inizio della salita di Laguna Negra, dopo che i quattro in fuga sono stati ripresi, due forature costringono prima Marc Soler (Movistar) e poi Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) a mettere piede a terra e prendere le bici dei rispettivi compagni di squadra costringendoli ad un inseguimento, senza esito positivo, alla testa della corsa. Davanti un ritrovato Chris Froome in versione gregario per Carapaz. A metà salita provano un allungo prima Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), poi Clement Champoussin (Ag2r La Mondiale) e infine Aleksandr Vlasov (Astana) quest’oggi apparso brillante sempre con i migliori, ma per loro il ritmo dietro è tenuto alto e sono subito ripresi dal gruppo maglia rossa. Ai 700 metri conclusivi, dove le pendenze sono in doppia cifra il gruppo dei migliori è lanciato da Sepp Kuss (Jumbo-Visma), gran lavoro per portare Roglič davanti e lanciarlo ai 500 metri finali, ma dalla ruota dello sloveno sbuca Dan Martin che ai 150 metri dall’arrivo va conquistare il durissimo arrivo di Laguna Negra e far sua la tappa più dura di questi tre giorni, secondo Roglič, terzo Carapaz allo stesso tempo. In quarta posizione a 4” Wout Poels (Bahrain- McLaren) quinto a 5” Aleksandr Vlasov (Astana). In classifica generale Roglič resta al comando con adesso 5” su Dan Martin e 13” Richard Carapaz. Domani partenza da Array ed arrivo a Ejea de los Caballeros per una tappa con finale pianeggiante in cui il pallino del gioco passa ai velocisti.

Antonio Scarfone

La vittoria di Daniel Martin sullinedita traguardo della Laguna Negra di Vinuesa (foto Bettini)

La vittoria di Daniel Martin sull'inedita traguardo della Laguna Negra di Vinuesa (foto Bettini)

22-10-2020

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’australiano Jai Hindley (Team Sunweb) si è imposto nella diciottesima tappa, Pinzolo – Laghi di Cancano (Parco Nazionale dello Stelvio), percorrendo 207 Km in 6h03′03″ alla media di 34.21 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) e di 46″ lo spagnolo Pello Bilbao López de Armentia (Bahrain – McLaren). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), 8° a 4′51″. L’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb) è la nuova maglia rosa con 12″ su Hindley e 15″ su Geoghegan Hart. Miglior italiano Nibali, 8° a 5′47″

VUELTA A ESPAÑA

L’irlandese Daniel Martin (Israel Start-Up Nation) si è imposto nella terza tappa, Lodosa – La Laguna Negra (Vinuesa), percorrendo 166.1 Km in 4h27′49″ alla media di 37.21 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e l’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 17° a 50″. Roglič è ancora in maglia rossa con 5″ su Martin e 13″ su Carapaz. Miglior italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), 15° a 2′58″

SUNWEB DA APPLAUSI AI LAGHI DI CANCANO. A HINDLEY LA TAPPA, A KELDERMAN LA MAGLIA

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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Ai Laghi di Cancano Jai Hindley (Team Sunweb) batte in una volata a due Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) dopo una tappa esplosa sul Passo dello Stelvio. La nuova maglia rosa è Wilco Kelderman (Team Sunweb) ma la classifica generale si è accorciata parecchio e nelle ultime due tappe, tra Sestriere e crono, assisteremo ad un finale di Giro davvero appassionante.

Il Passo dello Stelvio, Cima Coppi del Giro 2020, si staglia in tutta la sua epicità ciclistica nella diciottesima tappa da Pinzolo ai Laghi di Cancano, per un totale di 207 km. E’ questo il vero tappone alpino del Giro 2020, dal momento che il Colle dell’Agnello sarà tagliato al 99% dal percorso della tappa di sabato; i big di classifica dovranno dimostrare quanto valgono veramente e quanto possono aspirare alla vittoria finale, visto che finora abbiamo assistito a qualche scaramuccia sull’Etna e ad una tappa un po’ più combattuta a Piancavallo ma ancora interlocutoria. Dopo la partenza da Pinzolo, da dove non partiva Giovanni Visconti (Team Vini Zabù KTM) a causa di una tendinite, si scalava subito Campo Carlo Magno, primo GPM in programma dei quattro totali. Il gruppo restava compatto ed era Ruben Guerreiro (Team EF Education First) a transitare in prima posizione ed a rafforzare il primato nella classifica di specialità. Nella successiva scalata di Passo Castrin, in testa alla corsa si formava un gruppo di 15 ciclisti: Fabio Felline (Team Astana), Alessandro Tonelli (Team Bardiani CSF), Stephane Rossetto (Team Cofidis), Ruben Guerreiro (Team EF Education First), Daniel Navarro (Team Israel StartUp Nation), Thomas de Gendt e Matthew Holmes (Team Lotto Soudal), Dario Cataldo, Antonio Pedrero e Sergio Samitier (Team Movistar), Louis Meintjes e Ben O’Connor (Team NTT Pro Cycling), Filippo Ganna e Ben Swift (Team INEOS Grenadiers) e Joe Dombrowski UAE Team Emirates). Il gruppo maglia rosa controllava la situazione e De Gendt scollinava in prima posizione con 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo inseguitore. La fuga iniziava la scalata verso il Passo dello Stelvio con circa 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. L’accelerazione del Team Sunweb annullava la fuga ad un terzo della scalata. Ma era il Team INEOS che grazie ad uno strepitoso Rohan Dennis si metteva a disposizione di Tao Gheoghegan Hart. Dei big di classifica i primi a soffrire il ritmo dell’australiano erano Rafal Majka (Team Bora Hansgrohe), Domenico Pozzovivo (Team NTT Pro Cycling) e lo stesso Joao Almeida (Team Deceuninck Quick Step). Col passare del tempo anche Vincenzo Nibali (Team Trek Segafredo) era costretto ad alzare bandiera bianca. Nelle retrovie si segnalavano anche Pello Bilbao (Team Bahrain McLaren) e Jakob Fuglsang (Team Astana). In testa alla corsa restavano in tre; insieme alla coppia della INEOS era presente un determinatissimo Jay Hindley (Team Sunweb), che non collaborava più di tanto visto che alle sue spalle a una quarantina di secondi di ritardo il suo capitano Wilco Kelderman provava a recuperare. Dennis transitava per primo sul Passo dello Stelvio. Nella lunga discesa successiva le posizioni restavano in variate con i tre di testa che anzi aumentavano il vantaggio su Kelderman. All’inizio della salita verso i Laghi di Cancano il ritardo dell’olandese era di oltre un minuto. Fuglsang e Pello Bilbao lo raggiungevano a meno di 10 km dall’arrivo e così la situazione vedeva un terzetto davanti ed uno dietro. Dennis terminava il suo lavoro e così Tao Hart e Hindley andavano a giocarsi la vittoria di tappa. Nel frattempo alle loro spalle Kelderman si staccava da Fuglsang e da Pello Bilbao, decidendo di mantenere un ritmo più costante. Hindley sprintava per la vittoria davanti ad Hart in una volata a due piuttosto scontata visto il lavoro decisamente più gravoso effettuato dall’inglese. A 46 secondi di ritardo si piazzava Bilbao in terza posizione. Più dietro Fuglsang giungeva a 1 minuto e 25 secondi mentre Kelderman a 2 minuti e 18 secondi. L’olandese è la nuova maglia rosa con 12 secondi di vantaggio su Hindley e 15 secondi di vantaggio su Hart. Più dietro tutti gli altri. Nelle due tappe conclusive (Sestriere e crono finale) assisteremo ad una lotta a tre niente male,visto che domani è in programma la Morbegno – Asti, completamente pianeggiante e favorevole ai velocisti.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Hindley ai Laghi di Cancano (foto Getty Images)

La vittoria di Hindley ai Laghi di Cancano (foto Getty Images)

LA ETAPA DEL DÍA: LODOSA – LA LAGUNA NEGRA (VINUESA)

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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Non si è ancora esaurita la prima ondata di salite alla Vuelta 2020 e ora va in scena il primo dei sette arrivi in salita previsti quest’anno. Meta l’inedito e non troppo difficile approdo alla Laguna Negra di Vinuesa

Non c’è il due senza il tre e per il terzo giorno consecutivo dalla partenza di questa edizione insolitamente autunnale della Vuelta viene proposta una salita di un certo impegno. Stavolta si tratterà di una prova senza possibilità d’appello perchè non ci sarà una discesa subito dopo per recuperare, essendo l’arrivo previsto in cima all’ascesa diretta alla Laguna Negra de Urbión, lago d’origine glaciale situato a poco più di 1750 metri di quota e protetto da un apposito parco naturale. Si tratta di un classico arrivo in salita da prima settimana, non troppo impegnativo per non “ammazzare” subito la corsa, ma le fatiche già accumulate nelle prime due giornate potrebbe rendere più selettivi del previsto i 6500 metri di questa salita inedita, che presenta una pendenza media del 6.5% e un andamento a balzelli, con tratti pedalabili che si alternano con frequenza ad altri più impegnativi. Per esempio l’ultimo chilometro e mezzo sale all’8.5% medio ed è lì che, a meno di sorprese, si dovrebbero assistere alle principali azioni di giornata.

METEO

Lodosa : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.7°C (percepiti 17°C), vento moderato da SSE (17-22 Km/h), umidità al 60%
Arnedo (23.7 Km): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.4°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSE (17-24 Km/h), umidità al 54%
Soria (106 Km) : pioggia moderata (0.6 mm), 14.4°C (percepiti 10°C), vento moderato da SSW (17-23 Km/h), umidità al 75%
Vinuesa (traguardo volante – 148 Km) : pioggia moderata (0.6 mm), 13°C (percepiti 8°C), vento moderato da SSW (18-25 Km/h), umidità al 83%
La Laguna Negra (Vinuesa): previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.15: partenza da Lodosa
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 62 Km dalla partenza)
15.10-15.20: scollinamento Puerto de Oncala
16.50-17.15: traguardo volante di Vinuesa
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo alla Laguna Negra

UN PO’ DI STORIA

Come detto, la Laguna Negra di Vinuesa è una delle mete inedite proposta dalla Vuelta di quest’anno. Dista una cinquantina di chilometri dal più vicino centro già visitato in passato dalla corsa spagnola, la cittadina di Soria, capoluogo dell’omomina provincia castigliana. Si tratta di un luogo che spesso ha portato bene ai corridori italiani perchè due delle sei tappe che qui sono terminate sono state conquistate da ciclisti “nostrani” (il primo degli azzurri a levare le braccia al cielo in quel di Soria è stato il piemontese-lombardo Giuseppe Saronni nel 1983, poi è arrivata l’affermazione del bolognese Orlando Maini l’anno successivo) mentre nel 2003 e nel 2004 lo spezzino Alessandro Petacchi si è imposto in tappe che avevano in Soria la sede di partenza (in entrambi i casi l’arrivo era fissato a Saragozza). Gli stranieri vincitori a Soria sono, invece, stati il belga Rik Van Looy nel 1958, l’olandese Marinus “Rini” Wagtmans nel 1970, il russo Andrei Zintchenko nel 1998 e lo spagnolo Alejandro Valverde nel 2004.

La Laguna Negra de Vinuesa e, in trasparenza, laltimetria della terza tappa della Vuelta 2020 (/www.turismosoria.es)

La Laguna Negra de Vinuesa e, in trasparenza, l'altimetria della terza tappa della Vuelta 2020 (/www.turismosoria.es)

LA TAPPA DEL GIORNO: PINZOLO – LAGHI DI CANCANO

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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È la tappa che ha tenuto più in fibrillazione gli organizzatori del Giro, perchè quando si ha a che fare con il Passo dello Stelvio non si sa mai, fino all’ultimo minuto, se si potrà transitare in vetta al passo più alto d’Italia. Fortunatamente non sono previste nè pioggia, nè neve per la tappa regina dei Laghi di Cancano, che dovrebbe quindi disputarsi sul tracciato prestabilito.

È il giorno dello Stelvio, il valico stradale più alto d’Italia, sul quale la Corsa Rosa è finora transitato 12 volte, cinque salendovi dal meno nobile versante lombardo e sette da quello più spettacolare altoatesino, 24 Km e 700 metri per arrivare fino a 2758 metri di quota, superando strada facendo 1851 metri di dislivello, 48 tornanti e una pendenza media del 7.5%. È quest’ultimo il lato dal quale si salirà anche nel 2020 nel finale del secondo dei tre tapponi dell’edizione in corso, che successivamente proporrà l’inedito arrivo ai Laghi di Cancano, distante 62 Km dalla cima dello Stelvio, tratto che prevede la lunga discesa verso Bormio e poi la successiva salita alle Torri di Fraele, quasi un arrivo in salita perché poco meno di 2 Km separeranno il traguardo dalla cima dell’ultima ascesa di giornata, 8.7 Km al 6.8% movimentati da 22 tornanti. Si attendono distacchi d’altri tempi, a suon di minuti, anche perché quelle appena citate non saranno le uniche difficoltà di giornata. In partenza, infatti, bisognerà ripetere la salita di Madonna di Campiglio affrontata ventiquattrore prima (prolungata fino a Campo Carlo Magno) per poi inerpicarsi verso un altro colle inedito, il Passo Castrin, i cui 9 Km al 9% hanno favorevolmente impressionati il direttore del Giro Mauro Vegni e siamo certi che in futuro i corridori torneranno a misurarsi con le sue pendenze, magari posizionate più vicino al traguardo di tappa.

METEO

Pinzolo : nubi sparse, 10.4°C (percepiti 7°C), vento moderato da W (12 Km/h), umidità al 90%
Ponte Mostizzolo (inizio salita Passo Castrin – 43 Km): cielo coperto, 9.4°C (percepiti 8°C), vento debole da WSW (8-20 Km/h), umidità al 87%
Lana (90.1 Km) : nubi sparse, 12.2°C (percepiti 11°C), vento debole da WSW (7-17 Km/h), umidità al 85%
Prato allo Stelvio (traguardo volante e inizio salita Passo dello Stelvio – 144.5 Km) : cielo coperto, 16.7°C (percepiti 13°C), vento moderato da SSW (15-18 Km/h), umidità al 79%
Passo dello Stelvio (GPM – 169.4 Km) : cielo coperto, 2.2°C (percepiti -2°C), vento moderato da WSW (16-28 Km/h), umidità al 89%
Isolaccia Valdidentro (traguardo volante e inizio salita finale – 196.4 Km) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11.1°C (percepiti 8°C), vento moderato da SW (12-20 Km/h), umidità al 87%
Laghi di Cancano (Parco Nazionale dello Stelvio) : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL GIRO

9.30: inizio collegamento RaiSport (50 minuti prima della partenza)
10.20: partenza da Pinzolo
10.55-11.05: scollinamento Campo Carlo Magno
11.30-11.40: inizio salita Passo Castrin
12.15-12.35: scollinamento Passo Castrin
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 65 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 145 Km dalla partenza)
14.00-14.30: traguardo volante di Prato allo Stelvio e inizio salita Passo dello Stelvio
15.05-15.50: scollinamento Passo dello Stelvio
15.40-16.25: traguardo volante di Isolaccia Valdidentro e inizio salita Torri di Fraele
16.00-16.50: scollinamento Torri di Fraele e arrivo ai Laghi di Cancano

UN PO’ DI STORIA

Gli spettacolari bacini artificiali dei Laghi di Cancano faranno per la terza volta da scenario a un arrivo di tappa del Giro d’Italia, anche se per i professionisti maschi si tratta di una novità assoluta. I precedenti sono, infatti, in “gonnella” perché finora le uniche corse ciclistiche terminate lassù sono state due tappe del Giro femminile, affrontate quando il tratto terminale successivo allo scollinamento delle Torri di Fraele presentava ancora fondo sterrato, “cancellato” proprio in previsione dell’arrivo della tappa del Giro dei “maschietti”. La prima volta correva l’anno 2011 e a tagliare per prima la linea d’arrivo era stata la britannica Emma Pooley, vincitrice allo sprint sulla maglia rosa, l’olandese Marianne Vos, che due giorni più tardi s’imporrà in classifica generale con 3’16” sulla stessa Pooley. Lo scorso anno, quando la salita ai laghi fu inserita nel tracciato all’ultimo momento a causa dell’impossibilità per frana d’affrontare il previsto arrivo in salita al Gavia, la maglia rosa era vestita da un’altra ciclista proveniente dai Paesi Passi, quella Annemiek van Vleuten che stavolta non avrà avversarie da fronteggiare in dirittura d’arrivo perché al traguardo si presenterà in totale solitudine con quasi tre minuti di vantaggio sulle atlete che più gli arriveranno vicina.

I laghi di Cancano e, in trasparenza, laltimetria della 18a tappa (www.venti27.it)

I laghi di Cancano e, in trasparenza, l'altimetria della 18a tappa (www.venti27.it)

21-10-2020

ottobre 21, 2020 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

L’australiano Ben O’Connor (NTT Pro Cycling) si è imposto nella diciassettesima tappa, Bassano del Grappa – Madonna di Campiglio, percorrendo 203 Km in 5h50′59″ alla media di 34.70 Km/h. Ha preceduto di 31″ l’austriaco Hermann Pernsteiner (Bahrain – McLaren) e di 1′10″ il belga Thomas De Gendt (Lotto Soudal). Miglior italiano Davide Villella (Movistar Team), 7° a 29″. Il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck – Quick Step) è ancora in maglia rosa con 17″ sull’olandese Wilco Kelderman (Team Sunweb) e 2′58″ sull’australiano Jai Hindley (Team Sunweb). Miglior italiano Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo), 7° a 3′31″

VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Marc Soler Gimènez (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Pamplona – Lekunberri, percorrendo 151.6 Km in 3h47′04″ alla media di 40.06 Km/h. Ha preceduto di 19″ lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e l’irlandese Daniel Martin (Israel Start-Up Nation). Miglior italiano Andrea Bagioli (Deceuninck – Quick Step), 11° a 58″. Roglič è ancora in maglia rossa con 9″ su Martin e 11″ sull’ecuadoregno Richard António Carapaz Montenegro (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Bagioli, 12° a 1′46″

AG DRIEDAAGSE BRUGGE-DE PANNE

Il belga Yves Lampaert (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella corsa belga, Bruges – La Panne, percorrendo 188.6 Km in 3h57′12″ alla media di 47.71 Km/h. Ha preceduto di 21″ il connazionale Tim Declercq (Deceuninck – Quick Step) e di 22″ il connazionale Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Matteo Trentin (CCC Team), 6° a 22″

SOLER BRILLA IN UN GIORNO SENZA SOLE.

ottobre 21, 2020 by Redazione  
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Un attacco nella discesa finale permette a Marc Soler (Team Movistar) di imporsi a Lekunberri e dare la prima vittoria al Team Movistar dopo la delusione di ieri. Primož Roglič (Team Jumbo Visma), oggi secondo, resta in maglia rossa ed anzi aumenta il vantaggio sugli avversari grazie agli abbuoni

La Vuelta 2020 offre una seconda tappa dal percorso non banale con partenza da Pamplona ed arrivo a Lekunberri dopo poco più di 151 km. Sono tre i GPM che dovranno essere affrontati, l’ultimo dei quali è l’Alto de San Miguel de Aralar, pavimentato completamente in cemento e sul quale Fabio Aru si era ben comportato nell’undicesima tappa della Vuelta 2014. La classifica generale dopo la prima tappa è già abbastanza definita, con Primož Roglič (Team Jumbo Visma) in maglia rossa. Oggi lo sloveno potrebbe sfruttare le sue qualità in discesa per ampliare il divario tra sé ed i suoi avversari. Dopo la partenza da Pamplona si formava la prima fuga di giornata grazie all’azione di quattro ciclisti: Julen Amezqueta (Team Caja Rural), Tim Wellens (Team Lotto Soudal), Julius Van Den Berg (Team EF Education First) e Juan Felipe Osorio (Team Burgos BH). Wellens si aggiudicava il primo GPM di giornata del Puerto de Guirguilland, posto al km 29.2. Nella successiva discesa il gruppo di testa veniva ripreso dall’avanguardia del gruppo inseguitore; si formava così un nuovo drappello al comando: a Wellens si aggiungevano Alex Aranburu(Team Astana), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Jonathan Hivert (Team Total direct Energie) e Gonzalo Serrano (Team Caja Rural). Il gruppo maglia rossa, tirato dal Team Jumbo Visma, teneva la fuga sotto controllo non consentendole di aumentare troppo il vantaggio. Wellens vinceva anche il successivo GPM del Puerto de Urbasa posto al km 87.2. A dare man forte al Team Jumbo Visma era il Team Movistar, che oggi poteva contare su diverse opzioni per il finale. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva 4 minuti e 15 secondi di vantaggio sul gruppo. Armirail si aggiudicava il traguardo volante di Arbizu posto al km 118. Un vivace Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) si avvantaggiava sul gruppo maglia rossa di qualche centinaio di metri ma veniva ripreso poco prima dell’inizio dell’ultima salita. Proprio nelle prime fasi della scalata verso l’Alto de San Miguel de Aralar il gruppo maglia rossa riprendeva la fuga, il cui ultimo ciclista ad arrendersi era Armirail. A circa 6 km dallo scollinamento Luis Leon Sanchez (Team Astana) attaccava. L’azione del campione nazionale spagnolo faceva accelerare a sua volta il gruppo maglia rossa, che si riduceva rapidamente ad una decina di unità sotto l’azione del Team Movistar. Sanchez veniva ripreso a poco più di un km dalla vetta. Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) contrattaccava ma alle sue spalle facevano buona guardia gli uomini del Team Movistar; era allora la volta di un attivissimo Carapaz che scattava a sua volta e scollinava in prima posizione. Nella discesa verso il traguardo era Marc Soler (Team Movistar) a sferrare un nuovo attacco. Lo spagnolo allungava sul gruppetto alle sue spalle ed accumulava un vantaggio di una ventina di secondi. Il gruppetto della maglia rossa veniva anche rallentato dall’attraversamento pedonale di cinque pony. Soler si involava così verso la prima vittoria stagionale in un GT. A 19 secondi di ritardo Roglič regolava il gruppo maglia rossa, con Daniel Martin (Team StartUp Nation) terzo. In classifica generale Roglič grazie agli abbuoni ha ora 9 secondi di vantaggio su Martin e 11 secondi di vantaggio su Carapaz. Domani è in programma la terza tappa da Lodosa a Vinuesa di 166 km. Sono due i GPM in programma, con quello finale, di prima categoria, che coincide con l’arrivo e che presenta un paio di km davvero tosti con punte costantemente in doppia cifra. E’ forte l’impressione che Movistar, Ineos e Visma Jumbo come ieri ed oggi terranno a bada la fuga e si giocheranno la vittoria nel finale.

Antonio Scarfone

Marc Soler vince a Lekunberri (foto Getty Images)

Marc Soler vince a Lekunberri (foto Getty Images)

BEN OK CONNOR: ALL’AUSTRALIANO IL PRIMO TAPPONE, NULLA DA DICHIARARE IN CLASSIFICA

ottobre 21, 2020 by Redazione  
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A Madonna di Campiglio Ben O’Connor (Team NTT Pro Cycling) ottiene la seconda vittoria in due giorni dopo aver trovato la fuga giusta e soprattutto una gamba che gli consente di essere il più brillante sulle salite del Trentino. In classifica generale resta tutto fermo con Joao Almeida (Team Deceuninck Quick Step) che conserva la maglia rosa. Domani il tappone con il Passo dello Stelvio dovrebbe stimolare la battaglia tra i big, o almeno si spera.

La diciassettesima tappa del Giro 2020 se non è un tappone, poco ci manca, visto che lungo i 203 km da Bassano del Grappa a Madonna di Campiglio si dovranno scalare quattro GPM, di cui tre di prima categoria. Dopo il no contest friulano di ieri tra i big di classifica, oggi si potrebbe muovere qualcosa e non escludiamo qualche attacco sulla salita finale verso la località trentina. La lotta per la maglia rosa sembra finora una questione a due tra Joao Almeida (Team Deceuninck Quick Step) e Wilco Kelderman (Team Sunweb), separati da soli 17 secondi, ma nell’ultima settimana non escludiamo qualche sorpresa. Anche la lotta per la maglia azzurra è molto interessante e le Alpi saranno ancora una volta decisive anche per la classifica GPM. Il primo attacco, dopo una quarantina di km senza nulla da segnalare, veniva portato all’inizio della scalata verso Forcella Valbona da Mattia Bais (Team Androni Giocattoli), Jonathan Caicedo (Team EF Education First), Sander Armée (Team Lotto Soudal), Davide Villella e Dario Cataldo (Team Movistar). Un primo rimescolamento della situazione portava ad un nuovo tentativo di fuga che comprendeva una ventina di unità. Tra i fuggitivi era presente anche Hermann Pernsteiner (Team Bahrain McLaren), quindicesimo in classifica generale a 9 minuti e 53 secondi di ritardo da Almeida. La Deceuninck Quick Step si compattava intorno al proprio capitano e manteneva un ritmo costante. La fuga scollinava con 5 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Era Ruben Guerreiro (Team EF Education First) a transitare per primo ed a diventare così la nuova maglia azzurra virtuale ai danni di Giovanni Visconti (Team Vini Zabù KTM). La fuga, formata precisamente da 19 ciclisti, iniziava la scalata verso il Monte Bondone con oltre 6 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa. Era ancora Guerreiro a scollinare in prima posizione ed aumentare il vantaggio nella classifica GPM rispetto a Visconti. Intanto, con il gruppo maglia rosa ad oltre 7 minuti di ritardo, Pernsteiner iniziava a vedere il podio della classifica generale. Nella discesa del Monte Bondone Dario Cataldo (Team Movistar) attaccava da solo e nel giro di una decina di km guadagnava un minuto sugli ex compagni di fuga. L’abruzzese veniva raggiunto prima della salita di Passo Duron da altri sei ciclisti: Ilnur Zakarin (Team CCC), Harm Vanhoucke e Thoms De Gendt (Team Lotto Soudal), Hector Carretero (Team Movistar), Rohan Dennis (Team INEOS Grenadier), Ben O’Connor ed Amanuel Ghebreigzabhier (Team NTT Pro Cycling). Carretero si aggiudicava il traguardo volante di Ponte Arche posto al km 154. Prima dello scollinamento riuscivano a rientrare nel gruppetto di testa anche Pernsteiner e Davide Villella (Team Movistar). De Gendt scollinava in prima posizione e successivamente transitava per primo anche al secondo traguardo volante di Caderzone Terme. A 8 km dall’arrivo era Ben O’Connor a prendere l’iniziativa e scattava con decisione. Soltanto Pernsteiner provava a recuperare sull’australiano che però manteneva un ritmo costante e con un rapporto leggero riusciva a mettere tra sé e l’austriaco un vantaggio che aumentava a poco a poco. O’Connor riusciva così nell’impresa di bissare la vittoria di ieri a San Daniele del Friuli andando a trionfare tutto solo sul traguardo di Madonna di Campiglio. Pernsteiner era secondo a 31 secondi di ritardo mentre De Gendt chiudeva il podio di giornata a 1 minuto e 10 secondi. Il gruppo maglia rosa era regolato da Tao Geoghegan Hart a 5 minuti e 11 secondi di ritardo da O’Connor. La classifica generale resta invariata nelle primissime posizioni con Joao Almeida (Team Deceuninck Quick Step) che conserva la maglia rosa sulla coppia del Team Sunweb Kelderman-Hindley, rispettivamente a 17 secondi e 2 minuti e 58 secondi dal portoghese. Domani chi vuole vincere il Giro non può più nascondersi. Nella Pinzolo – Laghi di Cancano di 207 km il Campo Carlo Magno ed il Passo Castrin faranno da antipasto alla scalata verso il Passo della Stelvio, che verrà affrontato con il rischio neve e dove la crisi è sempre dietro l’angolo. La scalata delle Torri di Fraele verso i Laghi di Cancano sarà l’atto finale di una tappa che potrebbe dire molto sull’esito del Giro 2020.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di OConnor a madonna di Campiglio (foto Getty Images)

La vittoria di O'Connor a madonna di Campiglio (foto Getty Images)

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