10-07-2021
luglio 10, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
L’olandese Bauke Mollema (Trek – Segafredo) si è imposto nella quattordicesima tappa, Carcassonne – Quillan, percorrendo 183.7 Km in 4h16′16″, alla media di 43.01 Km/h. Ha preceduto di 1′04″ l’austriaco Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) e il colombiano Sergio Andrés Higuita García (EF Education – Nippo). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 4° a 1′06″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 4′04″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis, Solutions Crédits) e 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo). Miglior italiano Cattaneo, 10° a 9′48″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
La sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) si è imposta nella nona tappa, Feletto Umberto (Tavagnacco) – Monte Matajur, percorrendo 122.6 Km in 3h52′35″, alla media di 31.627 Km/h. Ha preceduto di 1′26″ le olandesi Demi Vollering (SD Worx) e Anna Van der Breggen (SD Worx). Migliore italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), 4° a 1′39″. La Van der Breggen è ancora in maglia rosa con 1′23″ sulla Moolman-Pasio e 3′05″ sulla Vollering. Migliore italiana la Cavalli, 6° a 8′09″
VISEGRAD 4 KEREKPARVERSENY
Il ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper) si è imposto nella corsa ungherese, Budapest – Pannonhalma, percorrendo 157.3 Km in 3h43′42″, alla media di 42.190 Km/h. Ha preceduto di 7″ lo sloveno Viktor Potočki
(Ljubljana Gusto Santic) e l’ungherese Viktor Filutas (Giotti Victoria-Savini Due). Miglior italiano Walter Calzoni (Gallina-Ekotek-Colosio), 6° a 7″
GRAND PRIX ERCIYES – MIMAR SINAN
Lo statunitense Alex Hoehn (Wildlife Generation Pro Cycling) si è imposto nella corsa turca, circuito di Kayseri, percorrendo 149.3 Km in 3h12′23″, alla media di 46.563 Km/h. Ha preceduto di 2″ il mongolo Jambaljamts Sainbayar (Terengganu Cycling Team) e il connazionale Noah Granigan (Wildlife Generation Pro Cycling). Nessun italiano in gara.
GRAND PRIX ERCIYES DONNE
La russa Tamara Dronova-Balabolina (Cogeas – Mettler Pro Cycling Team) si è imposta nella corsa turca, circuito di Kayseri, percorrendo 110.3 Km in 2h24′24″, alla media di 39.772 Km/h. Ha preceduto di 3″ la connazionale Tatiana Antoshina e di 59″ l’ucraina Tetiana Yashchenko. Nessuna italiana in gara.
BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)
Seconda tappa suddivisa in due semitappe.
L’olandese Charlotte Kool (NXTG Racing) si è imposta nella prima semitappa, Cadzand – Knokke-Heist, percorrendo 84.1 Km in 1h56′21″, alla media di 43.369 Km/h. Ha preceduto allo sprint le italiane Elisa Balsamo (nazionale italiana) e Barbara Guarischi (Movistar Team). L’olandese Mischa Bredewold (Parkhotel Valkenburg) è ancora leader della classifica con 2″ sulla tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) e 4″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana la Balsamo, 4° a 7″.
La tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) si è imposta nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Knokke-Heist, percorrendo 7.6 Km in 9′16″, alla media di 49.209 Km/h. Ha preceduto di pochi centesimi di secondo la connazionale Mieke Kröger (Team Coop – Hitec Products) e di 12″ la connazionale Hannah Ludwig (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Vittoria Guazzini (nazionale italiana), 8° a 25″. La Klein è la nuova leader della classifica con 11″ sulla Kröger e 15″ sulla Henderson. Migliore italiana la Balsamo, 9° a 38″.
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)
La tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart) si è imposta nella terza tappa, circuito di Rumburk, percorrendo 107 Km in 2h54′35″, alla media di 36.773 Km/h. Ha preceduto allo sprint la belga Alana Castrique (nazionale belga) e la polacca Katarzyna Wilkos (Mat Atom Deweloper). Unica italiana in gara Vittoria Bussi (Team CykloTrener), 64° a 2′19″. La Lechner è la nuova leader della classifica con 9″ sulla britannica Joscelin Lowden (Drops – Le Col s/b TEMPUR) e 28″ sull’olandese Shirin van Anrooij (nazionale olandese). La Bussi 57° a 15′20″.
SUL MATAJUR È SHOW DA PARTE DELLA SD WORX, A MOOLMAN-PASIO LA TAPPA
Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) ha vinto la frazione regina di questo Giro Rosa con un attacco da lontano insieme a Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo), lasciando per strada sulla dura salita finale del Matajur. Nel gruppo era la SD Worx a dominare andando a coprire i gradini più bassi del podio di giornata con Demi Vollering e Anna Van Der Breggen, quest’ultima ha confermato la sua maglia rosa. Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) si è confermata la migliore delle “altre”.
La nona tappa da Feletto-Umberto al Monte Matajur era la tappa regina dell’edizione 2021 del Giro Rosa. Lungo i suoi 122 chilometri presentava la impegnativa salita a Stregna, 5.6 chilometro al 7.1%, a 40 chilometri dall’arrivo, dei quali una quindicina di fondovalle ad anticipare gli ultimi 12.8 chilometri all’8% che conducevano al Monte Matajur.
La fuga di giornata veniva formata da Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo), Asia Zontone (Servetto – Makhymo – Beltrami TSA) e Letizia Borghesi (Aromitalia – Basso Bikes – Vaiano) con un vantaggio massimo di tre minuti e mezzo, che veniva però ripresa sulla salita di Stregna quando ad attaccare erano, come nella frazione comasca, Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) che arrivavano ai piedi della salita conclusiva con due minuti di vantaggio. Sofia Bertizzolo (Liv Racing) e Clara Koppenburg (Rally Cycling) rimanevano coinvolte in una caduta nel tratto di discesa con quest’ultima costretta a ritirarsi, probabilmente per una frattura alla clavicola. All’inseguimento della coppia al comando si erano buttate Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) e Anouska Koster (Team Jumbo-Visma, che venivano però ricucite nel tratto più facile di salita. A 8.5 chilometri dall’arrivo Longo Borghini perdeva la ruota della sudafricana, mentre Moolman-Pasio si involava per un successo importantissimo. A 4 chilometri dall’arrivo Demi Vollering (SD Worx) attaccava, riducendo il gruppo a meno di una decina di atlete, dopo 500 metri era la maglia rosa Anna Van der Breggen (SD Worx) in persona ad aumentare il ritmo con solo Vollering e Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope). Queste atlete riprendevano la campionessa italia ai -3 con Moolman-Pasio che difendeva ancora un minuto e cinquanta secondi. Nel finale anche Cavalli aiutava la maglia rosa, provando a recuperare più terreno possibile in classifica generale. Finalmente dopo undici edizioni corse Moolman-Pasio riusciva a conquistare la vittoria di tappa, mentre alle sue spalle Cavalli cedeva contatto dalle due atlete della SD Worx con Vollering transitare al secondo posto a un minuto e 26 secondi abbracciandosi alla sua compagna di squadra e maglia rosa Van der Breggen che consolida così il suo successo finale. Cavalli terminava la sua prova in maniera brillante con un ritardo di un minuto e 39 dimostrando di essere davvero l’unica atlete ad avvicinarsi minimamente al dominio della SD Worx. Elizabeth Deignan transitava al quinto posto attardata di due minuti e 14.
La nuova classifica generale ha sempre Van der Breggen al comando, con 1’23” su Moolman-Pasio, 3’05” su Vollering, 6’48” su Deignan e 8’06” su Mavi Garcia (Alé BTC Ljubljana), Cavalli è risalita al sesto posto a 8’09”, sfiorando così la top 5 finale.
La tappa conclusiva di domani da Capriva del Friuli a Cormons dovrebbe arrivare allo sprint, ma il circuito conclusivo vallonato potrebbe favorire delle fughe o delle attacchi per un successo di tappa.
Carlo Toniatti.

Il podio di giornata firmato dalle incredibili atlete SD Worx (Getty Images Sport)
MOLLEMA, UNA FURIA A QUILLAN. L’OLANDESE CORONA LA FUGA DI GIORNATA, POGACAR RESTA IN GIALLO
Bauke Mollema (Team Trek Segafredo) entra nella fuga che si concretizza soltanto dopo più di 80 km dalla partenza, scatta in discesa dopo lo scollinamento del penultimo GPM e si invola verso una delle vittorie più belle del Tour 2021 dopo 50 km di pedalata in solitaria. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) conserva agevolmente la maglia gialla alla vigilia di due giorni sui Pirenei dove ne vedremo delle belle.
I cinque GPM della quattordicesima tappa da Carcassonne a Quillan caratterizzano una frazione non durissima ma nervosa, ai piedi dei Pirenei, dove la fuga sembra avere concrete chance di successo. I big di classifica a loro volta non dovranno sottovalutare le insidie del percorso e sull’ultimo GPM del Col de Saint-Louis, a 17 km dall’arrivo, potremmo anche assistere a qualche scaramuccia. Da segnalare le non partenze di Warren Barguil (Team Arkea Samsic) e Soren Kragh Andersen (Team DSM). Il ritmo era subito elevato e gli scatti allungavano il gruppo. La domanda era solo una: a che km sarebbe partita la fuga di giornata, che probabilmente si sarebbe giocata la vittoria di tappa ? Dopo una decina di km provavano l’attacco Steven Kruijswijk (Team Jumbo Visma), Simon Geschke (Team Cofidis), Thomas de Gendt (Team Lotto Soudal) e Fred Wright (Team Bahrain Victorious). Il gruppo non dava troppo spazio a questo primo tentativo di fuga che veniva ripreso nel giro di un paio di km. Un nuovo tentativo si sviluppava poco dopo con l’azione di Matej Mohoric (Team Bahrain Victorious), Julian Alaphilippe (Team Deceuninck Quick Step) e Quentin Pacher (Team B&B Hotels KTM). Anche questa volta il gruppo annullava questo tentativo. Dopo una ventina di km si portava il testa Kristian Sbaragli (Team Alpecin Fenix). L’italiano manteneva un vantaggio di una trentina di secondi su Toms Skujins (Team Trek Segafredo), Jonas Rickaert (Team Alpecin Fenix), Anthony Turgis (Team TotalEnergies) e Maxime Chevalier (Team B&B Hotels KTM). Il gruppo maglia gialla inseguiva a circa 1 minuto e 20 secondi. Sbaragli veniva ripreso dal primo gruppo inseguitore al km 37. Il quintetto di testa iniziava l’ascesa del Col du Bac, primo GPM in programma, con 40 secondi di vantaggio sul gruppo. Sbaragli era il primo a scollinare sul GPM ma alle spalle del gruppetto di testa il gruppo aveva recuperato e inseguiva a circa 15 secondi di ritardo. Al traguardo intermedio di Lavelanet era Rickaert a transitare per primo, ma il gruppo maglia gialla aveva ormai raggiunto i cinque di testa. Il gruppo si avvicinava al Col de Montsegur, secondo impegnativo GPM di giornata. Sulle prime rampe del GPM subbetto si portavano in testa Wout Poels (Team Bahrain Victorious) e Mattia Cattaneo (Team Deceuninck Quick Step). Michael Woods (Team Israel StartUp Nation) raggiungeva la coppia di testa a circa 3 km dallo scollinamento. Alle spalle del terzetto il gruppo tirato dall’UAE Team Emirates restava abbastanza compatto. Poels scollinava in prima posizione. Dietro i tre di testa si formava un drappello di sette ciclisti: Bauke Mollema (Team Trek Segafredo), Patrick Konrad (Team Bora Hansgrohe), Guillaume Martin (Team Cofidis), Sergio Higuita (Team EF Education First), Esteban Chaves (Team BikeExchange), Omar Fraile (Team Astana) e Louis Meintjes (Team Intermarchè Wanty Gobert). Il terzetto di testa iniziava l’ascesa del Col de la Croix des Morts con 31 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore ed 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Woods scollinava in prima posizione mentre il gruppo inseguitore era sempre più vicino al terzetto di testa. Sulle prime rampe della Côte de Galinagues un gruppo di quattro ciclisti, che avevano attaccato sul GPM precedente, rientravano sul gruppo di testa. I quattro erano tuuti francesi: Valentin Madouas, Elie Gesbert (Team Arkea Samsic), Quentin Pacher e Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM). Il gruppo di testa era così formato da quattordici ciclisti. Poels scollinava in prima posizione, mentre il gruppo maglia gialla aveva rallentato l’andatura ed era segnalato a 3 minuti e 40 secondi di ritardo. Nella discesa successiva Woods era vittima di una caduta ma si rimetteva in sella e rientrava sul drappello di testa a 43 km dalla conclusione. Un’improvvisa accelerazione di Mollema in discesa portava l’olandese in testa con un vantaggio di 15 secondi sugli ex compagni di fuga. A 34 km dall’arrivo l’olandese aveva 35 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Il vincitore del Giro di Lombardia 2019 aumentava il vantaggio sul primo gruppo inseguitore e a 30 km dall’arrivo sembrava volare sulle ali dell’entusiasmo. Si avvicinava intanto il Col de Saint-Louis, ultimo GPM della tappa con i primi 2 km molto duri, avendo diversi tratti superiori al 10%. Mollema iniziava l’ultima salita con oltre 1 minuto di vantaggio sul primo gruppo inseguitore e scollinava tutto solo mantenendo un vantaggio ancora rassicurante superiore al minuto. Da segnalare nel frattempo che Woods era la nuova maglia pois, che avrebbe sfoggiato l’indomani nella prima tappa sui Pirenei. Mollema andava a vincere meritatamente sul traguardo di Quillan dopo 50 km di fuga solitaria. A 1 minuto e 4 secondi di ritardo Konrad si imponeva su Higuita nello sprint del secondo posto. Il gruppo maglia gialla arrivava con un ritardo di 6 minuti e 53 secondi. Tadej Pogacar UAE Team Emirates) resta in maglia gialla ma al secondo posto subentra Guillaume Martin con un ritardo di 4 minuti e 4 secondi sullo sloveno, mentre Rigoberto Uran (Team EF Education First) è terzo a 5 minuti e 18 secondi di ritardo. Domani è in programma la quindicesima tappa da Ceret ad Andorra la Vella di 191.3 km. Un GPM di seconda e tre di prima categoria – anche se l’arrivo è posto al termine di una discesa – testimoniano le difficoltà di una tappa in cui ci sarà certamente bagarre tra gli uomini di classifica.
Giuseppe Scarfone

Bauke Mollema vince a Quillan (foto: Getty Images)
IL GIRO ROSA HA LA SUA CAVENDISH: LORENA WIEBES VINCE ANCHE L’OTTAVA TAPPA
Lorena Wiebes (Team DSM) ha dimostrato ancora di essere l’atleta più veloce in corsa con una volata anche questa volta perfetta che non ha lasciato scampo alle sue avversario. Continua l’ottima corsa anche per Emma Norsgaard (Movistar Team) che ha conquistato il suo secondo posto, oltre alla vittoria di Colico, davanti all’italiana Maria Vittoria Sperotto (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). Anna Van der Breggen (SD Worx) è sempre più vicina alla vittoria finale, ma domani ci sarà l’ostacolo più importante nel Monte Matajur, dove però sicuramente vorrà aumentare il suo dominio.
L’ottava frazione di 129 chilometri del Giro Rosa presentava un percorso interamente pianeggiante da San Vendemiano a Mortegliano che doveva garantire un arrivo in volata, forse l’ultimo della corsa con l’incognita sull’ultimo giorno di corsa.
Diverse sono state le ritirate durante la corsa, in particolare durante la cronoscalata ben dodici atlete erano rimaste tagliate fuori dal tempo massimo, in più, alcune positività al covid-19 hanno costretto Bizkaia-Durango e Team TIBCO-Silicon Valley Bank a ritirarsi dalla corsa, oggi anche Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) decideva di non partire, vittima di una caduta nella cronosquadre, ma volenterosa di rientrare in condizione per le olimpiadi di Tokyo.
La prima parte di corsa veniva affrontata a forte ritmo con vari attacchi senza però che nessuna ciclista riuscisse a formare un gruppetto di attaccanti. Dopo il traguardo volante di San Vito al Tagliamento al km 52, finalmente si formava la fuga composta da Anastasia Carbonara e Natalya Studenikina (Born To Win G20 Ambedo) e Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo). Il loro vantaggio saliva fino a tre minuti e quindici secondi quando mancavano 50 chilometri alla conclusione. Da quel momento erano Team DSM e Movistar Team a lavorare per chiudere sul tentativo avendo le due atlete che finora avevano vinto tutte le volate della corsa, ovvero Lorena Wiebes (Team DSM) e Emma Norsgaard (Movistar Team). L’aiuto decisivo per chiudere completamente sulle fuggitive veniva dato da Team Jumbo-Visma e Valcar-Travel & Service che annullavano il tentativo con sei chilometri all’arrivo. Nel finale non c’era una squadra che riusciva a fare la differenza con il treno della Team DSM che solo nell’ultimo chilometro usciva allo scoperto, venendo però scavalcato dalla Movistar Team. che prendeva al comando l’ultimo curva, usciva però più forte Coryn Rivera (Team DSM) capace quindi di lanciare alla perfezione ancora una volta Wiebes che prendeva il largo negli ultimi 200 metri con Norsgaard capace solo di accontentarsi del secondo posto battendo Maria Vittoria Sperotto (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). Altra giornata calma per la leader della classifica Anna Van der Breggen (SD Worx) che domani potrà aumentare ulteriormente il suo dominio nella tappa più difficile di questa corsa, con l’arrivo sul Monte Matajur, una salita di 14 chilometri al 7.7% con il finale quasi interamente in doppia cifra.
Carlo Toniatti.

Secondo successo in carriera per Lorena Wiebes al Giro Rosa (Getty Images Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): CARCASSONNE – QUILLAN
luglio 10, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Debuttano i Pirenei, sui quali si disputeranno ben cinque frazioni, con una tappa disegnate su strade poco abituali per la corsa francese, che proporranno nel finale l’inedita ascesa al Col de Saint-Louis. I primi chilometri di questa salita mai affrontata prima alla corsa francese potrebbe far piangere qualche uomo di punta del Tour se ci sarà corsa vera fin dall’inizio, come capitato spesso in questa edizione
Dopo il doppio Ventoux ecco i “Super Pirenei”. In oltre cent’anni di storia del Tour mai si sono viste cinque frazioni disegnate sulle strade pirenaiche nella medesima edizione e questa “lacuna” sarà colmata nel 2021, anche se va detto che di queste solo tre saranno classificabili come tappe di alta montagna e senza in alcun modo raggiungere l’estremo di durezza della tappa della doppia scalata al “Gigante della Provenza”. Tolte le frazioni di Andorra la Vella, del Col de Portet e di Luz-Ardiden, rimangono quelle con arrivo di Saint-Gaudens e Quillan, con la prima quasi certamente destinata all’arrivo della fuga, mentre i big della classifica si prenderanno una giornata di riposo vigile in vista dei due arrivi in salita previsti nei giorni successivi. La tappa che terminerà a Quillan, invece, potrebbe rivelarsi molto interessante, anche perché si andranno a percorrere strade poco battute dal Tour, incontrando una serie di salite che si trovano nella fascia di elevazioni che precedono i Pirenei veri e propri. Le più interessanti per le pendenze sono il Col de Montségur (4.2 Km all’8.7%) e il Col de Saint-Louis (4.7 Km al 7.4%): se il primo, affrontato solo in un paio di occasioni in passato, non costituisce un grosso problema a causa dalla distanza dal traguardo (94 Km), l’inedito Saint-Louis potrebbe costituire una bella sorpresa, sgradita a quei corridori che in quel punto accuseranno un passaggio a vuoto: proprio a inizio ascesa si deve affrontare un muro di 1500 metri al 10.7% che potrebbero respingere all’indietro le ambizioni di qualcuno. Possibilità di recuperare non ce ne saranno molte nell’immediato perché il traguardo di Quillan si trova a 17 Km dallo scollinamento, quasi tutti da percorrere lungo una discesa dalla carreggiata non larghissima e nemmeno lontanamente paragonabile allo stradone che dalla cima del Ventoux conduceva al traguardo di Malaucène. Se oggi il gruppo si presenterà al raduno di partenza di Carcassone con la stessa voglia di battagliare dimostrata nelle tappe scorse potrebbe venirne fuori una frazione molto dura, sulla falsariga di quella di Le Creusot che, pur non essendo di montagna, è costata parecchio a diversi favoriti alla vittoria finale.

Vista panoramica su Quillan e l’altimetria della quattordicesima tappa (wikipedia)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Quillan fa parte del ristretto lotto dei comuni francesi che quest’anno ospiteranno per la prima volta un arrivo di tappa del Tour. Di traguardi della Grande Boucle in questo piccolo centro, che conta poco più di 3500 abitanti, in realtà ce ne sono già stati due perché in passato Quillan è stato scelto dagli organizzatori per accogliere sprint di passaggio, di quelli che assegnano punti per la classifica della maglia verde e talvolta anche abbuoni validi per la classifica generale. Il primo di questi traguardi volanti è stato conquistato dal belga Wilfried Peeters nel 1997 durante la tappa Andorra la Vella – Perpignano, frazione terminata con il successo allo sprint di Serguei Outschakov sul francese Laurent Desbiens, al quale poi sarà assegnata la vittoria dopo la retrocessione del russo per una scorrettezza in volata. L’altro passaggio “registrato” da Quillan porta la firma di Johnny Hoogerland, il corridore olandese famoso per l’incidente occorsogli durante il Tour del 2011, quando fu scaraventato contro una recinzione di filo spinato da un’auto al seguito della corsa, riportando ferite sanate con 33 punti di sutura che non gli impedirono comunque di arrivare fino a Parigi. La “volatina” vinta da Hoogerland in quel di Quillan è di due anni più tardi, nel corso della prima frazione pirenaica dell’edizione 2013, disputata tra Castres e la stazione di sport invernali di Ax 3 Domaines, dove s’impose Chris Froome che quel giorno andò a indossare la prima maglia gialla della sua carriera.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Carcassonne : sole e caldo, 30.6°C, vento debole da ESE (8 km/h), umidità al 35%
Lavelanet (traguardo volante – Km 76.7) : cielo sereno, 26.3°C, vento moderato da NW (12-14 km/h), umidità al 52%
Bélesta (102.7 Km) : cielo sereno, 26.5°C, vento moderato da NW (15 km/h), umidità al 52%
Quillan: cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da NW (23-25 km/h), umidità al 41%
GLI ORARI DEL TOUR
12.20: inizio diretta su Eurosport1
12.25: partenza da Carcassonne
12.40: partenza ufficiale
13.45-13.55: scollinamento Col du Bac
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 55 Km dalla partenza)
14.25-14.30: traguardo volante di Lavelanet
14.40-14.55: scollinamento Col de Montségur
15.10-15.30: scollinamento Col de la Croix des Morts
15.30-15.55: scollinamento Côte de Galinagues
16.30-16.55: scollinamento Col de Saint-Louis
16.45-17.15: arrivo a Quillan
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della tredicesima tappa, Nîmes – Carcassonne
1° Tim Declercq
2° Søren Kragh Andersen a 5′10″
3° Julian Alaphilippe a 15′05″
4° Joris Nieuwenhuis s.t.
5° Bruno Armirail a 15′17″
Miglior italiano: Vincenzo Nibali, 63° a 20′07″
Classifica generale
1° Tim Declercq a
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Mads Pedersen a 5′37″
4° Jérémy Cabot a 8′39″
5° Marco Haller a 15′37″
Miglior italiano: Daniel Oss, 22° a 28′26″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
De Luca: “La tappa del Tour si trasferisce su un altro canale”
Bennati: “O’Connor faceva parte del secondo posto della classifica”
Garzelli: “Arriva un corridore che con una curva lo toglie dalla ruota di Cavendish”
De Luca: “C’è un oggetto che la farà da padrona”
Garzelli: “In questo anche 2021″
De Luca: “Disciuplina”
Garzelli: “Bambini che vivono solo per avere una borraccia”
Garzelli (commentando una caduta): “È sceso dall’asfalto”
Garzelli: “È cambiata la situazione in testa al corsa”
De Luca: “Il gruppo pare si stia rasserenando”
Garzelli: “Si è riperta la tappa”
Garzelli: “Andramo ad avvicinarsi al traguardo”
Garzelli: “Rigoberto Iran” (Uran)
Garzelli: “Tanta fatica dovuto alla pendenza”
De Luca (mente il corridore tentava di mettere a posto la catena): “Barbero alle prese con la bicicletta” (e con che cos’altro, sennò?)
De Luca: “Alaphilippe ha allentato la tensione della boa dello scarpino”
Garzelli: “Si è appesantita la volata di Pacher” (pedalata)
Garzelli: “Se la direzione del percorso è sempre questo”
De Luca: “Colbrelli ha vinto la tappa della Route d’Occitanie che partiva da Nîmes” (la tappa partiva da Carcassonne)
Garzelli: “Non si deva mai abbandonare le mani dal manubrio”
DISCOTOUR
Il castello (Roberto Vecchioni)
09-07-2021
luglio 9, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella tredicesima tappa, Nîmes – Carcassonne, percorrendo 219.9 Km in 5h04′29″, alla media di 43.332 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Michael Mørkøv Christensen (Deceuninck – Quick Step) e il belga Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 18°. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 11° a 15′35″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
L’olandese Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nell’ottava tappa, San Vendemiano – Mortegliano, percorrendo 129.4 Km in 3h10′01″, alla media di 40.86 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese danese Emma Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e l’italiana Maria Vittoria Sperotto (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 2′55″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′07″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′39″
BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)
L’olandese Mischa Bredewold (Parkhotel Valkenburg) si è imposta nella prima tappa, circuito di Eeklo percorrendo 115.6 Km in 2h39′06″, alla media di 43.595 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Quinty Ton (GT Krush Tunap) e la belga Kelly Van Den Steen (Bingoal Casino – Chevalmeire Cycling Team). Migliore italiana Barbara Guarischi (Movistar Team), 6° a 9″. La Bredewold è la nuova leader della classifica con 2″ sulla tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) e 4″ sulla britannica Anna Henderson (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Elisa Balsamo (nazionale italiana), 4° a 11″.
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)
L’olandese Nina Buysman (Parkhotel Valkenburg) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Krásná Lípa, percorrendo 103 Km in 2h57′06″, alla media di 34.896 Km/h. Ha preceduto allo sprint la connazionale Shirin van Anrooij (nazionale olandese) e la belga Julie De Wilde (nazionale belga). Unica italiana in gara Vittoria Bussi (Team CykloTrener), 81° a 12′53″. La britannica Joscelin Lowden (Drops – Le Col s/b TEMPUR) è la nuova leader della classifica con 5″ sulla tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart) e 20″ sulla Van Anrooij. La Bussi 43° a 12′51″.
NESSUNO ESPUGNA CAVENDISH A CARCASSONNE, 34 VITTORIE COME MERCKX
A Carcassonne ritornano in scena i velocisti ed è ancora Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) a dominare la scena, vincendo con autorità ed eguagliando le vittorie al Tour di Eddy Merckx. Domani tappa che anticipa i Pirenei in cui i fuggitivi hanno un’occasione per giocarsi la vittoria.
Se ieri il vento ha caratterizzato la dodicesima tappa con ventagli iniziali che hanno determinato la fuga vincente con la vittoria di Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), oggi potremmo assistere ad una tappa fotocopia da Nimes a Carcassonne, tredicesima tappa pre-pirenaica del Tour 2021 di quasi 220 km. Anche la distanza sarà una variabile non indifferente visto che una fuga ben nutrita avrà più possibilità di giungere al traguardo al contrario di una meno numerosa. D’altra parte, la voglia di Mark Cavendish di equiparare il record di vittorie di Eddie Merckx potrebbe stimolare la Deceuninck Quick Step a lavorare per il britannico dopo un giorno di scarico. Prima della partenza l’organizzazione comunicava che oggi il tempo sarebbe stato neutralizzato ai meno 4.5 km dall’arrivo invece che ai consueti meno 3. Dopo un primo tentativo di attacco di alcuni ciclisti che comprendeva anche Lorenzo Rota (Team Intermarchè Wanty Gobert), sul quale il gruppo rientarva immediatamente, si formava un nuovo drappello di ciclisti che comprendeva Omer Goldstein (Team Israel StartUp Nation), Sean Bennett (Team Qhubeka NextHash) e Pierre Latour (Team Total Energies). Questo terzetto si avvantaggiava sul gruppo maglia gialla e dopo 35 km aveva un vantaggio superiore ai 4 minuti. Latour scollinava in prima posizione sulla Côte du Pic Saint-Loup, unico GPM della tappa, posto al km 51.5. La Deceuninck Quick Step controllava la fuga che si manteneva sui 4 minuti di vantaggio. Goldstein si aggiudicava il traguardo intermedio di Fontès posto al km 104.2. A circa 55 km dal termine una caduta di una ventina di ciclisti nel gruppo maglia gialla faceva vittime eccellenti tra cui Rafal Majka (Team Bora Hansgrohe), Geraint Thomas (Team INEOS Grenadiers), Simon Yates (Team BikeExchange), mentre tra i velocisti coinvolti attesi oggi allo sprint si segnalavano anche Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) e Cees Bol (Team DSM). Tra quelli più malconci, Robert Kluge (Team Lotto Soudal) era costretto al ritiro. La fuga veniva ripreva a poco più di 50 km dal termine. Anche Simon Yates si ritirava mentre Quentin Pacher (Team B&B Hotels KTM) attaccava ed a 43 km dall’arrivo aveva guadagnato 20 secondi di vantaggio sul gruppo. A 36 km dal termine Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) era vittima di una foratura ma rientrava immediatamente in gruppo dopo il cambio ruota. Lo stesso destino capitava a Jasper Philipsen (Team Fenix Alpecin) ed anche il ciclista belga rientrava in gruppo poco dopo. A 34 km dall’arrivo Pacher aveva aumentato il proprio vantaggio sul gruppo a oltre un minuto. A 25 km dall’arrivo il vantaggio di Pacher sul gruppo era sceso a 45 secondi. Il francese veniva ripreso a 19 km dall’arrivo. La Deceuninck era come al solito impeccabile nel condurre al meglio Cavendish nei km finali, prima con Asgreen, poi con Ballerini ed infine con Morkov. Quest’ultimo lanciava il britannico che vinceva nettamente proprio davanti a Morkov mentre terzo era Jasper Philipsen (Team Fenix Alpecin). Chiudevano la top five Ivan Garcia Cortina (Team Movistar) in quarta posizione e Danny Van Poppel (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quinta posizione. Cavendish raggiunge così le 34 vittorie di Eddy Merckx al Tour de France e ipoteca la maglia verde. Pogacar resta in maglia gialla davanti a Uran e Vingegaard. Domani si correrà la quattordicesima tappa da Carcassonne a Quillan, lunga quasi 184 km. Il percorso presenta cinque GPM non durissimi che potrebbero favorire l’azione di una fuga da lontano con gli uomini di classifica che dovranno comunque tenere gli occhi aperti. Insomma vedremo un bell’antipasto di Pirenei, in programma sabato e domenica.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mark Cavendish a Carcassonne (foto: Getty Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): NÎMES – CARCASSONNE
luglio 9, 2021 by Redazione
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Alla vigilia dei Pirenei il Tour propone un’altra tappa che dovrebbe terminare allo sprint, condizionale d’obbligo alla luce dello svolgimento della frazione di Nîmes. Stavolta il percorso è più snello altimetricamente, ma ancora una volta il vento potrebbe complicare tutto.
A ventiquattrore dall’inizio della cinque giorni pirenaica ecco uno delle ultime occasioni a favore dei velocisti, dopo la quale avranno a disposizione solo i traguardi di Libourne, al terzultimo giorno di gara, e di Parigi. Difficilmente le loro squadre si faranno sfuggire quest’opportunità di andare in goal e faranno buona guardia affinché la fuga di giornata non acquisisca un vantaggio difficile da colmare, come invece è successo pedalando in direzione di Nîmes. Il tracciato le aiuta perché la frazione è decisamente più snella rispetto a quella di ieri, movimentata da rari e radi mangia e bevi e da un solo Gran Premio della Montagna, facile nelle pendenze e collocato lontanissimo dal traguardo poiché s’incontrerà dopo 51 dei 220 Km di questa frazione. Ecco forse la distanza potrebbe essere la principale difficoltà di una giornata nella quale dovrà ancora essere tenuta in conto l’incognita vento.

Il castello di Carcassonne e l’altimetria della tredicesima tappa (www.billets-carcassonne.fr)
L’ANGOLO DELLA STORIA
All’ombra delle imponenti fortificazioni di Carcassonne, iscritte nel 1997 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, sono terminate sei frazioni del Tour, la prima delle quali si disputò nel 1947, l’anno nel quale la Grande Boucle tornò a essere organizzata dopo il lungo stop causato dalla Seconda Guerra Mondiale, periodo nel quale la Francia fu occupata dall’esercito nazista. A vincere quella frazione fu il francese Lucien Teisseire, che in quella edizione si era già imposto nella sesta tappa con arrivo a Lione; nel ristretto albo d’oro dei vincitori nel capoluogo del dipartimento dell’Aude a Teisseire succederanno il belga André Rosseel nel 1951, il francese d’origine polacche Jean Stablinski nel 1962, la corazzata olandese TI-Raleigh nella cronometro a squadre del Tour del 1981, l’ucraino Jaroslav Popovyč nel 2006 e il danese Magnus Cort Nielsen nel 2018
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Nîmes : cielo sereno, 25.7°C, vento moderato da NNW (18-21 km/h), umidità al 38%
Murviel-lès-Béziers (Km 128.8) : cielo sereno, 25.2°C (percepiti 27°C), vento moderato da WNW (11-12 km/h), umidità al 53%
Carcassonne : cielo sereno, 28.4°C, vento moderato da WNW (19-24 km/h), umidità al 39%
GLI ORARI DEL TOUR
12.00: inizio diretta su Eurosport1
12.05: partenza da Nîmes
12.15: partenza ufficiale
13.00: inizio diretta su RaiSport
13.25-13.35: scollinamento Côte du Pic Saint-Loup
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 75 Km dalla partenza)
14.35-14.50: traguardo volante di Fontès
17.15-17.45: arrivo a Carcassonne
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della dodicesima tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux – Nîmes
1° Carlos Verona
2° Michael Gogl s.t.
3° Roger Kluge s.t.
4° Nairo Quintana a 11″
5° Élie Gesbert s.t.
Miglior italiano: Mattia Cattaneo, 56° a 1′37″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen a 4′45″
3° Mads Pedersen a 8′10″
4° Jérémy Cabot a 9′32″
5° Marco Haller a 15′20″
Miglior italiano: Daniel Oss, 20° a 26′56″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Bennati: “Questo non discute la prestazione di Vingegaard”
De Luca: “Nims” (il nome Nîmes si pronuncia Nim)
Garzelli: “Altimetrie al limite della velocità”
Garzelli: “Alcune corve un po’ insidiose”
Garzelli: “Gli è partito il posteriore nell’impostazione di una curva”
Garzelli: “Vuole capire nell’arco di tre settimane come andrà negli ultimi due-tre giorni”
De Luca: “Ben O’Connor è sparito dalla classifica generale” (è quinto)
De Luca: “Connor Swift Connor” (Connor Swift)
De Luca: “Le bandiere che spira il vento”
Genovesi: “Le cose che abbiamo visto in questi giorni atrraversando il Tour”
De Luca: “Come se fosse in volato”
Garzelli: “Questo attacco un po’ alla sorpresa”
De Luca: “Cartello che hanno volato via i battistrada”
De Luca: “Come parlavano le previsioni meteo”
De Luca: Il traguardo volante lo voleranno via”
Garzelli: “Van Moer non collaboria”
Garzelli: “Non lontane ci sono le grotte di Lascaux” (oggi correvano a 500 Km da questo luogo)
De Luca: “Approfittano di questa sala che sale un po’”
Garzelli: “Questa è la stanchezza del Tour de France di queste tappe”
De Luca: “Andare a vincere una vittoria”
De Luca (parlando di Imanol Erviti): “11 anni dopo quella vittoria al Tour” (ha vinto due tappe alla Vuelta, ma mai al Tour)
Garzelli: “Davanti non hanno momenti di strada”
De Luca: “Volata di testa per Sweeny”
Garzelli: “Politt ha fatto semplicemente il corridore più forte di lui”
DISCOTOUR
Colonna sonora del film “Fuga per la vittoria” (Bill Conti)
MARIANNE VOS FA TRENTA AL GIRO ROSA
Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) ha trionfato per la trentesima volta nella sua carriera sulle strade del Giro Rosa. Questa volta il successo è arrivato sullo strappo di Puegnano del Garda battendo in volata Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) e la maglia rosa Anna Van der Breggen (SD Worx).
La settima tappa del Giro Rosa 2021 presentava un percorso vallonato su circuito di 17 chilometri a Puegnano del Garda, da ripetere 5 volte, la partenza era collocata Soprazocco Di Gavardo a 109 chilometri dall’arrivo. Gli ultimi 1500 metri erano su uno strappo al 4.8% che poteva creare un po’ di bagarre nel finale.
La prima fase di corsa vedeva l’attacco di Matilde Vitillo (BePink) e Riejanne Markus (Team Jumbo-Visma) riuscire a guadagnare fino a 1’30”, ma venire riprese al termine del primo giro, poco dopo era Lucinda Brand (Trek – Segafredo) ad attaccare in solitaria riuscendo a mantenere un gap di 1’30” sul gruppo per diverso tempo. Ai -30 si generava un nuovo gruppo di attaccenti composto da Eugénie Duval (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope), Sofia Bertizzolo (Liv Racing), Coryn Rivera (Team DSM), Alexis Ryan (Canyon-SRAM) e Leah Thomas (Movistar). Queste atlete riuscivano a rientrare su Brand a 25 chilometri dall’arrivo, ma poco dopo anche il gruppo riusciva a chiudere su di loro.
La SD Worx imprimeva quindi un forte ritmo nel gruppo dal quale provava ad emergere Marta Jaskulska (Liv Racing) per qualche chilometro, ma senza mai guadagnare abbastanza, come tante altre atlete ci hanno provato in seguito. Tra queste anche Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) che riusciva a guadagnare una decina di secondi partendo negli ultimi dieci chilometri, Jeanne Korevaar (Liv Racing) provava ad unirsi sull’italiana senza successo, Bastianelli veniva comunque ripresa ai -6. Nel finale Trek-Segafredo impostava un treno che veniva affiancato dalla Team DSM. La stessa Brand che era stata in fuga metà della giornata forzava nella prima parte dello strappo finale. In quel momento scattava Tiffany Cromwell (Canyon SRAM Racing), la quale veniva seguita da Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) immediatamente marcata da Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Longo Borghini raggiungeva Cromwell sotto la Flamme Rouge dove allungava con prepotenza non riuscendo però a liberarsi della maglia ciclamino Vos. L’italiana praticamente lanciava la volata alla sua rivale che negli ultimi 200 metri lanciava il suo sprint andando a vincere per distacco con Longo Borghini capace di difendersi dal ritmo della maglia rosa Anna Van der Breggen (Team SD Worx), la quale restava chiaramente al comando con quasi tutte le big di classifica con lo stesso gruppetto all’arrivo. Marianne Vos con oggi ha raggiunto le 30 vittorie al Giro Rosa in quello che sta diventando uno di quei record difficilmente battibili. Altra tappa per velocisti da San Vendemiano a Mortegliano nella giornata di domani con chance per l’olandese di allungare ancora questo suo record.
Carlo Toniatti.

La vittoria di Marianne Vos a Puegnano sul Garda (Getty Images Sport)
08-07-2021
luglio 8, 2021 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il tedesco Nils Politt (Bora – Hansgrohe) si è imposto nella dodicesima tappa, Saint-Paul-Trois-Châteaux – Nîmes, percorrendo 159.4 Km in 3h22′12″, alla media di 47.300 Km/h. Ha preceduto di 31″ lo spagnolo Imanol Erviti Ollo (Movistar Team) e l’australiano Harry Sweeny (Lotto Soudal). Miglior italiano Davide Ballerini (Deceuninck – Quick Step), 20° a 15′53″. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo) e 5′32″ sul danese Jonas Vingegaard Rasmussen (Team Jumbo-Visma). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 11° a 15′35″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women) si è imposta nella settima tappa, Soprazocco di Gavardo – Puegnago del Garda, percorrendo 109.6 Km in 2h48′31″, alla media di 39.023 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo Women) e la connazionale Anna Van der Breggen (SD Worx), ancora in maglia rosa con 2′55″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′07″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′39″
BALOISE LADIES TOUR (Belgio – Donne)
La tedesca Lisa Klein (Canyon SRAM Racing) si è imposta nel prologo, circuito a cronometro di Utrecht, percorrendo 3.8 Km in 5′11″, alla media di 43.987 Km/h. Ha preceduto di 2″ la britannica Anna Henderson
(Team Jumbo-Visma Women) e di 8″ la connazionale Hannah Ludwig (Canyon SRAM Racing). Migliore italiana Barbara Guarischi (Movistar Team), 11° a 13″. La Klein è la prima leader della classifica con 2″ sulla Henderson e 8″ sulla Ludwig. Migliore italiana la Guarischi, 11° a 13″.
TOUR DE FEMININ (Repubblica Ceca – Donne)
L’italiana Vittoria Bussi (Team CykloTrener) si è imposta nella prima tappa, circuito a cronometro di Krásná Lípa, percorrendo 13 Km in 18′32″, alla media di 42.086 Km/h. Ha preceduto di 2″ la britannica Joscelin Lowden
(Drops – Le Col s/b TEMPUR) e di 10″ la tedesca Corinna Lechner (Team Stuttgart). La Bussi, unica italiana in gara, è la prima leader della classifica con 2″ sulla Lowdene 8″ sulla Lechner.