DEMARE BRINDA ALLA FINE DELLA STAGIONE. E’ SUA LA PARIGI TOURS 2021
In un anno con più ombre che luci Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) ritrova lo smalto dei tempi migliori e tra lo sterrato e i vigneti nei dintorni di Tours ottiene una vittoria prestigiosa alla Parigi Tours 2021 in una volata ristretta. Il francese batte Franck Bonnamour (Team B&B Hotels) e Jasper Stuyven (Team Trek Segafredo) al termine di una corsa molto combattuta.
Il percorso della Parigi – Tours 2021 è lo stesso del 2020. Si parte da Chartres e si arriva a Tour dopo 213 km. Il momento clou della corsa è compreso tra il km 162 ed il km 202: 40 km in cui saranno protagonisti nove settori di sterrati tra i vigneti francesi che seguono o precedono a loro volta sette cotes più o meno ardue da affrontare, la più dura delle quali è la Cote de la Rochère ad oltre il 10% di pendenza media. Sia i tratti di sterrato che le cotes non superano il km e mezzo di lunghezza ma la doppia presenza in quei 40 km dovrebbe far esplodere la corsa che già lo scorso anno ha visto attacchi e contrattacchi. Grazie alla nuova formula la Parigi Tours non è più una corsa adatta ai velocisti, che spesso e volentieri si sfidavano sulla mitica Avenue de Grammont per la volata finale; eppure saranno presenti diverse ruote veloci all’edizione 2021 ed in caso di corsa bloccata potranno avere le loro chances. Tra gli altri, si segnala la presenza di Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix), il velocista più vincente ed in forma in questo finale di stagione. Ma anche Dylan Groenewegen (Team Jumbo Visma), Jordi Meeus (Team Bora Hansgrohe), Cees Bol (Team DSM), Arnaud Demare (Team Groupama FDJ), Gerben Thijssen (Team Lotto Soudal), Christophe Laporte (Team Cofidis), Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert), per citarne alcuni, sono altri velocisti di livello che avranno le loro possibilità, a patto di volata a ranghi compatti. Il Team DSM schiera ai nastri di partenza anche Casper Pedersen e Soren Kragh Andersen, i due ciclisti danesi che hanno già vinto la corsa rispettivamente nel 2020 e nel 2018. Dopo la partenza da Chartres si formava la fuga di giornata grazie all’azione di tre ciclisti: Rune Harregodts (Team Sport Vlaanderen Baloise), Gijs Leemreize (Team Jumbo Visma) e Julien Duval (Team AG2R Citroen). Dopo una ventina di km il vantaggio del terzetto al comando era di circa 4 minuti sul gruppo inseguitore tirato dagli uomini del Team Groupama FDJ. Dopo 50 km il vantaggio della fuga era salito a 5 minuti e 30 secondi. Al km 60 la fuga raggiungeva il vantaggio massimo di 7 minuti e 50 secondi dopodiché il ritmo del gruppo si faceva più elevato. Al km 80 il vantaggio della fuga era sceso a 6 minuti e 20 secondi. Dal gruppo principale si staccava un drappello di una trentina di ciclisti che raggiungeva i tre di testa a circa 70 km dall’arrivo. Erano presenti paraticamente i ciclisti più attesi come i già citati Andersen e Pedersen, Demare, Philipsen, Laporte e Van Poppel, ma anche Jasper Stuyven (Team Trek Segafredo), Connor Swift ed Amaury Capiot (Team Arkea Samsic), Sep Vanmarcke (Team Israel StartUp Nation), Floriam Vermeersh (Team Lotto Soudal) e Greg Van Avermaet (Team AG2R Citroen). Il gruppo di testa era formato precisamente da 37 ciclisti che avevano 40 secondi di vantaggio a 60 km dall’arrivo. A 46 km dall’arrivo attaccavano Stan Dewulf (Team AG2R Citroen), Connor Swift e Frederik Frison (Team Lotto Soudal). Swift era vittima di una foratura e veniva ‘sostituito’ da Franck Bonnamour (Team B&B Hotels). A 40 km dalla conclusione la coppia di testa aveva 1 minuto e 7 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dal Team Jumbo Visma. A 30 km dall’arrivo il vantaggio era sceso a 40 secondi. Team Trek Segafredo, Team Groupama FDJ e Team Alpecin Fenix conducevano l’inseguimento in testa al gruppo. A 15 km dal termine ai tre di testa restavano 15 secondi di vantaggio su un gruppetto di sei ciclisti in cui erano presenti Arnaud Demare e Valentin Madouas (Team Groupama FDJ), Jasper Stuyven (Team Trek Segafredo), Bob Jungels (Team AG2R), Matis Louvel (Team Arkea Samsic) e Roger Adrià (Team Kern Pharma). Frison diceva addio ai sogni di gloria a causa di una foratura e così in testa restavano Dewulf e Bonnamour. La coppia di testa aveva ancora una decina di secondi di vantaggio su un’altra coppia formata da Demare e Stuyven quando mancavano 6 km alla conclusione. Demare e Stuyven raggiungevano Dewulf e Bonnamour a 500 metri dall’arrivo e nella volata a quattro Demare vinceva davanti a Bonnamour e Stuyven. Quarto era De wulf mentre il gruppo veniva regolato da Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert) a 40 secondi di ritardo. Dopo un anno opaco Demare trova un bel colpo di coda proprio alla fine della stagione ottenendo una vittoria prestigiosa tra le strade di casa.
Giuseppe Scarfone

Arnaud Demare vince la Parigi Tours 2021 (foto: Bettini Photo)
09-10-2021
ottobre 9, 2021 by Redazione
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GIRO DI LOMBARDIA
Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) si è imposto nella classica italiana, Como – Bergamo, percorrendo 239 Km in 6h01′39″, alla media di 39.652 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step) e 51″ il britannico Adam Yates (INEOS Grenadiers)
TOUR DE VENDÉE
L’olandese Bram Welten (Team Arkéa-Samsic) si è imposto nella corsa francese, Les Herbiers – La Roche-sur-Yon, percorrendo 199.8 Km in 4h39′25″, alla media di 42.904 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Eduard Prades Reverter (Delko) e l’austriaco Sebastian Schönberger (B&B Hotels p/b KTM). Due italiani in gara: Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team) 18° con lo stesso tempo dei primi, Niccolò Bonifazio (Team TotalEnergies), 73° a 7′04″.
CIRCUIT DES ARDENNES INTERNATIONAL
Il ceco Daniel Turek (Felbermayr – Simplon Wels) si è imposto nella terza tappa, Chooz – Hargnies, percorrendo 172.4 Km in 4h16′07″, alla media di 40.388 Km/h. Ha preceduto di 6″ il britannico Sean Flynn (SEG Racing Academy) e il norvegese Sakarias Koller Løland (Uno-X DARE DT). Un solo italiano in gara, Marco Frigo (SEG Racing Academy), 49° a 2′42″. Lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team) è ancora leader della classifica con 14″ sul ceco Matěj Zahálka (Elkov – Kasper) e 15″ sul tedesco Leon Heinschke (Development Team DSM). Frigo 43° a 4′46″
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
Lo slovacco Lukáš Kubiš (nazionale slovacca) si è imposto nella quarta tappa, Zoétélé – Meyomessal, percorrendo 116.4 Km in 2h46′14″, alla media di 42.013 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Axel Taillandier (Team France Défense) e l’olandese Jordi Slootjes (Global Cycling Team). Nessun italiano in gara. Kubiš è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Slootjes e del camerunense Clovis Kamzong (SNH Vélo Club)
THE WOMEN’S TOUR (Regno Unito)
L’italiana Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service) si è imposta nella sesta ed ultima tappa, Haverhill – Felixstowe, percorrendo 155.3 Km in 3h53′51″, alla media di 39.846 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) e l’australiana Chloe Hosking (Trek-Segafredo). L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) si impone in classifica con 1′02″ sulla francese Juliette Labous (Team DSM) e 1′05″ sulla francese Clara Copponi (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). Miglior italiana la Balsamo, 17° a 2′38″
LOMBARDIA: POGACAR IMPARTISCE UNA LEZIONE DI CICLISMO AGLI AVVERSARI
Tadej Pogacar trionfa a Bergamo, coronando una azione partita a 35 chilometri dalla conclusione, quando il vincitore degli ultimi due Tour de France ha staccato tutti i migliori corridori del mondo.
Nella discesa da Selvino, un ottimo Fausto Masnada è riuscito a raggiungere lo sloveno e non gli ha dato cambi, ma Pogacar ha insistito nella azione e si è imposto in volata.
Tadej Pogacar ha vinto la centoquindicesima edizione del Giro di Lombardia, la classica delle foglie morte che, come da tradizione, chiude la stagione delle corse serie.
Lo sloveno ha impartito una lezione di ciclismo ai migliori del mondo, dimostrando che non è lo squadrone di Alaphilppe, né la mazzata dell’ultimo chilometro in salita di Roglic, bensì l’attacco da lontano a testa bassa ed a tutta, l’arma vincente nelle vere corse, quelle dure, quelle lunghe, quelle complicate.
Sulla salita più dura, quella di Passo Ganda, è stato lesto a rispondere ad una accelerazione di Nibali e poi ad andar via da solo nonostante mancassero 35 km all’arrivo con i migliori del mondo ad inseguire e pezzi anche molto sfavorevoli ad un solo corridore, come il tratto tra la fine della discesa di Selvino e l’inizio dello strappo di Bergamo Alta.
Pogacar non è nuovo a queste azioni, sia alla Tirreno Adriatico che all’ultimo Tour de France si è avventurato in azioni solitarie da lontano, concludendole positivamente ed oggi ha conquistato la seconda monumento del 2021.
Un uomo per tutte le stagioni e forte su tutti i terreni, che potrà vincere ancora molto vista la sua giovane età.
Primoz Roglic, nonostante il bel successo alla Milano Torino dopo una vuelta stradominata, oggi non era al top, ma comunque difficilmente sarebbe riuscito a contrastare il connazionale perché il capitano della Jumbo non ha nell’attacco da lontano la migliore arma. Roglic preferisce aspettare i finali e tentare di dare la botta. Al Tour 2020, ha sempre messo alla frusta la squadra per tentare di tenere cucita la corsa per tentare di avvantaggiarsi nel finale e sappiamo tutti come è andata a finire. La Vuelta gli era favorevole per il tipo di finali che presentavano le tappe importanti. Anche la Milano Torino aveva un finale che gli sorrideva, ma oggi il tracciato non era l’ideale per lui.
Innanzitutto, sullo strappo di Bergamo alta, avrebbe avuto un cliente bruttissimo come il campione del mondo e, prima di arrivare lì, c’era il terreno per tentare una azione incisiva e seria come è difatti avvenuto.
Julian Alaphilippe, uno dei favoriti della vigilia, è rimasto sorpreso dalla azione di Pogacar, ma non ha cercato di andare a chiudere egli stesso, preferendo incaricare Masnada di fare il forcing. Errore enorme costituito dalla solita strategia dei big nel ciclismo moderno di entrare in gioco in prima persona solo nel finale. Per fortuna ora c’è un campione che riesce a scombinare i piani.
Gli altri corridori hanno fatto quel che potevano, dopo la discesa, quando Masnada si era lanciato da solo all’inseguimento di Pogacar, non avevano nessuna voglia di riportare sotto Alaphilippe che, con la scusa di Masnada davanti, si rifiutava di tirare.
A quel punto, l’accordo è saltato e la corsa si è virtualmente chiusa.
Anche Pogacar però ha avuto i suoi grattacapi, dato che a Masnada è stato ordinato di non collaborare con la scusa di Alaphilippe dietro.
Pogacar però, lasciato da solo a tirare in pianura su un rettifilo, non si è scoraggiato ed ha continuato la sua azione nonostante la passività di Masnada. Non ha commesso l’errore di Alaphilppe che voleva sfruttare il lavoro degli altri, ha proseguito, ha anche cercato di staccare Masnada sullo strappo senza riuscirci e poi lo ha battuto in volata.
Quando c’è la classe i giochi tattici stanno a zero.
La Deceuninck ha tentato di sfruttare due punte come Masnada e Alaphilippe in due gruppi diversi, in modo da dare ad entrambi il motivo per non tirare, ma questo non è servito. Il vincitore di oggi non ha pensato alle tattiche, ma solo ad andare a tutta ed ha avuto ragione.
Sin dalla partenza ci sono stati vari tentativi di attacco, ma solo sulla salita del Ghisallo, affrontata dal lato men duro, si è formata la fuga di giornata.
Mattia Bais (Androni-Sidermec), Jan Bakelants (Intermarché-Wanty-Gobert), Victor Campenaerts (Qhubeka NextHash), Thomas Champion (Cofidis), Andrea Garosio (Bardiani-CSF-Faizanè), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek-Segafredo), Christopher Hamilton (Team DSM), Domen Novak (Bahrain Victorious), Davide Orrico (Vini Zabù) e Tim Wellens (Lotto Soudal) si avvantaggiano e riescono ad ottenere disco verde dal gruppo.
Il vantaggio arriva sino a superare i 6 primi ma, a questo punto, le squadre dei favoriti, ed in particolare la Jumbo, aumentano il ritmo per ridurre il distacco, cosa che avviene puntualmente sulla salita della Roncola.
Lungo la discesa, si sono formati dei gruppetti separati che si sono però rapidamente ricompattati.
L’azione di erosione del vantaggio è proseguita sulla salita verso Berbenno, ma è sulla salita verso Dossena che iniziano a muoversi le acque. Davanti, la fuga perde pezzi e dietro cercano di portarsi in avanscoperta vari corridori, finché non si avvantaggiano George Bennett (Jumbo-Visma), Fausto Masnada (Deceuninck-QuickStep), Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers), Ben Tulett (Alpecin-Fenix) e Michael Storer (Team DSM), senza però riuscire a conquistare un vantaggio definitivo.
Nella fase successiva, verso Zambla Alta, si avvantaggiano Romain Bardet (Team DSM), Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma), Masnada e Sivakov.
A questo punto, è la Movistar, rimasta fuori, ad alzare il ritmo per chiudere.
E’ in questa fase che alcuni corridori, tra cui anche Evenepoel, Simon Yates, Uran e Vlasov, rimangono leggermente attardati, palesando le loro difficoltà.
Lungo la discesa, il gruppo di spezza e i battistrada vengono ripresi ma, nel successivo tratto prima di attaccare la salita del Passo Ganda, c’è un generale ricompattamento ed il tentativo di Rota ed Orrico ha vita breve.
Sulla salita, il ritmo di Benoot prima e di Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers) poi provoca la definitiva capitolazione di Evenepoel, Simon Yates, Uran e Vlasov che erano riusciti a ricucire i metri di ritardo accusato verso Zambla Alta.
E’ però Vincenzo Nibali a rompere gli indugi, seguito prima da Majka poi da Pogacar e quindi da Bardet e Sivakov.
Il vincitore degli ultimi due Tour de France però, nonostante la qualità degli uomini con lui, capisce che, per riuscire a guadagnarsi la possibilità di andare all’arrivo, è necessario un cambio di ritmo ed accelera andando via da solo.
Mentre gli altri vengono ripresi, Pogacar riesce in breve a guadagnare una trentina di secondi sul gruppo tirato da Masnada che, ad un certo punto, si perde gli altri uomini e rimane nel mezzo, finché Yates non accelera e si riporta su di lui. In seguito a questi movimenti, il gruppo all’inseguimento è formato da Adam Yates, Fausto Masnada, Julian Alaphilippe (DQT), Romain Bardet (DSM), David Gaudu (GFC), Primož Roglič (TJV), Alejandro Valverde (MOV) e Michael Woods (ISN) e Vingegaard che si accoda poco dopo.
Nella discesa, Alaphilippe prova ad allungare, ma Valverde fa buona guardia, si lancia quindi Masnada che riesce ad eludere il controllo tra i big.
Nel successivo tratto in falsopiano verso Selvino, Pogacar riesce a dilatare il vantaggio sul gruppo dei migliori sino a 45 secondi, ma Masnada si avvicina pericolosamente. Nella discesa, con moltissimi tornanti (che venne affrontata in salita nella cronometro del giro d’italia del 95) Masnada riesce poco alla volta a chiudere sul battistrada e riceve l’ordine di non tirare, visto che, in una volata con Pogacar, sarebbe nettamente sfavorito e visto che dietro c’era Alaphilippe adattissimo ad un finale come quello di Bergamo.
Tuttavia, dietro, anche Alaphilippe tenta di fare il furbo, proprio utilizzando la presenza di Masnada davanti per non tirare. A questo punto, gli altri big non hanno nessuno voglia di sfiancarsi per far piacere al campione del mondo e tirano i remi in barca. Pogacar invece non si fa innervosire dall’atteggiamento passivo di Masnada e prosegue nell’azione. Sullo strappo di Bergamo, tenta anche di staccare Masnada, ma oggi il corridore di casa aveva una forma straordinaria e quel quid pluris di quando si corre sulle poprie strade che gli ha permesso di resistere alla sfuriata di Pogacar.
In volata, comunque non c’è storia e lo sloveno vince abbastanza agevolmente sul bravissimo bergamasco conquistando la seconda monumento in stagione dopo la Liegi Bastogne Liegi.
Nel gruppo, Roglic che era sembrato in difficoltà ha disputato lo sprint per cercare di conquistare il gradino più basso del podio, ma è stato battuto da Adam Yates che si è così “vendicato” della sconfitta alla Milano Torino.
Come sempre, il giro di Lombardia ha offerto un grande spettacolo, con una vera battaglia tra i corridori più forti al mondo, uomini da classiche e da grandi giri si sono presentati ai nastri di partenza con ambizioni di vittoria.
Alla fine, ha vinto il più coraggioso che probabilmente è anche il più forte che ha però avuto il merito di rischiare con una azione solitaria, da lontano e molto dispendiosa, sapendo di essere inseguito dall’elite del ciclismo mondiale.
Sono azioni come quella di oggi che tengono gli appassionati incollati allo schermo per lunghe ore e sono anche gli elevati chilometraggi che permettono simili spettacoli, perché in una corsa sotto i 200 Km certe azioni non sono fattibili nel ciclismo moderno, con le differenze sempre più appiattite a causa della tecnologia esasperata.
L’unico elemento che riesce ancora a far emergere le differenze ed a permettere azioni come quella che abbiamo visto oggi è proprio il chilometraggio elevato e la durezza del tracciato.
Si spera che gli organizzatori delle corse capiscano e si regolino di conseguenza, visto che un ritorno all’antico non sarebbe solo nostalgia del passato, ma un atto di amore verso questo meraviglioso sport.
Benedetto Ciccarone

La vittoria di Pogacar nella Classica delle Foglie Morte (foto Bettini)
08-10-2021
ottobre 8, 2021 by Redazione
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CIRCUIT DES ARDENNES INTERNATIONAL
Il belga Arnaud De Lie (Lotto Soudal U23) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Vouziers, percorrendo 186.9 Km in 4h34′58″, alla media di 40.783 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Lucas Carstensen (Bike Aid) e sull’estone Karl Patrick Lauk (Team Pro Immo Nicolas Roux). Un solo italiano in gara, Marco Frigo (SEG Racing Academy), 70°. Lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team) è ancora leader della classifica con 9″ sul tedesco Leon Heinschke (Development Team DSM) e 10″ sull’olandese Sjoerd Bax (Metec – Solarwatt p/b Mantel). Frigo 51° a 2′04″
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
L’olandese Lars Quaedvlieg (Global Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Yaoundé – Ebolowa, percorrendo 167 Km in 4h01′27″, alla media di 41.499 Km/h. Ha preceduto di 1″ il bulgaro Yordan Andreev (Martigues SC-Payden & Rygel) e di 4″ il burkinabè Paul Daumont (nazionale burkinabè). Nessun italiano in gara. Il camerunense Arthuce Jodele Tella (SNH Vélo Club) è ancora leader della classifica con 15″ sull’olandese Jordi Slootjes (Global Cycling Team) e sullo slovacco Lukáš Kubiš (nazionale slovacca).
THE WOMEN’S TOUR (Regno Unito)
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta anche nella quinta tappa, Colchester – Clacton, percorrendo 95.4 Km in 2h19′53″, alla media di 40.92 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Balsamo (Valcar-Travel & Service) e la connazionale Marjolein Van ‘t Geloof (Drops-Le Col s/b Tempur). L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) è ancora leader della classifica con 1′09″ sulla francese Juliette Labous (Team DSM) e 1′16″ sulla francese Clara Copponi (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 21° a 2′53″
07-10-2021
ottobre 7, 2021 by Redazione
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GRAN PIEMONTE
Il britannico Matthew Walls (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella corsa italiana, Rocca Canavese – Borgosesia, percorrendo 168 Km in 3h34′47″, alla media di 46.931 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash) e l’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma)
PARIS – BOURGES
Il belga Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella corsa francese, Gien – Bourges, percorrendo 198 Km in 4h20′58″, alla media di 45.523 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Arnaud Démare (Groupama-FDJ) e l’italiano Niccolò Bonifazio (Team TotalEnergies).
CIRCUIT DES ARDENNES INTERNATIONAL
Lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Sedan, percorrendo 115.3 Km in 3h06′20″, alla media di 37.127 Km/h. Ha preceduto di 3″ il tedesco Leon Heinschke (Development Team DSM) e l’olandese Sjoerd Bax (Metec – Solarwatt p/b Mantel). Un solo italiano in gara, Marco Frigo (SEG Racing Academy), 53° a 1′52″; non partito Leonardo Tortomasi (Vini Zabù). Eriksson è il primo leader della classifica con 9″ su Heinschke e 10″ su Bax. Frigo 53° a 2′04″
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
Lo slovacco Lukáš Kubiš (nazionale slovacca) si è imposto nella seconda tappa, Bafia – Ntui, percorrendo 130.4 Km in 3h24′06″, alla media di 38.334 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Luuk Schuurmans (Global Cycling Team) e il francese Axel Taillandier (Team France Défense). Nessun italiano in gara. Il camerunense Arthuce Jodele Tella (SNH Vélo Club) è ancora leader della classifica con 15″ su Kubiš e sull’olandese Jordi Slootjes (Global Cycling Team)
THE WOMEN’S TOUR (Regno Unito)
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella quarta tappa, Shoeburyness – Southend-on-Sea, percorrendo 117.8 Km in 2h54′43″, alla media di 40.454 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Chiara Consonni (Valcar-Travel & Service) e l’australiana Chloe Hosking (Trek-Segafredo). L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) è ancora leader della classifica con 1′09″ sulla francese Juliette Labous (Team DSM) e 1′19″ sulla francese Clara Copponi (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 21° a 2′53″
GRANDE WALLS, IL GRAN PIEMONTE E’ TUO!
Matthew Walls (Team Bora Hansgrohe) vince a Borgosesia il Gran Piemonte 2021 battendo in volata Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash) ed Olav Kooij (Team Jumbo Visma).
L’edizione 2021 del Gran Piemonte è lunga 168 km ed ha un percorso privo di insidie altimetriche rilevanti. Da Rocca Canavese a Borgosesia sono 168 i km che i ciclisti dovranno affrontare e dopo il maltempo dei giorni scorsi che ha condizionato le prime due gare del Trittico Lombardo, sul Piemonte risplende un sole quasi primaverile che già ieri ha illuminato la splendida vittoria di Primoz Roglic a Superga, al termine di un’appassionante Milano Torino. Oggi saranno i velocisti protagonisti e tra di loro è presente una nutrita schiera di italiani che potrebbe fare bene: Elia Viviani (Team Cofidis), Giacomo Nizzolo (Team Qhubeka NextHash), Matteo Moschetti (Team Trek Segafredo), Jakub Mareczko (Team Vini Zabù), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) sono alcuni di questi. Ma anche alcuni giovani velocisti stranieri sono venuti in Piemonte per ben figurare e tra di loro si segnalano l’inglese Matthew Walls (Team Bora Hansgrohe), e la coppia olandese formata da Olav Kooij (Team Jumbo Visma) ed Arvid De Kleijn (Team Rally Cycling). La fuga di giornata, partita intorno al km 13, ha visto la presenza di cinque ciclisti: Manuele Boaro (Team Astana-PremierTech), Sylvain Moniquet (Team Lotto Soudal), Marc Soler (Team Movistar), Mattias Skjelmose (Team Trek-Segafredo) e Marco Frapporti (Team Vini Zabù). Le squadre dei velocisti hanno controllato la fuga che non ha mai superato i 3 minuti di vantaggio. Il gruppo si riportava sui fuggitivi a 27 km dall’arrivo. Negli ultimi 25 km si registrava un vano attacco da parte di Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi), subito ripreso dal gruppo, ed una scivolata di Olav Koiij, a circa 16 km dall’arrivo, subito rientrato in gruppo con l’aiuto dei compagni di squadra. Il gruppo sfilava compatto ma molto allungato sotto la bandiera rossa dell’ultimo km ed alcune squadre come l’INEOS Grenadiers e la Cofidis, a causa di uno spartitraffico, restavano un po’ attardate compromettendo la volata dei capitani designati, Elia Viviani ed Ethan Hayter. Era Matthew Walls ad imporsi in volata su Giacomo Nizzolo ed Olav Kooij. Chiudevano la top five Matteo Trentin in quarta posizione e Biniam Ghirmay (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quinta posizione. Walls ottiene la seconda vittoria stagionale dopo aver vinto la quarta tappa del Giro di Norvegia lo scorso 22 Agosto. Dopo la due giorni piemontese si ritorna adesso in Lombardia per disputare un attesissimo Giro di Lombardia sabato 9 Ottobre. Una classica delle foglie morte più viva che mai con Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) che parte come grande favorito dopo le recenti vittorie al Giro dell’Emilia ed alla Milano Torino.
Antonio Scarfone

Matthew Walls vince il Gran Piemonte 2021 (foto: Bettini Photo)
DI BASILICA IN BASILICA LA CONQUISTA DI PRIMOZ ROGLIC IN ITALIA! A SUPERGA ALTRO TRIONFO DELLO SLOVENO.
Continua la conquista delle corse italiane da parte di Primoz Roglic (Jumbo-Visma) che dopo aver fatto sua quella con arrivo al San Luca al Giro dell’Emilia vince con la solita prova di forza l’arrivo a Superga nella Milano Torino; unico a resistergli è Adam Yates (Ineos Grenadiers) secondo, più indietro João Almeida (Deceuninck-QuickStep) che ha regola sul traguardo Tadej Pogacar (UAE Team Emirates).
Dall’Emilia in Piemonte l’ultima parte di stagione ciclistica vede le corse italiane assolute protagoniste in vista del Giro di Lombardia di sabato. Oggi è andata di scena la Milano Torino con l’arrivo in salita a Supergache si è corsa sotto un tiepido sole. L’avvio di gara ha subito favorito l’attacco di Mattia Frapporti (Eolo-Kometa), Oier Lazkano (Caja Rural-Seguros RGA), Joan Bou (Euskaltel-Euskadi) e Davide Orrico (Vini Zabù) raggiunti dopo diversi chilometri a bagnomaria da Kevin Vermaerke (Team DSM) e Juri Zanotti (Bardiani-CSF-Faizanè). La fuga dei sei uomini arriva alle porte di Torino con un vantaggio massimo di 3 minuti e 20 secondi con il gruppo ad inseguire. Intorno a 70 Km dall’arrivo in testa agli inseguitori si porta la Deceuninck-QuickStep per disporsi a ventaglio visto il forte vento laterale, la squadra belga grazie alla sua azione in testa spezza il gruppo in diversi tronconi, davanti bravi a non farsi sorprendere Julian Alaphilippe, João Almeida, Dries Devenyns, Fausto Masnada, Pieter Serry, Mauri Vansevenant (Deceuninck-QuickStep), Dario Cataldo, Alejandro Valverde (Movistar), Valerio Conti, Marc Hirschi, Rafal Majka, Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Tobias Foss, Michel Hessmann, Primož Roglič (Jumbo-Visma), Chris Froome, Ben Hermans, Reto Hollenstein e Michael Woods (Israel Start-Up Nation). Questa prima parte del gruppo dopo circa 15 km si porta sulla testa della corsa. Dietro a dover inseguire è soprattutto la Ineos Granadiers di Adam Yates rimasto attardato insieme anche a Michael Woods (Israel Start-Up-Nation) che a Superga vinse nel 2019. Il gruppo davanti riesce ad accumulare 50” di vantaggio ma dietro grazie anche al lavoro della Trek-Segafredo per Bauke Mollema e della Qhubeka-NextHash per Domenico Pozzovio la seconda parte del gruppo principale va a riprendere le ruote del gruppo di testa quando al primo passaggio da Superga mancano pochi chilometri. Una vera e propria volata porta la corsa all’imbocco delle prime rampe della salita piemontese e subito la corsa esplode, tutti i velocisti iniziano subito a fare gruppetto mentre in testa ancora la Deceuninck-QuickStep con Vansevenant e Masnada che dettano un ritmo molto alto tale da portere allo scollinamento il solo Vansevenant con i migliori ad inseguire ad una dozzina di secondi. L’azione del belga si esaurisce all’inizio dell’ultimo passaggio verso Superga, ripreso inizialmente da Rafal Majka (UAE Team Emirates) e dal compagno di squadra Julien Alaphilippe. Al francese si francobolla subito dopo Adam Yates, seguito poco dopo da Pogacar, Almeida, Valverde, Roglic e Woods. Ma quello di Alaphilippe era un ultimo scatto per portare in testa ALmeida, il vero capitano oggi a Torino. A 3 km dall’arrivo Yates e Roglic allungano mentre si fanno più pesanti le andature di ALmeida e Pogacar. Ancora più in difficoltà Valverde e Woods che restano ancora più dietro. Sotto il triangolo rosso dell’ultimo km Yates e Roglic hanno oltre 10 secondi di vantaggio sulla coppia formata da Almeida e Pogacar. Yates tenta lo scatto ai meno 400 metri ma Roglic gli va subito sotto e lo supera a velocità tripla andando a vincere la sua seconda Milano Torino dopo quella del 2019. In seconda posizione arriva Yates mentre al terzo posto più staccato si piazza Almeida davanti a Pogacar. Chiude la top five Michael Woods. Un antipasto con i fiocchi prima del Giro di Lombardia di sabato anche se domani c’è il Gran Piemonte che vedrà le una bella lotta tra i velocisti sul traguardo di Borgosesia.
Antonio Scarfone

Primoz Roglic vince la Milano Torino 2021 (foto: Bettini Photo)
06-10-2021
ottobre 6, 2021 by Redazione
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MILANO – TORINO
Lo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma) si è imposto nella corsa italiana, Magenta – Torino (Superga), percorrendo 190 Km in 4h17′41″, alla media di 44.24 Km/h. Ha preceduto di 12″ il britannico Adam Yates (INEOS Grenadiers) e di 35″ il portoghese João Pedro Gonçalves Almeida (Deceuninck-Quick Step). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 7° a 48″
GRAND PRIX CHANTAL BIYA (Camerun)
Il camerunense Arthuce Jodele Tella (SNH Vélo Club) si è imposto nella prima tappa, circuito di Bangangté, percorrendo 116.1 Km in 3h05′55″, alla media di 37.46 Km/h. Ha preceduto di 15″ l’olandese Jordi Slootjes (Global Cycling Team) e lo slovacco Lukáš Kubiš (nazionale slovacca). Nessun italiano in gara. Tella è il primo leader della classifica con 15″ su Slootjes e Kubiš
THE WOMEN’S TOUR (Regno Unito)
L’olandese Demi Vollering (Team SD Worx) si è imposta nella terza tappa, circuito a cronometro di Atherstone, percorrendo 16.6 Km in 23′18″, alla media di 42.74 Km/h. Ha preceduto di 1′04″ la britannica Joscelin Lowden (Drops-Le Col s/b Tempur) e di 1′05″ la canadese Leah Kirchmann (Team DSM). Miglior italiana Elena Cecchini (Team SD Worx), 24° a 2′15″. La Vollering è la nuova leader della classifica con 1′09″ sulla francese Juliette Labous (Team DSM) e 1′19″ sulla francese Clara Copponi (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope). Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 21° a 2′53″
05-10-2021
ottobre 5, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TRE VALLI VARESINE
L’italiano Alessandro De Marchi (Israel Start-Up Nation) si è imposto nella corsa italiana, Busto Arsizio – Varese, percorrendo 196.7 Km in 4h47′04″, alla media di 41.112 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Formolo (UAE Team Emirates) e di 38″ lo sloveno Tadej Pogačar (UAE Team Emirates)
TRE VALLI VARESINE WOMEN’S RACE
La cubana Arlenis Sierra Cañadilla (A.R. Monex Women’s) si è imposta nella corsa italiana, Busto Arsizio – Varese, percorrendo 92.3 Km in 2h27′14″, alla media di 37.655 Km/h. Ha preceduto allo sprint la spagnola Margarita Victoria García Cañellas (Alé BTC Ljubljana) e la neozelandese Rachel Neylan (Parkhotel Valkenburg). Miglior italiana Barbara Malcotti (Valcar-Travel & Service), 4° a 27″
BINCHE – CHIMAY – BINCHE / MÉMORIAL FRANK VANDENBROUCKE
L’olandese Danny van Poppel (Intermarché-Wanty-Gobert) si è imposto nella corsa belga, circuito di Binche, percorrendo 198.6 Km in 4h44′45″, alla media di 41.847 Km/h. Ha preceduto di 3″ il norvegese Rasmus Fossum Tiller (Uno-X Pro Cycling Team) e di 5″ il belga Lionel Taminiaux (Alpecin-Fenix). Due italiani in gara: Andrea Pasqualon (Intermarché-Wanty-Gobert) 10° a 7″, Luca Mozzato (B&B Hotels p/b KTM), 12° a 7″
BINCHE – CHIMAY – BINCHE POUR DAMES
La belga Sara Van De Vel (Team Rupelcleaning-Champion Lubricants) si è imposta nella corsa belga, circuito di Binche, percorrendo 117.2 Km in 2h56′57″, alla media di 39.74 Km/h. Ha preceduto di 16″ le olandesi Loes Adegeest (Jan van Arckel / Restore) e Nicole Steigenga (Doltcini-Van Eyck-Proximus). Nessuna delle tre italiane in gara ha concluso la gara.
THE WOMEN’S TOUR (Regno Unito)
L’olandese Amy Pieters (Team SD Worx) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Walsall, percorrendo 102.2 Km in 2h38′03″, alla media di 38.798 Km/h. Ha preceduto allo sprint la francese Clara Copponi (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) e la spagnola Sheyla Gutiérrez Ruiz (Movistar Team). Miglior italiana Sofia Bertizzolo (Liv Racing), 16° a 42″. La Copponi è la nuova leader della classifica con lo stesso tempo della Pieters e 6″ sulla Gutiérrez Ruiz. Miglior italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 10° a 40″
BERNOCCHI E TRE VALLI ALL’INSEGNA DEGLI ATTACCANTI. VINCONO EVENEPOEL E DE MARCHI
Le prime due gare del Trittico Lombardo vedono gli attaccanti protagonisti. Lunedì a Lissone, dopo una fuga di oltre 100 km, con gli ultimi 30 in solitaria, Remco Evenepoel (Team Deceuninck Quick Step) vince alla grande la 102° edizione della Coppa Bernocchi. Martedì invece è Alessandro De Marchi (Team Israel StartUp Nation) che batte in una volata a due Davide Formolo (UAE Team Emirates) aggiudicandosi la Tre Valli Varesine giunta all’edizione numero 100.
La Tre Valli Varesine 2021, seconda prova del trittico lombardo che segue la Coppa Bernocchi di ieri, giunge alla 100° edizione e si conferma una delle classiche più longeve del calendario ciclistico italiano. Il percorso ricalca a grandi linee quello del Mondiale 2008 con la salita di Montello da percorrere 10 volte all’interno del circuito di Varese. Le condizioni meteorologiche avverse che hanno caratterizzato la Coppa Bernocchi sono attese anche oggi a Varese e dintorni ed i 196 km che i ciclisti dovranno percorrere dopo la partenza da Busto Arsizio potrebbero riservare sorprese ad ogni angolo. Ieri infatti una pioggia costante per tutta la giornata ha condizionato e non poco la prima corsa del trittico, la Coppa Bernocchi, giunta all’edizione numero 102, che si è snodato da Legnano a Legnano per 197 km. Il circuito centrale è stato il clou della corsa, con la salita di Morazzone, conosciuta col nome più amichevole di Piccolo Stelvio, sulla quale la corsa è esplosa già sul primo passaggio, a 140 km dall’arrivo. Remco Evenepoel (Team Deceuninck Quick Step) non ci ha pensato due volte ed è andato all’attacco portandosi con sé Thibaut Pinot (Team Groupama-FDJ), Samuele Battistella (Team Astana-Premier Tech), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Antonio Puppio (Team Qhubeka NextHash) e Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step). La fuga ha raggiunto un vantaggio che si è stabilizzato intorno ai 4 minuti dopo un centinaio di km e nonostante gli sforzi del gruppo, tirato da INEOS Grenadiers ed EOLO Kometa, il vantaggio è addirittura aumentato negli ultimi 70 km di corsa. Evenepoel ha sfruttato l’ottimo lavoro di Masnada ed ha salutato la compagnia a 32 km dall’arrivo, sulla salitella di Gorla Maggiore. Il belga si è involato a modo suo guadagnando quasi due minuti sugli ex compagni di fuga e trionfando sul traguardo di Legnano con quasi 2 minuti di vantaggio su Covi, mentre chiudeva il podio Masnada. E’ la seconda affermazione di un ciclista belga alla Coppa Bernocchi dopo il bis di Rik Van Looy nel 1957 e nel 1958. La Tre Valli Varesina iniziava invece con una fuga già dopo 2 km dalla partenza di Busto Arsizio. Erano Matthew Holmes (Team Lotto Soudal) ed Erik Fetter (Team EOLO-Kometa) a prendere l’iniziativa ed ad attaccare molto presto con il beneplacito del gruppo. Alle spalle del duo di testa si lanciavano all’inseguimento Giulo Masotto (Team Vini Zabù) e Robin Plamondon (Team Israel StartUp Nation) che riuscivano a raggiungere la testa della corsa dopo una ventina di km. Dopo 30 km i quattro uomini al comando avevano 3 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo. Al termine del secondi giro, il vantaggio della fuga era sceso a 1 minuto e 25 secondi. Il gruppo era tirato dagli uomini del Team AG2R. Nel gruppo allungavano Tim Wellens (Team Lotto Soudal) e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che raggiungevano i battistrada al km 78. In testa restavano quattro uomini visto che si staccavano dia Masotto che Plamondon. Alle spalle del quartetto di testa si formava un altro quartetto composto da Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo) Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert), Nelson Oliveira (Team Movistar) e Davide Formolo (UAE Team Emirates). Il primo gruppo inseguitore raggiungeva la testa della corsa a poco più di 100 km dall’arrivo con il gruppo che inseguiva a circa 40 secondi. A 60 km dall’arrivo Formolo staccava la testa della corsa e si involava da solo, ma sul veronese ritornavano Rota, Pogacar, Oliveira e Uran. Alle spalle del quintetto di testa si muovevano Alessandro De Marchi (Team Israel StartUp Nation), Aurelien Paret-Peintre (Team AG2R) ed Andreas Kron (Team Lotto Soudal). Il terzetto all’inseguimento raggiungeva i cinque di testa a 48 km dall’arrivo. Una foratura tradiva Pogacar che veniva ripreso dal gruppo inseguitore, che comprendeva una trentina di ciclisti con EOLO Kometa e Trek Segafredo che tiravano in testa. Al termine della prima ascesa sulla salita di Morisolo scattava Kron e metteva in fila i compagni di testa che a 35 km dall’arrivo avevano 45 secondi di ritardo sul primo gruppo inseguitore in cui Alexandr Vlasov (Team Astana) si sacrificava in testa a tirare per il compagno Alexey Lutsenko. A 20 km dall’arrivo restavano in testa Paret-Peintre, Kron, Formolo, Oliveira, Rota e De Marchi. Al loro inseguimento il gruppo era tirato adesso dal Team EF Education Nippo. A 10 km dall’arrivo De Marchi e Formolo allungavano mentre dal gruppo inseguitore allungavano a loro volta Mark Hirschi e Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), Sergio Higuita, Benoit Cosnefroy (Team AG2R) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). La coppia di testa collaborava dandosi cambi regolari e la presenza di Formolo consentiva all’UAE di fare da stopper con Hirschi e Pogacar. De Marchi e Formolo si giocavano così la vittoria a Varese ed era il ciclista dell’Israel StartUp Nation a battere in una volata a due Formolo. In terza posizione a 38 secondi di ritardo si piazzava Pogacar davanti a Cosnefroy mentre quinto era Kron. De Marchi vince la prima corsa ‘individuale’ del 2021 dopo aver vinto la cronosquadre della Settimana Internazionale Coppi e Bartali e la staffetta mista agli Europei. Ancora Italia e soprattutto Piemonte protagonista nell’immediato con Milano – Torino e Gran Piemonte, prima dell’attesissimo Giro di Lombardia di sabato 9 Ottobre.
Giuseppe Scarfone

Alessandro De Marchi vince la tre Valli Varesine 2021 (foto: Bettini Photo)