12-03-2023
marzo 12, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TIRRENO-ADRIATICO
Il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) si è imposto nella settima ed ultima tappa, circuito di San Benedetto del Tronto, percorrendo 154 Km in 3h32′36″, alla media di 43.462 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Dylan Groenewegen (Team Jayco-AlUla) e l’italiano Alberto Dainese (Team DSM). Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si impone in classifica con 18″ sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates) e 23″ sul britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 5° a 37″.
PARIGI – NIZZA
Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates si è imposto anche nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Nizza, percorrendo 117.2 Km in 2h51′02″, alla media di 41.11 Km/h. Ha preceduto di 33″ il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) e il francese David Gaudu (Groupama-FDJ). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla), 15° a 2′49″. Pogacar si impone in classifica con 53″ su Gaudu e 1′39″ su Vingegaard. Miglior italiano Sobrero, 29° a 27′59″
ALBERT ACHTERHES PROFRONDE VAN DRENTHE
Il norvegese Per Strand Hagenes (Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa olandese, Emmen – Hoogeveen, percorrendo 143.2 Km in 3h07′00″, alla media di 45.947 Km/h. Ha preceduto di 8″ il danese Tobias Lund Andresen (Team DSM) e il canadese Adam De Vos (Human Powered Health). Due italiane in gara: Luca Mozzato (Team Arkéa-Samsic) 59° a 53″, Andrea Peron (Team Novo Nordisk) 69° a 1′15″
DORPENOMLOOP RUCPHEN
Il belga Laurenz Rex (Circus-ReUz-Technord) si è imposto nella corsa olandese, Rucphen – Sint Willebrord, percorrendo 178 Km in 3h49′43″, alla media di 46.492 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Gianluca Pollefliet (Lotto Dstny Development Team) e l’italiano Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step Devo Team)
ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Il croato Tilen Finkst (Adria Mobil) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Pisino – Umago, percorrendo 114 Km in 2h30′41″, alla media di 45.393 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Persico (Team Colpack Ballan) e l’elvetico Arnaud Tendon (Tudor Pro Cycling Team U23). L’olandese Tijmen Graat (Jumbo-Visma Development Team) si impone in classifica con 4″ sul ceco Adam Toupalik (Elkov-Kasper) e 8″ sul connazionale Darren van Bekkum (Jumbo-Visma Development Team.. Miglior italiano Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), 4° a 19″
TOUR D’ALGÉRIE INTERNATIONAL DE CYCLISME
L’algerino Nassim Saidi (nazionale algerina) si è imposto nella quinta tappa, Setif – Constantine, percorrendo 124.9 Km in 2′40′39″, alla media di 46.648 Km/h. Ha preceduto allo sprint il collazionale Hamza Amari (Q36.5 Continental Cycling Team e l’eritreo Natnael Berhane (Beykoz Belediyesi Spor Kulübü). Miglior italiano Edoardo Sandri (Q36.5 Continental Cycling Team), 7° a 20″. Il francese Paul Hennequin (Nice Métropole Côte d’Azur) è ancora leader della classifica con 2″ su Sandri e 4″ sull’eritreo Aklilu Gebrehiwet (nazionale eritreo)
TOUR DE TAIWAN
L’olandese Roy Eefting-Bloem (Maloja Pushbikers) si è imposto nella prima tappa, circuito di Taipei, percorrendo 83.2 Km in 1′47′41″, alla media di 46.36 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Raymond Kreder (JCL Team UKYO) e l’italiano Filippo Fortin (Maloja Pushbikers). Eefting-Bloem è il primo leader della classifica con 4″ su Kreder e sull’australiano Drew Morey (KINAN Racing Team). Miglior italiano Fortin, 4° a 6″
VUELTA EXTREMADURA FÉMINAS
L’irlandese Megan Armitage (Arkéa Pro Cycling Team) si è imposta nella terza ed ultima tappa, Cabezuela del Valle – Piornal, percorrendo 88.1 Km in 2h41′43″, alla media di 32.69 Km/h. Ha preceduto allo sprint la canadese Clara Emond (Arkéa Pro Cycling Team) e di 19″ la francese Maaike Coljé (Arkéa Pro Cycling Team). Unica italiana in gara Emanuela Zanetti (Zaaf Cycling Team), 68° a 26′37″. La Armitage si impone in classifica 6″ sulla Emond e 26″ sulla Coljé. La Zanetti (Zaaf Cycling Team) 71° a 35′32″
PHILIPSEN VINCE IN VOLATA A SAN BENEDETTO. A ROGLIC LA TIRRENO-ADRIATICO 2023
Nella tappa conclusiva di San Benedetto del Tronto, spazio alle ruote veloci con Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) che sbaraglia la concorrenza e vince davanti a Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) ed Alberto Dainese (Team DSM). Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) vince la corsa dei due mari.
La settima ed ultima tappa della Tirreno-Adriatico vede San Benedetto del Tronto sede di partenza e di arrivo in una frazione che non dovrebbe modificare più di tanto le posizioni in classifica generale, con Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) ormai ad un passo dalla sua prima vittoria nella corsa dei due mari. Dopo la partenza i ciclisti si dirigeranno nell’entroterra e affronteranno alcune salitelle, unica delle quali categorizzata come traguardo gpm è quella di Cossignano. Nel finale si ritorna a San Benedetto dove un circuito completamente pianeggiante da ripetere cinque volte dovrebbe favorire l’arrivo allo sprint. Dopo la partenza al km 4 si formava la fuga di giornata grazie all’azione di otto ciclisti: Nans Peters (Team AG2r Citroen), Mikkel Honorè (Team EF Education EasyPost), Lorenzo Fortunati (Team EOLO Kometa), Samuele Zoccarato (Team Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Henri Vandenabeele (Team DSM), Bruno Armirail (Team Groupama FDJ), Valentin Ferron (Team TotalEnergies) ed Arthur Kluckers (Tudor Pro Cycling Team). Fortunato scollinava in prima posizione sul gpm di Cossignano posto al km 23. Una caduta di Thomas Pidcock (Team INEOS Grenadiers), la seconda in tre giorni, costringeva il ciclista britannico ad abbandonare la corsa. Era il Team Alpecin Deceuninck a comandare le operazioni dell’inseguimento in testa al gruppo maglia azzurra. Honorè vinceva il traguardo volante di San Benedetto del Tronto posto al km 110.3. Nonostante un impagabile impegno proprio da parte di Honorè, spesso in testa a tirare nel drappello dei fuggitivi, la fuga veniva infine annullata a poco più di 3 km dall’arrivo. Nella volata conclusiva Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) vinceva davanti a Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) ed Alberto Dainese (Team DSM) mentre chiudevano la top five Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious) in quarta posizione e Simone Consonni (Team Cofidis) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava la presenza di altri due ciclisti italiani: Giacomo Nizzolo (Team Israel Premier tech) in sesta posizione e Luca Colnaghi ((Green Project-Bardiani CSF-Faizanè) in nona posizione. Philipsen ottiene la seconda vittoria di tappa alla Tirreno-Adriatico 2023 e si candida ad essere anche quest’anno un velocista da prendere in grande considerazione sia nelle corse a tappe che in corse di un giorno. Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) vince la Tirreno-Adriatico 2023 con 18 secondi di vantaggio su Joao Almeida (UAE Team Emirates) e 23 secondi di vantaggio su Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers). Lo sloveno vince anche la classifica a punti e quella dei GPM mentre la classifica del miglio giovane va ad Almeida.
Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince a San Benedetto del Tronto (Getty Images)
POGACAR SEMPRE PIU’ CANNIBALE. TRIS A NIZZA E VITTORIA FINALE
Il fuoriclasse dell’UAE Team Emirates dà spettacolo sul Col d’Eze e ottiene la terza vittoria di tappa, vincendo la sua prima Parigi-Nizza al termine di una settimana in cui non ha mai dato l’impressione di poter perdere
L’ottava ed ultima tappa della Parigi-Nizza 2023 presenta il percorso tradizionale che si addentra nelle alture confinanti e prospicienti alla località d’arrivo della corsa verso il sole e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) non deve far altro che arrivare al traguardo nel gruppo dei migliori per ottenere una vittoria finale che per adesso non è mai sembrata in discussione. I gpm da affrontare sono cinque e precisamente la Cote de Levens, la Cote de Chateauneuf, la Cote de Berre-les-Alpes, la Cote de Peille ed il Col d’Eze. Il primo tentativo di fuga, dopo la partenza da Nizza, era portato da Jonas Gregaard ed Alexander Kristoff. La coppia dell’Uno-X Pro Cycling si avvantaggiava sui primi tornanti della Cote de Levens con Gregaard che scollinava in prima posizione. Kristoff si rialzava e raggiungevano Gregaarg una decina di ciclisti che concretizzavano la vera fuga di giornata e dove quello messo meglio in classifica generale era David De La Cruz (Team Astana Qazaqstan), che aveva un ritardo di oltre 6 minuti su Pogacar. Gregaard scollinava in prima posizione anche sulla successiva Cote de Chateauneuf. Il norvegese era uno dei principali animatori della fuga e si faceva vedere spesso davanti a tirare. Gregaard riusciva a scollinare anche sulla Cote de Berre-les-Alpes, raggiungendo così la matematica leadership nella speciale classifica gpm. A questo punto, sotto l’impulso dell’UAE Team Emirates, il gruppo maglia gialla aumentava l’andatura e accorciava sensibilmente il ritardo rispetto ai battistrada. La fuga veniva ripresa a 65 km dalla conclusione e contemporaneamente Wout Poels (Team Bahrain Victorious) attaccava riuscendo a scollinare in prima posizione sulla successiva Cote de Peille posta al km 68.7. L’olandese riusciva ad aggiudicarsi anche il traguardo volante di Eze prima di essere ripreso dal gruppo a pochi km dall’inizio del Col d’Eze. Era sempre l’UAE Team Emirates a comandare il ritmo e poco dopo l’inizio dell’ascesa Pogacar accelerava e se ne andava tutto solo. Lo sloveno scollinava con una cinquantina di secondi di vantaggio sugli immediati inseguitori, in un gruppo ormai esploso. La picchiata verso Nizza consentiva allo sloveno di mantenere un vantaggio confortante e così andava a vincere in solitaria con apparente facilità. Con un ritardo di 33 secondi la lotta per la seconda posizione vedeva Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) avere la meglio su David Gaudu (Team Groupama FDJ) mentre chiudevano la top five Simon Yates (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Matteo Jorgenson (Team Movistar) in quinta posizione. Pogacar ottiene la terza vittoria di tappa alla Parigi-Nizza e domina la classifica generale finale avendo un vantaggio di 53 secondi su Gaudu e di 1 minuto e 39 secondi su Vingegaard. Per quanto riguarda le altre classifiche, il cannibale sloveno fa sua anche quella a punti e quella dei giovani mentre, come detto, Gregaard vince la classifica gpm. Una dimostrazione di forza totale per Pogacar che con la forma che si ritrova potrebbe dire la sua anche alla Milano Sanremo, in programma sabato prossimo.
Antonio Scarfone

Tadej Pogacar vince a Nizza (foto: Getty Images)
11-03-2023
marzo 12, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TIRRENO-ADRIATICO
Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si è imposto anche nella sesta tappa, Osimo Stazione – Osimo, percorrendo 193 Km in 4h49′17″, alla media di 40.03Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers) e il portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), 6° a 3″. Roglic è ancora leader della classifica con 18″ su Almeida e 23″ su Geoghegan Hart. Miglior italiano Ciccone, 5° a 37″.
PARIGI – NIZZA
Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates si è imposto nella settima tappa, Nizza – Col de la Couillole, percorrendo 142.9 Km in 3h56′08″, alla media di 36.31 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese David Gaudu (Groupama-FDJ) e di 6″ il danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla), 56° a 22′50″. Pogacar è ancora leader della classifica con 12″ su Gaudu e 58″ su Vingegaard. Miglior italiano Sobrero, 33° a 24′56″
ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
L’olandese Tijmen Graat (Jumbo-Visma Development Team) si è imposto nella seconda tappa, Cittanova – Montona, percorrendo 173 Km in 4h19′00″, alla media di 40.077 Km/h. Ha preceduto di 3″ il ceco Adam Toupalik (Elkov-Kasper) e il connazionale Darren van Bekkum (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Alessio Martinelli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè). Graat è il nuovo leader della classifica con 7″ su Toupalik e 8″ su Van Bekkum. Miglior italiano Martinelli, 4° a 19″
RHODES GRAND PRIX
Il norvegese Eirik Lunder (Team Coop-Repsol) si è imposto nella corsa greca, circuito di Rodi, percorrendo 186 Km in 4h24′17″, alla media di 42.23 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Rasmus Bøgh Wallin (Restaurant Suri-Carl Ras) e l’austriaco Daniel Federspiel (Team Felbermayr Simplon Wels). Due italiani in gara: Matteo Bertrand (XSpeed United Continental) 103° a 6′29″, Antonio Polga (Team Novo Nordisk Development) 124° a 10′57″
TOUR D’ALGÉRIE INTERNATIONAL DE CYCLISME
L’olandese Luuk Schuurmans (Universe Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Batna – Setif, percorrendo 143.9 Km in 3′46′32″, alla media di 38.114 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’algerino Oussama Chablaoui (Majd Guerrara CC) e il francese Paul Hennequin (Nice Métropole Côte d’Azur). Miglior italiamno Edoardo Sandri (Q36.5 Continental Cycling Team). Hennequin è il nuovo leader della classifica con 2″ su Sandri e 3″ sul tedesco Bjorn Traenckner (Team Embrace The World Cycling)
TROFEO PONENTE IN ROSA (Donne)
La francese Léna Gérault (Team Féminin Chambéry) si è imposta nella quarta ed ultima tappa, circuito di Diano Marina, percorrendo 102 Km in 3h07′13″, alla media di 37.935 Km/h. Ha preceduto allo sprint di 19″ l’ucraina Olha Kulynych (nazionale ucraina) e di 30″ l’uzbeka Yanina Kuskova (nazionale uzbeka). Miglior italiana Sara Casasola (Born To Win-Zhiraf-G20), 7° a 48″. L’elvetica Jolanda Neff (nazionale elvetica) si impone in classifica con 3″ sulla Kuskova e 15″ sulla connazionale Sina Frei (nazionale elvetica). Miglior italiana la Casasola, 7° a 3′21″
MIRON RONDE VAN DRENTHE (Donne)
L’olandese Lorena Wiebes (Team SD Worx) si è imposta nella corsa olandese, VAM-berg – Hoogeveen, percorrendo 94 Km in 2h29′13″, alla media di 37.797 Km/h. Ha preceduto allo sprint la norvegese Susanne Andersen (Uno-X Pro Cycling Team) e la connazionale Maike Van der Duin (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana Elisa Balsamo (Trek-Segafredo), 4°.
VUELTA EXTREMADURA FÉMINAS
La francese Maeva Squiban (Stade Rochelais Charente Maritime) si è imposta nella seconda tappa, Don Benito – Cáceres, percorrendo 122 Km in 3h22′52″, alla media di 36.083 Km/h. Ha preceduto allo sprint la canadese Maggie Coles-Lyster (Zaaf Cycling Team) e la spagnola Susana Perez (Cantabria Deporte-Rio Miera Women’s Cycling Team). Unica italiana in gara Emanuela Zanetti (Zaaf Cycling Team), 52° a 6′33″. La Squiban è la nuova leader della classifica con lo stesso tempo della Coles-Lyster e 4″ sulla francese Marie-Morgane Le Deunff (Arkéa Pro Cycling Team). La Zanetti (Zaaf Cycling Team), 63° a 8′49″
BIS DI TADEJ POGACAR ALLA PARIGI NIZZA, LO SLOVENO SEMPRE PIÙ IN GIALLO!
Sul Col de la Couillole Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) domina il secondo arrivo in salita della Parigi-Nizza 2023 a nulla sono serviti nei chilometri finali i tentativi di attacco di Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) prima e di David Gaudù (Groupama-FDJ) dopo, rispettivamente terzo e secondo all’arrivo dietro la maglia gialla. In classifica generale Pogacar allunga proprio su entrambi andando così a mettere una seria ipoteca sulla breve corsa a tappe francese che domani terminerà a Nizza.
Penultima tappa e secondo arrivo in salita alla Parigi – Nizza 2023, si torna a correre dopo la tappa annullata ieri per il vento forte. La partenza è molto veloce con Lilian Calmejane (Intermarché-Circus-Wanty) e Javier Romo (Astana Qazaqstan) che provano a portare subito via un drappello di uomini a cui poi se ne aggiunge un secondo. I due gruppetti si ricompattano e danno vita a quella che sarà la fuga di giornata, al loro interno abbiamo oltre ai due sopracitati: Nils Politt (Bora-hansgrohe), Larry Warbasse (Ag2r Citroën), Florian Sénéchal (Soudal-QuickStep), Brent Van Moer (Lotto Dstny) e Hugo Houle (Israel-Premier Tech), Dorian Godon (Ag2r Citroën), Søren Kragh Andersen (Alpecin-Deceuninck), Joshua Tarling (Ineos Grenadiers), Kelland O’Brien (Team Jayco-AlUla) e Arnaud Démare (Groupama-FDJ). Dietro il gruppo lascia fare, in totale controllo e ad andatura regolare tanto che verso la Côte de Tourette-du-Château un altro gruppetto riesce ad agganciarsi alla fuga iniziale, i loro nomi sono: Rémi Cavagna (Soudal -QuickStep), David De La Cruz (Astana Qazaqstan), Kobe Goossen (Intermarché-Circus-Wanty), Gregor Mühlberger (Movistar), Lucas Hamilton (Team Jayco-AlUla), Pascal Eenkhoorn (Lotto Dsnty), Harrison Sweeny (Lotto Dsnty) e Jérémy Cabot (TotalEnergies). A perdere però contatto in salita è Arnaud Démare (Groupama-FDJ), mentre in discesa cade Tarling, la testa della corsa resta così composta da un gruppo di 18 unità, per loro vantaggio massimo di 2’:15” alla fine della discesa. Gli uomini della maglia gialla concedono alla fuga un vantaggio massimo di circa 3’. Il ritmo inizia ad alzarsi in vista del traguardo volante con abbuoni, a conquistarlo è De La Cruz, mentre dietro gli INEOS Grenadiers si mettono in testa a tirare tanto da far scendere il distacco a 1’:30”. La strada è favorevole a chi insegue, il lungo fondovalle che porta ai piedi del Col de la Couillole non offre particolari insidie altimetriche è così il gruppo è segnalato a soli 50”, a questo punto dalla fuga provano un tentativo di attacco Goossens, Romo, Cabot, Eenkhoorn e Politt che consente ai cinque di prendere in testa la salita finale, gli ex compagni di avventura invece sono riassorbiti dal gruppo. A pilotare il gruppo sono gli uomini della Jumbo – Visma con uno straodinario Tobias Foss, il campione del mondo a cronometro mantiene una andatura altissima senza consentire nessuno scatto. I cinque in testa sono ripresi a 8 Km dall’arrivo. Foss “traina” un ggruppetto di venti uomini fino ai meno sei dal traguardo, terminato il suo lavoro Chris Harper (Team Jayco-AlUla) prova un allungo a chiudere sull’australiano con un controscatto è Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) con alla sua ruota Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), David Gaudu (Groupama-FDJ), Romain Bardet (Team DSM) e Matteo Jorgenson (Movistar). Un nuovo scatto poco più di un chilometro dopo lo piazza la maglia gialla, il suo allungo è più violento ed efficace, dietro soltanto Vingegaard e Gaudu riescono a correre ai ripari portandosi poco dopo sotto lo sloveno; si forma così un terzetto, i primi tre della generale. Resta da aspettarsi lo scatto di Gaudù, il francese prova un allungo ma Pogacar non gli concede spazio, a farne le spese è Vingegaard che fa l’elastico, non appena il francese rallenta consente al vincitore del Tour de France di rientrare sui due in prossimità dell’ultimo chilometro, Pogar è inscalfibile ad un altro attacco di Gaudù. Intanto dietro dal gruppo dei migliori esce Simon Yates (Team Jayco – AlUla) che del suo passo si porta a 15” dai tre in testa. Davanti ai meno 300 metri Pogacar piazza la stoccata vincente lo sloveno va a prendersi la seconda vittoria su Gaudù a 2” e Vingegaard a 6”, più indietro Yates a 19”. Tadeyj Pogacar rafforza così il primato, sempre più maglia gialla. Domani da Nizza a Nizza andrà in scena l’ultima tappa con 6 GPM, due di prima categoria, con l’ultimo a soli 16 km dall’arrivo. Terreno per recuperare ce ne è ma con un Pogacar così sarà davvero difficile ribaltare la corsa.
Antonio Scarfone

Tadej Pogar vittorioso sul Col de la Couillole (Image credit: Getty Images)
TRIS DI ROGLIC AD OSIMO. LO SLOVENO AD UNA PASSO DALLA VITTORIA FINALE
Primoz Roglic concede il tris nella tappa marchigiana di Osimo battendo in una volata ristretta Joao Almeida (UAE Team Emirates) e Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers). Domani passerella finale di San Benedetto del Tronto con lo sloveno ad un passo dalla seconda vittoria nella Corsa dei Due Mari
La sesta tappa della Tirreno-Adriatico 2023 parte da Osimo Stazione e termina a Osimo dopo 193 km nei quali i ciclisti vedranno ben poca pianura. E’ la tipica tappa marchigiana con le sue peculiarità altimetriche fatte di brevi ma micidiali strappi. Il più temuto oggi sarà il muro in lastricato di Costa del Borgo, che si affronterà tre volte nel circuito finale e che dopo una breve discesa farà da anticamera ad un altro strappo, un po’ più facile, che porta al traguardo di Osimo. Il primo tentativo di fuga dopo la partenza era portato da nove ciclisti: Mathieu van der Poel e Robert Stannard (Team Alpecin Deceuninck), Nikias Arndt (Team Bahrain Victorious), Filippo Magli (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), Sven Erik Bystrom (Team Intermarchè Circus Wanty), Krists Neilands (Team Israel Premier Tech), Quinn Simmons (Team Trek Segafredo) ed Alexander Konychev e Valerio Conti (Team Corrataec). Dopo circa sei km in avanscoperta e con un vantaggio massimo intorno ai 30 secondi, il gruppo annullava l’azione di questi nove ciclisti. Valentin Ferron (Team TotalEnergies) vinceva gpm di Santa Maria del Monte posto al km 26.5, mentre Arndt si aggiudicava il traguardo volante di Macerata posto al km 32.6. Arndt e Ferron erano tra i ciclisti che avevano inaugurato un altro tentativo di fuga insieme a Gianni Vermeersch (Team Alpecin Deceuninck), Davide Bais (Team EOLO Kometa), Mike Teunissen e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty), Casper Pedersen (Team Soudal Quick Step), Clément Russo (Team Arkea Samsic), Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla), Quinn Simmons e Krists Neilands, questi ultimi insieme ad Arndt di nuovo attivi in testa alla corsa. Questa volta il gruppo dava il benestare e la fuga di undici ciclisti riusciva in poco tempo a prendere il largo. Dopo 70 km la fuga aveva 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo tirato, ancora abbastanza blandamente, dagli uomini del Team Jumbo Visma. Tra gli uomini di classifica o presunti tali, Santiago Buitrago (Team Bahrain Victorious) ed Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) provavavo in tempi differenti azioni personali che avevano come immediata conseguenza il rapido avvicinarsi del gruppo maglia azzurra alla testa della corsa. La Jumbo Visma perdeva Wilco Kelderman a causa di una caduta perciò il lavoro principale all’inseguimento della testa della corsa lo dovevano fare Wout van Aert e Tiesj Benoot. A circa 25 km dalla conclusione restavano in testa Vlasov, Guillaume Martin (Team Cofidis), Alex Aranburu e Carlos verona (Team Movistar). Sotto l’impulso di Formolo e Almeida, il drappello di testa veniva ripreso a 5 km dalla conclusione. Iniziava la bagarre con scatti e controscatti. Un pimpante Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) allungava il drappello degli uomini di classifica sul muro in lastricato di Osimo. L’arrivo in salita nel centro storico della cittadina marchigiana vedeva uno sprint ristretto in cui era ancora Roglic ad avere la meglio su Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Chiudevano la top five Enric Mas (Team Movistar) in quarta posizione e Mikel Landa in quinta posizione. Roglic ottiene la terza vittoria di tappa nella Tirreno-Adriatico 2023 ed aumenta il vantaggio in classifica generale rispetto agli immediati inseguitori – Almeida è secondo a 18 secondi di ritardo mentre Hart è terzo a 23 secondi di ritardo; lo sloveno ipoteca ormai la vittoria finale visto che domani la settima ed ultima tappa da San Benedetto del Tronto a San Benedetto del Tronto è favorevole ai velocisti anche se nella prima parte ci sono alcune salite con un solo gpm categorizzato.
Antonio Scarfone

Primoz Roglic vince ad Osimo (foto: Getty Images)
10-03-2023
marzo 10, 2023 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TIRRENO-ADRIATICO
Lo sloveno Primoz Roglic (Jumbo-Visma) si è imposto anche nella quinta tappa, Morro d’Oro – Sassotetto, percorrendo 165.6 Km in 4h38′32″, alla media di 35.673 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e il britannico Tao Geoghegan Hart (INEOS Grenadiers). Roglic è il nuovo leader della classifica con 4″ sul tedesco Lennard Kämna (BORA-hansgrohe) e 12″ sul portoghese Joao Almeida (UAE Team Emirates). Miglior italiano Ciccone, 9° a 24″.
PARIGI – NIZZA
La sesta tappa, Tourves – La Colle-sur-Loup (197.5 Km) è stata annullata a causa del forte vento, che aveva sradicato alcuni alberi lungo il percorso di gara. Lo sloveno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) rimane leader della classifica con 6″ sul francese David Gaudu (Groupama-FDJ) e 46″ sul danese Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team Jayco-AlUla), 10° a 1′56″
ISTARSKO PROLJEĆE – ISTRIAN SPRING TROPHY (Croazia)
Lo statunitense Artem Shmidt (Hagens Berman Axeon) si è imposto nella prima tappa, Parenzo – Fontana, percorrendo 153 Km in 3h20′57″, alla media di 45.683 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Moritz Kretschy (Rad-Net Osswald) e il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team). Miglior italiano Dario Igor Belletta (Jumbo-Visma Development Team), 7°. Shmidt è il nuovo leader della classifica con 1″ su Kretschy e 4″ su Stosz. Miglior italiano Persico, 10° a 7″
TOUR D’ALGÉRIE INTERNATIONAL DE CYCLISME
L’algerino Yacine Hamza (nazionale algerina) si è imposto nella terza tappa, Biskra – Batna, percorrendo 119 Km in 2′54′16″, alla media di 40.972 Km/h. Ha preceduto allo sprint il russo Sergei Rostovcev (Beykoz Belediyesi Spor Kulübü) e il connazionale Youcef Reguigui (Terengganu Polygon Cycling Team). Miglior italiano Alessio Portello (Q36.5 Continental Cycling Team), 10°. L’italiano Manuel Oioli (Q36.5 Continental Cycling Team) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo dell’olandese Jarri Stravers (Universe Cycling Team) e 3″ su Reguigui
TROFEO PONENTE IN ROSA (Donne)
L’elvetica Jolanda Neff (nazionale elvetica) si è imposta anche nella terza tappa, San Bartolomeo – Diano Marina, percorrendo 88.6 Km in 2h20′08″, alla media di 37.935 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Cristina Tonetti (Top Girls Fassa Bortolo) e polacca Olga Wankiewicz (MAT ATOM Deweloper Wroclaw). La Neff è ancora leader della classifica con 1″ sulle italiane Carlotta Cipressi (UAE Development Team) e Federica Damiana Piergiovanni (UAE Development Team)
DRENTSE ACHT VAN WESTERVELD (Donne)
La corsa olandese, che si doveva disputare in circuito a Dwingeloo sulla distanza di 87 Km, è stata annullata a causa della neve
VUELTA EXTREMADURA FÉMINAS
Il team francese Arkéa Pro Cycling Team si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Mérida, percorrendo 7 Km in 08′20″, alla media di 50.400 Km/h. Ha preceduto di 4″ il team francese Stade Rochelais Charente-Maritime e di 6″ il team spagnolo Zaaf Cycling Team. La francese Marie-Morgane Le Deunff (Arkéa Pro Cycling Team) è la prima leader della classifica con lo stesso tempo della connazionale Anaïs Morichon (Arkéa Pro Cycling Team) e della canadese Clara Emond (Arkéa Pro Cycling Team). Unica italiana in gara Emanuela Zanetti (Zaaf Cycling Team), 74° a 2′10″
ROGLIC, BIS SUL SASSOTETTO. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO
Nella tappa più difficile, condizionata anche dal maltempo con forti raffiche di vento, Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) resta coperto sulla salita finale prima di sferrare l’attacco decisivo a poche decine di metri dalla linea del traguardo. Lo sloveno vince davanti a Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) e Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers) ed è la nuova maglia azzurra
La quinta tappa della Tirreno-Adriatico 2023 è lunga 168 può delineare quasi definitivamente la classifica generale visto che i ciclisti dovranno affrontare una vera salita appenninica. E’ quella del Sassotetto, che si inerpica per oltre 13 km al 7.3 di pendenza media e con picchi del 14%. La nuova maglia azzurra Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe) oggi dovrà soltanto capire a chi cederà il simbolo del primato, visto che la lotta per i pretendenti alla vittoria finale sarà furiosa ed anche incerta, poiché le condizioni atmosferiche inclementi contribuiranno ad aumentare il pathos. Proprio per le forti raffiche di vento in cima al Sassotetto, la salita finale veniva accorciata di 2 km. Dopo la partenza da Morro d’Oro si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sette ciclisti: Anthony Perez (Team Cofidis), Erik Fetter (Team EOLO Kometa), Davide Ballerini (Team Soudal Quick Step), Simon Guglielmi (Team Arkea Samsic), Florian Stork (Team DSM), Zdenek Stybar (Team Jayco AlUla) e Quinn Simmons (Team Trek Segafredo). Dopo 30 km il vantaggio della fuga era di 2 minuti e 30 secondi sul gruppo maglia azzurra. Simmons e Fetter erano i primi fuggitivi a rialzarsi dopo che il drappello di testa aveva raggiunto il traguardo volante di Amandola posto al km 101.3 e sul quale Stybar transitava per primo. Il ciclista ceco poco dopo si rialzava a sua volta e la fuga si riduceva a quattro unità. Sul successivo gpm di San Ginesio era Stork a scollinare per primo. Il gruppo alla fine raggiungeva la fuga a 31 km dalla conclusione con l’INEOS Grenadiers molto attiva nelle prime posizioni. Alessandro Santaromita (Team Green Project – Bardiani CSF – Faizanè) era il primo a scollinare sul secondo gpm di Gualdo posto al km 144.8. Il Team Movistar prendeva la testa del gruppo aumentando l’andatura mentre il forte vento dava noie a molti ciclisti. Il gruppo iniziava la scalata verso Sassotetto forte di una sessantina di unità. Un’accelerazione di Davide Formolo a poco meno di 6 km dall’arrivo iniziava a scremare il gruppo di testa. Damiano Caruso (Team Bharain Victorious) scattava ai meno 4.5 e riusciva ad avvantaggiarsi si oltre 20 secondo sugli immediati inseguitori fino ad essere ripreso a circa 2 km dalla conclusione. Nonostante i successivi tentativi di allungo di Enric Mas (Team Movistar) e di Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), il drappello di testa tornava piuttosto compatto nell’ultimo km. Nella volata in salita, con il vento sempre molto fastidioso che prendeva di faccia i ciclisti, Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) vinceva davanti a Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) e Tao Geoghegan Hart (Team INEOS Grenadiers). Jai Hindley (Team BORA HAnsgrohe) era quarto mentre uno stoico Lennard Kamna terminava in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il nono posto di Damiano Caruso. Roglic ottiene il bis dopo la vittoria di Tortoreto e balza in testa alla classifica generale davanti a Kamna, a 4 secondi di ritardo, ed a Joao Almeida (UAE Team Emirates), terzo a 12 secondi di ritardo. Domani è in programma la sesta tappa da Osimo Stazione ad Osimo. La più classica delle tappe marchigiane con continui saliscendi e muri brevi e micidiali. Considerando che in classifica generale i primi dieci ciclisti sono racchiusi in 31 secondi, domani assisteremo alla vera resa dei conti alla Tirreno-Adriatico 2023.
Antonio Scarfone

Primoz Roglic vince sul Sassotetto (foto: Getty Images)
EOLO, EOLO COMBINAGUAI. PROBLEMI A TIRRENO E NIZZA
Oggi problemi sia alla Corsa dei Due Mari, sia alla Parigi-Nizza a causa del vento. Se la tappa di montagna della corsa italiana è stata accorciata di un paio di chilometri, la movimentata frazione dei muri della gara francese non si è nemmeno disputata, spazzata via da folate che hanno addirittura sradicato gli alberi posti lungo il percorso.
Il vento ha organizzato un bello scherzetto agli organizzatori di Tirreno-Adriatico e Parigi-Nizza e, per un curioso scherzo del destino, entrambe le tappe previste nella giornata di oggi sono state condizionate dalle intemperanze di Eolo. Se è andata bene alla Tirreno-Adriatico, dove si è riusciti a salvare la tappa abbassando di un paio di chilometri il traguardo della frazione di Sassotetto, originariamente previsto ai 1465 metri del Valico di Santa Maria Maddalena, dove in mattinata le folate avevano raggiunto i 100 Km / orari, diversamente le cose sono andate oltralpe. Alla Parigi-Nizza, infatti, oggi non si è potuto nemmeno gareggiare, anche se inizialmente gli organizzatori avevano proposto un tracciato alternativo che prevedeva di percorrere solo gli ultimi 80 Km della sesta tappa, prevista tra Tourves e La Colle-sur-Loup sulla distanza originaria di 197 Km e un percorso accidentato che prevedeva 5 brevi ma impegnativi muri. Così, svolte come da programma le consuete operazioni del foglio firma a Tourves, si facevano salire i corridori sulle ammiraglie per effettuare su quattro ruote il viaggio verso Montaroux, la località prescelta per il nuovo via. Nel frattempo, però, la situazione peggiorava nella zona dell’arrivo, dove lungo il circuito finale alcuni alberi venivano sradicati dalla forza del vento e scaraventati sulle stesse strade che poche ore più avanti avrebbe dovuto percorrere il gruppo. Così, considerato che anche nella seconda parte del percorso non ci sarebbe state le condizioni di sicurezza, l’organizzazione si è vista costretta ad alzare bandiera bianca e annullare definitivamente la tappa.
Dopo questo giorno di riposo straordinario, domani si dovrebbe disputare senza particolari problemi la tappa regina della corsa francese, per la quale è ancora previsto vento forte ma in misura nettamente inferiore rispetto alla giornata di oggi. Il via sarà dato da Nizza, l’arrivo sarà ai 1678 metri del Col de la Couillole, percorsa un’ascesa finale di quasi 16 Km al 7.1% di pendenza media.
Mauro Facoltosi

Il trasferimento in autostrada delle ammiraglie dirette alla nuova partenza, un viaggio inutile perchè la tappa sarà successivamente annullata (foto AFPPIX)
OLAV KOOIJ FANTASTICA VITTORIA IN VOLATA ALLA PARIGI NIZZA!
Terza volata alla Parigi – Nizza 2023 e terzo velocista a vincere, questa volta è il giovanissimo Olav Kooij della Jumbo – Visma ad alzare le braccia al cielo sul traguardo di Saint-Paul-Trois-Châteaux, il talento di Numansdorp batte nettamente Mads Pedersen (Trek-Segafredo) che riesce a mantenere la maglia verde della speciale classifica per soli due punti, e Tim Merlier (Soudal-QuickStep). In classifica generale Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) resta in maglia gialla con David Gaudù (Groupama-FDJ) a soli 6” grazie all’abbuono preso al traguardo volante.
La quinta tappa della Parigi – Nizza 2023 vede subito muoversi la maglia a pois di Jonas Gregaard (Uno-X), i due GMP proprio nei primi 33 chilometri iniziali sono una occasione troppo ghiotta per non fare il pieno dei punti in palio. Al danese si accoda Sandy Dujardin (TotalEnergies), il gruppo lascia così andare via la fuga. Gregaard passa per primo su tutti GPM e rafforzato il primato della maglia pois si rialza facendosi così assorbire dal gruppo. In testa alla corsa rimane Dujardin con 4’ di vantaggio sul gruppo tirato da Soudal-QuickStep, Lotto-Dstny e Trek – Segafredo. Il francese viene ripreso dal gruppo a 85 Km dal traguardo, condizione di gara quindi tranquilla vista la starda da adesso in avanti non presenta nessuna difficoltà altimetrica. Dal gruppo non scappa via nessuno, anzi l’andatura si riduce fino a pochi chilometri prima del traguardo volante con abbuoni posto in leggera salita, questa volta a passare per primo è David Gaudu con il compagno di squadra Arnaud Démare che si mette al servizio del proprio capitano i due Groupama-FDJ mettono nel sacco Tadej Pogacar che deve accontentarsi della terza posizione. La velocità torna ad aumentare in vista dell’ultimo GPM posto a 40 dall’arrivo, ma non è per fare selezione ma piuttosto per portare davanti i propri capitani. La velocità aumenta in vista dei chilometri finali con le squadre pronte a pilotare al meglio il proprio velocista. Il colpo di scena, che fa sì la tappa viva uno scossone, si ha quando una rotonda posta all’ultimo chilometro con un marciapiede che offre, sulla destra, una doppia via d’uscita, spezza i treni delle squadre rimescolando le carte in tavola. Ad approfittarne è Ben Swift (Ineos Grenadiers), ritrovatosi in testa piazza un allungo che gli consente di guadagnare subito 3”, dietro la Jumbo-Visma è costretta agli straordinari grazie ad un lavoro preziosissimo di Edoardo Affini il gruppo si riporta sotto Swift lo riprende e subito dopo Mads Pedersen (Trek-Segafredo) lancia la volata, il danese sembra lanciato verso il secondo successo di tappa ma proprio negli ultimissimi metri spunta Olav Kooij (Jumbo-Visma). Il giovane neerlandese va ad alzare le braccia al cielo proprio sull’ex campione del mondo, terzo Tim Merlier (Soudal-QuickStep), visti i battuti per Kooik resta questa una vittoria pesantissima che consacra il giovane velocista. In classifica generale cambia poco, come detto in apertura, Pogar resta in maglia gialla seguito da Gaudù a 6” e Vingegaard a 46”. Domani sesta tappa da Tourves a La Colle-sur-Loup, 197.4 km con quattro GPM dislocati questa volta più vicino all’arrivo, l’ultimo dopo un breve falsopiano che porta allo sprint con abbuoni a circa 20 Km dal traguardo offrirà sicuro spettacolo alla corsa verso il sole!
Antonio Scarfone

L'esultanza di Olav Kooij dopo la vittoria in volata (Image credit: Getty)