ANCORA VAN DER POEL, ED ORA È UNA VITTORIA DA LEADER
Terza tappa del Giro di Svizzera vinta ancora da uno straordinario Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix). Il campione olandese si impone a Pfaffnau al termine di una tappa decisa in volata ma dal finale bello e avvincente. E per lui c’è anche la maglia gialla di leader della classifica ad attenderlo oltre la linea del traguardo
La tappa veniva animata dalla fuga di giornata promossa da Mathias Frank della AG2r Citroën, da Remy Rochas della Cofidis, da Ben King della Rally Cycling e da Claudio Imhof, all’attacco anche ieri, della Nazionale Svizzera. Una volta raggiunti dal gruppo, Ivan Garcia Cortina della Movistar ci provava a poco più di 6 chilometri dal traguardo e riusciva ad evadere im un tratto di strada in falsopiano. Lo spagnolo partiva con una forte e decisa accelerata, una progressione che non si fermava e continuava fino a qualche centinaia di metri dalla linea d’arrivo. Una volto ripreso Cortina partiva la lotta allo sprint per aggiudicarsi la tappa, che vedeva la seconda vittoria consecutiva di Matheu Van der Poel. Il campione d’Olanda si sbarazzava con facilità disarmante del transalpino Christophe Laporte (Cofidis) e del campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep). Quarto Michael (Team BikeExchange), poi si piazzava Maximilian Schachmann (BORA – hansgrohe). Primo deglio italiani era Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), arrivato undicesimo. Van der Poel scalza così dalla classifica generale Stephen Kung (Groupama – FDJ) e guida con 1″ di vantaggio su Alaphilippe e 6″ su Schachmann.
Luigi Giglio

Bis di Mathieu van der Poel sulle strade del Tour de Suisse (Getty Images Sport)
VAN DER POEL “PESCA” A LACHEN LA SUA PRIMA VITTORIA AL TOUR DE SUISSE
Seconda tappa del Giro di Svizzera vinta da uno straripante Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) dopo quasi due mesi di assenza dalle corse in linea di ciclismo su strada. L’olandese conquista la Neuhausen am Rheinfall – Lachen di 178 km con un attacco decisivo ai meno 3 chilometri dal traguardo e il successivo sprint a tre contro Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) e Wout Poels (Bahrain-Victorious). Per Van der Poel si tratta della quinta vittoria stagionale.
Subito dopo la partenza avvenivano i consueti tentativi dei vari ciclisti per entrare nella fuga di giornata. Riuscivano ad evadere dal controllo del gruppo ed andare in fuga gli svizzeri Tom Bohli (Cofidis) e Claudio Imhof (Nazionale elvetica) e i canadesi Nickolas Zukowsky e Matteo Dal-Cin della Rally Cycling. I nordamericani non riuscivano a tenere il passa degli svizzeri che nel finale allungavano. Rimasti da soli, Imhof allungava ulteriormente restando da solo in testa alla corsa E venendo ripreso solo ai piedi dell’ultimo strappo di giornata.
Su questa ascesa attaccava un ritrovato Julian Alaphilippe (Deceuninck-QuickStep), anche lui fermo quasi due mesi dopo il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Le accelerazioni del francese spezzavano il gruppo in più parti, mentre dietro di lui si accodavano un gruppetto di corridori tra i quali Richard Carapaz (Ineos), Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) e Iván García Cortina (Movistar). Mathieu Van der Poel (Alpecin-Fenix) riportava sotto Jakob Fuglsang (Astana-Premier Tech) mentre Wout Poels (Bahrain-Victorious) e Marc Hirschi (UAE-Emirates) sarebbero rientrati più tardi. Allo scollinamento Alaphilippe e Schachmann erano i protagonisti di un nervoso testa a testa, con il tedesco che superava Alaphilippe andandosi a prendere i punti del GPM. Il
tedesco non riusciva tuttavia ad andarsene da solo e, dopo qualche incomprensione su chi dovesse tirare, venivano entrambi uccellati da uno scatto imperioso ai -3 km di Van der Poel. L’olandese della Alpecin-Fenix veniva raggiunto un centinaio di metri più tardi da Schachmann e da Poels, ma in volata non c’era storia contro il nipote dell’indimenticato Raymond Poulidor. La maglia gialla rimane sulle spalle di Stefan Kung (Groupama – FDJ) che ora ha un secondi di vantaggio su Alaphilippe e due su Schachmann.
Domani si disputerà un’altra frazione collinare molto frastagliata, con partenza dalla stessa Lachen e arrivo dopo 182 Km a Pfaffnau.
Luigi Giglio

Colpaccio di Mathieu van der Poel sul traguardo della prima tappa del Giro di Svizzera (Getty Images)
GIRO U23, AYUSO SI PRENDE TAPPA E MAGLIA A SESTOLA
Juan Ayuso vince a Sestola con un’azione di forza, vestendo nuovamente la Maglia Rosa. Alle sue spalle Johannessen e Healy
La quinta frazione del Giro d’Italia Under 23 era una delle più attese alla presentazione del percorso, collocata subito dopo la cronometro come un crocevia di rilievo per le sorti della classifica generale.
Percorso da Fanano a Sestola, partendo e tornando nel cuore dell’Appennino Modenese e ripercorrendo l’arrivo del Giro d’Italia senior con il Colle Passerino ultima asperità prima del traguardo.
La corsa esplode sul Passo di Poggioraso dove ad evadere dal plotone è Ben Healy (Trinity Racing), ieri beffato per una manciata di centesimi da Filippo Baroncini nella cronometro di Guastalla. L’irlandese transita al GPM con un vantaggio di alcuni secondi sul gruppo Maglia Rosa che controlla. Sull’ultima salita di Colle Passerino inizia però lo show di Ayuso (Team Colpack – Ballan): lo spagnolo stacca uno ad uno tutti i rivali trionfando in solitaria sul traguardo di Sestola e riconquistando il simbolo del primato grazie al notevole distacco inflitto ai rivali in classifica generale.
Ultimo a resistergli e poi secondo finale di oggi a 1’04” Tobias Halland Johannessen (Uno-X), giunto al traguardo con Ben Healy. Alla deriva la Maglia Rosa Ben Turner (Trinity Racing), adesso soltanto ottavo in classifica generale.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Ayuso trionfa a Sestola e torna al vertice della classifica del Giro (© Giro d'Italia Under 23)
GIRO U23: A CRONO VINCE BARONCINI, TURNER NUOVA MAGLIA ROSA
Filippo Baroncini vince per soli 30 centesimi di secondo la frazione odierna contro il tempo su Ben Healy e Ben Turner, nuova Maglia Rosa.
Cronometro di spessore in programma quest’oggi per la quarta frazione del Giro d’Italia riservato agli Under 23: percorso di 25,4 km seguendo la ciclovia della Food Valley da Sorbolo Mezzani a Guastalla.
A imporsi col brivido finale è un grande Filippo Baroncini (Team Colpack Ballan), per soli 30 centesimi di secondo davanti a Ben Healy (Trinity Racing). Il romagnolo della Colpack ha fatto registrare una seconda parte straordinaria che gli è valsa la rimonta fino al primo posto finale.
Rivoluzione anche in classifica generale: Ben Turner (Trinity Racing) chiude terzo al traguardo a 5” dal vincitore odierno, riuscendo così a strappare la Maglia Rosa a Juan Ayuso (Team Colpack Ballan), solo 8° quest’oggi distanziato di 32 secondi dal primo posto. Baroncini si porta anche al secondo posto in generale, ad appena un secondo da Turner.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Baroncini al traguardo della crono di Guastalla (© Giro d'Italia U23)
KUNG PROFETA IN PATRIA. LO SVIZZERO VINCE LA CRONO D’APERTURA DEL TOUR DE SUISSE E SI VESTE DI GIALLO
E’ Stefan Kung la prima maglia gialla del Tour de Suisse, edizione n°85. Il campione d’europa a cronometro in forza alla Groupama-FDJ, ha battuto di 4” il connazionale Stefan Bissegger (EF Education Nippo) nella crono d’apertura della corsa svizzera conquistando la sua terza affermazione stagionale. Ottimo terzo posto per Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step). Male invece Rohan Dennis (Ineos Grenadiers), favorito n°1 della vigilia e incapace di andare oltre ad un deludente 10° posto a 23” dal vincitore di giornata. Tra gli uomini di classifica ottime prestazioni per il campione del mondo Julian Alaphilippe (Deceuninick-Quick Step) e per Richard Carapaz (Ineos Grenadiers)
La tappa d’apertura, una crono di 10,9 km con partenza e arrivo a Frauenfeld, rappresentava già un primo interessante banco di prova per gli uomini interessati alla classifica generale, anche se non era destinata a scavare solchi enormi visto la lunghezza non eccessiva della prova. Il percorso, completamente pianeggiate, presentava una parte iniziale decisamente tortuosa che consentiva ai corridori meno avvezzi alle prove contro il tempo di limitare i danni. La parte finale del tracciato era invece caratterizzata da un paio di rettilinei ed era quindi molto più adatta agli specialisti della cronometro.
La tappa è stata interamente disputata sotto una leggera pioggia che ha bagnato la sede stradale. Il primo a partire è stato Simon Pellaud, in gara non con l’abituale divisa dell’Androni Giocattoli ma con quella della selezione Svizzera. Per l’elevetico un tempo molto alto (13′43”) destinato ad essere ben presto migliorato da Sebastian Langeveld (EF Education Nippo) partito poco dopo e capace di chiudere in 12′41”. La leadership dell’olandese è però durata una decina di minuti poichè di lì a poco un redivivo Bob Jungels (Ag2r Citroen Team) ha migliorato il tempo di Langeveld di 9”, facendo segnare un buon 12′33”. Neanche il tempo di gustarsi il primato che un altro atleta della EF Education Nippo, il giovane Stefan Bissegger, ha letteralmente disintegrato il tempo di Jungels. Il corridore di casa (è nato a pochissimi chilometri da Frauenfeld), tra i principali favoriti del giorno, ha tagliato il traguardo con un notevole 12′04”, quasi mezzo minuto meglio del lussemburghese.
Da segnalare in questa prima fase della tappa anche il tempo di Tom Dumoulin (Jumbo-Visma) al rientro alle corse dopo una lunga pausa di riflessione. Il corridore di Maastricht ha fatto segnare un ottimo 12′32”, 7” peggio di Neilson Powless (EF Education Nippo) e 3” dietro Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe) che si erano nel frattempo posizionati alle spalle di Bissegger.
La bontà della prestazione di Bissegger è diventata ancora più evidente con l’arrivo di Rohan Dennis, favorito numero uno della vigilia. L’australiano del team Ineos Grenadiers ha concluso la sua prova in seconda posizione a 19 secondi di ritardo dal giovane Elvetico. Poco dopo il tempo di Dennis è stato battuto anche da Soren Kragh Andersen (Team DSM), più rapido dell’Australiano di soli 60 centesimi di secondo. L’ultimo vero ostacolo tra Bissegger e la vittoria di tappa a quel punto era l’altro alteta di casa, Stefan Kung (anche lui nato a pochi passi dalla sede di tappa). Il corridore della Groupama-FDJ è stato autore del miglior intertempo (3” meglio di Bissegger) e ha poi mantenuto il vantaggio fino alla fine, tagliando il traguardo in 12′00” e beffando il connazionale di 4 secondi.
Chiusa almeno sulla carta la lotta per la vittoria di tappa, tutta l’attenzione si è spostata sulle prestazioni degli uomini di classifica. Alcuni di questi come Rigoberto Uran (EF Educatio Nippo) e Richard Carapaz (Ineos Grenadiers) avevano già completato la prova in precedenza. Per il colombiano un discreto 12′46” (stesso tempo di Mauri Vansevenant), mentre l’Ecuadoriano è stato protagonista di una prova decisamente più buona chiudendo in 12′31”. Deludente invece la prestazione di Rui Costa (UAE Team Emirates) tra i primi a scendere in strada e autore di un deludente 12′59”.
Tra i big che hanno gareggiato nella seconda parte della crono, giornata decisamente positiva per Julian Alaphilippe (Deceuninick-Quick Step), capace di chiudere 3° a 19” da Kung e subito candidatosi ad un ruolo da protagonista nella corsa Elvetica. Il campione del Mondo è stato però superato poco dopo dal neozelandese Tom Scully (EF Education Nippo), bravo a chiudere in 12′15”. Più indietro invece Marc Soler (Movistar Team) che ha concluso in 13′06”, Sam Oomen (Jumbo-Visma) che ha impiegato 13 minuti netti e Tiesj Benoot (Team DSM) che è giunto al traguardo in 12′55” al pari di Lucas Hamilton (Team BikeExchange). Prestazione simile (12′53”) per Jakob Fuglsang (Astana Pro Team). Ottima infine la crono di Mattia Cattaneo. Il corridore della Deceuninick-Quick Step, partito per penultimo, è riuscito ad insediarsi sul gradino più basso del podio, perdendo solo 12” da Kung.
L’ordine d’arrivo della tappa, che ovviamente coincide perfettamente con la classifica generale, vede dunque in testa Stefan Kung (Groupama-FDJ) con 4” di vantaggio su Stefan Bissegger (EF Education Nippo) e 12” su Mattia Cattaneo (Deceuninck-Quick Step). Ai piedi del podio si piazzano Tom Scully (EF Education Nippo) a 15” ed un ottimo Julian Alaphilippe (a 19”). Seguono a 22” Soren Kragh Andersen (Team DSM), Jonas Rutsch (EF Education Nippo), Jannik Steimle (Deceuninick-Quick Step) e Florian Vermeersch (Lotto-Soudal). Chiude la top ten un deludente Rohan Dennis (Ineos Grenadiers) arrivato a 23” da Kung.
Domani in programma la 2a tappa, la prima in linea di quest’edizione del TdS da Neuhausen am Rheinfall a Lachen per un totale di 178 km. I primi 100 km saranno ondulati ma privi di particolari asperità. Nel finale invece I corridori dovranno affrontare tre gpm di seconda categoria: Ghoch (8,3 km al 4,7%) al km 115,9, Oberricken (7,8 km al 5,1%) al km 138,2 e infine il Litschstrasse (2,4 km al 8,3% di pendenza media) posto a poco meno di 7 km dal traguardo. Dalla cima dell’ultimo gpm mancherà una breve discesa e infine 4 km pianeggiati.
Pierpaolo Gnisci
PADUN, LA FUGA NEL SANGUE. L’UCRAINO CONCEDE IL BIS NEL TAPPONE FINALE. PORTE VINCE IL GIRO DEL DELFINATO 2021
Mark Padun (Team Bahrain Victorious) va ancora in fuga, attacca sul Col de Joux Plane e tutti gli altri lo rivedono soltanto al traguardo di Les Gets. Richie Porte (Team INEOS Genadiers) controlla la tappa insieme alla sua squadra senza troppi grattacapi ed ottiene la vittoria nel Giro del Delfinato 2021.
Ieri Richie Porte (Team INEOS Grenadiers) è stato abile ad attaccare al momento giusto ed a conquistare la maglia gialla in una tappa molto esigente. L’australiano ritorna alla ribalta dopo un po’ di tempo ed oggi può vincere il Delfinato 2021. Ma se ieri era una tappa molto esigente dal punto di vista altimetrico, oggi se possibile lo è ancora di più, con un crescendo quasi rossiniano di salite che si concluderà col terribile Col de Joux Plane, quali 12 km all’8,5 %. Dalla vetta mancheranno 17 km all’arrivo di Les Gets e tireremo le somme di una settimana davvero interessante. Dopo la partenza da Léchère-Les-Bains i ciclisti affrontavano immediatamente Côte d’Esserts-Blay, primo GPM in programma, lungo poco più di 2 km. Era Michael Schwartzmann (Team Bora Hansgrohe) a transitare in prima posizione. Sulla successiva Côte d’Héry-sur-Ugine, posta al km 33.1, si definiva meglio la composizione della fuga di giornata. Una fuga di 16 ciclisti si avvantaggiava sul gruppo maglia gialla. Gli attaccanti erano: Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Guillaume Martin (Team Cofidis), Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), Jorge Arcas ed Imanol Erviti (Team Movistar), Patrick Konrad e Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Dorian Godon (Team AG2R Citroen), Warren Barguil (Team Arkea Samsic), Harry Sweeny (Team Lotto Soudal), Mark Padun (Team Bahrain Victorious), Julien Bernard e Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo), Pierre Rolland e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM) e Sander Armée (Team Qhubeka ASSOS). Era presente anche qualche ciclista intercalato tra testa della corsa e gruppo maglia gialla. Padus scollinava in prima posizione mentre il gruppo maglia gialla inseguiva a 5 minuti di ritardo. Sul successivo Col de Aravis si riportavano sul gruppo di testa Michael Valgren (Team EF Education Nippo) e Martijn Tusveld (Team DSM). Era ancora Padun a scollinare per primo, vestendo così virtualmente la maglia a pois. All’inizio del Col de la Colombière la fuga aveva qausi 4 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato dagli uomini della INEOS Grenadiers. Dei fuggitivi Konrad era il più vicino a Richie Porte in classifica generale, a 2 minuti e 51 secondi di ritardo, per cui l’INEOS controllava che il vantaggio della fuga non crescesse eccessivamente. Padun scollinava in prima posizione sul Col de la Colombière. Sulla successiva Côte de Châtillon-sur-Cluses era Politt a scollinare per primo mentre Konrad si aggiudicava il traguardo intermedio di Samoens. Era così la volta del Col de Joux Plane, sul quale Padun attaccava e scollinava per primo. A più di 1 minuto scollinavano alle sue spalle Vingegaard e Konrad mentre più dietro era il gruppo maglia gialla. Miguel Angel Lopez (Team Movistar) provava l’attacco ma su di lui chiudeva Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers). Nella discesa Alexey Lutsenko e Ion Izagirre (Team Astana) sfruttavano le loro doti di discesisti e Richie Porte perdeva un centinaio di metri. Thomas era vittima di una caduta in una curva verso sinistra, proprio mentre Porte rientrava su Lutsenko e Izagirre. Gli ultimi 5 km in leggera ma costante salita vedeva Padun dare tutto per conquistare un bis di grande prestigio. Nel frattempo Thomas era riuscito a rientrare sul drappello con Porte, Lutsenko e Izagirre e si rimetteva in testa a tenere alta l’andatura per favorire Porte. Padun andava a vincere in solitaria sul traguardo di Les Gets con 1 minuto e 36 secondi di vantaggio su Vingegaard e Konrad mentre quarto era Ben O’Connor (Team AG2R) ad 1 minuto e 57 secondi di ritardo, David Gaudu (Team Groupama FDJ) regolava il drappello della maglia gialla costituito da nove ciclisti. Padun chiude col botto un Giro del Delfinato che lo ha visto trionfare nei due tapponi finali e che gli hanno permesso di aggiudicarsi anche la maglia a pois di miglior scalatore. Richie Porte sfrutta la forza dell’INEOS e torna a vincere una corsa di una settimana dopo più di un anno, visto che l’ultima volta che l’australiano si era confermato ad alti livelli era stato il Tour Down Under 2020. Porte è maglia gialla con 17 secondi di vantaggio su un ottimo Alexey Lutsenko mentre chiude il podio finale Geraint Thomas, a dimostrazione della forza dello squadrone inglese. Per quanto riguarda le altre classifiche, Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) si aggiudica quella della maglia verde, e David Gaudu il miglior giovane. Infine l’INEOS Grenadiers vince la classifica a squadre.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mark Padun a Les Gets (foto: Getty Images Sport)
GIRO U23, BONELLI VINCE IN VOLATA
Alessio Bonelli vince la terza frazione del Giro U23 davanti a Colnaghi e Cervellera. Ayuso mantiene la Maglia Rosa
Frazione mossa con partenza e arrivo a Cesenatico, transitando da alcuni dei punti chiave della celebre Novecolli come il Ciola e il Barbotto.
La fuga evade grazie all’azione di un drappello di 8 uomini, fra i quali non ci sono grosse minacce per il primato della Maglia Rosa Juan Ayuso. Nella seconda parte del percorso il plotone inizia a forzare il ritmo per ricucire il vantaggio che si è venuto a formare, ma gli otto attaccanti vanno spediti di buon accordo e con il passare dei km iniziano ad assaporare la possibilità di arrivare fino al traguardo.
Possibilità che si concretizza una volta terminate le asperità di giornata con lo scollinamento del Barbotto: nella lunga e vallonata discesa verso il traguardo il gruppo è costretto ad alzare bandiera bianca sui tentativi di rientro sulla testa della corsa.
Fra il drappello al comando parte così la volata che vede primeggiare Alessio Bonelli (Biesse Arvedi) su Luca Colnaghi (UC Trevigiani – Campana Imballaggi) e Andrea Cervellera (Petroli Firenze – Hopplà – Don Camillo).
Il plotone giunge sul traguardo 26” seguenti, sufficienti al portacolori della Colpack – Ballan per mantenere il simbolo del primato senza grosse apprensioni.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

La vittoria di Bonelli a Cesenatico (© Giro d'Italia Under 23)
PADUN, FORZA E CARATTERE A LA PLAGNE. VITTORIA DELL’UCRAINO, PORTE NUOVA MAGLIA GIALLA.
A La Plagne attacchi e contrattacchi dei favoriti per la vittoria finale. Mark Padun (Team Bahrain Victorious) sferra l’attacco decisivo a poco meno di 5 km dall’arrivo e vince dopo un digiuno di oltre due anni. Richie Porte (Team INEOS Grenadiers) arriva secondo con un discreto vantaggio sul resto dei big ed è il nuovo titolare della maglia gialla, che dovrà difendere nell’ultima tappa di domani.
Le ultime due tappe del Giro del Delfinato 2021 saranno giudici inappellabili della breve corsa francese. Due veri e propri tapponi alpini nei quali i pretendenti alla maglia finale si daranno battaglia. Quella attuale, Alexey Lutsenko (Team Astana), sorprenderà tutti e riuscirà a portarla domani fino a Les Gets? Vedremo. Intanto oggi la settima tappa da Saint-Martin-le-Vinoux a La Plagne lunga 171 km scremerà e non poco la classifica generale, ancora non del tutto assestata. L’arrivo a La Plage al termine di una salita di 17 km ad oltre il 7% di pendenza media darà quindi il primo vero scossone nella rosa dei pretendenti. Anche le condizioni atmosferiche, con pioggia e vento previsti per la gran parte della tappa, potrebbero influire sulla sua evoluzione. Eppure, almeno per i primi 60 km di pianura, nonostante qualche attacco isolato, il gruppo restava compatto Intorno al km 65 in cinque provavano ad allungare: Alexis Renard (Team Israel StartUp Nation), Marco Haller (Team Bahrain Victorious), Martin Salmon (Team DSM), Pierre Rolland e Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM). Al traguardo volante di Albertville Haller transitava in prima posizione, con il gruppo maglia gialla che inseguiva a 1 minuto e 50 secondi di ritardo. Sulla Cote de Venthon, primo GPM in programma posto al km 81.2, Haller scollinava in prima posizione. Intanto dopo una caduta che lo vedeva coinvolto, Greg Avermaet (Team AG2R Citroen) rientrava nel gruppo maglia gialla. Sulle prime rampe del Col du Prè dal gruppo evadeva un altro dappello di 10 ciclisti che cercava di riportarsi sui cinque in fuga. I dieci contrattaccanti erano: Michael Valgren e Lawson Craddock (Team EF Education Nippo), Jorge Arcas (Team Movistar), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Warren Barguil (Team Arkea Samsic), Steff Cras e Matthew Holmes (Team Lotto Soudal), Mikkel Bjerg (UAE Team Emirates), Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo) e Martijn Tusveld (Team DSM). A 4 km dallo scollinamento restavano in testa Haller, Rolland e Bonnamour. Da dietro si univano altri ciclisti e Craddock scollinava in prima posizione. Lo statunitense passava per primo anche sul successivo GPM del Cormet de Roseland posto al km 122.5. Nella lunga discesa le carte si rimescolavano ed a 28 km dall’arrivo in testa restavano in cinque: Valgren, Arcas, Haller, Bjerg e Tusveld. Sulle prime rampe verso l’ascesa finale di La Plagne il gruppo maglia gialla aumentava il ritmo con INEOS Grenadiers e Movistar. Alzavano bandiera bianca nomi importanti della classifica generale come Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma), Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe), Nairo Quintana (Team Arkea Samsic) e Guillaume Martin (Team Cofidis). A 6 km dall’arrivo tutti i fuggitivi della prima ora erano stati ripresi. Al comando si portavano Mark Padun (Team Bahrain Victorious) e Sepp Kuss (Team Jumbo Visma). A poco meno di 5 km dall’arrivo Padun lasciava sul posto Kuss e restava da solo in testa alla corsa. Scatti e controscatti si susseguivano alle loro spalle nel gruppetto dei favoriti. Prendevano un leggero vantaggio Richie Porte (Team INEOS Grenadiers) e Miguel Angel Lopez (Team Movistar). Padun manteneva una trentina di secondi di vantaggio sugli inseguitori a meno di 2 km dall’arrivo. L’ucraino si involava così verso una vittoria che gli mancava da più di due anni, visto che la sua ultima affermazione era targata Adriatica Ionica Race 2019. In seconda posizione si classificava Richie Porte, che nell’ultimo km si era scrollato di dosso Lopez. L’australiano giungeva a 34 secondi di ritardo da Padun mentre Lopez era terzo a 43 secondi. Chiudevano la top five Jack Haig (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione e Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) in quinta posizione, rispettivamente a 43 e 47 secondi di ritardo da Padun. Porte è la nuova maglia gialla con 17 secondi di vantaggio su Lutsenko e 29 secondi di vantaggio su Thomas. Domani è previsto l’atto finale del Delfinato 2021 con l’ottava tappa, un altro tappone alpino con sei GPM, l’ultimo sei quali sull’hors categorie del Col de Joux Plane, quasi 12 km di ascesa all’8.5 %. Dallo scollinamento all’arrivo di Les Gets mancheranno 16 km tra discesa e leggera salita. A questo punto Porte ha molte chance di vittoria ma dovrà comunque guadagnarsela su un percorso finale davvero esigente.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mark Padun a La Plagne (foto: Getty Images Sport)
AYUSO NON DELUDE LE ASPETTATIVE, È GIÀ POLE POSITION A IMOLA
Juan Ayuso vince la seconda frazione del Giro d’Italia U23 davanti al compagno di squadra Alessandro Verre e Henok Mulueberhan.
Era uno dei grandi attesi di questa edizione della corsa rosa riservata ai giovani, e non ha deluso già a partire dalla seconda tappa: Juan Ayuso completa il grande lavoro della Colpack Ballan con un assolo d’autore.
Corsa dura e veloce fin dalle fasi iniziali, con la fuga del giorno che tarda ad evadere. Dopo diversi km ad una media folle se ne vanno in quattro: Connor Sens (Holdsworth Zappi), Lorenzo Peschi (Beltrami TSA-Tre Colli), Leandro Masotto (Iseo Serrature-Rime-Carnovali) e Tommaso Nencini (Petroli Firenze-Hopplà-Don Camillo). Il percorso di oggi da Riccione ad Imola prevede nel finale la salita che ha consacrato Julian Alaphilippe nella scorsa rassegna iridata in linea, Cima Gallisterna. È proprio su questa ultima salita di giornata che la Colpack Ballan prende in mano le redini della corsa e mette in atto un forcing letale per il drappello al comando che viene riassorbito.
Poco prima dello scollinamento può così tentare la sparata Juan Ayuso, il quale riesce a portarsi dietro anche il compagno di squadra Alessandro Verre. Sul duo Colpack-Ballan solo Henok Mulueberhan (Team Qhubeka) riesce a rientrare nelle prime fasi di discesa verso il traguardo di Imola.
La vittoria se la giocano in 3: grazie ad un magistrale gioco di squadra Ayuso si lascia i due compagni di fuga alle spalle e conquista la vittoria in solitaria. Dietro di lui il compagno Verre completa una splendida doppietta per il Team Colpack-Ballan, chiudendo davanti a Mulueberhan. Per lo spagnolo classe 2002 gioia doppia: il ritardo sul traguardo della Maglia Rosa Cantoni gli permette anche di indossare il simbolo del primato.
Domani terza tappa molto insidiosa con partenza e arrivo a Cesenatico e diverse asperità affrontate dalla celebre Nove Colli.
Lorenzo Alessandri
TW @LorenzoAle8

Il grande favorito per vittoria finale Juan Ayuso si impone nella tappa di Imola (© Giro d'Italia Under 23)
VALVERDE, QUARANTUNO ANNI E NON SENTIRLI: L’EMBATIDO VINCE UNA VOLATA DELLE SUE, LUTSENKO NUOVA MAGLIA GIALLA.
Un intramontabile Alejandro Valverde (Team Movistar) vince a modo suo la sesta tappa del Delfinato avendo la meglio in una volata in salita su Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) e Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe). Alexey Lutsenko (Team Astana) è la nuova maglia gialla, che dovrà difendere nelle difficili due tappe finali, costellate di salite.
Le ultime tre tappe del Delfinato 2021 diranno senza ombra di smentita chi sarà il vincitore della breve corsa francese. La classifica generale è ancora abbastanza corta e nessuna squadra ha finora dimostrato di essere il faro della corsa. Naturalmente in queste tappe decisive con molte salite ci aspettiamo qualcosa da parte di INEOS Grenadiers, Movistar, Jumbo Visma ed Astana, tutte squadre che hanno uno o più capitani da lanciare verso la vittoria. Oggi il piatto forte è il Col de Porte, GPM di seconda categoria di 7.7 km al 6.5% di pendenza media, posto a 20 km dall’arrivo. Condiscono il tutto il Col de la Placette, il Côte de la Frette e lo stesso arrivo in salita di Le Sappey-en-Chartreuse. Tutte le salite sono concentrate negli ultimi 50 e ci sarà sicuramente battaglia tra i big di classifica. La fuga di giornata partiva soltanto dopo oltre 20 km grazie all’azione di quattordici ciclisti: Lawson Craddock (Team EF Education First), Olivier Le Gac (Team Groupama FDJ), Anthony Perez (Team Cofidis), Greg Van Avermaet (Team AG2R Citroen), Omer Goldstein (Team Israel StartUp Nation), Laurent Pichon (Team Arkea Samsic), Matthew Holmes (Team Lotto Soudal), Sven Erik Bystrom (UAE Team Emirates), Josef Cerny (Team Deceuninck Quick Step), Julien Bernard (Team Trek Segafredo), Barnabas Peak (Team BikeExchange), Martin Salmon (Team DSM), Franck Bonnamour (Team B&B Hotels KTM) e Jan Bakelants (Team Intermarchè Wanty Gobert). Il più pericoloso in classifica generale era Van Avermat, con un ritardo di 2 minuti e 40 secondi dalla maglia gialla Lukas Postlberger (Team Bora Hansgrohe). Era proprio la Bora a imprimere un ritmo regolare in testa al gruppo in modo da non far lievitare troppo il vantaggio della fuga. A 100 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo era di 2 minuti e 40 secondi. Holmes era il primo a scollinare sul Col de la Placette. Era sul successivo Col de Porte che la corsa si animava. Postlberger si defilava, non riuscendo a reggere il ritmo del gruppo che aumentava progressivamente l’andatura con gli uomini di INEOS Grenadiers e Jumbo Visma. Craddock scollinava in prima posizione. Il gruppo, tirato dagli uomini del Team Movistar, inseguiva a 40 secondi di ritardo. A 10 km dall’arrivo, sulle prime rampe della Côte de la Frette Craddock manteneva un vantaggio di una ventina di secondi su Bernard e Bakelants e 30 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. Il ciclista statunitense scollinava in prima posizione ma il gruppo era ormai vicinissimo, a circa 15 secondi di ritardo. Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty Gobert) era il primo a scattare e raggiungere Craddock che si rialzava. Il sudafricano veniva raggiunto da David Gaudu (Team Groupama FDJ) a poco più di 2 km dall’arrivo. Alle sue ruote si portava Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers). A sua volta Miguel Angel Lopez sorpassava l’inglese e si metteva a tirare allungato il gruppo ormai ridotto ad una ventina di unità Il lavoro del colombiano metteva il compagno Alejandro Valverde nelle condizioni di sprintare al meglio su uno degli arrivi che gli si addicono meglio. A circa 200 metri dall’arrivo scattava Hart ma Valverde non si faceva sorprendere e si riportava con facilità sul britannico, sorpassandolo negli ultimi 80 metro ed andando a vincere a braccia alzate sul traguardo di Le-Sappey-en-Chartreuse. Hart esra secondo mentre Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe) terminava in terza posizione. Chiudevano la top five Wilco Kelderman (Team Bora Hansgrohe) in quarta posizione ed Enric Mas in quinta posizione. Valverde ottiene la seconda vittoria stagionale dopo il GP Miguel Indurain dello scorso 3 Aprile, mentre in classifica generale Alexey Lutsenko (Team Astana) è la nuova maglia gialla con un vantaggio di 8 secondi sul compagno di squadra Ion Izagirre e di 12 secondi su Kelderman. I primi dieci ciclisti sono racchiusi in 42 secondi, quindi saranno le ultime due tappe a decidere realmente chi potrà vestirsi di giallo definitivamente dopodomani a Les Gets. Domani è in programma la settima tappa da Saint-Martin-le-Vinoux a La Plagne, uno dei tapponi veri e proprio di questo Delfinato. Il Col du Prè ed il Cormet de Roseland faranno da antipasto, e che antipasto visto che il primo è hors categorie ed il secondo di seconda categoria, alla difficile ascesa verso La Plagne, anch’essa hors categorie: sugli oltre 17 km di salita, vedremo se e quale ciclista ipotecherà la vittoria finale del Delfinato 2021.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Alejandro Valverde a


