CAPOLAVORO DECEUNINCK. IL WOLFPACK DOMINA IL FINALE, VINCE SENECHAL.

agosto 27, 2021 by Redazione  
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Quando gli uomini della Deceuninck si producono in azioni corali così clamorose e devastanti, per gli avversari non c’è veramente niente da fare. E poco importa se Fabio Jakobsen, l’uomo che dovrebbe finalizzare il formidabile lavoro del Wolfpack, fora a 1500 metri dall’arrivo, perchè ci pensa uno straordinario Florian Senechal a portare a casa una meritatissima vittoria. Il francese ha battuto Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Alberto Dainese (Team DSM) al termine di uno sprint caotico durante il quale il gruppo si è letteralmente disintegrato. Questa è la sintesi della 13a frazione della Vuelta, tappa che per il resto ha riservato pochissime altre emozioni. La classifica generale resta praticamente invariata, fatta eccezione per i 5″ recuperati da Egan Bernal (Ineos Grenadiers) nel convulso finale.

La 13a tappa, posta a valle di una tre giorni insidiosa e subito prima di un weekend decisamente impegnativo, rappresentava la classica tappa di trasferimento destinata a terminare in volata. I 203.7 km che separavano Belmez da Villanueva de la Serena erano infatti completamente pianeggiati e rappresentavano una ghiotta occasione per i (pochi) velocisti rimasti ancora in gruppo.
Al contrario di quanto accaduto negli ultimi giorni, la fuga è andata via già poco dopo il via ufficiale della corsa. A movimentare la tappa sono stati 3 corridori iberici: Luis Angel Mate (Euskaltel Euskadi), Alvaro Cuadros (Caja Rural-Seguros RGA) e Diego Rubio (Burgos-BH). Il gruppo ha inizialmente lasciato andare i fuggitivi, che hanno raggiunto un vantaggio di circa 3 minuti al km 50, ma ha poi fatto capire che non avrebbe lasciato loro ulteriore terreno. Si è così proceduto per buona parte della frazione con in tre battistrada che viaggiavano con poco più di due minuti di vantaggio sul plotone.

La tappa è stancamente proceduta senza sussulti fino ai -60: complice un insidioso vento laterale, il gruppo si è spezzato in due troconi, ma nessun big è rimasto intruppato nel secondo gruppo e di conseguenza, nel giro di una decina di chilometri, i due plotoni si sono ricompattati. I 3 coraggiosi fuggitivi sono stati invece ripresi ai -28. A questo punto sono entrati in scena gli uomini della Deceuninck-Quick Step: Fabio Jakobsen ha vinto lo sprint intermedio posto ai -11, guadagando altri punti per la classifica della maglia verde, dopodichè la squadra di Lefevere è salita in cattedra prendendo la testa del gruppo con l’intenzione di lanciare nel migliore dei mondi il velocista Olandese. Le trenate del Wolfpack e un finale caratterizzato da numerose rotonde hanno provocato una serie di buchi nel gruppo che si è man mano sgretolato. Sotto lo striscione dei -2 davanti erano rimasti solo in cinque, quattro uomini della Deceuninck e Matteo Trentin alla loro ruota, ma di lì a poco (ai -1500) Jakobsen è stato appiedato da una fortatura. Di lì a poco anche Alberto Dainese è riuscito a ricongiungersi con il trenito della Deceuninck e Trentin, ma lo sforzo profuso per rientrare ha poi fiaccato il suo sprint. A giocarsi la tappa sono così rimasti Trentin e Florian Senechal. Il francese, che avrebbe dovuto lanciare la volata di Jakobsen, ha saputo cogliere l’occasione senza far rimpiangere l’olandese ed ha vinto nettamente rispetto al corridore della UAE. Dainese ha chiuso 3° con 2″ di ritardo, davanti a Luka Mezgec (Team BikeExchange), Stan Dewulf (Ag2r Citroen Team), Piet Allegaert (Cofidis, Solutions Credits), Itamar Einhorn (Israel Start-Up Nation), Antonio Soto (Euskaltel Euskadi) e Rui Oliveira (UAE Team Emirates), tutti cronometrati a 3″. 10° posto per Egan Bernal (a 6″) che è riuscito a guadagnare 5″ su tutti gli altri rivali per la classifica generale.

La graduatoria vede sempre in testa Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux), con 58″ su Guillaume Martin (Cofidis), 1′56″ su Primoz Roglic (Jumbo-Visma), 2′31″ su Enric Mas (Movistar), 3′28″ su Miguel Angel Lopez (Movistar), 3′55″ su Jack Haig (Bahrain-Victorius), 4′41″ su Egan Bernal (Ineos Grenadiers), 4′57″ su Adam Yates (Ineos Grenadiers), 5′03″ su Sepp Kuss (Jumbo-Visma), 5′38″ su Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe), 6′08″ su Aleksandr Vlasov (Astana-PremierTech) e 6′20″ su Giulio Ciccone (Trek-Segafredo).

Domani la 14 tappa proporrà un percorso decisamente più impegnativo nella frazione che porterà i corridori da Don Benito a Pico Villuercars dopo 165.7 km catterizzati da diverse salite. L’ascesa finale, lunga oltre 15 km, proporrà tratti a doppia cifra alternati a altri decisamente più pedalabili. Una frazione che potrebbe dare una nuova importante rimescolata alla classifica generale.

Pierpaolo Gnisci

Senechal firma il capolavoro Deceuninck (foto:bettini)

Senechal firma il capolavoro Deceuninck (foto:bettini)

BIS DI MAGNUS CORT NIELSEN ALLA VUELTA, BAGIOLI SECONDO

agosto 26, 2021 by Redazione  
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Ieri era stato beffato negli ultimi 300 metri. Oggi Magnus Cort Nielsen si prende la rivincita aggiudicandosi in volata la 12a tappa, Jaèn-Cordoba di 175 km, superando un ottimo Andrea Bagioli. Terzo Michael Matthews, in quarta posizione Matteo Trentin.

La tappa odierna si presenta come buona per le fughe da lontano, con una prima parte ondulata, caratterizzata da una discesa molto tecnica di una ventina di chilometri. Si attraverserà, al km 106, per la prima volta il traguardo di Cordoba, quindi si salirà sull’Alto de San Jeronimo (13 chilometri al 3,3%). Secondo passaggio sulla linea di arrivo e ci si impenna di nuovo con l’Alto del 14% (7,2 km di salite con pendenza media del 5,6% e punte, appunto, del 14%), dove la gara potrebbe infiammarsi prima degli ultimi 20 km, quasi interamente pianeggianti.
Dopo i timidi tentativi di Damien Touzé (AG2R-Citroën Team), Jetse Bol (Burgos-BH), Antonio Jesus Soto (Euskaltel-Euskadi) e Dimitri Claeys (Team QhubekaNextHash), prontamente stroncati dal gruppo, vanno all’attacco Stan Dewulf (AG2R-Citroën Team), Diego Rubio (Burgos-BH) e Bert-Jan Lindeman (Team QhubekaNextHash). Arriveranno ad ottenere 25” ma verranno fagocitati dal plotone, trainato in maniera particolare dall’Euskaltel-Euskadi in una prima ora corsa ad oltre 50,2 km/h di media.
Una brutta caduta in coda al gruppo, ai -84 dal traguardo, coinvolge Tobias Bayer (Alpecin), un corridore della Bora ed uno dell’Euskaltel. Ad aver la peggio è proprio l’austriaco (sospetta frattura della clavicola), costretto al ritiro. Ai -98 sono in 3 a partire ai quali con il passare dei chilometri ed il lasciar fare del gruppo si aggiungono altri cinque. Ora l’insieme dei fuggitivi è composto da Mikel Iturria (Euskaltel-Euskadi), Sebastian Berwick (Israel -Up Nation), Sander Armée (Qhubeka), Julen Amezqueta (CajaRural-Seguros RGA), Bol, Stan Dewulf, Maxim Van Gils (Lotto Soudal) e Chad Haga (Team DSM). Quando mancano 75 km al traguardo, il loro vantaggio tocca il minuto e 20”. Al primo passaggio da Cordoba, dove è previsto un traguardo volante, Dewulf precede Amezqueta e Bol.
In testa al gruppo intanto si danno da fare l’UAE Team Emirates, al lavoro per Matteo Trentin. Haga, nel frattempo, si stacca e rimangono in sette all’attacco.
Si affronta l’Alto de San Jeronimo, sul quale i fuggitivi riescono a mantenere un vantaggio costante sul minuto e 43” ed un’andatura sui 23 km/h.
Ai 54 km/h avviene un’altra caduta, in una doppia curva. E stavolta tra i coinvolti ci sono uomini di classifica come Primoz Roglic (Jumbo-Visma) e Adam Yates (Ineos) Una decina di corridori finiscono sull’asfalto e alcuni vanno ad impattare contro recinzione in filo spinato. Riporta una brutta botta Dylan Van Baarle (Ineos), caduto assieme al compagno di squadra Salvatore Puccio. Ferito alle natiche ed alla coscia, ed in grossa difficoltà, è anche Nelson Oliveira (Movistar). Il gruppo gioco forza si spezzetta. Roglic, secondo scivolone in tre giorni per lui, viene scortato e fatto rientrare nel plotone dai suoi scudieri.
Intanto a 50 km al traguardo, viene ripreso Haga. In testa alla corsa scatta Iturria che conquista il Gran Premio della Montagna e in discesa inizia a guadagnare qualcosina sugli inseguitori. Dietro è sempre l’UAE a faticare in testa al gruppo, seguita dagli uomini della Movistar. Davanti rimangono in 6, ma il loro vantaggio dimunuisce. La verve di Iturria, intanto, si esaurisce ed il basco viene ripreso da Dewulf e compagnia ai -38. L’andatura aumenta: obiettivo del gruppo è annullare la fuga prima dell’ultima salita per far sì che i grossi nomi tentino il numero. La velocità media è di 47 km/h. Potrebbe essere la quiete prima della tempesta? All’inizio dell’Alto del 14%, colle di seconda categoria, dal gruppo si stacca Mikel Landa (Barhain). Attacca Van Gils mentre gli altri fuggitivi vengono ripresi. Giulio Ciccone (Trek – Segafredo) decide, a questo punto, di rompere gli indugi e di sferrare il colpo. Lo seguoeno Jay Vine (Alpecin-Finex) e Romain Bardet (Team DSM). Poco dopo si aggiunge Sergio Henao (Qhubeka). Bardet transita primo al GPM, accorciando le distanze a soli 4 punti da Damiano Caruso (Bahrain) nella classifica degli scalatori. Il gruppetto allunga a 27” il proprio vantaggio sul plotone. Ci provano anche Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Ion Izagirre (Astana) ma vengono ripresi quasi subito. Time La Bike Exchanges si pone al lavoro per Michael Matthews. Anche i 4 davanti, poco prima della “flamme rouge” dell’ultimo chilometro devono alzare bandiera bianca. Il gruppo torna così compatto, con L’EF Education Nippo che tira alla grande con Jens Keukeleire, ultimo uomo per Magnus Cort Nielsen: il danese parte con una grande progressione resistendo al tentativo di rimonta di Andrea Bagioli e trionfa per una ruota sul valtellinese della Deceuninck-QuickStep, conquistando il secondo successo parziale in questa edizione della vuelta. Tutto invariato in classifica generale con il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) con 58″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′56″ su Roglic

Vito Sansone

Bis per Magnus Cort Nielsen sulle strade della Vuelta, battuto Andrea Bagioli a Cordoba (foto Bettini)

Bis per Magnus Cort Nielsen sulle strade della Vuelta, battuto Andrea Bagioli a Cordoba (foto Bettini)

ROGLIC SI PRENDE LA RIVINCITA, MA MAS NON MOLLA. EIKING SEMPRE IN ROJA

agosto 25, 2021 by Redazione  
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La Vuelta a Espana 2021, arrivata oggi al suo ideale giro di boa, continua a regarlare pillole di spettacolo e battaglia tra i big anche in tappe tutto sommato non troppo complicate. L’11a frazione, un continuo saliscendi nell’entroterra Andaluso, ha visto nuovamente protagonista Primoz Roglic che ha conquistato il suo secondo successo di tappa grazie alla solita rasoiata piazzata sulla rampa che conduceva al traguardo Vadepenas de Jaén. Ma i suoi immediati rivali, in primis il duo della Movistar formato da Enric Mas e Miguel Angel Lopez, non sono sembrati affatto intenzionati a mollare la presa e continuano a tallonare lo sloveno della Jumbo-Visma, in attesa delle frazioni decisive. La maglia roja di leader della generale resta sulle spalle di Odd Christian Eiking (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiuax) bravo a limitare i danni lungo lo strappo finale perdendo solo una manciata di secondi da Roglic&Company.

L’11a tappa, appena 133.6 km da Antequera a Valdepenas de Jaén, proponeva un continuo saliscendi che culminava con il gpm di 2a categoria di Puerto de Locubin, posto a 7.6 km dall’arrivo, e il muro finale di circa 1 km che presentava pendenze fino al 23%.
Così come nelle precedenti frazioni, la corsa è partita ad un’andatura forsennata e ha visto consumarsi diversi tentativi di fuga con esito negativo. L’azione buona è nata al km 28, quando è riuscito ad avvantaggiarsi un gruppo di 5 uomini composto da Magnus Cort (EF Education Nippo), Edward Planckaert (Alpecin-Fenix), Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal), Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Joan Bou (Euskaltel-Euskadi). La Jumbo-Visma di Roglic e la BikeExchange di Michael Matthews, evidentemente ingolosite dalla possibilità di portara a casa la tappa, non avevano però intenzione di lasciare troppo margine ai fuggitivi ed hanno imposto al gruppo un’andatura tutt’altro che blanda. Di conseguenza i cinque battistrada non sono mai riusciti a prendere il largo raggiungendo un vantaggio massimo di circa 2 minuti quando all’arrivo mancavano poco meno di 90 km.
La corsa è proseguita sensa particolari sussulti (ad eccezione di una caduta senza conseguenze per Vanhoucke) fino alle prime rampe del Puerto de Locubin, quando Magnus Cort ha allungato sui 4 compagni di fuga, successivamente ripresi dal plotone che ormai viaggiava con meno di 50 secondi di ritardo. Proprio dal gruppo maglia roja, ridotto ormai a meno di 30 corridori, ai 2 km dalla vetta è giunto l’attacco di David De La Cruz (UAE Team Emirates). Lo spagnolo è stato però raggiunto e superato da Damiano Caruso (Bahrain Victorius) proprio in cima alla salita.

Cort ha scollinato con appena 20″ sul siciliano (il cui obiettivo è ormai la conquista della maglia a pois) e si è lanciato a tutta lungo la successiva discesa cercando di incrementare il vantaggio sul gruppo inseguitore. Il danese è transitato sotto lo striscione dei 2 km all’arrivo con circa mezzo minuto di vantaggio, ma la trenata di Sepp Kuss proprio all’imbocco del muro finale ha ridotto il gap dal corridore della EF in maniera consistente. Ai -700 è arrivata la prima rasoiata di Primoz Roglic a cui ha risposto adeguatamente solo Enric Mas. I due sono quasi riportati su Cort, ma a quel punto hanno iniziato a marcarsi, consentendo al danese di allungare nuovamente. Ai -200 lo spagnolo della Movistar ha lanciato la sua lunga volata andando a riprendere un ormai esausto Cort, ma non ha potuto nulla contro il portentoso sprint di Roglic. Lo sloveno ha facilmente ripreso e staccato Mas, vincendo a braccia alzate con 3″ sul Maiorchino, 5″ su Miguel Angel Lopez e 7″ su un gruppetto regolato da Jack Haig (Bahrain Victorius) davanti a Adam Yates (Ineos Grenadiers), Romain Bardet (Team DSM), Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe) e Aleksandr Vlasov (Astana-Premiertech). Ancora in leggera difficoltà Egan Bernal (Ineos Grenadiers) 9° a 11″ davanti al leader Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux), Guillaume Martin (Cofidis), Sergio Henao (Team Qhubeka-Nexthash) e Gino Mader (Bahrain Victorius).

La classifica generale rimane sostazialmente invariata e vede ancora Eiking in testa con 58″ su Martin, 1′56″ su Roglic e 2′31″ su Enric Mas. Seguono Miguel Angel Lopez (5° a 3′28″), Jack Haig (6° a 3′55″), Egan Bernal ( 7° a 4′46″), Adam Yates (8° a 4′57″), Sepp Kuss (9° a 5′03″) e Felix Grossschartner (10° a 5′38″).

Domani i corridori saranno attesi da un’altra tappa insidiosa, la Jaén-Cordoba di 175 km, ancora una volta interamente in territorio Andaluso. Nonostante qualche saliscendi, i primi 100 km saranno piuttosto facili. La parte finale del percorso riserverà invece altre difficoltà grazie alla presenza dell’Alto de San Jeronimo (ai -50) e all’Alto del 14%, ascesa caratterizzata da un km al 11,8% di pendenza media. Dalla cima di questa salita mancheranno appena 19 km, di cui i primi 9 in discesa e gli ultimi 10 pianeggianti.

Pierpaolo Gnisci

Volata vincente di Roglic a Valdepenas (Fonte: bettiniphoto)

Volata vincente di Roglic a Valdepenas (Fonte: bettiniphoto)

STORER BIS A RINCON DE LA VICTORIA. EIKING SI VESTE DI ROJO, BAGARRE TRA I BIG

agosto 24, 2021 by Redazione  
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Emozioni, colpi di scena e ribaltoni nella 10a tappa della Vuelta a Espana 2020. A spuntarla sul traguardo di Rincòn de la Victoria è stato nuovamente Michael Storer (Team DSM), che ha bissato il successo ottenuto 4 giorni fa staccando i compagni di fuga lungo la salita di Puerto de Almàchar per poi difendersi nella discesa finale. Alle sue spalle (a 22″) un quartetto regolato da Mauri Vansevenant (Deceuninck-Quick Step), davanti a Clement Champoussin (Ag2r Citroen Team), Dylan Van Baarle (Ineos Grenadiers) e Odd Christian Eiking. Cambia la maglia roja, balzata proprio sulle spalle del norvegese della Intermarché-Wanty-Gobert Materiuax che ha approfittato dei quasi 12′ di vantaggio concessi dal gruppo per scalzare Primoz Roglic dalla testa della corsa. Proprio il capitano della Jumbo-Visma è stato il grande protagonista del finale di tappa: lo sloveno ha prima attaccato (e staccato) tutti i rivali sull’unica salita di giornata e poi è caduto lungo la discesa quando aveva pochi secondi di margine sui primi inseguitori.

La frazione odierna era, almeno sulla carta, la classica tappa intelocutoria destinata a favorire i fuggitivi di giornata e a non sortire particolari stravolgimenti nella classifica. I 189 km che hanno condotto i corridori da Roquetas del Mar a Rincòn de la Victoria non erano infatti particolamente impegnativi: i primi 165 erano completamente piatti, dopodichè la strada iniziava a salite fino alla cima del Puerto de Almàchar, 10.6 km al 5% (di cui gli ultimi 4 km con pendenze comprese tra il 7.7 e l’11%). Dalla vetta fino al traguardo la strada era praticamente tutta in discesa, salvo gli ultimi 3500 metri pianeggianti.

La corsa è subito partita a ritmi elevatissimi, tant’è che dopo un’ora i corridori avevano già percorso poco meno di 50 km. Nonostante i numerosi attacchi che si sono consumati nella prima fase di corsa, l’andatura del gruppo non ha consentito la formazione di una fuga in grado di prendere un margine significativo. Per contro, al km 65, il gruppo si è spezzato in due tronconi, grazie anche ad una leggera brezza laterale che ha reso più interessante l’avvio della corsa. Di lì a poco (al km 70) si è formata la fuga che ha poi caratterizzato il resto della tappa e stravolto la classifica generale. Ad avvantaggiarsi un drappello di ben 32 corridori: Geoffrey Bouchard, Lilian Calméjane e Clément Champoussin (AG2R Citroën), Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Alex Aranburu e Luis León Sánchez (Astana-Premier Tech), Cesare Benedetti e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Jonathan Lastra e Julen Amézqueta (Caja Rural-Seguros RGA), Guillaume Martin e Jesús Herrada (Cofidis, Solutions Crédits), Mauri Vansevenant e Andrea Bagioli (Deceuninck-Quick Step), Xabier Mikel Azparren (Euskaltel-Euskadi), Magnus Cort Nielsen, Diego Camargo, Lawson Craddock e Jens Keukeleire (EF Education-Nippo), Olivier Le Gac (Groupama-FDJ), Dylan Van Baarle e Jhonatan Narváez (Ineos), Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty), Florian Vermeersch (Lotto Soudal), Damien Howson e Nick Schultz (BikeExchange), Thymen Arensman, Michael Storer e Martijn Tusveld (DSM), Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Rui Oliveira e Matteo Trentin (UAE-Emirates). Ben presto però i 32 sono diventati 31 perchè il colombiano Camargo è stato costretto a perdere contatto dal resto dei battistrada a causa di un guaio meccanico.

Una volta appurato che tra i battistrada non vi erano uomini particolarmente pericolosi ai fini della classifica, la Jumbo-Visma ha imposto al gruppo maglia roja un’andatura piuttosto blanda che ha consentito al secondo trocone di ricongiungersi intorno al km 90. Il vantaggio dei fuggitivi, di conseguenza, si è man mano dilatato e ha toccato i 10 minuti ai -50 per poi superare i 12 minuti quando all’arrivo mancavano appena 40 km. Un margine che sanciva il sorpasso di Odd Christian Eiking (19° in classifica a 9′10″) e Guillaume Martin (20° a 9′39″) ai danni di Primoz Roglic. Di lì a poco Matteo Trentin ha rotto gli indugi e ha provato ad imporre una scrematura al gruppo dei battistrada in vista dell’ormai prossima salita del Puerto de Almàchar. Al corridore della UAE si sono accodati prima Alex Aranburu e poco dopo la coppia formata da Jesus Herrada e Floris De Tier. Il quartetto è riuscito ad guadagnare (non senza fatica) un piccolo margine, approcciando l’ascesa con circa 20 secondi di vantaggio sugli altri 27 fuggitivi.
La salita ha però completamente rimescolato le carte: ai -25 sui battristada sono rientrati Craddock, Storer e Bagioli, imitati poco dopo da Elissonde, Vansevenant e Narvaez. De Tier ha così provato a giocarsi le ultime carte prima di staccarsi ed essere ripreso da Elissonde e Calmejane ai -24. I rimescolamenti sono continuati anche nei chilometri successivi. Nelson Oliveira ha attaccato ai -23, quindi è stato il turno di nuovo di Elissonde che ha ripreso e poi staccato il corridore della Movistar. Il francese è stato ripreso a sua volta ai -20, proprio la dove la salita diventava più dura, da un nuovo gruppetto formato da Bagioli, Champoussin, Storer, Aranburu, Schultz e Vansevenant. L’attacco ‘buono’ è finalmente arrivato a 3 km dalla vetta, quando è giunto lo scatto di Storer, già vincitore venerdì della tappa con arrivo a Balcòn de Alicante. L’australiano è riuscito a guadagnare un vantaggio non elevato, transitando al gpm con 13″ su Champoussin e 35″ su un drappello formato da Elissonde, Eiking, Martin, Bouchard, Van Baarle, Schultz e Vansevenant.

Nel gruppo maglia roja, ormai scivolato ad oltre 13 dal battistrada, Mikel Landa (Bahrain Victorius) aveva ben perso contatto dal gruppo, conferma di una condizione a dir poco deficitaria. Il basco ha poi tagliato il traguardo con oltre 21 minuti di ritardo dal vincitore e circa 10′ dai big, uscendo definitivamente di classifica. I colpi di scena nel gruppo principale erano però tutt’altro che finiti. Ai -3 infatti è arrivata la fucilata di Primoz Roglic a cui nessuno ha saputo resistere. Alle sue spalle si è formato un gruppetto comprendente Enric Mas e Miguel Angel Lopez (Movistar), Jack Haig (Bahrain Victorius) e Sepp Kuss (Jumbo-Visma). Poco dietro si trovava la coppia Egan Bernal-Adam Yates (Ineos Grenadiers), poi ripresa da un drappello più nutrito formato da Aleksandr Vlasov (Astana), Felix Grossschartner (Bora), Louis Meintjes (Intermarché), Adam Yates (Ineos), Wout Poels (Bahrain) e il duo composto da UAE Rafal Majka e David De La Cruz.
Nel frattempo Storer era ormai involato verso il secondo trionfo di tappa in solitario, mentre alle sue spalle Eiking e Vansevenant avevano raggiunto Champoussin. Roglic invece era transitato con oltre mezzo minuto sui primi inseguitori, ma ha poi iniziato a perdere qualche secondo lunga la discesa finchè, in corrispondenza di una curva verso destra, non è scivolato a terra. Lo sloveno si è rapidamente rialzato, ma è stato ugualmente ripreso da Mas, Lopez e Haig, che nel frattempo avevano staccato Kuss.
Storer si è gestito molto bene lungo la discesa, tagliando il traguardo con 22″ su Vansevenant, Champoussin e Van Baarle ed Eiking, nuova maglia roja. A 51″ è invece giunto il drappello regolato da Narvaez davanti a Schultz, Bouchard, Calmejane, Elissonde, Amezqueta e Guillaume Martin. Ancora più staccati gli altri fuggitivi di giornata, arrivati alla spicciolata sul traguardo di Rincon de la Victoria. Il gruppo con Roglic, Mas, Lopez, Haig, Kuss e Grossschartner ha tagliato il traguardo con 11′49″ di ritardo dal corridore del Team DSM, mentre Majka, De La Cruz, Gino Mäder (Bahrain), Yates, Bernal, Poels, Aru e Meintjes hanno pagato 12′26″. Ancora più staccato Giulio Ciccone (13′03″).

La nuova classifica generale vede Odd Christian Eiking in testa con 58″ su Guillaume Martin e 2′17″ su Roglic. Seguono Mas (a 2′45″), Lopez (a 3′38), Haig (a 3′59″), Bernal (a 4′46″) e Kuss (4′57″). Chiudono la top ten Adam Yates (a 5′01″) e Felix Grossschartner (a 5′42″). Scivola fuori dai 10 Giulio Ciccone, ora 11simo a 6′10″ e ridimensionato dalla controprestazione odierna.

Domani è in programma l’11a tappa, giro di boa della corsa iberica. I corridori dovranno affrontare appena 133.6 km nella Antequera-Valdepenas de Jaen. La frazione si presente come un’altra grande occasione per i cacciatori di tappa. Il percorso, molto più ondulato rispetto alla frazione odierna, presenta nel finale il Puerto de Locubin (8.8 km al 5%), la cui vetta è posta a poco più di 7 km dal traguardo. Di questi i primi 4 sono in discesa mentre e anticipano lo strappo finale che conduce all’arrivo.

Pierpaolo Gnisci

Storer bis a Rincon de la Victoria

Storer bis a Rincon de la Victoria

TOUR OF NORWAY, WALLS VINCE LA TAPPA, HAYTER LA GENERALE

agosto 22, 2021 by Redazione  
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Matthew Walls vince in volata l’ultima tappa del Tour of Norway davanti a Pedersen e Hoelgaard. Hayter porta a casa la classifica finale

Ultima frazione del Giro di Norvegia 2021, 157 km per ruote veloci da Hinna Park a Stavanger. La fuga del mattino se ne va dopo circa 30 km di corsa, composta da Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen-Baloise), Stij Appel (ABloc CT), Nils Lau Nyborg Broge (BHS-PL Beton Bornholm), Brendan Rhim (EvoPro Racing), Gruffudd Lewis (Ribble Weldtite), Christian Spang Kjeldsen (ColoQuick) e Olav Hjemsæter (Team Coop). Il gruppo lascia fare mandando la testa della corsa a 4′ di vantaggio, per poi gradualmente iniziare le operazioni di rientro nella seconda parte di tappa. Giunti all’interno del circuito conclusivo intorno a Stavanger il plotone è a soli 40″ dal drappello al comando, grazie al ritmo imposto dalla Trek – Segafredo per Mads Pedersen. Sul muro di Grisabakkaen, 400 metri al 10 %, davanti il gruppetto si spacca, ma ormai il grosso del plotone è già in scia delle ammiraglie. L’ultimo passaggio sullo strappo è quello decisivo per riportare la corsa a situazione di ranghi compatti: può partire dunque la volata finale, regolata magistralmente da Matthew Walls (Bora – Hansgrohe) su Mads Pedersen e Daniel Hoelgaard (Uno – X Pro Cycling Team).
Per il leader della generale Eithan Hayter (Ineos – Grenadiers) pochi sussulti che lo conducono alla vittoria della classifica generale di questa edizione.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAle8

Matthew Walls vince lultima tappa del Tour of Norway. Photo Credit: Bettini Photo

Matthew Walls vince l'ultima tappa del Tour of Norway. Photo Credit: Bettini Photo

CARUSO ISSA IL TRICOLORE SULL’ALTO DE VELEFIQUE, ROGLIC AFFERMA IL PRIMATO

agosto 22, 2021 by Redazione  
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Dopo la quiete di ieri ecco la tempesta: clima torrido e quattro ascese di cui due di prima categoria per un totale di quasi 190km nelle calde terre andaluse. Un grande Damiano Caruso (Bahrain) fa sua la prima tappa di vera montagna di questa Vuelta.

Oggi il grande protagonista è stato Damiano Caruso (Bahrain). Il corridore siciliano è andato in fuga fin dal mattino e ha proseguito l’azione da solo negli ultimi 70 km staccando i compagni di avventura sull’Alto Collado Venta Luisa, scalando in solitaria l’Alto de Castro de Filabres e difendendosi dal ritorno dei big sulla spettacolare salita finale dell’Alto de Velefique, iniziata con quasi 4’ di vantaggio e terminata con un preziosissimo minuto sul duo Primoz Roglic (Jumbo) – Enric Mas (Movistar).
L’Italia può festeggiare e non solo per l’impresa del portacolori della Bahrein, ma anche per l’importante prova di Giulio Ciccone (Trek), che inizia la salita finale nel gruppo della maglia rossa, si difende lungo le rampe del Velefique e chiude ottavo a 2’ dal vincitore, scalando fino al settimo posto della classifica generale.
Andando con ordine la frazione si anima fin dai primi chilometri con una corposa fuga di cui fanno parte, oltre al futuro vincitore, Lilian Calmejane (AG2R), Angel Madrazo (Burgos), Julen Amezqueta (Caja Rural), Olivier Le Gac, Rudy Molard (Groupama), Robert Stannard (BikeExchange), Romain Bardet, MartijnTusveld (DSM), Kenny Elissonde (Trek) e Rafal Majka (UAE). Gli attaccanti scalano d’accordo l’Alto de Cuatro Vientos e la prima parte dell’Alto Collado Venta Luisa, dove Caruso decide di partire in solitaria scollinando al GPM anticipando Bardet e Amezqueta. Per i successivi 70 km nessuno sarò più in grado di impensierirlo nella sua cavalcata trionfale.
Il gruppo principale prosegue compatto con tutti i big e piano piano riassorbe tutti gli altri fuggitivi portandosi sulle prime rampe della salita finale. Nel tratto più duro, ad inizio ascesa, a rompere gli indugi è Adam Yates (Ineos), apparso in buonissima condizione già nei giorni scorsi. Gli rispondono solo Sepp Kuss (Jumbo) e Miguel Ángel López (Movistar). Momentaneamente non reagisce la maglia rossa Roglic, che rimane ad una decina di secondi, mentre perde malamente le ruote dei migliori Mikel Landa (Bahrein), che alza bandiera bianca e passando gradi di capitano a Jack Haig.
La risposta di Roglic non si fa, però, attendere molto e qualche centinaio di metri più avanti piazza una progressione imperiosa che lo riporta su Yates. A farne le spese in questo momento è Egan Bernal (Ineos), che però rientra grazie al successivo rallentamento. Yates così ci riprova e il copione è simile al precedente: Roglic non risponde subito, ma attende qualche metro prima di stoppare il britannico, seguito dal solo Mas. Bernal soffre ancora il cambio di ritmo e perde nuovamente terreno. A questo punto Yates viene fermato per aiutare il compagno, mossa probabilmente sbagliata da parte della Ineos che fa perdere un sacco di terreno all’inglese, anche perchè il colombiano fatica a tenere la ruota del compagno. Roglic e Mas si avviano così verso il traguardo con il leader della generale a rafforzare il suo primato e lo spagnolo a presentarsi come serio (e unico?) candidato alla battaglia finale.
I due giungeranno a un minuto dal vincitore, seguiti 40” più dietro da Haigh, López e Yates, che alla fine ha avuto via libera per seguire almeno il gruppetto inseguitore e limitare i danni. Bernal giungerà ottavo a 2’10”, raggiunto e superato da Gino Mader (Bahrain) e da Ciccone. A chiudere la top ten è David De La Cruz (UAE) con 2’40” con Kuss e Steven Kruijswijk (Jumbo) alle sue spalle, tutti gli altri sono a oltre tre minuti e mezzo.
In classifica ora Roglic guida con 28” su Mas, 1’21” su López, 1’42” su Haigh e 1’52” su Bernal. Appena oltre i 2’ Yates e a 2’39” Ciccone.

Andrea Mastrangelo

LItalia sportiva esulta per la prima vittoria italiana alla Vuelta 2021, ottenuta da Damiano Caruso in cima allAlto de Velefique (foto Bettini)

L'Italia sportiva esulta per la prima vittoria italiana alla Vuelta 2021, ottenuta da Damiano Caruso in cima all'Alto de Velefique (foto Bettini)

TOUR OF NORWAY, VOLATA LUNGA DI PEDERSEN

agosto 21, 2021 by Redazione  
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Mads Pedersen vince la terza frazione del Tour of Norway davanti a Kristoff e Teunissen. Hayter mantiene il comando della generale

Terza frazione del Giro di Norvegia. La fuga da lontano esce abbastanza agilmente dal gruppo nelle fasi iniziali, composta da Sébastien Rignard (Lotto Soudal), Aaron Verwilst (Sport Vlaanderen-Baloise), Mads Rahbek (BHS-PL Beton Bornholm) e James Fouché (Black Spoke Pro Cycling Academy), ai quali si aggiunge poco dopo anche Anthon Charming (Uno-X). Questi uomini al comando raggiungono un vantaggio massimo di 4′, che viene piano piano ridotto dal ritmo forsennato di un Filippo Ganna (Ineos – Grenadiers) in stato di grazia. Il suo lavoro coadiuvato dalla Jumbo – Visma riporta il gruppo a soli 1′30″ di distanza dalla testa della corsa, e contribuisce a frazionare gli inseguitori in più drappelli.
Sul GPM successivo ci provano Jonas Vingegaard e George Bennett (Jumbo – Visma) ai quali risponde prontamente il leader della generale Ethan Hayter (Ineos – Grenadiers). I tre però non trovano accordo e restano nel limbo fra i battistrada e il plotone, che piano piano ricuce prima su di loro e poi riporta la corsa a ranghi compatti quando mancano circa 20 km al traguardo.
Qui parte Mads Pedersen (Trek – Segafredo), ma nonostante un iniziale vantaggio il gruppo ancora tirato da Filippo Ganna ricuce il divario e porta la corsa alla volata finale. Nonostante l’attacco però il danese della Trek – Segafredo ci riprova di nuovo, stavolta facendo il vuoto proprio all’ultimo km e resistendo alla volata di rientro regolata da Alexander Kristoff (UAE Team Emirates) e Mike Teunissen (Jumbo – Visma).
Ethan Hayter resta saldo al comando della classifica generale.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAle8

Mads Pedersen alza le braccia al cielo sul traguardo. Photo Credit: Bettini Photo

Mads Pedersen alza le braccia al cielo sul traguardo. Photo Credit: Bettini Photo

VUELTA: JAKOBSEN PAREGGIA I CONTI E LA DECEUNINK FA 50

agosto 21, 2021 by Redazione  
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Volata strana e complicata quella andata in scena a La Manga del Mar Menor. Forse a causa della fatica accumulata ieri i treni ballano un po’, i capitani si perdono e la volata si allunga. A spuntarla è Fabio Jakobsen (Deceunink) su Alberto Dainese (DSM) e Jasper Philipsen (Alpecin).

Poche emozioni in una frazione sostanzialmente piatta di 173 km, nessun GPM e un solo traguardo volante dopo oltre 100 km. Tappa perfetta per rifiatare dopo le fatiche di venerdì. Nei primissimi chilometri escono dal gruppo Aritz Bagües (Caja Rural), Mikel Iturria (Euskaltel) e Ander Okamika (Burgos), che si involano controllati a distanza. L’unico episodio degno di nota avviene in corrispondenza del traguardo volante – vinto da Bagües su Iturria e Okamika – quando nel gruppo principale si scatena la lotta per i punti per la maglia verde: ad aggiudicarsela è Jasper Philipsen (Alpecin), che rafforza il suo primato, e dietro di lui a raccogliere l’ultimo punto è Arnaud Demare (Groupama).
Altro piccolo sussulto per il gruppo prima della volata quando il vento crea un po’ di scompiglio in testa al gruppo, situazione che di fatto ha decretato la fine della fugaM raggiunta addirittura a 35 km dall’arrivo. Da lì inizia la lunga preparazione della volata, interrotta solo dal tentativo velleitario di Jetse Bol (Burgos) in prossimità dell’ultimo chilometro.
A quel punto i treni hanno già in mano la situazione con la Deceunink e UAE davanti in forze. Un po’ di confusione per l’ultima svolta rimescola le carte con Demare che perde posizioni e i due treni principali che si sciolgono letteralmente. Davanti rimane un uomo Deceunink con Jacopo Guarnieri (Groupama) alle spalle e Juan Sebastián Molano (UAE), che sembra nella posizione migliore finchè l’italiano non si accorge di aver perso il compagno e rallenta, costringendo il colombiano a rilanciare l’azione (tra l’altro verrà poi declassato per manovra scorretta dal quinto al 112° posto. Da dietro sbuca allora Fabio Jakobsen (Deceunink) con una volata lunghissima e imperiosa contro cui gli avversari possono fare poco. L’olandese pareggia così il conto con Philipsen che chiude terzo. Al secondo posto si piazza l’ottimo padovano Alberto Dainese (DSM) che, dopo un quarto e un terzo posto, si avvicina sempre più alla vittoria. Chiudono la top five Jordi Meeus (Bora) e Itamar Einhorn (Israel). In classifica generale nulla da segnalare alla vigilia di un’altra impegnativa giornata di montagna.

Andrea Mastrangelo

La seconda affermazione di Jakobsen sulle strade della Vuelta 2021 (foto Bettini)

La seconda affermazione di Jakobsen sulle strade della Vuelta 2021 (foto Bettini)

TOUR OF NORWAY, ANCORA HAYTER

agosto 20, 2021 by Redazione  
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Ethan Hayter bissa in maglia di leader al Tour of Norway. Dietro di lui Van der Sande e Teunissen

Seconda frazione del Giro di Norvegia, anello di 185 km intorno ai fiordi di Sirdal. La tappa è mossa e strizza l’occhio a tentativi da lontano che non tardano ad arrivare: quello che prende il largo è composto da Tobias Foss (Team Jumbo-Visma), Anthon Charmig (Uno-X Dare Development Team), Emil Schandorff Iwersen (BHS-PL Beton Bornholm), Christian Spang Kjeldsen (ColoQuick) e Olav Hjemsæter (Team Coop), i quali raggiungono un vantaggio massimo di 3′ sul plotone guidato dalla Ineos – Grenadiers del leader della generale Ethan Hayter.
Il ricongiungimento avviene soltanto ai -20 e nonostante diversi tentativi da finisseurs si giunge a ranghi compatti ai piedi dell’ultima collina in vista del traguardo di Sirdal. Qui il più forte di tutti è di nuovo la maglia arancione Hayter, che scarta da sinistra gli avversari e taglia per primo il traguardo a braccia alzate. Seconda piazza per Tosh Van der Sande (Lotto Soudal), chiude il podio Mike Teunissen (Jumbo – Visma).
Per il portacolori della Ineos si rafforza ancora il vantaggio in classifica generale.

Lorenzo Alessandri
Twitter @LorenzoAle8

Ethan Hayter bissa in maglia arancione. Photo Credit: Bettini Photo

Ethan Hayter bissa in maglia arancione. Photo Credit: Bettini Photo

UN BALCÓN CON POCA VISTA: SI AFFACCIANO SOLO STORER E YATES, ROGLIC CONSERVA INDISTURBATO LA MAGLIA ROSSA

agosto 20, 2021 by Redazione  
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Sul Balcon de Alicante Michael Storer (Team DSM) fa il vuoto e corona la fuga di giornata con una vittoria di prestigio. L’australiano ha la meglio su Carlos Verona (Team Movistar) e Pavel Sivakov (Team INEOS Grenadiers). I big di classifica trascorrono una giornata relativamente tranquilla, anche se Aleksander Vlasov (Team Astana) e Mikel Landa (Team Bahrain) perdono qualche secondo di troppo.

Un venerdì al’insegna delle salite attende i ciclisti alla Vuelta 2021. Sono sei i GPM che si dovranno affrontare nella settima tappa da Gandia al Balcon de Alicante. Si comincia e si finisce con un GPM di prima categoria. In mezzo, due di seconda e due di terza a corredo di una tappa che potrebbe fare danni in classifica generale. Se si prevede una bella lotta tra i big, anche la fuga, purchè numerosa e composta da uomini fuori classifica, potrebbe avere le sue ciance di successo. La partenza subito in salita allungava il gruppo durante la scalata verso il Puerto de Llacuna, posto al km 16.4. Era Jack Haig (Team Bahrain Victorious) a transitare per primo. L’australiano trainava con sé diversi ciclisti e la fuga prendeva forma più concretamente sul successivo GPM del Puerto de Benilloba. Erano ben 29 ciclisti che si staccavano dal gruppo maglia rossa. Oltre ad Haig, erano presenti buoni scalatori come Sepp Kuss (Team Jumbo Visma), Pavel Sivakov (Team INEOS Grenadiers), Romain Bardet (Team DSM), Gorka Izagirre (Team Astana), Felix Grossschartner (Team Bora Hansgrohe). Si segnalava anche la presenza dell’ex maglia rossa Kenny Elissonde (Team Trek Segafredo), mentre i ciclisti italiani erano due: Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Simone Petilli (Team Intermarchè Wanty Gobert). Sul Puerto de Benilloba era Bardet a transitare in prima posizione. Il successivo Puerto de Tudons rafforzava le possibilità di successo della maxifuga, il cui vantaggio sul gruppo maglia rossa superava ormai i 3 minuti e mezzo. Era Jan Polanc (UAE Team Emirates) a transitare in prima posizione. I big di classifica erano protagonisti di qualche isolata scaramuccia sul successivo Puerto El Colao. Prima Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers), poi Miguel Angel Lopez (Team Movistar) e successivamente lo stesso Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) provavano ad allungare ma erano tentativi del tutto velleitari, tesi più che altro a saggiare la gamba. In un tratto in discesa del Puerto EL Colao Alejandro Valverde (Team Movistar) era vittima di una rovinosa caduta. Il murciano risaliva in bici ma nonostante la buona volontà era costretto a ritirarsi a 25 km dall’arrivo. Bardet scollinava per primo. Nella successiva discesa nel gruppo di testa attaccavano Pavel Sivakov (Team INEOS Grenadiers), Lawson Craddock (Team EF EDucation Nippo) e Michael Storer (Team DSM). All’inizio della salita verso il penultimo GPM del Puerto de Tibi il vantaggio del terzetto sul primo gruppo inseguitore era di una trentina di secondi. Era Sivakov a scollinare in prima posizione. A 8 km dall’arrivo, sulle prime rampe del Balcon de Alicante, restavano in testa Sivakov e Storer. Il gruppo maglia rossa, tirato dal Team Astana, inseguiva ad oltre 4 minuti e mezzo di ritardo. A 7 km dall’arrivo la coppia di testa veniva raggiunta da Carlos Verona (Team Movistar) ed Andreas Kron (Team Lotto Soudal), anch’essi facenti parte della maxifuga che aveva caratterizzato la tappa. A 4 km dall’arrivo, all’inizio del tratto più duro della salita, scattava Carlos Verona. Alle sue spalle inseguivano Sivakov e Storer. L’australiano accelerava a sua volta, raggiungendo Verona e superandolo di slancio, involandosi verso una prestigiosa vittoria di tappa. Storer vinceva in solitaria, con Verona a 21 secondi di ritardo e Sivakov a 59 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Sepp Kuss a 1 minuto e 16 secondi di ritardo e Jack Haig a 1 minuto e 24 secondi di ritardo. Il gruppetto dei big veniva reholato da Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) a 3 minuti e 33 secondi di ritardo da Storer. Roglic mantiene la maglia rossa con 8 secondi di vantaggio su Grossschartner e 25 secondi di vantaggio su Enric Mas. Domani è in programma l’ottava tappa e tornano di scena i velocisti. Da Santa Pola a La Manga del Mar Menor è un lungo piattone di 174 km e solo il vento potrebbe dare qualche noia ai ciclisti, in particolare negli ultimi 5 km dove si percorrerà un caratteristico lembo di terra circondato dal mare.

Antonio Scarfone

Michael Storer vince sul Balcon de Alicante (foto: Getty Images Sport)

Michael Storer vince sul Balcon de Alicante (foto: Getty Images Sport)

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