LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): RAVENNA – VERONA

maggio 21, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È la “Dante Stage” ma non solo. Nella tredicesima tappa del Giro, oltre ad omaggiare l’autore della Divina Commedia nel 700° anniversario della morte, si festeggerà il novantesimo compleanno della maglia rosa con il passaggio dalle terre natale di Learco Guerra, il corridore che per primo ebbe l’onore di indossare il prestigioso indumento, conquistandolo proprio sulle strade di casa. Poi tutti a gustarsi quello che sarà molto probabilmente l’ultimo arrivo in volata di questa edizione.

Quest’anno c’era da celebrare il 700° anniversario della morte di Dante Alighieri e gli organizzatori avevano due scelte: ricordare il Divin Poeta disegnando un tappone infernale o una frazione più paradisiaca e alla fine s’è scelta questa strada, collegando in poco meno di 200 Km privi di qualsivoglia difficoltà altimetrica due centri cari ai dantisti. Si partirà così da Ravenna – dove l’Alighieri trascorse gli ultimi anni di vita, morì stroncato dalla malaria e dove è sepolto – per veleggiare in direzione di Verona, dove l’autore della Divina Commedia soggiornò per cinque anni presso la corte scaligera su espresso invito di Cangrande I Della Scala. In mancanza di divagazioni in salita strada facendo ci si potrà “distrarre” con un’altra celebrazione, quella del novantesimo compleanno della maglia rosa, assegnata per la prima volta nel 1931. Quell’anno il Giro lo vinse il piemontese Francesco Camusso, ma il primo ad avere l’onore di indossarla fu Learco Guerra, che il 10 maggio 1931 s’impose nella tappa d’apertura, Milano – Mantova, precedendo allo sprint Alfredo Binda e Michele Mara. Proprio da Mantova i corridori transiteranno mancheranno circa 40 Km all’arrivo e poco prima si sarà affrontato il secondo dei due traguardi volanti giornalieri a Bagnolo San Vito, il comune d’origine di Guerra, nato il 14 ottobre 1902 nella vicina frazione San Nicolò Po. Un’ora più tardi assisteremo in quel di Verona ad un appassionante arrivo in volata che si annuncia particolarmente combattutto perchè sarà l’ultimo di questa edizione: da qui a Milano il percorso non offrirà più occasioni per i velocisti.

L’isolata chiesa campestre di San Nicolò Po, paese natale di Learco Guerra, e l’altimetria della tredicesima tappa (Google Street View)

L’isolata chiesa campestre di San Nicolò Po, paese natale di Learco Guerra, e l’altimetria della tredicesima tappa (Google Street View)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Verona si colloca alla settima posizione nella classifica della città più toccate dal Giro, a pari quota con Trieste e preceduta in ordine crescente da Bologna, Firenze e Genova (anche queste ex aequo), Torino, Napoli, Roma e dall’irraggiungibile Milano. La prima conclusione all’ombra dell’Arena porta la data del 30 maggio 1924, quando il milanese Arturo Ferrario vinse quella che era la penultima tappa di quell’edizione, disputata solo da corridori “individuali” e vinta dal piemontese di natali americani Giuseppe Enrici. A Verona la Corsa Rosa tornerà stabilmente nei tre anni successivi, quando questo traguardo sarà rispettivamente di Costante Girardengo (1925) e per due volte di Alfredo Binda (1926 e 1927), poi non se ne parlerà più fino al 1940, l’anno della prima vittoria di Fausto Coppi alla vigilia del lungo stop causato dalla seconda guerra mondiale, quando sarà il suo capitano Gino Bartali a tagliare per primo la linea d’arrivo. Verona sarà presente anche nel tracciato del Giro della Rinascita (1946; vittoria del friulano Oreste Conte), poi si dovranno attendere undici anni per rivedere la corsa sulle strade della città veneta e in un’occasione particolare perché sarà Verona ad “assegnare” la prima maglia rosa nel 1957 accogliendo l’arrivo della tappa d’apertura, conquistata allo sprint dal belga Rik Van Steenbergen. Proseguendo con le edizioni del Giro nel 1959 arriverà la vittoria dello spagnolo Miguel Poblet, nel 1960 quella del francese André Darrigade, mentre per vedere un italiano tornare a sfrecciare vittorioso su questo traguardo bisognerà aspettare il 1964, anno della vittoria del trevigiano Vendramino Bariviera. Tre anni più tardi Torriani porterà per la prima volta il Giro all’interno dell’Arena, sede d’arrivo di una tappa a cronometro di 45 Km scattata da Mantova e vinta dal danese Ole Ritter. 19 anni dopo la vittoria di Van Steenbergen un altro Rik che vien dal Belgio, Van Linden, farà suo il traguardo veronese nel 1973, poi arriveranno le affermazioni del parmense Ercole Gualazzini nel 1979 e del norvegese Knut Knudsen nel 1981, anche stavolta al termine di una cronometro che approdava all’interno dell’Arena, ma che prevedeva la partenza da Soave. Tra le medesime località e sul medesimo tracciato di 42 Km si tornerà a gareggiare in occasione dell’ultima tappa del Giro del 1984, la storica frazione del “sorpasso” in extremis di Francesco Moser ai danni del francese Laurent Fignon, evento il cui clamore spinse Torriani ad assegnare a Verona anche il cronoprologo dell’edizione successiva, pure conquistato dal corridore trentino. Dopo la tappa del 1997, che propose in anteprima il circuito dei mondiali del 1999 e che terminò con la vittoria in solitaria del bergamasco Mirco Gualdi, tutti i successivi ritorni del Giro a Verona saranno all’insegna del tic-tac, con frazioni a cronometro che sono state nell’ordine conquistate dal bergamasco Paolo Savoldelli nel 2007, dallo svedese Gustav Erik Larsson nel 2012 e dallo statunitense Chad Haga nel 2019, mentre nel 2012 le strade della città scaligera ospitarono una cronometro a squadre – prima tappa italiana di quell’edizione, partita dalla Danimarca – vinta dalla formazione statunitense Garmin-Barracuda.

CIAK… SI GIRO

Non sappiamo se Learco Guerra fosse un appassionato di cinema. Ma se, nell’autunno del 1949, fosse andato ad assistere alla proiezione de “Il mulino del Po” di sicuro non fatichiamo a immaginarcelo compiere un salto sulla poltrona e provare un tuffo al cuore nel riconoscere luoghi a lui cari. Per le riprese del film ispirato al terzo dei tre volumi che all’epoca componevano l’omonimo romanzo di Riccardo Bacchelli, pubblicato in forma unitaria solamente nel 1957, il regista Alberto Lattuada non scelse di girare nella zona del delta del Po, dove il romanzo era ambientato, ma optò per le campagne mantovane, forse perché più vicine alle grandi città e meglio raggiungibili con gli ingombranti mezzi utilizzati dalle produzioni cinematografiche. Così per una delle principali location del film, la fattoria di padron Clapassòn nella quale lavorano come braccianti i membri dei Verginesi (una delle due famiglie protagoniste, antagonista degli Scacerni) fu scelta la Corte Arrigona, complesso rurale situato nelle campagne di Bagnolo San Vito, il paese del quale era originario Guerra, che come ricordavamo più sopra era nato nella frazione di San Nicolò Po: proprio la piccola chiesetta intitolata a San Nicola, nella quale Learco era stato battezzato poche ore dopo la nascita, fa la “comparsa” sullo sfondo di una scena secondaria del film, nella quale i Verginesi rifiutano di rispondere al saluto di un componente dell’avversaria famiglia, colpevole di non aver aderito alla “Lega dei Lavoratori”.

La chiesetta di San Nicolò Po, nella quale fu battezzato Learco Guerra, fa da comparsa in una scena del Il mulino del Po (www.davinotti.com)

La chiesetta di San Nicolò Po, nella quale fu battezzato Learco Guerra, fa da "comparsa" in una scena del "Il mulino del Po" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-mulino-del-po/50012369

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Ravenna: poco nuvoloso, 23.2°C (percepiti 24°C), vento debole da SW (8-11 Km/h), umidità al 32%
Argenta (Km 34) : poco nuvoloso, 25.2°C (percepiti 26°C), vento debole da SW (8-9 Km/h), umidità al 23%
Ferrara – traguardo volante (Km 67.5): cielo sereno, 25.4°C, vento debole da SW (7-8 Km/h), umidità al 23%
Bergantino (110.4 Km): poco nuvoloso, 25°C, vento debole da SW (6-8 Km/h), umidità al 26%
Bagnolo San Vito – traguardo volante (144.6 Km): poco nuvoloso, 25.5°C, vento moderato da SW (12 Km/h), umidità al 24%
Verona: nubi sparse, 24°C, vento moderato da SW (12-15 Km/h), umidità al 28%

GLI ORARI DEL GIRO

11.15: inizio diretta su Raisport
12.20: inizio diretta su Eurosport1
12.25: partenza da Ravenna
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 60 Km dalla partenza)
14.05-14.15: traguardo volante di Ferrara
15.50-16.10: traguardo volante di Bagnolo San Vito
17.00-17.25: arrivo a Verona

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo dodicesima tappa, Siena – Bagno di Romagna

1° Łukasz Wiśniowski
2° Matteo Jorgenson s.t.
3° Mauro Schmid s.t.
4° Valerio Conti a 2″
5° Riccardo Minali s.t

Classifica generale

1° Riccardo Minali
2° Attilio Viviani a 5″
3° Dylan Groenevegen a 5′15″
4° Umberto Marengo a 7′48″
5° Samuele Rivi a 9′53″

Maglia nera: Egan Bernal, 164° a 2h36′47″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Saligari: “Ecco le immagini che lo hanno portato al ritiro”
Barresi: “Bagno di Romana”
Pancani: “L’ospedale di Careggi è stato sottoposto a vari esami”
Borgato: “Alfredo Martini è stato il padre e il nonno di molti corridori”
Pancani: “Simone Petilli era nelle ammiraglie”
Genovesi: “Comune di Bagno di Santa Sofia” (Santa Sofia e Bagno di Romagna sono due comuni distinti, toccati nel finale)
Pancani: “Elia Viviani ha fatto poco fa un nome” (correndo non poteva parlare con i giornalisti)
Pancani: “Coppia formata da Edet Visconti”
Televideo RAI: “Il gruppo lascia fare i fuggitivi”
Televideo RAI: “Honore” (Honorè)

DISCOGIRO

Escape to Victory (Bill Conti, colonna sonora del filmn “Fuga per la vittoria”)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SIENA – BAGNO DI ROMAGNA

maggio 20, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Al tappone degli sterrati segue a ruota l’ultima frazione disegnata sugli Appennini. Il percorso è ben infarcito di difficoltà e, sebbene non appaia come selettivo, potrebbe lasciare il segno in classifica se qualche big non avesse digerito la giornata di Montalcino

Il Giro saluta gli Appennini con l’ultimo dei due “tapponi” disegnati sulla catena montuosa che rappresenta la spina dorsale della penisola italiana, una frazione apparentemente innocua ma in realtà doppiamente delicata. Il percorso può sembrare poco promettente perché la sua ossatura ricalca quello della tappa terminata a Bagno di Romagna nel 2017 e conclusasi con un nulla di fatto in classifica e la vittoria di uno dei fuggitivi di giornata. Le salite della prima parte saranno le stesse mentre è stato tagliato il circuito finale che prevedeva la lunga e pedalabile ascesa al Monte Fumaiolo e così si troverà più vicina al traguardo l’ascesa del Colle del Carnaio, che presenta pendenze interessanti nella prima parte. Il problema principale di questa giornata sarà, però, rappresentato dalla vicinanza con la tappa degli sterrati disputata poche ore prima e che molti potrebbero non avere ancora smaltito, con il rischio di incappare in imprevisti distacchi in questa frazione, che è anche molto più lunga rispetto a quella del 2017: questa sarà, infatti, la prima delle quattro tappe del Giro 2021 nelle quali si supereranno i 200 Km di gara. Percorsi i primi 76 Km senza incontrare grosse difficoltà, a parte i saliscendi del Chianti da scavalcare in partenza, si renderà omaggio ad Alfredo Martini nel centesimo anniversario della nascita e proprio all’uscita dalla sua Sesto i corridori incontreranno la prima delle quattro salite che caratterizzano il tracciato, che è anche quella fornita della pendenza massima più elevata, perché si tocca un picco del 19% nell’affrontare i 7.6 Km al 6.6% del Monte Morello, al cui inizio s’incontra un troncone di 2 Km e mezzo all’11.2% di media. Una trentina di chilometri più avanti si attaccherà quella che è la salita più lunga di questa frazione, che in 17 Km al 5.7% condurrà i “girini” sino ai 1060 metri del Passo della Consuma; di poco più breve sarà il successivo Passo della Calla (15.3 Km al 5.5%), svalicato il quale la Corsa Rosa tornerà sulle strade della Romagna una settimana dopo l’arrivo della tappa di Cattolica. È a questo punto che i corridori si troveranno a fare i conti con una salita non durissima ma che potrebbe lasciare il segno, soprattutto se qualche corridore non avesse ancora digerito lo sterrato di ieri e qualcun altro deciderà proprio ora di alzare il ritmo: son poco meno di 11 Km al 5.1% che celano un cuore di 3 Km al 9.5% che, a soli 9 Km e mezzo dal traguardo, potrebbe per davvero provocare un piccolo Carnaio.

Il lago di Ridracoli a Bagno di Romagna e l’altimetria della dodicesima tappa (TripAdvisor)

Il lago di Ridracoli a Bagno di Romagna e l’altimetria della dodicesima tappa (TripAdvisor)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Abbiamo già accennato all’arrivo del Giro 2017 a Bagno di Romagna, dove a tagliare per primo il traguardo fu lo spagnolo Omar Fraile, che precedette allo sprint il portoghese Rui Costa e il francese Pierre Rolland mentre l’olandese Tom Dumoulin conservò agevolmente la maglia rosa che aveva conquistato il giorno prima al termine della cronometro di Foligno e che vestirà anche sul traguardo finale di Milano dopo averla ceduta per un paio di giorni al colombiano Nairo Quintana. Tra le ascese che si dovranno affrontare quella con il curriculum più nutrito è il Passo della Consuma, che dal 1933 – anno dell’istituzione della classifica dei Gran Premi della Montagna – a oggi è stata inserita nove volte nel percorso della Corsa Rosa. A inaugurare questo passaggio fu nel 1934 Francesco Camusso, il corridore piemontese che nel 1931 aveva vinto la prima edizione del Giro nel quale era prevista l’assegnazione della maglia rosa e che scollinò in testa sulla Consuma nel corso della Rimini – Firenze, vinta dal mantovano Learco Guerra. Gli altri corridori che “incideranno” il loro nome sul fondo stradale della Consuma saranno il toscano Primo Volpi nel 1940, il bergamasco Armando Pellegrini nel 1959, l’elvetico Ueli Sutter nel 1978, il belga Lucien Van Impe nel 1983, il piemontese Marco Della Vedova nel 1996, il colombiano José Jaime “Chepe” González nel 2000, il laziale Stefano Pirazzi nel 2013 e il belga Laurens De Plus nella citata tappa di Bagno di Romagna del 2017.

CIAK… SI GIRO

Probabilmente non se lo aspettava nemmeno lui un successo così strepitoso. Quando nel 1996 Leonardo Pieraccioni si mise dietro la macchina da presa per girare il suo secondo film da regista arrivava dall’esperienza de “I laureati”, che l’anno precedente gli aveva permesso di incassare 13 miliardi di lire dopo averne spesi due per la produzione della pellicola. Ma di certo non avrebbe potuto immaginare che “Il ciclone” di miliardi gliene avrebbe portati ben 75 di miliardi, facendo di quel film uno dei più visti di quella stagione, un vero e proprio cult con diversi appassionati di “cineturismo” che ancora oggi si recano in pellegrinaggio sui luoghi delle riprese, che vedono in cima alla lista la Giuncaia, il casale nel quale abita la famiglia protagonista, che si trova nel comune aretino di Laterina e che è parte della tenuta di Villa Monsoglio, spettacolare location che molte coppie scelgono per svolgervi il loro matrimonio. Lungo il percorso di questa tappa, esattamente dove finisce la discesa della Consuma e inizia la successiva salita verso la Calla, si attraverserà il piccolo borgo di Stia, comune autonomo all’epoca delle riprese e dal 2014 divenuto una delle due principali frazioni del municipio di Pratovecchio Stia. È nella centralissima Piazza Tanucci che furono filmate diverse scene, come quella nella quale Levante (Pieraccioni) ode il frastuono provenente dal suo casale, scambiato per agriturismo da un gruppo di ballerine di flamenco e dal loro impresario: così nella finzione, ma sarebbe stato impossibile nella realtà perché tra Stia e il casale della Giuncaia ci sono quasi 60 Km e di mezzo un’alta montagna, il massiccio del Pratomagno.

Leonardo Pieraccioni scorrazza in motocicletta in Piazza Tanucci a Stia nelle sequenze dapertura del film campione dincassi Il ciclone (www.davinotti.com)

Leonardo Pieraccioni scorrazza in motocicletta in Piazza Tanucci a Stia nelle sequenze d'apertura del film campione d'incassi "Il ciclone" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-ciclone/50003478

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Siena: cielo sereno, 18.2°C (percepiti 19°C), vento debole da NNE (6 Km/h), umidità al 48%
Greve in Chianti (Km 35.7) : cielo sereno, 19.6°C, vento debole da NNE (8-9 Km/h), umidità al 42%
Sesto Fiorentino – traguardo volante (Km 76.5): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.7°C, vento debole da NNE (6 Km/h), umidità al 39%
Passo della Consuma (GPM – 132.6 Km): cielo sereno, 17.4°C, vento debole da NNE (9-11 Km/h), umidità al 39%
Passo della Calla (GPM – 163.9 Km): cielo sereno, 12.9°C, vento debole da NNE (8 Km/h), umidità al 37%
Bagno di Romagna: cielo sereno, 18.5°C, vento debole da NNE (7-8 Km/h), umidità al 35%

GLI ORARI DEL GIRO

10.15: inizio diretta su Raisport
11.15: inizio diretta su Eurosport1
11.20: partenza da Siena
13.10-13.20: traguardo volante di Sesto Fiorentino
13.30-13.45: GPM di Monte Morello
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 100 Km dalla partenza)
14.50-15.20: GPM di Passo della Consuma
15.45-16.20: GPM di Passo della Calla
16.20-16.55: traguardo volante di Santa Sofia
16.45-17.25: GPM di Passo del Carnaio
16.55-17.35: arrivo a Bagno di Romagna

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo undicesima tappa, Perugia – Montalcino (Brunello di Montalcino Wine Stage)

1° Gino Mäder
2° Simone Consonni a 7″
3° Dylan Groenevegen a 12″
4° Alexander Krieger s.t.
5° Cameron Meyer s.t.

Classifica generale

1° Attilio Viviani
2° Riccardo Minali a 58″
3° Dylan Groenevegen a 5′10″
4° Umberto Marengo a 7′43″
5° Samuele Rivi a 9′48″

Maglia nera: Egan Bernal, 170° a 2h20′51″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Brocci: “Il percorso è tutto cartellato” (cartellonato)
Borgato: “È difficile controllare il mezzo e la bici”
Borgato: “Arrivano in un gruppo compatto”
Cassani: “Le coperture” (i copertoncini)
Borgato: “Si troveranno bene chi useranno i tubeless”
Borgato: “Uomini dell’IEF” (EF)
Genovesi: “Le terre dell’Etrua” (Etruria)
Pancani: “Caduta scivolata per Battaglin”
Televideo RAI: “Vanoucke” (Vanhoucke)
Comunicato stampa RCS Sport: “La maglia rosa è arrivato”
Comunicato stampa RCS Sport: “Il debuttante svizzero ha attacato”

DISCOGIRO

Centro di gravità permanente (Franco Battiato)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): PERUGIA – MONTALCINO (Brunello di Montalcino Wine Stage)

maggio 19, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Dopo il primo giorno di riposo si disputa una delle tappe più temute dell’edizione 2021, quella degli sterrati nel senese. Nel finale si dovranno percorrere ben 35 Km lontani dall’asfalto, abbinati alla doppia scalata al Passo del Lume Spento. Una giornata cruciale sulla via della maglia rosa, dove strade bianche e pendenze in doppia cifra collaboreranno alla creazione di una selezione che, per qualcuno, potrebbe essere fatale

Le stelle sono sinonimo di lusso, ma sono nelle classificazioni alberghiere. In campo ciclistico significano esattamente l’opposto e, ad esempio, le utilizzano gli organizzatori della Parigi-Roubaix per classificare i settori di pavé, assegnandone il massimo a quelli più celebri e sconnessi, la Foresta dell’Arenberg, il tratto di Mons-en-Pévèle e il Carrefour de l’Arbre. Al Giro, invece, lo stesso sistema è adottato per le tappe e quella in programma oggi tra Perugia e Montalcino ne ha acquistate quattro, un passo sotto l’eccellenza, che in questa edizione caratterizzerà il tappone dolomitico di Cortina e la frazione dell’Alpe Motta. Ma oggi non sono previste grandissime salite, oggi a togliere il sonno ai corridori che puntano alla vittoria finale sarà lo sterrato perché nel finale ne sono stati inseriti quattro tratti per un totale di 35 Km di “strade bianche” e mai se ne sono stati visti così tanti dal 2005, l’anno nel quale il Giro ha ripreso a riproporre questo tipo di tracciati dal sapore antico, che un tempo costituivano il pane quotidiano delle competizioni ciclistiche. Fino a 70 Km dal traguardo si pedalerà sul velluto poi s’imboccherà il primo dei quattro settori di sterrato, 9 Km in lieve discesa tra i vigneti del Brunello, al quale è dedicata quest’anno la “wine stage”. Il secondo tratto sarà il più impegnativo, coincidente quasi per intero con la prima delle due ascese al Passo del Lume Spento, 13 Km al 3.6% dei quali solamente gli ultimi 900 metri si percorreranno su asfalto, mentre i primi 5 Km saranno i più difficili, caratterizzati da un “cuore di pietra” di 2.5 Km all’8,1% e da un picco al 16% che parecchia selezione provocò nella tappa di Montalcino del Giro del 2010, resa ancora più dura dal maltempo che trasformò in fango lo sterrato. Quel giorno non si percorrevano i due tratti che i “girini” del 2021 affronteranno consecutivamente qualche chilometro più avanti, come quello in leggera ascesa di 7.6 Km che inizierà subito dopo il traguardo volante con abbuoni di Castelnuovo dell’Abate, a un tiro di schioppo dalla millenaria di Abbazia di Sant’Antimo. Subito dopo uno strappo di 1200 metri all’8.1% costituirà l’ouverture dell’ultimo troncone sterrato, lungo 5 Km e che terminerà esattamente ai piedi della seconda ascesa al Lume Spento, stavolta affrontata da un versante totalmente asfaltato ma che sarà non meno facile del precedente perché nei primi 2 Km la strada sale al 9.1% medio. Raggiunta la cima del passo mancheranno poco meno di 4 Km al traguardo e, quel punto, non ci saranno praticamente possibilità per neutralizzare i “danni” provocati dallo sterrato: a Montalcino il “lume” del Giro potrebbe per davvero spegnersi e per diversi dei pretendenti al soglio rosa.

Il primo dei quattro tratti di sterrato e l’altimetria dell’undicesima tappa (Google Street View)

Il primo dei quattro tratti di sterrato e l’altimetria dell’undicesima tappa (Google Street View)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Due volte il Giro è arrivato a Montalcino, la prima nel 1987 quando – al termine di una tappa disputata interamente su asfalto – s’impose Moreno Argentin, che precedette di una manciata di secondi Flavio Giupponi e la maglia rosa Stephen Roche; nella citata tappa del 2010, invece, a cogliere il successo sarà l’australiano Cadel Evans, anche lui vincitore con un esiguo vantaggio su Damiano Cunego e il kazako Alexandre Vinokurov. Nell’odierna puntata di questa rubrica andremo, invece, alla scoperta della “riscoperta” dello sterrato, che il Giro aveva abbandonato alla fine del secolo scorso in seguito all’asfaltatura, nell’estate del 1999, degli ultimi tratti rimasti “nudi” del Gavia. Così nel 2005 Angelo Zomegnan, al suo primo anno da direttore del Giro, inserì nella penultima tappa (Savigliano – Sestriere, vinta dal venezuelano José Rujano) la salita del Colle delle Finestre per esaudire un sogno del suo predecessore Carmine Castellano. Ripreso gusto con lo sterrato, l’anno successivo si replicò inserendo l’arrivo in salita al Plan de Corones, annullato all’ultimo momento a causa del maltempo che costrinse l’organizzazione ad anticipare il traguardo al sottostante Passo Furcia, dove s’impose Leonardo Piepoli. Il 2007 fu l’anno della prima edizione della “Monte Paschi Eroica”, la corsa che tre stagioni più tardi muterà definitivamente il nome in “Strade Bianche”, mentre al Giro di sterrato ce ne fu soltanto uno “sputo”, quello del piazzale di Caprera dal quale scattò la cronosquadre iniziale della Maddalena, vinta dalla Liquigas. Per riuscire a vedere un arrivo in vetta al Plan de Corones bisogna attendere il 2008, quando sarà prescelto come sede d’arrivo di una cronoscalata, vinta da Franco Pellizotti e replicata anche nel 2010 (l’anno della citata tappa di Montalcino), quando a vincerla sarà Stefano Garzelli. Il 2011 sarà l’anno del ritorno sul Colle delle Finestre, nel finale della Verbania – Sestiere vinta dal bielorusso Vasil’ Kiryenka, ma anche nella prima parte della corsa erano stati inseriti diversi settori di sterrato nella tappa Piombino – Orvieto, conquistata dall’olandese Pieter Weening, e pure il finale del tappone dolomitico delle Torri del Vajolet (vinta dallo spagnolo Mikel Nieve) prevedeva 100 metri di strada bianca subito prima del traguardo. Nel 2012 sarà la tappa Urbino – Porto Sant’Elpidio, vinta dal colombiano Miguel Ángel Rubiano, a proporre lo sterrato lungo la salita al Passo della Cappella, poi nel tormentato (meteorologicamente) Giro del 2013 si troverà strada bianca soltanto nel piazzale dove sarà fissato l’arrivo dello Jafferau, sopra Bardonecchia, traguardo che sarà tagliato in prima persona da Mauro Santambrogio, anche se dopo la squalifica per doping del corridore lombardo la vittoria sarà assegnata a Vincenzo Nibali. Saltato il turno nel 2014 (come nel 2009, nel 2017, nel 2019 e nel 2020) si tornerà a pedalare sullo sterrato nel 2015, quando il Giro proporrà per la terza volta nella storia il Colle delle Finestre nella Saint-Vincent – Verbania, conquistata da Fabio Aru. Nel 2016 la Corsa Rosa andrà alla scoperta di una strada bianca toscana poco nota, quella dell’Alpe di Poti, inserita nelle battute conclusive della frazione Foligno – Arezzo vinta da Gianluca Brambilla, mentre il 2018 sarà l’anno della fantastica impresa di Chris Froome sul Colle delle Finestre nella Venaria Reale – Jafferau, al momento ultima volta del Giro sul colle piemontese e anche ultima presa di contatto con le strade bianche alla Corsa Rosa. Ma quest’anno torneranno…. eccome se torneranno!!

CIAK… SI GIRO

In questi periodi di pandemia molti saranno andati con il pensiero al “Decameron” di Boccaccio, la raccolta di novelle che lo scrittore toscano radunò tra il 1349 e il 1351 e che immaginò raccontate da un gruppo di ragazzi fuggiti dalla Firenze ammorbata dalla peste nera e riparati in una villa fuori città. L’opera del Boccaccio ispirò una serie di film, il più celebre dei quali fu girato da Pier Paolo Pasolini nel 1971; a questo ne seguirono altri decisamente più volgari, che diedero vita al filone definito “decamerotico”, genere dal quale però sfugge l’ultima pellicola in ordine di tempo dedicata alle novelle boccaccesche. È “Maravaglioso Boccaccio” del 2015, diretto da Paolo e Vittorio Taviani e ultimo film girato in coppia dai due fratelli prima della morte di Paolo nel 2018. Ispirato a cinque delle cento novelle del Decameron, è stato in gran parte girato nelle terre che saranno attraversate dai “girini” (Montepulciano, Pienza, la stessa Montalcino) e alcune riprese si sono svolte proprio lungo una delle numerose strade bianche che solcano la zona delle Crete Senesi: è quella che conduce all’isolata e deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta, vicino a San Quirico d’Orcia, all’interno della quale viene abbandonata Monna Catalina, ritenuta morta di peste ma in realtà soltanto assopitasi dopo aver contratto il tremendo morbo.

La deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta nel film Maraviglioso Boccaccio (www.davinotti.com)

La deliziosa Cappella della Madonna di Vitaleta nel film "Maraviglioso Boccaccio" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/maraviglioso-boccaccio/50035367

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Perugia: temporale con pioggia modesta (0.6 mm) e schiarite, 16.4°C, vento moderato da NW (11-14 Km/h), umidità al 67%
Chiusi (Km 46): nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18.4°C, vento moderato da NNW (12-15 Km/h), umidità al 53%
Torrenieri – inizio primo tratto sterrato (Km 92.8): cielo sereno, 18.9°C, vento debole da N (8-11 Km/h), umidità al 47%
Passo del Lume Spento (GPM e fine secondo tratto sterrato – 124.6 Km): cielo sereno, 19.4°C, vento debole da N (7-9 Km/h), umidità al 43%
Montalcino: cielo sereno, 19.4°C, vento debole da N (6-7 Km/h), umidità al 41%
GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.50: inizio diretta su Eurosport1
12.55: partenza da Perugia
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 43 Km dalla partenza)
15.10-15.25: inizio primo tratto sterrato
15.25-15.40: fine primo tratto sterrato
15.35-15.50: inizio secondo tratto sterrato
15.50-16.05: traguardo volante di Castiglion del Bosco
16.00-16.25: GPM Passo del Lume Spento e fine secondo tratto sterrato
16.20-16.40: traguardo volante di Castelnuovo dell’Abate e inizio terzo tratto sterrato
16.30-16.50: fine terzo tratto sterrato
16.35-17.00: inizio quarto e ultimo tratto sterrato
16.45-17.10: fine quarto e ultimo tratto sterrato
16.55-17.20: GPM Passo del Lume Spento
17.00-17.25: arrivo a Montalcino

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo decima tappa, L’Aquila – Foligno

1° Michael Hepburn
2° Wesley Kreder s.t.
3° Riccardo Minali s.t.
4° Albert Torres a 2′19″
5° Dylan Groenevegen s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 31″
3° Riccardo Minali a 4′54″
4° Dylan Groenevegen a 9′21″
5° Albert Torres a 10′51″

Maglia nera: Egan Bernal, 172° a 2h01′56″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Orlando: “Stamattina la tappa è partita da 5 minuti” (la tappa è partita alle due di pomeriggio)
Pancani: “Cittaducale, cittadina formata da Carlo d’Angiò”
Cassani: “I cambi sono cambiati”
Pancani: “Lago Trasimano” (Trasimeno)
Pancani: “Il meccanico dell’ammiraglia si è subito fermata”
Borgato: “Gli inverni dei corridori si riposano”
Televideo RAI: “Vermersch” (Vermeersch)

DISCOGIRO

Volare (Domenico Modugno)

GIRO 2021 – LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA

maggio 18, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come avviene a scuola con le pagelle trimestrali, anche al Giro 2021 vi proporremo le valutazioni parziali dei corridori in gara, stavolta su base settimanali. I primi sette giorni della Corsa Rosa premiano il colombianoi Bernal, forte della vittoria di domenica a Campo Felice

EGAN BERNAL: Nella tappa con arrivo a Campo Felice il colombiano ha messo le cose in chiaro, il favorito per la vittoria finale è lui. Sull’arrivo in sterrato ha sprigionato tutta la sua potenza staccando tutti e prendendosi tappa e Maglia Rosa. Non avrà Sivakov al suo fianco, costretto al ritiro, ma potrà contare nelle prossime due settimane sugli ottimi Filippo Ganna, Gianni Moscon, Jonathan Castrovejo e su un sempre più affidabile Daniel Martinez. VOTO: 9

REMCO EVENEPOEL: Arrivava al Giro d’Italia con un grande punto interrogativo dopo il brutto incidente avvenuto al Giro di Lombardia dello scorso anno e senza aver disputato nessuna gara ufficiale in questo 2021. Sulla strada si prende i gradi di capitano in casa Deceuninck-QuickStep relegando Almeida al ruolo di gregario. Parte bene, si gestisce bene con intelligenza e non naufraga a Campo Felice, stringendo i denti e provando ad attaccare, ma poi subisce il potente ritorno di Bernal. Secondo in classifica generale a 14” dal colombiano. VOTO: 8

ALEKSANDER VLASOV: Il russo dell’Astana è uno dei corridori di classifica più in forma in questa prima parte di Giro d’Italia. Non gli manca la grinta e l’ambizione, non si accontenterà del terzo posto in classifica generale e aspettiamoci attacchi alla Maglia Rosa. Unica pecca la squadra al suo fianco, che sembra non reggere il confronto con quelle degli altri big. VOTO: 7,5

GIULIO CICCONE: Una prima settimana corsa con testa e grinta. Si difende nella cronometro di Torino e prova a tenere il passo dei big sulle salite successive, dove raccoglie ottimi piazzamenti. Si fa sorprendere a San Giacomo dove perde qualche secondo da Bernal, mentre sul finale sterrato della nona tappa, corsa nella sua terra, prova anche a vincere ma non riesce a tenere le ruote del colombiano. Nelle prossime tappe potrà contare anche sull’aiuto di Vincenzo Nibali, oltre a quello di Bauke Mollema e di Gianluca Brambilla, scalatori che poche squadre hanno in questo Giro d’Italia. VOTO: 7

DANIEL MARTIN: Il trentaquatrenne irlandese della Israel Start-Up Nation corre benissimo e con molta attenzione queste prime dieci tappe del Giro d’Italia 2021 e appare uno dei big più in forma. A San Giacomo è lì, in primissima linea con Bernal e Evenepoel. Si ripete nella tappa abruzzese di Campo Felice. L’ottavo posto in classifica generale risente molto della cronometro di Torino. VOTO: 7

DAMIANO CARUSO: Doveva essere il gregario di fiducia nelle tappe montane di Landa o di Pello Bilbao, invece le strade del Giro d’Italia lo hanno promosso a ruolo di capitano della Bahrain – Victorious. Il siciliano è apparso in buone condizione fisiche e atletiche facendo ben sperare per il prosieguo della corsa. VOTO: 6,5

HUGH CARTHY: Sulla scia dell’ultima Vuelta di Spagna il corridore della EF Education Nippo resta lì in scia, senza acuti ma sempre a ridosso dei big. Non è il corridore inesperto che veniva al Giro per provare ad entrare in qualche fuga, per la classifica generale c’è anche lui. VOTO: 6,5

ATTILA VALTER: Il giovane ungherese della Groupama-Fdj riesce a prendere la Maglia Rosa nella sesta tappa, la difende per tre giorni e poi si arrende ad un grande Bernal sullo sterrato di Campo Felice. Difficilmente riuscirà a restare nella top ten della Classifica Generale, ma per lui un bel segnale in ottica futura. VOTO: 6,5

MARC SOLER: Per il ventisettenne capitano della Movistar la concorrenza è tanta e agguerrita. Entrare nei primi dieci della classifica generale al momento appare difficile ma non impossibile, dato i buon segnali mostrati negli arrivi in salita di San Giacomo e Campo Felice. VOTO: 6

DAVIDE FORMOLO: Il veneto non deve farsi sfuggire la grande occasione che ha in questo Giro d’Italia 2021, quello di far classifica per sè e non pensare al capitano di turno. Nella prima settimana riesce ad entrare nella top ten generale con le unghie e con i denti. VOTO: 6

ROMAIN BARDET: Parte in sordina il transalpino e il suo è un lento crescendo fino al settimo posto a Campo Felice . Attualmente è a 1′20”da Bernal, troppo considerando che le tappe più dure devono ancora arrivare. In lotta per una classifica importante, sembra aver già abdicato le speranze per il podio. VOTO: 5,5

VINCENZO NIBALI: Una prima parte di Corsa Rosa amara per lo Squalo, caduta a parte. Perde secondi su ogni arrivo in salita, ma lui è un diesel ed esce sempre nella terza settimana. Proverà a entrare nella parte della classifica che conta e in caso negativo sarà pronto per mettersi a disposizione del compagno di squadra Ciccone. VOTO: 5,5

EMANUEL BUCHMANN: Parte male a Torino nella cronometro iniziale e si ripete a Sestola, cresce pian piano di condizione anche se ancora non sembra averla trovata, ma arriverà. Chiude la prima parte di Giro d’Italia al quindicesimo posto in classifica generale a 1′46” da Bernal. Quasi sicuramente non vincerà la Corsa Rosa, ma non sorprendiamoci se lo vedremo a ridosso del podio finale. VOTO: 5,5

JOAO ALMEIDA: Il portoghese della Deceuninck – QuickStep, l’anno scorso una delle più grandi sorprese del Giro d’Italia, non riesce a ripetersi. Arranca sulle prime salite, nonostante un’ottima cronometro iniziale, mentre il compagno di squadra Evenepoel si prende i gradi di capitano sulla strada. Nelle prossime due settimane lo vedremo nelle vesti da gregario. VOTO: 5

SIMON YATES: Il britannico non è riuscito ad entrare ancora nel vivo della corsa. Per lui tappe anonime, corse in difesa per non perdere troppo terreno dagli altri favoriti. È nono in classifica generale a 55” da Bernal e ancora tutto si può recuperare, ma al momento è più facile che il distacco nelle prossime settimane aumenti e non diminuisca. VOTO: 5

JAI HINDLEY: Lontanissimo parente del corridore che lo scorso anno sfiorò la vittoria finale del Giro d’Italia. Non riesce a trovare la forma fisica ideale, su ogni salita appare in difesa fino a saltare e perdere terreno. Alza bandiera bianca a Campo Felice, dove arriva a 53” da Bernal. VOTO: 5

PELLO BILBAO: Si contendeva il ruolo di capitano con Landa, ma dopo il ritiro del basco una caduta gli fa perdere terreno e lo fa precipitare in classifica. Caduta che si risente anche nelle tappe successive. VOTO: 5

MIKEL LANDA: Il basco è stato costretto al ritiro dopo la caduta nella quinta tappa. Aveva iniziato bene la Corsa Rosa e, dopo una cronometro corsa in difesa, nel primo arrivo in salita a Sestola era apparso come uno degli uomini di classifica più in forma. Un peccato. VOTO: S.V

Luigi Giglio

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): L’AQUILA – FOLIGNO

maggio 17, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Solitamente il lunedì è destinato al giorno di riposo, ma non sarà così quest’anno. Se settimana prossima in questa collazione si disputerà il tappone dolomitico, oggi ci si dovrà accontentare di una tappa di trasferimento alla volta di Foligno che dovrebbe terminare in volata. Vento a parte

Se per questo lunedì (e anche per il prossimo, soprattutto) vi siete presi impegni, credendo che ci fosse stato il riposo, cancellateli. Da quando nel 2002 l’Unione Ciclistica Internazionali ha reso obbligatori due giorni di riposo a giro gli organizzatori li hanno quasi sempre collocati nel primo giorno della settimana, ma non sarà così alla Corsa Rosa 2021, che per lunedì prossimo ha addirittura previsto lo svolgimento del tappone dolomitico. Non sarà, invece, il caso della frazione odierna perché in quel di Foligno a primeggiare sarà quasi certamente un velocista, come successo nel 2014 e nel 2016, le ultime due volte che il Giro ha fissato l’arrivo nella città umbra. Come in entrambe le citate occasioni il traguardo sarà preceduto di circa 40 Km dalla cima dell’ascesa al Valico della Somma (4.8 Km al 6%) e in particolare si ricalcheranno esattamente gli ultimi 86 Km della tappa del 2016 – che subito prima della Somma proponeva altre due brevi e ancor più facile salitelle, la Forca dell’Arrone (3.4 Km al 3.7%) e la Cantoniera di Montefranco (5.9 Km al 3.9%) – mentre totalmente agli antipodi saranno le distanze complessive di gara: cinque anni fa si percorsero 211 Km per andare al traguardo mentre quella odierna sarà la più breve tra le frazioni in linea del Giro 2021, 139 Km che prevedono una prima salita da affrontare in partenza, l’altrettanto pedalabile Sella di Corno (6 Km al 4.2%). E siccome ogni giorno ha la sua pena, quella odierna si chiama vento. Le previsioni meteo annunciano, infatti, vento forte sin dalla partenza e in progressivo calo man mano che si procederà verso Foligno, anche se si manterrà moderatamente potente per tutta la giornata, spirando costantemente di direzione sud – sud ovest. I corridori se lo troveranno, dunque, spesso laterale o a favore e se dovesse aprirsi in ventaglio qualcuno correrà il rischio di perdere molto prezioso tempo in questa apparentemente innocua frazione.

Il Palazzo Comunale di Foligno e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)

Il Palazzo Comunale di Foligno e l’altimetria della decima tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Foligno è diventata una sorta di “prezzemolina” delle corse RCS avendo ospitato ben sei volte loro gare negli ultimi sette anni: oltre ai due arrivi di tappa della Corsa Rosa citati poco sopra, infatti, da qui è partita la crono di Montefalco al Giro del 2017, vi sono terminate due frazioni della Tirreno-Adriatico nel 2016 e nel 2019 e vi è scattata un’altra tappa di questa corsa nel 2018. Sono in particolare i velocisti ad aver raccolto le maggiori soddisfazioni con le vittorie del francese Nacer Bouhanni al Giro 2014, del tedesco André Greipel al Giro 2016 e del veronese Elia Viviani alla Tirreno 2019, mentre la tappa della Corsa dei Due Mari disputata nel 2016 terminò con la vittoria in solitaria del britannico Steve Cummings. I precedenti a Foligno non si esauriscono qui poiché nel 1968 fu per la prima volta (e unica fino ala 2014) sede d’arrivo di una tappa del Giro, conquistata dal toscano Franco Bitossi, mentre la Tirreno vi aveva già fissato due traguardi nel 2003 (vittoria di Mario Cipollini) e nel 1966, quando l’elvetico Rolf Maurer si impose in quella che fu la prima tappa della prima edizione della corsa creata da Franco Mealli per proporre un’alternativa alla Parigi-Nizza quale gara preparatoria alla Milano – Sanremo

CIAK… SI GIRO

Sono già passati dieci alla scomparsa di un maestro della cinematografia italiana, quel Mario Monicelli che ha firmato film divenuti celebri anche all’estero e che ne hanno fatto uno degli esponenti di spicco del filone noto come “commedia all’italiana”. Tra le opere da lui firmato si ricordano in particolare i primi due capitoli della serie “Amici Miei” (l’ultimo ebbe come regista Nanni Loy), “La grande guerra”, “I soliti ignoti” e “l’Armata Brancaleone”, quest’ultimo girato nel 1966 e divenuto nel 2010 spunto per un cortometraggio ambientati ai giorni nostri e realizzato dagli studenti dell’Istituto di Stato per la Cinematografia e la Televisione “Roberto Rossellini”. Tornando al film del 1966, vincitore di ben tre Nastri d’Argento, a parte una capatina in Calabria per le scene conclusive ambientate nel castello del borgo fittizio di Aurocastro (nella realtà quello aragonese di Le Castella, frazione di Isola di Capo Rizzuto) le riprese si svolsero nell’Italia centrale tra Lazio e Umbria, scegliendo spettacolari location come il Ponte del Diavolo presso il Castello di Vulci, l’allora diroccata Abbazia di Santa Maria di Falleri, il centro di Tuscania e la Torre di Chia a Soriano nel Cimino, che quattro anni più tardi sarà acquistata da un altro celebre regista per farne la sua dimora privata, Pier Paolo Pasolini. Le riprese in terra umbra furono alquanto limitate e si limitarono a un paio di comunque suggestive scene, come quella della notte all’addiaccio trascorsa dall’armata sotto le arcate del Ponte Giulio a Orvieto e quelle di un torneo cavalleresco, filmate presso Arrone, centro dall’aspetto medioevale iscritto nella lista dei “borghi più belli d’Italia” che il gruppo attraverserà a circa 55 Km dall’arrivo, nel cuore della fase più intricata della tappa odierna.

Il borgo di Arrone fa da sfondo alla scena di un torneo cavalleresco in Larmata Brancaleone (www.davinotti.com)

Il borgo di Arrone fa da sfondo alla scena di un torneo cavalleresco in "L'armata Brancaleone" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/l-armata-brancaleone/50000654

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

L’Aquila: nubi sparse, 20.5°C, vento forte da WSW (35-46 Km/h), umidità al 55%
Santa Rufina (Km 46.9): cielo sereno, 22.1°C (percepiti 23°C), vento moderato da WSW (28-37 Km/h), umidità al 35%
Arrone (Km 84.6): cielo sereno, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da WSW (26-32 Km/h), umidità al 32%
Foligno: cielo sereno, 22.4°C, vento moderato da WSW (24-30 Km/h), umidità al 30%

GLI ORARI DEL GIRO

12.30: inizio diretta su Raisport
13.35: inizio diretta su Eurosport1
13.40: partenza da L’Aquila
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 5 Km dalla partenza)
14.55-15.00: traguardo volante di Santa Rufina
15.40-15.50: scollinamento Forca dell’Arrone (non GPM)
16.00-16.10: scollinamento Cantoniera di Montefranco (non GPM)
16.20-16.33: GPM di Valico della Somma
16.40-17.00: traguardo volante di Campello sul Clitunno
17.05-17.25: arrivo a Foligno

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo nona tappa, Castel di Sangro – Campo Felice (Rocca di Cambio)

1° Giacomo Nizzolo
2° Dylan Groenewegen a 19″
3° Maximiliano Richeze a 22″
4° Samuele Rivi a 27″
5° Victor Campenaerts s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′01″
3° Riccardo Minali a 9′43″
4° David Dekker a 10′43″
5° Dylan Groenewegen a 11′31″

Maglia nera: Egan Bernal, 172° a 1h53′54″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Pancani: “Rampa insterrata”
Daniele Zaccaria (medico Bahrain – Victorious): “Quando gli è stata porta la bicicletta”
Cassani: “Il distacco si è indurito”
Cassani: “Corridore dell’androne” (Androni)
Pancani: “Cofidì” (Cofidis)
Professor Fagnani: “È stata preparata benissimo questo tratto finale”
Cassani: “Boier” (la pronuncia del cognome dell’ex corridore francese Eric Boyer è “Buaiè”)
Cassani: “C’è questo altopiano che adesso i corridori svoltano a sinistra”
Pancani: “Scivola in coda al gruppo la maglia rosa di Attila Valter” (e vai con un’altro spogliarello in corsa!)
Televideo RAI: “Bernal arriva da solo a Campo Felice conquistanto la maglia rosa”
Televideo RAI: “Altre 3 Gran Premi della Montagna”
Televideo RAI: “Fuggono in 17 tra cui Visconti Zana” (manca la virgola)

DISCOGIRO

Se un giorno ti svegli felice (Cesare Cremonini)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CASTEL DI SANGRO – CAMPO FELICE (Rocca di Cambio)

maggio 16, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Seconda tappa di montagna, interamente disegnata sulle strade abruzzesi. Ben sette sono le salite che si devono scavalcare, ma nessuna è fornita di pendenze impegnative. Solo lo sterrato presente nella porzione conclusiva dell’ascesa finale potrebbe provacare qualche distacco, ma il tratto è troppo breve per provocare grandissimi distacchi

È il primo dei due tapponi che Mauro Vegni ha disegnato sugli Appennini, una frazione che sulle prime può incutere gran timore per il suo disegno e per il numero di salite – sette in tutto – che sono state collocate lungo i suoi 158 Km. Se si vanno a “scandagliare” per bene ciascuna salita si scoprirà, però, che nessuna presenta pendenze di quelle che mandano in solluchero gli scalatori e che per vedere i big in azione bisognerà attendere quella che condurrà al traguardo, che è la più impegnativa del mazzo e che ha l’asso nella manica della presenza dello sterrato negli ultimi 1500 metri. La prima delle salite in programma, il pedalabile Colle del Croce (7 Km al 3.4%), sarà scavalcata a 12 Km dalla partenza e sarà seguita dall’ascesa più lunga di giornata, quel Passo Godi i cui 15 Km al 3.9% si sono scavati un piccolo spazio nella storia del Giro perché è salendo lassù che Franco Chioccioli, nella quinta tappa del Giro del 1991, attaccò e andò a riprendersi quella maglia rosa che aveva perduto il giorno prima a Sorrento e che poi terrà fino a Milano, consolidandola strada facendo con le imprese sul Mortirolo, nel tappone dolomitico del Pordoi e nella difficilissima crono del penultimo giorno a Casteggio. Successivamente si dovranno superare gli 11 Km al 4.5% dell’ascesa di Fonte Ciarlotto, i 13 Km al 4.5% della Forca Caruso e i 12.4 Km al 5.1% della salita di Ovindoli, porta d’accesso all’Altopiano delle Rocche sul quale si svolgeranno gli ultimi 23 Km di gara, caratterizzati dalle ascese più brevi di giornata, che però saranno anche le più interessanti. Percorso un tratto in quota sulle filanti strade dell’altopiano si giungerà ai piedi del borgo di Rocca di Cambio, dove un traguardo volante ad abbuoni sarà collocato in vetta a un’ascesa di 2.5 Km al 4.7% che, a meno di precedenti sorprese, dovrebbe stimolare i primi appetiti tra i favoriti per il successo finale. La corsa dovrebbe poi definitivamente accendersi lungo la conclusiva ascesa diretta a Campo Felice, anch’essa apparentemente non troppo acclive perché nei suoi 6 Km la strada sale al 6%. Ha, però, il veleno nella coda perché nell’ultimo chilometro e mezzo la pendenza sale all’8.2% e, soprattutto, l’asfalto lascia il passo allo sterrato: nulla di particolarmente complicato, nulla a che vedere con le interminabili rampe bianche del Colle delle Finestre, ma in quei 1500 metri si potrebbero pagare le fatiche di una frazione che proporrà nel complesso 67 Km di salita e 3500 metri di dislivello, anche se probabilmente i distacchi che si lasceranno per strada non saranno di grandissima entità.

Il lago “temporaneo” dell’altopiano di Campo Felice e l’altimetria della nona tappa (wikipedia)

Il lago “temporaneo” dell’altopiano di Campo Felice e l’altimetria della nona tappa (wikipedia)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Lo spettacolare altopiano di Campo Felice sarà una delle “perle” della nostra nazione che il Giro svelerà per la prima volta quest’anno, un luogo che la Corsa Rosa aveva comunque sfiorato in passato. Le strade del confinante Altopiano delle Rocche sono state, infatti, solcate in diverse occasioni e in quattro di queste s’è effettuato anche l’arrivo di tappa, sempre collocato nel centro abitato più alto dell’altopiano, Rocca di Cambio. Il primo ad imporsi lassù è stato il padovano Luciano Galbo nel 1965, l’anno della vittoria di Vittorio Adorni al Giro, “il più bel rosa dopo Coppi”; si replicherà dodici mesi più tardi con la vittoria del tedesco Rudi Altig, che nella stessa stagione si laureerà campione del mondo sul circuito automobilistico del Nürburgring, e poi nel 1968 quando questo traguardo sarà dello spagnolo Luis Pedro Santamarina. Dopo questi arrivi ravvicinati nel tempo Rocca di Cambio tornerà a ospitare il Giro nel 2012 (vittoria del siciliano Paolo Tiralongo), dieci anni dopo la conclusione nello stesso centro di una frazione della Tirreno-Adriatico, vinta da Danilo Di Luca. La vicina Ovindoli, invece, ha invece accolto tre traguardi GPM nel 1985 (tappa Frosinone – Gran Sasso / Fonte Cerreto, vinta da Chioccoli), nel 1990 (tappa Sora – Teramo, vinta da Fabio Convalle) e nel 1999 (tappa Pescara – Gran Sasso d’Italia, vinta da Marco Pantani), rispettivamente conquistati dal bergamasco Vittorio Algeri, dal modenese Maurizio Vandelli e dal trentino Mariano Piccoli

CIAK… SI GIRO

Chissà quanti avranno versato almeno una lacrima vedendo la struggente scena dell’abbandono di Gelsomina, la fragile protagonista de “La Strada” (1954) che il saltimbanco Zampanò aveva comprato dalla madre perché si esibisse come suonatrice di tromba nei suoi spettacoli in giro per l’Italia. Per quella drammatica scena Federico Fellini, che aveva chiesto alla moglie Giulietta Masina d’interpretare il ruolo della donna, scelse proprio gli sconfinati spazi dell’Altopiano delle Rocche, in parte ancora innevati, e, infatti, il tratto di strada nel quale Gelsomina si aggira smarrita dopo che Zampanò gli aveva dato il benservito è proprio quello che sarà percorso dai “girini” nel finale di gara, procedendo da Ovindoli verso Rocca di Cambio. Se volete un ricordo cinematografico più divertente basta, invece, salire verso quest’ultimo centro, dove alla Collegiata di San Pietro sarà destinato il più celebre sacerdote della storia del cinema italiano: l’anno precedente le riprese de “La Strada” era diventata la chiesa parrocchiale dello sperduto centro di Montenara, al quale era stato inviato Don Camillo all’inizio del secondo capitolo della saga ispirata ai romanzi di Giovanni Guareschi, “Il ritorno di Don Camillo”.

Giulietta Masina in una delle più commoventi scene de La strada, girata sullAltopiano delle Rocche (www.davinotti.com)

Giulietta Masina in una delle più commoventi scene de "La strada", girata sull'Altopiano delle Rocche (www.davinotti.com)

Dopo una faticosa camminata nella neve Don Camillo giunge a Montenara ne Il ritorno di Don Camillo: quello sperduton borgo è in realtà Rocca di Cambio (www.davinotti.com)

Dopo una faticosa camminata nella neve Don Camillo giunge a Montenara ne "Il ritorno di Don Camillo": quello sperduton borgo è in realtà Rocca di Cambio (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-strada/50012662

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-ritorno-di-don-camillo/50000172

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Castel di Sangro: cielo coperto, 14.8°C, vento moderato da WSW (17-18 Km/h), umidità al 68%
Scanno (Km 49.7): cielo coperto, 13.4°C, vento moderato da WSW (16-23 Km/h), umidità al 70%
Castel di Ieri (Km 89.4): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20.6°C, vento moderato da WSW (19-27 Km/h), umidità al 63%
Ovindoli – GPM (Km 135): pioggia debole (0.1 mm), 10.3°C, vento moderato da SW (22-28 Km/h), umidità al 55%
Campo Felice: cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10.1°C (percepiti 11°C), vento moderato da WSW (22-31 Km/h), umidità al 88%

GLI ORARI DEL GIRO

11.25: inizio diretta su Raisport
12.10: inizio diretta su Eurosport1
12.15: partenza da Castel di Sangro
12.45: scollinamento Colle della Croce (no GPM)
13.30-13.35: GPM di Passo Godi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 56 Km dalla partenza)
14.25-14.40: scollinamento Fonte Ciarlotto (non GPM)
15.10-15.35: GPM di Forca Caruso
15.35-16.00: traguardo volante di Celano
16.05-16.40: GPM di Ovindoli
16.25-17.00: traguardo volante di Rocca di Cambio
16.40-17.15: arrivo a Campo Felice

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo ottava tappa, Foggia – Guardia Sanframondi

1° Roger Kluge
2° Tim Merlier a 41″
3° Attilio Viviani s.t.
4° Dylan Groenewegen s.t.
5° David Dekker s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′47″
3° Alberto Torres a 10′40″
4° Riccardo Minali a 10′49″
5° David Dekker a 11′18″

Maglia nera: Attila Valter, 176° a 1h29′09″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Genovesi: “L’uomo coltivava il vino” (si coltiva la vita, non il vino)
Pancani: “La sfida vera e proprio”
Pancani: “Attila Vatter” (Valter)
Televideo RAI: “Gavazzi a 36″ da francese”
Televideo RAI: “Problemi fifisici”
Televideo RAI: “Discesa dal Bocca della Selva”

DISCOGIRO

Sono in fuga (Lucio Dalla)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): FOGGIA – GUARDIA SANFRAMONDI

maggio 15, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Tappa di trasferimento per la giornata più meridionale del Giiro 2021, che ha in programma l’interminabile ma pedalabile salita alla Bocca della Selva e la breve ma più interessante ascesa che condurrà al traguardo di Guardia Sanframondi. Si tratta di un’occasione da non lasciarsi sfuggire per i cacciatori di tappe, mentre i big della classifica potremmo vederli entrare in azione solo nei tratti più aspri della salita conclusiva.

Oggi è in menù la seconda salita per lunghezza del 104° Giro d’Italia ma… niente paura! I 19 Km che si dovranno percorrere per raggiungere i quasi 1400 metri del Bocca della Selva non costituiranno mai una portata indigeribile, complici una pendenza media del 4.6% e un tracciato che li colloca a 50 Km dall’arrivo. Impensabile che uno scalatore o un uomo di classifica si metta a “fare il matto” lassù, col rischio di sprecare inutilmente energie che sarebbero meglio conservare per il tappone dell’Appennino abruzzese previsto per l’indomani. Piuttosto, se si avrà voglia di saggiare gli avversari al termine della prima settimana, si potrebbe tentare qualcosa sulla breve ascesa che condurrà al traguardo, 3800 metri al 6.4% sui quali potremmo assistere a una corsa nella corsa: da una parte qualche scaramuccia tra i big, dall’altra la lotta tra i fuggitivi per aggiudicarsi la vittoria nella frazione più meridionale del Giro 2021. Questa rappresenterà, infatti, un’occasione d’oro per i cacciatori di tappe e, fatte le debite proporzioni, ricorda quella di San Giovanni Rotondo del 2019, vinta da Fausto Masnada dopo una lunga fuga da lontano e al termine della quale Valerio Conti conquistò quella maglia rosa che tenne fin sulle Alpi, conservandola anche dopo la difficile cronoscalata di San Marino vinta da Primož Roglič.

Il borgo di Guardia Sanframondi e l’altimetria dell’ottava tappa (www.ntr24.tv)

Il borgo di Guardia Sanframondi e l’altimetria dell’ottava tappa (www.ntr24.tv)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Guardia Sanframondi é una delle partecipanti al “ballo delle debuttanti” per quanto riguarda il Giro dei professionisti, che accoglierà 18 anni dopo aver ospitato l’arrivo di una tappa del Giro femminile, conquistata dalla lituana Rasa Polikevičiūtė, che due anni prima si era imposta nel campionato del mondo a Lisbona e quel giorno tolse la maglia rosa all’olandese Bertine Spijkerman, che l’aveva conquistata il giorno prima nel cronoprologo di Grumo Nevano. Alla fine quell’edizione del Giro sarà vinta dall’elvetica Nicole Brändli, portatasi al vertice della classifica nella conclusiva cronometro di Venezia spodestando un’altra lituana, Edita Pučinskaitė. Per quanto riguarda i professionisti ai piedi della salita finale si trova la località di Telese Terme, dalla quale scattò una delle principali tappe del Giro del 1995, una cronometro individuale di 42 Km diretta a Maddaloni. Il favorito era un altro corridore che arrivava dalla Svizzera, quel Tony Rominger che era reduce da tre vittorie consecutive alla Vuelta (dal 1992 al 1994) e che pure in quell’edizione della Corsa Rosa non trovò rivali al suo livello, complici l’assenza per incidente di Pantani e la lotta intestina in casa Gewiss tra i russi Berzin e Ugrumov, che in classifica finale gli termineranno alle spalle rispettivamente con 4’13” e 4’55” di ritardo: nella crono di Maddaloni a imporsi fu proprio l’elvetico, che staccò di quasi un minuto e mezzo i due compagni-rivali russi, i quali fecero invece registrare il medesimo tempo.

CIAK… SI GIRO

Oggi si raddoppia perché lungo il percorso di questa frazione s’incontrano due luoghi dove in passato hanno “agito” veri e proprio giganti del cinema italiano. Così quando sarà trascorsa una mezzoretta dalla partenza da Foggia il gruppo si troverà a transitare da Lucera, la cui centralissima piazza Duomo nel 1987 fu set di parecchie scene di un film nella realtà ambientato nell’immaginario centro campano di Acquasalubre: si tratta di “Le vie del Signore sono finite”, diretto e interpretato dall’indimenticato Massimo Troisi che, terminate le riprese in terra di Puglia, spostò poi il set a Parigi. Nel finale di corsa, invece, quasi al termine dell’interminabile discesa dalla Bocca della Selva si attraverserà il borgo di Cerreto Sannita, dove in Piazza Roma Sophia Loren farà ingelosire Marcello Mastroianni ne “La bella mugnaia”, film del 1955 interpretato anche da un altro grande del nostro cinema, Vittorio De Sica.

Massimo Troisi in Piazza Duomo a Lucera in una scena de Le vie del Signore sono finite (www.davinotti.com)

Massimo Troisi in Piazza Duomo a Lucera in una scena de "Le vie del Signore sono finite" (www.davinotti.com)

Sophia Loren si trastulla in altalena in Piazza Roma a Cerreto Sannita, la scena de La bella mugnaia nella quale farà ingelosire Mastroianni (www.davinotti.com)

Sophia Loren si trastulla in altalena in Piazza Roma a Cerreto Sannita, la scena de "La bella mugnaia" nella quale farà ingelosire Mastroianni (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/le-vie-del-signore-sono-finite/50002552

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-bella-mugnaia/50019393

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Foggia : nubi sparse, 22°C, vento debole da NW (15 Km/h), umidità al 40%
Gambatesa – svincolo (Km 57.3): nubi sparse, 19.5C, vento moderato da NNW (12-14 Km/h), umidità al 47%
Campobasso – traguardo volante (Km 84): cielo coperto, 18°C (percepiti 19°C), assenza di vento, umidità al 50%
Bocca della Selva – GPM (Km 120.2): poco nuvoloso, 11.9°C, vento moderato da WSW (14-17 Km/h), umidità al 55%
Guardia Sanframondi: poco nuvoloso, 18.4°C, vento moderato da WSW (26 Km/h), umidità al 61%

GLI ORARI DEL GIRO

11.35: inizio diretta su Raisport
12.35: inizio diretta su Eurosport1
12.40: partenza da Foggia
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 44 Km dalla partenza)
14.50-15.00: traguardo volante di Campobasso
15.50-16.10: GPM di Bocca della Selva
16.40-17.10: traguardo volante di Castelvenere
17.00-17.30: arrivo a Guardia Sanframondi

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo settima tappa, Notaresco – Termoli

1° Edoardo Affini
2° Cameron Meyer s.t
3° Nicolas Roche a 15″
4° Chris Hamilton s.t.
5° Alberto Torres s.t.

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 3′06″
3° Caleb Ewan a 4′50″
4° Riccardo Minali a 6′38″
5° Alberto Torres a 6′51″

Maglia nera: Attila Valter, 177° a 1h15′57″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Borgato: “In volate così confuse è naturale che si si spezza” (intendeva che i treni si scompagino)
Moser: “In Puglia c’è sempre vento” (ma oggi erano in Molise)
Pancani: “La lunga teorie delle ammiraglie”
Cassani: “La catena è nera che rossa”
Cassani: “Elia Vivani” (Vivani)
Rizzato: “Non comment”
Rizzato: “Qualche goccia di pioggia pioggiata dal vento”
Televideo RAI: “Nulla di nuovo in maglia rosa”

DISCOGIRO

Controvento (Arisa)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NOTARESCO – TERMOLI

maggio 14, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Si torna in riva all’Adriatico per un altra tappa che parrebbe destinata ai velocisti. Gli sprinter, però, il traguardo di Termoli dovranno sudarselo perchè a 1800 metri dal traguardo dovranno superare un brevissimo ma ripido muro, superato il quale la strada continuerà leggermente a salire.

Sembra un caleidoscopio la prima settima del Giro d’Italia, oggi giorno un colore diverso, un’alternanza di differenti palcoscenici. Così abbiamo avuto una crono come prova d’apertura, poi una tappa per velocisti, una di collina, quella del primo assaggio per gli scalatori, un’altra destinata agli sprinter e quindi la prima di montagna, ieri a San Giacomo. In rispetto a quest’alternanza oggi torneranno protagonisti i velocisti, chiamati a calcare le assi del palcoscenico della tappa di Termoli, anche se stavolta le “tinte” del finale saranno totalmente diverse rispetto a quelle dei piattissimi finali di Novara e Cattolica. Nel complesso il percorso è paragonabile a quello della prima di queste due frazioni, con una fase centrale vallonata preceduta e seguita da ampi tronconi pianeggianti. Dopo il via da Notaresco si seguirà il litorale adriatico per una trentina di chilometri prima di inoltrarsi nell’entroterra di Pescara e andare ad affrontare la salita di Chieti e poi una serie di dolci saliscendi prima di ritrovare il mare ad una settantina di chilometri dalla conclusione. Tolta la lieve deviazione in dolce ascesa verso il centro di Vasto, l’intero finale si snoderà lungo la spettacolare “Costa dei Trabocchi”, con il tratto conclusivo caratterizzato da infiniti rettilinei collegati da rare e morbide curve. Come anticipavamo non si tratterà, però, di uno sprint semplicissimo perché a 2 Km dall’arrivo la pianura terminerà e inizierà l’attraversamento del centro di Termoli, che debutterà con un muretto di circa 200 metri al 12%, scavalcato il quale la strada procederà in falsopiano a fino alla linea d’arrivo: un finale leggermente complicato che potrebbe sfoltire il gruppo e togliere di mezzo qualche velocista, mentre non dovrebbero avere troppe canches i finisseur a causa della brevità dello strappo.

Un tratto della Costa dei Trabocchi presso Vasto e l’altimetria della settima tappa (blog.weplaya.it)

Un tratto della Costa dei Trabocchi presso Vasto e l’altimetria della settima tappa (blog.weplaya.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

La caduta più ciclopica del Giro d’Italia porta la data del primo giugno del 1987 e ha come location proprio la città di Termoli. Si arrivava nel centro molisano da Bari, al termine di una tappa di 210 Km totalmente pianeggiante nella quale si preannunciava un’inevitabile volatone, rivincita di quello che poche ore prima aveva visto imporsi l’elvetico Urs Freuler nel capoluogo pugliese. E una volata ci sarà indubbiamente perché il gruppo è compatto a 400 metri dal traguardo, momento nel quale si verifica una caduta-monstre innescata dai manubri delle biciclette di Guido Bontempi e dell’olandese Mathieu Hermans, che si incastrano dopo un contatto tra i due corridori. Nell’avvitamento viene coinvolto Giuseppe Calcaterra con i tre che cadano andando a provocare un vero e proprio sbarramento contro il quale va a impattare il resto del gruppo. Davanti rimangono in pochi e tra questi c’era Paolo Rosola, che vola a prendersi il suo secondo successo di tappa, mentre dietro finiscono a terra una cinquantina di corridori, tra i quali la maglia rosa Stephen Roche e un asso che oramai da diverse stagioni ha imboccato il viale del declino, Giuseppe Saronni, che riporterà una violenta contusione al fegato ma che potrà l’indomani schierarsi al via della successiva frazione. Sarà volata anche nel 2006, quando Termoli sarà nuovamente prescelta come arrivo di tappa, ma stavolta lo sprint sarà molto meno turbolento e vedrà sfrecciare per prima la bicicletta del lituano Tomas Vaitkus, che avrà la meglio sul futuro campione del mondo Paolo Bettini.

CIAK… SI GIRO

Il cinema è il regno della finzione è la cosa è evidente nella scelta delle location. Capita così spesso di vedere scene ambientate a Milano ma che in realtà sono girate a Roma (succede per esempio in “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti), oppure che vengano utilizzate due location differenti per rappresentare lo stesso luogo, posto che magari nel film è stato detto essersi altrove. È quel che accade ne “Il viaggio”, film di nicchia del 2017 del regista Alfredo Arciero che racconta di un viaggio in treno sulla “Transiberiana d’Italia”, com’e ribattezzata la ferrovia che collega Isernia a Sulmona. Proprio vicino a Sulmona c’è una delle presunte location di quel film perché uno dei passeggeri proporrà ai suoi compagni di viaggio una sosta per visitare l’eremo nel quale aveva vissuto Celestino V, il celebre papa del “gran rifiuto”. Nella pellicola non viene fatto il nome di questo luogo, lasciando sottinteso che si tratti dell’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, che si trova a soli 7 Km da Sulmona. Ma quel che si vede nel film è tutt’altro, anzi di più perché – come sopra accennato – si sono usati due luoghi diversi per rappresentare quella che si voglia far credere essere la stessa location. Così si vedono i protagonisti del film ripresi all’esterno del Convento di San Pier Celestino, che si trova a Ripalimosani, vicino a Campobasso, ma quando la macchina da presa propone una spettacolare vista da lontano sull’eremo quello che viene colto dall’obiettivo è un monumento che si staglia proprio a due passi dal percorso di questa tappa, quando il gruppo sarà giunto a Fossacesia Marina: è l’antica abbazia di San Giovanni in Venere, costruita a partire dal 1165 sul luogo dove un tempo si ergeva un tempio pagano, intitolato alla dea Venere Conciliatrice.

Labbazia di San Giovanni in Venere inquadrata in una scena de Il viaggio (www.davinotti.com)

L'abbazia di San Giovanni in Venere inquadrata in una scena de "Il viaggio" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/il-viaggio/50046498

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Notaresco : cielo sereno, 20.8°C, vento debole da WSW (9-14 Km/h), umidità al 44%
Chieti – GPM (Km 62.3): cielo sereno, 22°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (13 Km/h), umidità al 32%
Crecchio – traguardo volante (Km 93.1 ): poco nuvoloso, 22.2°C (percepiti 23°C), vento moderato da SE (15 Km/h), umidità al 32%
Fossacesia Marina – traguardo volante (Km 125.5): nubi sparse, 21.5°C, vento moderato da SE (20 Km/h), umidità al 44%
Termoli : poco nuvoloso, 20.4°C, vento moderato da S (19 Km/h), umidità al 53%

GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.45: inizio diretta su Eurosport1
12.50: partenza da Notaresco
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 42 Km dalla partenza)
14.30-14.40: GPM di Chieti
15.50-16.10: traguardo volante di Fossacesia Marina
17.00-17.25: arrivo a Termoli

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo sesta tappa, Grotte di Frasassi – Ascoli Piceno (San Giacomo)

1° Cameron Meyer
2° Maximiliano Richeze s.t.
3° Juan Sebastián Molano s.t.
4° Fernando Gaviria s.t.
5° Roger Kluge a 3″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′51″
3° Caleb Ewan a 2′31″
4° Riccardo Minali a 6′11″
5° Alberto Torres a 7′54″

Maglia nera: Attila Valter, 178° a 1h13′48″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Genovesi: “Dio crea l’uomo con l’acqua e l’argilla” (secondo la Bibbia Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo)
Barresi: “Commissario per la ricostruzione del sisma” (che poi sarebbe la terminologia corrente, ma provaci a ricostruirlo un terremoto)
Borgato: “Le opreazioni”
Pancani: “Arrivo sui Monti Sibillini” (San Giacomo è sui Monti della Laga)
Cassani: “Acquezzone”
Pancani: “È ancora molto pedalabile la classifica”
Cassani: “Batteva i denti, si è fatto prendere dal freddo”
De Stefano: “Tante ammiraglie, tanti direttori sportivi qui al Processo alla Tappa” (dove le avranno parcheggiate che il palco è piccolo?)
Cassani: “Tra un chilometro potrebbe esserci il primo strappo” (attacco)
Pancani: “Bahrain Merida” (Bahrain Victorious)
Televideo RAI: “Fuga a lunga gittata con due GPM”

DISCOGIRO

Attilia (colonna sonora del film “Attila flagello di Dio, firmata da Franz Di Cioccio e Franco Mussida)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): GROTTE DI FRASASSI – ASCOLI PICENO (San Giacomo)

maggio 13, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco la prima vera tappa di montagna del Giro 2021, che proporrà l’inedita ascesa finale (come versante di scalata) verso San Giacomo, sopra Ascoli Piceno. Dopo le prime scosse in classifica provocate dalla tappa di Sestola si annuncia un altro finale al cardiopalma, tutto da seguire anche se non ci sarà da fare i conti con pendenze particolarmente cattive

Dopo l’assaggino (rivelatosi ben pepato) del Colle Passerino, due giorni fa, debuttano le montagne nella sesta frazione della Corsa Rosa, quasi interamente tracciata in territorio marchigiano tranne una breve ma spettacolare digressione in Umbria, che porterà il gruppo ad attraversare gli scenografici altipiani di Castelluccio, celebri per la coltivazione di lenticchie a marchio IGP. È proprio alle soglie di quest’area che si concluderà la prima delle due salite principali che caratterizzano il percorso, la Forca di Gualdo, 104 Km al 7.4% che diversi elementi del gruppo già conoscono perché lo scorso anno furono inseriti nel tracciato della prima delle due tappe di montagna della Tirreno – Adriatico, disputata fra Terni e Cascia e vinta dall’australiano Lucas Hamilton sull’italiano Fausto Masnada e sul canadese Michael Woods, che quel giorno conservò la maglia di leader della Corsa dei Due Mari conquistata ventiquattrore prima. Meno ripida ma molto più lunga sarà l’altra grande salita di giornata, quella che condurrà al traguardo di San Giacomo, dove si giungerà dopo aver percorso poco più di 15.5 Km inclinati al 6.1% medio. Nulla di trascendentale, ma se le rampe della Forca di Gualdo saranno rimaste nelle gambe di qualche big, la salita sopra Ascoli Piceno potrebbe lasciare il segno e qualche pezzo grosso correre il rischio di vedere fin d’ora definitivamente compromesse le possibilità di vittoria finale.

Le grotte di Frassasi e l’altimetria della sesta tappa (www.tuttiglieventi.it)

Le grotte di Frassasi e l’altimetria della sesta tappa (www.tuttiglieventi.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Stazione di sport invernali del comune teramano di Valle Castellana, al confine tra Marche e Abruzzo, San Giacomo è una vecchia conoscenza in casa Gazzetta, che in passato vi ha organizzato diversi arrivi di tappa, di differenti corse, anche se mai si è saliti in corsa dal versante che sarà percorso quest’anno. Già alla fine degli anni ’70 vi terminarono due frazioni della Tirreno-Adriatico, rispettivamente vinte dal belga Roger De Vlaeminck nel 1977 e dall’elvetico Josef Fuchs nel 1978, ma allora la Corsa dei Due Mari era ancora organizzata dal Velo Club Forze Sportive Romane di Franco Mealli, che nel 1996 cederà tutte le sue corse alla Rosea. Dopo questo passaggio di consegne la Tirreno tornerà a San Giacomo nel 2003 per un semplice passaggio nel corso della tappa di Torricella Sicura (vinta da Danilo Di Luca), mentre bisognerà aspettare il 2005 per vederlo nuovamente proposto come arrivo di tappa, anche se quel traguardo sarà poi annullato per neve (arrivo spostato ancora a Torricella, dove s’impone lo spagnolo Óscar Freire) e rimandato al 2006, quando lassù coglierà la vittoria Leonardo Bertagnolli, arrivo poi replicato per l’ultima volta nel 2007 (vittoria di Matteo Bono). Nel frattempo altre due corse di RCS Sport erano terminate a San Giacomo, una prova del Trofeo dello Scalatore nel 2001, conquistata dal colombiano Freddy González, e soprattutto una tappa del Giro d’Italia dell’anno successivo: in quell’occasione si salì dal versante abruzzese, in cima al quale colse la vittoria un altro corridore proveniente dall’America Latina, il messicano Julio Alberto Pérez Cuapio.

CIAK… SI GIRO

San Giacomo non è certo una meta paragonabile a località come Sankt Moritz, frequentate da vip provenienti da tutto il mondo. Ma anche la piccola stazione invernale dei Monti della Laga ha visto una celebre star solcare le sue nevi, un attore del calibro di Dustin Hoffman, che salì lassù nel 1972, cinque anni dopo le riprese de “Il laureato”, film che lo candidò all’Oscar e lanciò tra le celebrità di Hollywood dopo aver mosso i primi passi nel mondo del cinema come semplice caratterista. Anche in quell’occasione si trattava di un’uscita per lavoro, chiamato in Italia per interpretare il ruolo del protagonista nell’ultimo film diretto da Pietro Germi, “Alfredo Alfredo”, per il resto prevalentemente girato nella sottostante Ascoli. Negli anni ’80 Hoffman sarà coinvolto in un progetto che avrebbe dovuto portare sul grande schermo un film sul Tour de France, pellicola in previsione della quale l’attore statunitense sarà anche ospite dell’ammiraglia di Jacques Goddet e avrà l’opportunità di seguire dal vivo una frazione della Grande Boucle. Il progetto sfumerà in un nulla di fatto, ma nel 2015 Hoffman sarà comunque tra i protagonisti di un film a soggetto ciclistico: interpreterà il ruolo di Bob Hamman in “The Program”, basato sulla biografia di Lance Armstrong scritta dal giornalista irlandese David Walsh.

Dustin Hoffman a bordo della defunta cestovia di San Giacomo: è una scena del film Alfredo Alfredo (www.davinotti.com)

Dustin Hoffman a bordo della "defunta" cestovia di San Giacomo: è una scena del film "Alfredo Alfredo" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/alfredo-alfredo/50005208

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Grotte di Frasassi: poco nuvoloso, 20°C, vento moderato da WSW (20-25 Km/h), umidità al 44%
Pieve Torina – traguardo volante (Km 56.7): pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 19.2°C, vento moderato da WSW (23 Km/h), umidità al 47%
Forca di Gualdo – GPM (Km 90.1): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 15°C (percepiti 16°C), vento moderato da SSW (26-33 Km/h), umidità al 75%
Arquata del Tronto (Km 114.8): pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 15.6°C, vento moderato da WSW (22-24 Km/h), umidità al 51%
Ascoli Piceno – traguardo volante (146.3 Km) : pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 21°C (percepiti 22°C), vento moderato da SW (14-20 Km/h), umidità al 44%
San Giacomo : previsioni non disponibili

GLI ORARI DEL GIRO

11.45: inizio diretta su Raisport
12.35: inizio diretta su Eurosport1
12.35: partenza dalle Grotte di Frasassi
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 50 Km dalla partenza)
14.10-14.15: traguardo volante di Pieve Torina
14.40-14-50: inizio salita Forca di Gualdo
15.10-15.30: GPM di Forca di Gualdo
15.25-15.45: GPM di Forca di Presta
16.20-16.45: traguardo volante di Ascoli Piceno e inizio salita finale
17.00-17.30: arrivo a San Giacomo

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo quinta tappa, Modena – Cattolica

1° Pavel Sivakov
2° Jhonatan Narváez s.t.
3° Joe Dombrowski a 4′53″
4° François Bibard a 5′08″
5° Filippo Fiorelli a 5′37″

Classifica generale

1° Roger Kluge
2° Attilio Viviani a 1′38″
3° Caleb Ewan a 2′18″
4° Manuel Belletti a 5′42″
5° Thomas De Gendt a 5′56″

Maglia nera: Alessandro De Marchi, 182° a 47′32″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Garzelli: “Un corridore prende una banana, la mangia e la lancia” (ovviamente la buccia)
Garzelli: “Pelle di banana”
Borgato: “Ha compiuto in quarta posizione”
Borgato: “Ewan è sempre da tenere in condizione” (considerazione)
Borgato: “Se ci fosse pioggia nel gruppo”
Pancani: “Nuvole sul cielo di Nimini” (Rimini)
Pancani: “Arriva anche la maglia rosa di Alessandro De Marchi” (che la rincorreva nudo)
Pancani: “I due uomini al comando dei due battistrada”
Borgato: “Corsonni” (Consonni)
Borgato: “Gli altri velocista”
Borgato: “Quando arrivano a 60 all’ora è un contatto, potresti smettere di pedalare” (Ah Già, che stai a ddì??)

DISCOGIRO

Tutti al mare (Gabriella Ferri)

LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MODENA – CATTOLICA

maggio 12, 2021 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Alla complicata tappa di Sestola, resa ancora più dura dal maltempo, segue una delle frazioni più facili del Giro 2021. Tra Modena e Cattolica i corridori troveranno solo ed esclusivamente pianura, ma il meteo potrebbe ancora complicare il finale di gara, quando si dovranno affrontare le indisiose curve del centro di Cattolica in vista dell’inevitabile volatone finale

Se esistesse un premio destinato alla tappa più facile questa di Cattolica lo vincerebbe a pieno titolo. Delle due frazioni per velocisti disegnate in totale pianura (l’altra è quella di Verona) questa è la più breve ma non è tutto oro quel che luce. Giornate come queste nascondono sempre insidie e non ci stiamo riferendo al rischio, sempre presente, di incappare in incidenti meccanici o cadute, ma alla possibilità che il vento porti scompiglio. La pianura è una terra che, per sua natura, offre ampi spazi al vento per scorazzare, ma in questa frazione potrebbero entrare prepotentemente in scena anche le brezze che spirano dal mare. Infatti, dopo che gran parte della tappa si sarà svolta sull’asse della Via Emilia, attraversata Rimini gli ultimi 23 Km si svolgeranno sulla strada litoranea che costeggia le celebri spiagge della riviera romagnola. Bisognerà viaggiare, dunque, con le antenne ben dritte onde evitare di incappare in perigliosi ventagli, che comporterebbero un notevole esborso di energie per rientrare in gruppo, una faticaccia che potrebbe essere pagata l’indomani nella prima tappa di vera montagna. Fortunatamente le previsioni meteo sembrano scongiurare questo rischio, perchè nel finale è previsto vento debole, ma proprio in quel tratto i corridori potrebbero trovare la pioggia, anche se in maniera decisamente meno copioso rispetto al diluvio di ieri. La strada bagnata potrebbe comunque rendere insidiosi glk ultimi 3 Km all’interno di Cattolica, all’interno dei quali si incontreranno 5 curve a gomito.

Un tratto del litorale romagnolo e l’altimetria della quinta tappa (www.hotelrimini4stelle.it)

Un tratto del litorale romagnolo e l’altimetria della quinta tappa (www.hotelrimini4stelle.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Come Sestola, anche Cattolica è a quota tre precedenti del Giro d’Italia, che per la prima volta ha fissato un arrivo nella nota stazione balneare nel 1957, durante l’edizione della Corsa Rosa resa celebre non tanto dalla risicata vittoria (soli 19 secondi) di Gastone Nencini sul francese Luison Bobet, quando dall’episodio della “pipì” che costò la vittoria finale al lussemburghese Charly Gaul nella frazione del Bondone, quando fu attaccato dagli avversari proprio nel “momento del bisogno”. Due settimane prima di quel fatidico episodio, era stata inserita la tappa con arrivo a Cattolica, durante la quale si era verificato un altro attacco tra i big, con Nencini e Nino Defilippis che s’infilarono in un tentativo nato a una sessantina di chilometri dall’arrivo e che andà fino al traguardo, dove s’impose il belga André Vlayen e Defilippis arrivò a insidiare la maglia rosa di Bobet, fermandosi a otto secondi dal primato. Si tornerà a Cattolica l’anno successivo, quando questo traguardo fu di Guido “Coppino” Carlesi, e per l’ultima volta nel 1978, unica occasione nella quale la località romagnola ospitò un volatone a ranghi compatti, conquistato dal belga Rik Van Linden, che già si era imposto qualche giorno prima a Novi Ligure e che l’indomani segnerà il tris a Silvi Marina

CIAK… SI GIRO

Oggi si passa per Rimini, la città di Federico Fellini, alla quale è stato intitolato il piazzale antistante al celebre Grand Hotel, costruito in stile liberty su progetto di Paolo Somazzi, architetto uruguaiano di origini svizzere, inaugurato nel 1908 e dal 1994 iscritto nella lista dei monumenti nazionali. Fellini lo inserì virtualmente in una delle sue pellicole più celebri, poiché non ci girò nemmeno una scena: quello che si vede in Amarcord, infatti, è il Grand Hotel riminese solo nella finzione perché l’edificio mostrato nel film è in realtà l’ex casinò “Paradiso del Mare”, altra struttura liberty eretta in epoca fascista in quel di Anzio, affacciata sul Tirreno e non sull’Adriatico (e anche il resto del film fu girato in Lazio). Il vero Grand Hotel va cercato in altri film e uno dei più noti qui girato è “Johnny Stecchino” del 1991: è qui che il protagonista Dante Ceccarini (interpretato da Roberto Benigni, che firma anche la pellicola) va a spiare Maria, l’affascinante consorte del boss mafioso Johnny Stecchino (perfetto sosia di Dante) che è incarnata dalla vera moglie di Benigni, Nicoletta Braschi.

Lex casinò di Anzio spacciato per il Grand Hotel di Rimini in Amarcord (www.davinotti.com)

L'ex casinò di Anzio spacciato per il Grand Hotel di Rimini in "Amarcord" (www.davinotti.com)

Il vero Grand Hotel di Rimini in Johnny Stecchino (www.davinotti.com)

Il vero Grand Hotel di Rimini in "Johnny Stecchino" (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/amarcord/50001245

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/johnny-stecchino/50002987

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Modena: nubi sparse, 20.9C, vento moderato da WNW (19-23 Km/h), umidità al 43%
Bologna (Km 35.2): nubi sparse, 22.3C, vento moderato da WNW (17-20 Km/h), umidità al 41%
Imola – traguardo volante (Km 70): cielo coperto, 22.5°C, vento moderato da WNW (16-18 Km/h), umidità al 40%
Savignano sul Rubicone – Sprint (Km 136.4): pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 21.2°C, vento moderato da W (18-21 Km/h), umidità al 50%
Cattolica: temporale con pioggia modesta e schiarite (0.6 mm), 19.7°C, vento debole da WNW (4-7 Km/h), umidità al 65%

GLI ORARI DEL GIRO

12.05: inizio diretta su Raisport
13.05: inizio diretta su Eurosport1
13.10: partenza da Modena
14.00: inizio diretta su Rai2 (dopo circa 30 Km dalla partenza)
14.50-15.00: traguardo volante di Imola
16.15-16.30: traguardo volante di Savignano sul Rubicone
17.05-17.30: arrivo a Cattolica

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo quarta tappa, Piacenza – Sestola

1° Attilio Viviani
2° Elia Viviani s.t.
3° Simone Consonni s.t.
4° Caleb Ewan a 8″
5° Roger Kluge s.t.

Classifica generale

1° Attilio Viviani
2° Caleb Ewan a 30″
3° Roger Kluge a 1′11″
4° Manuel Belletti a 4′04″
5° Riccardo Minali a 4′20″

Maglia nera: Alessandro De Marchi, 183° a 45′54″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Genovesi: “Le fughe costituiscono il mio tifo personale”
Borgato: “La maglia rosa, il simbolo storico di questa maglia rosa”
Borgato: “Ci saranno dei continui saltipiani” (saliscendi in falsopiano?)
Borgato: “Taramè” (Taaramäe)
Cassani: “Ero in ammoraglia con Reverberi” (OUTING SVELATO!!)
Televideo RAI: “Taaramäe e Juul-Jensen coltivano il successo di tappa”
Televideo RAI: “Nicola Edet” (Nicolas)
Televideo RAI: “Christopher Jensen” (Juul-Jensen)

DISCOGIRO

Rosso relativo (Tiziano Ferro)

« Pagina precedentePagina successiva »