LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CANAZEI – SEGA DI ALA

maggio 26, 2021
Categoria: Approfondimenti

Dopo il secondo giorno di riposo il Giro riparte con una delle sue tappe più difficili. In programma l’ascesa al Passo di San Valentino e, soprattutto, il durissimo e inedito arrivo in salita a Sega di Ala. Ma anche lo stesso giorno di riposo potrebbe rappresentare per qualcuno un ostacolo duro da digerire.

Tre grossi “scogli” presenta la terza tappa alpina del Giro d’Italia e per illustrarveli incominciamo dal fondo, dall’ascesa finale verso il traguardo di Sega di Ala che da tutti è stata indicata come la più dura di questa edizione. Ma non ce n’era bisogno perché i suoi numeri parlano chiaro e già da soli la dipingono come una sorta di Zoncolan trentino per via dei suoi 11.2 Km al 9.8%, dato “adulterato” dalla facilità degli ultimi duemila metri nei quali la strada sale al 5.3%: tutta la parte precedente è quasi costantemente in doppia cifra di pendenza ed è proprio il tratto che precede il finale quello più mostruoso perché per 2500 metri si pedalerà in compagnia di una pendenza media del 12.1%, raggiungendo un picco massimo del 17% ai meno 3.5 Km. Il secondo scoglio sarà rappresentato dalla salita che anticiperà di una quarantina di chilometri l’attacco della Sega di Ala e che, pur non presentando una pendenza paragonabile a quella dell’ascesa conclusiva (la media è del 7.8%), di certo si farà sentire perché bisognerà percorrere quasi 15 Km verso il cielo per arrivare ai 1315 metri del Passo di San Valentino: sono distanze e inclinazioni che posso far più male del previsto all’inizio della terza settimana di gara, quella nella quale le energie complessive tendono a calare. Ci sarà anche un primo GPM da affrontare a una sessantina di chilometri dal via ma non sarà questo il terzo scoglio al quale facevano accenno, rappresentato invece dalla giornata di riposo che il gruppo ha osservato ieri a Canazei. Ci sono diversi corridori che mal la sopportano ma anche chi normalmente la supera di slancio la deve temere, perché si tratta di un momento – obbligatorio per regolamento internazionale – che arriva a spezzare un ritmo di gara che nel frattempo si è consolidato. C’è ci fatica a rimettersi in pista dopo il riposo e se si riparte con una tappa dura come quella di Sega di Ala si rischia di pagare tantissimo. C’è un precedente illustre che ebbe come vittime due corridori italiani di punta al Tour de France del 1993. I nostri Chiappucci e Bugno, rispettivamente secondo e terzo nella classifica generale l’anno prima (e, a ruoli invertiti, nel 1991), si erano schierati al via come principali avversari dello spagnolo Indurain ma si squagliarono come neve al sole durante la prima tappa di montagna, che veniva subito dopo il riposo e prevedeva le ascese ai colli del Glandon e del Galibier: al traguardo di Serre Chevalier giunsero entrambi pesantemente staccati con il monzese – che indossava per il secondo anno consecutivo la maglia iridata – che lasciò per strada quasi 8 minuti e il “Diablo”, che l’anno prima ci aveva estasiati con l’impresa nel tappone del Sestriere – che ne perse ancora di più. Ecco perché si dovrà temere più il giorno di riposo di Canazei che il non meno temibile tappone della Sega di Ala.

Panoramica su Castel Beseno e la Vallagarina e l’altimetria della sedicesima tappa (www.visitrovereto.it)

Panoramica su Castel Beseno e la Vallagarina e l’altimetria della sedicesima tappa (www.visitrovereto.it)

L’ANGOLO DELLA STORIA

Non c’è storia a Sega di Ala per quanto riguarda il Giro, che inserisce per la prima volta questa salita nel percorso e sulla quale potrà tornare in futuro anche come “semplice” passaggio perché è possibile proseguire oltre la zona dove sarà collocato il traguardo, raggiungere il soprastante Passo delle Fittanze e da là scendere verso Verona. In realtà non è la prima volta che una corsa professionista ne affronta le sue tremende pendenze perché proprio a Sega di Ala nel 2013 era terminata la frazione conclusiva del Giro del Trentino, partita da Arco con il francese Maxime Bouet leader della classifica, detronizzato al traguardo da chi vincerà la tappa, il siciliano Vincenzo Nibali. Era il 19 aprile e quasi un mese più tardi – per la precisione il 23 maggio – nelle stesse zone lo “Squalo” s’imporrà al Giro d’Italia nella cronoscalata della Polsa, che si snodò su un versante della stessa montagna sul quale si trova il Passo di San Valentino. Quest’ultimo ha ospitato nel 2011 l’arrivo della frazione decisiva del Giro di Padania, vinta da Ivan Basso, mentre finora l’unico passaggio del Giro d’Italia risale al 1995, quando vi si salì dallo stesso versante di quest’anno nel finale della Pieve di Cento – Rovereto: vi scollinò in testa il trentino Mariano Piccoli mentre a imporsi in quella frazione fu l’elvetico Pascal Richard.

CIAK… SI GIRO

Se siete appassionati di cinema e siete nel contempo estimatori del buon vino allora non dovete perdervi una vera e propria degustazione di “Vinodentro”, magari accompagnata da un calice di Marzemino. È proprio questo nettare, che deliziò Mozart al punto da inserirlo in una battuta del suo “Don Giovanni” (“Versa il vino! Eccellente Marzemino”), a rappresentare uno dei fondamentali ingredienti del film firmato nel 2003 dal regista Ferdinando Vicentini Orgnani. Il protagonista Giovanni Cuttin lo beve e si trasforma da semplice e timido impiegato, per giunta astemio, nel più celebre sommelier italiano ma anche in un potenziale assassino. Una trama ricca di misteri che si svolge tra i vigneti della valle dell’Adige, come quelli che ammanto i colli che salgono verso la mole di Castel Beseno, l’imponente maniero che farà da sentinella al passaggio dei corridori mentre viaggeranno verso le dure ascese del finale. E c’è spazio anche per gli affascinanti panorami delle Pale di San Martino in questa pellicola enigmatica…

Al protagonista di Vinodentro viene suggerito di uccidere sua moglie: la scena è girata tra i vigneti che ammantano le colline di Castel Beseno (www.davinotti.com)

Al protagonista di "Vinodentro" viene suggerito di uccidere sua moglie: la scena è girata tra i vigneti che ammantano le colline di Castel Beseno (www.davinotti.com)

Cliccate qui per scoprire le altre location del film

https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/vinodentro/50047098

METEO GIRO

Le previsioni meteo per la tappa del giorno

Canazei : poco nuvoloso, 11.1°C (percepiti 12°C), vento moderato da SW (15 Km/h), umidità al 49%
Cavalese (Km 35.4) : cielo coperto, 14.4°C, vento moderato da SW (12-17 Km/h), umidità al 69%
Trento – traguardo volante (Km 91.3) : cielo coperto, 20.2°C (percepiti 21°C), vento moderato da SW (12-14 Km/h), umidità al 64%
Mori – traguardo volante (Km 121.6) : cielo sereno, 20.8°C, vento moderato da SW (11-15 Km/h), umidità al 54%
Passo di San Valentino -GPM (Km 155.2) : poco nuvoloso, 13.2°C, vento moderato da WSW (13-14 Km/h), umidità al 53%
Sega di Ala: cielo sereno, 13.5°C, vento moderato da SW (12-14 Km/h), umidità al 51%

GLI ORARI DEL GIRO

11.00: inizio diretta su Raisport
11.55: inizio diretta su Eurosport1
12.00: partenza da Canazei
13.25-13.35: GPM di Sveseri
14.10-14.20: traguardo volante di Trento
14.45-15.00: traguardo volante di Mori
15.05-15.25: inizio salita di Passo di San Valentino
15.50-16.20: GPM di Passo di San Valentino
16.25-16.55: inizio salita Sega di Ala
17.00-17.35: arrivo a Sega di Ala

GIROALCONTRARIO

L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.

Ordine d’arrivo sedicesima tappa, Sacile – Cortina d’Ampezzo

1° Lars van den Berg
2° Simon Guglielmi s.t.
3° Victor Campenaerts a 43″
4° Łukasz Wiśniowski s.t.
5° Dries De Bondt a 1′20″

Classifica generale

1° Riccardo Minali
2° Attilio Viviani a 2′05″
3° Maximiliano Richeze a 6′01″
4° Matteo Moschetti a 7′13″
5° Umberto Marengo a 9′54″

Maglia nera: Egan Bernal, 152° a 3h55′29″

STRAFALGAR SQUARE

L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti

Borgato: “Emanuele Gebreigzabhier” (Amanuel)
Pancani: “Sotto i 3 minuti per il vantaggio dei 5 al comando”
Garzelli: “Per i 5 al comando ci sono poche possibilità di arrivare a Cortina vittoriosi” (anche perchè solo uno poteva essere il vincitore)
Rizzato: “È a 50 metri dal duo Nibali-Pedrero-Formolo”
Pancani: “Bardet, lo vedete…” (peccato che nessuno, compreso lo stesso Pancani, potesse vederlo perchè non arrivavano le immagini dalla corsa)
Borgato: “Hanno tirato su tutta la vallata”
Televideo RAI: “Philipe Martinez Poveda” (Daniel Felipe Martínez Poveda)
Comunicato RCS (riportando le dichiarazione di Bernal): “Ho attacato sul Passo Giau”

DISCOGIRO

C’è un fiore sulle Dolomiti (Goran Bregović)

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