LA ETAPA DEL DÍA: BIESCAS – SALLENT DE GÁLLEGO (ARAMÓN FORMIGAL)
ottobre 25, 2020
Categoria: Approfondimenti
Era previsto a questo punto l’unico vero tappone della Vuelta 2020, ma la pandemia se l’è “mangiato” come ha fatto con la frazione del Colle dell’Agnello al Giro d’Italia e agli organizzatori non è rimasto altro che ridisegnarlo tutto in territorio spagnolo. Ma il risultato non è all’altezza dell’originale…
È un pò come scambiare l’introvabile figurina del portiere bergamasco Pier Luigi Pizzaballa con un’altra più “dozzinale”. La frazione che ha preso il posto di quello che doveva essere l’unico vero tappone della Vuelta (pur essendoci diverse altre occasioni per gli scalatori, anche più dotate in quanto a pendenze) non regge il paragone con l’originale, che prevedeva di sconfinare in Francia e affrontare due mitiche ascese del Tour, l’Aubisque e il Tourmalet, in vetta alla quale sarebbe stato collocato il traguardo. Ma l’emergenza sanitaria che già aveva costretto gli organizzatori del Giro a rinunciare alle ascese all’Agnello e all’Izoard, ha visto indaffarati anche i colleghi della Vuelta, che dopo il diniego allo sconfinamento pirenaico hanno tirato fuori dal cassetto il “piano B” che già avevano disegnato, anche perchè a fine ottobre c’era il rischio di trovare la neve ai 2115 metri del Tourmalet. Il tracciato di riserva, però, oltre a non avere lo stesso fascino del percorso originario non ne ha nemmeno il potenziale perchè le tre ascese che lo caratterizzano “sfigurano” al confronto di quelle che si sarebbe dovuto affrontare. Le prime due saranno quasi sicuramente ininfluente e nemmeno quella finale verso la stazione di sport invernali di Aramón Formigal fa particolarmente tremare i polsi per via dei suoi quasi 15 Km al 4.6% di pendenza media. Nemmeno nei conclusivi 3600 metri, tratto più esigente dell’ascesa (media del 6.5%, massima del 10%), si incontrano inclinazioni in grado di mandare in estasi gli scalatori, anche se il precedente del 2016 fa ben sperare…
METEO
Biescas: pioggia debole (0.1 mm), 10.2°C (percepiti 3°C), vento moderato da WSW (21 Km/h), umidità al 66%
Sabiñánigo (31.7 Km): pioggia debole (0.2 mm), 14.3°C (percepiti 11°C), vento moderato da SSW (14-17 Km/h), umidità al 58%
Biescas (traguardo volante – 119.7 Km) : pioggia consistente (1 mm), 7.7°C (percepiti 5°C), vento moderato da SW (19-24 Km/h), umidità al 90%
Sallent de Gállego (Aramón Formigal): previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
13.00: inizio diretta su Eurosport 2 (18 minuti prima della partenza)
13.18: partenza da Biescas
15.00-15.20: scollinamento Alto de Petralba
16.00-16.20: scollinamento Puerto de Cotefablo
16.20-16.45: traguardo volante di Biescas
17.00-17.30: arrivo a Sallent de Gállego (Aramón Formigal)
UN PO’ DI STORIA
La stazione di sport invernali di Formigal, situata nel territorio del municipio di Sallent de Gállego, con la tappa di quest’anno porterà a quattro il suo “bottino” di arrivi di tappa ospitati, inagurati nel 1972 dalla vittoria del “Pantani” spagnolo dell’epoca, José Manuel Fuente. Dopo questo precedente dovranno trascorrere ben 41 anni per rivedere i corridori in questa località, quando coglierà la vittoria il “grimpeur” francese Warren Barguil. Sarà però la tappa qui terminata nel 2016 a far rimbalzare sulle pagine del giornalismo sportivo il nome di Formigal, quando la vittoria dell’italiano Gianluca Brambilla passerà in secondo piano a causa dell’impresa del colombiano Nairo Quintana, secondo al traguardo dopo esser riuscito a scardinare il tradizionale ferreo controllo della Sky di Chris Froome ed incrementare maggiormente il vantaggio che già aveva in classifica.

Vista panoramica dal piazzale dove terminerà la sesta tappa della Vuelta e, in trasparenza, l'altimetria (www.cols-cyclisme.com)