GIRO 2020: LE PAGELLE

ottobre 26, 2020
Categoria: Approfondimenti

Da Tao Geoghegan Hart in giù ecco le pagelle dell’insolito Giro d’Italia autunnale terminato poche ore fa a Milano con la vittoria del corridore britannico

TAO GEOGHEGAN HART: Era partito come gregario per supportare Geraint Thomas, ma dopo l’addio del gallese per problemi fisici prende in mano la squadra, e che squadra, e vince meritatamente il Giro d’Italia 2020. Recupera il terreno perso sull’Etna, supportato da una Ineos Grenadiers in formato super con Ganna, Castrovejo e soprattutto un grande Dennis. Il venticinquenne britannico scala posizione su posizione, vincendo anche due tappe impegnative con classe e mestiere come quella di Piancavallo e Sestriere. Arriva alla crono finale con qualche decimo di secondo di ritardo da Hindley, ma già dai primi metri di strada è stato subito chiaro chi avrebbe vinto l’edizione numero 103 della Corsa Rosa. VOTO: 10

ARNAUD DÉMARE: In volata non c’è storia, è lui il velocista più forte del Giro d’Italia 2020. Quando si arriva in volata, lo sprinteur della Groupama-FDJ non ha rivali. Ha un treno formidabile e lo fa funzionare alla grande; le sue notevoli capacità gli permettono di vincere quattro tappe su quattro arrivi in volata. Meritatamente conquista anche la classifica a punti. VOTO: 9

FILIPPO GANNA: Il Giro d’Italia proponeva nel suo percorso tre cronometro, due sulla corta distanza e una di 34 km. Ganna le conquista tutte e tre di forza e prepotenza, un treno. Il corridore della Ineos non contento vince anche una splendida tappa in linea nella nebbia di Camigliatello Silano, condendo il tutto con un gran lavoro per Tao Geoghegan Hart. Qualcuno vede somiglianze con Cancellara? VOTO: 9

JAI HINDLEY: Sul Sestriere conquista per qualche decimo di secondo la Maglia Rosa, che proverà inutilmente a difendere con le unghie e con i denti nella crono finale di Milano. Qualche rimpianto per la condotta di gara da parte della Sunweb, ma per il buon Hindley un secondo posto che fa ben sperare e lo proietta nel futuro delle corse a tappe. VOTO: 8,5

JOÃO ALMEIDA: Una delle più belle sorprese di questo Giro d’Italia 2020. Il ventiduenne portoghese conquista la Maglia Rosa nella terza tappa, sull’Etna, e la difende per ben 15 giorni, fino a quando lo Stelvio ridisegna la classifica generale. Bene a cronometro, bene in montagna dove va vicino più volte a vincere la tappa. Chiude quarto in classifica generale, risultato notevole se si pensa che il corridore della Deceuninck-Quick Step era alla sua partecipazione in una corsa a tappe di tre settimane. Un talento cristallino contraddistinto anche da una buon carattere e dall’autorità con la quale guida i compagni di squadra. In futuro vedremo scintille nei duelli tra lui, Hindley e Geoghegan Hart. VOTO: 8,5

FAUSTO MASNADA: Il bergamasco della Deceuninck-Quick Step corre un Giro d’Italia strepitoso. Lavora e spiana la strada al capitano Almeida, si sacrifica e riesce nello stesso tempo a terminare nono nella classifica generale. Il futuro ciclistico italiano delle corse tappe. VOTO: 8

DIEGO ULISSI: Parli di Ulissi e pensi alle tappe vinte al Giro, eppure non ne vinceva una dall’edizione del 2016, cosa strana per un corridore dalle sue caratteristiche. Quest’anno non si fa sfuggire l’occasione vincendo due frazioni bellissime, ad Agrigento e a Monselice . VOTO: 7,5

ROHAN DENNIS: L’australiano della Ineos Grenadiers si ritrova dopo un’annata no. Nella crono di Valdobbiadene viene battuto solo dal compagno di squadra Ganna. Nell’ultima settimana si immola con un lavoro unico e generoso per il capitano Geoghegan Hart spianando le montagne, soprattutto sul Sestriere dove il suo ritmo ha fatto male a tanti pretendenti per la maglia rosa, soprattutto a Kelderman. Gregario fondamentale. VOTO: 7,5

BEN SWIFT: Un velocista che finisce diciottesimo in classifica genrale è tutto dire. Piazzato in volata, si fa in quattro anche nelle altre tappe in supporto del capitano Geoghegan Hart. VOTO: 7

WILCO KELDERMAN: L’olandese si ritrova ad essere uno dei grandi favoriti per la maglia rosa dopo il ritiro di Thomas, Yates e Kruijswijk e le prestazioni non incoraggianti di Fuglsang e Nibali. Con le sue doti da cronoman e il buon passo in salita si ritrova maglia rosa dopo la tappa sullo Stelvio. Hindely gli scalpita in casa e la Sunweb non gestisce la corsa nei migliori dei modi. lasciando il via libera alla tattica dell’armata Ineos Grenadiers. Cede troppo presto sul Sestriere. Finirà sul gradino più basso del podio a Milano. VOTO: 7

BEN O’CONNOR: Il venticinquenne della NTT Pro Cycling corre un ottimo Giro d’Italia. Conclude alla grande una terza settimana dove vince a Madonna di Campiglio e si rende pericoloso nelle altre tappe montane. VOTO: 7

JACOPO GUARNIERI: Nei successi di Démare c’è molto di Guarnieri. Il corridore lombardo svolge un lavoro encomiabile nelle volate pilotando il francese con agilità e sveltezza allo sprint finale. Ad oggi, il miglior ”pesce pilota” che ci sia. VOTO: 7

PELLO BILBAO: Quinto in classifica generale, nonostante provenisse da un Toru de France fatto a mille per capitan Landa. Lo spagnolo ha un buon rendimento nelle tre settimane, ha una regolarità di performance che gli consente tranquillamente di far classifica. Purtroppo per vincere questo non basta, serve di più, e al momento quella cattiveria e quell’estro del fuoriclasse al buon Pello manca. Per il podio, in futuro, gli servirà quel coraggio di rischiare in più. VOTO: 7

PETER SAGAN: Il fenomeno slovacco mancava da tanto tempo al Giro d’Italia. Cerca la vittoria di tappa in più occasioni, arrivando secondo per ben quattro volte, finchè a Tortoreto non riesce nel gran numero. Non riesce a portarsi a casa la maglia ciclamino a causa di un agguerrito Démare. VOTO: 7

RUBEN GUERRIERO: Il portoghese è il vincitore della classifica scalatori del Giro d’Italia 2020. Vittoria di tappa a Roccaraso e poi sempre in fuga per consolidare la sua maglia blu. Il ciclista della EF Pro Cycling onora al meglio la sua prima partecipazione alla Corsa Rosa. VOTO: 7

ALEX DOWSETT: Vince nella tappa di Vieste in una delle tante fughe di questo giro, consentendo alla Israel Start-Up Nation di vincere la loro prima tappa nella storia del Giro d’Italia. VOTO: 6,5

BRANDON MCNULTY: Lo statunitense ventiduenne della UAE-Team Emirates corre un ottimo Giro d’Italia che fa ben sperare per il futuro. Va bene a crono, terzo a Valdobbiadene, e si difende in montagna. Chiude quindicesimo nella classifica generale. VOTO: 6,5

HERMANN PERNSTEINER: A Madonna di Campiglio centra un bel secondo posto. Grazie alle fughe e ad una buona tenuta nella terza settimana riesce a entrare anche nella top ten generale. VOTO: 6,5

JAN TRATNIK: Lavora per il capitano Pello Bilbao e quando può va all’attacco, come a San Daniele del Friuli dove riesce ad aggiudicarsi una tappa importante. VOTO: 6,5

JHONATAN NARVÁEZ: In un Giro a firma Ineos Granadiers, anche l’ecuadoregno mette il sigillo nella fuga di Cesenatico. VOTO: 6,5

JONATHAN KLÉVER CAICEDO: Il ciclista ecuadoregno della EF Pro Cycling vince la prima tappa di montagna del Giro, quella con arrivo sull’Etna, partendo con la fuga di giornata. Riprova ad attaccare nelle fughe nelle tappe seguenti senza risultati. VOTO: 6,5

MATTEO FABBRO: Il friulano della Bora Hansgrohe è una piacevole conferma, lavora bene quando la strada inizia a salire, specie nelle prime due settimane. Un lavoro che sia Majka, sia Konrad hanno potuto ben apprezzare. VOTO: 6,5

PATRICK KONRAD: L’austriaco della Bora Hansgrohe, dopo il settimo posto del 2018, anche quest’anno prova e riesce a fare classifica centrendo un buon ottavo posto finale. Regolarista. VOTO: 6,5

ANDREA VENDRAME: Tanta generosità per il veneto. I risutati non arrivano, ma corre sempre all’attacco onorando la partecipazione a questo strano Giro d’Italia 2020. VOTO: 6

JAKOB FUGLSANG: Anche se in passato ha dimostrato di saper far classifica in un Grande Giro, anche se mai vicino a vincerlo, arrivava alla partenza della Corsa Rosa con buone aspettative, le quali aumentavano dopo gli addii di Yates, Thomas e Kruijswijk. I ritiri di López e Vlasov nelle prime due tappe lo eleggono a capitano unico in casa Astana, ma invece deve inchinarsi alle nuove leve del ciclismo mondiale. Chiuderà il suo Giro a Milano in sesta posizione. VOTO: 6

GIOVANNI VISCONTI: Il siciliano trentasettenne della Vini Zabù è un attaccante nato, vederlo in fuga per conquistare una tappa o la maglia azzurra è un piacere. Va vicino alla vittoria sull’Etna, la maglia azzurra la porta sulle spalle per due giornate. Abbandona il Giro per una tendinite dopo aver onorato la Corsa Rosa come sempre. VOTO: 6

JOSEF ČERNÝ: Nella tappa mozzata di Asti il ceco della CCC Team riesce a portare a casa la sua prima affermazione in una tappa di un Grande Giro. VOTO: 6

MATTIA BAIS: Il corridore dell’Androni vince la speciale classifica “Fuga Bianchi”. VOTO: 6

MARTIJN TUSVELD: L’olandese del Team Sunweb si rivela un ottimo gregario per la coppia Hindley-Kelderman. Partecipa alla sua prima corsa rosa e si dimostra gregario affidabile e solido. VOTO: 6

SIMON PELLAUD: Lo svizzero dell’Androni Giocattoli – Sidermec è il migliore del suo team e ottiene un quinto posto nella tappa di Cesenatico che però è ben lontano dal salvare il team di Savio da un Giro d’Italia insufficiente. Vince la classifica dei traguardi volanti. VOTO: 6

VINCENZO NIBALI: Trentasei primavere sono tante, anche per un Campionissimo come lui. La freschezza delle nuove leve del ciclismo mondiale corrono e fanno male, ci sta. Per il siciliano un settimo posto che gli rende onore ma non giustizia per una carriera strepitosa. A lui un grazie di cuore per aver retto il peso del ciclismo italiano nelle corse a tappe dell’ultimo decennio. VOTO: 6

DOMENICO POZZOVIVO: Il corridore lucano non riesce ad entrare nella top ten generale, tanta buona volontà ma con l’età che avanza deve dire addio definitivamente ai suoi sogni di centrare il podio al Giro d’Italia. VOTO: 5,5

FABIO FELLINE: Il terzo posto di Matera è poca cosa per un corridore del suo livello. VOTO: 5,5

FILIPPO FIORELLI: Il siciliano parte forte nelle prime due settimane del Giro, sempre in fuga in cerca di fortuna. Purtroppo per lui i risultati non sono stati incoraggianti. VOTO: 5,5

NATHAN HAAS: Ce lo aspettavamo nelle fughe, invece nulla. VOTO: 5,5

SERGIO SAMITIER: Il venticinquenne spagnolo si ritrova capitano del Team Movistar; è autore di una corsa generosa che non porta i risultati sperati, ma che gli servirà per farsi le ossa per il futuro. VOTO: 5,5

SIMON CLARKE: Cresce di condizione nella seconda settimana e prova a fare il colpaccio in più occasioni, ma la gamba non è quella degli anni migliori. VOTO: 5,5

THOMAS DE GENDT: Il belga è il più combattivo del Giro d’Italia, corre come sempre all’attacco, come sua natura, ma non riesce a portare a casa i risultati sperati. VOTO: 5,5

ÁLVARO HODEG: Male nelle volate, lontano dal salto di qualità atteso. VOTO: 5

DAVIDE VILLELLA: In una Movistar lanciata all’attacco il lombardo era uno dei più attesi; invece lo si vede poco, molto poco. VOTO: 5

GIOVANNI CARBONI: Un passo indietro rispetto lo scorso anno. Una condotta di gara anonima dove non riesce ad entrare nelle fughe vincenti e dove non riesce nemmeno a far classifica. VOTO: 5

ILNUR ZAKARIN: Il russo non prova a far classifica ma si lancia negli attacchi di giornata per tentar di conquistare qualche tappa: non ci andrà mai vicino. VOTO: 5

LOUIS MEINTIJES: Il sudafricano della NTT Pro Cycling è un lontano parente del corridore che faceva classifica al Tour de France. Corre senza ambizioni, senza meta. VOTO: 5

RAFAŁ MAJKA: Il polacco cede nella terza settimana dopo aver condotto una corsa anonima. Un brutto colpo per il corridore della Bora Hansgrohe. Proverà a rilanciarsi con la UAE-Team Emirates. VOTO: 5

ELIA VIVIANI: Vedere un campione com lui arrivare lontano dalla vittoria in volata è un colpo al cuore. Arriva quinto nella tappa di Villafranca e nelle successive non arriverà nemmeno allo sprint. VOTO: 4,5

ADAM HANSEN: Dopo la sceneggiata alla partenza da Morbegno nella diciannovesima tappa, per il trentanovenne corridore della Lotto Soudal è giunta l’ora della meritata pensione. Una figuraccia che il Giro d’Italia non meritava. VOTO: 3

Luigi Giglio

Il podio del Giro 2020 (Getty Images Sport)

Il podio del Giro 2020 (Getty Images Sport)

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