BENNETT VINCE IN SCIOLTEZZA AD OVIEDO. ROGLIČ RESTA IN MAGLIA ROSSA
Sul traguardo di Oviedo, dopo una caduta a un chilometro dall’arrivo che spezza il gruppo, Sam Bennett (Bora Hansgrohe) si invola senza ostacoli verso la seconda vittoria alla Vuelta 2019. Domani grande attesa per il tappone con arrivo al Santuario del Acebo.
Per quanto sia una tappa di transizione verso una domenica ed un lunedì che promettono spettacolo, la quattordicesima frazione della Vuelta 2019 da San Vicente de la Barquera ad Oviedo non pende completamente dalla parte dei velocisti. Lungo i 188 km che i ciclisti dovranno percorrere si costeggia per buoni tre quarti di tappa l’Oceano Atlantico da est ad ovest e qualche insidia dal vento può sempre capitare. Inoltre, gli ultimi 25-30 km non sono completamente piatti e bisognerà scalare anche l’Alto La Madera, unico GPM di terza categoria in programma che metterà ulteriore fatica in gambe già stanche dopo due settimane di corsa. Dopo la partenza erano sei i ciclisti che riuscivano ad evadere dal gruppo: Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), Luka Pibernik (Bahrain-Merida), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Salvatore Puccio (Team INEOS), Diego Rubio (Burgos-BH) e Stéphane Rossetto (Cofidis). In testa al gruppo si portavano uomini della Bora Hansgrohe e della Deceuninck-Quick Step per controllare la fuga, che dopo 20 km aveva un vantaggio di circa 2 minuti sul gruppo maglia rossa. Le squadre dei velocisti non permettevano che il vantaggio aumentasse più di tanto. A 60 km dall’arrivo Rossetto era il primo fuggitivo che si staccava, quando il vantaggio della fuga sul gruppo era di poco inferiore ai 2 minuti. Rubio si aggiudicava lo sprint intermedio di Gijón poi, allo scollinamento dell’Alto La Madera, ai fuggitivi non restava che una cinquantina di secondi di vantaggio sul gruppo. Le speranze di riuscita degli attaccanti venivano interrotte a 6 km dall’arrivo quando una decisa accelerazione della Mitchelton-Scott annullava la fuga. Il gruppo si preparava quindi alla volata con la Deceuninck-Quick Step che si portava nelle prima posizioni. Proprio sotto lo striscione dell’ultimo chilometro un improvviso scarto verso destra di Luka Mezgec (Mitchelton-Scott), forse toccato alla ruota posteriore, innescava la caduta di una ventina di ciclisti, tra i quali proprio lo sloveno sembrava il più dolorante, a lungo tempo disteso sull’asfalto. Nel frattempo Sam Bennett (Bora Hansgrohe), lanciato alla perfezione dai propri compagni, si involava tutto solo ai 400 metri dall’arrivo e vinceva praticamente senza volata. Secondo si classificava l’argentino Maximiliano Richeze (Deceuninck-Quick Step) mentre terzo era Tosh Van Der Sande (Lotto Soudal) con un passivo di 2″, ma poi la giuria, come da regolamento, annullava tutti i numerosi distacchi provocati dalla caduta. Bennett ottiene così la seconda vittoria alla Vuelta 2019 mentre in classifica generale resta tutto invariato con Primož Roglič (Jumbo Visma) che conduce con 2 minuti e 25 secondi di vantaggio su Alejandro Valverde (Movistar) e 3 minuti e 1 secondo di vantaggio su Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates). Domani si torna in montagna per la frazione che Tineo condurrà al Santuario del Acebo in 154.4 km. Si tratta probabilmente dell’ultima tappa veramente dura della Vuelta 2019 (anche se prima di Madrid s’incontreranno altre impegnative 3 frazioni di montagna), con quattro GPM di prima categoria, anche piuttosto lunghi per le abitudini della corsa spagnola. La classifica generale si delineerà quasi definitivamente e Roglič dovrà avere gli occhi aperti fino alla linea del traguardo, posta al termine di un’ascesa di 8 Km al 9.7% di pendenza media.
Giuseppe Scarfone

Sam Bennett vince uno sprint fortemente selezionato dalla caduta ad un chilometro dal traguardo di Oviedo (foto Bettini)