VLASOV SUGLI SCUDI A NOVAZZANO. TAPPA E MAGLIA PER IL RUSSO
La quinta tappa spezzagambe del Giro di Svizzera non delude le aspettative e si rivela finora la più interessante con attacchi e contrattacchi sulle salitelle in rapida successione posizionate nel finale di tappa. Ad ottenere la vittoria in un drappello più che ristretto di ciclisti è Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) che ha la meglio su Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) e Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech). Il russo è anche la nuova maglia gialla dopo il tracollo di Stephen Williams (Team Bahrain Victorious).
La quinta tappa del Giro di Svizzera da Ambri a Novazzano presenta il tracciato di una classica fiamminga. Dopo una prima metà piuttosto semplice, se si esclude il GPM di Monte Ceneri posto al km 67.1, i ciclisti affronteranno tre volte il circuito di Novazzano, che include formalmente i tre GPM di Pedrinate ma che vede altre salitelle piuttosto ripide pronte a movimentare il finale. Sarà un banco di prova importante per gli uomini di classifica in vista delle ultime tre decisive tappe. Da Andri non partiva tutto il Team Jumbo Visma a causa di una positività al covid all’interno della squadra olandese. Anche Gino Mader ed Hermann Pernsteiner (Team Bahrain Victorious) erano costretti a gettare la spugna a causa di problemi gastrointestinali. Altro non partente di lusso era Adam Yates (Team INEOS), trovato positivo al covid,così come il terzetto del Team DSM formato da Soren Kragh Andersen, Cees Bol e Casper Pedersen. La fuga di giornata era formata da cinque ciclisti: Johan Jacobs (Team Movistar), Alexander Kamp (Team Trek Segafredo), Silvan Dillier (Team Alpecin Fenix), Anthony Turgis (Team TotalEnergies) e Claudio Imhof (Nazionale Svizzera). Kamp era il primo a scollinare sul GPM di Monte Ceneri posto al km 66. All’inizio del circuito finale da percorrere tre volte il gruppo aveva rosicchiato diversi minuti alla fuga, anche perchè la maglia gialla Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) soffriva le pendenze della prima ascesa verso Pedrinate. Era Dillier a scollinare in prima posizione al suddetto GPM posto al km 125.9. A 50 km dall’arrivo restavano in testa Dillier e Kamp. Dillier si aggiudicava il primo traguardo volante di Mendrisio posto al km 139. Erano UAE Team Emirates Team INEOS a tirare il gruppo. Anche Kamp si arrendeva e si lasciava riprendere dal gruppo e Dillier restava da solo in testa alla corsa. Lo svizzero si aggiudicava il secondo GPM di Pedrinate posto al km 153.8 ed il secondo traguardo volante di Mendrisio posto al km 166.9. mentre Williams era segnalato ad oltre 6 minuti di ritardo dal gruppo principale. A 25 km dall’arrivo Dillier aveva 1 minuto e 15 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore. A 19 km dall’arrivo Dillier aveva soltanto 18 secondi sul gruppo inseguitore, composto da una quarantina di ciclisti. Dillier veniva ripreso a 15 km dall’arrivo. Era il Team Israel Premier Tech a fare il forcing decisivo sull’ultima salita di Pedrinate. Tra i primi a staccarsi erano Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl) e Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco). Anche Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) faceva molta fatica e cercava di resistere nelle ultime posizioni del gruppo. Era Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech) a scollinare in prima posizione. Nella discesa si avvantaggiavano di qualche decina di metri Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe) e Thomas Pidcock (Team INEOS) ma il drappello di testa tornava compatto a 5 km dall’arrivo. A 4 km dall’arrivo scattava Fuglsang. Il danese veniva raggiunto a meno di 2 km dall’arrivo da Alaksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe), Geraint Thomas (Team INEOS), Ion Izagirre (Team Cofidis) e Neilson Powless (Team EF Education EasyPost). Nello sprint più che ristretto Vlasov aveva la meglio su Powless e Fuglsang. Chiudevano la top five Geraint Thomas in quarta posizione e Diego Ulissi (UAE Team Emirates) in quinta posizione., quest’ultimo a 5 secondi di ritardo da Vlasov. Dopo aver vinto il Giro di Romandia, Vlasov si candida a fare il bis al Giro di Svizzera, essendo ora la nuova maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Fuglsang e 7 secondi di vantaggio su Thomas. Domani è in programma la sesta tappa da Locarno a Moosalp di 181 km. E’ la prima delle due tappe con arrivo in salita e i due GPM hors categorie del Nufenenpass e del Moosalp la dicono tutta sulla difficoltà della tappa. Saranno gli scalatori a contendersi la vittoria e Vlasov potrà aumentare il vantaggio in classifica generale sui diretti avversari.
Antonio Scarfone

Aleksandr Vlasov vince a Novazzano (foto: Getty Images)
IMPEY, VOLATA VINCENTE A BRUNNEN. WILLIAMS RESTA IN MAGLIA GIALLA
Dopo una prima parte di stagione senza acuti, Daryl Impey (Team Israel Premier Tech) vince la quarta tappa del Giro di Svizzera battendo in volata Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) e Soren Kragh Andersen (Team DSM). Stephen Willians (Team Bahrain Victorious), dopo qualche difficoltà patita sull’ultimo GPM di Sattel, rientra nel gruppo e mantiene la maglia gialla. Domani Ticino protagonista con una tappa dal sapore fiammingo.
La quarta tappa del Giro di Svizzera 2022 parte da Grenchen e termina a Brunnen dopo 192 km che presentano le maggiori difficoltà altimetriche all’inizio ed alla fine. Dopo 32 km è posto il primo GPM di Kappelen, che potrebbe essere un buon trampolino di lancio per la fuga di giornata. Nel finale, e precisamente a 16 km dalla conclusione, si scalerà il secondo GPM di Sattel, lungo poco meno di 4 km e con una pendenza media del 7.6%. Le squadre dei big quasi certamente non staranno a guardare e aumenteranno il ritmo proprio su quest’ultima salita, anche per tastare il polso ai vari pretendenti alla vittoria della corsa svizzera. Da Grenchen non partiva Kasper Asgreen (Team Quick Step Alpha Vinyl), malconcio dopo la caduta che lo ha coinvolto a circa 4 km dall’arrivo nella tappa di ieri. Insieme al danese si ritiravano anche Frederik Wandahl (Team BORA Hansgrohe), Jay Vine (Team Alpecin Fenix) e Jan Maas (Team BikeExchange Jayco). La fuga di giornata si formava dopo una quindicina di km grazie all’azione di Matthew Holmes (Team Lotto Soudal), Markus Hoelgaard (Team Trek Segafredo) e Jimmy Janssens (Team Alpecin Fenix). Holmes si aggiudicava il GPM di Kappelen, posto al km 31.3. Dopo 75 km il vantaggio del terzetto di testa sul gruppo maglia gialla era di poco più di 3 minuti. Le squadre maggiormente impegnate all’inseguimento del terzetto di testa erano Team Bahrain Victorious e Team INEOS. Nel lungo tratto pianeggiante prima della salita di Sattel, il vantaggio della fuga veniva eroso progressivamente. A 60 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di poco superiore al minuto. Giungeva la notizia del ritiro di Thymen Arensman (Team DSM), messo ko , stando alla comunicazione della sua squadra, dalla temperatura eccessivamente elevata. Al traguardo volante di Vitznau, posto al km 142.8, era Holmes a transitare per primo. A 30 km dall’arrivo i tre di testa avevano 1 minuto e 20 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla che iniziava subito forte sull’ultima salita di giornata. Il ritmo imposto da INEOS e Quick Step Alpha Vinyl metteva in crisi proprio la maglia gialla Stephen Williams, che sprofondava nelle retrovie. La fuga veniva ripresa ed il gruppo abbastanza sfilacciato si apprestava a scollinare. Era Sebastien Reichenbach (Team Groupama FDJ) a scollinare in prima posizione. Lo svizzero veniva ripreso a poco più di 7 km dall’arrivo dal gruppo forte di una sessantina di unità. Nella volata, complessivamente a ranghi compatti, era Daryl Impey (Team Israel Premier Tech) a vincere davanti a Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) e Soren Kragh Andersen (Team DSM). Chiudevano la top five Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) in quarta posizione e Thomas Pidcock (Team INEOS) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche l’ottavo posto di Gianluca Brambilla (Team Trek Segafredo). Impey ottiene la prima vittoria stagionale in un 2022 finora avaro di soddisfazioni per il sudafricano, visto che le migliori prestazioni erano stati due tredicesimi posti, precisamente nella seconda tappa del Giro di Catalogna e nella Freccia del Brabante. La classifica generale resta invariata, visto che Williams era riuscito a rientrare nel gruppo principale. Il gallese resta così in maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Andreas Kron (Team Lotto Soudal) e 7 secondi di vantaggio su Geraint Thomas (Team INEOS). Domani è in programma la quinta tappa da Ambri a Novazzano di 189 km. Il Ticino offre una frazione dall’altimetria molto insidiosa, che mostra un tracciato da classica fiamminga. Dopo il GPM di Monte Ceneri, posto al km 64.5, si percorreranno una cinquantina di km totalmente pianeggianti prima di entrare nel circuito finale da affrontare tre volte e sul quale spicca la triplice scalata del GPM di Pedrinate. Ma le stesse salite di Morbio Inferiore, Castel San Pietro e di Novazzano, non classificate come GPM, si faranno sentire nelle gambe dei ciclisti. Insomma negli ultimi 65 km la pianura sarà solo un vago ricordo e i big di classifica inizieranno già a fare sul serio prima delle ultime tre tappe finale, dove comunque si deciderà il vincitore del Giro di Svizzera 2022.
Antonio Scarfone

Daryl Impey vince a Brunnen (foto: Getty Images)
TADEJ GIA’ ‘POGA’ VERSO IL TOUR, MA LA SPINTA GIUSTA A POSTUMIA E’ DI MAJKA
Con un attacco sul GPM di Zadlog, Rafal Majka, Tadej Pogacar e DOmen Novak infiammano il finale della prima tappa del Giro di Slovenia 2022, riuscendo a resistere nei 50 km conclusivi al ritorno del gruppo. Nella volata ristretta è il polacco dell?UAE Team Emirates ad avere la meglio su Novak e Pogacar. Majka è la prima maglia verde ma vedremo fino a quando Pogacar sarà d’accordo…
Il Tour of Slovenia 2022 comprende cinque tappe in linea frizzanti ed accentra l’attenzione su Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), già vincitore lo scorso anno e la cui preparazione per il prossimo Tour de France lo porta nuovamente sulle strade di casa per ricordare a Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, brillantissimi al Giro del Delfinato, con chi devono fare i conti il prossimo Luglio. La prima tappa prende il via da Nova Gorica e termina a Postumia dopo poco meno di 165 km. Sono tre i GPM in programma, tutti concentrati negli ultimi 65 km. In particolare l’ultimo GPM di Razdrto è collocato a 10 km dall’arrivo. Una tappa quindi per finisseur o per passisti veloci dove Pogacar è naturalmente tra i grandi favoriti. Dopo la partenza da Nova Gorica si formava la fuga di giornata grazie all’azione di otto ciclisti: Jon Barrenetxea (Team Caja Rural), Alex Tolio (Team Bardiani CSF), Xabier Mikel Azparren (Team Euskaltel Euskadi), Mattia Bais e Luca Chirico (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Tomasz Budzinski (Team HRE Mazowsze Serce Polski), Matthias Mangertseder (Team Felbermayr – Simplon Wels) e Nicolas Sessler (Team Global 6 Cycling). Chirico si aggiudicava il primo traguardo volante di Dobrovo posto al km 15.3. Altri due ciclisti, Nik Cemazar (Team Adria Mobil) e Iker Ballarin (Team Euskaltel Euskadi) raggiungevano la fuga dopo una ventina di km. Budzinski vinceva il secondo sprint intermedio di Tolmin posto al km 51.8. Era ovviamente l’UAE Team Emirates, schierata nelle prime posizioni del gruppo, a tenere sotto controllo la fuga. Al successivo sprint intermedio di Idrija, posto al km 97.1, era Chirico a transitare in prima posizione. Il Team Bahrain Victorious dava man forte all’UAE Team in testa al gruppo e la fuga veniva ripresa già sul primo GPM di Zadlog, il cui tratto iniziale era quello più difficile con alcuni km che presentavano pendenze in doppia cifra. Majka scollinava in prima posizione, trainandosi dietro di sé il capitano Pogacar e Domen Novak (Team Bahrain Victorious). Il polacco scollinava per primo anche sul successivo GPM di Strmec posto al km 115.8. Il gruppo, tirato ora dal Team EOLO Kometa, provava a rientrare sui tre di testa che iniziavano a scalare il GPM di Razdrto con un vantaggio di circa 1 minuto sugli inseguitori. Questa volta era Novak a scollinare in prima posizione davanti a Majka e Pogacar. Gli ultimi 15 km erano in pianura ed i cambi regolari del gruppetto di testa portavano i tre davanti a giocarsi la vittoria. Nella volata ristretta era Majka a prevalere davanti a Novak e Pogacar, staccanti entrambi di 2 secondi. Il gruppo era regolato a 48 secondi di ritardo da Vincenzo Albanese (Team EOLO Kometa) che si piazzava in quarta posizione davanti a Luka Mezgec (Team BikeExchange Jayco). Majka, alla prima vittoria stagionale, veste la prima maglia verde del Giro di Slovenia 2022 davanti a Novak, staccato di 6 secondi, e Pogacar, staccato invece di 8 secondi. Domani è in programma la seconda tappa da Ptuj a Rogaska Statina di 174 km. E’ presente un solo GPM, dopo una quarantina di km, dopodiché la strada è complessivamente pianeggiante e dovrebbe consentire ai velocisti di giocarsi la vittoria in volata.
Giuseppe Scarfone

Rafal Majka vince a Postumia (foto: Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency)
GIRO UNDER23, A CHIAVENNA RILEY PICKRELL SI IMPONE IN VOLATA
La quiete dopo il ciclone “Hayter”. Quella di Chiavenna era l’ultima occasione per i velocisti e l’arrivo è stato effettivamente in volata, anche se a gruppo non compattissimo.
Dopo la due giorni di fuochi d’artificio firmati Leo Hayter, il Giro d’Italia Giovani Under 23 torna alla “normalità”.
La Chiuro-Chiavenna, quarta tappa del “Giro Baby”, si è conclusa in volata nonostante il tracciato vallonato nella prima parte che poteva ispirare imboscate. Il successo è andato al canadese Riley Pickrell (Israel Cycling Academy) che ha preceduto il danese Anders Foldager (Biesse Carrera) e il francese Romain Grégoire (Groupama – FDJ), saliti con lui sul podio di giornata. A completare la TopTen troviamo Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team), Lennert Van Eetvelt (Lotto Soudal Development Team), Nicolò Parisini (Team Qhubeka), Sean Flynn (Tudor ProCycling Team), Davide Persico (Team Colpack Ballan), Jago Willems (Bingoal Pauwels Sauces WB) e Leslie Lührs (Team Lotto – Kern Haus), tutti classificati con lo stesso tempo del vincitore.
Nulla è cambiato in classifica generale, dove Leo Hayter (Hagens Berman Axeon) precede Grégoire di 5’44”; Van Eetvelt di 5’56”, Reuben Thompson (Groupama – FDJ) e William Junior Lecerf (Lotto Soudal Development Team) di 6’48”, Lenny Martinez (Groupama-FDJ) di 7’11”, Hannes Wilksch (Development Team DSM) e Oscar Onley (Development Team DSM) di 7’30”, Harold Martin Lopez Granizo (Astana Qazaqstan Development Team) di 7’41” e Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team) di 7’56”.
La tappa odierna era partita a spron battuto e molti hanno provatoa portare via la fuga di giornata, creando anche una frattura nel plotone, ricompattata poco dopo. Proprio in occasione di questo ricompattamento, forse a causa di un certo rilassamento per lo scapato pericolo, si sono avvantaggiati Mattia Petrucci (Team Colpack Ballan), Lorenzo Milesi (Development Team DSM), Davide De Pretto (Zalf Euromobil Désirée Fior), Samuel Watson (Groupama-FDJ), Nicolò Buratti e Davide De Cassan (CT Friuli), Giovanni Bortoluzzi (Work Service – Vitalcare) e Gil Gelders (Bingoal Pauwels Sauces WB), capaci di sfruttare le prime rampe dell’unico GPM di giornata, quello di Castionetto. Per i coraggiosi attaccanti non c’è stata molta fortuna perchè ol loro vantaggio massimo è stato di soli 1’20”. La loro avventura si è conclusa ai meno 5. Prima della volata finale c’è stato ancora il tentativo di sorprendere il plotone ai meno 2 di Vincent Van Hemelen (Lotto Soudal U23), ma le squadre dei velocisti non gli hanno dato spazio. Volata doveva essere e volata è stata, per la gioia del canadese Riley Pickrell, 20enne di Victoria, nella Columbia Britannica.
Dopo l’unico giorno di riposo domani, il Giro d’Italia Giovani Under 23 si trasferirà in provincia di Cuneo per la la quinta tappa, la Busca – Peveragno di quasi 146,6 chilometri. In partenza si affronterà l’impegnativo Colle di Valmala per poi far ritorno a Busca e da lì puntare su Peveragno, dove si dovranno compiere tre giri di un circuito di 14 Km che prevede l’ascesa al GPM di 3a categoria del Pilone del Colletto.
Mario Prato

Vittoria canadese sulle strade del Giro Under23 (© Giro dItalia Giovani Under 23)
MONT VENTOUX DÉNIVELÉ CHALLENGE: DOMINIO EF, SI IMPONE GUERREIRO
155 km dedicati a Tom Simpson con il Col de la Madeleine, il Col de la Gabelle e la doppia ascesa al Mont Ventoux. Vittoria del portoghese Ruben Guerreiro con quasi un minuto di vantaggio sul colombiano Chaves
La corsa si anima già dai primi chilometri con una lunga fuga che tiene banco fino all’inizio della prima ascesa del Mont Ventoux: Lilian Calmejane (Ag2r – Citroen), Nicolas Debeaumarché (St Michel-Auber93), Alan Jousseaume (TotalEnergies), Victor Koretzky (B&B Hotels-KTM) e Alexandr Riabushenko (Astana Qazaqstan) si presentano ai piedi del ‘Monte Ventoso’ con un margine di poco inferiore a 4’.
Il primo a pagare le ripide rampe è Debeaumarché, che viene staccato dai fuggitivi e in breve ripreso dal gruppo in forte risalita. Allo scollinamento lo svantaggio è dimezzato (1’50”).
Dopo la discesa e un breve tratto pianeggiante la strada ricomincia a salire per la seconda volta verso i 1912 metri del Gigante della Provenza. Davanti si accendono subito le polveri con Riabushenko e Jousseaume che accelerano staccando i compagni di fuga prima di un’ulteriore scatto del bielorusso, che prova ad involarsi da solo verso il traguardo. L’impresa è proibitiva perché da dietro la Education First impone un ritmo infernale che screma il gruppo, poi ai -13km è Alejandro Valverde (Movistar) a dare il via alle danze.
Attila Valter (Groupama) lo segue e rilancia quindi è la volta di Ruben Guerreiro (EF), che piazza lo scatto decisivo rimanendo solo al comando e involandosi verso la vittoria. Alle sue spalle ci prova in tutti i modi Michael Storer (Groupama), che però finisce per portarsi dietro Esteban Chaves (EF) il quale, per ovvi giochi di squadra, non collabora e anzi sul traguardo befferà il compagno di fuga andando a completare la doppietta EF.
Alle loro spalle Carlos Verona (Movistar) scandisce il ritmo per gli ultimi rimasti, Tobias Halland Johannessen (Uno-X) e Guillaume Martin (Cofidis), i quali lo beffano nel finale guadagnando sullo spagnolo una trentina di secondi, seguiti anche da Cristián Rodriguez (TotalEnergies) che riesce a sopravanzare Verona di 2”.
In mattinata si era svolta anche la prima edizione della corsa riservata alle donne, terminata con il successo dell’unica italiana in gara, la cremonese Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), presentatasi al traguardo con 41″ di vantaggio sulla tedesca Clara Koppenburg (Cofidis Women Team)
Andrea Mastrangelo

Guerreiro affronta le difficili rampe del Ventoux (foto Dario Belingheri/Getty Images)
SAGAN RINASCE A GRENCHEN. VITTORIA IN VOLATA DELLO SLOVACCO, WILLIAMS RESTA IN GIALLO
A Grenchen nella volata a ranghi compatti – probabilmente l’unica del Giro di Svizzera 2022 – Peter Sagan (Team TotalEnergies) vince davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert). Lo slovacco torna alla vittoria dopo quasi un anno e prova a voltare pagina dopo una prima parte di 2022 deludente. Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla.
La terza tappa del Giro di Svizzera 2022 è altimetricamente quella più semplice e dove i velocisti hanno le maggiori chances di arrivare a giocarsi la vittoria in volata. Una volata che però dovranno conquistarsi perché la tappa presenta comunque quattro GPM non durissima ma comunque da scalare ed anche altre salitelle, specialmente nei primi 70 km , sulle quali potrà partire la fuga di giornata. Si parte da Aesch e si arriva a Grenchen dopo 177 km. La partenza subito in salita favoriva gli attacchi nel gruppo. Si formava un gruppo di sei ciclisti costituito da Manuele Boaro (Team Astana Qazaqstan), Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost), Philippe Gilbert (Team Lotto Soudal), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo), Joey Rosskopf (Team Human Powered Health) e Mathias Reutiman (Nazionale Svizzera). Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen) provava a rientrare sulla fuga ma dopo una ventina di km al suo inseguimento si rialzava e veniva riassorbito dal gruppo maglia gialla. Simmons scollinava in prima posizione sul primo GPM della Cote au Bouvier posto al km 82.9. Il gruppo maglia gialla inseguiva ad oltre 2 minuti di ritardo. Simmons si aggiudicava anche il successivo GPM di Bellelay posto al km 112.7. Dopo la buona volata ottenuta ieri, seppur per posizioni di rincalzo dietro Andreas Leknessund (Team DSM), era il Team Intermarchè Wanty Gobert a tirare il gruppo confidando nelle possibilità di Andrea Pasqualon, che oggi condivideva i gradi di capitano insieme ad Alexander Kristoff. Reutimann vinceva il primo traguardo volante di Tavannes posto al km 122. A 50 km dall’arrivo i fuggitivi avevano 1 minuto e 50 secondi di vantaggio nei confronti del gruppo. Sul successivo GPM di Vauffelin, dal gruppo di testa si staccavano Boaro e Reutimann. Simmons scollinava in prima posizione. Anche il Team TotalEnergies tirava in testa al gruppo, a completa disposizione di Peter Sagan, finora decisamente in ombra nel 2022 tra malattie e ritiri. Bissegger allungava in un tratto in discesa e sfruttando le sue capacità di passista restava da solo in testa quando mancavano meno di 30 km all’arrivo. A 20 km dall’arrivo Bissegger aveva 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla, che ormai teneva nel mirino lo svizzero. Bissegger scollinava per primo sul GPM di Lommiswil posto al km 159.9, pochi km prima di essere ripreso dal gruppo. Il gruppo riprendeva Bissegger a 11 km dall’arrivo. Geraint Thomas (Team INEOS) transitava in prima posizione sul traguardo volante di Bellach, posto al km 165.6. Nelle prime posizioni del gruppo si facevano vedere gli uomini dell’UAE Team Emirates. A 4 km dall’arrivo una caduta metteva fuori gioco Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe). La volata vedeva prevalere Peter Sagan davanti a Bryan Coquard (Team Cofidis) ed Alexander Kristoff (Team Intermarchè Wanty Gobert). Chiudevano la top five Thomas Pidcock (Team INEOS) in quarta posizione ed Alex Aranburu (Team Movistar) in quinta posizione. Nella top ten si segnalavano il sesto posto di Matteo Trentin (UAE Team Emirates) ed il decimo posto di Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost). Sagan ottiene la prima vittoria stagionale è vede forse per la prima volta una luce fuori dal tunnel in cui era entrato da almeno un anno a questa parte. L’ultima vittoria dello slovacco tre volte campione del mondo risaliva infatti al 20 Giugno 2021 quando vinse i Campionati Nazionali su Strada. Per quanto riguarda la classifica generale, Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla con 6 secondi di vantaggio su Andreas Kron (Team Lotto Soudal) e 7 secondi di vantaggio su Geraint Thomas. Domani è in programma la quarta tappa da Grenchen a Brunnen per un totale di 191 km. I ciclisti dovranno affrontare due GPM, il primo dopo una trentina di km ed il secondo, quello di Sattel, con pendenze anche di una certa difficoltà, a soli 15 km dall’arrivo. A meno di una fuga vincente, ci aspettiamo un arrivo che favorisca una volata ristretta di ciclisti, tra cui quelli che ambiscono alla classifica generale.
Antonio Scarfone

Peter Sagan vince a Grenchen )foto: Vincent Kalut/PN/SprintCyclingAgency)
LEO HAYTER, DOPO PINZOLO IMPRESA (E CHE IMPRESA!) ANCHE A SANTA CATERINA VALFURVA
Bis del britannico Leo Hayter al Giro d’Italia Giovani Under23. Il britannico bissa il successo di ieri arrivando in solitaria a Santa Caterina Valfurva con un vantaggio abissale sul secondo classificato, Romain Grégoire. Più indietro ancora il terzo di giornata Lennert Van Eetvelt.
Il successo a Pinzolo non è bastato al più giovane degli Hayter, che anche oggi ha dato sfoggio delle sue capacità. Il portacolori della Hagens Berman Axeon, sempre attento in tutte le fasi della corsa, ha prima lasciato sfogare i protagonisti della prima fase di gara, ovvero Alex Baudin (Tudor Pro Cycling Team), Lorenzo Milesi (Development Team DSM), Davide De Pretto (Zalf Euromobil Désirée Fior) e Giulio Pellizzari (Bardiani-CSF-Faizanè), con i soli De Pretto e Pellizzari a resistere al comando fino all’attacco dell’inedito Passo di Guspessa. Su questa durissima salita si è avventurato Lenny Martinez, ben lanciato dalla sua Groupama-FDJ , che ha così dimostrato le sue intenzioni bellicose.
Il valico ha visto il passaggio solitario del corridore francese con un vantaggio di 2’10” su un gruppetto formato da Lennert Van Eetvelt (Lotto – Soudal U23), Riccardo Ciuccarelli (Biesse – Carrera), Toon Clynhens (Team Elevate p/b Home Solution Soenens), Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e Leo Hayter, la maglia rosa. Il tentativo di Grégoire di riportarsi in discesa da solo sul compagno di squadra che conduceva la tappa non ha avuto successo e, anzi, è stata il prologo della successiva impresa di Hayter. Il capo della classifica generale prima ha raggiunto e superato prima Grégoire e successivamente Martinez. È cominciata così una cavalcata solitaria di 20 km che si è conclusa sul traguardo di Santa Caterina Valfurva. Grégoire è arrivato con 4’55” di ritardo, mentre Van Eetvelt ha concluso dopo 5’01” dal vincitore, distacchi che nemmeno un campione della classe di Marco Pantani era riuscito a imporre nel 1992, l’anno nel quale si impose al Giro dei dilettanti.
In classifica generale ora Hayter conduce con 5’48” su Grégoire, 5’56” su Van Eetvelt, 6’48” su Reuben Thompson (Groupama – FDJ), Martinez (Groupama – FDJ) e William Junior Lecerf (Lotto Soudal Development Team), 7′30″ su Hannes Wilksch (Development Team DSM) e Oscar Onley (Development Team DSM), 7′41″ su Harold Lopez Granizo (Astana Qazaqstan Development Team) e 7′56″ su Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team). Miglior italiano in classifica è Davide Piganzoli (Eolo-Kometa Cycling Team U23), 14° a 8’55”, stessa posizione con la quale ha chiuso la tappa odierna a 7’56” dal vincitore.
Leo Hayter è detentore anche della maglia rossa della classifica a punti e di quella della speciale classifica combinata, mentre è Martinez il leader degli scalatori grazie al passaggio in testa sul Guspessa, anche con con un solo punto di vantaggio su Hayter, su Van Eetvelt e sull’italiano Giulio Pellizzari (Bardiani-CSF-Faizanè). Grazie alle due vittorie consecutive e ai vantaggi conseguiti da Hayter la sua formazione, Hagens Berman Axeon, continua a condurre la classifica riservata alle squadre.
Domani si disputerà la quarta tappa, da Chiuro a Chiavenna per 101,1km. Si tratta di una frazione ondulata nella prima parte e poi caratterizzata da una fase centrale pianeggiante e dal finale in lungo falsopiano verso un traguardo favorevole ai velocisti ma anche ai virtuosi delle sparate finali.
Mario Prato

Impresa monumentale di Hayter nel tappone di Santa Caterina Valfurva (© Giro dItalia Giovani Under 23)
AD AESCH LEKNESSUND CORONA LA FUGA IN SOLITARIA. WILLIAMS RESTA IN GIALLO
Nella seconda tappa del Giro di Svizzera 2022, Andreas Leknessund (Team DSM) saluta i compagni di fuga accelerando sull’ultima salita di Challpass e involandosi verso la prima vittoria stagionale della sua carriera da professionista. Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) resta in maglia gialla.
La seconda tappa del Giro di Svizzera 2022 parte da Kusnacht ed arriva ad Aesch dopo 197 km che vedranno le maggiori insidie nel finale. Negli ultimi 70 km c’è pochissima pianura e bisognerà affrontare i tre GPM di Gempen, Eichenberg e Challpass. Dall’ultimo GPM mancheranno all’arrivo 15 km, per la maggior parte in discesa con tratti anche parecchio ripidi. Un arrivo che sicuramente allungherà il gruppo o sarebbe meglio dire gruppetto, visto che come ieri crediamo che assisteremo a diversi attacchi nel tratto finale. Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) deve difendere la maglia gialla conquistata nella prima tappa. La fuga di giornata, dopo la partenza da Kusnacht, attraversava due fasi. Nella prima riuscivano ad evadere dal gruppo otto ciclisti: Michael Schar (Team AG2R Citroen), Leonardo Basso (Team Astana Qazaqstan), Jonas Rutsch (Team EF Education EasyPost), Matteo Badilatti (Team Groupama FDJ), Matthew Holmes (Team Lotto Soudal), Andreas Leknessund (Team DSM), Joel Suter (UAE Team Emirates) e Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies). A questi otto riuscivano ad aggregarsi intorno al km 60 Claudio Imhof e Simon Vitzthum (Nazionale Svizzera). Dopo 90 km il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era di 3 minuti e 20 secondi. Attualmente la maglia gialla virtuale se la contendevano Burgaudeau, Leknessund ed Holmes, tutti e tre ad 1 minuto ed 1 secondo di ritardo da Williams. Suter scollinava in prima posizione sul GPM di Gempen posto al km 127.7. Al traguardo volante di Therwil, a meno di 60 km dall’arrivo, la fuga aveva oltre 6 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Era Leknessund a transitare in prima posizione. Sulle prime rampe dell’Eichenberg, secondo GPM di giornata, si staccavano Basso e Vitzthum. Anche Badilatti e Schar iniziavano a sentire la fatica e perdevano qualche metro sui compagni di fuga. Leknessund scollinava in prima posizione sul GPM di Eichenberg posto al km 157.1. Il norvegese transitava in prima posizione anche sul successivo traguardo volante di Bretzwil posto al km 163.5. All’inizio del terzo ed ultimo GPM di Challpass restavano in testa alla corsa Schar, Leknessund, Rutsch, Badilatti, Holmes e Burgaudeau. Il gruppo maglia gialla, sotto la spinta del Team Quick Step Alpha Vinyl, era segnalato a circa 3 minuti di ritardo dalla fuga. Anche Team INEOS e Team BORA Hansgrohe erano attivamente impegnati nell’inseguimento. A 20 km dalla conclusione il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo maglia gialla era di 2 minuti. Badilatti era il primo dei fuggitivi a staccarsi sul Challpass, che presentava le pendenze più arcigne negli ultimi due km di ascesa. Leknessund allungava proprio quando iniziava il tratto più duro e staccava decisamente i compagni di fuga. Il norvegese scollinava da solo e si lanciava ad elevata velocità nella discesa che conduceva all’arrivo. Il gruppo maglia gialla, tirato dagli uomini del Team Alpecin Fenix, scollinava ad 1 minuto e 30 secondi di ritardo da Leknessund. A 7 km dall’arrivo Leknessund aveva ancora 1 minuto e 20 secondi da gestire sul gruppo maglia gialla. Il norvegese manteneva un vantaggio abbastanza ampio da pedalare in scioltezza e vincere tutto solo a braccia alzate sul traguardo di Aesch, ottenendo non solo la prima vittoria del 2022 ma anche la prima vittoria da professionissta. Il gruppo maglia gialla veniva regolato a 38 secondi di ritardo da Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost), che alzava le braccia in segno di vittoria ignaro del fatto che la volata valeva soltanto per il secondo posto. In terza posizione si piazzava Michael Matthews (Team BikeExchange Jayco) mentre chiudevano la top five Andrea Pasqualon (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quarta posizione e Matteo Trentin )UAE team Emirates) in quinta posizione. Oltre a tre italiani nella top five, si segnalavano anche l’ottavo, il nono ed il decimo possto di Edoardo Zambanini (Team Bahtain Victorious), Daniel Oss (Team TotalEnergies) e Stefano Oldani (Team Alpecin Fenix). In classifica generale Williams resta in maglia gialla e Leknessund balza in seconda posizione a 7 secondi di ritardo dal gallese. Domani è in programma la terza tappa da Aesch a Grenchen di 177 km. Altimetricamente è la frazione più facile del Giro di Svizzera 2022 nonostante i quattro GPM presenti. In particolare gli ultimi due sono poco più che ‘zampellotti’ sui quali il gruppo non avrà troppi problemi a scollinare compatto. A meno di attacchi ben assestati o di una fuga ben assortita, domani potrebbe essere la volta buona per assistere ad un arrivo in volata.
Antonio Scarfone
Foto: Tim De Waele/Getty Images

Andreas Leknessund vince ad Aesch (foto: Foto: Tim De Waele/Getty Images)
ASSOLO HAYTER A PINZOLO NEL GIRO BABY
Successo del fratello d’arte Leo Hayter nella seconda tappa del Giro d’Italia Giovani Under 23. Il britannico della Hagens Berman Axeon si è presentato in solitaria sul traguardo di Pinzolo dopo essersi riportato sulla fuga di giornata, conquistando anche la vetta della classifica generale. Salgono sul podio di giornata Francesco Busatto e Mattia Petrucci.
Tappa e maglia in quel di Pinzolo per Leo Hayter nella seconda tappa del Giro d’Italia Giovani Under 23. Il portacolori della Hagens Berman Axeon (classe 2001) ha di fatto seguito le orme del fratello Ethan, professionista alla Ineos Granadier, che vinse una tappa e vestì la maglia di leader nel 2019 e che in questi giorni era in gara al Delfinato, concluso in 15a posizione senza vittorie di tappa ma facendosi comunque notare con un secondo e due terzi posti (come quello ottenuto nella tappa a cronometro, piazzandosi a soli 17″ da Filippo Ganna)
L’arrivo di Pinzolo non era certo destinato ad un arrivo a ranghi compatti come quello della tappa d’esordio e il giovane britannico ha onorato la tappa nel migliore dei modi andando via in solitaria, ai meno 30, a chiudere sui due fuggitivi di giornata, il ceco Petr Kelemen (Tudor) e l’ucraino Kyrylo Tsarenko (Gallina Ecotek Lucchini), “evasi” nelle prime fasi di gara dopo un susseguirsi di attacchi senza successo.
Se per i due fuggitivi la storia si è conclusa dopo poco, per il britannico è cominciata una cavalcata in solitaria che lo ha portato a tagliare il traguardo con un vantaggio di 39” su Francesco Busatto (General Store – Essegibi – F.lli Curia), che ha regolato il gruppo davanti a Mattia Petrucci (Team Colpack Ballan), Martin Marcellusi (Bardiani CSF Faizané), Nicolò Parisini (Team Qhubeka), Davide De Pretto (Zalf Euromobil Désirée Fior), Alec Segaert (Lotto Soudal Development Team), Jacob Gessner (Team Lotto – Kern Haus), Lorenz Van Wynkele (Elevate P/B Home Solution-Soenens) e Lennert Van Eetvelt (Lotto Soudal Development Team), solo per citare la TopTen.
In classifica generale il vincitore della tappa balza al comando precedendo Busatto di 43″ e Petrucci (Team Colpack Ballan) di 45″, mentre sono accreditati di un ritardo di 49″ Sean Flynn (Tudor Pro Cycling Team), Marcellusi, De Pretto, Samuel Watson (Groupama-FDJ), Sakarias Koller Loland (Uno-X Dare Development Team), Christian Bagatin (Carnovali Rime), Pierre-Pascal Keup (Team Lotto – Kern Haus) e Luca Cretti (Hopplà – Petroli Firenze – Don Camillo).
Nelle altre classifiche ritroviamo Hayter anche al vertice della classifica a punti. In vetta a quella dei Gran Premi della Montagna si è insediato Kelemen grazie ai punti conquistati nella fuga di giornata, che gli è valsa anche il numero rossa della combattività. Unai Zubeldia (Laboral Kutxa – Fundacion Euskadi) è il leader della classifica dei giovani, mentre il vincitore della prima tappa e prima maglia rosa Alberto Bruttomesso (Zalf Euromobil Désirée Fior), oggi giunti al traguardo con più di venti minuti di ritardo, conduce la speciale classifica combinata. Infine, l’Hagens Berman Axeon del vincitore odierno si ritrova, proprio grazie all’affermazione con distacco di Hayter, al comando della classifica riservata alle squadre.
Ora il Giro d’Italia Giovani Under 23 proseguirà con la terza tappa, la prima delle due d’alta montagna. Lunga 182,8 Km prevede il via da Pinzolo e l’arrivo a Santa Caterina Valfurva transitando
Con i suoi 182,8 km prenderà il via da Pinzolo per concudersi a Santa Caterina Valfurva dopo esser transitati in vetta ai passe del Tonale, dell’Aprica e del tremendo Passo di Guspessa (10.7 Km all’11.5%), “vicino di casa” del mitico Mortirolo.
Mario Prato

Vittoria in solitaria per Leo Hayter a Pinzolo (© Giro d'Italia Giovani Under 23)
WILLIAMS SORPRENDE TUTTI A KUSNACHT. TAPPA E MAGLIA PER IL GIOVANE BRITANNICO
Nella prima tappa del Giro di Svizzera 2022, il circuito di Kusnacht da ripetere quattro volte si rivela più esigente del previsto e dopo l’annullamento della fuga a giocarsi la vittoria di tappa è un gruppetto di una quindicina di ciclisti. E’ Stephen Williams, nome nuovo del Team Bahrain Victorious, classe ’96, a sorprendere in una volata ristretta avversari ben più quotati come Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe), Andreas Kron (Team Lotto Soudal) o Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Il gallese vince ed indossa la prima maglia gialla.
Il Giro di Svizzera 2022 apre le danze con una tappa movimentata da Kusnacht a Kusnacht lunga poco meno di 180 km. SI affronterà un circuito da ripetere quattro volte, caratterizzato dalla quadrupla scalata di Pfannenstiel e di Kusnachter Berg. Delle otto scalate totali, soltanto le prime due non saranno categorizzate come traguardo GPM. Sarà già un bel banco di prova per i ciclisti che vogliono ambire a fare classifica. Dopo la partenza da Kusnacht si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Lewis Askey (Team Groupama FDJ), Casper Pedersen (Team DSM), Mike Teunissen (Team Jumbo Visma), Johan Jacobs (Team Movistar), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo), Chad Haga (Team Huamn Powered Health) e Simon Vitzthum (Nazionale Svizzera). Simmons si aggiudicava il primo traguardo intermedio di Gossau posto dopo 53 km. Sul primo GPM di Pfannenstiel posto al km 67.3 era Jacobs a scollinare in prima posizione. Simmons invece transitava per primo sul successivo GPM di Kusnachter Berg posto al km 81.5. A 80 km dall’arrivo il vantaggio della fuga si attestava sui 3 minuti rispetto al gruppo inseguitore. Simmons si aggiudicava il secondo traguardo volante di Gossau posto al km 99. Sul successivo GPM di Pfannenstiel Askey si staccava dalla testa della corsa mentre Vitzthum scollinava per primo. Simmons si rifaceva sul successivo GPM di Kusnachter Berg transitando in prima posizione. Lo statunitense si aggiudicava anche il terzo ed ultimo traguardo volante di Gossau posto al km 144.7. Mancavano ormai soltanto gli ultimi due passaggi sul Pfannenstiel e sul Kusnachter Berg per definire chi avrebbe vinto la prima tappa del Giro di Svizzera. Il gruppo inseguitore aumentava l’andatura in particolar modo con il Team BikeExchange Jayco ed il Team EF Education EasyPost costantemente presenti a tirare nelle prime posizioni. Simmons scollinava in prima posizione sul GPM di Pfannenstiel posto al km 158.7. All’inizio dell’ultima ascesa verso il Kusnachter Berg restava in testa soltanto Vitzthum. Nonostante l’impegno, il giovane svizzero veniva ripreso dal gruppo proprio nel tratto iniziale della salita, quando mancavano circa 6 km alla fine. L’andatura aumentava sul tratto finale della salita, che presentava l’ultimo km con pendenze spesso in doppia cifra. A farne le spese, tra gli uomini di classifica o presunti tali, era Gino Mader (Team Bahrain Victorious). In testa al gruppo iniziavano a verificarsi le prime fratture e si avvantaggiavano Jakob Fuglsang (Team Israel Premier Tech) e Remco Evenepoel (Team Quick Step Alpha Vinyl). Fuglsang transitava in prima posizione sull’ultimo GPM quando ormai mancavano circa 7 km all’arrivo tra pianura e discesa. A circa 3 km dall’arrivo il gruppo dei migliori era formato da una quindicina di unità e nella volata ristretta aveva la meglio Stephen Williams (Team Bahrain Victorious) davanti a Maximilian Schachmann (Team BORA Hansgrohe) ed Andreas Kron (Team Lotto Soudal). Chiudevano la top five Marc Hirschi (UAE Team Emirates) in quarta posizione ed Alexey Lutsenko (Team Astana Qazaqstan) in quinta posizione. Nella top ten da segnalare il decimo posto di Domenico Pozzovivo (Team Intermarchè Wanty Gobert). Williams ottiene la prima vittoria stagionale e diventa di diritto un nome da seguire per arrivi di tappe mosse in cui può essere utile avere un discreto spunto veloce. Il giovane gallese è la prima maglia gialla del Giro di Svizzera 2022 con 4 secondi di vantaggio su Schachmann e 6 secondi di vantaggio su Kron. Alle spalle dei primi tre segue un drappello di 12 ciclisti a 10 secondi di ritardo da Williams, segno che già la prima tappa ha provocato un discreto divario tra i primi. Domani è in programma la seconda tappa da Kusnacht ad Aesch di 198 km. Le insidie maggiori sono tutte concentrate negli ultimi 70 km, quando si affronteranno in successione i tre GPM di Gempen, di Eicheberg e di Challpass. Un’altra tappa da seguire con molta attenzione e dove non mancherà la lotta sia per la vittoria di tappa che per le prime posizioni della classifica generale, che potrebbe subire qualche altro ritocco.
Antonio Scarfone

Stephen Williams vince a Kusnacht (foto: Getty Images)

