ROGLIC SI PRENDE LA RIVINCITA, MA MAS NON MOLLA. EIKING SEMPRE IN ROJA

agosto 25, 2021
Categoria: News

La Vuelta a Espana 2021, arrivata oggi al suo ideale giro di boa, continua a regarlare pillole di spettacolo e battaglia tra i big anche in tappe tutto sommato non troppo complicate. L’11a frazione, un continuo saliscendi nell’entroterra Andaluso, ha visto nuovamente protagonista Primoz Roglic che ha conquistato il suo secondo successo di tappa grazie alla solita rasoiata piazzata sulla rampa che conduceva al traguardo Vadepenas de Jaén. Ma i suoi immediati rivali, in primis il duo della Movistar formato da Enric Mas e Miguel Angel Lopez, non sono sembrati affatto intenzionati a mollare la presa e continuano a tallonare lo sloveno della Jumbo-Visma, in attesa delle frazioni decisive. La maglia roja di leader della generale resta sulle spalle di Odd Christian Eiking (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiuax) bravo a limitare i danni lungo lo strappo finale perdendo solo una manciata di secondi da Roglic&Company.

L’11a tappa, appena 133.6 km da Antequera a Valdepenas de Jaén, proponeva un continuo saliscendi che culminava con il gpm di 2a categoria di Puerto de Locubin, posto a 7.6 km dall’arrivo, e il muro finale di circa 1 km che presentava pendenze fino al 23%.
Così come nelle precedenti frazioni, la corsa è partita ad un’andatura forsennata e ha visto consumarsi diversi tentativi di fuga con esito negativo. L’azione buona è nata al km 28, quando è riuscito ad avvantaggiarsi un gruppo di 5 uomini composto da Magnus Cort (EF Education Nippo), Edward Planckaert (Alpecin-Fenix), Harm Vanhoucke (Lotto-Soudal), Jonathan Lastra (Caja Rural-Seguros RGA) e Joan Bou (Euskaltel-Euskadi). La Jumbo-Visma di Roglic e la BikeExchange di Michael Matthews, evidentemente ingolosite dalla possibilità di portara a casa la tappa, non avevano però intenzione di lasciare troppo margine ai fuggitivi ed hanno imposto al gruppo un’andatura tutt’altro che blanda. Di conseguenza i cinque battistrada non sono mai riusciti a prendere il largo raggiungendo un vantaggio massimo di circa 2 minuti quando all’arrivo mancavano poco meno di 90 km.
La corsa è proseguita sensa particolari sussulti (ad eccezione di una caduta senza conseguenze per Vanhoucke) fino alle prime rampe del Puerto de Locubin, quando Magnus Cort ha allungato sui 4 compagni di fuga, successivamente ripresi dal plotone che ormai viaggiava con meno di 50 secondi di ritardo. Proprio dal gruppo maglia roja, ridotto ormai a meno di 30 corridori, ai 2 km dalla vetta è giunto l’attacco di David De La Cruz (UAE Team Emirates). Lo spagnolo è stato però raggiunto e superato da Damiano Caruso (Bahrain Victorius) proprio in cima alla salita.

Cort ha scollinato con appena 20″ sul siciliano (il cui obiettivo è ormai la conquista della maglia a pois) e si è lanciato a tutta lungo la successiva discesa cercando di incrementare il vantaggio sul gruppo inseguitore. Il danese è transitato sotto lo striscione dei 2 km all’arrivo con circa mezzo minuto di vantaggio, ma la trenata di Sepp Kuss proprio all’imbocco del muro finale ha ridotto il gap dal corridore della EF in maniera consistente. Ai -700 è arrivata la prima rasoiata di Primoz Roglic a cui ha risposto adeguatamente solo Enric Mas. I due sono quasi riportati su Cort, ma a quel punto hanno iniziato a marcarsi, consentendo al danese di allungare nuovamente. Ai -200 lo spagnolo della Movistar ha lanciato la sua lunga volata andando a riprendere un ormai esausto Cort, ma non ha potuto nulla contro il portentoso sprint di Roglic. Lo sloveno ha facilmente ripreso e staccato Mas, vincendo a braccia alzate con 3″ sul Maiorchino, 5″ su Miguel Angel Lopez e 7″ su un gruppetto regolato da Jack Haig (Bahrain Victorius) davanti a Adam Yates (Ineos Grenadiers), Romain Bardet (Team DSM), Felix Grossschartner (Bora-Hansgrohe) e Aleksandr Vlasov (Astana-Premiertech). Ancora in leggera difficoltà Egan Bernal (Ineos Grenadiers) 9° a 11″ davanti al leader Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert Materiaux), Guillaume Martin (Cofidis), Sergio Henao (Team Qhubeka-Nexthash) e Gino Mader (Bahrain Victorius).

La classifica generale rimane sostazialmente invariata e vede ancora Eiking in testa con 58″ su Martin, 1′56″ su Roglic e 2′31″ su Enric Mas. Seguono Miguel Angel Lopez (5° a 3′28″), Jack Haig (6° a 3′55″), Egan Bernal ( 7° a 4′46″), Adam Yates (8° a 4′57″), Sepp Kuss (9° a 5′03″) e Felix Grossschartner (10° a 5′38″).

Domani i corridori saranno attesi da un’altra tappa insidiosa, la Jaén-Cordoba di 175 km, ancora una volta interamente in territorio Andaluso. Nonostante qualche saliscendi, i primi 100 km saranno piuttosto facili. La parte finale del percorso riserverà invece altre difficoltà grazie alla presenza dell’Alto de San Jeronimo (ai -50) e all’Alto del 14%, ascesa caratterizzata da un km al 11,8% di pendenza media. Dalla cima di questa salita mancheranno appena 19 km, di cui i primi 9 in discesa e gli ultimi 10 pianeggianti.

Pierpaolo Gnisci

Volata vincente di Roglic a Valdepenas (Fonte: bettiniphoto)

Volata vincente di Roglic a Valdepenas (Fonte: bettiniphoto)

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