ROGLIČ SUPERA INDENNE ANCHE IL TAPPONE DELLE MONTAGNE MADRILENE, VITTORIA AD HIGUITA

settembre 12, 2019
Categoria: News

Parla colombiano la diciottesima tappa della Vuelta di Spagna, un tappone dove un altro giovane sale alla ribalta, Sergio Higuita, ventiduenne giovane scalatore della EF Education First, che oggi coglieva il suo primo successo da professionista.

La diciottesima tappa della Vuelta si corre tra Colmenar Viejo a Becerril de la Sierra, è una frazione montana con ben quattro gran premio della montagna di prima di categoria da scalare nei suoi 177.5 km. La fuga non riusciva a partire subito, nonostante i ripetuti attacchi portati da vari ciclisti prima della salita del Puerto de Navacerrada. Sulle pendici del monte iberico il corridore a tentare con più insistenza l’attacco era Wout Poels (Team Ineos), che – dopo uno dei tanti tentativi – non vedendo nessuno che lo seguiva decideva di proseguire da solo scalando in solitaria il GPM. Alle sue spalle partiva in ritardo un gruppetto di inseguitori, tra i quali Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale) che oggi avrebbe guadagnato ancora più punti nella classifica dedicata agli scalatori. Poels, intanto, non si fermava e continuava con 45″ sui primi inseguitori. Nella successiva discesa 11 uomini raggiungevano lo scalatore olandese in testa: Bouchard, Sergio Higuita (EF Education First), Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ), Louis Meintjes (Dimension Data) alla ricerca di se stesso, Nick Schultz (Mitchelton-Scott), Tao Geoghegan Hart (Ineos) sempre pronto all’attacco, Nelson Oliveira (Movistar), Omar Fraile (Astana), Neilson Powless (Jumbo-Visma), Jonas Koch (CCC Team) e Óscar Rodríguez (Euskadi Basque Country-Murias); in pratica tutti i big, ad iniziare dalla maglia “roja” Primož Roglič (Jumbo-Visma), avevano messo un proprio uomo nella fuga. Al km 70 Hermann Pernsteiner (Bahrain-Merida) con una coraggiosa azione in solitaria riusciva ad entrare nella fuga, che nel frattempo riusciva a superare i cinque di minuti di vantaggio. Lungo la seconda scalata alla Morcuera, la salita più dura di giornata, l’Astana di Miguel Ángel López rompeva gli indugi e – grazie al duro lavoro dei fratelli Izagirre, degli italiani Manuele Boaro e Dario Cataldo e del polivalente Jakob Fuglsang, apriva la strada all’attacco del capitano colombiano, che avveniva a 61 km dall’arrivo. Roglič non si lasciava intimorire mettendo in testa a guidare l’inseguimento il fidato Sepp Kuss, già vincitore di una tappa in questa Vuelta. Il ritmo dello statunitense faceva male a molti, tanto che nel gruppo dei migliori non rimanevano che il suo capitano, Alejandro Valverde, Nairo Quintana e Marc Soler della Movistar, Tadej Pogačar dell’UAE-Team Emirates, Rafał Majka della Bora-Hansgrohe) e, una delle più belle sorprese di quest’edizione della corsa iberica, Carl Fredrik Hagen della Lotto Soudal Kuss finiva il suo lavoro e poi in discesa, a 38 km dalla fine, il gruppo maglia rossa rientra su López, che non era riuscito a sfruttare nemmeno l’aiuto di Fraile, appositamente fermato tra gli uomini in fuga.
Tra i fuggitivi Sergio Higuita attaccava in discesa a oltre 50 km dalla fine, scendendo in picchiata dalla Morcuera a velocità molto sostenuta faceva il vuoto avvantaggiandosi di oltre un minuto sui diretti rivali. I primi chilometri facili del Puerto de Cotos non rappresentavano nessuna difficoltà per il giovane colombiano, mentre da dietro López provava nuovamente ad attaccare, ma Roglič e un sofferente Pogačar rispondevano colpo su colpo. Un attacco più deciso del capitano del Team Astana avveniva a 6 km dal GPM: Valverde e Roglič rispondevano presente, Majka li avrebbe raggiunti più tardi, mentre Pogačar e Quintana venivano staccati.
Sull’ultimo GPM di giornata Higuita transitava con 40″ su Roglič, Valverde, López e Majka e un minuto su Pogačar, mentre Quintana aveva 20″ di passivo dallo sloveno. Sfruttando ancora le sue doti di discesista, Higuita arrivava ai piedi del dentello finale con più di mezzo minuto di vantaggio. Lo scalatore colombiano aveva raggiunto il suo scopo, quello del primo successo da professionista, mentre alle sue spalle López si sfiancava senza l’aiuto di nessun altro perchè Valverde non voleva infierire su Quintana, Majka non ne aveva e Roglič non aveva nessun interesse (salvo quello di staccare lo sfinito López nei metri finali).
Dopo la felice giornata di ieri, si concretizzava un’altra tappa difficile per Quintana che pagava gli sforzi e veniva costretto a cedere il secondo posto in classifica al suo compagno di squadra Alejando Valverde. Scivolava in quinta posizione Pogačar, scavalcato da un aggressivo López per soli 32 secondi. Proprio López e Pogačar sono in lotta per la classifica riservata ai giovani, al momento la più incerta. Missione compiuta, invece, per il francese Bouchard che ha praticamente “blindato” la maglia a pois di miglior scalatore della Vuelta.

Luigi Giglio

Higiuita vince il tappone della Sierra de Guadarrama (Getty Images Sport)

Higiuita vince il tappone della Sierra de Guadarrama (Getty Images Sport)

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