LA ETAPA DEL DÍA: BIESCAS – SALLENT DE GÁLLEGO (ARAMÓN FORMIGAL)

ottobre 25, 2020 by Redazione  
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Era previsto a questo punto l’unico vero tappone della Vuelta 2020, ma la pandemia se l’è “mangiato” come ha fatto con la frazione del Colle dell’Agnello al Giro d’Italia e agli organizzatori non è rimasto altro che ridisegnarlo tutto in territorio spagnolo. Ma il risultato non è all’altezza dell’originale…

È un pò come scambiare l’introvabile figurina del portiere bergamasco Pier Luigi Pizzaballa con un’altra più “dozzinale”. La frazione che ha preso il posto di quello che doveva essere l’unico vero tappone della Vuelta (pur essendoci diverse altre occasioni per gli scalatori, anche più dotate in quanto a pendenze) non regge il paragone con l’originale, che prevedeva di sconfinare in Francia e affrontare due mitiche ascese del Tour, l’Aubisque e il Tourmalet, in vetta alla quale sarebbe stato collocato il traguardo. Ma l’emergenza sanitaria che già aveva costretto gli organizzatori del Giro a rinunciare alle ascese all’Agnello e all’Izoard, ha visto indaffarati anche i colleghi della Vuelta, che dopo il diniego allo sconfinamento pirenaico hanno tirato fuori dal cassetto il “piano B” che già avevano disegnato, anche perchè a fine ottobre c’era il rischio di trovare la neve ai 2115 metri del Tourmalet. Il tracciato di riserva, però, oltre a non avere lo stesso fascino del percorso originario non ne ha nemmeno il potenziale perchè le tre ascese che lo caratterizzano “sfigurano” al confronto di quelle che si sarebbe dovuto affrontare. Le prime due saranno quasi sicuramente ininfluente e nemmeno quella finale verso la stazione di sport invernali di Aramón Formigal fa particolarmente tremare i polsi per via dei suoi quasi 15 Km al 4.6% di pendenza media. Nemmeno nei conclusivi 3600 metri, tratto più esigente dell’ascesa (media del 6.5%, massima del 10%), si incontrano inclinazioni in grado di mandare in estasi gli scalatori, anche se il precedente del 2016 fa ben sperare…

METEO

Biescas: pioggia debole (0.1 mm), 10.2°C (percepiti 3°C), vento moderato da WSW (21 Km/h), umidità al 66%
Sabiñánigo (31.7 Km): pioggia debole (0.2 mm), 14.3°C (percepiti 11°C), vento moderato da SSW (14-17 Km/h), umidità al 58%
Biescas (traguardo volante – 119.7 Km) : pioggia consistente (1 mm), 7.7°C (percepiti 5°C), vento moderato da SW (19-24 Km/h), umidità al 90%
Sallent de Gállego (Aramón Formigal): previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.00: inizio diretta su Eurosport 2 (18 minuti prima della partenza)
13.18: partenza da Biescas
15.00-15.20: scollinamento Alto de Petralba
16.00-16.20: scollinamento Puerto de Cotefablo
16.20-16.45: traguardo volante di Biescas
17.00-17.30: arrivo a Sallent de Gállego (Aramón Formigal)

UN PO’ DI STORIA

La stazione di sport invernali di Formigal, situata nel territorio del municipio di Sallent de Gállego, con la tappa di quest’anno porterà a quattro il suo “bottino” di arrivi di tappa ospitati, inagurati nel 1972 dalla vittoria del “Pantani” spagnolo dell’epoca, José Manuel Fuente. Dopo questo precedente dovranno trascorrere ben 41 anni per rivedere i corridori in questa località, quando coglierà la vittoria il “grimpeur” francese Warren Barguil. Sarà però la tappa qui terminata nel 2016 a far rimbalzare sulle pagine del giornalismo sportivo il nome di Formigal, quando la vittoria dell’italiano Gianluca Brambilla passerà in secondo piano a causa dell’impresa del colombiano Nairo Quintana, secondo al traguardo dopo esser riuscito a scardinare il tradizionale ferreo controllo della Sky di Chris Froome ed incrementare maggiormente il vantaggio che già aveva in classifica.

Vista panoramica del piazzale dove terminerà la sesta tappa della Vuelta e, in trasparenza, laltimetria (www.cols-cyclisme.com)

Vista panoramica dal piazzale dove terminerà la sesta tappa della Vuelta e, in trasparenza, l'altimetria (www.cols-cyclisme.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: ALBA – SESTRIERE

ottobre 24, 2020 by Redazione  
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L’emergenza sanitaria ha costretto l’organizzazione a rinunciare agli ingredienti più ghiotti del tappone del Sestriere. Ma, nonostante l’assenza forzata di Agnello e Izoard, l’ultima frazione di montagna si annuncia lo stesso appassionante alla luce della particolare situazione in classifica venutasi a creare dopo la tappa dello Stelvio, con i primi tre corridori racchiusi in soli quindici secondi

Il Covid aveva già fatto un paio di sgambetti al Giro contagiando due dei grandi nomi al via della corsa rosa, il britannico Simon Yates e l’olandese Steven Kruijswijk. Il direttore della corsa non poteva immaginare, però, che la pandemia lo avrebbe costretto a rinunciare ad una delle frazione di punta della corsa, il tappone del Sestriere, che dava più preoccupazioni per la possibilità di transitare o meno sul Colle dell’Agnello a causa della neve. Mentre si stava riuscendo a liberando la strada d’accesso al secondo valico d’Italia per altitudine, inferiore allo Stelvio per soli 14 metri, è arrivato il dietrofront quando il Centro di Crisi Interministeriale transalpino ha vietato il passaggio della corsa sul territorio francese proprio a causa del dilagare dei contagi. Si è stati costretti a ripiegare sul piano B, che del vecchio tracciato conserva la sola ascesa al Sestriere, che dovrà essere ripetuta tre volte, ma da lati differenti. La prima scalata avverrà dall’interminabile versante di Pinerolo, oltre 30 Km molto dolci nelle pendenze (la media è del 4% appena), poi si percorrerà in discesa la strada verso Cesana Torinese dalla quale si sarebbe dovuto salire nella versione originaria del tracciato. Infine, le ultime due ascensione vedrano i “girini” percorrere il versante di Sauze, che dei tre è quello più impegnativo perchè negli ultimi 7 Km la pendenza media è del 7.2%. Esaminata al di fuori del contesto del Giro 2020 non si tratta di una tappa particolarmente difficile, ma peserà molto la sua collocazione al termine di un’edizione della Corsa Rosa resa ancora più impegnativa dalla particolare stagione che stiamo attraversando e dall’inedita collocazione autunnale. La tappa con arrivo al Sestriere potrebbe così risultare più selettiva di quel che annunciano le cartine e anche la tensione di gara causata dalla particolare situazione in classifica verificatasi dopo il tappone dello Stelvio, con i primi tre corridori radunati nello spazo di 15 secondi, sicuramente sarà un valore che aggiungerà altro pepe alla tappa del Sestriere

METEO

Alba : nebbia con visibilità scarsa (meno di 100 metri), 13.3°C, vento debole da WSW (6 Km/h), umidità al 94%
Saluzzo (traguardo volante – 52 Km): nebbia con visibilità scarsa (meno di 100 metri), 14.1°C, vento debole da SW (4 Km/h), umidità al 92%
Pinerolo (83.2 Km) : nubi sparse, 14.1°C (percepiti 13°C), vento debole da W (5 Km/h), umidità al 91%
Sestriere (1° passaggio – 137.9 Km) : cielo sereno, 4.6°C (percepiti 2°C), vento debole da NNW (10 Km/h), umidità al 74%
Sestriere – arrivo : cielo sereno, 4.7°C (percepiti 3°C), vento debole da NW (9 Km/h), umidità al 73%

GLI ORARI DEL GIRO

11.10: partenza da Alba
12.20-12.30: traguardo volante di Saluzzo
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 52 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 116 Km dalla partenza)
14.40-15.05: primo scollinamento Sestriere
15.20-15.55: secondo scollinamento Sestriere
15.50-16.25: traguardo volante di Sauze di Cesana e inizio salita finale
16.10-16.50: arrivo al Sestriere

UN PO’ DI STORIA

Il Sestriere è una salita che è nella storia del Giro per almeno due eventi, il primo dei quali porta la data del 23 maggio del 1911, quando per la prima volta la Corsa Rosa superò 2000 metri di quota nella tappa che conduceva da Mondovì a Torino: il primo a scollinare in testa al Sestriere – senza intascare nulla perché la classifica degli scalatori sarà introdotta 22 anni più tardi – fu il bolognese Ezio Corlaita, poi al traguardo nel capoluogo piemontese s’impose il francese Lucien Georges Mazan (che tutti chiamavano “Petit-Breton”), che durante la tappa s’era infuriato con l’organizzatore del Giro Armando Cougnet dopo che, alle rimostranze del gruppo all’idea di affrontare nel gelo quella salita ritenuta impossibile, il direttore della corsa aveva replicato loro chiamandoli “femminucce”. L’altra storica giornata vissuta sul colle fu quella suggellata dalla mitica impresa di Fausto Coppi alla Cuneo-Pinerolo, il 10 giugno del 1949; sarà il biglietto da visita che consentì a Sestriere d’ottenere tre anni più tardi il primo arrivo di tappa, anche se la prima corsa a terminare lassù non fu il Giro ma il Tour de France del 1952 e anche in quell’occasione il primo a transitare sulla linea d’arrivo fu il Campionissimo, che poche ore prima si era imposto sul traguardo – all’epoca inedito – dell’Alpe d’Huez. Per vedere una tappa della Corsa Rosa concludersi in vetta al Sestriere bisognerà attendere ancora molto perché questa lacuna sarà colmata solamente nel 1991, quando lassù colse la vittoria lo spagnolo Eduardo Chozas. Nel 1993 e nel 2000 saranno due cronoscalate a raggiungere il colle (vittorie dello spagnolo Miguel Indurain e del ceco Jan Hruška) mentre gli altri vincitori di tappa al Sestriere saranno l’elvetico Pascal Richard nel 1994, il venezuelano José Rujano nel 2005, il bielorusso Vasil’ Kiryenka nel 2011 e il sardo Fabio Aru nel 2015. Il Tour, invece, dopo il 1952 ci tornerà solo altre due volte, la prima ancora consacrata dall’impresa di un italiano (Claudio Chiappucci nel 1992), la seconda rimossa dall’albo d’oro come successo a tutte le affermazioni di Lance Armstrong (1999)

Vista panoramica sul Colle del Sestriere e, in trasparenza, laltimetria della ventesima tappa del Giro 2020 (www.comune.sestriere.to.it)

Vista panoramica sul Colle del Sestriere e, in trasparenza, l'altimetria della ventesima tappa del Giro 2020 (www.comune.sestriere.to.it)

LA ETAPA DEL DÍA: HUESCA – SABIÑÁNIGO

ottobre 24, 2020 by Redazione  
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Si torna in montagna per la prima delle due frazioni disegnate sui Pirenei. Le ascese odierne non paiono particolarmente impegnative e per gli uomini di classifica dovrebbe risolversi in una giornata priva di particolari scossoni, mentre protagonisti al traguardo con tutta probabilità saranno gli attori della fuga di giornata

Neanche il tempo di tirare il fiato ed è già ora di tornare a parlare di salite con la prima delle due frazioni disegnate sui Pirenei, non particolarmente difficili anche perchè, come successo al Giro, l’organizzione della Vuelta è stata costretta a rimetter mano al tappone di domenica dopo il divieto di gareggiare in Francia confezionando una frazione sostituta nettamente meno impegnativa dell’originale. Quella odierna di Sabiñánigo pare più una tappa da fuga con ottime possibilità di arrivare fino al traguardo perchè le tre ascese che sono state inserite nel finale non presentano pendenze particolarmente ostiche e difficilmente vedremo in quei frangenti azioni da parte degli uomini di classifica, che probabilmente penseranno a risparmiarsi per l’arrivo in salita di domenica, nemmeno lui difficile ma che è meritevole di attenzioni particolari perchè la tappa con arrivo alla stazione di sport invernali di Aramón Formigal fu una delle chiavi di volta della Vuelta del 2016 a favore di Nairo Quintana. Oggi, dunque, spazio ai cacciatori di tappa che, dopo essersi lanciati in fuga, dovrebbero arrivare a giocarsi il successo sullo strappo di 500 metri al 6.8% (con i 300 metri finali all’8.1%) al termine del quale sarà collocato il traguardo.

METEO

Huesca : cielo sereno, 16°C (percepiti 15°C), vento debole da W (9-13 Km/h), umidità al 52%
Barbastro (44 Km): cielo sereno, 19.3°C (percepiti 18°C), vento moderato da W (10-13 Km/h), umidità al 41%
Ainsa (99.6 Km) : cielo sereno, 16°C (percepiti 15°C), vento debole da WSW (9 Km/h), umidità al 43%
Sabiñánigo : cielo sereno, 15.7°C, vento debole da WSW (7-9 Km/h), umidità al 46%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

12.54: partenza da Huesca
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 80 Km dalla partenza)
15.50-16.15: scollinamento Alto de Vio
16.10-16.30: scollinamento Alto de Fanlo
16.40-17.05: traguardo volante di Fiscal
16.50-17.20: scollinamento Alto de Petralba
17.15-17.45: arrivo a Sabiñánigo

UN PO’ DI STORIA

La cittadina aragonese di Sabiñánigo, capoluogo della “comarca” dell’Alto Gállego sulle cui cui strade si correrà anche la frazione di domenica, ospiterà quest’anno la Vuelta per l’ottava volta nella storia. Il primo a tagliare vittorioso questo traguardo è stato lo spagnolo Enrique Martínez Heredia nel 1982, poi gli sono succeduti il connazionale Jesús Suárez Cuevas nel 1983, il colombiano Julio César Cadena nel 1992, il russo Asjat Saitov nel 1995 (era la prima edizione della Vuelta disputata in estate), l’italiano Nicola Minali nel 1996, il russo Andrei Zintchenko nel 1998 e il belga Greg Van Avermaet nel 2008

La chiesa di San Pedro a Sabiñánigo e, in trasparenza, laltimetria della quinta tappa della Vuelta 2020 (wikipedia)

La chiesa di San Pedro a Sabiñánigo e, in trasparenza, l'altimetria della quinta tappa della Vuelta 2020 (wikipedia)

LA TAPPA DEL GIORNO: MORBEGNO – ASTI

ottobre 23, 2020 by Redazione  
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Sulla carta pare una tappa semplicissima per via della quasi totale pianura che la caratterizza, con l’unica salita collocata a piu di 180 Km dal traguardo. Invece sarà una tappa molto dispendiosa, sia per il chilometraggio che si ferma ad un passo dai 260 Km, sia per il maltempo che caratterizzerà l’intero svolgimento della frazione

Se venisse affrontata in condizioni normali questa sarebbe una tappa da volata certa al 100%. Con l’esclusione della salita verso San Fermo della Battaglia, affrontata dal versante percorso in discesa al Giro di Lombardia e collocata a più di 180 Km dal traguardo, il percorso per arrivare ad Asti non presenterà difficoltà altimetriche e gli unici problemi potrebbero arrivare delle insidie stradali, come alcuni restringimenti di carreggiata che si dovranno affrontare nei chilometri conclusivi e una sorta di “chicane” dalla quale si sguscerà a soli 100 metri dal traguardo. In realtà potrebbe non essere facile arrivare allo sprint in questa particolare occasione a causa della stanchezza che sicuramente albergherà nelle gambe dei corridori a tre giorni dalla fine di una corsa a tappe di tre settimane disputata in condizioni inabituali e che hanno comunque visto spesso i “girini” impegnarsi al massimo, come testimoniato dalle alte velocità impresse dal gruppo nei chilometri iniziali di parecchie tappe. Potrebbe, dunque, rivelarsi molto faticoso oggi riuscire a tenere a bada ed entro un vantaggio ragionale la fuga di giornata, come successo nella terzultima tappa del Tour, quella vinta dal danese Søren Kragh Andersen a Champagnole, anche se quella frazione presentava un tracciato molto più movimentato rispetto al piattone odierno. E se si riuscisse a chiudere sulla fuga, le energie spese e il chilometraggio particolarmente pesante (oggi si sfioreranno i 260 Km) potrebbero farsi sentire nel caso qualche corridore volesse approfittare del clima di stanchezza generale e tentare un assolo a sorprese nei chilometri conclusivi, una rasoiata che potrebbe anche andare a buon fine. E a proposito di “clima”, a rendere oltremodo difficile questa tappa apparentemente facile ci penserà il maltempo perché per la giornata di oggi è prevista tantissima e copiosa pioggia, dalla partenza all’arrivo anche se le precipitazioni più abbondanti dovrebbero esaurirsi ad un centinaio di chilometri dal traguardo, pur continuano a piovere sino alla fine di questa lunghissima frazione.

METEO

Morbegno: pioggia consistente (1.7 mm), 15.7°C (percepiti 12°C), vento moderato da SSE (15-19 Km/h), umidità al 90%
Menaggio (39.4 Km): pioggia forte (3.5 mm), 14.9°C (percepiti 13.5°C), vento moderato da SSE (11-16 Km/h), umidità al 98%
San Fermo della Battaglia (74.8 Km) : pioggia abbondante (3.1 mm), 13.1°C (percepiti 10°C), vento moderato da SE (12-18 Km/h), umidità al 98%
Lainate (104.8 Km) : pioggia abbondante (3.2 mm), 13.7°C (percepiti 11°C), vento moderato da ESE (12-16 Km/h), umidità al 99%
Vigevano (traguardo volante – 146 Km) : pioggia consistente (1.1 mm), 14.5°C, vento debole da E (4-5 Km/h), umidità al 99%
Casale Monferranto (194 Km) : pioggia modesta (0.6 mm), 14°C, vento debole da NNW (4-6 Km/h), umidità al 97%
Masio (traguardo volante – 232.2 Km) : pioggia debole (0.2 mm), 14°C (percepiti 13°C), vento debole da N (5-8 Km/h), umidità al 98%
Asti : pioggia debole (0.3 mm), 14.1°C, vento debole da NNW (5-7 Km/h), umidità al 97%

GLI ORARI DEL GIRO

9.25: inizio collegamento RaiSport (45 minuti prima della partenza)
10.10: partenza da Morbegno (10 minuti prima dell’orario di partenza originariamente previsto a causa dell’allungamento di 5 Km della tappa)
12.00-12.13: scollinamento San Fermo della Battaglia (non GPM)
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 83 Km dalla partenza)
13.35-14.00: traguardo volante di Vigevano
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 146 Km dalla partenza)
15.35-16.10: traguardo volante di Masio
16.10-16.50: arrivo ad Asti

UN PO’ DI STORIA

La città natale di Giovanni Gerbi, uno dei pionieri del ciclismo italiano (il popolare “Diavolo Rosso” fu professionista per ben trent’anni, dal 1903 al 1933), accoglierà nel 2020 il Giro d’Italia per la quinta volta nella storia, una serie di traguardi inaugurata nel 1935 da Giuseppe Olmo, il corridore ligure che nell’autunno di quell’anno conquisterà il record dell’ora sulla pista del Vigorelli, riuscendo per primo ad abbattere il “muro” dei 45 Km/h. Gli succederà il belga Rik Van Looy nel 1960, mentre nel 1963 Vito Taccone si imporrà allo sprint ad Asti ottenendo la prima di quattro vittorie di tappa consecutive: il “Camoscio d’Abruzzo” vincerà anche a Oropa, sul traguardo elvetico di Leukerbad e Saint-Vincent, successivamente affiancando a queste affermazioni quella conseguita nel tappone dolomitico di Moena. È stato, infine, un velocista l’ultimo ad imporsi nella cittadina piemontese: si tratta dello spezzino Alessandro Petacchi, che nell’edizione 2003 vinse la bellezze di sei tappe, l’ultima delle quali fu proprio quella astigiana, conquistata al ceco Ján Svorada e al pavese Giovanni Lombardi.

Unistantanea del Palio di Asti e, in trasparenza, laltimetria della 19a tappa (www.gelestatic.it)

Un'istantanea del Palio di Asti e, in trasparenza, l'altimetria della 19a tappa (www.gelestatic.it)

LA ETAPA DEL DÍA: GARRAY (NUMANCIA) – EJEA DE LOS CABALLEROS

ottobre 23, 2020 by Redazione  
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Lo stesso giorno della tappa di Asti al Giro, che probabilmente dovrebbe terminare allo sprint, anche sulle strade di Spagna va in scena una frazione destinata ai velocisti. Non è piatta come quella della “Corsa Rosa”, ma le difficoltà sono ridotte all’osso, dopo una tre giorni d’apertura decisamente impegnativa.

Finalmente una tappa per velocisti, dopo una partenza di Vuelta dura come mai si era vista (e nemmeno all’ultimo Tour de France si era osato tanto). La frazione fa il paio con quella che in contemporanea si disputerà al Giro d’Italia, rispetto alla quale è più breve di quasi 70 Km e anche più scorrevole. La tappa che terminerà ad Asti è, infatti, totalmente pianeggiante (San Fermo a parte) mentre la frazione della Vuelta prenderà le mosse in montagna – la località di partenza si trova a circa 1000 metri di quota – per poi snodarsi in morbida discesa nei primi 100 Km. La seconda metà di questa frazione proporrà esclusivamente pianura, pedalando verso il primo dei cinque traguardi che quest’anno sono state riservati ai velocisti, una “penuria” di possibilità a loro disposizione causata dalla pandemia che ha costretto gli organizzatori a cancellare la partenza dall’Olanda, dove erano previste altre due frazioni adatte agli sprinter.

METEO

Garray : cielo coperto, 10.9°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (16-20 Km/h), umidità al 79%
Ágreda (48.5 Km): cielo coperto, 14.6°C (percepiti 10°C), vento moderato da W (17-19 Km/h), umidità al 53%
Borja (88.7 Km) : nubi sparse, 20.2°C (percepiti 17.5°C), vento moderato da WNW (12-15 Km/h), umidità al 40%
Tauste (117 Km) : cielo coperto, 20°C (percepiti 17°C), vento moderato da WNW (14-16 Km/h), umidità al 39%
Ejea de los Caballeros : nubi sparse, 17.7°C (percepiti 15.5°C), vento moderato da WNW (15-19 Km/h), umidità al 44%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.09: partenza da Garray
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 75 Km dalla partenza)
16.50-17.10: traguardo volante di Sádaba
17.20-17.45: arrivo a Ejea de los Caballeros

UN PO’ DI STORIA

Capoluogo della “comarca” dei Cinco Villas, la cittadina aragonese di Ejea de los Caballeros, gemellata con l’italiana Portogruaro (Venezia), debutta come arrivo di tappa ma non è una novità nella nomenclatura della Vuelta perchè nel 2018 ha ospitato la partenza della 18a tappa. Terminata a Lleida, si è conclusa con il successo allo sprint del belga Jelle Wallays sul norvegese Sven Erik Bystrøm e lo slovacco Peter Sagan. Il primo italiano al traguardo quel giorno fu italiano Elia Viviani, che in quel periodo correva ancora per la Quick-Step Floors e si piazzò in quarta posizione

La chiesa di Santa Maria della Corona a Ejea de los Caballeros e, in trasparenza, laltimetria della quarta tappa della Vuelta (www.turismodearagon.com)

La chiesa di Santa Maria della Corona a Ejea de los Caballeros e, in trasparenza, l'altimetria della quarta tappa della Vuelta (www.turismodearagon.com)

LA ETAPA DEL DÍA: LODOSA – LA LAGUNA NEGRA (VINUESA)

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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Non si è ancora esaurita la prima ondata di salite alla Vuelta 2020 e ora va in scena il primo dei sette arrivi in salita previsti quest’anno. Meta l’inedito e non troppo difficile approdo alla Laguna Negra di Vinuesa

Non c’è il due senza il tre e per il terzo giorno consecutivo dalla partenza di questa edizione insolitamente autunnale della Vuelta viene proposta una salita di un certo impegno. Stavolta si tratterà di una prova senza possibilità d’appello perchè non ci sarà una discesa subito dopo per recuperare, essendo l’arrivo previsto in cima all’ascesa diretta alla Laguna Negra de Urbión, lago d’origine glaciale situato a poco più di 1750 metri di quota e protetto da un apposito parco naturale. Si tratta di un classico arrivo in salita da prima settimana, non troppo impegnativo per non “ammazzare” subito la corsa, ma le fatiche già accumulate nelle prime due giornate potrebbe rendere più selettivi del previsto i 6500 metri di questa salita inedita, che presenta una pendenza media del 6.5% e un andamento a balzelli, con tratti pedalabili che si alternano con frequenza ad altri più impegnativi. Per esempio l’ultimo chilometro e mezzo sale all’8.5% medio ed è lì che, a meno di sorprese, si dovrebbero assistere alle principali azioni di giornata.

METEO

Lodosa : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.7°C (percepiti 17°C), vento moderato da SSE (17-22 Km/h), umidità al 60%
Arnedo (23.7 Km): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.4°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSE (17-24 Km/h), umidità al 54%
Soria (106 Km) : pioggia moderata (0.6 mm), 14.4°C (percepiti 10°C), vento moderato da SSW (17-23 Km/h), umidità al 75%
Vinuesa (traguardo volante – 148 Km) : pioggia moderata (0.6 mm), 13°C (percepiti 8°C), vento moderato da SSW (18-25 Km/h), umidità al 83%
La Laguna Negra (Vinuesa): previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.15: partenza da Lodosa
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 62 Km dalla partenza)
15.10-15.20: scollinamento Puerto de Oncala
16.50-17.15: traguardo volante di Vinuesa
17.05-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo alla Laguna Negra

UN PO’ DI STORIA

Come detto, la Laguna Negra di Vinuesa è una delle mete inedite proposta dalla Vuelta di quest’anno. Dista una cinquantina di chilometri dal più vicino centro già visitato in passato dalla corsa spagnola, la cittadina di Soria, capoluogo dell’omomina provincia castigliana. Si tratta di un luogo che spesso ha portato bene ai corridori italiani perchè due delle sei tappe che qui sono terminate sono state conquistate da ciclisti “nostrani” (il primo degli azzurri a levare le braccia al cielo in quel di Soria è stato il piemontese-lombardo Giuseppe Saronni nel 1983, poi è arrivata l’affermazione del bolognese Orlando Maini l’anno successivo) mentre nel 2003 e nel 2004 lo spezzino Alessandro Petacchi si è imposto in tappe che avevano in Soria la sede di partenza (in entrambi i casi l’arrivo era fissato a Saragozza). Gli stranieri vincitori a Soria sono, invece, stati il belga Rik Van Looy nel 1958, l’olandese Marinus “Rini” Wagtmans nel 1970, il russo Andrei Zintchenko nel 1998 e lo spagnolo Alejandro Valverde nel 2004.

La Laguna Negra de Vinuesa e, in trasparenza, laltimetria della terza tappa della Vuelta 2020 (/www.turismosoria.es)

La Laguna Negra de Vinuesa e, in trasparenza, l'altimetria della terza tappa della Vuelta 2020 (/www.turismosoria.es)

LA TAPPA DEL GIORNO: PINZOLO – LAGHI DI CANCANO

ottobre 22, 2020 by Redazione  
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È la tappa che ha tenuto più in fibrillazione gli organizzatori del Giro, perchè quando si ha a che fare con il Passo dello Stelvio non si sa mai, fino all’ultimo minuto, se si potrà transitare in vetta al passo più alto d’Italia. Fortunatamente non sono previste nè pioggia, nè neve per la tappa regina dei Laghi di Cancano, che dovrebbe quindi disputarsi sul tracciato prestabilito.

È il giorno dello Stelvio, il valico stradale più alto d’Italia, sul quale la Corsa Rosa è finora transitato 12 volte, cinque salendovi dal meno nobile versante lombardo e sette da quello più spettacolare altoatesino, 24 Km e 700 metri per arrivare fino a 2758 metri di quota, superando strada facendo 1851 metri di dislivello, 48 tornanti e una pendenza media del 7.5%. È quest’ultimo il lato dal quale si salirà anche nel 2020 nel finale del secondo dei tre tapponi dell’edizione in corso, che successivamente proporrà l’inedito arrivo ai Laghi di Cancano, distante 62 Km dalla cima dello Stelvio, tratto che prevede la lunga discesa verso Bormio e poi la successiva salita alle Torri di Fraele, quasi un arrivo in salita perché poco meno di 2 Km separeranno il traguardo dalla cima dell’ultima ascesa di giornata, 8.7 Km al 6.8% movimentati da 22 tornanti. Si attendono distacchi d’altri tempi, a suon di minuti, anche perché quelle appena citate non saranno le uniche difficoltà di giornata. In partenza, infatti, bisognerà ripetere la salita di Madonna di Campiglio affrontata ventiquattrore prima (prolungata fino a Campo Carlo Magno) per poi inerpicarsi verso un altro colle inedito, il Passo Castrin, i cui 9 Km al 9% hanno favorevolmente impressionati il direttore del Giro Mauro Vegni e siamo certi che in futuro i corridori torneranno a misurarsi con le sue pendenze, magari posizionate più vicino al traguardo di tappa.

METEO

Pinzolo : nubi sparse, 10.4°C (percepiti 7°C), vento moderato da W (12 Km/h), umidità al 90%
Ponte Mostizzolo (inizio salita Passo Castrin – 43 Km): cielo coperto, 9.4°C (percepiti 8°C), vento debole da WSW (8-20 Km/h), umidità al 87%
Lana (90.1 Km) : nubi sparse, 12.2°C (percepiti 11°C), vento debole da WSW (7-17 Km/h), umidità al 85%
Prato allo Stelvio (traguardo volante e inizio salita Passo dello Stelvio – 144.5 Km) : cielo coperto, 16.7°C (percepiti 13°C), vento moderato da SSW (15-18 Km/h), umidità al 79%
Passo dello Stelvio (GPM – 169.4 Km) : cielo coperto, 2.2°C (percepiti -2°C), vento moderato da WSW (16-28 Km/h), umidità al 89%
Isolaccia Valdidentro (traguardo volante e inizio salita finale – 196.4 Km) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11.1°C (percepiti 8°C), vento moderato da SW (12-20 Km/h), umidità al 87%
Laghi di Cancano (Parco Nazionale dello Stelvio) : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL GIRO

9.30: inizio collegamento RaiSport (50 minuti prima della partenza)
10.20: partenza da Pinzolo
10.55-11.05: scollinamento Campo Carlo Magno
11.30-11.40: inizio salita Passo Castrin
12.15-12.35: scollinamento Passo Castrin
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 65 Km dalla partenza)
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 145 Km dalla partenza)
14.00-14.30: traguardo volante di Prato allo Stelvio e inizio salita Passo dello Stelvio
15.05-15.50: scollinamento Passo dello Stelvio
15.40-16.25: traguardo volante di Isolaccia Valdidentro e inizio salita Torri di Fraele
16.00-16.50: scollinamento Torri di Fraele e arrivo ai Laghi di Cancano

UN PO’ DI STORIA

Gli spettacolari bacini artificiali dei Laghi di Cancano faranno per la terza volta da scenario a un arrivo di tappa del Giro d’Italia, anche se per i professionisti maschi si tratta di una novità assoluta. I precedenti sono, infatti, in “gonnella” perché finora le uniche corse ciclistiche terminate lassù sono state due tappe del Giro femminile, affrontate quando il tratto terminale successivo allo scollinamento delle Torri di Fraele presentava ancora fondo sterrato, “cancellato” proprio in previsione dell’arrivo della tappa del Giro dei “maschietti”. La prima volta correva l’anno 2011 e a tagliare per prima la linea d’arrivo era stata la britannica Emma Pooley, vincitrice allo sprint sulla maglia rosa, l’olandese Marianne Vos, che due giorni più tardi s’imporrà in classifica generale con 3’16” sulla stessa Pooley. Lo scorso anno, quando la salita ai laghi fu inserita nel tracciato all’ultimo momento a causa dell’impossibilità per frana d’affrontare il previsto arrivo in salita al Gavia, la maglia rosa era vestita da un’altra ciclista proveniente dai Paesi Passi, quella Annemiek van Vleuten che stavolta non avrà avversarie da fronteggiare in dirittura d’arrivo perché al traguardo si presenterà in totale solitudine con quasi tre minuti di vantaggio sulle atlete che più gli arriveranno vicina.

I laghi di Cancano e, in trasparenza, laltimetria della 18a tappa (www.venti27.it)

I laghi di Cancano e, in trasparenza, l'altimetria della 18a tappa (www.venti27.it)

LA ETAPA DEL DÍA: PAMPLONA – LEKUNBERRI

ottobre 21, 2020 by Redazione  
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Dopo Arrate ecco un’altra dura salita all’orizzonte: è San Miguel de Aralar, difficile nelle pendenze e resa ancor più selettiva dal fondo stradale in cemento

Un’altro santuario e un’altra salita attendono al varco al corridori dopo il già esigente arrivo della prima tappa ad Arrate. Al secondo giorno di gara arriva il turno della difficile ascesa verso San Miguel de Aralar, lunga quasi il doppio rispetto a quella affrontata poche ore prima e tutta da pedalare su di un poco scorrevole fondo in cemento che aumenterà il grado di difficoltà dei quasi 10 Km al 7.9% di pendenza media che condurrano fino a quota 1215 metri. Il traguardo sarà collocato molto più in basso, a poco più di 500 metri d’altezza, e per raggiungerlo bisognerà percorrere 17 Km, quasi tutti tracciati in discesa. In precedenza si saranno superati altri due Gran Premi della Montagna, poco impegnativi ed entrambi classificati di terza categoria mentre, come della frazione d’apertura, bisognerà fare i conti con il vento, previsto piuttosto forte sia nei chilometri iniziali, sia in dirittura d’arrivo.

METEO

Pamplona : nubi sparse, 20.5°C (percepiti 13°C), vento forte da S (34-43 Km/h), umidità al 50%
Estella (61.4 Km): poco nuvoloso, 18.7°C (percepiti 13°C), vento moderato da S (28-38 Km/h), umidità al 59%
Arbizu (traguardo volante – 118 Km) : nubi sparse, 18°C (percepiti 12°C), vento moderato da S (27-38 Km/h), umidità al 58%
Lekunberri : nubi sparse, 17.7°C (percepiti 11°C), vento forte da S (32-45 Km/h), umidità al 59%

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.49: partenza da Pamplona
14.30: scollinamento Alto de Guirguillano
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 47 Km dalla partenza)
15.50-16.05: scollinamento Puerto de Urbasa
16.30-16.50: traguardo volante di Arbizu
16.40-17.00: inizio salita di San Miguel de Aralar
16.55-17.15: scollinamento San Miguel de Aralar
17.20-17.45: arrivo ad Lekunberri

UN PO’ DI STORIA

Lekunberri è il primo degli otto traguardi inediti della Vuelta 2020 ma si è già “fatto le ossa” accogliendo l’arrivo di alcune frazioni del Giro dei Paesi Baschi, l’ultima nel 2011 quando il bielorusso Vasili Kiryienka fece sua la seconda tappa di quell’edizione precedendo di due secondi il tedesco Andreas Klöden e il lussemburghese Andy Schleck. Quell’anno a imporsi nella classifica finale sarà il citato Klöden, che proprio a Lekunberri levò le insegne del comando allo spagnolo Joaquim Rodríguez, tornato leader della classifica il giorno successivo e definitivamente spodestato dal tedesco l’ultimo giorno nella decisiva cronometro di Zalla. La salita verso San Miguel de Aralar richiama, invece, alla mente la vittoria di Fabio Aru nell’undicesima tappa della Vuelta del 2014, che lo vide tagliare il traguardo presso il santuario con sei secondi di vantaggio sugli spagnoli 6” Alejandro Valverde e Rodríguez

Il santuario di San Miguel de Aralar e, in trasparenza, laltimetria della seconda tappa della Vuelta 2020 (turismo.navarra.com)

Il santuario di San Miguel de Aralar e, in trasparenza, l'altimetria della seconda tappa della Vuelta 2020 (turismo.navarra.com)

LA TAPPA DEL GIORNO: BASSANO DEL GRAPPA – MADONNA DI CAMPIGLIO

ottobre 21, 2020 by Redazione  
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La tappa di Madonna di Campiglio inaugura la serie dei tre tapponi che decideranno le sorti del Giro d’Italia. In programma l’inedita Forcella Valbona, il Monte Bondone da un versante poco tradizionale e il Passo Durone e la non troppo difficile ascesa verso un traguardo che riaprirà nel cuore degli appassionati la ferita apertasi il 5 giugno del 1999

È il primo dei tre tapponi dell’edizione 2020 della Corsa Rosa, una tappa che qualche estimatore delle grandi frazioni di montagna ha fatto mistero di non gradire perché disegnata “al contrario”, inserendo per prime e non vicinissime al traguardo le salite più impegnative e collocando nelle fasi finale quelle più pedalabili. Le ultime due ascese, quelle meno “dotate” sono, però, le stesse che furono affrontate nel 1999 nel finale della tappa che Marco Pantani vinse poche ore prima della sua drammatica espulsione dalla corsa. La fase iniziale di quella frazione era molto più semplice di quella disegnata quest’anno e se, nonostante questo, il “Pirata” riuscì quel giorno a indovinare un’altra impresa – al traguardo si presentò un minuto prima degli altri avversari di classifica – a maggior ragione la tappa di quest’anno potrebbe essere sfruttata dagli scalatori per tentare di sovvertire l’ordine costituitosi in classifica. C’è spazio per un grande numero e cominciamo proprio dalle cifre di questa tappa, che ha in serbo 65 Km di salita e 4144 metri di dislivello, una consistente fetta del quale sarà consumata lungo la prima delle quattro salite in programma, l’inedita Forcella di Valbona (22 Km al 6.6%), giunti in vetta alla quale si saranno percorsi i primi 61 Km di questa frazione e quasi 140 Km ne mancheranno al traguardo. Terminata la successiva discesa si andrà all’attacco del mitico Monte Bondone, che sarà scalato da un versante desueto, quello di Aldeno, 20 Km al 6.8% che al Giro sono stati affrontati solamente nel 1973, quando erano ancora sterrati: a renderla impegnativa è l’alternanza delle pendenze, con tratti pedalabili intercalati ad altri più impegnativi. Dopo lo strappo del “Passo della Morte” (2.3 km al 7.7%) ci si riallaccerà al tracciato della tappa del 1999 scavalcando il Passo del Durone, che non è così “duro” come lascia intendere il nome (10.4 Km al 6%) e quindi percorrendo tutto il fondovalle della Val Rendena prima dell’ascesa finale verso Madonna di Campiglio (12.5 Km al 5.7%).

METEO

Bassano del Grappa: cielo coperto, 12°C (percepiti 11°C), vento debole da W (7 Km/h), umidità al 96%
Arsiero (39.5 Km): cielo sereno, 12.9°C (percepiti 12°C), vento debole da W (8-14 Km/h), umidità al 88%
Forcella Valbona (GPM – 61.2 Km)* : cielo sereno, 9.8°C (percepiti 8°C), vento moderato da W (10-18 Km/h), umidità al 68%
Nomi (89.2 Km) : poco nuvoloso, 17.8°C (percepiti 17°C), vento debole da WSW (6-7 Km/h), umidità al 73%
Monte Bondone (GPM – 117.5 Km) : nubi sparse, 7.1°C (percepiti 4.5°C), vento debole da WSW (6-7 Km/h), umidità al 73%, vento moderato da WSW (14-22 Km/h), umidità al 69%
Ponte Arche (traguardo volante – 154 Km) : poco nuvoloso, 17.2°C (percepiti 15°C), vento moderato da WSW (11 Km/h), umidità al 72%
Caderzone Terme (traguardo volante – 185.8 Km) : nubi sparse, 14.5°C (percepiti 12°C), vento moderato da WSW (11 Km/h), umidità al 73%
Madonna di Campiglio: nubi sparse, 8.2°C (percepiti 6°C), vento moderato da WSW (13-22 Km/h), umidità al 71%

GLI ORARI DEL GIRO

9.30: inizio collegamento RaiSport (un’ora prima della partenza)
10.30: partenza da Bassano del Grappa
11.20-11.30: passaggio da Arsiero (inizio salita Forcella Valbona)
12.15-12.35: scollinamento Forcella Valbona
12.25: inizio collegamento Eurosport 1 (a circa 61 Km dalla partenza)
13.00-13.20: passaggio da Aldeno (inizio salita Monte Bondone)
13.50-14.20: scollinamento Monte Bondone
14.00: inizio collegamento Rai2 (a circa 115 Km dalla partenza)
14.35-15.10: traguardo volante di Ponte Arche
15.05-15.45: scollinamento Passo Durone
15.30-16.15: traguardo volante di Caderzone Terme
15.35-16.20: passaggio da Pinzolo (inizio salita finale)
16.05-16.55: arrivo a Madonna di Campiglio

UN PO’ DI STORIA

Le vicende del 1999 sono oramai quasi come una “macchia” indelebile sul curriculum di Madonna di Campiglio al Giro d’Italia ed è inevitabile andarci con il pensiero e con le parole tutte le volte che la Corsa Rosa fa ritorno nella nota località di sport invernali delle Dolomiti di Brenta. È successo anche nel 2015 quando il Giro tornò a fissare un traguardo lassù, al termine di una frazione che si concluse con la vittoria dello spagnolo Mikel Landa, primo con un paio di secondi di vantaggio sul russo Jurij Viktorovič Trofimov e poco più sulla maglia rosa, il connazionale Alberto Contador. A tirare idealmente la volata al ritorno del Giro a Madonna era stato due anni prima il Giro di Polonia, la cui edizione 2013 era partita eccezionalmente dall’Italia con due tappe d’alta montagna, la prima disputata tra Rovereto e Madonna di Campiglio e la seconda con traguardo fissato al Passo Pordoi: la prima la vinse il toscano Diego Ulissi, la seconda il francese Christophe Riblon, mentre a vestire la maglia di leader della classifica alla conclusione della due giorni dolomitica fu il polacco Rafał Majka, che non sarà in grado di tenerla fino alla fine perché nel corso della gara gliela porteranno via prima lo spagnolo Ion Izagirre, poi lo stesso Riblon e infine l’olandese Pieter Weening. Tornando al Giro d’Italia Madonna di Campiglio nel 1977 era stata prescelta quale sede di partenza della 19a tappa, arrivata a San Pellegrino Terme e vinta dal faentino Renato Laghi.

Uno scorcio delle Dolomiti di Brenta e, in trasparenza, laltimetria della 17a tappa del Giro (www.campiglioimperiale.it)

Uno scorcio delle Dolomiti di Brenta e, in trasparenza, l'altimetria della 17a tappa del Giro (www.campiglioimperiale.it)

LA ETAPA DEL DÍA: IRUN – ARRATE

ottobre 20, 2020 by Redazione  
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Partenza in salita per il Giro di Spagna, che il primo giorno di gara presenterà il tosto arrivo in quota al Santuario della Virgen de Arrate e che anche nelle tappe successive ha in serbo difficile ascese. Tutta colpa del Covid che ha costretto gli organizzatori a cancellare il “grand départ” dai Paesi Bassi.

Partenza con il botto per la Vuelta che prende le mosse con una tappa che propone fin da subito salite impegnative e altre ce ne se saranno da affrontare domani e dopo. Non si tratta di una precisa scelta degli organizzatori questa perchè, dopo esser stati costretti a rinunciare a causa dell’emergenza sanitaria al previsto “grand départ” dai Paesi Passi, si è stabilito di non modificare di una virgola le prime tappe previste in terra spagnola, che era state progettate in altura. Si comincerà così con l’approdo al Santuario della Virgen de Arrate, tradizionale ascesa del Giro dei Paesi Baschi affrontata dal versante meno impegnativo, che comunque tenerissimo non è perchè la pendenza media che si deve “subire” nei suoi 5 Km è dell’8.5%. Non si tratta di un arrivo in salita vero e proprio, perchè dopo esser transitati sotto lo striscione del GPM bisognerà percorrere 2 Km e mezzo in leggera discesa per raggiungere il traguardo, punto d’arrivo di una frazione che presenta altre tre ascese, tra le quali si segnala l’Alto de Elgeta (4.6 Km al 7.7%) a 17 Km dalla conclusione.

METEO

Irun : pioggia debole (0.1 mm), 16.4°C (percepiti 9°C), vento forte da S (36-44 Km/h), umidità al 85%
Zarauz (40 Km): pioggia debole (0.2 mm), 15.9°C (percepiti 8°C), vento molto forte da S (41-53 Km/h), umidità al 87%
Zumarraga (88.3 Km) : pioggia debole (0.1 mm), 13.9°C (percepiti 5°C), vento molto forte da SSE (40-61 Km/h), umidità al 91%
Bergara (traguardo volante – 149.4 Km) : pioggia debole (0.4 mm), 13.9°C (percepiti 4°C), vento molto forte da SSE (41-67 Km/h), umidità al 91%
Arrate: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

13.11: partenza da Irun
14.55: inizio diretta su Eurosport Player (a circa 70 Km dalla partenza)
15.30-15.45: scollinamento Puerto de Udana
16.00-16.20: scollinamento Alto de Kampazar
16.45-17.05: traguardo volante di Bergara
16.50-17.20: scollinamento Alto de Elgeta
17.15-17.40: scollinamento Alto de Arrate
17.20-17.45: arrivo ad Arrate

UN PO’ DI STORIA

I Paesi Baschi sono tornati a far parte del percorso della Vuelta nel 2011, dopo un allontamento trentennale iniziato dopo la conclusione dell’edizione del 1978, l’ultima organizzata dal quotidiano basco El Correo, che lasciò la mano in seguito una serie di incidenti avvenuti in occasione della tappa conclusiva. L’anno del ritorno furono organizzati arrivi a Bilbao e Vitoria-Gasteiz (dove si imposero rispettivamente lo spagnolo Igor Antón e l’italiano Daniele Bennati) mentre bisognerà attendere dodici mesi per vedere un traguardo al Santuario di Arrate, a tutt’oggi uno precedente della Vuelta in questo luogo simbolo del ciclismo basco: a tagliare per primo la linea d’arrivo fu lo spagnolo Alejandro Valverde al termine di una volatina a quattro voci che lo vide mettere la propria ruota davanti a quella del connazionale Joaquim Rodríguez, del britannico Chris Froome e all’altro iberico Alberto Contador, che alla fine risulterà il vincitore di quell’edizione della Vuelta precedendo di 1′16″ proprio Valverde.

Il santuarto della Virgen de Arrate e in trasparenza laltimetria della prima tappa della Vuelta 2020 (presttocome.com)

Il santuario della Virgen de Arrate e in trasparenza l'altimetria della prima tappa della Vuelta 2020 (presttocome.com)

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