A TOLEDO CAVAGNA TRIONFA IN SOLITARIA. ROGLIČ RESTA IN MAGLIA ROSSA

settembre 13, 2019 by Redazione  
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Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step) saluta i suoi compagni di fuga e se ne va a 23 km dall’arrivo. Il gruppo maglia rossa, atteso da un ultimo chilometro infernale, lo rivede soltanto all’arrivo, tagliato con pochi secondi di ritardo dal francese. Primož Roglič (Jumbo Visma) resta in maglia rossa mentre la maglia verde inizia a scricchiolare visto che Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), secondo di tappa, può ancora insidiare lo sloveno a due tappe dal termine.

Sono 165 i km che i ciclisti percorreranno tra Ávila e Toledo. L’unico GPM inserito nel tracciato è posto al km 12 dalla partenza e potrebbe innescare la fuga di giornata, che a nostro arrivo ha poche possibilità di arrivare poichè i velocisti vorranno provare a testarsi su un arrivo davvero impegnativo: l’ultimo chilometro prevede, infatti, l’ascesa verso la città vecchia di Toledo con tratti in pavè e curve con percentuale in doppia cifra – vicina la 15% – che, pur tagliando fuori i velocisti puri, potrebbe riservare qualche chance di vittoria, o quantomeno di piazzamento, a gente come Sam Bennett (Bora Hansgrohe), che col tempo ha migliorato la tenuta sugli strappi breve e che può ancora togliere la maglia verde dalle spalle di Primož Roglič (Jumbo Visma). La fuga di giornata si formava abbastanza presto ed era composta da 10 uomini: Silvan Dillier (AG2R La Mondiale), Domen Novak (Bahrain-Merida), Rémi Cavagna (Deceuninck-Quick Step), Lawson Craddock (EF Education First), Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Ben O’Connor (Dimension Data), David de la Cruz (Team Ineos), Nikias Arndt (Sunweb) e Peter Stetina (Trek-Segafredo). Sull’Alto de la Paramera Admirail scollinava per primo. Il gruppo per il momento lasciava fare ed il vantaggio della fuga saliva a circa 3 minuti. A poco a poco, però, le squadre dei velocisti – specialmente Sunweb, CCC Team e Bora-Hansgrohe – piazzavano alcuni uomini a tirare in testa al gruppo in modo da far scendere progressivamente il vantaggio della fuga. Al km 75 la testa della corsa aveva 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa. A 65 km dall’arrivo una caduta nel gruppo coinvolgeva alcuni ciclisti, tra i quali due nomi “caldi”, il capoclassifica Roglič e Miguel Ángel López (Astana), quarto della generale. Vista la situazione il Team Movistar accelerava il ritmo ma soltanto per una decina di chilometri, dopodichè un rallentamento generale nel gruppo Valverde consentiva a Roglič e López di rientrare comodamente. A 50 km dall’arrivo la fuga aveva ancora 1 minuto e 30 secondi di vantaggio. A 23 km dall’arrivo Cavagna rompeva gli indugi e scattava dal gruppo di testa. Il francese sfruttava le sue doti da passista per aumentare il vantaggio sugli ex compagni di fuga. Il gruppo maglia rossa si avvicinava pericolosamente sotto la spinta di Bora-Hansgrohe, Sunweb e Bahrain-Merida, ma Cavagna teneva duro dando tutto se stesso negli ultimi 10 km e soprattutto sul difficile finale in salita. Il francese trionfava a braccia alzate avendo la meglio per soli 5 secondi su Bennett e Zdeněk Štybar (Deceuninck-Quick Step), conquistando così la prima vittoria in carriera in un grande giro. La top five di tappa era completata da Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step) e Alejandro Valverde (Movistar), rispettivamente quarto e quinto. In classifica generale Roglič resta in maglia rossa con 2 minuti e 50 secondi di vantaggio su Valverde e 3 minuti e 31 secondi su Nairo Quintana (Movistar). Domani è in programma la penultima tappa da Arenas de San Pedro a Plataforma de Gredos, poco più di 190 km costellati di difficoltà altimetriche, considerato che soltanto i primi 15 km saranno in pianura. Sei GPM – due di prima, due di seconda e due di terza categoria – si faranno sentire nelle gambe di tutti al termine del terzo grande giro dell’anno e il maltempo previsto per la giornata di sabata potrebbe complicare il tutto.

Giuseppe Scarfone

Il francese Cavagna resiste al ritorno del gruppo e vince sul difficile traguardo di Toledo (Getty Images Sport)

Il francese Cavagna resiste al ritorno del gruppo e vince sul difficile traguardo di Toledo (Getty Images Sport)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: ÁVILA – TOLEDO

settembre 13, 2019 by Redazione  
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A un primo sommario esame sembra una normale tappa per velocisti, caratterizzata da una pedalabile salita da affrontare in partenza e poi da tanta pianura, in mezzo alla quale spuntano qua e là modeste ascese, di quelle che non turbano gli sprinter. Se si guarda con più attenzione il finale, però, si notano un paio di dislivelli collocati a ridosso del traguardo e l’ultimo di questi ci coinciderà. Nel chilometro conclusivo, infatti, la strada si snoderà in salita con una pendenza media attorno al 5%, inclinazione che normalmente dovrebbe far fuori buona parte delle “ruote veloci”, ma non tutte. In realtà il finale toledino sarà ancora più impegnativo di quel che lasciano trapelare i semplici dati numerici perché in quel tratto s’incontreranno un paio di tornanti e – negli ultimi 500 metri – anche il pavè. In condizioni del genere il numero di velocisti in grado di competere su questo traguardo si abbassa ancor di più, mentre si spalancano le porte ai finisseur, a corridori come il belga Philippe Gilbert, che in questa Vuelta si è già imposto due volte e su questo stesso traguardo – ma allora non c’erano né tornanti, né pavè – aveva ottenuto un successo nell’edizione del 2010, quando aveva regolato allo sprint il velocista statunitense Tyler Farrar e l’italiano Filippo Pozzato.

METEO VUELTA

Ávila: pioggia modesta (0.4 mm), 18°C (percepiti 19°C), vento moderato da E (22-30 Km/h), umidità al 54%
El Tiemblo (Km 40.7): pioggia consistente (1 mm), 16.5°C, vento moderato da ENE (22-36 Km/h), umidità al 79%
Sotillo de la Adrada (Km 70): pioggia debole (0.2 mm), 17.3°C, vento moderato da ENE (27-35 Km/h), umidità al 79%
Torrijos (Km 122.2): cielo sereno, 22.3°C, vento moderato da ENE (23-29 Km/h), umidità al 54%
Toledo: poco nuvoloso, 24.7°C, vento moderato da E (24-29 Km/h), umidità al 46%

UN PO’ DI STORIA

Sono entrambe località molto frequentate dalla Vuelta le due che oggi ospiteranno partenza e arrivo della diciottesima frazione.
Circondata com’è dalle montagne, la cittadina di Ávila, situata nella comunità della Castiglia e León e il cui centro storico è tra i beni dell’umanità dell’UNESCO, ha spesso rappresentato l’approdo di tappe montane e nel complesso sono 24 le frazioni qui terminate tra il 1971 – quando si affermò l’olandese Joop Zoetemelk e il 2015, anno della vittoria di Alexis Gougeard. Gli italiani che si sono qui imposti sono stati tre: Enrico Zaina nel 1992, Giuseppe Calcaterra nel 1994 e Mariano Piccoli nel 2000.

Molte meno sono le tappe terminate a Toledo, capoluogo della Comunità Autonoma di Castiglia-La Mancia e pure iscritta nella lista dei beni dell’umanità. Gli arrivi nella città natale di Federico Bahamontes, a oggi il più anziano vincitore del Tour vivente (91 anni compiuti il 9 luglio), sono stati in tutte otto e il primo a lasciare il segno nella “città delle lame” è stato il francese Jean Stablinski nel 1958. In seguito qui hanno avuto l’onore d’alzare le braccia al cielo il belga Rik Van Looy nel 1959, lo spagnolo Domingo Perurena nel 1974, il britannico Malcolm Elliott nel 1988, l’italiano Massimo Ghirotto nel 1989, l’altro azzurro Paolo Bettini nel 2008, il britannico David Millar nel 2009 e, come ricordato più sopra, Gilbert nel 2010.

Mauro Facoltosi

Toledo e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa della Vuelta 2019 (www.toledoguide.net)

Toledo e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa della Vuelta 2019 (www.toledoguide.net)

ROGLIČ SUPERA INDENNE ANCHE IL TAPPONE DELLE MONTAGNE MADRILENE, VITTORIA AD HIGUITA

settembre 12, 2019 by Redazione  
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Parla colombiano la diciottesima tappa della Vuelta di Spagna, un tappone dove un altro giovane sale alla ribalta, Sergio Higuita, ventiduenne giovane scalatore della EF Education First, che oggi coglieva il suo primo successo da professionista.

La diciottesima tappa della Vuelta si corre tra Colmenar Viejo a Becerril de la Sierra, è una frazione montana con ben quattro gran premio della montagna di prima di categoria da scalare nei suoi 177.5 km. La fuga non riusciva a partire subito, nonostante i ripetuti attacchi portati da vari ciclisti prima della salita del Puerto de Navacerrada. Sulle pendici del monte iberico il corridore a tentare con più insistenza l’attacco era Wout Poels (Team Ineos), che – dopo uno dei tanti tentativi – non vedendo nessuno che lo seguiva decideva di proseguire da solo scalando in solitaria il GPM. Alle sue spalle partiva in ritardo un gruppetto di inseguitori, tra i quali Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale) che oggi avrebbe guadagnato ancora più punti nella classifica dedicata agli scalatori. Poels, intanto, non si fermava e continuava con 45″ sui primi inseguitori. Nella successiva discesa 11 uomini raggiungevano lo scalatore olandese in testa: Bouchard, Sergio Higuita (EF Education First), Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), Louis Meintjes (Dimension Data) alla ricerca di se stesso, Nick Schultz (Mitchelton-Scott), Tao Geoghegan Hart (Ineos) sempre pronto all’attacco, Nelson Oliveira (Movistar), Omar Fraile (Astana), Neilson Powless (Jumbo-Visma), Jonas Koch (CCC Team) e Óscar Rodríguez (Euskadi Basque Country-Murias); in pratica tutti i big, ad iniziare dalla maglia “roja” Primož Roglič (Jumbo-Visma), avevano messo un proprio uomo nella fuga. Al km 70 Hermann Pernsteiner (Bahrain-Merida) con una coraggiosa azione in solitaria riusciva ad entrare nella fuga, che nel frattempo riusciva a superare i cinque di minuti di vantaggio. Lungo la seconda scalata alla Morcuera, la salita più dura di giornata, l’Astana di Miguel Ángel López rompeva gli indugi e – grazie al duro lavoro dei fratelli Izagirre, degli italiani Manuele Boaro e Dario Cataldo e del polivalente Jakob Fuglsang, apriva la strada all’attacco del capitano colombiano, che avveniva a 61 km dall’arrivo. Roglič non si lasciava intimorire mettendo in testa a guidare l’inseguimento il fidato Sepp Kuss, già vincitore di una tappa in questa Vuelta. Il ritmo dello statunitense faceva male a molti, tanto che nel gruppo dei migliori non rimanevano che il suo capitano, Alejandro Valverde, Nairo Quintana e Marc Soler della Movistar, Tadej Pogačar dell’UAE-Team Emirates, Rafał Majka della Bora-Hansgrohe) e, una delle più belle sorprese di quest’edizione della corsa iberica, Carl Fredrik Hagen della Lotto Soudal Kuss finiva il suo lavoro e poi in discesa, a 38 km dalla fine, il gruppo maglia rossa rientra su López, che non era riuscito a sfruttare nemmeno l’aiuto di Fraile, appositamente fermato tra gli uomini in fuga.
Tra i fuggitivi Sergio Higuita attaccava in discesa a oltre 50 km dalla fine, scendendo in picchiata dalla Morcuera a velocità molto sostenuta faceva il vuoto avvantaggiandosi di oltre un minuto sui diretti rivali. I primi chilometri facili del Puerto de Cotos non rappresentavano nessuna difficoltà per il giovane colombiano, mentre da dietro López provava nuovamente ad attaccare, ma Roglič e un sofferente Pogačar rispondevano colpo su colpo. Un attacco più deciso del capitano del Team Astana avveniva a 6 km dal GPM: Valverde e Roglič rispondevano presente, Majka li avrebbe raggiunti più tardi, mentre Pogačar e Quintana venivano staccati.
Sull’ultimo GPM di giornata Higuita transitava con 40″ su Roglič, Valverde, López e Majka e un minuto su Pogačar, mentre Quintana aveva 20″ di passivo dallo sloveno. Sfruttando ancora le sue doti di discesista, Higuita arrivava ai piedi del dentello finale con più di mezzo minuto di vantaggio. Lo scalatore colombiano aveva raggiunto il suo scopo, quello del primo successo da professionista, mentre alle sue spalle López si sfiancava senza l’aiuto di nessun altro perchè Valverde non voleva infierire su Quintana, Majka non ne aveva e Roglič non aveva nessun interesse (salvo quello di staccare lo sfinito López nei metri finali).
Dopo la felice giornata di ieri, si concretizzava un’altra tappa difficile per Quintana che pagava gli sforzi e veniva costretto a cedere il secondo posto in classifica al suo compagno di squadra Alejando Valverde. Scivolava in quinta posizione Pogačar, scavalcato da un aggressivo López per soli 32 secondi. Proprio López e Pogačar sono in lotta per la classifica riservata ai giovani, al momento la più incerta. Missione compiuta, invece, per il francese Bouchard che ha praticamente “blindato” la maglia a pois di miglior scalatore della Vuelta.

Luigi Giglio

Higiuita vince il tappone della Sierra de Guadarrama (Getty Images Sport)

Higiuita vince il tappone della Sierra de Guadarrama (Getty Images Sport)

LA CRONOMETRO PREMIA AFFINI E VAN DER POEL

settembre 12, 2019 by Redazione  
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La cronometro odierna del Tour of Britain parla italiano grazie al promettente Edoardo Affini, autore di una prova “maiuscola”. Il seppur onorevole tredicesimo posto di Matteo Trentin non ha permesso al trentino di mantenere la maglia verde, tornata sulle spalle di Mathieu van der Poel.

Edoardo Affini, mantovano della Mitchelton-Scott, si è imposto con il tempo di 16’39” nella cronometro di 14.4 km disputata a Pershore, valida come sesta frazione della corsa a tappe britannica.
Alle spalle del giovane e promettente cronoman si sono piazzati Sebastian Langeveld (EF Education First) e Dylan van Baarle (Team Ineos) a 7”, con una differenza tra i due di soli pochi decimi. Seguono Luke Durbridge (Mitchelton-Scott) a 8″, Tanel Kangert (EF Education First) a 10″, Mathieu van der Poel (Corendon-Circus) a 12″, Alex Dowsett (Katusha Alpecin) a 13″, Jos van Emden (Jumbo-Visma) a 16″, Pavel Sivakov (Team Ineos) a 17″ e Frederik Frison (Lotto Soudal) a 20″.
Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), tredicesimo a 21″, è stato autore di una più che buona prova ma non sufficiente per mantenere la maglia verde di leader. Il nuovo capoclassifica è ora Mathieu van der Poel con un vantaggio sull’italiano di 6″ mentre terzo Pavel Sivakov (Team Ineos) a 24”.
Domani si corre la frazione dal finale più impegnativo, 189 Km da Warwick al Burton Dassett Country Park, dove il traguardo sarà posto al termine di una salita di 1500 metri al 5.9% che dovrà essere presa di petto tre volte negli ultimi 26 Km.

Mario Prato

Edoardo Affini in azione nella crono del Tour of Britain 2019 (foto SWpix.com)

Edoardo Affini in azione nella crono del Tour of Britain 2019 (foto SWpix.com)

12-09-2019

settembre 12, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il colombiano Sergio Andrés Higuita García (EF Education First) si è imposto nella diciottesima tappa, Colmenar Viejo – Becerril de la Sierra, percorrendo 177.5 Km in 4h33′09″ alla media di 38.99 Km/h. Ha preceduto di 15″ lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) e lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte. Miglior italiano Matteo Fabbro (Team Katusha Alpecin), 45° a 14′35″. Roglič è ancora maglia rossa con 2′50″ su Valverde Belmonte e 3′31″ sul colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas. Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 40° a 1h50′52″

OVO ENERGY TOUR OF BRITAIN

L’italiano Edoardo Affini (Mitchelton-Scott) si è imposto nella sesta tappa, circuito a cronometro di Pershore, percorrendo 14.4 Km in 16′39″ alla media di 51.89 Km/h. Ha preceduto di 7″ gli olandesi Sebastian Langeveld e Dylan van Baarle. L’olandese Mathieu van der Poel (Corendon – Circus) è tornato leader della classifica con 6″ sull’italiano Matteo Trentin (Mitchelton-Scott) e 24″ sul russo Pavel Sivakov

TURUL ROMANIEI

Il polacco Stanislaw Aniolkowski (CCC Development Team) si è imposto nella seconda tappa, Brașov – Focșani, percorrendo 176.3 Km in 4h06′14″ alla media di 42.96 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’estone Mihkel Räim e il rumeno Eduard Michael Grosu. Miglior italiano Jonathan Milan (Cycling Team Friuli), 4°. L’olandese Ivar Slik (Monkey Town – à Bloc CT) è ancora leader della classifica con 4″ sul connazionale Alex Molenaar e 46″ su Aniolkowski. Miglior italiano Milan, 6° a 50″.

TOUR OF CHINA I

L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella quinta tappa, circuito di Nanxian, percorrendo 116 Km in 2h29′52″ alla media di 46.44 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Mehdi Benhamouda e il sudafricano Reynard Butler. L’olandese Jeroen Meijers (Taiyuan Miogee Cycling Team) è ancora leader della classifica con 16″ sul bielorusso Yauhen Sobal e 21″ sull’italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: COLMENAR VIEJO – BECERRIL DE LA SIERRA

settembre 12, 2019 by Redazione  
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È una tappa che in molti si sono segnati in rosso la penultima di montagna della Vuelta 2019. A parte le differenti località di partenza e arrivo, il tracciato è l’esatta fotocopia della frazione disegnata sulle strade della Sierra de Guadarrama che nel 2015 consentì a Fabio Aru di “disarcionare” dal vertice della classifica Tom Dumoulin, staccandolo di ben 4 minuti e reimpossessandosi definitivamente – la corsa si concludeva il giorno dopo a Madrid – di quella maglia rossa che aveva conquistato sui Pirenei e che gli era stata tolta qualche giorno prima nella cronometro di Burgos. E tutto questo riuscì nonostante il tracciato non proponesse pendenze particolarmente rognose, anche se alla fine di questa giornata i corridori avranno percorso nel complesso quasi 50 Km di salita, suddivisi tra 4 ascese. Si comincerà a pedalare verso l’alto a una trentina di chilometri dalla partenza, quando si attaccheranno i 12 Km al 6.3% del Puerto de Navacerrada, storica ascesa della Vuelta, più volte affrontata sia come GPM, sia come traguardo di tappa. Si affronterà successivamente la Morcuera, che dovrà essere ripetuta due volte, prima salendo dal più facile versante di Rascafría (13 Km al 5%) e poi da quello più impegnativo di Miraflores de la Sierra (10.5 Km al 6.7%), sul quale la Vuelta del 2015 si decise a favore dello scalatore sardo. A quel punto mancherà ancora un colle da scavalcare, il Puerto de Cotos (14 Km al 4.8%), superato il quale saranno ancora 26 i chilometri da coprire per andare al traguardo, costituiti da un lungo tratto in quota subito dopo lo scollinamento che terminerà nuovamente con il passaggio dal Navacerrada e quindi la discesa – ripercorrendo a ritroso la strada percorsa un centinaio di chilometri prima – che terminerà a 4 Km da Becerill de la Sierra, quando si tornerà leggermente a salire verso la linea d’arrivo. Considerato quanto successo nella frazione di Guadalajara, con la lunga fuga che ha permesso a Nairo Quintana di recuperare quasi 5 minuti a Primož Roglič e di risalire fino al secondo posto della classifica generale, ci sono tutti i presupposti per assistere ad un’altra grande giornata di ciclismo, come quella vissuta quattro anni fa.

METEO VUELTA

Colmenar Viejo: cielo sereno, 23.9°C, vento moderato da ENE (23-32 Km/h), umidità al 35%
Miraflores de la Sierra (Km 87): cielo sereno, 26.1°C, vento moderato da ENE (21-27 Km/h), umidità al 30%
Miraflores de la Sierra (Km 110.4): cielo sereno, 26.6°C, vento moderato da ENE (21-27 Km/h), umidità al 29%
Becerril de la Sierra: cielo sereno, 26.8°C, vento moderato da ENE (21-28 Km/h), umidità al 30%

UN PO’ DI STORIA

Colmenar Viejo, centro della Comunidad de Madrid situato ai piedi della Sierra de Guadarrama, tornerà a ospitare la Vuelta a 40 anni di distanza da quello che finora è stato l’unico arrivo di tappa in questo comune: si trattava della prima semitappa della 18a frazione dell’edizione 1979, vinta dallo spagnolo Miguel María Lasa.

Becerril de la Sierra, centro situato in linea d’aria a una ventina di chilometri da Colmenar Viejo, debutterà come arrivo di tappa. Non distante è Cercedilla, dove nel 2015 terminò la citata tappa della “Reconquista” di Fabio Aru, nella quale s’impose un altro corridore spagnolo, Rubén Plaza.

Mauro Facoltosi

La Sierra de Guadarrama vista dall’aereo e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa della Vuelta 2019 (wikipedia)

La Sierra de Guadarrama vista dall’aereo e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa della Vuelta 2019 (wikipedia)

TERNO GROENEWEGEN, TRENTIN SI RIPRENDE LA “VERDE”

settembre 11, 2019 by Redazione  
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Dylan Groenewegen si dimostra il signore delle volata in questo Tour of Britain. Buone notizie anche per Matteo Trentin, terzo, che ritorna in possesso della maglia verde di leader della classifica generale.

Ancora una volata nel segno di Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma), che si è imposto per la terza volta nella corsa a tappe inglese. Sul podio di giornata sono saliti nell’ordine Matthew Walls (nazionale britannica) e Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), che grazie ai 4” di abbuono si è nuovamente insediato al vertice della classifica generale spodestando, Mathieu van der Poel (Corendon – Circus), vincitore ieri e leader per un giorno. Alle spalle di Trentin dopo la quinta tappa troviamo proprio Van der Poel a 3” e Jasper De Buyst (Lotto Soudal) a 10”.
Tornando all’ordine di arrivo odierno completano la TopTen Cees Bol (Team Sunweb), Davide Cimolai (Israel Cycling Academy), De Buyst, Ben Swift (Team Ineos), Tom Van Asbroeck (Israel Cycling Academy), Edoardo Affini (Mitchelton-Scott) e Mark Cavendish (Dimension Data). Per l’ormai ex “Cannonball” questo è il sesto piazzamento di questo 2019.
Prima di lasciare la ribalta ai velocisti che si sono contesi la vittoria di tappa, oggi si sono messi in mostra Emil Vinjebo (Riwal), Matthew Bostock (Canyon), Robert Scott (Team Wiggins) e il solito “Jacob Scott (Swift Carbon), interessato a rimpolpare i suoi punti per la classifica dei gran premi della montagna, dove ora ha un vantaggio di 21 punti su Dries De Bondt (Corendon – Circus). Di questi coraggiosi l’ultimo a cedere è stato Vinjebo che è stato raggiunto quando al traguardo mancavano solo 6 km.
Come già ieri, si è visto davanti anche Gianni Moscon (Team Ineos) che, nonostante il tentativo sulla breve salita di Flaybrick Hill a 4 chilometri dall’arrivo, non è riuscito ad avvantaggiarsi sul plotone.

Mario Prato

Terzo successo per Dylan Groenewegen sulle strade del Tour of Britain 2019 (foto Bettini)

Terzo successo per Dylan Groenewegen sulle strade del Tour of Britain 2019 (foto Bettini)

VIA COL VENTO A GUADALAJARA: GILBERT VINCE, ROGLIČ RESTA IN MAGLIA ROSSA COL BRIVIDO

settembre 11, 2019 by Redazione  
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Una maxi fuga di oltre 40 ciclisti sfida vento e ventagli partendo dopo pochi km e sconvolge la 17a tappa della Vuelta 2019. Vince Philippe Gilbert (Deceuninck Quick Step) sfruttando la superiorità numerica della sua squadra. In classifica generale Primož Roglič (Jumbo Visma) conserva la maglia rossa anche se Nairo Quintana (Movistar), presente nella fuga, è adesso secondo in classifica generale.

Dopo il secondo giorno di riposo la Vuelta 2019 riparte da Aranda de Duero per giungere a Guadalajara in quasi 220 km. È la tappa più lunga della Vuelta 2019 e l’assenza di GPM dovrebbe favorire i velocisti. Ma 220 km sono tanti, la stanchezza inizia a farsi sentire ed anche il vento, previsto con raffiche tra i 30 e i 40 km/h per una buona metà della tappa sul tipico altipiano spagnolo, potrebbe riservare qualche sorpresa. Insomma, anche la fuga potrebbe avere qualche chance di successo. Il ritmo dopo la partenza era subito indiavolato e dopo 5 km si staccava una maxi fuga composta da una quarantina di ciclisti. Tra di essi, s’incontravano varie tipologie di corridori: uomini di classifica, velocisti e tipici uomini da fuga, un po’ di tutto per animare le fasi iniziali della tappa. Erano, infatti, presenti nomi di spicco come Nairo Quintana (Movistar), Wilco Keldermann (Sunweb) e James Knox (Deceuninck-Quick Step), ma anche gente veloce come Sam Bennett (Bora-Hansgrohe), Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick Step) e John Degenkolb (Trek-Segafredo), per non parlare di classicomani come Philippe Gilbert (Deceuninck-Quick Step), Luis León Sánchez (Astana) e Edvald Boasson Hagen (Dimension Data). Da segnalare anche la presenza di tre italiani, Eros Capecchi (Deceuninck-Quick Step), Marco Marcato e Oliviero Troia (UAE-Team Emirates). La Deceuninck era praticamente al completo poichè oltre ai corridori già citati erano presenti anche Zdeněk Štybar, Rémi Cavagna e Tim Declercq. Dopo 30 km il ritardo del gruppo maglia rossa sfiorava già i 2 minuti e dopo 70 km era aumentato a 4 minuti e 20 secondi. Il vento, come previsto, ci metteva lo zampino e provocava ulteriori spaccamenti sia nel gruppo di testa, sia nel gruppo all’inseguimento. Intorno al centesimo chilometro di gara davanti rimaneva in 33, mentre ciò che restava del gruppo maglia rossa era segnalato a 4 minuti e 35 secondi di ritardo. Bennett si aggiudicava il traguardo intermedio di Atienza. A 100 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era salito a 5 minuti e 20 secondi. A questo punto Quintana era tornato sul podio virtuale della classifica generale e Primož Roglič (Jumbo Visma) iniziava seriamente a preoccuparsi. Il vento da laterale tornava a favore nella seconda parte di tappa e ciò favoriva il gruppo davanti, che manteneva un vantaggio di 5 minuti sul gruppo maglia rossa, sempre più ridotto all’osso. Una ventina di ciclisti si sarebbero così giocati la vittoria a Guadalajara, in un finale che prevedeva gli ultimi 3 km in leggera salita. La Deceuninck, avendo ancora la maggioranza degli uomini in fuga nonostante Capecchi e Jakobsen si fossero staccati a circa 30 km dall’arrivo, poteva gestire a piacimento il finale. Era Štybar a scattare a circa 2 km dall’arrivo ma Bennett era abile a riprenderlo ai meno 400 metri. Alla ruota dell’irlandese a sua volta si riportava Gilbert, che lo superava negli ultimi 200 metri andando a conquistare la sua seconda vittoria di tappa alla Vuelta 2019. Chiudeva al terzo Remi Cavagna mentre il gruppo maglia rossa giungeva al traguardo con un ritardo di 5 minuti e 29 secondi. In classifica generale Roglič resta in maglia rossa con un vantaggio di 2 minuti e 24 secondi su Quintana e 2 minuti e 48 secondi su Alejandro Valverde (Movistar). Domani nella diciottesima tappa da Colmenar Viejo a Becerril de la Sierra potremo assistere alle ultime schermaglie tra i big, visto che la tappa presenta quattro GPM di prima categoria, anche se dall’ultimo mancheranno 25 km all’arrivo, per lo più in discesa

Giuseppe Scarfone

Bis di Gilbert sulle strade della Vuelta 2019 al termine della ventosa frazione di Guadalajara (Getty Images)

Bis di Gilbert sulle strade della Vuelta 2019 al termine della ventosa frazione di Guadalajara (Getty Images)

11-09-2019

settembre 11, 2019 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Il belga Philippe Gilbert (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella diciassettesima tappa, Aranda de Duero – Guadalajara, percorrendo 219.6 Km in 4h20′15″ alla media di 50.63 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’irlandese Sam Bennett e il francese Rémi Cavagna. Miglior italiano Dario Cataldo (Astana Pro Team), 47° a 10′26″. Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) è ancora maglia rossa con 2′24″ sul colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas e 2′48″ sullo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte. Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo), 38° a 1h29′29″

OVO ENERGY TOUR OF BRITAIN

L’olandese Dylan Groenewegen (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella quinta tappa, circuito di Birkenhead, percorrendo 174.1 Km in 3h57′31″ alla media di 43.98 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Matthew Walls e l’italiano Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), tornato leader della classifica con 3″ sull’olandese Mathieu van der Poel e 7″ su 10″ sul belga Jasper de Buyst

TURUL ROMANIEI

L’olandese Ivar Slik (Monkey Town – à Bloc CT) si è imposto nella prima tappa, Cluj-Napoca – Sighișoara, percorrendo 168 Km in 4h12′44″ alla media di 39.88 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Alex Molenaar e di 46″ il rumeno Eduard Michael Grosu. Miglior italiano Riccardo Bobbo (Team Novak), 11° a 46″. Slik è il primo leader della classifica con 4″ su Molenaar e 50″ sull’italiano Jonathan Milan (Cycling Team Friuli)

TOUR OF CHINA I

L’olandese Jeroen Meijers (Taiyuan Miogee Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, circuito di Zhijiang, percorrendo 156.5 Km in 3h29′12″ alla media di 44.89 Km/h. Ha preceduto allo sprint il bielorusso Yauhen Sobal e di 34″ l’olandese Roy Eefting. Miglior italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec), 4° a 34″. Meijers è il nuovo leader della classifica con 16″ su Sobal e 21″ sull’italiano Mirco Maestri (Bardiani – CSF)

VUELTA 2019 – LA ETAPA DEL DÍA: ARANDA DE DUERO – GUADALAJARA

settembre 11, 2019 by Redazione  
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Dopo l’ultima giornata di riposo la Vuelta riparte con la prima delle tre frazioni destinate ai velocisti che si alterneranno ai rimanenti tapponi nell’ultima settimana di gara. Si tratta anche della tappa più lunga di questa edizione, rasentando i 220 Km, ma sotto l’aspetto “fisico” l’altimetria non segnala particolari difficoltà, a parte un breve strappo inserito a poco meno di 5 Km dall’arrivo e dalla lieve pendenza che caratterizzerà gli ultimi 3 km di gara e che potrebbero ispirare tentativi da parte dei finisseur. I veri problemi nella giornata di oggi dovrebbe darli il vento, che le previsioni annunciano particolarmente forte nella seconda metà di questa diciassettesima frazione, spazzata da folate che potrebbero raggiungere i 50 Km orari, con tutti i rischi connessi alla formazione di ventagli. Fortunatamente nella parte conclusiva il vento dovrebbe spirare da nord est e i corridori dovrebbero molto spesso trovarselo alle spalle, consentendo agevolmente a chi sarà rimasto staccato nei precedenti tratti più esposti di rientrare nel gruppo di testa.

METEO VUELTA

Aranda de Duero: cielo coperto, 15.5°C, vento moderato da NNE (23-30 Km/h), umidità al 62%
Ayllón (Km 41.6): cielo sereno, 16°C, vento moderato da NNE (27-34 Km/h), umidità al 50%
Atienza (Traguardo volante – Km 103.3) : cielo coperto, 17.1°C, vento forte da NNE (38-50 Km/h), umidità al 44%
Sigüenza (Km 134): cielo coperto, 17.9°C, vento forte da NE (35-46 Km/h), umidità al 44%
Jadraque (Km 169): nubi sparse, 19°C (percepiti 20°C), vento forte da NE (34-46 Km/h), umidità al 42%
Guadalajara: nubi sparse, 23°C, vento forte da NE (31-43 Km/h), umidità al 34%

UN PO’ DI STORIA

Aranda de Duero, centro della comunità autonoma della Castiglia e León che gli appassionati di enologia conoscono per le sue “grotte sotterranee del vino”, è stata già sede di partenza di una tappa con arrivo fissata a Guadalajara nel 2006, vinta dall’italiano Luca Paolini. E non è stata questa l’unica affermazione di un nostro connazionale nella città sede del traguardo, situata nella comunità autonoma della Castiglia-La Mancia poichè in tutte e tre le frazioni che finora la Vuelta ha fatto terminare in questo centro si è imposto un “azzurro”: oltre a Paolini, qui hanno vinto Cristian Moreni nel 1999 e Guido Trenti nel 2001.

Mauro Facoltosi

Il palazzo dell’Infantado a Gaudalajara e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa della Vuelta 2019 (www.eldiario.es)

Il palazzo dell’Infantado a Gaudalajara e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa della Vuelta 2019 (www.eldiario.es)

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