CARUSO ISSA IL TRICOLORE SULL’ALTO DE VELEFIQUE, ROGLIC AFFERMA IL PRIMATO
Dopo la quiete di ieri ecco la tempesta: clima torrido e quattro ascese di cui due di prima categoria per un totale di quasi 190km nelle calde terre andaluse. Un grande Damiano Caruso (Bahrain) fa sua la prima tappa di vera montagna di questa Vuelta.
Oggi il grande protagonista è stato Damiano Caruso (Bahrain). Il corridore siciliano è andato in fuga fin dal mattino e ha proseguito l’azione da solo negli ultimi 70 km staccando i compagni di avventura sull’Alto Collado Venta Luisa, scalando in solitaria l’Alto de Castro de Filabres e difendendosi dal ritorno dei big sulla spettacolare salita finale dell’Alto de Velefique, iniziata con quasi 4’ di vantaggio e terminata con un preziosissimo minuto sul duo Primoz Roglic (Jumbo) – Enric Mas (Movistar).
L’Italia può festeggiare e non solo per l’impresa del portacolori della Bahrein, ma anche per l’importante prova di Giulio Ciccone (Trek), che inizia la salita finale nel gruppo della maglia rossa, si difende lungo le rampe del Velefique e chiude ottavo a 2’ dal vincitore, scalando fino al settimo posto della classifica generale.
Andando con ordine la frazione si anima fin dai primi chilometri con una corposa fuga di cui fanno parte, oltre al futuro vincitore, Lilian Calmejane (AG2R), Angel Madrazo (Burgos), Julen Amezqueta (Caja Rural), Olivier Le Gac, Rudy Molard (Groupama), Robert Stannard (BikeExchange), Romain Bardet, MartijnTusveld (DSM), Kenny Elissonde (Trek) e Rafal Majka (UAE). Gli attaccanti scalano d’accordo l’Alto de Cuatro Vientos e la prima parte dell’Alto Collado Venta Luisa, dove Caruso decide di partire in solitaria scollinando al GPM anticipando Bardet e Amezqueta. Per i successivi 70 km nessuno sarò più in grado di impensierirlo nella sua cavalcata trionfale.
Il gruppo principale prosegue compatto con tutti i big e piano piano riassorbe tutti gli altri fuggitivi portandosi sulle prime rampe della salita finale. Nel tratto più duro, ad inizio ascesa, a rompere gli indugi è Adam Yates (Ineos), apparso in buonissima condizione già nei giorni scorsi. Gli rispondono solo Sepp Kuss (Jumbo) e Miguel Ángel López (Movistar). Momentaneamente non reagisce la maglia rossa Roglic, che rimane ad una decina di secondi, mentre perde malamente le ruote dei migliori Mikel Landa (Bahrein), che alza bandiera bianca e passando gradi di capitano a Jack Haig.
La risposta di Roglic non si fa, però, attendere molto e qualche centinaio di metri più avanti piazza una progressione imperiosa che lo riporta su Yates. A farne le spese in questo momento è Egan Bernal (Ineos), che però rientra grazie al successivo rallentamento. Yates così ci riprova e il copione è simile al precedente: Roglic non risponde subito, ma attende qualche metro prima di stoppare il britannico, seguito dal solo Mas. Bernal soffre ancora il cambio di ritmo e perde nuovamente terreno. A questo punto Yates viene fermato per aiutare il compagno, mossa probabilmente sbagliata da parte della Ineos che fa perdere un sacco di terreno all’inglese, anche perchè il colombiano fatica a tenere la ruota del compagno. Roglic e Mas si avviano così verso il traguardo con il leader della generale a rafforzare il suo primato e lo spagnolo a presentarsi come serio (e unico?) candidato alla battaglia finale.
I due giungeranno a un minuto dal vincitore, seguiti 40” più dietro da Haigh, López e Yates, che alla fine ha avuto via libera per seguire almeno il gruppetto inseguitore e limitare i danni. Bernal giungerà ottavo a 2’10”, raggiunto e superato da Gino Mader (Bahrain) e da Ciccone. A chiudere la top ten è David De La Cruz (UAE) con 2’40” con Kuss e Steven Kruijswijk (Jumbo) alle sue spalle, tutti gli altri sono a oltre tre minuti e mezzo.
In classifica ora Roglic guida con 28” su Mas, 1’21” su López, 1’42” su Haigh e 1’52” su Bernal. Appena oltre i 2’ Yates e a 2’39” Ciccone.
Andrea Mastrangelo

L'Italia sportiva esulta per la prima vittoria italiana alla Vuelta 2021, ottenuta da Damiano Caruso in cima all'Alto de Velefique (foto Bettini)