VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: TINEO – SANTUARIO DEL ACEBO

settembre 8, 2019 by Redazione  
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Si torna sulle montagne per una due giorni in alta quota che dovrebbe definire la classifica generale nei piani bassi del podio, perché al momento la prima posizione del coriaceo Primož Roglič pare inattaccabile, anche se non si può mai dire perché il corridore sloveno sta andando fortissimo dalla primavera, nella quale ha già conquistato tre corse a tappe (UAE Tour, Tirreno-Adriatico e Romandie) e partecipato da grande protagonista al Giro d’Italia, terminato al terzo posto dopo aver dominato due delle tre cronometro previste.
Oggi il menù della Vuelta ha in lista quattro salite di prima categoria, l’ultima delle quali sarà quella che condurrà al traguardo del Santuario del Acebo, inedita per il Giro di Spagna ma già conosciuta al gruppo in virtù dei recenti arrivi di tappa alla Vuelta a Asturias.
La prima difficoltà s’affronterà a una ventina di chilometri dal via e si tratterà degli 8 Km al 7% del Puerto de Acebo, nulla a che vedere con l’ascesa finale pur snonandosi sulla medesima montagna e partendo dalla stessa località. A cavallo della metà di questa quindicesima frazione s’incontreranno i “puerti” del Connio (12 Km al 6.2%) e del Pozo de las Mujeres Muertas (11 Km al 6.8%), superati i quali inizierà un tratto di circa 30 Km totalmente privo di difficoltà che terminerà ai piedi dell’ascesa finale, la più impegnativa della tappa: negli ultimi 8000 metri, infatti, si pedalerà su di una pendenza media del 9.7%, raggiungendo un picco del 17% subito dopo l’inizio della salita.

METEO VUELTA

Tineo : nubi sparse con possibilità di deboli precipitazioni, 17.2°C, vento moderato da ENE (17-18 Km/h), umidità al 77%
Cangas de Narca (Km 21): poco nuvoloso con possibilità di deboli precipitazioni, 17.6°C, vento moderato da E (14-15 Km/h), umidità al 64%
Santuario del Acebo*: nubi sparse, 18.6°C, vento moderato da ENE (18 Km/h), umidità al 66%

* previsioni relative a Cangas de Narcea (390 metri), da dove ha inizio la salita finale (traguardo a quota 1200)

UN PO’ DI STORIA

Il comune asturiano di Tineo entrerà quest’anno a far parte della nomenclatura della Vuelta e lo stessso discorso vale per il Santuario de la Virgen del Acebo, costruito tra il 1575 e il 1590 su di un’elevazione della piccola Sierra del Acebo. Come abbiamo ricordato sopra, nelle ultime stagioni – escluso il 2019 – il Giro delle Asturie ha sempre proposto un arrivo di tappa presso il santuario, dove si sono imposti l’ecuadoregno Richard Carapaz lo scorso anno, il colombiano Nairo Quintana nel 2017 e il britannico Hugh Carthy nel 2016.

Mauro Facoltosi

La croce eretta presso il Santuario del Acebo e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa della Vuelta 2019 (www.turismoasturias.es)

La croce eretta presso il Santuario del Acebo e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa della Vuelta 2019 (www.turismoasturias.es)

BRUXELLES CYCLING CLASSIC, CALEB EWAN AL FOTOFINISH

settembre 8, 2019 by Redazione  
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Caleb Ewan vince in volata la classica belga anticipando di pochissimo Ackermann e Philipsen

Giornata piovosa in Belgio. La corsa diventa sin dalle fasi iniziali molto nervosa, con scatti e controscatti in testa al gruppo. Se ne vanno finalmente in 7: Clément Carisey (Israel Cycling Academy), Etienne Van Empel (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Oscar Riesebeek ed Elmar Reinders (Roompot-Charles), Cyril Gautier (Vital Concept – B&B Hotels), Lionel Taminiaux (Wallonie Bruxelles) e Petr Rikunov (Gazprom-Rusvelo), ma il loro vantaggio massimo non supera mai i 3 minuti.
Le côtes che caratterizzano la corsa assottigliano ancora di più il divario, tanto che dal plotone partono in serie ulteriori attacchi. Agli uomini al comando se ne aggiungono così altri 4, Laurens De Vreese (Astana), Anthony Turgis (Total Direct Énergie), Christopher Juul-Jensen (Mitchelton Scott) e Simone Velasco (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM). Entrati negli ultimi 10 km però il vantaggio torna ad assottigliarsi fino ad essere praticamente annullato. Il destino della corsa è segnato e sarà volata di gruppo.
La Bora Hansgroe cerca di dettare le linee, ma il meteo e la frenesia confondono le carte in tavola. Ne nasce così un finale thrilling, con ben 6 corridori aperti a ventaglio sul traguardo, racchiusi in pochi centesimi di secondo. Il più veloce di tutti è l’australiano tascabile Caleb Ewan (Lotto Soudal), che riesce con il colpo di reni a sopravanzare il campione uscente Pascal Ackermann (Bora Hansgroe) e Jasper Philipsen (UAE-Team Emirates). Alle loro spalle sono in 3 a completare la foto copertina sulla linea d’arrivo: quarto un ottimo Davide Ballerini (Astana Pro Team), davanti a Jasper Stuyven (Trek – Segafredo) e Arnaud Démare (Groupama – FDJ)

Lorenzo Alessandri

La volata che ha deciso ledizione 2019 della Bruxelles Cycling Classic (foto Bettini)

La volata che ha deciso l'edizione 2019 della Bruxelles Cycling Classic (foto Bettini)

AL FAVORITO GROENEWEGEN LA PRIMA TAPPA DEL TOUR OF BRITAIN. CIMOLAI E TRENTIN SUL PODIO

settembre 7, 2019 by Redazione  
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Debutto con vittoria del favorito Dylan Groenewegen al Tour of Britain. Seconda e terza piazza per i “nostrani” Davide Cimolai e Matteo Trentin.

La prima tappa del Tour of Britain, 201.5 Km da Glasgow a Kirkcudbright, si è svolta secondo copione. La vittoria è infatti andata al favorito numero uno Dylan Groenewegen. Il portacolori della Jumbo-Visma, partito con i favori del pronostico, si è imposto nella frazione d’apertura della corsa a tappe britannica e fare compagnia sul podio al velocista olandese sono saliti il friulano Davide Cimolai (Israel Cycling Academy) e il trentino Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). A seguire si sono classificati nell’ordine Mathieu van der Poel (Corendon-Circus), Ben Swift (Team Ineos), Boris Vallée (Wanty-Gobert), Trond Trondsen (Wanty-Gobert), Jasper De Buyst (Lotto Soudal), Matthew Bostock (Canyon DHB) e Sacha Modolo (EF Education First),
Domani si replica con la frazione disegnata per 166.5 Km attorno alla cittadina scozzese di Kelso, 166.5 km ondulati ma che dovrebbe vedere ancora protagoniste e ruote veloci.

Mario Prato

Parte il Giro della Gran Bretagna e subito si impone uno degli annunciati protagonisti della corsa inglese, Dylan Groenewegen (Getty Images)

Parte il Giro della Gran Bretagna e subito si impone uno degli annunciati protagonisti della corsa inglese, Dylan Groenewegen (Getty Images)

BENNETT VINCE IN SCIOLTEZZA AD OVIEDO. ROGLIČ RESTA IN MAGLIA ROSSA

settembre 7, 2019 by Redazione  
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Sul traguardo di Oviedo, dopo una caduta a un chilometro dall’arrivo che spezza il gruppo, Sam Bennett (Bora Hansgrohe) si invola senza ostacoli verso la seconda vittoria alla Vuelta 2019. Domani grande attesa per il tappone con arrivo al Santuario del Acebo.

Per quanto sia una tappa di transizione verso una domenica ed un lunedì che promettono spettacolo, la quattordicesima frazione della Vuelta 2019 da San Vicente de la Barquera ad Oviedo non pende completamente dalla parte dei velocisti. Lungo i 188 km che i ciclisti dovranno percorrere si costeggia per buoni tre quarti di tappa l’Oceano Atlantico da est ad ovest e qualche insidia dal vento può sempre capitare. Inoltre, gli ultimi 25-30 km non sono completamente piatti e bisognerà scalare anche l’Alto La Madera, unico GPM di terza categoria in programma che metterà ulteriore fatica in gambe già stanche dopo due settimane di corsa. Dopo la partenza erano sei i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo: Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), Luka Pibernik (Bahrain-Merida), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Salvatore Puccio (Team INEOS), Diego Rubio (Burgos-BH) e Stéphane Rossetto (Cofidis). In testa al gruppo si portavano uomini della Bora Hansgrohe e della Deceuninck-Quick Step per controllare la fuga, che dopo 20 km aveva un vantaggio di circa 2 minuti sul gruppo maglia rossa. Le squadre dei velocisti non permettevano che il vantaggio aumentasse più di tanto. A 60 km dall’arrivo Rossetto era il primo fuggitivo che si staccava, quando il vantaggio della fuga sul gruppo era di poco inferiore ai 2 minuti. Rubio si aggiudicava lo sprint intermedio di Gijón poi, allo scollinamento dell’Alto La Madera, ai fuggitivi non restava che una cinquantina di secondi di vantaggio sul gruppo. Le speranze di riuscita degli attaccanti venivano interrotte a 6 km dall’arrivo quando una decisa accelerazione della Mitchelton-Scott annullava la fuga. Il gruppo si preparava quindi alla volata con la Deceuninck-Quick Step che si portava nelle prima posizioni. Proprio sotto lo striscione dell’ultimo chilometro un improvviso scarto verso destra di Luka Mezgec (Mitchelton-Scott), forse toccato alla ruota posteriore, innescava la caduta di una ventina di ciclisti, tra i quali proprio lo sloveno sembrava il più dolorante, a lungo tempo disteso sull’asfalto. Nel frattempo Sam Bennett (Bora Hansgrohe), lanciato alla perfezione dai propri compagni, si involava tutto solo ai 400 metri dall’arrivo e vinceva praticamente senza volata. Secondo si classificava l’argentino Maximiliano Richeze (Deceuninck-Quick Step) mentre terzo era Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal) con un passivo di 2″, ma poi la giuria, come da regolamento, annullava tutti i numerosi distacchi provocati dalla caduta. Bennett ottiene così la seconda vittoria alla Vuelta 2019 mentre in classifica generale resta tutto invariato con Primož Roglič (Jumbo Visma) che conduce con 2 minuti e 25 secondi di vantaggio su Alejandro Valverde (Movistar) e 3 minuti e 1 secondo di vantaggio su Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates). Domani si torna in montagna per la frazione che Tineo condurrà al Santuario del Acebo in 154.4 km. Si tratta probabilmente dell’ultima tappa veramente dura della Vuelta 2019 (anche se prima di Madrid s’incontreranno altre impegnative 3 frazioni di montagna), con quattro GPM di prima categoria, anche piuttosto lunghi per le abitudini della corsa spagnola. La classifica generale si delineerà quasi definitivamente e Roglič dovrà avere gli occhi aperti fino alla linea del traguardo, posta al termine di un’ascesa di 8 Km al 9.7% di pendenza media.

Giuseppe Scarfone

Sam Bennett vince uno sprint fortemente selezionato dalla caduta ad un chilometro dal traguardo di Oviedo (foto Bettini)

Sam Bennett vince uno sprint fortemente selezionato dalla caduta ad un chilometro dal traguardo di Oviedo (foto Bettini)

07-09-2019

settembre 7, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

L’irlandese Sam Bennett (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella quattordicesima tappa, San Vicente de la Barquera – Oviedo, percorrendo 188 Km in 4h28′46″ alla media di 41.97 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’argentino Maximiliano Ariel Richeze Araquistain e il belga Tosh Van der Sande. Miglior italiano Manuele Boaro (Astana Pro Team), 28°”. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 2′25″ sullo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte e 3′01″ sul connazionale Tadej Pogačar. Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 34° a 51′43″

BRUSSELS CYCLING CLASSIC

L’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) si è imposto nella corsa belga, circuito di Bruxelles, percorrendo 189.4 Km in 4h25′35″ alla media di 42.79 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann e il belga Jasper Philipsen. Miglior italiano Davide Ballerini (Astana Pro Team), 4°.

OVO ENERGY TOUR OF BRITAIN

L’olandese Dylan Groenewegen (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella prima tappa, Glasgow – Kirkcudbright, percorrendo 201.5 Km in 4h39′49″ alla media di 43.21 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Davide Cimolai (Israel Cycling Academy) e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott). Groenewegen è il primo leader della classifica con 3″ sull’irlandese Rory Townsend e 4″ su Cimolai

LILLEHAMMER GP

Il danese Niklas Larsen (ColoQuick) si è imposto nella corsa norvegese, circuito di Lillehammer, percorrendo 134.1 Km in 3h07′05″ alla media di 43 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Kristian Aasvold e il belga Julian Mertens

TOUR OF CENTRAL ANATOLIA (Turchia)

Il turco Ahmet Örken (Salcano Sakarya BB Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Mazakaland, percorrendo 134.1 Km in 3h13′35″ alla media di 41.56 Km/h. Ha preceduto di 3″ il bielorusso Stanislau Bazhkou e di 5″ il connazionale Onur Balkan. Örken è il primo leader della classifica con 3″ su Bazhkou e 5″ su Balkan.

TOUR OF CHINA I

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella prima tappa, circuito di Yodaokou Culture Square, percorrendo 96 Km in 2h06′21″ alla media di 45.59 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Roy Eefting e il malesiano Mohamed Hariff Saleh. Benfatto è il primo leader della classifica con 1″ su Eefting e 4″ su Hariff Saleh

TOUR DE HOKKAIDO

Lo statunitense Stephen Bassett (Wildlife Generation p/b Maxxis) si è imposto nella seconda tappa, Obihiro – Kitami, percorrendo 171.8 Km in 3h57′33″ alla media di 43.39 Km/h. Ha preceduto allo sprint il giapponese Manabu Ishibashi e l’australiano Ryan Cavanagh. Filippo Zaccanti (Nippo Vini Fantini Faizanè), unico italiano in gara, si è piazzato 28° a 8″ ed è ancora leader della classifica con 29″ sull’australiano Sam Crome e 31″ sul malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

Il francese Clément Champoussin (Chambéry Cyclisme Compétition) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Forgaria nel Friuli – San Daniele del Friuli, percorrendo 144.5 Km in 3h12′31″ alla media di 45.04 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Szymon Tracz e il colombiano Einer Augusto Rubio Reyes. Miglior italiano Mattia Bais (Cycling Team Friuli), 4°. Champoussin si impone in classifica con 1′05″ su Bais e 1′14″ sull’elvetico Simon Pellaud

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: SAN VICENTE DE LA BARQUERA – OVIEDO

settembre 7, 2019 by Redazione  
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Si arriva nel Principato delle Asturie, terra cara alla Vuelta che qui soggiorna con piacere per la possibilità di affrontare numerose salite, talvolta molto impegnative come quelle che conducono ai frequentati traguardi dei Laghi di Covandoga e all’Angliru, spesso inserite nel tracciato della corsa. Nessuna delle due sarà in programma nel 2019 perché gli organizzatori hanno deciso di puntare quest’anno su ascese inedite, quelle del Santuario del Acebo e del Puerto de la Cubilla, che vedremmo in scena nei prossimi due giorni. La prima frazione asturiana, invece, sarà di puro trasferimento, l’unica adatta ai velocisti tra quelle previste nella settimana centrale della Vuelta anche perché stavolta il traguardo, a differenza degli ultimi arrivi a Oviedo, non sarà posto in vetta al Naranco, il monte che sovrasta la città, ma proprio in centro, dove si era arrivati l’ultima volta nel 1987. Nel chilometro conclusivo si dovrà comunque superare un tratto in dolce ascesa che potrebbe respingere quei velocisti che arriveranno stanchi alla “flamme rouge”, soprattutto se la precedente e facilissima ascesa al GPM dell’Alto La Madera (8 Km al 3.5%), il cui culmine è collocato a 22 Km dal traguardo, sarà stata superata ad altissima andatura.

METEO VUELTA

San Vicente de la Barquera: nubi sparse, 18.2°C, vento debole da WNW (9 Km/h), umidità al 72%
Llanes (Km 55.6): nubi sparse, 21°C, vento debole da N (5 Km/h), umidità al 59%
Ribadesella (Km 85): nubi sparse, 19.3°C, vento debole da NNW (7 Km/h), umidità al 65%
Gijón (Traguardo volante – Km 151.6): nubi sparse, 19.8°C, vento debole da NNE (8 Km/h), umidità al 63%
Oviedo: nubi sparse, 20.1°C, vento debole da NE (9 Km/h), umidità al 56%

UN PO’ DI STORIA

San Vicente de la Barquera, comune della Cantabria situato a breve distanza dalla costa dell’Oceano Atlantico, non ha mai ospitato arrivi ma, come accadrà anche nel 2019, ha già accolto due partenze di tappe, entrambe dirette a traguardi in salita asturiani: nel 2008 l’arrivo era posto in vetta al tremendo Angliru, sul quale si impose Alberto Contador, mentre nel 2013 il traguardo era fissato sulla montagna di Oviedo, il Naranco, dove colse la vittoria Joaquín Rodríguez.

Oviedo, capoluogo delle Asturie, quest’anno sarà sede di tappa per la 24a volta nella storia. Dei 23 precedenti 14 hanno visto concludersi la frazione in vetta al Monte Naranco (l’ultima volta, nel 2016, conquistò la vittoria lo spagnolo David de la Cruz) e in nove occasioni si è arrivati come quest’anno in centro: a “battezzare” questo traguardo fu lo spagnolo Delio Rodríguez nel 1941, mentre gli unici italiani vittoriosi a Oviedo sono stati Angelo Conterno nel 1956 (in centro) e Daniele Nardello nel 1996 (sul Naranco).

Mauro Facoltosi

La chiesa di Santa Maria del Naranco ad Oviedo e, in trasparenza, laltimetria della quattordicesima tappa della Vuelta 2019 (www.turismoasturias.es)

La chiesa di Santa Maria del Naranco ad Oviedo e, in trasparenza, l'altimetria della quattordicesima tappa della Vuelta 2019 (www.turismoasturias.es)

POGAČAR, UN MACHO SUI MACHUCOS. ROGLIČ RESTA IN MAGLIA ROSSA

settembre 6, 2019 by Redazione  
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Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) mette tutti in fila sul durissimo finale di Los Machucos. Lo sloveno parte a 3 km dall’arrivo e gli resiste soltanto Primož Roglič (Jumbo Visma), che difende con autorità la maglia rossa. Entusiasmante la lotta per il podio con quattro ciclisti nel giro di poco più di un minuto. Domani tappa per velocisti con arrivo ad Oviedo.

Dopo un paio di giorni relativamente tranquilli, che hanno visto l’arrivo di due fughe con i big di classifica a controllarsi reciprocamente, la tredicesima tappa della Vuelta 2019 si candida ad essere una di quelle decisive per la vittoria finale ed anche per le posizioni sul podio. Si parte da Bilbao e si arriva a Los Machucos dopo 166.4 km. La tappa è infarcita di GPM, ben sette. I primi sei si dividono tra seconda e terza categoria mentre l’ultimo, posto all’arrivo, è di categoria speciale e attende i ciclisti con punte in doppia cifra e spesso superiori al 20%. Da Bilbao non partiva Fabio Aru (UAE-Team Emirates), costretto al ritiro per problemi muscolari. Anche la fuga, dopo la partenza all’interno dello stadio di San Mamés, non decollava immediatamente. Nonostante alcuni tentativi, era lungo l’ascesa dell’Alto de la Escrita, primo GPM in programma, a formarsi un primo drappello di attaccanti che via via aumentava nel numero. Alla fine erano in 29 i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo: Antonio Pedrero (Movistar Team), Pierre-Roger Latour, Geoffrey Bouchard e Clément Venturini (AG2R La Mondiale), Domen Novak (Bahrain-Merida), Felix Großschartner (Bora-Hansgrohe), Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step), Sergio Henao (UAE-Team Emirates), Sergio Higuita (EF Education First), Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Tsgabu Grmay e Damien Howson (Mitchelton-Scott), Louis Meintjes (Dimension Data), Wout Poels e David de la Cruz (Team Ineos), Steff Cras, Matteo Fabbro e Ruben Guerreiro (Katusha Alpecin), Robert Power e Martijn Tusveld (Sunweb), Gianluca Brambilla e Niklas Eg (Trek Segafredo), Ángel Madrazo (Burgos-BH), Sergei Chernetskii (Caja Rural-Seguros RGA), Jesús Herrada e Darwin Atapuma (Cofidis), Mikel Bizkarra ed Héctor Sáez (Euskadi-Murias). Poels transitava in prima posizione sull’Alto de la Escrita e poi il consistente gruppo dei fuggitivi accumulava un vantaggio di 3 minuti lungo la succesiva discesa. Sul successivo Alto de Ubal era Herrada a transitare per primo, mentre sul Collado de Asón toccava a Poels. Si faceva incandescende anche la lotta per la maglia a pois con Madrazo che sentiva sul collo il fiato di Herrada e di Poels. La fuga sembrava anche questa volta avere la meglio sul gruppo maglia rossa, il quale inseguiva con quasi 7 minuti di ritardo e non sembrava interessato più di tanto ad annullarla. Tra l’altro, bisognava anche considerare che tra i fuggitivi quello messo meglio in classifica generale era Higuita, che aveva un ritardo da Primož Roglič (Jumbo Visma) di 10 minuti e 21 secondi. Herrada scollinava per primo sul successivo Puerto de Alisas mentre la fuga aveva portato a quasi 9 minuti il vantaggio su un indolente gruppo maglia rossa. All’inizio del Puerto de Fuente las Varas, terzultimo GPM in programma, Sáez si ritrovava da solo in testa alla corsa con gli ex compagni di fuga a quasi 2 minuti di ritardo. Il gruppo maglia rossa inseguiva a circa 8 minuti. A 31 km dall’arrivo l’Astana prendeva in mano le redini della corsa e imprimeva un deciso cambio di ritmo al gruppo maglia rossa, che in poco tempo si riduceva a circa una quarantina di unità. Sáez nel frattempo scollinava per primo sia sul Puerto de Fuente las Varas, sia sul successivo Puerto de la Cruz de Usaño. L’accelerazione impressa dall’Astana aveva ridotto il ritardo da Sáez a poco più di 5 minuti quando mancavano 15 alla conclusione. Sull’ultima durissima ascesa verso Los Machucos Sáez veniva superato prima da Admirail e poi da Latour quando mancavano circa 4 km dall’arrivo. Nel frattempo il gruppetto maglia rossa si era avvicinato moltissimo al francese dell’AG2R; era la coppia slovena formata da Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) e Roglič a sferrare l’attacco decisivo e a lasciarsi alle spalle Alejandro Valverde (Movistar), Nairo Quintana (Movistar) e Miguel Ángel López (Astana). La coppia raggiungeva e superava Latour a meno di 2 km dall’arrivo e poi era Pogačar a trionfare sul traguardo con Roglič subito dietro. Al terzo posto si classificava Latour con 27 secondi di ritardo, mentre chiudevano la top five Valverde e Quintana, rispettivamente quarto e quinto. Più dietro, a 1 minuto e 1 secondo di ritardo, giungeva López, oggi sicuramente il peggiore tra i big. Pogačar, oltre a fare sua la seconda tappa alla Vuelta 2019, si porta adesso in terza posizione in classifica generale con un ritardo di 3 minuti e 1 secondo su Roglič, mentre Valverde resta in seconda posizione a 2 minuti e 25 secondi dallo sloveno. Più dietro troviamo López e Quintana, rispettivamente quarto e quinto con ritardi di 3 minuti e 18 secondi e 3 minuti e 33 secondi da Roglič. La lotta per il podio è entusiasmante e Pogačar potrà costituire una mina vagante per il finale della Vuelta. Domani è in programma la quattordicesima tappa da San Vicente de la Barquera ad Oviedo. Sarà una tappa di transizione visto che è quasi completamente piatta e presenta un solo GPM di terza categoria a 16 km dall’arrivo. Il pronostico arride ai velocisti, anche se per arrivare al traguardo dovranno “digerire” la lieve ascesa che caratterizza il chilometro conclusivo.

Giuseppe Scarfone

Dominio sloveno nella tappa cantabrica della Vuelta 2019 (Getty Images)

Dominio sloveno nella tappa cantabrica della Vuelta 2019 (Getty Images)

06-09-2019

settembre 6, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) si è imposto nella tredicesima tappa, Bilbao – Los Machucos, percorrendo 166.4 Km in 4h28′26″ alla media di 37.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e di 27″ il francese Pierre-Roger Latour. Miglior italiano Ganluca Brambilla (Trek – Segafredo), 8° a 1′08″. Roglič è ancora maglia rossa con 2′25″ sullo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte e 3′01″ su Pogačar. Miglior italiano Brambilla, 34° a 48′21″

HAFJEL TT

Il danese Mikkel Bjerg (Hagens Berman – Axeon) si è imposto nella corsa a cronometro norvegese, circuito di Øyer, percorrendo 22 Km in 24′45″ alla media di 53.33 Km/h. Ha preceduto di 28″ il connazionale Johan Price-Pejtersen e di 45″ il connazionale Rasmus Christian Quaade

GRAND PRIX VELO ERCIYES

Il turco Onur Balkan (Salcano Sakarya BB Team) si è imposto nella corsa turca, circuito di Develi, percorrendo 143.3 Km in 3h25′24″ alla media di 41.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Patrik Tybor e di 22″ il bielorusso Stanislau Bazhkou.

TOUR DE HOKKAIDO

L’italiano Filippo Zaccanti (Nippo Vini Fantini Faizanè) si è imposto nella prima tappa, Asahikawa – Shintoku, percorrendo 181.6 Km in 4h29′59″ alla media di 40.36 Km/h. Ha preceduto di 35″ l’australiano Sam Crome e il malesiano Nur Amirul Fakhruddin Mazuki. Zaccanti, unico italiano in gara, è il primo leader della classifica con 29″ su Crome e 31″ su Mazuki.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA

L’italiano Francesco Di Felice (General Store Essegibi Fratelli Curia) si è imposto nella terza tappa, Pordenone – Gorizia, percorrendo 177.5 Km in 4h38′50″ alla media di 38.19 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Simon Pellaud e l’italiano Kevin Colleoni (Biesse Carrera). Il francese Clément Champoussin (Chambéry Cyclisme Compétition) è ancora leader della classifica con 48″ su Pellaud e 1′05″ sull’italiano Mattia Bais (Cycling Team Friuli)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: BILBAO – LOS MACHUCOS

settembre 5, 2019 by Redazione  
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La Vuelta si sposta in Cantabria con una frazione nella quale torneranno protagonisti gli uomini di classifica, nonostante non la si possa definire d’alta montagna a causa delle quote raggiunte, costantemente sotto i 900 metri sul livello del mare. I 166 Km di gara saranno scanditi da una “via crucis” di sette Gran Premi della Montagna scaglionati lungo il tracciato, anche se la maggior parte di queste asperità dovrebbe essere “snobbata” dalle azioni dei big, che cercheranno di non sprecar troppe energie in vista dei chilometri conclusivi e soprattutto della più difficile tra le salite in programma, quella che condurrà al traguardo. Il suo nome è Collado de la Espina, anche se invalso l’uso di chiamarla con il soprannome di Los Machucos, adottato fin dal precedente arrivo della Vuelta nel 2017, quando per la prima volta furono affrontati i suoi 7 km al 9,2% di pendenza media, resi ancora più selettivi dalla strada stretta e dalla presenza di alcuni ripidi tornantini pavimentati in cemento, mentre la pendenza massima – raggiunta nel corso del muretto che s’incontrerà a inizio salita – tocca un estremo del 26%. Si tratta, tra l’altro, di un arrivo in salita atipico perché, pur essendo assegnati i punti per la classifica degli scalatori sulla linea del traguardo, l’ascesa vera e propria terminerà nei pressi dello striscione dell’ultimo chilometro mentre il tratto conclusivo si presenterà quasi completamente in discesa.

METEO VUELTA

Bilbao : pioggia debole (0.2 mm), 18.3°C, vento moderato da NNE (14 Km/h), umidità all’80%
Los Machucos: previsioni non disponibili

UN PO’ DI STORIA

Los Machucos è una salita “made in Vuelta”, scoperta dalla corsa spagnola nel 2017 e finora affrontata in una competizione ciclistica solamente in quel precedente. La tappa, che come quella di quest’anno si concluse presso il monumento eretto in onore della “vaca pasiega”, fu conquistata dal corridore austriaco Stefan Denifl (vittoria che poi sarà tolta dall’ordine d’arrivo per questioni di doping, anche non verrà riassegnata), che tagliò il traguardo con 28” di vantaggio su Alberto Contador e con 1’04” sul colombiano Miguel Ángel López, che è tra i protagonisti anche di questa edizione della Vuelta.

Mauro Facoltosi

Il monumento alla vaca pasiega in vetta alla salita de Los Machucos e, in trasparenza, laltimetria della tredicesima tappa della Vuelta 2019 (www.sportfair.it)

Il monumento alla "vaca pasiega" in vetta alla salita de Los Machucos e, in trasparenza, l'altimetria della tredicesima tappa della Vuelta 2019 (www.sportfair.it)

GILBERT, UN’ALTRA PERLA NELLO SCRIGNO DI BILBAO

settembre 5, 2019 by Redazione  
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A Bilbao, una delle prestigiose sedi del museo d’arte moderna Guggenheim, Philippe Gilbert firma un’altro capolavoro d’arte sportiva della sua luminosa carriera. All’età di 37 anni suonati, compiuti 2 mesi fa, il campione belga lascia i compagni di fuga sul muro dell’Alto de Arraiz e giunge al traguardo nella cittadina basca con 3″ di vantaggio sui più immediati inseguitori. Nulla cambia in classifica generale nei piani alti e così lo sloveno Primož Roglič conserva la maglia rossa alla vigilia dell’ostico arrivo in salita a Los Machucos

Si è corsa oggi la dodicesima tappa della settantaquattresima edizione della Vuelta ciclista a Españam, una fazione di 171,4 chilometri che scattava dal circuito automobilisitico di Navarra per terminare a Bilbao, città faro dei Paesi Baschi. Il percorso era pieno di insidie e adatto agli attaccanti per la presenza di un paio di ripissimi muri nel finale. Non prendeva il via Benjamin Thomas (Groupama-FDJ) che abbandonava la corsa a causa della bronchite che gli aveva provocato anche febbre alta. Il gruppo nei primissimi chilometri non lasciava spazio alla fuga, tanto che si arrivava a ranghi compatti alla prima salita, l’Alto de Azazeta, GPM di 3a categoria situato a 43 km dalla linea di partenza. In vetta all’ascesa, lunga 4,9 km e caratterizzata da una pendenza media del 3.9%, transitavano nell’ ordine Sergio Henao (UAE-Team Emirates), Tosh van der Sande (Lotto Soudal) e Robert Power (Sunweb), col colombiano che voleva insidiare Ángel MAdrazo (Burgos-BH) nella lotta per la maglia a pois. Il gruppo ritornava compatto nella discesa seguente e avrebbe viaggiato sempre compatto per molti altri chilometri mentre diversi tentativi di attacco non riuscivano mai ad andare in porto, tanco che l’emozione più avvincente nei primi 100 chilometri di corsa era l’avvento della pioggia.
Quando di chilometri all’arrivo ne mancano poco più di 60 dal gruppo evadevano ben 19 corridori – José Joaquín Rojas (Movistar ), Manuele Boaro (Astana ), Heinrich Haussler (Bahrain-Merida), Felix Großschartner (Bora-Hansgrohe), Franciscov Ventoso (CCC Team), Philippe Gilbert e Tim Declercq (Deceuninck-Quick Step), Van der Sande, Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Willie Smit (Katusha Alpecin), Nikias Arndt (Sunweb), John Degenkolb e Jacopo Mosca (Trek-Segafredo), Valerio Conti e Marco Marcato (UAE-Team Emirates), Alexander Aranburu e Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA), Fernando Barceló e Cyril Barthe (Euskadi Basque Country – Murias) – che riuscivano a prendere 3′ di vantaggio dal resto del gruppo. Le squadre di Nairo Quintana, Alejandro Valverde Movistar) e Miguel Ángel López (Astana) mandavano così dei propri uomini all’attacco, cosa che non faceva il leader della classifica Primož Roglič (Jumbo Visma). I fuggitivi affrontavano la seconda salita di giornata, l’Alto de Urruztimendi (2.5 km, 9.2% di pendenza media) con 5′30” di vantaggio sul plotone inseguitore, con Marcato – seguito da Conti – primo a transitare in vetta. Sull’Alto El Vivero attaccavano e prendevano il largo Grmay e Großschartner, mentre nel gruppo partiva il forcing della Jumbo-Visma. Il duo di testa arriva ad accumulare 15” di vantaggio dal primo gruppo inseguitore sull’ultima asperità di giornata, l’Alto de Arraiz, muro di 2,2 Km al 12,2% di pendenza massima, sul quale si registrano picchi fino al 20%.
Sull’ultima pendenza di giornata dal gruppetto inseguitore partiva Gilbert che, raggiunti i due di testa, li superava e si portava da solo al comando della corsa quando mancavano 5 km alla linea d’arrivo. L’attacco veniva eseguito molto bene dal campione belga, che aveva gestito perfettamente le energie in precendenza. Nel gruppo maglia “roja” si susseguivano vari attacchi sul muro di Arraiz, con López molto attivo e Roglič attento a non farsi sorprendere. Invecve, il Team Movistar non mostrava alcuna velleità, con i capitani oggi a riposo.
Dopo aver fatto il vuoto Gilbert andava a vincere la dodicesima tappa della Vuelta con un’altra zampata delle sue, con la quuale lasciava il segno anche in questa edizione della corsa iberica. Tre secondi dopo il suo arrivo giungenvano al traguardo Aranburu e Barceló. Il gruppo dei big arrivava compatto dopo 3′02” con lo sloveno che manteneva senza troppi problemi la leadership alla vigilia dell’ostico arrivo in salita a Los Machucos

Luigi Giglio

Unaltro capolavoro made in Gilbert, la tappa di Bilbao della Vuelta 2019 (foto Bettini)

Un'altro capolavoro "made in Gilbert", la tappa di Bilbao della Vuelta 2019 (foto Bettini)

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