NELLA LAGUNA NEGRA RISPLENDE DAN MARTIN
Sull’inedita salita di prima categoria è Dan Martin (Israel Start-Up Nation) a piazzare la stoccata vincente sulla maglia roja Primož Roglič (Jumbo-Visma) e Richard Carapaz (Ineos-Granadiers). Perdono invece terreno Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) e Marc Soler (Movistar) a causa di una foratura nel finale verso l’ascesa conclusiva, male anche Alejandro Valverde (Movistar).
La terza frazione della corsa spagnola è priva alla partenza di Thibaut Pinot (Groupama-FDJ) e Matej Mohorič (Bahrain-McLaren), ritiratisi dalla corsa in una stagione da dimenticare per entrambi, senza alcun successo in quest’anno particolare. La fuga odierna parte subito e va con via con cinque uomini lontani in classifica generale: Mark Donovan (Team Sunweb), Aritz Bagües (Caja Rural-Seguros RGA), Wille Smit (Burgos-BH), Niki Terpstra (Total Direct Energie) e Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal) arriveranno ad avere un vantaggio massimo di circa 5’. Prima dell’attacco della prima salita di giornata l’Alto de Oncala è la Jumbo-Visma di Primož Roglič a mettersi in testa a tirare, sui primi chilometri di salita i gialloneri sono aiutati dagli uomini della EF Pro Cycling. Al GPM passa per primo Van der Sande con il vantaggio dei cinque in testa ormai dimezzato e tenuto sotto controllo a 2’:50” ai meno 86 Km dall’arrivo. Dopo la discesa, il lungo tratto in pianura ha visto portarsi in testa anche la Movistar e così la fuga ormai veniva riassorbita ai 59 km dal traguardo. Visti i tanti chilometri pianeggianti la strada ha offerto la possibilità di assistere ad un nuovo tentativo di attacco promosso a 50 chilometri all’arrivo, ad avvantaggiarsi sono stati Valentin Ferron e Paul Ourselin (Total Direct Energie), Hector Saez (Caja Rural-Seguros RGA) e Angel Madrazo (Burgos-BH) allo scoperto fino all’imbocco della Laguna Negra con 30” di vantaggio. Altissimo il ritmo all’inseguimento con i capitani in testa a prendere la salita nelle prime posizioni e con la Ineos-Granadiers a fare un ritmo sostenuto, segno evidente di come Carapaz stesse bene. Proprio poco dopo l’inizio della salita di Laguna Negra, dopo che i quattro in fuga sono stati ripresi, due forature costringono prima Marc Soler (Movistar) e poi Esteban Chaves (Mitchelton-Scott) a mettere piede a terra e prendere le bici dei rispettivi compagni di squadra costringendoli ad un inseguimento, senza esito positivo, alla testa della corsa. Davanti un ritrovato Chris Froome in versione gregario per Carapaz. A metà salita provano un allungo prima Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), poi Clement Champoussin (Ag2r La Mondiale) e infine Aleksandr Vlasov (Astana) quest’oggi apparso brillante sempre con i migliori, ma per loro il ritmo dietro è tenuto alto e sono subito ripresi dal gruppo maglia rossa. Ai 700 metri conclusivi, dove le pendenze sono in doppia cifra il gruppo dei migliori è lanciato da Sepp Kuss (Jumbo-Visma), gran lavoro per portare Roglič davanti e lanciarlo ai 500 metri finali, ma dalla ruota dello sloveno sbuca Dan Martin che ai 150 metri dall’arrivo va conquistare il durissimo arrivo di Laguna Negra e far sua la tappa più dura di questi tre giorni, secondo Roglič, terzo Carapaz allo stesso tempo. In quarta posizione a 4” Wout Poels (Bahrain- McLaren) quinto a 5” Aleksandr Vlasov (Astana). In classifica generale Roglič resta al comando con adesso 5” su Dan Martin e 13” Richard Carapaz. Domani partenza da Array ed arrivo a Ejea de los Caballeros per una tappa con finale pianeggiante in cui il pallino del gioco passa ai velocisti.
Antonio Scarfone